Anno XXIX – N. 1 [159] Gennaio - Febbraio 2011 Bimestrale di informazione Spedizione in A.P. - 70% Art. 2 - Comma 20/c Legge 662/96 Filiale di Firenze Dal Congresso Fnsi un “piano contro il precariato” Una strada di unità vera Non mi piacciono le dichiarazioni di circostanza, anche perché le cose non sono mai semplici, non lo sono nemmeno questa volta. E allora è il caso di dire che dal congresso di Bergamo la Toscana torna consapevole di aver rappresentato una novità ancora non pienamente colta a livello nazionale. Ma certa anche di aver imboccato una strada di unità vera – imperniata su percorsi concreti, azioni quotidiane, tutele e servizi – che va ben oltre le logiche degli equilibri tra le varie componenti, che lasciamo volentieri ad altri. E dunque partiamo da qui, dal lavoro che l’Ast ha impostato in questi mesi. Dalla realtà di una delegazione che a Bergamo è stata una squadra bella e motivata, capace di chiudere 10 anni di lacerazioni e di arricchirsi grazie alle sue anime diverse. Partiamo da quanto ci chiedono i colleghi: in primo luogo i precari che, anche a Bergamo, sono stata la presenza più nuova ed emozionante, con la voglia di combattere dentro il sindacato e non contro il sindacato. Ora ci aspettano impegni di grande rilievo, che qualificheranno l'Ast per il futuro: la riforma dello Statuto, innanzitutto, l’impegno per sostenere la rivoluzione tecnologica (dal web 2.0 al digitale terrestre), per resistere all'offensiva contro gli uffici stampa, per riportare i diritti nelle redazioni e sostenere il lavoro dei free lance. La strada è in salita, ma i presupposti ci sono. Poi, per arrivare in fondo, abbiamo bisogno di tutti voi. Riscopriamo insieme la bellezza di una parola – sindacato – che qualcuno in Italia prova fastidio solo a sentire: e che per noi invece è ricca di straordinari valori. Non è più il tempo di stare a vedere. Perché il sindacato sarà quello che voi vorrete che sia, con le vostre idee ed energie. Paolo Ciampi Un “piano contro il precariato”: è la principale “sfida strategica” che Franco Siddi, appena confermato segretario della Fnsi, ha affidato al sindacato dei giornalisti italiani per il dopo-Bergamo, indicando come altri fronti essenziali la promozione di “una sfida incalzante agli editori per gli investimenti nel valore dei giornalisti” e una “grande battaglia culturale” per la “democrazia nell’informazione”. A cui si aggiunge l’accettazione formale del principio della flessibilità: “la flessibilità non ci è estranea, perchè è nei contratti integrativi e in quelli nuovi, ma deve essere riconosciuta dagli editori” ha sottolineato Siddi nella relazione. Questo, a larghe linee, il quadro strategico emerso dal congresso della Fnsi, che si è chiuso con la conferma (scontata) di Franco Siddi e Roberto Natale alla segreteria e alla presidenza e che, forse per la prima volta nella storia del sindacato dei giornalisti italiani, ha registrato una presenza così forte – anche simbolica – degli editori, le cui posizioni hanno pesato notevolmente sull’andamento del dibattito e a cui Siddi aveva proposto una sorta di “patto fra produttori”. “Serve un patto tra sindacato e imprese per evitare che la crisi occupazionale si trasformi in crisi sociale”, aveva spiegato. “Dobbiamo far capire agli editori che non siamo competitori, vogliamo agire nel cambiamento, ma salvaguardando i diritti. La sfida è allargare la base produttiva, distribuendo l’informazione su varie piattaforme. Vorremmo finalmente vedere giornalisti assunti nei nuovi media”. Il nodo del “giornalismo fantasma” (come molti lo hanno definito citando ripetutamente la Segue in seconda pagina Tutti al voto per il nuovo Statuto Un piccolo impegno per un grande obbiettivo Caro collega iscritto all’Ast, ti chiediamo un istante della tua attenzione, quanto basta per dirti che c’è bisogno del tuo voto per varare un nuovo Statuto capace di rinnovare l’associazione e soprattutto il modo di rappresentarla. Non ci siamo riusciti il 5 e 6 dicembre scorsi, quando avevamo abbinato il referendum statutario alla elezione dei delegati al congresso. Il vecchio Statuto impone che si raggiunga un quorum molto qualificato, la metà più uno degli iscritti. Ora ci riproviamo. Per posta. Riceverai una busta con le istruzioni (semplicissime) e dovrai fare solo un piccolo “sforzo”: scrivere un sì (ovviamente se lo ritieni opportuno) e imbucare il tutto nella cassetta delle lettere più vicina. È un gesto che non costa nulla, ma può produrre molto: soprattutto vuole avvicinare al sindacato anche chi si è nella professione senza tutele e punti di riferimento. Vogliamo che tutti, anche i cosiddetti «sans papier», vengano all’Ast, in particolare se hanno bisogno di consigli e assistenza. Quando, nell’«epoca Marchionne» ci chiedono a che cosa serve il sindacato oggi, vogliamo rispondere con gli articoli del nuovo Statuto, con dei nuovi strumenti di lavoro e, se serve, di tutela in più: si allarga il Direttivo da 8 a 12 componenti; s’impone alla Consulta dei comitati di redazione di riunirsi almeno una volta al mese per ascoltare anche colleghi di testate e realtà professionali non ancora in grado di esprimere un fiduciario; si aprono le stanze dell’Ast ad assemblee e riunioni di soci. E non sarà più ammesso il cumulo delle cariche. Chi farà parte degli organismi dirigenti avrà l’obbligo, non solo morale, di rispondere a ogni richiesta d’aiuto. In sostanza, il nuovo Statuto «aprirà» l’Ast a tutta la categoria. E con una filosofia diversa rispetto a quella dello Statuto FNSI. Al congresso sono «passati» solo alcuni articoli della nuova «carta» federale: per esempio quello che allunga il mandato consiliare da tre a quattro anni. In Toscana tutte le cariche continueranno a durare tre anni. Con l’obiettivo di un ricambio frequente. Per questo, caro collega, regala alla categoria (e a te stesso, alla fine) qualche istante: vota. Grazie, anche per aver letto fino in fondo. Sandro Bennucci Piccola guida al voto Come avrete visto il Referendum avviene per posta. Ogni iscritto all'Ast ha già ricevuto una busta grande contenente una copia del nuovo Statuto sottoposto a Referendum, una attestazione di voto, una scheda per esprimere il “sì” (o il “no” ovviamente se qualcuno non fosse d'accordo) e altre due buste. Una più piccola, contrassegnata da una striscia colorata (giallo per i professionali e azzurro per i collaboratori), in cui inserire la scheda col voto. Una più grande, in cui inserire 1) la busta piccola chiusa (per rispettare la segretezza della scelta) con la scheda referendaria; e 2) l'attestazione di voto da compilare con nome, cognome e data. Quest'ultima busta è già affrancata e contiene l'indirizzo del destinatario (l'Associazione stampa toscana). Si tratta solo di infilarla in una qualsiasi cassetta postale. Tutto qui. GT Giornalisti in Toscana 2 Congresso Fnsi: snobbato l’esperimento unitario della Toscana Se dicessimo che al congresso Fnsi di Bergamo tutto è andato bene saremmo dei pessimi cronisti oltre che dei mediocri sindacalisti. Dietro ai lustrini della riconferma di Franco Siddi alla segreteria generale e di Roberto Natale alla presidenza della federazione si sono consumati non solo discussioni e confronti, ma anche molti veleni, qualche vendetta e soprattutto si è dimostrata una decisa impermeabilità ai contributi originali, come quello toscano, che potrebbero contribuire invece a fare uscire il sindacato dei giornalisti da una fase difficile. Una