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a cura di
Giuseppe Tagliente
Paolo Calvano
Giovanni Di Rosso
1
Vasto, città di grazia,
fiore della mia terra.
G. d’Annunzio
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Pur conservando intatte le caratteristiche che ne hanno determinato il
successo di pubblico e consentito la diffusione in duemilacinquecento
copie nel solo 2003, l’edizione di quest’anno si presenta con qualche novità
in più rispetto alle precedenti. L’introduzione del colore, soprattutto, e la
diversa impostazione grafica, che ha reso possibile una più ricca gamma
di notizie e di immagini, le conferisce, almeno così ci piace pensare,
una maggiore vivacità e gradevolezza, che non dovrebbero dispiacere ai
lettori. Sotto il profilo della ricerca abbiamo voluto, inoltre, continuare ad
approfondire le tematiche del folklore locale, rivolgendo l’attenzione alle
superstizioni ed alle credenze della comunità vastese, e proseguendo nella
selezione di altre canzoni dialettali contenute in un secondo compactdisc riproposto come inserto. Una novità assoluta è poi costituita dalla
presenza di un dizionarietto di termini dialettali che, pur concepito per
consentire un’agevole comprensione dei testi in vernacolo, costituisce un
primo, timido e fors’anche imperfetto, passo nella direzione di raccogliere e
catalogare buona parte dei termini e delle espressioni della nostra parlatura
paesana. Insomma, l’esplorazione sulla rotta della vastesità continua, con
la consapevolezza ormai acquisita di aver tanti cari amici come compagni
di viaggio
Gli autori
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Nome:
Vasto
(Istonio dal 1938 al 1944)
Denominazione antica:
Histonium
Altitudine:
143 m. s.l.m.
Superficie:
70,63 Kmq
Denominazione abitanti:
vastesi, localmente vastaroli
Numero abitanti:
36.785 al 30/09/2003
Provincia:
Chieti
Economia:
a prevalenza industriale, commerciale.
Fiorentissimo il turismo
Santo Patrono:
San Michele Arcangelo
(dal 1827 con breve papale di Leone XII)
Gemellata con
Perth (W.A.) dal 1989
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“Antico municipio dei romani,
ove apersi le luci ai rai del giorno,
Tu che ornando la spiaggia dei Frentani,
hai l’Adria a fronte e lieti colli intorno...”
Il verso iniziale del canto poetico che Gabriele Rossetti dedicò alla sua città natale richiama la
sua storia millenaria. Una storia che sconfinando addirittura nella leggenda la vuole fondata da
Diomede, uno dei mitici eroi dell’Iliade di Omero, ma che, in realtà, ha inizio con l’arrivo dei
Frentani, una popolazione italica di stirpe sannitica dedita soprattutto al commercio della lana.
Histonium, dal greco Iston che vuol dire appunto tela di lana, fu, quindi, il nome con cui venne
anticamente denominata Vasto ed istoniesi furono detti i suoi primi abitanti.
Alleata di Roma, Histonium ne condivise gli eventi divenendo una delle città più fiorenti della
costa adriatica con il privilegio della cittadinanza romana e della potestà di imporre tributi (municipium vuol dire appunto “munus capere”, ossia la potestà di esigere tasse).
Con la caduta dell’impero e la invasione dei barbari la città divenne sede di guastaldato, cioè residenza di un guastaldo (amministratore di giustizia) del ducato longobardo di Benevento. Per questa
ragione venne denominata “Guasto” da cui derivò il nome Vasto.
Distrutta dai Franchi di Pipino, figlio di Carlo Magno, la città venne divisa tra il Guastaldo Aymone
e il Guastaldo Gisone, conservando tale ripartizione amministrativa anche con i successivi feudatari.
Saccheggiata e distrutta, a più riprese, dai Saraceni e dagli Ungari, restituita - infine -ad unità territoriale nel 1385 per decreto di Carlo III di Durazzo, Guasto fu feudo dapprima dei Caldora, quindi
dei Guevara ed infine dei d’Avalos, che la tennero ininterrottamente dal 1496 al 1798.
Per tre secoli la storia della città si confuse con quella di questa nobile famiglia di origine spagnola,
i cui esponenti di maggior spicco furono Alfonso II, governatore del ducato di Milano, Ferrante Francesco, famoso condottiero vincitore della battaglia di Pavia contro i francesi di Francesco II di Valois
e marito di Vittoria Colonna, Francesco Ferdinando che fu viceré di Sicilia e Cesare Michelangelo,
ricordato per aver fatto coniare moneta (il tallero del Vasto, il mezzo tallero, lo zecchino ed il mezzo
zecchino) e per aver ottenuto da Carlo III il diploma con il quale vennero conferiti a Vasto il 29 Marzo
del 1710 il titolo di Città e l’autorizzazione a sede vescovile.
Gli avvenimenti conseguenti alla rivoluzione francese del 1789, i moti del 1799 e l’instaurazione
della monarchia napoleonica di Gioacchino Murat che abolì le leggi feudali, ebbero un notevole
influsso sulla vita della Città, che fu uno dei centri abruzzesi più attivi nella lotta per l’indipendenza e
l’unità d’Italia a cui tributò un notevole contributo.
All’inizio del nuovo secolo e dopo quello che ha visto due guerre mondiali ed una profonda e
radicale trasformazione della società, Vasto è una città moderna, tra le più popolose ed industriose
d’Abruzzo che guarda al futuro con fiducia e con nuove e più che legittime ambizioni.
5
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Tra i tanti concittadini che nei secoli hanno onorato la Città ricordiamo:
Lucio Valerio PUDENTE, incoronato poeta all’età di 13 anni in Campidoglio a Roma
dall’Imperatore Traiano;
Caio DIDIO, ammiraglio della flotta romana nella guerra tra Cesare e Pompeo;
Riccio DE PARMA, uno dei tredici cavalieri italiani che sfidarono i francesi a Barletta;
Bernardino CARNEFRESCA, detto il Lupacchino, (ca. 1490 - post 1555) musicista autore
di famosi madrigali e maestro del Palestrina;
Giulio Cesare DE LITIIS, (1734 - 1816) autore di dipinti a soggetto religioso;
Nicola dei conti TIBERI, (1745 - 1805) pittore, incisore e poeta;
Gabriele ROSSETTI, (1783 - 1854) poeta e patriota esule in Inghilterra. Padre di Dante
Gabriel, capofila della Confraternita Preraffaellita;
Francesco ROMANI, (1785 - 1852) medico, che introdusse l’omeopatia in Italia;
Luigi CARDONE, (1789 - 1855) patriota e carbonaro;
Luigi MARCHESANI, (1802 - 1870) medico, autore della Storia di Vasto;
Gabriele SMARGIASSI, (1798 - 1882) pittore della scuola napoletana.
PALIZZI Filippo (1819 - 1899), Giuseppe (1812 - 1888), Nicola (1820 - 1870) e Francesco
Paolo (1825 - 1870) pittori insigni di scuola napoletana;
Silvio CICCARONE, (1821 - 1897) patriota, comandante del battaglione Vasto della Guardia
Nazionale nel periodo risorgimentale;
Valerico LACCETTI, (1836 - 1909) pittore e tragediografo;
Giuseppe de’ CONTI RICCI, (1844 - 1867) patriota caduto nella battaglia di Mentana;
Gaetano MUROLO, (1858 - 1903) poeta dialettale autore di originalissimi sonetti in vernacolo;
Luigi ANELLI, (1860 - 1944) storico patrio e dialettologo, autore di saggi e commedie in
vernacolo;
Ernesto CORDELLA, (1864 - 1905) capitano di artiglieria combattente ad Adua ed
esploratore nel Congo Belga;
Francesco DEL GRECO, (1864 - 1947) psichiatra ed antropologo;
Francesco CARDONE, (1865 - 1937) pittore, di gusto ottocentesco, erede della tradizione
dei Palizzi di cui fu allievo;
Giuseppe MANZITTI, (1871 - 1925) fondò la società di assicurazioni Mutua Marittima
Nazionale con sede a Genova, prima iniziativa previdenziale nel settore;
Ettore IANNI, (1875 - 1956) scrittore e giornalista; per anni una delle firme più prestigiose del
“Corriere della Sera”, di cui fu anche direttore;
Camillo MANZITTI, (1877 - 1958) ingegnere diresse la produzione di cannoni alla Ansaldo
durante la prima guerra mondiale, poi si specializzò del settore nautico;
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Romualdo PANTINI, (1877 - 1945) poeta e tragediografo, collaboratore della prestigiosa
rivista letteraria “Il Marzocco”;
Nicola GALANTE, (1883 - 1969) artista tra i più rappresentativi della pittura del Novecento,
esponente del “Gruppo dei sei” operante a Torino e Genova;
Florindo RITUCCI CHINNI, (1886 - 1955) artista eclettico e raffinato, autore di liriche e di
canzoni in vernacolo, pittore di grande sensibilità;
Carlo D’ALOYSIO da Vasto, (1892 - 1971) pittore e xilografo;
Raffaele MATTIOLI (1895 - 1973) il “banchiere umanista” che per un quarantennio diresse
la Banca Commerciale Italiana;
Elena SANGRO (1897 - 1969) (nome d’arte di Maria Antonietta Bartoli Avveduti), attrice
che ebbe grande notorietà nel periodo del cinema muto;
Giuseppe SPATARO, (1897 - 1979) uomo politico, fondatore della Democrazia Cristiana con
Don Sturzo, più volte ministro nei governi del secondo dopoguerra;
Giuseppe PERROZZI, (1899 - 1973) poeta dialettale tra i più noti ed apprezzati;
Vittorio d’ANELLI, (1902 - 1999) cultore di storia locale e di araldica;
Aniello POLSI, (1905 - 1983) musicista, autore di notissime melodie popolari;
Espedito FERRARA, (1908 - 1992) giornalista e commediografo;
Ernesto CIANCI, (1908 - 1992) esperto economista e dirigente industriale;
Filandro LATTANZIO, (1908 - 1986) pittore che ha operato per decenni in Francia;
Antonio CICCARONE, (1909 - 1983) ricercatore e docente universitario di patologia vegetale;
Giuseppe PIETROCOLA, (1909 - 2001) pubblicista ed appassionato cultore della storia patria;
Michele FIORE, (1910 - 1973) pittore sensibile e delicato che operò soprattutto a Genova;
Luigi MARTELLA, (1911 - 1971) pittore ed educatore;
Michele RONZITTI, (1912 - 1984) Pittore del genere naif tra i più apprezzati in Italia.
Don Salvatore PEPE, (1915 - 1997) sacerdote e oratore valentissimo, cultore della parlature paisane;
Carlo ANELLI, (1924 - 1997) insigne giurista, professore universitario e presidente del Consiglio
di Stato.
Numerosi i vastesi che si sono distinti all’estero. Tra questi:
Carlo DELLA PENNA, (1879 - 1971) emigrato in Argentina divenne uno dei più valenti
industriali. Editore e fondatore della rivista culturale “Histonium”;
Luigi RUZZI, (1881 - 1945) dopo aver fatto fortuna in Argentina come industriale fece
costruire nel 1931 il Politeama;
Franco PAOLANTONIO (1887 - 1979) affermato ritrattista molto apprezzato in Sud America;
Juan DEL PRETE, (1897 - 1987) pittore di grande notorietà in America Latina;
Pietro DI DONATO, (1911 - 1992) autore di Cristo tra i muratori e Tre cerchi di luce, romanzi
che narrano le vicende degli emigrati vastesi in USA.
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dall’Unità d’Italia
1860-1866
Filoteo D’IPPOLlTO
1866-1876
Silvio CICCARONE Senior
1876
Carlo NASCI
1878-1896
Francesco PONZA
1897
Luigi D’ALOISIO
1897-1919
Luigi NASCI
1919
Gelsomino ZACCAGNINI
1920-1921
Filoteo PALMIERI
1921-1923
Florindo RITUCCI CHINNI
1924-1933
Pietro SURIANI
1934-1935
Gaetano DEL GRECO
1937-1940
Erminio SCARDAPANE
1941
Francescopaolo GIOVINE
1942-1943
Silvio CICCARONE Junior
1943-1944
Emilio ZARA
1944-1945
Giuseppe NASCI
1946-1955
Florindo RITUCCI CHINNI
1955-1956
Olindo ROCCHIO
1956-1962
Idiano ANDREINI
1962-1973
Silvio CICCARONE Junior
1973-1979
Nicola NOTARO
1979-1993
Antonio PROSPERO
1994-2000
Giuseppe TAGLIENTE
2000-2001
Giovanni BOLOGNESE
2001-
Filippo
COLA
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PIETRO-
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Lo stemma della città è uno scudo quadripartito a scacchiera con i colori
del rosso e dell’argento tra di loro incrociati, circondato dalla scritta
“VASTUM OLIM HISTONIUM ROMANUM MUNICIPIUM”
(Vasto l’antica Histonium Municipio Romano)
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L’inno
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di Francesco Paolo Votinelli*
M’ arecorde de lu Uaste lu paése addò so’ nate,
cande jè’ pe la bbisagne a sta terra ajje migrate.
Nemme puzze ma scurdaje fore la porte a lu Cuastelle,
addò Sande Pandalàune vennàive ndriche e sciavunèlle.
Uaste bbèlle, terra d’éure notte e jurne penz’ a ttaje
ma fa prima che mme méure te putésse arevidaje.
De la fàmmene a la Mèreche l’ome fanne nu cciudaje:
ppén’ asciute da la scagne dànne satte a fà bbattaje.
Se le mbiàschene la facce nghe la ciprie e lu rusciatte
ma nen vàlene nu pàile de na tosta cafunàtte.
Uaste bbèlle, ecc.
Se vvulème fà le bbagne s’ ha da ije a Sàute Bbìcce
ma nge sta le bbille scuje che ttinème a la Pinnicce.
Aècche, l’acche de lu mare mbuzzenite de bbinzèine:
a Ccasàrze sinde l’acche addurà de quarajèine.
Uaste bbèlle, ecc.
* Francesco Paolo Votinelli
Nasce a Vasto il 13 ottobre 1891 e dopo una giovinezza vissuta nel popoloso quartiere del “castello”
a 16 anni parte da Napoli per la mitica America alla ricerca di lavoro e di un futuro migliore. A
New York lavora come sarto e per il suo carattere gioviale diventa un punto di riferimento per tutta
la comunità vastese. Viene chiamato “lu pelajje” proprio per la sua capacità di insaporire gli incontri
dei concittadini emigranti e in una serata tra amici nasce “Uaste bbelle, terra d’eure” che diverrà
l’inno dei Vastesi. Nel 1965 la nostalgia della terra natia lo spinge a tornare a Vasto dove si spegne
il 14 Novembre 1969, tra l’unanime cordoglio della città.
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Il personaggio dell’anno
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Ferrara nasce a Vasto nel 1908.
Poeta, commediografo, profondo conoscitore
e studioso del dialetto vastese, attento ricercatore dei motti più arguti e più caratteristici
della parlature paisane è continuatore del teatro
dialettale e ultimo autore significativo di questo genere.
Le sue radici nell’humus popolare risultano salde e profonde per una formazione trasmessagli
dalla madre Angela Marchesani e soprattutto
dalla prozia Serafina Falcone (1862-1942) in
possesso di un ricchissimo patrimonio folclorico ereditato da una lunga tradizione familiare.
Ventenne partecipa all’audizione vastese
all’EIAR di Roma il 14 dicembre 1930.
Direttore della filodrammatica locale da alle
scene quattro commedie dialettali in prosa più
volte rappresentate.
Core mé (commedia musicata in dialetto abruzzese, ideata e strutturata col maestro Aniello Polsi, che ne ha curato le partiture) resta
la prima e quella che ha goduto di maggiore popolarità.
Giacobbe, Raffajéle e Sprecaciànnere (1931), commedia che evidenzia ed esprime il sentire popolare alternando gaiezza e malinconia.
Aria di città (1932), commedia in tre atti in dialetto vastese. Quadro ambientato in un
modesto pianterreno che vive degli umori esterni, dei lazzi da casa a casa, dei frasari di
vicolo.
‘Ssa fa’ Dde’ (1931), farsa più che commedia, in cui si narra di una famiglia artigiana che
in un momento di difficoltà viene salvata dall’irrompere dell’imprevisto.
Ferrara ha anche composto una commedia musicale inedita ‘Sta Madúnnelle, del 1942,
e una commedia in dialetto abruzzese Terre nostre (1943), rielaborata l’anno successivo
come azione teatrale Terra nostra.
Da ricordare la sua pluridecennale attività di pubblicista, prima come collaboratore
di diversi quotidiani romani e, poi come direttore ed editore di “Histonium” (19471966), concreto legame tra Vasto e gli emigranti sparsi per il mondo.
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Direttore del Museo Civico e della Biblioteca Comunale, ha anche vissuto i tragici
momenti della frana della zona orientale di Vasto negli anni ’50.
Ha curato l’allestimento di diversi eventi culturali come la “Mostra del libro”, “Il presepe nell’arte” e la Mostra del “Risorgimento Vastese”, presentata oltre che nella nostra
Città anche a Caserta e all’Aquila.
La famiglia conserva numerose poesie in gran parte inedite e nel 2002 ha editato un
CD, Il nostro calendario, con testi dialettali raccolti o composti negli anni ’80 contenenti detti, proverbi, versi, aneddoti e ricordi.
In sintesi, Espedito Ferrara è ricordato e indicato come esempio di operatore culturale
che, spaziando in vari ambiti, ha saputo esprimere l’identità vastese.
Il Dopolavoro Artistico-Culturale e Filodrammatica riuniti per la rappresentazione de “Il Sabato
del Villaggio”. Si riconoscono in prima fila Pierino Mariani, Aniello Polsi ed Espedito Ferrara.
12
I luoghi della memoria
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La tradizione narra che la
Chiesa è stata fondata sui resti della struttura del tempio
della dea Cerere. Le prime
notizie documentate sono
medievali. Nel 1015 viene
ceduta dal Conte Trasmondo
di Chieti, per redenzione dei
suoi peccati, ai benedettini di
S.Giovanni in Venere che vi
impiantano un convento. I
benedettini rimangono fino
al 1410; da allora la custodia e l’amministrazione, con
giurisdizione parrocchiale,
sono affidate ad un capitolo
di preti che vi eleggono il
prevosto. Nel 1690 il Cardinale Altieri dona alla Chiesa
una reliquia della Santa Croce, ancor’oggi custodita in
artistici ostensori di argento
cesellato e venerata dal popolo vastese.
Nel 1739 diviene Collegiata
insigne e nel 1754, su progetto dell’architetto Clerici,
nelle tre navate vengono alterate le originarie linee architettoniche romaniche con rivestimenti e decorazioni a
stucco. A causa delle continue liti tra le due Collegiate Vastesi, nel 1808, Giuseppe Bonaparte le sopprime ambedue unificandole in un unico Capitolo ed un’unica Parrocchia, quella di S. Giuseppe. Nel 1915 viene di nuovo eretta in Parrocchia, ma bisogna
attendere il 1922 perché D. Romeo Rucci, nuovo parroco, ne prenda possesso.
