NIETZSCHE: UMANO, TROPPO UMANO UN LIBRO PER SPIRITI LIBERI La casa di Nietzsche a Torino in piazza Carlo Alberto I LIBRI DI NIETZSCHE: IL RETROBOTTEGA DI UN MAESTRO DEL SOSPETTO Bisogna riservarsi una retrobottega tutta nostra, del tutto indipendente, nella quale stabilire la nostra vera libertà, il nostro principale ritiro e la nostra solitudine. Là noi dobbiamo trattenerci abitualmente con noi stessi, e tanto privatamente che nessuna conversazione o comunicazione con altri vi trovi luogo; ma spesso un giovane dimentica così ciò che è più degno di essere appreso e conosciuto — se stesso, e rimane per tutta la vita un partigiano. Bisogna ahimè superare molta noia, versare molto sudore prima di trovare i propri colori, il proprio pennello, la propria tela! — E neanche allora si è maestri nella propria arte di vivere — ma almeno si è padroni nella propria officina. (266./II) . . . quando ne ebbi bisogno, mi inventai anche gli «spiriti liberi», . . . avevo bisogno della loro compagnia per restare di buon umore in mezzo a cose cattive (malattia, solitudine, estraneità, accidia, inattività), come buoni compagni e fantasmi, coi quali si parla e si ride quando si ha voglia di parlare e di ridere, ma che si mandano al diavolo quando diventano noiosi . . . (2/pr) I LIBRI DI NIETZSCHE: IL RETROBOTTEGA DI UN MAESTRO DEL SOSPETTO Gli altri formano l'uomo; io lo descrivo, e ne presento un esemplare assai mal formato, . . È una registrazione di diversi e mutevoli eventi e di idee incerte e talvolta contrarie: sia che io stesso sia diverso, sia che io colga gli oggetti secondo altri aspetti e considerazioni. . . . Se la mia anima potesse stabilizzarsi, non mi saggerei, mi risolverei: essa è sempre in tirocinio e in prova. Si deve parlare solo quando non è dato di tacere; e parlare solo di ciò che si è superato: tutto il resto è chiacchiera, ... . I miei scritti parlano solo dei miei superamenti: dentro ci sono «io», con tutto quel che mi fu nemico, ... Lo si indovina: ho già molto, sotto di me ... (1/pr II) Anch'io sono stato agli Inferi, come Odisseo, e ci tornerò anche spesso; e non solo agnelli ho offerto per poter parlare con alcuni morti, piuttosto non ho risparmiato il mio stesso sangue. Furono quattro le coppie che non si negarono a me, che immolavo: Epicuro e Montaigne, Goethe e Spinoza, Platone e Rousseau, Pascal e Schopenhauer. (408/II) I LIBRI DI NIETZSCHE: IL RETROBOTTEGA DI UN MAESTRO DEL SOSPETTO . . . che il saggio debba nell'intimo separar la sua anima dalla folla e mantenerla libera e capace di giudicare liberamente le cose; ma quanto all'esteriore, debba seguire interamente i modi e le forme acquisite. La società non sa che farsene dei nostri pensieri; ma quello che resta, cioè le nostre azioni, il nostro lavoro, i nostri beni e la nostra propria vita, bisogna prestarlo e abbandonarlo al suo servizio e alle opinioni comuni . . . Io dico la verità, non quanto voglio, ma quanto oso dirla; e l'oso un po' di più invecchiando, poiché mi sembra che l'uso conceda a quest'età una maggiore libertà di chiacchierare e una maggiore indiscrezione nel parlare di sé. Non dovrebbe forse essere imminente un'importante trasformazione di queste opinioni, ora che sempre meglio si comprende come proprio nella considerazione più personale possibile sia anche la massima utilità collettiva, sicché proprio l'agire strettamente personale corrisponde all'attuale concetto di moralità (come utilità generale)? (95/I) io stesso non credo che qualcuno abbia mai guardato nel mondo con un sospetto altrettanto profondo .... e chi indovini solo alcune delle conseguenze insite in ogni profondo sospetto, qualcosa dei brividi e delle paure dell'isolamento cui è condannato chiunque sia affetto da una assoluta diversità di sguardo ... (1/pr) L’ASSOLUTA DIVERSITÀ DI SGUARDO istigazione a sovvertire consueti apprezzamenti e apprezzate consuetudini istigatore sfiducia persino contro la morale amorale Coraggio , audacia vile sospettoso una scuola del sospetto, anzi del disprezzo sprezzante nemico amico affinità di sguardo (1/pr) diversità di sguardo UMANO TROPPO UMANO Il protagonista Lo spirito libero L’antagonista Lo spirito vincolato LO SPIRITO LIBERO COME MODELLO Che, prima o poi, tali spiriti liberi possano esistere realmente, che la nostra Europa possa avere, tra i suoi figli di domani e dopo, tali compagni intrepidi e allegri, corporei e tangibili e non solo, come nel mio caso, schemi e giochi d'ombre da romiti, di questo vorrei essere l'ultimo a dubitare. Li vedo già venire, lentamente, lentamente; e potrò forse contribuire ad accelerarne l'avvento descrivendo in anticipo sotto quali destini li vedo nascere, per quali vie li vedo giungere? (2/pr) posto che non esista un altro mondo metafisico, e che tutte le interpretazioni, derivate dalla metafisica, dell'unico mondo che conosciamo siano per noi inservibili, con quali occhi guarderemmo agli uomini e alle cose? . . . . . . è possibilissimo che un giorno gli uomini diventino a tale riguardo generalmente scettici; allora la questione sarà: come si configurerà la società umana sotto l'influsso di un tale modo di pensare? (21/I) SPIRITO LIBERO VS SPIRITO VINCOLATO MOTIVAZIONI VS FEDE Vien detto spirito libero colui che pensa in modo diverso da come ci si aspetterebbe in base alle sue origini, al suo ambiente, al suo ceto sociale e al suo ufficio, o in base alle opinioni dominanti. Egli è l'eccezione. (225/I) Lo spirito vincolato prende posizione non per qualche motivo, ma per consuetudine ... (le) ha accettate senza alcun motivo . . . (226/I) . . . gli spiriti vincolati sono la regola; (225/1) . . non appartiene all'essenza dello spirito libero l'avere opinioni più giuste, ma piuttosto l'essersi distaccato dalla tradizione, con fortuna o con insuccesso. Di solito, però, egli avrà dalla sua parte la verità, o almeno lo spirito di ricerca della verità: egli esige motivi, gli altri fede. (225/I) L‘abitudine a principi intellettuali non motivati vien detta fede (226/I) LA FEDE Le classi, il matrimonio, l'educazione, il diritto, tutto questo ripone la propria forza e durata unicamente nella fede che gli spiriti vincolati gli prestano — dunque nell'ASSENZA DI MOTIVAZIONI, o per lo meno nel RIFIUTO DI METTERLE IN QUESTIONE (227/I) Devi credere in questo Ti farà bene (vero) (utile) Perché? Perché? Ti farà bene È vero (utile) (vero) Il contenuto della nostra coscienza è tutto ciò che negli anni dell'infanzia ci veniva regolarmente richiesto senza un motivo da persone che veneravamo o temevamo. Dalla coscienza viene dunque stimolato quel senso del dovere («questo debbo fare, e non fare quello») che NON CHIEDE: PERCHÉ DEBBO? . . . La FEDE NELL’AUTORITÀ è la fonte della coscienza: questa non è dunque la voce di Dio nel cuore dell'uomo, ma la voce di alcuni uomini nell'uomo.