fase segnata più dall’enunciazione dei problemi che dalla loro soluzione, e dall’ancora non completa comprensione di quello che sta accadendo tra i colleghi, in una categoria divisa e sotto attacco degli editori e di improvvisati corsari che pensano di solcare il mare dell’editoria rubando sogni e futuro ai colleghi più giovani e ignorando e calpestando l’esperienza dei più ‘anziani’. L’Associazione stampa toscana, la sua delegazione unitaria per la prima volta dopo molti anni, sebbene eletta su due liste distinte, ha tentato di gettare proprio il peso della propria unità di programma e operativa sul congresso: non è andata bene. Dei tre importanti documenti programmatici messi a punto dalla delegazione nessuno è andato seriamente in porto. Eppure si tratta di proposte ragionevoli. Forse troppo. * Niente da fare per la limitazione a due mandati consecutivi di consigliere nazionale, nonostante le promesse ad alto livello che la proposta sarebbe stata presa in seria considerazione (ma ci riproveremo). *Ridotta al rango di ‘raccomandazione’ la mozione che indicava la necessità, anche e soprattutto contro l’abuso del precariato, di rimettere al centro della politica sindacale il contratto nazionale di lavoro a cominciare dall’art.1 e che chiedeva a tutti di farsi carico del rispetto nelle redazioni del dettato contrattuale. *Stessa sorte per quella che indicava a Federazione e associazioni regionali di stampa di dimezzare le quote di iscrizione al sindacato Un “piano contro il precariato” Segue dalla prima pagina Ricerca sulla professione in Italia compiuta da Lsdi), “si riflette direttamente sul problema del cambiamento del sistema dei media, della multimedialità – ha osservato l’ ex segretario Paolo Serventi Longhi - sapendo che non sarà possibile puntare sulla qualità e la completezza, su un giornalismo etico, se non si risolverà in qualche modo, con regole, diritti e tutele certi il nodo della riduzione degli occupati e del precariato”. Ed ecco dunque la necessità di “sviluppare politiche che sfidino la controparte imprenditoriale ad una progettualità che consenta l’uscita dalla crisi del settore e la riapertura del mercato del lavoro, costruendo un meccanismo che sappia dare pari dignità al lavoro dipendente ed a quello autonomo”, con “l’obiettivo di includere nel mondo dei diritti quell’esercito di giornalisti costretti a lavorare per 2,5 euro a pezzo”. Le libertà. L’ impegno del sindacato continua naturalmente anche sul piano delle libertà e del ruolo del giornalismo e dell’informazione nel sistema demo- cratico. Tema che – ha ricordato il segretario – ha animato le ultime battaglie del sindacato, che “è riuscito a svegliare gli editori su questo terreno” e che torna costantemente in primo piano, in Ungheria, come a Tunisi, ma anche in Italia. “La Fnsi è stata protagonista nella battaglia per la difesa del diritto di cronaca e della libertà e dell’indipendenza dell’informazione nel nostro Paese – sottolinea la mozione congressuale della Fnsi, approvata dai delegati con 220 sì, 1 no e 49 astensioni -. Lo ha fatto in piena autonomia, senza alcuna subalternità né culturale, né politica, nei confronti di altre organizzazioni e senza nulla concedere a schieramenti di parte”. Infine le riforme: prima fra tutte quella dell’Ordine dei Giornalisti, sulla quale il segretario ha invitato ad arrivare a un accordo, anche per costringere “i signori del parlamento a fare altrettanto”, commenta. Qualche scelta dolorosa, invece, sul fronte dell’accesso. Le scuole di giornalismo? “Non ne servono venti. Rafforziamo e difendiamo quelle più serie”. per i colleghi in serie e comprovate difficoltà economiche. Né è andata meglio per quanto riguarda la rappresentanza dell’Ast nel Consiglio nazionale: la Toscana conferma nel numero i suoi quattro rappresentanti (oltre al presidente Paolo Ciampi, i colleghi Sandro Bennucci, Lucia Aterini, Nazzareno Bisogni e Cristiano Lozito, quest’ultimo eletto nel ‘listone’ congressuale), ma vengono bloccati i possibili passi avanti sia sul piano quantitativo, sia su quello di un segnale preciso che riconoscesse e premiasse il percorso unitario. Bocciata dal voto infatti (nonostante le rassicurazioni delle più importanti componenti della maggioranza nazionale) la scelta di inserire nella lista congressuale della maggioranza che governa la Fnsi anche un collega di ‘Giornalisti Insieme’, la componente toscana all’opposizione della dirigenza nazionale e che ai precedenti congressi aveva invece sempre ottenuto un eletto nella lista delle minoranze. “Il progetto unitario toscano – è il giudizio di Giornalisti Insieme – non ha convinto i ‘signori delle tessere’. Prevale invece la logica del regolamento dei conti in un sindacato i cui vertici sono sempre più lontani dai colleghi”. “Non ci hanno dato retta, non siamo stati abbastanza bravi, meglio, la nostra capacità contrattuale non è stata sufficiente per raggiungere l’obiettivo pieno”, dicono i colleghi di ‘Nuova Professione’ secondo i quali “abbiamo perso evitando la catastrofe”. Da entrambe le liste una riflessione sul percorso unitario in Toscana dopo il congresso: “perseguire con cocciutaggine la strada dell’unità e perseguirla con tutto l’impegna necessario anche a livello nazionale”, dice ‘Nuova Professione’. “Cerchiamo dialogo e intese nell’interesse superiore dei colleghi, ma il percorso ora – per ‘Giornalisti Insieme’ – purtroppo sarà piùdifficile di quanto avevamo immaginato”. Ciliegina sulla torta congressuale la bocciatura, nel segreto dell’urna, di tutte le modifiche dello statuto della Fnsi, anche da parte di chi le aveva pubblicamente difese. Unica nuova norma approvata quella che prevede che le cariche nazionali, da adesso, dureranno un anno in più’ Meglio adesso occuparsi del nostro statuto toscano. Meglio. Stefano Fabbri Pensionati: Talli nell’esecutivo dell’UNGP Il congresso dell'Unione giornalisti pensionati, che anche a Bergamo ha fatto da apripista a quello della FNSI, si è concluso con una sostanziale riconferma della dirigenza uscente. Le premesse (e anche le promesse) di rinnovamento della vigilia sono state rispettate solo in parte. Presidente dei pensionati sarà per la terza volta consecutiva il collega milanese Giuseppe Iselli, detto Ino. La propensione di una parte dei delegati a limitare il mandato a due, non ha trovato il sostegno della maggioranza dei medesimi. Va in ogni caso precisato che la limitazione temporale dell'incarico non sottintendeva necessariamente, anche nelle intenzioni dei proponenti, un giudizio negativo nei confronti del presidente uscente. In effetti durante il dibattito congressuale il suo operato non ha incontrato critiche sostanziali. Anzi, molte delegazioni, compresa quella toscana, ne hanno dato un giudizio positivo. A proposito del Gruppo toscano, esso ha visto riconfermato un suo rappresentante nell'Esecutivo nazionale a sostituire Giuseppe Peruzzi, cui va un caloroso ringraziamento per l'impegno intelligente e disinteressato, sarà Mario Talli che, dopo due mandati, lascerà la presidenza del Gruppo toscano. Il suo successore sarà eletto prossimamente insieme ai cinque componenti il nuovo Consiglio direttivo nel corso dell’ assemblea dei soci che è stata fissata per il 3 marzo. L'intenzione concorde del direttivo uscente è di procedere ad un effettivo, ampio rinnovamento. GT Notiziario dell’Associazione della Stampa e dell’Ordine Regionale dei giornalisti Direttore responsabile Paolo Ciampi Condirettore