Definizione
Il cyberbullismo consiste in atti di
violenza fisica o psicologica posti
in essere da minori attraverso le
rete internet o le risorse
comunicative quali sms, mms,
videoriprese.
Nel febbraio del 2007 il Ministro
Fioroni per monitorare questo
fenomeno ha disposto l’attivazione di
un numero verde a disposizione di
minori, insegnanti e famiglie proprio
per segnalare atti di questo genere.
Ebbene in un solo mese
le chiamate sono state
più di 600, e tutte
contenenti segnalazioni
di condotte piuttosto
gravi
Direttiva Fioroni
Il 15 marzo 2007, il Ministero della Pubblica
Istruzione ha emesso perciò una direttiva
specifica proprio per contrastare il
cyberbullismo, andando così a disciplinare
l’utilizzo delle risorse informatiche e
tecnologiche in generale, all’interno degli
istituti scolastici.
La Direttiva in sintesi
1.
2.
3.
L'uso dei cellulari da parte degli studenti, durante lo
svolgimento delle attività didattiche, è vietato. Il divieto
deriva dai doveri sanciti dallo Statuto delle studentesse
e degli studenti (D.P.R. n. 249/1998).
La violazione di tale divieto configura un'infrazione
disciplinare rispetto alla quale la scuola è tenuta ad
applicare apposite sanzioni.
Si ribadisce che le sanzioni disciplinari applicabili
devono essere individuate da ciascuna istituzione
scolastica autonoma all'interno dei regolamenti di
istituto in modo tale da garantire, con rigore ed in
maniera efficace, il rispetto delle regole, della cultura
della legalità e della convivenza civile
4. Le scuole sono chiamate a verificare che i regolamenti di
istituto contengano sanzioni idonee e conformi con quanto
previsto dalla normativa vigente
5. Il Ministero metterà a disposizione delle scuole esempi di
regolamenti di istituto sul sito internet
www.pubblica.istruzione.it
6. Il divieto di utilizzare il telefono cellulare, durante le attività di
insegnamento e di apprendimento, vale anche per il
personale docente, come già previsto con precedente
circolare ministeriale (n. 362 del 25 agosto 1998) .
7. Grazie allo schema di modifiche normative predisposte, che il
Ministro Fioroni si impegna a proporre in Consiglio dei
Ministri, si introdurrà una semplificazione ed una maggiore
rapidità delle procedure per l'irrogazione e l'impugnazione
delle sanzioni disciplinari.
8. Nei casi di particolare ed estrema gravità, in cui vi siano fatti di
rilevanza penale o situazioni di pericolo per l'incolumità delle
persone, anche riconducibili ad episodi di violenza fisica o
psichica o a gravi fenomeni di "bullismo", sarà possibile
applicare, a seguito dell'approvazione delle modifiche normative
proposte, sanzioni più rigorose che potranno condurre anche
alla non ammissione allo scrutinio finale o all'esame di Stato
conclusivo del corso di studi.
9. Si preannuncia l'introduzione normativa della possibilità per
ciascuna scuola di richiedere alle famiglie di sottoscrivere, ad
inizio d'anno, un "patto sociale di corresponsabilità" verso i propri
figli. Questo accordo conterrà una definizione condivisa di diritti
e doveri tra famiglie e scuola.
10. Dirigenti, docenti e personale tecnico e amministrativo hanno
doveri deontologici e professionali sia di vigilanza sui
comportamenti degli studenti in tutti gli spazi scolastici che di
tempestiva segnalazione alle autorità competenti di eventuali
infrazioni. L'inosservanza di questo dovere è materia di
valutazione disciplinare.
Si può fare a meno di Internet?
La direttiva ribattezzata “Direttiva sul
cyberbullismo” è la dimostrazione di come l’web
e i mezzi di comunicazione a distanza, siano
considerati strumenti essenziali dai giovanissimi
nella vita di tutti giorni:
- essenziali per lo studio,
- essenziali per la comunicazione
- essenziali per il gioco
- ma anche essenziali, purtroppo, per porre in
essere violenze fisiche o psicologiche!
Analisi della Direttiva
Anzitutto, la Direttiva dispone che sia trattato con
estrema severità l’uso dei telefonini da parte degli
studenti durante l’orario di lezione.
E’ stato di fatto dimostrato come il videofonino in
particolare, sia strumento di enorme distrazione da parte
degli alunni e costituisca quasi uno sprono a porre in
essere atti eclatanti, mancando di rispetto agli insegnanti o
facendo prepotenze ai propri compagni.
Secondo la direttiva, in caso di violazione di questa
regola le conseguenze devono essere irremovibili:
sanzioni disciplinari sino ad arrivare anche ad un
allontanamento dalla scuola stessa.
Analisi della Direttiva
Inoltre la direttiva propone la redazione di un
regolamento interno alla scuola per disciplinare
l’utilizzo delle risorse informatiche
L’omissione da parte della scuola di un controllo del genere
genera indubbiamente una responsabilità giuridica per
mancato controllo ed eventuali responsabilità anche in
caso di danni civili, avendo messo a disposizione risorse a
minori che devono comunque essere sorvegliati nelle
attività realizzate nell’ambiente scolastico.
Patto di Corresponsabilità
La direttiva introduce, infine, il cosiddetto “patto di
corresponsabilità” spronando le scuole ad istituire con le
famiglie un canale diretto per poter reciprocamente
prendere atto dello sviluppo del fenomeno del
cyberbullismo, e per cercare insieme una soluzione o
comunque avviare una “cura” per questa problematica.
I genitori difatti sembrano rimanere soggetti un po’ ai
margini della questione, che spesso derogano intermente
alla scuola l’obbligo di educazione e correzione, e che
sottovalutano nettamente le potenzialità negative dei figli in
materia di cyberbullismo.
Responsabilità delle famiglie
I genitori spesso non si rendono conto che oltre al
danno educativo, sono titolari della responsabilità
giuridica per le condotte dei figli:
Se un minore pubblica su un blog dei commenti offensivi o immagini
lesive della dignità di un minore, non si tratta di un gioco tra ragazzi,
ma di reati, che in rete peraltro assumono una gravità ampliata dal
mezzo comunicativo.
Stesso concesso per l’mms inviato agli amici dove magari sono ripresi
atti particolari tra minori: quante volte abbiamo sentito parlare di
messaggi girati all’interno di una scuola e lesivi dell’onore, della dignità
ed anche della sessualità di ragazzi e ragazze, che subiti atti del
genere hanno poi serie difficoltà a reintrodursi nella vita scolastica:
eppure raramente si pensa alle conseguenze che dovranno affrontare i
genitori chiamati a rispondere degli atti dei figli.
Conclusione
Non è certo una soluzione
proibire il ricorso alla rete o
fare terrorismo psicologico sui
minori, ma è consigliabile
cominciare a prendere
coscienza, che occorre:
da una parte rispondere ai
minori sulla base dell’obbligo
educativo che hanno genitori
ed insegnanti,
e dall’altra bisogna
rispondere alla società con gli
obblighi giuridici che gravano
sugli adulti.
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