Latina
Il giornale di
L’EPISODIO
MARTEDÌ 13 OTTOBRE 2015
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Dopo il furto subito in casa, Maietta avrebbe chiesto aiuto a Costantino Di Silvio
Cha Cha, l’investigatore privato
La caccia sugli autori del colpo. Sospetti sul ruolo di Altomare nella vicenda
R
esta il mistero sugli autori del furto
commesso
proprio a casa Maietta. Il fatto
che destò parecchio clamore risale al 5 gennaio
scorso, quando dei malviventi fecero incursione in
piena notte nella villetta
del presidente del Latina
Calcio e attuale deputato
di Fratelli d’Italia approfittando della sua assenza
e di quella della famiglia.
La Polizia e gli uomini della scientifica effettuarono
un sopralluogo per raccogliere elementi utili e
quantificare il bottino. I
malviventi avrebbero disattivato l’allarme per poi
entrare all'interno dell'abitazione della famiglia
Maietta. Nella casa non
c'era nessuno, Maietta e la
famiglia erano infatti di ritorno da una vacanza. La
scoperta venne fatta da alcuni familiari. I ladri per la
precisione
entrarono
smurando una finestra.
Puntavano alla cassaforte
ma hanno fallito nell'intento. Dopo aver messo a
soqquadro tutta la villa
portarono via due televisori ultrapiatti, l'argenteria e le chiavi dell'auto, un
INTERCETTAZIONI
“Gli faccio vedé chi comanda”
“Gli faccio vedé chi cazzo comanda a Latina”. Costantino Di Silvio incaricato delle
ricerche sugli autori del furto a casa
Maietta, dopo aver interpellato alcuni
soggetti di nazionalità rumena, ebbe una
conversazione con Valerio Giacomelli. Un
colloqui che rende bene l’idea del livello di
autoconsiderazione del Di Silvio. Quest’ultimo in particolare parlando con Giacomelli promette vendetta contro il presunto autore del furto: “Figlio de puttana,
gli faccio vedé io a lui....chi cazzo comanda a Latina, sto figlio di puttana, a sto bastardo!!!”. Costantino ritiene realmente di
essere colui che comanda a Latina e ci tiene ad essere percepito in questo modo.
Questi altri passaggi interessanti del colloquio con Valerio Giacomelli.
g
La villa di Maietta dopo il furto
suv, con cui fuggirono nella notte. Gli inquirenti
hanno focalizzato le loro
attenzioni su questo epi-
sodio e sulle ricerche dei
colpevoli che Maietta avrebbe affidato a Costantino Di Silvio, nel ruolo di
“investigatore” del parlamentare. “A seguito di un
furto
patito
dall’on.Maietta –si evidenzia nelle carte del pmCostantino Di Silvio interviene attivando tutte le
sue fonti informative necessarie per giungere all’identificazione degli auto-
CONCORSO INFERMIERI “PILOTATO”: UNA VECCHIA INDAGINE
I favori di Natan, Del Balzo e Calandrini
La Procura di Latina aprì
un’indagine per le telefonate
sospette relative al concorso
di laurea in scienze infermieristiche, peraltro emerse
nell’inchiesta “Damasco”,
condotta dall’Antimafia di
Roma. Occorre però andare
per ordine. E’ l’estate 2008
quando in provincia esplode
il ciclone «Damasco». Gli investigatori si convincono che
un politico minturnese sia il
referente delle mafie in Regione, un’ipotesi poi caduta.
Romolo Del Balzo finisce sot-
to intercettazione e spuntano tutta una serie di telefonate che, secondo i carabinieri,
dimostrano come lo stesso si
sarebbe adoperato per far
passare il concorso di laurea
in scienze infermieristiche a
candidati amici, ottenendo le
risposte esatte da un medico
di Terracina e strappando
l’aiuto anche dell’allora presidente del consiglio comunale di Latina, Nicola Calandrini, e di Natan Altomare,
oltre a tutta un’altra serie di
favori. Per la precisione stia-
mo parlando del concorso per
l'accesso alla laurea in Scienze infermieristiche dell'Università di Tor Vergata i cui test vennero svolti dopo la prima metà del settembre 2007.
Circa una settimana prima
delle selezioni Del Balzo aveva ricevuto da un medico del
Fiorini di Terracina, un certo
Roberto, le risposte dei quiz.
A quel punto si passa alla
spedizione via fax delle risposte. Un elemento clamoroso è rappresentato dal fatto
che tutto avviene da una u-
tenza intestata alla Azienda
sanitaria. Peraltro i fogli essendo in un primo momento
illegibili vennero rimandati
una seconda volta. L’aspetto
più sorprendente è che un
consigliere comunale, di nome Nicola inviò le risposte da
un’utenza dell’amministrazione. Il consigliere avrebbe
avuto le informazioni giuste
da Natan per poi girarli a Del
Balzo. Quest’ultimo avrebbe
proceduto alla consegna materiale delle risposte dei quiz
ai candidati stessi.
Giacomelli: “Lo sai il casino da dove è nato, compà?”; Di Silvio: “E’!”. Giacomelli:
“Il casino....è come ti ho detto io, non te
mette a strillà in giro, perché la stavano....ad un amico mio gliela stavano a
vende!!! poi uno gli ha detto.....guarda....fermate...non te comprà sta macchina, perchè ce stanno tutti i fregni per Latina che la stanno a cercà, te pistano se te
vedono, io poi gli ho detto, vai a vedere se
sta là, poi ho saputo pure chi è stato a zuppalla, compà!!!”; Di Silvio: “Sei grande Vale! sei un grande...te faccio un regalo...sei
n’amico”. Giacomelli: “M’hanno detto anche chi è stato!”; Di Silvio: “e!”. Giacomelli: “è stato quelli là che c’hanno preso per
il culo compà!”; Di Silvio: “io voglio quel
figlio di puttana!!! io quello voglio”.
ri del fatto reato. Lo scopo
non è certo quello di favorire le forze di polizia, ma
di fornire le informazioni
richiestegli sull’episodio.
Lo stesso Pasquale Maietta riconosce a Costantino
Di Silvio una caratura criminale che gli consente di
individuare, attraverso le
sue fonti in ambito delinquenziale, gli autori del
furto”. Sospetti sugli autori del furto a casa Maietta, che sulla base degli elementi di prova acquisiti e
delle intercettazioni a
bordo del suo veicolo, ricadrebbero proprio sulla
figura di Natan Altomare.
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Cha Cha, l`investigatore privato