Carlo Bartoli Redazione Via dei Medici 2 - 50123 Firenze Tel. 2398358 Fax 210807 Internet: www.assostampa.org E-mail: [email protected] Registrazione del Tribunale di Firenze n. 3115 del 16/3/83 Stampa Tip. essegi s.n.c. Via del Ponte alle Mosse n°117 50144 - Firenze GT Giornalisti in Toscana 3 Teatro Comunale: un licenziamento intollerabile Venti anni di lavoro calpestati miseramente. Ha suscitato un forte sdegno nel mondo del giornalismo, non solo toscano, e negli ambienti culturali più sensibili la vicenda della collega Susanna Colombo, responsabile dell’ufficio stampa del Maggio musicale fiorentino, che alla vigilia di Natale è stata licenziata, dopo 20 anni di impegno in quell’incarico, dalla nuova sovrintendente del Teatro, Francesca Colombo. Il licenziamento, “emblematico della condizione di precarietà e di ricatto in cui lavorano oggi i giornalisti non garantiti da un contratto – ha commentato il presidente dell’Ast, Paolo Ciampi – e costretti ad aprire una partita Iva o ad altri espedienti pur di lavorare”, oltre a privare i media toscani della professionalità dimostrata di Susanna per il Maggio fiorentino è intollerabile per come è stato attuato e per le motivazioni addotte. Immediato l’impegno del sindacato, che ha aperto una vertenza sulla vicenda assicurando il sostegno pieno a Susanna Colombo. La vicenda ha aperto un inteso dibattito sulla “cronicizzazione” dei contratti a tempo determinato, ed i recenti sviluppi hanno aggravato la situazione. Sul sito del Maggio Fiorentino, infatti, viene da giorni pubblicizzata con enfasi un’attività di formazione che si appropria di una funzione di preparazione e accesso alla professione che può essere solo dell'Ordine dei giornalisti. E a questo proposito Ast e Odg intendono verificare se è vero che la nuova responsabile media non è iscritta all'Ordine dei giornalisti e diffidano la struttura “dal vendere sogni e dal violare la legge professionale”. Ast e Ordine, infine, rimangono in attesa dell'incontro richiesto al sindaco Matteo Renzi, in qualità anche di presidente della Fondazione del Maggio Musicale. F.C. Corriere di Livorno, ancora nessuno spiraglio Ancora nessuno spiraglio nella vicenda del “Corriere di Livorno”, il quotidiano fondato più di tre anni fa dal “bomber” amaranto Cristiano Lucarelli e costretto a interrompere le pubblicazioni nel novembre scorso. Dopo tre anni e due mesi di pubblicazioni, tre direttori e tanto lavoro passato sotto le rotative, il Corriere è finito. Fondato da Lucarelli nel settembre 2007 da più di tre mesi non esce più e la cooperativa che ha in gestione la testata è in liquidazione. Gli investimenti del fondatore, oltre 2 milioni di euro, non sono stati sufficienti a garantire l’equilibrio dei conti per la testata, nonostante che con l’ultima direzione, affidata a Cristiano Draghi, ci fosse stata una crescita delle copie vendute, della raccolta pubblicitaria ed una diffusione più estesa. Per spiegare l’assenza del quotidiano dalle edicole la redazione, composta da 11 giornalisti e 5 poligrafici, aveva pubblicato un messaggio sul sito del giornale: «Per adesso le pubblicazioni sono sospese. Il giornale è in fase di riorganizzazione. Stiamo la- vorando per tornare in edicola al più presto, contiamo sulla vostra amicizia». Una emergenza improvvisa, straordinaria, che ha fatto scattare immediatamente l’impegno sindacale dell'Associazione stampa e la solidarietà dell'Ordine dei giornalisti della Toscana, ma anche del sindaco di Livorno, Alessandro Cosimi, e delle autorità locali. A distanza di tre mesi da quel 10 novembre, prosegue l'impegno della Commissione provinciale emergenza occupazionale perché la richiesta della cassa integrazione straordinaria sia accolta in tempi brevi. F.C. Inpgi 2/salta esenzione dai contributi per redditi inferiori ai 3.000 euro Casagit: presto un dentista in ogni provincia toscana I ministeri del Lavoro e dell’Economia hanno respinto le due delibere dell’ Inpgi2 relative all’esenzione dall’obbligo di versare i contributi per i lavoratori autonomi con reddito annuo inferiore a 3.000 euro e all’ampliamento dei casi in cui è possibile la restituzione dei contributi una volta compiuti i 65 anni di età. Nel primo caso i due ministeri hanno respinto la delibera sostenendo che la Gestione separata dell’Inpgi non è assimilabile alla Gestione separata dell’Inps. Mentre per quest’ultima, infatti, è la legge a prevedere l’esonero per i redditi inferiori a 5.000 euro annui, per le Gestioni istituite con il Decreto 103/96 (come quella dell’Inpgi) non sarebbe possibile introdurre attraverso una previsione regolamentare fasce di reddito esenti. Per quanto riguarda la seconda delibera, i ministeri ritengono che la restituzione dei contributi con le modalità proposte dall’Inpgi2 introdurrebbe nel regime previdenziale della Gestione separata una prestazione in capitale che non è prevista dalla legge 335/95 (la legge di riforma delle pensioni), la quale obbliga invece l’Istituto a corrispondere ai propri iscritti la pensione maturata, anche se di importo esiguo. “Le due delibere – ha commentato il presidente dell’Inpgi Andrea Camporese – intendevano essere un segnale di attenzione verso la fascia più debole e meno tutelata della categoria, tenendo conto anche della necessità di coordinare la Gestione separata dell’Inpgi con quella dell’Inps. Non erano state certamente sottovalutate alcune difficoltà legate all’impianto generale delle norme sul sistema pensionistico del lavoro non dipendente. Purtroppo i Ministeri hanno ritenuto che le previsioni di legge vigenti, in base alle quali sono state espresse le motivazioni tecnico-giuridiche negative, non fossero in alcun modo superabili da valutazioni di altro tipo. Il tema resta comunque aperto e, alla luce delle motivazioni addotte, potrà essere affrontato proponendo una riforma di tipo legislativo. L’attenzione nei confronti dell’adeguatezza delle prestazioni e delle coperture di welfare verso gli iscritti alla Gestione separata deve rimanere alta”. Ci stiamo avvicinando al traguardo di avere in ogni provincia almeno un odontoiatra convenzionato. Stiamo ultimando gli accordi con due professionisti, uno a Siena, l’altro a Pistoia. Daremo i nomi e tutti gli altri riferimenti solo quando i due accordi saranno firmati. A quel punto resterà scoperta solo la città di Massa. Odontoiatri. Lo stato attuale delle convenzioni è questa. Arezzo: dottor Luciano Terenzi (via XXV Aprile 20, tel. 0575 323360) e dottoressa Patrizia Gori (corso Italia 66 San Giovanni Valdarno, tel. 055 941627); Carrara: dottor Michele Piccini (piazza Giacomo Matteotti 7, tel. 0585 776953); Firenze: dottor Carlalfonso Gori (via Kassel 54, tel 055 6531800), dottoressa Patrizia Gori (via San Nicolò 119, tel. 055 2342884), dottor Piercarlo Visconti (via Benedetto Varchi 34, tel. 055 244904), dottor Cesare Paoleschi (viale Gramsci 12, tel. 055 289891), Iris compagnia odontoiatrica (via A. Manzoni 41/43 Scandicci, tel. 055 2579404); Grosseto: dottor Roberto Chiezzi (piazza Socci 2, tel. 0564 417702); e dottor Giuseppe Di Santi (via S. Paolo 16/A, Porto Ercole, tel. 0564 831227); Livorno: dottor Federico Caponi (piazza Attias 19, tel. 0586 895391) e dottor Ennio Nardini (via Roma 68, tel. 0586 809622); Lucca: dottor Marco Barberi (via IV Novembre 11/C Forte dei Marmi, tel. 0584 82843), dottor Cesare Paoleschi (via Veneto 34 Viareggio, tel. 0584 941670) e Iris compagnia odontoiatrica (via Veneto 35 Viareggio, tel. 