Centri diurni
Bisogni complessi e mutevoli
La demenza ha un decorso di parecchi anni. La stragrande maggioranza dei malati vive in casa con o senza un familiare che lo
accudisce. Le esigenze cambiano con il progredire della malattia.
Ma c’è una cosa che rimane uguale : dal primo all’ultimo giorno
hanno bisogno di aiuto e di sostegno dall’esterno.
Le esigenze di chi è affetto da demenza e dei loro familiari
Segnali premonitori
Stadio iniziale
Stadio intermedio
Stadio avanzato
Depistaggio / diagnosi
Bisogno di medicamenti
Bisogno di terapie e di attività per strutturare la vita quotidiana
Bisogno di aiuto e di cure a domicilio
Bisogno di informazioni e di formazione per i familiari
Bisogno di una rete sociale per i familiari
Bisogno di momenti di riposo a domicilio
Bisogno di riposo settimanale
Bisogno di riposo giorno/notte
All’inizio della malattia, familiari e malati
hanno bisogno di tempo per comprendere
e accettare la nuova situazione e per organizzarsi. Si tratta di adottare cure e terapie
adeguate. Occorre poter disporre di un
sostegno psicologico, trovare informazioni
e consigli. I famigliari hanno bisogno di
acquisire le competenze necessarie per far
fronte alla situazione e il malato ha bisogno
di aiuto per continuare a dare un senso alla
sua vita. Con l’andar del tempo, le cure
diventano più pe-santi e il familiare ha assolutamente bisogno di riposo e di essere
alleggerito del suo fardello.
L’entrata in istituto può avvenire in qualsiasi
momento nel corso della malattia, ma in
generale si situa allo stadio intermedio o
avanzato. Ogni caso è a sé stante.
6
I bisogni sono gli stessi per tutti i malati e
tutti i familiari. La soluzione, invece, varia a
seconda della situazione individuale. Ad
esempio, tutti i familiari hanno bisogno di
essere informati e istruiti, ma ognuno può
farlo nel modo che preferisce: seminari,
gruppi di auto-aiuto, vacanze Alzheimer,
conferenze, libri e opuscoli, Internet, famiglia, medico di famiglia, servizio sanitario,
ecc.
Necessità di sostegno
In Svizzera quasi 58 000 persone colpite
da demenza vivono a casa. Di queste
17 000 sono sole, 25 000 hanno bisogno
puntualmente di aiuto, 27 000 devono
contare su un aiuto quotidiano e 5 800
sono curate giorno e notte dai familiari.
INFO 47
Le strutture e le offerte concepite specificamente per le persone affette da demenza
sono molto importanti per i malati che
hanno bisogno quotidianamente di aiuto,
perché è quasi sempre a questo stadio che
un ricovero in istituto sembra l’unica soluzione possibile considerate le difficoltà di far
fronte ai bisogni. A questo punto, il malato
non riesce più a ricordarsi degli eventi
recenti, ha perso la cognizione del tempo e
dello spazio e ha gravi difficoltà a ragionare
e a comprendere gli eventi. Inoltre, dipende
dalla presenza e/o dall’aiuto altrui almeno
una volta al giorno per le cure personali, in
particolare per problemi d’incontinenza, e
per le attività quotidiane come i pasti, le
passeggiate, la scelta dell’abbigliamento.
Presto o tardi, il malato non può più essere
lasciato nemmeno per un istante, sia perché
è in preda all’angoscia sia perché rischia di
mettere in pericolo se stesso e gli altri. La
necessità di sorvegliare e assistere il malato
24 ore su 24 esaurisce rapidamente il familiare sia sul piano fisico che su quello psicologico. Occorre, dunque, sollevarlo da questo peso a intervalli regolari.
a una crisi doppia: quella della persona
affetta da demenza e quella del familiare
che la accudisce. I servizi di consulenza e di
sostegno ai familiari sono dunque parte
integrante di un programma sanitario nel
campo della demenza.
Dai sondaggi condotti in Svizzera emerge
che il 44% dei familiari curanti soffre d’ansia, il 20% di depressione e fra il 44% e il
70% di importanti problemi di salute fisica.
Se non si ricorre ai provvedimenti di sostegno ai familiari, si rischia di dover far fronte
Nello stadio medio di una demenza, quando
i malati hanno bisogno di aiuto quotidiano,
l’assistenza esterna è particolarmente
importante per evitare di ricoverare il malato
troppo presto in un istituto.
