centri indigeni che sopravvivono alla colonizzazione greca prolungando le precedenti produzioni si hanno rari esempi di ornamenti in argento (4).
La produzione metallurgica rivela una notevole capacità tecnica, che si deve completare con le operazioni preliminari di
estrazione del minerale di rame, diffuso nella regione. Per fabbri-,
•care il bronzo è necessario lo stagno, per l'approvvigionamento
del quale gli Enotri erano dipendenti dai commerci transmarini
protostorici operati dai Greci e dai Fenici. Anche l'argento è
nativo in Calabria (zona di Longobucco), ma, come detto, sembra che l'estrazione sia dovuta all'intervento dei coloni greci.
Come il rame, anche il ferro è diffuso in varie zone della Calabria.
Per quanto riguarda la manifattura di recipienti ceramici è
del tutto sconosciuto l'uso del tornio veloce, che viene introdotto
solamente dai coloni greci; nel corso della seconda metà dell'VIII sec. è usato talvolta il tornio lento. Pertanto è difficile
poter ricostruire una tipologia precisa delle forme vascolari, anche se si riescono ad individuare forme principali, delle quali si
hanno innumerevoli varianti.
La decorazione della superficie esterna dei recipienti è costituita, nei periodi più antichi dalla semplice lisciatura dell'argilla; solamente all'inizio dell'VIII sec. si hanno decorazioni
dipinte, prima con colore nero, successivamente con accostamenti
di rosso e di nero. Diffuso è il motivo triangolare detto « a
tenda » , proprio di questo periodo in Italia Meridionale, accanto
a linee semplici, ondulate, zig-zag, graticci. Talvolta si hanno,
con funzione decorativa, applicazioni di cordoni a ditate o di
piccole bugne. Il quadro che si è costretti a ricavare dal pano-
(4) Braccialetti in oro da Castellace di Oppido Mamertina: TOPA,
Civiltà, cit., p. 1 1 6 fig. 16. Ornamenti in argento sono noti da Amendolara, t. 143 (von HASE, in MEFRA 85, 1973, pp. 26-27); Francavilla M.ma,
Timpone della Motta (STOOP, in AMemMG
1975-1976, p. 150, tav. 7 1 ,
2a); Torre Galli, t. 302 (ORSI, in MonAntL
3 1 , 1926, col. 134 fig. 129).
Contrariamente a quanto proposto da von HASE, cit., si può supporre che
questi ornamenti fossero prodotti in Magna Grecia, senza influssi mediati
dall'Italia Centrale, ma piuttosto combinando elementi greci e indigeni.
Sull'estrazione dell'argento: ZANCANI MONTUORO, in AnnlstltNum
12-14,
1965-1967, pp. 21-30.
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