l’iniziativa www.rieti.chiesacattolica.it Parte il «Caffè teologico» Pagina a cura dell'Ufficio Comunicazioni Sociali RIETI Via Cintia 83 02100 Rieti Tel.: 0746.25361 Fax: 0746.200228 e-mail [email protected] 12 rimi incontri («Dio esiste?», «La fede minaccia la libertà?», «Il sesso è peccato?») per il “Caffè Teologico”, ideato dall’Ufficio Scuola e dal Progetto Culturale con Frontiera, a prosecuzione del progetto “Il villaggio dell’essere” svolto nelle scuole (fino ad oggi i lavori in mostra in vescovado), in un dialogo tra fede e cultura. L’appuntamento è per domani e i successivi lunedì 18 e 25 maggio, alle 16 all’Auditorium dei Poveri in via Garibaldi. P Domenica, 10 maggio 2015 Nel corso della veglia organizzata dalla Pastorale sociale il 1° maggio, l’invito del vescovo a non perdere la fiducia Lavoro, una luce di speranza DI ZENO BAGNI n occasione di una festa del Lavoro quanto mai con l’aria di aver ben poco da festeggiare, in una Rieti in cui il problema occupazionale si fa ogni giorno più drammatico, almeno una buona notizia è arrivata. All’indomani della ricorrenza del primo maggio, una speranza per quello che è stato il caso simbolo della crisi del Nucleo industriale reatino di questi ultimi tempi: la Schneider Electric. Presso il ministero dello Sviluppo economico è stato infatti firmato l’accordo tra l’azienda, la newco Elexos, le organizzazioni sindacali, la Regione Lazio e il Comune di Rieti. Accordo che prevede la reindustrializzazione del sito Schneider reatino attraverso gli investimenti della Elexos che si è impegnata a ricollocare i circa 80 lavoratori in cassa integrazione prendendo in mano nella fase iniziale le commesse ancora in piedi della Schneider. Una notizia salutata con soddisfazione anche dal competente ufficio di Curia. «Abbiamo lottato per il lavoro da tenere a Rieti, da promuovere a Rieti. È un obiettivo raggiunto», ha dichiarato il responsabile della Pastorale sociale don Valerio Shango, ringraziando l’ad di Elexos, il dottor Andrea Trenti, per l’impegno dimostrato, oltre ai sindacati e alle istituzioni «per la collaborazione che si è vista anche in una partecipazione sincera e solidale con il mondo del lavoro il 30 aprile sera nella bellissima veglia di preghiera» svoltasi all’oratorio S. Pietro Martire. Era presente anche Trenti, nella stupenda cornice del delizioso oratorio domenicano che ora fa da cappella alla caserma “Verdirosi”, alla veglia organizzata dall’ufficio I Il vescovo con don Shango alla veglia per il lavoro A Cantalice i Cappuccini in missione per san Felice a preso il via il primo maggio, a Cantalice, l’anno speciale in occasione del quinto centenario della nascita di san Felice. Nella cittadina che al primo santo dell’ordine cappuccino ha dato i natali in tanti, in testa le autorità locali, hanno partecipato alla Messa solenne celebrata da monsignor Lorenzo Chiarinelli nella chiesa grande intitolata al santo sulla “rocca”: preludio ai festeggiamenti che culmineranno nella ricorrenza del dies natalis il 18 maggio e che avranno al centro la missione popolare che i confratelli del santo sono pronti ad animare in tutto il territorio comunale. Si intitola “La gioia del Vangelo”, echeggiando l’Evangelii gaudium di papa Francesco, l’esperienza che vedrà i frati cappuccini girare le vie del paese e delle frazioni per tutta questa settimana. Apertura oggi con la Messa celebrata dal padre provinciale Gianfranco Palmisani e il mandato ai “missionari” che, da domani, svolgeranno giornate intense, cominciando ogni mattino dinanzi alla scuola; a seguire, lodi e adorazione nella tenda in piazza, e poi giro per le case e le vie incontrando persone e malati; nei pomeriggi, incontri con le varie realtà e le famiglie, alle 18 vespri e Messa nella parrocchiale Madonna della Pace e la sera (da lunedì a giovedì) i centri di ascolto. Giovedì 14 alle 19 si svolgerà in S. Felice la conferenza “In strada nelle periferie del mondo” di fra Antonio Tofanelli. Venerdì a San Liberato la festa in onore del martire che dà nome alla frazione. Sabato 16 mattinata “feliciana” a scuola con canti, poesie e mostre, il pomeriggio Messa al cimitero e la sera fiaccolata dei giovani. Il 17, aspettando la festa liturgica dell’indomani (che avrà al