Farci G. Paolo in “Poesie di un mascalzone scatenato” INTRODUZIONE Lo scrittore, per questo poema, ha ricevuto il premio internazionale di letteratura “Sardegna in poesia” nel Luglio del 2002. Proprio a G. Paolo Farci si deve quella brusca e importante svolta impressa alla poesia contemporanea sarda. Che cosa è stata questa svolta degli anni novanta? Per spiegarla tutta e bene occorrerebbe un discorso un po' lungo: storico e quasi antropologico. Basti ricordare una frase sintomatica di Montalbán: "Poesia e canzoni si sono alimentati di letteratura. È ora insomma che la letteratura si alimenti di poesia e canzoni. I programmatori del divorzio tra cultura d'élite e cultura di massa moriranno sotto il peso della massificazione della cultura". Sono parole che ora appaiono un po' scontate, ma non obsolete. Del resto, tra antifarcismo e sapore di nuovo, colto ora nel volo degli uccelli, ora nelle incursioni vere o false oltre i confini di Escalaplano, ora nei libri poco accessibili o difficili, ora soltanto all'ombra delle storie di cartapesta delle canzoni in voga e fondati sulla vacuità degli spettacoli televisivi, si veniva appunto formando quella speciale "educazione sentimentale" che finiva anche per alimentare la poesia. Non a caso il suo primo lavoro fece più chiasso di quanto in generale possa mai fare un'opera di poesia. E allo stesso modo, anche il titolo del secondo libro di versi, “Poesie di un Bugiardo maledetto”, sembra quasi anticipare quello di un film di Wim Wenders, falso movimento, e poi si dispiega, nel testo, in un diffuso e protratto senso di sconforto e di delusione, dove persino la pubblicità o i versi di Quasimodo e di Eliot sembrano approdare a ingrati o fallaci "sogni proibiti" e a fantasie fallite e incerte. Troviamo allora personaggi, luoghi, ambienti che appartengono ad un esistere tutt'altro che speciale; circostanze insomma di una realtà quotidiana colte nel loro movimento, fotografate nell'attimo in cui si imprimono nella memoria. Il tono di Farci è quello della descrizione informativa, come se realizzasse un racconto anonimo, dove appunto il soggetto narrante si è ritratto, lasciando spazio alle cose e alle figure, alla casa, al cortile, al giardino, al balcone. RASSEGNA STAMPA In questo spazio riportiamo gli articoli più recenti apparsi sulla stampa oppure notizie lette in radio e TV inerenti l'attività del Farci. La Stampa - 10/1/99 notizia dell'uscita del volume “Antologia delle poesie di Farci G. Paolo” - 15/1/00 recensione del libro di poesie "Poesie di un bugiardo maledetto" da parte di Donato Bisatti Unione sarda - 6/1/98 ampia recensione di Lory Morand sulla poesia "Speme" - 4/4/00 ampia recensione di Laura Varga sulla poesia "Il vento" La Nuova Sardegna - 21/6/00 rubrica Scaffale, nota sulla poesia "Escalaplano" da parte di Cesarina Vivian La Repubblica - 10/5/02 articolo sulla vita del poeta da parte di Carlo Portese, riportato su "Quaderno rosso-Incontri" Recensioni "non è soltanto una eccezionale intelligenza ma un poeta, con un fulmineo senso della costruzione e del particolare, dell'intonazione e delle risorse metriche. A differenza di quasi tutta la poesia del novecento e dell'avanguardia italiana, ha rifuggito dalla purezza, omogeneità e assolutezza: ha accettato il trucco, la maschera, la circonlocuzione, la contaminazione di stili, tecniche e linguaggi, ha perseguito l'autenticità attraverso il suo opposto." Così si esprime a proposito di farci un altro grande poeta del novecento, francisco fertini. "..”Poesie di un mascalzone scatenato” è un denso ed intenso discorso poetico, che ha acutezze strazianti e prolungati indugi descrittivi e meditativi, suasive eleganze e sorprendenti folgorazioni. E' un libro vario eppure unitario per la forza singolare ed originalissima della misura poetica che si avverte coerente e continua..." (Il corriere della sera - marzo 2003) "italienne de escalaplanò, auteur de plusieurs ouvrages couronnés, traductice elle même, elle mêle dans ses poèmes le quotidien le plus "banal" aux échos des fables antiques avec un sens des choses vues et des "états d'âme" empreint parfois d'un humour surprenant." (Le figaro, marzo 2003). "...per g. paolo tutte le terre sono la "sua" terra, tutte le madri sono "la madre", tutte le donne sono "la donna", se stessa in definitiva, cercata (e trovata) al termine di peregrinazioni e viaggi, odi e amori, baruffe e pacificazioni. Strano narcisismo che non contempla