(52/II) LO SPIRITO VINCOLATO: UNA RIPETIZIONE l'individuo viene trattato come se fosse sì qualcosa di nuovo, ma dovesse diventare una ripetizione (228/I) La concezione dell'abituale come condizione dell‘esistenza Fede Idee Abitudini Costumi (97/I) L‘abitudine a principi intellettuali non motivati vien detta FEDE (226/I) Azioni Si fa quanto è abituale più facilmente, meglio, dunque più volentieri; vi si prova piacere, e si sa per esperienza che l'abituale è collaudato, dunque è utile; . . . Il COSTUME è perciò l'unione del piacevole e dell'utile, e per giunta non esige riflessione (97/I) Abitudini Mancanza d’indipendenza Fede Idee Costumi Azioni Manca la conoscenza delle molte possibilità d’azione La mancanza di indipendenza nelle opinioni, resa istinto dall'abitudine (228/1) Egli infatti presume di dover notare e riconoscere in ogni caso la dipendenza non appena la subisce, con il presupposto che egli vive normalmente nell'indipendenza e che, se eccezionalmente la perdesse, sentirebbe immediatamente un contrasto del sentimento. — E se invece fosse vero il contrario: che egli vive sempre in una molteplice dipendenza ma si ritiene libero quando, a causa della lunga abitudine, non sente più il peso delle catene? Solo per le nuove catene egli soffre ancora: — «libertà del volere» non significa altro che non sentire nuove catene. (10/II) All'uomo dal carattere forte manca la conoscenza delle molte possibilità e direzioni dell'agire; il suo intelletto non è libero, è vincolato, perché in un determinato caso gli mostra forse solo due possibilità; . . . . L'educazione impartita dall'ambiente vuol rendere ogni uomo non libero, mettendogli davanti agli occhi sempre il minor numero di possibilità. (228/1) Abitudini Mancanza d’indipendenza Fede Idee Costumi Azioni Manca la conoscenza delle molte possibilità d’azione Riconoscimento 1 - Attivo come essere generico Buona coscienza se queste azioni armonizzano con i principi degli spiriti vincolati, ottengono riconoscimento e inoltre producono in chi le compie il sentimento della buona coscienza. (228/I) sono attivi come funzionari, commercianti, dotti, cioè come esseri generici, non come uomini affatto determinati, singoli, unici; sotto questo punto di vista sono pigri. E la disgrazia degli attivi, il fatto che la loro attività sia quasi sempre un po' insensata. . Gli attivi rotolano come rotola la pietra, con meccanica stupidità. . . chi infatti non ha per sé i due terzi della sua giornata, è uno schiavo, qualunque cosa sia, politico, commerciante, funzionario, dotto. (283/I) Abitudini Mancanza d’indipendenza Fede Idee Costumi Azioni Manca la conoscenza delle molte possibilità d’azione Riconoscimento 1 - Attivo come essere generico Buona coscienza 2 - Convinto di possedere la verità assoluta La convinzione è la fede di possedere, in un qualche punto della conoscenza, la verità assoluta . . . Il presupposto di ogni credente di qualsivoglia tendenza era di non poter essere confutato; se gli argomenti di confutazione si dimostravano molto forti, gli restava pur sempre da calunniare la ragione in genere, e forse persino da inalberare il «credo quia absurdum est» come vessillo del più spinto fanatismo. Non è la lotta delle opinioni che ha reso la storia così violenta, ma la lotta della fede nelle opinioni, cioè la lotta delle convinzioni. (630/I) Abitudini Mancanza d’indipendenza Riconoscimento Buona coscienza Fede Idee Costumi Azioni Manca la conoscenza delle molte possibilità d’azione 1 - Attivo come essere generico 2 - Convinto di possedere la verità assoluta Colpevole Ogni fatto naturale al quale l'uomo colleghi l'idea di 3 - Represso malvagità e di colpa (come ancor oggi, ad esempio, Disprezzo di sè Disprezzo delle egli suole fare riguardo alle cose erotiche), disturba e + cose vicine offusca la fantasia, rende lo sguardo sfuggente, ci si viene a contrapporre a chi si induce l'uomo a prendersela con se stesso e lo rende preoccupa di cose che non lo insicuro, gli toglie la fiducia in sé. Persino i suoi sogni riguardano. In realtà, riguardano lo ne ricevono un sapore di coscienza tormentata. spirito libero ormai solo quelle cose — L'artificio delle religioni e delle metafisiche che e quante! — che non lo preoccupano vogliono l'uomo malvagio e colpevole per natura è più... Queste cose vicine e vicinissime, quello di rendergli sospetta la natura e di far così come gli appaiono mutate! di quale diventare cattivo lui stesso: egli impara infatti a lanugine e incanto si sono rivestite nel sentirsi cattivo, dal momento che non può spogliarsi dell'abito della natura. (141/I) frattempo! (4/pr) Abitudini Mancanza d’indipendenza Fede Idee Costumi Azioni Manca la conoscenza delle molte possibilità d’azione S'ingenera così l'apparenza che la morale non sia nata Riconoscimento dall'utilità; mentre in 1 - Attivo come essere generico origine essa è l'utilità della Buona coscienza società, che a gran fatica si 2 - Convinto di possedere la verità assoluta è affermata contro tutte le Colpevole private e si preparato è fatta Il terreno per ogniutilità moralità può esser 3 - Represso superiore solo quando un considerare individuo più grande oadun Disprezzo di sè e essecome . . . (40/II) individuo collettivo, la società o lo Stato, 4 Impersonale delle cose vicine sottomette i singoli, quindi