UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PERUGIA Dipartimento di Chimica, Biologia e Biotecnologie Via Elce di Sotto, 06123 -Perugia Corso di Laurea in Scienze Biologiche Corso di ECOLOGIA Sito del corso: http://cclbiol.unipg.it/index.html Alessandro Ludovisi Sito docente: http://www.dcbb.unipg.it/alessandro.ludovisi Tel. 075 585 5712 e-mail address: [email protected] 9 CICLI BIOGEOCHIMICI E LORO ALTERAZIONI LIVELLI DI ORGANIZZAZIONE DEI SISTEMI NATURALI E UMANI SISTEMI ECOLOGICI Con ciclo biogeochimico si intende il percorso ciclico (più o meno perfetto) che la materia (elementi e composti ) compie attraverso i compartimenti ambientali (litosfera, atmosfera, idrosfera, biosfera) a scala globale . Ai cicli biogeochimici globali concorrono cicli biogeochimici locali , che tuttavia sono tipicamente non perfetti, dal momento che trasferiscono e prelevano materia dai compartimenti globali (atmosfera, idrosfera, biosfera) La perfetta ciclicità dei percorsi si realizza allo stato stazionario, che tuttavia non è mai stato perfettamente mantenuto nel corso dell’evoluzione biogeochimica planetaria I principali cicli biogeochimici degli elementi interessano i macroelementi della biomassa (C, O, N, P, S), dal momento che il “motore” dei cicli elementari è la componente vivente Il ciclo dell’acqua è essenzialmente a controllo abiotico, ma dipende dalla composizione dell’atmosfera e quindi è vincolato ai cicli biogeochimici degli elementi CICLO BIOGEOCHIMICO DELL’ACQUA Il ciclo biogeochimico dell’acqua include passaggi di stato solidoliquido-vapore ed è regolato dalle condizioni di temperatura, pressione e salinità Il comparto biologico è coinvolto direttamente (evapotraspirazione), ma anche indirettamente attraverso l’azione sui cicli di carbonio e ossigeno CICLO BIOGEOCHIMICO DELL’ACQUA CICLO BIOGEOCHIMICO CO2 (g) O2 CO2 (g) DEL CARBONIO CO2 ↔ H2CO3 Fotosintesi Respirazione HCO3- H+ CO32- H+ Biomassa Detrito Nella litosfera: - Carbonati - Depositi organici fossili petrolio, carbone, metano -Depositi di scheletri calcarei Ca2+ CO32- CaCO3 Fase di ciclizzazione Fase di riserva Il ciclo del carbonio è strettamente controllato dalla componente biologica (uomo incluso), che lo ha profondamente trasformato e nel corso delle ere geologiche…. e continua a farlo!!! CICLO BIOGEOCHIMICO DELL’OSSIGENO O2 CO2 (g) CO2 (g) CO2 ↔ H2CO3 Fotosintesi Respirazione HCO3- H+ CO32- H+ Biomassa Detrito Nella litosfera: - Carbonati - Depositi organici fossili petrolio, carbone, metano -Depositi di scheletri calcarei Ca2+ CO32- CaCO3 Il ciclo dell’ossigeno è strettamente connesso al ciclo del carbonio e controllato dalla componente biologica (uomo incluso), che lo ha profondamente trasformato e nel corso delle ere geologiche…. e continua a farlo!!! Modello di variazione della temperatura e della concentrazione dei gas atmosferici dalla comparsa della vita ad oggi. Sintesi delle prime tappe della storia della vita sulla Terra - dai coacervati agli organismi pluricellulari. LA COMPOSIZIONE ATMOSFERICA DETERMINA IL BILANCIO ENERGETICO E REGOLA IL CLIMA TERRESTRE Il FORCING RADIATIVO è definito come il bilancio radiativo netto (entrate uscite) globale (UV, Vis e IR) a livello della tropopausa in condizioni di equilibrio termico La presenza di vapore acqueo (nubi), CO2, O2, CH4 , ozono ed altri gas che assorbono e riemettono radiazione infrarossa, determina “l’intrappolamento” dell’energia termica nella tropopausa (EFFETTO SERRA) D’altra parte, vapore acqueo (nubi), aereosols e la copertura a terra riflettono in misura significativa la radiazione incidente (EFFETTO FRIGORIFERO) INGRESSO FINESTRE ATMOSFERICHE USCITA GLI EQUILIBRI ARIA-ACQUA-SEDIMENTO E L’ATTIVITA’ BIOLOGICA REGOLANO LE