Nel 1777 Papa Pio VI concede indulgenza plenaria in forma di Giubileo nella 3ª domenica di gennaio, privilegio che viene tuttora lucrato nella Chiesa di Sant’Antonio da
Padova, nuova sede parrocchiale dopo la frana del 1956 e l’abbattimento della struttura
secolare nel 1959.
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San Pietro com’era
1 ) Cappella del Purgatorio o del Pio Monte dei Morti, sorta nel 1652, ingrandita nel 1759 e decorata
nel 1885 conteneva il quadro “Il Purgatorio”e la statua del Cristo morto del Manella. Era officiata
dalla Congrega del Pio Monte dei Morti.
2 ) Altare di San Francesco da Paola, di origine antichissima con l’ottocentesca statua del Santo del
vastese Florindo Naglieri.
3 ) Cappella del SS. Sacramento o del Preziosissimo Sangue, officiata dalla Confraternita del SS. Sacramento, nata nel 1830. Ampliata nel 1825, decorata nel 1838. Sull’altare era “Il cieco di Gerico”(1853) di Francesco Paolo Palizzi ora al Museo.
4 ) Altare del S. Cuore di Gesù, eretto nel 1923 dal parroco don Romeo Rucci con il quadro “S. Cuore
di Gesù che appare alla Beata Margherita Maria Alacoque”.
5 ) Altare di S. Francesco Saverio, un tempo gentilizio dei conti Tiberi e dei Vassetta, con la tela “S.
Francesco Saverio”.
6 ) Altare dei Sette Dolori o della Concezione, un tempo gentilizio dei baroni Genova.
7 ) Cappella di S. Giovanni Battista, un tempo del SS. Sacramento. Già dedicata a S.Giovanni nel
1581. Riedificata nel 1899 con l’aggiunta di un lucernario per accogliere la tela “Ecce Agnus Dei”,
opera di Filippo Palizzi, donata ai vastesi ora al Museo.
8 ) Altare maggiore marmoreo del 1789.
9 ) Altare di S. Omobono, una volta dedicato a S. Giacinto, eretto nel 1895 a spese dei sarti con la
statua del Santo.
10) Altare di S.Sebastiano, eretto alla fine del 1700 a devozione dei muratori con la statua del Santo.
11) Altare del preziosissimo Sangue o della Pietà, ristrutturato nel 1830, un tempo gentilizio dei De
Pompeis e dei Nasci. Sull’altare il settecentesco Crocifisso ligneo del Colombo ora nell’abside di S.
Antonio da Padova e le statue della Madonna, della Maddalena e di S.Giovanni battista. A lato il
dipinto incompiuto “La Pietà” di Filippo Molino.
12) Altare della Madonna del Rosario, una volta gentilizio dei Cardone, officiato dalla Congregazione
del SS. Rosario, sorta nel 1889. Decorato nel 1907 esponeva la tela “Madonna del Rosario”, attribuita al Correggio ora al Museo e una statua proveniente dalla chiesa dei Domenicani.
13) Altare di S. Vincenzo de’ Paoli, già gentilizio degli Spatocco.
14) Altare di S. Filippo Neri, un tempo gentilizio dei Barbarotta.
15) Cappella della S. Croce, decorata a stucco nel 1746, riedificata e decorata nel 1923 con un artistico
tabernacolo contenente le Reliquie della S. Croce. Nel lato sinistro della cappella era il quadro di
Nicola Tiberi “L’invenzione della Croce”.
16) Battistero, riedificato nel 1922 per la rinnovata Parrocchia.
17) Cantoria.
18) Torre.
19) Ingressi alla Cripta di S. Espedito, terminata nel 1875 con la statua lignea di autore francese del
1903. Si accedeva dalle scale poste prima del presbiterio.
20) Sagrestia. Vi erano tre bozzetti di Francesco Paolo Palizzi e due quadri di notevoli dimensioni “La
Sacra Famiglia” di Nicola Tiberi e “La strage degli innocenti”. Alcune tele, raffiguranti 18 prevosti
dei secoli passati, ora sono alloggiate nella Chiesa della Madonna delle Grazie.
21) Statua lignea di S. Pietro, opera del 1794 di Luigi Vassetta.
Nella Chiesa erano custodite anche la statua opera di Luigi Vassetta raffigurante S. Luigi, quella del
Redentore Risorto ed i quadri “Gesù nell’orto” di Nicola Tiberi, “La presentazione della Beata vergine”
e “La Visitazione” di scuola veneziana, quest’ultimo da poco restaurato e posto nella Chiesa dell’Annunziata.
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Pianta della Chiesa di San Pietro
disegnata dall’Arch. Antonio Celenza
San Pietro. Facciata e campanile
(foto Scotti)
15
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Mi scruti Vasto
dagli alti davanzali
con uno sguardo già illanguidito
da un preludio di luna
e dalle stelle dell’Orsa.
Legioni di colline men che aspre
si rincorrono sul tuo proscenio
splendente come una festa.
Mi sferzi col tuo vento
dal profondo dell’infanzia
satura d’echi e di deliri,
pago di te, delle tue rive,
dove il mare parlotta di profumi
e il bronzo della Bagnante
si burla dei pudori.
Mi sei cara anche per la tua accidia
ancor più per le rondini che sfiorano
deliranti i tuoi comignoli.
Sono fiero di te e dei nostri avi,
delle tue storie non sempre liete
pur fra tanti crucci per i viventi.
Ma è pur sempre amore
anche se è castigo ad un limìo
d’indicibile smarrimento.
Non chiedermi di più:
sai che non potrei.
Mi guardi, ti guardo, tu ed io,
soli, per un amore che non ha quiete,
per un amore d’antichi aneliti
che non accetta commiati.
Renato Terpolilli (1999)
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Una magnifica incisione di Basilio Cascella (1860-1950) della serie V Abruzzo o Pregiudizi.
“Terra vergine”, terra antica, in Abruzzo si sono tramandate di generazione in generazione credenze, superstizioni, rituali di cui non s’è persa ancora memoria e che si ritrovano anche a Vasto.
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decèmbre / decèmbre / december
1ª summane
lunedì
29
Sande Dávede
martedì
30
Sande Ruggiëre
mercoledì
31
Sande Silveštre
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Primo dell’anno nuovo, Gennaio è il mese nel quale si
assomma forse il maggior numero di credenze popolari.
Tutte ovviamente basate sulla comune presunzione che
quelle che sse fa ‘n Cape d’anne se fa tutte l’anne (ciò che
si fa ad inizio d’anno si fa tutto l’anno). Gennaio è insomma il mese dal quale si traggono previsioni ed auspici
che la saggezza contadina ha tradotto in proverbi e modi
di dire ancora assai diffusi. Se jennare métte la jjérve: lu
hrane che ttì, tìttele ‘n serbe (se gennaio mette l’erba metti
in serbo il grano che già hai), è uno dei più diffusi, non
meno d’altri altri d’ uguale tenore come, ad esempio: Se
jennare sta ‘n gamìsce, Marze se fa tanda rìse (se gennaio
sta in camicia, marzo si fa tante risate) oppure Chi ppòte
a la mancanze de jennare cojje l’uve a stare a stare (chi pota
alla mancanza di gennaio coglierà uva in abbondanza).
Numerosi i rituali benauguranti che si svolgono in occasione del Capodanno, dell’Epifania (la Pasquette), delle
ricorrenze di Sant’Antonio (Lu Sand’Andùnie), e di San
Sebastiano (Sande Bbastiejàne). A Sant’Antonio Abate e a
San Sebastiano si rivolgono anche invocazioni per la guarigione dall’erpes zoster (lu foche de Sand’Andùnie) e dalla
polmonite (la pundùre). Un rito ormai quasi scomparso,
che si celebra alla vigilia dell’Epifania, è quello della foglia
dell’ulivo, una variante locale dell’antichissima usanza della dafnomanzia, per la quale si usa invece la foglia d’alloro:
si buttano sul fuoco foglie d’ulivo e dallo scoppiettìo che
ne deriva si traggono buoni o cattivi presagi.
18
Jennare
Gennaio
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&FXVFuIDODVSpVH
*HQQDLRPLRFRUWHVH
FRP·qO·HQWUDWD
FRVuIDODVSHVD
Buon
Compleanno
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*LDQQL&DVWDOGL
*LRUJLR&ULVFL
0DULR3HUUR]]L
jennare / gennaio / january
giovedì
1
Cape d’Anne
venerdì
2
Sande Ggrigorie
3
domenica
4
Sand’Angela
Foto Michele Calvano
sabato
Sanda Genuèffe
19
jennare / gennaio / january
2ª summane
lunedì
5
martedì
6
Sanda ‘Mëliene
la Bbufanéje
mercoledì
7
Sande Raimande
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La Cipullate
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AL vespasiano
Gerardo Tringinille, pressato dal futuro
suocero Mazzangolle decide di sposarsi. Non avendo però alcuna possibilità
economica, chiede un prestito a Ernesto
Baiunatte. Passa del tempo, ma Tringinille non solo non restituisce il capitale,
ma toglie persino il saluto a Baiunàtte.
Anzi evita sempre d’incontrarlo cambiando strada.
Un giorno però i due s’incontrano faccia
e faccia nel vespasiano di via IV Novembre. «Hué chi s’ arivaide? Canda m’aridì
chilli sodde? Accuscè ti live lu pìnzire!».
(Oh chi si rivede, quando mi restituisci i
soldi? Così ti togli il pensiero!)
E l’altro, affatto imbarazzato: «Erné, ’nde
n’ ingaricà, tinghe n’affare grosse pi li mène
e t’assichiure ca lu prème büche c’attüre ‘iè
lu tè!».
(Non preoccuparti, ho un grosso affare
per le mani, e ti assicuro che il primo
“buco” che tapperò sarà il tuo!).
20
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jennare / gennaio / january
giovedì
8
venerdì
9
Sande Severiane
Sande Adriane
sabato
10
Sande Alde
domenica
11
Sanda Unurüate
GIORGIO CRISCI
Nasce a Roma discendente da una delle più
antiche famiglie vastesi che dal XVI secolo ha
dato mastrogiurati alla città. Dopo la laurea
in giurisprudenza conseguita nel 1947 entra
nella Magistratura e al culmine di una splendida carriera ottiene le Presidenze del Tar
Sicilia, della IV sezione Giurisdizionale del
Consiglio di Stato ed infine del Consiglio di
Stato stesso.
Presidente delle Ferrovie dello Stato, capo di
Gabinetto in svariati Ministeri, componente
del Consiglio d’Amministrazione dell’Anas e
della Commissione Tributaria Centrale.
Riconoscimenti significativi gli sono stati
tributati dalla città: la cittadinanza onoraria
conferitagli nel 1986 e nel 2001 il Premio
San Michele.
5 gennaio 1983 - la
studentessa universitaria Emanuela Volpi
viene selezionata per
svolgere il ruolo della
Madonnina nella XXII
edizione del Presepe
vivente di Rivisondoli.
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21
jennare / gennaio / january
3ª summane
lunedì
12
martedì
13
mercoledì
14
Sande Mudešte
Sande Ilarie
Sande Primïane
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Suor Frumenzia
Mattità
Discreta ed in silenzio come ha vissuto è
tornata a Dio dalla sua amata Africa, dove
ha trascorso tutta la vita, Suor Frumenzia,
al secolo Filippa D’Adamo. In tanti la ricordano per la sua profonda religiosità ed
il suo spirito di servizio in favore dei più
deboli e per l’attaccamento alla città natale. La vediamo festeggiata, nel giorno del
suo 80º compleanno, nella Missione di
Dongara (Etiopia).
Peppène Colletorte, va a rendere visita ad
un amico che purtroppo era finito in manicomio a Teramo. Conclusa la visita, torna all’auto sotto un violento acquazzone
e nota una gomma a terra. Incurante del
maltempo si adopera per cambiarla, ma
nella concitazione del momento perdi i
bulloni che la pioggia trascina in un tombino. Quindi si dispera ed impreca non
sapendo come fare. Dal balcone del manicomio l’amico ricoverato, con serafica
calma gli suggerisce di svitare un bullone
per ogni restante ruota in modo da poter ripartire con tre bulloni per ciascuna
ruota. Peppène Colletorte, sorpreso e meravigliato per tanto acume, dice al ricoverato: «Embè, si ‘ccuscé ‘ndèste e t’hanne aricuvurète?» Dal balcone questi gli risponde
«Huè Colletorte, aecche m’hanne aricuvurète
peccà ‘so ‘mmatte, mìche peccà ‘so sceme ?!?».
22
16 gennaio 1960 - viene inaugurato
dal sindaco Idiano Andreini e da altre autorità cittadine il circolo Iston
Club, in via XXIV maggio.
jennare / gennaio / january
giovedì
15
venerdì
16
domenica
18
Sande Maure
Sande Marcellëine
sabato
17
Sande Andunie
Sanda Lebbrate
Lu Giubbullé
LU SARTÀRE (il sarto)
Era ritenuto l’artigiano nobile perché esercitava il mestiere ben pulito e vestito. I fratelli
Mario e Romeo Del Prete (nella foto insieme agli apprendisti), tenevano bottega in via
Santa Maria. Ed erano apprezzati non solo
per il mestiere, ma per le belle maniere e per
la simpatica verve che caratterizzava entrambi: come attori consumati, l’uno faceva la
spalla all’altro in ruoli esattamente intercambiabili, che richiamavano i perfetti doubleface
che sapevano confezionare. Cultori del bel
canto furono loro ad aggiungere alla canzone
La péchera spirdìte l’esclamazione finale Scioscia ma!.
Altri sarti che ricordiamo sono Mbila Piducchie, Lu Mutarille, Lu Monece, Pete di Ciace.
17 Gennaio 1926: S. Antonio Abate
La mattina della festa di S. Antonio Abate, vi è nel Vasto la consuetudine di portare a
benedire i cavalli nella chiesetta della Madonna delle Grazie; cerimonia che, fino alla metà
del secolo scorso, veniva celebrata nella cappella di S. Antonio Abate, oggi rovinata che
sorgeva in quei pressi. Anche quest’anno numerosi cavalli, con gualdrappe dai colori smaglianti e con le teste ornate di piume e di sonagliere, inforcati dai rispettivi padroni, fecero
durante tutta la mattinata i rituali tre giri intorno alla chiesetta. Ad ogni giro sostavano per
un momento dinanzi la porta, ove il prete li benediva; ed al terzo giro i padroni, dopo aver
offerto il loro obolo, ed avuto in cambio un’immagine di carta del Santo, che attaccavano
arrotolata come un trofeo alla testa dei loro cavalli, li riconducevano nelle stalle, contenti
come pasque; perché, grazie alla benedizione ricevuta S. Antonio avrebbe pensato a preservare i loro animali, durante l’anno, da qualsiasi disgrazia.
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23
jennare / gennaio / january
4ª summane
lunedì
19
martedì
20
mercoledì
21
Sande Màrie
Sande Baštiane
Sanda ‘Gnaise
Società Operaria di Mutuo Soccorso
I Presidenti
del Sodalizio
Il 25 luglio 1864, dal gruppo liberale della Destra Storica guidata da
Silvio Ciccarone, nasce con scopi ricreativi e sociali la Società Operaia
di Vasto. Nella prima seduta viene eletto Presidente Eligio Del Guercio e Presidente Onorario Giuseppe Garibaldi. La Società accoglie
nel suo seno tutte le categorie produttive, dagli operai propriamente
detti agli artigiani, ai piccoli commercianti fino ai liberi professionisti, e si succedono alla sua guida personaggi significativi della società
vastese, come il fotografo Giuseppe de Guglielmo, i fratelli giornalisti
Emilio e Silvio Monacelli, Gaetano Anelli, padre dello storico Luigi.
La Scuola di disegno istituita dalla Società rappresenta per decenni un
sostegno ed un aiuto alla formazione professionale ed artistica degli
artigiani locali. Nel 1890 la denominazione viene cambiata in “Società di Mutuo Soccorso degli Operai di Vasto”. Quest’anno si festeggiano i 140 anni di attività.
20 gennaio 1985 - Il nuovo Arcivescovo di Chieti e Vasto,
Mons. Antonio Valentini, nominato dal Santo Padre in sostituzione di Mons. Vincenzo Fagiolo, entra solennemente in
Città per prendere possesso della Diocesi.
24
Eligio Del Guercio
Gaetano Anelli
Giuseppe De Guglielmo
Francescopaolo Chinni
Emilio Monacelli
Giulio Giovine
Michele Canci
Silvio Monacelli
Michele D’Aloisio
Florindo Ritucci Chinni
Raffaele Scolavino
Ettore Cavallone
Enrico Ponza
Florindo Ritucci Chinni
Luigi Muzii
Carlo Boselli
Ennio Palucci
Francescopaolo Cieri
Nicola Ferrara.
Ottavio Di Tullio
Roberto Del Borrello
jennare / gennaio / january
giovedì
22
venerdì
23
domenica
25
Sande Vincenze
Sande Bernarde
sabato
24
Sande Frangische
Sand’Arcangele
5 Febbraio 1927: Nuovo Politeama
I sigg. Cav. Luigi Ruzzi, Francescopaolo Desiati e Gaetano Martone si sono costituiti in
questi giorni in società per la costruzione di un gran Politeama su due lotti di terreno acquistati a sinistra del nuovo corso Rossetti. Questo Politeama, su disegno dell’ing. Izzi, sorgerà in tempo relativamente breve e si spera di poterlo inaugurare nel prossimo settembre.
Di tale iniziativa va data lode ai promotori ed in special modo al Cav. Ruzzi, che dopo aver
nell’Argentina realizzato una cospicua fortuna nel commercio della carta, ha pensato, da
buon cittadino, di dotare la nostra Vasto di un elegante ritrovo, capace di contenere molto
pubblico, e del quale si sentiva molto bisogno.
