L’Educazione liberatrice “Quello che conta, in ogni circostanza, non è affatto la libertà in sé, ma la possibilità più o meno grande che abbiamo di soddisfare i nostri bisogni essenziali, di sviluppare Le nostre potenzialità e di elevarci” Parole pedagogiche Cooperazione Consiglio cooperativo Tatonnement expérimental Invarianti pedagogici Slancio vitale Metodo naturale Recours/barrières(sostegni/barriere) Gioco-lavoro/lavoro-gioco Testo libero Biblioteca di classe Tipografia in classe Corrispondenza scolastica Schede auto-correttive Cittadinanza Legami Eguaglianza, diritti e democrazia Autogoverno pedagogico Pedagogia popolare Il sentimento dell’eguaglianza Dare le stesse opportunità a tutti: lottare contro le diseguaglianze Il diritto all’istruzione e ad accedere ai saperi e alle conoscenze La promozione della dignità umana tramite l’apprendimento del sentimento dell’eguaglianza che vuol dire la possibilità di essere se stesso, con le proprie caratteristiche nel rispetto e il riconoscimento di quelle degli altri La pedagogia popolare: non una educazione per il popolo ma una educazione che favorisca la presa di coscienza del popolo come soggetto della propria storia L’educazione come processo di emancipazione La costruzione della ‘personalità democratica’ parte dall’esperienza scolastica; la classe funziona come una micro società dove si apprende ad essere cittadini con diritti e doveri L’uomo Freinet Freinet giovane Freinet con Elise Lagier “L’uomo appare come un essere insoddisfatto sempre alla ricerca di una soluzione ai problemi insondabili della conoscenza e dell’azione” Casa natale a Gars Nasce a Gars nelle Alpi Marittime il 15 ottobre 1896; un villaggio in ambiente contadino. Impara il contatto con la natura e l’amore della natura, la vita contadina Studia alla Scuola normale di Nizza dove diventa maestro 1915: richiamato alle armi: viene ferito ad un polmone. La guerra lo segna in modo decisivo. Assiste alla brutalità, l’assurdità delle gerarchie, la riduzione dell’uomo a macchina che ubbidisce agli ordini, riflette sulle ragioni della guerra e sulle logiche di potere che la guidano, sul suo carattere essenzialmente antidemocratico. La guerra, la Rivoluzione e la cultura critica Freinet ferito gravemente legge i testi di Henri Barbusse e Romain Rolland , i due grandi scrittori francesi che denunciano l’assurdità e la barbarie della guerra. Incontro i due scrittori e diventa anche amico di Barbusse. Henri Barbusse(1873-1936) Scrittore, poeta ed intellettuale comunista.Scrive il romanzo “Le Feu” (1916) dove descrive la vita nelle trincee; denuncia la barbarie e la condizione subumana dei soldati. Fonda la rivista “Clarté” , rivista pacifista e rivoluzionaria alla quale partecipa Freinet. . Romain Rolland scrive “Al di sopra della mischia” denunciando nazionalismo, sciovinismo e razzismo. Sia Rolland che Barbusse sostengono la Rivoluzione russa e denunciano il colonialismo. La Rivoluzione d’ottobre(1917) e il socialismo Freinet diventa un sostenitore della Rivoluzione comunista; legge Lenin e si avvicina al nascente partito comunista nel 1921. Incontra la moglie Elise Lagier; maestra anche lei, diplomata presso l’Accademia di pittura a Parigi. E’ Elise che applicherà l’approccio Freinet nel settore artistico invitando grandi pittori come Matisse e Picasso. Freinet viaggerà in Russia dopo la Rivoluzione e incontrerà la Nejda Krupskaja, pedagoga e moglie di Lenin. Prende anche conoscenza dell’esperienza educativa di Anton Makarenko(descritta nel ‘Poema Pedagogico’) Legge Marx , la critica al capitalismo L’esperienza educativa Laureato in lettere viene mandato a Bar sur Loup(1923) e poi a Saint Paul de Vence(1928) come maestro La sua pedagogia innovativa dà fastidio alla