0584 962601); Pisa: dottoressa Vanessa Galli (viale Bonaini 41, tel 050 24135), dottor Marco Novi (piazza Martiri della Libertà 17, tel. 050 553543), e Iris compagnia odontoiatrica (via G. Mazzini 97 Pontedera, tel. 0587 58314); Prato: dottor Cesare Paoleschi (via Brunelleschi 1, tel. 0574 571098) e Centro Servizi sanitari Cvd (via Ernesto Guevara 10, tel. 0574 694483). Parafarmaci. Tornano ad essere rimborsabili, al 50%, in una sperimentazione che riguarda solo i casi più gravi che saranno valutati dalla Commissione Permanente sulla base della documentazione sanitaria inviata dal socio e dal parere dei consulenti medici della Cassa. Il fiduciario GT Giornalisti in Toscana 4 “Liberi professionisti” finalmente presenti e rappresentati nel sindacato Il 25 gennaio 2011 è una data storica per l’Associazione Stampa Toscana. Quel giorno si è costituito il gruppo di specializzazione Giornalisti Libero Professionisti e da ora in poi non sarà mai più usata la dizione ambigua di lavoratore autonomo né quella abusata ma affatto chiara di free lance per indicare questa figura professionale. Libero professionista e basta. Si è dovuto percorrere molta strada per arrivare a questo risultato, molto cammino culturale e molta consapevolezza (orgoglio professionale?!?) per firmare la costituzione di questo nuovo gruppo, ad oggi unico in Italia nato presso l’Ast. Chi è il giornalista libero professionista, cosa fa e in cosa si caratterizza dalle altre declinazioni della professione? È, innanzi tutto, un professionista dell’informazione. Non vive in una redazione, anzi, spesso vive in solitudine o condivide in uno studio la sua ‘solitudine’ con altri solitari , ma conosce il mondo dei media, anzi, deve saper distinguere assai bene il funzionamento di ogni singolo medium per potervi interloquire e saper cambiare il suo approccio/linguaggio professionale a seconda del medium che ha davanti. La partita IVA, di cui è geloso possessore, è il suo ‘spartiacque’ con il mondo del lavoro dipendente. Si muove in maniera molto varia: passa dalla classica ‘proposta’ di articoli/pezzi/inchieste a redazioni di ogni tipo, agli uffici stampa più strutturati e, nei casi decisamente più consolidati, ha un vero e proprio studio in cui fornisce consulenze a 360°, prepara piani di comunicazione, inventa progetti su richiesta del committente o li propone in autonomia, scrive di tutto e su tutto (anche se con il passar degli anni si specializza in uno o due settori…), legge, archivia, ha un numero indicibile di rubriche con una quantità inumana di numeri e di contatti appartenenti agli ambiti più vari… E, soprattutto, ha un elevato grado di autocoscienza capace di ricordargli più volte al giorno (come medicina antidepressiva) che può contare solo su se stesso, sulle sue capacità e, trascorrendo gli anni, anche sull’esperienza e sul livello di gradimento, più o meno alto, che ha saputo raggiungere con i ‘clienti’ incontrati nel suo cammino professionale. Nella realtà, spesso, solo la partita IVA lo distingue dagli altri giornalisti che lavorano nelle redazioni o in altre strutture. Raramente – e in casi ancor più rari, felicemente –, oggi, in Italia si sceglie di essere giornalisti libero professionisti. Non appartiene alla nostra cultura (e, difatti, si usa la dicitura inglese di free lance per indicare Libertà per le parole Lunedì 21 febbraio alle ore 16.30, Ast, Pen Club (l'associazione degli scrittori che si batte per la libertà di espressione in tutto il mondo) e l’associazione Sguardo e Sogno presentano alla Provincia di Firenze (sala Pistelli) il volume Parole di Libertà pubblicato dal Pen Italia in occasione del cinquantesimo anniversario della campagna Writers in prison. Per il Pen Italia sarà presente il suo presidente Sebastiano Grasso. la condizione di non-dipendenza da un datore di lavoro, che non esiste né si usa in italiano per le altre professioni liberali: un avvocato è un libero professionista, un ingegnere fa la professione, il medico ha lo studio privato…) e se proprio occorre fare questa scelta, beh, non è quasi mai una libera determinazione quanto una mera costrizione, a causa di condizioni di mercato che raramente offrono la possibilità di assunzioni o prospettive di stabilità. Non necessariamente il giornalista libero professionista cerca il posto fisso, quanto piuttosto la possibilità che gli sia garantito di vivere decorosamente con il proprio lavoro, al pari di altri liberi professionisti. È cambiata la società, è cambiato il mondo della comunicazione, è cambiato l’accesso di fatto alla professione. Ecco, quindi, spiegati i motivi della costituzione di questo gruppo di specializzazione nato all’interno dell’AST che, prima ancora, si pone come gruppo di lavoro per conoscere la realtà toscana dei giornalisti libero professionisti, per cogliere le esigenze di questa non indifferente porzione del giornalismo contemporaneo e per prevedere e tutelare gli interessi di tutti quei colleghi a cui il sindacato non ha mai guardato o, se lo ha fatto, ascoltando le ‘difficoltà’ presentate con magnanima benevolenza senza, tuttavia, mai tradurre in azione concreta le parole dette e – ahimé - cadute nel vuoto. Elisabetta Giudrinetti Una informazione migliore per il sistema sanitario Un ciclo di incontri sui problemi del giornalismo L’avvio di un percorso che, tramite il confronto con la Regione e le Aziende sanitarie locali, dovrà portare a una soluzione complessiva e accettabile dal punto di vista contrattuale e professionale per tutti i giornalisti che lavorano per il sistema della sanità toscana. È questo l’impegno condiviso al termine di un incontro che gli operatori dell’informazione della sanità regionale hanno avuto presso la sede dell’Associazione Stampa Toscana, con il presidente del sindacato dei giornalisti Paolo Ciampi e con la presidente del gruppo Giornalisti uffici stampa Elisabetta Giudrinetti. Dall’incontro è emersa una realtà di profondo e diffuso disagio di fronte all’ impegno crescente, sia in termini quantitativi che qualitativi, che i giornalisti hanno assicurato in un settore così delicato e importante per tutti i cittadini. L’esigenza di garantire un servizio di informazione sempre migliore e di “fare rete” tra tutti gli uffici stampa pare sempre più in contrasto con la situazione di impressionante difformità lavorativa e contrattuale dei vari giornalisti, in una realtà dove non mancano gravi situazioni di precariato e irregolarità contributive, ma anche mancata valorizzazione di significative professionalità. Per questo Ast e Gus hanno deciso di confrontarsi con il governo regionale per avviare un percorso che possa portare a una soluzione soddisfacente per tutti i soggetti interessati. Con la presentazione di “Giornalismo: il lato emerso della professione”, una ricerca di Lsdi sulla condizione dei giornalisti italiani “visibili”, e del numero speciale della rivista “Testimonianze” dedicato al futuro dei quotidiani cartacei, si aprirà il 28 febbraio un ciclo di incontri sul giornalismo e i suoi problemi organizzato dall’Associazione stampa toscana con la collaborazione del Consiglio Regionale. All’incontro – che si terrà il 28 febbraio alle 16,30 nella Sala delle Feste di Palazzo Bastogi (Via Cavour 18 a Firenze) – parteciperanno Marco Pratellesi, direttore editoriale digital del gruppo editoriale Condè Nast, Severino Saccardi, direttore di “Testimonianze” Enzo Brogi, consigliere regionale e responsabile informazione