BM
Senza aiuto non si va avanti
Malati e familiari s’informano e si avvalgono
delle strutture d’aiuto in modo diverso a
seconda della regione in cui vivono, ma
anche in funzione dei servizi disponibili sul
posto e di una serie di caratteristiche personali come l’età, la rete familiare, la gravità
di certi sintomi, ecc.
Nel suo rapporto « Indicatori per il futuro »
l’Associazione Alzheimer Svizzera ha valutato il bisogno di sostegno medio sulla base
di studi realizzati in altri Paesi e di una valutazione da parte dei gruppi di auto-aiuto in
tutte le regioni del Paese. Più di 340 familiari
di persone affette da demenza hanno
espresso la loro opinione sulle stime proposte alla luce delle loro esperienze personali.
Il fabbisogno stimato:
Malati
che hanno bisogno
di aiuto quotidiano
che vivono da soli
che vivono con un
familiare
INFO 47
Assistenza
Assistenza
(soggiorno breve) giornaliera
(centri diurni)
3 settimane
5 giorni
all’anno
alla settimana
3 settimane
2 giorni
all’anno
alla settimana
Aiuto e cure a
domicilio
(Spitex)
un’ora 7 volte
alla settimana
2 ore 2 volte
alla settimana
Presa a carico
a domicilio
2 ore 2 volte
alla settimana
7
Centri diurni
L’Associazione mette in luce
cifre finora sconosciute
I posti disponibili coprono il 12% del fabbisogno
Le dossier sur la prise en charge à la journée repose sur une
enquête effectuée par l’Association Alzheimer.
Primo aiuto dalle sezioni
Per avere un’idea generale della situazione,
per prima cosa è stato necessario raccogliere dati e cifre. I primi indirizzi a cui ci
siamo rivolti sono stati gli uffici delle venti
sezioni dell’Associazione Alzheimer Svizzera – perfettamente informati sull’offerta
nella propria regione – che hanno saputo
fornirci informazioni, elenchi e notizie sul
rispettivo Cantone.
Sondaggio telefonico
presso 124 centri diurni
Sono stati intervistati centri diurni indipendenti, centri diurni integrati in case di cura
per anziani dotati di strutture proprie, centri
diurni nelle cliniche della memoria e cliniche
diurne annesse a cliniche gerontopsichiatriche. Sono state volutamente escluse dal
sondaggio tutte le case di cura per anziani
che accolgono uno o più ospiti diurni, a
seconda delle loro capacità, e li integrano
nel proprio programma giornaliero. Queste
case di cura sono state già interpellate in un
sondaggio condotto nel 2004 (cfr. Numeri
chiave 2: La presa a carico attuale)*.
Per poter parlare direttamente con i responsabili dei centri diurni e ottenere le informazioni in tempi ragionevoli, il sondaggio
* Nel 2004 1500 case di cura disponevano di
1000 posti diurni dei quali possono avvalersi
anche chi è affetto da demenza.
8
si è svolto telefonicamente.. In dicembre
le collaboratrici dell’ufficio di Yverdon-lesBains si sono rivolte a 124 centri diurni.
Spesso ci sono volute due o più telefonate
prima di poter parlare con la persona giusta.
Nella maggior parte dei casi i responsabili delle cure o altri responsabili dei centri
diurni hanno fornito informazioni in modo
molto competente e cooperativo e hanno
raccontato volentieri dell’offerta e dei futuri
sviluppi del loro centro diurno.
Domande su cinque argomenti
Sono state poste 15 domande relative a
cinque diversi argomenti:
– posti disponibili e numero di ospiti
– anno di apertura del centro diurno, orari
giornalieri
– pubblico target e restrizioni
– offerta d’assistenza, attività e prestazioni
di cura
– costi completi al giorno, quota a carico
degli ospiti, altri centri di costo
Oggi in Svizzera un centro diurno tipico che accoglie (anche)
persone affette da demenza, dispone di 11 posti per 10 ospiti al
giorno. È aperto dalle 9 alle 17 per cinque giorni alla settimana.
Ciò permette di coprire il fabbisogno di 27 persone circa colpite da
demenza per due giornate di presa a carico per malato alla settimana. Per rispondere al fabbisogno globale dovrebbero esistere
980 centri analoghi.
