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a cura di
Giuseppe Tagliente
Paolo Calvano
Giovanni Di Rosso
Dedicato a Gennaro Spadaccini, vastese nell’anima,
che in questi dieci anni non ci ha mai fatto mancare
incoraggiamento e collaborazione
Vasto, città di grazia,
fiore della mia terra.
G. D’Annunzio
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E chi l’avrebbe immaginato che Lu Lunàrie de lu Uašte sarebbe arrivato a
tagliare il traguardo delle dieci primavere. Il crescente successo di pubblico
e, diciamo la verità senza falsa modestia, anche di critica; le richieste di prenotazione ancor prima dell’uscita in edicola e l’insorgere di un lusinghiero fenomeno di collezionismo riguardo alle precedenti edizioni unito ad
una sostanziale tenuta della squadra degli autori, riusciti fortunatamente a
sopportarsi in tutti questi anni nonostante l’incompatibilità dei caratteri,
hanno consentito questo risultato che consideriamo veramente straordinario. Con la stessa abituale lena ci siamo quindi messi al lavoro anche
stavolta nel tentativo di dare anche qualcosa di più ai lettori per onorare
questo appuntamento, che coincide peraltro con un avvenimento davvero importante, rappresentato dal Trecentesimo compleanno della Città,
più precisamente dalla ricorrenza dei trecento anni dal conferimento del
titolo di Città a Vasto, avvenuto il 29 marzo 1710. In questo quadro si
inserisce, ad esempio, una rubrica che annota i nomi di tutti i bimbi nati
nel decennio e cresciuti quindi col Lunario ed un piccolo saggio, collocato
nelle pagine iniziali, che ricostruisce la storia mai scritta dell’origine dello
Stemma, del Sigillo e del Gonfalone della Città. Speriamo dunque di non
deludervi, cari lettori, e di suscitare lo stesso interesse degli anni scorsi e
lo stesso buonumore che avete sempre tratto dalla lettura dei fett’e fettarille
rappresentati nel nostro dialetto. Un’ultima raccomandazione: date uno
sguardo alle foto in appendice, dove proponiamo una Storia della fotografia a Vasto. Ce ne sono di rare e mai viste.
Novembre 2009
Gli autori
3
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L’anno 2010 corrisponde all’anno 6723 del Calendario Giuliano, alla fine del 5770 ed inizio del
5771 di quello Ebraico, alla fine del 1430 ed inizio del 1431 dell’Egira, il Calendario Musulmano
FESTE E RICORRENZE DELL’ANNO
FESTE RELIGIOSE E CIVILI
Tutte le domeniche e la festa del Patrono San Michele, il 29 settembre.
1 gennaio, venerdì, Capodanno
6 gennaio, mercoledì, Epifania del Signore
13 gennaio, mercoledì, Battesimo di Gesù
25 aprile, domenica, Festa della Liberazione
1 maggio, sabato, Festa del Lavoro
2 giugno, mercoledì, Proclamazione della Repubblica
15 agosto, sabato, Ferragosto
1 novembre, lunedì, Ognissanti
8 dicembre, mercoledì, Immacolata Concezione
25 dicembre, sabato, Natale del Signore
26 dicembre, domenica, Santo Stefano
30 dicembre, giovedì, Santa Famiglia
Giubileo vastese
Martedì grasso
Ceneri
Santa Spina
Pasqua
Madonna dell’Incoronata
Madonna della Penna
Ascensione
Pentecoste
Trinità
San Nicola
Corpus Domini
Madonna delle Grazie
San Lorenzo
FESTE MOBILI
lu Ggiubbulé
la Carnëvale
li Ciánnere
la Sanda Spëne
la Pasche
la Madonne de la ‘Ngurnàte
la Madonne de la Pánne
la ‘Scenziàune
la Pendecoste
la Trinitá
Sanda Nichéule
lu Corpus dómene
la Madonne de li Grazie
Sande Lurènze
17 gennaio.
16 febbraio.
17 febbraio.
26 marzo.
4 aprile.
18 aprile.
25 aprile.
16 maggio.
23 maggio.
30 maggio.
6 giugno.
6 giugno.
4 luglio.
12 settembre.
RICORRENZE RELIGIOSE E CIVILI
27 gennaio, mercoledì, Giorno della memoria.
10 febbraio, mercoledì, Giorno del ricordo, in memoria delle foibe istriane.
19 marzo, venerdì, San Giuseppe.
21 marzo, domenica, Giornata della memoria, in ricordo delle vittime delle mafia.
29 giugno, martedì, SS. Pietro e Paolo.
4 ottobre, lunedì, San Francesco d’Assisi, Patrono d’Italia.
4 novembre, giovedì, Anniversario della Vittoria.
4
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Nome:
Vasto
(Istonio dal 1938 al 1944)
Città dal 30 marzo 1710
Denominazione antica:
Histonium
Altitudine:
143 m. s.l.m.
Superficie:
70,63 Kmq
Denominazione abitanti:
vastesi, localmente vastaroli
Numero abitanti:
39.671 al 09/11/2009
Provincia:
Chieti
Economia:
a prevalenza industriale, commerciale.
Fiorentissimo il turismo
Santo Patrono:
San Michele Arcangelo
(dal 1827 con breve papale di Leone XII)
Gemellata con
Perth (W.A.) dal 1989
5
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dall’Unità d’Italia
6
1860-1866
Filoteo D’IPPOLlTO
1868-1876
Silvio CICCARONE Senior
1876
Carlo NASCI
1878-1896
Francesco PONZA
1897
Luigi D’ALOISIO
1897-1919
Luigi NASCI
1919
Gelsomino ZACCAGNINI
1920-1921
Filoteo PALMIERI
1921-1923
Florindo RITUCCI CHINNI
1924-1933
Pietro SURIANI
1934-1935
Gaetano DEL GRECO
1937-1940
Erminio SCARDAPANE
1941
Francescopaolo GIOVINE
1942-1943
Silvio CICCARONE Junior
1943-1944
Emilio ZARA
1944-1945
Giuseppe NASCI
1946-1955
Florindo RITUCCI CHINNI
1955-1956
Olindo ROCCHIO
1956-1962
Idiano ANDREINI
1962-1973
Silvio CICCARONE Junior
1973-1979
Nicola NOTARO
1979-1993
Antonio PROSPERO
1994-2000
Giuseppe TAGLIENTE
2000-2001
Giovanni BOLOGNESE
2001-2006
Filippo PIETROCOLA
2006-
Luciano LAPENNA
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Curiosità intorno ad una storia mai scritta per intero
sui simboli della Città di Vasto
Lo stemma araldico del Municipio della Città del Vasto è, come si sa, uno scudo quadripartito a scacchiera con i colori del rosso e
dell’argento tra di loro incrociati, circondato
dalla scritta Vastum Olim Histonium Romanum Municipium. Il gonfalone è l’insegna a
forma rettangolare terminante in senso verticale con due punte nella parte inferiore recante lo stemma appena descritto. Il sigillo è
l’oggetto in metallo od in pietra, il timbro nel
quale è inciso lo stemma. Nella Storia di Vasto del Marchesani lo stemma, che si fa risalire all’epoca della dominazione longobarda,
viene descritto come un “campo levigato ellittico quadripartito da’ diametri della ellisse,
ove a destra del risguardatore il colore aureo
in alto e l’argenteo in basso rifulgono, mentre
opposto sito tengono i due metalli a sinistra.”1
1
L. Marchesani, Storia di Vasto, a c. di L. Murolo, Vasto, Amministrazione Comunale 1982, pag.115.
La descrizione delle caratteristiche cromatiche è contraddittoria, in quanto nel medesimo paragrafo dedicato allo stemma cittadino
lo storico patrio prima parla di “segno rosso”
e subito dopo di “colore aureo”, ma è anche
vero che la disposizione dei colori (e forse
anche il colore stesso) venne ripetutamente
invertita sino a trovare l’attuale definizione
intorno alla metà del Settecento, fatto salvo il
periodo dell’occupazione francese durante il
quale la leggenda Vastum olim Histonium Romanum Municipium fu sostituita con l’aquila
napoleonica.
Va detto però che allora stemma e sigillo comunale non avevano alcuna valenza esterna e
non potevano essere usati neanche sugli atti
di amministrazione interna. Fu il sindaco Pietro Muzii a richiederne l’autorizzazione al Re
di Napoli. Presentata in data 24 agosto 1841
per il tramite della Sotto-Intendenza di Vasto,
7
la richiesta2 non tarda ad essere accolta. Il 16
settembre dello stesso anno, infatti, accompagnato da un biglietto3 indirizzato al sindaco
“si approva che il Comune di Vasto adoperi
sugli atti di propria amministrazione lo stemma locale”.4
Risale verosimilmente a questo stesso periodo
l’inserimento dell’emblema civico nella Raccolta degli stemmi dei Comuni presso l’Ar2
Archivio comunale. La circostanza risulta da una minuta di una lettera inviata al Sottintendente. “ Dì 24
agosto 1841, Sig. Sott., l’emblema, ossia l’impresa
che fin dagli antichi tempi si è adottata come particolare distintivo della città di Vasto; ed il titolo di
cui quella è stata fregiata mai sempre, sono in rilievo
nell’annessa carta. Ove trattasi di legalizzare gli atti
pubblici dall’anno corrente si fa uso, come conviene,
del suggello reale a seconda della prescrizione sancita
nei Decreti de’ 21 dic. 1816, de’ 15 maggio 1817, e
de’ 26 gennaio 1818. Ma tale doverosa pratica non
esclude, che la città simultaneamente continui a serbare la sua prisca intitolazione ad impresa, con insieme per segno di pubblica autenticità il sudd. suggello reale ch’è in uso nei reali domini di Sua Maestà,
D.G., esibisco il succitato annesso modello per semplificarne il concetto, acciò non soffra censura tutto
ciò che in questa città vien eseguito sul proposito,
anche secondo il costume di altra città, non esclusa
la metropoli, trovo utile l’afforzarne la pratica con la
superiore approvazione. Ed è questa appunto, che io
la prego a provocare presso l’ottimo nostro signor Intendente, che potrebbe benignarsi di far mescitare il
suo visto approvato allo inserito foglio di modulo”.
In calce alla minuta la scritta: “adempito a 24 agosto
1841, n. 385 della spedizione.
3
Archivio comunale: «Chieti 13 settembre 1841.
Gentiliss.º Amico, in corrispondenza de’ vostri desiderii vi si rende approvato il progetto di usare dello
stemma, e della leggenda per cotesta Città. Mi riprotesto con distinta stima, ossequiando la Sig.ria Vostra
devotiss.º Amico e Servitore Domenico Lalli».
4
Archivio comunale. «Sotto-Intendenza del Distretto di Vasto, Vasto il dì 16 settembre 1841, Dì 16
detto n. 906 del Protocollo, n. 4816. Oggetto: “Si
approva che il comune di Vasto adoperi sugli atti di
propria amm.ne lo stemma locale. “Signor Sindaco,
in risult’al Suo ufizio del 4 Stante, n. 385, il Signor
Intendente con riverito foglio de’ 14 del mese mi ha
partecipato quanto siegue: ‘Signor Sottintendente,
può cotesta Amministrazione Comunale far uso negli atti propri, che riguardano l’interno reggime, dello
stemma locale, come offre il modello da Lei inviatomi con rapporto de’ 6 del mese, n. 2695, e che non
ho creduto necessario restituire nel modo richiesto’.
Glielo trascrivo, Sig. Sindaco, per l’uso convenuto.
F.to il Sottintendente Malvica».
8
chivio Storico del Regno Borbonico. Negli
anni successivi all’Unità d’Italia, stemma e
sigillo non cambiano. Lo stemma, in particolare, viene sempre più ostentato ed ha il privilegio d’essere inserito accanto a quelli degli
altri comuni capoluogo di mandamento e/o
di Circondario negli affreschi decorativi del
Palazzo della Provincia, del Comune di Chieti, in manifestazioni importanti come la Mostra Regionale Abruzzese e Molisana del 1911
a Roma o in fogli illustrativi e cartoline celebrative, a cominciare da quella del Distretto
Militare.5
Nulla invece è dato sapere riguardo al Gonfalone del comune. Si deve arrivare all’Amministrazione del sindaco Gelsomino Zaccagnini per registrare novità in questa direzione.
Sono gli anni tumultuosi del primo dopo
guerra ed anche il Vastese è attraversato dai
venti delle nuove tendenze culturali e politiche.
L’Amministrazione Zaccagnini, ancorata ai
vecchi schemi liberal-democratici, ne viene
travolta e dura in carica appena sei mesi, ma
5
Archivio comunale. Nota del Municipio di Chieti del
15 aprile 1887, del Comando del Distretto Militare
di Chieti del 9 gennaio 1911, della Deputazione Provinciale di Abruzzo Citeriore del 19 marzo 1911.
trova però il tempo di pensare ad un gonfalone per la città. Uno dei primi atti del sindaco
è infatti di insediare nel marzo del 1919 una
commissione che definisce appunto “per il
gonfalone del Comune”, nella quale chiama a
far parte l’avvocato Uranio Mayo, l’avvocato
Giuseppe Marcone, il professor Luigi Anelli
(1860-1944), il professor Michele Lattanzio
ed il dottor Raffaele Giacomucci.
Il gruppo di lavoro si mette all’opera con una
lena forse degna di miglior causa, ma tant’è.
Il professor Luigi Anelli, storico, archeologo, demologo, poeta, commediografo, insomma cultore di tutto ciò che concerne la
città, consegna ai colleghi commissari una
memoria dattiloscritta ove, richiamando che
“l’arme di Vasto” è formata di quattro parti
“due bianche e due vermiglie; che il bianco
vuole mostrare il candore della sua adamantina fede, ed il vermiglio, colore proprio degli
abiti dei Principi o supremi Magistrati, viene
a denotare Giustizia, carità, vigore, e forse an-
che vendetta”, propone con convinzione che
il gonfalone (ma lui afferma di preferirgli lo
stendardo) deve avere due colori, il vermiglio
ed il bianco, disposti il bianco nella parte superiore, ed il vermiglio in quella inferiore”.6
6
Archivio Comunale. La relazione dell’Anelli consta
di quattro facciate dattiloscritte che riportano questo
testo: «Ai signori presidente e componenti la commissione per l’insegna della Città di Vasto. Nella mia
qualità di relatore nella commissione nominata dal
Signor Sindaco di Vasto, per determinare quali debbano essere la forma, i colori e le imprese dell’insegna
della città nostra, ho l’onore di sottoporre al vostro
giudizio il risultato delle mie investigazioni. Premetto
che diverse sono le forme con cui le insegne vengono
rappresentate. Abbiamo la bandiera, che è un drappo
rettangolare attaccato in senso orizzontale alla parte
superiore di un’asta; e questa è insegna delle schiere
militari. Il labaro, un pezzo di stoffa quadrata stesa
sopra un alto fusto a forma di croce, insegna propria
degl’imperatori romani, che su di essa facevano porre
il loro motto. Costantino, dopo l’apparizione della
Croce, fece scrivere sul suo labaro: In hoc signo vinces:
Il gonfalone, che ha pure forma rettangolare, e che in
senso verticale scende dalla parte superiore dell’asta e
termina in due punte. Anche questa è insegna militare, sebbene usata pure da Magistrati, da società d’arti,
religiose o politiche. Viene infine lo stendardo, che
è stoffa di forma triangolare allungata, terminante a
punta, e che si spiega levato in alto per insegna o segnale. Il Targioni Tozzetti, nel suo libro: Viaggi, per
ricordare l’insegna di un comune della Toscana, la
chiama: “Stendardo di seta, coll’impronta dell’arme
della comunità”. Ciò che mi conferma nell’idea che
la forma più propria dell’insegna di una città, è quella
dello stendardo. Determinata la forma dell’insegna,
rimane ora a stabilire i colori. Nicola Alfonso Viti,
che scrisse la sua Memoria dell’antichità del Vasto,
nella prima metà del XVII secolo, parlando de “L’arme del Vasto”, la dice formata da quattro parti, due
bianche e due vermiglie; che il bianco vuole mostrare
il candore della sua adamantina fede, ed il vermiglio,
colore proprio degli abiti dei Principi o supremi Magistrati, viene a denotare Giustizia, carità, vigore, e
forse anche vendetta”. Questa autorevole testimonianza mi dispensa da ulteriori ricerche, e permette di
stabilire che l’insegna della nostra città deve avere due
colori, il vermiglio ed il bianco, disposti, come appare nel lato destro dell’arme del Vasto, il bianco nella
parte superiore, ed il vermiglio in quella inferiore.
Stabiliti la forma ed i colori dell’insegna, quali ne saranno le imprese? Le imprese dell’insegna di una città
devono esser quelle che ne compendiano la storia. E,
per restare fedele a questo concetto, procedo a rigore
di questa storia. La maggior parte degli storici che
del Vasto si occuparono, attribuiscono a Diomede la
fondazione di questa città. Se non chè la mancanza di
seri documenti, fa ritenere leggenda tale credenza. Invece il primo documento storico riguardante Istonio,
9
Conclude con assoluta convinzione che “perché poi l’arme tra le imprese rappresenta la
parte più essenziale, va posta nello stendardo,
nel mezzo del bianco”. Nei giorni successivi il
Sindaco Zaccagnini si impegna ancora di più
cioè l’antica Vasto, si ha da Pomponio Mela, che al
capitolo 12 della sua opera De situ Orbis, ricorda che
allorchè l’Italia era scissa in tante repubbliche quante erano le popolazioni che la componevano, Istonio
figurava fra le città marittime della Frentania, prima
ancora che Roma sorgesse. E con i Frentani Istonio
combattè contro Roma nella Guerra sociale; finchè,
per gli effetti delle legge Giulia, ammessa alla cittadinanza romana, venne ascritta alla Tribù Arniense
col privilegio di perfetto Romano Municipio. E per
ricordare ciò, il coronamento dello stendardo sarà
un’aquila romana posata su di una targa, la quale avrà
nel dritto la parola ,β3ƚǝβ3 scritta con caratteri retrogradi, come si legge sulle monete frentane, e
nel rovescio riprodurrà la scena degli otto guerrieri
simboleggianti gli otto popolo italici confederati, i quali, con le destre distese, giurano la guerra a
Roma, come si vede in alcune monete coniate nella
zecca di Corfinio al tempo della guerra sociale. Lo
stesso storico Viti, più innanzi ricordato, determina
che l’Arme del Vasto rappresenta uno scudo diviso in
quattro parti, due bianche e due vermiglie: a destra il
quarto di sopra è bianco, quello di sotto vermiglio;
mentre a sinistra è vermiglio il quarto superiore. E
rosso l’inferiore. Ricorda pure che tale impresa la città
nostra adottò nel VI secolo dell’Era Cristiana, quando conquistata da Autari ed aggregata con altre città
al Ducato di Benevento, fu costretta a togliere dal suo
stemma le imprese romane per sostituirle con quelle
longobarde. Intorno a quest’arme, di cui troviamo il
disegno nel’Archivio storico napoletano, verso la fine
del secolo XVI incominciò a leggersi: Vastum Olim
Istonium Romanum Municipium. Perché poi l’arme
tra le imprese rappresenta la parte più essenziale, va
posta nello stendardo, nel mezzo del bianco. Per ricordare poi la guerra del nostro riscatto, che permise
al Vasto di ricongiungersi alla grande madre italiana,
adornerà il nostro stendardo un nastro tricolore, con
lo stemma d’Italia all’estremità di una banda, e la
data della inaugurazione dello stendardo all’estremità
dell’altra. In questo modo, o signori, io ho concepito
la forma, i colori e le imprese dell’insegna che si vuol
dare alla nostra città, ed il risultato delle mie ricerche
sottopongo ora al vostro autorevole giudizio. Se dopo
il periodo fiorente della civiltà romana, la città del Vasto nell’Evo Medio e nell’Evo Moderno, taglieggiata
o sottomessa ora a Imperatori, ora a Re, ed ora a feudatari non ebbe la ventura di veder sventolare i suoi
colori insieme con quelli dei liberi comuni, è degno
di lode chi questa festa vuole che si compia oggi, in
cui tutte le nostre bandiere celebrano la vittoria della
più grande Italia. Vasto, lì 11 marzo 1919 F.to Prof.
Luigi Anelli, Relatore».
10
e cerca di affrettare i tempi per dar finalmente
alla città il gonfalone. Coinvolge anche due
vastesi influenti nella Capitale ed a Napoli,
Beniamino Laccetti7, affermato imprenditore
di prodotti agricoli, nonchè socio di alcune
importanti Associazioni Geografiche, e Domenico Ciampoli8, curatore della raccolta di
tutte le opere di Gabriele Rossetti, ed acquisisce addirittura un preventivo dall’Ospizio S.
Michele, Istituto Professionale Femminile, di
Roma, per il confezionamento. Il problema
che assilla Zaccagnini ed i componenti l’apposita commissione è dunque avere notizie
riguardo ai colori ed alla foggia da assegnare
al gonfalone od anche allo stendardo, come
7
Archivio Comunale. Minuta autografa senza datadella lettera inviata dal sindaco Zaccagnini a Beniamino
Laccetti (Vasto 1854 - 1949): «Caro Beniamino, Con
nota 7 aprile n 2089, che trascrivo in alleg. mi sono
rivolto al Sig. Soprintendente dell’Archivio di Stato
di Napoli per alcune ricerche concernente il Gonfalone pel Comune di Vasto. Che tali notizie mi siano
fornite al più presto, mi rivolgo alla tua innata cortesia pregandoti caldamente di recarti subito nel predetto Archivio per sollecitare il disbrigo della pratica.
Chiedo venia del disturbo e ti prego accettare i miei
più vivi ringraziamenti, in uno ai sensi della più alta
stima. Aff.mo Zaccagnini». Minuta autografa senza
data della lettera inviata da Zaccagnini a Laccetti per
intervenire sull’Ospizio San Michele: «Caro Beniamino, Contrariamente all’assicurazione datati dal noto
istituto di avere già scritto a questo Municipio, nulla
sino ad oggi è qui pervenuto. Perciò abusando della
tua cortesia ti prego vivamente di tornare a sollecitare
un riscontro. Ringraziandoti, ricambio i graditi auguri per la Pasqua e con una cordiale stretta di mano mi
dico aff.mo amico Zaccagnini».
8
Archivio comunale. Lettera datata 10.4.1919 indirizzata a Domenico Ciampoli, Roma: «Volendo questo
Comune ricostituire il proprio gonfalone o stendardo, di cui non esiste alcuna memoria in questo archivio, prego vivamente la di Lei cortesia a voler fare
delle ricerche in codesta biblioteca per rintracciare
qualche notizia al riguardo e più specialmente per
conoscere i colori e la foggia della insegna anzidetta..
Le chieggo scusa per il disturbo che Le arreco, e son
sicuro che vorrà perdonarmi, conoscendo bene quanto amore e quanto attaccamento abbia Ella sempre
dimostrato per la città nostra. In attesa d’un gradito
riscontro, colgo l’occasione per porgerLe i sensi del
mio ossequio. Il Sindaco. Allegato alla minuta un
appunto contenente l’indirizzo del destinatario: Via
Banchi Vecchi, n. 39. Banco di Roma, Ciampoli Domenico. Professione di Bibliotecario presso la Biblioteca Vittorio Emanuele 3° ».
sarebbe piaciuto a Luigi Anelli. In questa direzione l’indagine si spinge sino alla Sovrintendenza dell’Archivio di Stato di Napoli, a
cui il Sindaco invia una nota piuttosto circostanziata9, ricca dei soliti riferimenti tratti
dal Marchesani, che ottiene in pochi giorni
una risposta assolutamente deludente: nell’archivio di Stato sono conservati i soli stemmi,
privi di ogni ornamento esteriore dello scudo. Nel caso in cui si volesse approfondire la
9
Archivio comunale. La nota è su carta intestata
Municipio di Vasto, prot. 2089, oggetto: Gonfalone del Comune di Vasto, datata 7 aprile 1919:
« Ill.mo Sopraintendente dell’Archivio di Stato,
Napoli. Volendo questo Comune ricostituire il
proprio gonfalone, e non essendo rimasta traccia
nell’archivio – incendiato nel 1799 – e della sua
descrizione, e specialmente dei colori del drappo,
prego vivamente la cortesia della S.V. Ill.ma di far
eseguire le necessarie ricerche al riguardo in codesto Archivio di Stato. A facilitare detto compito,
all’incaricato delle ricerche, pregiomi farLe conoscere che anticamente Vasto chiamavasi “Histonium”, e che attorno al suo stemma “- in campo
levigato ellittico quadripartito da diametri della
ellisse, ove a destra del riguardatore il colore aureo
in alto e l’argenteo rifulgono, mentre opposto sito
tengono i due metalli a sinistra”- vi è la leggenda “
Vastum Olim Histonium Romanorum Municipium”.
In attesa di un di Lei gradito riscontro, La ringrazio ed ossequio. Il sindaco F.to Zaccagnini».
ricerca, tuttavia, si suggerisce di inviare allo
stesso ufficio un’apposita istanza corredata da
una cartolina vaglia di Lire 2.05.10 Zaccagnini
non demorde, supera gli ostacoli burocratici
che, così dettagliatamente illustrati, avrebbero scoraggiato chiunque altro ed ottiene una
risposta che sgombra il campo d’ogni aspettativa, confermando ciò che forse il solertissimo
amministratore comunale già sapeva o quantomeno immaginava: Vasto non aveva mai
avuto un gonfalone.11 Unica consolazione per
10
Archivio comunale. Il documento è su carta intestata del R. Archivio di Stato, prot. Gen. N. 791,
oggetto: Gonfalone del comune di Vasto, indirizzato all’Ill.mo Sig. Sindaco del Comune di Vasto:
«In questo Archivio sono conservati i soli stemmi
Comunali generalmente scevri degli ornamenti
esteriori dello Scudo. Se Ella desideri che nella raccolta degli stemmi sia ricercato quello di codesto
Comune, pel caso che lo Scudo sia circondato da
manto, da bandiere, ecc. è necessario, che in conformità del Regolamento, Ella invii a questa Direzione l’istanza legale col bollo di una lira, accompagnata da cartolina vaglia di L. 2.05 intestata al
Ricevitore del Bollo Straordinario in questa Città.
Il Soprintendente. F.to Barone ».
11
Archivio Comunale: «R. Archivio di Stato, prot. Gen.
N. 874-39, sezione politico-diplomatica, risposta alla
lettera del 19 corr. N. 2266, oggetto: Gonfalone del
Comune di Vasto. Indirizzo: Ill.mo Signor Sindaco
del Comune di Vasto ( Chieti). Napoli, addì 26 aprile
11
cotanto impegno l’acquisizione di un atto recante lo stemma della città certificato come
conforme all’originale esistente nel fascicolo riguardante
l’Abruzzo Citra nella Raccolta
degli Stemmi dei comuni delle scritture del Ministero della
Presidenza.12 Cosa sia successo
in seguito s’ignora, in assenza
di documenti. Quel che, però
sulla scorta di qualche testimonianza ci sentiamo di affermare è che il gonfalone venne alla
fine definito ed anche realizzato dopo qualche anno e che
probabilmente ebbe nella fase iniziale, come
aveva suggerito l’Anelli, i due colori disposti
come segue: il bianco in alto, il rosso in basso
e lo stemma al centro del bianco, cioè completamente diverso dalla disposizione attuale
con i colori divisi a metà in senso verticale e
lo stemma collocato simmetricamente al cen1919. In risposta al foglio a margine distinto, comunico che, fatte le opportune ricerche, è stata trovata
l’insegna di codesto comune, così come è descritta
dalla S.V. nel foglio citato; manca però allo scudo
qualsiasi ornamento, dal quale si possa desumere
l’esistenza di un gonfalone. Qualora la S.V. desideri,
cio non ostante, la riproduzione dello scudo su descritto, occorre far pervenire a questa Soprintendenza, intestando a l’Ufficio del Bollo Straordinario di
Napoli, una cartolina vaglia di Lire 25, somma che
approssimativamente si reputa sia necessaria per il
compenso all’incaricato della riproduzione e per i diritti di registrazione. Il Soprintendente. F.to Barone».
12
12
Archivio Comunale. Lo stemma è riportato su carta trasparente con la seguente dicitura: «R. Archivio
di Stato in Napoli, Sezione Polirtico-Diplomatica.
Napoli 17 maggio 1919. Si certifica che il presente
disegno dello Stemma del Comune di Vasto 8 Chieti) è stato tratto dal Suo originale esistente al foglio
9 (a) del fascicolo Abruzzo Citra del fascio 77 bis (
Raccolta Stemmi dei comuni) delle scritture del Ministero della Presidenza (sec. XIX) ed è stato eseguito
dal Prof. Augusto Orgera, il quale ha impiegato nel
lavoro ore 10, onde giusta l’art. 87 del Reg.to per gli
Archivi di Stato, gli è dovuto il compenso di L. 20.
Registrato al n. 15 - Tassato il diritto - Ricerca L. 1
- Tassa di copia L. 1 - Totale l: “- oltre i diritti di bollo - Il Capo della Sezione f.to Manfredi, Visto, il R.
Sovraintendente f.to Barone».
tro. La vicenda dello stemma,
del gonfalone e del sigillo, che
sembrava ormai definita, torna
però inaspettatamente in auge
nel 1936 con una nota della
Prefettura di Chieti che contesta a Vasto l’uso “nelle intestazioni della corrispondenza
ufficiale, o nei timbri, di una
onomastica che si discosta da
quella che risulta nei RR.DD.
senza che siano intervenute
disposizioni legislative a modificare la onomastica stessa”.13
La prefettizia, come si può immaginare, non manca di creare
una reazione, tanto vibrata quanto immediata, che si manifesta con una lettera di contestazione del Commissario Prefettizio, il quale
pensa bene di alligare ad essa una relazione
contenente “chiarimenti forniti dal Prof.
Anelli – Bibliotecario e Direttore di questo
Museo Archelogico”14. La contesa va avanti
13
Archivio comunale: «Regia Prefettura di Chieti
n. 2067, div. 3 del 30 gennaio 1936, Anno XIV, oggetto: onomastica dei Comuni, indirizzato al Sig. Podestà di Vasto. Da un riscontro eseguito dall’Istituto
Centrale di Statistica è risultato che codesto Comune
usa nelle intestazioni della corrispondenza ufficiale, o
nei timbri, una onomastica che si discosta da quella
che risulta nei RR.DD. che hanno fissata la popolazione ai vari censimenti, senza che siano intervenute
disposizioni legislative a modificare la onomastica
stessa. Poiché è necessario che anche le intestazioni
delle carte ufficiali o nei timbri, i comuni si attengano esclusivamente alle denominazioni ufficiali, la
S.V. è invitata a segnalarmi a stretto giro di posta le
ragioni che hanno determinate le discordanze accennate, trasmettendo quei documenti (atti ufficiali, antichi e recenti) che possano esaurientemente spiegare
le discordanze stesse ed eventualmente giustificare
le modifiche da apportarsi alle attuali onomastiche.
Denominazione usata nel R.D. 6:4.932 n. 324 vasto. Denominazione usata dal Comune. Città del
Vasto. F.to Il Prefetto».
14
Archivio Comunale. «Municipio della Città del Vasto, n. 1103, datata 10 febbraio 1936, Anno XIV,
risposta al foglio 30 gennaio 936, n. 2067, div. 3,
indirizzata al S.E. Il Prefetto di Chieti. Ad essa è
allegato un foglio intestato Museo Archeologico e
Biblioteca Comunale, prot. n. 40, indirizzato all’Ill.
mo Signor Commissario Prefettizio del Comune di
per qualche tempo con un fitto scambio di
missive e con incessanti richiami da parte del
Commissario prefettizio all’esistenza di altre
presenze di documenti comprovanti il privilegio del titolo di Città e il diritto a farne
uso15, sino a che la questione si compone, in
Vasto, datato Il Vasto, 3 febbraio 1936-XIV. Mi affretto inviare alla S.V. Ill.ma i chiarimenti chiestimi
intorno all’articolo che deve precedere il nome Vasto
ed al titolo di Città di cui si fregia. Come La Spezia, Il
Cairo, L’Aquila anche Vasto vuole avanti l’articolo: Il
Vasto; e quando lo precede una preposizione, questa
deve essere articolata: Città del Vasto. (Melza-Grammatica Italiana). Di ciò si trova autorevole conferma
nell’Orlando Furioso dell’Ariosto, che, nel ricordare i
marchesi Ferdinando ed Alfonso d’Avalos, così scrive:
“Vedete due marchesi, ambi terrore
di nostra gente, ambi d’Italia onore,
ambi d’un sangue, ambi d’un nido nati
… L’altro di sì benigno e lieto aspetto
Il Vasto signoreggia e Alfonso è detto”.
E più oltre:
“…e veggio dopo loro (Prospero Colonna e il Marchese
di Pescara)
Un giovane del Vasto (Alfonso d’Avalos) che fare cara
Parer la bella Italia ai gigli d’oro”.
Circa poi il titolo di Città, Le rendo noto quanto
appresso: Nel 1700, morto senza eredi Carlo II di
Spagna, si scatenò in Europa la sanguinosa guerra che
rimase nella storia col nome di “Guerra per la successione di Spagna”; ed avendo allora il Vasto infeudato
il marchese Cesare Michelangelo d’Avalos, parteggiato per la Casa di Austria, al ritorno vittorioso delle
insegne austriache nel Napoletano, l’imperatore Carlo III, in premio della fedeltà serbatagli, con diploma
del 29 marzo 1710, di cui si conserva copia nel Museo
Archeologico da me diretto, e l’originale in pergamena in cotesto Archivio Comunale, concesse al Vasto
l’onorifico titolo di Città con le seguenti parole: Inde
est quod cum Nobis per Illustrem Marchionem Piscariae
et Vasti Haymonis consanguineum nostrum supplicatum
fuerit ut attenta invariabili fidelitate qua Universitas
Vasti Haymonis ad eiusdem Marchionis exsemplum
servitio nostro in horum temporum revolutione inhaeruit ipsius Universitatis praecibus indulgentes eam in
Civitatum extollere ac erigere dignaremus”. Alligo alla
presente il n. 188 del 3 maggio 1832 ( in realtà 1932,
ndr) del periodico: Il Vastese d’oltre Oceano”, da me
diretto, nel quale è trascritto il Diploma del 29 marzo
1710. Con osservanza, il direttore Luigi Anelli».
15
Archivio comunale. Minuta dattiloscritta, datata 20
febbraio 1936, indirizzata a S.E. il Prefetto di Chieti:
«Richiamando il mio precedente foglio del 10 febbraio 1936 n. 1103 pregiomi comunicare alla E.V.
che a seguito di ricerche fatte eseguire nell’archivio
comunale, sono stati rinvenuti i seguenti documenti
originali scritti in latino comprovanti la concessione
a questo Comune del titolo di Città e diritto a farne
maniera salomonica, con una nota prefettizia
del 25 luglio indirizzata al Commissario Prefettizio con cui a chiarimento si fa presente
che “la rettifica non importa l’abolizione del
titolo di Città, ma bensì (sic!) della particella
del, in quanto l’onomastica di cotesto Comune è semplicemente quella di “Vasto” e non
di “Il Vasto”.16 Archiviata la questione relativa
all’onomastica ed al titolo di Città, negli anni
che seguono, stemma, gonfalone e sigillo non
sono oggetto di nessuna discussione. L’unica
uso: 1°) Pergamena (fogli due) contenente il Decreto
di Carlo III di Austria 29 marzo 1710 che concede a
Vasto il titolo di Città – Munita di sigillo pendente
in ceralacca racchiuso in scatola di latta. “2°) Pergamena (fogli due) contenente l’exquatam del detto
R.D. firmato e concesso dal Card. Carlo Borromeo
Consigliere del Re Carlo III per gli Stati di Milano
– 16 aprile 1712 – Munita di sigillo pendente in ceralacca racchiuso entro scatola di latta. 3°) Supplica
della Università di Vasto diretta a S.M. per ottenere di potersi avvalere del titolo di Città – 18 agosto
1713 – munita di R. Exquatam. I documenti predetti
ho disposto che siano accuratamente conservati e ove
V.E. lo ritenesse necessario ne farò eseguire copia da
inviare per conoscenza. Con profondo rispetto. F.to Il
Commissario Prefettizio».
16
Archivio Comunale: «R. Prefettura di Chieti, prot.
20210, div. 3, risposta a foglio 5030 del 23.4. u.s.,
datata 25 luglio 1936, anno XIV, inviata al signor
Commissario Prefettizio di Vasto. In risposta alla
nota sopra citata l’Istituto Centrale di Statistica, a
chiarimento di quanto fu oggetto della circolare n.
51, comunicata con prefettizia 17 aprile n. 11962, fa
presente che la rettifica non importa l’abolizione del
titolo di Città, ma bensì della particella del in quanto l’onomastica di cotesto Comune è semplicemente
quella di “Vasto” e non di “ Il Vasto”. F.to Il Prefetto».
13
innovazione che interviene è soltanto l’inserimento del fascio littorio sullo scudo quadripartito, ma si tratta d’una novità limitata al
solo sigillo ed alla carta intestata introdotta
per rimarcare l’adesione al Regime. È a seguito della nuova denominazione che la città
assume per effetto del R.D. 31 marzo 1938,
XVII, n. 51717 che invece si ripropone la questione, e stavolta su iniziativa del Comune.
A risollevarla è l’instancabile, immarcescibile Luigi Anelli, il quale indirizza al Podestà
una lettera, che firma con la abituale qualifica di direttore del Museo Archeologico, con
cui suggerisce “l’aggiunzione” nello stemma
“di qualche elemento che ricordi il periodo
greco-romano nel quale visse e prosperò la
nostra città”. La proposta è di inquartare nello stemma “un Pegaso cavallo alato, nell’atto
di saltare un tripode”, il tutto in campo verde. Anelli suggerisce infine che lo stemma sia
sormontato da una corona turrita, “avendo
avuto il Vasto il titolo di città dall’imperatore
Carlo VI nel 1710”.18 La sollecitazione indu17
Archivio Tagliente. Sul cambiamento da Vasto a Istonio cfr. Lu Lunarie de lu Uašte 2008 alla p. 13.