del Pd toscano, Paolo Ciampi, presidente dell’ Ast, e Pino Rea, coordinatore di Lsdi, che ha curato la ricerca sulla professione giornalistica in Italia. Gli incontri avranno una cadenza mensile. Fra i temi che verranno affrontati : - Il giornalismo multiculturale e gli strumenti di orientamento per i giornalisti, come la Carta di Roma sui migranti; - L’ informazione online e la condizione dei giornalisti digitali; - Aspetti giuridici e problemi legali del giornalismo sulla Rete. GT Giornalisti in Toscana 5 Il sindacato dei ‘giornalismi’ e la specificità digitale Tre componenti del gruppo di Lsdi hanno diffuso alla vigilia del Congresso di Bergamo una lettera aperta ai delegati sulle questioni del giornalismo online di cui pubblichiamo una sintesi anche in vista della prima assemblea dei Giornalisti digitali toscani nali. Se vogliamo essere il sindaLa specificità del digitale 1)Una delle principali specificità dell’ informazione digitale è il “valore” diverso dei messaggi diffusi. Per ora è una specificità di segno negativo, determinata dalla complessiva debolezza dell'editoria digitale e dall' incertezza dei capitali che dovrebbero esservi investiti. Si respira un’aria di estrema fragilità e di forte incertezza legata anche ad una amnesia degli organi deputati che con grave ritardo si stanno accorgendo delle potenzialità del digitale. Un senso diffuso che crea una vera e propria barriera psicologica, una sorta di “muro” nella considerazione di valore anche all'interno della stessa professione giornalistica. E finisce per impedire una sperimentazione meno timida e più profonda delle potenzialità che l' online dovrebbe portare con sé e che da tempo vengono profetizzate. 2) C’è poi una specificità “strutturale” delle forme di produzione dell’informazione online, con la nascita di figure intermedie e ibride, per esempio gli addetti al filtraggio dei contenuti esterni, gli ‘ottimizzatori’ della SEO, gli addetti all’aggregazione o alla ‘curation’, ecc., da un lato. E, dall’altro, con la sovrapposizione sempre più marcata di funzioni giornalistiche e imprenditoriali. 3) E c’è poi una specificità più ampia, caratteristica del nuovo ecosistema informativo che le tecnologie hanno innescato. I meccanismi del nuovo non sono la pura e semplice estensione di quelli del giornalismo tradizionale, ma l'irruzione di nuovi protagonisti e quindi la nascita di nuove interazioni fra chi fa giornalismo e chi legge: il giornalismo partecipativo ne è un esempio illuminante, se non lo si legge in maniera riduttiva come semplice aumento delle fonti. Il valore e la professione Un dato di una recentissima ricerca della Morgan Stanley è molto esplicito: c'è un gap vertiginoso fra il tempo dedicato all' online e gli investimenti pubblicitari nel settore. Quelli di Morgan Stanley calcolano in 50 miliardi di dollari l’orizzonte che potrebbe aprirsi per l’editoria digitale se la pubblicità rispettasse il criterio della quantità di tempo speso davanti ai monitor. Ma perché quel gap? Perché la carta stampata e la tv attirano più soldi di quanto cato dei ‘giornalismi’, dobbiamo prendere atto che il mestiere ha subito radicali trasformazioni che richiedono risposte contrattuali diversificate. Si può pensare a un contratto nazionale che fa da quadro generale, ad una contrattualistica integrativa di comparto, e ad eventuali accordi aziendali legati alle specificità produttive”. Il fenomeno del digitale come opportunità e la formazione tempo fanno consumare? Perché la qualità dell'attenzione viene ritenuta diversa, e per ora è concretamente diversa, visto che ha una “resa” nettamente inferiore. Secondo uno studio britannico la stampa genera 1,47 sterline di ricavi per ogni sterlina investita sulla pubblicità di prodotti di largo consumo e l'online solo 66 pence, meno della metà. Fnsi,rappresentanza, contrattazione La sensazione è che nella Fnsi ci sia in questo momento, in generale, una certa riluttanza ad aprire un altro fronte specifico, come è avvenuto con fatica per il lavoro autonomo. È comprensibile che ci siano delle riserve, soprattutto dopo l’impegno per l’abolizione dell’allegato N del contratto nazionale, ma la realtà ci dice che, almeno per ora, solo poche, strutture – legate a grandi gruppi, prevalentemente editoriali, o espressione delle testate tradizionali - possono sostenere dei costi del lavoro frutto di un antico ecosistema editoriale dominato dai grandi quotidiani e dall’emittenza nazionale. Questo quadro e i risultati delle indagini compiute da Lsdi ci sembrano confermare l’esigenza di un progetto di rappresentanza specifica del settore. Come difendiamo questo giornalismo? Con una “rivoluzione” mentale e culturale, che prima di tutto accetti la specificità e che su quella base costruisca pezzo a pezzo un quadro di generalità (contratto generale uguale agli altri, ma specificità graduale dei trattamenti economici?). Certo qualcuno si opporrà sottolineando i rischi di una linea del genere. Ma la situazione è questa. Il contratto Aer-Anti-Corallo non ha avuto nessun effetto destabilizzante sul quadro contrattuale. E non si può restare paralizzati. D’altra parte è la stessa linea ipotizzata con estrema nettezza, ad esempio, dal documento di Autonomia e Solidarietà presentato all’ultima assemblea di Fiuggi: “L'impianto della contrattualistica dei giornalisti dovrà essere oggetto di ripensamento: serve un modello che riaggreghi sulla base delle specificità professio- Primi passi nel mondo digitale Il gruppo di lavoro sul giornalismo online in Toscana, costituito alla fine del 2010 e denominato ''Di.gi.ti'', comincia la sua attività con un incontro informale (il 25 febbraio 2011) nella sede dell' Associazione stampa toscana. Al centro del dibattito un primo esame della situazione dell'editoria digitale nella nostra regione e delle condizioni di lavoro dei giornalisti impegnati nei vari siti, compresi quelli che fanno capo ai giornali cartacei. Sono stati invitati anche i rappresentanti editoriali delle varie testate online toscane per cercare di mettere a fuoco i principali problemi – anche di natura industriale – che caratterizzano l'editoria digitale e gli eventuali contributi che il sindacato può fornire per rafforzare il settore e assicurare quindi delle condizioni professionali dignitose e corrette per i giornalisti addetti. Al centro dell'incontro anche la Lettera aperta sul giornalismo digitale presentata da Lsdi al Congresso della Fnsi di Bergamo. Ma c’è un altro importante orizzonte che questo ribollire impetuoso del mondo digitale apre anche al sindacato, quello della formazione. Il fenomeno internet, e la possibilità che la rete fornisce a tutti di poter manifestare liberamente la propria opinione, non va confusa con la necessità di fare informazione, anche in rete, in modo professionale, e quindi attenendosi scrupolosamente a precise regole deontologiche. Un pieno e consapevole accesso alla professione, nell'era digitale significa, fra l’altro, un'adeguata formazione per i nuovi addetti ai moderni strumenti (l'ipertesto, la produzione audio video, i linguaggi di realizzazione e gestione delle pagine web, le architetture della rete, le strategie di webmarketing) ed è anche il settore attraverso cui si può provare a riformulare in senso completo la figura del giornalista in epoca digitale, nel nostro Paese. Alcune proposte operative Strumenti conoscitivi utili - Rifare e ampliare la ricerca di Lsdi per fotografare operativamente