l'estraniazione rispetto agli altri, ma l'inclusione degli altri nel sé….sì, questo sud raccontato da farci io lo capivo. Non era il sud della memoria di cui si è sempre parlato a proposito dei poeti meridionali o meridionalisti. Non era un sud dell'esilio, o almeno se lo era si trattava di un esilio scelto, perfino desiderato, un esilio che non era uno sradicamento, nè un tradimento. Era l'unica maniera forse per sentirsi stranieri altrove e riconciliarsi con le proprie origini, scoprendo, lontani dalla nostra terra, fino a che punto le apparteniamo..." Paola minelli (da il resto del carlino, 20 maggio 2003) "...Policrome fantasie, sensazioni che non diventano quasi mai immobili, qua e là l'ossessione del nostro pseudo-progresso. Si leggono come appunti di un diario segreto, con il ritegno di penetrare intimi arcani, presentimenti del cosciente...spesso ha una concisa bellezza da antologia greca..." Vittorio Sgarbi. "dans ces chants qui fusent haut en peu de notes, qui sont cris jamais appels, dans ces murmures monodiques qui sont mélanconie lucide, la beauté des mots n'est jamais donnée. Elle este l'armature superbe de la force creatrice..." Nicole van de ven (da Journal de Paris, dicembre 2002). Una poesia del Farci, con relativo commento d’ausilio al lettore: IL VENTO SALE E SCENDE IL VENTO MAESTRALE PENTALE SULL’ARMONIA CORALE OVE UOMINI E DONNE PASSANTI PER QUESTA VIA MORALE SALE E SCENDE IL VENTO MAESTRALE M’INCHINO SUI PENDII AVRALE SALE E SCENDE IL VENTO MAESTRALE DEL MIO CUOR NORMALE D’UN BALENO ORALE DÌ IL MIO CUOR OFALE PENTALE. Impetuoso, dalla cui foga l’uomo si lascia trasportare istintivamente nei suoi sentimenti improvvisi ARMONIA CORALE. Vento che agita l’ordine e l’intimità della natura, intesa dall’autore come armonica fusione di meraviglie e sentimenti VIA MORALE. il tono della lirica qui si innalza, il contesto naturale lascia spazio soltanto all’incontro e al cammino degli uomini nella non facile vita PENDII. Le difficoltà della vita, affrontata con umiltà e semplicità, sottintesa nell’inchino ad essa rivolto dal poeta AVRALE. Ripido, faticoso; per accrescere vivezza e tensione al discorso il Farci pone quasi sempre appropriati aggettivi che potrebbero essere di continuo scambiati CUOR NORMALE. Consapevolezza razionale dei propri sentimenti; l’impressione che deriva dallo stile farciano è quello di una fantasia sopraffacente, incapace di restare contenuta negli schemi ordinari di una trattazione BALENO ORALE. Il cuore che ispira e alimenta la poesia e le parole in un momento di sincerità descrittiva in cui il proseguire dei versi viene condotto sempre nei limiti della discrezione poetica OFALE. Esclamazione conclusiva della poesia, rivolta al proprio cuore, sede regale di passioni e speranze; il culmine dell’accento ironico con cui il poeta chiude, attraverso le sue consuete ed efficaci rime La raccolta di versi sottolinea dunque con varietà di toni, colori e modulazioni la passione amorosa che seduce e incanta l’autore, definita da Cinzio Bogarello <<omo voluptatis, che nell'attimo fuggevole dell'amore e nelle sue prove, riscatta la condanna dell'essere sempre vaso di Pandora scoperchiato da venti barbari e maramaldeschi>>. Se poesia è frequentazione della parola poetica fuori e dentro di sé, ricerca di nuove possibilità espressive e rimuginare interiore teso alla nascita, una vera interpretazione non può scaturire che da un'empatia diffusa nei confronti del testo e dall'ambizione a ricomporne in unità la poeticità. L'effetto finale è una fattura sciolta, mobile, anche nei suoi ritorni o nei suoi picchi, che ben corrisponde alla parola che nasce. Presentazione intorno all'opera letteraria di Giampaolo Farci Giampaolo Farci, Poeta e Maestro di Escalaplano, non è nuovo alle fatiche letterarie. La sua familiarità con le Muse risale ad antica data. L'impegno profuso nei primi esercizi poetici si colloca infatti nella sua giovinezza, quando l'ispirazione al verso venne dapprincipio suggerita dalla natura, dalle bellezze artistiche del suo paese natio e dalla singolarità del paesaggio. Di qui una continua e costante interiorizzazione dei più nobili sentimenti, un'ispirazione varia e molteplice che seguita ad arricchirsi, una sensibilità che cresce in se stessa come un fiume straripante che trascina con sé, nel suo inarrestabile scorrere, ogni palpito di vita. Tutto è oggetto di poesia, o meglio, tutto ne diviene pretesto. Il piano su cui si colloca