Nuovi sensori elettrochimici a base di nanocompositi titanio-diamante A.Lupu, D.Compagnone*, S.Orlanducci, M.L.Terranova, C.Cremisini**, G.Palleschi Dipartimento di Scienze e Tecnologie Chimiche , Università di Roma, Tor Vergata, via della Ricerca Scientifica, 00133, Roma * Università di Teramo, via Spagna 1, 64023, Mosciano Stazione, Teramo ** Dipartimento Ambiente, ENEA, via Anguillarese 301, 00060, Roma SINTESI CARATTERIZZAZIONE Deposizione chimica da fase vapore, utilizzando un reattore CVD a filamento caldo Gas di trasporto: Ar Polvere ultrafine: Ti acetilacetonato Substrato: titanio La realizzazione di sensori elettrochimici mediante film conduttori a base di diamante presenta dei vantaggi rispetto ai sensori classici. Infatti, vengono realizzati sensori che possiedono sia la robustezza strutturale del diamante e la sua inerzia chimica, sia le proprietà elettrocataliche tipiche di elettrodi a base di grafite. Il metodo più comune per la realizzazione dei film conduttori è quello del drogaggio mediante boro. In questo lavoro viene riportata la realizzazione di sensori elettrochimici mediante deposizione di film Ti-diamante. Diffrazione elettronica ad alta energia in riflessione – RHEED (Fig.1) Spettroscopia Raman Microscopia a scansione elettronicaSEM (Fig.2) Composizione della miscela gassosa: 1%CH4 in H2 Durata del processo: 3h La RHEED mostra pattern di diffrazione attribuibili al reticolo cubico del diamante (gruppo spaziale FD3m), il film risulta policristallino senza nessuna orientazione preferenziale e non presenta altre fasi cristalline Lo spettro Raman dei films presenta il picco del diamante a 1332 cm-1 (l = 514nm) Fig.2 Fig.1 I film di nanocomposito di diamante sono stati ottenuti su titanio (area di deposizione 0.64 cm2). La costruzione degli elettrodi è stata effettuata mediante la saldatura del lato privo di deposito ad un filo di rame isolato ed il suo inserimento in un corpo di Derlin. Il contatto tra il substrato ed il filo conduttore è stato assicurato per mezzo di una colla conduttiva ad indurimento rapido. L’ancoraggio del disco al corpo dell’elettrodo e l’isolamento della superficie metallica priva di film dalla soluzione sono stati realizzati grazie ad una colla epossidica. Studi di voltammetria ciclica hanno evidenziato come i nanocompositi Ti-diamante presentino caratteristiche elettrocatalitiche simili ad elettrodi classici. In fig. 3 sono mostrati esperimenti condotti in KCl 0.1 M ad una velocità di scansione di 50 mV/s per concentrazioni 10-3 mol/L di acido ascorbico, [Fe(CN)6]3-, idrochinone e NADH. I picchi di ossidazione e riduzione si trovano a potenziali (vs. Ag/AgCl) paragonabili a quelli ottenuti con carbone vetroso. 0.500x10 -4 Acido ascorbico idrochinone 0.250x10 -4 i/A 0 NADH Fig.4 -0.250x10 -4 [Fe(CN)6]3- -0.500x10 -4 -0.250 0 0.250 E/V 0.500 0.750 1.000 La retta di calibrazione per il [Fe(CN)6]3- ottenuta mediante amperometria a potenziale costante (+0,180 V vs Ag/AgCl) è mostrata in Fig. 4. Il limite di rivelabilità (calcolato come 2 volte s del rumore di fondo) è risultato essere di 1 x 10-7 mol/L. Fig.3 CONCLUSIONI Studi di stabilità hanno mostrato notevoli proprietà del nanocomposito. Gli elettrodi realizzati sono in grado di lavorare in continuo (in voltammetria ciclica) per circa 40 h prima di subire un decremento dell’attività catalitica. Nessuna procedura di pulizia della superficie meccanica o elettrochimica è stata effettuata durante questo periodo. La presenza in soluzione di composti in grado di provocare “electrode fouling” con meccanismo EC su elettrodi di glassy carbon (p.es.NADH) è risultata essere influente per l’attività del composito Ti-diamante. L’inerzia chimica del nanocomposito è stata confermata effettuando esperimenti di voltammetria ciclica dopo incubazione dell’elettrodo per 5 min in soluzione di albumina serica bovina 1mg/mL. Anche in questo caso nessun effetto sui picchi redox del [Fe(CN)6]3- è stato osservato mentre una diminuzione di corrente di picco di circa il 12% è stata osservata per l’elettrodo di carbone vetroso. Le tecniche di caratterizzazione hanno rivelato un film di diamante policristallino di buona qualità. Gli elettrodi realizzati mostrano caratteristiche elettrocatalitiche simili ad elettrodi di carbone vetroso. Viste le caratteristiche di stabilità ed inerzia chimica della superficie elettrodica, e considerando quelle di biocompatibilità del Ti, i sensori chimici realizzati appaiono buoni candidati per applicazioni analitiche in matrici complesse quali fluidi biologici e campioni alimentari