Rielaborazione elementi di analisi emersi nella seconda giornata Roma 7 febbraio 2013 Il lavoro di rete e l’èquipe integrata interna ed esterna: metodologia, nodi critici, la funzione di regia M.Giordano Necessità di lavorare su un pre-requisito connesso alla dimensione culturale Confrontarsi sull’idea che si ha della violenza di genere; Confrontarsi sull’ ”impensabilità” della violenza per cui spesso si tende a riportare tutto nella cornice del conflitto. Il lavoro di rete nel contrasto alla violenza sulle donne Violenza problema complesso che richiede un approccio integrato ma …. ↓ La rete non è spontanea e non è paritaria per cui il presupposto di un lavoro di rete è lavorare sulle diffidenze dovute ai diversi pensieri che circolano sulla violenza Elementi di premessa per un lavoro di rete Una rete non spontanea e non paritaria Non spontanea … necessaria ma scomoda integrazione tra servizi di cura Non paritaria … asimmetria della relazione di rete per Codici diversi Linguaggi diversi Approcci e prospettive diverse Contrasto tra lavoro di cura e percorso giudiziario. Tipologia dei “modelli di intervento” Tipologia Vantaggi Svantaggi Servizi specialistici Fa emergere il È un’equipe creata fenomeno ad hoc Costi elevati Rischio di deresponsabilizzazio ne dei servizi Equipe integrata tra i Servizi territoriali che si riunisce ad hoc Fortemente legata alle dinamiche politiche degli enti Fortemente conflittuale x differenze Diffusione della competenza Favorisce la interdisciplinareità Costi più contenuti Simulazione di un equipè su un caso: “ i pensieri dell’equipé” “difficoltà perché ognuno va per la sua strada. Avrei voluto suggerire ma non mi sono sentita libera di parlare” “a me era chiaro il problema ma l’interlocutore che hai davanti non sempre vede quello che vedi tu.” “ difficoltà di trovare soluzioni al momento…” “ solitudine, scarsa attenzione al caso e a tutto il nucleo familiare … come al solito” “ i patologi vedono la patologia e non il patos” Simulazione di un equipè su un caso: “i pensieri di chi osservava” “esigenza di mettere al sicuro, ma da cosa se non si elaborava il problema?” “non si stava sul problema non c’era la bambina” “parallelo con la realtà … difficoltà di linguaggio tra servizi coinvolti” “Gli aspetti oscuri non sono stati trattati … c’erano delle tracce, c’era un fantasma” “Le soluzioni trovate erano deleganti, il cosa faccio io spariva nella discussione” Simulazione di un equipè su un caso: Rielaborazione delle osservazioni (M. Giordano) Domande che non vengono fatte … non c’è una ricostruzione dei “pezzi”, si danno per impliciti i problemi La funzione dell’equipè è anche uno spazio per pensare, valutare, condividere le ricostruzioni dei problemi Avere una prospettiva di “violenza” permette di allargare la visuale del problema e di esplorare i “dubbi” Nodi Circolarità delle informazioni tra servizi e tra servizi sociali e sanitari Necessità di immaginare equipe già nella fase iniziale di esplorazione del problema per favorire un allargamento di prospettiva Collegamento con fase dell’ accoglienza e dell’ascolto ( tema di oggi) Incontro di oggi L’accoglienza, l’ascolto e la presa in carico nei diversi servizi; Dott. ssa Raffaella Palladino