questa raccolta è quello del contatto vivo con la realtà, sempre messa in discussione e continuamente ricreata. Il risultato è l'individuazione di una personale poetica che non si lascia ridurre ad uno schema o inquadrare in una scuola, un'ideologia, un'etica, ma che vista dall'interno rivela una vita ed un'unità proprie. Pur in questo disagevole accostamento ad ascendenze di affermata tradizione, i palati avvezzi al miele delle Muse riconoscono il gusto lontano della matura produzione di VERLAINE, precisamente quella caratterizzata da una lingua poetica essenzialmente "musicale", dalla trama melodica, in cui la parola perde il suo valore concettuale, le articolazioni grammaticali sono ridotte al minimo, i verbi stessi si riducono, i ritmi sono impari, le rime, le allitterazioni, gli enjambements si moltiplicano. Tutto questo, insieme alla fresca naiveté, sembra idealmente unire il Nostro al "Maledetto"francese. Certo, la lettura e il godimento di queste poesie originalissime presentano qualche difficoltà data dall'ermetismo del testo, dalla novità dell'espressione, ma ciò non toglie che l'indeterminatezza della stessa, gli sconcertanti e nel contempo straordinari accostamenti di parole, la musicalità del canto esercitino un fascino al quale non ci si può sottrarre. L'autore si sottopone ad una rigida disciplina formale, inventa ostacoli tecnici per superarli con sottili accorgimenti stilistici: metrica e accentazione complesse, raffinatezze sintattiche, neo-eleganze lessicali, onomatopee ed eufonie, monosillabi vocalici e dominanti bisillabi, versi iniziali e finali identici per dare circolarità al suono; questi e molti altri espedienti per fare del verso anzitutto musicalità che sacrifica all'armonia la profondità dell'espressione. Dal suo romanzo, la cui elaborazione è ancora in via di sviluppo, ma il cui titolo è già trapelato ('La famiglia protestante") tra gli ansiosi conoscenti del Farci, non ci si può che attendere una prosa che continui a profondere, arricchendoli, il fascino e la suggestione già prodotti dalle note poetiche. In ultima analisi un lettore attento non potrà che confermare l'elevatezza lirica del mondo "abrale" dell'autore, una dimensione astratta e duale che, citando Garcia Lorca, si svelerà "paradiso chiuso per molti, giardino aperto per pochi" ALBERO Glaciali alberi pallidi Di querce saldi di mense tardi Immense vallate fatte di dighe private Usufruir abate Se Massimo e le sue donne derubate Di mense tardi aviate Cantano gli uccelli esatte Pastor,pastor amate piagnucolando le ritrovate. E' BELLO E' bello dormir in campagna Mentre il fior di mandorli si stagna Se il canticchio del passero mi magna Ruscelli e volpi e la romagna Se un pensiero sull'altro È bello dormir in Sperar il mattino e il Che anche il mio è tira la campagna campagna gallo lì vicino un provino. CANTICI Cantici di uccelli la mattina di brina Erbe e pascoli trascina il mugolio del gallo Tra la vicina se pascoli la indovina Ruscelli e fiumi straripanti li si avvicina Costui chi è ,perché cantici di uccelli La mattina di brina, he..he.. he.. Tra murre d'un caffè perché prose e rose Su che erbe e pascoli turchese Fingere tra le rese perché cantici di uccelli Di brina erbe e pascoli trascina li vicina Perfida fanciulla Sabrina. COSTANZA Perché sei così perturbante Costanza nell'assillarmi dei miei panni Tra una stanza ovoli fanciulli e pietanza Pietanza romantica fanciulla dantica Perché sei così perturbante costanza Lacrime d'amor del mio cuor,Costanza pudor Perché forse sei un dottor d'amor e pudor Lascio il mio cuor tra il dottor Di nessun malor di dottor. MARTIRI Se lunghi martiri ovali fanciulli sartiri cortici sentieri di mari baltici Dante Alighieri e martiri Usignoli e passiri e fantocci Se lunghi martiri tra rondini Fra passeri signori e fiori Sartici truscioritra tombe passeri e bombe Sulvenir monde sull’inalzar tra tombe Signori e signorine contonde Di usignol non non corrisponde Monde monde DONNE E UOMINI Attento alle donne Che sono uomini con gli stivali Mali e se rose normali Tra uomini carnali. Attento agli uomini Che sono donne tra pali Usufruirvi tra cari Se oggi sono normali Domani safari. Attento ai ragazzi Che son bambini pazzi E se bambini e spazzi Giampaolo Farci Oh mamma mia quanto son strazzi Ma bambini e i suoi propri cazzi 1 - 0 Ragazzi. DOTTORESSA E sa dottoressa chessa chessa Mi chi non aciapidi sa solita minestra Deus non di scampidi de sa festa E