CLASSIFICAZIONE DEI MATERIALI GEOTECNICI Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) 1.1 Rocce lapidee e rocce sciolte I geomateriali sono suddivisi nell’Ingegneria Civile (sia pure in modo alquanto arbitrario) in rocce e terreni. Rocce lapidee Aggregato di minerali fortemente cementati tra loro Rocce sciolte (o terreni) Aggregato di particelle non cementate o debolmente cementate tra loro (separabili per semplice azione meccanica quale l’agitazione in acqua) I terreni formano l’oggetto esclusivo di questo corso Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) 1.2 Le fasi di un terreno Fase liquida (soluzione acquosa) Fase gassosa (aria umida) Fase solida Anche se in modo improprio, la fase liquida è indicata con il termine di acqua interstiziale e la fase gassosa con il termine di aria interstiziale Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) 1.3 Classificazione geotecnica dei terreni PROPRIETÀ INDICE Singolo grano Insieme di grani Insieme di grani in presenza di acqua Insieme di grani in presenza di acqua e aria Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) 1.4 Caratteristiche del singolo grano Natura della fase solida Composizione mineralogica Densità specifica del grano Dimensione del grano Forma del grano Grado di arrotondamento Tessitura della superficie Capacità di scambio dei cationi (particelle argillose) Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) 1.5 Natura della fase solida MATERIA ORGANICA Particelle costituite da frammenti di origine vegetale o animale (possono aver conservato o perduto traccia della struttura originaria) Si rileva attacando il campione con soluzione di perossido di idrogeno (acqua ossigenata) Conferisce al terreno elevata compressibilità, bassa permabilità e bassa resistenza al taglio (torbe) MATERIA INORGANICA Particelle costituite da minerali non argillosi o argillosi. Composizione mineralogica determinata mediante diffrazione ai raggi X Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) 1.6 Composizione mineralogica (1) MINERALI NON ARGILLOSI SILICATI Tectosilicati (quarzo, feldspati); Fillosilicati (miche) CARBONATI Calcite; Dolomite SOLFATI Gesso OSSIDI DI FERRO ED ALLUMINIO Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) 1.7 Composizione mineralogica (2) MINERALI NON ARGILLOSI: • Compongono particelle di dimensioni maggiori di alcuni µm (ghiaia, sabbia e la maggior parte della frazione limosa). • Le particelle non argillose sono relativamente inerti nei riguardi dell’acqua e la loro interazione è essenzialmente di natura fisica. • La mineralogia ha generalmente modesta influenza sul comportamento meccanico dei terreni non argillosi • Il quarzo è il minerale più abbondante nei terreni. Le particelle di quarzo non si frantumano per bassi e medi livelli di tensione. • I terreni carbonatici sono costituiti da particelle frantumabili bassi e medi livelli di tensione. Questo conferisce particolari comportamenti meccanci al terreno. Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) 1.8 Composizione mineralogica (3) MINERALI ARGILLOSI Caolinite-serpentine Illite-vermiculite Smectite Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) 1.9 Composizione mineralogica (4) MINERALI ARGILLOSI: • Compongono particelle di dimensioni minori di alcuni µm (argilla e una piccola parte della frazione limosa). • Le particelle argillose interagiscono con l’acqua e la loro interazione è essenzialmente di natura chimica. • La composizione mineralogica ha generalmente notevole influenza sul comportamento meccanico dei terreni non argillosi Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) 1.10 Mineralogia delle argille I minerali argillosi appartengono alla famiglia dei fillosilicati (silicati a strati) unità strutturale foglio strato (2 o 3 fogli) particella di argilla Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) 1.11 Fogli tetraedrici Unità tetraedrica e fogli tetraedrici O2Si4+ Rete esagonale (Si O2.5) -1= (Si4 O10) -4 La neutralità elettrica è ottenuta dalla sostituzione di quattro ossigeni con idrossili oppure dall’unione con un foglio carico positivamente Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) 1.12 Fogli ottaedrali Ottaedro di alluminio o magnesio e fogli ottaedrali OH - Al 3+ or Mg 2+ Rete triottaedrale (brucite) Mg (OH)2 = Mg3 (OH)6 Rete biottaedrale (gibbsite) Al (OH)3 = Al2 (OH)6 Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) 1.13 Strati (impilamento di fogli) Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) 1.14 Strati elementari L’ossigeno nell’unità tetraedrica è