Titoli Obbligazionari, Duration e Immunizzazione Laura Gardini Indice 1 Indici Temporali 3 1.0.1 Scadenza Media Aritmetica (Average Term to Maturity) 4 1.0.2 Scadenza Media Finanziaria (o Scadenza Media) . . . . 4 1.0.3 Durata Media Finanziaria o Duration . . . . . . . . . . 6 1.0.4 Duration Piatta (Flat Yield Curve Duration) . . . . . . 8 1.0.5 Duration Modificata e Convexity (stima della variazione del prezzo) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11 1.1 Esercizi svolti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17 2 Prestiti divisi 2.1 Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.2 Titoli obbligazionari ed Obbligazioni (generalità) . . . . 2.3 Titoli di puro sconto (Buoni Ordinari del Tesoro, BOT) 2.4 Titoli con cedole costanti (BTP) . . . . . . . . . . . . . 2.5 Prestiti Obbligazionari con estrazione a sorte . . . . . . 2.6 Ammortamento dei prestiti obbligazionari . . . . . . . . 2.7 Esercizi svolti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 Elementi di gestione del portafoglio obbligazionario 3.1 Ipotesi di Coerenza del Mercato (o Assenza di Arbitraggio) . 3.2 Struttura per scadenza, tassi spot e tassi forward . . . . . . . 3.3 Allungamento della struttura per scadenza ed “effetto cedola” 3.4 Stima della curva dei rendimenti utilizzando i tassi a pronti . 3.4.1 Interpolazione lineare . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3.4.2 Interpolazione non lineare . . . . . . . . . . . . . . . . 3.5 Struttura dei rendimenti e dei prezzi a pronti . . . . . . . . . 3.6 Valutazione dei titoli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3.7 Struttura per scadenza su base diversa dall’anno . . . . . . . . . . . . . . 20 20 22 27 32 41 43 53 . . . . . . . . . 55 55 61 65 68 68 69 73 76 77 2 3.8 3.9 Rendimento effettivo di un flusso finanziario . . . . . . . . . . . Esercizi svolti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 Duration e immunizzazione 4.1 Cenni sulle tecniche d’immunizzazione . . . 4.2 Immunizzazione per un flusso con più uscite 4.3 Metodi Empirici . . . . . . . . . . . . . . . 4.4 Esercizi svolti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 80 83 93 97 103 110 113 1 Indici Temporali In questo paragrafo assumiamo che 0 sia l’istante in cui ci poniamo per valutare le caratteristiche future di un contratto, per effettuare valutazioni su un’operazione finanziaria costituita da importi positivi, 0 alle epoche future . Sia 0 l’istante in cui vogliamo valutare l’operazione finanziaria, il tempo in cui si ha l’ultima posta, la durata ( − 0 ) si chiama vita a scadenza, o vita residua, dell’operazione finanziaria. È chiaro che per la traslabilità è sempre possibile assumere 0 = 0 Vediamo ora alcuni indici atti a misurare la distribuzione nel tempo delle entrate future. Gli indicatori che si presentano nei prossimi paragrafi esistono sempre (per ogni flusso), sono unici, e rappresentano un tempo t (non necessariamente una scadenza del flusso) compreso fra la prima e l’ultima delle scadenze del flusso (1 ) Per ciascuno di essi il significato applicativo può considerarsi il medesimo: rappresentano una sorta di “baricentro” delle scadenze del flusso, opportunamente pesate, ossia un fulcro in corrispondenza del quale si realizza una sorta di equilibrio. Tali indicatori possono essere usati per scegliere fra diverse operazioni di investimento: se ci aspettiamo che i tassi di interesse diminuiscano sceglieremo operazioni finanziarie con “indice temporale” maggiore (per far durare più a lungo le operazioni intraprese); se ci aspettiamo che i tassi di interesse crescano allora preferiamo operazioni con “indice temporale” minore (cosı̀ che alcune poste si possano reinvestire ad un tasso più elevato). Per operazioni di finanziamento è l’opposto. Inoltre vedremo come per l’indicatore duration si avranno anche altri significati finanziari, di notevole interesse applicativo. 1. Indici Temporali 4 1.0.1 Scadenza Media Aritmetica (Average Term to Maturity) Si è già visto questo indice temporale a proposito della classificazione dei flussi, ma lo ripresentiamo in questa sede per flussi di sole poste positive. La scadenza media aritmetica, è una media pesata dei tempi (scadenze), ponderata con pesi uguali alle poste relative, ossia alla posta normalizzata con la posta totale (semplice saldo complessivo di cassa), per cui è dato da P X ( − 0 ) P − 0 = =1 = (1.1) =1 =1 − 0 = X =1 ( − 0 ) ; = Come sappiamo, nel definire la scadenza media aritmetica non si introduce nessun elemento di reale valutazione finanziaria, è un indice che non dipende da uno o più tassi usati per la valutazione, per cui una prima modifica porta all’introduzione di coefficienti di capitalizzazione o attualizzazione. 1.0.2 Scadenza Media Finanziaria (o Scadenza Media) Un secondo indice che si può usare nell’ipotesi che si consideri un fissato tasso di valutazione 1 per attualizzare ogni posta ( ), è la scadenza media finanziaria (o semplicemente scadenza media dando per sottointeso finanziaria), ∗ definita Pcome quel tempo in cui pensare concentrata l’unica posta , dove = =1 è il semplice saldo complessivo di cassa, tale che il valore attuale dell’operazione costituita dal flusso elementare ( ∗ ) sia uguale al valore attuale della rendita { }=1 . Assumendo il regime composto, ∗ si ottiene esplicitandolo dall’equazione: ∗ − ) 0 = (1 + )−( (1.2) dove è il valore attuale del flusso ed è la posta totale: = X =1 (1 + )−( −0 ) = X =1 Si ottiene cosı̀ ∗ − ) 0 (1 + )( 1 = ln () − ln () ln () ⇒ ∗ − 0 = = ln (1 + ) ln (1 + ) Il tasso costante può essere il tasso di mercato, oppure si è nel caso di struttura per scadenza piatta, come si dice in ambito finanziario, che vedremo nel capitolo 6. 1. Indici Temporali 5 Dalle proprità delle medie discende anche che la scadenza media in regime composto è sempre inferiore alla scadenza media aritmetica: ∗ La scadenza media può essere anche riferita alla valutazione del montante in della rendita ( ) con ≥ 1 Si può infatti definire scadenza media P ∗ quel ∗ tempo tale per cui il montante del flusso elementare ( ) con = sia uguale al montante della rendita, fissato il tasso di valutazione. È chiaro che se usiamo regimi scindibili non c’è differenza fra le due definizioni, infatti dalla (12) abbiamo ∗ − ) 0 dove è anche (1 + )( −0 ) = (1 + )−( | {z } = X (1 + )( −0 ) (1 + ) − e quindi da ∗) = (1 + )( − ricaviamo − ∗ = ln − ln ln (1 + ) (1.3) Le equazioni (1.2) e (1.3) hanno stessa soluzione ∗ . Se invece usiamo un regime diverso, per esempio il , le due definizioni temporali sono diverse: • per la scadenza media calcolata col valore attuale si ha = − 0 ) 1 + (∗ dove è la posta totale come sopra e = X =1 1 + ( − 0 ) da cui 1 + (∗ − 0 ) = ∗ − 0 = µ ¶ 1 −1 (1.4) 1. Indici Temporali 6 • per la scadenza media calcolata col valore finale si ha = (1 + ( − ∗ ) ) con = X =1 da cui (1 + ( − ) ) 1 + ( − ∗ ) = − ∗ = µ ¶ 1 −1 1.0.3 Durata Media Finanziaria o Duration Un terzo indice, la duration, si ottiene migliorando la definizione di scadenza media aritmetica dove, per tener conto dei tassi di valutazione relativi al periodo (0 ), vengono utilizzati come pesi delle varie scadenze anziché le singole poste ponderate con i pesi i valori attuali delle poste, rapportate al valore attuale totale: P −( −0 ) =1 ( − 0 ) (1 + ) (0 ) = 0 P ( − ) 0 (0 ) =1 = 0 con X X −( −0 ) (1 + ) = (0 ) 0 = =1 e ponendo = (0 ) 0 =1 abbiamo (0 ) = X =1 ( − 0 ) (1.5) La duration, o durata media finanziaria, cosı̀ definita è stata introdotta da Macaulay (nel 1938), e costituisce un indice sintetico molto usato. Per esempio, consideriamo un progetto costituito da un portafoglio di titoli senza cedole, ciascuno con scadenza in dal valore nominale per = 1 . 1. Indici Temporali 7 Sia (0 ) il valore attuale di 1 unità del titolo scadente in detto anche 1 prezzo a pronti, (0 ) = ( −0 ) quindi = · (0 ) è il prezzo (1+∗ 0 )P pagato in 0 per il titolo , e = =1 è il valore attuale del portafoglio (prezzo pagato in 0 ). La duration del progetto è 1 + + ( − 0 ) = (1 − 0 ) 1 + + ( − 0 ) = (1 − 0 ) essendo = la frazione di unità di capitale investita (in 0 ) nel titolo . Esempio . Si consideri un titolo con cedole e sia il tasso da applicare nell’intervallo (0 ) per attualizzare la -esima posta (tasso che può essere dedotto, per esempio, da una struttura per scadenza, come vedremo più avanti). Si ha 0 = X (1 + )−( −0 ) + (1 + )−( −0 ) =1 = −1 X =1 = ( − 0 ) X =1 (1 + )−( −0 ) ( − 0 ) ( + ) (1 + )−( −0 ) + 0 0 ( − 0 ) (1 + )−( −0 ) ( − 0 ) (1 + )−( −0 ) + 0 0 La duration di un progetto costituito da un’unica scadenza 1 coincide con la vita a scadenza: 1 (0 1 ) = (1 − 0 ) = (1 − 0 ) 1 (0 1 ) 1. Indici Temporali 8 La duration di un progetto costituito da una rendita costante non dipende dall’importo delle rate, ma solo dalla successione delle scadenze (oltre che dai tassi) P ( − 0 ) · (0 ) =1 P = · (0 ) P =1 ( − 0 ) (0 ) =1 P = =1 (0 ) Più in generale, vale il seguente Teorema 4.1: Due rendite con le stesse scadenze e poste proporzionali (con la stessa costante di proporzionalità) hanno la stessa duration. Infatti, consideriamo due rendite ) e ) con le stesse scadenze e poste con costante di proporzionalità 0: si ha: () = = P ( − 0 ) (0 ) =1 P =1 (0 ) P ( − 0 ) (0 ) =1 P =1 (0 ) = () 1.0.4 Duration Piatta (Flat Yield Curve Duration) Un’espressione semplificata della duration si ottiene se il tasso di interesse da applicare negli intervalli (0 ) è costante, sia ∗ , si ha : ∗ (0 ) = 0 = P =1 ( X =1 − 0 ) (1 + ∗ )−( −0 ) 0 (1 + ∗ )−( −0 ) (1.6) (1.7) 1. Indici Temporali 9 In effetti la semplificazione introdotta è appropriata se il tasso ∗ utilizzato è il tasso implicito (o TIR) di un progetto. Ad esempio, sia ∗ il tasso implicito, che soddisfa l’uguaglianza X ∗ −( −0 ) (1 + ) X = =1 (1 + )−( −0 ) =1 allora la duration piatta, calcolata con la formula (1.6) non è molto diversa dalla duration di Macauley (1.5). Se le scadenze sono equintervallate, per es. − 0 = , si ottiene la formula P P (1 + ∗ )− (0 ∗ ) = =1 = =1 0 0 dove 0 = X ∗ − (1 + ) =1 = X = (1 + ∗ )−1 =1 Le espressioni sono valide anche se il tempo è misurato in una unità diversa dell’anno, purchè il tasso sia espresso sulla base dell’unità temporale utilizzata (tasso periodale). Senza perdita di generalità possiamo assumere 0 = 0 e la duration piatta (anche in presenza di scadenze non equintervallate) si scrive P X (1 + )− con 0 () = (1 + )− () = =1 0 =1 dove si mette in evidenza che la duration, al pari del valore attuale in = 0 dipende dal tasso di valutazione La duration piatta viene spesso utilizzata come misura della sensibilità del valore attuale di un progetto (per es. prezzo di un titolo) in funzione del tasso Osserviamo infatti che considerando la funzione valore a tasso costante : 0 () = X (1 + )− =1 si ha, derivando rispetto al tasso: X 0 () = 00 = − (1 + )− −1 = − =1 X 1 (1 + ) (1 + )− =1 1 () 0 () = − (1 + ) (1.8) 1. Indici Temporali 10 Valgono le seguenti proprietà: Teorema 4.2 La duration valutata al tasso nullo coincide con la scadenza media aritmetica: (0) = Infatti si ha immediatamente che per = 0 è (0) = P =1 Teorema 4.3. La duration piatta (di un flusso con poste 0) è una funzione decrescente del tasso: () 0 Infatti, consideriamo la funzione () = X (1.9) =1 − possono essere pensati come pesi della variabile aleatoria dove = (1+) 0 () discreta “ tempi ” o “ scadenze ” che assume valori { } per = 1 ed assumendo 0 = 0 Si ha: X () = (1.10) =1 ed essendo 0 − (1 + )− −1 · 0 − 0 (1 + )− = 0 = 02 = − (1 + )−1 (1 + )− 0 − 02 (1 + )− 0 0 1. Indici Temporali si ottiene: X () = 0 11 = − (1 + )−1 X 2 (1 + )− 0 X (1 + )− − 0 0 0 0 X = − (1 + )−1 2 + (1 + )−1 () · () ⎡ à !2 ⎤ X X = − (1 + )−1 ⎣ 2 − ⎦ −1 = − (1 + ) X 2 ( − ) 0 Dove si è tenuto conto dell’espressione (di immediata verifica) utilizzata usualmente per la varianza di una variabile aleatoria con realizzazioni e probabilità : à !2 X X X ( − )2 = 2 − qui applicata alla variabile con pesi 1.0.5 Duration Modificata e Convexity (stima della variazione del prezzo) Come si è già detto, la duration viene spesso utilizzata come misura della sensibilità del valore attuale di un progetto in funzione di variazioni del tasso implicito di rendimento. Da 0 () = X (1 + )− (1.11) =1 1 X 0 () = − (1 + )− (1 + ) =1 1 () 0 () = − (1 + ) si introduce il rapporto: 1 00 () =− () = () 0 () (1 + ) (1.12) 1. Indici Temporali 12 una sorta di variazione relativa, o semielasticità 2 , nota con nome di Duration Modificata o anche VOL (volatilità del valore attuale 3 ). Per questo motivo, misurando la volatilità del prezzo di un titolo, la duration viene utilizzata come indicatore di rischio. Per stimare l’effettiva variazione di prezzo dovuta ad una variazione ∆ del tasso questo nuovo indice viene approssimato sostituendo la derivata della funzione con il suo rapporto incrementale, o equivalentemente, considerando lo sviluppo in serie di Taylor della funzione Valore 0 ( + ∆) = 0 () + 00 () ∆ + approssimato ai termini del primo ordine (e trascurando quelli di ordine superiore ) 0 ( + ∆) ' 0 () + 00 () ∆ 0 ( + ∆) − 0 () 0 () ' 0 ∆ 0 () 0 () e dalla (1.12) otteniamo () 0 ( + ∆) − 0 () ' −∆ 0 () 1+ ∆0 ' ∆ · () 0 (1.13) questa stima approssimata viene anche usata con la duration effettiva anzichè la duration modificata, introducendo un’ulteriore semplificazione, assumendo 1 + ' 1, e calcolando ∆0 ' −∆ · () 0 (1.14) Si nota che in ogni caso ad aumenti del tasso implicito, e quindi variazioni ∆ 0, corrisponde una diminuzione del prezzo, o valore attuale 0 (mentre ad una diminuzione del tasso, ∆ 0, il prezzo aumenta). Le considerazioni fin qui svolte sono state fatte considerando solo la derivata prima della funzione valore, tuttavia le stime si possono migliorare se prendiamo in esame ulteriori elementi dello sviluppo di Taylor della funzione valore, 2 Data una funzione (), si chiama elasticità di () rispetto a il limite →0 3 (+)− () () = 0 () () = (log( ()) (log()) ( = ) 0 () Talvolta si intende con volatilità il rapporto qui indicato, ma cambiato di segno : − 00 () 1. Indici Temporali 13 senza fermarci all’approssimazione del primo ordine, ma considerando anche quelli del secondo ordine. Da 1 0 ( + ∆) = 0 () + 00 () ∆ + 000 () ∆ 2 + 2 si deduce 0 () 1 000 () 2 0 ( + ∆) − 0 () ' 0 ∆ + ∆ 0 () 0 () 2 0 () in cui (1.15) 00 () 1 =− () 0 () (1 + ) e, derivando ulteriormente 00 (): 000 () = X 1 [− (1 + )− ] (1 + ) =1 = = = 1 (1 + )2 1 (1 + )2 1 (1 + )2 X =1 X − (1 + ) 1 X − (−2 ) (1 + )− −1 (1 + ) (1 + )− + =1 =1 X 1 (1 + )2 X ( + 2 ) (1 + )− 2 (1 + )− =1 =1 si ha 000 () 0 () = = P − 2 1 =1 ( + ) (1 + ) 0 () (1 + )2 1 () (1 + )2 in quanto si definisce ̀ di , o , il rapporto () = P =1 ( + 2 ) (1 + )− 0 () in tal modo l’espressione in (1.15) diviene: ∆ 1 ∆ 2 0 ( + ∆) − 0 () ' − () + () 0 () (1 + ) 2 (1 + )2 1. Indici Temporali 14 e si può notare che la convessità è una quantità sempre positiva, per cui il termine aggiuntivo dovuto ai termini di second’ordine è sempre positivo indipendentemente dal segno di ∆ e quindi ha sempre l’effetto di aumentare il valore trovato con i soli termini del primo ordine. Si ha: 0 ( + ∆) ' 0 () + 0 () [ − () 1 ∆ 2 ∆ + () ] (1 + ) 2 (1 + )2 cosı̀ che per variazioni ∆ 0, cui corrisponde una diminuzione del prezzo, o del valore attuale 0 la riduzione è inferiore a quella stimata con la sola duration, mentre ad una diminuzione del tasso, ∆ 0, il prezzo aumenta di più di quanto si stimi con la sola duration. Se ne deduce che il suo effetto è sempre quello di migliorare le stime fatte con la sola duration. Esempio. Confronto fra i due tipi di stime. Si consideri un titolo di puro sconto, con scadenza in = 3, il prezzo in = 0 sia = 81465 : Il tasso implicito si deduce dall’equazione (1 + )3 = 100 81465 e si ha = 707% La duration di Macauley è quindi pari alla vita a scadenza, = 3 mentre la duration modificata è = −3 −3 = = −2802 1+ 10707 Supponiamo ora che il tasso diminuisca di 10 p.b. (p.b.=punto base, 1 punto base è un centesimo di punto percentuale, ossia 1 = 00001) passando da = 00707 a = 00697 cosı̀ che ∆ = −0001. Si ha (usando la duration modificata, ossia la formula (1.13)): ∆ ∆0 = ∆ · () = (−0001) (−2802) = 0002802 ' 0003 = 0 stima che possiamo ottenere (anche se più rozza) con la duration (ossia usando la (114)): ∆ = −∆ · () = − (−0001) 3 = 0003 1. Indici Temporali 15 In effetti, assumendo che il tasso reale sia = 00697 otteniamo (00697) = 100 = 81698 (10697)3 per cui si ha che la variazione relativa del prezzo è (00697) − (00707) 81698 − 81465 ∆ = = = 000280 (00707) 81465 Esempio. Titolo con Cedole Sia P il prezzo del titolo in = 0, e sia il tasso implicito per unità di tempo, ossia il tasso per cui si ha ¢ ¡ = (1 + )−1 = + 2 + + + ; = · ¬ + (1 + )− La duration del titolo è: = = P · (1 + )− + (1 + )− P =1 (1 + )− + (1 + )− · ¬ + (1 + )− =1 A parità di altre condizioni la duration di un tal titolo aumenta all’aumentare del numero di scadenze, ossia con , mentre, come si è visto, la duration diminuisce al crescere del tasso. Mostriamo ora che se il regime utilizzato è il RIS anzichè il regime composto, allora la duration coincide con la scadenza media finanziaria. Consideriamo un flusso e calcoliamo scadenza media finanziaria, ossia quel tempo ∗ per cui si ha, Pla posto = =1 : 1. Indici Temporali ∗ (0 ) = X (0 ) 16 (1.16) =1 Fissato un tasso di valutazione (per esempio il tasso implicito se è noto in 0 = 0 il prezzo dell’operazione, o valore attuale), nel regime RIS otteniamo 0 = X =1 e l’equazione per ∗ 1 1 + è: = 0 1 + ∗ ossia 1 + ∗ = da cui ∗ = = = = = 0 µ ¶ 1 −1 0 P P 1 − (0 ) P (0 ) ³ ´ P 1−(0 ) P (0 ) P (0 ) P (0 ) Duration nel RIS dove si è tenuto conto che, essendo (0 ) = 1 1 + si ha 1 − (0 ) = e (1.17) 1 + 1 − (0 ) = = (0 ) 1 + (1.18) 1.1 Esercizi svolti 17 1.1 Esercizi svolti Esercizio 1. Il signor Rossi ha diritto ad incassare le seguenti somme alle rispettive scadenze () = C 1 300 2 1· 000 5 1· 200 7 1· 800 9 2· 100 Determinare la scadenza media, la scadenza media aritmetica e la duration dell’operazione al tempo 0 = 0, nel regime di capitalizzazione composta ad un tasso annuo convertibile trimestralmente, (4) = 1025% Risoluzione. Calcolo del tasso effettivo annuo: ¸4 ¸4 ∙ ∙ 01025 (4) +1 −1 = + 1 − 1 = 010651 = 4 4 Calcolo della scadenza media aritmetica: P5 =1 ( − 0 ) = P5 =1 = 1·300+2·1· 000+5·1· 200+7·1· 800+9·2· 100 300+1· 000+1· 200+1· 800+2· 100 = 39· 800 6· 400 = 62187 = 6 anni, 2 mesi e 19 giorni Calcolo della scadenza media: 5 X (1 + )−( −0 ) = =1 à 5 X =1 ! ∗ − ) 0 (1 + )−( essendo 300 (1106)−1 + 1· 000 (1106)−2 + 1· 200 (1106)−5 + 1· 800 (1106)−7 + 2· 100 (1106)−9 = 3· 542167 si ha 5 X (1 + )−( −0 ) = 3· 542167 =1 e 5 X = 300 + 1· 000 + 1· 200 + 1· 800 + 2· 100 = 6· 400 =1 ∗ − ) 0 3· 542167 = 6· 400 (1065)−( da cui ln (6· 400) − ln (3· 542167) = 58453 ln (11065) = 5 anni, 10 mesi e 4 giorni ∗ = 1.1 Esercizi svolti 18 Calcolo della Duration: P5 (1 + )−( −0 ) = P=1 5 −( −0 ) =1 (1 + ) = = 1·300·(1106)−1 +2·1· 000·(1106)−2 +5·1· 200·(1106)−5 +7·1· 800·(1106)−7 +9·2· 100·(1106)−9 3· 5421672 · 3268795 19 3· 5421672 = 5456 = 5 anni, 5 mesi, 14 giorni Esercizio 2. Un operatore finanziario possiede un portafoglio che dà diritto alla riscossione di = C 2· 500 tra 2 anni, 3· 000 tra 45 anni e 7· 000 tra 5 anni. Sapendo che il tasso, attualmente pari a 006, subisce uno shift additivo del 4%: 1. determinare, utilizzando il concetto di duration, la variazione del valore del portafoglio; 2. la scadenza media aritmetica e la scadenza media finanziaria del flusso; 3. la rata della rendita costante equivalente alla rendita data, avente le stesse scadenze, considerando il tasso di valutazione pari a 006. Risoluzione. 