Padre Vincenzo da Fiorenzuola e la progettazione del Forte di Gavi (agosto 1625 – marzo 1626). Andrea Scotto “Amici del Forte di Gavi” Autorizz. N°23/05-prot.3919.V/9.05 dell’Archivio di Stato di Genova Le linee di tiro delle artiglierie durante gli assedi del Castello di Gavi nel 1625 Assedio franco - sabaudo (8 – 25 aprile) Riconquista genovese (18 giugno – 27 luglio) 18 Agosto 1625 Padre Vincenzo da Fiorenzuola Domenicano (Gaspare Maculano) …dovessi insieme con il Molto Illustre Signor Barnabò Giustiniano vedere Gavio con il castello, et nella via l’istesso Signor Bernabò mi disse che nel passar da Ottaggio dovessi avertire al sito dove è, o era, il castello,… Gavi o Voltaggio? Padre Vincenzo da Fiorenzuola …dovendosi fortificare in queste parti, si dovrà far ellettione di sito:… • adatto ad essere fortificato • che possa con facilità ricevere soccorsi da Stati vicini, o da Genova stessa • che dia la possibilità di compiere sortite per disturbare il nemico … che non possa assicurarsi di condure munitioni, et vetovaglie et anco chiudergli il passo... …stimo che sarà molto meglio ritirarsi a Gavio… • Per il vantaggio di poter ricevere soccorso • Perché chiude la via di Voltaggio • Perché impedisce di passare ad Arquata, Busalla, e di lì a Genova …se vogliono ridurre il castello alla forma, che può ricevere quel sito, sarà fortezza che a poche in Italia sarà inferiore… • capace di ospitare 800 – 900 uomini • 150 per la difesa • 60 per ordinario presidio 5 Settembre 1625 Nicolò Doria, Filippo Pallavicino, Alfonso Gonzaga e Gio Luigi Ruggiero <<…siamo stati a rivedere li passi del Giovo sino a Gavi, dove venne da Pavia il Padre Fiorenzuola, e tutti unitamente concorrono che non vi sia posto più opportuno per opporsi al nemico, … come ampliar e fortificar di nuovo il Castello del suddetto luogo di Gavi; et si accordarono parimente tutti circa la forma, della quale il Padre Fiorenzuola si è incaricato di mandar il dissegno,…>>. Ottobre 1625 • Giorno 1: “al Molto Reverendo Padre Vincenzo da Fiorenzuola Inquisitore” sono inviate le osservazioni fatte esaminando la pianta della fortezza, a proposito delle quali si richiede un ulteriore parere • Giorno 4: <<…nel punto ch’io ero per partire per la Bettola terra del Piacentino per servitio del S.Offitio… >> promette <<…di sodisfare a ciascheduno dei capi della scrittura mandatami, et mandare insieme il disegno con le dichiarazioni di tutto, …>> Ottobre 1625 15 Ottobre 1625 • Premessa: <<…la fortezza resta soggetta ad un’eminenza vicina, che si chiama Montemoro, di dove in proportionata distanza di batteria può ricevere maggior offesa che da ogn’altra parte…>> 15 Ottobre 1625 • Prima obiezione: Montemoro: baluardi con fronte di 130 palmi e 150 palmi separati da una “cortina” di 100 palmi = la forma della fortificazione è a “tenaglia”, che tra i tipi di fortificazioni “tiene l’infimo luogo” una tenaglia esistente nel Castello di Milano era stata demolita e sostituita • Risposta: il Castello di Milano è collocato in pianura quello di Gavi no la forma della fortificazione si adatta perfettamente al terreno 15 Ottobre 1625 • Seconda obiezione: “à che fine formar una fronte di palmi 130 ed un’altra di palmi 150; un angolo acutissimo, e l’altro meno acuto” Risposta: “se si vuole, si potrà ridisegnare i baluardi con proporzioni più gradite a vedersi, a patto però di indebolire la fortezza che si andrà a realizzare” 15 Ottobre 1625 • Terza obiezione: l’angolo acuto C, di ampiezza inferiore a 58° sessagesimali, costituisce un punto debole per le difese lato Montemoro Risposta: sfrutta la roccia viva, con uno spessore totale di 50 palmi nel lato esposto al fuoco di una batteria dal Montemoro 15 Ottobre 1625 • Quarta obiezione: all’altro lato del baluardo, difeso da una semplice forbice, il nemico può accostarsi facilmente senza essere disturbato Risposta: la roccia scoscesa fino all’abitato di Gavi impedirà al nemico di portare offesa in questo punto 15 Ottobre 1625 • Quinta obiezione: il fronte L è troppo lungo e privo di difesa sufficiente Risposta: il tutto è stato disegnato in modo da comprendere nella fortezza una fonte che sgorga dal punto indicato con la croce: “se bene conduce pochissima aqua però non manca mai”, sempre cercando di “accomodare il sasso” evitando la costruzione di muri 15 Ottobre 1625 • Sesta obiezione: “L’istesso in parte si dice quanto alla proportione dell’altro baluardo a questo opposto” Risposta: “Ciò che voglia dire in questo io non intendo se non viene meglio dichiarato” • Settima obiezione: questa forma di fortificazione è stata scelta per non spendere troppo e non superare le sessantamila lire, ma così facendo non ne basteranno duecentomila Risposta: “Rispondo, e mi perdonino, non è vero che sia stata eletta questa forma per non dare in grossa spesa” Marzo 1626 • Giorno 4: il Fiorenzuola confermò alle autorità genovesi l’avvenuto incontro con “gli Architetti dalle Signorie Vostre Illustrissime mandati, et avendo essi veduto il dissegno da me formato, ne havendo cosa in contrario partirono” • Progetto esecutivo: 1626 à dì 11 marzo. Modello della fortificazione e ristorazione del Castello di Gavi presentato dal Maestro Bartolomeo Bianco, … quello che si aggiustò in detto luogo ultimamente dal Padre Fiorenzuola, Carlo Petrucci Ingegnero e P. Paolo Riccio in compagnia anche degli architetti Bartolomeo Ponsello, detto Bartolomeo Bianco … Autorizz. N°23/05-prot.3919.V/9.05 dell’Archivio di Stato di Genova