18
Archivio Comunale. Lettera autografa di Luigi Anelli
al Podestà datata 31 maggio 1938-XVI: «Ill.mo Signor Podestà, il recente cambiamento del nome del
Vasto con quello di Istonio, rende necessaria l’aggiunzione nel suo stemma medievale di qualche elemento
che ricordi il periodo greco-romano, nel quale visse
e prosperò la nostra città. I Frentani, di cui Istonio
fu città importante, avevano nelle loro monete un
Pegaso, o cavallo alato, nell’atto di saltare un tripode, e nell’esergo la scritta retrograda ,β3ƚǝβ3
(Frentrei). Poiché lo stemma medievale del Vasto è
uno scudo inquartato di argento e di rosso, sarebbe
opportuno, per la verità storica, inquartare nel nuovo stemma l’arme medievale col Pegaso frentano, il
14
ce il Podestà ad inviare alla Consulta Araldica
del Regno una richiesta in tal senso, alla quale
diligentemente allega la nota avuta dal Direttore del Museo ed il disegno dello stemma e
del gonfalone proposto in alternativa a quelli
in uso19. Nonostante la fascistissima intenzione di introdurre nello stemma richiami ai gloriosi trascorsi dell’impero romano e della stirpe Osca, l’istanza trova sin dall’inizio ostacoli
e cavilli burocratici e fa risorgere addirittura
la questione del titolo di Città che sembrava risolta, seppur a prezzo della perdita della
particella del. Una velina dattiloscritta, datata
4 agosto 1938, sembra confermare questa circostanza ed ancor più gli appunti autografi,
vergati probabilmente dallo stesso Anelli a
beneficio del Podestà, per l’invio di una lettera di sollecitazione allo Studio Araldico del
Conte Guelfi Camajani20 di Padova, al quale
quale evidentemente è un simbolo del nostro antico popolo. A ricordare la feracità del nostro suolo,
è indicato il campo verde; l’opulenza della città ed i
suoi antichi fiorenti commerci consigliano l’oro per
il Pegaso, il tripode e la scritta nell’esergo; ed avendo
avuto il Vasto il titolo di città dall’imperatore Carlo
VI nel 1710, le spetta la corona turrita, come stabilisce il R. Decreto per tutte le città italiane. I colori
dominanti nel nuovo stemma d’Istonio sarebbero
quindi il rosso, l’argento ed il verde, che ricordano,
per felice coincidenza, quelli della nostra bandiera.
Qualora poi credeste che tale mia proposta meritasse
di essere presa in considerazione, non avreste che ad
inoltrare una vostra istanza alla Consulta Araldica,
accompagnandola con la presente relazione e col disegno del nuovo stemma qui alligato. Con osservanza,
Luigi Anelli, Direttore del Museo Archeologico» .
19
Archivio Comunale. Istanza del Podestà, f.ta Trizzino, alla Consulta Araldica, prot. 4636, datata 31
maggio 1938.
20
Archivio comunale. Minuta su carta intestata del
Museo Archeologico e Biblioteca Comunale di Istonio, datato 16.8.938 – XVI : «Spett.le Studio Araldico via S.ta Lucia, 4. Padova. Da circa due mesi questa
Amministrazione Comunale ha inoltrato istanza alla
R.a Consulta Araldica in Roma per ottenere il riconoscimento governativo dello Stemma e del Gonfalone della Città del Vasto, che con R.o Decreto del
31 marzo 1938, anno XVI, n. 517, è stata autorizzata
a riprendere il suo antico nome di Istonio; alligando
alla istanza una memoria che illustra le ragioni che
quali consigliano tale riconoscimento. La pratica, per
quanto è a conoscenza di questa Amministrazione,
si sta ora regolarmente svolgendo presso la stessa R.a
il Comune s’era rivolto per ottenere qualche
intercessione a pagamento (o tempora, o mores! le cattive abitudini si ritrovano in ogni
latitudine del tempo e della politica) ed altre
due d’auspicio, rispettivamente al Re d’Italia
ed Imperatore d’Etiopia e a Sua Eccellenza
Benito Mussolini.21
Consulta Araldica; tuttavia, nell’intento di affrettarne la conclusione, la medesima Amministrazione non
sarebbe aliena di accettare l’offerta fattale da codesto
Spett.le Studio Araldico di Padova con carrtolina del
4 corr., sempre quando esso, “a riconoscimento ottenuto”, per spese erogate e per compenso, accettasse
la somma di lire duecento, non potendo questo Comune, per le sue non floride condizioni economiche,
spendere dippiù. Distinti saluti fascisti. Il Podestà».
21
Archivio comunale. Minuta autografa datata 25 agosto 1938-XVI: «A Sua Maestà Vittorio Emanuele III
Re d’Italia e Imperatore di Etiopia, Roma. L’Amministrazione Comunale di Istonio (già Vasto) umilia
al Vostro trono la presente supplica per ottenere la
concessione del nuovo stemma e del gonfalone del
Comune ( di cui sono stati inviati alla R.a Consulta
Araldica i disegni a colori con le relative relazioni);
concessione resa necessaria dopo l’autorizzazione ottenuta da questa città di cambiare la propria denominazione del nome di Vasto con quello di Istonio col
Vostro Decreto del 21 marzo 1938 - XVI, n. 517».
Sullo stesso foglio vergato a mano, stessa grafia e datato 25 agosto 1938 – XVI: «A Sua Eccellenza Benito
Mussolini, Roma. L’Amministrazione comunale di
Istonio (già Vasto) umilia a Voi, Capo del Governo,
la presente supplica per ottenere la concessione del
nuovo stemma e del Gonfalone del Comune (di cui
sono stati inviati i disegni a colori con le relative relazioni alla R.a Consulta Araldica); concessione resa
necessaria dopo l’autorizzazione ottenuta da questa
La vexata quaestio è destinata a non risolversi,
nonostante le invocazioni alle massime autorità e le più prosaiche ed insistenti contrattazioni con lo Studio Araldico Guelfi Camajani, che chiede continuamente denari per la
definizione della pratica ed a cui il Comune
giustamente frappone ad un certo momento
un muro di diffidenza e di scetticismo. L’ultimo scambio epistolare con lo Studio di Padova porta la data del 23 e 26 di ottobre 1939,
più d’un anno dopo la richiesta avanzata alla
Consulta Araldica del Regno.22 Il sentore dei
venti di guerra all’orizzonte e forse anche le
condizioni di salute di Luigi Anelli, il quale
ha perso la sua giovanile baldanza, fa cessare
ogni attenzione ed ogni discussione intorno a
questo argomento. Se ne riparlerà fatalmente
dopo con l’avvento della Repubblica, ma con
accenti diversi e con toni assai più pacati, in
tema di autonomie locali e di federalismo, ma
questa è cronaca e non più storia.
città di cambiare la propria denominazione del nome
di Vasto con quello di Istonio col Vostro Decreto del
21 marzo 1938 - XVI, n. 517».
22
Archivio Comunale. Minuta dattiloscritta del 23 ottobre 1939-XVII, prot. 10412, indirizzata alla Direzione Studio Araldico Consulenza Legale Nobiliare,
Padova. Lettera dello Studio Araldico Consulenza Legale Nobiliare di Padova del 26 ottobre 1939 - XVII,
a firma del direttore Conte Adriano Guelfi Camajani.
15
I luoghi della memoria
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La Cappella fu fatta costruire dalla municipalità per ringraziare l’Arcangelo della protezione manifestata nel 1656, quando alle scosse di terremoto si aggiunse una epidemia di peste. Sul terreno, donato da Francesco Crisci, iniziarono i lavori di costruzione, portati a termine nel 1675.
L’interno, a pianta ottagonale, è adornato nei sei angoli laterali dalle
statue lignee seicentesche degli Arcangeli della Sacra Scrittura. Sull’altare maggiore, pregevole opera di ignoto artista veneziano del sec. XVII,
è la statua del Santo Protettore. Forte il legame affettivo che unisce i
vastesi alla chiesetta di San Michele i cui restauri sono stati di recente
finanziati anche con il ricavato delle prime edizioni del Lunario.
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16
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Dal 2001 ad oggi, l’elenco dei vastesi nati e cresciuti con il Lunario.
Uno sguardo sui nomi anche per capire le modifiche intervenute nel tessuto sociale.
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%DURQH0DULD*UD]LD
%HOOLQR3LHWUR
)LWWL5HEHFFD
0DUWXFFL1RHPL
6RULD0DUWD&RQVLJOLD
0DU]RFFKHWWL'DPLDQR
3HWWLQDUL)HGHULFD
5HDOH*LDFRPR
:ROIH.HQ]LH(OL]DEHWK
&ULVWLQD*LRYDQQL
0DUUDUR6DPXHO
3LFFRODQWRQLR2OJD
$JDQLSSH/XFD
$QWHQXFFL)HGHULFR
9HQWUHOOD6LPRQH
)HUUDUD0HOLVVD
)HUUDUD6DUD
9LWWRULQL$OHVVLD
7DJOLDJDPEH&KLDUD
/DFFHWWL/RUHQ]R
=LQQL*LRUJLD0HJDQ
)LDVFRQDUD$QQDOLVD
*XLGRQH)LRQD
6FDIHWWD/XGRYLFD
6FDPSROL$QGUHD
)HEER/XGRYLFD
5DVSD=RQ]R*UHWD
9HURQHOOL/XFD
'L6DQWR0DWWLD
/DOOL$ULDQQD
0ROLQR$OHVVLR
&HUDVDOH0LFKHOH$QWRQLR
0DUUROOR)LRUHQ]D
3RWHQWH5LFFDUGR
%ROGULQL)UDQFHVFD
3LFFLULOOL&ULVWLDQD
%R]]HOOD$QGUHD
3HULFROL0DWWHR
0LQLFXFFL0DULR
0ROLQR)UDQFHVFD
&DSUDUD)UDQFHVFD
'·$QQXQ]LR/RUHQ]R
&RUDO5LFFDUGR
%HQ6ODPD2XPLPD
/DFDQDOH'RPHQLFR
6LJLVPRQGL-HDQ3LHUUH
0RUHWWL6DUD
2UODQGR)RLD*LDFRPR
&RODQJHOR&DPLOOD
*XLGRQH7DWLDQD
2UHILFH&DUOR
3RPSRQL/XGRYLFR
6LJLVPRQGL)ODYLD
&LFFKLOOLWWL*LRLD
3DVFLXOOR,ULV
9HQWUHOOD&RVWDQ]D
0DFFLRQH1LFROR·
3DOXPER0DUFR
&RODQWRQLR&ULVWLDQ
&HUULWHOOL*LXGLWWD
5RVHOOL&DUOR
+\ND/DXUD
,DFRYDQHOOL$GULD
9LQFLJXHUUD*LDQOXFD
'L3LHWUR*DLD
/D3DORPEDUD'DQLOR
9LQFLJXHUUD&KLDUD
6WLYDOHWWD)HGHULFR
$PLFR0LOHQD
'L)DQR)UDQFHVFD
/R0HOH0DUWLQD
)RUPLVDQR%HQHGHWWD
*LDUGLQL'DULR
&ULVWLQL$QJHOD
1DWDOL]LD'DQLHOH
&DYDFLQL0RUHQD
0RQDFR0DWWHR
6LOYHVWUL)HGHULFD
'H*UDQGLV6DYHULR
6SDGDQR/XGRYLFD
%XFFL0DUWLQD
'H$QJHOLV&LUR
&RUD]]D0DWWHR
'DQ]L'DQLOR
)HOLFH%HQHGHWWD
*L]]DUHOOL$OLFH
&DQFL0DULOLVD
&HOHQ]D/RUHQ]R
7DVFLRQH'DQLHO(PDQXHOH
0HQQD0DUWKD
)UDQFKHOOD1RHPL
0DQFLQL/DXUD
0DULQDUR0DUFR
3DUHQ]DQ'DQLOR
%HQYHQJD/RUHQ]R
*LDQQLQR*HQQDUR
0DULQR6LPRQH
&KLPX6WHIDQ$OH[DQGUX
2002
%XFFLDQWRQLR&KLDUD
'·(FFOHVLD)UDQFHVFR3LR
7DORQH0DUWD
'L/HOOR,OHQLD
'·$QJHOR$OLFH
*DPEXWR0DULD/DXUD
5DFLRSSL5HEHFFD
6LOYHVWUL$QJHOR
/HOOD*DHWDQR
0DFFDURQH(PDQXHOH
%HUDUGHVFD&HFLOLD
'L/DXGR3LHWUR
'L3LHWUR5LFFDUGR
:LWOR[%HQWH/LVH
:LWOR[0DXG0LUUH
$UWHVH-DFRSR
'L6DQWR$OHVVDQGUR
&RQWL/RUHQ]D
)RUJLRQH$QLWD
0DJJL/XLJL
5X]]L5LFFDUGR
/RPEDUGL9DOHULD
'HO%RUUHOOR0HOLVVD
6JULJQROL0DWWHR3DWUL]LR
)UDJDVVR1LFKRODV
9DOHQWLQL3DROD3LD
3HOOLFFLD)UDQFHVFR
5RQ]LWWL0DQXHO
&RPSDUHOOL0DU]LD
)LRUH&ODXGLD
0DUFKHVDQL0DU]LD
3URVSHUR)UDQFHVFR
3URVSHUR/XFD
&LSROORQH&KLDUD
19
'L)UDQFHVFR1LFROD
'L%XVVROR*LRYDQQL
%XRQDLXWR$]]XUUD
0DUWHOOL)UDQFHVFD
7UR]]L&DUORWWD
&LDQLWWR6LPRQH
*LRUJHWWD$VLD
&LFFKLQL'DYLGH
0D]]HR$OHVVDQGUR
3LJQDWHOOL6LPRQH
7HUUDQRYD0LULDP
'HOOH'RQQH*LXV\
0LJQRJQD/RUHQ]R
1DWDUHOOL0DWWHR
'L3HWWD/HRQDUGR
0DULDQL&KULVWLDQ)UDQFHVFR 6LOYHVWUL$QGUHD
5DQLHUL5REHUWD
3DJOLDUR/XFLD
%HOORGL$QGUHD
%XFFLDUHOOL/RUHQ]R
%XFFLDUHOOL5LFFDUGR
'L6DQWR6DPXHOH
$TXLOLQR*DEULHOH$QWRQLR
0ROLQR6LPRQH
'L%LDVH*LDGD
%LHOOR*LXVHSSH
4XDJOLDUHOOD)HGHULFR*LXVHSSH 6DQWRUR/XFD
%HOOHOOR6DUD
(UFRODQR0LFKHOH
7UDYDJOLQL$JRVWLQR
&DUFDQJLX*LDFRPR
6DQWRYLWR'DYLGH
0DUWLQR1RHPL
0HQQD/RUHQ]R
6PHULOOL5REHUWD
'L6LOYHVWUR&DWHULQD
%HQYHQJD/XFD
5X]]L$QWRQLR/XFD
6WHOOD$QQD
8QJXUHDQX5REHUW2FWDYLDQ 'L,OLR(PDQXHOH
'HO%RUUHOOR0DULQD
6DQWDYLFFD)HGHULFR
0DFFLRQH'DQLHOH
1XFFLDURQH*LRYDQQL
0LQHUYD(QQLR3LHUR
0HQLFKHOOL(QULFR
/DQGL0DUFR
0RVFDULHOOR(PDQXHOD
6DWDOLQR/XFD
&HOHQ]D)HGHULFD
*DODQWH(PDQXHOD
']LHUZD-DQXV]
$TXLODQR0DWWHR
20
&KLQDLD6RQLD
0DVFLRWWD0DUFR
&LIIROLOOL$OLFH
'L3LHWUR/RUHQ]R
'L6FLDVFLR$XURUD
&KHOPXV*HRUJLDQD6LOYLDQD
'HOOD*DWWD6DUD
&DUOXFFL1LFFROR·
0DVVROL5RVD
3DWHOOD0DUWLQD
6SXWRUH(PDQXHOH
'L%XVVROR'DQLHO
)RLD/RUHQ]R
/D9HUJKHWWD0LFKHOH
&DFFDYDOH$XURUD
+\ND&ULVWLQD
/RQJKL)DELR
6LOYHVWUL6DUD
*LDQQRQH/XFD
5REHUWL90DULD$QDVWDVLD
$OHVVDQGULQL*DLD
$EX+LQGL7HLD$ODDOGHHQ
6WDQ]LRQH6DEULQD
*LOHQR*LXVHSSH0LFKHOH
*UDVVL&ODUD
9LFROL5LFFDUGR
&DPSDJQD'RPHQLFR
0DQDULQL)UDQFHVFD
*XDOWLHUL0DWWHR
7LQDUL9DOHULR
6DUDFHQL6LOYLR
3ROOXWUL&DUROLQD
7RUTXDWR/RUHQ]R-HWULQ
'·$GGDWR*LRUJLD
,DQQXFFL&ODXGLD
2OLYHUL&HOLQH'HVLUHH
6DOYDWRUH.DULP
%DLRFFR$QGUHD
'·$GDPR'DQLOR
*L]]L&DWDOLQD
$KPHG%UHQGD
*LXOLDQL/HRQDUGR
6DEDWLQL9LYLDQR
'·$GGLHJR,OHQLD
3LVFLFHOOL1LFROH
6FDIHWWD)UDQFHVFR
%DLRFFR&DPLOOD
'HO3UHWH)UDQFHVFR
3LDQFRQH'DYLGH
2WWDYLDQR1LQR)UDQFR
'L7DQQD6DUD
5XIILOOL$OHVVDQGUD
%HOILRUH&KLDUD
)DULHOOR0DWWLD
*URVVR$OHVVLR
7DQD(OLDQD
0LQLVVDOH&DWHULQD
&RFFRQFHOOL*DLD
)LQL]LL*LRVXH·
6SDGDFFLQL/RUHQ]R
5REX*LVHOD(OHQD
)HUUHWWL)LOLSSR
6DOOHVH/RUHQ]R
'L3LHWUR*LDGD
*DOOXFFL&ULVWLDQ
6WDQLVFL$OLVLD
7URYDUHOOR6DPXHOH
&RORQQD*LXOLDQD&HFLOLD
%RUURPHR*LXVHSSH
6DFFKHWWL$OHVVLR
9LURJOLR/XFD$QWRQLR
7RULQR'DQLHOH
$OWLHUL/XFD
$OWLHUL0DUWD
'·$GDPR9DOHULD
'L/LVLR/XLJL
/RPEDUGL0DUFR
6FDUDQR(OHRQRUD
$TXLODQR1LFKRODV
'H3DOPD'LHJR
7XOOL$OHVVLR
%XVWHD'HOLD0RQLFD
0RQDFR$OHVVLD
&DYDOORQH$QJHOR
&HULFROD0DQXHO
/HRQH$OHVVDQGUR
%HYLODFTXD6DQWLQR
'HOOD*DWWD/RUHQ]R
6DOOHVH&ULVWLDQ
7HVVLWRUH1DWDOLD$QJHOD0DULD
'L,OLR0DUFR
8UEDQL(OLVD3LD
%XVLODFFKL-XOLD
&DSSDUXFFLQL0DWWHR
'L9DLUD&KLDUD
0ROGRYDQX&RVPLQ9DVLOLFD 3DVVXFFL6LOYLD
'HO%RUUHOOR'DYLGH
3LVFLFHOOL3LHUD
%XIL6HUJLR
6HWVXPDVD+D]XNL
'UDJR1RHPL
/XFLDQL&KLDUD
/DWHJDQR/RU\V
0DULVL)DEUL]LR
%HYLODFTXD)DELR
6FDIHWWD)UDQFHVFRSDROR
6WLYDOHWWD6DUD
)LRUH/LVD
%HOODQGULQL,OHQLD
&XSDLROL)DELDQD3LD
9LVFLDQR'DQLHO
%LVFHJOLD/XFD
*XDOWLHUL0DQXHO
/RVFKLDYR5DIIDHOH3LR
'HO5RLR/RUHQ]R$QWRQLR
'HO5RLR0DWWHR
'L&KLDFFKLR&ULVWLDQ
2OWUHPRQWH0DQXHOH
'HO3LDQR$OHVVDQGUR
'L0DUWLQR0RQLD
'L*UHJRULR/RUHQ]R
6DOYDWRUH&DPLOOD
&XSDLROL*DLD
&XSDLROL*LRUJLD
7URLDQR0DUWLQD
&DUDEHW,ULQD6LPRQD
&LQDOOL5REHUWD
6PDUJLDVVL$QWRQLR
%ODQDULX5HPXV$GHOLQ
1RWDUDQJHOR0DUWLQD
6SDOOHWWD0DWWLD
'·$OHVVLR,ULV
/HRQH*DLD0DULD3LD
0DULQ&DUPHQ(OHQD
0DWWLD%UHQGD-DVPLQH
&DQFL$OHVVLR
0DUFXFFL*LDQOXLJL
0RUHOOL6DUD/XFLD
&HOHQ]D$XURUD
%XGDQR$XURUD
'L)RJOLR)HGHULFD0DULD3LD
'L)RJOLR6DUD0DULD3LD
0DULQR*LXOLD
3DJDQHOOL*LRUJLD
7ULIRQH0DWWHR
'·$GDPR)UDQFHVFR
3ULPLDQR$OHVVLR3LR
'L7RWWR9DOHQWLQD
/RVLWR*LDGD
5DFDQR$ULDQQD
'HO&DVDOH5REHUWD
0DUFKHVDQL/XFD
0HOOXVR$GHOH
3HGRQH-RLV
%RORJQHVH6RILD
6DQWHXVDQLR0DULD3LD
'H&LQTXH'DULR
'RDJD)ORULQ$GULDQ
&HUHOOL0DQXHO
)UXJXJOLHWWL2UQHOOD
6LJLVPRQGL)HGHULFR
3RUUHFD0DUWLQD
$UPHQR1LFROR·
5RQ]LWWL0DWWHR
%HUDUGXFFL1HOOR)UDQFHVFR
'L&ULVWRIDUR)UDQFHVFD3LD
'L3LHWUR,VDU
'L9LWR$VLD
2WKPDQH+LFKHP)UDQFHVFR
2WKPDQH.DLV$QGUHD
0DUFKHVDQL$QGUHD
0HQQD6LULD
%HYLODFTXD$QWRQLHWWD
6DOYDWRUH/XLJL
3HOXVR$QJHOR
=DUD(PLOLD
'L5RVVR0DULDQQD
0RUHWWD0RUHQD
$FHUUD7HUHVD
)RUWH6DEULQD
0HWDOOD*ULVHOGR
9LOODUXVVR'DQLHO
6FKLDYR)XOYLD
&UXGHOH6DYLQR
6PDUJLDVVL)UDQFHVFD
)ORULR*DLD
3DFKLROL$QQD
6DFFKHWWL6DUD
7XFFLOOR'\ODQ
5RVVL$OHVVDQGUR
3DOD]]ROR*LDQOXLJL
$QJHOLOOL/XFD
)UDVFDULD$OHVVDQGUD
)UDVFDULD)UDQFHVFD
/D3DORPEDUD0DWWLD
'L&ULVFL$QGUHD
7LQDUL)UDQFHVFR
'L%XVVROR$QWRQLR
6SDGDFFLQL$OHVVLD
7DUWDJOLD)UDQFHVFR
3DWUDVFX7RPD$OH[DQGUX
5RVHOOL5LFFDUGR
*DQJL-RQDWKDQ
'HOOD3HQQD$OHVVLR
'HO%RUUHOOR'DYLGH
)LQRWWL$OLVLD
9LWHOOL&DUPLQH
*RJOLRQH)HGHULFR
3LHGLJURVVL$OHVVDQGUR
9HUUH3DROR
$UPHQR2PDU
&XVWXUD$OH[DQGUX*DEULHO
(VSRVLWR*LDQOXFD
7LOOL)UDQFHVFR
0HWDOOD.HYLQ
6DQWRUR1LFROH
&LVWULDQL/RULV
7URILQR$OHVVLD
&RODPHR5LFFDUGR
7DQD/XFD
'·$QQXQ]LR/RUHQD$QJXLH
0DFFLRQH$QGUHD
3DFLOOL6RILD0D\D
&KHFFKLD*DEULHOH
0DJUR*LRLD
5HDOH)UDQFHVFD
%RORJQD6WHIDQ\&DUPHOD
3R]]ROLQL:LOOLDP
'·$QWRQLR*LRYDQQL
)UDWWRORVR0DWWHR
0RUHWWD)ODYLD
'HVLGHUL0DULDVROH
7LOOL$OHVVDQGUR
%DULVDQR*LRYDQQL
%HQHGHWWL/RUHQ]R
'L3DROR&ULVWLDQR
7URPEHWWD0DUFR
*DEULHOH'DYLGH
'L7XOOLR*LXOLD0DULD
2QRIULOOR,ODULD
'L7XOOLR)UDQFHVFD
)LRUH/RUHQ]D
6LPRQH1LFROR·
=DFFDULD)UDQFHVFR
&DYDOORQH0DUWLQD
2003
&X]]L'DQLHO
6DOYDWRUHOOL$OHVVLR
6RQJ/XLJL
0RQDFR0DUWD
0HPPR9LWWRULD
0LFXFFL*LRUJLR
0LQGUX5REHUW'XPLWUX
&KLDUHOOD0LFKHOH
)LRUH$QLWD5HEHFFD
)DQHOOL)HGHULFD
6WDQWH9DOHULD
3HOOLOOL5LFFDUGR3LR
0LJQR]]L/RUHQ]R(OLD
&DSRYHOOR$QWRQLD
%DVWRQQR$OHVVLR
/XFLDQL*LQR3LR
7LQDUL&KULVWLDQ
5XVVR$QQD
21
'H)UDQFHVFR$QGUHD
0DJJL5DIIDHOOD
'HO0RUR/XLJL
0DUXFFLD1RHPL
6DOHUQL*LRYDQQL$QGUHD
0DULQR/RUHQ]R
8QJDUR$OHVVLR
3DOPHU0DWWLD
7DOLD/RUHQ]R
&LSULDQL)UDQFHVFR
0DUFKHVDQL$OHVVLR
9HUDUGL(PDQXHOH
9LFLQDQ]D9DOHQWLQD
9LFLQDQ]D9HUHQD
%XGU\V,JQDV
)RUWH&KULVWLDQ
1DJOLHUL$OLFH
6ROOLWWR0DUFR
/RUIHL'DYLGH9LWDOH
6XODM3LRQ
3DOD]]RQH,ODULD
'HO0RQDFR9DOHULR
3XOXF'DULXV9DOHQWLQ
5LFFLXWL$OHVVLR
&DOLHQQR%HQHGHWWD
/LFXUVL(PLOLR
0D]]LOOL'DQLOR
$ORQ]L9HURQLFD$QJHOD
7HUSROLOOL$QGUHD
%XRQWHPSR*LDFRPR(GRDUGR
&HUDVDOH$QWRQLHWWD0LOHQD 'HO%RQLIUR/LGLD
3DROLQR$QWRQLR
9LWXOOL)DELROD
&KLDUD)HGHULFR
6SDGDFFLQR)UDQFHVFR3LR 4XDJOLDUHOOD(OHQD
.XF]\QVND1DWDOLD
'L6DQ]D&DUOR0DULD/RUHQ]R
6HEDVWLDQR$OHVVDQGUR
%HOODQGULQL0DULDQQD
&LROWDQ2DQD0DGDOLQD
*DJOLDUGL&DUOR
6DEDWLQL&KLDUD
0RWWXOD$QQD
'L%LDVH)HGHULFR
&HUHOOL5RFFR
1RFFLROLQR$OHVVDQGUD
*KLDQQL%HQHGHWWD
'L5RFFR*LXVHSSH
&HOHQ]D/DXUD
/DFFHWWL*LXVHSSH$OHMDQGUR 8GDVVL1RHPL
3HUURQH0DUFR
6DYLQL&KLDUD
'HOOH'RQQH$OHVVDQGUR
22
%HYLODFTXD$FKLOOH
'L3LHWUR$OHVVLD
)XVRQL*LRUJLD
9LJOLRQH$OHVVDQGUR
/D3DORPEDUD/XFD
&XQHVH2VFDU
%DOGDVVDUUH6\ULD
)LQDPRUH)UDQFHVFD
3ROOXWUL0LULDP
&DURVHOOD(VWHU0LFKHOD
6FDIHWWD6DPXHOH
6SDQDFKH3DYHO%RJGDQ
3HOX]]R0DUFR
6KHVWDQL5HJLQD3LD
7DQD/XGRYLFD0LFKHOD
%DURQH'DQLHO
'L&URFH,VDEHOOD
3ULRUL$ULDQQD
*DOHUX$QGUHD$QJHOR
0DQFLQL$QGUHD
/D9HUJKHWWD)UDQFHVFR
7URILQL3LHUOXLJL
$TXLODQR6LPRQH
(VVDNHW-DODO
'·$XJHOOL(PDQXHOD
&LFFRWRVWR*LXOLD
'·$QQXQ]LR$OHVVLR
'L&DPLOOR&ULVWLDQ
'L)RQ]R0DUWLQD
&DYXRWL1LFROR·
'·$PEURVLR0DULD
'·$GGDWR&ODXGLD
'DQ]L$QLWD
6RUUHQWLQR*LXOLD
&LDQLWWR$OLFH3LD
'·$VFHQ]R/DXUD
&RQWHVVD*LDQOXFD
'·$QJHOR&KLDUD
$TXLODQR$OLFH3LD
/DFDQDOH0DUFHOOR
0DULQXFFL)ODYLR
9LFROL0DUWLQD
'H5RVD/RUHWD
6DQWRQH)LOLSSR$QGUHD
6WLYDOHWWD1LFROR·
'HOOD*DWWD$OHVVLD
3HWUHOOD/RUHQ]R
,DPPDULQR0DWWLD
=XFDUR/RUHQ]R
6SHULQWHR/XLJL
'LJLRUJLR0DUFR
*UDVVL3DROR
3DYRQH*LDGD
3LFFLULOOL*LXVHSSH
&DSULD$ULDQQD
'HO&DVDOH0DWWLD
%RXMDEOL$GDP
0DUDQFD/RUHQD
$VFDWLJQR$OHVVLD
&DPSDUL6HUHQD
0LVFLRQH$QWRQLR
%RQDFFL9DOHULR
%XFFL6WHIDQR
&DQFHOOLHUL0HOLVVD
'·$QQXQ]LR6DUD
'H)D]LR*LDGD
'L6FLXYD$QJHOR
)XVFR)UDQFHVFD
)XVFR*LRYDQQL
%HUQDEHR$OHVVLD
&HOHQ]D/XGRYLFR
'L*LRUQR$OEHUWR
5RVVL$OHVVDQGUR
&LOOL0DULR
0DQIUHGL6DUD
*XDUGLDQL/RUHQ]R
/DQ]HWWD/XFD
'HOOD3RUWD9DOHULD
'L)DOFR&KLDUD
$FFRQFLD*DLD
5LJDQHOOL*LXOLD
%UDVDFFKLR&ULVWLDQ6HVWR
6RULDQR)UDQFHVFD
%UDFRQH6KDURQ
&HULPHOH5LFFDUGR
'H)LOLSSLV(ORLVH5RVDULR0DULD
*DODQWH%HQHGHWWD
2WWDYLDQR*LRYDQQL3DROR
6DURGL0DULDVROH
'HO%RUUHOOR$QGUHD
'L%LDVH0DVVLPLOLDQR3LR
3LQL%HDWULFH
$OLQRYL0DUFR5LFFDUGR
'H&ULVWRIDUR&DUPLQH
%HYLODFTXD5RFFR
'L6DQWR&ULVWLDQ7LQGDUR
0HQQD,YDQ
3HWUDJQDQR0RUHQD
'HVLDWL$OEHUWR
$OHVVDQGULQL$XURUD
2WKPDQH0HOHN$QJHOR
$XWXQQR*LRYDQQL
3UHGD'UDJD,XOLDQD,XVWLQD 5XVX$QGUHL$QWRQ
%DURQH'LDQD
%DURQH,ODULD
)LRUH$QWRQLR
%DUOHWWD$OHVVDQGUD
7DQD0LU\HD
'LOHWWL'LOHWWD
3HVVRODQR$QJHOLFD
=DUD/XFD
/LSDUWLWL0DULDJUD]LD
&DWDQLD5LFFDUGR
0DWUXOOR(OLVD