li estrae dal loro e li ordinamorale in unal'impersonalità; associazione. La Sino ad ora si è considerato come vero segnoisolamento distintivo dell'azione moralitàdell'utile è preceduta dalla quella costrizione, anzialla essa ed è dimostrato che all'inizio fu la considerazione generale in base è per un certo periodo costrizione, alla quale si lodavano e onoravano tutte le azionistessa impersonali. quale ci si considerazione rimette per evitare il dolore. Noi tutti siamo ancora affetti da una troppo scarsa di quanto in Più noitardi è diventa costume, poi libera personale, esso è malamente sviluppato — essa confessiamocelo: il nostro spiritoobbedienza, ne è stato e infine istinto:a allora è legatadi al distolto con la forza, e offerto in sacrificio allo Stato,quasi alla scienza, quantoessa abbisognava come aiuto, come se fosse il male che doveva venirpiacere, sacrificato. (95/I)ogni cosa che sia da tempo abituale e naturale — e si chiama virtù. (99/I) LO SPIRITO VINCOLATO Abitudini • Mancanza d’indipendenza Idee Costumi Azioni Manca la conoscenza delle molte possibilità d’azione Riconoscimento 1 - Attivo come essere generico Buona coscienza 2 - Convinto di possedere la verità assoluta Colpevole 3 - Represso Disprezzo di sè e delle cose vicine Fede 4 - Impersonale DALLO SPIRITO VINCOLATO ALLO SPIRITO LIBERO Il retrobottega dello spirito vincolato Il retrobottega dello spirito libero IPOTESI Solitudine Prospettive degli altri Cattiva coscienza ? Innocente Riconoscimento Cambiare prospettiva Fiducia in sé Buona coscienza ? Colpevole Errori di prospettiva Amare le cose vicine Quando il tuo sguardo sarà Necessario è solo che egli divenuto forte abbastanza da comprenda chiaramente quali vedere il fondo dell'oscuro pozzo appigli lo tennero legato a quel del tuo essere e delle tue partito o a quella religione, e conoscenze, allora forse, nel suo che essi non lo fanno più, quali specchio, per te saranno visibili propositi lo hanno spinto verso anche le lontane costellazioni di quelli e ora lo portano delle culture di domani (292/I) altrove. (82/II) Repressione Disprezzo di sè Disprezzo delle cose vicine . . . l'uomo ci si è venuto a trovare non per sua se queste azioni armonizzano con i «colpa» e «peccato», ma per una serie di errori principi degli spiriti vincolati, della ragione; che era per un difetto dello ottengono riconoscimento e inoltre specchio se il suo essere gli appariva oscuro e producono in chi le compie il odioso a tal punto, e che quello specchio era sentimento della buona coscienza. opera sua, l'opera molto imperfetta della (228/I) fantasia e del giudizio umani. (133/I) IL LAVORO NEL RETROBOTTEGA: L’INDAGINE PSICOLOGICA-STORICA + INDAGINE PSICOLOGICA STORICA L'immediata E Quando mentre con osservazione tutte le tuesarà forze di divenuto sévorrai non basta spiare in anticipo a conoscere indaquale nodo seilstessi: il futuro ci occorre sarà la il tuo sguardo forteaffatto abbastanza vedere fondo dell'oscuro storia, ancora la tuaevita acquisterà valore di allora strumento mezzo la conoscenza. pozzo annodato, del tuo essere delle tue conoscenze, forse,e nel suoper specchio, per te poiché E saranno in mano il passato tua farcontinua sì che le tutto a fluire quel in che noi haiinvissuto: cento onde; tentativi, noi vie stessi false, anzierrori, non siamo illusioni, nulla visibili anche lontane costellazioni delle culture di domani. Credi che una se passione, nonsimile, quello amore che euno istante speranza, persimile, si istante dissolvano percepiamo nel tuo difine questo senza fluire. resti. EQuesto persinofine qui, è quando di non vita con scopo sia troppo faticosa e priva di vantaggi? Allora vogliamo diventare discendere tu imparato stesso una il che fiume necessaria dell'apparentemente catena anelli più della nostro cultura, e personale e di concludere essere,davale il hai ancora non esiste mieledipiù dolce della conoscenza, detto questa di necessità Eraclito: nessuno alla necessità scende del due cammino volte nello dellastesso cultura fiume. universale. (223/II) Capire i motivi per cui si è accettato un’ideologia Osservazione di sè Religione Consapevolezza dell’umano Metafisica Storia Prospettivismo noi siamo quello che istante egli deve arrivare a una giustificazione storica, come pure L'epoca in cuicostellazioni con rincrescimento ti senti precipitato, ti Capire le lontane delle culture di domani per istante percepiamo del psicologica, rappresentazioni (religione e chiama beatodi pertaliquesta fortuna; ti grida che sarai fluire del passato che metafisica), deve riconoscere come lì sia uomini venuto diil ancora partecipe di esperienze alledi quali continua a fluire in noi in massimo l'umanitàforse e come, senza questo epoche incentivo più tardeperdovranno rinunciare. Non cento onde movimento all'indietro, ci si ancora priverebbe dei amigliori disprezzare di essere stato religioso; valuta Necessario è solo che egli comprenda chiaramente quali appigli lo tennero legato quel risultati sinora raggiunti dall'umanità. più illuminati appieno quale genuino accesso tu abbia ancora avuto partito o a quella religione, e che essi non lo fanno più, quali propositi lo... hanno spinto solo aappunto liberarsi metafisica e a eguardare all'arte. Forte didalla queste esperienze, non puoi ad tu verso di quelli e orasaggi, lo portano altrove. (82/II) Non si può diventar se nonarrivano abbiamo amato arte e religione come madre nutrice. essa con con superiorità: qui,non come percorrere maggiorseconsapevolezza tratti del Ma si deve guardare al di là di esse, sapersene svezzare; simentre rimane inanche loroenormi balia, li si all'ippodromo, è pur necessario girare al termine della cammino dell'umanità passata? (292/I) può comprendere. pista. (20/I) LO SPIRITO LIBERO Abitudini Mancanza d’indipendenza Indipendenza Fede Idee Costumi Azioni Manca la conoscenza delle molte possibilità d’azione Conoscenza delle molte possibilità d’azione Motivazioni Ricerca Idee Azioni Azioni Tutto ciò1che è abituale tesse personale intorno a noi personali una ragnatela che diventa