Monografie
Come leggere il posizionamento competitivo dei nostri fondi
Come leggere il posizionamento competitivo dei nostri fondi
COS’È IL POSIZIONAMENTO COMPETITIVO
L’analisi
comparativa
della
performance di
un fondo con
quella dei diretti
concorrenti
Il posizionamento competitivo è il risultato dell’analisi comparativa della performance di un
fondo con quella dei diretti concorrenti (fondi appartenenti alla medesima categoria) sulla
base del rapporto rischio/rendimento conseguito con riferimento ai medesimi orizzonti
temporali.
Il posizionamento competitivo di un fondo è dato numericamente e sinteticamente
dall’appartenenza ad un certo centile o quartile.
L’ANALISI PER QUARTILI
Questo tipo di analisi, tipica dell’industria del risparmio gestito, consiste nell’ordinare tutti i
fondi di una categoria per rendimento e successivamente dividere la classifica per quattro.
Ogni sezione così ottenuta, pari al 25% dei fondi, è definita “quartile”.
Le peggiori
performance
occuperanno il
quarto quartile,
mentre i migliori
si
posizioneranno
nel primo
quartile
L'utilizzo dei quartili serve a rendere omogenee le graduatorie di rendimento dei fondi in
periodi diversi. Se per esempio un fondo si posiziona al sesto posto tra 30 fondi in un anno e
al quindicesimo tra 50 prodotti nell'anno successivo, ciò non aiuta a capire rapidamente di
quanto il gestore sia stato più o meno bravo dei suoi concorrenti.
Il metodo più efficace e veloce per avere termini di raffronto omogenei è rappresentato dal
calcolo dei quartili. Se si ordinano i rendimenti conseguiti in periodi diversi, è possibile
calcolare il quartile occupato da ciascun gestore, dove appunto ogni quartile è formato dal
25% dei fondi tra tutti quelli disponibili nella categoria.
I gestori che hanno ottenuto le peggiori performance occuperanno il quarto quartile, mentre i
migliori si posizioneranno nel primo quartile.
L’UTILITÀ DEI QUARTILI
La finalità del posizionamento per quartili è quella di individuare la qualità di un fondo
all’interno della rispettiva categoria, ovvero la soddisfazione (rendimento) che si sta
ottenendo dall’investimento in un fondo rispetto alle alternative possibili (fondi concorrenti).
Tale posizionamento, tuttavia, non aiuta a scegliere in quale categoria di fondi investire o
quale parte del proprio capitale destinare alle diverse tipologie d’investimento.
Una
metodologia di
valutazione della
persistenza,
ovvero della
continuità/qualità
delle
performance di
un fondo nel
tempo
Il presupposto, infatti, è che l’investitore abbia già effettuato a monte una scelta accurata di
questo tipo e che abbia, quindi, deciso come ripartire i propri investimenti sui mercati
finanziari (es. quanto in azioni e obbligazioni, quanto in Italia e all’estero, ecc.) in base al
proprio profilo di rischio e orizzonte temporale, oltre ai propri obiettivi ed esigenze personali.
L’investitore è di solito più avvezzo a valutare la performance dei fondi rispetto ad un
parametro rappresentativo dell’andamento generale del mercato di appartenenza (es. indice
Mibtel per i fondi azionari italiani) o dello specifico benchmark di riferito al fondo stesso.
Il posizionamento è utile, invece, per verificare la performance del proprio investimento
(fondo) rispetto alla concorrenza (altri fondi simili).
L'analisi dei quartili è una metodologia di valutazione della persistenza, ovvero della
continuità/qualità delle performance di un fondo nel tempo, a prescindere dall’andamento
positivo o negativo del mercato di riferimento. L’utilità di un’analisi di questo tipo sta, quindi,
nella verifica della effettiva stabilità del posizionamento di un fondo nel corso del tempo.
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LA METODOLOGIA DI CALCOLO
Per giungere a calcolare un corretto posizionamento concorrenziale, occorre definire:
1. i dati di performance da utilizzare come input;
2. l’universo di riferimento, ovvero i soggetti partecipanti o coinvolti nell’analisi, i quali
dovranno essere fondi tra loro paragonabili, ad esempio perché condividono una politica
di investimento simile;
3. il periodo (diversi archi temporali) cui l’analisi si riferisce.
La performance utilizzata
Nel posizionamento concorrenziale calcolato da Mediolanum, tutte le performance sono
espresse come variazione percentuale utilizzando la quota pubblicata (quindi al netto di tutti i
costi, incluse le commissioni di gestione e di performance) al netto della fiscalità. La
performance dei fondi obbligazionari è calcolata considerando anche il reinvestimento delle
cedole al momento dello stacco.