CONCENTRAZIONI ATMOSFERICHE O2 (g) CO2 (g) CO2 ↔ H2CO3 O2 CO2 (g) O2 (aq) H+ H2PO4- Mg2+ HCO3- H+ CO3 2- SSO42- H+ Ca2+ CO32- K+ SiO32- NO3- Fotosintesi Carbonio nella litosfera: Respirazione - Carbonati - Depositi organici fossili petrolio, carbone, metano -Depositi di scheletri calcarei HPO42- H+ Cl- Biomassa PO43- H+ Na+ OH - ATMOSFERA Detrito ACQUA Ca2+ PO43- OH SEDIMENTO CaCO3 SiO2 T (°C) [CO2]aq [O2]aq 0 10 20 30 40 2.4 10-5 1.7 10-5 1.2 10-5 9.3 10-6 7.1 10-6 4.4 10-4 3.5 10-4 2.9 10-4 2.4 10-4 2.0 10-4 Ca5OH(PO4)3 - HAP D.O. (mg l-1) 14.1 11.4 9.3 7.7 6.4 pH [Ca2+] [HCO3-] 8.25 8.28 8.31 8.34 8.37 7.1 10-4 6.6 10-4 6.2 10-4 5.8 10-4 5.5 10-4 1.4 10-3 1.3 10-3 1.2 10-3 1.2 10-3 1.1 10-3 P-PO4 (mg l-1) 4.1 3.1 2.4 1.8 1.5 MA SONO ESSI STESSI FUNZIONE DELLA TEMPERATURA (E DELLA SALINITA’) CICLI BIOGEOCHIMICI GLOBALI: HI CONTROLLA CHI?? La CO2 e gli altri gas serra esercitano un forcing positivo e trattengono il calore … ma la temperatura regola la loro concentrazione in atmosfera Il ciclo biogeochimico dell’acqua è regolato dalle condizioni di temperatura, pressione e salinità…. … ma esercita un forcing sia positivo che negativo sul bilancio radiativo …. …. CHI CONTROLLA CHI ? … E, SOPRATTUTTO, IN CHE MISURA?! RICOSTRUZIONE DEL PALEOCLIMA: LE CAROTE DI GHIACCIO POLARE TEMPERATURA COMPOSIZIONE ATMOSFERICA La stretta correlazione tra temperatura e concentrazione di gas serra ha supportato l’ipotesi di un controllo atmosferico della temperatura …. ma chi controlla chi? Valori di temperatura e di concentrazioni di CO 2 e CH4 all’interno delle goccioline d’aria, racchiuse nella carota di ghiaccio lunga 3300 m, estratta a Vostok in Antartide e risalente a 420000 anni Le registrazioni ricavate dai ghiacci antartici si configurano come la sovrapposizione di tre segnali periodici: - 100.000 anni; - 40.000 anni; - 22.000 anni, che trovano la loro principale causa nelle oscillazioni astronomiche I CICLI ASTRONOMICI E LA TEORIA DI MILANKOWICZ Le glaciazioni e i riscaldamenti più importanti sono pertanto regolate dai cicli astronomici L’attuale periodo di interglaciazione è comunque caratterizzato da oscillazioni sensibili, cui contribuiscono i “sunspot” e le eruzioni vulcaniche Sito web: http://www.ipcc.ch/index.htm L'Intergovernmental Panel on Climate Change (Gruppo consulente intergovernativo sul mutamento climatico, IPCC) è il foro scientifico formato nel 1988 da due organismi delle Nazioni Unite, l'Organizzazione meteorologica mondiale (WMO) ed il Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (UNEP) allo scopo di studiare il riscaldamento globale. L’IPCC è organizzato in tre gruppi di lavoro (working groups): •Gruppo di lavoro I: basi scientifiche dei cambiamenti climatici; •Gruppo di lavoro II: impatti dei cambiamenti climatici sui sistemi naturali e umani, delle opzioni di adattamento e della loro vulnerabilità; •Gruppo di lavoro III: mitigazione dei cambiamenti climatici, cioè della riduzione delle emissioni di gas a effetto serra. I "rapporti di valutazione" periodicamente diffusi dall'IPCC sono alla base di accordi mondiali quali la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e il Protocollo di Kyoto che la attua. Nobel per la pace 2007 I cicli solari controllano la temperatura che, a sua volta, controlla gli equilibri dei carbonati... nel lungo periodo (!) Nel periodo attuale, le variazioni di CO2 eccedono quanto osservato nei millenni precedenti … … soprattutto in termini di velocità di variazione! Climate Change 2007 IPCC Report (a) - Variazione della concentrazione di CO2 atmosferica (medie mensili) misurate nella stazione di Mauna Loa (Hawai) – nero e Baring Head (Nuova Zelanda) – blu e -variazioni della concentrazione di ossigeno atmosferico misurate