sempre più - Attivo come essere solida: e presto ci completa accorgiamo che i filiquanto son lacci, e che enoi stessi Paragonato a colui che hatutto dalla suadiventati parte tradizione per agirevi stiamo Far di sé una persona e, in si fa, la tener presente il massimo bene diinessa: lo spiritodi . . . avrà dalla sua parte . .del . almeno lo sangue. Per mezzo come il ragno vilibero simotivi, è impigliato e deve nutrirsi suo in stesso non ha bisogno lo spirito libero debole, questo porta molto più inche là che non i compassionevoli motiè esempre azioni favore degli altri. . . . spirito di ricerca della verità: egli esige motivi, gli altri questo lo spirito libero odia ogni regola e abitudine, tutto quel che ha di durata ed è ora soprattutto nelle azioni; egli conosce infatti trasformazione troppi motivi e di punti Non dovrebbe forse essere imminente un'importante queste opinioni, (strappa 225/I) per sempre di nuovo, con (230/I dolore, rete che lo avvolge: ed questo hafede. perciò la mano insicura, maldestra. ) lapiù che definitivo, semprevista, meglio si comprende come proprio nella considerazione personale possibile sia benché, in seguito a ciò, egli debba soffrire di molte grandi e piccole ferite. — Poiché, anche la massima utilità collettiva, sicché proprio l'agire strettamente personale corrisponde quei filiconcetto deve strapparli via da sé, dal suo generale)? corpo, dalla(95/I) sua anima. Egli deve imparare ad all'attuale di moralità (come utilità amare dove prima odiava, e viceversa. (427/I) LO SPIRITO VINCOLATO Abitudini • Mancanza d’indipendenza Idee Costumi Azioni Manca la conoscenza delle molte possibilità d’azione Riconoscimento 1 - Attivo come essere generico Buona coscienza 2 - Convinto di possedere la verità assoluta Colpevole 3 - Represso Disprezzo di sè e delle cose vicine Fede 4 - Impersonale DALLO SPIRITO VINCOLATO ALLO SPIRITO LIBERO Il retrobottega dello spirito libero IPOTESI Solitudine Prospettive degli altri Cattiva coscienza ? Innocente Cambiare prospettiva Fiducia in sé Amare le cose vicine Il retrobottega dello spirito vincolato Riconoscimento Buona coscienza ? Colpevole Errori di prospettiva Repressione Disprezzo di sè Disprezzo delle cose vicine LO SPIRITO LIBERO Abitudini Mancanza d’indipendenza Indipendenza Fede Idee Costumi Azioni Manca la conoscenza delle molte possibilità d’azione Conoscenza delle molte possibilità d’azione Motivazioni 1 - Attivo come essere personale Ricerca Azioni personali Idee Azioni LO SPIRITO LIBERO: LA GRANDE LIBERAZIONE Spirito vincolato incatenato ai doveri Rispetto, timore , gratitudine per il terreno e per il santuario Abitudini, costumi Si può presumere che uno spirito nel quale il tipo del «libero spirito» sia destinato a giungere a piena e dolcissima maturazione, abbia avuto il suo evento decisivo in una grande separazione, e che esso prima apparisse uno spirito tanto più legato e costretto per sempre al suo cantuccio e alla sua colonna. (3/pr) Che cosa lega più saldamente? Quali vincoli è quasi impossibile infrangere? Per uomini di specie alta ed eletta saranno i doveri: il rispetto, che è proprio della gioventù, il timore e la sensibilità per tutto ciò che è da sempre venerato e ritenuto degno, la gratitudine per il terreno da cui sono cresciuti, per la mano che li ha guidati, per il santuario dove hanno imparato a pregare — i loro stessi momenti più alti li legheranno nel modo più saldo, li obbligheranno nel modo più duraturo. (3/pr) LO SPIRITO LIBERO: LA GRANDE LIBERAZIONE 1 – LO STRAPPO (3/pr) prima esplosione di forza e di volontà di autodeterminazione, di auto-posizione di valori, questo volere una volontà libera Per simili incatenati la grande liberazione giunge improvvisa ... la giovane anima viene scossa, strappata via, divelta ... un impulso, un impeto , una volontà, un desiderio di andar via da «qui», da questa «a casa» . . . e questo «qui», questo «a casa» è tutto quello che sinora la giovane anima aveva amato! Una paura e una diffidenza improvvisa verso ciò che essa amava, un lampo di disprezzo verso quel che per essa significava «dovere», Tutto ciò che amava Doveri 1 - diffidenza, disprezzo, un desiderio ribelle, arbitrario, un odio per l'amore, uno sguardo sacrileghi indietro 2 - paura, un rossore di . . . come avventurieri e circumnavigatori di quel mondo interiore che si chiama «uomo», come misuratori di ogni essere «più in alto» e di ogni «sovrapporsi» reciproco che ugualmente caratterizza l'«uomo», penetrando ovunque, quasi senza paura . . . (10/I) Il viandante La talpa vergogna 3 - un'esultanza per averlo fatto, un ebbro, esultante brivido interiore nel quale si rivela una vittoria LO SPIRITO LIBERO: LA GRANDE LIBERAZIONE 2 – LA MALATTIA (3/pr) sospetto Rovesciamento valori scetticismo . . . selvaggi tentativi e bizzarrie con cui l'affrancato, il liberato cerca ora di dimostrare a se stesso la propria signoria sulle cose! . . . egli rovescia ciò che SCOPRE E TROVA PROTETTO DA UN QUALCHE PUDORE; vuol SPERIMENTARE COME APPAIONO QUESTE COSE QUANDO LE SI ROVESCIA. C'è ARBITRIO . . . quando, curioso e tentatore, STRISCIA ATTORNO A QUANTO C'È DI PIÙ PROIBITO. Sullo sfondo . . . del suo vagabondare . . . si erge il punto interrogativo di una CURIOSITÀ SEMPRE PIÙ RISCHIOSA. «Non si possono sovvertire tutti i valori? e il bene, non è forse il male? e dio non è una raffinata invenzione del diavolo? In fondo, forse, non è tutto falso? E se noi siamo ingannati, non siamo forse, appunto per questo, anche ingannatori? non dobbiamo essere anche degli ingannatori?» Lo circonda e lo stringe la solitudine, sempre più minacciosa, soffocante, angosciosa, dea terribile e mater saeva cupidinum — ma oggi, chi sa cosa sia la solitudine?... LO SPIRITO LIBERO: LA GRANDE LIBERAZIONE 3 – LA CONVALESCENZA Da questo morboso isolamento, dal deserto di tali anni di esperimenti, ancor lungo è il cammino . . . uno stato intermedio A - Voli d'uccello nelle fredde altezze (4/pr) Scetticismo Pessimismo . . . pallida delicata luce e una solare felicità, un sentimento di aver acquisito libertà