Boll.Ing. n.3
27-10-2004
12:40
Pagina 24
«Premio Ferdinando Rossi» 2003: segnalato
Tesa a corrispondere ad un concorso internazionale realmente bandito, la tesi sviluppa, con apprezzabile originalità una singolare struttura verticale, fortemente connotata. (Data di laurea: 09/07/2002).
Concorso internazionale di progettazione architettonica
di un centro culturale, bandito nel I semestre 2000
dalla Città di Torino
Riccardo SBRAGIA - Roberto SBRAGIA
Relatore: prof. arch. Paolo FELLI
La nostra tesi di laurea è nata dalla curiosità e
dalla volontà di conoscere, tramite l'esperienza diretta, la complessa realtà del mondo dei concorsi
d'architettura, in un contesto di studio protetto e guidato che permettesse un apprendimento profondo
e reale, tale da poterlo così frequentare nel futuro.
Per questo abbiamo seguito, sia in ambito di
Laboratorio di Sintesi Finale in "Costruzione delle
Opere di Architettura", preparatorio alla tesi,
coordinato dal Professor Paolo Felli, che nell'elaborazione della tesi stessa, l'intero iter di un concorso di progettazione; la scelta è caduta sul
"Concorso per la progettazione di un centro culturale comprendente la nuova biblioteca civica centrale e una sala teatrale" bandito nel I semestre
dell'anno 2000 dalla Città di Torino.
Con la possibilità di visionare, dopo l'esito finale
del concorso, i vari elaborati, organizzati in mostre,
monografie e prodotti multimediali, di progettisti
provenienti da varie parti del mondo, abbiamo potuto cimentarci in uno stimolante confronto indiretto
con i veri partecipanti e acquisire così una nuova
capacità di analisi e autocritica che ci ha sostenuti
nella stesura di una nostra personale produzione.
24
N. 3 - 2004
Boll.Ing. n.3
27-10-2004
12:41
Pagina 25
Quello che ci ha inizialmente guidato nella progettazione di questo centro è stata la lettura del
rigore del tessuto d'impianto torinese come vincolo di una realtà di natura, manifestata fortemente dallo scenario dell'arco alpino, che ci ha
indirizzato verso un'architettura ideata per falde,
scarti e volontà tettoniche, in una composizione
che virtulamente si espandesse all'interno della
città. Questo concetto, per sua stessa struttura ha
portato ad una progettazione unitaria di tutto il
lotto tramite volumi netti e a una globale integrazione degli stessi che hanno il loro fulcro ideale
nel volume funzionale dell'atrio, presenza intrin-
N. 3 - 2004
secamente originale e prgnante dell'intero progetto.
Esso infatti è corpo emergente del Centro e suo
nodo distributivo, divenendo lemma nello skyline
della Città di Torino.
La sua originalità risiede nelle molteplici invenzioni architettoniche che hanno raccolto, di volta
in volta, a diversa scala, le difficili sfide progettuali di natura fruitiva, distributiva, tecnologica e
strutturale, determinate da un volume difficile come lo è un volume piramidale irregolare, per giungere da un'idea architettonica all'architettura.
25
Boll.Ing. n.3
27-10-2004
12:42
Pagina 26
Per questa via, l'idea guida è stata quella di mutuare creativamente da composizioni di natura,
morfologie e soluzioni che hanno portato alla fruizione dei volumi, secondo andamenti degradanti
simili alle forme plastiche tipiche dei terrazzamenti collinari.
In questo modo ogni piano dell'edificio diviene
un belvedere da cui osservare la città secondo diverse prospettive, le porzioni di soletta via via scoperte e collegate in quota tra di loro, generano
percorsi panoramici insospettati che avvalorano la
sensazione di un rapporto diretto con l'esterno e
con la città. Gli stessi sistemi di via di fuga, da mero elemento tecnologico, divengono così elemento
architettonico e spazio esterno panoramico.
Innovativa è la struttura portante principale dell'edificio, caratterizzata da un sistema verticale di
tubolari cavi in acciaio, ai quali vengono saldati i
solai composti da una struttura a sandwich "a nido d'ape", con tecnologie derivate dalle carpenterie metalliche navali.
Per quanto riguarda la climatizzazione l'edificio
sfrutta, grazie all'“effetto camino" che ha il suo
perno nel gigantesco atrio, in modo predominante sistemi di ventilazione naturale per il controllo
dell'aria dell'ambiente interno. La composizione a
camera delle facciate vetrate sul lato sud funge
da filtro per l'abbattimento delle radiazioni solari
garantendo la fruibilità degli spazi interni. I giardini pensili oltre ad essere luogo di relax, filtrano
parzialmente l'aria assorbita dall'esterno attraverso parti apribili del serramento, l'arricchiscono di
ossigeno e la liberano verso i volumi interni.
Per tutte queste motivazioni l'intero progetto è
ricco di soluzioni architettoniche nuove in una
continua possibile e ottimale organizzazione funzionale degli spazi in un protendere verso l'equilibrio delle esigenze e delle forme.
La tesi infine, si compone pragmaticamente in
diversi capitoli: "Giardini" dove viene trattata l'intera progettazione del centro con particolare attenzionale al parco pubblico, che ne è parte integrante e luogo vissuto e lascia inostruiti i fronti
perimetrali dando permeabilità e respiro all'intero
progetto; "Atrio" elemento pregnante di tutta la
progettazione, corpo architettonico emergente
del centro e forte segno visivo nello skyline della
città; ed infine "Il Progetto", che è il risultato compiutot ed organico dell'integrazione delle parti.
26
N. 3 - 2004
Scarica

Boll.Ing. n.3 - Bollettino ingegneri