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25
jennare / gennaio / january
5ª summane
lunedì
26
martedì
27
mercoledì
28
Sanda Paola
Sande Vitaliane
San Tumuasse lu filósofe
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Furbare
Febbraio
La particolarità d’essere il mese più corto e di essere anche quello che nell’antico calendario solare segnava la
fine dell’inverno ha dato spazio alla fantasia popolare
originando una serie di riti con i quali si auspica la fine
del brutto tempo e si esorcizzano i mali di stagione. La
Candelora, che ricorre il 2 del mese, viene salutata come
un passaggio alla bella stagione: La Candelore, u ce nénghe u ce piove da lu vérne séme fore (alla Candelora con la
neve o con la pioggia dall’inverno siamo fuori). Il giorno
successivo, dedicato a San Biagio, Sande Biasce, viene
praticata l’unzione della gola ai fedeli nel corso della celebrazione liturgica, al fine di debellare il mal di gola, lu
strangajùne. Il 5, festa di Sant’Agata, è il giorno dedicato
alle donne che allattano, soprattutto a quelle affette da
agalassia, e la preghiera rivolta alla Santa è la seguente:
Sand’Achete benedàtte, famme arevenà lu latte pé stu cétele
mé e je puzz’avanzà che le puzza dà a tutte lu vicinate. (·
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GDOO·HEROOL]LRQHGLFDYDOOXFFLPDULQLUn’ultima consuetu-
dine praticata è quella di compiere abluzioni del petto
con la rugiada delle siepi per scongiurare mali al seno
e per renderlo più bello. Altra ricorrenza importante è
quella dedicata a Santa Apollonia (Sanda ‘Bbellonie),
che viene invocata per la cura del mal di denti.
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jennare / gennaio / january
giovedì
29
venerdì
30
Sande Cuštanze
Sanda Savene
31
domenica
1
Sanda Virdejane
Foto Michele Calvano
sabato
Sande Giuvuánne Bbosche
27
furbare / febbraio / february
6ª summane
lunedì
2
martedì
3
mercoledì
4
la Cannelëre
Sande Biasce
Sande Gilberte
1 febbraio 1976 – scompare Padre Alberto Mileno, cappuccino, parroco di Stella
Maris e fondatore dell’Istituto Medico Psicopedagogico San Francesco d’Assisi. Gli
succede nella direzione Padre Fulgenzio Fantini, anche lui nativo di Vasto.
Torna, caro ideale
1938. Il regista Guido Brignone realizza un film sulla vita di Francescopaolo Tosti ispirato
al titolo della sua celebre romanza Torna, caro ideale. Gli esterni sono girati a Francavilla e a
Casalbordino con la partecipazione di comparse abruzzesi. Il gruppo di Vasto, guidato dalla
signorina Teresa Cavallone, è protagonista del ballo sull’aia del convento michettiano. Nella
foto di scena è riconoscibile la signora Nella De Luca Palma.
28
furbare / febbraio / february
giovedì
5
venerdì
6
domenica
8
Sand’Àghete
Sande Cusumëine
Lu Viat’Angele
sabato
7
Sande Rumüalde
Sande Ggelòrme
GABRIELE ROSSETTI Ricorre quest’anno ricorre il 150° anniversario
della morte. Nato a Vasto da un fabbro ferraio si trasferisce a Napoli per interessamento del
conte Venceslao Mayo, che ne intuisce le grandi qualità. Qui si mette in evidenza come abile
prosatore anche estemporaneo e compositore
di libretti in musica. Nel periodo Murattiano
lavora nel Real Museo di Napoli e dopo il ritorno dei Borboni, insofferente della Restaurazione, aderisce alla Carboneria, impegnandosi
nei tumulti del 1821 tanto da risultare incluso
nell’elenco dei condannati a morte dopo il fallimento dei moti rivoluzionari. Fugge da Napoli
per approdare a Malta e poi in Inghilterra.
A Londra sposa nel 1826 Francesca Polidori
e vive, prima dando lezioni private di italiano
e, dal 1831, insegnando letteratura italiana nel
Collegio del Re. Interessanti le sue appassionate
liriche di patriota ed originali e controverse le
sue opere su Dante, a cui attribuisce significati allegorici di tipo politico-religioso. Muore a
Londra nel 1854 e riposa nel cimitero di Highgate. Di questo grande vastese ha di recente pubblicato un saggio lo scrittore Umberto
Eco.
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Tra moglie e marito
Lui a lei: «Carmè, cùcime ddù èva frètte» (Carmela, cuocimi due uova fritte). «Giuà, la hallène ujje
n’à fetàte» (Giovanni, la gallina oggi non le ha fatte), dice lei di rimando. «Mbo?! dumuàne me ne
vajj’ a magnà a mamme» (Ah, è così?! domani vado a pranzo da mia mamma), ribatte lui provocatoriamente. «Ffì bbène, marite mè, accuscè mi sparagn’ a fà li piètte» (Fai bene, marito mio, così
mi risparmio di lavare i piatti), conclude lei in tono canzonatorio.
29
furbare / febbraio / february
7ª summane
lunedì
9
Sanda ‘Pullonie
martedì
10
mercoledì
11
Sanda Durutué
La Madonne de Lurde
LA MAMMÈNE (la levatrice)
Quando si nasceva in casa, non come oggi in ospedale, c’era la levatrice, la mammène, ad accorrere al letto
della puerpera ed a dare il benvenuto al bebè. Angela
Jacobucci (nella foto) ha esercitato sin dai primi anni
cinquanta la professione ed ha assistito mediamente
una nascita al giorno. In venti anni di attività ha riccodde oltre settemila vastesi sentendosi spesso ripetere: «Sperame ca j’è lìbbere e ‘bbèlle e te pîre nu ‘bbélle
pinnilicce...»
Momenti di lavoro
a Punta Penna:
i pescatori
Pantaleo Di Bari
ed Elio Alessandrini
30
furbare / febbraio / february
giovedì
12
venerdì
13
domenica
15
Sand’Adolfe
Sanda Remeggëlde
sabato
14
Sande Valendëine
Sande Ggiacënde
Il Muro delle Lame agli inizi
del ‘900 in un’immagine di
Nicola Anelli.
12 febbraio 1981 – Un cargo battente
bandiera boliviana, la nave Maria Kappa,
affonda all’imbocco del porto.
13 Febbraio 1958 - Il sen. Leone presenta un progetto di legge per l’istituzione
della Provincia di Vasto. L’iniziativa legislativa si affianca a quella del collega sen.
Caporale che ne aveva presentato un altro
allo stesso Senato della Repubblica per il
riconoscimento di Lanciano Provincia.
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31
furbare / febbraio / february
8ª summane
lunedì
16
martedì
17
mercoledì
18
Sanda Ggiulïana
Sande Romele
Sande Liaune
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Ludovico Iasci
Sono ormai lontani gli anni cinquanta,
quando dai dintorni di Lanciano i fratelli
Iasci si insediarono in contrada Colli di
Vasto con un allevamento di bovini da
latte. Erede di quella bella tempra di lavoratori che riuscirono a guadagnarsi il
rispetto e la considerazione di tutti, Ludovico, per gli amici Lu (nella foto con il
padre Sebastiano), è al vertice di un’azienda che opera nel campo della meccanica
di precisione, fornitrice di Denso SpA,
Fiat auto, e Ford nei vari stabilimenti
sparsi nel mondo.
16-17 Febbraio 1931
‘Ssa fa’ a Ddè’
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Nel teatrino del Circolo cattolico di S.
Filippo Neri sono state rappresentate:‘Ssa
fa’ a Ddè’- Commedia in due atti atti in
dialetto vastese del rag. Espedito Ferrara.
Il burattinaio di Norimberga- vaudeville in
un atto dell’avv. Florindo Ritucci Chinni
e La leggenda del trovatore- tango chanson
del violinista Salvatore Ruggieri su versi
del rag. Espedito Ferrara.
Stoicismo
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32
Giosué era un tipo che aveva fatto sua,
senza saperlo, la filosofia degli stoici.
A chi gli chiedeva: «Gna jàme, Giusé?»
(Come va, Giosué?), curiosamente rispondeva con appena un fil di voce e
senza scomporsi affatto: «Mezze mezze».
furbare / febbraio / february
giovedì
19
venerdì
20
domenica
22
Sande Curradëine
Sande ‘Leuterie
sabato
21
Sande Felëice
Sanda Marecarëite
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Il gruppo di animazione
della Storia di Carnevale,
costituito in seno al Circolo culturale Sant’Antonio
Abate. Si riconoscono nella foto: Giuseppe Desiati,
Carlo Corbo, Domenico
Scampoli, Carmine D’Ermilio, Nicola Stivaletta,
Giovanni D’Ermilio,
Giovanni Salvatorelli,
Antonio Villamagna,
Pietro Bevilacqua, Nicola
Zappacosta, Don Domenico Larcinese, Fernando
D’Annunzio.
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furbare / febbraio / february
9ª summane
lunedì
23
martedì
24
mercoledì
25
Sande Làzzere
Sand’Ida
Carnëvale
Sanda Cuštanze
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Botta e risposta
Da tutti ritenuto un minorato, Paolo dava però ogni tanto ai burloni che lo prendevano in
giro risposte che lasciavano di stucco. Come quella volta che, replicando ad uno spiritosone
che gli chiedeva perché si stesse grattando il capo senza togliersi il basco, affermò serio serio:
“Ma piccà ti, canda ti rètte lu quìle, ti chèle li caŧŧîne?”
(Ma perché tu, quando ti gratti il sedere, ti cali le braghe?)
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furbare / febbraio / february
giovedì
26
venerdì
27
domenica
29
Sanda Matëlde
Sande Habbriéle
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sabato
28
Sande Macarie
Sande Rumüane
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28 febbraio 1903 - Il consiglio comunale delibera all’unanimità di chiedere al Governo ed
al Parlamento l’istituzione del Tribunale a Vasto.
Altri argomenti esaminati: il rinvio, comunicato dal Ministero dei Lavori Pubblici. della costruzione del faro; i sicuri contributi governativi per i danni delle recenti alluvioni, e l’ipotesi
di utilizzo del legato Romani allo scopo di diffondere l’istruzione agraria e fornire il credito
agli agricoltori.
28 febbraio 1970 – Si inaugura nei nuovi locali realizzati in via San Michele dall’Impresa
Angelo Ciancaglini la filiale dei Magazzini Gamma. La grande distribuzione si affaccia timidamente pure a Vasto.
35
marze / marzo / march
10ª summane
lunedì
1
martedì
2
mercoledì
3
Sande Ruggïre
Sanda ‘Gnàise
Sanda Camëlle
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&UHGHQ]H3RSRODUL
E’ il mese nel quale fa il suo ingresso la primavera e le
giornate tendono ad allungarsi: Lu sole de Marze fa male a
la cocce (il sole di marzo fa male alla testa), dice un vecchio
adagio, al quale fa eco un altro che dice: canda fiorisce lu
prèzzechì, tande la notte e tande lu dì (quando fiorisce il
prezzemolo, tanto dura il giorno e tanto la notte). E’ anche il mese del Carnevale, che celebra appunto il passaggio
alla bella stagione con tanti riti propiziatori ed abbuffate
pantagrueliche a base di ravioli di ricotta e di ciciricchiate. Una credenza popolare impone che nel primo venerdì
del mese si accorcino i capelli per scongiurare malocchi e
dolori di testa. Il malocchio, inteso come una influenza
maligna che scaturisce da uno sguardo invidioso (n’ ucchie
malamente) e che provoca mal di testa, malinconia, stanchezza, si esorcizza di solito con la pronuncia di uno scongiuro accompagnata da alcuni gesti rituali. Si fanno cadere
tre gocce d’olio su un piatto con appena un po’ d’acqua:
se la goccia si allarga è malocchio e le persone che l’hanno
fatto sono tante quante le gocce che si formano.Se la goccia si allarga a forma di rosa a fare il malocchio è stata una
donna, se la goccia assume la forma di una bottiglia, allora
è stato un uomo. Quindi si recita la formula: Malucchie,
malucchiatte, tand’ucchie t’ha ‘dducchiàte, tre Sande t’ha jutate, nnòme de lu Padre, de lu Féje e de lu Spirde Sande, ‘stu
malucchie n’ha dà jjè chiù avande. Da ultimo si traccia il
segno della croce con il dito bagnato nell’acqua e nell’olio.
36
Marze
Marzo
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marze / marzo / march
giovedì
4
venerdì
5
domenica
7
Sande Casemire
Sande Usébbie
6
Sanda Filëciatte
Foto Michele Calvano
sabato
Sanda Rose
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marze / marzo / march
11ª summane
lunedì
8
martedì
9
Sande Giuvuanne
de Ddë
Sanda Frangiasca Rumüane
mercoledì
10
Sande Simblèce
Girato l’anno scorso a Vasto, il Posto dell’Anima, diretto da Riccardo Milani, interpreti
Silvio Orlando, Michele Placido, Paola Cortellesi, ha riscosso consensi di pubblico e di
critica. Nonché la simpatia di tanti concittadini coinvolti come comparse nelle riprese.
2 marzo 1985 - La Domenica del Corriere pubblica un articolo a firma di Esther
Marconi nel quale si sostiene che i bronzi
di Riace erano stati ripescati nell’Adriatico, al largo della costa vastese, e non in
Calabria. Tesi sostenuta da Federico Zeri.
38
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marze / marzo / march
giovedì
11
venerdì
12
domenica
14
Sande Cuštandëine
Sand’Uriaune
sabato
13
Sanda Patrëzie
Sanda Matëlde
LUCIA MOLINO
Lucia Molino ormai da tanti anni dirige,
presso l’ex convento dei frati minori di
Sant’Onofrio, la Casa di accoglienza e di
riposo per persone bisognose ed anziane.
Quanta storia racchiude la struttura antichissima di Sant’Onofrio non è qui il luogo di riportare, ma l’intenzione nostra è
quella di sottolineare, ancora una volta, la
nobiltà d’animo e lo spirito di servizio che
la Molino quotidianamente profonde nella sua direzione. Il suo costante impegno
ha ridato dignità e prestigio all’ex convento tanto caro a Vasto che, tramite le sue
diverse associazioni presenti nel territorio,
in più momenti ha voluto premiare la sua
nobile figura, la funzione e la dedizione
anche nelle prestazioni più umili.
11 MARZO 1906 - Inaugurazione dell’impianto per l’erogazione della luce elettrica. Nell’archivio Spataro conservato presso l’Archivio Storico di Chieti è conservato un invito rivolto
ad Alfonso Spataro, nel quale si può leggere il ricco menù servito agli invitati durante il
pranzo ufficiale: ostriche di Taranto per antipasto, e di seguito zuppa alla reale, pesce con salsa
maionese, noce di vitella alla giardiniera, galantina allo specchio, fagiolini al burro nocciola, faraona e caccia, insalata verde, cassata alla siciliana, formaggio, frutta, caffè liquori. Nell’elenco
dei vini figurano Chianti, Capri bianco, Barbera stravecchio e Champagne.
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marze / marzo / march
12ª summane
lunedì
15
martedì
16
mercoledì
17
Sanda Lujëise
Sande Ggiulïàne
Sanda Gertrude
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Antonella Marrollo
La fijje de la hatte li surge acchiappe, dice un vecchio
proverbio. In effetti Antonella ha ereditato da papà
Riccardo la tempra e lo spirito manageriale inanellando anno dopo anno, ancora giovanissima, successi
professionali ed incarichi prestigiosi presso l’Associazione Industriale di Chieti, l’Ance, l’Atecap, tanto da
essere ritenuta l’emula abruzzese di Emma Marcegaglia, l’intraprendente capitana d’industria del Mantovano. Mamma di tre figli, ha saputo coniugare, anche
con la collaborazione del simpatico marito Francesco
Ottaviano, lavoro e famiglia, interesse professionale
ed impegno sociale.
«Istonio» è il primo settimanale della città uscito ininterrottamente dal 1888 al 1912. Ne è direttore Emilio Monacelli, esponente di spicco della Destra storica e presidente della Società Operaia di
Mutuo Soccorso. Strumento indiscusso del dibattito politico-culturale tra Otto e Novecento, diventa
punto di riferimento di tutto lo schieramento filospaventiano d’Abruzzo. «Istonio» raccoglie l’eredità
ideologica di «In Vacanza», il primo settimanale cittadino pubblicato nell’ultimo trimestre del 1878,
diretto da Raffaele De Luca. Nella foto, la testata del 1° numero: 13 maggio 1888.
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marze / marzo / march
giovedì
18
venerdì
19
domenica
21
Sande Salvataure
San Giusueppe
sabato
20
Sanda Sandre
Sande Ermanne
Associazione culturale Stella Azzurra
Costituita nel 1899 da un gruppo di giovani liberali non identificabili nei due grandi
schieramenti storici contrapposti stabilisce
la sua sede in Via Vescovado. Tra i fondatori
spiccano i nomi di Francesco Paolo Giovine,
Nicola d’Aloisio e Raffaele Scolavino. La Società si afferma organizzando gite e momenti
ricreativi alternati a conferenze sugli argomenti più svariati. Nel 1903 istituisce un
interessante corso di lezioni popolari, con il
coinvolgimento degli insegnanti della Regia
Scuola Tecnica e di affermati professionisti,
in un programma eclettico, educativo, patriottico e civile, senza nessun carattere religioso o
politico, che lascia libere tutte le coscienze e
tutte le opinioni. Questa Università Popolare
continua le lezioni anche negli anni successivi. Nel 1911 espande le proprie attività costituendo una sezione sportiva: oltre alla squadra di calcio promuove anche attività meno
diffuse come il tamburello e il baseball.
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Paternità
«Ndò, addovì ngh ‘ssa carrìre?» (Antonio, dove vai così di corsa?), dice un tale all’ amico che attraversa correndo la piazza. «Vajj’ à chiamà la mammène» (vado a chiamare la levatrice), gli risponde
tutto affannato quest’ultimo. «Piccà, se da fijjè majète?» (perché, deve partorire tua moglie ?)
E questi di rimando: «E chi cce vajje à fà, pe la hatte?» (E per chi sennò, per la gatta?)
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marze / marzo / march
13ª summane
lunedì
22
martedì
23
mercoledì
24
Sande Uttävie
Sande Benedàtte
Sande Habbrìele
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Graviúle de Ricotte
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Sull’Autostrada
Pierino chiede ripetutamente al papà
di arrestare l’auto perché ha necessità
di fare pipì.
Il papà, dopo avere più volte invitato
il figlio a “trattenere”, essendo prossimo l’arrivo, decide infine di fermarsi
per dar sollievo alla vescica del figlio,
ma anche alla sua.
Pierino scende, fa pipì, torna in macchina e, dopo un bel po’, sollecita il
papà a “sbrigarsi”. Ma il padre risponde: «Aspìtte. Mo vinghe, scimmaddatte!
Ni li sé ca ‘ndò màtte li méne mammete
‘nz’ aritrove ma niènde?».
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marze / marzo / march
giovedì
25
venerdì
26
domenica
28
La ‘Nnungiaziàne
Sande ‘Manuele
sabato
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Sande ‘Libberte
Sande Sište
Le Nevi del Kilimanjaro
Vasto è, a quanto pare, non solo città di gente di mare, ma anche d’alta
quota.