Fabbisogno e offerta
In Svizzera, 58 000 persone colpite da
demenza vivono a casa. Di queste, 17 000
sono sole, 25 000 hanno puntualmente
bisogno di aiuto, 27 500 devono contare su
un aiuto quotidiano e 5 800 sono curate
giorno e notte dai familiari.
In media, le 27 000 persone che hanno
bisogno quotidianamente di aiuto dovrebbero poter frequentare un centro diurno
specializzato per due giorni alla settimana,
il che significa che l’offerta globale dovrebbe
essere di 54 000 posti disponibili alla settimana.
In media, le interviste sono durate dai 7 ai
15 minuti. Gli intervistati si sono mostrati
molto interessati al progetto del Dossier.
Il tono della discussione è stato prevalentemente cordiale, e le intervistatrici hanno
chiaramente percepito il desiderio di rafforzare la cooperazione fra l’Associazione
Alzheimer Svizzera e i centri diurni.
HG
INFO 47
INFO 47
I 124 centri dispongono di 1414 posti.
Moltiplicando il numero di posti di ogni
centro per il numero di giorni lavorativi alla
settimana, si arriva a un’offerta globale di
6795 posti alla settimana, pari al 12% del
fabbisogno complessivo.
L’offerta nei Cantoni
Facendo lo stesso calcolo per Cantone (fabbisogno settimanale di posti presso un centro diurno da parte dei malati che vivono a
casa in rapporto all’offerta disponibile) si
giunge alla seguente ripartizione (nota: in
alcuni Cantoni, non esistono centri diurni
che rispondano alla definizione formulata
nel sondaggio):
0
10-20%
30-40%
<10%
20-30%
40-50%
9
Centri diurni
11 posti disponibili per 10 ospiti
Sempre più centri diurni
La percentuale d’utilizzazione (10 ospiti per
11 posti al giorno) dei 124 centri significa
che l’offerta è sfruttata quasi al 100% senza
margine di manovra. Quasi il 20% parla di
una lista d’attesa anche di parecchi mesi.
I primi centri hanno aperto negli anni ’70 e a
partire dal 1990 i centri diurni non sono più
stati una rarità in Svizzera. Il 37% dei centri consultati hanno aperto i battenti negli
ultimi sei anni e l’espansione continua.
Numero di posti disponibili
nei 124 centri diurni
Anno di apertura
dei 124 centri diurni
10
20
30
40
50
0
10
da 1 a 5 posti
1970-79
da 6 a 10 posti
1980-89
da 11 a 15 posti
1990-99
da 16 a 20 posti
Dopo 2000
20
30
40
50
Più di 20 posti
In media, i giorni lavorativi alla settimana
sono 4,2 ma la ripartizione mostra che la
stragrande maggioranza dei centri è aperta
5 giorni e in qualche raro caso 6 o 7 giorni
alla settimana. In generale, l’orario di apertura è compreso fra le 7.30 e le 20.00; il
62% dei centri restano aperti per più di otto
ore al giorno.
L’offerta di presa a carico notturna è ancora
molto poco diffusa in Svizzera e attualmente solo qualche centro propone questo tipo di servizio (cfr. articolo sull’istituto
Sonnweid nell’INFO 39). Interpellati invece
sui loro progetti di sviluppo, una decina
di centri, essenzialmente quelli collegati a
un’istituzione dotata delle infrastrutture
necessarie, dicono di stare esaminando la
possibilità di introdurre l’offerta di presa a
carico notturna.
10
Chi frequenta un centro diurno lo fa per motivi diversi e comunque necessita di un’assistenza adeguata alle sue specifiche esigenze. La maggior parte dei centri diurni in Svizzera non è specializzata nel trattamento di pazienti colpiti da demenza.
Numero dei centri diurni (in totale 124 centri)
Numero dei centri diurni (in totale 124 centri)
0
Le offerte dei centri diurni non corrispondono
sempre alle effettive esigenze.
Caso particolare dei centri aperti
di recente
Talvolta, i centri aperti di recente indicano
una percentuale d’occupazione inferiore
alla media e orari d’apertura anch’essi più
brevi rispetto alla media (calcolati in ore e
giorni alla settimana). Ciò è dovuto al fatto
che sono in fase di sviluppo e di consolidamento. Infatti, ci vuole tempo per farsi
conoscere e acquisire una clientela abituale.
A questo proposito, è molto importante il
ruolo giocato da chi prescrive le cure: medici
di famiglia, servizio d’assistenza e di cure a
domicilio, consultori e uffici informazioni
(fra cui le sezioni dell’Associazione).