I fondi MGF sono già netti fiscalmente (aliquota: attualmente 12,5%), mentre i fondi MIF
(lordisti) vengono opportunamente rettificati secondo la normativa fiscale italiana per essere
paragonabili all’universo di riferimento.
Utilizzando la quota netta pubblicata, risulta chiaro che il posizionamento all’interno di
ciascuna categoria dipenderà anche dal TER (Total Expense Ratio) del fondo. I fondi, cioè,
maggiormente caricati dai costi, come ad esempio le commissioni di gestione e
performance, tenderanno ad avere un posizionamento peggiore a parità di rendimento del
portafoglio (bravura del gestore, ovvero a parità di performance lorda dei costi).
Quando sono presenti più classi di quote, i fondi vengono posizionati secondo la
performance delle classi LA (commissioni di classe L ad Accumulazione dei proventi), in
quanto più rappresentative dell’andamento effettivo del fondo dato che incidono
maggiormente sul NAV totale dei singoli fondi.
L’universo di riferimento
Assogestioni è
l’associazione
delle società di
gestione del
risparmio con
41 categorie di
fondi comuni
Il posizionamento concorrenziale Mediolanum recepisce la categorizzazione Assogestioni,
l’associazione delle società di gestione che svolgono attività di gestione del risparmio, che in
totale annovera 41 categorie di fondi comuni.
La classificazione Assogestioni (vedi allegato 1 e 2) è operata sulla base dei valori mobiliari
oggetto dell'investimento e dei settori e/o aree geografiche in cui il fondo investe (politica di
investimento riportata nel Prospetto Informativo).
Si articola innanzitutto in cinque macro categorie:
• Azionari
• Bilanciati
• Obbligazionari
• Liquidità
• Flessibili
Ogni macro categoria si contraddistingue per la percentuale minima e massima di
investimento azionario, ossia identifica i parametri per l’asset allocation di base (azionariaobbligazionaria).
Ogni macro categoria si suddivide a sua volta in diverse categorie definite sulla base dei
fattori di rischio che le caratterizzano.
Tutte le categorie azionarie sono caratterizzate da:
• un investimento principale
• un investimento residuale
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Il tipo di investimento principale attribuisce il nome alla categoria.
Ad esempio la categoria Azionari Italia è caratterizzata da un investimento principale pari
almeno al 70% del portafoglio in azioni con emittente appartenente all’area geografica di
definizione, l’Italia appunto.
Le categorie di fondi bilanciati, invece, si differenziano esclusivamente in relazione al peso
della componente azionaria.
Il
posizionamento
concorrenziale
Mediolanum
viene effettuato
aggiungendo
alla totalità dei
fondi comuni di
diritto italiano i
fondi MIF di
diritto irlandese
Le categorie dei fondi obbligazionari sono definite sulla base di opportune combinazioni dei
fattori di rischio caratteristici dell’investimento in strumenti obbligazionari:
• rischio di mercato
• rischio di credito
Le categorie dei fondi di liquidità si differenziano in base alla valuta di emissione dei titoli in
portafoglio.
I fondi flessibili non hanno alcun vincolo sull’asset allocation di base (azioni-obbligazioni) e
non condividono alcuno specifico fattore di rischio (ad esempio geografico, settoriale,
valutario, ecc.).
Il posizionamento concorrenziale Mediolanum, inoltre, viene effettuato aggiungendo alla
totalità dei fondi comuni di Diritto Italiano i fondi MIF di diritto irlandese, Challenge e Top
Managers.
Pur con un universo di riferimento così ben categorizzato, il posizionamento concorrenziale
dipende molto dall’effettiva omogeneità di ciascun fondo con la rispettiva categoria
Assogestioni di appartenenza, perché, di fatto, ciascuna categoria, soprattutto azionaria, è
definita da range minimo e massimo, non da limiti precisi.
Ad esempio, un fondo azionario America che investe all’80% in azioni, a parità di altre
condizioni (come i costi sostenuti dal fondo e la bravura del gestore), tenderà ad avere un
posizionamento migliore con mercati decrescenti rispetto ad un fondo della stessa categoria
ma investito al 90%. Entrambi i fondi rientrano nella medesima categoria, ma il primo
perderà meno grazie al minor peso azionario. Il posizionamento sarà naturalmente peggiore
nel caso di mercati crescenti.