Sì, perché l’arch. Franco Salvatorelli
nel 1998 ha partecipato e conquistato, con Massimo Altieri, la più alta
vetta del continente africano: il Kilimanjaro (Uhuru Peak) su cui sventola anche il nostro vessillo municipale. Il Kilimanjaro è anche il vulcano spento più alto del mondo; la sua
via Machame è la più spettacolare e
meno confortevole per mancanza di
rifugi e bivacchi per la notte. Giorni
di ascesa, fatiche, pernottamenti in
tenda, grandiosi e spettacolari panorami; al settimo giorno, il 2 luglio 1998, dopo sei ore di
salite ripide e faticosissime, il nostro architetto ha conquistato la vetta “Uhuru Peak” a quota
m. 5895. Della spedizione ha fatto parte anche Franco Piscicelli.
30 MARZO 2003 - Alla presenza dell’arcivescovo
di Chieti - Vasto, Mons. Edoardo Menichelli, di
padre Luciano Antonelli, ministro provinciale
dei Frati Minori Cappuccini, di padre Franco
Berti, direttore della Fondazione Padre Alberto
Mileno onlus –Istituto San Francesco d’Assisi e
di padre Agostino Frezza, parroco di Stella Maris, viene consacrata ed inaugurata la Chiesa di
San Francesco d’Assisi a Vasto Marina. La realizzazione della Chiesa era stata tenacemente voluta da padre Fulgenzio Fantini.
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marze / marzo / march
14ª summane
lunedì
29
martedì
30
mercoledì
31
Sande Secundëine
Sande Beniamëine
Sanda Giuvuanna
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Marze tégne, abbreile depégne (marzo tinge, aprile dipinge). Il detto antico sintetizza il passaggio al mese dai
colori più vivi, dai contorni più nitidi, dal clima ormai
primaverile. E’ il mese della Santa Pasqua e dei riti liturgici che l’accompagnano, che a Vasto iniziano con
la celebrazione e la processione della Santa Spina organizzata dalla Confraternita della Spina e del Gonfalone.
E’ anche il mese delle prime feste rurali: a Pagliarelli,
dedicata a San Vincenzo Ferreri, che si svolge nel lunedì
dell’Angelo (lu Ppascòne), ed all’Incoronata nell’ultima
domenica. Tradizionalmente, soprattutto in coincidenza della Pasqua, si confezionano pani lievitati o dolci a
forma d’agnello, di bambole, di cavalli o di serpenti addirittura, che assumono un evidente significato sacrale,
ricorrente anche in altre occasioni, come ad esempio a
Natale, a San Sebastiano, a San Biagio e a Santa Lucia.
Il pane è dono di Dio (grazie de Ddè) ed è diffusa la
credenza che in esso dimori addirittura la Divinità, al
punto che se un pezzo di pane cade a terra viene subito
raccolto e baciato. Usanza analoga è quella di non calpestare neanche le briciole cadute a terra, che vanno invece immediatamente raccolte, per non essere costretti
a farlo all’altro mondo nghe le pénnezze dell’ucchie (con
le ciglia degli occhi)
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Abbreile
Aprile
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abbreile / aprile / april
giovedì
1
venerdì
2
domenica
4
Sand’Ughe
Sande Frangische
de Paole
La Sanda Spéne
3
Sand’Isidëre
lu jurne de le Palme
Foto Michele Calvano
sabato
Sande Rëccarde
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abbreile / aprile / april
15ª summane
lunedì
5
martedì
6
mercoledì
7
Sande Vingenze
Ferrare
Sanda Ggiulϕane
Mercluddé Sande
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Dal silenzio del buon tempo andato, riemergono voci e personaggi di una lontana Santa
Pasqua. Come quella di un tal Cazzarillo, lustrascarpe, che soleva far gli auguri... in rima.
abbreile / aprile / april
giovedì
8
venerdì
9
Giuvuddé Sande
Vennardé Sande
sabato
10
Sabbete Sande
domenica
11
la Ppasche
ETTORE JANNI
Nasce a Vasto da genitori atessani l’11 ottobre 1875 in
una casa sul Belvedere Romani, luogo emblematico tra
collina e mare, che rimarrà nel suo ricordo per luce, colore e calore. Resta per pochi anni nella nostra cittadina
per trasferirsi prima per gli studi liceali a Chieti e poi
per quelli universitari a Firenze. Laureato inizia l’attività giornalistica a Napoli per poi passare a Milano a “La
Lombardia” e al “Corriere della Sera”.
Eletto al parlamento nel 1919 dai combattenti del collegio di Vasto si ritira ben presto dall’attività politica
continuando il suo impegno sulla terza pagina del “Corriere” di cui diviene fugace direttore dal 25 luglio all’8
settembre 1943. Sue le traduzioni dal francese dei testi
dannunziani La Pisanella e Il martirio di S. Sebastiano.
Impegnato anche nella saggistica biografica (S. Francesco
d’Assisi, Macchiavelli...) e nella critica letteraria (I poeti
minori dell’ottocento e In piccioletta barca) fu soprattutto
giornalista autorevole.
9 aprile 1988 - Inaugurazione della Scuola
Civica Musicale, che viene intitolata a Florindo Ritucci Chinni. L’Istituzione viene ubicata
a Villa Paradiso donata dalla famiglia Ritucci
Chinni al Municipio.
A lato, la cartolina commemorativa illustrata
da John Betty.
47
abbreile / aprile / april
16ª summane
lunedì
12
martedì
13
mercoledì
14
Sande Tibberie
Lu Pasquane
Sande Remeneggelde
Sande Masseme
Madonna dei Miracoli di Casalbordino. Mercato boario agli inizi del Novecento in una foto
di Lelio De Francesco, allievo di Giuseppe De Guglielmo. Le fiere più importanti del circondario si tenevano a Miracoli, a Monteodorisio e a Vasto il 6 e il 16 agosto.
12/13 Aprile 1980 - Ad iniziativa dell’Assessorato comunale alla cultura, retto dalla Sig,ra
Angela Poli Molino, e della Cooperativa Agorà, di cui è animatore il prof. Sante Petrocelli, si
tiene, a sette anni dalla scomparsa, un convegno sulla figura e l’opera di Raffaele Mattioli, il
banchiere umanista vastese che per un quarantennio diresse la Banca Commerciale Italiana.
Alla commemorazione partecipano illustri uomini politici ed economisti, tra i quali l’on.
Giovanni Malagodi, l’on. Giorgio Amendola e il senatore a vita Leo Valiani.
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abbreile / aprile / april
giovedì
15
venerdì
16
domenica
18
Sande Ducudére
Sand’Irene
sabato
17
Sande Fabbie
Sanda ‘Pullonie
L’URTULÀNE (l’ortolano)
Erano in tanti a svolgere tale mestiere nei terreni circostanti Vasto e soprattutto in quelli
digradanti verso il mare. Coltivavano verdure ed aranci; molti di essi facevano mercato a
Vasto e tanti nei paesi del suo circondario. Più degli altri erano i D’Adamo e i Fiore dediti a tale attività (nella foto a lato vediamo Nicola Štobbéne, Nicola lu Dîuche, Vincenzo
Paolo lu Spizziche, Francescopaolo Štobbéne). Zi ‘Ndonie, distinto e ricercato nel vestire,
invece della normale cravatta (la scolle) preferiva quella a farfalla, la scullàtte, da cui il
soprannome.
Alcune espressioni dialettali tipiche degli ortolani. Jáme a vuddà l’ácche; vajje a vanne fore terre;
vajje addacquà; la raselàlle; la pischire; lu pundungiàlle; la réule; abbasse (o a mmonde) all’orte.
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abbreile / aprile / april
17ª summane
lunedì
19
martedì
20
mercoledì
21
Sande ‘Spedëite
Sanda ‘Gnàise
Sand’Anzelme
Compagnia teatrale “Due Pini”
Nasce nel 1977 come compagnia
stabile attenta al repertorio tradizionale, all’interno della struttura salesiana della Parrocchia di S. Giovanni
Bosco. Ha portato sulla scena lavori
teatrali dei concittadini Luigi Anelli,
Espedito Ferrara e Paolo De Guglielmo. Si è anche ispirata ad opere del
poeta lancianese Fagiani ed a Eduardo De Filippo, tradotto in vastese. Il
gruppo ha partecipato alle più importanti rassegne del teatro dialettale
abruzzese ottenendo significativi riconoscimenti. Ne hanno fatto o ne fanno ancora parte: Gino Pierabella, Antonio D’Adamo, Pietro
Palumbo, Carmela Camperchioli, Filippo Spadaccini, Laura Trovarelli, Teresa Di Biase, Antonio
Cianci, Fernando Reale, Peppino Raimondi, Gino Stivaletta, Antonella Tana, Gino Marchesani.
23 Aprile 1962 - La Finanziaria
Breda del Gruppo Efim, rappresentata dal presidente Pietro Sette, e la
Sofid del Gruppo Eni, rappresentata
dal presidente rag. Salvatore Pisarri
(originario di Vasto), costituiscono
la Siv-Società Italiana Vetro spa, con
sede in Vasto. Della nuova società
entra poco dopo a far parte con un
terzo del valore azionario l’americana Libbey-Owens-Ford Glass.
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Nella chiesa di San Pietro
La rivalità tra le parrocchie di San Pietro e Santa Maria era tale che spesso dava origine in passato ad episodi come questo. Durante una funzione un contadino
rimane ostentatamente muto ed in piedi tra i fedeli
che pregano all’interno della chiesa di San Pietro. Incuriosito, un prete gli si avvicina discreto e gli dice:
“fratello, perché non preghi?“ E questi bruscamente: “n’
so fràtte e doppe sò de Sanda Marèjje” (non sono tuo
fratello e poi sono di Santa Maria).
abbreile / aprile / april
giovedì
22
venerdì
23
domenica
25
Sanda Flavie
Sande Giorge
sabato
24
Sande Gelarde
Sande Marche
Festa dell’Incoronata. La statua della Madonna viene trasferita dal Santuario alla città la settimana precedente la celebrazione solenne. Alla processione la partecipazione partecipano numerosi fedeli e confraternite.
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Aprile 1972 - Viene
inaugurato ed aperto al traffico il tratto
dell’autostrada A14
Vasto
Nord-Vasto
Sud
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abbreile / aprile / april
18ª summane
lunedì
26
martedì
27
mercoledì
28
Sande Marcelleine
Sanda Zéite
Sande Mizie
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Mese dell’amore, a màje va ‘n ammore pure l’èsene (a
maggio vanno in amore anche gli asini), maggio, che
prende il nome da Maya invocata dai pagani per la fertilità dei campi e delle donne, è caratterizzato dal bel
tempo, dagli alberi in fiore, dai primi frutti, è tembe de
cerésce (è tempo di ciliege), dai profumi intensi e dai
riti e dalle feste ancora molto diffusi nelle campagne.
La festività religiosa più importante è quella del Santo
Legno della Croce, che si celebra il giorno tre con una
solenne processione, ma non meno sentite sono quelle
dedicate alla Madonna della Penna, a San Nicola della
Méta, a Sant’Antonio Abate.
Le belle serate si riempiono di lùcene ‘ccappelle (lucciole) che si confondono con le stelle in cielo, ma attenzione a non contare gli astri con le dita perché potrebbero
nascervi porri sulle mani. Insomma è il mese dell’incanto e dell’incantesimo, dello charme, come dicono i
francesi, da cui sembra derivare il termine dialettale lu
‘ngiarmatàre, che sta ad indicare appunto l’incantatore
ed in particolare un curatore di cristiani o d’animali
dotato di poteri magici.
A Vasto veniva riconosciuto come ‘ngiarmatàre o ‘ngiarmatréce il settimo di sette figli maschi o l’ultima di sette
figlie femmine.
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Majje
Maggio
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Compleanno
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abbreile / aprile / april
giovedì
29
venerdì
30
Sanda Catarëine
Sande Vitale
1
domenica
2
La Madonne
de la ‘Ngurnuate
Foto Michele Calvano
sabato
Sande Giusuéppe
Arteggiane
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maje / maggio / may
19ª summane
lunedì
3
martedì
4
mercoledì
5
lu Legne de la Cráce
Sande Flurïane
Sande Ninzie
1958. Processione del Legno della Croce, Sono riconoscibili il celebrante don Salvatore Pepe,
don Mario D’Ippolito e, penultimo a destra, Angelo Ialacci
3 Maggio 1932: Vasto - Lanciano 5-0
Nella ricorrenza della festa del S. Legno della Croce all’Aragona ha avuto luogo una partita
amichevole tra le squadre del Dopolavoro di Vasto e di Lanciano. Per la squadra vastese
giocano: Laccetti, De Lerma, Romano, Di Camillo, De Fanis, Fiore, Meninni, La Verghetta I, La Verghetta II, Ferrara, Santarelli. Sin dall’inizio è stata evidente la superiorità
della compagine locale che ha chiuso il primo tempo con 2 a 0, per merito dell’attaccante
Meninni, autore delle segnature. Nel secondo tempo ancora due gol di Meninni ed uno di
Ferrara. Il risultato di 5 a 0 premia la sicurezza dei padroni di casa e poteva essere ancora
più rotondo se il portiere del Lanciano non avesse disputato un ottimo incontro.
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maje / maggio / may
giovedì
6
venerdì
7
domenica
9
Sanda Bbenedatte
Sande ‘Nnucienze
sabato
8
Sande Vittàure
Sande Libbratàure
EDOARDO TIBONI
Un vastese che ha diffuso in ambito nazionale la cultura abruzzese. Dalla fine degli anni quaranta raccoglie intorno a sé le migliori intelligenze regionali (Flaiano, Silone, Janni, Pomilio, Bonanni…), col proposito di far rinascere in Abruzzo, un fecondo
dibattito di idee e di rinvigorire l’interesse per gli studi umanistici, sociologici e economici. Dal 1951 al 1953 è ai vertici del
“Mattino d’Abruzzo”, primo quotidiano pubblicato in regione.
Direttore della Rai regionale dal 1953 al 1988; nel 1973 fonda la
rivista mensile “Oggi e Domani” che dirige tuttora. Impossibile
elencare tutte le sue creazioni culturali: in oltre cinquant’anni
di attività ha fondato, diretto e ideato Istituti, periodici, centri studi, festivals, premi, musei, società, associazioni culturali.
D’Annunzio, Flaiano e Croce i suoi riferimenti; cinema, teatro e
giornalismo le sue passioni.
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Gli anni ‘60 vedono l’esplosione dei complessi musicali. Gli Spiders inaugurano questa
stagione seguiti a ruota dai 5 di stasera.
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maje / maggio / may
20ª summane
lunedì
10
martedì
11
mercoledì
12
Sande ‘Ndunëine
Sande Fabbïane
Sande Nerè
I ragazzi di Ciaci
Nel maggio 1999, le “vecchie glorie” della Pro Vasto hanno organizzato una sfida all’Aragona per
festeggiare l’allenatore la Ciacianella, accomunate
dalla passione per il calcio e dalla riconoscenza per
un allenatore che è stato maestro di vita.
Nelle foto: Rullo, Battista, Anzivino, Recinelli,
Savastio, Giancola, Bosco, Sorgente, Russo, Raimondi, Levantesi, Reale, Scampoli, D’Onofrio,
Natalini, Baccaglini, Bosco, Raimondi, Pomponio,
Zocaro, Tenaglia e Ritucci.
14 Maggio 1933
Come canta
il popolo vastese
Serata folkloristica al teatro comunale
Rossetti con Luigi Anelli sul tema
Come canta il popolo Vastese. Verranno eseguiti i canti: Ninna Nanna;
Lucineccappelle; Piove e piove; Ahisce,
ahisce, sole sande; Canzona a arie; A
mezzanotte in sogno l’ho veduto; Canto
della mietitura; Canzona suspitte; Mi
vujje fa’ ‘na case a la marine; La campagnola; Capidanne; La Pasquetta; La
Zingarella; La pastorella; La storia di
Pippinille; Mare majje! Scura majje!;
Evviva Maria; Cunciuttì; Lu Cardille; Uaste belle, terra d’ore! canzone dei
vastesi d’America. Maestro concertatore al piano: Aniello Polsi.
Concertisti: Nicola Martella (flauto), Nicola Fiore e Salvatore Ruggieri
(violini) Nicola La Verghetta (clarinetto), Ciro Suriani (oboe), Domenico Florio (tromba si bemolle), De
Guglielmo Nicola e Antonio Molino
(chitarre), Vincenzo Cupaioli (fisarmonica), Giuseppe Ciffolilli (cornamusa).
Cantanti: Bernardino Smargiassi, Alfonso Cianci e Guglielmo Del Monte
(tenori) Paolo Martone e Levino Lattanzio (Bassi).
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maje / maggio / may
giovedì
13
venerdì
14
domenica
16
La Madonne
de Fàteme
Sande Matté
sabato
15
Sanda Matalene
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Sande Ubbualde
Si tocca?
Zi’ Nicola il bagnino di tutti, alla bella signora milanese che da anni veniva a far le ferie da sola allo stabilimento balneare, nel vederla passeggiare in acqua
bagnata fin quasi alle tette, tra il serio e lo scherzoso,
dice: «Signora si tocca?».
La villeggiante, sempre gentile, risponde: «No grazie,
quest’anno c’è mio marito».
15 Maggio 1957 - Viene
costituita
l’Associazione
Vastese della Stampa ad
iniziativa dei pubblicisti
e giornalisti operanti nel
comprensorio. Ne fanno
parte l’avv. Antonio Fanghella, Giuseppe Catania,
Oscar Raspa, Ugo Talamazzi, Berinto Aloè, Mario Santarelli, Angelo Del
Moro, Vincenzo Di Lanciano, Adriano Ciccarone,
Nicola Catalano, Michele
Molino, Nicola Miscione,
Angelo Muzii.
Foto di gruppo di qualche anno fa dell’Assostampa vastese
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maje / maggio / may
21ª summane
lunedì
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martedì
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mercoledì
19
Sande Pasquale
Sande Venanzie
Sande Cilištëine
PASQUALE PICCIRILLI
Si dice non sia cresciuto in altezza per aver portato tutta
la vita il Comune sulle spalle. E la diceria potrebbe
anche esser vera, se si considera che il nostro Pasquale ha
davvero lavorato sin quasi da bambino in Municipio come
custode tuttofare. Cortese, servizievole, mite, instancabile,
onnipresente, popolarissimo anche per il suo fanatico
attaccamento alla squadra bianco-rossa, ha rappresentato
per generazioni di vastesi la parte forse più simpatica
dell’Istituzione municipale.
17 maggio 1983 - Arrivo
del 66° Giro d’Italia. Lo spagnolo Chozas si aggiudica sul
traguardo di Corso Garibaldi
la vittoria della tappa TerniVasto.
18 Maggio 1969 - Festeggiamenti
per la promozione della Pro Vasto
in serie C. La squadra vincitrice è
così composta: Di Mascio, Taverna, Di Paolo, Lo Vecchio, Mileno,
Trozzi, Maio, Romoli, Ronzitti,
De Filippis, Amodio, Colizzi, Iuso,
Tarquini, De Foglio. L’allenatore
è Feliciano Orazi. Nella foto una
delle formazioni di quella stagione.