0DWUXOOR5LFFDUGR
3DOORWWD)HGHULFR
)DULHOOR/XLJL
6WLYDOHWWD$OHVVLD
'L)HOLFH)HGHULFD
0DUWLQR)HGHULFD
'L6DQWR0LD
&RVWDQWLQL&ULVWLDQ
)LRUH/XFD
6SDWRFFR'HOLD
/DOOL6RILD
6SRQVLOOL&KLDUD
2NXER5LQRQ
7UDVPXQWL/XFD
&LSROOD$XURUD
'L%LVFHJOLH)HGHULFD
'L)RJOLR3LHUQLFROD
0DFFDURQH5HPR3DWULFN
0DVWUXOOR(XJHQLD0DULD
7DQD/RUHQ]D
'·$GDPR(PDQXHOH
'L'RQDWR/RUHQ]R
)LVFDQWH$OHVVLD
%HUDUGLQR)UDQFHVFR3LR
'HO%RQLIUR6DUD
'L6DQWR-DFRSR0DULD
'·$PEURVLR9HURQLFD
5L]]L0DUWLQD
$EEDGHVVD3DPHOD
3ULROR0LFKHOH/XFD
&DUSLQHWD$OLVLD
'HO%RUUHOOR1LFROD3LR
&XSDLROL1DELD
'L1L]LR%HQHGHWWD
%DFRVFD0DJGD0DGDOLQ
3HWUX]]HOOL*LXVHSSH
%HYLODFTXD/DXUD
&R]]ROLQR$QJHOLFD
)L]]DQR/XFD
7HUSROLOOL6DUD
0DUFRYHFFKLR1LFROR·
3HWUHOOD)UDQFHVFR
$FTXDUROD8PEHUWR
&RYDFL$OHVVDQGUR
)LRUH/XGRYLFD
'·$ORLVLR0DUFR&DUPHOR
0XULOOR3LHWUR
&DOYDQR,PPDFRODWD0DULDOXFH
0RQWHIHUUDQWH&KLDUD
6FDUODWR2WWDYLD
6PDUJLDVVL5REHUWD
'L6SDODWUR0LFKHOH
*LDPPLFKHOH'DYLGH
%DFFHOL0DWWHR
'L)RJOLR'DYLGH
'L'RPHQLFR(OLD&ULVWRIRUR
+DUMDP)DWLPD
7UR]]L$OIUHGR
3HVVRODQR*LDFRPR
7UDSDQL0DXUR
=DFFDUGL'DYLG
7HUSROLOOL/XFD
1RWDUDQJHOR,ULV
1RWDUDQJHOR:LOOLDP
&DQFHOOLHUL6DUD
%UXQR0HOLVVD
'·$QQXQ]LR0LULDP
'L'RQDWR0DULDUFD
%XRQWHPSR/RUHQ]R3LR
1XFFLDURQH$OHVVLR
5DFDQR0DUWLQD
6DUDFLQR'HQLV
0DQFLQL0DQXHOD
7HWL9DOHULD
7XFFL$OHVVDQGUD
*DURIDOR/XFD
&LFFDUHOOL'RPHQLFR
&RORPER3DVTXDOH
1DQQL1RHPL
'L6DQWR6LPRQH
&HQWRUDPL$OHVVDQGUD
3HGLFLQL)UDQFHVFR
'HO&DVDOH*LXOLD
&LFFKLWWL$OHVVLD
&DSXWR(VPHUDOGD
,DPPDULQR)UDQFHVFD
3LHUDEHOOD$XURUD
3UXGHQ]D)UDQFHVFD
5DLPRQGL/XFD
6DQWDYLFFD/XFD
$OOHYD(PDQXHO
&DUXVL0LFKHOH
'HO%RUUHOOR(VWHU
6RUJHWWL0DQXHO
5XIILOOL*LRUJLD
4XHUR$OHVVLD
&HWDUD&LUR0DWWLD
$PRURVR6DUD
&LFFRWRVWR1LFROD
0ROLQR&HFLOLD
%DVLOLFR-HUHP\1RH·
1RWDUDQJHOR5REHUWD
'RQDWLHOOR$VLD
6FROD5LFFDUGR
'L&LFFR0DULOX·
3DFH$OHVVDQGUR
3RWDOLYR'DQLHO
'L5RVVR*LDQOXFD
3ROL0DWWLD
'L)RQ]R'DYLGH
0RQWDQDUR$QGUHD
'L&URFH*UHWD
'LWHOOD$QQD&KLDUD
0LOHG0RKDPHG
&RUGLVFR%HQHGHWWD0)
1DSROHWDQR*DEULHOH
%XFFL(OHQD
&RQWL9LWWRULD
)XVRQL$QWRQLR
1DQQL$OHVVLD
%LFX$OH[DQGUX*DEULHO
&RQFXWHOOL)ODYLD
)LVFHOOD)UDQFHVFR
&LFFRWRVWR:LOOLDP
'L%LDVH$VLD
6WLYDOHWWD$QJHOLFD
'L5LVLR-DFRSR
3XJOLHOOL*LDFRPR
6DXFKHOOL*UHWD
&DSLWDQHR,ULV0DUWLQD
&LIIROLOOL&KLDUD
(VSRVLWR*LRUJLD
'HO9LOODQR$ULDQQD
'L*UHJRULR*LRUJLD
)UDWWRORVR0DUFR
0D]]HR6DYLQD
&RODQJHOR*LDQOXFD
7DVLRXODV3KLOLSS,RDQQLV
0DVFLWHOOL1LFROR·7RPPDVR
3DQLFFLDUL(QULFR
5DPSD/RUHQ]R
(VSRVLWR$QWRQLR
6DQWLQL7HUHVD
$KPHG.HYLQ
'L%HOOR6LPRQH
&LSROORQH&DWHULQD$UZHQ
9DUULDOH*LDFRPR
'HO1HJUR$OLFH
$OHVVDQGULQL/RULV
'H)LOLSSLV'DYLGH
'LWRLX$OLQ9DOHQWLQ
&HUHOOL9LUJLQLD
'L5RVVR9DOHULD
6SDUYLHUL0LUMDP
'H/HUPD'L&HOHQ]D
H'L&DVWHOPH]]DQR0DUOHQ
&HODQR3LHWUR
'HO%RUUHOOR0DWWLD
%DUULFHOOL5DIIDHOH
'L)LOLSSR$OLFH3LD
9HQQLWWL/XLJL$QWRQLR
$TXLOLQR0DULD&KLDUD
&RSSD6LPRQD
'UDJRQL6RILD
%XVFDJOLD9LFWRULD
23
5X]]L7RPDV
7DVFLRQH6DPXHO
&XSDLROL/DXUD
'H5RVD)UDQFHVFR
&KHOPXV0DULDQR5REHUWR
=DQHWWL)UDQFHVFR
'HPLU8VHLQ
%DWWLVWD1LFROR·
/DFDQDOH)UDQFHVFD
9LOODPDJQD*LXOLD
3DJOLDUR)UDQFHVFD
&DSSDUXFFLQL-XOLH
'·,VHUQLD)UDQFHVFR
'H*XJOLHOPR/XFD
2UODQGR)RLD*LRUJLD
&LSROORQH9DQHVVD
'DULR'LHJR
)HUUDUD6DUD
*LDPSLHWUR0DUFR
2UODQGR)RLD&KULVWLDQ
%HYLODFTXD)HUQDQGR
6WDPSRQH0DULR
'·8UEDQR$QQD9LUJLQLD
6SDGDFFLQR$QDVWDVLD0DULD
9DVLODM*LXOLD
*KHUOHD/RULV)ORULDQ
&RUYLQR6HUHQD
%RQWHPSR0DWWLD
5DFDQR*LQHYUD
5LFFD3DGPD0LFKHOD
6DQWHXVDQLR6DEULQD$QQD
)LRFFDUGL.U\VV
7URILQL1LFROD
0DFFLRQH(PLO\/D]DUD
%HQYHQJD'DQLOR
&HQWRUDPL3LHWUR
5XOOR0DUWLQD
'·(UPLOLR$OHVVDQGUR
&DUGLOOR0LULDP
&LIIROLOOL0DULDOXQD
'L*LRUJLR6LOYLD0DULD
3LHWURFROD*LXVHSSH
0DUXFD&RVLPR6DOYDWRUH
7HWWD/XGRYLFD3LD
'H0DUWLQR5RVD3LD
'L1DUGR$QJHOD
'L3DROR*LXOLD
5DVSD-DFRSR
6DDEHO-HQQLIHU
&DUDEHW$OH[DQGUX/DXUHQWLX
5RPDQR&DVVDQGUD/XFLD
/RQJR1LFROR·
0DULQR/RUHQ]R
'·2UWRQD&KULVWLDQ
7RPDVL6KHLOD
5LSD*LRYDQQL'DQLHO
5LSD9LYLDQD)LORPHQD
1DWDUHOOL&KLDUD
'H1RWDULV0RUHQD
6DOYLWWL/XFD'RPHQLFR
'HGGD$QWRQLR
0ROLQR/XLJL
9LQFLJXHUUD)DELDQD
&DVWDJQD5DIIDHOH
=D]D'DQWH,ODULR
6PDUJLDVVL*DLD
%LVFKLD$OHVVDQGUR$QWRQLR
6WLYDOHWWD$OHVVLD
0DUFKLROL&HFLOLD
2004
6HMGL(OPHGLQD
%DVWD*LXOLD
&DQGHORUR6LPRQD
&RSSD$OHVVLR
'·$QQXQ]LR6HUHQD
'HO&DVDOH)UDQFHVFR
3HWURUR6DUD
&DUDEHW,RQHO2YLGLX
'HO9HFFKLR0DUWLQD
3DVVXFFL)ODYLR
6DOYDWRUH.HLUD
0DWWLROL9LQFHQ]R
0HQQHD)LOLSSR
3DJDQHOOL*LRUJLD
6DOOHVH9DOHULR
&RODIDELR0LFKHOH
&RQWL9DOHULD
'L/HOOR,ODULD
$TXLQR&KLDUD
%XFFLDQWRQLR5LFFDUGR
3HOOLFFLD-DFRSR
'·(UFROH5LFFDUGR
/DWWDQ]LR1LFROH
0RUHWWL6DEULQD
0DULQR6DUD
0DULQXFFL0DUWD
'·2UWRQD'DYLGH
0HVFKLVL*LXOLD
24
'HO3LDQR6LPRQH
0DQIUHGL0RUHQD
0DUWLQR6HOHQH
&RVWDQWLQL*LXOLD
'L1XQ]LR0DUWLQD
$UGLWR0DULD)UDQFHVFD
&RUDSL6HUJLR
'L/L]LD6HUHQD/XFLD
*RUJDQ,RDQ9HOHQWLQ
%HYLODFTXD5LFKDUG
'L)RJOLR*LXOLD
1RFFLROLQR'RPHQLFR
1RWWXUQR$VLD
3RUWDIRJOLR0DQXHOD
5XFFL$QGUHD*HQQDUR
%XGU\WH(GPD
7DQD9LQFHQ]R1LFRODV
6DOHV)UDQFHVFR
&DULQL$OEHUWR
'L5LHQ]R5RVVDQD
5HDOH*LXOLD
3HGRQH5DHO
3DYRQH)ODYLR
6DOYDWRUH0D\D
/DEEDWH)UDQFHVFR8JR
3DYRQH)HGHULFR
3DYRQH/RUHQ]R
=DUOD$QGUHD
/R0HOH)UDQFHVFD
6FLRFFKHWWL$VLD
9LWHOOL&KLDUD
'·2UWRQD0DQXHO
6SDGDFFLQL)UDQFHVFD
,DQQXFFL0DU\
%X]]HOOL*XLGR*LDFRPR
(VSRVLWR$QQXQ]LDWD
&HUHOOL3DWUL]LD
/DEEDWH0LUNR
0DUUDIILQL0DWWLD
3DORPER0DWWHR
6FXWDUX'RULDQD$QGUHHD
)HUUH\UD0DWWLD
5XVL-DFRSR
%RUUHOOL*LRYDQQD
3DFKLROL0DWWHR
7RPPDVHOOL)UDQFHVFD3LD
$FTXDUROD$QWRQLR
'L*XLOPL*DLD
5RVVDQR&ODXGLD
*DJJLDQR$]]XUUD
)HEER9LWWRULR5HQDWR
0DFFKLDUROD$OHVVLR
%DURQH$QGUHD
'L,OLR6DPDQWD
5DQDOOL$QWRQLR
&LDQFDJOLQL*LXVHSSH
'L)RQ]R$QGUHD
0HQQD7KLDJR(UQHVWR
=DPELDQFKL)UDQFHVFR
&LFFRWRVWR,ODULD
6DEDWLQR9LQFHQ]R
3ROLOOL0DVVLPLOLDQR
3XFFLRQL&HVDUH$QWRQLR
$QWHQXFFL)UDQFHVFD
&ULVDQWL-RUGDQ
*DULEDOGL$OLFH
&LYLWDUHVH6WHIDQR
'L7XOOLR$OLVLD
%DLRFFR*LXVHSSH
&DIIDUUD)UDQFD
6DQIHOLFH)UDQFHVFR
%RUJLD&ULVWLDQ
'H&LFFR6DPXHO
3ULDQWH6HDQ
%RODPL5RPROR
'HO3UHWH&KLDUD
3ROOXWUL(PDQXHOH
6HEDVWLDQL&KLDUD
'·$GDPR)HGHULFR
'H0XWLLV*LQHYUD)HGHULFD
'L*XLOPL$QGUHD
%HYLODFTXD6DQWH
3ULVFR5DIIDHOH
6XODM)UHQN
0DUFLDQR$QGUHD
$GGRQD)UDQFHVFR
5XVVR&HFLOLD
,DFREXFFL/XLJL
'L)UDQFHVFR1LFKRODV
3DUHQWH(OGD$QQD
3RUILULR/XFD
%DURQH6DUD
'L)RQ]R6DUD
7DUGLR5HEHFFD
&KLDYDUR0DULND
'H5RVD7DVKD
6DOYDWRUHOOL0LFKHODQJHOR
0DQFLQL$OHVVLD
'L6WHIDQR1LFROH
'·$XOHULR&KULVWLDQ
&DQFL$QGUHD
)LRUH/DXUD
&HOHQ]D0DUJKHULWD
*ULVROLD3LHUIUDQFHVFR
0HOFKLRUUH0DULD6ROH
,H]]L0DWWHR
&LFFRWRVWR0DULDQQD
6DQWRQH'DYLGH
'HOOD3HQQD%HDWULFH$QWRQLD
$QWRQDFFL0DULD
3DROLQL)HGHULFR
6DOOHVH/XLJL
%DLRFFR5DIIDHOH
%HYLODFTXD&ULVWLDQ
/D9HUJKHWWD(ULND
1DJOLHUL)HUQDQGR
6DOYDWRUH/XFD
$QWHQXFFL/XFLD
9HQWUHOOD5DFKHOH
&RUGLVFR(WWRUH
6FLRWL6DELQD
6PDUJLDVVL)HGHULFD
0DULQR/XFD
6FRSD$OLFH
0LVFLRQH)UDQFHVFD
'·$PEURVLR)UDQFHVFR
0RQWHPXUUR*LXOLR
5DFFD6XVDQQD
5DFFD7RPPDVR
)L]]DQL0DUFR
'HOILQR9ODGLPLUR
0DUFKHVDQL9DOHULD
6FDIHWWD5LFFDUGR
2UD]LHWWL*LXOLD
3HULVFLQRWWL$OHVVDQGUD
6DUDFLQR/XLJL
*DVSDUL$ULDQQD
&DVWHOODQR'DYLGH
/XGRYLFR0DWWHR&DPLOOR
$QJHOXFFL&DUORWWD
0RQQL1LFROD
=LQQL2VFDU
'·$QQLEDOH$QWRQLR
)LWWL1RHPL
*HQRYHVL&KULVWLDQ
8UFLXROL6RILD
0RUHWWD)DELDQR0LFKHOH
%UDFD*LXOLD&HOHVWH
$OODPHGGLQH0DKGL
%R]]HOOL*LXOLD
'HO%RUUHOOR$QWRQLR
3DFKLROL%HQHGHWWD
%ROGULQL1RHPL
)LRUH/XFD
+RUYDW&ULVWLDQ'DFLDQ
=DWWDULQ)UDQFHVFR
'HO&DVDOH)UDQFHVFR
3ROOXWUL)UDQFHVFD
3UHWH6DFKD0DULR
6RUJLQL6LPRQD
'L/DXGR)ORUD
)LRUH$OLFH
9HUQD$QWRQLR
9LROD$OHVVDQGUR
7DQD*LRUJLD
0HVVDRXGL,VVDP
0RQWHIHUUDQWH)*LXVHSSH
=XFDUR6LPRQH
=DQROLQL*DEULHOH
&HUULWHOOL0DUJKHULWD
'L3LHWUR/XFD
6LGHUL$OHVVDQGUR
&LHUL)UDQFHVFD
&RODQHUL)UDQFHVFR
6HUDILQL)UDQFHVFR
'·$UFDQJHOR0LUNR
/HRQ]LR3DROR
'L)UDQFHVFR$QLWD
6SDGDFFLQR&KLDUD
'L0LQQL6LPRQH
0LVFLRQH&ODXGLR
'HO%RUUHOOR)UDQFHVFR
0HFKL$OHVVDQGUR
*UDVVR$OHVVDQGUR
%HYLODFTXD.HYLQ
/XSL5DFKHOH
6RWEL6DUD
'H1RWDULV$OHVVLR
.RVWNRZVND3DXOLQD:LNWRULD
5LFFKLXWL)UDQFHVFR-DFRSR
&DOLVWL,UHQH
$OILHUL6DUD
)LQDUHOOL6LPRQH
&DFFLRSSROD6HUHQD
'·$PEURVLR$QWRQLR
'L6DQWR1LFROH
6SXWRUH$OHVVLR
'HO%RUUHOOR$OHVVLR
/DFFHWWL9DQLD9LWD
0RQWDQDUL*LXOLD
6DEDWLQL*DLD
)DULQD)UDQFHVFR3DROR
0LOHQR/XLJL
'L0DWWHR/RUHQ]R
0HQQD)HGHULJR
$EEUX]]HVH)UDQFHVFD
'·(OLVD3LHWUR
3HOX]]R(OLD0LFKHOH
+DUMDP.DULP
6HWWHPEULQL7KRPDV
&DQFHOOLHUL9LWWRULD
/LEHUDWL0LULDP
%R]]HOOL6DPXHOH
/D9HUJKHWWD0DUWLQD
0LQLVVDOH0DULD6ROH
'LRPHGHV0DUWLQD
6FLRULOOL$QGUHD
6RWWLOH6DUD
'·$ODQQR0DWWHRPLFKHOH
)UDQFKHOOD*LDGD
*RJOLRQH&KLDUD
0DULDQL/RUHQ]D
'L0DUFR&KLDUD
3HWUDJQDQR/RUHQ]D
25
)LRUDYDQWH9HURQLFD
3HWUDJQDQL/DUD
6SDOOLQL/XLJL
%DURQH0LFKHOH
&DUSL0LFKHOD
'·(UPLOLR*LDQOXLJL
'L1HQQR6LPRQH
,DURFFL1LFOD$OHVVDQGUD
'L6DQWR$OHVVDQGUD
0RWWXOD0DXUD
6DOYLHWWD$XURUD
%DURQH(OHQD
,DPPDULQR$QGUHD
1DUGHFFKLD-DFRSR
6FDIHWWD*DEULHOH
'L7UHQWR&DWHULQD
'L5RVVR$QGUHD
,DVFL$OEHUWR
0DQWRYDQL1LFDVWUR1LFFROz/XFD
6LPRQH
'HOOD*DWWD6RILD
1RWDUDQJHOR-DUL
3LFFLULOOL$QGUHD
7DULGGL/LYLD
6WHIDQR'DQQ\
)HUUDUL3DROR
'HO%RUUHOOR*LXVHSSH
)HUUL)UDQFHVFR3LR
/HRPEUXQR6HUHQD
0DUFLDQHOOL0DWWHR
%DURQH0DUWD
'HOOH'RQQH/XLJL
7UDYDJOLQL/RUHQ]R
3HUUR]]L/DXUD
'L&URFH6DUD
0HQQHOOD(QULFR
3DQDFFLR0DUWLQD
%HYLODFTXD&DUROD
'H6LPRQH$VLD
/LDQJ-LDTL
0DULQR&KLDUD
'L6LOYHVWUR)UDQFHVFR3LR
0XQDIR·&KLDUD
6DOOHVH1LFRODM-RVHSK
'L0RQWH6DUD
'L7XOOLR&KLDUD
'·$XUL]LR)UDQFHVFD
0DURQH0DUWLQD
'·$GDPR/RUHQ]R
$IIDOGDQL9LQFHQ]R0DULD
0XUDWRUH'RPHQLFR
'·2UD]LR$QJHOD
'L,RULR0DUFR
'L3LHWUR$PLU
'·$GGDULR$QJHOLFD
&LFFDUHOOL&DUOR
'L&LFFR*DLD3LD
0DUFKHVDQL0DWWLD
6WLYDOHWWD$UFDQJHOR
3LORQH0DULD6RILD
3LHPRQWHVH(OHQD
$UJDWX$OHVVLD0DULD
&DYXRWL0DUWLQD
'HO%RUUHOOR/RUHQ]R
%XRQWHPSR$OLFH
%DVFR$OHVVLD
&RVWDQWLQL*LDGD
7DQD3HQHORSH
6LPRQH)UDQFHVFD
%RQDFFL1LFROD
'·(OLVD-RVHSK
%HQHGHWWR$OHVVDQGUR
'L1LQQL0HOLVVD
0DUFKHVDQL*LDGD
+DYDOMD'HDQLVD
0DVWUDJRVWLQR0DWWLD
0DUFKHVDQL$OHVVDQGUR
3DFLOOL(OHQD6RILD
'·8JR*UDFH
0HVVDRXGL<XVVUD
&DUGDNX1LFROR·
0ROLQR)UDQFHVFD
%DURQH&ULVWLDQ3LR
'L3LHWUR*DLD
%UXQR$XURUD
)UDQJLRQH*LRUJLD
*DOOR)UDQFR
/D9HUJKHWWD=RH
*LRUJHWWL*LXOLDQR
3DWULFLHOOR6DUD
6WLFFD$QGUHD
'·$GDPR5HEHFFD
'HO%RUUHOOR'LHJR
'HO%RUUHOOR)LOLSSR
0DUFKHVDQL*LQHYUD
&DUXVRWWR(OLVD
0XUJLRQL*DLD
2005
&LFFDUHOOL(ULFD
*LDOORUHQ]R0DULHOH
0DULDQL(ULND
3RQWHJJL)ODYLR
&RODQ]L)UDQFHVFR
'L&DQGLOR/RULV/LLDQ
$QWRQLQR0DULND
1DWDUHOOL$XURUD
0XVFDULHOOR&HVDULR
7DQD$OEHUWR
3XOLFNDO6LPRQD
/XRQJR0DUWLQD
'H)HOLFH,ODULD
6FDIHWWD0DWWLD
&DWLQDUL6HUHQD
&HWDUD5REHUWR
&DSXDQR5HEHFFD
$UJHQWLHUL*LXVHSSH
%HQFKHUDLN$\D
26
6FDUSRQL$OHVVDQGUR
&RUD]]DUL&KLDUD
3HWWL*LDQPDUFR
$QWHQXFFL3DROR
5DLPRQGL.HYLQ
)ORULR(PDQXHOH
6PDUJLDVVL$OHVVDQGUR
$QJHOLFROD&KULVWLDQ
/LEHUDWRUH$QGUHD
/RPEDUGL0LFKHOH
5DLPRQGL0DUFR
6DEDWLQL0LULDQD
0DDWDRXL5DEDE
3HWWD*LXOLDQD
6DOOHVH6WHIDQR
6WLYDOHWWD0DUWLQD
'L9LQFHQ]R&KLDUD
&LFFRWRVWR-DVPLQH
0DULQR/RUHQ]R
&RODPHR&ULVWLDQR/XLJL
7HUSROLOOL$OHVVLD
0LOOLFR*LRUJLD
6WLYDOHWWD/XFD
'HVLDWL6DPXHOH
'RWWRUH-DVPLQH
3ROL$OLVLD
%DLRFFR$OHVVDQGUR
%DLRFFR0DUFR
9HWWD&DWHULQD
6DFFKHWWL<DVPLQ0LULDP
$EERQGDQ]D,UHQH
$EGHGGLQH6DUD
%XVLODFFKL*LRUJLD
0DUDQR0DUWLQD
6LOYHVWUL5LFFDUGR
9LWDOH0DULR
*LDPPLFKHOH)UDQFHVFR
1DSROLWDQR)UDQFHVFR0LFKHOH
5DFFLDWWL6HUHQD
7LOOL)HGHULFD
&HUHOOL-DFTXHOLQH
'L5RVVR$XURUD
'HO9LOODQR'RPHQLFR
0RQDFR*LDFRPR)HOLFH
'HO&DVDOH$QGUHD
'HO&DVDOH)XOYLD
'L'RPHQLFR6HUHQD
7RVXQ2UKDQ3DVTXDOH
'HO0RQDFR)UDQFHVFR
0HOOH$ULDQQD
3XULX'DULD*HRUJLDQD
&DSXDQR6WHIDQLD
'·(UPLOLR/RUHQ]R
5RVHOOL0DUFHOOR
5DVSD&DWHULQD
7DUWDJOLD0DUFR
&DWWDIHVWD$OHVVLD
6DOYDWRUH'DQLHOH
)LRUH$OLFH
8UEDQR0DUFR
6XULDQR)UDQFHVFD
7URLDQR6WHIDQR
9HQWUHOOD3HSSLQR
*KREULDO*LRUJLD
'HO0RQDFR%UXQR
)UDQJLRQH6DUD
3ROOXWUL0DQXHOH
&RQVDOYL6HUHQD
7URPEHWWD0DULD&KLDUD
=DSSDFRVWD%LDQFD
'L/RULWR$QWRQLR
'L0RQWH9LUJLQLD
*DOOR*LRUJLD
&RODQWRQLR$OHVVLD
3HUURQH$OLVLD
5DGRFFLD)UDQFHVFR
5DGRFFLD0LFKHODQJHOR
'L6DQWR7RPPDVR0DULD
'L3DROR)HGHULFD
6LOYHVWUL1LFFROR·
&LPLQL/DYLQLD
6DUFKLRQH1LFROH
&LFFKLQL$QQD0DULD
&LFFRWRVWR*LRUJLD
9HFFKLR&ODXGLD
&HQWRUDPL*LRYDQQL
3LDFHYROH'DQLHOH
*DUUR(OLVD
3RUUHFD%HQHGHWWD
&LDQIDJQD6LPRQH
'L'RQDWR7RQLD
*UDYLQD)UDQFHVFR3LR
&RODQ]L$VLD
'HOOD*DWWD*UHWD
&RORPR5DIIDHOH
)HUUDUD*LXVHSSH
5LROR'HQLVH$QQD
0LQLFXFFL)HGHULFD
5XJJLHUL*XLGR
7XFFLOOR6DPDQWKD
%XFFLQL&KLDUD
/R&DVFLR*LRYDQQL
3DVFLXOOL&ULVWLDQ
$XWXQQR*DLD
0HPPR0DUFR*DEULHOH
6FROD$OLFH
$QWHQXFFL&KLDUD
0DUFKHVDQL*LXOLD
*KD]DLHO<DVVLQ
0DQFXVR*DLD
%RQDFDVD/RUHQ]R
&DUGDUHOOD5LFFDUGR
'H)LOLSSLV3DROR
9HUGHURVD0D\D
)HUUDQGLQR0DULR
5RQ]LWWL/XFLD
0DULQDUR*LXVHSSH
'HO*UHFR*LXVHSSH
'HO5RLR&KULVWLDQ
3ROLJQDQR$OHVVLD
3URSHU]LR%HDWULFH
%DWWLVWD0DWWLD
0RQWHIHUUDQWH(OHQD
9HQQLWWL0DUWLQD
&HUHOOL'\ODQ
(UULFR.DURO
*LDUGLQR0DUFR
5LFFKH]]D6DPXHOH
%UXQHWWL)UDQFHVFR$QWRQLR3LR
&LFFRWRVWR/XFD
3LWDJRUD5REHUWD
'·(UPLOLR0DWWHR
0LWUHD*LXOLD$XUHOLD
3DOORWWD0DWWLD
'L&KLDFFKLR&KLDUD
5RVHOOL0DULR
3DODQGUDQL&KLDUD
%LFX$QWRQLR0DULDQ
&RSSD5HEHFFD
*XDOWLHUL0DUWLQD
'L/HOOR/XFD
0DUWLQLHOOR'LHJR*LRYDQQL 6FH·6RILD
)ORULR9DOHULR
'·(UFROH0DULD6RILD
0D]]LOOL)DEUL]LR
'L0DWWHR6DUD
'L5LVLR9DQHVVD
7UHQFD/HRQDUGR
0DUFKLRQH$QQD
'HO1HJUR/XFD
6JULJQXROL6DUD
7HQDJOLD'RPHQLFR
7XUGR·0DWWLD
&LSROORQH$QGUHD*DHWDQR
'HO&DVDOH/DXUD
'L7RWWR0LFKHOH
'L7DQQD3DROD
=DFFDULD.LOLDQ
&RVWDQ]R-DFRSR
0DUWHOOD$VLD
&DOGDUROD%LDJLR
0ROLQDUL*LQHYUD
*DJJLQL&KLDUD
'L6HJQL*DLD
'L6HJQL*UHWD
&LDYDWWD$ULVWLGH
&LDYDWWD)UDQFHVFR
&ULVWDOOR)HGHULFD
3DUHQWH)UDQFHVFD
3LD]]ROOD$OHVVDQGUR
6DUFKLRQH*LRYDQQL
%DURQH$OHVVDQGUR
'L3DOPD3LHWUR
'HOOL%HUJROL0DULOLQD
/HPPH1LFROR·
3ROOXWUL0LFKHOH
)DEUL]LR&KLDUD
%DLRFFR*LXOLD
6FRSDQR6LULD
%XVFDJOLD*XLOOHUPLQD
3DQLFFLDUL6DUD
6FRSD$XURUD
'HOOD0RUWH0DWWHR
'XWX6LPRQH5REHUWR
3DPSROLQL(ORLVH
$ORH·$VLD/XFLD
%XFFL,ODULD
5LYHOOLQR0DUWD
6WRUWR*XLGR
=DFFDULD6WHIDQR
'HO&DVDOH0LUNR
1XQH]5RD-DGH<RNDVWD
7LQDUL6LPRQH
&KHOPXV/RUHQ]R&RVPL
'L3LQWR*LXOLD
9HURQHOOL'DYLGH
)LRUH$OLVD
7HQDJOLD'RPHQLFR
'L*UHJRULR6DPXHOH
5L]]L6DUD
7DIXUL0DQLOD
7RPDVL$OHVVDQGUD
&LFFRWRVWR/RUHQ]R
*L]]L)LRQD
1DGROX*LXOLD3DWULFLD
27
&OHPHQWH$QQDORX
/D9HUJKHWWD0DULR
'·(FFOHVLD&KLDUD0DULD
7DQDVH'XPLWUX5REHUW
0DQWRYDQL0DWWLD
&LSROORQH0DQXHO
'·$QQXQ]LR&HVDUH
6SXWRUH,ODULD
6SXWRUH/XFD
'·$GDPR9LQFHQ]R5LFFDUGR 0D]]HR)UDQFHVFD
3HWUDJQDQR)UDQFHVFR3LR &DUOXFFL$OHVVLD
1RWWXUQR(PDQXHOH
3ULRUL3HQHORSH
6DOOHVH/RUHQ]R
6WLYDOHWWD%HQHGHWWD
&DUDEHW5D]YDQ)ORULQ
'L0DVFLR/DXUD
0LQGUX5DOXFD0DULD
5LQDOGL*LXOLD
/D9HUJKHWWD0DULD3LD
0DGGDOHQD$OHVVLR
6FDIHWWD,ODULD
9HQWUHOOD0DUFR
'L,OLR/RUHQ]R
'L/DXGR0LUNR
&R]]ROLQR0LFKDHO
%HQYHQJD$OHVVDQGUD
'·$PEURVLR9LWWRULR
3LFFLULOOL/LOLDQD
6DUDFLQR$OH[3LR
6FXGHUL6HUHQD
/LX<XH$OHVVLR
0HQQD%HQHGHWWD
3H]]L(YHOLQ
%HUQDUGXFFL,OHQLD
3DVFLXOOR*LDGD
,DODFFL$OHVVLD
'·$VFHQ]R/XFD
7DQD0LFKHOH
5LFFLDUGL)UDQFHVFR*LXVHSSH 'H9LWRIUDQFHVFR6DUD
/XFLDQL/RUHQ]R
5LH]]R0LFKDHO*XHUULHUR
%R]]HOOL(PDQXHOD
$FTXDUROD$QWRQLR
&ULVFL9LWWRULD
$FTXDUROD*LRYDQQL(GRDUGR
%RUGRQL&ODXGLR
'L6DQWR$QGUHD
3HWROLOOR0DWWLD
9HFFKLRWWL/XGRYLFD
0DUFKHVDQL&ODXGLD
'·$GDPR$QGUHD
'L%XVVROR*LDFRPR
'L6DEDWR$QGUHD
0HGLFR9DOHULR
2WWDYLDQR'LHJR%DUWROR
$UPRUDUL6LPRQH
7XOOL/RUHQ]R
6PDUJLDVVL*LRUJLD
%DVLOLFR*LXVHSSH
'L3DROR/XFD
'H*UDQGLV)UDQFHVFR
'HO%RUUHOOR5REHUWD
&LXIIUHGD/RUHQ]R
'L,RULR0DWWHR
5RQ]LWWL0DUWLQD
6WDQLVFL0DWWHR(PDQXHOH
6DQHOOL*UHWD
$QWRQHOOL&KLDUD
%LFFDUL&KLDUD
*LRYH6HUHQD
&HUHOOL8PEHUWR
&RUGRQH/RUHQ]R
'H6DQWLV0DULFD
)DORQH%HQHGHWWD
0DFFDURQH+DQD5DFKHO
0RQWHIHUUDQWH&DUOR
7DQD.ULVWDO
%HYLODFTXD&ULVWLDQ'HQQLV
0DQFLQL*LRUJLD
6DOYDWRUHOOL0DWLD
0DQFLQL-DFRSR
6LOOD)HGHULFR
1LHYROH6DUD
0DUDQFD0DWWLD
&KLRGLWWL*LRHOH
%RORJQD1LFKRODV
'·$GDPR$QGUHD
'L&LQWLR*LRUJLD
&HOHVWH*LRUJLD
6ROGDQ2DQD$QGUHHD
)LRUH/RUHQ]R
&KDJK$VDG
'L,OLR'DQLHOH
5RPLOLR$QQD
0DFFLRQH/XFD
0DVWUDQJHOR,VDEHOODVRILD
)UDQFHVFD1LFROHWWH
'L&KLDFFKLR$QGUHD
'L)RQ]R6WHIDQR
0DULQR*LXOLD
<RX<LUX
3HWUX]]HOOL0DULDFHOHVWH
&LDQFDJOLQL5LFFDUGR
3DJDQHOOL5HEHFFD
'L,OLR0DVVLPR
$QWRQDFFL&ULVWLQD
9ODGX$QD
'L%LDVH&DUOR
6PDUJLDVVL(QQLR
'·$GDPR6LPRQH
%HUQDEHR0DUFR
'·(UPLOLR0DUWLQD
'L)DOFR'DYLGH
'L*LDFRPR'RPHQLFR
'L*LDFRPR0DULDQJHOD
$QGUHRQL)LOLSSR
'L6DQWR1LFFROR·
'L6DQWR:LOOLDP
&DQGHORUR$OHVVLD
3DVVXFFL&ODXGLR
+LODO.DULP
/RVFKLDYR(OLVD
7DVLD9DOHQWLQ)UDQFHVFR
2006
$QWRQLQR(OHRQRUD
,DURFFL-DFRSR
0DWWRVFLR/RUHQ]R
0RQDFR'DYLGH2YLGLR
$OLQRYL/RUHQ]R
(VSRVLWR)HGHULFD
0DULQXFFL6LULD
6DUDFHQL/RUHQ]R1LFROD
28
'L3LHWUR&KLDUD&DPLOOD
0DULQR0LFKHOH
$UWHVH$OLFH
0ROLQR*LDQIUDQFR
3XOLQD/XFD
3XOLQD0DUFR
7DQDVH3LHUOXFD*HQHVLR
0DLRUDQR$OHVVDQGUD
0DUDQJLRQH/RUHQ]R
%RWWHJD5HEHFFD
5DGRFFLD$QGUHD
6DQWDUHOOL(OLVD
=DQHWWL&ODXGLD
,SSROLWR$OHVVDQGUR
1RFFLROLQR/RUHQ]R
0D]]HR0LFKHOH
'L)UDQFHVFR*LRUJLD
9HQWUHOOD/RUHQ]D
)HUUDUD5HEHFFD
&ULVDQWL$QGUHZ
'L0DUWLQR6DPXHOH
0D]]RFFD0HOLVVD
$Q]HOORWWL*LRUGDQR%UXQR
&RUYLQR*LRYDQQL3LR
9LQFL0DWWLD
3DOLVL*LRYDQQL
7URILQR&DWHULQD
0DVWUXOOR6LPRQH
3UDWHVL)UDQFHVFR
6DUDFHQL/XFD
*LOHQR-RUGDQ
'H5RVD0LFDHOD
%XWDFX5LFDUGR
6WDPSRQH$OHVVLR3LR
3R]]ROLQL$OHVVDQGUR
%UHWWRQH/XFD
3DOPHU&KULVWRSKHU6DOYDWRUH 5HQDXG$QGUHD*LOEHUW
&ROHFFKLD0DUWLQD
7UDYDJOLQL$XURUD
&DWDODQR)UDQFHVFR
'L%LDVH$]]XUUD
6WUDPDWXUDUX$OH[
&LDQFDJOLQL&DPLOOD
*DJOLDUGL*LRHOH
5LJDQHOOL$OHVVDQGUR
'L&KLDFFKLR$QJHOD
&HQWRUDPL/XFLD$GHOH
*LOHQR*DLD
'L)UDQFHVFR0DUWLQD
=RFFRODQ*DEULHO
%DKWLMDU5HMKDQ
%XGD6DPXHOH
5RVVL0DVVLPR
'HO%RUUHOOR/XFD
6SDWRFFR0DWWHR
6DQWRYLWR$XURUD
*DOOLFL/RUHQ]R
'L6FLXYD*LXVHSSH6LPRQH *DJJLDQR0DULVRO
*XDULQL'DYLGH
'L9LQFHQ]R0LFKHOD0DULD $OWREHOOL&KLDUD
&LSROORQH&KLDUD
*KLDQQL$XURUD
3DUHQ]DQ0DUFHOOR
*LRYHQWX·6DUD
0HFKL&KLDUD
1DJOLHUL$XURUD$QQD
=ROOLQR&KLDUD
&DUWXUD&LQ]LD
3LDFHYROH6LPRQH
'·$GDPR$QWRQLR6DPXHOH
0LKDOXW$GULDQ)HGHULFR
'L3DROR0DUWD
)UDVFD(PDQXHO
'L&LFFR0DUWLQD
6DQWLQL,ODULD
%HQFKHUDLN0RKDPHG$PLQ
'H6DQFWLV)HGHULFD
'HVLDWL6XVDQQD
%RWWDUL)UDQFHVFRSDROR
'L1DQQR5REHUWR
0DUFKHWWL/HRQDUGR
3HUUR]]L,ODULD
'·$XJHOOL)UDQFHVFR
3ROOXWUL0DULD6WHOOD
$PRURVR/XFD
,UULJDWL&DUROD
0XVFDULHOOR6DUD/XFLD
$QGUHROL5HEHFFD
'L6DQWR*LXVHSSH
/DQ]D$OHVVLR
6LPLRQLFD$OHVVLD
$QQXQ]LDWD*LXVHSSH
&RORQQD,ODULD
'L1DQQR'DYLGH
0DUFRQDWR6LPRQH&DUOR
0DULDQDFFL*DLD
%RVFR%HQHGHWWD
*DODQWH1LFROR·
*UDVVL(PDQXHOH
)RUWH0DWWHR
%DUULFHOOL/XFD
0DULQXFFL0DWLOGH
6DOYDWRUH)ULGD0DULVROH
'·2UWRQD$GULDQD
,DVFL&ODXGLD
=DFFDUGL*LRYDQQL
)RUPLVDQR5HQDWD
&LDUDOOR1LFFROR·
'·$QWRQLR5HEHFFD
'·$QWRQLR5LFFDUGR
3URVSHUR$QWRQLR3LR
)RUJLRQH0DULR
5HDOH/XLJL
9LWHOOL/XQD
'L/HOOD&RUUDGR0DWWHR
2WWDYLDQR(PDQXHOH
*LDPSLHWUR)ODYLD
3ULVFLDQWHOOL0LFKHOH
5DPRQGR6LPRQH
7HUSROLOOL7L]LDQR
9HQWXUL3LHWUR
'HO%RUUHOOR*LRVXH·
)L]]DQR/RUHQ]R
$FTXDUROD0LFKHOD
&DSRUDOH1LFROD
'HOOD3RUWD*LXOLD
/DPRUJHVH9DOHQWLQD
'L*UHJRULR1LFFROR·
,DFRYHOOL/RUHQ]R
3HWUHOOD,UHQH
6DFFKHWWL,VPDHO)UDQFHVFR
$QJHOXFFL)UDQFHVFD
0DODQGUD)UDQFHVFR
8UFLXROL&ULVWLDQ
9DUULDOH(OHRQRUD
)LRUH'DQLHOD
$GGDEER*LRUJLD
0DDWDRXL,NUDP
9HUGHURVD'DQLHO
7ULIRQH0DUFR
3DVTXLQL&ODXGLD
7DQD$QGUHD
7XULDFR0DUWLQD
7RPHR$QWRQLR
*DODQWH)UDQFHVFR
3XFFLRQL1LFFROR·
%DVWD$QWRQLR
'L6SDODWUR0LFKHOH1LFRODH
0RVFDULHOOR$QWRQLR
9LQFLJXHUUD&KLDUD
3LQL5LFFDUGR
