Nuove linee guida 2010 Keep it simple! Dall’inizio dell’anno i monitori di corso e di Sezione insegnano nei loro corsi secondo le nuove direttive valide a livello internazionale (guidelines). A volte i Samaritani hanno dubbi su cosa è cambiato e cosa no nella rianimazione per i laici. La redazione vi aiuta qui a capire. Buono a sapersi Testo: Petra Zenhäusern 14 A metà ottobre 2010 l’American Heart Association ha reso noto le nuove direttive internazionali per la rianimazione. Queste sono state introdotte a livello mondiale, negli scorsi anni, nella formazione dei laici. Così anche la Federazione svizzera dei Samaritani, assieme ai suoi partners, ha rielaborato queste nuove direttive. E dall’inizio di quest’anno tutti i corsi dei Samaritani si svolgono secondo queste linee guida. Per i laici, le nuove guidelines hanno lo scopo di facilitare e rendere meno complicati i Primi soccorsi e di ridurre le inibizioni, dato che per molti laici (non formati) effettuare la respirazione artificiale è una cosa poco piacevole. questo potrebbe essere, ad esempio, il fatto che il soccorritore non ha con sé una mascherina (per la protezione personale) o non dispone di guanti di protezione. Le compressioni toraciche vanno invece eseguite in ogni caso. Secondo lo Schema BLS-AED, da ora il paziente viene solo osservato al fine di verificare se respira o meno. Degli studi hanno dimostrato che nell’80 fino al 90 % dei casi in cui un laico ha comunicato - nella fase d’allarme - che il paziente non respira più, questo si è dimostrato vero. Più semplice è lo schema di intervento, meno insicuro si sente il soccorritore. Fino ad ora la respirazione veniva verificata attraverso l’udito, la vista e il percepire. La tecnica della respirazione artificiale non ha invece subito modifiche. Più semplice e il più efficace Per diminuire la paura di commettere errori, l’algoritmo deve essere il più semplice possibile. La novità è che per tutte le fasce di età (neonati da 1 mese di vita) vale lo stesso algoritmo. La compressione toracica ha la priorità. Se in una persona incosciente si accerta che non respira, Respirazione artificiale, sì o no? I Samaritani spesso hanno dei dubbi se, dopo l’introduzione delle nuove direttive, bisogna o no continuare a fare la respirazione artificiale. Il paziente riceve un aiuto ottimale se le compressioni toraciche sono accompagnate da insufflazioni, così come è stato fatto finora. Se la respirazione artificiale non è possibile, allora vi si può rinunciare. Una ragione per Figura 2: posizione corretta del corpo e delle mani. Algoritmo BLS-AED asse centrale Dopo aver allarmato: Iniziare immediatamente le compressioni toraciche Figura 1: Compressioni toraciche Punto di compressione sull’asse centrale dello sterno, leggermente nella metà inferiore dello sterno metà dello sterno Profondità di compressione per gli adulti almeno 5 cm, per bambini e lattanti un terzo del diametro del torace Frequenza almeno 100 compressioni al minuto Compressioni toraciche oggi samaritani 3/12 Figura 3: Nessun cambiamento nella tecnica della respirazione artificiale. I cambiamenti più importanti nel BLS-AED, in poche parole: • Valutazione rapida di un arresto cardio-circolatorio. • Rapido inizio del massaggio cardiaco. • Liberazione facoltativa delle vie respiratorie, nessuna insufflazione iniziale. • Solo brevi interruzioni nel massaggio cardiaco. • Frequenza di compressione di almeno 100 al minuto. • Un algoritmo per tutte le fasce di età, da 1 mese di vita. sapere Il numero Fino alla fine di novembre 2011, è stato donato sangue per 345 602 volte. (www.blutspende.ch) L’indovinello Buono a sapersi Ticino, un esempio per la Svizzera In Svizzera ogni anno sono circa 8000 le vittime di infarto. Secondo le statistiche, esiste una possibilità di sopravvivenza dal 10 al 20 % quando l’infortunato viene rianimato. I casi di recupero neurologico con buoni risultati sono tra il 4 e il 5%. Senza rianimazione le chances di so- pravvivenza scendono ogni minuto del 7–10 %. Il Ticino è uno dei Cantoni svizzeri più avanti nella rianimazione. Nel 2002 il Cantone ha lanciato un progetto per la formazione della popolazione nella rianimazione. Dal 2009 vengono formati regolarmente anche gli allievi delle scuole. Lo scopo della Fondazione Ticino Cuore (www.ticinocuore.ch) è quello di alzare la quota di soppravvivenza al 50 %. Attualmente in Ticino è del 38 %, mentre la media svizzera è del 3–5 %. La rianimazione è quindi sempre utile, n e in tutti i casi. 15 Pensiero logico: parenti e logica (www.hirnliga.ch): Signora e signor B. hanno sei figlie, e ogni figlia ha un fratello. Quanto è grande la famiglia B.? Luca sta dietro a Giovanni. Giovanni sta dietro a Luca. Perché? La storia Papa Innocente VIII. ha ricevuto nel 1492 la prima cura di «cellule fresche». Ha infatti ricevuto sangue da bere da tre ragazzini di 10 anni. Dapprima morirono i tre bambini e in seguito anche il Papa. (www.blutspende.ch) Il concetto Coronaropatia Si intende una qualsiasi alterazione, anatomica o funzionale, delle arterie coronarie, cioè dei vasi sanguigni che portano sangue al muscolo cardiaco. Tra queste ci sono l’angina pectoris, l’infarto e l’arresto cardio-circolatorio. In Svizzera ogni anno circa 30 000 persone sono colpite da un evento coronarico acuto. (www.swissheart.ch) Soluzioni: a) 6 figlie, 1 figlio, i genitori = 9 persone b) Si trovano schiena contro schiena. Cosa cambia per i soccorritori? della rianimazione, oppure fino a quando la respirazione della vittima riprende da sola. Se un soccorritore non formato chiama il 144, gli viene detto di eseguire solo le compressioni fino all’arrivo dei professionisti. in breve bisogna allarmare immediatamente, richiedere subito un apparecchio defibrillatore AED e bisogna iniziare con la compressione toracica. Il torace deve venir compresso con una frequenza di almeno 100 compressioni al minuto. Questa frequenza è necessaria quando le compressioni sono interrotte dalle insufflazioni. È quindi corretto, come finora, eseguire 30 compressioni seguite da due insufflazioni. Affinchè la pressione nell’aorta non cali ogni volta, le compressioni non dovrebbero venir interrotte. Molto importante è anche la profondità della compressione. Lo sterno, negli adulti, deve essere compresso con forza e regolarità almeno 5 cm in profondità. Rilasciare poi velocemente e completamente. In questa procedura, non bisogna staccare le mani dallo sterno, al fine di non perdere il punto di pressione. Nei bambini e neonati, la profondità della compressione è pari ad un terzo del diametro del torace. La rianimazione non deve essere smessa fino all’arrivo dei soccorritori professionisti e alla presa a loro carico oggi samaritani 3/12