1. La duration risulta = = (2)·2· 500·(106)−2 +(45)·3· 000·(1+006)−45 +(5)·7· 000·(1+006)−5 2· 500·(106)−2 +3· 000·(106)−45 +7· 000(106)−5 40· 990235 9· 763846 = 41982 ' 4 anni, 2 mesi e 11 giorni e la variazione assoluta di tasso è ∆ = 006 · 004 = 00024 per cui si ottiene la variazione relativa del valore del portafoglio ∆ 41982 = −∆ · = −00024 · = −00095 1+ 1 + 006 2. Scadenza media aritmetica : 2 · 2· 500 + 45 · 3· 000 + 5 · 7· 000 = 2· 500 + 3· 000 + 7· 000 = 428 ' 4 anni, 3 mesi e 11 giorni Scadenza media finanziaria e : 9· 763846 · (1 + 006) = 12· 500 e = 42397 ' 4 anni, 2 mesi e 26 giorni 1.1 Esercizi svolti 19 3. La rata cercata R deve soddisfare la relazione di uguaglianza tra i valori attuali delle due rendite. Risulta quindi: 9· 763846 = · (106−2 + 106−45 + 106−5 ) = 4· 057106 Esercizio 3. Si consideri il flusso finanziario costituito da importi di = C [180, 250, 340, 220] alle scadenze [3, 5, 9, 12] in mesi, a partire da oggi. Calcolare la scadenza media aritmetica e la scadenza media finanziaria di tale flusso. Risoluzione. 1. La scadenza media aritmetica è: P 7· 490 3 · 180 + 5 · 250 + 9 · 340 + 12 · 220 = = P=1 = 180 + 250 + 340 + 220 990 =1 = 75657 (in mesi) = 7 mesi e 17 giorni La scadenza media finanziaria ∗ risulta X ∗ (1 + )− (1 + ) =1 = X =1 ∗ 9578087 · (1054) ∗ = 990 = 756566 (in mesi) = 7 mesi e 17 giorni 2 Prestiti divisi 2.1 Introduzione I prestiti visti fino ad ora sono detti più propriamente prestiti indivisi, per evidenziare il fatto che in essi il creditore è un unico soggetto. Spesso accade che l’entità del prestito sia cosı̀ elevata da non rendere possibile, o conveniente, il ricorso ad un unico creditore. In questi casi si preferisce dividere il prestito in più parti, di modo che più soggetti possano diventare creditori, per importi a loro scelta, di un unico debitore (tipicamente lo Stato, le società). Si parla in questi casi di prestito diviso in titoli. Questi sono speciali titoli di credito, usualmente al portatore (per facilitarne la compravendita) ed assumono diverse denominazioni a seconda delle loro caratteristiche tecniche. Riguardo al soggetto emittente possiamo distinguere fra 1. titoli di Stato, titoli emessi da Stati sovrani per il finanziamento del debito pubblico; 2. obbligazioni societarie (corporate bonds); 3. obbligazioni emesse da organizzazioni sovranazionali. All’interno dei prestiti obbligazionari possiamo distinguere le seguenti categorie di titoli: obbligazioni a cedola fissa (straight bonds): titoli in cui l’emittente corrisponde al sottoscrittore gli interessi maturati, periodicamente, valutati ad un tasso di interesse prefissato (tasso tecnico) e in cui il capitale da rimborsare ed il termine di rimborso sono prefissati (ad eccezione dei casi in cui è prevista la facoltà di rimborsare le obbligazioni prima della scadenza); obbligazioni indicizzate (floating rate notes FRN): titoli che corrispondono una cedola di ammontare variabile generalmente legata ad un indicatore specifico. Un esempio è rappresentato da alcuni tipi di Certificati di Credito del Tesoro (CCT); 2.1 Introduzione 21 obbligazioni convertibili (convertible bonds): titoli convertibili in azioni, generalmente della stessa società emittente, a un tasso di conversione e in un periodo prefissati in sede di emissione del prestito; obbligazioni senza cedola (zero coupon o discount bonds): obbligazioni che non corrispondono cedole; l’interesse è rappresentato dalla differenza fra il valore di rimborso (generalmente il valore nominale) ed il prezzo di emmissione. Esempio tipico sono i Buoni Ordinari del Tesoro. Consideriamo il caso in cui l’emittente del prestito (debitore) sia lo Stato Italiano ed esaminiamo i tipi più comuni di titoli obbligazionari emessi: Buoni Ordinari del Tesoro (BOT) • titoli a capitalizzazione integrale, senza cedole (zero coupon bond); • a breve scadenza: 3, 6, 12 mesi; • emessi il 15 e 30 di ogni mese mediante asta competitiva sul mercato primario. Certificati del Tesoro Zero-Coupon (CTZ) • titoli a capitalizzazione integrale; • media scadenza, 2 anni; • emessi con asta pubblica. Buoni del Tesoro Poliennali (BTP) • titoli con cedole fisse (generalmente semestrali o annuali); • a medio e lungo termine: 3, 5, 7, 10 e 30 anni; • emessi con decreto del Ministero del Tesoro col quale si determinano l’importo, la durata, il prezzo base di partecipazione all’asta, il tasso tecnico (considerato al lordo dell’aliquota fiscale prevista), il taglio minimo ed ogni altra caratteristica. Esempio di BTP con pagamento delle cedole semestrali: che equivale a scrivere: 2.2 Titoli obbligazionari ed Obbligazioni (generalità) 22 dove va inteso come tasso semestrale (2 oppure 1 ) nel caso in esame 2 = 5% 2 Certificati di Credito del Tesoro (CCT). • titoli indicizzati, prevedono la corresponsione periodica degli interessi maturati con cedola indicizzata (le cedole, semestrali o annuali, corrisposte in via posticipata, vengono calcolate ad un tasso adeguabile, ottenuto sulla base del rendimento medio dei BOT a 6 mesi emessi nel bimestre o trimestre precedente il mese antecedente il godimento della cedola); • a medio e lungo termine: 3, 4, 5, 6, 7 e 10 anni; • emessi con cadenza mensile e regolamento ai primi giorni del mese; la gestione del loro collocamento sul mercato è affidata alla Banca d’Italia. 2.2 Titoli obbligazionari ed Obbligazioni (generalità) Nel caso dei BOT, CTZ e CCT la data del rimborso del capitale è fissata in partenza, al contrario nel caso di alcuni BTP e dei titoli obbligazionari in generale, la data del rimborso del capitale non è nota in partenza. Questi prestiti, ancora molto diffusi fra le aziende pubbliche e private, permettono di ridurre nel tempo, con gradualità a certe scadenze, il debito inizialmente contratto (rimborso parziale del capitale). Nei casi più comuni l’estinzione graduale del debito avviene rimborsando integralmente il capitale rappresentato da un certo numero di titoli, che vengono estratti a sorte a scadenze prefissate, fino ad esaurimento entro la scadenza finale prevista. Ovviamente alle scadenze fissate vengono anche pagati gli interessi (cedole) di ogni titolo ancora vivente. I titoli di stato vengono acquistati dagli operatori autorizzati a partecipare all’asta presso la Banca d’Italia o Amministrazione Centrale. Gli operatori autorizzati a negoziare in questo “mercato primario” sono Banche, Società Finanziarie, Aziende di Credito, Società di Assicurazioni e altri. Ogni successiva negoziazione (compra-vendita) dei titoli avviene nel mercato secondario, e nel mercato telematico di stato (MTS). Le regole e le leggi sui titoli di stato e titoli pianificati (emessi per es. da società) vengono stabiliti da decreti del Ministro del Tesoro. I titoli sono generalmente al portatore, negoziabili (possono cioè essere venduti ed acquistati in qualisiasi momento, dando cosı̀ luogo ad un mercato di 2.2 Titoli obbligazionari ed Obbligazioni (generalità) 23 continue negoziazioni: il mercato secondario). Esistono, inoltre, anche titoli nominali. Definiamo di seguito le principali caratteristiche dei titoli obbligazionari in esame: Valore Nominale o Valore Facciale, è la parte del debito rappresentata da un’obbligazione o titolo, ossia è il capitale che verrà rimborsato a scadenza, e viene solitamente indicato con il simbolo o, alternativamente, con i simboli già usati: 100. In questo capitolo useremo prevalentemente o . Valore (o Prezzo) di Emissione, è l’importo al quale un’obbligazione o un titolo viene pagato all’emissione (sul mercato primario) ossia è l’importo che il sottoscrittore paga. Il prezzo può o no coincidere con il valore nominale. Se = si parla di emissione (o acquisto) alla pari; Se emissione sotto la pari, e la differenza ( − ) viene detta premio di emissione (o capital gain); Se emissione sopra la pari, e la differenza ( − ) sovrapprezzo di emisione. Valore di Rimborso (o Capitale di rimborso), è il valore effettivo del rimborso a scadenza che può non coincidere con il valore nominale in alcuni casi può essere incluso un premio cosı̀ che il capitale effettivamente rimborsato è ( + ) Spese di emissione, di rimborso, di sottoscrizione. Sono le spese che deve sostenere il possessore del titolo comprendenti spese notarili, di registrazione, di commissioni bancarie, deposito custodito, oneri fiscali, spese di tesoreria. Cedola (o coupon, dal francese tagliare-couper) è quella parte del titolo che rappresenta l’interesse da pagarsi sul capitale (valore nominale del titolo), generalmente a scadenze periodiche, e proporzionali al valore nominale del titolo in ragione del tasso tecnico (detto anche tasso fisso, o tasso cedolare, o tasso nominale). Per i titoli con cedole periodiche, con periodi all’anno, se viene dato il tasso tecnico annuo questo va inteso nominale convertibile volte, ossia = e, quindi, l’importo delle cedole è pari a . Il giorno di pagamento delle cedole viene detto giorno di godimento. Per esempio, se il tasso tecnico annuo è dell’11% con cedole semestrali, allora significa che il tasso usato, tasso tecnico, è il tasso semestrale 2 = 0055, per cui la cedola è 55% = 0055 Inoltre, una peculiarità di tali titoli è quella di assumere che gli interessi siano pagati in regime semplice. Quindi si può equivalentemente dire che gli interessi 2.2 Titoli obbligazionari ed Obbligazioni (generalità) 24 cedolari vengono computati in regime semplice, da un punto di vista formale in effetti è la stessa cosa, in quanto la relazione fra tasso annuo e tasso periodale nel RIS è = . Come vedremo, ciò ha particolare importanza nella negoziazione di tali titoli a scedenze non corrispondenti al godimento di cedola. E’ bene notare che il tasso tecnico non è in genere il tasso di rendimento di un titolo acquistato. Un titolo può essere considerato come un flusso che remunera non il capitale (valore nominale) ma l’importo pagato al suo acquisto, per cui il rendimento del titolo acquistato avviene ad un tasso effettivo, o tasso implicito, che è il TIR dell’intera operazione, ed è generalmente diverso dal tasso tecnico. Se la negoziazione del titolo avviene in coincidenza con la data di godimento della cedola allora il tasso interno ed il tasso tecnico coincidono solo nel caso in cui il titolo sia negoziato alla pari ( = ). Per esempio, se il titolo riportato sopra è stato pagato = in = 0 il TIR dell’operazione è 2 = 0055 tasso semestrale, e il tasso annuo equivalente in RIC è = (1 + 2 )2 − 1 = 0113 mentre il TIR sarà diverso nel caso 6= FIGURA 2.1. Rateo Rateo (o dietimo) di interesse è la parte di interessi maturati in dall’ultimo godimento di cedola (in −1 ) Il rateo è quindi la parte di interessi non ancora esigibili, ma da considerare in caso di negoziazione del titolo ad un tempo diverso da una scadenza cedolare. Il rateo viene calcolato in RIS. Per esempio, se il titolo dato sopra viene negoziato dopo due mesi e 7 giorni dal distacco (o godimento) della prima cedola, il rateo, ossia gli interessi maturati da = 100 nell’intervallo di 67 giorni, è dato da: = (67) = Interessi per 67 giorni · valore nominale dove il tasso denota il tasso periodale in RIS ed indicando con il tempo trascorso dall’ultimo distacco di cedola, misurato in semestri, si ha: = ( ) = 2 · = 0055 · 67 = 002047 180 2.2 Titoli obbligazionari ed Obbligazioni (generalità) 25 Pertanto, per = 100, il rateo è = 2047 In generale, per una cedola di importo () su un valore nominale , ( denota il tasso periodale relativo alla durata ( − −1 )) il rateo al tempo maturato dall’ultimo distacco di cedola, avvenuto in −1 è dato dagli interessi maturati da nell’intervallo di tempo trascorso, calcolati in RIS: = = · ( − −1 ) · = () · ( − −1 ) (2.1) dove, ripetiamo, è il tasso cedolare e (−−1 ) è il tempo trascorso dall’ultimo distacco di cedola (ovviamente il tasso ed il tempo devono essere espressi rispetto alla medesima unità, annua o semestrale). Questa semplice espressione per il calcolo del rateo viene spesso presentata come segue: = · ( ) i cui termini vanno interpretati come si è detto sopra. FIGURA 2.2. Corso di Acquisto (o corso di un titolo), è il prezzo al quale un titolo o obbligazione viene negoziato successivamente alla sua emissione (nel mercato secondario, usualmente nelle Borse Valori o nel MTS). Se un titolo è negoziato ad un tempo non coincidente con la data di godimento della cedola, ossia −1 , il corso si distingue in corso secco e corso tel-quel. Il corso secco è il prezzo, o corso, che avrebbe il titolo valutato al tempo dell’ultimo distacco di cedola, ossia in −1 (valore fissato dal mercato, o Borsa Valori, o Istituti Finanziari, ecc. in cui gli operatori negoziano i titoli). Il corso tel-quel è il prezzo del titolo in , ossia il corso secco più il rateo (interessi maturati nell’intervallo (−1 )). corso tel-quel = corso secco + rateo Si noti che generalmente la negoziazione avviene al corso tel-quel. Tuttavia, come vedremo, il prezzo di un titolo è molto inflenzato dalla vicinanza o meno di una cedola, per cui generalmente le quotazioni vengono fatte al corso secco, 2.2 Titoli obbligazionari ed Obbligazioni (generalità) 26 proprio per evitare che il prezzo dei titoli, nelle valutazioni e confronti che si fanno in Borsa, sia influenzato dalla maggior o minor prossimità al giorno di godimento (ossia dalla maggior o minor vicinanza di a ). Il corso ex-cedola, per negoziazioni che avvengono quando la scadenza è prossima al distacco di cedola si usa anche valutare il prezzo con il “corso ex-cedola”, che consiste nel negoziare il titolo senza la prossima cedola (da cui il nome), ossia colui che vende si tiene la cedola in scadenza (ne resta in possesso), e la valutazione comporta la riduzione sul prezzo dell’importo cedolare: ex-cedola = tel-quel − = + − = − ( − ) = − ( ) = − [()( − −1 ) − ()( − −1 )] da cui ex-cedola = corso secco − ()( − ) Rischi. I titoli obbligazionari vengono solitamente assimilati ad investimenti “a reddito fisso” in quanto sono investimenti in cui il rendimento a scadenza è fissato al tempo iniziale 0 Sulla base di questa definizione non si tiene conto di una serie di rischi che possono alterare il rendimento finanziario conseguente al possesso di un titolo. Alcuni tipi di rischio sono: Rischio di insolvenza. Si presenta quando l’ente emittente non è in grado di far fronte agli impegni finanziari assunti all’emissione. In tal caso i possessori del titolo non riceveranno l’intera somma pattuita e nel caso di fallimento dell’ente o società i creditori ricevono solo il valore di liquidazione. Rischi intrinseci. Sono generati dalla possibilità che si verifichino cambiamenti nelle prestazioni finanziarie di un titolo in seguito alla sua struttura tecnica. Per esempio, l’emittente può inserire una clausola che modifichi la data di rimborso del titolo anche ad un tempo antecedente la scadenza prefissata (rimborso anticipato). Oppure quando il rimborso del titolo non è a priori noto, come nel caso delle obbligazioni con estrazione a sorte. Rischi di mercato (o rischi di tasso o rischi di prezzo o rischi di realizzo). Quando la scadenza del titolo non coincide con l’orizzonte temporale dell’investitore, per cui questi rischi sono direttamente connessi all’indeterminatezza del valore dei tassi vigenti ad un certo tempo , tempo in cui si vuol vendere un titolo acquistato in 0 , oppure quando si sono effettuate operazioni integrative sui capitali liberatisi prima di una scadenza (come l’aver investito le cedole), fino alla scadenza del titolo. Ricapitalizzare i ricavi intermedi in altre operazioni, che dipendono quindi dai tassi vigenti al momento, comporta l’introduzione dei rischi di mercato. 2.3 Titoli di puro sconto (Buoni Ordinari del Tesoro, BOT) 27 I soli titoli che vengono considerati esenti da rischi (a parte quello di insolvenza) sono i titoli a capitalizzazione integrale o titoli di puro sconto, per esempio i BOT, ovviamente se portati a scadenza (operazioni di “acquista e tieni, buy and hold ”), perché altrimenti si incorre sempre nel rischio di mercato. 2.3 Titoli di puro sconto (Buoni Ordinari del Tesoro, BOT) Consideriamo un titolo di puro sconto emesso al tempo = 0 di valore nominale scadente in . Il possessore del titolo incasserà la cifra al tempo . Sia (0 ≤ ) il tempo in cui il titolo è stato acquistato, e sia il prezzo a cui esso è stato pagato. Dati e si può determinare il tasso interno di rendimento ∗ , (TIR, o tasso spot, o tasso a pronti, o Yield to Maturity). Possiamo ragionare equivalentemente effettuando un’operazione di sconto su : = ( ) (2.2) o un’operazione di capitalizzazione ( ) = dove ovviamente 1 ( ) ( ) rappresenta anche il rendimento effettivo nell’intervallo ( ): ( ) = ( ) = 1 + ( ) dove ( ) è il tasso effettivo di rendimento nell’intervallo ( ) o tasso periodale. Noti e si ha e ( ) = −1 ( ) = Il tasso spot ∗ è il tasso annuo equivalente al tasso periodale ( ). Assumendo che il tempo sia misurato in anni, ∗ si ottiene dall’equazione (1 + ∗ ) − = 1 + ( ) = (2.3) 2.3 Titoli di puro sconto (Buoni Ordinari del Tesoro, BOT) 28 ossia ∗ = µ ¶ 1 − −1 (2.4) Per esempio, assumendo = 8 mesi e = 40 giorni, si ha ∆ = − = 200 giorni, esprimendo il tempo in frazione di anno − = 200 365 e ∗ = µ ¶ 365 200 −1 Se = 94 e = 100 otteniamo ¶ 365 µ 100 200 ∗ = − 1 = 01195 94 ossia 1195% Ragionando in termini di fattore di sconto si ha = ( ) 1 ( ) = = 1 + ( ) 1 = (1 + ∗ ) − (2.5) quindi si può ragionare su 1 unità scadente in che viene pagata (scontata) ( ) al tempo . Dati e si deduce immediatamente il prezzo per unità , di capitale in , ossia il coefficiente di attualizzazione periodale ( ) = che viene detto anche prezzo a pronti, ossia il prezzo in corrispondente ad 1 unità di capitale in . E di conseguenza il tasso a pronti ∗ : ¶ 1 µ − 1 ∗ = −1 ( ) 1 = ( )− − − 1 µ ¶− 1 − = −1 µ ¶ 1 − −1 = (2.6) Esempio. Sia dato un BOT a 6 mesi emesso al tempo = 0 al prezzo 0 = 943. Determinare il tasso a pronti: 2.3 Titoli di puro sconto (Buoni Ordinari del Tesoro, BOT) 1 (1 + ∗ ) 2 = 100 = = 943 1 (1 + ∗ ) 2 Il tasso a pronti è ∗ = µ 100 943 29 ¶2 − 1 = 01245 Il tasso a pronti ∗ può considerarsi l’effettivo rendimento annuale dell’investimento di durata (0 ) se il titolo non viene negoziato prima della scadenza. Supponiamo ora che il proprietario si trovi nella necessità di (o desideri) vendere il titolo prima della sua scadenza. In generale, sia la data di acquisto al prezzo , di un titolo scadente in , e sia ∗ ( ) il suo tasso effettivo di rendimento annuo calcolato in base al valore nominale ∗ ( ) = µ ¶ 365 − −1 supponiamo che il titolo sia venduto in al prezzo La quotazione del titolo che viene fatta al tempo sul valore nominale a scadenza ( scadente in ), dipende dal tasso periodale ( ) vigente a quell’epoca, o dal corrispondente tasso annuale ∗ ( ) che in generale non coincide con ∗ . Il prezzo concordato in , può pensarsi come il valore scontato di al tasso di mercato Per il proprietario che rivende il titolo in l’operazione finanziaria ha durata ( − ) ed il tasso annuo di rendimento (per tale durata) è dato da (1 + 0∗ )(−) = da cui µ ¶ 1 − 0∗ −1 = che in generale è diverso dal tasso a pronti ∗ all’acquisto. Se il tasso di mercato è rimasto invariato, per cui il prezzo concordato coincide con il valore attuale allora il rendimento non è cambiato: ∗ = ∗ − (1+ ) 0∗ = ∗ se = ∗ dove ∗ = (1 + ∗ ) − 2.3 Titoli di puro sconto (Buoni Ordinari del Tesoro, BOT) 30 Se, invece, al tempo il tasso a pronti ∗ ( ) è maggiore di ∗ (0 ), avremo che il valore scontato di al tasso ∗ è = (1 + ∗ ) − ∗ (2.7) e il proprietario del titolo vendendolo al tempo incassa meno di quanto ∗ avrebbe percepito al tasso ∗ , quindi, (essendo ) il rendimento effettivo 0∗ annuo realizzato sarà inferiore ad ∗ 0∗ ∗ Viceversa, se il tasso a pronti, ∗ ( ) in è ∗ ∗ al proprietario conviene vendere in quanto (ripetendo considerazioni analoghe a quelle fatte sopra) incasserà di più, ∗ ed avrà un rendimento effettivo 0∗ ∗ Riprendiamo l’Esempio precedente, supponiamo che il titolo sia venduto dopo 120 giorni al prezzo = 965 0 120 (1 + ∗ ) 365 = 965 = = 102333 943 e quindi applicando la (23) 365 0 ∗ (0 ) = (10233) 120 − 1 = 00726 ed otteniamo 0∗ ∗ = 1245% Il titolo è stato venduto ad un prezzo inferiore a quello che si avrebbe attualizzando al tasso ∗ Infatti il prezzo in = 120 del valore nominale , calcolato al tasso ∗ sarebbe ∗ = 100 (1 + ∗ ) − 100 = 60 = 98089 (11245) 365 Il prezzo di mercato = 965 implica che il tasso a pronti vigente in per un titolo con scadenza 60 è ∗ (120 180) = µ 100 965 ¶ 365 60 − 1 = 0242 2.3 Titoli di puro sconto (Buoni Ordinari del Tesoro, BOT) 31 Per quanto riguarda la misura della variabilità del prezzo in funzione del tasso di rendimento (ricordiamo anche quanto già visto a proposito della duration), abbiamo = ( − ) = tempo a scadenza (1 + ∗ ) − 1 = − ( − ) (1 + ∗ )−( −)−1 = − ( − ) ∗ 1 + ∗ approssimando ∗ con ∆ ∆∗ otteniamo ∆ ∆∗ = − ( − ) · 1 + ∗ oppure in termini di elasticità del prezzo relativa al tasso: = ∗ ∆ ∆∗ ∗ = − ( − ) · ∗ 1 + ∗ si vede che all’aumentare del tasso, il prezzo diminuisce ed in misura proporzionale al tempo a scadenza. Per quanto riguarda il rendimento di un titolo di puro sconto, si fa qui riferimento solo al tasso spot (o TIR del titolo), senza tenere in considerazione i costi che comunque sono associati alle operazioni di negoziazione dei titoli, sia costi di gestione e simili, che di imposte sul reddito. A titolo di esempio, consideriamo il flusso ( ) alle scadenze (0 1), con tasso spot ∗ che soddisfa 1 + ∗ = se l’imposizione fiscale da pagare è del 12.5% sugli interessi maturati si ha un importo pari a 0125( − ) Fa differenza pagare l’imporo all’inizio dell’operazione oppure alla scadenza. Vediamo infatti i due casi separatamente. Se la tassa viene pagata alla scadenza si ha che il montante non sarà bensı̀ − 0125( − ) ed indicando con il reale tasso di rendimento dell’operazione dopo il pagamento si ha: 1 + = = = = − 0125( − ) − 0125( ∗ ) ∗ − 0125( 1+ ∗) ∗ (1 − 0125 ) 1 + ∗ 2.4 Titoli con cedole costanti (BTP) 32 se invece viene pagata anticipatamente allora l’esborso iniziale non è bensı̀ + 0125( − ) ed il rendimento è dato da 1 + = = = + 0125( − ) + 0125( ∗ ) 1 ( ) 1 + 0125∗ in entrambi i casi il rendimento è (ovviamente) inferiore ad ∗ e con semplici passaggi algerici si dimostra che risulta sempre ∗ ∗ ∗ 1 0125 infatti è ⇔ 1+0125 ∗ 1 − 0125 1+∗ ⇔ 0125 1+∗ 1+0125∗ ⇔ ∗ ∗ 1 + 0125 1 + che è sempre verificata. Ovviamente il risultato non cambia se si considera un titolo con scadenza diversa (nel qual caso e rappresentano i tassi periodali). Con ciò si giustifica il detto comune “più tardi si paga meglio è”. 