3DWUDVFX6HUJLX,RQXW
&LDORQH'RPLQLTXH
&LDORQH/XGRYLFD
%DURQH)UDQFHVFR
&HUHOOL)DELR
0DVWURQDUGL-DVPLQH
'L3HWWD9DOHQWLQR
$EGDOODK=HQD
&LHUYR0DULDGHQLVH
&HODQR0DWLOGH
3LHUDEHOOD(PDQXHOH
5DLPRQGL3DROD
/DPHO]D*LDGD
*LDPPLFKHOH6WHIDQR
6LGHUL5LFFDUGR
3RSD*HRUJLD'DQLHOD
3LFFLULOOL%HQHGHWWD
*XLGD$QGUHD
/DWHJDQR0HOLVVD
3DQDFFLR$QGUHD
)UDQJLRQH/XFD
0DUWHOOL0DWWLD
0ROLQR1LFRODV
5RVVL0RUHQR
&KLDUD'LHJR3DROR
(OLIDQL,ODULD
7DQD3DROR
%HUFKLFFL$QGUHD$QJHOR
'H)HOLFH0DQXHO
'L/HOOR9DOHQWLQD
29
0DQDULQL&ODXGLD
6XULDQR'DQLHOD
'·2UWRQD&KULVWLDQ
*UDVVL)HGHULFD
&LFFRWRVWR.HYLQ
%DO]DPR0LUNR
3DROLQR0LFKHOH
$UPDQGR$QQDSDROD
.DUPDQVFKL$OH[DQGUD
1RFFLROLQR0LFKHOH
$EX+LQGL$PLUD
3DOD]]RQH6DUD
%RJDWVX7KDPLH1LFFROR·
'L0DWWHR.HYLQ
'·$QQLEDOH/RUHQ]R
$XWXQQR(PDQXHOH
'L)RJOLR)UDQFHVFR
/XFFL$XURUD
0DUWHOOD)ODYLD
$OHNVDQGURYLF$OHNVDQGUD
*LOHQR)DELDQD
6DOOHVH7KRPDV
7LEHULR/RUHQ]D
%DOGDVVDUUH*LRYDQQLSDROR
=XFDUR+DSS\
)LWWL*LRYDQQL
%RUVHOOL$VLD
'L3LUUR(OHQLD
1HUR6DYLQR'DQLHO/XLJL
6DQWRUR(PDQXHOH
'HQJ+DQJ[LQ
7URILQR*LDFRPR
9LWWRULQL,ODULD
6WUHYHU)UDQFHVFD
6RULD0DQXHO
)UDQFHVFKLQL)UDQFHVFD3LD
1RWDUDQJHOR/LRQHO
5HDOH0DQXHO
0DQQHOOD7DWLDQD
3LFD&KLDUD
5DQLHUL/DUD
%HYLODFTXD5RVD
'·$GDPR0DUD0LFKHOOH
'·$VFHQ]R0LFKHOH
6DOYDWRUH/RUHQ]R
%RJD]]L)UDQFHVFR
1RUPDQGR'DYLGH1XQ]LR
6DOYDWRUH$OHVVLR$QGUHD
)DULQD'RPHQLFR
'L)RQ]R/HOLR
%DUEDJDOOR&RUUDGR
%HUDUGHVFD'DYLGH
3URYLFROL'DYLGH
=DFFDUGL$XURUD
)HOLFH*LRUJLD0DUJKHULWD
'·(UFROH/RUHQ]R
30
*DVSDUL.HYLQ
/XFFL3HQHORSH
'HO0RQDFR0DU]LR
*KLDQQL3LHWUR
3DORPER$QGUHD
3RQWHJJL$OHVVLD
3ROOXWUL6RILD
*DODQWH/XFD
'·8UEDQR/XFDV0DUWLQ
6SDGDFFLQL6LPRQH/XLJL
0DULDQL$PLUD
'·$LQ]DUD*LXOLD
/LX)HL\DQ
8UEDQR0DUYLQ
'L*UHJRULR1RHPL
'L(GRDUGR6RILD
%XVFDJOLD&DVVDQGUD0LOHQD &RQWL'RPL]LDQD
*DOYDQR6KDNLUD
*LXOLDQR$ULDQQD
&KHOPXV$QQDOLVD(OHRQRUD 'H5RVD,ODULD
'H6WDVLR*LXVHSSH0LFKHOH %R]]R(ULND
0DULQR$OHVVLR
0DWWHL0LFKHOH
6HOLP5HP]R
3URVSHUL6RILD
6LPRQH'DQLHO
&XQHVH(OHQD
%DFFHOL&LQ]LD
*KREULDO.LURO$QJHOR
5XFFL)UDQFHVFR3LR
6RWEL0RKDPHG
'HO&LDQFLR&DWDODQR)UDQFHVFD
'HO&LDQFLR&DWDODQR*LXOLD 'HO&LDQFLR&DWDODQR6HUHQD '·$ORLVLR(GRDUGR
=DSSLWHOOL&KULVWLDQ
0HQJKLQL'LHJR
7LQDUL*LXOLD
'L*LRYDQQL)LOLSSR
3DQLFKHOOL9DOHULD
3HOXVR/DUD
6DQJLRYDQQL&KLDUD
'L)LOLSSR/RUHQ]R
0DU]RFFKHWWL'HQLVH
7DUWDJOLD5REHUWD
%RUJLD$VLD
6DQWRUR$QQD
9HUQD6DUD
/D]]DUL*DEULHO
&DVWULJQR/LD
'·$QQXQ]LR/DXUD
'L5LVLR)LRUHQ]D
&RQWH/RUHQ]R
7DUDQWLQL*LXOLR
9L]]DQL*LXOLD
&RUYLQR$OHVVLR
0DFFLRQH$OHVVDQGUR
'HOOD9HFFKLD0LFKHOH
'L1XQ]LR6RILD
0DWWLROL$QWRQLR
'H)RJOLR/HRQDUGR
3DOPLHUL)UDQFHVFR
6WLYDOHWWD&DUOD
&DSX]]L)UDQFHVFR
&HWDUD&KULVWLDQ
&HUHOOL5RFFR
'L/LVD&KULVWLDQ
&LDQFL)HGHULFR
/XFFL$QJHOR
6DOYDWRUH,VDEHOOD
'·2QRIULR$ULDQQD
0DUWLQR/XGRYLFD
&LQTXLQD0DWLOGD
&RXVLQ9DQHVVD$OEHUWD
)DQHOOL(XODOLD
%HYLODFTXD'DQLHO
*LXOLDQR$OHVVDQGUR
*LXOLDQR)HGHULFR
'L1XQ]LR/RUHQ]R
3HUUR]]L6RILD
6DEDWLQL)UDQFHVFD
0DUDQFD&HVDUH
7LEHULR%HDWULFH
5HDOH*DLD
'HVLGHUL/RUHQ]R'LQR
/D9HUJKHWWD1LFROD
'·,SSROLWR$QWRQLR
3HUUHOOR*UHJRULR
5LJQDQHVH(OLVD
&DWLQDUL'DQLHOH
6DQWLQL/XFLDQR
'L)UDQFHVFR$OPHQGUD$QWRQLD
%DVLOLFR$VLD
'·$GDPR7RPPDVR
3DFKLROL'LDQD
3DFKLROL)UDQFHVFD
)LRUDYDQWH/XFD
'L*LXOLR)HGHULFD
'L*LXOLR)UDQFHVFD
'L*LXOLR/XGRYLFD
&RQWL9LWWRULR
,XOLDQR&ULVWLDQ
5REHUWL6DPXHOH
6PDUJLDVVL5REHUWR
7DQD0DUWLQD
&DUOXFFL)UDQFHVFR
'L7RWWR)UDQFHVFR
3DODQGUDQL'DYLGH
&XSDLROL1DWKDQ
(VSRVLWR*LRYDQQL
6WLYDOHWWD0DUWLQD
'·$ULHOOL7RPPDVR
0D]]HR0DUFR
/LPDXUR(PDQXHOH
/D3DORPEDUD)HGHULFD
'L3DOPD/RUHQ]R
'ROFH'DYLGH
&HOHQ]D9DQHVVD
6FKLRSSD$OHVVDQGUR
7RUQHVH)UDQFD
7RUQHVH*LXVHSSH
7RUQHVH7LWR
$QWHQXFFL$OHVVLD
$OEDQR5DIIDHOOD
'·$XOHULR(OLDV
)DHOOD*LRYDQQD/XGRYLFD
'HO%RUUHOOR0DUWLQD
$OELVWHDQX,RDQ
6SHUDQ]D*LRUJLD
&DQJLDQLHOOR/DUD
'L*UHJRULR(OHQD
'·$QQXQ]LR)HGHULFR
0HOHQD$QGUHD
*UD]LDQL/LVDQGUR
=LQQL)UDQFD
0DUUROOR,VDEHOOD
&DUSLQHWD0DQXHO
*UDVVL6RILD
7LOOL6WHIDQR
&XUWL*LXOLD0DULD
%HYLODFTXD&DUPLQH
'L)RQ]R&DUROD
'L6DEDWR0DUFR
6DOOHVH(OLVD
6LPRQ(GXDUG$QGUHL
'L/HOOR(PDQXHOH
0DUWLV9DQHVVD
6DOOHVH6DUD
'L0DVFLR&KLDUD
3DOXPER(OHQD6WHOOD
'HO*DXGLR*LXVHSSH
)RUWH-HDQ
'·$GDPR$OHVVDQGUR
(VSRVLWR0DULR
/RPEDUGL/XLV(QULTXH
0ROLQR)ODYLD
6LPRQH)ODYLD
9LQFLJXHUUD/XFD
/DH]]D0DUWLQD
1XFFLDURQH$QGUHD
5DSLQR&KLDUD
'L%LDVH6LOYLD
6WLYDOHWWD$QGUHD
=KHQJ,YDQD
0DQFLQL8PEHUWR
3DUHQWH/RUHQ]R
$GULDQR9DOHQWLQD
0HOH$OIRQVR5LFFDUGR
0XUDWRUH,UHQH
=LQQL5DXO
0DVFLDQWRQLR$OHVVDQGUD
7ULYLOLQL0DUWLQD
5LFFLWHOOL*LXOLD
,DODFFL$OHVVDQGUR
)LQDPRUH&ULVWLDQ
5HDOH3DROR
'HO%RUUHOOR$OHVVDQGUR
7URILQR%HQHGHWWD
'·$QJHOR6RILD
)DQHOOL$QWRQLR
%XVLODFFKL0DQXHO
3LFFRODQWRQLR$QQDOLD
0ROLVDQL/XFUH]LD
9LWXOOL$OIRQVR
5DJR/RUHWD/LD
6SDGDFFLQR)(PDQXHOH3LR
7UDSDQL*DEULHOH
&DVDQRYD0LVD
5DYDVLQL5LFFDUGR
*LDQFULVWRIDUR$QGUHD
)HEER%DUEDUD)UDQFHVFD
5X]]L0DUWLQ
3LVFLFHOOL1LFROD
'L*HQQDUR$OHVVLR
6DOOHVH-DFRSR
'L5LHQ]R0DUFR&OHPHQWH
3LD]]ROOD)UDQFHVFR
7DQD)UDQFHVFD
'HOOD*DWWD$GHODLGH
'L/DXGR9LWWRULR
7DQD)HGHULFD
'L9LUJLOLR&KLDUD
%HYLODFTXD0LFKHOD
,DFX]LR/RUHQ]R
6DUDFHQL0DWWLD
9HQWUHOOD$OIRQVR
$EGHGGLQH<DVPLQH
3UHGD'UDJD5REHUW,XOLDQ
=HJDUHOOL9LQFHQ]R
*XDUGLDQL$OHVVDQGUR
2OLYD(VWHU
'L0DULQR)HGHULFR
'L/HOOR1LFROH
5RPDJQROL6WHIDQR
'L7XOOLR5HEHFFD
%UXQR)UDQFHVFD
9LWXOOL-DFRSR
%XFFLDQWRQLR*LRUJLR
/XR-LQJ/LQJ
%HYLODFTXD$GHODLGH*DEULHOOD 'H&LFFR$OHVVDQGUR
&DOXRUL%HQHGHWWD
5LFFLDUGL3DROR
'HO&DVDOH0LFKHOH
/XFDUHOOL0DQXHO
9LROD6RILD
7ULYHOOL6RILD
%R]]HOOL$QWRQLR
'L5RVVR$VLD
'H5RVD6DPXHO
6FRSD$OHVVDQGUR
&RUGLVFR%LDQFD&DVLOGH
&RODQ]L5LFFDUGR
'DPLDQL&ODXGLR
5DSRQH*LQR
5HDOH&KLDUD
'HO&DVDOH6RILD
5DGRFFLD*UHWD
1RYHOOL*LDGD
3RPSRQLR/XFUH]LD
%HUDUGXFFL$QGUHD1LFRODV &DSSDUXFFLQL*HD
0RQDFR*LRUJLR
0DULQR)UDQFHVFD
6FDIHWWD5XEHQ
'L/XGRYLFR*DEULHOH
'·(UPLOLR,ODULD
'L&LQWLR*DEULHOH
/D3DORPEDUD'DQLHOH
6DQWLQL$OHVVDQGUD
&DQWHOPL0LFKHOH
6FDUSRQL6DUD
6HEDVWLDQR0DVVLPR
*LDQQDYROD0DULDFKLDUD
%HYLODFTXD)UDQFHVFR
'HGHM0LUHOD
'HVLDWL&ULVWLDQ
0LWUHD5REHUWR9DOHQWLQ
0DDWDRXL$GDP
6PDUJLDVVL0DUWD
&HOHQ]D*LXVHSSH
6PDUJLDVVL9LQFHQ]R
2007
31
0DULQR-DFRSR
'HO%RQLIUR/XFD
7RWDUR*LDGD
&LFFRWRVWR&KLDUD
9HQWUHOOD$QGUHD0DWWLD
/HFD*LXOLD(OHQD
/RPEDUGL'DQLOR
&DUERQH5DIIDHOH
'·$JRVWLQR*LDGD
)LRUH0DUWLQD
*XLGRQH6HOLQGD
&DWDQHVL*LRYDQQL&DUOR
9LQFLJXHUUD*LXVHSSH
0RQDFR&ODXGLD
3RWDOLYR$XURUD
0DDWDRXL1DMZD
3DOPD0DVVLPLOLDQR
'L*UHJRULR$OLFH
(VSRVLWR1LFROH
*ZLD]GRZVND$]]XUUD
0RQWHIHUUDQWH$DURQ
&DPSDQHOOD*LRUJLD
0RVFDULHOOR0LFKHOD
&XSDLROL*LXVHSSH
'·2WWDYLR/XFD
3UHVXWWR(OHQD
7LUDQQR*LXOLD
'L,RULR0DWWLD
$QWHQXFFL*LXOLD
*DQJL(OHNWUD
'L3LHUUR,ODULD
3DOPHU:LOOLDP
$XWXQQR$ULDQQD
&DPSDJQD1LFROD
%R]]HOOL5LFFDUGR
/DFFHWWL6DQGUD
5LQDOGL0DULD
'·(UPLOLR$VLD
'L)RQ]R(PDQXHOH
%DWWLVWD(PDQXHOH5HQDWR
=DPELDQFKL*LXOLD
)ODPLQL)UDQFHVFD3LD
3DQDFFLR/RUHQ]R
%XFFLJURVVL$QJHOLFD
6DOYDWRUH)UDQFLVFD
=XUOLQR6DPXHOH
0DQQX:LOLDP
(YDQJHOLVWD)HGHULFR
'·2QRIULR6LPRQH
3RWHQ]D$VLD
6PDUJLDVVL/RUHGDQD$QQD
3DVVXFFL9DOHULD
'H6LPRQH&ODXGLR
'HVLGHULR0LFKHOH
)LRFFDUGL7LPRWL
-RKQVRQ)UDQFHVFD$QQD
32
%DUEDWL/XFD
'·8JR1LFROD
6HUDILQL&ULVWLQD
*LOHQR)UDQFHVFRSDROR
=DWWLQ*LRUJLD
,DPPDULQR0DULDFKLDUD
&LSROORQH)ODYLD
&LDIDUGLQL6RILD
6DQWLOOL'DYLGH
$UWHVH*LRUJLD
'·(PLOLR/HRQDUGR
'L)UDWWD$XJXVWR$OHVVDQGUR
7HVWD6LPRQH
6RULD1LFKRODV
'HVLDWL,VDEHOOD
7HUUDQRYD6HUHQD
'L0HPPR&ODUD
/RPEDUGL/XQD
7DPEHOOL$QQD
'HO%RUUHOOR9LQFHQ]R
&LDQIDJQD)HGHULFR
3DVFDOH0DWLOGH
*DEULHOH0DUFR
6DOOHVH0LFKHOH
9LOODPDJQD&KULVWLDQ
5RQ]LWWL0DWWLD
'·$PEURJLR2PDU
'L7XOOLR$OHVVDQGUR
&LHUL)HGHULFD
)ORULR(OHQD
&ROXFFL)HGHULFD
6DFUDPRQH)HGHULFR
&RUYLQR1DGLD
'H5RVD/XFD
3DROLQR/XLVD
3DROLQR6RILD
6FDUGDSDQH5HEHFFD
*UHFR&DUROD
0HQQD6WHOOD
&RUD]]DUL(PDQXHOD
'·$FKLOOH*ORULD
5DPSD5REHUWD
%DFFDOD·1LFROD
'HO&DVDOH$OHVVDQGUR
'DVFDOX$GULDQ0DULDQ
0DURQH/XFD
$GGR0DQXHO
&ULVWLQL$QQD
5DFDQR$OHVVDQGUD
'L'RPHQLFR$OLFH
&RFFR*LXOLD
5LH]]R6DPXHO
*DOOR/XFD3LR
*UD]LDQL&KLDUD
$GULDQR&KULVWLDQ
'L/DXGR6RILD
*UHFR*LXOLD
%HYLODFTXD/LOLDQD
'L9LUJLOLR)UDQFHVFR
'·$ORLVLR$QQD
'·$ORLVLR0DWLOGH
&LRQFL*UHWD
'L%LDVH6DUD
6IUHGGD*LXVHSSH
&LERWWL'DQLHOH
'DGRXQ(LPHQ0RKDPHG
6DQWDUHOOL6WHOOD
&LFFRWRVWR$OHVVLD
5LFFL$QJHOR
5LFFL3DWUL]LR
%RORJQHVH&KLDUD
&LDUDOOR0DUWD/XFLD
)UDVFD(OLVDEHWWD
6WUHYHU0DWKLDV
'L1L]LR/HWL]LD
3XRSROR5HEHFFD
'L&LFFR&ULVWLDQ
)UHVD$QWRQLR
%RQWHPSR0DWWLD
%LVFKLD&ODXGLD
0DQJDQR6DPXHOH
*LRYH0DQXHO
3DJDQHOOL$QJHOD
$XWXQQR1LFRODV
%HUDUGXFFL$QGUHD
)LRUH6RILD
6SHULQWHR*LDGD0DULD
0DUUDUR1RHPL
%HYLODFTXD0DWWHR
'L%XVVROR)%HQHGHWWR
'L/HOOR9DOHQWLQD
*DWWHOOD0DULD)ODPLQLD
/DSHQQD)ORULDQ
0DFFLRQH1LFN
6PDUJLDVVL/XFD
'LRPHGHV0DWWLD
)HOLFH5REHUWR
6SDGDFFLQL)HGHULFR
7UHQWR'DYLGH
'·$PEURJLR$QWRQLR
)UDQFKHOOD)UDQFHVFD
0HQQD*LXOLD
6WLYDOHWWD3LHWUR
0DQFLQL6WHIDQR
,]]L5REHUWR
'L&KLDFFKLR*UHWD
6DPXHOH$OH[DQGHU
'·$PEURVLR,VPDHOH
&RQIHVVRUH)*LXVHSSH
3LJQDWHOOL0DUWD
'HOOD*DWWD3LHWUR
&DYXRWL0DWWLD
'H6DQFWLV/XLJL
/HFFLVL$OHVVDQGUR
/HFFLVL)HGHULFR
0RQWHIHUUDQWH$QGUHD
(YDQJHOLVWD0LULDP
&RQGXUDUX0DWWHR$OHVVDQGUR )XVRQL0DULND
3RUILULR$QGUHD
6XODM0LFKHO
&DUOXFFL&ULVWLDQ
'HOOD3HQQD&KULVWLDQ3LR
1DJOLHUL6LOYLD
6LOYHVWUL0DWWLD
0DUFKHVDQL/XLJL
6DPLP:DOLG
%RQWHPSR,ODULD
0LKDOFHD$OHVVDQGUR
&ULVFLR1RUD
)HOLFH&DUORWWD
/XSL)UDQFHVFR
%DUELHUL)HGHULFR
'·$QQXQ]LR(QULFD
0DULRWWL1LFROD
0DQFLQL*LRUJLD
'L%XVVROR/RUHQ]R
%DOGRYLQ5LFFDUGR
'·(UPLOLR0DUWD
$OHNVDQGURYLF/MLOMDQD
'RDJD1LFKRODV/HRQWLQ
3LFFLULOOL1LFROD
3RPSRQLR$QWRQLR
6FDIHWWD$OLFH
&LUXOOL*LXOLD
9HUGHULFR$QQD
)UXJXJOLHWWL0HOLVVD
/XFLDQL/RUHQ]D
&RODQHUL&KULVWRSKHU
/DWWDQ]LR&KLDUD
'XPEUDYD0DWKLDV/XFLDQ
*DOHUX6WHIDQ1HFXODL
7LQDUL<OHQLD
/LSDUWLWL3DROR
/LSDUWLWL9LWWRULD
%UXQR5DIIDHOOD
&LFFKHOOD6HUJLR
3LHPRQWHVH6DUD
'L7XOOLR&DUROD
/D3DORPEDUD$OHVVLD
/DOORSL]]L&DUOR
%XVXLRF6HEDVWLDQR9DVLOLFD 3DWULFLHOOR*LDQFDUOR'RPHQLFR
'L7L]LR)UDQFHVFD
2008
&HUHOOL$OIUHGR
'HO%RUUHOOR)HGHULFD
$QQHFFKLQL)HGHULFD
*ULVROLD6DOYDWRUH
3DSDOLQL&KLDUD
7UR]]L7KRPDV
7DQD&DUODQWRQLR
&XSDLROL0LFKHOH
3ULDQWH-DVRQ
'L7RPPDVR)UDQFHVFD
6WLYDOHWWD$OHVVDQGUR
'HO&DVDOH0DQXHO
,RUGDFKH5REHUW
6FLXOOL*UHWD
6DOYDWRUHOOL/RUHQ]R
'·$XOHULR(UPDQQR
6WLYDOHWWD*DLD
'·$ORLVLR/HRQDUGR
'·$ORLVLR5LFFDUGR
1HGHOFX$QGUHL'DQLHO
'L)RQ]R&KLDUD
5DQDOOL&DUROD
0HOOXVR,PPD6LOYDQD
&DSSHOOD0DULR
,QWUHYDGR*DLD
6DFFR6HUHQD
0ROLQR)UDQFHVFR
6SHQ]D*LXV\
&DUXWD,RDQD'HQLVD
+\ND)DELDQ
$OWDPXUD6HUJLR
(UFRODQR0DWWLD
)HROD5LFFDUGR
0XUDWRUH0DWWLD
5RPDQ$OHVVLD
<RX<LUDQ
4XH]]L)UDQFHVFD
'L3DROR%HQHGHWWD
=DPEL$OHVVDQGUR2PDU
&HOHQ]D$QWRQLR
0DVWURFROD&KLDUD
6DOYDWRUHOOL/RUHQ]R
9LOODQL/HRQDUGR
3RPSDQLQ1LFROH
'L*UHJRULR1LFRODV(OLD
7RULQR)UDQFHVFR
0LKDOXW'DYLG&RVPLQ
%UHWWRQH5REHUWR
'·$PEURVLR*HPPD
9HQHUXVR&DUPHOD
=HUUD$OLV\D
&HOD9DQHVVD
5XVVR0DWWHR
$FTXDUROD&KULVWLDQ
'L%XVVROR6HUHQD
$QJHOXFFL0DWWHR1LFROD
'H5RVD'HQLVH)UDQFHVFD
0DJUR9LWWRULD
&KHOPXV/DULVVD0DULD
0DULQR%HQHGHWWD
6LPRQH$QWRQLR3LR
6WLYDOHWWD$OHVVLD
9LWHOOL0LFKHOD
9LWXOOR5LFFDUGR
%HUQDUGXFFL9LWWRULR
0DUWHOOD,ODULD
5RPDJQROL*LXVHSSH
0DFFDURQH$OH[
3HWUHOOD)HGHULFD
0DULDQDFFL'DYLGH
'HOOD9HFFKLD1LFROR·
$VFL'RPHQLFR
0LNXOVNL*LXOLD
6FDO]R$OHVVDQGUR
%HQ6ODPD$GHP
,SSROLWR6LPRQH3ULPLDQR
3HOOLFFLD6RILD
)XQLFHOOR0DWWHR
'H0DWWHLV1LFROD
)LRUH&HVDUH$OHVVDQGUR
&LDORQH9DOHULD
0DULQR&KLDUD
3HOXVR(PLO
'L7RWWR/XGRYLFD
'HOOD0RUWH0LULDP
$TXLODQR/XFD
&LHUL%LDQFD
'L5RVVR&DPLOOD
0DQFLQRQH5DFKHOH
5RVVDQR6RILD
&LSROORQH$OHVVDQGUR
*DOOLQD/RULV
*DOOLQD0LFKHOH
']LHUZD.DURO
.DUPDQVFKL$QGUHD
6WLYDOHWWD$QWRQLR
3ROOXWUL7RPPDVR
/HRQH$OH[
7RUORQWDQR*LXOLD
33
'L3DROR/XFLDQR
&KHQ<XIDQ
1RUPDQGR5LFFDUGR
*DODQWH0DUWLQD
$QJHOLFROD$OHVVLD
&DVWHOODQR*LRHOH
6HWVXPDVD6RWD
6DEDWLQL$JQHVH
'L/DXGR9DOHQWLQD
%HQHGHWWL/RUHQ]R
&DSRYHOOR-RH\
&LUXOOL$XURUD
&RQWL/XFKHQLD.UL]LD
/D9HUJKHWWD$QGUHD
'L1XQ]LR)ODYLD
'H6DQWLV0DWWHR
/DOOL*LXOLD
'·$QQXQ]LR&HVDUH
%HOORGL$OHVVLR
%HYLODFTXD0DULD0LFKHOD
'L*LDFRPR(WWRUH
$UJHQWLHUL.DUROMR]HI
5RPDQR$XURUD0DULD
&RQWH6RILD
(VSRVLWR$OHVVLR
*UHFR9LQFHQ]R
&HULFROD&ULVWLDQ
'L5LVLR1LFFROR·
*RPDD6.KDPLV0RXVVD$PLU
'HOOD0RUWH*LXVHSSH
'L/HOOR(PLO\
'L3DROR6LPRQD
,DVFL5HEHFFD
&LIIROLOOL)UDQFHVFR
'·$GGLHJR0DUFR
'·$VFHQ]R*LRUJLD(OHQD
'H5RVD9LQFHQ]R
3DUDFLQR*LXOLR
*XDULQL6HUHQD
*DUUR)UDQFHVFR
&HULPHOH0DUWD9DOHULD
/XFLDQL*LDQOXFD
'HO%RUUHOOR/XFD
&LDPSROL)HGHULFD
'H/HUPD'L&HOHQ]D
H'L&DVWHOPH]]DQR&ULVWLDQ $\JXHSDUVH/XFD
$XWXQQR0DVVLPLOLDQR
3DWHOOD0HOLVVD
5RQ]LWWL(Q]R,WDOR
*LOHQR0LUHD
'L1DQQR$OHVVLR
$FTXDUROD$QGUHD
)HUUHWWL$QWKRQM
/RPEDUGL6RSKLD0DULVRO
6DWXUQHWWL0HOLVVD
34
*UD]LDQL$OHVVLD
7URLDQR*LDGD
/D9HUJKHWWD$OHVVLR
3LFFROL,YDQD
&XSDLROR0DWWHR
'·2UWRQD/RUHQ]R
5DFFLDWWL)UDQFHVFR
)DQHOOL6DPXHOH
6FRSD$ULDQQD
/D9HUJKHWWD/XLVD
)DQHOOL1LFROD
%HYLODFTXD5RVD
'·$GDPR0LUNR
&DYDOOHUR0*DVSDUH/HRQH
&HUHOOL)UDQFHVFR3LR
'H)LOLSSLV&ODXGLD
7URLOR2VFDU
%DULVDQR$OHVVDQGUR
)DULQD&KULVWLDQ
0DODWHVWD'DQLHO
%HYLODFTXD$QJHOD
'·$GDPR,ODULD
)DODVFD9DOHQWLQD
=DFFDUGL6RILD
)LRUH0LFKHOD'LDPDQWH
5RQ]LWWL/XFLD
'L3DROR0DUFR
0DFFDURQH5HPR
5RPDJQROL)UDQFHVFD
&RUGLVFR&DPLOOD
+DYDOMD'HQL
0HORQH,DQXDULD
6DUUD/RUHQ]R
6WLYDOHWWD$VLD
0DVWURODFDVD&ODXGLD
6LPRQH,ODULD
&RQWL9LYLDQD
1DQQL$QWRQLR3LR
3OOXPEL5DIIDHOH
/DEEDWH)DELDQD
0RQWHIHUUDQWH0DULD
'L1LVLR%HQHGHWWD
7DPEHOOL/XLJL
&LFFRWRVWR%ULDQ
&RODQJHOL$QGUHD
%HQYHQJD*LXOLD
'H&HJOLD'DQLHOH
%RUGRQL*LXOLD
'·$QJHOR*UDQDWD&DPLOOD
%XIDQR6LPRQH3LHWUR
3DUUHOOD*DLD2OLQGD3LD
'HVLDWL*UHWD
0DULQR6DUD
0HQQD&KULVWLQH
'L)UDQFHVFR&ODXGLR
)DEEUL$OEHUWR
(OLIDQL0DUFR
&DQFHOOLHUL$QGUHD
'·$ORLVLR'DULD
'L)UDQFHVFR(PLO\
(OLD0DWWLD
*LXOLDQL*LXVHSSH
5DG]LNRZVND-XOLD
1HUL1LFROD
6DOHUQL'DULD
6DOHUQL*LXOLD
/D7HJROD)ODYLR
9DOHQWLQL/XLJL
'·$VFHQ]R/XGRYLFD
3HOOLOOL/HRQDUGR
6FDUDQR7HHMD\
(YDQJHOLVWD/XFD
6DOHV)HGHULFD
)DOYR*DHWDQR
%DVVDQL3HQHORSH
3HQVDWR0LFKHOH
&LRIIL%HDWULFH
'HO&DVDOH5HEHFFD
7RPHR1LFROD
'·$VFHQ]R&KLDUD
3DWULDUFD$OHVVLR
'L6WHIDQR,UHQH
'RWWRUH0DWWLD
3LRUHOOL6HUHQD
&LQJRODQL$OLFH*UD]LD
$XVLOL6RSKLH
0DWWHL)UDQFHVFR(UQHVWR
2UODQGR)RLD'HD
6DQWREXRQR$QWRQHOOR
0DQQX-HQQ\IHU
6DEHOOD3ULVFLOOD
9LWXOOL&KLDUD
'H)LOLSSLV$OHVVLD
'L&LFFR$QJHOR
$UPDQGR0LFKHOH8PEHUWR
5HQGLQH3ULPLDQR3LR
$OL,RVLI1D\HI
'L0DUWLQR/XLJL/RUHQ]R
6DUDFHQL6DUD
)DHOOD5LFFDUGR&ULVWLDQR
0LULFD7KDOLVD6WHIDQLD
6DOYDWRUH*DEULHOOD
'·,SSROLWR5LFFDUGR
'L0DUWLQR5DIIDHOOR
3DVFLXOOR*LRHOH
7DQD$OLFH
$FTXDUROD$QGUHD
&DOLVWL)HGHULFD
'·$GDPR$OHVVLR
0DUFKHVDQL&DUROD
%HYLODFTXD,ULV
7LQDUR$OHVVLD
*LOHQR1LFROH
%HQ0DQVRXU6LZDU
7DUFDX0DULD/RUHQD
0DU]HOOD0DWWLD
0DVVXOOR&DUORWWD0LFKHOD
1HDJX0DUFR
1HDJX0DWWHR
&LERWWL9HURQLFD
0DQFLQL0DUWLQD
6DQWRUR0DQXHO
$JDQLSSH)DELR
'L6WHIDQR7KRPDV
*LXOLDQL)HGHULFD
3DROLQL)UDQFHVFR
6DFFKHWWL1DLDUD)DWLPD
0ROLVDQL&DUOR)LOLSSR
)RUJLRQH'DYLGH
&RUQHOLL*DEULHOH
)RUFLQLWL)UDQFHVFR*LXVHSSH
'HO%RUUHOOR$QDVWDVLD
)HUUDUL$OHVVLD
/LEHUDWRVFLROL0DUWD
'·$XUL]LR9LWWRULD
&RFFR'DYLGH
'·$GDPR6LPRQD
'L1LQQL$ULDQQD
5LFFLXWL'DYLGH
'·8JR*LXOLR
'L6DQWR/RUHQ]R
'L5LVLR9LQFHQ]R
'L0LQQL6WHIDQR
7RUQHVH)UDQFHVFRSLR
'·$QQXQ]LR1LFROD
'·$QQXQ]LR6WHIDQR
'L5LHQ]R9LROD
5XOOR1LFROD
0DUFKHVDQL&KLDUD
6HEDVWLDQL)HGHULFR
;X+DQJ
&DOGDUROD5DIIDHOOD
%RUGLQR/DXUD,QFRURQDWD
)DULQD*DLD)UDQFHVFD
'·(UPLOLR1LFROD
*LDPPLFKHOH'DYLGH
$QWRFFLD0DULD&KLDUD
6FDIHWWD9LYLDQD
2OLYLHUL(PDQXHOH
6WDPSRQH&KLDUD
$Q]HOORWWL9DOHULR(GR
)HGHOH,VDEHOOD0LFKHOOH
*DEULHOH(PLO\
'H0DUFR/RUHQ]R
3ROOXWUL0DUWLQD
3ROOXWUL1LFROH
9LWWRULQL$OHVVLR
%LRQGL$QGUHD
&HOHQ]D*LXOLD
0DUWHOOL,UHQH
*LDQIUDQFHVFR0LFKHOD
6HUDILQL5HEHFFD
'RDJD(OLVD
0XUROR0LOHQD
6DFFKHWWL1LFROD
%DVFR0DUWLQD
'H5RVD/XLJL
6RWEL2PQLD
&LVWULDQL5RVD
'L)DELR0DULR
%HQHGHWWL)UDQFHVFD3LD
'HOOL&DUUL'DQLHOH
/DFFHWWL&KULVWLDQ
*UHFR)UDQFHVFR
6RULD9DQHVVD
'L6DQWR1LFRO
/XGRYLFR5LFFDUGR
%HYLODFTXD&ULVWLDQ
'H$QJHOLV6DUD
'H$QJHOLV6RQLD
'·2UWRQD0DUWLQD
%HOILJOLR5RPHR
&DUORQL$UPDQGR
6DQWRUR$OLFH
7LUDFFKLD/DYLQLD
'L9LUJLOLR$QGUHD
0HOHQD$OHVVLR
0LOHQR6DUD%HQHGHWWD
'HO%RUUHOOR'DQLHOH
'L*XLOPL(PDQXHOH
0ROLQR(PDQXHOH
&LOOL*LRYDQQL
)LRUDYDQWH*LRHOH
$LHOOR5REHUWR
'L3DROR7RPPDVR
&LFFDUHOOD&ODXGLR
'HO&DVDOH$QGUHD
3DVTXLQL*LXOLD
5RQ]LWWL*LDQSDROR
6DOOHVH0DULD*UD]LD
'L1DUGR(WKDQ
$TXLODQR)HGHULFR
$YDVLORDHL3DROR$OHVVLR
&RQWLQHQ]D/XLVD
3DORPER$OHVVLR
3DORPER*LXOLD
%XFFL$OHVVDQGUD
)LRUH5XEHQ/XLJL
6DEDWLQL*LXOLDQD
'L'RQDWR$QJHOD
0DUWLQLHOOR)UDQFHVFR
$OOHYD/XGRYLFR
'L)DQR$OOHJUD
*DODQWH$QGUHD
3LDFHQWH*LXOLD
0DUWHOOL5REHUWD
%HYLODFTXD&DUPLQH
/XFFL0RUJDQ
)LRUH$QWRQLR
3HUUHOOR&DUPHOD
6WRSSDQL(PPD
6WLYDOHWWD&DPLOOD
&DUDEHW%RJGDQ$QGUHL
)DULQD(Q]R
$PLFR&KULVWLDQ
%XUODFX-XVWLQD6RILD
'L1L]LR$QWRQLR
0DFFLRQH)HGHULFR
$XWXQQR6LPRQH
'·(UFROH$QLWD
%HYLODFTXD5RFFR
&DUXVL(OHQD
0HWDOOD.UHMV
7URLDQR$QQD
+DERXED1DMOD
'·2UWRQD)LOLSSR
7URPEHWWD,ODULD
'L6DEDWR<XUL
*KLDQQL$QGUHD
=KHQJ6LOYLD
$QWRQLQR$XURUD
)UDQJLRQH*LXOLD
'H5RVD$FKLOOH
(VVHPDDOL$GDP
0DULVL(OLR0DWWHR
0DVWURQDUGL*DEULHO
*KD]DLHO.DULP
0HQQD*DLD
/DWWDQ]LR1DLHO\V0DULD
0DQFXVR6RILH
&RODPDULQR6DP
0HQQD$QWRQLR
5HDOH5HEHFFD
0DODQGUD0DULD9LWWRULD
8UEDQR$VLD$QWRQLD
2009
35
)RUQDUR$OHVVDQGUR
)XOYLR/XFD
0D]]HR*LXOLD
6SDWRFFR'DYLGH
0DULDQL6DPLU
=DWWDULQ3DXOLQD
&UHWX)ORULDQR/RUHQ]R
9HQWUHOOD6RILD
&DWDOLQ$QQDPDULD
/DQ]LOORWWL'RPL]LDQD
7LQDUL'RQDWR
$EEDO$GDP
*LDOORQDUGR7RQLQR$QWRQHOOR
'L6WHIDQR(OHQD
1HVLP5XKDQ
7UDYDJOLQL/RUHQ]R
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(Antonio Rossetti)
Inserita nell’appendice al “Vocabolario dell’uso abruzzese” di Gennaro Finamore tra i Canti
popolari abruzzesi, questa ottava è stata scritta da Antonio Rossetti (1770-1853), fratello di
Gabriele, e costituisce uno dei primi esempi di scrittura della parlatîre paisàne.
38
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39
jennare / gennaio / january
1ª summane
lunedì 28
le Sende ‘nnucïnde
martedì 29
Sande Davede
mercoledì 30
Sanda Ilarie
giovedì 31
Sande Silveštre
venerdì
1
domenica
3
Cape d’Anne
sabato
2
Sande Ggrigorie
Sanda Genuèffe
Buon Compleanno
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40
jennare / gennaio / january
1922: Nasce l’Istituto
Tecnico Commerciale
Dopo la delibera consiliare del 28 luglio
1922, con cui si istituisce il Commerciale
a Vasto, nel settembre successivo, un manifesto a firma del sindaco Florindo Ritucci Chinni, ne pubblicizza l’iscrizione al 1°
anno, motivandone le finalità ed elencando dettagliatamente tutti i possibili utilizzi del diploma. Successivamente, con Regio Decreto 11 giugno 1925, il Commerciale viene regificato ed intitolato a Nicola
Paolucci, padre dell’On. Raffaele, Medaglia
d’oro per l’affondamento della Viribus Unitis. Con la chiusura della Sottoprefettura nel
1926 l’edificio, opportunamente ristrutturato, viene definitivamente utilizzato dal 1°
ottobre del 1927 come sede. Nell’Istituto
prendono la licenza il nipote del Duce, Tito Mussolini e giovani che diverranno importanti come l’economista Federico Caffè
e Carlo Anelli, futuro Presidente del Consiglio di Stato.