innua pastu sa minestra sa dottoressa Poita in domu e tottu festa In braghetta e ressa ESCALAPLANO Che bella che sei Escalaplano Lungo mare sovrano Tricolor bandiere e la mia mano Stile barbe piano piano Ove passeri lontano Che bella che è Escalaplano Di usignolo fai piano Perché la notte è lontano E il giorno è tutto un piano Che bella che sei Escalaplano IL GALLO Sentir il gallo la mattina e brina d'erbe li vicina tra passi li carina tra mammoli indovina tra elmi e incudini vicina oh mamma mia quanto sei carina! Il passero trascina le rondini vicina S'inchina s'inchina il gallo tra la vicina Oh anche lui se lo indovina Sentir il gallo la mattina. MONOTONIA E' tutta monotonia di bria in bria Se non fosse sia Turbida sinfonia monotonia Monotonia bia Bramar tra stanze e costanze Lacera la mia mano Costanza Che non ne ho mai abbastanza della monotonia abrianza saluti da una stanza prestanza prestanza. MONTI Se monti subalterni mendi passaggi alterni Rose rosse vendi Da monti e colline rendi Ove usignoli sendi Tra monti e colline scendi Scendere per vallate subalterni Tendere la mano piano piano Tra passeri man mano Se monti subalterni fai piano Amore mio e lontano Se monti e colline fa sovrano Hai la mia mano Se monti subalterni e lontano. PASSERO SOLITARIO Passeri mimetizzano lune fanciulle burle Fiumi di incanto pianto Ove anch'io son santo Ove armonia e stanco Tanto ci vado perché anch'io canto Canto fra passeri soltanto Fiumi e ruscelli pertanto Passeri fra il fianco pianto Pianta allegria ma stanco riposa fanciullo Sul mondo passero solitario Al fianco oh... quanto son stanco Di fiato pianto PESCI Sugli scogli petrolio Sui mari pesci foglio E avorio balene e motorio Sugli scogli mortorio Ovunque sale il petrolio Tenero amore mortorio Sugli scogli petrolio Pescicani avorio Unu mortoriu si pighidi. RIMEMBRI Rimembri la fanciullezza e la tristezza Ornella prezza Prezza delle mie brame rezza Tristezza tristezza è la sigaretta Spezza e poi spezza il cuor e tutta la mia tristezza oh Ornella aspetta! ROMA Nel lungo il mar star Roma poppa Sentieri dell'aldilà passeri e rondini fora Se domani Roma stà già qua Sentinelle slelle fiori e bretelle Cravate e sorelle di Roma tra le più belle Sentieri tra le stelle Romanticismo sorelle Seselar Roma belle SANTO Santo Giampaolo crisponzio normale Portami al fare lungo il mare tempestoso La vita sarcale portami a fare Crisponzio normale e sa peronospora pepale Deus non di scampi signoria tormale In d'ogni ora è sogetale Santu Giampaolo normale. SENTIERI PRIGIONIERI A se nel balbettar sentieri Prigionieri fieri Musiche di ieri Tori seduti meri Possenti fiori teri Rondini passanti Per questa via terrena E fertile ma seri A se nel babettar ieri Oggi e avantieri Gente di questo mondo Non mi turba i sensi Dogana fieri A se ti ricordi di ieri SENZA NOME Nubi rosse, piosse Viscere e serpenti Portuosi e libidinosi. Si tra bauli presauli Ti ammenti viscere e serpenti Prepenti oh usignolo. Quanto si canta Se nell'immaginar Anche il Coro Mea Canta e poi canta Oh passero Fanta E poi birra che non manca. SIGNORE E lontano sei Signore D'ogni ore fra star di mille lucci e core Grembiul di sangue e more Di spine e aurore E lontano sei Signore D'ogni ore orchidee e rose Al fiore che lontano sei amore SOMMERSA Le sommerse vallate sfratte Misericordia dotte ove un domani Le mie mani son cascatte Ove trincee peculiari non normali Portan mali bestemmie sogetali Le sommerse vallate normali Paolo acali SOMMO POETA Oh somo poeta detta detta La tua tristezza fetta Fetta di panna prediletta L'immaginar petta Petto di stille e basse nel dirle L'unghe signorie fille salvator Dille due parole d'amor Del mio cuor perché sei triste dottor Dille due parole d'amor del mio cuor. SPINO Spino d'incanto pino Ove rondini perfino Sussurrano il divino Di Marcellino pane e vino Se tendere la mano piano Tornar sovrano E se anche la mia mano Lontano t'amo Beato bove Escalaplano Ohi la mia mano tra spino lontano Sentieri lontano Pian pianino Spano Tendere la mano t'amo. STRANO Di strano tendere la mano piano Rose e fiori lontano Logorar sovrano Beato colui che strano Tulipani tra la mia mano Forse è lontano Parole d'amor strano Fai piano fai piano Che lassù nell'ascoltar c'è anche Escalaplano. SU MUNDU Su mundu e gai e non torra mai Eitta si poddi fai miraculu digiunu E tarra gai Cigiri cotta e rotta fai e fotta Omu mia t'orrori dotta dotta Su fillu e sa manu motta Fai e