2.4 Titoli con cedole costanti (BTP) Sono titoli obbligazionari aventi le seguenti caratteristiche: • Valore nominale ; • Tasso nominale annuo (o tasso tecnico), ; • Cedola = se annua, = 2 se semestrale, in generale = 1 − di anno. se ogni Senza perdita di generalità possiamo indicare con = 0 il tempo dell’ultimo distacco di cedola, e si e indicato con il tasso tecnico annuo (tasso cedolare). Indichiamo con il prezzo all’epoca in cui avviene la transazione del titolo, si ha: ( tel-quel) = 0 ( ) se è una scadenza di cedola, ( tel-quel) = 0 ( ) + (), altrimenti. Poiché le contrattazioni avvengono al corso secco, analizziamo le proprietà di tali titoli nell’ipotesi che il tempo di negoziazione sia una scadenza di cedola. 2.4 Titoli con cedole costanti (BTP) 33 Noto il prezzo = 0 corso secco, possiamo calcolare il tasso di mercato a cui è avvenuta la transazione1 , ossia il tasso implicito del flusso finanziario, soluzione della seguente equazione: = + + + ··· + 2 1 + (1 + ) (1 + ) (2.8) e da un punto di vista del calcolo numerico possiamo anche scrivere come: = + 2 + + + = k + dove = 1 1+ ricorrendo in genere a qualche algoritmo risolutivo, e già sappiamo che in questo caso il tasso implicito esiste ed è unico. Nel caso di un titolo non a capitalizzazione integrale, come in questo caso, se l’obiettivo è quello di massimizzare il valore del capitale alla scadenza = , il tasso implicito non deve considerarsi come il tasso effettivo di rendimento dell’operazione finanziaria nell’arco di tempo (0 ), poichè le cedole che vengono ritirate alle scadenze vengono generalmente reinvestite al tasso vigente in e quindi solo a posteriori, a consuntivo in , valutando tutti i montanti ottenuti reinvestendo le cedole, si potrà fare una stima del rendimento effettivo di tutta l’operazione finanziaria nell’intervallo di tempo (0 ). Si ricorda che il significato del tasso implicito è quello di rendere equo il flusso finanziario {− + }. Ossia è il solo tasso per cui è esattamente la somma che investita al tasso produce le rate del flusso alle scadenze fissate. A parità di cedole, considerando il prezzo come una funzione del tasso implicito , sappiamo già che minore è il prezzo pagato in = 0 più elevato è il tasso implicito viceversa, maggiore è il prezzo pagato in = 0 più basso è il tasso implicito : = ⇐⇒ = ⇐⇒ ⇐⇒ titolo alla pari titolo sotto la pari titolo sopra la pari Il corso secco dipende anche dalla durata del titolo, o tempo a scadenza (cioè dal numero di cedole). Vale il seguente Teorema 5.1. Analizzando il corso secco () del titolo in funzione del numero delle rate, ed a parità di altre condizioni, ossia fissati , ed il tasso implicito (tasso di mercato) , si vede che il prezzo () può aumentare 1 E, come vedremo nel prossimo capitolo, sarebbe il prezzo da utilizzare nella struttura per scadenza. 2.4 Titoli con cedole costanti (BTP) 34 o diminuire, a seconda delle condizioni di mercato. Posto ( + 1) il corso secco del titolo avente ( + 1) scadenze otteniamo: ( + 1) () ( ) ( + 1) = () = ( = ) ( + 1) () ( ) Infatti abbiamo () = + · · · + + ( + 1) = + · · · + + +1 + +1 (2.9) ed esplicitando il secondo prezzo in funzione del primo: ( + 1) = () − + +1 + +1 = () + ( − 1) + +1 + +1 = () − · 1+ = () − +1 · + +1 = () + +1 ( − ) = () + +1 ( − ) [ = ] (2.10) da cui il risultato.Inoltre, essendo FIGURA 2.3. Valore del prezzo in funzione del numero di rate, con andamenti che dipendono dal confronto fra il tasso di mercato rispetto al tasso tecnico = k + (1 + ) (2.11) 2.4 Titoli con cedole costanti (BTP) 35 esiste il limite del prezzo per → ∞ dai limiti 1 1 e →0 ∞ k = (1 + ) si ha lim = ∞ = →∞ = (2.12) Si è cosı̀ ottenuto che per (rispettivamente ) al crescere del numero di rate il prezzo diminuisce (rispettivamente cresce) e tende al valore limite ∞ = (si veda il grafico riportato in figura 5.3). Esempio. Sul quotidiano finanziario Il Sole 24 Ore del 25 agosto 2009 possiamo rilevare i seguenti dati relativi al Buono Poliennale del Tesoro con cedole semestrali individuato dal codice ISIN IT0003872923: 1 2 3 4 5 6 7 Data Scadenza Cedola Rateo Prezzo Rendim. Duration god. ufficiale effet. lordo (Anni/giorni) 151209 15610 275 052595 101569 08 0292 dove il “Prezzo ufficiale” (del giorno 24/8/09) è il corso secco all’ultimo distacco di cedola e la “Cedola” indica il tasso annuo lordo cedolare (nell’esempio sono due cedole semestrali). Dalla colonna (3) deduciamo il tasso lordo cedolare per il titolo considerato, dal valore nominale = 100, la cedola viene corrisposta ogni 6 mesi ed è pari a = 2 = 275 2 = 1375 le date di godimento delle cedole sono 1 = 15/12/09, 2 = 15/6/10, e l’ultimo distacco di cedola si è avuto al tempo 0 = 15/6/09. Possiamo verificare che il rateo riportato in colonna 4 sia giusto, e che il tasso di rendimento (TIR) di tale obbligazione al tempo = 24/8/09, sia effettivamente pari ad ∗ = 078% come riportato nella colonna 6. Il rateo si ottiene applicando la formula (21) = 2 · ( − 0 ) = 2 · 70 (24809 15609) = 1375 · = 052595 (15609 151209) 183 Dal valore del corso secco possiamo dedurre il tasso annuo di mercato al quale è avvenuta la quotazione al tempo risolvendo in funzione di l’equazione data in (28) che nel caso specifico diventa (equazione del tasso implicito del flusso in (0 2 )): 2 + 2 1 −0 + (1 + ) (1 + )2 −0 1375 101375 101569 = 05 + (1 + ) (1 + ) da cui = 00117 (117 % = 275 % ) = 2.4 Titoli con cedole costanti (BTP) 36 Determiniamo ora il reale tasso di rendimento per l’operazione finanziaria (il rendimento effettivo lordo riportato in colonna 6), in quanto la negoziazione del titolo avviene al tempo al prezzo (corso tel-quel), dato da = + = 101569 + 052595 = 10209 per cui il reale TIR è il tasso implicito lordo ∗ del flusso nell’intervallo ( 2 ), e si determina risolvendo l’equazione + = 10209 = 2 2 + 1 − + ∗ (1 + ) (1 + ∗ )2 − 1375 113 365 101375 + 295 (1 + ∗ ) (1 + ∗ ) 365 da cui ∗ = 0008 (080% = 117%) Nella colonna (7) è riportata la durata media finanziaria (Duration) del titolo, espressa in anni e giorni, che nel caso in esame è pari a zero anni e 292 giorni. La Duration è stata calcolata utilizzando un tasso di valutazione costante (struttura dei tassi per scadenza piatta), e precisamente con il tasso implicito lordo (∗ = 008): 113 365 (24809 0008) = · 1375 113 (1008) 365 + 295 365 · 101375 295 (1008) 365 10209 = 0801 per cui si ha duration pari a 0801 · 365 = 292 Si può notare che il TIR ∗ = 08% del titolo acquistato è diverso dal tasso di mercato = 117% con cui è stato determinato il corso secco, o prezzo d’asta. Ciò non deve stupire. Dimostriamo infatti che questa è la regola: se un titolo è venduto sopra (resp. sotto) la pari, allora il rendimento è sempre inferiore (resp. superiore) al tasso di mercato, come dimostriamo nel prossimo teorema. Inoltre si deve ricordare che il tasso effettivo netto è ancora inferiore al TIR qui calcolato in quanto si deve tener conto della tassazione sugli interessi maturati. In tal caso, considerando l’aliquota fiscale al 12.5% degli interessi maturati, ossia 0125(2 ) = 0125(1375) = 01719 si deve determinare il tasso implicito (netto) che soddisfa la seguente equazione: 10209 = 10209 = 1375 − 01719 (1 + ) 1203 113 365 113 (1 + ) 365 + + 101375 − 01719 295 (1 + ) 365 101203 295 (1 + ) 365 da cui si ottine = 000386 2.4 Titoli con cedole costanti (BTP) 37 ossia un tasso annuo netto pari a 0386%. Proseguiamo l’analisi del prezzo di un titolo, assumendo ora che sia negoziato ad un tempo che non sia una scadenza di cedola, per cui sappiamo che il prezzo è dato dalla somma del corso secco all’ultimo distacco di cedola, in , e dal rateo maturato: = + Senza perdita di generalità possiamo indicare = 0, e per semplicità indichiamo con il tasso tecnico cedolare, per unità di periodo per cui si ha = + = + . Quindi il reale tasso implicito della negoziazione è dato dal tasso ∗ che soddisfa l’equazione: + = + + + ··· + 2− ∗ 1− (1 + ) (1 + ∗ )− (1 + ∗ ) (2.13) Dimostriamo che vale il seguente Teorema 5.2. Sia = la cedola, il corso secco e il tasso di mercato soluzione dell’equazione in (28), sia 0 1 il tempo in cui avviene la transazione e = il corrispondente rateo, ed indichiamo con ∗ il tasso implicito a cui avviene la transazione (soluzione dell’equazione in (213)). Si ha che: a) se il corso secco è alla pari ( = ossia = ) allora è sempre ∗ () (= ) per ogni scadenza 0 1, con ∗ () prima decrescente poi crescente in funzione di , con ∗ (0) = ∗ (1) = = ; b) se il corso secco è sopra la pari ( ossia ) allora è sempre ∗ () ( ) per ogni scadenza 0 ≤ 1; c) se il corso secco è sotto la pari ( ossia ) allora ∗ (0) = ∗ (1) , ed ∗ () può essere prima decrescente poi crescente in funzione di oppure sempre crescente (nel qual caso è ∗ () per 0 1). Per dimostrare il teorema consideriamo l’equazione che fornisce il TIR reale ∗ () per ogni valore fissato di , in (213) ed indichiamo la funzione fabbisogno che compare a destra dell’uguaglianza con ( ) in cui denota il tasso e il tempo in cui si valuta la funzione: ( ) = + + +··· + 1− 2− (1 + ) (1 + ) (1 + )− e vediamo separatamente i tre casi. a) Sia = (e quindi = ). Per = 0 è sempre ∗ (0) = e dall’equazione in (28) (essendo = ) abbiamo: (1 + ) = ( ) (2.14) Per = 1 è ( 1) = + = + quindi la soluzione dell’equazione in (213) è ∗ (1) = = D’altra parte, per 0 1 abbiamo ( ) = 2.4 Titoli con cedole costanti (BTP) 38 (1 + ) = (1 + ) + (in quanto gli interessi maturati in RIC sono inferiori a quelli maturati in RIS al medesimo tasso) quindi ne viene che ∗ non può essere uguale ad ma deve essere necessariamente ∗ () (= ) (Si veda figura 5.4(a)). b) Sia (e quindi ). Per = 0 è sempre ∗ (0) = e dall’equazione (28) abbiamo: (1 + ) = ( ) e ricordando la funzione fabbisogno vista nel capitolo 3, nel caso in esame (titolo venduto sopra la pari, si veda la figura 3.2(c)), si è visto che gli interessi maturati al tasso nel periodo unitario sono inferiori al valore della cedola, cioè in questo caso risulta sempre: = (2.15) Per 0 ≤ 1 è ( ) = (1 + ) + () = (1 + ) in quanto (1 + ) rappresenta gli interessi maturati in RIC al tasso che sono inferiori agli interessi maturati in RIS ad un tasso maggiore ( ) (essendo ( ) per la (215)). Quindi la soluzione dell’equazione in (213) necessariamente deve avere ∗ () (Si veda figura 5.4(b)). FIGURA 2.4. c) Sia ora (e quindi ). Per = 0 è sempre ∗ (0) = Dall’equazione (28) come prima abbiamo (1 + ) = ( ), e ricordando la funzione fabbisogno vista nel capitolo 3, nel caso in esame (titolo venduto sotto la pari, figura 3.2(b)), si è visto che gli interessi maturati nel periodo unitario sono sempre superiori alla cedola, per cui in questo caso risulta sempre: = (2.16) quindi per = 1 abbiamo ( 1) = (1 + ) = + + (per la (216)) da cui segue che la soluzione dell’equazione (213) deve essere necessariamente con ∗ (1) . 2.4 Titoli con cedole costanti (BTP) 39 Quindi per 0 1 la soluzione dell’equazione in (213) è una funzione continua che congiunge il valore ∗ (0) = ( ) con il valore ∗ (1) ( ) ed a seconda del valore del corso secco può avere diversi andamenti: (c.1) può essere sempre crescente, ossia ∗ () per ogni (figura 5.5(a)) (c.2) oppure prima decrescente e poi crescente mantenendosi ∗ () per ogni (figura 5.5(b)) (c.3) oppure vi sono due tempi, 1 e 2 , che soddisfano l’equazione (1 + ) = (1 + ) (2.17) tali che risulta ∗ () per 1 2 ed ∗ () altrimenti (ma ciò è possibile solo per valori di vicinissimi a ) (figura 5.5(c)). FIGURA 2.5. Quindi il teorema 5.2 mostra che solo nel caso di vendita di un titolo sotto la pari si possono avere differenze di comportamento, ed è facile vedere che in genere non si verifica il caso (c.3), infatti nelle applicazioni realistiche, per 0 1 è soddisfatta la seguente disuguaglianza: + () (1 + ) da cui segue che è sempre ∗ () . Per esempio, una condizione grossolana ma semplice da verificare quando il corso secco è basso è la seguente: se + allora è sempre ∗ () E, come si è detto, solo per valori di vicinissimi al valore nominale si può essere nel caso (c.3) elencato sopra, il caso (c.2) 2.4 Titoli con cedole costanti (BTP) 40 può aversi per valori di ancora molto prossimi a ma “normalmente” si è nel caso c(1), come illustriamo con il seguente esempio. Esempio. Consideriamo il semplice titolo dal flusso (10, 110) scadente in (1,2) (in anni), in cui = 10%. a) Se il titolo è venduto alla pari, il corso secco in = 0 è = 100 (per cui = = 10%), allora il TIR ∗ () del titolo, per 0 ≤ ≤ 1 soluzione dell’equazione 110 10 + 100 + 10 = ∗ 1− (1 + ) (1 + ∗ )2− ha un grafico qualitativamente simile a quello riportato in figura 5.4(a), con ∗ () (= ) per 0 1. b) Se il titolo è venduto sopra la pari, il corso secco in = 0 sia = 1005 (per cui = 9713% ) allora il TIR ∗ () del titolo per 0 ≤ ≤ 1 soluzione dell’equazione 1005 + 10 = 110 10 + ∗ 1− (1 + ) (1 + ∗ )2− ha un grafico qualitativamente simile a quello riportato in figura 5.4(b), con ∗ () ( ) per 0 1. c1) Se il titolo è venduto sotto la pari, con corso secco = 99 (per cui = 1058% ) allora il TIR ∗ () del titolo per 0 ≤ ≤ 1 soluzione dell’equazione 110 10 + 99 + 10 = (1 + ∗ )1− (1 + ∗ )2− ha un grafico qualitativamente simile a quello riportato in figura 5.5(a), con ∗ () ( ) per 0 1 (e tale comportamento si ha per qualunque valore inferiore del corso secco = 99). c2) Se il titolo è venduto sotto la pari, con corso secco = 995 (per cui = 10289% ) allora il TIR ∗ () del titolo per 0 ≤ ≤ 1 soluzione dell’equazione 110 10 + 995 + 10 = (1 + ∗ )1− (1 + ∗ )2− ha un grafico qualitativamente simile a quello riportato in figura 5.5(b), con ∗ () per 0 1. c3) Se il titolo è venduto sotto la pari, con corso secco = 9989 (per cui = 100634% di pochissimo) allora il TIR ∗ () soluzione dell’equazione 9989 + 10 = 10 110 + (1 + ∗ )1− (1 + ∗ )2− 2.5 Prestiti Obbligazionari con estrazione a sorte 41 ha un grafico qualitativamente simile a quello riportato in figura 5.5(c). Esistono 1 = 03652 e 2 = 06417 soluzioni dell’equazione in (217) e per 1 2 si ha ∗ (e tale comportamento qualitativo (c.3) lo si ha per valori del corso secco tali che 9989 100). Un altro risultato (come conseguenza del teorema 5.2) è il seguente: poiché il rateo è calcolato in regime semplice (al tasso ), indipendentemente dal valore quotato come corso secco (al tasso ), il reale rendimento ∗ del titolo non può quasi mai essere pari al tasso tecnico per nessun valore di , 0 1, ma è sempre inferiore a ( ) se ≥ mentre è quasi sempre superiore ad se interpretando con ciò la sensibilità del tasso rispetto al corso secco illustrata nell’esempio qui sopra. 2.5 Prestiti Obbligazionari con estrazione a sorte Supponiamo che al tempo = 0 vengano emessi titoli obbligazionari che verranno rimborsati in numero allo scadere di ogni anno , per = 1 2 con = 1 + + oltre ovviamente agli interessi maturati. Sia: = valore totale del prestito (i.e. ammontare complessivo richiesto dall’emittente); = numero totale di titoli che per semplicità supponiamo tutti con uguali caratteristiche; = valore nominale di un titolo pari a ; = tasso tecnico di remunerazione del prestito; = cedola annua (che l’emittente dovrà pagare a tutte le obbligazioni ancora in vita); = numero di obbligazioni rimborsate nell’anno , estratte a sorte fra quelle ancora in vita. I numeri delle obbligazioni da rimborsare dovranno soddisfare la condizione di chiusura 1 + 2 + + = in quanto tutte devono essere rimborsate entro la scadenza finale prefissata dall’emittente, e questa condizione, qualunque sia la modalità di rimborso, corrisponde alla condizione di chiusura elementare del piano, in quanto · 1 + · 2 + + · = · = valore totate del prestito. L’età di un’obbligazione vivente è data dal numero di anni già trascorsi dalla sua emissione. Se un’obbligazione ha oggi età significa che sono già stati incassati gli interessi, o cedole, maturati negli anni 1 2 . Una tale obbligazione (di età ) potrà quindi essere estratta nell’anno successivo, + 1, con una data probabilità che indichiamo con ( + 1), o nell’anno + 2 con probabilità ( + 2) e cosı̀ via. Le probabilità ( + 1) e ( + 2) possono essere diverse e vedremo come calcolarle. 2.5 Prestiti Obbligazionari con estrazione a sorte 42 Definiamo Vita residua di un’obbligazione di età la variabile casuale le cui relizzazioni sono il numero di periodi futuri ai quali l’obbligazione può essere estratta, misura quindi i periodi futuri durante i quali il titolo potrà essere ancora in circolazione prima della sua estrazione. Tale variabile assume le determinazioni : = 1 2 ( − ) con probabilità ( + ). Definiamo Vita media di un’obbligazione di età il valor medio o valore atteso di questa variabile casuale 2 . Supponiamo che siano trascorsi anni dall’emissione, 0 ≤ ≤ ( − 1) e indichiamo con il numero di obbligazioni viventi dopo la -esima estrazione, per cui è 0 = = +1 + + = − (1 + + ) (in particolare −1 = ). La probabilità che un’obbligazione di età ha di essere estratta all’anno + (ossia la probabilità di morte all’anno + ) è pari al rapporto fra il numero di obbligazioni che verrà estratto all’epoca + ed il numero totale di obbligazioni viventi di età : ( + ) = + ; = 1 ( − ) (2.18) e soddisfa − X =1 ( + ) = +1 + · · · + =1 (2.19) La sommatoria in (219) può anche essere definita partendo dall’indice = 0 ponendo ( ) = 0, in quanto l’obbligazione è viva al tempo , e quindi la probabilità di essere viva ( ) = 1 − ( ) è uguale ad 1 per = ossia 2 Ricordiamo che se è una variabile casuale che assume i valori con probabilità : = {( ) = 1 · · · } ; =1 = 1 Si definisce valor medio o valor atteso di la quantità () = =1 2.6 Ammortamento dei prestiti obbligazionari 43 ( ) = 0. In generale per un’obbligazione di età la probabilità di essere ancora in vita dopo l’estrazione al tempo + è pari a ( + ) = 1 − X ( + ) = =0 + ; = 0 ( − − 1) (2.20) Riassumendo, la variabile casuale “vita residua di un’obbligazione di età ” ha le seguenti determinazioni, , con relative probabilità ( + ) : ¶ µ + per = 1 2 ( − ) ( ( + )) = e la vita media per un’obbligazione di età , indicata con è : = − X =1 · ( + ) +2 +1 +2· + · · · + ( − ) · − 1 X + =1 = 1· = (2.21) L’emissione di titoli obbligazionari va considerata come un comune prestito, da rimborsare con una qualche tecnica, equa, mentre per colui che acquista un’obbligazione non si tratta di un comune titolo, in quanto non è nota a priori la data di rimborso, e si creano quindi problemi di valutazione. Nella pratica spesso l’emittente si riserva di accelerare il programma di estrazione nel caso ciò gli diventi più conveniente a causa di sopravvenute riduzioni del costo del denaro. 