Dopo due anni arriva la trasformazione in
“Commerciale ad indirizzo mercantile”, (21
istituti in tutta Italia), l’unico nel tratto di
costa compreso tra Bari e Ancona. Le foto
degli anni ’30 documentano il notevole livello delle aule e dei laboratori.
41
jennare / gennaio / january
2ª summane
lunedì
4
martedì
5
mercoledì
6
giovedì
7
venerdì
8
Sand’Angela
Sanda ‘Mëliene
la Bbufanèje
Sande Raimande
Sande Severiane
sabato
9
9HFFKLHHQXRYHJORULHGHOORVSRUW
Sande Adriane
42
domenica 10
Sande Alde
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La PGS Virtus Basket femminile, pur partecipando per la prima volta al campionato
regionale under 14 ha colto un prestigioso risultato. Le ragazze vastesi dopo aver
vinto la fase preliminare, inanellando vittoria dopo vittoria, hanno chiuso imbattute al primo posto anche il girone finale, davanti a squadre titolate come la Yale
Pescara, la Magic Basket Chieti e l’Adriatica Pescara.
Complimenti… e in bocca al lupo per la nuova stagione agonistica.
Nella foto con l’allenatrice
Laura D’Angelo e il vice
Graziano Mancinelli sono
da sinistra in alto:
Simona Tolli, Alessandra
Nanni, Alessia Tana,
Marta Prili, Paola Pirini,
Marilina Ciuffreda. In
basso: Carla Andrade,
Martina Ventrella,
Francesca Genovese,
Giulia Novelli, Caterina
Calvano e Dalila Conti.
jennare / gennaio / january
M’aricorde
Una copiosa nevicata degli anni Cinquanta. Tanto freddo, ma tanta allegria e buonumore.
Nella foto Grazia Di Rosso in Pepe e Antonio Di Rosso con due amici
Fett’ e Fettarille
In Tribunale
Pippinìcce viene citato in giudizio da Micchalìcce, il quale vanta un credito nei suoi
confronti. Persona seria e leale, generoso al punto da ritrovarsi pieno di debiti per aver
prestato danaro agli amici, non nega davanti al giudice il debito nei confronti di chi lo ha
trascinato in Tribunale, ma si giustifica semplicemente dicendo al giudice: Nin de li néghe
e nin di li dínghe. Chi ha d’avè’ o c’aspette e chi m’ha da dà’ facésse prešte.
43
jennare / gennaio / january
3ª summane
lunedì 11
Sanda Unurüate
martedì 12
Sande Mudešte
mercoledì 13
Sande Ilarie
giovedì 14
Sande Primïane
venerdì 15
Sande Maure
sabato 16
Sande Marcellëine
L’Icona
Sande Andunie
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È ancora viva in quanti l’hanno conosciuto la memoria del grande senso di umanità
di Roberto Suriani, della sua salda cultura
umanistica e giuridica e dell’attaccamento tenace ai Valori dello Spirito e della
Tradizione. Di antica famiglia vastese - il
papà Vincenzo e la mamma Laura Troiano
hanno insegnato a generazioni di giovani
- ha certamente dato il meglio di se stesso proprio nell’impegno amministrativo
come vice sindaco della Città ed assessore
al personale ed agli affari generali nell’arco
di tempo che va dal 1993 al 2000. Amante
di storia locale, ha scritto un interessante
saggio su Pagliarelli e sulle vicende che legano la famiglia dei Suriani alla popolosa
contrada vastese.
44
domenica 17
jennare / gennaio / january
Emeroteca
Problemi di Marina di Vasto
15 Gennaio 1950
[...] sento il dovere di far presentare ai cittadini di Vasto, come si potrebbe rendere organico
e razionale lo sviluppo di Vasto Marina. Che occorra un piano regolatore tutti ne siamo
convinti e persuasi, ma tuttora, siccome succedono delle cose inorganiche e irrazionali,
vedi montagne russe nella variante della strada statale entro Vasto, perciò bisogna pensarci
prima e sentire le varie campane, prima che sia troppo tardi. Sembra che già esista un piano
regolatore della Marina di Vasto, ma son sicuro che il principio fondamentale non è stato
rispettato, ossia stabilire prima quale dev’essere la zona industriale e quale la zona balneare,
perché lo sviluppo della Marina è appunto basato sull’industria della pesca, che può essere
grande, dati i sistemi moderni di pesca e data principalmente la forte pescosità della zona,
e sullo sfruttamento della spiaggia come zona di cura e soggiorno. Ora lo sviluppo della
Marina di Vasto è caotico. Ogni stagione estiva è una guerra per mandar via le barche da
dove si debbono piantare i casotti per bagni, e si genera una concorrenza spietata [...], eppoi…
al cospetto di un limpido cielo, vi scorrono rigagnoli fetidi e pozzi neri rigurgitanti che
sembrano pole [...] In conclusione occorre stabilire la zona industriale, che può essere [...]
assegnata dal Pontile a Scaramuzza, e la zona balneare dal pontile stesso verso le Marinelle.
La zona di Scaramuzza, coll’andar del tempo potrà essere sistemata a rifugio delle barche,
stabilimenti per la conservazione del pesce, scuole e case per i pescatori, nella parte ove si
piantano i casotti. Ove adesso è la Colonia Marina, sistemarla per il mercato del pesce,
con autorimesse e frigoriferi, ed uffici della Capitaneria di Porto. Il mercato attuale, con il
Pontile, ottimo per i tuffi, ma non per l’approdo, sistemarlo a stabilimento balneare [...].
Cap. Michele Olivieri
Fett’ e Fettarille
A la Prucissiàune
Processione della Sacra Spina. Consiglia, un donnone che supera il quintale, arranca con
fatica con un enorme ciero in mano, sudatissima e canta : - Vorrei …salire…in Cie…
ee…loo. Un burlone, su un lato della strada, la vede e urla al suo indirizzo : - Cunzì, e
ccand’angele ci vònne pe’ purtà’ ‘n céle a ttà? Na vendëne?
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Ingredienti per 4 persone: 4 orate da gr. 300, gr. 500 di patate
Procedimento: pulire le orate, riempirle di pan grattato, olio,
limone e prezzemolo. Predisporre in una teglia un letto di
fette sottili di patate e quindi sovrapporre le orate già condite. Ricoprire il pesce con altro strato di patate. Oliare il
tutto, un pizzico di sale ed infornare.
Far cuocere per circa mezz’ora a 160°.
45
jennare / gennaio / january
4ª summane
lunedì 18
Sanda Lebbrate
Lu Giubbullé
martedì 19
Sande Màrie
mercoledì 20
Sande Baštiane
giovedì 21
Sanda ‘Gnaise
venerdì 22
Sande Vincenze
sabato 23
domenica 24
Sande Bernarde
Sande Frangische
CAMPIONI D’ITALIA
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46
jennare / gennaio / january
Cifariello, lo scultore della statua di Rossetti
Una vita dedicata all’arte segnata dall’ombra del delitto
Tra gli avvenimenti dell’anno scorso si annovera il restauro del monumento a Gabriele Rossetti, finanziato dal Lions Club Host di
Vasto. L’intervento ha avuto il pregio di restituire il complesso monumentale all’originaria bellezza e
di recuperare dalla coltre delle incrostazioni
del tempo la memoria dell’artista cui si deve la paternità della statua, dei medaglioni e
dell’aquila collocati al culmine della stele lapidea. Si tratta di Filippo Cifariello (18641936), nativo di Molfetta, napoletano di
adozione, che fu scultore apprezzato anche
fuori dai confini nazionali, a Parigi, Vienna,
Berlino, autore di pregevoli opere realizzate nel corso di una lunga vita artistica che lo
vide attento ai fenomeni culturali più innovativi del suo tempo, futurismo compreso.
Portano la sua firma la “testa” del Cristo nel
cimitero di Barletta, il monumento ai “Martiri del 1799” a Gioia del Colle e a Mazzini nel Comune natìo, la statua equestre di
Umberto I di Savoia a Bari, quelle collocate a Forlì e Avellino, rispettivamente dedica-
te ad Aurelio Saffi, ed ai Caduti in
guerra, i busti bronzei e marmorei
di Rapisardi, del pittore Netti, della contessa Fattori, del barone Marincola, del principe reggente Leopoldo di Baviera, dell’attore Ermete Novelli, di Bovio, Re David, Di
Crollalanza, il ritratto in argento
di Enrico Caruso. La vita tuttavia di Filippo
Cifariello, detto dai malevoli “il gatto nero”,
fu segnata dall’assassinio della moglie.
Questi i fatti, che occuparono le prime pagine dei quotidiani dell’epoca. Sposatosi con
Maria Francesca De Browne, in arte Blanche
De Mercy, una sciantosa (dal francese chanteuse) conosciuta nel 1890 a Roma nel teatro
“Varietès” di via Due Macelli, Filippo Cifariello si costrinse ad ogni capriccio dell’amata. Per lei arrivò persino a sopportare di dividere la casa con 35 fra gatti, cani, topolini
bianchi, galline nel salotto. Spese folli e tradimenti, scenate di gelosia, litigi e riconciliazioni, incrinarono presto il menàge. Il delitto avvenne il 10 agosto 1905 nella pensione
“Mascotte”, a Posillipo, nella quale lo scultore, acceccato dalla notizia dell’ennesimo tradimento, uccise con un revolver la moglie e
ferì l’amante.
Dopo l’assassinio disse: “Morta l’adoro più
di prima”. Il processo ebbe inizio tre anni
dopo e da Napoli venne spostato per legittima suspicione a Campobasso, ove il dibattimento iniziò nel 1910. In aula, Cifariello
disse: “Mi ha dato dodici anni di inferno, ma
non volevo ucciderla, è stata una fatalità”. La
perizia psichiatrica lo dichiarò “incapace di
intendere e di volere”. I giudici lo assolsero
per “vizio totale di mente”. Dopo il processo conobbe un nuovo periodo di apprezzata attività artistica. Si risposò due volte: con
Evelina Fabbri, la quale morì nel 1914 dopo
tre settimane di nozze per lo scoppio di una
macchinetta a spirito, e successivamente con
Signe Stimmi.
47
jennare / gennaio / january
5ª summane
lunedì 25
Sand’Arcangele
martedì 26
Sanda Paola
mercoledì 27
Sande Vitaliane
giovedì 28
San Tumuasse lu filósofe
venerdì 29
Sande Cuštanze
sabato 30
Sanda Savene
6LOYLR/DFFHWWL
domenica 31
Sande Giuvuánne
Bbosche
Vecchi
fusti
Silvio Laccetti una passione l’ha sempre coltivata, anzi
un vero e proprio fuoco sacro. Sì, l’attività commerciale ed imprenditoriale gli ha dato tante soddisfazioni
ed ancor più la famiglia, ma quella vocazione l’ha tormentato per tutta la vita, col cruccio per di più di non
poterle rispondere. Parliamo ovviamente di vocazione
artistica ed in particolare della passione per la musica
leggera ed il bel canto all’italiana. Come può e quando
può, Silvio non sa resistere: afferra il microfono e canta, per la delizia di chi ha la fortuna di ascoltarlo. I suoi
cavalli di battaglia sono i classici della tradizione canora italiana e napoletana, i suoi riferimenti interpretativi
Claudio Villa, Natalino Otto, Domenico Modugno,
ma anche i più attuali Lucio Dalla, Claudio Baglioni, i
Pooh. Il risultato è esaltante, degno di un vero professionista. Non ci credete? Beh, provate
a sentire uno dei suoi ciddì e poi diteci se non abbiamo ragione.
48
jennare / gennaio / january
Emeroteca
31 Gennaio 1950
L’On. Giuseppe Spataro, Ministro delle Poste e Telecomunicazioni
L’Onorevole Giuseppe Spataro, nostro illustre parlamentare, è stato nominato Ministro
delle Poste e Telecomunicazioni nel sesto Gabinetto De Gasperi. La notizia, giunta al
nostro giornale il 23 gennaio in forma riservatissima da un nostro solerte corrispondente, è stata confermata ufficialmente la sera del 27 corrente. Grande è la gioia della nostra
città, che saluta con entusiasmo l’ascesa del proprio Figlio nella massima sfera direttiva
della Nazione. L’On. Spataro va al Governo con un vasto programma, con una appassionante visione, che possiamo sintetizzare in tre nomi senza tema di sbagliare: Vasto,
l’Abruzzo, il Mezzogiorno d’Italia fusi in un sol blocco ideale. Nel cuore del novello
Ministro si annida innegabilmente il cittadino, il conterraneo, il rappresentante di questa plaga d’Italia, che attende dal 1870 redenzione, valorizzazione, prestigio, dignità [...].
Fett’ e Fettarille
All’ufficio Postale
Un contadino si reca all’Ufficio Postale per effettuare un versamento e si rivolge a Gennarino
Spadaccini, il quale gli dice subito:
- A da jë, frate sé, all’addre spurtàlle, alla signora …Moretta.
Il pover’uomo passa all’altro sportello e si trova di fronte una signorina bionda.
Torna indispettito da Gennarino e gli dice:
- Gennà’, addò mi si mannàte? Addò šta ssa muràtte? A èlle è tutte chiàre chiàre…
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49
furbare / febbraio / february
6ª summane
lunedì
1
martedì
2
mercoledì
3
giovedì
4
venerdì
5
domenica
7
Sanda Virdejane
La Canniléure
Sande Biasce
Sande Gilberte
Sand’Àghete
sabato
6
Sande Cusumëine
Lu Viat’Angele
Sande Rumüalde
Buon Compleanno
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furbare / febbraio / february
7ª summane
lunedì
8
martedì
9
Sande Ggelòrme
Sanda ‘Pullonie
mercoledì 10
Sanda Durutué
giovedì 11
La Madonne de Lurde
venerdì 12
Sand’Adolfe
sabato 13
Sanda Remeggëlde
domenica 14
Sande Valendëine
Amici d el lunario
Giorgio Di Domenico
52
Beh, un riconoscimento lo si doveva a
Giorgio Di Domenico, non foss’altro
perché ha ritenuto di doversi caricare sulle
spalle, in termini d’impegno non soltanto
materiale, il peso di dare continuità al
giornale fondato dallo zio Angiolino
Cianci: Vasto domani. Un peso sentito come
obbligo morale non soltanto alla memoria
di un grand’uomo, ma nei confronti dei
tantissimi lettori che in ogni parte del
mondo da circa mezzo secolo hanno in Vasto domani, il cordone che li lega
alla madre patria. Di questo bisogna esser grati a Giorgio, così come della
incessante passione che mette – lui che da bancario mai avrebbe immaginato
di cimentarsi con l’inchiostro della tipografia – nel confezionare in maniera
quasi certosina il suo, anzi il nostro, foglio d’informazione degli abruzzesi
nel mondo.
furbare / febbraio / february
Emeroteca
Mare perché questa musica strana... 28 Febbraio 1950
Durante un pomeriggio domenicale di questa incipiente primavera siamo andati al Campo
Boario per renderci conto “de visu” delle realizzazioni edilizie di questa zona che dovrebbe
diventare il primo quartiere moderno che si costruisce accanto all’antica città. Eravamo
tre amici convenuti colà, lieti se avessimo potuto ammirare qualcosa di veramente nuovo
ed ordinato. In una zona abbastanza ampia, che non presenta eccessivi dislivelli, che per la
sua stessa topografia presenta buone possibilità all’edilizia moderna, immaginavamo che un
piano regolatore preordinato avesse tracciato ampie strade alberate, regolari, geometriche
come si vedono in tutte le città d’Italia quando si ha spazio disponibile e volontà di costruire
con ordine e con criteri moderni. Siamo stati invece delusi. Ai nostri occhi si è presentato
un caotico sistema di costruzioni. Evidentemente il piano regolatore o non c’è o non si è
rispettato. La zona è dominata da una grande costruzione sorta per scopi educativi posta a
sghimbescio del fronte stradale. Poco distante sorgono due belle costruzioni dei senza-tetto,
piantate in ordine sparso. Attorno sorgono sù altre case nello stesso modo come quando ai
soldati si è dato l’ordine del rompete le righe. Perché non si è costruito con seri criteri dettati
dall’urbanistica moderna? Perché l’Ufficio Tecnico Comunale non è intervenuto tempestivamente denunciato tali manchevolezze? Ci siamo posti questi interrogativi e siamo rimasti
alquanto perplessi nel constatare ciò che accade nella nostra città. Case nuove costruite a
Vasto un po’ qua un po’ là, case in costruzione si vedono sorgere nei punti più diversi della periferia: Case dei senza-tetto, case popolari, case dei reduci, case della maternità, case
Fanfani, tutte appollaiate sul colle dell’antica città. Nessuna che si affaccia al mare. Nessuno
pensa a costruire nell’incantevole e pur breve percorso che congiunge Vasto al suo mare
abitazioni d’interesse pubblico e privato. Mentre tutte le città scendono dalla collina verso
la pianura e il mare spinte dal ritmo della vita moderna, Vasto resiste, indugia, discute, teme
come fosse non sua la sua marina [...].
Angelo Cianci
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Dedicato ad una professoressa che nessuno dei
suoi allievi ha dimenticato. Così hanno voluto
che scrivessimo di Maria Grazia Trizzino alcuni
ex alunni che l’hanno avuta come docente e
che si accingono a festeggiare i cinquant’anni
di diploma. Di Lei ricordano la preparazione,
l’impegno e soprattutto il dinamismo, tanto
che uno di essi non ha avuto esitazione a
dire che “la Trizzino aveva una marcia in più
rispetto agli altri”. Classe 1916, la Professoressa
Trizzino sta adesso raccogliendo i meritati frutti
della sua vita operosa: la riconoscenza di quanti
ha istruito e l’affetto dei cari nipotini.
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furbare / febbraio / february
8ª summane
lunedì 15
Sande Ggiacënde
martedì 16
Sanda Ggiulïana
Carnëvale
mercoledì 17
Sande Romele
Li Ciánnere
giovedì 18
Sande Liaune
venerdì 19
Sande Curradëine
sabato 20
domenica 21
Sande ‘Leuterie
Sande Felëice
“LA ŠTORIE 2010”
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furbare / febbraio / february
M’aricorde
‘Na vódde a Sand’Andune!
Colloquio con Paolo Di Guilmi
“Sono nato nel 1928 in contrada Sand’Andunie: una
dozzina di casette lungo il tratturo, a cominciare dalla Conicella ed un’altra dozzina nelle vicinanze della
chiesetta. Le case erano abitazioni di contadini in cui
vivevano insieme nonni, figli e nipoti. Mio nonno
Francescopaolo era nato nel 1870 nella stessa casa. Nella giornate invernali, vicino al focolare, ci raccontava
che il tratturo era la grande strada percorsa ogni giorno
da migliaia e migliaia di pecore, da pellegrini diretti ai
santuari, viandanti, mercanti e mercanzie, soprattutto
a primavera in occasione delle fiere di merci e bestiame
ed in autunno, quando i pastori conducevano le pecore
a svernare in Puglia.
Ricordo che durante l’ultima guerra sul vicino Colle
delle Mandorle si svolse una battaglia e sul tratturo
transitarono le truppe tedesche seguite poi da quelle degli alleati. Episodi d’ogni genere capitarono in quei tristi giorni: a cominciare dalle requisizioni di polli, maiali, pecore, cavalli,
vacche. Un certo Zì Ggiuhanne, teneva nascosti in una cava di tufo moglie, figli, pecore e
cavallo. Durante un rastrellamento i tedeschi, udirono nitrire il cavallo. Zì Ggiuhanne, minacciato col mitra, fu costretto a condurre i tedeschì nella cava dove al suo fischio i militari
furono presi a calci dal...cavallo. A quel punto Zi Ggiuhanne fingendo rabbia e stupore verso
il cavallo, offrì in cambio una damigiana di vino. I militari, ormai ubriachi, accettarono il
baratto e Zì Ggiuhanne, passata la bufera bellica, amava raccontare la storia con l’intima soddisfazione di aver fatto fessi i tedeschi. Negli anni del dopoguerra, molti giovani emigrarono
e la contrada rimase con vecchi, donne e bambini. Con le rimesse dall’estero iniziò però un
timido sviluppo edilizio che si trasformò a fine Novecento in un vero boom-edilizio, determinando la “Vasto Alta” che conta circa 2000 abitanti. Certamente lo sviluppo è tangibile,
ma noi, vecchi residenti, abbiamo perso quella poesia rurale, quel calore umano, la semplicità e serenità di vivere con l’uscio di casa aperto, sicuri che se veniva il vicino chiedeva sempre
prima: “C’è permesso?” o meglio “Si pò ‘ndrà?” e sciàure arispunnàve “...trasce ...trasce”.
Fett’ e Fettarille
Nozze d’Argento
La moglie, tutta mielosa al marito:
- Li sé’ che jurne è ugge, Ggiuvuà?
E lui: - é nu jurne gnè l’éddre…
- No, marite mé’, uje fà vendicingh’anne che je sàme spuséte… t’aricùrde?
- Vendicingh’anne? – risponde sgranando gli occhi il marito.
- S’avess’accise cacchedîne, mò stàve ggià ‘n libbertà!
55
furbare / febbraio / february
9ª summane
lunedì 22
Sanda Marecarëite
martedì 23
Sande Làzzere
mercoledì 24
Sand’Ida
giovedì 25
Sanda Cuštanze
venerdì 26
Sanda Matëlde
sabato 27
Sande Habbriéle
de la ‘Ddulluruate
domenica 28
Sande Rumuane
3HUVRQDJJL
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Papà Regalino l’ha sempre saputo che Andrea ce
l’avrebbe fatta. Sin dai tempi in cui lo portava a
provare la minimoto sul circuito improvvisato di
un parcheggio alla Marina, perché già da allora, a
poco più di cinque anni, dimostrava di avere stoffa
e soprattutto grinta. Adesso Andrea Iannone è un
campione che si è già aggiudicato molte vittorie
nel Mondiale della classe 125cc e che guarda con
legittima ambizione a nuovi traguardi e, a quanto sembra, alla categoria superiore, nella
quale sta per transitare.
Un fuoriclasse che fa onore al motociclismo italiano, un centauro valoroso che porta nel
mondo il nome della Città.
56
furbare / febbraio / february
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Fett’ e Fettarille
Formaggio Inglese
‘Nu uaštarole appena arrivato a Perth, in Australia, viene comandato di andare a comprare
del formaggio al market. Non sa una parola d’inglese e si sforza di far capire al commesso
quel che vuole. Inutilmente. Finchè, indispettito, sbotta: - Sì ccìse, a štu ssensàle ca nin me
capèsce. E a quel punto l’altro: - Cheese, cheese, ok…. Tornato a casa, riferisce l’accaduto e
aggiunge: -M’aje ‘mbaràte l’anglàise. Mánneje n’accidènde e tte fì capë’ subbete síbbete.
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Ingredienti per 3 persone:
Un bella aguglia di circa kg. 1, gr 200 di zucchine,
qualche cipollina all’agro.
Procedimento: lavare l’aguglia, ridurla in tre porzioni ed aprirle a 180°. In una teglia versare un
bicchiere d’olio d’oliva, aromatizzare con origano
e menta. Guarnire con fettine sottili di zucchine e
quindi infornare a 180°. A cottura completata servire nel piatto di portata aggiungendo le cipolline.
57
marze / marzo / march
10ª summane
lunedì
1
martedì
2
mercoledì
3
giovedì
4
venerdì
5
domenica
7
Sande Albëine
Sande Ruggïre
Sanda Camëlle
Sande Casemire
Sande Usébbie
sabato
6
Sanda Rose
Sanda Filëciatte
Buon Compleanno
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59
marze / marzo / march
11ª summane
lunedì
8
martedì
9
Sande Giuvuanne
de Ddë
Sanda Frangiasca
Rumüane
mercoledì 10
Sande Simblèce
giovedì 11
Sande Cuštandëine
venerdì 12
Sand’Uriaune
sabato 13
Sanda Patrëzie
L’Icona
Sanda Matëlde
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Se n’è andato in una fredda giornata
dello scorso nevoso febbraio il
professor Damiano Ruta, docente di
educazione fisica per molti lustri presso
il Liceo Classico “L.V. Pudente”. Lo
ricordano con particolare affetto e
gratitudine gli allievi di un tempo, che
da lui hanno avuto tirate d’orecchie e
ammonimenti, ma anche tanti esempi
di vita. Persona semplice, sobria di
parole e di gusti ma ricca di valori e di
principi che sapeva infondere nei suoi
studenti, ha caratterizzato un’epoca,
insieme ai colleghi “rivali” Scolavino
e Vincenzo Russo, lasciando unanime
rimpianto.
60
domenica 14
marze / marzo / march
MARZO 1909. “Sorge... il sol dell’avvenire”
Vasto non rimane estranea ai grandi sommovimenti politici e civili che all’inizio del Novecento caratterizzano la crisi del liberalismo
e del notabilato ottocentesco. Se risultano
già presenti alla fine del secolo XIX associazioni che si rifanno al Cattolicesimo ed alla
Sinistra Storica, come la Stella Azzurra, il
Tiro a segno, il Circolo Cattolico, la Società di Mutuo Soccorso, è però nel marzo del
1909 che fa la comparsa il primo embrione
di una sezione che s’ispira al Partito Socialista, denominata all’inizio Circolo Giovanile
Socialista. Secondo quanto si ricava da un
rapporto a cura della locale Sottoprefettura
la sezione, “male organizzata, poco disciplinata, di scarsa importanza”, ha una sede in
Largo Santa Chiara e ad essa aderiscono una
cinquantina appena di soci, per lo più giovani che risentono della nuova temperie po-
litica e culturale che attraversa l’Europa ed
il Paese e che hanno in Amerigo Francese,
figlio dell’industriale Alfonso,
e in Vincenzo
Cardone
di Giovanni, i
loro leader locali. Dovrà trascorrere però
altro tempo,
nel 1919 addirittura, con la
fine della Prima Guerra Mondiale e con la nascita dei
grandi partiti di massa, perché il Partito
Socialista diventi una vera realtà politica
anche a Vasto. Sulla figura e sull’impegno
politico di Vincenzo Cardone si possono ricavare notizie dal periodico “La Conquista
Proletaria”, organo della Federazione Socialista di Chieti, diretta da Guido Torrese, ma
vale la pena richiamare come egli sia stato
dirigente sindacale tra i più autorevoli in
Abruzzo, fondatore della Lega Proletaria e
della Camera del Lavoro di Vasto e quindi
segretario della stessa Federazione provinciale socialista.
Quando il vetro è vastese
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61
marze / marzo / march
12ª summane
lunedì 15
Sanda Lujëise
martedì 16
Sande Ggiulïàne
mercoledì 17
Sanda Gertrude
giovedì 18
Sande Salvataure
venerdì 19
San Giusueppe
sabato 20
Sanda Sandre
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Malgrado gli anni sulle spalle, Nicola Di Bussolo
detto Ninnì si presenta sempre come il giovane acconciatore tornato da Milano con la passione per il
taglio. Un desiderio di modellare le teste che non
l’ha mai abbandonato e che rinnova ogni qual volta si misura con la compostezza e con l’eleganza. È
importante per Ninnì, l’attenzione per gli elementi piliferi. Si riverbera ovunque. Perfino in quella
pesca dei pelosi – di cui è il massimo esperto cittadino – che, per lui, costituisce il sale della vita.
Aristotele diceva che i peli morbidi indicano un
uomo timido, quelli duri sono segni di forza. In
quelli durissimi di li pilîuse, Ninnì ritrova forza e
serenità. Alla putéche di Fóre la pòrte, Ninnì esprime tutto il gusto del vivere. Una splendida lezione
di saggezza 6DUj7L]LDQR"
in questo oscuro tempo di povertà delle
cose.
62
domenica 21
Sande Ermanne
Vecchi
fusti
marze / marzo / march
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Il 1° ottobre 1960 il «Mattioli» inizia la sua attività come
sezione staccata del Liceo Classico «L. V. Pudente». Ciò è
documentato dalla circolare prot. 12164 del 20 giugno di
(sezione staccata
quell’anno che l’allora Provveditore agli Studi di Chieti indel Liceo-Ginnasio “L.V. Pudente”)
via al Preside in carica. Dal punto di vista del suo sviluppo
1960-1962 Mario Merlino
interno, solo un decennio più tardi, con nota 1824 del 29
1962-1965 Ermanno Galante
maggio 1970, il Ministero della Pubblica Istruzione comu1965-1967 Luigi Capozucco
nica l’istituzione del Liceo Scientifico autonomo a partire
1967-1970 Ermanno Galante
dal 1° ottobre dello stesso anno. Nel 1984 la scuola viene
intitolata a Raffaele Mattioli. L’istituzione (in provincia,
(istituzione autonoma)
posteriore al solo Scientifico di Chieti [1924]) precede di
1970-1971 Ermanno Galante
poco la trasformazione produttiva dell’area in cui viene in1971-1972 Raffaele Campo
scritto. Sul finire degli anni Cinquanta risulta molto coe1972-1974 Michele Mattia
rente l’impegno dell’Amministrazione comunale del tem1974-1975 Eduardo Capossela
po nel sollecitare il Ministero all’apertura di una scuola ad
1975-1985 Michele Mattia
1985-1986 Piervincenzo De Lucia hoc in grado di anticipare i bisogni formativi di una comunità sociale già consapevole del mutamento economico in
1986-1987 Antonio Luciani
atto. Va detto, insomma, che la genesi dello Scientifico si
1987-1989 Aldo Composto
trova a essere funzionale alla formazione di quadri dirigen1989-1991 Antonio Frusciante
ti locali in vista del nascente Nucleo Industriale (1962).
1991-1992 Antonio Della Pelle
Tra le attuali iniziative didattiche va ricordata la Settimana
1992-1994 Francesco Santulli
della Scienza avviata nel 1999 cui si aggiungono, nel 2009,
1994-1995 Maria Alimonti
gli incontri del Caffè-Scienza, volti a raccordare la scuola
1995-1996 Nicola Pagano
1996-1997 Maria Luisa Di Mucci alla città attraverso un programma ad hoc di conversazioni
scientifico-filosofiche. Il «Mattioli» è accreditato per il rila1997-1998 Nicola Pagano
scio di certificazioni esterne di inglese
1998-1999 Romualdo Cefalo
(Pet-First), di francese (Delf-B1,
1999-2000 Fiorindo Marchione
B2), di informatica (E.C.D.L.
2000-2001 Nicola Pagano
test center A.I.C.A.).
2001-2003 Rosa Ada Gabriele
2003-2009 Nicolangelo D’Adamo
2009
Silvana Marcucci
1
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I Presidi
9$6 7 2
A destra: L’esprit du lycée.
Raffaele Mattioli e il Liceo di Vasto.
Disegno di Eleonora Nanni (2009)
63
marze / marzo / march
13ª summane
lunedì 22
Sande Uttävie
martedì 23
Sande Benedàtte
mercoledì 24
Sande Habbrìele
giovedì 25
La ‘Nnungiaziàne
venerdì 26
Sande ‘Manuele
La Sanda Spéne
sabato 27
Sande ‘Libberte
Emeroteca
domenica 28
Sande Sište
Lu Jurne de le Palme
15 Marzo 1950
“Madama Butterfly” Anna Maria Anelli a “La Fenice” di Venezia
La sera del 21 febbraio u. s. al celebre teatro “La Fenice” di Venezia, nella
immortale opera pucciniana “Madame Butterfly” la nostra concittadina A.
Maria Anelli ha interpretato la parte di Suzuky. Col grande piacere di risentirla
attraverso la radio dopo tanti anni abbiamo rilevato la vis drammatica, che ella
imprime alle sue apprezzate doti canore signoreggiando la scena in modo che
l’artista lirica è anche nel contempo una impareggiabile interprete teatrale per
migliore compiutezza d’ogni opera d’arte. L’eccezionale recita veneziana diretta
dal m.o Wolf Ferrari è stata registrata sui dischi e ritrasmessa sulla “rete rossa”
domenica 26 febbraio. Dalle colonne del nostro giornale ci rallegriamo con la
concittadina A. Maria Anelli augurandole le più belle affermazioni artistiche.
Un ringraziamento al solerte e… anonimo “Perantonio” che ci ha inviato da
Genova il telegramma di preavviso. Una volta tanto è il caso di benedire… la
perantoneria.
64
marze / marzo / march
1/;07=â23::/â5C/@27/â7<âB@3â>/@@=11673
Don Gianfranco Travaglini, don Andrea
Sciascia e don Antonio Bevilacqua
sono, nell’ordine, i nuovi parroci della Concattedrale di San Giuseppe, di
Santa Maria Maggiore e di San Lorenzo.
Mons. Bruno Forte, arcivescovo di
Chieti-Vasto, li ha accompagnati paternamente nel rito dell’ingresso nel nuovo
delicato incarico pastorale, ringraziando a nome dei vastesi i parroci emeriti
don Giovanni Pellicciotti e don Decio
D’Angelo.
65
abbrëile / aprile / april
14ª summane
lunedì 29
Sande Secundëine
martedì 30
Sanda Giuvuanna
mercoledì 31
Sande Beniamëine
Mercluddé Sande
giovedì
1
venerdì
2
domenica
4
Sand’Ughe
Giuvuddé Sande
Sande Frangische
de Pavele
Vennardé Sande
sabato
3
Sande Rëccarde
Sabbete Sande
Sand’Isidëre
La Pasche
Buon Compleanno
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67
abbrëile / aprile / april
15ª summane
lunedì
5
martedì
6
mercoledì
7
giovedì
8
venerdì
9
Sande Vingenze Ferrare
Lu Pasquane
Sanda Ggiulϕane
Sanda Virginie
Sande Silvene
Sande Caloggere
sabato 10
Sand Pumbè
3HUVRQDJJL
Figlio di Don Pompeo, medico e
umanista, che fu presidente della
Provincia, Edoardo Suriani personaggio lo è sempre stato. Per il
carattere estroverso, per la personalità poliedrica, per la passione
sportiva (indimenticate le gare
di Go-kart, organizzate insieme
a Trentino Colantonio), per gli
interessi molteplici, che vanno
dall’ingegneria alla musica. Non
tutti sanno ch’è stato uno dei
progettisti del motore dell’Alfa
1750 ed un apprezzato jazzista,
legato a personaggi che, come si
legge nella didascalia della foto,
scattata nel 1957 alla RAI, non
hanno certo bisogno di presentazione.
68
domenica 11
Sande Tibberie
(GRDUGR6XULDQL
abbrëile / aprile / april
ALBERTO BAIOCCO
Alberto al Grande Fratello è stata la novità
dell’anno, il tormentone nelle discussioni
tra i giovanissimi, il richiamo per costringere anche i concittadini più maturi e più
svogliati a sedersi dinanzi alla tv e sorbirsi
le vicende del reality più seguito in Italia.
Nella casa del Grande fratello, per nulla
intimorito dalla presenza invisibile di milioni di guardoni, Alberto
Baiocco ha dato comunque una
bella prova di sé, della sua sensibilità e soprattutto delle certezze
che orientano la sua vita.
Bravo Alberto!
Fett’ e Fettarille
Esproprio Proletario
Gino, un ingenuo bracciante di Villa de Nardis, ha votato per il partito che in nome del
socialismo gli ha promesso un avvenire senza più padroni e proprietà privata. Felice per
la vittoria della lista votata, entra in un campo e sradica una pianta di lattuga per farne
insalata. Il padrone dell’orto lo vede e chiama i Carabinieri che lo arrestano. Davanti al
giudice, afflitto e disincantato, si giustifica dicendo: Ajje vutàte e ajje sbajàte. Pé’ ‘nu péte
d’anzalàte ajje jìt’a fenà’ carciráte.
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&,$0%(//$),25,7$
Ingredienti: 350 gr. di farina, 350 gr. di zucchero, 8 uova, 1 bicchiere d’acqua, 1 bicchiere
d’olio, 1 bustina di “cremore di tartaro”, mezzo
bicchiere di anice o sambuca, 1 bustina di lievito.
Procedimento: montare l’albume col “cremore di
tartaro”. A parte battere i tuorli con olio e liquore scelto e aggiungere la farina, amalgamare
e poi aggiungere l’albume montato col cremore
di tartaro. Versare il tutto nel tegame di cottura
ed infornare per 75 minuti a 160°.
69
abbrëile / aprile / april
16ª summane
lunedì 12
Sande Ggilie
martedì 13
Sande ‘Dduarde
mercoledì 14
Sande Masseme
giovedì 15
Sande Ducudére
venerdì 16
Sand’Irene
sabato 17
Sande Fabbie
domenica 18
Sanda ‘Pullonie
La Madonne
de la ‘Ngurnuate
Amici d el lunario
Gabriele Pavone
70
Per presentarsi ai visitatori della Personale che con l’amico Pier Canosa ha allestito l’estate scorsa ha scritto: «Nel mio
vivere, forse troppo spesso, mi trovo costretto a cercar parole e frasi per esprimere pensieri o sentimenti, ahimè senza
riuscirvi; ciò mi ha portato a credere che
un’immagine può raccontare come mille
parole». L’affermazione è quanto mai rivelatrice della personalità di Gabriele Pavone, imprenditore e pittore, il quale ha
affidato le sue fortune più ai fatti concreti, alla materialità del ferro e dei colori, che alle parole. Il risultato è di tutta
evidenza e parla di un successo sia nella vita lavorativa che nell’arte, a cui
è arrivato nella piena maturità, ma con risultati assolutamente rispettabili.
abbrëile / aprile / april
M’aricorde
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Nel 1976 viene finalmente posta la prima
pietra del Palazzo
di Giustizia, che riunirà in un unico
edificio Pretura, Procura e Tribunale. La
solenne cerimonia
registra la presenza di un autorevole
rappresentante del
Governo, l’on. Renato Dell’Andro, e
del vice presidente del Senato Giuseppe
Spataro.
Nelle foto sono riconoscibili l’avv. Antonio Fanghella, presidente dell’Ordine degli Avvocati, mentre legge il testo
del documento che verrà custodito nella
pietra, e accanto a lui il sindaco Nicola
Notaro, il procuratore della Repubblica,
dott. Domenico Marino, il vice segreta-
rio comunale rag. Luigi Basile, il giudice
dott. Mario Panaccione, il giudice Ettore Cordisco, l’on. Giuseppe Spataro. In
seconda fila, da sinistra, l’imprenditore edile affidatario dell’appalto, Angelo
Ciancaglini, il segretario dell’Ordine avv.
