Cammina nel deserto Un uomo cammina nel deserto. E’ solo e disarmato. Da lontano vede un altro uomo che sta avanzando verso di lui. E’ ancora soltanto un puntino lontano. Chi sarà mai? Probabilmente si tratta solo di un viandante pacifico. Ma se invece fosse un malintenzionato? Se fosse – Dio non voglia – un rapinatore? L’uomo inizia a preoccuparsi. Sa di non avere che poche cose con sé: “Se volesse rapinarmi” si chiede “si accontenterebbe poi di quello che troverebbe nelle mie povere tasche? Magari il magro bottino potrebbe irritarlo e indurlo a farmi del male” pensa. A mano a mano che lo sconosciuto si avvicina, l’ansia del viandante cresce. “E se decidesse addirittura di uccidermi?” si domanda. La sua paura aumenta. Intanto lo sconosciuto si è fatto molto più vicino. Adesso l’uomo è terrorizzato. Fuggire è ora impossibile. Verrebbe raggiunto in un attimo. E poi per scappare dove? E’ solo, in mezzo al deserto. Quando il panico lo ha ormai paralizzato e si è rassegnato ad essere aggredito e forse ucciso, lo sconosciuto gli è ormai di fronte. E soltanto in quel momento, guardandolo finalmente negli occhi, il viandante si accorge che quell’uomo che lo aveva tanto spaventato, quell’uomo che lui temeva potesse ucciderlo, non era altri che suo fratello.” ”Non prestate ascolto a chi vi dice che i nostri fratelli sono diversi da noi. Non seguite quelli che praticano la strada dell’odio. Non credete a chi vi dice che con i vostri simili non esiste convivenza possibile.” Dal libro “Non chiedere perché” di Franco di Mare Rizzoli editore