mattino la Messa del padre provinciale dei Cappuccini con la processione e nel pomeriggio la Messa del vescovo Lucarelli), si conclude col mandato missionario a tutti i fedeli durante l’eucaristia domenicale, il pranzo in comune e divertimento pomeridiano con spettacolo di magia in piazza. In occasione dell’apertura dell’anno feliciano, è stato presentato il comitato organizzatore e il nuovo sito web www.sanfelicedacantalice.com. Tra le iniziative del centenario, anche una medaglia commemorativa coniata dalla Zecca dello Stato (disponibile la versione in argento o in bronzo), oltre a una mattonella con l’apposita immagine: per averle rivolgersi alla confraternita (contattando Maurizio Rossi al 333.8412895). (r.r.) H meata dalla civiltà cristiana. La domanda emersa forte dagli incontri, allora, è su cosa sia accaduto negli ultimi decenni: perché, nonostante le competenze e le esperienze acquisite, abbiamo cominciato ad assistere ad uno sviluppo irrazionale, al degrado delle città e del paesaggio, all’emergere del disordine e della bruttura? Il tema riguarda Rieti in modo decisivo. La città è esplosa ben oltre le mura. È divenuta di fatto una “città diffusa”, sparpagliata sul territorio, con i relativi costi in fatto di estensione di servizi essenziali e manutenzioni. Non a caso il ciclo di incontri ha visto coinvolti e partecipi diocesano per i problemi sociali e il lavoro. E nello stesso luogo, due giorni dopo, lo stesso direttore dell’ufficio don Shango avrebbe celebrato, in solidarietà verso la famiglia Trenti, una Messa di suffragio nel trigesimo della scomparsa del figlio Matteo, strappato ai suoi cari da un tragico incidente, nella sua Monza, a soli sedici anni. Con il manager protagonista della nuova avventura, che getta un po’ di luce nel buio della crisi delle aziende reatine, erano radunate diverse persone, alla vigilia della festa del Lavoro, davanti allo splendido Giudizio universale dei Torresani che arricchisce l’oratorio del vetusto convento domenicano, riempitosi nella serata con cui la Chiesa reatina ha invitato tutti a esprimere solidarietà con il mondo dei lavoratori e con quello di un’altra colpitissima categoria in campo sociale che sono i migranti con i loro drammi. Accolti da don Shango e da altri esponenti del clero e della comunità diocesana, in testa il vescovo Lucarelli che ha presieduto la veglia, c’erano i rappresentanti dei lavoratori dal futuro incerto, cominciando da quelli di Risorse Sabine, il mondo sindacale e le autorità (erano Cambio della guardia al consultorio uova guida per il consultorio familiare “Sabino”. Alla presidenza dell’associazione di volontariato che gestisce la struttura diocesana a servizio della famiglia, con lo scopo di aiutare la genitorialità, la vita di coppia e la vita familiare nella sua crescita e nei suoi momenti di difficoltà, è stata eletta Silvia Vari, che raccoglie il testimone dal presidente uscente Massimo Casciani. A suo fianco, l’assemblea dei soci, riunitasi nella sede del conSilvia Vari sultorio in Palazzo San Rufo, ha eletto come vice presidente Paolo Di Benedetto (che è anche presidente della locale sezione Amci, l’associazione dei medici cattolici) e come coordinatrice dell’équipe di volontari Anna Pescetelli. Romana, a Rieti da oltre vent’anni avendo sposato il reatino Francesco Saverio Pasquetti, Silvia è mamma di quattro figli. Laureata in Lettere e in Scienze politiche e con un dottorato di ricerca in Geografia, lavora in prefettura come funzionario amministrativo. È grazie al Cammino neocatecumenale, che continua a seguire a Rieti nella parrocchia S. Francesco Nuovo dopo averlo frequentato per anni a Roma, che ha conosciuto il marito. Da sempre attiva nel volontariato e nel sostegno ai bisognosi (è anche delegata provinciale dell’associazione “La Quercia Millenaria” per la tutela della vita nascente e collabora con la casa–famiglia “Il sole”, oltre che nel servizio alla mensa dei poveri di S. Chiara), è impegnata pure con i giovani in parrocchia. A Roma sta frequentando il corso di counselling presso la scuola “Outdoor setting”. N Città e ambiente, incontri Fai S i è concluso all’Auditorium dei Poveri il ciclo di incontri su “Percezione consapevole di ambienti e spazi significativi”, organizzato