Berardino Alcini, l’ing. Giovanni Solaroli progettista dell’opera. Nella foto in
basso, l’on. Dell’Andro mentre sigilla la
bolla nel cemento, l’arcivescovo
mons. Vincenzo
Fagiolo, che ha
appena impartito
la benedizione,
il vicario, mons.
Giovanni Sorge.
In seconda fila
si intravvedono
l’avv. Lalli, l’avv.
Nicola Fabrizio e
l’avv. Emilio Basilico.
71
abbrëile / aprile / april
17ª summane
lunedì 19
Sande ‘Spedëite
martedì 20
Sanda ‘Gnàise
mercoledì 21
Sand’Anzelme
giovedì 22
Sanda Flavie
venerdì 23
Sande Giorge
sabato 24
Sande Gelarde
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Tonino Irace
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72
domenica 25
Sande Marche
abbrëile / aprile / april
Nuovo Cinema Paradiso? No, …Corso
Facciamo conto che Edmondo Del Borrello sia un
personaggio di Nuovo Cinema Paradiso, il capolavoro
di Giuseppe Tornatore. Nato e cresciuto nella sala di
papà Gaetano, uno dei pionieri de lu ciunumatò, che
vediamo nella foto accanto davanti all’ingresso del
Cinema Corso nel locale che oggi ospita il Museo Archeologico a Palazzo d’Avalos. Edmondo ha vissuto
da protagonista buona parte della storia cinematografica, dai tempi dei proiettori a lampada di carbonio
agli attuali del “digitale”,
dall’epoca delle monosale, piccole, buie e fumose, a quella delle
multisale col tridimensionale e dei parchi ludici che vanno adesso.
E sempre con la passione e la competenza che sono alla base del
successo e della stima di cui gode. Non a caso gli è stato attribuito il
prestigioso Premio nazionale Philip Morris e conferita la presidenza
dell’Agis-Anec, che rappresenta i gestori delle sale di proiezione, per
l’Abruzzo e Molise. Animatore sin dalla prima edizione del Vasto
Film Festival, la manifestazione estiva ideata negli anni Novanta dal
sindaco Giuseppe Tagliente, Edmondo è un imprenditore tra i più
dinamici, con interessi che sconfinano nel campo dell’accoglienza
turistica e della ristorazione.
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Per loro il tempo s’è fermato agli anni Sessanta. Musicalmente, s’intende. Impermeabili alle mode che son seguite, hanno continuato a coltivare con passione e con testar-
daggine le melodie della gioventù, quando
ciascuno di loro aveva una sua band, il complessino musicale, come si diceva allora. Il
risultato è stato entusiasmante, a giudicare
dalle migliaia di fans accorsi alle loro esibizioni,
che costituiscono un pubblico affezionato, composto di persone alle ricerca
di ricordi ma anche di giovani attratti dal suono delle loro chitarre elettriche.
Schierati davanti all’obiettivo eccoli.Da sinistra, Fernando Bray, Angelo Frasca, Nicola Soria, Cosimo
Bray, Sergio De Guglielmo
e Antonio Cirulli.
73
maje / maggio / may
18ª summane
lunedì 26
Sande Marcelleine
martedì 27
Sanda Zéite
mercoledì 28
Sande Vitale
giovedì 29
Sanda Catarëine
venerdì 30
Sande Mîzie
sabato
1
Sande Giusuéppe
Arteggiane
domenica
Buon Compleanno
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74
2
Sande ‘Ttanasie
Lu Legne de la Cráce
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75
maje / maggio / may
19ª summane
lunedì
3
martedì
4
mercoledì
5
giovedì
6
venerdì
7
domenica
9
Sande Flurïane
Sande Nînzie
Sanda Bbenedatte
Sande Lucie
Sande ‘Nnucienze
sabato
8
Sande Vittàure
L’Icona
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“Quella voce poco fa...” era di Anna Maria
Anelli, la mezzo soprano vastese scomparsa
appena due anni fa. Protagonista della Scala
con Victor de Sabata, Maria Callas, Anna
Moffo, Renato Scotto, Ferruccio Tagliavini, Mario Del Monaco è stata un’interprete
straordinaria del repertorio di Bellini. Con
la Teresa de “La sonnambula” incisa con
l’orchestra RAI di Torino nel 1952 e poi nel
1956 con quella della Rai di Milano diretta
da Bruno Bartoletti, ha offerto il meglio della sua arte canora. Con Mario del Monaco
l’Anelli nel personaggio della madre Lucia
ha dato ancora alla Scala una superba perfomance. Nel 1964 alla Fenice di Venezia
ancora successo così come su tanti altro palcoscenici del mondo.
76
Sande Libbratàure
maje / maggio / may
La Calicàre e laFurnace
La nostra è stata individuata storicamente
come la città dei muratori. Non è un caso
che Pietro Di Donato abbia scritto Cristo tra
i muratori, che riassume in romanzo l’esperienza lavorativa dei muratori vastesi emigrati negli Stati Uniti. Non è esagerato affermare, quindi, per quanto si legge in quelle
pagine cariche di dolorosa fatica ma anche
di speranza, che molti dei grattacieli newyorchesi risalenti agli anni Venti e Trenta furono
costruiti dai vastesi. Sarà forse per questa rilevante presenza di fabbricatîre, mëstre, mezze cucchière e manèbbile (muratori, maestri,
aiutanti e manovali), i quali formavano una
forte corporazione con tanto di Protettore,
individuato in San Sebastiano, e persino di
una specie di lingua denominata lu Mmaldàsche, che l’industria della fabbricazione dei
mattoni era molto fiorente. Prima dell’introduzione dei forni Hoffmann e del sistema
a tunnel, in dotazione alle fornaci moderne, i mattoni venivano però realizzati nella
cosiddetta Calicàre, un pozzo di 5/6 mt. di
profondità e 3 mt. di diametro, secondo un
procedimento antichissimo che prevedeva
Pasquale Spadaccini, Antonio e Angelo Celenza
diverse fasi. La prima era l’estrazione dell’argilla dalla cava; la seconda, la riduzione in
pasta mediante l’introduzione del terriccio
in vasche d’acqua; la terza, la sistemazione
dell’argilla liquefatta in formelle di legno per
l’essiccazione al sole; l’ultima, nella “calata”
dei mattoni seccati nella calicàre per una cottura, della durata di 36 ore, a 900/1000°. Le
fornaci, che sostituirono le calicàre, erano a
Vasto quelle di Petrini-Storto-Tenaglia, Spataro-Mariani e F.lli Petroro.
Luigi Di Medio
77
maje / maggio / may
20ª summane
lunedì 10
Sande ‘Ndunëine
martedì 11
Sande Fabbïane
mercoledì 12
Sande Nerè
giovedì 13
La Madonne
de Fàteme
venerdì 14
Sande Matté
sabato 15
Sanda Matalene
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Teodoro Spadaccini, ribattezzato Dorino,
non ha perduto con gli anni la carica di giovanile entusiasmo. Lo si capisce dall’impegno
che continua a mettere nella sua attività di
titolare dell’avviatissimo Quattro di Spade;
dall’interesse che mostra nei confronti di altri settori imprenditoriali, nell’edilizia e nella
ristorazione, che gestisce con altrettanto successo; dall’attrazione che prova per lo sport;
dalla capacità di saper stare tra i giovani; dalla
passione per i viaggi, cui dedica il poco tempo libero a disposizione; dal brivido che prova
al volante della sua bellissima Mercedes 190
retrò. Doti e qualità che ne hanno fatto una
persona conosciuta ed apprezzata in Città.
78
domenica 16
Sande Ubbualde
La ‘Scenziaune
Vecchi
fusti
maje / maggio / may
Ricordi di scuola
M’aricorde
Scuola Media Paolucci, 1963. Recita della Commedia “Lu ‘mmasciataure” di Adelio Tilli,
musicata da Aniello Polsi. Nella foto si riconoscono: Lello Bosco, Saverio Scampoli, Giorgio
Cianci, Mimmo Stivaletta, Annalisa Reale, Carla Menna, Gianni Oliva, Paola De Fanis,
Gemma Auriemma, Raffaella Onorato, Maria Fina La Verghetta, Angela Stampone, Marisa
Santoro, Annabella Di Francesco, Elena Lalli, Adria Cancellieri, Annamaria Forte. in primo
piano i professori Tilli, Donetro De Fanis, Aniello Polsi e il collaboratore Michele Lattanzio.
Asilo delle Figlie della Croce, 1953. Con Suor Alessandrina si riconoscono: Paolo Ciccarone, Giuliano Sputore, Giuliano Ritucci, Nicola Gileno, Luigi Murolo, Paola De Fanis,
Isa De Fanis, Marisa Massimiani, Michele Spadaccini, Maria Della Penna, Daniele Menna,
Carlo Pracilio, Michele Frangione, Pino Ciampagna, Marco Ciccarone, Aldo Spadaccini,
Aldo Perrozzi, Raffaele Bosco.
79
maje / maggio / may
21ª summane
lunedì 17
Sande Pasquale
martedì 18
Sande Venanzie
mercoledì 19
Sande Cilištëine
giovedì 20
Sande Bernardëine
venerdì 21
Sande Sicundëine
sabato 22
domenica 23
Sanda Rëite da Cascie
Sande Desiderie
La Pendecoste
A la puteche de Paulucce lu Zannutille
Al Pronto soccorso
Il malato sulla lettiga vedendosi osservato
dal medico chiede: “Dottò, dottò.. che
tinghe?” “Aspetta, aspetta un po’... facciamo
l’autopsia e ti saprò dire”.
Due amici sulla
panchina della villa
Nicò, tu preferisci avere l’ernia strozzata
oppure le corna ?
L’amico, senza esitare, risponde “Giuvà, ma
che ‘ddèice? Mo pure l’ernia struzzate ??”
Dal medico
“Dotto’, nel complesso non mi posso
lamentare, però la mattina mi sento confuso
e ‘mburniscète e solo dopo un’oretta mi
passa. Come mai? Che se po’ fa’?
Risponde il dottore “Il rimedio c’è e non
costa. Alzati un’oretta dopo!
80
maje / maggio / may
C’era una volta la Cattedra
ambulante di agricoltura
Sulla opportunità di rendere più produttive le campagne del Vastese e di arginare
la piaga dell’emigrazione s’erano alla fine
dell’Ottocento registrati diversi interventi.
In un discorso pronunciato in Consiglio
Comunale s’era ad esempio in questi termini espresso Ferdinando Martone, che ne
fece pubblicare il testo in un opuscolo edito nel 1880 dalla Tipografia Masciangelo
con un titolo piuttosto esplicito:
DEL MODO DI MIGLIORARE L’AGRO VASTESE E
SPECIALMENTE DELLE CASE COLONICHE. Significativa l’affermazione: Chi non comprende
che se questa terra fosse affidata alle mani di
cultori esperti in agronomia ed i vegetali si
equilibrassero con gli animali utili, essa sarebbe la terra promessa? Anziché allontanare e fare emigrare con l’oppressione i nostri
svelti ed energici contadini, o in mezzo alla
più squallida miseria farli vivere in città, il
che forma un danno maggiore per la società, bisogna invece richiamarli a nuova vita,
avere un pò di stima e di carità per essi, e far
godere pure quella libertà che tutti abbiamo
invocata ed ottenuta. Per soddisfare dunque
questa che divenne un’esigenza condivisa,
fu così costituita nel 1910 la Cattedra Ambulante di Agricoltura.
La Cattedra prevedeva per il funzionamento il concorso economico del Ministero dell’Agricoltura, della Provincia e del
cosiddetto Legato Romani, un lascito che
il medico vastese Pietro Romani, noto per
aver introdotto in Italia l’omeopatia, aveva
destinato allo sviluppo ed alla solidarietà
sociale.
Il bilancio dell’istituzione era costituito da
un capitale di diecimila lire, ripartito in
cinquemila lire a carico del Legato, tremila
a carico dello Stato e la restante parte alla
Provincia e ai comuni del Circondario.
A dirigerla fu chiamato Giuseppe Adolfo
Calabresi. Per il controllo delle attività,
venne creato un Comitato di vigilanza di
cui furono chiamati a far parte il sindaco
Luigi Nasci, il professor Francescopaolo
Sargiacomo, nominato dal Consiglio Comunale, l’on. Francesco Ciccarone, designato dal Ministero, l’avv. Erminio Boschetti, indicato dalla Provincia.
Di ritorno dalla fiera
81
maje / maggio / may
24ª summane
lunedì 24
Sanda Giuvëine
martedì 25
Sande Gregorie
mercoledì 26
Sande Feleppe
giovedì 27
Sande Federëiche
venerdì 28
Sande Emëlie
sabato 29
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Sande Massimëine
82
domenica 30
Sande Ferdenande
La Ternetè
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maje / maggio / may
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83
ggigne / giugno / june
25ª summane
lunedì 31
Sande Giurduane
martedì
1
mercoledì
2
giovedì
3
venerdì
4
domenica
6
Sande Giuštëine
Sand’Uggenie
Sanda Clutëlde
Sande Quirëine
sabato
5
Sande Fiurenze
Sande Feleppe
Lu Corpus ‘Ddòmene
Buon Compleanno
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84
85
ggigne / giugno / june
24ª summane
lunedì
7
martedì
8
Sande Robberte
Sande Severëine
Punto di stella
mercoledì
9
Sande ‘Rrëiche
giovedì 10
Madonne di li Merécle
venerdì 11
Sande ‘Nufre
sabato 12
Sanda Alëice
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domenica 13
Sande ‘Ndonie de Padeve
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A vederlo pensi che sia un pensionato senza sogni o inquietudini, ma Antonio Angelucci,
approdato a Vasto dalla natìa Casalbordino, si sente tutt’altro che entrato nella fase dei bilanci esistenziali ed ha la testa davvero sempre… per aria. Sì, perché continua a coltivare la
passione per il volo con una dedizione che ha dello straordinario. Frequenta, quando può,
ogni manifestazione aeronautica,
ed è noto per aver ricostruito con
le sue mani, in scala naturale, due
aerei che hanno fatto la storia
dell’aviazione: uno Sva 5, l’aereo
con cui Gabriele D’Annunzio
compì il volo su Vienna, e il Fokker Dr1 del Barone Rosso.
La sua genialità non finisce qui,
avendo realizzato anche scafi, apparecchi di ricezione di segnali
meteo-fax, aquiloni e tutto ciò
che gli passa instancabilmente
per la testa.
86
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ggigne / giugno / june
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La Zitillàne
Successo di pubblico e tournèe hanno caratterizzato la rappresentazione de La Zitillàne,
l’ultimo lavoro di Gianluigi Delli Quadri e
dell’affiatatissima troupe che l’ha messo in
scena nella scorsa estate.
Imperniata sulla storia di una bisbetica nostrana, domata da un imbranato portalettere, la pièce ha avuto come interpreti Orietta
D’Aurizio, Luciano Marchesani, Gianluigi
Delli Quadri, Davide Delle Donne, Antonio
Del Roio, Giovanni Bixio, Anna Naglieri,
Roberta Naglieri, Carmela Camperchioli,
Laura Trovarelli, Saverio Naglieri, Giuseppe Del Prete, Pietro Bevilacqua, Pietro Di
Loreto, Fernando Valentini. Fanno parte
dello staff Chiara Vinciguerra, Piera Grassi, Pina Di Paolo, Paolo Altieri, M. Cristina
Colanzi, Peppino D’Ercole, Sigfrido Febbo.
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Ingredienti per 4 persone: gr 500 di fegato affettato di maiale,
gr 200 di rizza, 16 foglie d’alloro.
Procedimento: sciacquare il fegato, mettere sotto e sopra una foglia di alloro e avvolgere con un pezzo di rizza.
Oliare il tegame di cottura ed imbiondire uno spicchio d’aglio.
Posizionare le fette di fegato già preparate. Rigirare a mezza cottura le fette confezionate, aggiungere rosmarino. A cottura completata spruzzare un poco di grappa o centerbe.
87
ggigne / giugno / june
25ª summane
lunedì 14
Sande Zaccarëje
martedì 15
Sande Veite
mercoledì 16
Sand’Ureliane
giovedì 17
Sande Adolfe
venerdì 18
Sande Curnuelie
sabato 19
Sande Rumüalde
domenica 20
Sanda Micchelëine
9DVWHVLFKHVLIDQQRRQRUH
Alessandra Smerilli
Suor Alessandra Smerilli, nata a Vasto neanche tanto tempo fa, divide la vita tra la preghiera e l’impegno
universitario. Conseguita la Laurea in Economia Politica presso La Sapienza di Roma, col massimo dei voti e
con una tesi dedicata alle Reti bayesiane e teoria dei giochi,
Alessandra, Figlia di Maria Ausiliatrice, insegna presso la
Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione Auxilium, e
l’Università Cattolica di Roma.
Molti gli articoli e le pubblicazioni al suo attivo, tra cui
degni di menzione sono Benedetta economia (Roma, Città Nuova 2008); Homo oeconomicus? Dinamiche imprenditoriali in laboratorio (Bologna, Il Mulino 2007); Le
dinamiche della cooperazione: un modello evolutivo (Forlì,
AICCON Working Paper 2006); Comportamenti cooperativi e we-rationality (Roma, Mimeo-Università La Sapienza 2006); Teoria economica e relazioni interpersonali (Roma, Mimeo-Università La Sapienza 2003).
88
ggigne / giugno / june
I Carabinieri a Vasto
Ad assicurare la tenuta dello
Stato nato dal processo di unificazione contribuì certamente
il Corpo dei Carabinieri, che,
strutturato in 13 Legioni, si trasformò nel 1862 in Arma dei
Carabinieri Reali. Per l’Abruzzo venne costituita l’8ª Legione, con Divisioni a Chieti e a
L’Aquila e Compagnie, Tenenze,
Sezioni e Stazioni. La Divisione
a Chieti era così organizzata:
-Compagnia con Tenenza nel capoluogo e
Stazioni a Francavilla, Pescara, Manoppello.
-Tenenza di Chieti con Stazioni a Bucchianico, Casacanditella, Caramanico, Guardiagrele, S. Valentino, Tocco Casauria, Tollo.
-Tenenza di Lanciano con Stazioni a Casoli, Lama, Orsogna, Castelfrentano, Ortona,
Palena, S.Vito, Torricella, Villa S. Maria,
Borrello.
-Tenenza di Vasto, con Stazioni a S.Salvo,
Casalbordino, Scerni, Gissi, Celenza sul
Trigno, Carunchio, S.Buono. Una Sezione
ad Atessa, dipendente da Vasto, con Stazioni a Castiglione M. Marino, Bomba, Montazzoli, Paglieta.
L’originaria organizzazione dell’Arma nel
Chietino subì modifiche più avanti e Vasto
fu periodicamente Tenenza e Stazione sino
alla conclusione del 2° Conflitto Mondiale. Dai documenti risulta che nel 1952 era
Tenenza; nel 1963 Tenenza dipendente da
Lanciano; dal 1964 al 1975 Tenenza dipendente dal Comando provinciale; dal 1975
Compagnia. Nel cinquantennio1950-2010
si sono avvicendati al comando dei carabinieri di Vasto i seguenti ufficiali:
1950 - Cap. Sebastiano De Pascalis
1952/1955 - S.Ten. Stefano Basanisi
1956 - Ten. Vito Bonatesta
1960 - Ten. Ernesto Morabito
1962 -Ten. Cosimo Acquafredda
1967 -Ten. Antonio Prestamburgo
1968/1969 - Ten. Sebastiano Leotta
1970/1972 - Ten. Alfonso Venditti
1973/1974 - Cap. Andrea Venditti
1974 - Ten. Andrea Marasco
1975/1979 - Cap. Umberto Galgani
1980/1985 - Cap. Vincenzo Totaro
1986/1989 - Cap. Maurizio Ciolli
1989/1992 - Cap. Marco Poppi
1992/1996 - Cap. Salvatore Minniti
1996/2001 - Cap. Marco Zearo
2001/2004 - Cap. Massimiliano Maccaroni
2004 - Cap. Giuseppe Loschiavo.
Dal settembre dello scorso anno è stata assegnata alla Compagnia di Vasto il Ten.
Emanuela Cervellera, primo ufficiale di sesso
femminile in servizio a Vasto, che coadiuva
brillantemente il Cap. Loschiavo.
89
ggigne / giugno / june
26ª summane
lunedì 21
Sande Lujëgge
Punto di stella
martedì 22
Sande Paulëine
mercoledì 23
Sande Nazzarie
giovedì 24
Sande Giuuánne
Battešte
venerdì 25
Sande Hujerme
sabato 26
Sande Giuvuanne e Pavele
Amici d el lunario
Antonio De Rosa
90
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domenica 27
Sande Clemende
ggigne / giugno / june
Emeroteca
15 giugno 1950
Gli imputati di Lentella, interessante causa di estorsione.
Udienza del 26 maggio
Imputati: Paolini Cesario, Moro Cosimo, Zaccardi Amedeo, Sciascia Pierino e Di Iorio
Nicola, in stato di detenzione, tutti di Lentella, accusati di aver tentato di organizzare,
nonostante il divieto, una pubblica manifestazione nel trigesimo della morte dei due
poveri lavoratori uccisi in conflitto con la forza pubblica nel marzo scorso e per la cui
morte la C.G.I.L. aveva ordinato lo sciopero generale in tutta l’Italia. Inoltre gli imputati
Paolini e Sciascia per rispondere rispettivamente di abusiva detenzione di tritolo e di
cartucce. Collegio dei Giudici: dr. Florio Longo Presidente; dr. Gaetano Bosco e dr.
Bruto Cavacini giudici a latere; Procuratore della Repubblica: dr. Vittorio Santella. Alla
difesa la Camera del Lavoro, che ha avocato la tutela in giudizio degli odierni imputati,
allinea l’on. Silvio Paolucci, l’avv. Guido la Morgia del Foro di Lanciano e l’avv. Francesco
D’Ugo. La Corte ha assolto con formula piena gli imputati condannando il Paolini e lo
Sciascia per abusiva detenzione di esplosivi: pena sospesa [...].
L’ASSOCIAZIONE SPORTIVA “VOLO VASTO”
Costituita nel 1999, l’Associazione riunisce tutti gli appassionati del volo light ed ha sede in via
Incoronata, dove dispone di una aviosuperficie e di un hangar per la rimessa dei velivoli. Nel
corso della sua storia decennale ha visto via via incrementare il numero di soci, che oggi sono
47, di cui 22 piloti; ha dato il brevetto a 16 allievi, effettuando in totale ben 2500 ore di volo. Il
parco mezzi volanti è poi costituito da 6 aerei, 2 elicotteri. 2 deltaplani. Presidente del sodalizio
è Luigi Ciancaglini, vice presidente Paolo Montanaro, membri del direttivo Luigi Esposito,
Pasquale De Michele, Roberto Bruno, Donato Santini, Andrea Troiano.
91
lîjje / luglio / july
27ª summane
lunedì 28
Sand’Irené
martedì 29
San’Bitre e Pavele
Punto di stella
mercoledì 30
Sande ‘Nnuciénze
giovedì
1
venerdì
2
domenica
4
Sande Dumiziane
Sande Urbane
Madonne di li Grazie
sabato
3
Sande Tumuásse
Sanda Sabbette
Buon Compleanno
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lîjje / luglio / july
28ª summane
lunedì
5
martedì
6
mercoledì
7
giovedì
8
venerdì
9
Sanda Filummuéne
Sanda Maréjja Guràtte
Sanda Cláudie
Sand’Adriane
Sande Ggiste
sabato 10
Sanda Isabella
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In Città tutti lo conoscono come Giovanni
La Morte, un soprannome che si porta dalla prima gioventù, quando gli piaceva appunto sfidare
la Signora delle Tenebre a cavalcioni della moto.
La passione per le due ruote l’ha poi messa a
frutto avviando un’officina diventata punto di
ritrovo di centauri e aspiranti tali e fondando,
insieme agli amici delle prime scorribande, un
attivissimo Moto Club nel quale ha mosso i
primi passi e respirato i fumi delle più classiche
sgassate anche il giovanissimo Andrea Iannone.
Simpatico, ancorchè asciutto e spesso salace nelle sue esternazioni, generoso e sempre disponibile con i giovani soprattutto, Giovanni D’Ermilio
è un personaggio al quale non si può che voler
bene.
94
domenica 11
Sande Bbenedàtte
Vecchi
fusti
lîjje / luglio / july
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MFNQSTRJIN2NRNpÈ)N*LNINT
Il nome di Mimì Di Egidio è indissolubilmente legato all’evoluzione delle forme
di scrittura e di comunicazione nel nostro
comprensorio. Proveniente da Teramo insieme alla consorte Italia, Mimì avviò negli
anni Cinquanta a Vasto un fiorente commercio di articoli della Olivetti, macchine
da scrivere e calcolatori in modo particolare, di cui rifornì per oltre trent’anni uffici pubblici e privati. Imprenditore serio e
preparato, impegnato in molteplici attività
sociali e culturali, ha lasciato un ottimo ricordo di sé in quanti – e sono tantissimihanno avuto l’occasione di conoscerlo.
Nella foto lo vediamo giovanissimo, mentre
presenta nell’aula del Consiglio Comunale
un nuovo apparecchio, presumibilmente
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una telescrivente, alle autorità comunali. Si
riconoscono accanto a lui Idiano Andreini
e il sindaco Olindo Rocchio.
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95
lîjje / luglio / july
29ª summane
lunedì 12
Sande Furtunüate
martedì 13
Sande ‘Rreiche
Punto di stella
mercoledì 14
Sande Camélle
giovedì 15
Sande Bbonavendïre
venerdì 16
La Madonna
de lu Cármene
sabato 17
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Sande Cirille
96
domenica 18
Sanda Marëine
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È stata una figura storica del calcio vastese. Tecnica e rapidità facevano di lui un attaccante completo e temuto. In venti anni di attività ha realizzato 214 gol. Catturato
dalle bellezze locali, in primis da Imelda, la donna che sarebbe diventata sua moglie,
si stabilì a Vasto, mettendo a disposizione le sue non comuni doti ed esperienze in
favore dei giovani. Nelle foto lo vediamo con altre glorie del calcio vastese: Della
Penna, Fiore II, Fiore I e il massaggiatore Raffaele Smargiassi.
lîjje / luglio / july
Emeroteca
15 luglio 1950
All’On. Compartimento delle Ferrovie dello Stato – Ancona
1. Fermata dei direttissimi 450 e 451 e del rapido 624 almeno limitatamente al periodo
estivo e in considerazione della importanza nazionale della Mostra Palizziana;
2. Riparazione del recinto ferroviario dal ponte alla stazione;
3. Sistemazione del piazzale esterno della stazione;
4. Pensilina per i sigg. viaggiatori (per quelli almeno, che pagano il biglietto);
5. Telefono alla Stazione.
Alla Direzione Prov. delle Poste – Chieti
1. Una distribuzione mattutina della corrispondenza durante i giorni festivi;
2. Il regolare servizio di spedizione delle lettere “espresso” durante i giorni festivi.
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Il richiamo tutto brasilero è puramente casuale, in quanto il nome deriva dall’associazione
delle prime lettere dei cognomi dei proprietari Baiocco e Jacovitti, ma il clima che si respira
è proprio tropicale. Chi vi entra viene immediatamente travolto e coinvolto dall’alta tensione della musica, del ballo, dell’allegria e dalla bellezza di questo locale tra i più noti della
costa adriatica.
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Ingredienti per 4 persone: gr. 500 di cavatelli freschi,
gr. 500 di gamberetti, gr. 500 di pomodori pelati.
Procedimento: Sciacquare i gamberetti, saltarli in tegame con olio d’oliva e aggiungere mezzo chilo di
pelati. Far cuocere per 20 minuti.
A parte, in acqua salata, lessare i cavatelli e affogarli
nel sugo con gamberetti. Aggiungere un po’ di piccante e gustare con un buon bicchiere di trebbiano.
97
lîjje / luglio / july
lunedì 19
Sand’Arsenie
martedì 20
Sand’Aurelie
mercoledì 21
Sande Claudie
giovedì 22
Sanda Maréjja
Matalene
venerdì 23
Sanda Bbréggede
Punto di stella
sabato 24
Sanda Cristëine
L’Icona
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Sono almeno quattro le generazioni
di studenti che hanno appreso, chi
più chi meno, nozioni di matematica
e fisica dalla professoressa Clelia
Melle. Docente nei licei cittadini, si
è fatta apprezzare per la forte carica
umana, per la simpatia, la serietà e la
dedizione materna all’insegnamento
ed alla scuola. La vediamo nella foto,
scattata nel giugno del 1968, insieme
ai suoi allievi della sezione A del
primo Liceo “L.V. Pudente”. Intorno
a Lei, da sinistra Michele Carmenini,
Antonello Longo, Giancarlo Vicino,
Pino Bacceli, Peppino Mariotti e
Peppino Tagliente.
98
domenica 25
Sande Giàcheme
lîjje / luglio / july
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Pochi, al momento della firma del gemellaggio tra Vasto e Perth,
riuscirono a capire l’importanza di quell’evento fortemente
voluto da Silvio Petroro. A distanza di un ventennio, tuttavia, la
considerazione intorno ad esso è diventata pressocchè unanime,
tanti sono stati gli effetti positivi e le ricadute benefiche che ha
provocato, rafforzando il legame dei tantissimi vastesi emigrati
in Australia con il paese d’origine, segnalando il notevole
contributo che essi hanno dato allo sviluppo del West Australia
e coinvolgendo i giovani delle due città in riuscitissimi scambi
culturali. A rimarcarne l’importanza è stato l’anno scorso, nella
ricorrenza dello storico evento, la visita del sindaco di Perth Lisa Scaffidi, la quale ha voluto
anche portare a L’Aquila terremotata un segno tangibile di solidarietà.
Un Matrimonio tutto d’oro
Di Lidia Di Bussolo lu Lunarie ha già scritto e
del suo appassionato legame con Vasto, che non
s’è mai affievolito, nonostante la maggior parte
della sua esistenza l’abbia trascorsa a Roma. Un
avvenimento assolutamente straordinario, quale
quello delle sue nozze d’oro con l’amato Alberto
Picchi, festeggiato il 25 ottobre dell’anno scorso
insieme ai suoi cari e alle adorate nipotine, non
poteva non essere menzionato su queste pagine.
Accompagnato da una bella fotografia dei due
“sposini” e da tanti cari e sinceri auguri.
99
ahâšte / agosto / august
31ª summane
lunedì 26
Sand’Anne
e Giuvuacchëine
martedì 27
Sande Celestëine
mercoledì 28
Sanda Serene
giovedì 29
Sanda Marte
venerdì 30
Sanda Biatrëice
Punto di stella
sabato 31
Sande ‘Gnazie
domenica
Buon Compleanno
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100
1
Sande ‘Liffanze
101
ahâšte / agosto / august
32ª summane
lunedì
2
martedì
3
mercoledì
4
giovedì
5
venerdì
6
domenica
8
Sand’Usebbie
Sanda Lèdie
Sande Giuvuanne
Sand’Osvalde
Sand’Uttaviane
sabato
7
Sande Caddane
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Michele Scafetta
Michele Scafetta è nato a Vasto nel 1934.
Emigrato in Germania, lavora per oltre
vent’anni alle dipendenze del famoso laboratorio
della Musik Alexander, azienda leader nella
produzione di strumenti musicali a fiato in
ottone da più di due secoli, conseguendo il
diploma di costruttore di “fiati”.
Rientrato in Italia nel 1982, si stabilisce a
Francavilla al Mare, ove avvia un’attività di
produzione e riparazione di trombe, tromboni,
corni, filicorni, creando pezzi davvero unici e
richiestissimi. Tra i clienti di questo autentico
“artiere” figurano professori delle più famose
orchestre sinfoniche, come Santa Cecilia e Rai.
102
Sande Ddumuéneche
ahâšte / agosto / august
I sessant’anni del processo Fioresi
di Luigi Murolo
È ancora sconosciuta in città la storia del suo più
importante processo politico (l’anno è il 1950). Non
vi è alcuna ragionata informazione sul rapporto tra
questa vicenda e l’attività della sezione di corte d’Assise
di Vasto che ha operato per solo un anno e due mesi
(dal 15 luglio 1950 al 13 settembre 1951). In realtà,
di tale fatto si ha un’unica notizia locale sul periodico
“Histonium” del 31 luglio 1950 che, però, affronta la
questione come se si trattasse di un importante tema
criminale e non politico-resistenziale (si tratta, infatti,
dei collaborazionisti che hanno favorito l’eccidio di Colle Pineta a Pescara avvenuto l’11 febbraio
1944). L’anonimo articolista non solo tace il contenuto del dibattimento ma attribuisce a un
interessamento dell’allora on. Spataro l’istituzione della Corte d’Assise, non sapendo che essa
viene stabilita per legittima suspicione nei confronti della sede naturale (si tratta di una sezione
speciale). In altre parole, ritenendo la città estranea al circuito resistenziale (e ai conseguenti
problemi di ordine politico e pubblico che il processo avrebbe trascinato con sé), essa viene
scelta per ospitare una sezione speciale della Corte d’Assise di Lanciano che viene ubicata a
Palazzo d’Avalos.
La Corte, in buona sostanza, deve giudicare il collaborazionismo di Mario Fioresi a
Chieti (insieme con Giuseppe D’Intino, Luigi Rossi, Giuseppe Girgenti) e del suo ruolo
nell’individuazione, cattura e tortura di tredici partigiani e di averli consegnati ai tedeschi (che
ne avrebbero fucilati nove) oltre ad altri due partigiani che, con le stesse modalità, avrebbero
seguito analoga sorte. Fioresi & C. sono altresì imputati di violenze private e sequestri illegali
di merci, rapina, estorsione, malversazione continua. La corte (presidente Barresi, cons. a latere
Pollo Poesio. Il procuratore è Sclafani), con sentenza del 2 settembre 1950, condanna Mario
Fioresi all’ergastolo, all’interdizione legale, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, alla
perdita di patria potestà e alla capacità di testare; Giuseppe D’Intino a 21 anni di reclusione,
all’interdizione legale per la durata della pena e a tre anni di libertà vigilata. Rossi è scarcerato,
Girgenti assolto. Sulla base della cosiddetta amnistia Togliatti, la corte dichiara per Fioresi la
commutazione dell’ergastolo in 30 anni, di cui condonati 11; per D’Intino, dichiara condonati
15 anni.
Ora, ciò che stupisce di tale vicenda, è la sua radicale estraneità alla storia politico-sociale della
città. Del fatto che nessuno ne abbia parlato: nemmeno le cronache dell’epoca. La rimozione
della Seconda guerra mondiale – e di tutto ciò che a essa è connessa (ivi compresa l’esperienza
resistenziale) – continua a essere il vero refrain del Novecento vastese.
Fett’ e Fettarille
Dialoghi
Davanti all’ufficio delle tasse un poveretto ha appena fatto un versamento:
- Ti mmì’- commenta sconsolato - je m’aje rotte la schìne e adàdde fanno l’arte de Cajàsse:
màgnene, bbàvene e vànn’a spàsse.
103
ahâšte / agosto / august
33ª summane
lunedì
9
Sande Rumüane
martedì 10
Sande Lurenze
mercoledì 11
Sanda Chiare
giovedì 12
Sand’Erculüane
venerdì 13
Sand’Ippolete
Punto di stella
sabato 14
Sande Massemiliane
domenica 15
L’Assunziane
de Sanda Maréjje
Amici d el lunario
Lucia Martone
104
È una forza della natura. Classe 1914, Lucia
Martone concentra in sé la memoria di un secolo. Energica, lucida, dal passo sicuro, dalla
vivida intelligenza discute con il suo interlocutore di tutto ciò che è accaduto in città nel corso
di un secolo. Persone e luoghi trovano nei suoi
racconti l’ aura e il fascino perduto dei primi
decenni del Novecento. Il piccolo mondo antico
di donna Lucia è quello della famiglia borghese che vive di commercio alla nuova Corsea (da
poco realizzata), che da solo qualche anno ha
conosciuto la lucia lëttre (luce elettrica), che dovrà attendere il 1926 per vedere
piazza Rossetti, che non ha radio e che dovrà apprendere da qualche “gazzetta” la
notizia sull’attentato di Sarajevo. È il mondo di “don” e “donna” che, dal remoto
Ottocento, trasmetterà ancora per qualche tempo il senso delle buone maniere.
Donna Lucia è l’ultimo lucido legame con quel microcosmo. Un augurio sentito,
perché, ne continui a testimoniare la voce.
ahâšte / agosto / august
M’aricorde
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Piazza Verdi, ancor oggi viene indicata come “Shangay”, un nome che evoca il tempo in
cui, attraversata dalla Statale 16, era un frenetico centro di traffico commerciale, veicolare
(e di contrabbando). Qui nel maggio 1960 viene inaugurata l’autofficina Catania-Scafetta,
i cui titolari Salvatore e Benito assumono la responsabilità anche del pronto soccorso ACI.
Per tutto il decennio successivo l’attività si avvale del supporto tecnico di una Jeep statunitense, utilizzata dagli americani nella guerra di Corea. La foto immortala lo staff tecnico
al completo con i titolari affiancati dagli aiutanti apprendisti Cesarino Scafetta e Donato
Minnucci. All’estrema sinistra l’amico Pauluccie lu varvire.
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Ingredienti per 4 persone: 2 rotoli di pasta sfoglia
Procedimento: spennellare sulla pasta sfoglia un sugo
per ragù o alla “bolognese”, sovrapporre uno strato di
prosciutto cotto, formaggio parmigiano grattugiato e
sottilette. Ripiegare a portafoglio e quindi schiacciare
i bordi per imprigionare il contenuto. Spennellare la
sacca con tuorlo d’uova ed infornare con una teglia di
cottura per 20 minuti a 160°.