il settore - Elaborare una tassonomia delle professioni che definisca delle aree giornalistiche o non giornalistiche - Quantificare numericamente ed economicamente il mercato dei giornalisti e dell’editoria digitale - Realizzare una serie di FAQ (organizzative, tecniche, legali) per i colleghi non nativi digitali da editare in un ebook - Organizzare incontri con i Cdr dei maggiori quotidiani e delle testate online - Proporre un gruppo-comitato che analizzi la normativa del giornalismo digitale e proponga proposte e migliorie. Vittorio Pasteris Pino Rea, Marco Renzi GT Giornalisti in Toscana 6 Carta di Roma, parole che non feriscano Segnalazioni e proteste sul modo con cui i media trattano la questione immigrazione - Le indicazioni della Carta approvata dall’Ordine e dalla Fnsi - In programma incontri e seminari Clandestino? No grazie, chiamiamolo più correttamente e rispettosamente migrante irregolare, al massimo immigrato irregolare. Zingaro? Perché utilizzare un termine che, se non fosse insultante o discriminatorio, potremmo etichettare come un residuo del giornalismo stile anni Sessanta, quando si parlava ancora di scolli vertiginosi e di gonne mozzafiato e si usavano termini cassati da decenni dal glossario di ogni buon cronista? Da qualche mese a questa parte, il consiglio regionale dell'Ordine dei giornalisti riceve con preoccupante frequenza esposti e segnalazioni riguardanti il modo con cui viene trattata la questione immigrazione. È indispensabile, quindi, chiedere a tutti i colleghi che si trovano a scrivere e a titolare notizie o servizi riguardanti questo tema di prestare un'attenzione supplementare al lessico utilizzato e al taglio impiegato per parlare all'opinione pubblica e di verificare con attenzione l'attendibilità di resoconti e testimonianze. Dietro ogni “clandestino” c'è una storia. Spesso una storia di fuga dalla miseria, dallo sfruttamento, dalla violenza di regimi che non tollerano il dissenso. Meglio dunque cassare termini discriminatori, come ci impone la Carta di Roma, quali clandestino o zingaro e adottare un lessico più rispettoso; meglio, dunque, approfondire e non limitarsi a una facile registrazione del malcontento e dell' insofferenza dell'opinione pubblica che, talvolta, andrebbe indirizzata contro la carenza di politiche di accoglienza e di integrazione. Questo non significa tacere, ignorare, non vedere. Significa dare un'informazione approfondita, consapevole, rispettosa. La Carta di Roma, approvata dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti e dalla Federazione nazionale della stampa italiana, invita infatti tutti i colleghi a osservare la massima attenzione nel trattamento delle informazioni concernenti i richiedenti asilo, i rifugiati, le vittime della tratta ed i migranti. Tutto ciò è possibile, adottando termini giuridicamente appropriati, al fine di offrire ai lettori un resoconto completo e approfondito della realtà dei fatti, evitando l’uso di termini impropri. È inoltre indispensabile evitare la diffusione di informazioni imprecise, sommarie o distorte; nella Carta di Roma, infatti, l'Ordine e la Fnsi “richiamano l’attenzione di tutti i colleghi, e dei responsabili di redazione in particolare, sul danno che può essere arrecato da comportamenti superficiali e non corretti, che possano suscitare allarmi ingiustificati, anche attraverso improprie associazioni, alle persone oggetto di notizia e servizio; e di riflesso alla credibilità della intera categoria dei giornalisti”. La terza raccomandazione riguarda le cautele da utilizzare nel non rendere riconoscibili i richiedenti asilo, i rifugiati, le vittime della tratta ed i migranti che scelgono di parlare con i giornalisti per sottrarli al pericolo di eventuali ritorsioni. A questo proposito, la Carta di Roma raccomanda tutti i colleghi di ricordare sempre che “chi proviene da contesti socioculturali diversi, nei quali il ruolo dei mezzi di informazione è limitato e circoscritto, può non conoscere le dinamiche mediatiche e non essere quindi in grado di valutare tutte le conseguenze dell’esposizione attraverso i media”. Una buona informazione si costruisce, infine, anche interpellando, quando ciò sia possibile, esperti ed organizzazioni specializzate, per fornire all'opinione pubblica un’informazione in un contesto chiaro e completo, che dia conto anche delle cause dei fenomeni. Particolare attenzione deve essere rivolta alla trattazione delle notizie che coinvolgono i minori migranti che, talvolta, vengono definiti clandestini, commettendo così una doppia violazione deontologica, in quanto, per legge, un minore non è mai un migrante irregolare e, quindi, tantomeno può essere definito “clandestino”. Per questi motivi, il consiglio regionale dell'Ordine dei giornalisti si impegna, come del resto previsto dalla Carta di Roma, a promuovere, in collaborazione con l'Associazione della stampa toscana e con le organizzazioni specializzate, incontri e seminari per approfondire i temi legati alla divulgazione di notizie e inchieste sul tema dell'immigrazione. Carlo Bartoli Presidente dell'Ordine regionale dei giornalisti Rispettare la dignità delle persone La Carta di Roma è il protocollo deontologico concernente richiedenti asilo, rifugiati, vittime della tratta e migranti sottoscritto dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti e dalla Fnsi con l’Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati (Unhcr). La Carta di Roma si richiama ai dettati deontologici presenti nella Carta dei doveri del giornalista, con particolare riguardo al dovere fondamentale di rispettare la persona e la sua dignità e di non discriminare nessuno per la razza, la religione, il sesso, le condizioni fisiche e mentali e le opinioni politiche. Il “chi è chi” della Carta Richiedente asilo è colui che presenta domanda di asilo per il riconoscimento dello status di rifugiato in base alla Convenzione di Ginevra, o per ottenere altre forme di protezione internazionale. Fino al momento della decisione finale da parte delle autorità competenti, egli è un richiedente asilo ed ha diritto di soggiorno regolare nel paese di destinazione. Il richiedente asilo non è quindi assimilabile al migrante irregolare, anche se può giungere nel paese d’asilo senza documenti d’identità o in maniera irregolare. Rifugiato è colui al quale è stato riconosciuto tale status in quanto perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale od opinioni politiche. Beneficiario di protezione umanitaria è colui che - pur non rientrando nella definizione di rifugiato, poiché non sussiste una persecuzione individuale necessita comunque di una forma di protezione in quanto, in caso di rimpatrio nel paese di origine, sarebbe in serio pericolo. La maggior parte delle persone che sono riconosciute bisognose di protezione in Italia (oltre l’80% nel 2007) riceve un permesso di soggiorno per motivi umanitari anziché lo status di rifugiato. Vittima della tratta è una persona che non ha mai acconsentito ad essere condotta in un altro paese. Scopo della tratta è ottenere il controllo su di un’altra persona ai fini dello sfruttamento della prostituzione (o altre forme di sfruttamento sessuale), lavoro forzato, schiavitù o pratiche analoghe, asservimento o prelievo degli organi. Migrante/immigrato è colui che sceglie di lasciare volontariamente il proprio paese d’origine per cercare un lavoro e migliori condizioni economiche altrove. Contrariamente al rifugiato può