sostituito dallo ione idrossile T T:O (1:1) impilamento (caolinite, serpentina e clorite) O T T:O:T (2:1) impilamento (smectite, vermiculite e clorite O T Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) 1.15 Schema di minerali argillosi I minerali differiscono tra loro per il tipo di ’colla’ che mantiene insieme i successivi strati Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) 1.16 Legami di strato Caolinite piano degli ossigeni 7.2 Å Legame idrogeno ⇒ stabile in presenza di acqua piano degli idrossili Montmorillonite 9.6 Å → ∞ n × H2O + cations In presenza di acqua, I cationi interstrato idratano oppure acqua è adsorbita sul piano degli ossigeni mediante legami idrogeno ⇒ le particelle di smectite rigonfiano Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) 1.17 Microfotografie dei minerali argillosi Sono eseguite al microscopio a scansione elettronica Caolinite Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) Montmorillonite 1.18 Sostituzioni isomorfe Alcuni cationi nelle unità tetraedriche e ottaedrali sono sostituiti da cationi di valenza minore, ad esempio: Al+3 al posto di Si4+ Mg2+ al posto di Al+3 Fe2+ al posto di Mg2+ La sostituzione isomorfa conferisce allo strato e alla particella di argilla una carica negativa netta Per preservare la neutralità elettrica, cationi sono attratti e trattenuti tra gli strati e sulla superficie e il bordo della particella Molti di questi cationi sono scambiabili Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) 1.19 Capacità di scambio dei cationi La quantità di cationi scambiabili è definita come capacità di scambio dei cationi (cec, ‘cation exchange capacity’ ) ed è misurata in milliequivalenti: numero di equivalenti = massa (g) × valenza = nmoli × valenza massa atomica La capacità di scambio dei cationi (cec) è una misura della ‘attività’ di un’argilla: cec = 3 - 15 meq/100 per la caolinite cec = 80 - 150 meq/100 g per la smecticte. Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) 1.20 Concentrazione Superfice particella di argilla Sistema acqua-argilla Cationi Anioni Distanza In presenza di acqua, i sali precipitati sulla superficie della particella vanno in soluzione. La tendenza dei cationi ad allontanarsi dalla particella (per equalizzare la concentrazione dell’acqua interstiziale) è contrastata dal campo eletrrico negativo generato sulla superficie della particella La superficie carica della particella e la carica netta positiva sono denominate doppio strato diffuso Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) 1.21 Potenziale elettrico Potenziale di un singolo doppio strato Potenziale di due doppi strati interagenti L’interazione tra particelle argillose avviene attraverso la sovrapposizione del doppio strato. La cec è una misura dello spessore del doppio strato Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) 1.22 Densità del singolo grano densità densità specifica Ms Vs con Ms = massa dei solidi Vs = volume dei solidi ρs Gs = ρw con ρw = densità dell’acqua ρs = La densità specifica del grano non è un indice particolarmente importante delle caratteristiche meccaniche del terreno ma è necessaria per la determinazione di altre proprietà indice (granulometria) Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) 1.23 Determinazione di Gs acqua distillata livello di riferimento matraccio m1 m2 − m1 = M s m4 − m3 = M s − Vs ρw Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) m2 m3 Gs = m4 terreno ρs m2 − m1 = ρw m2 − m1 − (m4 − m3 ) 1.24 Dimensione del grano La dimensione del grano ha un’importanza rilevante sul comportamento idraulico e meccanico del terreno CLASSIFICAZIONE IN BASE ALLA DIMENSIONE Ghiaia 2 mm Sabbia Limo 0.075 mm Argilla 0.002 mm Prevalentemente minerali non argillosi Prevalentemente minerali argillosi Prevalentemente particelle arrotondate Prevalentemente particelle appiattite Il termine argilla è ambiguo, poiché usato per indicare una dimensione ed un tipo di minerale Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) 1.25 Determinazione della dimensione del grano La dimensione dei grani varia da 10-3 a 102 mm ed è definita sulla base della tecnica di misura adottata SETACCIATURA Crivello d>10 mm SEDIMENTAZIONE d<0.075 mm Sfera equivalente d Setaccio 0.075<d<10 mm Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) Diametro della sfera che sedimenta alla stessa velocità 1.26 Forma del grano Particelle allungate ed appiattite possono disporsi secondo un’orientazione preferenziale ed essere responsabili di comportamenti anisotropi del terreno Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) 