dalla delegazione reatina del Fai in collaborazione con il settimanale cattolico Frontiera (col patrocinio di Comune e Fondazione Varrone). Un percorso in quattro parti condotto dall’architetto Piero D’Orazi attorno ai temi dell’ambiente naturale, del paesaggio, dell’evoluzione della città e della scienza urbanistica. Ambiti che nella storia del nostro Paese hanno conosciuto per lungo tempo uno sviluppo coerente, capace di produrre una bellezza fortemente per- Preghiera e solidarietà con lavoratori e migranti Lucarelli: «Un colpo di reni che spinga a pensare in grande» Soddisfazione per l’esito del caso Schneider gli assessori Ubertini (Ambiente), Ludovisi (Urbanistica) e Massimi (Cultura) ed il sindaco Petrageli del Comune di Rieti. Gli amministratori hanno riconosciuto i problemi e dialogato in modo costruttivo – a volte provocatorio – sulle difficoltà evidenziate e le proposte avanzate nelle giornate di studio. Insieme a loro anche la realtà della Diocesi, col responsabile della Pastorale sociale don Valerio Shango e il vicario generale don Jaroslaw Krzewicki, che hanno sottolineato quanto la qualità dell’ambiente e delle città e quella delle relazioni umane siano interdipendenti. presenti il sindaco Petrangeli e il consigliere regionale Mitolo). A scandire i momenti dell’incontro di riflessione e preghiera i testi della Scrittura e del Magistero, con le parole che da Paolo VI a Giovanni Paolo II fino all’attuale Pontefice invitano a un senso di giustizia e di solidarietà sociale che sappia mettere l’uomo al centro di tutto. Si è voluto allargare la riflessione e tenere nel cuore, a pochi giorni dagli ultimi drammi consumatisi sul Mediterraneo, anche le vittime di “viaggi della speranza” che spesso finiscono in tragedia, sottolineando quanto la realtà dell’immigrazione, spesso oggetto di infondate fobie e chiusure, costituisca invece una risorsa per la nostra economia. Solidarietà e invito a non perdere la fiducia, nell’ottica della fede cristiana capace di far proprie ansie e speranze dell’umanità. Lo ha sottolineato il vescovo nella sua esortazione finale: «C’è bisogno di parole di conforto per molti.. Noi sappiamo di poter fare ben poco… Ma io credo fortemente che il Signore ci guardi con benevolenza in questa sera… Egli sa trovare delle soluzioni, talvolta imprevedibili. Quando la sua forza illumina, giungono risultati importanti». Monsignor Lucarelli ha ricordato come, nel panorama lavorativo poco rasserenante che caratterizza la nostra Italia, segnato da precarietà e crisi, non mancano tuttavia «territori illuminati che cercano di giocare qualche nuova carta per ostacolare la desolazione che stiamo soffrendo in questo momento». Spesso a spingere, ha voluto sottolineare il presule, sono talvolta «ragazzi coraggiosi: persone guidate da un grande spirito di solidarietà, che ci fanno scoprire delle potenzialità. Anche se spesso siamo portati a pensare che le realtà giovanili siano superficiali, incapaci di ottenere qualche cosa di bene. Ma molti giovani hanno una grande carica interiore, tante capacità che condivise potrebbero davvero cambiare la realtà sociale». L’auspicio è che «anche tra i nostri giovani possa arrivare qualcuno capace di esprimere scelte di vita importanti. Ma è un compito che spetta ad ognuno: quello di farsi vicini, di portare sollievo in tutte quelle realtà che ci fanno soffrire. Spetta anche ai nostri politici. Possano sentire l’importanza di pensare, escogitare, indicare delle soluzioni: ci vuole una solida capacità riflessiva». E se anche nel piccolo della realtà reatina poco si può fare, è bene, ha concluso Lucarelli, sentirsi «comunque coinvolti in questo progetto di rinnovamento. È necessario come un colpo di reni, un qualcosa che sospinga a pensare in grande, ma insieme dobbiamo pensare che ognuno nel suo piccolo può seminare speranza». Tra le proposte è stata dibattuta soprattutto l’esigenza di invertire la rotta nel consumo Il vicario, il sindaco e la vicepresidente Fai (Fotoflash) del territorio, di limitare il più possibile le nuove e«ma occorre ricordare che la dificazioni per dedicarsi alla città non è fatta da qualcuno, manutenzione dell’esistente e ma da tutti: è uno sforzo, un alla “ricucitura” delle perifeimpegno