58
20 maggio 1971 - Vengono appaltati
alla Società Italcogim di Milano i lavori
di realizzazione e di gestione della rete
metanifera. Dalle cucine delle famiglie
cominciano a sparire le bombole di gas.
maje / maggio / may
giovedì
20
venerdì
21
domenica
23
Sande Bernardëine
Sande Sicundëine
sabato
22
Sanda Rëite
da Cascie
Don
La ‘Scenziaune
Nicola (1911-1989)
Don Nicola Di Clemente, originario di Chieti, pochi anni
dopo la sua ordinazione sacerdotale, viene assegnato alla Parrocchia di Santa Maria Maggiore quale vice parroco di don Pio
Pomponio. Ha guidato la popolosa Parrocchia per oltre quarant’anni con grande integrità morale. Negli anni Cinquanta è
stato assistente regionale dell’Azione Cattolica Italiana. E’ stato
delegato dell’Opera Diocesana Assistenza (ODA), dell’ONARMO e della POA (Pontificia Opera Assistenza) contribuendo
ad alleviare il disagio di tante famiglie bisognose nel periodo
post bellico. E’ stato Vicario della Diocesi ed a lui si deve l’istituzione della Casa di accoglienza della Comunità Incontro per
il recupero dei tossicodipendenti, fondata da don Pierino Gelmini.
17 MAGGIO 1965 - Convegno presso il salone dell’asilo Carlo Della Penna sul tema
della valorizzazione industriale della Valle
del Trigno. Partecipano al convegno il sen.
Giuseppe Spataro, il sindaco Silvio Ciccarone, il sottosegretario on. Remo Gaspari,
l’on. Carlo Bottari, l’on. Remo Sammartino, parlamentare della vicina Agnone.
Sulle colonne de «Il Messaggero» il cronista Luciano Ragno annota: “ Finalmente
si sono gettate le basi per la creazione della
industrializzazione, questa grossa parola che
fino a qualche anno fa sembrava monopolio
del vocabolario della ricca gente del nord e di
quella del sud che poteva usufruire di molte
provvidenze governative.”
59
maje / maggio / may
22ª summane
lunedì
24
martedì
25
mercoledì
26
Sanda Giuvëine
Sande Gregorie
Sande Feleppe
Il disastro ferroviario di Hansrote
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Il 26 maggio del 1913 nei pressi di Hansrote, cittadina della Virginia dell’Ovest, un convoglio ferroviario investe un gruppo di operai
al lavoro sulla strada ferrata travolgendo 11 persone. Muoiono otto
lavoratori emigrati provenienti da Vasto: Del Borrello Giuseppe di
34 anni; La Verghetta Carmine di 27 anni; Di Spalatro Luigi, di
41 anni; Suriani Cesario di 35 anni; Marchesani Pietro, di 47 anni;
Cicchini Vincenzo, di 35 anni; Cicchini Vincenzo di 31 anni e Cicchini Giuseppe di 23 anni. Gli sfortunati concittadini sono stati
ricordati durante la Festa del Ritorno 2003 e in quella occasione,
per interessamento del Comm. Silvio Petroro, l’Associazione “Pro
Emigranti Abruzzesi” ha editato una pubblicazione a loro dedicata,
curata da Paolo Calvano (nella foto) e Renata D’Ardes.
Sartine
con la maestra di cucito Maria Spina Monteferrante alla Villa Comunale
60
maje / maggio / may
giovedì
27
venerdì
28
domenica
30
Sande Federëiche
Sande Emëlie
sabato
29
Sande Massimëine
La Pendecoste
LU FERRARE (il fabbro)
Mestiere duro, pesante come pochi quello del
fabbro, esercitato per lo più, come nell’antro
del dio Vulcano, in spelonche buie, appena
illuminate dal riverbero della forgia e del ferro incandescente. Mašte Miccalìcce, al secolo
Michele Celenza, che vediamo nella foto con
il figlio Liborio, era uno dei più bravi artigiani del ferro e sotto le sue mani possenti ed
incallite il metallo si piegava docile fino DG
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Non farti illusioni
Litigio tra moglie e marito un po’avanti negli anni. Qualche parola di troppo da parte
di lei e lui che alla fine sbotta: “Aspitte pé la
honna nàre e n’ti màtte ‘n girimònie. Je cambe
fin’à cend’anne e n’ti li facce gudè la viduvànze” (Aspetta a metterti l’abito nero e non
farti illusioni. Io campo sino a cent’anni e
non te la faccio godere la vedovanza).
24 Maggio 1959 - 42° Giro d’Italia,
tappa Napoli-Vasto di 206 Km.. Per la
prima volta i girini fanno sosta a Vasto. Taglia il traguardo per primo Gastone Nencini.
27 maggio 1973 – S’inaugura alla Marina, ad iniziativa dei fratelli Baiocco, la
discoteca Wast d’Aymon Club.
61
maje / maggio / may
23ª summane
lunedì
31
Sande Giurduane
martedì
1
mercoledì
2
Sande Giuštëine
Sand’Uggenie
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&UHGHQ]H3RSRODUL
Se maggio è lu muèse de la Madonne (il mese della
Madonna), giugno viene definito come quello de lu
Core de Ggisì (del Cuore di Gesù). Un mese solare,
nel quale arrivano a maturazione il grano e gli altri
frutti della terra e che reca celebrazioni importanti.
La ricorrenza più importante è quella del 24, dedicata a San Giovanni, che coincide, San Ggiuhuànne
sparte l’anne (San Giovanni divide l’anno), con il solstizio d’estate, un appuntamento che richiama antiche credenze e paure mai sopite di presenze magiche e
soprannaturali. La notte de San Ggiuhuànne le stràiche
s’arestrégne a lu cummuànne (la notte di San Giovanni
le streghe si riuniscono a comando). Questo giorno
è anche considerato punde de stàlle (punto di stella)
infausto per uscire in mare. Concludiamo con una
nota più gentile: s’usa in questa festa suggellare comparanze offrendo, con un ramoscello o un mazzetto
di fiori (la ramajétte), doni che saranno ricambiati il
29, festa dei Santi Pietro e Paolo.
62
GgÎgne
Giugno
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Compleanno
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gginîe / giugno / june
giovedì
3
venerdì
4
domenica
6
Sanda Clutëlde
Sande Quirëine
5
La Ternetè
Foto Michele Calvano
sabato
Sande Fiurenze
63
gginîe / giugno / june
24ª summane
lunedì
7
martedì
8
mercoledì
9
Sande Robberte
Sande Severëine
Sande Preme
Aldo Spadaccini, fotoreporter
Aldo Spadaccini, titolare dello studio “Grandangolo”, è il fotoreporter del Team “Futura:
l’autovettura ad
energia solare”,
che sperimenterà
nuove tecnologie
sulla “Train-road”
Darwin-Adelaide,
percorrendo oltre
3000 chilometri
nel deserto australiano. Al nostro
concittadino i nostri rallegramenti e, come suol dirsi, “in bocca al
lupo”, anzi pardon “in bocca al cangaroo”.
2 Giugno 1946 - Referendum istituzionale. 5.604 vastesi votano a favore della monarchia e 4.257 per la repubblica.
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Al mercato del pesce
Un avventore al pescatore:
“Micchè, stu pasce te ‘na tampe…”
(Michele, questo pesce ha un tanfo…)
E questi di rimando: “Pe’ fforze, l’addìre sott’a la càute.” (Per forza, l’annusi
sotto la coda)
64
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gginîe / giugno / june
giovedì
10
venerdì
11
domenica
13
Sande ‘Rrëiche
Sande Zaccarëje
sabato
12
Madonne di li Merécle
Lu Corpus Ddòmmene
FRANCO PAOLANTONIO
Giovanissimo, dopo aver studiato con profitto nelle
Accademie di Napoli, Firenze e Roma, nel 1908, seguendo quello che è il destino di molti suoi concittadini, decide di partire per l’America Latina. A Buenos
Aires svolge un’intensa attività artistica e dopo pochi
anni si trasferisce in Cile. Nella capitale Santiago inizia una proficua e coinvolgente attività di ritrattista,
inframmezzata da lavori su paesaggi e nature morte, in
cui rappresenta i principali personaggi del mondo culturale cileno e latino-americano. Sua la celebre tela che
raffigura il concittadino cav. Carlo Della Penna. Due
suoi dipinti nella Pinacoteca Comunale ci testimoniano
il livello raggiunto nelle opere del periodo giovanile.
6 Giugno 1998 - Inaugurazione del nuovo Museo Archeologico. Dopo un decennio di
chiusura, a seguito del dissesto della storica
sede di Palazzo d’Avalos, viene completato il riallestimento dell’antico Gabinetto Archeologico Vastese. L’intervento, coordinato dal dottor
Andrea Staffa, viene realizzato sulla base di una
collaborazione fra la Soprintendenza archeologica dell’Abruzzo, diretta prima da Maria Rosaria Sanzi e poi da Anna Maria Sestieri, ed il
Comune di Vasto guidato dal sindaco Giuseppe Tagliente.
65
gginîe / giugno / june
25ª summane
lunedì
14
martedì
15
mercoledì
16
Sanda Alëicela
Sande Vete
Sand’Ureliane
Scuja scuje
La spiaggia bbelle nghi la rena d’ore
è di lu Uašte noštre la ricchezze,
ognùne che li vede s’annammore,
l’acqu’azzurre li vasce e l’accarezze.
Libbirtìne šta sott’a nu cuštòne,
Punta d’Erce fa rimanè ‘ngandàte,
camine solamente ‘n’addre ccone
e fin’a Mottagrosse si’ ‘rrivate.
Ma ci šta la scujjìre all’addre late
che fa, ‘nturn’a lu Uašte, da mirlette,
sott’a ‘na vešta verde arracamate
nghi li trabbucche e nghi li spiaggette.
Chi cchiù e chi mene tutti chišti pušte,
pe’ nu mutive o ‘n’addre mi šta a ccore
e a rividérle mo ci prove hùšte
e ‘n mente li ricurde m’ariffiòre:
Dumane se t’aèzze prištarelle
ti porte, scuja scuje, ‘nzimbr’a me;
da la Marine fin’ all’Asinelle
šta tanta bbilli pušte da vidè.
quand’acchiappave ciòcchile e pilùse,
ricci di mare, grènge e lambatìne
e ‘n San Dumìniche, mo cchiù n’z’aùse,
javàm’a ttoje tanta quarajjìne;
Šta Scalamurze e doppe Cungarelle,
Casarze e pu’ ci šta Sanda Nicole
e sicutànne pe’ ‘na vijarelle
s’arrive a La Canale e pu’ a Vignole.
quande pi’ secce, nghi lu ferre, jave
e di sere pi’ vrùnghele, nghi l’ame ;
quande Sanda Nicole si ‘mbarcave
e quande lu cannizze faciavàme.
Da la Lebbe s’arrive a la Pinnucce,
doppe, appress’a lu purte, sta ‘na spiagge
e se camine ‘n’addre ccungillucce
cumenze tutte ‘n’addre paesagge.
Ma nzimbr’a ‘šti ricurde tinghe pure
‘na pene e nu prisindimende bbrutte,
picchè, nghi li ricinte e nghi li mure,
‘štu paradìse nin è cchiù di tutte.
Fernando D’Annunzio
66
gginîe / giugno / june
giovedì
17
venerdì
18
domenica
20
Sande Adolfe
Sande Curnuelie
sabato
19
Sande Rumüalde
Sanda Micchelëine
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Vincenzo Russo e Domenico Laporese, per tutti Cenzino e Mimì. Il primo anticomunista, anzi nostalgico fascista, ed il secondo comunista, anzi fervente
stalinista. Due personaggi, purtroppo scomparsi, che
hanno caratterizzato la politica locale negli anni del
secondo dopoguerra quando la piazza, prima della
comparsa del televisore, era il luogo del confronto e
dello scontro d’infiammate
campagne elettorali.
Uomini di fede
sincera, avversari
feroci ma sempre leali, inconfessabilmente legati dallo stesso
ideale di giustizia e di rinnovamento sociale, da un eguale
incontenibile amore per la Città, che servirono attivamente
per anni in Consiglio Comunale. Quando Mimì prematuramente abbandonò la politica e la vita, che per lui era la stessa
cosa, Cenzino ne seguì commosso il feretro, affatto imbarazzato dallo sventolio delle odiate bandiere rosse, ed a chi gli
chiedeva ragione della sua presenza rispondeva commosso:
Era un galantuomo.
21 giugno 1903 - La votazione per il parziale rinnovo del Consiglio Comunale conferma l’Amministrazione del Sindaco. Luigi Nasci. Sono stati eletti i consiglieri con i seguenti voti di preferenza:
1) Ciccarone avv. Francesco (498); 2) Nasci cav. dott. Luigi (496); 3) Celano cav. uff. avv. Francesco
(440); 4) Spataro Alfonso (424); 5) De Benedictis Giuseppe (422); 6) Mayo avv. Uranio (412); 7)
Monacelli Emilio (410); 8) Marchesani notar Michele (407); 9) Genova barone Oscar (405); 10) Mariani ing. agr. Carlo (404); 11) Anelli Carlo (401); 12) Casilli Romualdo (386); 13) Sargiacomo Luigi
(382); 14) Pietrocola ing. prof. Luigi (377); 15) Jecco Alfonso (364); 16) Peluzzo Luigi (360); 17) Di
Rosso prof. Vincenzo (349); 18) Mariani ing. agr. Nicola (281).
67
gginîe / giugno / june
26ª summane
lunedì
21
martedì
22
mercoledì
23
Sande Lujëgge
Sande Paulëine
Sande Nazzarie
Panocchie
Aripiéne
(CICALE RIPIENE)
Ingredienti:
800 grammi di cicale di mare;
aglio; prezzemolo; pangrattato;
vino bianco secco; limone; olio;
sale e pepe.
Preparazione:
lavare bene le cicale, asciugarle
e tagliarle sul dorso per tutta la
lunghezza. Preparare un ripieno a
base di aglio e prezzemolo tritati,
mollica di pane con sale e pepe.
Riempire le cicale con l’impasto
ed ungere con olio abbondante.
Adagiare le cicale in una teglia
appena cosparsa d’olio, versare vino
bianco secco e cuocere per venti
minuti.
Il CIRCOLO NAUTICO che ha
sede a Punta Penna, ha suscitato la
passione per la vela.
Sono tanti ormai a Vasto gli Skipper.
68
gginîe / giugno / june
giovedì
24
venerdì
25
domenica
27
Sande Giuuánne
Battešte
Sande Hujerme
sabato
26
Sande Rudolfe
Sande Clemende
Il Golfo d’Oro
Premio Stefania Rotolo
e Premio Paolo Valenti
Eugenio
D’Alberto
ha indissolubilmente
legato il suo
nome alla
manifestazione Il Golfo d’oro, giunta alla XX edizione ed affermata ormai in campo nazionale.
Scopo dell’iniziativa, che si articola in un annuale
simposio scientifico riguardante le problematiche
relative al cancro ed in uno spettacolo dedicato
a Stefania Rotolo, la popolare vedette televisiva
prematuramente scomparsa qualche anno fa, è
quello di raccogliere fondi per il finanziamento
della ricerca e dello studio sui tumori ed assegnare
un premio alle personalità maggiormente distintesi nel campo della scienza e delle arti in Italia ed
all’estero. Nel corso degli anni sono stati assegnati
riconoscimenti a Mikhail Gorbaciov, Biagio Agnes,
Indro Montanelli, Renato Zero, Giovanni Agnelli,
Sabrina Ferilli, Silvio Garattini, Fernando Aiuti... .
All’infaticabile Eugenio, che è stato negli anni settanta anche uno dei leaders nazionali del comitato
promotore per l’ istituzione del Sindacato di Polizia,
auguriamo ancora tanto successo.
69
gginîe / giugno / june
27ª summane
lunedì
28
martedì
29
mercoledì
30
Sand’Irené
San’Bitre e Pavele
Sande ‘Nnuciénze
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&UHGHQ]H3RSRODUL
Battuto dal sole, luglio, muése assutte (mese asciutto),
porta i colori del giallo intenso del grano maturo pronto per la mietitura e dell’erba che avvizzisce. Per il mal
di testa dovuto all’eccessiva esposizione ai raggi solari si
invoca San Silvestro.
Contro la grandine, che secondo la credenza popolare sarebbe provocata da spiriti maligni, da bambini
morti senza battesimo, da streghe o da diavoli, si fanno scongiuri invocando San Giovanni Battista: Sande Ggiuhuànne Battéste, battìzze ‘sta nivéla tréste (San
Giovanni Battista, battezza ‘sta nuvola trista). Contro
lu scijjòne, la tromba marina che spesso si forma all’improvviso d’estate, i pescatori mimano con un coltello
dal manico nero il gesto di tagliare la nuvola minacciosa, mentre pronunciano uno scongiuro all’indirizzo di
Sande Libbòrie (San Liborio), la cui festa è prevista in
calendario al giorno 23. Anche Santa Barbara viene invocata nelle stesse circostanze: Sanda Barbre benedàtte,
‘n fa calà né filméne né sajàtte (Santa Barbara benedetta,
non far scendere né fulmini né saette).
Nella credenza popolare esistono poi giorni in cui è
pericoloso uscire o bagnarsi in mare. Sono i giorni di
punto di stella, che ricadono l’11, il 15 , il 24 e 29 giugno, il 16 luglio, il 2 ed il 15 agosto.
70
Lîjje
Luglio
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Compleanno
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lîjje / luglio / july
giovedì
1
venerdì
2
domenica
4
Sande Štefene
Madonne di li Grazie
3
Sanda Sabbette
Foto Michele Calvano
sabato
Sande Tumuásse
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lîjje / luglio / july
28ª summane
lunedì
5
martedì
6
mercoledì
7
Sanda Filummuéne
Sanda Maréjja Guràtte
Sanda Cláudie
VASTOPHIL
Data il 10 luglio del 1983 la prima edizione di Vastophil, manifestazione filatelico-numismatica di richiamo nazionale, arrivata ormai, dopo qualche anno di
stasi, alla XVII edizione.
All’intraprendenza ed all’entusiasmo del suo animatore, Rino Piccirilli, chiamato di recente a far parte
del direttivo della Federazione Italiana Società Filateliche, si deve il rilancio e la proiezione in campo
internazionale dell’iniziativa.
EROS VASTESE
No, non ad una storia erotica si vuol far riferimento,
ma ad Eros Donnini, che ogni anno, in occasione di
Vastophil, omaggia la Città d’una splendida incisione.
Urbinate come Raffaello, Donnini ha frequentato la famosa Scuola del Libro, che ha ospitato grandi artisti
contemporanei da Fiume a Brindisi, e collabora da anni
con l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, per il quale ha realizzato prestigiosi francobolli, come quelli della
serie dedicata alle Fontane d’Italia e Ville d’Italia. Il suo
magico bulino ha trovato negli scorci più suggestivi del
centro storico vastese una ricca fonte d’ispirazione.