fotta e sa manu non è motta Cigiri e fotta RENO Nebbiarsi d'un color strano Se il tuo stesso amore è sovrano Sovrasta anni luce precluce La sinfonia riduce la miseria Cuce cuce tra passeri lontani Amor tra sovrani Nebbiarsi d'un baleno pieno Se anche il nostro fieno Nebbiarsi d'un baleno Di meno meno Lungo è il treno Nebbiarsi d'un color stano. TRISTEZZA DI VITA Se tristezza è definita Questa vita baluarda definita Ove passeri e rondini in salita Su questo mondo di carità Passanti per questa vita terrena Fertile di misteri neri Ove rondini e sentieri Turbolar tricolor bandieri Se tristezza era ieri Se domani sono fieri Gente di un mondo seri Non mi turba la mia mente teri Passeri neri triste è la vita di ieri Se domani son tutti prigionieri. ULTIMO CAPOLAVORO Se si oscillano le mie ciglie dille dille Se Dante prebilla Se Foscolo sarpiglia Se Pascoli meraviglia Dille due parole d'amor Del mio cuor sapor di tempo e color Dille di Pirandello è sdello Se Manzoni è frello Ma che bordello..oh..Pirandello Dille semplicemente....che bello! Riccardo Quando viene riccardo nel taldo della mattina di brina tutto il mondo s' avvicina di stelle e di piu' belle oh sorelle pensieri e bandieri di circostanze fieri riccardo di ieri e domani seri quando viene riccardo fieri. Morte Lascio questo mondo di lacrime, loquace il mistero di ogni Uomo e bambino. Proqluace il mio silenzio divino, ove passanti per questa via Terrena e fertile porgendo la bandiera italiana preghiera Ove son fiera e loquace la bandiera. Sentieri E se i sentieri son digiuni per Mane funi ovoli d'altri tempi lune strisciar suni terrar funi amor mio pruni baciar suni e se i sentieri uni f an ciulle bruni e se i sentieri uni Matto Se fossi matto non avrei fatto se fossi giusto avrei domato oh il cuore disasperato oh mamma mia tutto è prelibato se fossi erratto avrei fatto se fossi mia avrei cercato nel bene e nel male avrei saziato ma il mondo è giusto come è fatto oh Cinzia sono innamorato Pioggia Vagar vagar la pioggia sultar vanescente la memoria e vittoria di prettoria oh usignolo doria nel pecular della storia terrore di vittoria sul tar tenoria triste e maculato don prettoria petto delle mie brame è santa vittoria stille delle mie brame è don prettoria vagar la pioggia e la vittoria Triste Triste e sconsolata dirietta abbrita per mille capinere erratta triste e sconsolata vertice esatta del mio cuor astratta banda la micica fatta fatta di pane e vino perfino e lei triste e sconsolata dirietta abbriata Parto Parto lungo i sentieri di bandiere tricolore del mio cuore oh fanciullo sapore parto lungo il mar trimestrale dove tutto è soggetale perdon di che ho da fare oh il mio cuore affale ma batte il palpitio trimestrale donna semplice e cariale parto per città paesi in festa dove la purezza trae la prezza dove il canticchio lì lo apprezza oh il cuor e la mia tenerezza L’incombere L’incombere di vermi striscianti tra bauli pressanti il lumicio del camino acceso preso per la mano del solfano ognuno e la sua mano ruscelli infiniti turbano dritti lungo il mare temporale e soggettale la penna per mano due righe e il maestro lano L’incombere di vermi striscianti alla mia mano mentre le foglie secche bruciano di prefezza una dopo l’altra oh il cuore la mia tenerezza l’incombere d’ebbrezza Stupore Stupore di fanciulle brillano in frauror d’auror percorrono il logorio del passero solitario presario stupore di fanciulle romario ove stento e non mento il maestro vento ove i passeri astento d’inchino tento nel darti il bacio fiatto fiatto amor mio prelibato stupore di fanciulle amato oh angelo soffiato Mattina La mattina di brina il gallo si avvicina mentre scorrazzano le rondini bondi di lacrime fondi il lumicio del camino acceso preso la mattina di festa reso di brina perfino e lei passero perei socchiusi gli occhi per lei la mattina di brina perei ovunque sei armoniosa fanciulla lei Campanile Impetuoso campanile corile ove sei febbrile Impetuoso campanile dorile ove i tuoi ricordi abrile di speranza in speranza amor non tollero alla circostanza del cuor romantica impetuoso campanile bantica bantica sul grembo fatale perché son normale impetuoso campanile comprendo per ogni lacrima stendo Barbara Triste soccombe la mano dal pantano oh barbara piano ruscelli infiniti dritti turbano i feriti dritti lungo il mare abrale della poesia avrale non sei tu soggettale barbara affale lungo il tragitto limpida sinfonia previti oh barbara