BM
INFO 47
Ospiti variegati
In Svizzera 3500 persone circa sono iscritte
a un centro diurno e lo frequentano uno o
più giorni alla settimana.
Un buon quarto di tutti i centri intervistati
sono frequentati quasi esclusivamente da
ospiti affetti da demenza. In questi centri
specializzati il personale vanta una formazione specifica proprio nel settore della
demenza e sia le infrastrutture che le attività
quotidiane sono adeguate alle esigenze di
questi pazienti.
Ospiti affetti da demenza
Numero dei centri diurni (in totale 124 centri)
0
10
20
30
40
50
60
70
non è adatto ad accogliere quei pazienti che,
una volta lasciati soli, potrebbero oltrepassare l’ingresso del centro o uscire dal giardino e vagare chissà dove. Spesso i centri
diurni non accolgono nemmeno quei
pazienti che richiedono cure intense né
tanto meno chi ha un comportamento
aggressivo e potrebbe disturbare gli altri
ospiti o lo svolgimento della giornata o,
ancora, chi non è in grado di partecipare alle
attività di gruppo. Appena un quarto dei
centri diurni intervistati, però, non pone
alcuna restrizione e dice di poter accogliere
tutti gli ospiti interessati purché ci siano posti
disponibili.
Restrizioni per il soggiorno
Numero dei centri diurni (in totale 124 centri)
Più di 50%
0
10
20
30
40
50
da 50 a 89%
Senza restrizioni
da 90 a 100%
Pericolo di fuga
Condizioni di ammissione
Di norma, l’ammissione di nuovi ospiti è
regolata da determinate restrizioni. Oltre a
un colloquio iniziale, spesso gli ospiti sono
invitati a trascorrere una giornata di prova
presso il centro. I pazienti possono essere
rifiutati per vari motivi: un terzo degli istituti
INFO 47
Disturbi comportamentali
Esigenze di cura non compatibili con la struttura
Limitata capacità di movimento
Altri motivi
11
Centri diurni
Personale qualificato
Solitamente nei centri diurni non è possibile
offrire un’assistenza 1:1. Generalmente,
però, il personale è qualificato. In oltre il
10% dei centri diurni tutti i collaboratori
sono infermieri e in quasi tutti i centri è
presente almeno un’infermiera o un infermiere professionale. Quando si tratta di svolgere determinate attività, come passeggiate
ed escursioni, il personale del centro è supportato da volontari che si offrono di accompagnare gli ospiti. Per le attività di gruppo,
come la ginnastica e la pittura, in determinati
giorni o a determinati orari intervengono
anche ergoterapisti, fisioterapisti, specialisti
in pittura terapia, terapisti occupazionali.
Attrezzature e offerte
Numero dei centri diurni (in totale 124 centri)
0
20
40
60
80
100
120
140
Giardino, terrazza
Terapia occupazionale
Gestione del quotidiano
Altre offerte
La maggior parte dei centri diurni intervistati
dispone di una terrazza, di un giardino o
almeno di un posto all’aperto dove gli ospiti
possono trascorrere del tempo. Ma poiché
non sempre questi luoghi sono adeguatamente protetti, non tutti gli ospiti possono
accedervi. In quasi tutti i centri diurni vengono offerte attività come ginnastica, canto,
giochi, pittura e allenamento della memoria.
È molto importante anche potersi esercitare
nello svolgimento delle normali attività quotidiane: nel 93% dei centri intervistati gli
ospiti si rendono utili a fare la spesa, prepa-
12
rare dolci, mondare le verdure, cucinare,
apparecchiare la tavola, fare giardinaggio,
tagliare la legna, piegare i panni e stirare.
L’offerta, infine, è completata da altre attività di vario tipo. Ad esempio, una volta al
mese uno dei centri diurni intervistati riceve
la visita di una scuola materna, un altro porta
i suoi ospiti a visitare le cantine locali durante
la vendemmia. Vi sono poi gruppi teatrali,
funzioni religiose e la compagnia di animali
domestici come cani e gatti, che alcuni centri tengono a scopi terapeutici.
Prestazioni di cura
In pratica, la maggior parte dei centri diurni
intervistati (70%) offrono anche prestazioni
di cura di vario genere. Molto spesso viene
offerta la semplice assistenza di base, ad
esempio nella cura dell’igiene personale
(doccia, bagno), nell’espletamento dei bisogni fisiologici (con tanto di esercizi contro
l’incontinenza) e nell’assunzione di cibo. In
aggiunta a questo, vengono eseguiti anche
semplici esami ed è garantita l’assunzione
dei farmaci. Alcuni centri diurni offrono ai
loro ospiti anche la pedicure, un servizio
necessario e spesso difficile da svolgere per
i familiari.
