FERRIERA DEL MALCONSIGLIO Località Campo Tizzoro, Fiume Maresca 1801, Archivio Storico S.Marcello,Partiti e Deliberazioni, vol. 809 1815, Arch.Stor.S.Marcello, Lettere e Negozi, vol. 814 1838, Arch.Stor.S.Marcello, Ingegnere di Circondario, Relazioni e Perizie, Vol. 1126 ff. sparsi 1838, Arch.Stor.S.Marcello, Partiti e Deliberazioni, vol. 567 1801, Arch. Stor.S.Marcello,Partiti e Deliberazioni, vol. 809 A di 28 novembre “Da più anni a questa parte si trova costruita, sotto il ponte detto di Malconsiglio che attraversa il torrente Maresca, una chiusa statavi edificata per parte della Real Magona a beneficio della Ferriera detta pure di Malconsiglio. Nella visita che VS. Ill.ma si è compiaciuta di commettermi della Strada Regia Pistoiese per Prato e Montagna ho avuto luogo di osservare il grave pregiudizio cui va sottoposto, stante l’accennato lavoro, il ponte indicato e perciò mi credo in dovere di darne con la presente il più preciso ragguaglio, onde possa, VS. Ill.ma, prenderlo in considerazione per procedere a quella risoluzione che crederà la più conveniente all’emergenza di cui si tratta. L’annesso abbozzo dimostrativo denota il tronco del torrente Maresca in quella parte ove nel colmo di esso-------------La chiusa costruita dalla Magona si trova appunto collocata presso il primo arco alle lettere A, B intestata nel punto A alla pila di mezzo e condotta nella estremità B a raccogliere le acque del torrente per incanalarle, come le incanala nella gora B-C-D; e perché la detta chiusa possa in ogni tempo agire per l’oggetto indicato sono state superiormente invitate le acque ad investirla per mezzo di una sassaia o sia parata artificiale che attraversando obliquamente il letto superiore del torrente si estende dalla sua ripa destra fino allo squarciacqua dell’accennata pila di mezzo, come vien dimostrato in detta pianta alle lettere F-E-G. Tanto la chiusa AB, quanto la parata F-E-G hanno prodotto il naturale effetto di rialzare il fondo del torrente per la parte superiore e a disporlo così, nell’inferiore, a risentire l’effetto della caduta dell’acqua che trabocca tanto dalla chiusa quanto dalla parata. I trabocchi della chiusa, avendo sensibilmente vuotato l’alveo del torrente per la parte inferiore, hanno condotto a scoprirsi il fondamento della pila di mezzo per l’altezza di braccia 1 circa e con la minaccia di vederlo quanto prima scalzato ed in pericolo, ed i trabocchi della parata hanno dato causa all’effettivo scalzamento di detta pila per la parte superiore, a segno che, minacciata da due lati, viene la medesima ad essere col tratto del tempo al caso della rovina per l’abbassamento sempre maggiore che si va formando nel torrente da queste due cadute d’acqua. La parata F-E-G oltre al danno inferito alla pila di mezzo aveva nel tempo scorso posto in pericolo la pila destra del torrente, segnata di lettera H, per assicurare la quale credè proprio la Comunità di S.Marcello, e per essa il suo Subaccollatario, di attraversare ancor’esso l’altra luce del ponte con una chiusa o parata, I-L, onde uniformare anche in questa parte il letto del fosso a quel livello istesso a cui l’aveveno disposto, sotto l’altra luce, la chiusa e la parata della Magona, ma quanto si potè fare per impedire il danno temuto per la pila H, altrettanto questa nuova parata, aggiungendo col suo tratto una nuova caduta, ha influito per scalzare l’ala M-N; la quale si trova immersa in un tonfane con pericolo di mesciarsi, sebbene fin qui non abbia dato indizio di movimento. Sembrando dal fin qui detto che senza un pronto provvedimento non possa allontanare il pericolo dell’avvulsione a cui va disponendosi il muramento di quel ponte, sono di sentimento che il compenso più economico ed adottato sia quello di costruire una nuova serra inferiormente al ponte, intestata nelle ripe del torrente, alla distanza di braccia dieci circa dal ponte medesimo e questa di un’altezza sufficiente a produrre il rinterro di quel pezzo d’alveo ora abbassato, per il che sarà necessario che la cresta di questa nuova serra stia precisamente al livello dello zoccolo di pietra che sostiene la pila di mezzo. Ma siccome la necessità di questa serra trae la sua origine dai lavori stati fatti nel modo spiegato di sopra al ponte di Malconsiglio così crederei che la spesa dovesse posare a carico della Real magona che gli ha fatti eseguire in pregiudizio del ponte suddetto, potendo la Magona istessa assumersi il carico di dirigerne l’esecuzione per combinare la costruzione di questa serra con le vedute le più confacenti ad ottenere il riparo del ponte senza pregiudizio alla gora inserviente all’edifizio della Ferriera. Che è quanto. E col solito distinto ossequio passo all’onore di scrivermi di VS. Ecc.ma.” Dalla Segreteria Comunitativa di Firenze al Cancelliere di S.Marcello A di 17 dicembre 1801 “Ecc.mo Signore, L’Ingegnere Sig. Pietro Conti nell’occasione della visita fatta alla Strada Regia Pistoiese in montagna ha osservato il pericolo in cui si trova il