far ritorno a casa in condizioni di sicurezza. Migrante irregolare è colui che ha fatto ingresso eludendo i controlli di frontiera, oppure è entrato regolarmente nel paese di destinazione, ad esempio con un visto turistico, e vi è rimasto dopo la scadenza del visto d’ingresso (diventando un cosiddetto ‘overstayer’), oppure non ha lasciato il territorio del paese di destinazione a seguito di un provvedimento di allontanamento. GT Giornalisti in Toscana 7 Corsi di formazione per aspiranti pubblicisti Le “lezioni” obbligatorie e gratuite - Dodici ore di teoria e due di pratica - I corsi a Firenze e Livorno - Fra le materie storia del giornalismo, diritti e doveri, le istituzioni della categoria La novità è di rilevante importanza: assumere, tra i criteri per iscriversi all'Ordine dei giornalisti, insieme ai requisiti di quantità anche contenuti di formazione e qualità. La cosa, in embrione, è stata già introdotta dall'Ordine della Toscana da un paio d'anni, accompagnando la consegna delle tessere ai neo pubblicisti con un colloquio, teso a sensibilizzarli alle regole della professione, e con la consegna delle principali Carte deontologiche. Così da quest'anno, nonostante la proposta di riforma dell'Ordine e dell'accesso alla professione giornalistica sia ancora impantanata nelle commissioni parlamentari, grazie ad una serie di indicazioni e decisioni assunte dal Consiglio Nazionale e trasmesse a quelli regionali, le modalità di iscrizione per i pubblicisti cambiano. I candidati a prendere il tesserino, infatti, dovranno frequentare una serie di corsi su materie inerenti i giornalismi. Un bel salto di qualità, come abbiamo detto, dettato dall'esigenza di qualificare maggiormente chi si appresta ad entrare nella professione in un contesto, quello attuale, dove il giornalista si trova sempre più spesso ad operare fuori dalle strutture delle redazioni le quali, a loro volta e per le fortissime trasformazioni subite dal mondo dei media, hanno perduto in larga parte quella funzione di essere “botteghe” dove c'era chi insegnava e chi imparava il mestiere. Dopo averne anticipate le linee generali sul precedente numero di Gt, il Consiglio dell'Ordine della Toscana, nella sua riunione del 10 gennaio scorso, ha fissato le modalità ed i contenuti precisi dei corsi. Due le sedi scelte, Firenze e Livorno. Dodici le ore di teoria, più due eventuali di pratica distribuite nell'arco di tre sabati consecutivi, con orario dalle 10 alle 14. Questo nel dettaglio il calendario. Tre i corsi che si svolgeranno a Firenze: il primo il 12, 19 e 26 marzo; il secondo il 4,11 e 18 giugno; il terzo il 22 e 29 ottobre, e il 12 novembre. Due i corsi a Livorno: uno nel mese di maggio e l'altro a settembre, ma le date al momento di andare in stampa non sono ancora state stabilite. Fissati, invece, i contenuti sui quali verteranno le lezioni, tenute da colleghi e da esperti delle Stage a Bruxelles per conoscere l’Europa Uno stage a Bruxelles per conoscere da vicino gli organi dell’Unione europea, con particolare attenzione al servizio stampa del Parlamento. Lo organizza, per la terza volta, l’ Ast e il Gruppo Uffici stampa. Lo stage (quattro giorni) si svolgerà entro la prima metà di aprile, con partenza da Pisa e arrivo a Charleroi e avrà il supporto dell’ufficio di rappresentanza della Regione Toscana e dei nostri eurodeputati. Visiteremo anche la sede di rappresentanza per l’Italia dell’ONU con cui, lo scorso maggio, abbiamo organizzato l’incontro in consiglio regionale dedicato alla libertà di stampa. I posti disponibili sono quindici e, in caso di sovrannumero, ripeteremo l’esperienza in autunno.Sul sito dell’ Ast potrete trovare tutte le informazioni necessarie (data, programma, scadenza per iscriversi e modalità di pagamento). singole materie. Un primo blocco riguarda la storia del giornalismo italiano e toscano, l'ordinamento dei giornalisti, i diritti, i doveri, la deontologia e le organizzazioni della professione (Ordine, Fnsi, Inpgi e Casagit). Un secondo blocco si occuperà delle regole e delle responsabilità, con cenni alla Costituzione, al codice di diritto e procedura civile e penale, le normative sulla privacy, i compiti del direttore di testata. Il terzo blocco di materie è riferito più specificatamente alle tecniche giornalistiche: come fare un'intervista, un reportage, un'inchiesta; il giornalismo on line, quello televisivo; la cronaca nera e quella giudiziaria; il giornalismo nelle agenzie e negli uffici stampa; quello sportivo e quello economico. Per partecipare ai corsi, obbligatori e gratuiti, gli aspiranti pubblicisti dovranno aver maturato o star per maturare i requisiti necessari per l'iscrizione. Come uditori potranno frequentare le lezioni anche i colleghi già appartenenti all' Ordine. Claudio Armini Vicepresidente dell’ Ordine dei giornalisti della Toscana Il 28 marzo l’assemblea annuale dell’Ordine È stata convocata per il 28 marzo (a partire dalle 15.30) l’ assemblea annuale dei giornalisti iscritti all’ Ordine della Toscana. L’ incontro si svolgerà quest’anno si svolgerà nella Sala verde di Palazzo Incontri della Cassa di risparmio di Firenze, in via dei Pucci. All’ordine del giorno la relazione del tesoriere e del collegio dei revisori dei conti, cui seguirà quella del presidente e l’approvazione del conto consuntivo 2010 e del bilancio preventivo 2011. Nel corso dell’assemblea, prima occasione istituzionale di confronto con il nuovo consiglio dell’Ordine dei giornalisti toscano eletto nel maggio scorso, saranno consegnate 35 medaglie d’onore ai colleghi giornalisti che hanno compiuto 40 e 50 anni di iscrizione all’Albo. Per l’elenco professionisti, nel pomeriggio del 28 marzo, verranno consegnate dal nuovo consiglio dell’Ordine 3 medaglie d'oro e 12 medaglie d'argento, mentre tra i pubblicisti riceveranno la medaglia d’oro due colleghi, e 18 quella d’argento. Ordine: una intensa attività Il nuovo consiglio dell'Odg toscano ha iniziato la ‘legislatura’ a tambur battente. Dopo il 7 giugno 2010, data di insediamento, si sono tenute 11 riunioni nel 2010 ed una fino al 10 gennaio 2011. Nel corso delle assemblee di Consiglio sono state convalidate 15 iscrizioni di praticanti, fra cui due con delibera di riconoscimento d' ufficio, e due come freelance; 20 iscrizioni d professionisti e 111 di pubblicisti. Nel dettaglio tra i pubblicisti c' è stata una ratifica di trasferimento da altro Ordine, due riconoscimenti di collaborazioni come fotoreporter, 65 iscrizioni per attività sulla carta stampata, 29 per testate on-line, 12 per emittenti private, 2 per agenzie di stampa. Fino ad oggi, inoltre, sono state approvate 20 iscrizioni nell'elenco speciale annesso all'Albo ed una nell' elenco stranieri. Sono state, inoltre, adottate 8 delibere in seguito a segnalazioni di carattere disciplinare. Tra le decisioni ratificate in questi sei mesi spiccano il Regolamento per la concessione dei patrocini, che traccia le linee di indirizzo per richiedere il patrocinio dell'Odg per iniziative senza scopo di lucro in cui la professione assuma particolare rilevanza, la raccolta di firme finalizzata alla modifica della legge istitutiva dell’Ordine (n. 69 del 3 febbraio 1963), il documento unitario contro il disegno di legge sulle intercettazioni e per la libertà di stampa. La squadra, “guidata” dal Presidente Carlo Bartoli, in questo inizio legislatura è stata presente sul territorio ed è intervenuta a fianco dell'ufficio stampa del Consiglio