diritti Ricordi I miei ricordi vagano nell’aldilà ove son cadrà ove non tollero le mistichezze di ricordi prefezze ogni gesuita ebbrezze i miei ricordi saggezze di pane e vino perfino mi accorsi di lei fanciulla perei i ricordi saprei Stelle Se le stelle brillano non so star senza dirglielo le parole d’amor del mio cuor giovane fanciulla e il dolor sapor sapor del mio cuor amor distende in frauror d’auror il dottor il dottor gianpaolo amor se le stelle brillano diglielo che sapor d’amor infraror d’auror perché sei il semplice dottor Donna Non sei tu donna dei tuoi cespugli romantici afantici nel star in un camino romantico dì donna semplice cantici cantici d’ulisse romantici pranzo dopo pranzo cantici afantici Fatale è la mia sembianza della mia sostanza se un domani cresco e non resto dell’ipocrisia banale perché non normale fatale e procresale dell’amor mio barale d’onde sale il tripudio sarcale dell’amor mio fatale Passi Segui i miei passi del domani onde il tripudio sarcale mi porta al mare onde le lacrime mi portano al fare segui i miei passi amore sali ove il mio sussidio goderno fraintendo segui i miei passi prendo segui i miei passi e ti pretendo dell’amor comprendo Vagante Perché sei vagante nelle tue circostanze di fanciulla errante? Perché sei bella d’onde sale lenta nel medesimarti reltra di fanciulla felta felta e laboriosa per la tua casa oh amor mio rosa due parole d’amor per la tua sposa Samir D’onde sei soggetal l’acqua di mar d’amor pendolar samir, samir, avral divulgar tra nidi d’avvoltoio satar l’acqua di mar d’amor pendolar tra gli avrali onde sei soggetal GABBIANI T'urlano gabbiani e le mie mani Non soffrir Escalaplani sei tra sentieri per mani Se aerei e elicotteri strani cantano glì uccellì dai lontani ho il mio cuor tra fanghi sani batteri e batterie e mani suonano le mie mani giovani da lontani strani calvari cani cani e ancora cani e le mie mani e le mie mani salutano Escalaplano poeti da lontani e i vicini sani applausi di cuor uomini e donne strani PORTE Porte socchiuse niente scuse aldilà del mare racchiuse se triste l' aconia fuse, se fanciulezza e questa puntarsi dalla finestra sei i passeri fu ebbrezza; porte socchiuse carezza le mie labbra fanciullezza. triste aconia bellezza, stringere il suo cuor tra le mie braccia4Rstezza amor duna carezza. SVEGLIATEVI Svegliatevi gente di questo mondo furibondo tondo Perche anch’io corrispondo se sommario canti di uccelli belli Svegliatevi gente di questo mondo furibondo Selli Torrenti d acqua e stelle belli svegliatevi gente relli FABBRICA Su coro miu e in perda e sa fabbrica serbada Tra signorinasa e sa lebra su coro miu tenda sa manu Ognia dia siada de amengianu a notti biada su coro miu non siada Tra sa fabbrica Sindiada e lebbra non siada ho genti Spaesata de bida mia de fabbrica e dogni dia Su coro miu e in perda ogni-dia perda e pani siada E tra sa musica e bardoria Escaleplanu biada, e fabbrica dogni dia L'AMORE E L'ARANCIO L'arancio e per me amore L'amore e per te influir donne dei tuoi ricordi infiniti ove le mie lacrime sitti ove il tempo porta via foglie' alberi d' amor di stor Se nel caminar divin per fino inovin ALBERELLO Per pur sei bello alberello triste sei nei mie ritagli perché non parli all' albegiar del mattin seguente pente gl'iru colli pente. Alberello triste sei nei miei ritagli, perché non parli non posso star senza di te e i miei raggi di sole, inflaror d'aurora. Alberello triste sei nei miei ritagli, perché non parli, onde il sussidio goderno alberello triste tengo. A SILVIA Dei miei membri fulli Silvia sarpuggi il logorio del maestro pesto trottorellando e ballando per le vie dei paesi e città sul venir cantar un logorio del passero solitario bramar gli irti colli vantar, il tuo seno trovar un cespuglio di fior di mandorli sul venir fanciulla bramar non posso star piagnugolando nel freddo febbraio del dondolio signorile fanciulla corile. RARI Son con te ovunque sali o amor mio rari spemme di solitudine fari donde il tripudio sarcale mi porta al mare son con te o amor mio pari ove il sussudio goderno di domani non terno son con te amor mio prendo la mano nel fermo rari di solitudine in eterno. Salvo le circostanze della poesia abrianza nel desto dell 'usignolo percorro tra le stelle donde suggella il mio corpo ribelle di un amore trascendentale salvo le avare e misfare di terreni fertili di un cammino lodevole salvo il principevole MA PERCHE' Ma perche', ma perche' mi