nella stazione di Alert (Canada ) – rosa e presso la stazione di Cape Grim (Australia) - azzurro (b) Variazione delle emissioni annuali di CO2 da combustibili fossili in Giga tonnellate (109 tonn) di carbonio – nero e variazione del rapporto isotopico 13C/12C nella CO atmosferica misurato 2 nella stazione di Mauna Loa (Hawai) Fonte: Climate Change 2007 - IPCC Report LO “SBILANCIO” DEL CARBONIO Ciclo globale del carbonio che mostra i principali variazioni (in GtC ) nei depositi tra l’epoca pre-industriale e l’attuale (1750-2005) e i flussi (in GtC yr-1) per l’anno 1990: -depositi e flussi pre-industriali in nero e -depositi e flussi ‘antropogenici’ in rosso. I flussi hanno un’incertezza del 20%. GPP rappresenta la produzione primaria lorda L’erosione della riserva fossile di carbonio (-244 GtC ) è parzialmente assorbita dal comparto terrestre(+101 GtC) e dalle acque oceaniche (+118 GtC -41%)…. ….ma dal momento che la riserva terrestre è stata erosa dall’uso del suolo (140 GtC )si ha un accumulo netto in atmosfera di 165 GtC. Fonte: Climate Change 2007 - IPCC Report Climate Change 2007 IPCC Report: The Physical Science Basis. Contribution of Working Group I to the Fourth Assessment Climate Change 2007 IPCC Report Conclusions - Global atmospheric concentrations of carbon dioxide, methane and nitrous oxide have increased markedly as a result of human activities since 1750. The global increases in carbon dioxide concentration are due primarily to fossil fuel use and land use change, while those of methane and nitrous oxide are primarily due to agriculture. - Warming of the climate system is unequivocal, as is now evident from observations of increases in global average air and ocean temperatures, widespread melting of snow and ice, and rising global average sea level - At continental, regional and ocean basin scales, numerous long-term changes in climate have been observed. These include changes in arctic temperatures and ice, widespread changes in precipitation amounts, ocean salinity, wind patterns and aspects of extreme weather including droughts, heavy precipitation, heat waves and the intensity of tropical cyclones. - Most of the observed increase in global average temperatures since the mid-20th century is very likely due to the observed increase in anthropogenic greenhouse gas concentrations. This is an advance since the TAR’s (2001) conclusion that “most of the observed warming over the last 50 years is likely to have been due to the increase in greenhouse gas concentrations IPCC Report 2007: There is now higher confidence in projected patterns of warming and other regional-scale features, including changes in wind patterns, precipitation and some aspects of extremes and of ice Proiezioni 2090 -2099 (media multi-modello scenario A1B) per la variazione di temperatura e precipitazioni a livello planetario rispetto alle medie del periodo 1980 -1999 (IPCC Report, 2007) IPCC Report 2007: There is now higher confidence in projected patterns of warming and other regional-scale features, including changes in wind patterns, precipitation and some aspects of extremes and of ice Proiezioni 2080 -2099 (media multi-modello scenario A1B) per la variazione di temperatura e precipitazioni in Europa rispetto alle medie del periodo 1961 -1990 (Prudence –IPCC,2007) QUALI GLI EFFETTI DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI SUGLI ECOSISTEMI ACQUATICI INTERNI? Fonte: Bates et al., 2008: Climate Change and Water. IPCC Technical Paper Fonte: Bates et al., 2008: Climate Change and Water. IPCC Technical Paper QUALI GLI EFFETTI DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI SUGLI ECOSISTEMI LACUSTRI? TEMPERATURA: •RIDUZIONE DELLA DURATA DELLA GLACIAZIONE