2.6 Ammortamento dei prestiti obbligazionari Consideriamo il problema della valutazione di un prestito obbligazionario. Al termine dell’anno l’emittente dovrà pagare: 1. l’importo = · (quota capitale) per rimborsare il capitale delle obbligazioni estratte; 2. l’importo = () −1 (quota interessi), per pagare le cedole a ciascuna delle −1 obbligazioni viventi nel periodo precedente (che comprendono anche le ultime cedole delle obbligazioni estratte). 2.6 Ammortamento dei prestiti obbligazionari 44 Complessivamente, al termine dell’anno l’emittente paga l’importo, o rata: = + = + () −1 (2.22) In generale, quindi, l’ammortamento può essere semplicemente organizzato scegliendo direttamente il programma di rimborso determinato sulla base degli interi fissati in modo da dare come somma . Una volta scelti questi numeri si calcolano di conseguenza le quote capitale, le quote interesse, e le rate . In particolare, scegliendo = ∀ (assumendo che sia intero) il piano di rimborso ha quote capitali costanti ed è quindi un piano di ammortamento di tipo italiano con gli svantaggi di questo tipo di piano: si pagano quote interessi alte all’inizio (quando si ha presumibilmente meno disponibilità) e basse alla fine. Conviene cercare di organizzare il rimborso del prestito obbligazionario, e quindi fissare il numero di obbligazioni da rimborsare in ogni epoca in modo tale che la successione delle rate sia costante. A tale fine procediamo come segue. Dato il debito iniziale pari a = e calcoliamo quanto verrebbe la rata costante necessaria per ammortizzare il debito al tasso : = q chiamiamo la “rata teorica” che dovremmo versare per il piano di rime1 = la quale borso. Allo scadere del 1◦ anno la prima rata teorica sarà deve includere certamente l’importo necessario per il pagamento degli interessi delle obbligazioni viventi: 1 = () e quello che resta, 1 = − 1 viene utilizzato per rimborsare alcune delle obbligazioni, in numero pari ad 1 e poiché le obbligazioni hanno tutte un medesimo valore nominale , il numero di obbligazioni che si riesce a rimborsare con la prima rata si ottiene considerando la frazione e1 = − 1 (2.23) j k e1 Otteniamo cosı̀ che la di cui consideriamo solo la parte intera 1 = rata pratica per la prima scadenza è data da 1 = 1 + 1 con 1 = 1 (2.24) e1 come solitamente accade, si ha un residuo 1 = Nel caso in cui 1 6= − 1 che fa parte del debito residuo alla fine della prima scadenza. Alla fine 2.6 Ammortamento dei prestiti obbligazionari 45 del secondo anno assumiamo che la “rata teorica” all’anno 2 sia pari ad più il montante del residuo 1 : e2 = + 1 (1 + ) (2.25) che gestiamo in modo analogo a quanto fatto per il primo anno. e2 sono compresi sicuramente gli interessi sulle obbligazioni viventi Nella rata 2 = () ( − 1 ) = () 1 e si potranno quindi rimborsare le obbligazioni in numero 2 dove la rata pratica sarà j k e e2 e2 = 2 − 2 2 = 2 = 2 + 2 con 2 = 2 e2 − 2 darà un montante 2 (1 + ) da sommare a e l’eventuale residuo 2 = per calcolare la rata teorica alla fine del terzo anno e3 = + 2 (1 + ) e cosı̀ via, fino all’ultima scadenza. In questo modo, con questa procedura detta di gestione dei residui, calcoliamo una successione di rate pratiche { } che sono all’incirca dello stesso importo: dove ogni rata è = + con ½ = () −1 = Possiamo introdurre anche per i prestiti obbligazionari il calcolo del valore attuale al tempo , dell’usufrutto e nuda proprietà. Per gli scopi pratici del calcolo solitamente ci si riferisce a quote capitale, interesse e rate pratiche anzichè teoriche. Sia il tempo in cui si vuol fare la valutazione, ad un tasso 1 il coefficiente di attualizzazione si ha di valutazione fissato. Posto = 1+ = − X =1 + = − X =1 +−1 (2.26) 2.6 Ammortamento dei prestiti obbligazionari = − X + = =1 − X + 46 (2.27) =1 e, quindi = + = − X [ +−1 + + ] =1 = − X [+−1 + + ] (2.28) =1 È anche possibile introdurre le anologhe grandezze riferite ad una singola obbligazione di età e calcolare il valor medio, o valor atteso, della variabile casuale usufrutto, nuda proprietà e valor attuale, ad un tasso di valutazione 1 ). La variabile casuale usufrutto, è rappresentata fissato (e poniamo = 1+ dalla rendita formata dalle future cedole che il possessore dell’obbligazione incasserà fino all’estrazione del titolo, la variabile nuda proprietà, è rappresentata della rendita descritta dai capitali di rimborso pagati fino al momento dell’estrazione dell’obbligazione. Le uscite di ciascuna di tali variabili aleatorie e le relative probabilità, rispettivamente tra 1 2 ( − ) periodi, sono le seguenti: ; 1 | 2 | .. . − + | +1 + | | +1 +2 .. . +1 = +1 = +1 ¡ ¢ +2 = + 2 +2 = 2 +2 .. . | | | + 1 + | ( + ) .. . = − k = − 2.6 Ammortamento dei prestiti obbligazionari 47 da cui i valori attesi: = − X + ( + ) =1 +1 +2 + 2 + · · · + − − X + = =1 = = − X + =1 e si può notare che il valore atteso della nuda proprietà all’epoca è ottenibile come = (2.29) mentre il valore atteso per l’usufrutto è dato da : = − X + ( + ) =1 +1 + ¢ +2 ¡ + + + 2 ´ ³ + 2 + · · · + − ∙ ¸ 2 +1 − −1 = + + ··· + = = = = − X =1 − X +−1 +−1 =1 Il valore atteso per il valore attuale è quindi = + = (2.30) 2.6 Ammortamento dei prestiti obbligazionari 48 Esempio. Calcolare la vita media di una obbligazione di età , per = 0 1 2 3 sapendo che saranno rimborsate in numero 1 = 1· 000, 2 = 2· 000 3 = 1· 000 4 = 3· 000 5 = 1· 000 rispettivamente fra = 1 2 3 4 5 anni (ovviamente sarà 4 = 1) Si ha: 2· 000 1· 000 3· 000 1· 000 1· 000 ) + 2( ) + 3( ) + 4( ) + 5( ) 8· 000 8· 000 8· 000 8· 000 8· 000 1 + 4 + 3 + 12 + 5 = 3125 8 2 1 3 1 2+2+9+4 1( ) + 2( ) + 3( ) + 4( ) = = 2428 7 7 7 7 7 3 1 1+6+3 1 =2 1( ) + 2( ) + 3( ) = 5 5 5 5 1 3+2 3 = 125 1( ) + 2( ) = 4 4 4 0 = 1( = 1 = 2 = 3 = Esempio. Oggi vengono emesse obbligazioni che verranno rimborsate in 3 anni, con estrazione, in numero di 3 obbligazioni allo scadere di ogni anno: ∀ 3 = con probabilità, al tempo = 0, pari a = (0 ) = 1 1 = = 3 3 Supponiamo che il valore nominale sia = 100 con cedole = 9. Calcolare il valore attuale atteso in = 0, al tasso di valutazione = 105%. Le possibili uscite della variabile casuale valore attuale sono: ´ ¡ ³ ¢ (1 ; 1 ) = 109 (1105)−1 ; 13 = 98642; 13 ´ ¡ ³ ¢ (2 ; 2 ) = 9 (1105)−1 + 109 (1105)−2 ; 13 = 97414; 13 ³ ´ ¡ ¢ (3 ; 3 ) = 9 (1105)−1 + 9 (1105)−2 + 109 (1105)−3 ; 13 = 96302; 13 da cui il valore atteso è dato da: ( ) = X = 1X = 97453 3 2.6 Ammortamento dei prestiti obbligazionari 49 Sono pure variabili casuali, per un’obbligazione di età , il rendimento effettivo ed il tasso effettivo di interesse una volta che sia noto il prezzo di acquisto, , al tempo . Per valutare il rendimento assumiamo che le cedole intermedie vengano capitalizzate al tasso . Le possibili uscite e le relative probabilità, rispettivamente tra 1 2 ( − ) periodi sono quindi: +1 ( + 1) = ( + 2) = + | +1 ( + 1) = + ( + 1) = ( + 1) − 1 −− → + | | +1 +2 ( + 2) = ++(1+) ( + 2) = ( + 2) − 1 | +2 e in generale, ( ) = | − − −− −− −→ −− −→ + | | | +1 ··· ( ) = −q + ( ) = ( ) − 1 In generale, ( + ) = q + (2.31) da cui () = − X ( + ) ( + ) =1 = = = P− − + X + q + · =1 =1 − X + q + · =1 − X + q + =1 (2.32) 2.6 Ammortamento dei prestiti obbligazionari () = − X 50 ( + ) ( + ) =1 = X ( + ) ( ( + ) − 1) = () − − X ( + ) =1 = () − 1 Se vogliamo calcolare il valore atteso del tasso effettivo annuo consideriamo la variabile casuale tasso annuo, le cui realizzazioni sono date da ∗(1) = ( + 1) − 1 ∗(2) .. . ∗ () .. . = ( + 2) − 1 .. . 1 = ( + ) − 1 .. . 1 = ( ) − − 1 1 2 ∗(−) ed otteniamo il valore atteso (∗ ) = − X ( + ) ∗() =1 = X + 1 ( ( + ) − 1) (2.33) Esempio. Viene emesso un prestito obbligazionario per un valore di 1· 500· 000, con ciascuna obbligazione di valore nominale 100 che paga cedole annue al 125% con rimborso entro 10 anni. Si rediga il piano di ammortamento con il metodo della gestione dei residui (al tasso annuo del 125%). Si calcoli inoltre la nuda proprietà e l’usufrutto al termine del 7◦ anno per un’obbligazione ancora in circolazione dopo l’estrazione prevista per quel momento, al tasso di valutazione del 10% Risoluzione: Il numero di obbligazioni emesse è pari a = 1· 500· 000 = 15· 000 100 che verranno rimborsate entro 10 anni con il metodo delle rate costanti. La rata teorica è data da: 2.6 Ammortamento dei prestiti obbligazionari = 51 1· 500· 000 = 270· 93267289 10k0125 Possiamo quindi costruire il piano di ammortamento con il metodo della gestione dei residui e determiniamo la prima rata pratica, 1 sulla base dei seguenti calcoli: 1 = 1 + 1 1 = 0125 · 1· 5000· 000 = 187· 500 − 1 = 83· 4326729 83· 4326729 c = 834 1 = b 100 1 = 1 · 100 = 83· 400 1 = 270· 900 1 = − 1 = 3267289 Il residuo 1 capitalizzato per un periodo, viene aggiunto alla rata teorica per il e2 = + 1 · (1 + 0125). secondo periodo ottenendo cosı̀ la nuova rata teorica Si procede quindi, ragionando in modo analogo a quanto fatto per il primo periodo, alla determinazione dei 10 numeri per = 1 10 (ricordando che 9 = 10 ) e delle corrsipondenti rate pratiche. I risultati sono riportati in tabella 1. Tabella 1 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 270· 932673 270· 969430 271· 038902 271· 032693 271· 025702 270· 961588 271· 016022 270· 950697 270· 933457 271· 012500 187· 500 177· 075 165· 350 152· 150 137· 300 120· 5875 101· 800 80· 650 56· 8625 30· 1125 83· 432673 93· 894430 105· 688906 118· 882693 133· 725702 150· 374087 169· 216022 190· 300697 214· 070957 240· 900 834 938 1· 056 1· 188 1· 337 1· 503 1· 692 1· 903 2· 140 2· 409 32673 94430 88906 82693 25702 74088 16022 0697 70957 Alla fine del 7◦ anno sono state rimborsate 7 X =1 = 8· 558 obbligazioni 15· 000 14· 166 13· 228 12· 172 10· 984 9· 647 8· 144 6· 452 4· 549 2· 409 0 2.6 Ammortamento dei prestiti obbligazionari 52 e ne sono ancora in vita 7 = 8 + 9 + 10 = 6· 452 Possiamo quindi calcolare l’usufrutto e la nuda proprietà di un’obbligazione di età 7 che può essere rimborsata in ciascuno degli anni = 8 9 10 le cui probabilità di essere in vita ai tempi, = 8 9 10 sono date da : 78 = 79 = 710 = 8 1903 = 02950 = 7 6452 9 2140 = 03317 = 7 6452 10 2409 = 03733 = 7 6452 Sulla base di tali probabilità è possibile calcolare il valore atteso delle variabili aleatorie usufrutto all’epoca 7, 7 , le cui realizzazioni sono (125 · (110)−1 ; 125·((110)−1 +(110)−2 ); 125·((110)−1 +(110)−2 +(110)−3 ) con probabilità date rispettivamente da (78 ; 79 ; 710 ) e nuda proprietà all’epoca 7, 7 le cui realizzazioni sono (100 · (110)−1 ; 100 · (110)−2 ; 100 · (110)−3 ) con probabilità date rispettivamente da (78 ; 79 ; 710 ). Si ha cosı̀: 7 = 125 (110)−1 · (78 + 79 + 710 ) + + (110)−2 · (79 + 710 ) + (110)−3 · (710 )] i h = 125 (110)−1 · 77 + (110)−2 · 78 + (110)−3 · 79 i h = 125 (110)−1 · 1 + (110)−2 · 0705 + (110)−3 · 03733 7 = 22154 h i = 100 (110)−1 · 02950 + (110)−2 · 03317 + (110)−3 · 03733 = 82277 La vita media residua di tale obbligazione è pari: 7 = 3 X =1 · 77+ = 1 · 02950 + 2 · 03317 + 3 · 03733 = 2078 Osservazione. Supponiamo che nel medesimo esercizio il valore di rimborso sia pari a 105 per ogni obbligazione (ossia il valore di rimborso è costituito dal valore nominale più un premio di 5). Per redigere il piano nulla cambia 2.7 Esercizi svolti 53 rispetto a quanto si è già fatto, cosı̀ come per il calcolo dell’usufrutto all’epoca 7. Cambia solo la nuda propietà, il cui valore atteso diventa : h i 7 = 105 (110)−1 · 02950 + (110)−2 · 03317 + (110)−3 · 03733 = 86420 2.7 Esercizi svolti Esercizio 1. La società XY emette 300 obbligazioni che rimborserà progressivamente nei prossimi tre anni. Le caratteristiche delle singole obbligazioni sono le seguenti: valore nominale = 100 C cedola semestrale (2) = 10% valore di rimborso = 102 C Si ipotizzi che la società decida di rimborsare 150 obbligazioni il primo anno e 75 obbligazioni ognuno dei due anni successivi. 1. Calcolare l’età media di un’obbligazione in vita alla fine del primo anno e la nuda proprietà, ipotizzando il tasso di mercato annuo sia = 007. 2. Si calcoli la duration di un’obbligazione al momento dell’emissione, date le caratteristiche riportate nello schema, assumendo che verrà rimborsata alla fine del terzo anno, al tasso annuo = 007 Risoluzione. La probabilità che un’obbligazione di età 1 venga rimborsata al tempo 2 o 3 è data da + = 12 = + 75 = 05 = 13 150 1. La vita media al tempo 1 è data da: 1 = 1 · 05 + 2 · 05 = 15 La nuda proprietà è data da (1) = 102 (107)−1 · 05 + 102 (107)−2 · 05 = 9221 2.7 Esercizi svolti 54 2. La duration di un’obbligazione che sarà estratta alla fine è data da (0; 007) = 05(5) (107)−05 + 1(5) (107)−1 + · · · + 3(107) (107)−3 5· = 268 1−(1034)−6 0034 + 102 (1034)−6 Esercizio 2. Mauro possiede un titolo dal valore nominale di = C 1· 500, acquistato il 1/3/2005 e scadente il 28/2/2015, che paga cedole semestrali valutate al tasso nominale convertibile semestralmente (2) = 8%. 1. Assumendo che gli interessi cedolari vengano messi in conto corrente e remunerati ad un tasso pari al 7% annuo si determini di quanto si dispone a scadenza, in regime composto. 2. Determinare il prezzo del titolo nell’ipotesi che venga venduto il giorno 1/9/2007 subito dopo il ritiro della cedola, assumendo un tasso di valutazione annuo pari al 6 5%. 3. Si ipotizzi di avere pagato il titolo all’emissione C = 1· 495 e di rivenderlo il giorno 1/3/2007 a = C 1· 502. Si determini il TIR dell’operazione. Risoluzione. 1. La cedola semestrale è 008 · (2) = 1 500 = 60 2 2 Calcoliamo il montante delle cedole versate sul conto corrente fino al 28/2/2015: · 2 = 1· 500 1 2 = (1 + 007) 2 − 1 = 00344 = 60 · (1 + 00344)20 − 1 + 1· 500 = 3· 18636 00344 2. Il prezzo del titolo nell’ipotesi venga venduto il giorno 1/9/2007 è 1 02 = (1 + 0065) 2 − 1 = 003199 1 − (1 + 003199)−15 + 1· 500 (1 + 003199)−15 = 1· 64139 = 60 · 003199 3. Il TIR dell’operazione si ottiene come soluzione dell’equazione 1 − (1 + ∗ )−4 + 1· 502 (1 + ∗ )−4 = 0 ∗ ed applicando un metodo iterativo si trova ∗ = 4123%. −1· 495 + 60 3 Elementi di gestione del portafoglio obbligazionario 3.1 Ipotesi di Coerenza del Mercato (o Assenza di Arbitraggio) Supponiamo che un operatore debba scegliere fra due investimenti con orizzonti temporali diversi, (1) investire in una attività finanziaria per l’intero periodo (0 2 ) con rendimento effettivo (0 2 ) = 1 + (0 2 ) (3.1) (2) oppure investire in una operazione a breve da 0 a 1 con 1 2 e, quindi, reinvestire il ricavato fino al tempo 2 (operazione chiamata di roll-over), cosı̀ che 1 unità in 0 fornirà, in 2 , l’ammontare (0 1 ) (1 2 ) È chiaro che l’operatore decide per la strategia (1) se (0 1 ) (1 2 ) (0 2 ) (3.2) (0 1 ) (1 2 ) (0 2 ) (3.3) decide per la (2) se è indifferente fra le due opzioni se (0 1 ) (1 2 ) = (0 2 ) (3.4) 3.1 Ipotesi di Coerenza del Mercato (o Assenza di Arbitraggio) 56 Sia nel caso che valga la (32) che nel caso della (33) si possono verificare condizioni di “arbitraggio”, dove per arbitraggio si intende la possibilità di realizzare profitti senza sostenere alcun rischio. Infatti, ciò si verifica in entrambi i casi, utilizzando l’impiego con il minor rendimento per “indebitarsi” ed avere del capitale da investire nell’operazione di maggior rendimento. Per esempio, nel caso che valga la (33), potremmo acquistare allo scoperto (come si usa dire) il titolo scadente in 2 , disponendo cosı̀ al tempo 0 della = una sorta di prestito che chiediamo in 0 con l’impegno di cifra ( 0 2 ) restituire al tempo 2 . Quindi investiamo la somma nell’operazione a breve, ed incassiamo in 1 la somma (0 1 ) che reinvestiamo nel secondo periodo ritirando, al tempo 2 , la somma (0 1 ) (1 2 ) pagando in 2 la somma = (0 2 ) resta la somma [ (0 1 ) (1 2 ) − (0 2 )] 0 guadagnata senza alcun rischio. Ad un simile risultato si arriva anche nel caso valga la disuguaglianza opposta (32) Se (0 1 ) (1 2 ) (0 2 ) conviene stipulare, al tempo 0 un contratto forward con cui ci impegnamo a restituire al tempo 2 , ottenendo in prestito al tempo 1 la somma anticipata 1 = ( (equivalente alla somma 1 2 ) disponibile in 2 scontata secondo il fattore di sconto (1 2 ) = (112 ) ) Contemporaneamente, con un diverso contratto, ci impegnamo a restituire 1 al tempo 1 e chiediamo che ci venga anticipata al tempo 0 la somma di importo = (0 1 1 ) . Ottenuto decidiamo di investire per l’intero periodo (0 2 ) per ottenere, al tempo 2 la somma = (0 2 ) Al tempo 1 usiamo il prestito 1 chiesto per restituire l’importo 1 come previsto nell’operazione a breve. L’operazione effettuata prevede quindi un’entrata al tempo 2 con cui paghiamo l’importo previsto dall’esecuzione del contratto forward, con = 1 (1 2 ) Il flusso di pagamento al tempo 2 è: − = (0 2 ) − = (0 2 ) − 1 (1 2 ) ma 1 = (0 1 ) e quindi − = (0 2 ) − (0 1 )(1 2 ) = [(0 2 ) − (0 1 )(1 2 )] 0 e si realizza cosı̀ un profitto a fronte di rischio nullo. Dal momento che tutti gli operatori hanno a disposizione le stesse informazioni, è chiaro che nel caso (32) tutti sceglierebbero la strategia 1 e nel caso opposto 3.1 Ipotesi di Coerenza del Mercato (o Assenza di Arbitraggio) 57 sceglierebbero la strategia 2. Ma il mercato è in evoluzione dinamica, con aggiustamenti continui dei prezzi, e si assume che gli effetti della domanda-offerta si equilibrino in modo tale che vi sia assenza di arbitraggio (o meglio condizioni di arbitraggio possono verificarsi solo per periodi molto brevi). Quindi si assume che le forze di mercato operino in modo tale da riportare la situazione dei prezzi ad una condizione di non arbitraggio descritta dalla relazione (34). Si può notare che l’ipotesi di coerenza del mercato descritta dalla (3.4) corrisponde all’ipotesi che la legge finanziaria sottostante sia scindibile. Supponiamo che in 0 siano noti i rendimenti effettivi di operazioni scadenti in 1 ed in 2 : (0 1 ) = 1 + (0 1 ) (0 2 ) = 1 + (0 2 ) ed i tassi annui ad essi equivalenti ∗0 1 e ∗0 2 ottenuti dalle relazioni (tempo in anni) ¢ − ¡ 1 + ∗0 1 1 0 = 1 + (0 1 ) = (0 1 ) ¢ − ¡ 1 + ∗0 2 2 0 = 1 + (0 2 ) = (0 2 ) Fare l’ipotesi di coerenza del mercato significa che al tempo 0 si può valutare quale sarà il tasso vigente in 1 per l’orizzonte temporale (1 2 ). Utilizzando la (3.4) si può scrivere: (1 2 ) = (0 2 ) (0 1 ) (3.5) ossia 1 + (0 2 ) 1 + e (1 2 ) = 1 + (0 1 ) e in termini di tasso annuale ¢ − ¡ ´2 −1 ³ 1 + ∗0 2 2 0 ∗ =¡ 1 + e1 2 ¢ − 1 + ∗0 1 1 0 da cui si esplicita 1 + e∗1 2 ¢ 2 −0 ¡ 1 + ∗0 2 2 −1 = ¡ ¢ 1 −0 1 + ∗0 1 2 −1 o anche, usando 2 − 0 = (2 − 1 ) + (1 − 0 ) 1 + e∗1 2 (3.6) 1 −0 à ! 