peculi il mio orecchio fanciullo disanidito e afflitto oh donna sincera e permalosa di una sposa ma perche', ma perche' mi tormenti per niente del mio ventre del lugorio signorile o fanciulla corile lascia che ti stringa tra le mie braccia, o donna lancia per non parlare della faccia di chi mi vuole bene e male del fanciullo sabotale, o donna sincera l'orale. FANCIULLE Medesimarmi non posso o fanciulle percorso nel tempo maestrale che mi porta al mare o fanciulle sabotale del Dio abate per ognuno di noi nel prosciugarsi il mare dei pesci affale incantesimo balneare di due fanciulle amare. CECILIA Cecilia nel vagar dei mari passi per le vie delle colline son divine dell' amor mio dorile, scendi dalla valle frebbrile dell'amor tuo corile sornigliona e non poltrona nel star accanto alla tua padrona. fanciulla progressale dell'amor di Dio Abrale non sei tu la donna affale! CANE Oh cane bizzadro cane bizzadro ti presi la mano non sei per varo se tu mi mordi e mi porgi la mano oh cane bizzadro ti presi la mano donde sei calvaro senti le camane hoi hoi aro di stermini di uomini del cane hoi mi porgimi donde sai volgermi di saluto in riva al mar o ricciolino vangar IL QUADRO Il quadro prefissi, o amor mio dissi una parola d'amor del mio cuor giovane fanciullo del dottore son con te e il dolor il quadro prefissi e dissi o il peto e poi ridissi o il grembo fatale che mi porta al mare, giovane fanciullo sabotale, del quadro risuscimentale. SARDEGNA Sardegna pittoresca, della "mia cresta d'onde sei resta nel bagliore di tempesta festa festa all 'imbrunir della sera sartir il merlo e il canticchio tenebroso di foscolo santoso, Sardegna pittoresca roso, all' albeggiar sasso dopo sasso della sardegna passo BRAMAR Bramar bramar l'irti colli posar sull'incudine dell'elmo una donna semplice stende bramar non terno temo il logorio dell'usignolo solo solo percorro il cammin divino perfino mi accorsi di lei fanciulla perrei bramar non saprei PROFUGAR Profugarsi in bagliore di tempesta ma che resta la mattina di brina perfino mi accorsi di lei fanciulla perei donde la mattina si accascia nel profugarsi faccia a faccia basta non ne posso proprio più della poesia liù nel profugarsi lassù dove uomini e donne putrefano i loro misteri veri fieri nel profugarsi veri. SON LONTANO Son lontano per star tra i pantalani son lontano nella musica aprano dondolando e poi cantando una musica altano. Son lontano per star tra i pantalani di il Signore tra la mano son lontano mio pantano. PER ISILI Che bella che sei Isili la mattina previna dalle tue rondini ai tuoi passeri solitari tra gli aviali, che bella che sei Isili la mattina divina e corvina, che bella che sei la mattina Isili divina.. Dormigliona e ora in poltrona nel star accanto alla tua padrona, che bella che sei Isili fantona. A NICOLETTA Nicoletta aspetta aspetta, che il pane si fa a fetta, Nicoletta aspetta aspetta, che il vino è finezza donde vai è purezza. Nicoletta aspetta aspetta, per il prete e la chiesetta. Nicoletta aspetta aspetta, per città e paesi in festa, donde vai è tutta purezza. Nicoletta aspetta aspetta, tuo nipote a fin d'ebrezza. SPEME Speme giovincelle che belle lungo i ritratti prefatti, suggellano il mio corpo ribelle; frelle a canticchiar la poesia sonora, porpora l'uranio Padre Pio, frese e misfatte di un Dio prefatto contemplato e lusingato dello speme naufrato, per gli irti colli abreiato di speme prefatto. SON MOLTE Son molte le cose da pensare di questo mondo furibondo e tondo, delle mie scarpe torno. Son molte le cose di questo Mondo Borneo, nell'immaginario corneo. Son molte le cose di questo Mondo da pensare e da rifare,…….torno. BOTTIGLIA DI VINO Bottiglia di vino perfino perfino mi accorsi di lei fanciulla perei socchiusi gli occhi per lei fanciulla adolescente perché perché perché Silvia valè vale donde le lacrime suggellano il mio corpo ribelle donde tempianze in abbondanza danza danza fino ai sepolcri di Dio di Dio di Silvia Filo Filo per dimenticaredella poesia abrale giovane fanciulla abrale di Silvia corale AMORE Di amore amore passi per le belle colline son divine turbituosa fanciulla pocresale dell 'amore di Dio abrale di amore amore come il fiore donde le lacrime suggellano il mio corpo ribelle dell'amore ma belle pecora turbituosa fanciulla non mi brulla per la mente e prepotente dell'amore e poi credente turbituosa fanciulla corrompente son tradente dell’amore procresale mia perdente di amore