105
ahâšte / agosto / august
34ª summane
lunedì 16
Sande Rocche
martedì 17
Sande Settëmie
mercoledì 18
Sand’Elene
giovedì 19
Sanda Sare
venerdì 20
Sande Bernarde
sabato 21
Sande Fabbrézie
domenica 22
Sanda Maréjje Riggëine
3HUVRQDJJL
'RPHQLFR6PHULOOL
Fossero stati contemporanei, avremmo potuto presumere che Domenico Smerilli sia stato il vero ispiratore
del Figaro di Gioacchino Rossini. Non certo per la capigliatura fluente, che “il nostro” in realtà ha perso sin
dalla giovinezza, ma per essere stato, prima della meritata pensione, l’autentico “factotum della città”.
In altre parole colui che ha fatto tutto e si è fatto carico di tutto per servire al meglio la
sua città. Fedele all’Istituzione piuttosto che alla politica, ligio ai doveri di dirigente invece che ai voleri dei sindaci, ha attraversato la storia del Comune negli ultimi quarant’anni
collaborando con amministratori di diverso segno, da Silvio Ciccarone a Peppino Tagliente, sempre con lealtà e con profitto. Perfettamente consapevole che il destinatario
vero del suo impegno era innanzitutto il cittadino.
106
ahâšte / agosto / august
Emeroteca
Ferragosto Vastese
31 Agosto 1950
12 Agosto: ore 10. Spari fragorosi, suono di campane e marce delle bande di Atri e di Vasto
salutano l’apertura del Ferragosto [...] ore 20. Nella Piazza L.V. Pudente [...] le bande di Atri
diretta dal m.o Marincola e di Vasto diretta dal m.o Polsi eseguono scelta musica operistica,
13 Agosto: ore 9 [...] Nella Chiesa di S. Pietro don Salvatore Pepe commemora il quadro
di Filippo Palizzi “Ecce Agnus Dei [...] la Schola Cantorum diretta dal concittadino m.o
Antonio Zaccardi ha eseguito musiche del Palestrina e del Perosi. ore 11. S. E. Spataro [...]
taglia il nastro della nuova strada Via Vittorio Veneto, variante della Statale Adriatica n. 16.
Successivamente il Ministro Spataro si reca acclamatissimo nel Politeama Ruzzi [...] dove
l’avv. Mattia Limoncelli, principe del Foro di Napoli, commemora [...] Filippo Palizzi. Indi
si passa nel Palazzo Scolastico di Piazza Rossetti per la inaugurazione della Mostra Palizziana.
ore 17,30 [...] verso l’una di notte si assiste ai fuochi d’artificio del valente artista cav. Ernesto
D’Addario di Francavilla.
14 Agosto: ore 10. Le torri delle città suonano giulive il martirologio in onore di Maria SS.
Assunta in Cielo tra spari e musiche. ore11. A Punta Penna: primo convegno di industriali
per lo sviluppo di Punta Penna: presiede S. E. il Ministro Spataro. ore 17. Solenne processione
venticinquennale di S. Pietro Apostolo [...]
15 Agosto: Messe nella Chiesa di S. Maria Maggiore a celebrazione di Maria SS. Assunta in
Cielo [...] il V. Parroco don Nicola Di Clemente annunzia ai fedeli che il Santo Padre Pio
XII proclamerà il 1 novembre, festa di Tutti i Santi, il dogma dell’Assunzione di Maria SS..
A sera musiche in Piazza e secondo fuoco artificiale del cav. Ernesto D’Addario.
16 Agosto: Si rinnova la tradizionale fiera di S. Rocco e si fanno acquisti di serque d’agli e di
cipolle per la provvista di casa, di campanelli e di altri minuscoli oggetti casalinghi di creta
per la gioia dei ragazzi e delle piccine [...] Corse ciclistiche all’Aragona [...].
Azienda Aut. Soggiorno Cura e Turismo
Nel pomeriggio del 13 agosto S. E. il Ministro Spataro ha inaugurato la sede dell’Azienda
Aut. Soggiorno Cura e Turismo. L’importante ufficio di Piazza del Popolo, su progetto
dell’arch. Sig.na Serena Boselli di Roma.
Fett’ e Fettarille
Numeri al Lotto
Ciccillo ha il vizio di giocare al Lotto. Da anni insegue il sogno d’avere qualche numero e
d’azzeccare un ambo secco sulla ruota di Bari. – Accuscë nin fatéje cchî – s’andava ripetendo
ogni settimana. Finalmente una notte gli appare la benedett’alme di zì Ggiusèppe e Ciccillo,
che aveva tanto sperato in quel momento, gli domanda nel sonno: -damme dù’ nnìmmere,
dù’ nnìmmere soltande… Ma lo spirito di zio Giuseppe, insensibile alla supplica, gli risponde
secco: V’a fatijé.
107
ahâšte / agosto / august
35ª summane
lunedì 23
Sanda Réuse
martedì 24
Sande Bartlummué
mercoledì 25
Sanda Lucille
giovedì 26
Sande ‘Lessandre
venerdì 27
Sanda Mòneche
sabato 28
Sande ‘Hušteine
domenica 29
Sanda Candede
Ufficiale gentiluomo ed artista
Come si conviene ad un perfetto
ufficiale e gentiluomo e a conclusione di una lunga carriera in
uniforme, il comandante Evandro
Sigismondi è rientrato nei ranghi
con discrezione e senza rimpianto, con l’intima consapevolezza
di aver adempiuto sino in fondo
ai suoi doveri. Il futuro gli riserverà però certamente nuove soddisfazioni, ma stavolta sul piano
artistico. Armato di apparecchio
fotografico, è continuamente alla
ricerca di nuove vedute di Vasto
e, come si può desumere da quelle
che pubblichiamo in questa edizione del Lunario, di scorci inediti ed originali con risultati assolutamente apprezzabili.
108
ahâšte / agosto / august
M’aricorde
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La dove c’era... ora c’è il Comune.
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Dino e Nella Cieri, oltre alla gestione della rivendita di
frutta e verdura, si cimentano nell’“Art-fruit” creando
piccoli capolavori. Cocomeri incisi che sembrano lavori
di ricamo ed uncinetto, come facevano le nonne al telaio
per impreziosire tovaglie e corredi, ananas che diventano
creste di gallo, uccelli esotici, pappagalli in gabbia, creazioni
floreali con fragole, carote, ciliege, giuggiole, susine, meloni,
pesche e tutto ciò che orbita intorno al pianeta frutta.
109
settèmbre / settembre / september
36ª summane
lunedì 30
Sanda Sabbëine
martedì 31
Sande Marëine
mercoledì
1
giovedì
2
venerdì
3
domenica
5
Sand’Eggedie
Sande ‘Lpedie
Sande Durutué
sabato
4
Sanda Rosalie
Sanda Riggëine
Buon Compleanno
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111
settèmbre / settembre / september
37ª summane
lunedì
6
martedì
7
mercoledì
8
giovedì
9
Sanda Eve
Sande Sticchenicchje
Cand’è nate
Sanda Maréjje
Sanda Sarafëine
venerdì 10
Sanda Nichëule
da Tulundëine
sabato 11
Sanda Ggiacënde
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Da giovane, per il successo che riportava,
(immaginate con chi?) lo chiamavano “Antoine le
beau”. Adesso è per tutti “il professore”. Antonio
Menna, pardon il professor Antonio Menna, è
popolarissimo in tutte le fasce generazionali.
Lo conoscono i coetanei; gli allievi che ha
avuto in più di trent’anni di insegnamento; i
giovani preparati nelle varie specialità sportive,
dal nuoto alla pallacanestro, alla pallavolo; gli
amici che hanno avuto la fortuna di averlo
come commensale e come cuoco, ancor più se
impegnato nella preparazione di un brodetto
di pesce alla vastese. Affabulatore simpatico
ed accattivante, elegante nei modi, curato
nell’abbigliamento, professionale e competente
come pochi nel suo lavoro, è un vastese verace
che ama, riamato, la sua città.
112
domenica 12
Sande Guide
Vecchi
fusti
settèmbre / settembre / september
La Leva Fascista
Immagini di Vasto in camicia nera, di gerarchi in orbace, di Figli della lupa, di
Giovani Italiane e di Avanguardisti. Il Regime accompagnava i giovani mediante l’ausilio delle organizzazioni dell’Opera Maternità
ed Infanzia e della Gioventù Italiana del Littorio. Qui
accanto tre immagini tratte dall’album di quel tempo.
La prima scattata dinanzi alla sede dell’Antitubercolare in corso Mazzini, la
seconda in occasione di un
saggio ginnico in preparazione della visita del re a
Francavilla al Mare, ove in
prima fila si riconosce Michele Raimondi. L’ultima,
scattata a Roma durante il
Concorso Dux del 1931, ritrae la squadra vastese che
vinse l’incontro. Nel gruppo dei giovani si riconoscono Pietro Mariani, tenente
della Milizia e comandante, Giuseppe Muzii, capo
squadra, Giuseppe Baccalà, Cesario Bottari, Alberto Cancellieri, Alfredo Celenza, Donetro De Fanis,
Luigi De Filippis, Fulvio
D’Ercole, Michele Galante, Antonio La Verghetta,
Ugo Lazzaro, Ernani Petrini, Giosaffatte Pietrocola, Francesco Menna, Antonio Muratore, Antonio
Santarelli, Mario Spadaccini, Angelo Turilli.
113
settèmbre / settembre / september
38ª summane
lunedì 13
Sande Lebborie
martedì 14
Sande Crescenze
mercoledì 15
La Madonne
de le Sette Dilïure
giovedì 16
Sande Cipriane
venerdì 17
Sande Robberte
sabato 18
Sanda Sufuëje
Premio
San
Michele
2009
I premiati: Renato Cannarsa, Pietro Bontempo,
Mons. Pietro Santoro, Bruno D’Adamo, Regalino
Iannone per Andrea e Edoardo Suriani al pianoforte.
114
domenica 19
Sande Gennere
settèmbre / settembre / september
Emeroteca
15 Settembre 1950
Quattro chiacchiere in famiglia (qui come altrove)
Acqua. Parliamo dell’acqua, che c’è attualmente sia pure in distribuzione ridotta. Anzitutto
l’erogazione mattutina del prezioso elemento comincia troppo tardi. Beati quelli, che possono
aver l’agio di alzarsi alle otto [...]
Acquedotto. Cominciano le dolenti note [...] cominciano già i primi guasti e siamo ai
primi di settembre. Quali sorprese graditissime ci riserverà l’inverno prossimo? E come si è
verificato la mattina del 7, bisognerà costringere i cittadini a far la coda al tubo del lavatoio
o ad attingere acqua alla vecchia fontana dislocata a Piazza Barbacani, la discussa acqua delle
“Luci” [...]
Luce [...]Il nuovo impianto realizzato dalla nostra Amministrazione è una gran bella cosa e
gliene diamo ampia testimonianza; ma la luce (e questa ormai non più colpa della guerra,
ma colpa dell’UNES) ha cominciato alle prime pioggette di settembre a prendere la via del
buio [...]
Telefono. Pronto chi parla? E chi ti risponde! Siccome non sei un tecnico, provi e riprovi
ostinatamente, finché qualcuno t’avverte: “Ma non vedi che l’apparecchio è isolato?”.
Quel giorno che forse hai più fretta, tutti gli apparecchi sono isolati, così, d’incanto. E, per
associazione di idee, pensi allo splendido isolamento inglese…ma la storia non è un telefono,
pur essendovi la storia del telefono. [...]
Che ne dice la T. I. M. O. di questi piccoli inconvenienti? [...]
Sport. La stagione estiva è stata propizia al risveglio dello sport vecchio e nuovo [...] Abbiamo
avuto varie simpatiche manifestazioni, alle quali ha concorso con entusiasmo anche la
numerosa colonia dei villeggianti, coordinata egregiamente dall’Azienda di Soggiorno
e Turismo. “Il Tempo”, quotidiano di Roma, rappresentato a Vasto dal dr. A. Cianci, ha
organizzato durante le feste di “Stella Maris” la gara natatoria “Ondine e Sirenette” inquadrata
nella I Leva Nazionale di Nuoto Femminile. Le rispettive categorie sono state vinte dalla
giovanissima Rosa Ruzzi di Vasto Marina e dalla sig.na Lia Sclafani di Aquila, ospite della
nostra spiaggia. [...]
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)$*,2/,&2==((6('$12
Ingredienti per 4 persone: gr. 400 di fagioli borlotti precotti,
gr. 500 di pomodori pelati, kg. 3 di cozze, una costa di
sedano.
Procedimento: cucinare i pomodori pelati e aggiungere i
borlotti ed un bicchiere d’olio d’oliva. A parte lavare e sgusciare le cozze. Versarle nel tegame con pomodoro e fagioli,
aggiungere un mezzo bicchiere dell’acqua filtrata delle cozze. Servire aggiungendo pezzetti di sedano.
115
settèmbre / settembre / september
39ª summane
lunedì 20
Sanda ‘Usebbie
martedì 21
Sande Mattè
mercoledì 22
Sande Maurëzie
giovedì 23
Sande Lëine
venerdì 24
Sande Pacëfeche
sabato 25
Sande Sérge
L’Icona
Sande Coseme
e Damïane
0DULR6DFFKHWWL
Intellettuale di prim’ordine, attivamente impegnato nella cultura, nella
scuola e nella politica, ha certamente
lasciato un segno nella vita cittadina. Docente di filosofia e poi preside
dell’Istituto Magistrale “Romualdo
Pantini”, è stato anche commissario
prefettizio con funzioni di sindaco
negli anni dell’occupazione e del primo dopoguerra. È stato anche presidente della Società di Storia Patria ed
ha lasciato numerosi scritti di storia
e di filosofia, questi ultimi caratterizzati da una convinta adesione agli
ideali del liberalismo ed alle teorie di
Benedetto Croce.
116
domenica 26
settèmbre / settembre / september
1930 Vastesi in partenza per la Germania.
Da destra, dopo il marinaio “Pascarille”,
Nicola Di Rosso, Peppino Raimondi e
Nicola Reale
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Aprile 1926. Emigranti vastesi sul ponte
della nave “Cristoforo Colombo” in partenza da Napoli per New York. Dall’alto da sinistra: Spadaccini Giovanni che
sostiene il figlio, Di Lello Gaetano e Di
Foglio Giovanni, La Verghetta Domenico e Treviso Antonio, Di Sciorno Luigi e
Marrone Nicola.
117
uttabbre / ottobre / october
lunedì 27
Sande Terrenzie
martedì 28
Sande Fauste
mercoledì 29
Sande Micchéle
Patrone de lu Uašte
giovedì 30
Sande Gelòrme
venerdì
1
domenica
3
Sanda Trisëine
de Ggisì
sabato
2
Sande Remegie
Sande Mudešte
Punto di stella
Buon Compleanno
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118
119
uttabbre / ottobre / october
41ª summane
lunedì
4
martedì
5
mercoledì
6
giovedì
7
venerdì
8
Sande Frangische
Sande Sande
Sande Brune
la Madonne
de lu Rusuarie
Sande Scimàune
sabato
9
Sanda Sare
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1LQR'µ$QQXQ]LR
A lui si deve la rinascita della Congregazione della
Spina e del Gonfalone, dopo anni di inattività ed
addirittura d’oblio. Grazie a lui, giustamente chiamato
a diventarne il Priore, la Congregazione è anzi cresciuta
per numero di confratelli e per importanza, assurgendo
a ruolo di modello per altre congreghe sia dentro che
fuori Vasto.
L’esperienza più esaltante l’ha vissuta e fatta vivere
ai confratelli in occasione del trasferimento della
Sacra Spina a Perth e delle solenni celebrazioni che
hanno accompagnato questo avvenimento, ideato
ed organizzato insieme a Silvio Petroro, che rimarrà
certamente memorabile.
120
domenica 10
Sande Ciatté
uttabbre / ottobre / october
I vini bene d e t ti da San Michele
La cooperativa “S. Michele Arcangelo” fu
costituita il 20 marzo 1962 da 60 soci. Il
C.d.A. elesse Sabatino Ciffolilli presidente,
Nicola Zinni vice e consiglieri Nicola Scè,
Giovanni La Palombara, Giovanni La Palombara, Vincenzo, Michele e Giuseppe
Del Borrello. Nei primi dieci anni la cooperativa svolse attività mutualistica nel settore
cerealicolo per diventare azienda vitivinicola nel 1972, allorchè i fratelli Tommaso,
Nicola, Francesco ed Antonio Nocciolino
cedettero 3 ettari di terreno per realizzare
l’attuale struttura enologica.
L’attuale C.d.A., presieduto dal prof. An-
tonio Nocciolino, ha dato impulso alla cooperativa che oggi imbottiglia Montepulciano, Cerasuolo, Trebbiano, Chardonnay,
Falanghina. avvalendosi dei tecnici Romeo
Taraborrelli e Manuel Barbone. Tra i soci
fondatori la famiglia Del Borrello di C.da
Fontefico con Nicola
88 anni e Pasquale
81, può essere indicata tra le più rappresentative
della
compagine sociale.
Nelle foto i fratelli Nicola e Pasquale Del Borrello
Li signùre cambe péuche pe’ la troppa carne che
magnene e li cafîne pe’ lu troppe véine che si vávene
Canda te dà’ mbriacà’, mbriàchete di vine bbéune!
121
uttabbre / ottobre / october
42ª summane
lunedì 11
Sande Sandëine
martedì 12
Sande Serafëine
mercoledì 13
Sande ‘Duarde
giovedì 14
Sanda Furtunüate
venerdì 15
Sanda Trèse
sabato 16
domenica 17
Sande Ruduolfe
P
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Sanda Marecarëite
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ʡXʋQʤɔʤɔKʋʜQɛYɼʙXWɛȩʑȸɏ 122
uttabbre / ottobre / october
I 50 anni del Distaccamento deiVVFF
Il 12 ottobre dell’anno scorso s’è celebrato il 50° anniversario
dell’istituzione del distaccamento dei Vigili del Fuoco a Vasto.
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Nel corso di questi dieci lustri l’attività del Distaccamento
57
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s’è caratterizzata per un’infinita serie di interventi a tutela
0(1
dell’incolumità dei cittadini del comprensorio del vastese.
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Frane, alluvioni, nevicate, incendi, sono stati il teatro entro
il quale il nostro WFD (per dirla all’americana, “Wast Fire
Department”) si sono sempre mossi con coraggio, sprezzo del
pericolo e senso della solidarietà civile, con unanime apprezzamento da parte delle
nostre popolazioni.
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Ingredienti per 4 persone: gr. 500 di pennette, 4 sgombri, 1 cipolla.
Procedimento: imbiondire la cipolla affettata. A parte
pulire, deliscare e ridurre in filetti gli sgombri da aggiungere alla cipolla imbiondita.
Aggiungere gr. 250 di pomodoro e cucinare a fuoco
lento per quindici minuti. A parte lessare in acqua salata le pennette e dopo la cottura versarle nella padella
per amalgamare tutti gli ingredienti. Spolverare con
pecorino o parmigiano.
123
uttabbre / ottobre / october
43ª summane
lunedì 18
Sande Lìuche
martedì 19
Sanda Lauratte
mercoledì 20
Sanda ‘Delëine
giovedì 21
Sand’Ursulëine
venerdì 22
Sande Dunüate
sabato 23
Sande Giuvuanne
de Capeštrane
Amici d el lunario
Franco Scarano
124
Chi non conosce Franco Scarano o
non è entrato almeno una volta nel
suo accorsato negozio di abbigliamento alzi la mano.
Erede di una già avviata attività nello stesso settore commerciale creata
negli anni Quaranta dal papà Alfredo, Franco le ha impresso, ancora
trentenne, un impulso notevole, riuscendo ad interpretare le tendenze ed
i gusti dei giovani soprattutto, per i
quali il suo atelier di piazza Rossetti
è diventato un punto di riferimento.
Impegnato anche in altre attività, è
oggi senza alcun dubbio uno dei più
attivi e preparati imprenditori cittadini.
domenica 24
Sande Raffajele
uttabbre / ottobre / october
La moto, una passione che viene da lontano
1939, Palazzo d’Avalos. Raduno di motociclisti. In sella A. Varrone e Quirino Palazzo.
Michele Frangione è l’autista del pulman, tra la folla il ramaio Luigi Santarelli, don Ciccio
Pomponio in pantaloni alla zuava e cappella da alpino, Francesco Muratore Mmasciate col
braccio teso nel saluto romano e l’armatore Michele Ronzitti.
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Ingredienti per 4 persone:
Kg. 1 di interiora di agnello, gr. 500 di budelline
di agnello, rametti di rosmarino.
Procedimento: sciacquare le budelline e assaporare
la carne con sale e limone. Legare con le budelline pezzetti di interiora ai rametti di rosmarino.
In una padella rosolare un aglio e aggiungere i
torcinelli, spruzzare con vino rosso e dopo qualche minuto aggiungere gr. 300 di pelati. Completare la cottura a fuoco lento ed infine mettere
un pizzico di piccante.
125
nnuvembre / novembre / november
44ª summane
lunedì 25
Sanda Grazie
martedì 26
Sand’Umbüerte
mercoledì 27
Sande Crispëine
giovedì 28
Sande Taddè
venerdì 29
Sand’Unurüate
sabato 30
Sanda Duruté
domenica 31
Sande Quindëine
Buon Compleanno
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127
nnuvembre / novembre / november
45ª summane
lunedì
1
martedì
2
mercoledì
3
giovedì
4
venerdì
5
domenica
7
Tutte li Sende
L’Alme di li Murte
Sande ‘Ggisarie
Sande Carle
Burrumué
Sande Giude
sabato
6
Sande Faušte
Sand’Ernešte
LaSorte
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128
nnuvembre / novembre / november
I dispersi vastesi in Russia
Non stona in questo Lunario richiamare alla memoria dei
lettori i nomi dei soldati vastesi dispersi in Russia, durante
la Seconda Guerra Mondiale. I dati sono tratti da una
pubblicazione che riporta gli elenchi alfabetici esposti al
pubblico nella Cripta del Tempio Nazionale Sacrario di
Cargnacco (nella foto) e ci fa piacere ricordare a questo
proposito che del recupero delle salme dei morti in Russia
si occupò il gen. Nicola Santini, come comandante
dell’apposito ufficio presso il Ministero della Difesa.
Sold. BRAJ Vincenzo 1920 ignoto il reggimento.
Sold. BRAJ (*) Vincenzo 1917 ignoto il reggimento.
Sold. BUONTEMPO Pietro 1918 ignoto il reggimento.
Sold. D’ALESSIO Giuseppe 1914 - 81° Rgt. Ftr.
Sold. DEL CASALE Domenico ignoto l’anno di nascita 1° Rgt. Art. Alp.
Sold. LA PALOMBARA Nicola 1915 - 6° Rgt.
Sold. MOLINO Michele 1921- 6° Rgt. Bersaglieri.
Sold. MENNA Rocco 1914 - 3° Rgt. Bersaglieri.
Sold. MENNA Rocco ignoto anno di nascita e reggimento.
Sold. NAPOLITANO Luigi 1912 - 30° Rgt. Art.
Caporale Magg. ROSELLI Luigi 1918 - 3° Rgt. Art. Alp.
Sold. ROSELLI (*) Luigi 1918 ignoto il reggimento.
Sold. SILVESTRI Nicola 1922 - 90 Rgt. Ftr.
Sold. SMARGIASSI Michele 1920 ignoto reggimento.
Sold. SMARGIASSI (*) Michele 1921 ignoto reggimento.
Serg.Magg. VITELLI Nicola 1920 - 3° Rgt. Ftr.
(*) vanno verificati poiché potrebbero essere una ripetizione
9DVWRYLDJJLDDQFKHVXZHE
Nel tempo di internet anche Vasto va sul Web. Nascono i siti
informatici anche a Vasto e tra i vastesi. La frenescëjje de lu
computèr ha contagiato persino i concittadini che vivono fuori,
anzi ha conquistato soprattutto loro, che attraverso questa nuova
forma di comunicazione hanno avviato o riallacciato rapporti.
Uno dei più attivi è quello di Michele Spatocco, il quale da
Cinisello Balsamo, dove risiede, ha creato un blog diventato un
riferimento per i vastesi d’ogni parte del mondo. Il sito www.
vastospa.it, che invitiamo ovviamente a contattare.
129
nnuvembre / novembre / november
46ª summane
lunedì
8
martedì
9
Sande Guffrede
Sanda Déure
mercoledì 10
Sanda Germane
giovedì 11
Sande Martëine
venerdì 12
Sande Giusaffátte
sabato 13
Sande Bonomme
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Alla Marina è forse la persona più conosciuta.
Per il fatto d’esservi nato, per avervi trascorso
la giovinezza, per essere stato uno sportivo tra
i più attivi nel quartiere, per esserne stato il
rappresentante in Consiglio Comunale, per avere
lì una bottega artigiana che ha assunto negli anni
la funzione di luogo di ritrovo, di aggregazione
e d’informazione. La lavanderia di Idiano è
certamente un punto nevralgico della vita sociale
della Marina e Idiano lo sa. Gentile, cordiale,
disponibile, gestisce il gran traffico nel suo negozio
con molto senso di equilibrio e con una buona
dose di saggezza. Ascolta ma non commenta,
apprende ma non riferisce, vede ma non registra.
Una persona di cui ci si può davvero fidare e di cui
non si può non dire un gran bene
130
domenica 14
Sande Giuquànde
Vecchi
fusti
nnuvembre / novembre / november
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Due splendide foto di Nicola Scotti degli anni Trenta, scattate in occasione della festa
dell’Associazione Combattenti e Reduci a Punta Penna.
Da destra seduti: Rocco Marinozzi, Rocco Esposito, Michele D’Annunzio, Francesco Izzi,
Luigi Baiocco, Lorenzo Russo. in piedi da destra: Luigi Di Sciorno, Nicola Tana, Altieri,
Da sinistra in piedi: Gennarino Benedetti, Giuseppe Tagliente, Michelangelo D’Angelo,
D’Adamo, Candeloro.
131
nnuvembre / novembre / november
47ª summane
lunedì 15
Sande ‘Libberte
martedì 16
Sanda Marecarëite
mercoledì 17
Sanda Sabbette
giovedì 18
Sande Crištejìane
venerdì 19
Sanda Tëlde
sabato 20
Sand’Uttavie
L’Icona
Sande Diàghe
Crëšte Rrà
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Ha interpretato la “vastesità” con tale passione e sensibilità che il suo “Uašte bbélle
terra d’eure” è diventato l’inno dei vastesi.
Canzone struggente di un emigrato, che
nel paragone della città natale, avara ma
generosa sotto l’aspetto dei valori umani
e della bellezza paesaggistica, con l’America, ricca ma sentita come algido approdo necessitato dal bisogno, preferisce la
prima. Una scelta che coerentemente fece
lui stesso quando lasciò gli Stati Uniti,
dov’era emigrato giovanissimo, per tornare a morire a Vasto. Nella foto degli anni
Settanta, lo vediamo accanto a Silvio Petroro, un altro simbolo dell’emigrazione
vastese nel mondo, e Sandrino Borrelli.
132
domenica 21
nnuvembre / novembre / november
Due parole per il nostro amico
Apprezzamento e un sentito ringraziamento, nella ricorrenza
del decennale, all’arch. Francescopaolo D’Adamo, il quale ha
collaborato alla stesura delle prime edizioni del Lunario.
Pur essendo indiscutibilmente un “personaggio” e fors’anche
un “vecchio fusto”, la sua appartenenza alla storia del Lunario
lo colloca tra le persone più care agli autori.
Emeroteca
1 Dicembre 1950
L’improvvisa scomparsa del Comm. Avv. Giuseppe Nasci
I vessilli e i labari s’inchinano riverenti alla salma. Figlio del dr. Luigi Nasci antesignano di
quella bonifica agraria, che oggi è gran parte dell’economia sociale, e della signora Michelina
Ciccarone, l’avv. Giuseppe Nasci occupa largo tempo nella vita cittadina e provinciale. Egli
balza [...] sulla scena politica nel 1919 per raccogliere l’eredità elettorale dell’on. Francesco
Ciccarone. Era l’epoca degli uomini, delle personalità, del fascino individuale, della
magnetizzazione delle folle, che amano poter individuarsi, esprimersi, ritrovarsi nel singolo:
Giuseppe Nasci invece giungeva senza la necessaria precursione delle tribune, senza il
vantaggio del lavorio preelettorale; giungeva soltanto col grigioverde di capitano dalla guerra
’15 -’18 [...] . La sua candidatura fu un insuccesso non tanto personale, quanto cittadino,
perché il trionfo della frazione politica avversaria, la quale aveva sollevato sugli scudi dei
voti l’avv. Riccio di Napoli divenuto in seguito Ministro dei Lavori Pubblici, fu scontato
amaramente dalla città [...] Nel 1921 lo troviamo fondatore locale dell’ideale democratico
cristiano del Partito Popolare, sorto per arginare con la forza della parola e col programma
del rinnovamento sociale bandito dalla Rerum Novarum di Leone XIII la limacciosa marea
del sovversivismo: sulle piazze allora della città e dell’Abruzzo gridavano i cuori e le labbra
dei giovani Spataro, Tupini e Lolli. Si deve anzi all’attività organizzativa dell’avv. Nasci il
successo della lista del Partito Popolare nelle elezioni Amministrative di quell’anno, finchè il
fascismo [...] spezzò l’aggressività dell’estremismo e la resistenza degli avversari... Ritroviamo
Giuseppe Nasci durante e dopo la recente guerra [...] Eccolo quindi Sindaco di Vasto, il
primo designato da una Amministrazione italiana [...] E lo troviamo ancora Preside della
Provincia, Presidente del Consorzio Provinciale Antitubercolare, Commissario Prefettizio
dell’Acquedotto del Sinello, Commissario Ministeriale del Consorzio di Bonifica in Sinistra
del Trigno, Presidente del Consorzio Stradale del Sinello, Consigliere della D. C. di Vasto,
Membro del Comitato Provinciale della D.C., Presidente della S.A.C.A [...].
Fett’ e Fettarille
Tutte ‘na Panze
Leggendo le notizie sugli scandali delle bustarelle ai politici, sconsolato, un tale dice
all’amico che gli siede a fianco: - Che piagn’amare!...Canda se tratte de cumbìtte e
cill’aripiàne, maggiuranze e mminurànze tîtte ‘na panze, tîtte ‘na panze.
133
nnuvembre / novembre / november
48ª summane
lunedì 22
Sanda Cecëlie
martedì 23
Sande Clemende
mercoledì 24
Sanda Flére
giovedì 25
Sanda Catarëine
venerdì 26
Sande Lunuarde
sabato 27
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Sande Virgëlie
134
domenica 28
Sande Giácheme
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Nata nel 1949, nel 1960 viene “rifondata” da Fernando D’Annunzio, assumendo la
nuova denominazione Unione Sportiva Bacigalupo e i colori sociali nero e verde.
La vediamo nella nuova divisa nella formazione 1962-3. Da sinistra in piedi: Oriello
Ciarlini (allenatore), Mariani “La Mannella”, Monaco, La Verghetta, Checchia, Lemme, Molino, Lillino Raimondi (allenatore), Ezio Pepe (Presidente); da sinistra accosciati: Molino, Di Bussolo, Amodio, De Filippis, Di Santo e Di Totto.
nnuvembre / novembre / november
Nel nome del Santo di Assisi
La qualificata opera assistenziale medica e psicopedagogica dell’Istituto San Francesco
prende corpo nella mente di Padre Alberto Mileno agli inizi degli anni ’60, con l’intento
manifesto di recuperare le capacità dei bambini minorati fisici e psichici. Parroco di Stella Maris sin dal 1959, padre Alberto nel 1964 inizia, su progetto dell’ing. Giammaria e
dell’arch. De Dominicis, la costruzione di un grandioso edificio che già nel 1965 comincia ad accogliere i piccoli malati, fino ad arrivare ad ospitarne 130. Negli anni successivi,
la struttura viene completata e arricchita della necessaria strumentazione medica. Pubblicando le foto si è voluto rendere un doveroso omaggio al fondatore e ricordare anche
i frati che ne raccolsero l’eredita: padre Fulgenzio Fantini e padre Franco Berti.
Tre amici per la pelle
Michele Reale, Nicolino Crisanti e Vincenzo Zambianchi. Tre irriducibili
moschettieri che piacevolmente ritroviamo nelle nostre feste di contrada
135
decèmbre / decèmbre / december
49ª summane
lunedì 29
Sande Saturnëine
martedì 30
Sand’André
mercoledì
1
giovedì
2
venerdì
3
domenica
5
Sanda ‘Ligge
Sanda Bibbïane
Sande Frangische
Saverie
sabato
4
Sanda Barbere
Sande Vasse
Buon Compleanno
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137
decèmbre / decèmbre / december
50ª summane
lunedì
6
martedì
7
mercoledì
8
giovedì
9
Sanda Nichële
de Bbare
Sand’Urbane
la Cungiuzïane
Sanda Valerie
venerdì 10
la Madonne
de Lurète
sabato 11
Sande Sabbëine
M’aricorde
domenica 12
Sanda Amalie
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La foto scattata il 6 novembre
1957 nel laboratorio del tappezziere arredatore Saverio Palermo, in vico Sportello, accomuna
significativamente amici dagli
interessi e dalle attività più svariate. In alto da sinistra: Alberto
Di Cicco, Ettore Labricciosa, il
giornalista Adriano Ciccarone e il
musicista Dino Curti. Seduti da
sinistra: l’artista Ennio Minerva,
il titolare Saverio Palermo (morto poi negli Stati Uniti, dove si
era trasferito per lavoro) e il suo
collaboratore Francesco Paolo
Vitelli.
138
decèmbre / decèmbre / december
Antiche botteghe
Ormai siamo abituati agli iper mercati in
cui si trova proprio tutto, ma è simpatico
ricordare alcuni importanti negozi ubicati
in piazza.
Ad esempio la Gioielleria dei fratelli Marollo. Fondata nel 1915, stabilitasi al pian
terreno del palazzo Fanghella, viene ingrandita e resa famosa da Giacomo, personaggio
rappresentato anche in una delle macchiette
vastesi dell’Anelli. Oppure l’Emporio Elettrico del Vasto dei fratelli Perrotti, aperto
nel 1926, che continua per tutto il decennio
successivo ad offrire ai vastesi articoli radiofonici della casa R.C.A., motori e trasformatori C.G.E., impianti elettrici industriali e
domestici, con conseguente assistenza e riparazione.
Infine “La Rinascente del Vasto”, fondata
nel settembre del 1920 dal sarto Antonio
Fiore, il quale dall’abbigliamento si allarga
alla valigeria e pellicceria, ai profumi e giocattoli. Alla fine degli anni Quaranta diviene “Casa di moda e profumeria A. Fiore”.
A lato il sarto
Antonio Fiore.
In basso
Giacomo Marrollo
con una cliente.
139
decèmbre / dicembre / december
51ª summane
lunedì 13
Sanda Lucëie
martedì 14
Sande Giuvuanne
de la Crauce
mercoledì 15
Sanda Silvia
giovedì 16
Sand’Adelaide
venerdì 17
Sande Làzzere
sabato 18
Sande Ggraziane
domenica 19
Sande Darie
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L’ultimo incarico da dirigente scolastico, da preside come si diceva un tempo, l’ha svolto nel Liceo
Scientifico “Raffaele Mattioli”, a conclusione di un
cammino che l’aveva visto svolgere il delicato incarico presso l’Istituto Commerciale e per Geometri
“F. Palizzi” e presso il Professionale di San Salvo
ed ancor prima, il docente in diverse scuole della
Provincia. Serio, scrupoloso, disponibile, studioso
della didattica, è riuscito a dare un impulso innovativo alle scuole a lui affidate guadagnandosi la
stima degli insegnanti e la simpatia degli studenti.
Impegnato nel sociale e nella politica, continua a dare il proprio contributo come consigliere comunale.
140
decèmbre / decèmbre / december
M’aricorde
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141
decèmbre / decèmbre / december
52ª summane
lunedì 20
Sande Libbrate
martedì 21
Sande Severëine
mercoledì 22
Sande Flaviane
giovedì 23
Sanda Vittorie
venerdì 24
Sanda Irmëine
sabato 25
la Sanda Natale
Amici d el lunario
Alberto Del Borrello
142
Diciamo subito che Alberto non è
un profumiere qualsiasi. Anzi, studi
effettuati con scrupolo e con passione,
gli hanno consentito di conseguire
una laurea in cosmetologia che lo ha
promosso al rango di cosmetologo e di
gestire con accademica professionalità
sia il centro estetico in via Bebbia, dove
dispensa consigli utili per il benessere,
che l’attigua, fornitissima profumeria.
Di lui, tuttavia, piace sotto il profilo
della personalità il carattere gioviale,
la simpatia che istintivamente ispira,
la capacità di superare le difficoltà che
la vita frappone con una fermezza di
carattere assolutamente straordinaria.
domenica 26
Sande Štefene
decèmbre / decèmbre / december
La terra dell’olio
Nel Vastese ci sono 3.100.000 alberi d’ulivo
che producono circa 6.000 quintali d’olio.
Nei decenni scorsi il settore oleario costituiva
una fetta importante dell’economia del
territorio. Carmine Mileno, frantoiano a
riposo, ci ha elencato li trappíte attivi a Vasto
in passato: Trappeto Cooperativo in Corso
Mazzini, D’Adamo Antonio nel Viale del
Cimitero, Mileno Giuseppe in Via Anelli,
Mileno Carmine in Via S. Lucia, Molino
Domenico in Via S. Francesco, Zaccaria Paolo
in Via Petrarca, La Verghetta Agostino in Via
Ciccarone, Bosco e Gileno in Corso Mazzini,
Di Girolamo Cesario all’Incoronata, Sputore
Giovanni in Via S. Michele, Santoro Carlo in
Via Vittorio Veneto, Tenaglia e Andreini in
Via Ragusa, Scè Luigi in C.da De Nardis, Del
Borrello Michele in C.da Fontefico, Trofino
Michele in C.da Defenza, Zinni Nicola C.da
Colle delle Velle, Del Borrello Giuseppe
in Via Cavour, Minnucci Donato in, Via
Cavour, Farina Michele in Via L. Cardone,
D’Adamo Antonio in C.da Torre Sinello.
Erano, poi, in attività due sansifici che
estraevano altro olio con processo chimico:
Oleificio Meridionale della “Unione Coop.