2 −1 ¢ (2 −1 )+(1 −0 ) ¡ ∗ (2 −1 ) ¡ ¢ 1 + 1 + ∗0 2 0 2 = = 1 + ∗0 2 · ∗ ¡ ¢ 1 −0 1 + ∗ 0 1 (3.7) 1 + 0 1 2 −1 3.1 Ipotesi di Coerenza del Mercato (o Assenza di Arbitraggio) 58 La stima effettuata in 0 del tasso che sarà vigente in (1 2 ), ossia e∗1 2 (denotato anche con 0 ∗1 2 oppure ∗ (0 ; 1 2 ) per mettere in evidenza il tempo 0 in cui si fa la stima) si chiama tasso forward, o tasso implicito 1 di proseguimento o, brevemente, tasso di proseguimento o tasso a termine. L’uso di questi tassi annui relativi ad operazioni di diverse durate è indispensabile per poter effettuare confronti fra operazioni finanziarie aventi scadenze diverse e poste intermedie. Esempio. Sia 1 il prezzo oggi, in 0 = 0, di un titolo scadente fra 90 giorni dal valore nominale = 100. Sia 2 il prezzo di un titolo scadente fra 160 giorni sempre dal valore nominale pari a 100: Calcoliamo i tassi spot ∗02 e ∗01 associati ai due titoli ¡ ¡ 1 + ∗01 1 + ∗02 ¢ 90 365 ¢ 160 365 100 = ; 1 1 + ∗01 100 = ; 1 1 + ∗02 = = µ µ 100 1 100 2 ¶ 365 90 ¶ 365 160 Il tasso forward e∗1 2 = ∗ (0; 1 2 ) (che stimiamo oggi) vigente nell’intervallo (1 2 ) si ottiene (in questo caso in cui si ha un medesimo valore nominale) dalla relazione seguente, che fa intervenire il semplice rapporto dei prezzi: ⎡ ⎤ 365 ³ ´ 365 70 160 ¡ ¢ 100 70 µ ¶ 365 ∗ 365 1 + 2 1 70 ⎢ ⎥ 0 2 ∗ = = 1 + 1 2 = ⎣ ³ ⎦ 90 365 ´ ³ ´ 2 365 100 70 1 + ∗01 1 Per il calcolo dei tassi forward si può procedere equivalentemente anche in termini di sconto. Infatti dall’ipotesi di coerenza di mercato in termini di rendimenti effettivi (0 1 ) (1 2 ) = (0 2 ) passando ai reciproci si ottiene la relazione equivalente in termini di valori attuali, ossia in termini dei prezzi a pronti: (0 1 ) (1 2 ) = (0 2 ) 1 Implicito all’ipotesi di coerenza del mercato. (3.8) 3.1 Ipotesi di Coerenza del Mercato (o Assenza di Arbitraggio) 59 Quindi supposto noto in 0 il prezzo (0 1 ) di 1 unità scadente in 1 , e noto il prezzo (0 2 ) di 1 unità scadente in 2 , possiamo stimare, in 0 , quale sarà al tempo 1 il prezzo di 1 unità scadente in 2 : (1 2 ) = (0 2 ) (0 1 ) (3.9) Nel caso dei titoli di puro sconto si dirà che dati i prezzi a pronti, si possono dedurre i prezzi a termine, e da questi i rispettivi tassi a pronti e tassi a termine. Si può osservare che l’investitore che deve scegliere al tempo 0 se investire nel titolo scadente in 1 o nel titolo scadente in 2 effettua spesso diverse considerazioni. Per esempio può basarsi su due diversi criteri: • criterio del TIR: scegliendo fra i due titoli quello che ha tasso spot (o a pronti) maggiore; • criterio delle aspettative: al tempo 0 cerca di farsi un’idea di come saranno i tassi nell’intervallo (1 2 ) e 1. se prevede che i tassi aumentino allora opta per il titolo a breve scadenza (in quanto pensa che gli convenga usufruire del maggior tasso futuro); 2. se prevede che i tassi diminuiscano allora opta per il titolo a lunga scadenza (preferisce non rischiare e garantirsi un certo rendimento per tutta la durata). è chiaro che se l’ipotesi di coerenza del mercato fosse vera allora non vi sarebbe differenza fra queste ultime due alternative, ossia effettuare l’operazione a lunga scadenza oppure l’operazione a breve e un’operazione di reinvestimento per il periodo residuo (roll-over o rolling over) porterebbe al medesimo risultato. Ma l’operatore si basa sul fatto che i tassi effettivi, ∗1 2 potranno essere diversi da quelli attesi (forward), e∗1 2 . Potrebbero essere più alti di quanto previsto (e quindi sarebbe incentivato nell’effettuare l’operazione a breve ed il roll-over) ma potrebbero anche essere inferiori a quanto ci si aspettava (ed in questi casi l’operazione a lunga scadenza sarebbe preferita). Si può pensare che in questi casi la maggior/minore propensione al rischio influenzi le decisioni. Esempio. Dati i seguenti titoli 3.1 Ipotesi di Coerenza del Mercato (o Assenza di Arbitraggio) 60 vediamo che i due criteri sopra riportati, il criterio del tasso implicito e quello che si basa sulle aspettative dei tassi, portano a scelte diverse. I tassi spot sono: ¶ 365 µ 100 90 ∗ − 1 = 01081 01 = 975 ¶ 365 µ 100 180 ∗02 = − 1 = 01259 9432 Quindi in base al criterio del TIR l’investitore sceglierebbe il titolo a lunga scadenza. Calcoliamo il tasso forward e∗1 2 : 180 ¶ 365 µ (11259) 90 975 90 ∗ e 1 + 1 2 = 90 = 11439 = 9432 (11081) 90 otteniamo e∗ = 01439 ∗01 1 2 quindi in base al secondo criterio l’investitore si aspetta che i tassi crescano ed opta per il titolo a breve scadenza. È chiaro che se l’ipotesi di coerenza del mercato è verificata, allora è indifferente scegliere l’uno o l’altro degli investimenti, essendo 180 1 = (11259) 365 = 10602 90 90 2 = (11081) 365 (11439) 365 = 10602 Al tempo 1 i tassi potrebbero essere diversi da quelli stimati. In particolare, ∗ se il tasso ³ in 1 fosse ´ (1 2 ) = 14 45% maggiore quindi del tasso forward stimato e∗ = 1439% , l’operatore che ha effettuato la scelta di lungo periodo si troverebbe svantaggiato, al contrario se il tasso fosse invece passato ad ∗ = 14 1% si troverebbe svantaggato l’operatore che ha effettuato la scelta di breve periodo. É chiaro che il secondo criterio di scelta è associato a maggiori rischi. Si può pensare che un operatore avverso al rischio si basi di più su un criterio del tipo tasso implicito mentre un operatore propenso al rischio basi le sue scelte sul criterio delle aspettative (nel caso in cui vi siano aspettative di rendimenti maggiori). 3.2 Struttura per scadenza, tassi spot e tassi forward 61 3.2 Struttura per scadenza, tassi spot e tassi forward Consideriamo il mercato dei titoli di puro sconto o a cedola nulla. Ipotizziamo che in ogni istante, che assumiamo come iniziale, i.e. = 0 (oggi), siano disponibili sul mercato titoli con scadenze diverse e siano noti in = 0 i loro prezzi. Le informazioni contenute nei prezzi vengono espresse in termini di tassi d’interesse e quindi passiamo dai prezzi di tali titoli ai loro tassi spot o tassi a pronti. Solitamente titoli in scadenza a epoche diverse presentano tassi di rendimento diversi fra loro, ciò si può constatare ad esempio, riportando su un piano cartesiano l’insieme delle coppie ordinate [ ∗ (0 )] per = 1 2 di scadenza e rendimento riferiti a ciascun titolo considerato. Otteniamo cosı̀ una rappresentazione del tipo riportato in figura 6.1. Si chiama struttura a termine o struttura per scadenza dei tassi d’interesse la curva continua (curva dei tassi ∗0 ) che si ottiene interpolando i valori osservati dei tassi spot ∗0 , = 1 2 . FIGURA 3.1. Esempio di struttura per scadenza. Si parla di struttura piatta dei tassi spot quando la curva dei tassi è una retta orizzontale, ossia tutti i tassi spot sono uguali. In generale la curva dei tassi spot può avere un andamento crescente, decrescente o oscillante (di tipo humped). Nota la struttura a termine odierna (0 = 0), possiamo determinare i tassi forward, o tassi a termine, relativi ad intervalli di tempo ( ) futuri: noti ∗0 ed ∗0 determiniamo il tasso e∗ ipotizzando valga l’ipotesi di coerenza del mercato, e lo deduciamo quindi dall’equazione: ´ −0 ³ ´ − ¡ ³ ¢ −0 1 + e∗ 1 + ∗0 = 1 + ∗0 3.2 Struttura per scadenza, tassi spot e tassi forward 62 ossia 1 + e∗ = = ¡ 1 + ∗0 ¢ −0 − ³ ´ −0 − ∗ 1 + 0 ¡ ¢ 1 + ∗0 · à 1 + ∗0 1 + ∗0 −0 ! − (3.10) Si noti che per ogni coppia di tassi spot possiamo sempre predire il “trend” del tasso forward, in quanto se i due tassi sono in crescita allora il tasso forward è maggiore di entrambi, se viceversa sono decrescenti allora il tasso forward è inferiore ad entrambi, ossia, vale il seguente Teorema. Dati , e considerati i relativi tassi spot ed il tasso forward, se ∗0 ∗0 alora ∗0 ∗0 e∗ se ∗0 ∗0 alora ∗0 ∗0 e∗ Infatti, se ∗0 ∗0 allora anche (1 + ∗0 ) (1 + ∗0 ) quindi il rapporto che compare a fattore in (310) è maggiore di 1, e tale resta anche con la potenza, quindi (1 + e∗ ) (prodotto dei due fattori) risulta maggiore del solo fattore ¢ ¡ 1 + ∗0 da cui il risultato Ragionando in modo analogo, se ∗0 ∗0 allora anche (1 + ∗0 ) (1 + ∗0 ) quindi il rapporto che compare a fattore in (310) è minore di 1, e tale resta anche con la potenza, quindi (1 + e∗ ) (prodotto ¡ ¢ dei due fattori) risulta minore del solo fattore 1 + ∗0 da cui il risultato. In particolare, se le scadenze sono periodiche (per esempio annue) posto = (e quindi unitario l’intervallo tra la scadenza e +1 ) otteniamo che i tassi forward, stimati in 0 = 0 relativi all’intervallo ( +1 ) sono dati da 1 + e∗+1 ´+1 ³ 1 + ∗0+1 = ³ ´ 1 + ∗0 à ! ∗ 1 + ¢ ¡ 0+1 = 1 + ∗0+1 · 1 + ∗0 (3.11) Quindi, se i tassi spot sono crescenti allora i tassi impliciti e∗+1 sono sempre maggiori dei tassi spot, per ogni vale ´ ¢ ¡ ¢ ³ ¡ 1 + ∗0 1 + ∗0+1 1 + e∗+1 3.2 Struttura per scadenza, tassi spot e tassi forward 63 e ciò implica che la curva costruita con i tassi impliciti uniperiodali si trova sempre al di sopra della curva dei tassi spot. Viceversa, se sono decrescenti allora i tassi impliciti e∗+1 sono inferiori ad entrambi i tassi spot, e la curva dei tassi impliciti sta sotto la curva dei tassi spot. Se la curva dei tassi spot è prima crescente poi decrescente (o viceversa), allora la curva dei tassi impliciti è pure di tipo humped, ed interseca la curva dei tassi spot. FIGURA 3.2. Tassi a pronti e tassi forward (tassi crescenti). FIGURA 3.3. Tassi a pronti e tassi forward (tassi decrescenti). Un primo uso immediato della struttura per scadenza lo vediamo nel prezzamento di un titolo. Per esempio, dovendo valutare in = 0 il prezzo di un titolo con cedole costanti con scadenze ai tempi : 3.2 Struttura per scadenza, tassi spot e tassi forward 64 FIGURA 3.4. Tassi a pronti e tassi forward (curva di tipo humped). supponendo noti i tassi spot ∗0 , consideriamo il titolo con cedole come la somma di titoli di puro sconto alle scadenze la cui valutazione va effettuata ai tassi spot. Calcoliamo quindi il prezzo 0 del titolo con cedole come somma dei valori attuali delle poste del flusso in cui ogni posta viene attualizzata con il relativo tasso spot: 0 = + ¡ ¢1 + ¡ ¢2 + · · · + ¡ ¢ ∗ ∗ 1 + 01 1 + 02 1 + ∗0 | {z } | {z } | {z } 2 1 Poichè il prezzo 0 è stato calcolato con tassi diversi nei vari periodi possiamo anche determinare il TIR del flusso {−0 + } che si ottiene risolvendo nell’incognita o nell’incognita = (1 + )−1 l’equazione 0 = 1 + 2 + + ( + ) 3.3 Allungamento della struttura per scadenza ed “effetto cedola” 65 Possiamo anche fare oggi, in = 0 valutazioni del titolo con cedole ad un tempo 0 ( ), facendo uso dei tassi forward ∗ per , ed attualizzando le poste successive a con i tassi forward stimati: + ( ) = ³ ´+1 − + ³ ´+2 − + · · · + ³ ´ − 1 + e∗ +1 1 + e∗ +2 1 + e∗ o n In generale, per stimare il prezzo di un flusso generico ( )=1 si attualizzano le singole poste con i relativi tassi spot ∗0 : 0 = 1 2 + + ··· + (1 + ∗01 )1 (1 + ∗02 )2 (1 + ∗0 ) il valore 0 viene anche denominato “valore attuale netto generalizzato”, VANG, oppure “generalized net present value”, GNPV. Ovviamente si può stimare il valore di un flusso ad una scadenza futura 0 utilizzando i tassi forward: = +1 ∗ (1 + +1 )+1 − + +2 ∗ (1 + +2 )+2 − + ··· + (1 ∗ + ) − 3.3 Allungamento della struttura per scadenza ed “effetto cedola” Una diretta misurazione della struttura per scadenza non è sempre di facile realizzazione in quanto sui mercati considerati solitamente non vengono negoziati titoli a cedola nulla che coprano un ampio spettro di scadenze. Ad esempio, sul mercato italiano non esistono titoli a cedola nulla con vita a scadenza (maturity) superiore ai due anni (i BOT hanno come scadenza massima 12 mesi, mentre i CTZ hanno una vita a scadenza pari a 2 anni). Al contrario per i titoli con cedola, BTP, si hanno a disposizione un più ampio spettro di scadenze con titoli che hanno vita a scadenza fino a 30 anni e, quindi, per ottenere una struttura per scadenza più rappresentativa del mercato oggetto di studio è possibile utilizzare le informazioni contenute nei prezzi dei titoli con cedola. Per stimare i tassi associati a scadenze più lunghe di quelle che si potrebbero ottenere considerando solo i titoli di puro sconto, si utilizza una procedura di tipo iterativo che fa uso di titoli con cedole, di cui si conoscono i prezzi di mercato. Consideriamo un titolo dal valore nominale scadente all’epoca +1 con cedole ai tempi 1 2 per i quali si conoscono i tassi a pronti nella struttura per scadenza, e sia dato il prezzo (0 ) del medesimo titolo al tempo 3.3 Allungamento della struttura per scadenza ed “effetto cedola” 66 0 Possiamo allora stimare il tasso relativo alla scadenza +1 utilizzando la seguente relazione (0 ) = X + ³ ´ −0 + ∗ +1 −0 (1 + 0+1 ) =1 1 + ∗ 0 (3.12) nella (312) l’unica incognita è il tasso spot ∗0+1 che può essere agevolmente determinato e permettere cosı̀ di stimare un tasso di rendimento relativo a una scadenza superiore a Si procede, in modo iterativo utilizzando di volta in volta titoli con cedole con vita a scadenza superiore a + per = 1 2 Osservazione sull’effetto cedola. Risulta evidente che il tasso a pronti ∗0 per = 1 di un titolo di puro sconto coincide con il suo tasso interno di rendimento, oTIR, mentre quando calcoliamo il tasso a pronti per allungare la struttura, utilizzando obbligazioni che pagano cedole, ad esempio ∗0+1 mediante la (312) otteniamo un valore di ∗0+1 diverso dal tasso interno di rendimento di un’obbligazione con cedole con vita a scadenza pari a +1 In particolare, nel caso di struttura per scadenza monotona (crescente o decrescente) è noto il cosiddetto effetto cedola. Nella tavola 1 è riportato un esempio della relazione esistente fra la struttura per scadenza dei tassi ed i corrispondenti tassi interni di rendimento (TIR). La principale caratteristica è rappresentata dal fatto che la curva dei tassi spot giace interamente al di sopra della curva rappresentata dai tassi interni di rendimento, ad eccezione dei periodi per cui sono disponibili titoli a cedola nulla per il calcolo del tasso spot e tasso di rendimento (per tali periodi il tasso coincide). Nella tavola 1 ciò si verifica per il solo tasso a pronti a 6 mesi che al momento della rilevazione era l’unico tasso calcolato sulla base di un certificato del tesoro a 6 mesi. Tavola 1. Confronto fra tassi a pronti e tassi interni di rendimento Scadenza TIR (annuo) Tassi a Pronti Effetto Cedola (semestrale) (0 ) ∗ (0 ) punti base 1 0090 0090 0 2 0094 00941 1 3 0097 00972 2 4 0099 00993 3 5 0100 01004 4 6 01005 01009 4 7 01010 01014 4 8 01015 01020 5 9 01020 01031 11 10 01025 01037 12 11 01030 01042 12 3.3 Allungamento della struttura per scadenza ed “effetto cedola” 67 In generale per curve dei tassi a pronti crescenti l’effetto cedola è positivo ed aumenta all’aumentare della vita a scadenza, al contrario nel caso di curve dei tassi spot decrescenti l’effetto cedola è negativo. Mostriamo infatti che assumendo la struttura dei tassi spot strettamente crescente (rispettivamente strettamente decrescente), il TIR del titolo calcolato all’epoca , (0 ), risulta minore (rispettivamente maggiore) del tasso a pronti ∗ (0 ). Consideriamo il prezzo di un’obbligazione con vita a scadenza al tempo che paga cedole annuali al tasso , di ammontare Il prezzo in 0 = 0 di un tale titolo è dato da (0 ) = X ³ ´ −0 + ∗ ) −0 (1 + 0 =1 1 + ∗ 0 (3.13) dove ∗0 è il tasso spot annuale per operazioni di durata (0 ) Noto il prezzo (0 ) l’equazione che fornisce il tasso interno di rendimento è: (0 ) = X −0 + (1 + ) −0 (1 + ) =1 (3.14) sottraendo la (314) dalla (313) otteniamo X ³ ´ −0 + ∗ ) −0 (1 + 0 =1 1 + ∗ 0 # " X − −0 + (1 + ) −0 (1 + ) =1 ⎡ ⎤ X ⎢ 1 1 ⎥ = ⎣ ³ ´ −0 − −0 ⎦ (1 + ) 1 + ∗0 =1 " # 1 1 − + (1 + ∗0 ) −0 (1 + ) −0 = (3.15) (3.16) con = 0 Se la struttura per scadenza è strettamente monotona, per esempio crescente, allora abbiamo che ∗01 ∗02 ∗0 Ipotizzando che il tasso interno di ¡ ¢−( −0 ) rendimento che soddisfa la (314) sia ∗0 si avrebbe 1 + ∗0 −( −0 ) e per l’ipotesi sui tassi sarebbe, ∀ , (1 + ) ¡ 1 + ∗0 ¢−( −0 ) − (1 + )−( −0 ) 0 3.4 Stima della curva dei rendimenti utilizzando i tassi a pronti 68 che porterebbe a 0 Un discorso analogo varrebbe anche ipotizzando di avere un tasso interno di rendimento ∗01 Si avrebbe ¢−( −0 ) ¡ 1 + ∗0 (1 + )−( −0 ) ∀ ed 0 contro l’ipotesi. Ne viene che il tasso interno deve soddisfare la relazione ∗01 ≤ ≤ ∗0 , ma anche i casi estremi vanno esclusi. Infatti, se ¡ ¢−( −0 ) fosse ad esempio ∗01 = si avrebbe per ogni 1 1 + ∗0 (1 + )−( −0 ) e quindi 0 (che non può essere). Allo stesso modo scegliendo ¡ ¢−( −0 ) (1 + )−( −0 ) per ogni e = ∗0 si avrebbe 1 + ∗0 quindi 0 (che non può essere). Abbiamo cosı̀ che il tasso interno che soddisfa la (314) è tale da soddisfare anche la seguente disuguaglianza: ∗01 ∗0 (3.17) Considerazioni analoghe vanno fatte nel caso di curva dei rendimenti strettamente decrescenti, ed in tal caso i tassi impliciti verranno maggiori dei tassi spot. Infatti, se abbiamo ∗01 ∗02 ∗0 , ragionando come sopra si prova che il tasso interno non può essere inferiore a ∗0 e neppure maggiore di ∗01 ed anche gli estremi vanno esclusi, quindi vale la seguente disuguagliana: ∗0 ∗01 da cui segue, in particolare, che se confrontiamo il tasso interno con l’ultimo tasso spot ∗0 abbiamo sempre ∗0 . Da ciò si ha ora l’effetto cedola in cui la curva dei TIR (0 ) risulta sopra a quella dei tassi spot ∗ (0 ). 3.4 Stima della curva dei rendimenti utilizzando i tassi a pronti 3.4.1 Interpolazione lineare ¡ ¢ Una volta ottenuto nel piano cartesiano l’insieme delle coppie ordinate ∗0 per un determinato numero di scadenze, si utilizzano diversi metodi di interpolazione per ottenere una curva continua che fornisca la migliore approssimazione (best fit) dei tassi osservati sulla base di un criterio prescelto. Vi sono metodi più o meno sofisticati per ottenere il grado di approssimazione desiderato. Nel caso più semplice si assume l’interpolazione lineare, ossia i dati relativi ai tassi spot calcolati vengono interpolati mediante una retta. In questo caso, se vogliamo stimare oggi un tasso spot, ∗0 relativo ad una scadenza in cui non si ha il dato disponibile sul tasso, si può ottenere una 3.4 Stima della curva dei rendimenti utilizzando i tassi a pronti 69 stima di ∗0 calcolando il valore corrispondente sul segmento di retta ottenuto considerando i due dati più prossimi a per difetto e per eccesso. Sia per esempio +1 e ∗0 , ∗0+1 i tassi spot noti. Per stimare ∗0 usiamo la relazione ∗0+1 − ∗0 ∗0 − ∗0 = − +1 − (3.18) da cui ∗0 = ∗0 + µ ∗0+1 − ∗0 +1 − ¶ ( − ) (3.19) Si può notare che risulta ∗0 ∗0 (risp. ) se è ∗0+1 ∗0 (risp. ) Ovviamente si possono utilizzare tecniche di interpolazione più raffinate di quella lineare. 3.4.2 Interpolazione non lineare Un metodo più sofisticato della semplice interpolazione lineare è quello proposto dal Bradley e Crane nel 1973 che interpolano i dati osservati nel piano con una curva del tipo ¢ ¡ (3.20) ln 1 + ∗0 = + 1 () + 2 (ln ) dove ∗0 è il tasso interno di rendimento di titoli di puro sconto con vita a scadenza e 1 e 2 sono i parametri del modello che vengono stimati con il metodo dei minimi quadrati. Questo modello si basa prevalentemente sulla disponibilità di titoli di puro sconto con un ampio spettro di scadenze, cosa che come evidenziato non accade spesso. Una variante da utilizzare in presenza di titoli obbligazionari di vario tipo è stata proposta da Echols e Elliot (1976), ed è basata sulla stima del seguente modello: µ ¶ ¢ ¡ 1 ∗ + 2 () + 3 (3.21) ln 1 + 0 = + 1 dove ∗0 è il rendimento interno di una obbligazione che scade al tempo con cedola di valore . Anche in questo caso la stima dei parametri 1 2 3 viene effettuata con il metodo dei minimi quadrati. Metodi più sofisticati di interpolazione dei tassi a pronti sono stati proposti da McCulloch (1971, 1975), Carlton e Cooper (1976) ed Houglet (1989), e si rimanda a tali lavori per una trattazione più esauriente dell’argomento 2 . 