Finora sono pochissimi i centri diurni che
conoscono il sistema di classificazione dei
livelli di assistenza infermieristica (BESA)
normalmente usato nelle case di cura. HG
Quest’occupazione me l’ha procurata il mio medico
di famiglia
Ursula Hanhart, gerontologa alla Clinica della memoria Entlisberg,
discorre con un ospite del centro e con sua moglie.
Signora Widmer, ci può dire qualcosa sui
punti forti di suo marito?
Possiede un’ottima memoria a lungo termine e ricorda tante cose del passato. La
sua memoria per i nomi è semplicemente
stupefacente. Poiché da sempre parliamo
sia in francese che in tedesco, continuo a
meravigliarmi della facilità con cui traduce
le parole da una lingua all’altra. È un appassionato di quiz televisivi e anche di cruciverba facilitati. Ma la sua caratteristica più
affascinante resta la sua disponibilità ad
aiutare gli altri. È felice se riesce a fare un
piacere a qualcuno.
Tuttavia, essendo affetto da demenza riesce
solo in parte a mettere a frutto le sue capacità
e facoltà. Questo lo porta, tanto in tanto, a
essere giù di corda o triste?
No, non ha mai momenti di depressione. È
di indole ottimista e considera di stare bene.
Durante le passeggiate saluta tutti cordialmente, in particolare ha un debole per i
bambini e i cani. Gli piace fare divertire gli
altri: raccontando barzellette o mostrando
delle vignette ritagliate dal giornale – che
possono essere adatte o inadatte al momento
specifico. Purtroppo, oggi non è più possibile
discutere con lui di argomenti seri.
Quali attività sono di suo gradimento e quali
cose lo tengono occupato?
Gli piace, in particolare, aiutare nelle faccende domestiche. In realtà inizia più cose
contemporaneamente senza prima finirne
INFO 47
INFO 47
una. I consigli servono a poco, anzi lo offendono.
La percezione della vita delle persone affette
da demenza è contrassegnata dall’ambivalenza tra vicinanza e distanza. Lo nota anche
in suo marito?
No, lui desidera solo la vicinanza, vuole
solo me. Questo può poi diventare un problema.
Come risolve il problema delle esigenze
diverse?
Mandandolo una volta alla settimana in un
centro diurno. Questo gli consente di cambiare aria. Aiuta molto il fatto che giudica
utili e soddisfacenti le attività svolte al centro diurno. Racconta con entusiasmo che
passeggia con anziane signore, spinge la
sedia a rotelle, si intrattiene con gli altri.
Per me questo significa avere il mercoledì
libero. Posso dedicarmi alle mansioni che
vanno eseguite in tutta calma. Riesco a fare
le mie telefonate in santa pace e talvolta
riesco addirittura a leggere qualcosa.
Come asseconda suo marito nel suo desiderio di una vita indipendente e responsabilizzata?
Da quando si reca al centro diurno, ha anche
lui un giorno tutto per sé. In tal modo, egli
trascorre dei momenti da persona indipendente, come in passato, quando non stava
tutto il tempo al mio fianco. Quando sono
presente questo non è più possibile perché
lui diventa la mia ombra.
13
Centri diurni
Consiglia agli altri familiari di sfruttare l’offerta del centro diurno?
Assolutamente, per i seguenti motivi:
• Al centro diurno mio marito riceve stimoli
e sollecitazioni che io a casa non sono in
grado di offrirgli.
• Approfitta degli scambi con altre persone.
• La visita al centro rompe la nostra settimana.
Grazie
al centro diurno, ho un giorno
•
alla settimana tutto per me. Questo margine di manovra riveste per me grande
importanza.
Sua moglie dice che le piace aiutare…
Sì, sì, a casa e in negozio, come da mamma
e papà. I miei genitori hanno una latteria.
Assisto mio padre nei giri di consegna del
latte. Anche mia moglie lavora con me e si
occupa di tagliare il formaggio. Adesso si
arrabbia sempre se le vendono troppo formaggio al mercato.
Signor Widmer, da un po’ di tempo a
questa parte lei frequenta regolarmente il
centro diurno…
Sì, è stato il mio medico a trovarmi quest’occupazione.