INVERNALE; •NEI LAGHI PROFONDI, L’INCREMENTO DI TEMPERATURA SUPERFICIALE AUMENTA LA PERSISTENZA DELLA STRATIFICAZIONE TERMICA VERTICALE E RIDUCE LA FREQUENZA DI RIMESCOLAMENTO INVERNALE; •RIDUZIONE DELLA SOLUBILITÀ DEI GAS ATMOSFERICI E SPOSTAMENTO DEGLI EQUILIBRI IONICI; •AUMENTO DEL RISCHIO DI CONDIZIONI DI IPOSSIA E STRESS SULLA FAUNA ACQUATICA; •ACCELERAZIONE DEI CICLI BIOLOGICI DEGLI ORGANISMI POICHILOTERMI (COPEPODI: +3°C -25% DURATA DEL CICLO BIOLOGICO); •SPOSTAMENTO DELLE NICCHIE ECOLOGICHE VERSO LA TERMOFILIA; •FACILITAZIONE NELL’ACCLIMATAMENTO DI SPECIE ESOTICHE E/O INVASIVE TERMOFILE QUALI GLI EFFETTI DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI SUGLI ECOSISTEMI LACUSTRI? PRECIPITAZIONI: NELLE REGIONI SUBTROPICALI E DI MEDIA LATITUDINE, I PATTERNS OSSERVATI DI VARIAZIONE CAUSANO: • AUMENTO DELLE FREQUENZE DI EVENTI DI PIENA E DI DISSECCAMENTO; • AUMENTO DEI TEMPI DI RICAMBIO IDRICO; • RIDUZIONE DELLA DILUIZIONE DEL CARICO TROFICO E DI INQUINANTI DAL BACINO IDROLOGICO. L’IMPATTO È ESALTATO ALL’APPROSSIMARSI DI CONDIZIONI EVAPORITICHE: • AUMENTO DELLA SALINITÀ E SPOSTAMENTO DEGLI EQUILIBRI IONICI; • SPOSTAMENTO DELLA LINEA DI COSTA, CON EFFETTI SULLA FLORA E FAUNA BENTONICA LITORANEA; • LA RIDUZIONE DEL LIVELLO IDROMETRICO FAVORISCE IL RIMESCOLAMENTO DELLE ACQUE, CUI SEGUE: • AUMENTO DELLA TORBIDITÀ PER RISOSPENSIONE DEI SEDIMENTI; • AUMENTO DELLA VELOCITÀ DI CICLIZZAZIONE DEI NUTRIENTI; • AUMENTO DEL RISCHIO DI FIORITURE DI ALGHE VERDI E AZZURRE TOSSICHE, LA RIDUZIONE DEI LIVELLI DI OSSIGENO DISCIOLTO E, CONSEGUENTEMENTE, DELLO STRESS SULLA FAUNA ACQUATICA; IL BUCO DELL’OZONO L’assorbimento di radiazione ultravioletta (UV) nella stratosfera da parte all’ossigeno (UV-C) determina la formazione di ozono, a sua volta in grado di assorbire UV a più alta frequenza (UV-A e UV-C) . Lo strato di ozono permane in uno stato stazionario caratterizzato dalla formazione e distruzione catalizzata dalla radiazione UV 240 nm 290 - 320 nm Il “buco dell’ozono” al di sopra dell’Antartide IL BUCO DELL’OZONO A partire dagli anni ‘80 le misurazioni di livelli di ozono rivelarono che era in corso una riduzione dello strato, particolarmente nell’area antartica. Nel 1987, sotto la pressione delle associazioni ambientaliste, della comunità scientifica e dell'opinione pubblica, venne firmato il protocollo di Montreal, che impone la progressiva riduzione della produzione dei gas clorofluorocarburi (CFC), ritenuti responsabili dell’aumentare dell’assottigliamento dell’ozono. Nel 1990 più di 90 paesi decisero di sospendere la produzione di gas CFC. Nel 2000 la produzione di CFC era scesa dal suo massimo di un milione di tonnellate (raggiunto nel 1988) a meno di 100.000 tonnellate per anno, grazie anche all'introduzione dei meno dannosi idroclorofluorocarburi (HCFC); per alcune applicazioni (come i condizionatori per automobili), si è passati anche all'uso di idrofluorocarburi (HFC) che, non contenendo atomi di bromo o di cloro, non sono dannosi per lo strato di ozono. I CLOROFLUROCARBURI CFC Il cloro radicale che si libera dai CFC per l’azione della radiazione ultravioletta è altamente reattivo e interferisce con li ciclo dell’ozono in atmosfera, eliminando O 3. Il ClO prodotto, a sua volta, cattura ossigeno atomico, riducendo la formazione di ozono Partecipando in modo catalitico, il cloro radicale non è eliminato, per cui è in grado di reagire ulteriormente. Si stima infatti che una molecola di cloro possa trasformare in ossigeno 40 000 molecole di ozono Al momento, la produzione di CFC è bandita e le emissioni sono quindi quasi nulle (a parte i vecchi impianti frigoriferi ed antiincendio ancora in esercizio). Il "buco nell'ozono" continua ad essere elevato, a causa della