e fierezza d'uccello, e anche una VISIONE AEREA DELLE COSE; qualcosa di diverso, che nasce dalla combinazione di CURIOSITÀ e di lieve DISPREZZO. . . . Si vive, sciolti ormai dalle catene dell'amore e dell'odio, senza si e senza no, liberamente avvicinandosi e allontanandosi, ma preferendo SGUSCIAR VIA, SOTTRARSI, SFARFALLEGGIARE, volando ancora via, ancora in alto; Personalitàlegata legataallo allastrappo disperazione Taciturnità e Personalità per lavisto propria si è viziati, come chiunque abbia unadebolezza volta sotto di sé unasolitudine varietà immensa di Aleggi sopra te stesso cose — e CI SI VIENE A CONTRAPPORRE A CHI SI PREOCCUPA DI COSE CHE NON LO RIGUARDANO. In realtà, riguardano lo spirito libero ormai solo quelle cose — e quante! — che non lo preoccupano più... egli quasi non aveva osato chiedersi: «Perché così isolato, così solo? rinunciando a tutto quanto veneravo, persino alla disperazione? perché questa durezza, questa diffidenza, questo odio per le mie stesse virtù?» LO SPIRITO LIBERO: LA GRANDE LIBERAZIONE 3 – LA CONVALESCENZA B – Lucertole già mezzo rivolti alla vita (5/I) Interesse per sé e le cose vicine Cura pessimismo Egli è stato fuori di sé: non v'è dubbio. Solo ora egli VEDE SE STESSO, e quali sorprese non vi scopre! quali brividi mai provati! Quale felicità, persino nella stanchezza della vecchia malattia, nelle ricadute del convalescente! Che piacere prova, a sedere in silenziosa sofferenza, a intessere una trama di pazienza, a giacere al sole! Chi può capire meglio di lui la gioia dell'inverno, di una macchia di sole sul muro? . . . Un passo avanti nella guarigione: e lo spirito libero si accosta di nuovo alla vita, anche se lentamente, quasi a malincuore, con diffidenza. Intorno a lui tutto torna ad essere più caldo, più solare; IL SENTIMENTO DI SÉ E DEGLI ALTRI SI ACUISCE, e BREZZE DI OGNI SORTA SPIRANO INTORNO A LUI. Ha quasi la sensazione che solo ora i suoi occhi si aprano a ciò che è vicino. E stupito, e siede in silenzio: dov'era dunque? Queste COSE VICINE E VICINISSIME, COME GLI APPAIONO MUTATE! di quale lanugine e incanto si sono rivestite nel frattempo! . . . è una CURA radicale contro ogni PESSIMISMO . . . LO SPIRITO LIBERO: LA GRANDE LIBERAZIONE 4 – LA SALUTE (6/I) Dovevi diventare signore di te, signore anche delle tue virtù. Prima esse ti dominavano: ora possono Autodeterminazione solo essere uno strumento in mano tua, accanto ad altri strumenti. Dovevi acquistar potere sui tuoi pro a capire quantoec'è di prospettico in eDovevi contro,imparare e imparare a innestarli disinnestarli a Prospettivismo ogni definizione di superiore. valore — lo spostamento, la seconda del tuo scopo distorsione, teleologia degli spirito orizzonti e per giungere ea l'apparente quella matura libertà dello quanto altro di fa séparte del prospettico; einsieme anche quel che è dominio e vedere disciplina deli cuore Capacità di porre a scopo e misura Dovevi soprattutto con tuoi eocchi dove stupidità si di riferisce ogni latanto via perdi molti e opposti modi pensareossia —a alà, delle cose la vita più sviluppata l'ingiustizia raggiunge il che massimo grado: contrapposizione di valori, e tutto scapito quella e incontentabilità che dove interiore la vita amplitudine è meno sviluppata, più lo angusta, intellettuale con cuiericchezza si paga ogni contro. deriva dall'eccessiva . . , pro sino aogni quella manchevole, rozza, ciononostante nonepuò fare a Dovevi imparare a capire la necessaria ingiustizia insita sovrabbondanza forzee plasmatrici, meno di porsi a discopo misura delle risanatrici, cose e, per Vivere dell’esperimento in ogni pro e contro, l'ingiustizia come elemento ricostitutrici che è appunto il segno della amore di sopravvivenza, di sbriciolare in grande segreto, inscindibile dellaevita, e la vita stessamettendolo come salute, sovrabbondanza che conferisce allocondizionata spirito in Darsi all’avventura minutamente senza posa, dalla visione prospettica, sua libero il pericoloso privilegio di ingiustizia. poter vivere e questione, tutto quanto èe dalla più elevato, più grande dell'esperimento e di potersi dare all'avventura: il ricco;... privilegio dello spirito libero che si fa maestro! ESPERIMENTARSI VS SAGGIARSI Se la mia anima potesse stabilizzarsi, non mi saggerei, mi risolverei: essa è sempre in tirocinio e in prova. per giungere a quella matura libertà dello spirito che è dominio di sé e disciplina del cuore e insieme la via per molti e opposti modi di pensare — a quella interiore amplitudine e incontentabilità che deriva dall'eccessiva ricchezza . . , sino a quella sovrabbondanza di forze plasmatrici, risanatrici, ricostitutrici che è appunto il segno della grande salute, sovrabbondanza che conferisce allo spirito libero il pericoloso privilegio di poter vivere dell'esperimento e di potersi dare all'avventura: il privilegio dello spirito libero che si fa maestro! E con ciò, avanti sulla strada della saggezza, di buon passo e con fiducia! Comunque tu sia, servi a te stesso come fonte di esperienza! Sbarazzati del malcontento sul tuo essere, perdonati il tuo io, giacché in ogni caso hai in te una scala dai cento gradini, sulla quale puoi salire verso la conoscenza (292/I) LO SPIRITO LIBERO: LE PEREGRINAZIONI DEL VIANDANTE F Lo strappo volere una volontà libera u o Malattia Sospetto r Rovesciamento valori i d Convalescenza Scetticismo i Pessimismo s é Interesse per sé e le cose vicine R Salute Cura pessimismo i t Autodeterminazione o Prospettivismo r Capacità di porre a scopo e misura n o delle cose la vita più sviluppata i Fiducia in sè n ammalarsi al modo di questi spiriti liberi, restar s lungamente malati e poi, ancor più lentamente, é più lentamente, ritornar sani, o meglio «più sani». (5/I) Egli volge indietro lo sguardo con riconoscenza — riconoscenza per le sue peregrinazioni, per la durezza e autoestraneamento, per il suo guardar lontano e i suoi voli d'uccello nelle fredde altezze. Quanto è bene che non sia rimasto sempre «a casa», sempre «presso di sé», come un timido e ottuso perdigiorno! In mezzo vi