acido acetilsalicilico 37 ACIDO ACETILSALICILICO (Acido acetilsalicilico cpr 100, 300, 500 mg; Aspirina® 0,1, 0,3 e 0,5 mg, Cardioaspirin® cpr 0,1 mg; anche in forma di acetilsalicilato di lisina: Flectadol 500® IV, IM 500 mg fl liof+solv o Cardirene® 75, 160 e 300 mg polv) Indicazioni Dosi e modalità di somministrazione SCA (STEMI e NSTEMI) 160-320 mg cpr masticate (salvo controindicazioni)1 Angioplastica coronarica percutanea 100 mg con clopidogrel e UFH o LMWH2 Pericardite acuta 500 mg 3-4 volte al giorno per os (salvo controindicazioni) Cardiopatia ischemica cronica 100 mg/die cpr Prevenzione primaria della cardiopatia con rischio moderato3 75-100 mg/die cpr Prevenzione dell’ictus in caso di fibrillazione atriale permanente in pazienti senza fattori di rischio elevati 80-325 mg cpr Dolori di grado moderato di vario genere (salvo controindicazioni) 500-1000 mg fl IV di acetilsalicilato di lisina in 100 ml di SF Forse l’errore più banale è non tenere in giusto conto l’uso dell’ASA nel trattamento delle malattie cardiocircolatorie, nella prevenzione primaria e secondaria, anche in emergenza. Primo, Clinical Evidence (CE) lo elenca tra i farmaci sicuramente utili per migliorare la prognosi dell’infarto miocardico acuto, perché in questo caso ridurrebbe significativamente la mortalità, i tassi di reinfarto e di ictus a un mese.4 Secondo, le LG dell’AHA lo inseriscono nel poker curativo MANO in caso di sindrome coronarica acuta (SCA), 38 i farmaci del cuore accanto a morfina, nitroglicerina e ossigeno,5 caso in cui “bisogna somministrare l’ASA il prima possibile a tutti i pazienti, a meno che non venga rilevata una vera e propria allergia all’ASA”.6 Terzo, le LG dell’American College of Cardiology e dell’AHA (ACC/AHA) del 2008 indicano l’ASA nel trattamento cronico della FA e del flutter atriale cronico dove, alla dose di 80-325 mg/die, il farmaco “può essere usato nella prevenzione secondaria dell’ictus in pazienti senza fattori di rischio maggiori”7 (pregresso ictus, attacco ischemico transitorio, embolia, stenosi mitralica, protesi valvolare meccanica). La discussione verte semmai su quale sia la dose più appropriata, che non è mai stata definita in modo certo.8 Quarto, per quanto il fatto possa sembrare banale e incomprensibile, fonti autorevoli suggeriscono dosaggi diversi per l’impiego dell’ASA nelle stesse condizioni. Per quanto riguarda l’infarto miocardico con ST sopraslivellato (STEMI), lo studio ISIS-2 ha confermato che 162,5 mg di ASA, somministrati immediatamente, con o senza la terapia fibrinolitica, riducono la mortalità vascolare a 5 settimane del 23%.9 Inoltre, a questa dose l’ASA riduce significativamente il reinfarto non fatale, senza un aumento degli episodi emorragici. Su questa base, l’ACC, l’AHA e la European Society of Cardiology (ESC) hanno indicato in classe Ia l’impiego immediato di 162 mg di ASA.10 Le LG dell’American College of Chest Physicians (ACCP) 2008, suggeriscono 160-325 mg PO alla prima valutazione, indipendentemente dall’impiego di fibrinolitici, e da 75 a 162 mg in seguito (grado Ia).1 Nonostante questo, però, molti continuano a somministrare 325 mg del farmaco, sempre e inutilmente. Nel riesaminare difetti e virtù di questo dosaggio, uno studio ha concluso che una dose del genere “è associata a un significativo incremento del rischio emorragico moderato e grave, senza variazioni dell’incidenza di morte, infarto o ictus. Questo rilievo di un rischio emorragico più elevato rinforza l’importanza d’identificare in ogni circostanza la dose efficace più bassa”.11 Da ricordare che l’ASA prolunga il tempo di sanguinamento, per cui si preferisce che venga sospesa una acido acetilsalicilico 39 settimana prima di un