2 McCulloch J.H., 1975, The tax adjusted yield curve, in Journal of Finance, 30, 811-830. Bierwag, G.O., 1987, Duration Analysis, Cambridge, Ballinger Publisher Co. 3.4 Stima della curva dei rendimenti utilizzando i tassi a pronti 70 Gli approcci brevemente descritti per stimare la struttura per scadenza esistente in uno specifico mercato si basano prevalentemente sulla disponibilità di titoli a cedola nulla con un ampio spettro di scadenze e su dei metodi per approssimare i tassi a pronti utilizzzando titoli obbligazionari con cedole. In presenza di titoli obbligazionari di vario tipo, con cedole e non, negoziati su uno stesso mercato si può utilizzare un metodo di misurazione più accurato. Ipotizziamo di avere, al tempo titoli obbligazionari negoziati sul mercato ognuno caratterizzato da uno scadenzario specifico = 1 Classifichiamo i vari titoli secondo le singole scadenze e definiamo l’insieme delle scadenze con = {1 2 } Denotiamo con R il flusso dei pagamenti generati dal − titolo, per ciascun titolo avremo quindi = {1 2 } ∀ = 1 Siano dati i prezzi, = 1 2 degli titoli rilevati sul mercato al tempo Ogni prezzo deve soddisfare la relazione = X = 1 2 =1 sulla base di opportuni fattori di sconto o prezzi = (1+10 ) da determinare. Dati gli titoli rilevati sul mercato e le scadenze, è possibile impostare un problema di algebra lineare in equazioni, relative al prezzo di ciascuno degli titoli, ed incognite (una per ogni scadenza). Il problema può essere presentato in forma matriciale = (3.22) dove: è la matrice di dimensioni × composta dagli flussi di pagamento previsti da ciascun titolo per le scadenze in cui assumiamo ≤ ed il rango della matrice pari ad . Qualora il titolo − non presenti alcune delle scadenze previste dallo scadenzario prefissato vengono aggiunte poste nulle sulle date mancanti. è il vettore di dimensioni × 1 dei fattori di sconto. è il vettore di dimensioni × 1 rappresentato dai prezzi rilevati dei vari titoli al tempo 3.4 Stima della curva dei rendimenti utilizzando i tassi a pronti 71 Dati ed il problema è quello di determinare gli fattori di sconto che soddisfano la (322) e si riconduce alla soluzione di un sistema di equazioni lineari ed ammette un’unica soluzione solo nel caso in cui il numero dei titoli osservati sia uguale al numero delle scadenze considerate = (essendo la matrice a rango pieno). Se il numero delle scadenze è maggiore di allora il sistema definito dalla (322) non è univocamente determinato. In questo caso esistono ∞− strutture per scadenza diverse compatibili con il sistema di prezzi rilevato al tempo ( in quanto è sempre possibile scegliere arbitrariamente − fattori di sconto, e determinare in modo unico i rimanenti ) Esempio. Al tempo = 0 sono negoziati sul mercato italiano i seguenti titoli obbligazionari 1. Bot a 6 mesi negoziato al prezzo 0 = 9854; 2. BTP a 12 mesi che paga cedole semestrali ad un tasso annuale del 6% e prezzo 0 = 9800; 3. BTP a 18 mesi che paga cedole semestrali ad un tasso annuale del 7.50% e prezzo 0 = 9763 I flussi dei tre titoli sono quindi rappresentati da: 1 = {100 0 0} 2 = {3 103 0} 3 = {375 375 10375} alle scadenze, in termini di anno: = {05 1 15} La matrice R è data da ⎡ ⎤ 100 0 0 ⎦ 103 0 =⎣ 3 375 375 10375 ed il sistema da risolvere è il seguente: ⎧ ⎨ 1001 + 02 + 03 = 9854 3 + 1032 + 03 = 980 ⎩ 1 3751 + 3752 + 103753 = 9763 3.4 Stima della curva dei rendimenti utilizzando i tassi a pronti 72 il sistema ammette soluzione unica poichè per il teorma di Rouchè-Capelli il rango di è uguale a 3 essendo il determinante || = 106· 825 6= 0 Applicando la regola di Cramer troviamo la soluzione unica del sistema: ¯ ¯ ¯ 9854 ¯ 0 0 ¯ ¯ ¯ 98 ¯ 103 0 ¯ ¯ ¯ 9763 375 10375 ¯ = 09854 1 = || ¯ ¯ ¯ 100 9854 ¯ 0 ¯ ¯ ¯ 3 ¯ 98 0 ¯ ¯ ¯ 375 9763 10375 ¯ 2 = = 09514 || ¯ ¯ ¯ 100 0 9854 ¯¯ ¯ ¯ 3 103 98 ¯¯ ¯ ¯ 375 375 9763 ¯ = 09410 3 = || da cui otteniamo i corrispondenti tassi periodali e tassi a pronti annuali (o tassi spot): 005 = 01 = 015 = 1 − 1 = 00148 → (1 + 005 ) = (1 + ∗005 )05 → ∗005 = 00298 1 1 − 1 = 005108 = ∗01 2 1 − 1 = 006269 → (1 + 015 ) = (1 + ∗015 )15 → ∗015 = 00414 3 che evidenzia una struttura per scadenza di tipo humped. I corrispondenti tassi impliciti periodali sono: 105108 − 1 = 00358 (1 + 005 )(1 + e051 ) = (1 + 01 ) → e051 = 10148 106269 (1 + 01 )(1 + e115 ) = (1 + 015 ) → e115 = − 1 = 0011 105108 (10414)15 o anche = (1 + ∗015 )15 → e115 = − 1 = 0011 105108 ed i tassi forward ´2 ³ 1 + e051 − 1 = 007288 ´2 ³ = 1 + e115 − 1 = 002212 ∗051 = ∗115 3.5 Struttura dei rendimenti e dei prezzi a pronti 73 Molto spesso non è di facile realizzazione trovare sul mercato titoli obbligazionari con flussi di pagamento aventi scadenze in comune e quindi questo metodo si presenta di difficile uso per la stima dei tassi a pronti. In questi casi si procede introducendo un’approssimazione dei fattori di sconto ed in particolare del vettore Si utilizzano tecniche di interpolazione per stimare una funzione di sconto che soddisfi una serie di proprietà. In particolare, si assume che la funzione di sconto abbia una specifica forma funzionale che denotiamo formalmente con ( ) dove è un vettore di parametri (1 ) da definire per individuare la specifica funzione di sconto, che viene assunta non negativa ovunque. I parametri del vettore vengono determinati risolvendo un problema di minimizzazione della somma dei quadrati degli scarti tra i prezzi teorici ed i prezzi di mercato e il problema diventa, quindi, min ∈ X =1 [ () − ]2 dove è lo spazio su cui sono definiti i parametri Una volta definita la funzione ( ) è possibile calcolare i prezzi teorici dei vari titoli in funzione dei parametri La scelta della forma funzionale per la funzione di sconto è arbitraria, alcune fra le più comuni funzioni di sconto adottate sono le funzioni di tipo spline cubiche (ottenute componendo più tratti di curve definite da polinomi di 3◦ grado raccordati fra loro con continuità). Per una trattazione più accurata si rimanda ai lavori di McCulloch e Litzenberger 3 . 3.5 Struttura dei rendimenti e dei prezzi a pronti Oltre alla curva dei tassi spot, possiamo costruire anche la curva dei rendimenti (0 ) (rendimenti effettivi nell’intervallo (0 )) da cui si possono estrarre le stesse informazioni della curva dei tassi. Supposti noti al tempo 0 = 0 i prezzi di titoli (di puro sconto) scadenti in dal valore nominale , allora da (0 ) = 3 McCulloch J.H., 1990, US Term structure data 1946-1987. Handbook of Monetary Economics, Vol. 1, 672-715, Amsterdam, North Holland. Litzenberger R.H. e Rolfo J., 1984, An International study of tax effects on Government Bonds, Journal of Finance 34, 1-22. 3.5 Struttura dei rendimenti e dei prezzi a pronti 74 ricaviamo e conseguentemente la struttura dei rendimenti. Anche la struttura dei rendimenti effettivi in intervalli di tempo futuri, ( ) è nota, dovendo valere, in assenza di arbitraggi (0 ) = (0 ) ( ) = (0 ) da cui ( ) = (0 ) (0 ) (3.23) Per esempio, volendo investire una certa somma oggi, diversificando il capitale nell’acquisto di più titoli, potremmo stabilire di acquistare l’importo 1 del titolo scadente in 1 2 nel titolo P scadente in 2 · · · nel titolo scadente in . Con un capitale di = =1 in 0 , ci assicuriamo cosı̀ la rendita e possiamo stimare il tasso implicito (TIR), , di questa operazione finanziaria. Potremmo anche impostare un problema di ottimo: determinare la quantità FIGURA 3.5. Struttura per scadenza dei rendimenti (0 ) oppure dei prezzi a pronti (0 ) da investire 1 (fissato il totale disponibile oggi) in modo tale da massimizzare il TIR dell’operazione, oppure con qualche altro obiettivo, per esempio in modo da minimizzare la duration, o la volatilità (elasticità, variabilità). Anzichè ragionare sui rendimenti (0 ) potremmo equivalentemente ragionare 1 Supposti sui prezzi a pronti (0 ) utilizzando la relazione (0 ) = (0 ) 3.5 Struttura dei rendimenti e dei prezzi a pronti 75 noti in 0 = 0 i prezzi di titoli scadenti in dal valore nominale , dalla relazione = (0 ) otteniamo (0 ) = (3.24) e la corrispondente struttura dei prezzi a pronti, secondo cui una unità scadente in viene pagata oggi (0 ) ed è chiaro che anche la struttura dei prezzi forward è implicitamente determinata dalla relazione: (0 ) = (0 ) ( ) (3.25) dove e ( ) = (0 ) (0 ) (3.26) Le informazioni contenute nella struttura dei prezzi a pronti sono immediatamente utilizzabili per stimare il valore oggi, o in tempo futuro, di un flusso assegnato. Per esempio, per valutare il prezzo di un titolo con cedole rappresentato dal flusso ( + ) con scadenze in (1 2 ) otteniamo 0 = (0 1 ) + (0 2 ) + + ( + ) (0 ) (3.27) oppure per stimare il prezzo ad una scadenza 0: ( ) = ( +1 ) + + ( + ) ( ) in cui intervengono i prezzi forward ( ) per k= + 1n o In generale, per stimare il prezzo di un flusso assegnato ( )=12 quando sono noti i prezzi a pronti (0 ) si ha direttamente 0 = X (0 ) =1 come si è detto a proposito dei tassi spot, il valore 0 viene anche denominato “valore attuale netto generalizzato”, VANG, oppure “generalized net present value”, GNPV (e tale valore è il medesimo sia che venga calcolato con i tassi spot, sia che venga calcolato con i prezzi a pronti). Ovviamente si può anche stimare il valore di un flusso ad una scadenza futura, 0 utilizzando i prezzi forward: X ( ) = =+1 3.6 Valutazione dei titoli 76 3.6 Valutazione dei titoli Come si è detto, la struttura per scadenza stabilisce la natura del mercato oggi, e una volta calcolata essa viene a sua volta utilizzata, sia in termini di tassi a pronti che di prezzi a pronti: • per determinare oggi, in = 0 il valore di flussi aventi poste future, usando i tassi spot (o equivalentemente i prezzi a pronti), oppure • per stimare oggi il valore in un tempo futuro di un flusso avente poste successive a usando i tassi forward (o equivalentemente i prezzi forward). o n In generale, dato il flusso ( )=12 e supposti noti i tassi spot ∗ (0 ) (se qualche dato manca viene stimato), o i prezzi a pronti, si calcola il valore in = 0 usando la struttura nota: X 0 = (1 + ∗ (0 ))− =1 = X (0 ) (3.28) =1 oppure il valore ad una scadenza 0 attualizzando a le poste successive ed usando i tassi forward: X ( ) = (1 + ∗ ( ))−( − ) (3.29) = =+1 X ( ) (3.30) =+1 Noto ci possiamo calcolare il TIR del flusso {−0 1 } ossia il tasso 1 o = 1+ che soddisfa 0 − X (1 + )− 0 − e la duration 0 = = = 0 =1 P X = 0 =1 (1 + ∗ (0 ))− 0 P =1 0 =1 3.7 Struttura per scadenza su base diversa dall’anno 77 oppure la duration piatta 0 = P =1 (1 + )− 0 e, quindi, effettuare delle stime sulla variazione del prezzo. ∆0 ∆ 0 '− 0 1+ Qualora la struttura dei tassi spot non fosse disponibile, noto il prezzo di contrattazione 0 possiamo determinare il TIR di un flusso, per esempio di un titolo con cedole {−0 + } o stimare la variabilità del prezzo 0 in corrispondenza a variazioni del tasso implicito. Il TIR, si determina risolvendo l’equazione (in = (1 + )−1 ): 0 = 1 + 2 + + ( + ) (3.31) Possiamo calcolare la duration piatta, al tasso costante: 1 1 + 2 2 + + ( + ) 0 e si può stimare la variazione relativa di prezzo con () = ∆0 ∆ () '− 0 1+ (3.32) (3.33) oppure l’elasticità del prezzo 0 = ∆0 0 ∆ '− () 1+ (3.34) 3.7 Struttura per scadenza su base diversa dall’anno Anche se generalmente la struttura dei tassi a pronti si riferisce ai tassi spot annui, è sempre possibile determinare una struttura dei tassi a pronti su una diversa base periodale, calcolando ovviamente i tassi equivalenti a quelli annui. Per esempio, lo scadenziario (con tassi annui) − () 05 1 15 2 25 3 tasso spot(%) (∗ annuo) 857 90 941 983 1025 1046 3.7 Struttura per scadenza su base diversa dall’anno 78 è equivalente allo scadenziario (con tassi semestrali) () 05 1 15 2 25 3 () 1 2 3 4 5 6 tasso spot (%) ( ∗2 semestrale) 42 44 46 48 5 51 legati dalla relazione 1 + ∗ = (1 + ∗2 )2 Esempio. Nella Tabella seguente sono rappresentate tre strutture per scadenza dei tassi di interesse a pronti e forward ∗ ( +1 ), relative ad un ipotetico mercato strutturato su 20 semestri (l’esempio è tratto da [De Felice, Moriconi 1991]). I tassi, in forma percentuale, sono su base semestrale. scadenza 05 10 15 20 25 3 35 4 45 5 55 6 65 7 75 8 85 9 95 10 Tassi (1 ) a pronti forward 420 440 460 460 500 480 540 500 580 510 560 515 545 520 555 525 565 530 575 533 563 536 569 539 575 542 581 545 587 548 593 551 599 555 623 558 612 561 618 Tassi (2 ) a pronti forward 572 562 552 552 531 542 512 532 492 526 496 520 484 514 472 508 460 502 448 498 458 495 462 492 456 489 450 486 444 483 438 480 432 478 444 476 440 474 436 Tassi (3 ) a pronti forward 460 460 470 480 480 500 485 500 495 535 498 513 496 484 491 456 487 455 484 457 481 451 478 445 475 439 473 447 471 443 469 439 468 452 467 450 466 448 465 446 3.7 Struttura per scadenza su base diversa dall’anno 79 Usando i tassi semestrali, volendo valutare un titolo con cedole annue, per esempio: si ha = 10 110 10 2 + 4 + (1044) (1048) (1051)6 Anche i tassi forward possono esprimersi su base semestrale e le formule sono le stesse di quelle riportate nella (311) purchè ora si faccia riferimento ai periodi (semestri) numerati con l’intero : 1 + e∗+1 ´+1 ³ 1 + ∗0+1 = ³ ´ 1 + ∗0 ! à 1 + ∗0+1 ¡ ¢ ∗ = 1 + 0+1 · 1 + ∗0 Per esempio, 1 + e∗12 = 1 + e∗23 = 1 + e∗34 = (1044)2 = 1046 ⇒ e∗12 = 46% 1042 (1046)3 = 105 ⇒ e∗23 = 5% (1044)2 (1048)4 = 1054 ⇒ e∗34 = 54% (1046)3 Quando oltre alla struttura per scadenza dei tassi è nota anche quella dei prezzi, in = 0, per un flusso di importi alle scadenze , possiamo calcolare il valore attuale e la duration in = 0 sia con le formule che utilizzano i tassi a pronti ∗(0 ) che con le formule che utilizzano i prezzi a pronti (0 ). 3.8 Rendimento effettivo di un flusso finanziario 80 Esempio. In base alla struttura per scadenza definita dalla tabella seguente: () 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 (0 ) 09071 082696 075768 069768 064565 060050 056130 052729 049783 047237 (0 ) (%) 102411 99659 96913 94174 91442 88717 85999 83287 80582 77884 ( − 1 ) (%) 102411 96913 91442 85999 80582 75193 69830 64494 59185 53903 a) si calcoli il prezzo di un titolo scadente fra 10 anni con cedole costanti al tasso tecnico pari all’8%: si ha (0) = 8 à 10 X =1 ! + 10010 = 8(649436) + 47237 = 9919188 b) si calcoli la duration, in = 0, del titolo scadente fra 5 anni con cedole costanti al tasso tecnico del 12%: si ha (0) = 12 (1 + 2 + 3 + 4 ) + 1125 = 11058 (0) = 12 (1 + 22 + 33 + 44 ) + 5 · 1125 = 4096 11058 3.8 Rendimento effettivo di un flusso finanziario Possiamo fare alcune osservazioni sul rendimento effettivo di un flusso finanziario del tipo {( ) = 1 2 } Consideriamo un titolo con cedole annue costanti (l’estensione ad un flusso generico è immediata) : 3.8 Rendimento effettivo di un flusso finanziario 81 Assegnata la struttura per scadenza, possiamo utilizzare i tassi a pronti ∗ = ∗0 , supposto che esistano, per valutare il prezzo del titolo in 0 = 0: 0 = + ´ +³ ´2 + · · · + ³ 1 + ∗01 ∗ ∗ 1 + 1 + 02 0 (3.35) Possiamo quindi calcolare il TIR di questa operazione finanziaria che, come si è detto, è semplicemente il tasso che rende equo il flusso {−0 · · · + }, soluzione dell’equazione 0 = + + +··· + 2 1 + (1 + ) (1 + ) (3.36) dove 0 è stato calcolato con la (335) Ma non è detto che sia il tasso effettivo di rendimento dell’operazione finanziaria di investimento in quanto questa operazione non è semplice, per la presenza delle cedole. Colui che investe 0 in = 0 quando incassa le cedole potrà reinvestirle. Per fare una valutazione di quanto rende un investimento dobbiamo ricondurci alla struttura semplice: investo 0 in = 0, incasso in = , e quindi posso valutare il tasso effettivo di rendimento, ∗ : (0 ) = 1 + (0 ) = (1 + ∗ ) = 0 0 0 (3.37) Ma chi è ? Per valutare il montante in = potremmo pensare che sia una buona stima ed usare il TIR per calcolare il montante di 0 , ossia 0 = 0 (1 + ) in cui si è implicitamente assunto che le cedole () percepite al tempo vengano tutte reinvestite al tasso . Infatti, il tasso soddisfa la (336) per cui moltiplicando per (1 + ) da ambo le parti si ha: 0 (1 + ) = () (1 + )−1 + () (1 + )−2 + · · · + ( + ) 3.8 Rendimento effettivo di un flusso finanziario 82 Ma per la cedole () è ragionevole supporre, dovendo fare una valutazione oggi, ed ipotizzando vi sia coerenza nel mercato, che rendano in ragione del tasso forward vigente per i vari periodi ( ) per cui possiamo stimare: ¡ ¢−1 ¢−2 ¡ + () 1 + ∗2 + · · · + ( + ) = () 1 + ∗1 (3.38) Se il prezzo 0 soddisfa la (335) allora fare questa ipotesi equivale ad assumere che il TIR del flusso considerato sia il tasso spot ∗0 Mostriamo infatti che il valore nella (338) è uguale a ¡ ¢ 0 1 + ∗0 dove 0 è il prezzo calcolato secondo la (335) Si ha infatti: ¡ ¢ 0 1 + ∗0 = ¢ ¡ ¢ () ¡ () ∗ ³ ´ 1 + ∗0 + ³ ´2 1 + 0 + 1 + ∗01 1 + ∗02 ¢ ( + ) ¡ ´ 1 + ∗0 ··· + ³ 1 + ∗0 ¡ ¡ ¢−1 ¢−2 = () 1 + ∗1 + () 1 + ∗2 + · · · + ( + ) = (3.39) Ma se 0 nella (335) ed nella (338) sono calcolati basandosi su diverse strutture per scadenza (come avviene nei casi pratici) allora l’uguaglianza nella (339) non è più verificata. In tal caso, noti il prezzo 0 ed il montante stimato, il TIR ∗ del flusso {0 } si ottiene applicando la formula (337) E’ chiaro che queste stime a priori della resa dell’investimento, sia ∗0 ∗ sono solo indicative, il “vero” risultato lo si avrà solo a consuntivo, quando gli investimenti saranno stati realmente effettuati ed incassato il vero montante . Si capisce cosı̀ perché i titoli con cedole non siano titoli esenti da rischi. Esempio. Si consideri il seguente titolo: 0 = 112 12 + = 986215 110 (113)2 3.9 Esercizi svolti Il TIR si ottiene da 986215 = posto = 1 1+ 83 112 12 + 1 + (1 + )2 risolviamo l’equazione 112 2 + 12 − 986215 = 0 √ −6 + 36 + 112 · 986215 = = 0886 112 da cui = 1 − 1 = 01282 = 1282% Volendo valutare il montante in = 2 in base al tasso avremmo: 0 = 0 (1 + )2 = 12553 Calcolando invece il tasso di proseguimento ∗12 : ¢ ¡ (1 10) 1 + ∗12 = (113)2 ricaviamo ∗12 = 16 08% ed in base a questo tasso stimiamo = 12 (11608) + 112 = 12593 0 Da (1 + ∗ )2 = = 12769 0 ricaviamo ∗ = ∗02 = 13% ( ), come si poteva dedurre immediatamente dall’ipotesi di coerenza del mercato, ossia ¡ ¢2 = 0 1 + ∗02 986215 (1 + 013)2 = 12593 3.9 Esercizi svolti Esercizio 1. Un’obbligazione dal valore nominale di C = 1· 000 paga cedole annue al 65%. Le probabilità di rimborso dell’obbligazione sono pari a 0.3 per il primo, 0.3 per il secondo e 0.4 per il terzo (e ultimo) anno. a) Determinare il prezzo atteso dell’obbligazione usando la seguente struttura dei tassi spot: i(0;1)=0.055, i(0;2)= 0.065 , i(0;3)=0.07 b) Nell’ipotesi che l’obbligazione venga rimborsata al terzo anno si determini 3.9 Esercizi svolti 84 1. la duration di Macauley utilizzando la struttura dei tassi data; 2. la duration piatta nel caso in cui si abbia un tasso interno di rendimento pari a = 0068; c) Si ipotizzi che il tasso d’interesse subisca una variazione del 10% in aumento, di quanto varia il prezzo dell’obbligazione? Risoluzione. a) Calcoliamo il prezzo dell’obbligazione nel caso venga rimborsata dopo un anno: 1 = 1· 065 (1055)−1 = 1· 00947 dopo due anni: 2 = 1· 065 (1065)−2 + 65 (1055)−1 = 1· 00058 e dopo tre anni: 3 = 1· 065 (107)−3 + 65 (1065)−2 + 65 (1055)−1 = 98828 Per calcolare il prezzo atteso di tale obbligazione si deve tener conto delle rispettive probabilità d’estrazione e calcolare il valore medio della variabile casuale: = 100947 · 03 + 100058 · 03 + 98828 · 04 = 99833 b) 1)La Duration di Macauley è pari a : 3 · 1· 065 (107)−3 + 2 · 65 (1065)−2 + 1 · 65 (1055)−1 98833 = 28137 = = 2 anni, 9 mesi e 24 giorni 2) La Duration, ipotizzando una curva dei rendimenti piatta con = 0068 è: 3 · 1· 065 (1068)−3 + 2 · 65 (1068)−2 + 1 · 65 (1068)−1 1· 065 (1068)−3 + 65 (1068)−2 + 65 (1068)−1 = 28199 = 2 anni, 9 mesi e 25 giorni = 3.9 Esercizi svolti 85 c) Calcoliamo la variazione del prezzo in corrispondenza di una variazione del tasso pari al 10% ricorrendo alla duration modificata: = − 1 = −264 1068 ∆ = 01 · 0068 = 00068 ∆ = · ∆ = −00179 Esercizio 2. Acquisto oggi spendendo = C 95 un titolo dal valore nominale di = 100 che prevede una cedola di C C = 11 fra un anno e un’altra di C = 11 dopo 2 anni assieme ad un premio di rimborso pari a R: 1. Come dev’essere R affinchè io realizzi un rendimento del 15% annuo? 