72
lîjje / luglio / july
giovedì
8
venerdì
9
Sand’Adriane
Sande Ggiste
sabato
10
Sanda Isabella
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Saluti...
In occasione di una mostra estemporanea di
pittura, Vasto viene tappezzata di manifesti
con la scritta:
«Vasto, saluta gli artisti del pennello».
Due vecchi barbieri leggono ed uno esclama: «Mašte Caddà si lètte? Finalmente un po’
di giustizia. Lu Sèneche saluta pure a ‘nni, artisti del pennello!!».
domenica
11
Sande Bbenedàtte
Luglio 1931
Gran ponte sul Trigno
Finalmente Vasto non è più isolata dai territori circostanti a causa dei fiumi limitrofi. Il
28 ottobre 1930 è stato inaugurato il ponte
sul Sinello; il 24 novembre il gran ponte sul
Trigno. Fervono i lavori per la costruzione
del tratto Trigno-stazione di Petacciato da
parte della ditta del cav. Tenaglia Salvatore.
Il 28 ottobre 1931 è prevista l’inaugurazione da parte del ministro dei lavori pubblici
on. Di Crollalanza di questo tratto di strada che permetterà di collegare ininterrottamente tutta la costa orientale italiana.
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Giovanni Monteferrante,
Pan’ e fraffe, e l’amico
Cosimo De Fazio si
accompagnano con gli
strumenti nel salone di via
Arcivescovado.
73
lîjje / luglio / july
29ª summane
lunedì
12
martedì
13
mercoledì
14
Sande Furtunüate
Sande ‘Rreiche
Sande Camélle
Premio Vasto d’Arte Contemporanea
Il premio esordì nel 1959 con una
mostra antologica dedicata a dieci pittori locali. Le più recenti edizioni sono
state dedicate a percorsi di ricerca diversi al fine di ricomporre le tessere di
un mosaico complesso ed articolato in
cui si muove la ricerca artistica dell’arte figurativa. L’edizione 2003, curata
da Lorenzo Canova, è stata dedicata alla multiformità dell’immagine
con particolare attenzione ai giovani
esponenti dell’arte italiana anche allo
scopo di avvicinare all’arte contemporanea le nuove generazioni.
Hanno presieduto le giurie o curato le
trentasei edizioni del Premio:
Mario Massarin, Franco Miele,
Raffaello Biordi, Emilio Notte,
Giorgio Grai, Virgilio Guzzi, Renzo Biasion, Luigi Carluccio, Alberico Sala, Floriano De Santi, Giorgio
Maschera, Giuseppe Rosato, Mario De Micheli, Guido Montana,
Claudio Cerritelli, Giorgio Seveso,
Antonio Gasbarrini, Giammario
Sgattoni, Leo Strozzieri, Gabriele
Simongini, Enzo Di Martino, Carlo Fabrizio Carli, Enrico Crispolti.
74
lîjje / luglio / july
giovedì
15
venerdì
16
domenica
18
Sande Bbonavendïre
La Madonna
de lu Cármene
sabato
17
Sande Cirille
Sanda Marëine
FEDERICO DE MUTIIS
Difficile da rimuovere nell’immaginario collettivo
vastese l’equazione Calcio = Federico De Mutiis.
A detta di tutti è solo lui che conosce e capisce di
pallone ed è lui ancora l’unica vera autorità cittadina in tema di futt’ e bàlle. In effetti il foot-ball c’è
l’ha nel sangue e si deve soprattutto a lui se la Pro
Vasto è balzata agli onori delle cronache sportive
negli anni d’oro del ventennio settanta-ottanta: al
suo impegno, alla sua competenza, alla sua grinta,
alla sua caparbia volontà di credere nella squadra
biancorossa, spesso a prezzo di critiche ingrate.
Con De Mutiis anche la Vastese ha avuto il suo
Avvocato, come la Juventus e l’Inter.
15-16 Luglio 1931
Festa del Carmine
Per la festa del Carmine quest’anno al suono delle
campane è iniziato un bombardamento eseguito
dal fuochista Filippo d’Amore e poi durante la
imponente processione sono state sparate diverse batterie. Come di consueto veri divertimenti
popolari e una ricca pesca di beneficenza hanno
allietato i festeggiamenti. In Piazza Lucio Valerio
Pudente musica sinfonica con la banda di Vasto e
quella di Roccasecca. Alla sera fuochi pirotecnici
preparati da Francesco Esposito di Villa S. Maria
e Gennaro Basilico di Gissi.
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18 LUGLIO 1996 - Con una solenne
cerimonia che si svolge nella sala del
cinema Corso viene firmata la convenzione tra l’Università G. D’Annunzio
ed il Comune di Vasto per l’istituzione
di un corso di laurea breve. Firmano il
protocollo il Magnifico Rettore, prof.
Uberto Crescenti, il sindaco Giuseppe
Tagliente, il preside della Facoltà di lingue, prof. Gabriele Aldo Bertozzi, l’assessore Antonio Obino, il dirigente del
Comune, Domenico Smerilli.
75
lîjje / luglio / july
30ª summane
lunedì
19
martedì
20
mercoledì
21
Sand’Arsenie
Sand’Aurelie
Sande Claudie
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Peppino Fino
Peppino Fino “il meccanico soprafFino”.
Originario di Savignano Irpino
(Av), si trasferisce a Vasto invogliato
da uno zio residente in Montenero
di Bisaccia. Appassionato di auto da
corsa, sportive e d’epoca, partecipa
a competizioni nazionali ed estere
dove ha conquistato numerosi riconoscimenti.
Con altri appassionati ha fondato il
“Club veicoli storici” di Vasto.
La stessa vocazione turistica: ieri come oggi
76
lîjje / luglio / july
giovedì
22
venerdì
23
domenica
25
Sanda Maréjja
Matalene
Sanda Bbréggede
sabato
24
Sanda Cristëine
Sande Giàcheme
*OL$PLFLGL´9LD&LULOORµTXDUWLHUH´&URFLµ
Dal 1997 ogni primo sabato dopo Ferragosto una cinquantina di famiglie, già abitanti negli
anni Cinquanta in Via Cirillo, si ritrovano per un conviviale infarcito di canti, ricordi, versi,
declamazioni, tornei esclusivi e premiazioni. In massima parte si tratta di cinquantenni che
hanno trascorso la loro infanzia in quella popolare strada. Oggi sono residenti a Milano, Padova, Roma, Bologna, Perth, Philadelfia, Dusseldorf, Bruxelles, mentre solo pochissimi sono
rimasti in Via Cirillo. Animatori e co-segretari del sodalizio sono Francesco Cianci e Michele
Spatocco, mentre Presidente del Club è mastro Nicola D’Annunzio (Pugnàtte), padre dell’altrettanto socio arch. Michele D’Annunzio, dirigente del Comune.
22 Luglio 1984 - Viene inaugurato dal
ministro Remo Gaspari il viadotto Histonium, concepito come variante stradale per decongestionare il traffico di
piazza Verdi.
Luglio 1922 – Esce in coincidenza con l’arrivo
della stagione balneare Tic-Tac, numero unico di
un giornale satirico nato, scrive l’ignoto articolista
del fondo di presentazione, per…ridere di me, di
voi e…degli altri.
77
lîjje / luglio / july
31ª summane
lunedì
26
martedì
27
mercoledì
28
Sand’Anne
e Giuvuacchëine
Sande Celestëine
Sanda Serene
Voci d’Emigranti
Riportiamo con vera commozione un
breve scritto di Nicola Di Bussolo (emigrato in Argentina nel 1954 e residente
in Temperley - Buenos Aires ) che tramite il concittadino prof. Franco Del
Casale ci fa avere delle struggenti lettere
intrise di nostaglia e che a volte ci paiono non seconde a liriche di massimi
poeti se teniamo conto che lui, classe
1920, ha potuto frequentare soltanto la
terza elementare e conseguire la licenza
medesima in corsi serali.
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78
lîjje / luglio / july
giovedì
29
venerdì
30
Sanda Marte
Sanda Biatrëice
sabato
31
domenica
Sande ‘Gnazie
1
Sande ‘Liffanze
Francesco Smargiassi, il Presidente
E’ stato uno dei più attivi imprenditori commerciali del vastese, motore trainante dell’azienda familiare costituita con i fratelli Gennarino e Nicola, operante nel settore alimentare. Per i suoi
indubbi meriti imprenditoriali è stato chiamato
a ricoprire gli incarichi di Presidente dell’Unione
Commerciale dell’Abruzzo e di Consigliere Nazionale della Confcommercio. In sua memoria
ogni anno si
svolge a Vasto il Trofeo
bancarella,
appuntamento espositivocommerciale che richiama operatori provenienti
da tutta l’Italia e che ha
raggiunto la
XVII edizione.
1 Agosto 1946 - Viene distribuito nelle
edicole il primo numero del quindicinale
Histonium, fondato da Carlo Marinucci
e diretto da Espedito Ferrara.
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79
ahâšte / agosto / august
32ª summane
lunedì
2
martedì
3
mercoledì
4
Sand’Usebbie
Sanda Lèdie
Sande Giuvuanne
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Lu càlle d’Ahàste! Giornate lunghe, piene di luce di calore
e di mare, di ore festose sino a notte tarda. Mese pieno
di ricorrenze che ripropongono rituali antichi. C’è, ad
esempio, quella di offrire la “corallina”, la quarajène, consigliata per “la vermenàre dei bambini, la tenia intestinale
che, una volta soprattutto, addolorava i bambini. Il decotto di corallina, ma anche l’aglio e la ruta, è il rimedio
ritenuto più efficace contro questo malanno. Anticamente, alla somministrazione del decotto faceva seguito la
pronunzia di una formula accompagnata da una carezza
sulla pancia del bambino : vìrmi nìre, vìrme bbiànche
e vìrmi turchìne, in nome de la Santissima Trinità, tutte li dulùre ti pòzza passa. Altre ricorrenze sono quella
di S. Osvaldo, invocato contro i terremoti e quella di S.
Donato, al quale ci si rivolge per guarire dall’ epilessia.
Lu muàle San Dunàte,è appunto chiamata questa malattia, la cui origine viene, secondo la credenza, attribuita
all’esser nati nella notte di Natale oppure al morso di una
ranocchia o di un rospo.Per scongiurarlo s’usa la seguente formula Puzza jetta’ lu sanghe a tìne a tìne e mmàne a
sande Dunate sbuffe lu viléne.
Tra le altre usanze praticate si ricordano quelle di assaggiare le noci nel giorno di S. Lorenzo e quella di donare
le campanelle ai bambini e le ciotoline alle bambine nel
giorno della fiera di S. Rocco.
80
Ahâšte
Agosto
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ahâšte / agosto / august
giovedì
5
venerdì
6
domenica
8
Sand’Osvalde
Sand’Uttaviane
7
Sande Ddumuéneche
Foto Michele Calvano
sabato
Sande Caddane
81
ahâšte / agosto / august
33ª summane
lunedì
9
Sande Rumüane
martedì
10
mercoledì
11
Sande Lurenze
Sanda Chiare
Un pioniere del turismo, Nicola Perrozzi
Imprenditore lungimirante ed attivissimo fu anche ammistratore comunale nei primi anni Cinquanta. Installò la prima fabbrica di ghiaccio nel 1926 ed un impianto di distribuzione di
carburante che aveva sede nella centralissima piazza Verdi. A lui
si deve anche la realizzazione del Motel Perrozzi e di una azienda per l’imbottigliamento di bevande gassate che si affermò in
Abruzzo e Molise. Sposò Maria Zaccaria dalla quale ebbe Pietro, Mario, Aldo e Giorgio.
82
ahâšte / agosto / august
giovedì
12
venerdì
13
domenica
15
Sand’Erculüane
Sand’Ippolete
sabato
14
Sande Massemiliane
L’Assunziane
de Sanda Maréjje
ROMUALDO PANTINI
Intellettuale di livello internazionale è l’ultimo discendente di una nobile famiglia bergamasca trapiantata a Vasto alla fine del ‘600. Si laurea all’Ateneo Fiorentino con
una tesi sull’opera di Dante Gabriel Rossetti. Artista poliedrico, scrive su periodici e quotidiani (“La Critica Letteraria ed Artistica”, “La Nuova Antologia”, “L’illustrazione Italiana”, “Il Corriere della Sera” “La Stampa”, “Il
Mattino”). Si segnala con la pubblicazione di raccolte
poetiche e poi
si
specializNella valle
za nella critica d’arte. OtGrigia d’ulivi e fresca di vigneti
tiene successi
s’apre la valle in contro a la marina
di critica e di
che di zona la chiude cilestrina
pubblico con
quasi a propiziarne i sogni quieti.
la rappresentazione delle tragedie “Tiberio Gracco” e “La
Quivi io riposo. E vision m’allieti
notte di S.Giuliano”. Viandante alla ricerca e
o pensiero mi turbi, ogni mattina
pellegrino del bello, è incessantemente in viagcoglier mi giova da la mia villina
gio. Muore povero e dimenticato nel 1945 nelfra querci e pioppi murmuri secreti.
la casa all’angolo di Piazza Caprioli in cui aveva visto per la prima volta la luce. Uno studio
E se talor sul flutto di cobalto
critico sulla figura e sull’opera del poeta si deve
una raminga vela bianca accenna,
al prof. Gianni Oliva.
laggiù, verso la Punta della Penna.
Io col desìo su quelle cime salto,
e m’illudo così, sospeso in alto,
l’onda sfidar da una superba antenna.
Romualdo Pantini
10 AGOSTO 1985 - Nasce su impulso del
comm. Silvio Petroro l’Associazione “Pro Emigranti Abruzzesi” con la finalità di realizzare un
ponte di amicizia e di collaborazione con i vastesi all’estero.
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ahâšte / agosto / august
34ª summane
lunedì
16
martedì
17
mercoledì
18
Sande Rocche
Sande Settëmie
Sand’Elene
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Torna per gli appassionati l’appuntamento estivo con il grande cinema. Cinque giorni di anteprime, di
retrospettive e di incontri con le star
del mondo della celluloide
Agosto 1930: Spettacoli teatrali
Il dopolavoro, attrezzando la palestra ginnastica del palazzo scolastico come teatro all’aperto, capace di contenere oltre mille persone ha organizzato la rappresentazione de La leggenda di Arlecchino, lavoro in un atto su musica di Florindo Ritucci Chinni e versi di Francesco Pisarri. Per una ventina di sere nello stesso luogo ha operato la compagnia della Casa
Lombarda, diretta da Dedè Mercedes, portando in scena le operette: I merletti di Burano;
Primarosa, Casa innamorata, Il paese dei campanelli; Cri-cri; Città di rose; Scugnizza; Addio
giovinezza; Casta Susanna.
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ahâšte / agosto / august
giovedì
19
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20
domenica
22
Sanda Sare
Sande Bernarde
sabato
21
Sande Fabbrézie
Sanda Maréjje Riggëine
LU FALEGNAME(il falegname)
Sembra di sentirli ancora nei vicoli del vecchio centro i rumori delle seghe, delle pialle e
delle martellate e gli odori acuti delle colle provenienti dalle botteghe di falegnamerie. Una
di queste era quella di Mašte Dduminiche Memmo, lu calafàre, soprannominato così perché
da ragazzo aiutava il papà che esercitava il mestiere di impermeabilizzare il fasciame le barche
con stoppa e pece. Maštre Ddumîniche aveva bottega vicino alla torre campanaria di Santa
Maria Maggiore. Lo vediamo nella foto insieme al figliolo Michele, attuale Segretario presso
il Municipio. Ricordiamo ancore li puteche di Raspitìlle, Rasotérre, Mosiamolì, Lu Mmaštarille.
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ahâšte / agosto / august
35ª summane
lunedì
23
martedì
24
mercoledì
25
Sanda Réuse
Sande Bartlummué
Sanda Lucille
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A li Varevachëne
Ferdinando lu Prucitàne aveva portato quella mattina alla piazza del mercato una bella
cesta di fichi. Gli s’avvicina tutto cerimonioso un certo Paolo e gli dice: “Ferdinà,
gna li vènne ‘sti féchire? ( Ferdinà, a quanto li
vendi questi fichi?). “A ‘na lère lu quèle” gli
risponde questi. “Mamma mà, famme sparagnà, ca se te mùre te vajj’à ddèce li rèquia
terne”(Mamma mia, ma se mi fai risparmiare ti canterò le litanie quando morirai).
24 Agosto 1930
Coppa Ciccarone
Al giro podistico notturno con in premio
la coppa Ciccarone hanno partecipato una
quindicina di corridori. Un numeroso pubblico ha seguito con grande interesse la gara
che si è snodata nelle vie del centro. La partenza è data da Silvio Ciccarone, segretario
politico da P.za L.V. Pudente. Il percorso
tocca via Adriatica per poi salire su corso
Dante e ritornare in piazza Rossetti. L’arrivo in Corso de Parma ha visto meritato vincitore Padano, seguito ad una certa distanza
da De Fanis, Ciampagna e Di Cintio.
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Premio Nazionale Histonium
Istituito nel 1986, è giunto alla XIX edizione con la precipua finalità
di richiamare il ruolo della stampa e del volontariato. Si celebra nella seconda metà di settembre e vengono assegnati i Premi Cultura a
giornalisti e a personalità del volontariato e della ricerca. Tra i nomi
di maggiore spicco cui è stato consegnato l’Histonium d’oro, ricordiamo Enzo Biagi, Gaspare Barbiellini Amidei, Vittorio Messori, Piero
Badaloni, Mons. Ersilio Tonini, Sergio Zavoli, don Pierino Gelmini,
don Antonio Mazzi, Enza Sampò, Romano Battaglia, Arrigo Levi, Antonino Zichichi e il regista Francesco Josè Fernandez. Presidente del
Premio è Giuseppe Catania, mentre è segretario generale Luigi Alfiero
Medea. Nella foto Medea mentre premia nell’edizione 2003 la candidata al Nobel per la letteratura Màrcia Theòphilo.
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ahâšte / agosto / august
giovedì
26
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27
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Sande ‘Lessandre
Sanda Mòneche
sabato
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Sande ‘Hušteine
Sanda Candede
in pigiama e prendisole; Espedito Sarodi,
Bagninooo... Marina
Spidète, passato alla storia minuta della villeggia-
La vita balneare sulla spiaggia, qui come altrove sulla riviera, è caratterizzata dalla figura del bagnino,
che può assumere contorni e connotazioni diverse
a seconda dei personaggi che la interpretano, ma
che resta pur sempre una presenza amica alla quale
si guarda, anche con l’occhio della memoria, con
affetto e simpatia. Bagnini “mitici” sono stati Midiuccio Novembre, nel tempo in cui s’andava alla
tura locale per le battute salaci e grevi pronunziate con l’inconfondibile voce roca e Tindaro Pontillo, asciutto, timido e salvator cortese degli anni
sessanta. Oggi, senza far torto a nessuno di quelli
che indossano la maglia del salvamento, è Nicola
Tenaglia, da tutti affettuosamente chiamato Abo, il
rappresentante più popolare della categoria. Perché
Abo? Osservatelo nella foto e capirete.