intervento chirurgico, per ridurre i tempi dell’intervento e il rischio di un’emorragia interna. Sta prendendo piede l’abitudine di sostituirla con un’eparina a basso peso molecolare (vedi) nel periodo perioperatorio. Non ci sono ricerche che abbiano studiato la questione, per cui la scelta è del tutto empirica. Se il paziente è stato sottoposto ad angioplastica coronarica, l’ASA deve essere prescritta a vita, con queste differenze e accortezze: •• senza applicazione di uno stent, può essere sospesa prima di un intervento con alto rischio di sanguinamento; •• con stent non medicato deve essere associato il clopidogrel (vedi) per almeno un mese; successivamente l’ASA può essere sospesa prima di un intervento con alto rischio di sanguinamento; •• con stent medicato, deve essere associato il clopidogrel (vedi) per almeno un anno e la doppia antiaggregazione non può essere sospesa prima di un intervento, a meno che non sussista un elevato rischio emorragico. Nel 2009, la Task Force degli US Preventive Service ha riesaminato a quali condizioni e per quali malattie l’ASA presenta un profilo rischio/beneficio favorevole concludendo che:8 • l’ASA è raccomandato per gli uomini tra 45 e 79 anni, se il beneficio potenziale di una riduzione dell’infarto miocardico supera il pericolo potenziale di un’emorragia gastrointestinale (GI); • l’ASA è raccomandato per le donne tra 55 e 79 anni, considerato il beneficio potenziale di riduzione dell’ictus ischemico e il pericolo potenziale di un’emorragia GI; • le prove disponibili sono insufficienti per una valutazione tra rischio e beneficio dell’ASA per la prevenzione cardiovascolare in persone oltre gli 80 anni; • l’ASA non è raccomandato nella prevenzione dell’ictus in donne con meno di 55 anni e nella prevenzione dell’infarto miocardico in uomini con meno di 45 anni. 40 i farmaci del cuore I sistemi di gradazione del rischio sono disponibili on line al sito dell’Agency for Healthcare Research and Quality http://www.ahrq.gov/clinic/uspstf/grades.htm OStoria di ulcera, allergia ai salicilati. Il farmaco inibisce l’aggregazione piastrinica per 5-7 giorni e aumenta leggermente il rischio di sanguinamento grave. “Ai pazienti con alto rischio di sanguinamento gastrointestinale può essere somministrato in aggiunta un inibitore della pompa protonica”.8 12 NEpigastralgia, allergia, perforazione di ulcera, sanguinamenti del tratto gastroenterico. In caso di terapia cronica è bene ricordare che “leggere perdite di sangue, spesso asintomatiche, possono verificarsi in circa il 70% dei pazienti; di solito non hanno significato clinico, ma in alcuni casi possono causare un’anemia ferro-priva nel corso di una terapia a lungo termine. Queste perdite di sangue non sono tamponate somministrando il farmaco con il cibo e si possono ridurre solo con formulazioni enteriche, con H2-antagonisti o con alte dosi di antiacidi”.13 In particolare, con l’impiego di ASA a basse dosi, ci sono dati recenti sull’efficacia dell’esomeprazolo (20 mg/die) per ridurre il rischio di ulcere gastroduodenali.14 Bibliografia 1. Goodman SG, Menon V, Cannon CP, Steg G, Ohman EM, Harrington RA; American College of Chest Physicians. Acute ST-segment elevation myocardial infarction: American College of Chest Physicians Evidence-Based Clinical Practice Guidelines (8th Edition). Chest 2008; 133(6 Suppl): 708S-75S. 2.Farmaci antipiastrinici e anticoagulanti. MLTG 2008; 6: 57-64. 3.Becker RC, Meade TW, Berger PB et al.; American College of Chest Physiscians. The primary and secondary prevention of coronary artery disease: American College of Chest Physicians Evidence-Based Clinical Practice Guidelines (8th Edition). 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