2. Se il titolo è rimborsato senza premio, a quale tasso annuo impiego i miei soldi? Risoluzione. 1. Il premio di rimborso pari a che garantisce un rendimento del 15% annuo è determinato stabilendo la condizione di equità dell’operazione finanziaria: + 111 11 + → = 1987 95 = 115 (115)2 2. Se il premio fosse nullo ed il valore di rimborso pari a 100 il rendimento risulta essere quel tasso che rende equa l’operazione finanziraia: 95 = pongo = 1 1+ 111 11 + 1 + (1 + )2 e risolvo la seguente equazione nell’incognita : 11 + 111 2 − 95 = 0 √ −11 ± 112 + 4 · 111 · 95 = 2 · 111 −11 ± 205672 = 08769 = 1 = 2 0 222 In corrispondenza dell’unico valore accettabile, 1 abbiamo un tasso : = 01404 3.9 Esercizi svolti 86 Esercizio 3. Un operatore acquista oggi un portafoglio di titoli di puro sconto costituito da: • titolo A: valore nominale = C 1· 000 scadenza =2 mesi; • titolo B: valore nominale = C 1· 500, scadenza =4 mesi; • titolo C: valore nominale C = 2· 500 scadenza =6 mesi. 1. Determinarne il prezzo del portafoglio oggi in base alla seguente struttura di tassi spot ∗ (0 2) = 6% ∗ (0 4) = 65% ∗ (0 6) = 56% 2. Allo scadere del terzo mese l’operatore necessita di liquidità e vende i titoli ancora in portafoglio ad un tasso di valutazione dell’ 8% annuo. Sapendo che il primo titolo incassato era stato investito con un contratto forward ad un tasso fissato pari al tasso forward fra il secondo ed il quarto mese, e (2 4) calcolare di quanto dispone alla fine del terzo mese. 3. Determinare il TIR dell’operazione complessiva di durata 3 mesi. Risoluzione. 1. Il prezzo del portafoglio costituito al tempo = 0 è dato dalla somma dei prezzi dei tre titoli inclusi nel portafoglio: = = 1· 500 2· 500 1· 000 + + ³ ´2 ³ ´4 ³ ´6 12 12 12 1 + ∗02 1 + ∗04 1 + ∗06 1· 000 (1 + 006) = 4· 891985 2 12 + 1· 500 (1 + 0065) 4 12 + 2· 500 6 (1 + 0056) 12 2. Dopo tre mesi il valore del portafoglio si calcola scontando i due titoli scadenti dopo 4 e 6 mesi al nuovo tasso = 007 e capitalizzando il titolo ∗ : A, scaduto al secondo mese, al tasso forward f 24 ⎡ ⎤ 12 2 4 ¡ ¢ ∗ 12 1 + ⎢ ⎥ 04 ∗ = f ⎣³ 24 ´ 2 ⎦ − 1 = 007 12 ∗ 1 + 02 3.9 Esercizi svolti 87 Al terzo mese l’investitore riesce ad avere la somma 1 1· 500 2· 500 = 1· 000 (107) 12 + 1 + 3 (1 + 008) 12 (1 + 008) 12 = 4· 948429 3. Il TIR dell’operazione di durata tre mesi è dato dal tasso ∗ che risolve la seguente equazione 3 0 (1 + ∗ ) 12 · ∗ = 3 12 4 891985 (1 + ) = 4· 948429 µ · ¶ 4 48429 4 ∗ = − 1 = 004696 4· 891985 Esercizio 4. Si acquista un portafoglio di titoli di puro sconto costituito dal titolo di valore nominale C = 3· 000 scadente fra 3 mesi, dal titolo di valore · nominale di C = 4 000 scadente tra 5 mesi e dal titolo C di valore nominale 2 milioni scadente tra 6 mesi, come schematizzato nella seguente tabella: Titolo A Titolo B Titolo C 3 mesi 3· 000 5 mesi 6 mesi 4· 000 2· 000 Oggi la struttura dei tassi è ∗ (0 3) = 008 ∗ (3 5) = 010 ∗ (5 6) = 015 1. Determinare il TIR dell’operazione nel caso in cui al tempo zero vengano sostenute spese pari a = C 25. 2. Determinare la disponibilità dell’operatore finanziario al tempo 4 sapendo che l’incasso realtivo al titolo viene investito al tasso pari a ∗ (3 5) e che i titoli non ancora scaduti vengono venduti con valutazione effettuata al tasso ∗ (0 3) Risoluzione. Il prezzo del portafoglio al tempo zero è: 3 2 3 = 3· 000(108)− 12 + 4· 000(110)− 12 (108)− 12 + 1 2 3 +2· 000(115)− 12 (110)− 12 (108)− 12 = 8· 713378 3.9 Esercizi svolti 88 1. Il tasso interno di rendimento dell’operazione è il tasso ∗ che annulla la funzione: 3 ( ∗ ) = −8· 738378 − 25 + 3· 000(1 + ∗ )− 12 + 5 6 +4· 000(1 + ∗ )− 12 + 2· 000(1 + ∗ )− 12 = 0 Si determina un intervallo all’interno del quale si trova la soluzione cercata: (0080) = 27202 (00809) = −0038 la soluzione di ( ∗ ) = 0 si trova nell’intervallo 008 ≤ ∗ ≤ 00809 e con procedimento iterativo (metodo di bisezione) si ha ∗ = 0080857 2. Il valore al tempo 4 del portafoglio è: 1 1 2 4 = 3· 000(1 + 010) 12 + 4· 000(1 + 008)− 12 + 2· 000(1 + 008)− 12 = 8· 972861 Esercizio 5. Siano dati vari titoli di puro sconto caratterizzati dalle seguenti scadenze temporali e prezzi a pronti: titolo t (trimestri) (0 ) Bot1 1 0991 Bot2 2 0976 Bot3 3 0967 Bot4 4 0954 Bot5 5 0949 a) determinare i corrispondenti tassi spot; b) determinare i tassi forward al terzo trimestre; c) utilizzando la struttura per scadenza data, determinare il prezzo di un titolo dal valore nominale di = C 500 scadente fra un anno ed avente cedole semestrali calcolate al tasso tecnico annuo, o tasso nominale convertibile 2 volte l’anno, (2) = 8%. Risoluzione. 3.9 Esercizi svolti 89 a) Calcoliamo i tassi spot ¶ ∙ µ ¶¸− 12 µ 3 12 3 3 ∗ = 0 − 1 = 0991− 3 − 1 = 00347 0 12 12 µ ¶ ∙ µ ¶¸− 12 6 12 6 6 ∗ − 1 = 0976− 6 − 1 = 00506 0 = 0 12 12 ¶ ∙ µ ¶¸− 12 µ 9 12 9 9 ∗ = 0 − 1 = 0967− 9 − 1 = 004561 0 12 12 ∗ (0 1) = (0 1)−1 − 1 = 0954−1 − 1 = 004778 ¶ ∙ µ ¶¸ 12 µ 12 15 − 15 15 ∗ = 0 0 − 1 = 0949− 15 − 1 = 004197 12 12 b) Al terzo trimestre i tassi forward sono 12 ⎛¡ ¡ 15 ¢¢ 15 ⎞ 6 ¶ µ 12 1 + 0 9 15 12 ⎠ − 1 = 00365 = ⎝¡ ∗ ¡ 9 ¢¢ 9 12 12 12 1 + 0 ⎛ 12 ⎞ 12 3 ¶ 1 + (0 1) 9 ∗ ⎠ − 1 = 00543 = ⎝¡ 1 ¡ 9 ¢¢ 9 12 12 1 + 0 12 12 ⎛¡ ¡ 15 ¢¢ 15 ⎞ 3 ¶ µ 12 1 + 0 12 15 ⎠ − 1 = 00191 ∗ 1 = ⎝ 12 1 + (0 1) µ c) Calcoliamo il prezzo del titolo, il tasso semestrale è 2 = (2) 2 = 004, le cedole sono pari a = 500 · 2 = 20: 20 20 20 + 500 520 = ¡ = + ¡ 6 ¢¢05 + ∗ (0 1)) 05 ∗ (1 + 1050646 10477787 1 + 0 12 = 51580 Il titolo è venduto sopra la pari visto che il tasso delle cedole è molto più alto del tasso di mercato. Esercizio 6. Siano dati i seguenti titoli di puro sconto titolo BOT1 BOT2 CTZ2 CTZ3 CTZ4 t(scadenza in mesi) 6 12 18 20 24 0 9856 9800 9754 9723 9650 3.9 Esercizi svolti 90 determinare la struttura per scadenza dei prezzi a pronti. Sulla base della struttura per scadenza: a) Determinare il prezzo di un BTP scadente fra 2 anni che paga cedole ad un tasso (2) = 6% (nominale convertibile semestralmente). b) Determinare i prezzi forward prevalenti al tempo 18 mesi. Risoluzione. I fattori di sconto (prezzi a pronti) risultano: (0 9856 100 9800 100 9754 100 9723 100 9650 100 6 ) = 12 (0 1) = 18 ) = 12 20 (0 ) = 12 (0 (0 2) = a) Il tasso semestrale è 1 = 2 (2) 2 , = 09856 = 09800 = 09754 = 09723 = 09650 la cedola semestrale è data da · 1 = 2 006 (2) = 100 =3 2 2 Il prezzo del BTP risulta: = 3 · 09856 + 3 · 098 + 3 · 09754 + 103 · 0965 = 1082180 b) I prezzi forward prevalenti dopo ¶ µ 18 20 = 12 12 µ ¶ 18 24 = 12 12 µ ¶ 20 24 = 12 12 18 mesi risultano: (0 20 09723 12 ) 18 = 09754 = 09968 (0 12 ) (0 24 0965 12 ) 18 = 09754 = 09893 (0 12 ) (0 24 0965 12 ) 20 = 09723 = 09925 (0 12 ) Esercizio 7. Un titolo di puro sconto A dal valore nominale di C = 10· 000 scadente tra 3 mesi viene pagato oggi = C 9· 770 ed un titolo di puro sconto B · C 4· 750. dal valore nominale di = C 5 000 scadente fra 12 mesi viene pagato = Determinare i tassi spot. 3.9 Esercizi svolti 91 1. Dati i titoli A e B quanti tassi forward posso determinare? Quali sono? 2. Volendo stipulare un contratto per un’operazione che scade fra 6 mesi quale tasso applico? Risoluzione. I tassi spot risultano: ¶ 12 10· 000 3 − 1 = 00975 9· 770 ¶ µ · 5 000 ∗ − 1 = 00526 (0 1) = 4· 750 3 (0 ) = 12 ∗ µ 1. L’unico tasso forward che si può determinare è il tasso a 9 mesi che varrà fra 3 mesi ⎡ ⎤ 12 9 ∗ (0 1) 1 + 3 ∗ ⎦ −1 ( 1) = ⎣ ¡ ¢3 12 1 + ∗ (0 3 ) 12 = " 12 # 12 9 1 + 00526 3 (1 + 00975) 12 − 1 = 00380 2. In un contratto ¡ 6 ¢ per un’operazione che scade fra 6 mesi si può ¡ stimare ¢ 3 ∗ ∗ ed il tasso 0 12 con l’interpolazione lineare fra i tassi noti 0 12 ∗ (0 1) : 3 1 − 12 00975 − 00526 ¡ 6¢ = 6 ∗ 0 12 − 00526 1 − 12 da cui ¶ µ 6 = 0082533 ∗ 0 12 3 ) per i primi tre mesi In alternativa si potrebbe applicare il tasso ∗ (0 12 3 ∗ ed il tasso ( 12 1) per la successiva frazione di anno, e quindi stimare il tasso annuo in base alla condizione del tasso implicito: ¶3 µ ¶3 µ 12 12 3 ∗ ∗ 3 1 + ( 1) (1 + (0 6)) = 1 + (0 ) 12 12 1 2 da cui (0 6) = 006733 3.9 Esercizi svolti 92 Esercizio 8. Si consideri un BTP con vita residua 18 mesi che paga cedole semestrali al tasso nominale (2) = 75% a) Utilizzando la struttura per scadenza dell’esercizio 6.5, e ipotizzando che il tasso ∗ (0 18) = 00439 determinare il prezzo del BTP. b) Calcolare la duration del BTP sia con la struttura per scadenza dell’esercizio 6.5 che con la struttura piatta al tasso = 45%. Risoluzione. a) Ciascuna cedola del BTP è pari a titolo risulta = 0075 2 · 100 = 375, per cui il prezzo del 10375 375 375 + + = 10451 1050605 10477 1043915 La Duration del BTP, utilizzando la struttura per scadenza dell’esercizio 6.5, è: = = − 12 1 2 375 (10506) + 375 (1047)−1 + 10451 − 18 18 12 12 10375 (10439) 171835 = 1644 10451 b) La Duration del BTP ipotizzando una curva dei rendimenti piatta con = 0045 è: = = − 12 − 18 1 12 + 375 (1045)−1 + 18 2 375 (1045) 12 10375 (1045) − 12 −1 − 18 12 375 (1045) + 375 (1045) 172082 = 1649 104378 + 10375 (1045) 4 Duration e immunizzazione Dato un flusso finanziario costituito dalle poste positive alle scadenze ; = 1 fissato un tasso di valutazione, nei capitoli precedenti abbiamo esaminato i problemi della valutazione ed il calcolo della duration o durata media finanziaria, riferiti al tempo = 0: (0) = X (1 + ∗ )− (4.1) =1 (0) = P (1 + ∗ )− (0) =1 (4.2) e si è visto che la duration (0) (che si può pensare rappresenti un tempo) è sempre un valore compreso fra 1 e (0) ∈ [1 ] ((0) è una media ponderata delle scadenze con pesi che sommano ad 1, ossia è una combinazione convessa delle scadenze ): (0) = X =1 ; con X = 1 =1 Le grandezze Valore del flusso e Duration sono definite, ed hanno significato finanziario, per qualunque istante di valutazione. Si ha infatti, sempre supponendo il tasso di valutazione ∗ fissato e costante per tutto l’orizzonte temporale del flusso (per esempio nel caso di struttura piatta dei tassi, o utilizzando il tasso implicito): 4. Duration e immunizzazione () = X (1 + ∗ )(− ) 94 (4.3) =1 nella valutazione, le poste scadenti in hanno esponente positivo e, quindi, vengono capitalizzate fino a , mentre le poste che hanno scadenza in hanno esponente negativo e vengono scontate, o attualizzate, in . Inoltre, considerando il tasso di valutazione ∗ fissato, si può osservare che è sempre possibile ottenere () noto (0), essendo (0) (1 + ∗ ) = X (1 + ∗ )− (1 + ∗ ) = () =1 Per la duration valutata in , come si è già definito, è P ( − ) (1 + ∗ )−( −) () = =1 () (4.4) Notiamo che più rigorosamente dovremmo scrivere ( ∗ ) e ( ∗ ) per mettere in evidenza che il tasso di valutazione è ∗ , fissato, ma lo riteniamo sottointeso. Osserviamo che mentre è nota la relazione fra () e (0) non è stata messa in evidenza la relazione fra () e (0). Con alcuni passaggi algebrici ricaviamo la seguente relazione: () = (0) − (4.5) Infatti, () = = = P ∗ −( −) =1 ( − ) (1 + ) P ∗ −( −) =1 (1 + ) P P (1 + ∗ ) =1 (1 + ∗ )− − (1 + ∗ ) =1 (1 + ∗ ) (0) (1 + ∗ ) P £P =1 (1 + ∗ )− ¤ (1 + ∗ )− − (0) (1 + ∗ ) (1 + ∗ ) (0) (1 + ∗ )− − (0) = (0) − = =1 Inoltre, il significato della duration () è analogo a quello di (0): fornisce una stima della sensibilità del valore () rispetto a variazioni del tasso di 4. Duration e immunizzazione 95 valutazione ∗ . Infatti, come già si è visto per (0), calcolando la derivata rispetto a del valore ( ) otteniamo: ( ) = − 1 X ( − ) (1 + )−( −) (1 + ) =1 1 ( ) ( ) = − (1 + ) e, quindi, la variazione relativa è 0 ( ) ( ) 1 () (duration in modificata). (1 + ) 1 ( (0) − ) = − (1 + ) = − (4.6) (4.7) Analizzando il segno di 0 ( ) possiamo vedere che ∀ fissato, (0) ( ) è una funzione decrescente di (essendo 0 e ( ) 0 si ha 0 0) mentre per ogni fissato, (0), si ha ( ) 0 e quindi 0 0, per cui ( ) è una funzione crescente di . FIGURA 4.1. ( ) in funzione di per (0) Inoltre, osservando che con un’ulteriore derivazione si ha: 00 ( ) = X 1 ( − ) (1 + )−( −) 2 (1 + ) =1 X 1 + ( − )2 (1 + )−( −) (1 + )2 =1 = X ¢ ¡ 1 1 ( − )2 (1 + )−( −) − 0 ( ) + (1 + ) (1 + )2 =1 4. Duration e immunizzazione 96 Si vede che, fissato ≤ (0), la funzione ( ) è, rispetto a , strettamente decrescente e convessa ( 00 0 ∀), come illustrato in figura 7.1. Dato che la valutazione in (), ha sensitività al tasso ∗ che dipende dalla duration in , se c’è un tempo in cui ( ) = 0 allora quello è un tempo particolare, la valutazione a quel tempo non può peggiorare, qualunque sia la variazione del tasso, in aumento o in diminuzione. FIGURA 4.2. Minimo per ( ) Infatti, al tempo in cui ( ∗ ) = 0 la funzione valore ( ), pensata in funzione di , ha un minimo globale, in quanto ( ∗ ) = 0 = 0 ed è 2 2 ( ∗ ) = 00 ( ∗ ) 0, che sono condizioni sufficienti per la locale stretta convessità, ed essendo ( ) ≶ 0 per ≶ ∗ ( ) è decrescente per ∗ e crescente per ∗ Quindi ( ) ha un minimo globale in ∗ (figura 7.2). Si ha, quindi, ( ∗ ) ≤ ( ∗ + ∆) 0 qualunque sia la variazione ∆ non solo locale ma globale. Il tempo in cui questo succede è esattamente la duration (0) del flusso, essendo ( ) = 0 ⇐⇒ = (0) (4.8) Quindi l’istante in cui la duration () si annulla è sempre unico (quando le poste ed il tasso sono fissati), qualunque sia il flusso assegnato, in quanto è unico lo zero di () = (0) − = 0, e questo tempo ∈ [1 ] è esattamente la duration (0). Per esempio, nel caso che il flusso assegnato sia un portafoglio di titoli di puro sconto, importi scadenti in (acquistati, per Pdi esempio, in = 0 al prezzo = =1 , ed avente un TIR ∗ , che possiamo 4.1 Cenni sulle tecniche d’immunizzazione 97 calcolare) allora il valore in = 0 del portafoglio è (0) = = X (1 + ∗ )− e possiamo dire che il portafoglio è immunizzato al tempo = (0) (dove (1+ ∗ )− ) in quanto il valore del portafoglio in , ( ), non (0) = può peggiorare per effetto di variazioni del tasso ∗ di valutazione. Questa proprietà della duration può quindi essere sfruttata dagli operatori per garantirsi investimenti aventi un portafoglio con questa caratteristica di immunizzazione (ossia la cui valutazione sia al riparo da oscillazioni dei tassi vigenti nel mercato). 4.1 Cenni sulle tecniche d’immunizzazione Supponiamo che un operatore sappia, in = 0, di dover pagare in futuro, al tempo , una certa somma di denaro, e desideri munirsi di un portafoglio di titoli che gli consenta di disporre della somma in . È chiaro che se fosse possibile acquistare solo titoli di puro sconto scadenti in non ci sarebbero problemi. I titoli di puro sconto sono soggetti a cambiamenti di valutazione se siamo interessati a venderli prima delle loro scadenze, ma se portati a termine danno sicuramente un ammontare pari al loro valore nominale, qualunque sia stato l’andamento dei tassi nel frattempo. Tuttavia questo tipo di investimento è generalmente non attuabile, o perché non sono disponibili titoli scadenti in o non sono sufficienti ad assicurare la somma voluta. Si decide quindi di mettere in portafoglio anche altri titoli (di puro sconto con altre scadenze o titoli con cedole fisse). Si calcola, quindi, la quantità di denaro da investire in ciascuno di essi in modo tale che la situazione del flusso risultante dia un valore in che sia pari a . Ovviamente per i titoli che liberano denaro (a scadenza o cedole) prima del tempo si suppone che gli importi resi disponibili vengano capitalizzati fino a , mentre per i titoli ancora in portafoglio non scaduti si suppone che in vengano venduti. Il tutto, per semplicità, ad un tasso fissato di valutazione, . Se indichiamo con { } il flusso di cassa generato dal portafoglio risultante 4.1 Cenni sulle tecniche d’immunizzazione 98 dovremo imporre la condizione che ( ) = ossia X (1 + )−( − ) = (4.9) Tuttavia, anche se questa condizione è verificata, l’acquisto di un tale portafoglio non garantisce l’operatore (l’operazione non è esente da rischio), in quanto egli sa che di fatto, il valore che il portafoglio gli consentirà di incassare al tempo dipenderà dalle condizioni reali in base alle quali egli avrà investito le somme liberatesi prima di e delle valutazioni che il mercato farà dei titoli ancora in portafoglio. Se i tassi di queste operazioni non coincidono tutti con il tasso utilizzato in (4.9), l’operatore si trova a disporre, al tempo , di una somma diversa da . Tuttavia potremmo fare almeno in modo tale che il tempo sia una scadenza particolare, ossia quella scadenza (unica) in cui il portafoglio è immunizzato rispetto a variazioni del tasso. Che questo sia possibile (oltre che per le proprietà della duration vista sopra) lo si intuisce anche dal seguente ragionamento. Si potrebbe essere al riparo da oscillazioni nel caso in cui gli effetti sul portafoglio di una variazione del tasso si compensano: se il tasso cresce i titoli già incassati rendono di più anche se i titoli ancora in portafoglio vengono svalutati, mentre se i tassi calano gli incassi rendono di meno, ma sono rivalutati i titoli in portafoglio non ancora scaduti. Si può, quindi, essere nel caso in cui: ( ) ≤ ( + ∆) ∀ ∆ ≶ 0 (4.10) se e solo se il tempo è la duration (0), o, equivalentemente, se la duration in è zero, o ancora, equivalentemente, se la derivata di ( ) rispetto a è nulla. Cioè, nell’ipotesi che sia ( ) = (ossia che valga la (4.9)) la (410) vale ⇐⇒ ( ) = 0 ⇐⇒ (0) = ( ) = 0 ⇐⇒ Quindi, un operatore ha garanzia che in potrà disporre almeno della somma se il portafoglio è tale da soddisfare le due condizioni (4.9) e (4.10), dove la condizione (4.10) può essere espressa in uno qualunque dei 3 modi indicati sopra. 4.1 Cenni sulle tecniche d’immunizzazione 99 Ossia, come si usa dire, “un portafoglio è immunizzato nell’istante T corrispondente alla sua durata media finanziaria D(0)” ed un portafoglio immunizzato garantisce all’operatore un esito in non peggiore del valore ( ) eventualmente preventivato (ossia assumendo che valga la (4.9)). Questo risultato in ambito economico è anche noto come “Teorema di Fisher-Weil” e la sua estensione al caso di più uscite, che faremo nal prossimo paragrafo, è noto come “Teorema di Redington”. Esempio. Si consideri un investitore che in = 0 vuol garantirsi un pagamento di importo 100 dopo 5 anni, supponendo che il tasso di mercato sia = 0075 e che siano disponibili in = 0 solo titoli di puro sconto scadenti in = 2 ( in anni) e = 8 Indichiamo con 1 e 2 le quote di titoli da acquistare. Le due incognite le determiniamo imponendo le due condizioni, al tasso = 0075 (tasso annuo): ½ (5) = 100 (5) = 0 ½ 1 (1075)3 + 2 (1075)−3 = 100 31 (1075)2 − 32 (1075)−4 = 0 Da cui segue, risolvendo il sistema algebrico lineare, 1 = 402478 2 = 621148 (La seconda condizione può essere sostitutita, equivalentemente, con la condizione (5) = 0, oppure con (0) = 5). Si può notare che, come già mostrato, la funzione valore (5 ) = 402478 (1 + )3 + 621148 (1 + )−3 è una funzione che ha un minimo globale nell’unico punto critico = 0075 Infatti (5 ) = 0 si verifica solo per = 0075 0 0 ed è ( ) 0, per 0075 V ( ) 0 per 0075, quindi è l’unico minimo globale. 