Svolge anche altre attività al centro diurno?
No.
Con che frequenza va al centro diurno?
5 volte alla settimana. Partiamo alle 10 e
alle 18 mia moglie viene a riprendermi. Alle
11 facciamo una passeggiata a cui partecipano anche due signori più anziani che in
passato sono stati portieri di calcio.
Va volentieri al centro diurno?
Certo che ci vado volentieri. Li conosco tutti
per nome. Ci sono i due signori, ex portieri,
cioè il signor R. e il signor P.
Ci sono anche delle donne al centro diurno?
Sì, 16 donne. So il nome di tutte.
Chi dirige il centro?
La signora S., Sandra S. – è lei che mi assiste.
Viene anche chiamata Sandy.
●
●
●
●
●
Cosa fa al centro diurno?
Vado a passeggio con gli altri.
Ci andate soli?
No, no, la signora S. ci accompagna sempre.
Ne ha proprio bisogno perché è una botte.
Lei ci dice cosa dobbiamo fare.
Non fate training della memoria o dei lavori
manuali? No.
Cantate?
Sì, talvolta cantiamo. Oppure chiacchieriamo. Un collega legge qualcosa dal Tagesanzeiger e poi discutiamo. Altri parlano dei
bei tempi passati. Parliamo di qualsiasi argomento.
Il centro diurno organizza anche delle ore di
ginnastica?
Io gioco a calcio in palestra, a basket…
E che altro fa al centro diurno?
Gioco a calcio, ma solo col pallone morbido.
È importante fare del movimento.
Trova che il centro diurno sia indicato alle
persone colpite da demenza?
Sì. Io aiuto, ad esempio, a pelare patate e
poi le donne preparano i rösti.
UH
Nella demenza frontotemporale, i sintomi principali non sono la dimenticanza e la
capacità d’orientamento, ma piuttosto il progressivo cambiamento della personalità con
relativo mutamento nel comportamento sociale, appiattimento degli affetti e mancato
discernimento della malattia. Le persone affette da demenza frontotemporale spiccano
per caratteristiche come: disinteresse, testardaggine, impulsi potenziati, continua irrequietezza, perdita del rispetto e dei sentimenti.
14
Come potete sostenere
finanziariamente
l’Associazione Alzheimer Svizzera?
INFO 47
Associandovi
Facendoci pervenire le vostre offerte
Disponendo delle offerte anziché corone di fiori ai funerali
Raccogliendo fondi in occasione di feste di vario tipo
Disponendo dei lasciti
Dove finisce il vostro denaro?
Le quote associative vengono distribuite
fra la vostra sezione e l’ufficio centrale. Le
offerte dei soci sono devolute alla sezione
a prescindere dal conto su cui sono state
versate. Le quote associative e le offerte
provenienti da Cantoni senza sezioni
restano presso l’associazione centrale. Le
offerte inoltrate da chi non è associato
restano laddove sono state versate.
Indirizzi delle sezioni
Schweiz. Alzheimervereinigung
Aargau
Zihlrainstrasse 1, 5600 Ammerswil
Tel. 062 891 24 26
Anlaufstelle Tel. 056 406 50 70
www.alz.ch/ag/html
PK 60-123773-3
Association Alzheimer Suisse Fribourg
Route du Châno 12
1782 Belfaux
Tel. 026 402 42 42
[email protected]
CP 17-11547-5
Schweiz. Alzheimervereinigung Bern
Kornhausplatz 7, 3011 Bern
Tel. und Fax 031 312 04 10
[email protected]
PK 30-5198-3
Association Alzheimer Suisse Genève
Chemin des Fins 27
1218 Grand-Saconnex
Tél. 022 788 27 08, fax 022 788 27 14
Antenne: mardi et jeudi de 9 h à 12 h
022 788 27 13, www.alz-ge.ch
[email protected], CP 12-10981-2
Schweiz. Alzheimervereinigung
beider Basel
Schanzenstrasse 55, 4031 Basel
Tel. 061 265 38 88, Fax 061 265 37 88
www.alzheimer-beiderbasel.ch
[email protected]
PK 40-10517-6
Schweiz. Alzheimervereinigung
Graubünden
c/o Pro Senectute, Alexanderstrasse 2
7000 Chur
Tel. 081 252 44 24, Fax 081 253 76 52
PK 90-775759-2
INFO 47
15
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