ponte detto di Malconsiglio sul fiume Maresca nella detta Strada Regia a motivo di una chiusa esistente sotto detto ponte per uso della Regia Magona e propone il provvedimento occorrente ad assicurare la stabilità del ponte medesimo. Spettando alla Comunità di S.Marcello a pensare al mantenimento di questo ponte, atteso l’accollo perpetuo di cui si è incaricata per il mantenimento della Strada Regia situata nel suo territorio, è necessario che il Magistrato Comunitativo procuri che sia rimediato al pericolo che sovrasta al detto ponte nello stato attuale, dirigendosi a chi di ragione per il riparo occorrente. Le rimetto a tale effetto, nel suo originale, la Relazione e Pianta fatta dal predetto Ingegnere perché, con i rilievi e suggerimenti contenuti in detta Relazione, possano esser presi i provvedimenti opportuni, dirigendosi al Dipartimento della Regia Magona, qualora il danno dipenda dalla steccaia fatta per uso delle sue Ferriere, nel qual caso sarebbe tenuta all’occorrente riparo. Dopo che avrà fatto l’uso opportuno di detta Relazione e Pianta dovrà ritornarla a questa Camera. E mi confermo di VS. “ 1815, Arch.Stor.S.Marcello, Lettere e Negozi, vol. 814 Senza data Relazione dell’Ingegnere di Circondario: “Stato dei Mulini esistenti nel Circondario della Cancelleria Comunitativa di S. Marcello formato in adempimento degl’ordini contenuti nella Circolare dell’Ill.mo Signor Provveditore della Camera delle Comunità de’ 17 Novembre 1815 di n. 2202: N. 18, Ferriera del Malconsiglio, Ponte Petri, 3 cascate, Fiume Reno (?), lire…” 1838, Arch.Stor.S.Marcello, Ingegnere di Circondario, Relazioni e Perizie, Vol. 1126 ff. sparsi, A di 30 novembre “I sottoscritti Filippo e Angelo, fra loro fratelli e figli del fu Antonio Ferrari, possidenti e negozianti, domiciliati a Pistoia, in quanto parte come successori nella ragione della già soppressa R.Magona del Ferro per la Ferriera e annessi del Malconsiglio, posta nel Popolo di Cavinana, Comunità di S.Marcello, avendo presentito che da un tale Iacopo del fu Gio Batta Ciuti di Ponte Petri, da nove mesi a questa parte , e quindi da un certo Domenico Begliomini dalle Piastre, fino dal di 10 ottobre prossimo passato, si sia fatta respettiva istanza alla Comune dalle SS.LL.Ill.me rappresentata, onde poter allacciare, per serra o presa d’acqua, dal torrente Maresca all’oggetto di derivare quelle acque lungo il cosi detto Campo di Zoro e condurle in vicinanza del Carbonile Guidotti presso la R.Strada Modenese, anticamente denominato il Carbonile Scappucci, in prossimità ed a pochi passi dalla sottoposta presa d’acqua delle summenzionate Ferriere del Malconsiglio, ove i suddetti Ciuti e Begliomini mediterebbero di costruire un mulino. Gli stanti per ciò fanno rispettosamente osservare alle SS.LL.Ill.me, ora per quando, che una tale concessione, e conseguente costruzione, non potrebbe avvenire senza grave danno al libero andamento della suddetta Ferriera di Malconsiglio a causa della deviazione e ritegno del fluido, che a niuno è permesso di ritardare ad edifici sottoposti e in special modo nelle strette vicinanze delle quali qui tratterebbesi che, per i Ferrari proprietari dello stabile del Malconsiglio, si prospettano fin d’ora, e per quando detta concessione di che si parla e si riferivano a quanto in garanzia degli interessi loro e diritti che ivi gli competono. Desiderosi però, gli stanti, d’evitare, anche pel tratto a venire, simili circostanze e domande per parte altrui, si sono determinati a fare istanza, siccome colla presente fanno, alle SS.LL. Ill.me onde venga ad essi medesimi concessa la presa dell’acqua sul torrente Maresca nel punto di sopra indicato e addimandato da Ciuti e da Begliomini colla veduta di costruire un edifizio al fosso presso la strada Regia Modenese, precisamente dietro il Carbonile Guidotti in Campo di Zoro, ove il Ciuti e Begliomini meditavano di costruire un mulino, per tenersi attivo questo edifizio a ferro da costruirsi in tempo che le acque saranno esuberanti a quello inferiore di nostra stessa proprietà di Malconsiglio. I sottoscritti, dunque, supplicano le SS. Loro Ill.me onde per questo tema si degnino d’ordinare l’affissione degli Editti nelle forme consuete per potersi quindi invitare a presentarsi alla Loro Cancelleria per pagare i diritti di consuetudine e ritirare l’annuenza che sopra. Che della grazia. Pistoia 30 novembre 1838, Filippo e Angiolo Ferrari” 1838, Arch.Stor.S.Marcello, Partiti e Deliberazioni, vol. 567, pag. 74 v. A di 22 dicembre “Presentata Loro l’ Istanza di Filippo e Angiolo, fratelli Ferrari, con la quale rappresentavano che la Licenza accordata da qualche mese a questa parte a Jacopo Ciuti di Ponte Petri di prendere le acque del torrente Maresca per alimentare un mulino, le apporterebbe un grave danno alla loro ferriera del Malconsiglio a causa della variazione e ritegno del fluido, domandando in seguito che venisse a loro accordato di prendere l’acqua in detto punto e cioè dal cosi detto Campo Tizzoro.”