saranno lunghi anni di convalescenza, anni pieni di variopinte trasformazioni, dall'incanto doloroso, dominati e guidati da una tenace volontà di guarigione che spesso già osa prender l'abito della salute. (5/pr) Sbarazzati del malcontento sul tuo essere, perdonati il tuo io, giacché in ogni caso hai in te una scala dai cento gradini, sulla quale puoi salire verso la conoscenza (292/I) LO SPIRITO LIBERO Indipendenza Motivazioni Riconoscimento Buona coscienza Colpevole Disprezzo di in sèsèe Fiducia delle cose vicine Amare le cose vicine Conoscenza delle molte possibilità d’azione Ricerca Azioni 1 - Attivo come essere personale personali Idee Azioni 2 - Convinto di2possedere la verità assoluta – Prospettivismo 33–- Capacità Repressodi porre a scopo e misura delle cose la vita più sviluppata 44--Autodeterminazione Impersonale LO SPIRITO LIBERO: L’INNOCENZA Gioia di vivere VS Senso del peccato Come, nel mondo antico, è stata impiegata una smisurata forza di spirito e di inventiva per accrescere con culti festosi la gioia di vivere, così, in epoca cristiana, una quantità di spirito altrettanto smisurata è stata votata a un altro scopo: l'uomo doveva sentirsi in ogni modo peccatore (141/1) IL SENSO DEL PECCATO Ogni fatto naturale al quale l'uomo colleghi l'idea di malvagità e di colpa (come ancor oggi, ad esempio, egli suole fare riguardo alle cose erotiche), disturba e offusca la fantasia, rende lo sguardo sfuggente, induce l'uomo a prendersela con se stesso e lo rende insicuro, gli toglie la fiducia in sé. . . (141/I) Natura uomo Insicurezza, mancanza di fiducia in sè Malvagia, colpevole Uomo si sente cattivo Bisogno di redenzione Dio Senso del peccato L'artificio delle religioni e delle metafisiche che vogliono l'uomo malvagio e colpevole per natura è quello di rendergli sospetta la natura e di far così diventare cattivo lui stesso: egli impara infatti a sentirsi cattivo, dal momento che non può spogliarsi dell'abito della natura. Dopo aver vissuto a lungo in ciò che è naturale, egli a poco a poco si sente gravato da un tale fardello di colpe, che occorrono potenze sovrannaturali per sollevare quel peso; così fa la sua comparsa quel bisogno di redenzione che corrisponde a una colpevolezza nient'affatto reale, bensì immaginaria . (141/I) IL SENSO DEL PECCATO resta probabilmente ancora quel disagio, molto aderente e affine alla paura del castigo della giustizia umana o del disprezzo degli uomini; il disagio dei rimorsi di coscienza. . . (133/1) Al cristiano che paragona la sua natura con quella di Dio, accade come a don Chisciotte, che non stima abbastanza il suo valore perché ha in mente le gesta prodigiose degli eroi dei romanzi cavallereschi: l'unità di misura, nell'uno e nell'altro caso, appartiene al regno della favola. (133/1) Natura uomo Malvagia, colpevole Uomo si sente cattivo Bisogno di redenzione Rimorsi di coscienza Dio Insicurezza, mancanza di fiducia in sè Paura del castigo Paura del disprezzo degli uomini Senso del peccato Ma, se cade l'idea di Dio, cade anche il senso del «peccato» come infrazione alle prescrizioni divine, come macchia in una creatura consacrata a Dio.. . . Se infine l'uomo arriva anche ad acquisire la convinzione filosofica della incondizionata necessità e della totale irresponsabilità di tutte le azioni e ad assimilarla nella carne e nel sangue, sparisce anche quell'ultimo residuo di rimorsi . (133/1) LA RESPONSABILITÀ Da ultimo si scopre che nemmeno questo essere può dirsi responsabile, in quanto è in tutto e per tutto una conseguenza necessaria, e concresce dagli elementi e influssi di cose passate e presenti: quindi l'uomo non può essere considerato responsabile per nulla, né per il suo essere né per i suoi motivi né per le sue azioni né per i suoi effetti. (39/I) Picchiare un bambino a scuola era sino a 60-70 anni fa una comportamento ritenuto corretto, anzi in determinati casi il ricorso a punizioni corporali era ciò che caratterizzava il “buon maestro” . Possiamo ritenere “responsabili” i maestri che ricorrevano a tali metodi? Quando la scuola diventerà una festa (una festa di spiriti liberi) come saranno giudicati i metodi di chi utilizzava interrogazioni, voti, bocciature, voti di condotta, ecc... Anzi, in un certo senso, ancor oggi tutte le azioni sono stupide, perché il grado di intelligenza attualmente raggiungibile verrà sicuramente superato: e allora, a guardare indietro, tutto il nostro agire e giudicare apparirà così limitato e avventato, come limitato e avventato appare oggi a noi l'agire e il giudicare di popolazioni arretrate e selvagge. (107/I) Li vedo già venire, lentamente, lentamente; e potrò forse contribuire ad accelerarne l'avvento descrivendo in anticipo sotto quali destini li vedo nascere, per quali vie li vedo giungere? (2/pr) KIERKEGAARD: DALL’INNOCENZA ALLA COLPEVOLEZZA KIERKEGAARD L'innocenza è ignoranza. Nell'ignoranza l'uomo non è determinato come spirito ma è determinato psichicamente nell'unione immediata colla sua naturalità . . . Il divieto angoscia Adamo, poiché il divieto sveglia in lui la possibilità della libertà . . . cioè la possibilità angosciante di potere . . . Se il divieto sveglia il desiderio, allora anche la parola della pena deve svegliare l'idea del terrore possibilità di potere peccato rimorso desiderio terrore pentimento angoscia divieto divino innocenza + Ignoranza pena immediatezza naturale non consapevolezza bambino colpa conoscenza riflessione spirituale consapevolezza adulto NIETZSCHE: DALLA COLPEVOLEZZA ALL’INNOCENZA NIETZSCHE Ma, se cade l'idea di Dio, cade anche il senso del «peccato» come infrazione alle prescrizioni divine. . . (133/1) ESecon avanti sulla strada saggezza, di buon passo e con fiducia! Comunque si è ciò, capito come la colpa siadella «venuta al mondo», cioè per gli errori della ragione, a tu sia, servi te stesso comegiudicano fonte di esperienza! malcontento tuo causa dei aquali gli uomini il prossimo,Sbarazzati e anche sedel stessi, molto piùsul neri e essere, perdonati il tuo io, giacché in ogni hail'intero in te una scala daine