dell’intelligenza di rie. tutti i cittadini. La risposta non Sullo sfondo l’altra domanda può essere data da un solo incentrale degli incontri: è posdividuo, ma dalla totalità dei sibile tornare a fare belle le nocittadini». stre città? «Io penso sia possiResoconti e videoriprese dei bile» ha concluso l’architetto vari incontri sono pubblicati D’Orazi tirando le somme sul sito frontierarieti.com. (D.F.) mosaico Il 25° di padre De Giusti inque lustri fa era stato lui a imporgli le mani, al santuario di Greccio: per monsignor Giuseppe Molinari, vescovo a Rieti da pochi mesi, era stata la prima ordinazione sacerdotale. Fra Luciano De Giusti (foto sotto), che del santuario francescano del primo presepe è ora padre guardiano, ha voluto che fosse il presule di allora a presiedere la concelebrazione eucaristica con cui ha festeggiato, domenica scorsa, il 25° di sacerdozio assieme alla comunità grecciana, dopo che già il 28 aprile aveva festeggiato con i confratelli Minori. Così l’attuale arcivescovo emerito dell’Aquila ha raggiunto Greccio per celebrare la Messa solenne – animata, nella gremitissima chiesa del santuario, dalla corale Aurora Salutis – con padre Luciano, padre Alfredo, don Fabrizio e don Mariano, più tre diaconi. Monsignor Molinari ha ricordato con emozione quel giorno del 1990 in cui ebbe la gioia di amministrare per la prima volta il sacramento dell’Ordine. Stessa emozione che ha manifestato padre Luciano nel ringraziare i presenti per essersi uniti al suo rendimento di grazie, prima di invitare tutti a continuare la festa nella vicina Oasi Gesù Bambino con un ricco rinfresco. C L’addio a «Gianfranchino» o chiamavano spesso col diminutivo, Gianfranchino o Gianfranchetto, nonostante avesse superato i settanta: lo trattavano tutti con affetto, lui che era rimasto per certi aspetti un po’ bambino. A Rieti, specialmente negli ambienti di chiesa, era uno di quelli presenti a ogni occasione, dalle attività dell’Unitalsi agli incontri diocesani e alle feste religiose. Non si perdeva una processione, spesso in camice bianco serviva nelle liturgie in Cattedrale, a S. Francesco, o nella “sua” S. Agostino in cui dava sempre una mano e dove da tanti anni seguiva il Cammino neocatecumenale. Ed è qui, nella basilica agostiniana di piazza Mazzini, che si sono radunati in tanti per rivolgere l’ultimo saluto a Gianfranco Giannantoni (foto sopra), nella Messa funebre presieduta da monsignor Lorenzo Chiarinelli (che lo aveva tra i suoi “alunni” nell’Università della terza età le cui lezioni e gite egli amava frequentare), insieme al vescovo Delio Lucarelli (che ha poi presieduto alla fine il rito dell’ultima raccomandazione e commiato), al parroco don Salvatore Nardantonio e altri sei sacerdoti. Tutti uniti nell’affidare a Dio l’anima semplice di Gianfranco che tanto aveva voluto bene alla Chiesa e alla città che ogni giorno percorreva in lungo e largo, finché il male che l’ha velocemente consumato lo ha bloccato, ma soltanto nelle sue ultime settimane di vita. L Sesta Opera. Corso per formare nuovi volontari per il carcere La Sesta Opera San Fedele (associazione di volontariato carcerario federata alla rispettiva organizzazione milanese) insieme a Mcl, Fondazione Amici del Cammino di Francesco, Associazione culturale Arabi Insieme di Rieti, organizzano il 3° Corso di formazione per assistenti volontari penitenziari, allo scopo di allargare il novero di quanti svolgono volontariato tra i detenuti del carcere reatino. Possono partecipare uomini e donne tra i 25 ed i 65 anni di età, con cittadinanza italiana, di ogni etnia, cultura, fede religiosa. Non si richiedono competenze specifiche: unici requisiti indispensabili, possesso ed uso di computer e stampante, indirizzo di posta elettronica e cellulare. Il corso si svolgerà nel mese di giugno (lezioni martedì e giovedì pomeriggio nella sede Mcl di via Borsellino e stage al centro di ascolto nella Casa circondariale, al nuovo complesso di Vazia). La partecipazione al corso è ammessa previa colloquio informativo sulla disponibilità di impegno, col presidente della Sesta Opera San Fedele Rieti Nazzareno Figorilli, (telefono 335.6294606 email [email protected]). Il contributo alle spese per tutti i partecipanti è di 30 euro.