Il periodo di riferimento
I diversi archi temporali cui il posizionamento competitivo Mediolanum si riferisce sono:
• YTD (Year To Date), ovvero posizionamento dall’inizio dell’anno
• 1 anno
• 3 anni
Sulla base di questi diversi input, tutti i fondi Mediolanum vengono posizionati in quartili,
come si evince anche dalle tabelle di performance all’interno dei singoli Fact Sheet.
Così, con riferimento ai Fact Sheet di ottobre, abbiamo, ad esempio, il Challenge
International Income nel primo quartile (Q1) sia YTD, sia a 1 anno, sia a 3 anni, ovvero il
fondo presenta una performance tra le migliori in tutto l’universo dei fondi considerati nella
categoria Obbligazionari Internazionali Governativi. Oppure il Challenge North American
Equity si posiziona nel primo quartile (Q1) YTD e a 1 anno, ma nel secondo (Q2) a 3 anni,
con riferimento alla categoria Azionari America.
UN CONFRONTO CON IL RATING DI MORNINGSTAR E DI YAHOO
Grandi
divergenze
nell’utilizzo delle
varie
metodologie di
calcolo
Il posizionamento competitivo, oltre che al nostro interno, viene calcolato da diversi provider,
come Morningstar e Yahoo.
Le metodologie utilizzate, però, divergono enormemente, sia per quanto riguarda l’universo
di riferimento, inteso come categorie e numerosità di fondi, sia per quanto riguarda la
costruzione del posizionamento, chiamato “rating”.
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Ad esempio Morningstar utilizza un sistema di classificazione interno che tiene conto delle
politiche di investimento dichiarate dai fondi (sul prospetto informativo), metodo molto
soggettivo, che di fatto porta ad un unico “calderone” in cui vengono confrontati fondi che
recepiscono diverse normative e fiscalità.
Il posizionamento è poi calcolato sintetizzando, in ciascuna categoria, il rendimento
rettificato per il rischio e i costi di ciascun fondo in base a determinati algoritmi.
Tale metodologia risulta piuttosto complessa, difficilmente replicabile e poco oggettiva.
Per quanto riguarda Yahoo, invece, non risultano oggettivamente comprensibili la
metodologia di calcolo della performance e i relativi archi temporali. Come universo di
riferimento, Yahoo propone fondi di diritto italiano e di diritto estero e adotta la
categorizzazione S&P, frazionando ulteriormente la suddivisione e portando il totale delle
categorie a 122, tutte a fortissima specializzazione. Per 14 nostri fondi, in particolare,
l’universo di confronto adottato è improprio o errato: ad esempio Mediolanum Euromoney
risulta nella categoria Obbligazionari Europa come Challenge Euro Income, mentre secondo
Assogestioni le categorie sono rispettivamente Obbligazionari Euro Governativi Medio/Lungo
Termine e Obbligazionari Euro Governativi Breve Termine, molto più rappresentative della
effettive caratteristiche dei fondi.
Oltre alla disomogeneità dell’universo di riferimento, anche la numerosità dei fondi non ha
confronto: ad esempio nella categoria Azionari Internazionali Yahoo ne propone solo 256,
contro 401 presenti nel database Moneymate (database utilizzato da Mediolanum per
svolgere attività di analisi).
Confrontando il rating di Yahoo con quello di Morningstar è emerso che a parità di fondo
spesso i giudizi sono molto diversi, a testimonianza che i criteri di valutazione sono tutt’altro
che oggettivi: ad esempio Mediolanum Risparmio Italia Crescita riporta quattro stelle per
Morningstar (le stelle vanno da una per i fondi peggiori a cinque per i migliori) e solo due per
Yahoo.
CONCLUSIONI
Non esiste un
fondo migliore in
assoluto, ma
fondi che meglio
si adattano ai
propri obiettivi e
alle proprie
necessità
L’utilizzo del posizionamento competitivo è molto utile nella valutazione di un fondo ma non
va comunque considerato come un’implicita indicazione di acquisto o di vendita.
Non esiste un fondo migliore in assoluto, ma fondi che meglio si adattano ai propri obiettivi e
alle proprie necessità.
Nelle decisioni di investimento, il risparmiatore deve sempre tenere innanzitutto in
considerazione la propria asset allocation, valutare la personale tolleranza al rischio e le
esigenze di rendimento e di liquidità in un determinato orizzonte temporale: tali fattori, se
non ponderati correttamente, potrebbero portare a risultati finali deludenti o non coerenti con
le attese, a prescindere dalla selezione dei fondi effettuata.
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