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A AT T U A L I TÀ POLITICA • A L L A R M E L A N C I AT O D A L L A C I A Emergenza per i ritardi degli aiuti pac e dei Psr ▪ Il ricalcolo dell’estensione delle particelle agricole su cui vengono chiesti gli aiuti e l’inaffidabilità del sistema informatico sono tra le cause principali dei ritardi registrati ▪ L a Cia – Confederazione italiana agricoltori – ha manifestato un netto e chiaro disappunto per la scarsa efficienza con la quale Agea e gli organismi pagatori stanno procedendo alla gestione delle domande di aiuti della pac e alla liquidazione dei pagamenti a favore degli agricoltori. Ci sono disfunzioni e ritardi che andrebbero rapidamente superati, altrimenti si accumulano ulteriori danni a carico degli agricoltori e, afferma il presidente Giuseppe Politi in una circostanziata nota, aumenta «lo spreco di risorse che viene imputato al nostro Paese per gli adempimenti male organizzati». Su questo punto bisogna ricordare che l’Italia vive da tempo uno stato di estrema sofferenza, con correzioni finanziarie per importi di alcune centinaia di milioni di euro l’anno. «Solo nel 2008 – ha scritto di recente l’ex commissario straordinario di Agea, Domenico Oriani – il totale delle rettifiche finanziarie è ammontato complessivamente a oltre 817 milioni di euro, cui vanno aggiunti altri 167,7 milioni quale prima decisione per l’esercizio 2009 ancora da contabilizzare. Queste rettifiche si aggiungono a quelle altrettanto onerose, apportate ai rendiconti annuali di spesa degli anni passati». Insomma, l’Italia ha il «vizietto» di impiegare tardi e male i fondi europei per il finanziamento della pac e la Commissione di Bruxelles ne prende atto periodicamente operando delle rettifiche di spesa, addebitate automaticamente allo Stato membro. Il quadro dei ritardi Non è usuale una presa di posizione così diretta ed esplicita sulla sensibile materia della gestione degli aiuti pac. In particolare il grido di allarme riguarda sia TECNOLOGIA PER MISURARE LE PARTICELLE CATASTALI «Refresh» fonte del contenzioso «Nel 2008, dopo la presentazione della domanda unica di aiuto da parte degli agricoltori, Agea ha applicato una nuova e più efficiente tecnologia per la misurazione della dimensione territoriale delle parcelle agricole che gli addetti ai lavori chiamano comunemente refresh» dice Pietro Palumbo, amministratore unico del Caa Cia. «A oggi le nuove misurazioni – prosegue – hanno coinvolto i 2/3 delle province italiane». Il risultato è stato l’emergere di numerosi casi di discordanza tra le precedenti misurazioni, certificate tramite il GIS e utilizzate dagli agricoltori per predisporre le domande annuali e quelle successive, eseguite nel 2008, più accurate. A questo punto gli organismi pagatori hanno rilevato delle discordanze tra la 10 dimensione della superficie dichiarata in domanda e quella accertata, provvedendo ad adeguare i pagamenti da liquidare a favore dei beneficiari e a calcolare in molti casi penalità e sanzioni. Ne è scaturito un contenzioso tra Agea e agricoltori, che ha interessato un numero elevato di casi. Molte situazioni sono state chiuse e hanno dato luogo alla liquidazione degli aiuti. Altri casi sono tuttora aperti e condizionano sia i pagamenti per le annate pregresse (2007 e 2008), sia la presentazione delle istanze di aiuto per il 2009. Il «refresh» ha comportato un lavoro supplementare che ha tenuto impegnati agricoltori, Caa e organismi pagatori e ha dato luogo a una contrapposizione che, in molti casi, a oggi, non è ancora stata risolta. C.Di. L’Informatore Agrario • 21/2009 © 2009 Copyright Edizioni L’Informatore Agrario S.p.A. i pagamenti delle domande relative alla politica di sviluppo rurale e agli aiuti diretti della pac, sia il processo di presentazione della domanda unica di pagamento per l’anno 2009. A oggi, secondo la Cia, è stato liquidato con il saldo finale poco più del 50% delle domande presentate sulle misure del Psr riferite all’anno 2007 e «drammatico si presenta lo scenario per il 2008, periodo per il quale non è stata liquidata alcuna pratica». Passando a esaminare gli aiuti del Primo pilastro del 2008, finora sarebbe stato liquidato l’87% delle domande presentate, con una forte incidenza di errori, omissioni e con il trascinarsi dell’annosa questione dell’ammissibilità dei cosiddetti pascoli magri. Quanto alla presentazione della domanda unica, si denunciano le condizioni di precarietà con le quali sono costretti a lavorare i Caa e il breve intervallo di tempo che tali strutture hanno a disposizione per elaborare una massa di domande di aiuto che, solo per la pac, ammonta a 1,5 milioni di fascicoli l’anno. Due fattori critici Cosa determina il malfunzionamento? Le ragioni sarebbero due: il cosiddetto «refresh» operato da Agea (si veda il riquadro a fianco), con il calcolo più preciso dell’estensione delle parcelle agricole inserite nelle domanda di aiuto, e l’inaffidabilità del sistema informatico. La combinazione dei due elementi rallenta i ritmi per l’istruttoria e la liquidazione delle domande già presentate e pregiudica la lavorazione delle nuove istanze di aiuto. Le indicazioni della Cia per uscire dall’emergenza sono di mettere in sinergia le strutture coinvolte e cioè il Mipaaf, l’Agea, le Regioni e gli organismi pagatori; delineare una strategia condivisa; «operare scelte di semplificazione, dando responsabilità all’azienda agricola, tramite un percorso di certificazione, dei propri adempimenti». Da circa un anno l’architettura del sistema di gestione degli aiuti pac a livello nazionale è oggetto di un processo di revisione. C’è stato un decreto ministeriale che ha apportato importanti modifiche ai requisiti e alle prestazioni richieste ai Caa. È stato costituito il Sin, che è il braccio operativo di Agea per la gestione dei dati. Inoltre è stato avviato un percorso di trasparenza, di efficienza e di avvicinamento dell’utente finale all’Amministrazione. In tale contesto, già di per sé difficile, si sono inserite delle complicazioni come il commissariamento di Agea e il mancato rinnovo della convenzione onerosa con i Caa. In definitiva il sistema è in pieno fermento e, stando alle recenti denunce, le performance lasciano molto a desiderare. C.Di.