Midiuccio Novembre
Espedito Sarodi “Spidète”
Tindaro Pontillo
Nicola Tenaglia
“Abo”
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ahâšte / agosto / august
36ª summane
lunedì
30
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Sanda Sabbëine
Sande Marëine
mercoledì
1
Sand’Eggedie
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&UHGHQ]H3RSRODUL
A settèmbre e a fùrbàre notte e jjùrne pare pare. L’autunno
incalza e le giornate si accorciano.
Anche questo mese, in coincidenza con alcune ricorrenze
religiose, presenta i suoi rituali e le sue usanze. L’intervento di S. Matteo, che si festeggia il 21, s’ invoca per
guarire dalla sciatica mentre ai santi martiri Cosma e Damiano, protettori dei medici, s’ intercede per ottenere la
guarigione da tutti i malanni possibili.
Soprattutto per i bambini. La preoccupazione di proteggere la salute e la crescita dei bambini ha dato origine
anche ad alcuni rimedi e comportamenti, oggidì poco
praticati o meccanicanicamente ripetuti senza cognizione
di causa. Uno di questi, ad esempio, è l’usanza di non
baciare il neonato non battezzato, perché considerato ancora pagano; così come appuntargli alla camicia o sulla
culla oggettini scaramantici a forma di corno, di cuore o
di àncora. Diffusa rimane la credenza, inoltre, di non far
passare il bambino sotto la tavola imbandita, perché ciò
ne impedirebbe la crescita, e di non dirgli mai che è bello, ma sempre che Dde l’abbendìche, che Dio lo benedica.
Delicata, con un tratto di poesia, è poi la pratica di non
mettere il lutto quando muore un bambino al di sotto
dei dodici anni, perché è considerato come un angelo
tornato dal cielo.
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Sittèmbre
Settembre
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ssettembre / settembre / september
giovedì
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3
domenica
5
Sande ‘Lpedie
Sande Durutué
4
Sanda Riggëine
Foto Michele Calvano
sabato
Sanda Rosalie
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ssettembre / settembre / september
37ª summane
lunedì
6
martedì
7
mercoledì
8
Sanda Eve
Sande Sticchenicchje
Cand’è nate
Sanda Maréjje
3 Settembre 1967 - Madrina la contessa Nicoletta Paolucci Marcozzi, figlia di Raffaele Paolucci, l’eroico affondatore della Viribus Unitis.
Presenti alla solenne manifestazione il Ministro
della Marina Mercantile, On. Lorenzo Natali, il
vice presidente del Senato, Sen. Giuseppe Spataro, l’Ammiraglio Mario Gigli in rappresentanza
del Capo di Stato Maggiore della Marina Michelagnoli, il delegato regionale dell’Anmi (Associazione Nazionale Marinai d’Italia), Maggiore
medico Carlo Sabatini, il presidente del gruppo
Anmi di Vasto Giuseppe Muzii.
Celebrano la messa al campo, alla quale fa seguito la benedizione del monumento, il Cappellano Militare Maridipart di Ancona, don Bruno
Martignon, ed il Vicario della Diocesi di Vasto
Mons. Vincenzo Russo. Per la realizzazione del
Cippo la Marina Militare dona l’ancora del sommergibile Tazzoli.
Nella foto, il palco delle Autorità.
L’ANMI festeggia quest’anno il 77º di fondazione
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ssettembre / settembre / september
giovedì
9
Sanda Sarafëine
venerdì
10
domenica
12
Sanda Nichëule
da Tulundëine
sabato
11
Sande Guide
Gabriele d’Annunzio le chiamava ragni di
mare, queste originalissime macchine da pesca che caratterizzano ancor oggi l’intera costa
della Provincia di Chieti. Costruite all’inizio
da pescatori provenienti da San Vito Chietino,
a Vasto se ne potevano contare sino a diciotto, tutte allineate nel tratto di costa da Punta
d’Erce alla punta del Trave, a pochi metri dalla
spiaggia. In particolare la mappa dei trabocchi,
sino a tutti gli anni venti del novecento, era
la seguente: due a punta d’Erce, due a Torre
Saracena, una rispettivamente a Santa Maria
della Penna, allo scoglio della Madonna, allo
scoglio della Forgia, alla Cava di Lebba, alla
Grotta del Saraceno, a Vignola, tre a San Nicola della Mèta, uno al Colle dell’impiccato, due
a Casarza, uno a Cungarelle e l’ultimo a Punta
Trave. Di questi rimangono ancora in piedi ed
operanti i trabocchi della Grotta del Saraceno,
di Vignola e di San Nicola della Mèta. A partire dagli anni quaranta, in concomitanza con
la realizzazione del porto di Punta Penna, sono
stati infine realizzati sette trabocchi all’esterno
del molo nord e quattro all’interno.
Li Trabbùcche I Trabocchi
Soto Michele Benedetti
Sanda Ggiacënde
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ssettembre / settembre / september
38ª summane
lunedì
13
martedì
14
Sande Lebborie
Sande Crescenze
mercoledì
15
La Madonne
de le Sette Dilïure
UMBERTO MARINO
Nato a Vasto nel 1926 si è laureato giovanissimo
in ingegneria meccanica all’Università di Pisa. Assunto presso la Breda si è distinto per impegno,
professionalità e capacità manageriale sino a diventarne Presidente e Amministratore Delegato.
Presidente dell’Oto Melara, è consulente di grandi aziende operanti nel settore della meccanica.
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Vasto come Woodstock? L’accostamento non deve essere sembrato ardito ai giovani di Democrazia Proletaria, un movimento politico di estrema sinistra attivo negli anni settanta, che a
Vasto organizzarono dal 13 al 17 settembre 1978 un meeting
nazionale nel camping La Grotta del Saraceno. Dell’iniziativa
parlarono all’epoca tutti i giornali e Panorama gli dedicò un articolo di cui riportiamo stralci: “Wastock, un tranquillo festival di
politica, mare e musica. Per alcuni quasi troppo “tranquillo”: senza neanche un “autonomo violento”, nessuna autoriduzione, senza nemmeno l’ombra di uno spacciatore di eroina. Per altri quasi
troppo efficiente con quell’organizzazione così perfetta in un posto
così bello e attrezzato, sopra una baia stupenda ed una grandissima
spiaggia. E infine quasi un po’ pedante: con le troppe commissioni
vecchio stampo sulla disoccupazione giovanile, le donne, il servizio
di leva, il teatro e tanti serissimi argomenti con l’unica eccezione
pseudo-creativa della commissione “spaccaballe”, un gruppo un po’
fricchettone che propagandava il “fumo continuo” e lo “sballo di lunga durata”. Pare insomma
che, nonostante i tornei di calcio, la tintarella, le cantate in gruppo con la chitarra, molti dei
partecipanti si siano annoiati”.
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ssettembre / settembre / september
giovedì
16
venerdì
17
Sande Cipriane
Sande Robberte
sabato
18
domenica
Sanda Sufuëje
19
Sande Gennere
Settembre 1932: Salvataggio
Il balilla Francesco Saverio Ritucci Chinni, di appena 8 anni, ha salvato la vita ad un bimbo
di 5 anni, Sebastiano Vinciguerra che giocando con una barchetta in una vasca nei pressi
dell’orto di casa, cadde nell’acqua profonda. Francesco si tuffò nella vasca e trasse in salvo
il bimbo che altrimenti sarebbe annegato.
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LU SCARPARELOFDO]RODLR
Avere un bel paio di scarpe nuove o ben risuolate era per tanti, sino a qualche decennio
fa, un vero e proprio lusso e lu scarpàre era
un artigiano molto apprezzato che svolgeva
spesso il lavoro direttamente a domicilio, nei
casolari di campagna soprattutto. Un calzolaio di cui si conserva memoria è un tal Mašte
Liffanze (Mastr’Alfonso), anche per essere il
protagonista d’ una storiella appresa dal suo
ragazzo di bottega, Peppino Scampoli (nella
foto). Mašte Liffanze si trovava per l’appunto
a rifare le suole in una masseria insieme al
suo aiutante. All’ora di pranzo la padrona di
casa mette in tavola un piatto di formaggio
e cipolle ed invita, non potendo per buona
creanza farne a meno, anche i due ospiti. Il
marito di costei, non gradendo di dover dividere il frugalissimo pasto con i due estranei,
nel tentativo di indurli a lasciargli almeno il
formaggio, afferra la forchetta e comincia a
mangiare una cipolla dietro l’altra, ripetendo
soddisfatto ad ogni boccone: cand’è bbone
sta cipàlle (quant’è buona questa cipolla!).
Il giovane Peppino, allettato dalle parole del
padrone di casa, fa quindi per afferrare anche
lui una cipolla, ma subito gli arriva un sonoro
manrovescio dal maestro, accompagnato da
questa solenne affermazione: «Maleducate e
scrìanzate che ‘nzi addre. Mbìle lu furmagge e
lande la cipàlle, ca piace tande a lu patràne!»
(Maleducato e screanzato chè non sei altro.
Prendi il formaggio e lascia stare la cipolla, che
piace tanto al padrone!). Ricordiamo tra gli
altri La Halléine, Mezzetácche, Lu Carpatille,
Najjabbiságne, Lu Cruvelláre, Lu Pulàse.
93
ssettembre / settembre / september
39ª summane
lunedì
20
martedì
21
mercoledì
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Sanda ‘Usebbie
Sande Mattè
Sande Maurëzie
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Il Premio è stato istituito dall’Associazione Culturale San Michele per onorare i vastesi che si
sono distinti nei campi della cultura, della scienza, della finanza, dell’imprenditoria e del volontariato. Nella foto i premiati dell’edizione 2003, Nicola D’Adamo, Michele Spadaccini, Tito
Spinelli, Edoardo Tiboni, Riccardo Marrollo e Lelio Scopa. Insieme a loro Paolo Anelli (per il
padre Francesco) e Vincent Scurria ai quali è stato consegnato un diploma dal comm. Silvio
Petroro. Il premio è stato assegnato altresì ad Ettore Raspa, residente in Australia.
27 Settembre 1931: Festa dell’uva
L’opera Nazionale Dopolavoro di vasto ha organizzato la festa dell’uva. Una specie di rievocazione di antichi riti pagani, rappresentati nei vasi istoniesi di tre millenni fa. Un corteo
folkloristico con orchestra diretta dal maestro Polsi e tre carri tirati da buoi di casa GenovaRulli, addobbati con pampini e grappoli d’uva, su cui erano trasportati i cantori vestiti da
contadini del XIX sec. Partendo da Piazza Rossetti il gruppo ha cantato canzoni vendemmiali, facendo due ore di giri per la città e sostando ai crocicchi delle vie. Si ringraziano le
ditte che hanno donato l’uva.
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94
ssettembre / settembre / september
giovedì
23
venerdì
24
domenica
26
Sande Lëine
Sande Pacëfeche
sabato
25
Sande Sérge
Sande Coseme
e Damïane
La Fondazione Genova-Rulli
27 settembre 1950- Si inaugura l’orfanotrofio femminile
Genova Rulli con sede nel Palazzo dei cento diavoli a Punta Penna. L’istituzione benefica si sostiene con i proventi di
un legato testamentario disposto per onorare la memoria di
Ludovico dei baroni Genova-Rulli (nella foto con le insegne di cavaliere del Sacro Militare Ordine Costantiniano di
San Giorgio) prematuramente scomparso. Nell’immagine
della cerimonia si riconoscono seduti l’On Giuseppe Spataro, quarto da sinistra, il sindaco Florindo Ritucci Chinni
e don Romeo Rucci, rispettivamente settimo e ottavo. In
piedi terzo da sinistra l’avv. Antonio Fanghella.
30 SETTEMBRE 1951 - Viene inaugurato il nuovo edificio sede delle Poste in via Cavour.
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ssettembre / settembre / september
40ª summane
lunedì
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Sande Terrenzie
Sande Fauste
Sande Mecchele
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Ottobre, mese del vino, della vendemmia e della
semina. In campagna è tutto un gran daffare prima dell’inverno. Ricorrenze religiose importanti
sono San Luca Evangelista, patrono dei pittori,
Sant’Orsola, patrona delle maestre, i Santi Crispino e Crispiniano, patroni dei calzolai, per i
quali è ancora diffuso il detto Sande Crespine e
Ccrispeniàne: l’àsene, lu porche e lu scarpàre. Anche se non strettamente legata al mese, c’è una
credenza ancora molto diffusa che val la pena
di richiamare, legata alla presenza sulla pelle
delle cosiddette voglie, le vojje. La tradizione
popolare attribuisce queste macchie sulla pelle
ad un desiderio insoddisfatto delle partorienti.
Per questo ogni desiderio della donna incinta
diventa un ordine per le persone a lei vicine,
a cominciare dal padre. Altrimenti le macchie
testimonieranno il desiderio non appagato e
l’egoismo di chi non ha provveduto a soddisfare
la richiesta.
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Uttábbre
Ottobre
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ssettembre / settembre / september
giovedì
30
Sande Gelòrme
venerdì
1
domenica
3
Sande Trisëine
de Ggisì
2
Sande Mudešte
Foto Michele Calvano
sabato
Sande Remegie
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uttabbre / ottobre / october
41ª summane
lunedì
4
martedì
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mercoledì
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Sande Frangische
Sande Sande
Sande Brune
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il Caffè di piazza Caprioli
A piazza Caprioli c’era una volta, intorno al
1930, una piccola bottega del caffè.
Non un bar, come s’intende oggi con tanto
di macchina espresso, ma un locale in cui lu
cuafè veniva bollito in un pentolino di rame
e passato in uno scolino prima di essere servito. Proprietario n’era un uomo di poche parole che per evitare discussioni aveva affisso
ben visibile sulla parete un cartello con questa scritta: «Qui il sole risplende, buon caffè si
vende, allegri entrate, di politica non parlate e
prima di uscire…pagate».
3 Ottobre 1966 La Casa Salesiana
inizia le proprie attività con l’arrivo di
don Marino Marinelli, che ne diventa il direttore, e del
confratello don Sidney Stella.
98
Scimmie e
Burloni
Non è esatto che l’accidia sia il difetto dei
vastesi, i quali son capaci, non meno dei
toscani, anche di brillanti e goliardiche
trovate. Come hanno dimostrato alcuni
allegri compari che, tornati qualche anno
fa da una vacanza a Cuba, diffusero la
notizia di aver riportato dall’isola un’idea
per raccogliere in maniera più rapida ed
economica le olive. Come? Mediante le
scimmie.
Sì, scimmie talmente ben addestrate per
la raccolta delle noci di cocco, che avrebbero potuto essere utilizzate anche per
quella delle olive, appunto.
La notizia, sparata su un quotidiano
locale, fece rapidamente (ed inaspettatamente) il giro della penisola ed attirò
l’attenzione della stampa e delle televisioni nazionali, che pensavano di ricavarne
chissà quale scoop. Trovandosi però di
fronte a quei burloni, Teodoro (Dorino)
e Michele Spadaccini e Mario Perrozzi i
quali, tra le risate e lo sconcerto dei creduloni, ammisero ch’era stata tutta una
burla.
uttabbre / ottobre / october
giovedì
7
venerdì
8
la Madonne
de lu Rusuarie
Sande Scimàune
sabato
9
domenica
Sanda Sare
10
Sande Ciatté
BENIAMINO LACCETTI
Nasce a Vasto nel 1855 ma sin da giovane, seguendo la
naturale propensione all’avventura e al commercio, inizia
una peregrinazione che lo porta in molte parti del mondo. una lunga esperienza coloniale gli consente di suggerire soluzioni ai più svariati problemi economici e sociali
della società a cavallo tra l’otto e il novecento. Consigliere
della Società Africana di Napoli, conferenziere apprezzato, economista ha lasciato una “biblioteca” di monografie, frutto di cinquant’anni di “lavoro sul campo”. Un
particolare ringraziamento la città gli deve per la tenacia
con cui lanciò e difese il progetto per la realizzazione del
Porto di Punta Penna.
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Gric, Groc e Maniche d’Ancine è un motto abruzzese tratto da una novella popolare ch’era
diffusa in diverse versioni nell’Italia centro-meridionale. La trascrizione abruzzese racconta
che Gric e Groc erano due ladri professionisti, tanto bravi nel loro mestiere, che dopo essersi
messi insieme arrivarono a rubare una parte del tesoro di S. Pietro.
Il Capo di Roma chiese allora aiuto ad un furbone chiamato Maniche d’Ancine, che consigliò di versare della pece liquida nella stanza che racchiudeva ciò che era rimasto del tesoro.
Arrivando i due ladri nei pressi dell’edificio Groc entrò per primo e sprofondò nella pece.
Dopo inutili tentativi di trarlo in salvo Gric fu costretto, per non farsi scoprire, a tagliare la
testa a Groc ed a portarsela a casa. La novella prosegue nell’illustrare tutti i geniali consigli
di maniche d’Ancine al Capo di Roma, volti a fargli acciuffare Gric. Tentativi che però si
risolvono sempre in un insuccesso a causa della formidabile intelligenza di Gric.
Alla fine Gric si presenta al Capo di Roma per ostentare le sue malefatte e gli viene tributato
un premio. Il motto, rimasto nella fantasia popolare, ci parla quindi di malviventi che eludendo le autorità lo fanno con tanta maestria da rimanere non solo impuniti, ma da essere
addirittura premiati.
99
uttabbre / ottobre / october
42ª summane
lunedì
11
martedì
12
mercoledì
13
Sande Sandëine
Sande Serafëine
Sande ‘Duarde
ARIALDO SERAFINI,“FOTO LAMPO”
Dapprima organista, è stato poi apprezzato fotografo. Tanti
ricordano ancora il suo primo laboratorio in via Osidia, aperto nel 1952, e gli episodi simpatici che ne hanno caratterizzato la figura.
All’Aragona si appostava dietro la porta ospite, e quando
arrivava il goal, esultava tanto da mandare letteralmente
all’aria se stesso, la macchinetta fotografica e lo scatto agognato. Tutto in un “lampo” di gioia!
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Ureste Puggitille
A la piazze di lu pásce “don Peppino” è cliente fisso di Rocche Mmalatéste e accatte risciùle, mirlícce, sfoije, ’rráhaste e
addre pásce prilibbáte. Pronde paghe e doppe dice a Rocche:
«Damme na frittîre pi la hatte». E, a lu pahà, Rocche jà rispánne: «Don Peppi, la hatte di signurè nin paghe nijènde».