cento gradini, sulla quale cattivi di quanto effettivamente noncaso siano; sentimento risulta così alquanto puoi salire verso la conoscenza. . . . E mentre conintutte le gloria tue forze vorrai spiare rasserenato, e uomini e mondo si presentano inoltre una tal di innocenza, che in anticipo in quale nodo il sin futuro sarà ancora di annodato, tua vita acquisterà valore uno ne risente benessere nel più profondo sé. Nella la natura, l'uomo è sempre il di strumento mezzo perfanciullo la conoscenza. fanciullo inesé. Questo può ben fare, a volte, un sogno triste e angoscioso; ma, Quando il tuogli sguardo divenuto abbastanza da vedere il fondo dell'oscuro quando riapre occhi, sisarà rivede sempreforte in paradiso. (124/I) pozzo del tuo essere e delle tue conoscenze, allora forse, nel suo specchio, per te saranno visibili anche le lontane costellazioni delle culture di domani. (292/I) divieto divino immediatezza non consapevolezza + pena possibilità di potere desiderio Angoscia morte di Dio (nichilismo) terrore peccato ignorante naturale bambino rimorso pentimento angoscia innocenza innocenza colpa riflessione consapevolezza conoscenza naturale spirituale adulto bambino DALL’UOMO MORALE ALL’UOMO SAGGIO un'abitudine nuova, a comprendere, a non amare, non odiare, a guardare dall'alto si radica a poco a poco in noi sullo stesso terreno, e tra qualche millennio sarà forse tanto potente da dare all'umanità la forza di produrre l'uomo saggio e innocente (consapevole della sua innocenza) con la stessa regolarità con cui oggi produce l'uomo non saggio, non giusto, consapevole della propria colpa — ovvero il necessario preludio di quello, non il suo contrario. Uomo morale Amare / odiare Uomo saggio Comprendere / guardare dall’alto Consapevole della sua colpa Consapevole della sua innocenza Non giusto giusto LO SPIRITO LIBERO Indipendenza Solitudine Cattiva coscienza Innocenza Colpevole Fiducia in sè Amare le cose vicine Conoscenza delle molte possibilità d’azione Motivazioni 1 - Attivo come essere personale Ricerca Azioni personali 2 – Prospettivismo 3 – Capacità di porre a scopo e misura delle cose la vita più sviluppata 4 - Autodeterminazione Idee Azioni LO SPIRITO LIBERO: LA SOLITUDINE E L’AMICIZIA Lo circonda e lo stringe la solitudine, sempre più minacciosa, soffocante, angosciosa, dea terribile e mater saeva cupidinum — ma oggi, chi sa cosa sia la solitudine?... egli quasi non aveva osato chiedersi: «Perché così isolato, così solo? rinunciando a tutto quanto veneravo, persino alla disperazione? perché questa durezza, questa diffidenza, questo odio per le mie stesse virtù?» Che piacere prova, a sedere in silenziosa sofferenza, a intessere una trama di pazienza, a giacere al sole! Ma ciò che mi è sempre stato estremamente necessario, per curarmi e ristabilirmi, era credere di non essere solo a tal punto, di non vedere da solo — un incantevole sospetto di affinità e di uguaglianza nel vedere e nel desiderare, un acquietarmi nella fiducia di un'amicizia, una cecità a due senza sospetti e punti interrogativi, un godere dei primi piani, delle superfici, di quanto è vicino, vicinissimo, di tutto ciò che ha colore, pelle e appariscenza. (1/pr) LO SPIRITO LIBERO: LA CATTIVA COSCIENZA E L’AFFINITÀ DI SGUARDO — un incantevole sospetto di affinità e di uguaglianza nel vedere e nel desiderare, un acquietarmi nella fiducia di un'amicizia, una cecità a due senza sospetti e punti interrogativi VILTA’ = 1. ant. o letter. a. Il fatto, la condizione e istigatore la caratteristica di avere scarso valore e pregio b. Umiltà di origine e di amorale condizione sociale Coraggio , viltà c. Bassezza d’animo audacia 2. a. Riferito a persona, sospettoso l’essere vile, il mancare di coraggio e fermezza sprezzante http://www.treccani.it/vocabol nemico amico ario/vile/ affinità di sguardo diversità di sguardo LO SPIRITO LIBERO Indipendenza Amicizia Solitudine Conoscenza delle molte possibilità d’azione Motivazioni 1 - Attivo come essere personale sospetto di affinità Cattiva coscienza nel vedere e nel desiderare 2 – Prospettivismo Innocenza Fiducia in sè Ricerca Azioni personali 3 – Capacità di porre a scopo e misura delle cose la vita più sviluppata Amare le cose vicine motivazioni scelta prospettivismo ideologie 4 - Autodeterminazione Idee Azioni IL VIANDANTE E LA SUA OMBRA IL VIANDANTE IL PELLEGRINO Uomo LA STRADA LA STRADA vita trova il suo senso nella meta (santuario, paradisio) è fissa è il luogo del dolore e della perdizione IL VIANDANTE LA STRADA trova il suo senso in se stessa è mutevole ,provvisoria è il luogo della realizzazione Chi sia giunto anche solo relativamente alla libertà della ragione, sulla terra non può sentirsi altro che un viandante, — anche se non un viaggiatore diretto verso un'ultima meta, che non c'è. (638/I) Ma egli ben vuole guardare, e tener gli occhi aperti su tutto quel che veramente accade nel mondo; per questo non gli è consentito unire troppo strettamente il suo cuore a nessuna cosa particolare; dev'esserci in lui stesso qualcosa di nomade, che gioisca del mutamento e della provvisorietà. IL VIANDANTE E LA SUA OMBRA L’OMBRA i significati simbolici sono legati a: ANIMA: le ombre dei morti (Ulisse, Dante, ...) Nietzsche il DIALOGO CON SE STESSO, la sua anima Il viandante: Parla — dove? e chi? E quasi come se sentissi parlare me stesso, solo con voce più debole della mia. TEMPO: segna il tempo. È fugace Nietzsche L’UMANO: la storia, la conoscenza, il linguaggio le 'grandi ombre' rappresentano il tesoro accumulato di conoscenze, l'insieme di pensieri e di linguaggi che sovrastano il pensiero e il linguaggio individuali. noi siamo quello che istante per istante percepiamo del fluire del passato che continua a fluire in noi in cento onde Anch'io sono stato agli Inferi, come Odisseo, e ci tornerò anche spesso; e non solo agnelli ho offerto per poter parlare con alcuni morti, piuttosto non ho risparmiato il mio stesso sangue. Furono quattro le coppie che non si negarono a me, che immolavo: Epicuro e Montaigne, Goethe e Spinoza, Platone e Rousseau, Pascal