regionale, dei colleghi di Canale 10, del Corriere di Livorno, dell'Unità toscana. Il Consiglio, inoltre, è impegnato nell’obbiettivo di rinsaldare i rapporti con tutto il territorio regionale con “trasferte” come quella fatta a Livorno (a cui se ne aggiungeranno altre) in occasione della consegna delle tessere ai giornalisti pubblicisti neo iscritti. Francesca Calonaci GT Giornalisti in Toscana 8 Nuova convenzione per l’assistenza fiscale e l’Inpgi2 Servizio base di consulenza tributaria a Firenze – Convenzioni con i Caf a livello regionale Per assicurare ai propri iscritti un numero sempre maggiore di servizi qualificati, l'Associazione Stampa Toscana ha firmato una convenzione per l'assistenza fiscale, per la consulenza tributaria gratuita in sede, per la predisposizione e l'invio delle dichiarazioni dei redditi a prezzi vantaggiosi e per le pratiche relative all'Inpgi 2. A questa si affiancherà la convenzione con alcuni Caf per la dichiarazione dei redditi su tutto il territorio regionale. Il servizio di consulenza sarà fornito dallo studio del dottor Luigi Cobisi, nelle date concordate (vedi sotto). Questi i dettagli della convenzione Servizio base di consulenza tributaria, gratuito per l’iscritto, tramite appuntamento in sede secondo un calendario prefissato. Il servizio sarà fornito ogni due settimane nei mesi di gennaio, febbraio, dicembre. Ogni settimana nei mesi di marzo, aprile, maggio, giugno (con particolare attenzione alla compilazione e assistenza per i modelli 730 e Unico). Ogni dieci giorni a luglio, settembre, ottobre, novembre (con particolare attenzione agli obblighi previdenziali INPGI 2). Sarà rivolto principalmente a chi avrà bisogno di consulenza relativamente a: informazioni generali sulla propria posizione fiscale; apertura / variazione / Quote di iscrizione immutate per il 2011 Confermato lo 0,30% per chi ha un contratto a tempo indeterminato. Per gli altri colleghi, nonostante l'aumento della quota di spettanza 2011 decisa dalla Fnsi per quanto riguarda i collaboratori (da 40 a 45 euro; mentre per i professionali la quota rimane ferma a 50 euro), il direttivo ha deciso di mantenere inalterate le quote fissate già negli anni scorsi: 70 euro per i professionali e 50 per i collaboratori (riducendo così a 5 euro la sua quota annuale di spettanza). Prima iscrizione. Ai colleghi che si iscrivono per il primo anno sarà applicata per il 2011 una quota ridotta. In pratica l'Ast si limiterà a chiedere la quota di spettanza nazionale (50 euro professionali, 45 i collaboratori), senza trattenere niente. Quota ridotta per colleghi in difficoltà economica. Per i colleghi senza lavoro, scaduto il periodo di disoccupazione Inpgi, per i free lance, autonomi e contratti e co.co.co che auto certifichino un reddito lordo inferiore del 20% di un redattore - 24 contratto FNSIFIEG e/o inferiore al reddito del redattore -24 contratto FNSI AER-ANTI-CORALLO – e comunque per tutti i colleghi che autocertifichino gravi difficoltà economiche il direttivo potrà decidere, su richiesta, di applicare una quota ridotta di 50 euro per i professionali e di 45 per i collaboratori. Reiscrizioni. Il collega cancellato per morosità avrà la possibilità di reiscriversi fin dall'anno successivo, fermo restando il pagamento dell'anno non pagato e relativa penalità del 10%. In via straordinaria, per i colleghi già cancellati una “finestra” permetterà di reiscriversi pagando una sola quota maggiorata del 10% (più ovviamente quella dell'anno in corso), entro il 30 settembre. chiusura di partita IVA; scelta del regime contabile; indicazioni sui modelli di dichiarazione; ICI; Imposta di registro; Imposta di successione. Un servizio personalizzato in studio a tariffa agevolata (in linea generale la minima prevista dalle tariffe ministeriali dei dottori commercialisti) potrà riguardare altre questioni quali: Contenzioso Tributario – Comunicazioni, avvisi bonari o cartelle di pagamento da parte dell'Agenzia dell'Entrate o Enti Locali. Compilazione di istanze o ricorsi da presentare agli Uffici territoriali o presso le Commissioni Tributarie. Invii telematici di documenti (diversi da dichiarazioni dei redditi) tramite Entratel; Ravvedimenti – Assistenza per sanare errori e/o omissioni commessi in fase di dichiarazione dei redditi o di versamento del tributo; Red - Modelli di dichiarazione per l'Ente Pensionistico; Successioni - Dichiarazione per adempiere agli obblighi legati al passaggio di proprietà di beni mobili ed immobili nonché alla liquidazione ed al pagamento delle relative imposte. Servizi per la predisposizione e l’invio delle dichiarazioni dei redditi Sarà operativo nei mesi di marzo, aprile, maggio, giugno nell’ambito del calendario di cui al punto precedente. Le prestazioni – a pagamento diretto alla cassa dell’Associazione – potrebbero essere tariffate agli iscritti (IVA compresa): * compilazione e trasmissione del Modello 730 singolo: Euro 28,00; * compilazione e trasmissione del Modello 730 congiunto (coniuge a carico): Euro 30,00; * compilazione e trasmissione del Modello 730 congiunto (coniuge non a carico): Euro 60,00; * compilazione della dichiarazione ICI: Euro 10,00 * compilazione dei bollettini ICI o del modello F24: Euro 6,00 In caso di compilazione modello 730 di non iscritti la tariffa sale a un minimo di Euro 56,00; così come la predisposizione degli acconti (giugno-dicembre) avrebbe una tariffa aggiuntiva di Euro 3,50. Servizio di assistenza per dichiarazione redditi ai fini previdenziali (INPGI 2) Per assicurare la riservatezza e tempi ragionevoli nell’effettuazione del servizio, l’iscritto deve obbligatoriamente prenotare un appuntamento con preferenza nei mesi di luglio, settembre. Il servizio prevede l’accesso alla posizione individuale, la compilazione della dichiarazione e dei modelli F24 occorrenti. Le prestazioni costeranno 5 euro, Iva inclusa, per gli iscritti che si sono avvalsi del servizio 730, 7,50 euro in tutti gli altri casi. Iscriversi all’Ast perché e come L'Ast è il sindacato dei giornalisti toscani e fa parte, insieme alle altre associazioni regionali, alla Federazione Nazionale della Stampa Italiana (Fnsi). Il suo scopo principale è assicurare ai giornalisti della Toscana, dipendenti e non, la completa tutela sindacale. Ma il suo impegno è rivolto anche alla difesa del buon giornalismo e del diritto dei cittadini a ricevere una informazione corretta, attraverso iniziative pubbliche, convegni, mobilitazioni. Oltre all’assistenza strettamente sindacale (trattamenti contrattuali, vertenze, controversie di lavoro), sia individuale che collettiva, l’Ast offre un ampio ventaglio di servizi: - consulenza sulle questioni professionali e sul lavoro giornalistico in genere; - sportello per il lavoro autonomo; - assistenza per le questioni di carattere previdenziale, per tutte le pratiche relative alla cosiddetta Inpgi2 (il regime di lavoro autonomo); - consulenza fiscale - consulenza legale, attraverso convenzioni con studi legali sia per il settore penale che per quello civile, soprattutto nel campo delle controversie sul lavoro; - assistenza e consulenza per la Cassa sanitaria autonoma dei giornalisti, la Casagit, che presto offrirà la possibilità di iscriversi anche ai publicisti (Casagit2). Per iscriversi, gli uffici dell’Ast (via dei Medici 2- 50123 Firenze; tel. 055.2398358; [email protected]) sono aperti lunedì mercoledì e venerdì dalle ore 9 alle ore 17; martedì e giovedì dalle ore 9 alle ore 13.