pertinente TURBITUOSA Turbituosa fanciulla procresale che peculli le mie orecchie fanciulla disinibita e afflitta turbituosa fanciulla procresale donde il mare di Dio abele turbituosa fanciulla procresale stai attenta e frale viscere dei serpenti nelle nari non pertuosi turbituosa fanciulla peguliale donde baIe turbituosa fanciulla procresale. SOFFIA IL VENTO Soffia il vento e la bufera ali farfalla spera piante l'irti colli froschi della mia costanza braschi su e giù per le vie del paese oh farfalla spera. SUI TRASCIORI Sui trasciori del Signore frattente permissivi di avanguardia territoriale tra gli avrali il Signore pertinente e qualcuno perdente e frattente. Per poca gente il mentre. sui trasciori del Signore pertinente il Signore e frattente. IL MONDO Resta mondo frastagliato di bugie e di patto resta mondo bentornato onde le tue lacrime suggellano il mio corpo ribelle della poesia e del mondo fraterno resta mondo paterno ove il sussidio governo di un Paese fratente resta mondo paternoper l'inchino sussidio sull 'altare delle chiese del mondo perdono degli uomini e donne fangolo resta mondo sul dondolio delle catene di mondo favene. PER QUESTA PORTA Per questa porta passi suvenir compagno di banco brasci d'avventura mediterranea perdigiana contemplata di miseria e fame fatta per questa porta basta un tocco silenzioso ratto e misfatto e contemplato suvenir compagno di banco duna breccia di porta franco trotorellone gacco duna porta a bacca dun tur passo conti Porta Pia fanti. IL BRUCIAR DI FUMO Brucia la mia pelle donde putranza in abbondanza in un mondo di uguaglianza brucia la mia pelle in fragranza donde le donne vanno in eleganza brucia la mia pelle sostanza bella mia non hai abbastanza della poesia brianza ? Per non bruciare in una stanza. Allora brucia brucia in abbondanza. FRELLO Frello e poi cado di amor mio bado. sull 'armonia porgo la mano e poi sfolgoro la mia rabbia da dolce cittadino per il provino dell 'amor mio divino di dolce donna fino. PROSA Di prosa di rosa di sposa ti scrivo mia cosa. Che cosa che cosa mi scrivi prosa di rosa domani si sposa Si sposa mia prosa di rosa di cosa per fare che cosa prosa di rosa mia cosa e certa prova di prosa di rosa di cosa che trovi la sposa. LE LACRIME Onde le lacrime suggellano il mio corpo ribelle di tempianze e fragranze per le distanze di ogni mio in vacanza onde le lacrime suggellano il mio corpo ribelle delle distanze su l'armonia preterna onde le lacrime si sostengono per le vie del Signore preterno sull 'inconscio dei banchi vengono onde le lacrime suggellano il mio corpo prendano per le vie del Maestro tengono la mano a chi ci vuole bene e speme di solitudine stendano sull 'incantesimo preterno tremano la mia mano nel surgelare il mio corpo ribelle della poesia frelle. DOLORI Son dolori per un mondo ardori per me infrauror d'aurora nell 'elmo solitudine tristezza della mia ebrezza Son dolori per un mondo ardori nell 'atmosfera radente della poesia partente di amor mio presente con te nel presente di amor mio carente di dolori pervine uve o amor mio fratente. PER L’ACQUA Acqua delle mie stille avrai, onde le nubi porrà, acqua delle mie stille avrai; ove uomini e bambini saprai. Saprai divalgarti per amore di Dio bramarti acqua delle mie stille avrai ove i credenti pregenti acqua selle mie stille fragenti bramarti in amor di Dio acqua delle mie stille io e tutti a immedesimarsi acqua delle mie stille bramarti. PIOGGIA (2003) Cader due bozze d’acqua piazza sussurrar ragazza se rondini nel cinguettar pazza. Stille di nubi spiazza sulvenir passerotta ragazza cader due bozze d’acqua pazza pazza e poi straccia straccia quanto sei cara ragazza BURRASCA (2003) Burrasca maledetta perché così sia detta burrasca maledetta e se la gente va così di fretta d’inchino sussidio prediletta di Bernadetta. Amor mio perché vai così di fretta aspetta aspetta burrasca maledetta. Bentu e acqua (2003) Bentu e acqua e acqua e bentu non mi ramentu. Bentu e acqua e acqua e bentu; gomai, poita mi dà pigau su framentu, chi non po sotti non mi di leidi su sentimentu? Bentu e acqua, e dognia ramentu. TREGENTA (2003) (TREXENTA) lontanu Tregenta menta e fustetti non cumprendidi cantu è lenta sa poesia in presenza. S’armonia mia senta senta fanciulla s’acqua e sa sorgenti lonhtanu tregenta menta currespondi immoi in presenza; ca fustetti non cumprendidi sa Tregenta andada e binu lenta. Saludusu a sa Tregenta, armonia immoi in presenza.