persistenza del cloro radicale nella stratosfera IL CICLO SEDIMENTARIO LA DINAMICA DELLE PLACCHE (O ZOLLE) IL CICLO DEL FOSFORO Ca5OH(PO4)3 – HAP LITOSFERA ROCCE IDROSSIAPATITE emersione Erosione- lisciviazione H2PO4- Fotosintesi Respirazione HPO42- H+ PO4 3- H+ Ca2+ PO43- OH - Ca5OH(PO4)3 - HAP IDROSFERA Biomassa Detrito Decomposizione ACQUA LIBERA O INTERSTIZIALE DEL SUOLO LITOSFERA SEDIMENTO Dal momento che il fosforo in natura è prevalentemente presente come fosfato, il ciclo del fosforo non interessa l’atmosfera. Il ciclo di breve termine è “imperfetto”, perché il fosforo dilavato dalle rocce è parzialmente riciclato nella rete trofica e parzialmente accumulato nella litosfera. La chiusura del ciclo si realizza con il ciclo sedimentario IL CICLO DEL FOSFORO Il ciclo del fosforo è alterato e accelerato dall’attività antropica, tramite: Input - Estrazione del fosforo minerale (2 Mtonn/ anno); Uso e dispersione - Distribuzione nei suoli come fertilizzante - Utilizzazione del fosfato nei tensioattivi (detersivi); - Dilavamento superfici agricole e scarico di reflui organici urbani e zootecnici nelle acque superficiali Output -Pesca (60000 tonn /anno); Dal momento che il fosforo rappresenta il principale fattore limitante per la produzione primaria nella maggior parte degli ambienti acquatici d’acqua dolce e marina, i carichi di fosforo sono i principali responsabili del fenomeno di EUTROFIZZAZIONE IL CICLO DELL’AZOTO AZOTOFISSATORI Liberi : (Azotobacter, Pseudomonas, alghe azzurre, etc.) Simbionti : (Rhizobium, Attinomiceti, etc.) N2 + 3H2O 400 kcal 2 NH3 + 3/2 O2 IL CICLO DELL’AZOTO Il ciclo dell’azoto è fortemente influenzato dall’attività antropica, tramite: Input - Produzione di ammoniaca da azoto atmosferico - Combustione dei combustibili fossili (produzione di ossidi di azoto - NOx) Uso e dispersione - Distribuzione nei suoli come fertilizzante - Scarico di reflui organici urbani e zootecnici nelle acque superficiali (EUTROFIZZAZIONE) Output -Pesca La sintesi chimica dell’ammoniaca: N2(g) + 3H2(g) ⇄ 2NH3(g), tramite il processo di Haber-Bosch, è responsabile di un consumo pari all’1% del consumo globale di energia. Un Kg di NOx produce un effetto serra pari a quello prodotto da 296 Kg di CO2. La concentrazione di NOx in atmosfera è aumentata del 15% nell’ultimo secolo Fonte di NOx Edilizia e alterazione dei suoli Distruzione zone umide Incendi e combustione biomasse Combustibili fossili Coltivazioni azoto-fissatrici Fertilizzanti Totale rilasci di origine umana Totale rilasci di origine naturale Milioni di tonnellate 20 10 40 20 40 80 210 140 World Resources Institute: www.wri.org/wri/wr-98-99/nutrient.htm L’EUTROFIZZAZIONE Al termine della stagione vegetativa, la biomassa accumulata viene degradata tramite processi aerobici che determinano il consumo di ossigeno, di cui si impoverisce la colonna d’acqua. In condizioni ipossiche o anossiche si innescano processi di decomposizione anaerobica, con proliferazione di patogeni e produzione di composti maleodoranti (H2S, NH3) Fioritura algale nella laguna di Orielton (Australia) Moria di pesci nell'invaso del Cillarese (Brindisi) L’EUTROFIZZAZIONE Fioritura algale nella laguna di Orielton (Australia) Moria di pesci nell'invaso del Cillarese (Brindisi) IL CICLO DELLO ZOLFO LE PIOGGE ACIDE pH naturale della pioggia: 5.5-6 (da H2 CO3) pH piogge acide: 2-4 Deposizioni secche (dry deposition): deposizione diretta dei gas o per adsorbimento su particolato Deposizioni umide (wet deposition): deposizione tramite mezzo acquoso: Rain out: SOx e NOx vengono idratati ad acido nitrico e solforico e depositati tramite le piogge Wash out: Trasporto di particolato e inquinanti da parte della pioggia CONSEGUENZE DELLE PIOGGE ACIDE