scuola ufficiale e decide di sperimentare i suoi metodi fuori dalla scuola pubblica Sperimenta la relazione con bambini che provengono dalle campagne povere e inventa i suoi metodi: tatonnement expérimental, la tipografia a scuola, lo scambio di corrispondenza interscolastica, la Biblioteca del lavoro: l’approccio di un metodo di ricerca. Vuole costruire una scuola nuova popolare. Si lega al movimento della scuola nuova nato sull’impulso del pedagogo svizzero Adolphe Ferrière La prima esperienza di pedagogia interculturale 1936/37: accolgono i bambini dei rifugiati spagnoli che fuggono dalla repressione franchista. Freinet sostiene il Fronte popolare e crea la Cooperativa dell’insegnamento laico Organizza dei gruppi integrati francospagnoli dove i bambini francesi insegnano la lingua francese ai loro compagni spagnoli e questi la lingua spagnola ai loro compagni francesi. Viene pubblicato un giornale scolastico in due lingue. Scoppia la guerra: Freinet viene arrestato per la sua militanza comunista e antimilitarista; viene mandato dal regime di Vichy al campo di Saint Sulpice dove insegna a leggere ai soldati analfabeti; trascrive anche dai loro racconti le leggende popolari. Messo agli arresti domiciliari entra nella resistenza. Dopo la guerra viene consultato da Henri Wallon per i progetti di riforma sull’educazione; rompe i suoi rapporti con il partito comunista , riaprono la loro scuola a Cannes alla quale si dedica fino alla sua morte(con la moglie) nel 1966. Esperienza pratica e influenze culturali J.J.Rousseau: la centralità del soggetto che apprende, l’autodeterminazione, l’eguaglianza e la differenza, la sperimentazione libera guidata Henri Bergson: slancio vitale, energia creatrice e intuizione Rabelais: l’educazione incarnata nella vita del corpo e dei desideri, i bisogni Montaigne:” meglio una testa ben fatta che una testa ben piena” Charles Fourier: la tecnica del farfallare, l’utopia cooperativa egualitaria del falanstero , a ciascuno secondo le proprie capacità e i propri bisogni Educare vuol dire favorire l’acquisizione di ‘tecniche di vita’ “Una educazione centrata sulla permanenza dei bisogni, ma illuminata dalla chiarezza superiore dell’affettività, dall’immaginazione, dal sogno e dall’ideale: tale sarà la nostra formula pedagogica” “Ciò che è necessario non è insegnare a volere, ma insegnare a vivere. E’ un’arte, lo riconosco più delicata che assegnare un compito o seguire l’esposizione di una lezione” “Ogni uomo, soprattutto ogni bambino porta in sé incredibili potenzialità di vita, di adattamento e di azione” La tecnica dei sostegnibarriere(recours-barrières) Sperimentare ed esercitare il proprio potenziale di vita “La vita è una fiume. L’educatore non può opporsi al fiume. E’ nel senso e nel ritmo del fiume che deve preparare e costruire” L’educazione del lavoro I detti di Mathieu Gli invarianti pedagogici Il lavorare insieme per scoprire la fraternità La vera fraternità è quella del lavoro: non si scordano mai gli individui con i quali- bambini o uomini- ci si è dedicati a un lavoro-gioco, perché allora , nel corso di tale lavoro, si compiono gli stessi gesti funzionali e talvolta rituali, si partecipa alle stesse emozioni e le stesse gioie. Crea collaborazione, mutuo-aiuto, attività comune, ricerca comune, rispetto reciproco. Si costruiscono legami: da quel momento il bambino è diventato un uomo nella misura in cui è un creatore. Relazione educativa e rapporti di potere Invariante 2:”Essere più grande non significa essere per forza al di sopra degli altri” sopprimere il palco: vi troverete a livello dei bambini. Li vedrete con degli occhi , non di pedagogo o di capo, ma con degli occhi d'uomo e di bambino, così ridurrete immediatamente, lo scarto