Ind.le dei tre Abruzzi” ubicato al Fosso
Marino di Vasto Marina conosciuto come
“Sansificio Gambardella”; S.A.V..I.O. srl,
ubicato in corso Mazzini e realizzato dai
frantoiani associati Andreini, Santoro, Bosco.
143
decèmbre / decèmbre / december
52ª summane
lunedì 27
Sande Giuvuanne
martedì 28
le Sende ‘nnucïnde
mercoledì 29
Sande Davede
giovedì 30
Sanda Ilarie
venerdì 31
Sande Silveštre
sabato
1
Cape d’Anne
domenica
2
Sande Ggrigorie
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Dall’Abruzzo a Roma
con il bus targato Di Fonzo …il massimo del comfort con modica spesa
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147
L’Amministrazione
Comunale
Sindaco: Luciano LAPENNA
Vice Sindaco: Vincenzo SPUTORE
Assessori: Lina Marchesani, Marco Marra,
Domenico Molino, Corrado Sabatini,
Anna Suriani, Nicola Tiberio.
Consiglio
Riccardo Alinovi, Ivan Aloè,
Mario Baiocco, Alfredo Bontempo,
Francesco Paolo D’Adamo, Nicolangelo
D’Adamo, Nicola D’Adamo, Giuseppe
Di Paolo, Antonio Di Santo, Giuseppe Forte,
Tranquillo Luciano Gentile,
Fabio Giangiacomo, Guido Giangiacomo,
Alessandro La Verghetta, Simone Lembo,
Giuseppe Madonna, Luigi Marcello,
Manuele Marcovecchio, Massimiliano
Montemurro, Giuseppe Napolitano, Michele
Notarangelo, Mario Olivieri, Francesco
Piccolotti, Gianni Quagliarella, Etelvardo
Sigismondi, Fabio Smargiassi, Nicola Soria,
Giuseppe Tagliente,
M. Annunziata Ulisse, Maurizio Vicoli.
Segretario Generale:Rosa Piazza
Dirigenti
Giacinto Palazzuolo (Direttore Generale)
Michele D’Annunzio (Cultura)
Roberto D’Ermilio (Lavori pubblici, Servizi)
Vincenzo Marcello (Turismo)
Michele Bevilacqua(Ragioneria)
Caterina Barbato(Ist. dei Servizi Sociali)
Alessandro Cipressi(Urbanistica)
Ernesto Grippo(Polizia Municipale)
Magistratura
Presidente Tribunale
Francesco Greco
Procura della Repubblica - Procuratore Capo
Francesco Prete
A.S.L.
Commissari - Tommaso Stanisci,
Raffaele Di Nardo, Giancarlo Barrella
148
Istituzioni Scolastiche:
Dirigenti
Liceo Scientifico “R. Mattioli” - Silvana Marcucci
Ist. Tec. Industriale “E. Mattei” - Rocco Ciafarone
Liceo Classico “L.V. Pudente” e Ist. d’Arte - Rocco Di Scipio
Ist. Tec. Comm. e Geom. “F. Palizzi” - Luigi Sabatini
Ist. Magistrale “R. Pantini” - Francesco Santulli
Scuola Media “G. Rossetti” - Letizia Daniele
Scuola Media “R. Paolucci” - Maria Cauli
I Circolo Didattico “G. Spataro” - Maria Manso
III Circolo Didattico - Maria Pia Di Carlo
Forze dell’Ordine
Commissariato Polizia di Stato
Cesare Ciammaichella
Compagnia Carabinieri
Giuseppe Loschiavo
Tenenza Guardia di Finanza
Luigi Minnitti
Ufficio Locale Marittimo
Fabio Occhinegro
Distaccamento Vigili del Fuoco
Cosimo Colameo
Corpo Forestale dello Stato
Domenico Racciatti
Co.A.S.I.V.
Commissario
Mario Battaglia
Consorzio di Bonifica
Commissario - Giuseppe Torricella
Parrocchie e Parroci
Concattedrale di S. Giuseppe - Gianfranco Travaglini
S. Maria Maggiore - Andrea Sciascia
S. Pietro in S. Antonio - Stellerino D’Anniballe
S. Paolo Apostolo - Gianni Sciorra
S. Maria Incoronata - Eugenio Di Giamberardino
S. Maria del Sabato Santo - Massimo D’Angelo
Stella Maris - Luigi Stivaletta
S. Giovanni Bosco - Francesco Labarile
S. Lorenzo - Antonio Bevilacqua
S. Marco Evangelista - Luigi Smargiassi
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Nicola Anelli. Autoritratto nello studio fotografico, 1900 ca.
* È sembrato quanto mai opportuno agli autori riproporre nell’edizione del Decennale un piccolo saggio sulla storia
della fotografia a Vasto di Giuseppe Tagliente, apparso nel 1993 in appendice a Le immagini e la Memoria. Per essere
diventato il Lunario anche una sorta di caleidoscopio della vita cittadina, che presenta un susseguirsi continuo di
scatti eseguiti dalla fine dell’Ottocento ai giorni nostri, il testo dà la possibilità di acquisire informazioni riguardo alle
vicende intorno alle quali sono stati impressi sulla lastra e notizie sugli autori, dai pionieri ai moderni professionisti
che operano col digitale. Al testo sono state affiancate nuove, rarissime ed inedite fotografie. Per la bibliografia e le
note si rinvia al saggio originario.
149
L’arte ce l’aveva davvero nel sangue Giuseppe De Guglielmo, per gli amici Peppino. Gli
era stata trasmessa dalla madre Felicia, sorella dei fratelli Palizzi, pittori famosi a Napoli
e persino a Parigi, con i quali ha in comune
anche il gusto per il «plein air», per
la pittura all’aria aperta in cui la luce
assume un’importanza fondamentale
ed assorbente. E così quando la fotografia, la strabiliante invenzione francese di Joseph Nicéphore Niepce e di
Louis Jacques Mandé Daguerre che
riesce a catturare le immagini con la
luce arriva in Italia, Giuseppe De Guglielmo decide di abbandonare ogni
velleità pittorica e di darsi anima e corpo alla
nuova arte che secondo alcuni avrebbe addirittura soppiantato la pittura. Come e dove
abbia imparato la fotografia non è dato di sapere, ma è assai probabile che l’abbia appresa da quei girovaghi che nella seconda metà
del secolo scorso, con l’avvento delle tecniche
che consentono di avere più esemplari da una
stessa matrice, arrivano persino in provincia
armati di macchina e treppiedi per cogliere
immagini e per scucir danari agli increduli
gentiluomini del tempo. Incoraggiato dallo
zio Filippo, che nei ripetuti soggiorni parigini aveva apprezzato la nuova arte nei contatti
con Nadar e con i maggiori fotografi
del momento, ed aiutato anche economicamente da questi, Peppino De
Guglielmo si mette subito al lavoro
con molta lena ed entusiasmo. Una
conferma in questo senso viene dalla lettura dei primissimi numeri del
settimanale Istonio diretto da Emilio
Monacelli, che ci presenta il De Guglielmo in continuo girovagare con
tutto l’armamentario professionale. «Questo
signor Giuseppe De Guglielmo, che esercita la
professione di fotografo e che nulla trascura per
contentare il pubblico e portare i suoi lavori alla
massima possibile perfezione, da parecchi giorni
è in giro pel circondario accompagnato dall’apprendista Nicola Anelli allo scopo di eseguire
fotografie di opere pubbliche di importanza, panorami, ecc. e per eseguire fotografie a gruppi e a
Giuseppe De Guglielmo, Gustavo Betti con il fucile, fine ‘800
150
Giuseppe De Guglielmo, L’Arcivescovo Rocco Cocchia con i presbiteri vastesi, fine ‘800
Giuseppe De Guglielmo, All’Incoronata, fine ‘800
151
G. De Guglielmo, Zampogna e ciaramella
persone che eventualmente richiedessero l’opera
sua».
La diffusione della fotografia, che D’Annunzio definisce “la magia novissima” e soprattut-
to il perfezionamento delle tecniche che rendono possibile conferire ad essa una maggiore
dignità artistica, inducono De Guglielmo ad
abbandonare la vita errabonda e bohèmienne
condotta sino ad allora e ad aprire uno studio
in largo S. Lucia, che trasferisce dopo qualche
anno nella centralissima strada Santa Chiara,
dove può più agevolmente assecondare la sua
vena artistica e realizzare lavori «che richiamano l’attenzione del pubblico per la fine esecuzione delle fotografie di vario genere e dè paesaggi
che potrebbero fare onore a qualunque fotografo
di grido».
La sua fama di fotografo cresce a tal punto
che l’attento cronista dello stesso «corriere
della domenica», Emilio Monacelli, così annota: «Questi, erede dell’ingegno e dell’operosità
di una famiglia, le cui glorie, sono fra le più
belle della nostra storia contemporanea, sa mantenere alta la bandiera della propria casa, non
essendo stata mai smentita la di lui valentia,
premiata anzi in qualche esposizione e già da
tanti anni incontrastata in paese e fuori».
È insomma la consacrazione artistica, alla
quale De Guglielmo tiene probabilmente più
d’ogni altro, forse più dello stesso riconosci-
Giuseppe De Guglielmo, Gruppo di famiglia al ritorno dalla passeggiata, 1880 ca.
152
Fiorini, Disastro ferroviario, 1902
mento che gli viene unanimemente tributato
di pioniere della fotografia in Abruzzo ed a
Vasto.
Nel pieno della maturità, apre uno studio
anche a Termoli, ove come afferma il solito
cronista si reca “una volta alla settimana, cioè
ogni domenica”.
Quando, appena sessantaduenne, muore nel 1909, la fotografia è definitivamente entrata
nell’uso quotidiano ed è diventata un prodotto estremamente
popolare, non più ristretto alla sola borghesia. Non c’è ormai avvenimento pubblico o privato d’una certa importanza che non
venga immortalato in fotografia. Le tappe
della vita, dalla nascita alla morte (molto in
uso era ad esempio scattare foto ai defunti
composti nella bara o fissare su lastra le cerimonie funebri) passano ritualmente dinanzi
all’obiettivo di ingomhranti apparecchi dai
nomi oggi sconosciuti, Dullmeyer, Lamperti e Garbagnati, Voigtlaender. Contribuisce
moltissimo alla diffusione della fotografia ed
a suscitare intorno ad essa interesse e curiosità l’adozione della cartolina illustrata come
strumento di comunicazione epistolare. Ideata ed introdotta in Austria nel 1869 e quindi
adottata, a partire dal 1870, dai servizi postali
d’Inghilterra, Svizzera e Lussemburgo, la cartolina illustrata fa il suo
ingresso in Italia nel 1874 ottenendo un successo clamorosissimo, alimentato da un collezionismo largamente praticato che
trova motivo nella comprensibile voglia,
che pervade un po’ tutti di conoscere l’Italia
appena unita e nella possibilità di visitarla comodamente grazie alla creazione di una rete
ferroviaria che si spinge sin negli angoli più
remoti della penisola traendoli dal secolare
isolamento. L’introduzione della coscrizione
obbligatoria, che porta masse di giovani da
un capo all’altro della Nazione, contribuisce
poi enormemente alla diffusione delle cartoline che divengono il mezzo normale per far
153
del corso Palizzi, del disastro
conoscere ad un tempo sia il
ferroviario del 28 febbraio,
luogo della ferma che i prodella via Bebbia e Vescovado”.
pri sentimenti. Pochi sono i
La foto in cartolina dilafotografi che si sottraggono
ga ben presto tra i fotografi
alla tentazione della cartolilocali che ne svilupperanno
na illustrata. A Vasto, spinti
nell’arco del primo trenda questa moda, che trova
tennio del Novecento una
verosimilmente impreparato
produzione eccezionale sia
il vecchio De Guglielmo, ne
per qualità che per quantiarrivano diversi, che soggiortà. Salvatore De Guglielmo,
nano soltanto per il tempo
fratello di Giuseppe, Nicola
necessario a scattare qualche
Trivelli, Angelo Laccetti e
diapositiva. Il diligente croNicola Anelli, tutti allievi
nista dell’Istonio riferisce per
del De Guglielmo, i quali
l’appunto che, nell’autunno
avevano allora bottega di fodel 1902, era presente in
Salvatore De Guglielmo
tografia. si orientano anche
città un tal fotografo Fiorini
che «sta preparando una splendida collezione di verso questo prodotto di così larga richiesta.
cartoline di sapore tutto locale, adatte a forni- Soprattutto l’ultimo, il quale in collaborare tanti quadretti, anche perchè ogni cartolina zione con il cugino Luigi Anelli, che cura la
è una fotografia finissima». Aggiunge ancora commercializzazione per la stampa un nucon estrema precisione di aver notato tra le mero davvero incredibile per una cittadina
cartoline in esposizione “quelle della spiaggia, di poche anime che inizia a muovere i primi
Nicola Anelli, Foto per ex-voto, 1918
154
della società rurale,
passi come località di
l’avventura coloniale,
soggiorno estivo.
la tragedia dell’emiNicola Anelli è il fograzione, la grande
tografo per antonoguerra, l’avvento del
masia dei vastesi. La
fascismo e quindi gli
sua lunghissima e freanni del Regime, si
netica attività profesriconoscono distintasionale, che coincide
mente nei ritratti dei
con il periodo di più
soggetti della piccola
larga diffusione della
borghesia vastese; nelfotografia, gli consenle immagini del funete di fissare sulla lastra
rale del capitano Erla società vastese nel
nesto Cordella, mormomento della sua
to in Africa nel 1905,
più radicale trasforin quelle dei cafoni in
mazione e modernizpartenza per le Amezazione.
riche, nei volti impaUn pezzo di storia
stati di mestizia e di
scorre per le foto
fierezza dei soldati in
dell’Anelli, storia di
procinto di andare al
paese, marginale, che
fronte. La fotocameriflette tuttavia la
ra dell’Anelli registra
grande svolta epocale
tutto con puntualità
che l’Italia sta vivene fedèltà, sia che fundo.
Nicola Scotti, Autoritratto
I grandi avvenimenti che caratterizzano il pri- zioni nello studio di piazza Barbacani, sulmo decennio del secolo, la prima evoluzione la terrazza del palazzo Palmieri, nel quale si
Nicola Scotti, Festa degli alberi a Vasto Marina, 1920 ca.
155
Anonimo, Sez. vastese della Milizia Volontaria di Sicurezza Nazionale, 1930 ca.
compiace anche di autoritrarsi con un pizzico
di vanità, sia che lavori in esterno, sfornando
di continuo diapositive, che seppur non hanno il tocco artistico e la ricercatezza di quelle del vecchio maestro, hanno il pregio di impadronirsi del variegato e vivacissimo mondo
circostante con una inmediatezza e con un realismo che sono tipici della fotografia più moderna. In concorrenza con l’Anelli, che smette
la sua attività alla fine degli anni Trenta, fa la
sua comparsa in città il giovane Nicola Scotti.
Originario della vicina Pollutri ed allievo del
noto fotografo chietino Lelio De Francesco,
dal quale aveva appreso i segreti del mestiere,
si stabilisce a Vasto nel 1911 e si fa subito notare per la sua bravura e soprattutto per la ricca e modernissima attrezzatura di cui dispone
nello studio in via S. Chiara, che lo mette in
Nicola Scotti, Visita di S.A. Adalberto di Savoia a Vasto per ispezionare la difesa costiera, 1942
156
posizione di vantaggio nei confronti dei colleghi, i quali non avevano saputo o potuto aggiornarsi. Padronissimo delle nuove tecniche
di fotografia, di sviluppo, di stampa e di ritocco, tanto da brevettare una sua invenzione, il
cosiddetto “ritoccatore elettrico Scotti”, raccoglie il testimone dall’Anelli e diventa in poco tempo il fotografo più noto e più ricercato in città ed a lui si devono le più belle e significative foto scattate negli anni immedia-
Angelo Di Marco
Nicolvido Di Marco
tamente precedenti allo scoppio della guerra
mondiale, le notissime immagini delle paranze nell’incanto
lunare, dei panorami del golfo, dei trabocchi, dell’inaugurazione delle
Guido Santulli
imponenti opere littorie dell’acquedotto e di Piazza Rossetti, alla quale partecipa il principe ereditario
Umberto di Savoia, delle fanciulle nei costumi cuciti per le rappresentazioni di “Core mé”
e delle altre operette messe in scena da Aniello Polsi ed Espedito Ferrara.
Al termine della guerra, negli anni della ricostruzione, fervida e faticosa, il numero dei
fotografi che operano in città si arricchisce
considerevolmente.
Lavorano in quel periodo Michele D’Aloisio,
che ha un piccolo laboratorio in corso Marchesani, e Guido Santulli, arrivato nel 1936
dalla vicina Paglieta con un bagaglio di esperienze maturate prima a Firenze, dove aveva
studiato fotografia e poi a Roma presso lo
studio Daphne, assai noto tra gli artisti del
cinema e del teatro.
Insieme a lui, che scompare prematuramente nel
1962, opera dal 1950 Angelo Di Marco, originario
di Casalanguida, ma con
alle spalle una permanenza dapprima a Lanciano,
dove apprende il mestìere, e poi in Argentina, il
quale apre bottega insieme ai figli Nicolvido ed
Edison nel centralissimo
Corso Dante riempiendo
lo spazio lasciato libero da
Edison Di Marco
Scotti e diventando l’arti157
sta fotografo più richiesto
venzione delle pellicole Kodel momento. Affiancano i
dachrome ed Agfacolor, ma
Di Marco, dalla fine degli
che si diffonde soltanto nei
anni Cinquanta, Arialdo
decenni successivi, sottrae
Serafini, Adolfo Fulvio ed
agli studi fotografici anche
i fratelli Cesare e Mario Di
l’applicazione manuale del
Memmo, che quelli della
colore o del ritocco a colori
mia generazione ricordano a
della foto in bianco e nero.
passeggio con la camera apLe tecniche sono ormai tanpesa al collo sul vialone della
to perfezionate che la fotoVilla Comunale in attesa dei
grafia rientra nell’uso conclienti della domenica. La
temporaneo del fai da te.
produzione delle cartoline
Molto lucidamente Susan
intanto riprende in maniera
Sontag ha scritto della fotoconsistente per l’intervento
grafia nel nostro tempo:
di alcuni piccoli editori, di
«L’inventario è cominciato
Adolfo Fulvio
solito cartolai come Nicola
nel 1839 e da allora è stato
Raspa e Cesario Vicoli o giornalai come Vin- fotografato quasi tutto o almeno così pare. E
cenzo Di Lanciano e Michele Laccetti, i quali questa insaziabilità dell’occhio fotografico mosi servono di fotografi di ditte specializzate difica le condizioni di prigionia in quella grotta
come l’Alterocca di Terni o la Dalle Nogare e che è il nostro mondo. Insegnandoci un nuovo
Armetti di Milano.
codice visivo, le fotografie alterano le nostre noLa fotografia è però ormai entrata nell’uso zioni di ciò che abbiamo il diritto di osservare.
quotidiano ed ha definitivamente perduto Sono una grammatica e, cosa ancora più imquell’alone di portante, un’etica della visione. lnfine la consemistero, di ma- guenza più grandiosa della fotografia è che ci dà
gia e d’artistico la sensazione di poter avere in testa il mondo
che la circon- intero, come antologia di immagini.
dava nei primi
anni del secolo.
Soltanto poche
persone, negli
anni Cinquanta e Sessanta,
non hanno in
casa una piccola
macchina fotografica e ricorrono ancora al
fotografo professionista.
La
comparsa del colore,
che risale alla
fine degli anni
Trenta con l’inArialdo Serafini
Cesare Di Memmo
158
/DFROOH]LRQHFRPSOHWD
A
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O¤$OPDQDFFRGHLYDVWHVL
a cura di
Giuseppe Tagliente
Paolo Calvano
Giovanni Di Rosso
Le edizioni precedenti possono essere richieste telefonando al n. 0873.362742
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160
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161
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163
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164
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FDUGuOOHVPFDUGHOOLQR
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FDULYjQHVPFDUERQH
FDULYXQiUHVPFDUERQDLRSOFDULYXQpUH
FDULYXQqOOHVIFDUERQHOOD
&DUPLQvFFHR&DUPLQFFHQSHUV
&DUPLQXFFLRGLPLQXWLYRGL&DUPLQH
&DUQDUsMMHQSU&DUQHULDFRQWUDGDQHOOD
]RQDGL3XQWD3HQQD
FDUQHVIFDUQHSOFKHUQH5LFFHGHFKqUQH
VWDSHUEULYLGL
&DUQsYDOHRDQFKH&DUQLYiOHVIPDUWHGu
JUDVVROD&DUQsYDOHLOJLRUQRFKHSUHFHGH
/H&HQHUL
&DUSDWuOOHVRSUDQQRPH
&DUUDIyQHVRSUDQQRPH
FjUWHDJJFRUWR
&DVjU]HQSU&DVDU]DFRQWUDGDVXOPDUH
WUD6DQ1LFRODGHOOD0pWDH7UDYH
FiVFHVPFDFLRIRUPDJJLRLQJHQHUDOH
&DVFsJQHVPVRSUDQQRPH
FDVFsJQHVPWLSRORJLDGLFLFRULD
JUHVSLJQR
FDVHPqQGHDYYVHPPDLQHOFDVRFKHVH
¶Q¶JDVHPqQGH
FDVFHVIFDVVD
FDåWiJQHVIFDVWDJQD
FDWDSOjVPHVPFDWDSODVPDLPSLDVWUR
DQFKHLQVHQVRGLVSUHJLDWLYRVLQX
TXDWDSOjVPH
FDWjUUHVIFKLWDUUDVWUXPHQWRSHUIDUH
PDFFKHURQL&DWjUUHSH·OLPDFFDUvQH
&FDWWjYHLQHQRPLJQRORXRPRGDSSRFR
FjXWHVIFRGD
FDYjFFHVPJR]]RGHJOLDQLPDOLPD
DQFKHGHOOHSHUVRQH
FDYDOOiUHVPDOOHYDWRUHRQROHJJLDWRUH
GLFDYDOOL(UDDQFKHO·DSSHOODWLYRGDWRD
FKLDYHYDO·LQFDULFRGHOODYLJLODQ]DTXDQGR
IUHTXHQWLHUDQROHLQFXUVLRQLGHLWXUFKL
FDYDWuOOHVPSOJQRFFKHWWLIDWWLDPDQR
LQFDYDWLFRQOHGLWD
FDŧŧjWWHVIFDO]HWWD
FDŧŧvQHVPFDO]RQL
FFKvDYYSL
&FLjUHVPDFFLDLR
FFLXGjMMHVPVWUDJHPDVVDFURDQFKH
QHOVHQVRGLSURIDQDUHROWUDJJLDUHGLOD
IjPPHQHDOD¶0qUHFKHO·RPHIDQQHQX
FFLXGDMH
FFRQHRDQFKHFFjXQHDYYSRFRQX
¶FFRQHXQSRFR
FsIHUHVPDIHUHVLGL/XFLIHUR6LGLFHGL
FKLKDLFDSHOOLDUUXIIDWLRGLFKLKDDVSHWWR
DSSXQWROXFLIHULQR$QFKHQHOVHQVRGL
WXUELQHYHQWRIRUWH1XFsIHUHGLYHQGH
FsLPHVIFLPD
FqQGHFHQWR
FHQQHUiWHVIJLRFRGLEDPELQLFRQVLVWHQWH
QHOWHQWDWLYRGLGHQXGDUHTXDOFXQR
FHUDMpOHVPFHUDLRDUWLJLDQRFKHODYRUD
ODFHUD
FqUFKHVITXHUFLD
FpUHVIFHUD
FsWHOHVPEDPELQRVLXVDDQFKH
EEDUGjåFHRDQFKHTXDWUiUH
&HWWu·QSGLPLQXWLYRGL&RQFHWWD
&RQFHWWLQD
FKsLOHVPFKLOR
FKsOOHSUSHUVSOXUHVVL
FKpXUHVPFXRUH
FKLjFFKLDUHVIFKLDFFKLHUD
FKLDQHDJJSLDQR&KLDQHFKLDQHSLDQR
SLDQR
FKLFjFFHVI]XFFD
FKLFXFFLjOOHVI]XFFKLQD
FKLOOuSUSHUVTXHOODOu
FKLVVuFKLåWuSUSHUVFRGHVWDTXHVWD
FKvXOHVPVHGHUHFXOR
&LDFLDQqOOHVRSUDQQRPH
FLDPPDMsFKHVIOXPDFD
FLDQJKpWWHRDQFKHFLDQJjWWHVISHVFH
PDULQR
165
FLjQQHUHVIFHQHUHSOOLFLjQQHUH/X
MXUQHGLOL&LjQQHUHLOJLRUQRGHOOH&HQHUL
FLDSSjQHVPQHVSROD
FLDUDPHOOiUHVPVXRQDWRUHGLFLDUDPpOOH
FLDUDPqOOHVIÁDXWRUXVWLFR
FLFi·YDFFHFDUHSULYDUHGHOODYLVWD
FLFiWHVHDJJFLHFRSULYRGHOODYLVWD
&LFFKLSDOOjWWHVRSUDQQRPH
FuFLQHVPRUFLRSHUDFTXDHYLQR
FLFLULFFKLiWHVIFLFHUFKLDWDGROFHWLSLFR
GLFDUQHYDOH
FLII·HFLiIIHVPQRPHGLULFHWWDFXOLQDULD
FLJQyWWHVPSLUDWD7HUPLQHPDULQDUHVFR
XVDWRSHUORSLDOSOOLFLJQWWHSHULQGLFDUH
LSLUDWLSURYHQLHQWLGD'XOFLJQR
&LOOjFFKLHVRSUDQQRPH/HWWHUDOPHQWH
XFFHOODFFLR
FLPLQGi·YPROHVWDUHGLVWXUEDUH
FLQJKHFqQGHFLQTXHFHQWR
FLQJvXQHVPÀRFFKLGLQHYHJUDQGL
FLQuOOHDJJVRFFKLXVLULIHULWRDJOLRFFKL
7qO·XFFKLHFLQuOOHFLQuOOH
FLzFFKHOHVIFRQFKLJOLDGLPFLXFFXOqOOH
FLzSSHDJJHVP]RSSR
FLSjOOHVIFLSROOD
FLSXOOiWHVIFLSROODWD
FLUFi·YFHUFDUHFLUFK·HGGXPPjQQH
FLUpVFHVIFLOLHJLD
FLULPyQLHVIFHULPRQLD
FLåWLQLHVIWHVWXJJLQH
FLWUjQHVPFRFRPHURDQJXULD
FLWUjQJKHOHVPDUDQFLDDPDUD
FLXFFXODWWuUHVISHQWROLQRGLUDPHSHU
IDUHLOFDIIqODFLRFFRODWDEULFFR
FLFHQHRDQFKHFvFLOHVPFRQWHQLWRUHGL
WHUUDFRWWDSHULOYLQR
FLXIIXOpYÀVFKLDUH
FLXKjWWHVIFLYHWWD)i·ODFLXKjWWHVWD
VSLDQGR$QFKHVRSUDQQRPH
FLXPPXQuUHVIFDQQDGHOFDPLQR
IXPDLRORSOFLXPPXQuUH
FLULYqOOHVPFHUYHOOR
FLYHOyWWHDJJGLPFLYLOLQRGDLPRGLFLYLOL
FLYsLOHDJJFLYLOHFLWWDGLQRERUJKHVH
FyFFHVIWHVWD
FyFH·RDQFKHFKqXFH·YFXRFHUHFXFpPH
RVVLDFXRFLDPR
166
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172
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SH]]·HyVVHVPJLRFRFRQVLVWHQWHQHO
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QJKHODSDPPDGpXUH
SLDFLj·YSLDFHUH
SLDJQHVPSLDQWR
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SLpXYH·VIODSLRJJLD
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SLQGjXQHVPFDQWRQHDQJRORGLVWUDGD
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SLQQj]]HVIFLJOLD3OOLSHQQp]]H0RGR
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173
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174
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'·$GDPR)UDQFHVFR3DROR
'·$GDPR1LFRODQJHOR
'·$GDPR6WHIDQR
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'·$JRVWLQR/XLJL
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'·$QJHOR0LFKHODQJHOR
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'·$QQXQ]LR*DEULHOH
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'·$QQXQ]LR1LQR
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'H%URZQH0)UDQFHVFD
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'H)LOLSSLV
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'H*XJOLHOPR6HUJLR
'HO%RUUHOOR$FKLOOH
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'HO%RUUHOOR(GPRQGR
'HO%RUUHOOR*DHWDQR
'HO%RUUHOOR*LXVHSSH
'HO%RUUHOOR*LXVHSSH
'HO%RUUHOOR0LFKHOH
'HO%RUUHOOR1LFROD
'HO%RUUHOOR3DVTXDOH
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'HO&DVDOH'RPHQLFR
'HO&DVDOH0LULDP
'HO&DVDOH9LWWRULR
'HO)Uj*LXVHSSH
'HO)Uj*UD]LD
'HO*UHFR$QWRQLR
'HO*UHFR&DUOR
'HO*UHFR0DULD/DXUD
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'HOOD3HQQD&DUPLQH
'HOOD3HQQD0DULD
'HOOD3HQQD0LFKHOH
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'HOOH'RQQH*LXOLDQR
'HOOH'RQQH8PEHUWR
'HOOL4XDGUL*LDQOXLJL
'HO/XSR(WWRUH
'HO0RQDFR0DULR
'HO1HJUR1LFROHWWD
'HO3UHWH*LXVHSSH
'HO5RLR$QWRQLR
'H/XFD3XSR
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'HO9LOODQR%XRQR
'H0LFKHOH3DVTXDOH
'H3DVFDOLV6HEDVWLDQR
'·(UFROH)XOYLR
'·(UFROH3HSSLQR
'·(UPLOLR*LRYDQQL
'·(UPLOLR0DULR
'H5RVD$QWRQLR
'H5RVD*LQR
'H6DEDWD9LFWRU
'HVLGHULR
'H9LUJLOLLV&OHPHQWLQD
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'L%XVVROR/LGLD
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'L&DQGLOR1LFROD
'L&KLDFFKLR0LFKHOH
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'L&LFFR0LFKHOH
'L&LFFR0LFKHOH
'L&OHPHQWH1LFROD
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'L(JLGR0LPu
'L)DOFR$QQDPDULD
'L)RJOLR*LRYDQQL
179
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'L)RQ]R$QWRQLHWWD
'L)RQ]R'RQDWR
'L)RQ]R*LRYDQQL
'L)RQ]R*LXVHSSH
'L)RQ]R3DQÀOR
'L)UDQFHVFR$QQDEHOOD
'L*LURODPR&HVDULR
'L*XLOPL)UDQFHVFRSDROR
'L*XLOPL3DROR
'L,RULR1LFROD
'L/DQFLDQR9LQFHQ]R
'L/HOOR$QGUHD
'L/HOOR*DHWDQR
'L/RUHWR3LHWUR
'L0DUFR$QJHOR
'L0DUFR(GLVRQ
'L0DUFR1LFROYLGR
'L0HPPR&HVDUH
'L0HPPR0DULR
'L0XFFL0DULD/XLVD
'L0X]LR5RVDULD
'L1DUGR5RODQGR
'·,QWLQR*LXVHSSH
'LRPHGH
'L3DROR*LXOLDQD
'L3DROR3LQD
'L3DUGR
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'L5RVVR*LRYDQQL
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'L5RVVR1LFROD
'L6DEDWR)ORUD
'L6DQWR
'L6DULR*LRYDQQD
'L6FLRUQR/XLJL
'L7RWWR
'UDJDQL9LQFLJXHUUD/LQD
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'·8JR0DULD3LD
'XOOPH\HU
(
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(VSRVLWR5RFFR
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180
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)DQJKHOOD$QWRQLR
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)HEER6LJIULGR
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)LRUH,,
)LRUH$QWRQLR
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)LRUH&HVDULR
)LRUH)HUQDQGR
)LRUH)UDQFR
)LRUH*LXOLR
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)LRUHWWL'LQR
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)RUWH$QQDPDULD
)RUWH%UXQR
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)UDQJLRQH0LFKHOH
)UDVFD$QJHOR
)UDWWRORVR0LFKHOH
)UXVFLDQWH$QWRQLR
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*HQRYHVH)UDQFHVFD
*KLDQQL3LHWUR
*LDFRPXFFL5DIIDHOH
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*LOHQR
*LOHQR1LFROD
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*XLGRQH/XLJL
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,DFRYLWWL5RFFDUOR
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/DFFHWWL$QJHOR
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/DFFHWWL0LFKHOH
/DFFHWWL6LOYLR
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/DOOL$QGUHD
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/D3DORPEDUD*LRYDQQL
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/DWWDQ]LR0LFKHOH
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/D9HUJKHWWD$JRVWLQR
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/D]]DUR8JR
/HPPH
/HPPH*LXVHSSLQD
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/ROOL
/RQJR$QWRQHOOR
/RQJR'RQDWHOOD
/RQJR)ORULR
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0D]]RQH3LHUR
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0HPPR0LFKHOH
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0ROLQR%DUEDUD
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0RQDFR)UDQFHVFR
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1
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1DVFL*LXVHSSH
1HWWL
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2
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2OLYLHUL0LFKHOH
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2UJHUD$XJXVWR
2UODQGR$OHVVDQGUR
2UVLQL$QQD0DULD
2WWR1DWDOLQR
3
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3DJDQR'LDQD
181
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3DJOLRQH*LXOLR
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3DOHVWULQDGD3LHUOXLJL
3DOL]]L)HOLFLD
3DOL]]L)LOLSSR
3DOL]]LIUDWHOOL
3DORPER)UDQFR
3DOXFFL/XLJL
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3DQGROÀ5RVDQQD
3DROLQL&HVDULR
3DROXFFL1LFROD
3DROXFFL5DIIDHOH
3DROXFFL6LOYLR
3DUGL*LXVHSSH
3DUGL0DULD
3DYRQH*DEULHOH
3HOOLFFLRWWL*LRYDQQL
3HQQHVH$QWRQLR
3HSH$GD
3HSH(]LR
3HSH5REHUWD
3HSH6DOYDWRUH
3HURVL/RUHQ]R
3HUURWWLIUDWHOOL
3HUURWWL$OIRQVR
3HUUR]]L$OGR
3HUUR]]L0DULR
3HUUR]]L3LHULQR
3HWULQL
3HWULQL(UQDQL
3HWURUR
3HWURUR*LDQQL
3HWURUR6LOYLR
3LFFKL$OEHUWR
3LFFLULOOL5LQR
3LHWURFROD*LRVDIIDWWH
3LRUHOOL'DQLOR
3LR;,,
3LULQL3DROD
3ROLGRUR0DULD(OHRQRUD
3ROLGRUR3LHWUR
3ROOR3RHVLR
3ROVL$QLHOOR
3RPSRQLR0HOD
3RPSRQLR&LFFLR
3RPSRQLR5LQR
182
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3RQWLOOR7LQGDUR
3RRK
3RSSL0DUFR
3UDFLOLR&DUOR
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3ULOL0DUWD
3ULPLDQL
5
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5HDOH$QQDOLVD
5HDOH0LFKHOH
5HDOH1LFROD
5LFFLR
5LWXFFL&KLQQL)ORULQGR
5LWXFFL*LXOLDQR
5LYD0DULR
5RFFKLR2OLQGR
5RPDQL3LHWUR
5RQ]LWWL$OÀR
5RQ]LWWL&HQ]LQR
5RQ]LWWL0LFKHOH
5RQ]LWWL3LHUR
5RVHOOL/XLJL
5RVHOOL/XLJL
5RVHOOL0DULD
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5RVHUED0LFKHOH
5RVD0DUFHOOR
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5RVVHWWL*DEULHOH
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5RVVL/XLJL
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5XJJLHUL0DULQD
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5XVVR9LQFHQ]R
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6
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6DYRLDGL8PEHUWR,
6DYRLDGL8PEHUWR
6DYRLDGL9LWWRULR(PDQXHOH
,,,
6FDIHWWD%HQLWR
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6FDIHWWD'RPHQLFR
6FDIHWWD*DEULHOOD
6FDIHWWD0LFKHOH
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6FDIÀGL/LVD
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6FDPSROL6DYHULR
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6FDUDQR)UDQFR
6Fq/XLJL
6Fq1LFROD
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6FODIDQL/LD
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6LJLVPRQGL(YDQGUR
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6PHULOOL'RPHQLFR
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6XULDQL9LQFHQ]R
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7HQDJOLD
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7UL]]LQR0DULD*UD]LD
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9LFLQR*LDQFDUOR
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9LWHOOL1LFROD
9LWL1LFROD$OIRQVR
9RLJWODHQGHU
9RWLQHOOL)UDQFHVFR3DROR
:
:LOKHOP6XVDQQH
:ROI)HUUDUL
=
=DFFDJQLQL*HOVRPLQR
=DFFDUGL$PHGHR
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=DFFDUGL0DULD1LFROD
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=DFFDULD3DROR
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=DPEHUOHWWL*LXVHSSH
=DPELDQFKL9LQFHQ]R
=DPSD)DEUL]LR
=HDUR0DUFR
=LQQL1LFROD
183
*OLDXWRULULQJUD]LDQRSHUODFROODERUD]LRQH
(YDQGUR6LJLVPRQGLSHUOHIRWRGHOPHVHHGHOODFRSHUWLQD
,WDOR,DPPDULQRSHUOHLOOXVWUD]LRQLGHOPHVH
2VYDOGR6DQWRURH)UDQFHVFR0LFKHOH6FDIHWWDSHUOHGHQRPLQD]LRQLGHL6DQWLLQYDVWHVH
8QJUD]LHSDUWLFRODUHD/XLJL0XURORSHULOVXRSUH]LRVRDSSRUWRQHOO·HODERUD]LRQHGHOJORVVDULR
,OPDWHULDOHVWRULFRIRWRJUDÀFRqWUDWWRGDOOHFROOH]LRQL
&DOYDQRH7DJOLHQWH%HQLDPLQR)LRUH)UDQFHVFR3DROR9LWHOOL6WHIDQR'·$GDPR
,GD&DQGHORUR*LDFRPRGH&UHFFKLRH$QWRQLR0HQQD
ËYLHWDWDODULSURGX]LRQHDQFKHSDU]LDOHQRQDXWRUL]]DWD
(GLWRDSURSULHVSHVHGDJOLDXWRUL
184
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