4.1 Cenni sulle tecniche d’immunizzazione 100 Questo risultato è vero in generale, non solo quando si hanno due sole poste, una a scadenza minore della duration ed una a scadenza maggiore. Infatti qualunque sia il numero di titoli in portafoglio, l’equazione ( ) = 0 dopo aver semplificato e scomponendo in due sommatorie, una che include le scadenze inferiori a e l’altra quelle superiori, si ha: FIGURA 4.3. Grafico di e FIGURA 4.4. Grafico della funzione valore ( ) X ( − ) (1 + )( − ) − X ( − ) (1 + )−( − ) = 0 che è del tipo () − () = 0 con () funzione strettamente crescente e () funzione strettamente decrescente. Quindi () = () ha un’unica soluzione, 4.1 Cenni sulle tecniche d’immunizzazione 101 ossia le due funzioni () () si intersecano in un solo punto, che è minimo globale della funzione valore ( ) Esempio. Vogliamo garantirci la disponibilità di 350 in = 25 (anni). Essendo disponibili titoli di puro sconto dal valore nominale pari a 100 in = 1 e 100 in = 4. Il tasso annuo di valutazione sia = 0125. ½ (25) = 35 0 (25) = 0 ½ 119321 + 08382 = 35 106061 − 074492 = 0 ½ 1 (1125)15 + 2 (1125)−15 = 35 151 (1125)05 − 152 (1125)−25 = 0 Si ottiene 1 = 1466 2 = 2088 Esempio. Si vuol disporre della quantità 150 in = 3 (anni) avendo già in portafoglio un titolo di puro sconto dal valore nominale 40 scadente in = 15 e 50 in = 4, acquistando due altri titoli disponibili a scadenza = 05 e = 5; = 01 4.1 Cenni sulle tecniche d’immunizzazione ½ (3) = 150 0 (3) = 0 ½ (11)25 1 + (11)−2 2 = 58398 25 (11)15 1 − 2 (11)−3 2 + 21606 = 0 ½ ½ 102 (110)25 1 + 40 (110)15 + 50 (110)−1 + (110)−2 2 = 150 25 (110)15 1 + 15 · 40 (110)05 − 1 · 50 (110)−2 − 2 · (110)−3 2 = 0 12691 + 082642 = 58398 288421 − 15022 = −21606 risolvendo il sistema abbiamo: 1 = 16284 2 = 4566 Come si è già osservato, questo risultato va comunque interpretato con cautela. Quanto detto è vero solo se il tasso di mercato a cui si investono le poste per e con cui si vendono i titoli scadenti in è lo stesso. Infatti, se il portafoglio è immunizzato, allora il valore in sarà ≥ purchè i valori vengano tutti calcolati (capitalizzazioni ed attualizzazioni) al medesimo tasso . Ma è proprio questa la condizione molto forte, poichè quando il tasso di mercato cambia, anche se si effettuano operazioni di disinvestimento e reinvestimento al momento più opportuno, sono alterate le condizioni di immunità e non c’è più la garanzia del risultato. Esempio. Consideriamo l’esempio visto sopra al tasso ∗ = 0125 si è trovato 1 = 1466 2 = 2088 Ora supponiamo che il tasso aumenti e passi a = 0195. Se il cambiamento avviene prima del ritiro di 1 in = 1 non fa differenza. Il nostro portafoglio è immunizzato, quindi, se in = 25 il tasso è = 0195 otteniamo un valore (25 0195) = 1 (1195)15 + 2 (1195)−15 = 3533 35 Mentre se il cambio di tasso avviene ad un tempo successivo al ritiro di 1 , che è stato reinvestito, per esempio in = 12 allora cambiano le condizioni. Se anche ritiro 1 (1125)02 in = 12 4.2 Immunizzazione per un flusso con più uscite 103 e lo reinvesto al nuovo tasso, il valore in = 25 diviene (25 0195) = 1 (1125)02 (1195)13 + 2 (1195)−15 = 34967 35 Per cautelarsi da questi inconvenienti si dovrebbe intervenire sulla composizione del portafoglio ogni volta che cambia il tasso (operazione di ricalibrazione). Nell’esempio, se a = 12 riconsideriamo il problema di immunizzazione, al nuovo tasso = 0195 e troviamo la nuova composizione e1 al tempo = 12 ed e2 al tempo = 4, la nuova soluzione ottima è data da: e1 = 14873 e2 = 2122 Quindi, disponendo di 1 = 1466 in = 1 al tempo = 12 avremmo: (1466) · (1125)02 = 15009 quantità maggiore di quanto occorre in base alla nuova stima di e1 = 1487 Possiamo, quindi, vendere l’eccedenza (15009 − 1487) = 00136 che può essere investita nell’altro titolo il che fornisce in = 4 l’ammontare (00136) · (1195)28 = 0022395 che sommiamo a quanto avevamo, ricavando 2088 + 0022395 = 2110395 ed è quasi la quantità ottima da investire, e2 . 4.2 Immunizzazione per un flusso con più uscite Se negli esempi di prima isoliamo il flusso delle poste del portafoglio dal flusso del denaro che si intende realizzare a scadenza prefissata, ponendo = { } flusso delle entrate e = { } flusso delle uscite si vede che la condizione di portafoglio immunizzato si traduce nelle due seguenti, fissato il tasso ∗ , 4.2 Immunizzazione per un flusso con più uscite 104 1. i flussi ed hanno lo stesso valore (in = 0 e quindi ∀); 2. i flussi ed hanno la stessa duration (in = 0 e quindi ∀) Queste condizioni le possiamo generalizzare anche al caso in cui le uscite da realizzare siano diverse, ossia ci vogliamo garantire la disponibilità di importi in per = 1 e quindi consideriamo = { } come flusso delle uscite È chiaro che potremmo assumere ogni singola necessità { } a se stante e determinare portafogli (generalmente diversi) immunizzati alle scadenze volute (e nel caso di una ricalibrazione si deve intervenire su tutti). Oppure, assumendo che il tasso di immunizzazione sia lo stesso, possia-mo ragionare in modo complessivo, con un unico flusso per le Entrate ed un unico flusso per le Uscite. Supponiamo che il tasso ∗ sia fissato, allora una condizione che assicura che gli importi necessari saranno disponibili è che il valore attuale di sia uguale al valore attuale di e possiamo scrivere la condizione per = 0 o per un generico indifferentemente, per esempio: ∗ (0 ) = (0 ∗ ) = X =1 X (1 + ∗ )− (4.11) (1 + ∗ )− (4.12) =1 l’uguaglianza FIGURA 4.5. e in funzione di 4.2 Immunizzazione per un flusso con più uscite (0 ∗ ) = (0 ∗ ) 105 (4.13) garantisce che la cifra investita in = 0, valore attuale, genera, al tasso ∗ , le quote alle scadenze volute. Inoltre, come abbiamo fatto precedentemente, potremmo cercare di garantirci dalle variazioni del tasso. Se consideriamo la funzione Valore del flusso totale = − = { } ∪ {− } la condizione (4.13) equivale a ( ∗ ) = 0 (4.14) Valore del flusso in = 0 (e quindi ∀) nullo. Definiamo il flusso totale immunizzato se si verifica che ( ∗ + ∆) ≥ 0 ∀∆ per cui ( ∗ + ∆) ≥ ( ∗ + ∆) ∀∆ cosı̀ che le quantità volute, alle scadenze desiderate, siano garantite. FIGURA 4.6. Valore del Flusso in funzione di Condizioni sufficienti affinchè il flusso che soddisfa la (414) (ossia la 4.13) sia immunizzato (in ) sono: ( ∗ ) = 0 (4.15) 2 ( ∗ ) 0 2 (4.16) e 4.2 Immunizzazione per un flusso con più uscite 106 Le condizioni (4.15) e (4.16) sono sufficienti ad assicurare che ( ) abbia un minimo locale in ∗ . La condizione (4.15) diventa: ( ( ∗ ) − ( ∗ )) = 0 − = 0 1 possiamo scrivere, ricordando che 0 ( ) = − 1+ ( )( ) − 1 1 = − 1+ 1+ (4.17) ed assumendo che sia valida la (4.13), = , si ottiene la condizione ( ∗ ) = ( ∗ ) (4.18) quindi per un flusso totale che soddisfi ( ∗ ) = 0 la condizione 0 ( ∗ ) = 0 è soddisfatta se e solo se i due flussi ed hanno la stessa duration. Se la (4.18) è soddisfatta per esempio a = 0, allora è soddisfatta ∀ essendo ( ∗ ) = (0 ∗ ) − ( ∗ ) = (0 ∗ ) − la condizione (4.18) può quindi semplificarsi in (0 ∗ ) = (0 ∗ ) (4.19) Consideriamo, infine, la terza condizione, la (416) che va aggiunta alle (413) e (415) (con la (415), che può ridursi alle (418) o (419)): 00 = 2 ( ) 0 2 ricordando che risulta 00 = 00 − 00 " # X ¢ 1 ¡ 0 1 2 −( −) = ( − ) (1 + ) − − ( ) + (1 + ) (1 + )2 # " X ¢ 1 ¡ 0 1 − ( ) + ( − )2 (1 + )−( −) (1 + ) (1 + )2 4.2 Immunizzazione per un flusso con più uscite 107 nell’ipotesi che valgano le (413) e (415) si ha 00 = X X 1 2 −( −) [ ( − ) (1 + ) − ( − )2 (1 + )−( −) ] 2 (1 + ) e la condizione (4.16) è soddisfatta se: X X ( − )2 (1 + )−( −) ( − )2 (1 + )−( −) (4.20) Inoltre, si può osservare che il segno di 00 non dipende da . Infatti, denotando i due membri della (420) con X X (2) (2) ( − )2 (1 + )−( −) = ( − )2 (1 + )−( −) = e calcolandone la derivata rispetto a abbiamo: X (2) = −2 ( − ) (1 + )−( −) + X + ( − )2 (1 + )−( −) ln(1 + ) (2) = −2 ( ) ( ) + ln (1 + ) (2) ed analogamente per , per cui la derivata rispetto a di 00 diventa: ∙ ³ ´ ³ ´¸ ¡ 00 ¢ 1 (2) (2) − = (1 + )2 ´ i h ³ 1 (2) (2) = −2 + 2 + − ln (1 + ) (1 + )2 ¡ ¢ = 00 ln (1 + ) (in quanto −2 + 2 = 0) Si è cosı̀ trovato che la funzione 00 si comporta, rispetto al tempo , come una funzione esponenziale ed ha quindi sempre lo stesso segno. La condizione (4.20) può essere riscritta per = 0 : X X 2 (1 + )− 2 (1 + )− (4.21) La condizione ora trovata, in (4.21), viene spesso riscritta utilizando la convexity del flusso o introducendo il momento del 2◦ ordine. Infatti si introduce, 4.2 Immunizzazione per un flusso con più uscite 108 oltre alla duration, o momento del 1◦ ordine (1) ( ) = ( ) anche il momento del secondo ordine, definito come segue: Dato un flusso { } con 0 definiamo momento del 2◦ ordine la quantità P − 2 (2) =1 ( − ) (1 + ) ( ) = ( ) (2) (0 ) = P (1 + )− (0 ) =1 2 (4.22) che è una parte della convessità, o convexity, definita nel capitolo 4 (la convexity è data da C ( ) = ( ) + (2) ( )) cosı̀ la condizione (4.21) può essere riscritta facendo intervenire i momenti del secondo ordine. Essendo = si ha che la (4.21) è soddisfatta se e solo se (2) (2) (0 ) (0 ) (4.23) o anche, essendo (0 ) = (0 ) se e solo se CE (0 ) CU (0 ) Riassumendo, si è provato che se un portafoglio è immunizzato in = 0 allora lo è ∀. Condizioni sufficienti affinchè sia immunizzato sono: 1. (0 ) = 0 ⇐⇒ (0 ) = (0 ) ; 2. 0 (0 ) = 0 ⇐⇒ (0 ) = (0 ) ; (supposta vera la 1) (2) (2) 3. 00 (0 ) 0 ⇐⇒ (0 ) (0 ) (supposte vere le 1. e 2.) oppure, scritte ad un generico tempo di valutazione: 1. ( ) = 0 ⇐⇒ ( ) = ( ) ; 2. 0 ( ) = 0 ⇐⇒ ( ) = ( ) ; (supposta vera la 1) (2) (2) 3. 00 ( ) 0 ⇐⇒ ( ) ( ) (supposte vere le 1. e 2.) Infine, la condizione in 3. può anche essere riscritta in termini di : (30 ) : 00 (0 ) 0 ⇐⇒ CE (0 ) CU (0 ) (supposte vere le 1. e 2.), oppure ad un generico tempo di valutazione, (300 ) : 00 ( ) 0 ⇐⇒ CE ( ) CU ( ) (supposte vere le 1. e 2.). Nel caso che il flusso contenga 1 sola uscita ( ), le condizioni 1. e 2. coincidono con quelle già viste: 4.2 Immunizzazione per un flusso con più uscite 109 1. (0 ) = (0 ) ⇐⇒ ( ) = ; 2. (0 ) = (0 ) ⇐⇒ (0 ) = e la (3) è sempre soddisfatta. Infatti, dalla condizione scritta in (4.20) segue, per = , dopo aver semplificato per il coefficiente positivo (1 + ) X =1 ( − )2 (1 + )− 0 (a) o, equivalentemente, dalla (4.21) X 2 (1 + )− 2 (1 + )− (b) =1 Anche se non immediatamente evidente, le due condizioni sono equivalenti: X =1 2 − ( − ) (1 + ) = X =1 = X =1 = X =1 = X =1 = X =1 2 (1 + )− + 2 X | () −2 {z } (0 ) X () | {z } (0) (0) 2 (1 + )− + 2 (0 ) − 2 (0) (0) 2 (1 + )− + 2 (0 ) − 2 2 (0) 2 (1 + )− − 2 (0 ) 2 (1 + )− − 2 (1 + )− quindi: () è soddisfatta ⇐⇒ () è soddisfatta Esempio. Portafoglio immunizzato con 2 uscite. Un’impresa deve determinare le quantità 1 ed 2 da investire al tempo 1 = 05 e 4 = 25 in modo da garantire al tasso = 01 una disponibilità di fondi pari a 500 in 2 = 1 e 3 = 2: 4.3 Metodi Empirici Il sistema diventa ½ ½ 110 (0 01) = (0 01) (0 01) = (0 01) (11)−05 1 + (11)−25 2 = 500 (11)−1 + 500 (11)−2 −051 (11)−05 − 252 (11)−25 = −500 (11)−1 − 1· 000 (11)−2 dove nella seconda equazione si è già semplificato per il fattore comune (11)−1 ½ 0953461 + 0787982 = 8677685 0476731 + 1969952 = 1· 2809916 otteniamo cosı̀ la soluzione 1 = 4658977 2 = 5375183 Al tempo = 1 ritiriamo da 1 l’importo 4658977 (11)05 = 4886373; l’ammontare che manca a 500 è 113623 allora vendiamo un pò del titolo 2 in modo tale che sia (11)−15 = 113623 da cui = 1310856 del titolo 2 resta in portafoglio l’importo nominale e2 = 5375183−1310856 = 5244097 In = 2 si ha e2 (11)−05 = 500005 4.3 Metodi Empirici Il criterio di immunizzazione che abbiamo visto si basa sulla conoscenza di un tasso (di valutazione o di immunizzazione) ∗ che non è noto a priori. In pratica, ciò di cui l’operatore dispone è la struttura a termine, i tassi a pronti o i prezzi a pronti vigenti oggi sul mercato. Può quindi avvalersi di queste informazioni ed usare un criterio empirico, ad esempio, imporre le due condizioni: 1. uguaglianza dei valori; 2. uguaglianza delle duration; 4.3 Metodi Empirici 111 per i due flussi ed , usando, per le valutazioni, i valori della struttura dei prezzi a pronti. Per esempio, siano (0 ) i valori noti della struttura dei prezzi a pronti (allo stesso modo si possono usare i tassi a pronti con ovvie modifiche). Se si vuol costituire il capitale in acquistando oggi un portafoglio di titoli, che rappresentiamo in un flusso { } sceglieremo le quantità da investire in ciascun titolo in modo tale da soddisfare le due equazioni: ⎧ ⎨ (0) = (0) ⎩ (0) = ⎧ P ⎪ ⎨ (0 ) = (0 ) ⎪ ⎩ (0 ) (0) = ⎧ P ⎨ (0 ) = (0 ) ⎩ P (0 ) = (0 ) Avendo due soli gradi di libertà dovremo fissare le quantità di ( − 2) titoli e ricavare di conseguenza le composizioni dei due titoli restanti. Oppure si può decidere di investire tutto in due soli titoli e determinarne la composizione, si può eventualemente risolvere un problema di ottimo: selezionare i due titoli da usare per immunizzare il portafoglio, che abbiano minor costo (per l’operatore) in = 0. I titoli non sono necessariamente solo di puro sconto, possono essere anche titoli con cedole. Esempio. Riprendiamo il caso dell’esempio precedente, il problema di costituire = 350 in = 25 investendo in due titoli di puro sconto scadenti in =1e=4 4.3 Metodi Empirici 112 Consideriamo la seguente struttura dei prezzi a pronti: (0 1) = 0893 → (0 1) = 012 (0 25) = 07286 → (0 25) = 0135 (0 4) = 06469 → (0 4) = 0115 Scegliamo le quantità 1 ed 2 da investire risolvendo il sistema ½ 1 (0 1) + 2 (0 4) = · (0 25) (0 ) = 25 ( 0893 · 1 + 06469 · 2 = 350 · (07286) 08931 +4(064699)2 = 25 350·(07286) e si trova 1 = 14285 2 = 19714 Esempio. Supponiamo di dover costituire = 250 in = 25 avendo la possibilità di investire in un titolo di puro sconto scadente tra un anno, (100 1) ed un titolo obbligazionario con cedole semestrali e scadenza 3 anni ( = 6; = 100; = 3): La struttura dei prezzi è (0 05) (0 1) (0 15) (0 2) (0 25) (0 3) = 0945 = 0896 = 0854 = 0819 = 0765 = 0693 I valori attuali dei due titoli, indicando () = (0 ) sono: 0 () = 6 (05) + 6 (1) + 6 (15) + 6 (2) + 6 (25) + 106 (3) = 99137 0 () = 100 (1) = 896 4.4 Esercizi svolti 113 Determiniamo ora le quantità 1 ed 2 da investire nei due titoli (nel senso indicato sotto con il valore del flusso) utilizzando le condizioni 1 e 2 dette sopra (ossia uguaglianza delle funzioni valore e delle duration) Imponiamo quindi le due condizioni: 1. uguaglianza fra il valore attuale del flusso delle entrate con quello delle uscite; 2. uguaglianza fra la duration in = 0 del flusso delle entrate e quella delle uscite (che corrisponde alla scadenza ): ⎧ 1 0 () + 2 0 () = 250 (25) ⎪ ⎨ ⎪ ⎩ 1 [ 62 (05)+6(1)+6·15(15)+2·6(2)+25·6(25)+3·106(3)]+2 100(01) 1 0 ()+2 0 () = 25 Si ottiene il sistema ½ la cui soluzione è 991371 + 8962 = 19124 257591 +8962 = 25 19124 ½ 1 = 18109 2 = 01313 4.4 Esercizi svolti Esercizio 1. Si vuole costituire la somma di C = 1· 500 fra 10 mesi acquistando tre titoli di puro sconto. Un titolo A dal valore nominale di = C 600 scadente fra un anno, un titolo B scadente fra 6 mesi ed un titolo C scadente fra 15 mesi. Determinare quanto investire in B e C in modo da avere un portafoglio immunizzato al tasso del 4.5% annuo. Risoluzione. Affinchè il flusso sia immunizzato imponiamo le seguenti condizioni: ½ (10) = 1· 500 (10) =0 (10) = 0 o ( −2 4 5 (1045) 12 + 600 (1045) 12 + (1045)− 12 = 1· 500 8 14 17 − 12 4 2 5 − 12 600 (1045)− 12 − 12 (1045)− 12 = 0 12 (1045) ½ 101478 + 098182 = 904386 03237 − 949943 − 03915 = 0 ½ = 625549 = 27458 4.4 Esercizi svolti 114 Esercizio 2. Sono dati due titoli A e B che generano i seguenti flussi di cassa Anni Flusso (Fiat) Flusso (Olivetti) 1 20 30 25 50 130 45 150 6 70 100 Si ipotizzi che il gestore di portafoglio della Banca debba garantirsi una disponibilità finanziaria al 4◦ anno di C = 300 Determinare quanto deve investire nei due titoli al fine di garantire tale disponibilità finanziaria rispetto a variazioni del tasso di interesse assumendo un tasso di valutazione = 65% Risoluzione. Posto = 0 () e = 0 () con = 20 · 1065−1 + 50 · 1065−25 + 150 · 1065−45 + 70 · 1065−6 = 222453 = 30 · 1065−1 + 130 · 1065−25 + 100 · 1065−6 = 207765 affinchè il flusso finanziario sia immunizzato al tasso = 65% si devono considerare le condizioni ½ + = 300 (1065)−4 (0) = 4 dove (0) è la duration di tutto il flusso delle entrate, costituito dai flussi A e B. Posto µ ¶ 1 · 20 · 1065−1 + 25 · 50 · 1065−25 1 = 921839 = −45 + 6 · 70 · 1065−6 +45 · 150 · 1065 µ ¶ −1 −25 1 · 30 · 1065 + 25 · 130 · 1065 = 207765 = 1 +6 · 100 · 1065−6 abbiamo che la duration di tutto il flusso delle entrate ha al numeratore la quantità + ed al denominatore il valore totale del flusso, che deve essere pari a 300 (1065)−4 ossia a 2331969 quindi abbiamo il sistema ½ 222453 + 207765 = 2331969 921839+ 717027 =4 233197 da cui ricaviamo = 08304 = 02332 Esercizio 3. Si vuole costituire la somma di = C 5· 000 fra un anno acquistando tre titoli di puro sconto. Un titolo A scadente fra 11 mesi, un titolo B scadente 4.4 Esercizi svolti 115 fra 18 mesi di valore nominale pari a = C 100, ed includendovi un titolo C dal valore nominale di C = 2· 000 scadente fra 9 mesi. Determinare quanto investire in A e B in modo da avere un portafoglio immunizzato al tasso del 6% annuo. Risoluzione. Calcoliamo il valore attuale delle entrate ed uscite (0; 006) = 1001 (106) 11 12 + 1002 (106) 18 12 2· 000 + 9 (106) 12 (0; 006) = 5· 000 (106)−1 = 4· 71698 e la duration (0; 006) = 11 12 947991 + 18 12 91632 + 9 · 12 1 91448 (0; 006) = 1 Affinchè il flusso sia immunizzato devono essere soddisfatte le seguenti relazioni ½ = = ( 947991 + 91632 + 1· 91448 = 4· 71698 11 9 · 947991 + 18 91632 + 12 1 91448 12 12 =1 in cui si è tenuto conto, nella condizione sulla duration, che deve essere = Si risolve quindi il sistema: ½ 947991 + 91632 = 2· 8025 868991 + 1374552 + 1· 43586 = 4· 71698 ½ 947991 + 91632 = 2· 8025 868991 + 1374552 = 3· 28112 da cui si ottiene la soluzione 1 = 1668 2 = 1332 Esercizio 4. Si vuole costituire la somma di C = 2· 500 fra 18 mesi acquistando due titoli di puro sconto. Un titolo A dal valore nominale di C = 800 scadente fra un anno, un titolo B scadente fra 24 mesi dal valore nominale di = C 1· 000. Determinare quanto investire in B e C in modo da avere un portafoglio immunizzato al tasso del 5.5% annuo. Risoluzione. 4.4 Esercizi svolti 116 Per costituire un portafoglio immunizzato, le quote · 800 e · 1· 000 da investire nei due titoli devono verificare: ½ (0) = (0) (0) = (0) ( 18 · 800 · 1055−1 + · 1· 000 · 1055−2 = 2· 500 · 1055− 12 1· ·800·1055−1 +2· ·1· 000·1055−2 = 18 18 12 2· 500·1055− 12 ½ 7582938 · + 8984524 · = 2· 3070729 7582938 · + 17969048 · = 3· 4606094 da cui si ottiene = 15212 = 12839 Esercizio 5. L’azienda Y ha appena redatto il piano finanziario per il prossimo triennio. Le uscite alla chiusura del bilancio di ogni anno sono collegate alle vendite effettuate secondo lo schema seguente : Anno 1 033 · 1 2 045 · 2 3 055 · 3 l’ufficio finanziario vuole mettere a punto un piano di gestione delle attività che risulti immunizzato da spostamenti paralleli della curva dei rendimenti. L’azienda ha già in portafoglio un titolo obbligazionario che scade dopo 18 mesi e che paga cedole semestrali ad un tasso nominale del 7.5% ed ha un valore di rimborso pari a = C 100. Oltre a tale titolo l’azienda può investire nei seguenti due titoli: Titolo CTZ BTP scadenza 24 mesi 4 anni cedola Valore di rimborso == C 100 == C 100 6.50%(semestrale) Si ipotizzi che le vendite effettuate nel triennio siano Anno V 1 1· 000 2 1· 500 3 3· 000 e la curva dei rendimenti sia piatta con un tasso di mercato pari ad = 7% Risoluzione. Il tasso di mercato semestrale risulta 1 1 2 = (1 + ) 2 − 1 = (1 + 007) 2 − 1 = 00344 4.4 Esercizi svolti 117 Indicate con 1 ed 2 le quote investite rispettivamente nel CTZ e nel BTP, i valori attuali delle entrate e delle uscite risultano: h i 18 = 375 · 3e00344 + 100 (107)− 12 + 1 100 (107)−2 h i +2 658e00344 + 100 (107)−4 = 1008674 + 8734391 + 12108202 = 330 (107)−1 + 675 (107)−2 + 1650 (107)−3 = 2244874 La duration delle entrate è ⎡ 1 3 1 · 375 · (107)− 2 + 1 · 375 · (107)−1 + 32 · 375 · (107)− 2 2 ⎢ 18 18 ⎢ + · 100 · (107)− 12 + 1 2 · 100 (107)−2 ⎢ 12 ⎡ ⎤ − 12 −1 1 1 ⎢ · 65 · (107) + 1 · 65 · (107) + ⎢ = ⎢ 23 ⎥ ⎢ − 32 −2 ⎢ ⎥ ⎢ ⎥ ⎢ +2 ⎢ 2 · 65 · (107) 5 + 2 · 65 · (107) + ⎢ 5 ⎥ ⎢ −2 −3 · 65 · (107) + 3 · 65 · (107) + ⎣ 2 ⎦ ⎣ 7 + 72 · 65 · (107)− 2 + 4 · (65 + 100) · (107)−4 1 = (1459232 + 17468771 + 40196592 ) la duration delle uscite: i 1 h 330 (107)−1 + 2 · 675 (107)−2 + 3 · 1650 (107)−3 = 5· 528228 = 2463 = 2· 244874 Risolvendo il sistema ½ = = ½ 1008674 + 8734391 + 1210822 = 2· 244874 1459232+1746871 +4019662 = 2463 2· 244874 ½ 8734391 + 1210822 = 2· 1440066 00778161 + 0179062 = 2398 si ottengono i valori delle due incognite 1 = 15046 2 = 6853 ⎤ ⎥ ⎥ ⎥ ⎥ ⎥ ⎥ ⎥ ⎥ ⎥ ⎦