pericoloso che esiste, nelle classi tradizionali, tra allievo e maestro. Se, per motivi amministrativi , non potete togliere il palco per farne per esempio un tavolo di esposizione e di lavoro, raccomandiamo comunque di detronizzare la scrivania del maestro, di metterla a livello dei bambini, in un posto dove non disturba, e non necessariamente di fronte ai bambini. Il palco e la cattedra sono degli elementi indispensabili della pedagogia tradizionale dove lo sproloquio è re, con le lezioni, le spiegazioni, le interrogazioni che si praticano effettivamente con così tanta autorità ed efficienza che non si è a livello di coloro che ascoltano. Aggiungiamo che la situazione di lotta tra maestri e allievi necessita la sorveglianza, l'autorità e la disciplina con questa sopra-elevazione materiale e simbolica. Mettetevi a livello dei vostri allievi. Penetrerete pienamente nella pedagogia moderna. Sarete portati voi stessi a riflettere e ad iniziare la riconsiderazione dei vostri atteggiamenti e del vostro comportamento pedagogico. L’importanza del lavoro: un lavoro non alienato Dal gioco-lavoro al lavoro-gioco (ispirazione Ovide Decroly: medico e educatore belga inventore del metodo globale di apprendimento) Potenziale di vita Desiderio di fare “Porre il bambino al centro delle cure pedagogiche , porre il lavoro-gioco al centro dell’attività infantile, dare la precedenza all’azione feconda rispetto al pensiero puramente speculativo: ecco la rivoluzione copernicana che dobbiamo compiere urgentemente in educazione” La nostra società e il rischio della ‘soluzione droga’ Freinet denuncia “il mondo attuale che uccide a tal punto l’originalità di pensiero a beneficio del conformismo gregario” Occorre ritrovare le grandi virtù della continuità umana; ritrovare ‘i saggi che, sotto il timo della falsa cultura, sanno ritrovare lo splendore delle ricche vegetazioni umane” “soltanto i bambini e i giovani sono in grado di salire arditamente verso le vette. Però è necessario non ostacolarli” “che l’uomo misuri con umiltà la propria effettiva potenza e le proprie possibilità” La scienza e i suoi errori: scienza senza coscienza “Il grave errore del comportamento medico è quello di non vedere le promesse di vita, di mancare di fiducia nella natura, nelle sue opere , nella sua potenza di reazione e di creazione” “lo scopo dell’educazione resta quello di umanizzare la nostra vita comune” La soluzione droga: il gioco-droga, “parente prossimo di quelle altre droghe che sono l’alcool, il tabacco, il cinema e la radio”: la soluzione droga è sempre una soluzione di impotenza e di abdicazione di fronte alle esigenze della vita Lo scolasticismo:una di quelle droghe:”Niente è più allettante per gli educatori, quanto lo scolasticismo; e niente è altrettanto pericoloso. Esso taglia l’albero alle radici , lo isola dal suolo che lo nutre. E’ necessario che noi ritroviamo la linfa” La civiltà dei robot Il rischio di un sistema che fa dell’uomo un robot che fa degli atti senza pensiero proprio, che si piega a “dei pensieri che sono iscritti in meccanismi ai quali non partecipa” “le acquisizioni non si fanno , come talvolta si crede , tramite lo studio delle regole e delle leggi, ma con l’esperienza.” Essere permeabile all’esperienza. “I voti e le classificazioni sono sempre un errore” “L’ordine e la disciplina sono necessari in classe”(Invariante 22)una tecnica di vita motivata e partecipata, la cooperazione scolastica “Si prepara la democrazia di domani con la democrazia a scuola. Un regime autoritario a scuola non può essere formatore di cittadini democratici” L’opposizione della reazione pedagogica L’ottimistica speranza nella vita “Educare non vuol dire riempire un vaso, ma accendere un fuoco”(Montaigne)