1.27 Grado di arrotondamento Angolare Sub-angolare Sub-arrotondato Arrotondato Ben arrotondato Il grado di arrotondamento ha un effetto sul mutuo incastro tra le particelle e quindi compressibilità e resistenza al taglio Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) 1.28 Tessitura della superficie Lucida, opaca Liscia, scabra Striata Smerigliata Incisa Butterata La tessitura della superficie può influenzare, anche se in misura ridotta, la resistenza al taglio del terreno Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) 1.29 Distribuzione cumulata della dimensione dei grani (curva granulometrica) Percentuale in massa con dimensione L < d 100 P(L<d*) 0 d* Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) Dimensione del grano, log d 1.30 Sistemi di classificazione basati sulla dimensione delle particelle Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) 1.31 Denominazione di un terreno sulla base della granulometria Primo nome: frazione presente con la maggior percentuale Secondo nome: frazione presente con percentuale tra 25 e 50 % preceduta dal suffisso CON Terzo nome: frazione presente con percentuale tra 10 e 25 % preceduta dal suffisso –OSO Quarto nome: frazione presente con percentuale tra 5 e 10 % preceduta dal suffisso DEBOLMENTE -OSO Esempio: limo con sabbia argilloso debolmente ghiaioso Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) 1.32 Esempi di curve granulometriche Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) 1.33 Parametri della curva granulometrica 100 P(L<d) U >> 1 U∼1 60 10 0 d10 Coefficiente di uniformità Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) d60 d10 d60 log d U = d60 / d10 1.34 Terreni a grana grossa e a grana fine I terreni costituiti principalmente da frazioni sabbiose e ghiaiose sono denominati a GRANA GROSSA Per tali terreni, la distribuzione granulometrica è un parametro fondamentale I terreni costituiti principalmente da frazioni argillose e limose sono denominati a GRANA FINE Per tali terreni, la composizione mineralogica e la struttura hanno un’influenza importante sulla risposta meccanica Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) 1.35 Analisi granulometrica per stacciatura Si esegue per frazioni granulometriche con d > 0.075 mm apertura decresecente Stacciatura a secco Stacciatura a umido 0.075 mm 0.075 mm analisi per sedimentazione Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) 1.36 Rappresentatività del materiale La quantità di materiale da sottoporre a stacciatura cresce con la dimensione massima della particella dimensione (mm) 100 71 60 40 25 15 10 5 2 massa (g) 35000 25000 15000 10000 5000 2000 1000 500 200 Per determinare la composizione granulometrica del materiale di un alveo occorrono tipicamente decine di kg (se non quintali) di materiale !! Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) 1.37 Agitatore meccanico e stacci Si esegue per frazioni granulometriche con d > 0.06 mm Staccio e materiale trattenuto Agitatore meccanico Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) 1.38 Interpretazione dei dati M1 M2 M3 M4 M5 M6 Mtot = ΣMi d0 d1 d2 d3 d4 P (d 0 ) = M tot × 100 = 100 M tot P (d1 ) = d5 d6 M tot − M1 × 100 M tot P (d 2 ) = P (d 3 ) = Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) M tot − (M1 + M 2 ) × 100 M tot M tot − (M1 + M 2 + M 3 ) × 100 M tot 1.39 Analisi granulometrica per sedimentazione Si esegue per frazioni granulometriche con d < 0.075 mm t=0 t>0 si impoverisce progressivamente delle particelle di dimensioni maggiori particelle di dimensione maggiore sedimentano più rapidamente Sospensione omogenea Sedimentazione Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) 1.40 Velocità di sedimentazione di una particella sferica LEGGE DI STOKES (Ipotesi: moto uniforme, regime laminare) ρs − ρl 2 v = g d 18η d: diametro g: accelerazione di gravità η: viscosità cinematica ρs: densità della particella solida ρl: densità del liquido d = k (ρ s ,T ) v Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) 1.41 Principio della misura t=0 L t = t* V=LA L ms0 , ml0 , ρ 0 d < d * = k (ρ s ,T ) A P= ms , ml , ρ L t* A ms × 100 0 ms Percentuale in massa con dimensione L < d* Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) 1.42 Variazione della densità (1) Bilancio di massa Continuità ρ 0V = ms0 + ml0 (1) V = ms0 ρ s + ml0 ρ l (3) ρV = ms + ml V = ms ρ s + ml ρ l (4) (2) Risolvendo le equazioni (3) e (4) rispetto a ml0 e ml ml0 = ρ lV − ms0 ρ l ρ s (5) ml = ρ lV − ms ρ l ρ s (6) Sostituendo le equazioni (5) e (6) rispettivamente nelle equazioni (1) e (2) si ottiene: ( ) ms0 (1 - ρ l ρ s ) = ρ 0 - ρl V (7) ms (1 - ρ l ρ s ) = (ρ - ρl ) V (8) Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) 1.43 Variazione della densità (2) Combinando le equazioni (7) e (8) risulta: ms (ρ - ρ l ) = ms0 ρ 0 - ρl ( ms0 ρ − ρl = V 0 ) ρ 1 − l ρs e quindi: V Vtotale ms ρs ρs = 0 (ρ - ρ l ) = (ρ - ρ l ) ρ ρ ρ ρ − − ms0 m m l l s s s totale s Percentuale in massa con dimensione L < d* può essere quindi calcolata misurando la densità ρ all’istante t* Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) 1.44 Variabili di fase (1) Vv V Va Vw Mw Vs Ms M Vw = Volume dell’acqua interstiziale Ms = massa dei solidi ρs = densità dei grani Va = Volume dell’aria interstiziale Mw = massa dell’acqua ρw = densità dell’acqua Vv = Volume totale dei pori M = massa totale V = Volume totale Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) 1.45 Variabili di fase (2) v= V Vs v= V V = Vs M s ρ s Porosità n= Vv V v= V M ρ Vv V − Vs = = 1− s = 1− s s V V V V Indice dei vuoti e= Vv Vs e= Vv V − Vs V V = = −1= −1 Vs Vs Vs Ms ρs Densità ρ= M V ρ= M V Densità secca ρd = Ms V ρ= Ms V Volume specifico Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) 1.46 Variabili di fase (3) Contenuto d’acqua w= Grado di saturazione S = Mw Ms w= Mw M t − M s M t = = −1 Ms Ms Ms Vw Vv S= M − Ms Vw Mw 1 1 = = t Vv ρw Vt − Vs ρw Vt − M s ρ s Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) 1.47 Relazioni tra le fasi v = e +1 e 1+ e n e= 1− n n= S= wGs e ρd = ρs 1+ e ρ = ρ d (1 + w ) = ρ s 1+ w 1+ w = ρs 1+ e 1 + wGs S Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) 1.48 Densità relativa Dr = emax − e emax − emin La densità relativa ha un’estrema importanza nei terreni a grana grossa poiché ne controlla rigidezza e resistenza a taglio Gli indici dei vuoti minimo e massimo, emin ed emax sono determinati mediante prove convenzionali e non rappresentatno necessariamente il minimo ed il massimo addenzamento di un terreno Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) 1.49 Densità minime e massime (1) Nel caso di particelle sferiche di equyali dimensioni, la densità minima è ottenuta quando le sfere sono disposte ai vertici di un cubo e la densità massima è ottenuta quando le sfere sono disposte ai vertici di un tetraedro emax=0.92 Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) emin =0.35 1.50 Densità minime e massime (2) Nei terreni, possono aversi valori di emin minori poiché i vuoti sono riempiti da granelli più piccoli e valori di emax maggiori se I granelli non sono tutti in contatto tra loro Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) 1.51 Stati di un argilla Maggiore il contenuto d’acqua, minore è l’interazione tra particelle adiacenti, maggiore è la tendenza dell’argilla a comportarsi come un liquido Il contenuto d’acqua che marca il passaggio dallo stato semisolido a plastico (limite di plasticità) e quello che marca il passaggio dallo stato plastico a quello liquido (limite di liquidità) variano con il tipo di argilla e sono generalmente correlabili alla risposta meccanica dell’argilla. Tali contenuti d’acqua sono quindi delle proprietà indice per le argille Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) 1.52 Limiti di Atterberg: limite di liquidità , wL E’ il contenuto d’acqua tale da determinare la chiusura del solco (ottenuto con utensile standard) per una lunghezza di 13 mm ed un numero di colpi pari a 25 Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) 1.53 Limiti di Atterberg: limite di plasticità, wP E’ il contenuto d’acqua tale da determinare la la fessurazione di un bastoncino di 3.2 mm di diametro Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) 1.54 Limiti di Atterberg: limite di ritiro E’ il contenuto d’acqua oltre il quale il terreno non subisce alcuna ulteriore diminuzione di volume. E’ determinato su campione indisturbato, al contrario di wP e wL che possono essere determinati su campioni rimaneggiati Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) 1.55 Indice di plasticità Ip = wl - wp Maggiore l’indice di plasticità, maggiore la compressibiltà, minore la resistenza al taglio acqua libera particella di argilla acqua adsorbita Ip basso Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) Ip alto 1.56 Indice di attività Ia = Ip P(L < 0.002 mm ) Attive: smectiti Normali: illiti Inattive: caoliniti Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) 1.57 Indice di consistenza wL − w Ic = Ip Università degli Studi di Trento - Facoltà di Ingegneria Geotecnica A / Elementi di Geotecnica (Dr. A Tarantino) 1.58