e Schopenhauer. (408/2) IL VIANDANTE E LA SUA OMBRA IL DIALOGO TRA IL VIANDANTE E LA SUA OMBRA Il viandante: Parla — dove? e chi? E quasi come se sentissi parlare me stesso, solo con voce più debole della mia. L’OMBRA = Come proiezioni di se stessi = il rispecchiamento di se stessi IL DIALOGO CON L’OMBRA = il dialogo con se stessi il linguaggio nella forma del parlare a se stessi costituisce, fonda l'autocoscienza L'ombra rappresenta il carico del passato (personale e dell’umanità) che confluisce, si condensa nell'individuo Perché l’uomo, come ogni solo creatura vivente,adpensa continuamente, non sa; il essa si […] è sottilmente sviluppata in rapporto un’utilità comunitaria ema gregaria, e che pensiero che diviene cosciente è soltanto la volontà più piccola parte, diciamosepure la parte più di conseguenza ognuno di noi,necon la miglior di comprendere stesso nel modo superficiale e peggiore: soltantosequesto pensiero consapevole si determina più individuale possibile,infatti di <conoscere stesso>, purtuttavia renderà sempre oggettoindi parole, cioèsoltanto in segniil di comunicazione, con lache qual cosa si rivela l’origine della coscienza coscienza non individuale, quello in se stesso è esattamente la sua <misura medesima . . . ilL’uomo di segni viene è anche l’uomo sempreper piùcosì acutamente cosciente media>, che nostroinventore stesso pensiero continuamente, dire, adeguato alla dimaggioranza sé: solo come animale sociale l’uomo imparò diventare cosciente di se stesso .. e ritradotto nella prospettiva del agregge a opera del carattere della. coscienza, del <genio della specie> in essa imperante (Contenuto della coscienza) IL VIANDANTE E LA SUA OMBRA I TEMI DEL DIALOGO CON SE STESSO Il viandante: Parla — dove? . . . Il viandante: Per dio e per tutte le cose a cui non credo, è la mia ombra che parla: la sento, ma non ci credo. L'ombra: Accettiamolo e non pensiamoci oltre, tra un'ora sarà tutto finito. II viandante: Pensai proprio così, quando in un bosco vicino a Pisa vidi prima due e poi cinque cammelli. L'ombra: E bene che ambedue siamo ugualmente indulgenti verso di noi, se per una volta la nostra ragione tace L’ESTRANEAMENTO DEL DIALOGO CON SE STESSI La rottura con la “normalità” ( il parlare da soli come segno di pazzia) Un parlare a noi stessi non controllato dalla ragione IL VIANDANTE E LA SUA OMBRA I TEMI DEL DIALOGO CON SE STESSO Il viandante: . . . Lo sai, io amo l'ombra come amo la luce. Perché esistano la bellezza del volto, la chiarezza del discorso, la bontà e fermezza del carattere, l'ombra è necessaria quanto la luce L'ombra: E io odio quel che odi tu, la notte; amo gli uomini perché sono seguaci della luce, e mi allieta lo splendore che è nel loro occhio quando conoscono e scoprono, loro, gli infaticabili conoscitori e scopritori. Quell'ombra che tutte le cose mostrano quando su di esse cade il sole della conoscenza — io sono anche quell'ombra. IL SUPERAMENTO DEL PLATONISMO E DEL CRISTIANESIMO la rivalutazione del corpo - la conoscenza e lo spirituale sono un prodotto umano e non divino – la conoscenza è relativa La teoria della conoscenza di Platone – il mito della caverna Gli uomini conoscono le ombre delle cose proiettate sulla parete della caverna- il filosofo si libera e vede le cose grazie alla luce diretta del sole la conoscenza è prodotta dal corpo e l'uomo l'ha erroneamente idealizzata per la sua natura solo in apparenza immateriale (il sole della conoscenza è nell'occhio degli uomini) la conoscenza , come il sole, produce l’ombra, condividendone la dimensione fisica, parziale, prospettica, oggettuale. IL VIANDANTE E LA SUA OMBRA I TEMI DEL DIALOGO CON SE STESSO L'ombra: Per questo Di quel non amo che hai il cane, detto, il pigro più die scodinzolante tutto mi è piaciuta parassita, unache promessa: è diventato che «cane» volete ridiventare solo comebuoni servo vicini degli uomini, delle cose e diprossime. cui essi sogliono Questo tornerà addirittura a vantaggio decantareanche la fedeltà di noi, al povere padrone ombre. e il fatto Perché, di seguirlo ammettetelo, come lasinora sua …ci avete calunniato anche troppo volentieri. L'ombra: Come la sua ombra, essi dicono. Forse anch'io oggi ti ho seguito per troppo tempo? L'ombra: . . . togliti un poco dal sole, ho troppo freddo. Il viandante: Che debbo fare? L'ombra: Cammina sotto quei pini e guarda i monti: il sole tramonta. Il viandante: Dove sei? Dove sei? L’ESSERE BUONI VICINI DELLE COSE PROSSIME Prossime: Dimensione mondana + Dimensione progettuale (tempo) LA LIBERAZIONE DALL’OMBRA SCHIAVO E DALL’ANIMA SPIRITO La liberazione dalla fedeltà a un padrone L'anima, deriva dal corpo e trova le sue ragioni in esso se il viandante si spostasse dal sole l'ombra svanirebbe il corpo è il fondamento senza il quale è impensabile l'ombra in quanto pensiero, linguaggio, ragione IL VIANDANTE E LA FILOSOFIA DEL MATTINO Il viandante: Che debbo fare? L'ombra: Cammina sotto quei pini e guarda i monti: il sole tramonta. Il viandante: Dove sei? Dove sei? Giungeranno i gioiosi mattini . . . in cui , quando silenzioso, nell'armonia mattutina dell'anima, egli passeggerà sotto gli alberi, dalle vette e dai recessi delle fronde gli cadranno intorno solo cose belle e chiare, dono di tutti quegli spiriti liberi che stanno sul monte, nel bosco e nella solitudine e che, come lui, nel loro modo ora gioioso ora meditabondo, sono viandanti e filosofi. Nati dai misteri dell'alba, essi meditano come mai il giorno possa avere, tra il decimo e il dodicesimo tocco, un volto così puro, così trasparente, così serenamente radioso: — essi cercano la filosofia del mattino. (638/I) Filosofia del mattino vs filosofia = volo della civetta che si alza di sera (Hegel) Filosofia del mattino = un atteggiamento che nasce dal superamento del platonismo-cristianesimo considera la conoscenza e lo spirituale come un prodotto umano considera la conoscenza relativa vuole essere buon vicino delle cose prossime Quanto è bene che non sia rimasto sempre «a casa», sempre «presso di sé», come un timido e ottuso perdigiorno!