Sinde e arisinde stu finale Ureste Puggitille fa mimorie e nu
sábbete che don Peppino ‘nza ricorde pi la hatte, s’avvicène
a Rocche lu “pisciarèle” e j’ dèce: «Don Ro’, mi putisse dà la
frittîre di la hatte di don Peppino?». «Scène.., ma ci vò mille
lère!». «Ma come? – risponde Oreste – don Peppino ch’ è già
Štobbéne nin paghe niende e jé nin puzze resse manghe la
hatta sé?
100
Ottobre 1931
Mostra di pittura
Nelle sale del Dopolavoro
e dell’Associazione Combattenti si sono svolte le
mostre personali di pittura di tre giovani e valenti
concittadini: Luigi Martella, Michele Fiore e Filandro Lattanzio. Notevole il
successo di pubblico e di
critica.
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uttabbre / ottobre / october
giovedì
14
venerdì
15
domenica
17
Sanda Furtunüate
Sanda Terese
sabato
16
Sanda Marecarëite
Le Prejulàte
(le pri-
olate)
Erano serenate augurali, fatte alla vigilia della
festa dei Santi Protettori, portate nelle case
dei mastri artigiani con accompagnamento
di violini. L’accompagnamento consisteva in
una scala semitonata ascendente e discendente, eseguita su una delle corde dello strumento, mentre il canto, con la chiusa augurale
alla “signora Priore”, la moglie del capo di
casa, si risolveva a volte anche in una strofa
a dispetto. Gli ultimi violinisti popolari sono
stati Mašte Fulizinze De Fanis, Lu Ggidice
Massone e Pitre lu luápe Scopa, come risulta
da una breve comunicazione di Carlo Boselli,
allora Presidente dell’Azienda Autonoma di
Soggiorno e Turismo di Vasto, al VII Congresso Nazionale delle Tradizioni Popolari
svoltosi nel 1957 a Chieti.
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Sande Ruduolfe
La Prejulàte
de li fabbricatíre
(la priolata dei muratori)
Veniva cantata nella vigilia di San Sebastiano
il 19 di gennaio.
Pe ‘Ssan Bbastiàne
Sajje a lu monte e huarde lu piane,
se vvite assaije se spére poche
se vvite poche
si spére assaije.
17 Ottobre
1932
Recupero in mare
Un idrovolante Breda della Regia marina
proveniente da Venezia e diretto a Taranto,
attraversando il nostro golfo, per avarie al
motore è stato costretto ad ammarare nei
pressi della spiaggia. L’apparecchio soccorso dalle barche da pesca S.Cesario di Biase
Marchesani e S. Michele di Giuseppe Baccalà, attraccato dalla barca a motore Chofferino dei fratelli Olivieri, venne condotto a
terra. L’apparecchio è poi stato visionato dai
tecnici e dopo essere stato smontato è stato
spedito per ferrovia all’arsenale di Taranto.
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101
uttabbre / ottobre / october
43ª summane
lunedì
18
martedì
19
mercoledì
20
Sande Lìuche
Sanda Lauratte
Sanda ‘Delëine
LA LAVANNÀREDOODYDQGDLD
Non c’erano, cinquanta anni fa, né lavanderie né
lavatrici automatiche. Il bucato si faceva alla fonte,
al lavatoio pubblico, alla peschiera o nella tinozza
‘nghi la sdirrazze. Chi poteva lo dava a fare alla lavandaia la lavannàre. Cenere e sapone fatto in casa
con grasso di maiale e soda caustica erano i detersivi
a disposizione.
Tra le ultime lavannàre ricordiamo Za’ Juvine a Li
Cruce e Za’ Filummé’ a Sand’Andune.
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Lamberto Carpi
Papà Dante, originario di Rimini, si trasferì a Vasto
nel 1950, per entrare come carrozziere alle dipendenze
della Ditta Di Fonzo. Di lì a poco aprì una autocarrozzeria. Lamberto ha continuato la tradizione di famiglia
restando nel campo delle automobili. Nel 1975 ha avviato con successo insieme al fratello una concessionaria di una nota marca di auto in Via Ciccarone. Nel
1983 ha realizzato la nuova sede aziendale “Lamcar”
nella spaziosa zona di Punta Penna. Vastese ormai a
pieno titolo, si è guadagnato il rispetto e la considerazione dei cittadini e dimostrando una particolare sensibilità nei confronti delle tradizioni locali.
102
uttabbre / ottobre / october
giovedì
21
venerdì
22
domenica
24
Sand’Ursulëine
Sande Dunüate
sabato
23
Sande Giuvuanne
de Capeštrane
Sande Raffajele
Vasto in una interpretazione del noto umorista Lucio Troiano
103
uttabbre / ottobre / october
44ª summane
lunedì
25
Sanda Grazie
martedì
26
Sand’Umbüerte
mercoledì
27
Sande Crispëine
Fichera sécche
(FICHI SECCHI AL FORNO)
Tagliare i fichi a metà facendo
attenzione a non dividerli del
tutto. Inserire mezzo gheriglio di
noce per ogni fico e richiudere
le due parti. Sistemare i fichi
distanti tra di loro su un testo da
introdurre nel forno preriscaldato
a 150 gradi. Sfornarli appena
dorati e quindi sistemarli a strati
in scatole di latta foderate di carta
oleata, alternando tra uno strato e
l’altro abbondanti semi di anice.
Lasciar raffreddare, coprire con
un foglio di carta oleata, chiudere
la scatola e conservare.
Nino Benvenuti a Vasto
26 Ottobre 1970 - Il campione del mondo di boxe
Nino Benvenuti si esibisce sul quadrato allestito all’interno del Politeama Ruzzi in un incontro di allenamento in vista dell’incontro con Monzon. La manifestazione sportiva viene organizzata dal Gruppo sportivo Avis,
del quale fanno parte Silvio Petroro, Eugenio D’Alberto, Arnaldo Di Berardino, Vincenzo Massimiani,
Angelo Del Moro, Mario Santarelli, Luigi Salvatorelli,
Franco Ferro.
Nella foto il famoso boxeur mentre riceve in Municipio una medaglia ricordo dal sindaco Silvio Ciccarone, affiancato da Silvio Petroro e Peppino Bontempo.
104
uttabbre / ottobre / october
giovedì
28
Sande Taddè
venerdì
29
Sand’Unurüate
sabato
30
Sanda Duruté
SAN CESARIO MARTIRE
Il corpo attribuito a S.Cesario, soldato di origine africana, forse morto a Terracina, fu fatto
traslare dal cimitero di Castuli, così ci assicura Luigi Marchesani, nel 1695 dal marchese
Cesare Michelangelo d’Avalos per donarlo
alla Chiesa di S.Maria. Si conserva incorrotto
in un’artistica teca settecentesca insieme con
un’ampolla vitrea che ne contiene il sangue ed
è da secoli oggetto della devozione del popolo
vastese, in particolare nel giorno della sua festa,
il 3 novembre, data del suo arrivo a Vasto. Nelle trasformazioni ottocentesche della collegiata l’arca con le reliquie viene definitivamente
alloggiata nella cripta a tal fine progettata nel
1852 da Nicola Maria Pietrocola. La tradizione popolare asserisce che il corpo del Santo si
stia alzando, e molti anziani confermano che
dalla prima metà del sec. XX ad oggi la sua
posizione sia variata in modo sensibile.
domenica
31
Sande Quindëine
28 Ottobre 1932
X anniversario
della marcia su Roma
Nel cortile del palazzo d’Avalos si sono
riuniti le autorità, le organizzazioni
fasciste, i sindacati, i combattenti ed i
mutilati, le scuole medie ed elementari
e gran folla di popolo. Dopo la lettura
del messaggio di Mussolini alle camicie nere, letto dal podestà si formò un
imponente corteo che al suono degli
inni della patria attraversando le vie
del centro si diresse al cimitero dove
vennero deposti fiori sulle tombe dei
defunti: Di Candido Angelo e La Verghetta Nicola; particolare commozione
si produsse per la visita a Paolantonio
Giovanni, Lattanzio Filandro e Marino
Umberto tre camicie nere che parteciparono con altri 32 vastesi alla marcia
su Roma. Alla sera sul balcone centrale
di palazzo d’Avalos comparve la scritta, formata da centinaia di lampadine.
VIVA IL DUCE
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105
nnuvembre / novembre / november
45ª summane
lunedì
1
martedì
2
mercoledì
3
Tutte li Sende
L’Alme di li Murte
Sande ‘Ggisarie
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Inizia con la festa di Ognissanti, che anticamente
rappresentava una sorta di festa della Befana con
la distribuzione di doni ai bambini che la sera
prima avevano appeso le calze al camino. Il giorno successivo ricorre l’Alme de li murte, la Commemorazione dei morti, durante la quale vengono ripetuti rituali antichissimi, come quello di
tenere la tavola imbandita durante la notte della
vigilia con i piatti pieni di cibo oppure di offrire in memoria pizzelle al forno e fave arreccète.
Derètte u turte, rèqui’ a li murte, dritti o cattivi
requiem ai morti, afferma un antico proverbio
per sottolineare il rispetto che si deve ai defunti.
Novembre è però anche il mese dell’estate di San
Martino e della prima spillatura del vino nuovo,
tant’è il detto Sande Martine se spìnele lu huìne.
San Martino viene anche invocato per la cura
del mal di pancia, nghe lu nome de lu Patre, de lu
Fijje e de lu Spirde Sande, stu dolore de panze nin
puzz’ j’ cchiù nnanze.
Nnuvembre
Novembre
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Buon
Compleanno
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106
nnuvembre / novembre / november
giovedì
4
venerdì
5
domenica
7
Sande Carle
Burrumué
Sande Giude
6
Sand’Ernešte
Foto Michele Calvano
sabato
Sande Faušte
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nnuvembre / novembre / november
46ª summane
lunedì
8
martedì
9
Sande Guffrede
Sanda Déure
mercoledì
10
Sanda Germane
Ciao Mario
Se n’è andato ancora giovane, all’improvviso, con la discrezione che gli era tipica, lasciando un vuoto nella famiglia
e nei tantissimi amici che lo amavano e lo stimavano per
la generosità, la competenza e l’impegno nel lavoro. Con
Mario Celenza la Città ha perso non solo un imprenditore
capace e serio, che era riuscito a creare dal niente una solida e moderna azienda alberghiera (Hotel Acquario), ma
un operatore economico affermato
e lungimirante
che ha dato tanto
per lo sviluppo e
per la crescita del
turismo locale,
dapprima come
promotore del Consorzio Golfo d’Oro, di cui fu
per anni attivissimo presidente, e quindi come responsabile provinciale di Federalberghi.
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108
5 novembre 1999 – La giuria del
Premio di saggistica Toson d’Oro,
composta da Franco Cardini,
presidente, Ferruccio Parazzoli,
Giuseppe Sermonti, Renato Befana, Lucio D’Arcangelo, assegna il
premio ad Alberto Arbasino per il
libro Paesaggi italiani con zombi,
edito da Adelphi. La cerimonia di
consegna avviene nel Teatro Rossetti.
nnuvembre / novembre / november
giovedì
11
venerdì
12
domenica
14
Sande Martëine
Sande Giusaffátte
sabato
13
Sande Bonomme
Sande Giuquande
ANTONIO SANTINI
Completato il ciclo di studi a Vasto, ha frequentato
l’Accademia Militare di Modena dalla quale è uscito
con il grado di ufficiale percorrendo tutte le tappe della
carriera sino al raggiungimento del grado di generale.
Laureato in Scienze strategiche presso l’Università di
Torino, ha assolto numerosi incarichi e conseguito diverse specializzazioni. Dal 1995 al 2000 è stato a capo
della commissione ministeriale per la ricerca e rimpatrio dei Resti dei Caduti in Russia, Ucraina, Bielorussia, Cecoslovacchia, Slovenia e Croazia che ha portato
al ritrovamento e al rimpatrio di oltre 6000 resti di soldati italiani caduti tra il 1941/1943.
Vastesi caduti in Russia
Dal 3 al 15 novembre 2002 si è tenuta nel piano nobile di Palazzo d’Avalos la “Mostra fotografica e disegni della campagna di Russia OSIR-ARMI.I.R.
(1941/1943)”. L’iniziativa, promossa e organizzata
dal Generale Antonio Santini, ha reso
omaggio ai centomila caduti sul fronte
orientale. Fra questi valorosi figurano i
seguenti vastesi: Bray Vincenzo classe
1917; Del Casale Domenico cl. 1909;
Di Tommaso Nicola cl.1915; Galante
Luigi cl.1916; La Palombara Nicola
cl.1920; Menna Rocco cl.1914; Napolitano Luigi cl.1912; Perla Antonio
cl. 1912, Roselli Luigi cl.1918, Silvestri Nicola cl. 1922, Smargiassi Michele cl.1921; Verna Francesco cl. 1919;
Vitelli Nicola cl.1920; Vitelli Nicola
cl.1920; Zanatta Aldo cl.1918.
109
nnuvembre / novembre / november
47ª summane
lunedì
15
martedì
16
mercoledì
17
Sande ‘Libberte
Sanda Marecarëite
Sanda Sabbette
PL 2000 e TV 2000 Cime de rape
strascinète
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Si deve ad un gruppo di imprenditori ed a Raffaele Petroro, detto Lello, se la Città ha potuto avere una sua testata televisiva, che battezzata dapprima PL2000, è stata poi chiamata
TV2000. L’emittente vastese nasce, tra le prime
in Abruzzo, nel 1987 ed ha sede in via IV Novembre in un garage appositamente trasformato
in studio televisivo.
Con il cambio di proprietà in capo a Maria Teresa Ferrara la sede si trasferisce in via Catullo
e cessa purtroppo le trasmissioni nel 1999 lasciando un vuoto nel campo dell’informazione
locale. Hanno collaborato all’emittente, che è
stata una vera e propria palestra per molti giovani giornalisti e tecnici: Peppino Forte, Paola Calvano (nella foto), Rosanna Raimondi,
Nicola Del Prete, Marina Recinelli, Gaetano
Quagliarella, Pino Cavuoti, Michele Tana, Mariagrazia Pezzuto, Luigi Alfiero Medea, Gianfranco Daccò, Gianni Pitetti, Bruno D’Adamo,
Pino Catania.
110
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nnuvembre / novembre / november
giovedì
18
venerdì
19
domenica
21
Sande Crištejìane
Sanda Tëlde
sabato
20
Sand’Uttavie
Crëšte Rrà
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La Sezione A.I.A.
In Canonica
Inaugurata nel maggio del 1974 , la sezione
vastese dell’Associazione Italiana Arbitri di
calcio ha pienamente risposto alle aspettative
riposte dai soci fondatori Gianni e Giuseppe
Castaldi e Gaetano Martone (nella foto), diventando uno dei più attivi e partecipati sodalizi cittadini. Nel momento in cui s’accinge
a festeggiare il trentennale può vantare al suo
attivo di aver fornito alla Federazione Nazionale numerosi giudici di gara, che si sono fatti
notare per preparazione e competenza anche
nelle serie calcistiche superiori, come lo stesso
Gianni Castaldi, il fratello Giuseppe,Vincenzo
Sputore e Massimiliano Cavuoti.
Silvio Petroro entra in chiesa e vede
don Decio che spolvera un grande crocifisso e subito dice:
«Monsigno’, stai attento, a non spolverarGli i piedi ché gli faresti solletico
!»
Don Decio replica: «Ha già sorriso
vedendoti e mi ha detto che se ti confessi, per penitenza dovrò mandarti da
“Sprusciavidille” a comprare 100 paia
di scarpe e solo quando le avrai consumate tutte potrai andare per sempre da
Lui in Paradiso».
(Associazione Italiana Arbitri)
19 Novembre 1961 - Ad iniziativa del parroco don Felice Piccirilli viene inaugurata
la Domus Pacis, struttura di carità per l’infanzia bisognosa. La sede dell’Istituzione è
annessa alla Parrocchia di S. Giuseppe.
111
nnuvembre / novembre / november
48ª summane
lunedì
22
martedì
23
mercoledì
24
Sanda Cecëlie
Sande Clemende
Sanda Flére
Circolo San Filippo Neri
Impegnata ed attiva già agli inizi del ‘900, rappresenta il riuscito tentativo di fare cultura della
componente più viva e aperta dell’ambiente cattolico vastese. Attorno ai sacerdoti giovani e alla
parte culturalmente più impegnata delle Confraternite locali e della media borghesia si plasma
il nucleo dei quadri del nascente Partito Popolare. Intensa l’attività con evidente scopo formativo organizzata in cicli di conferenze su argomenti filosofico-storico-religioso o su tematiche politiche di attualità. Considerevole anche l’attività sportiva che il sodalizio promuove dal 1911.
Novembre 1993 - A seguito di ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale vengono annullate
le elezioni amministrative del giugno dello stesso anno e la proclamazione del sindaco Giuseppe Tagliente. Alla base della sentenza l’erronea interpretazione della nuova legge elettorale che prevede 1/3 di
presenze femminili in ciascuna lista. L’amministrazione del Comune passa nelle mani del commissario
prefettizio Dott. Eligio Cammarota e del sub commissario rag. Giulio Cesare Mirra in attesa delle
nuove elezioni.
112
nnuvembre / novembre / november
giovedì
25
venerdì
26
domenica
28
Sanda Catarëine
Sande Lunuarde
sabato
27
Sande Virgëlie
24 Novembre 1929
Lucio Valerio Pudente
a New York
A Greater New York grande festa
dell’Associazione Lucio Valerio Pudente tra i vastesi con recita in dialetto e
ballo all Webster Hall, 119 – 125 East
XI Street. Presidente Ulrico Miscione;
vice presidente Nicola Martella. Altri
organizzatori: Matteo Bottari, Antonio Martone, Giulio Lazzaro, Giuseppe
Ranghelli, Pietro Benedetti, Vincenzo del Moro, Giuseppe di Candido,
Giuseppe Valenzio, Luigi Guidone,
Michele Clarella, Michele Santoro, Teodoro Teutonico, Michele Verre, Luigi
Ronzitti, Vincenzo Budano, Cesare
Navigante. Giacchè le leggi americane
proibiscono di mascherarsi nel giorno
di domenica, la polizia non ha concesso
il permesso ed il ballo non sarà mascherato.
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Sande Giacheme
Lu Pullastr’ aripiàne 32//25,3,(12$//$9$67(6(
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113
nnuvembre / novembre / november
49ª summane
lunedì
29
martedì
30
Sande Saturnëine
Sand’André
mercoledì
1
Sanda ‘Ligge
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L’anno volge al termine e ci si prepara a la Sande Natale. Ancor prima si festegga a dicembre
Santa Barbara, che viene invocata dai marinai
e dalle loro famiglie contro la tromba marina,
lu scijàne; San Nicola, invocato dalle mamme
per il dono della parola ai figli, Sanda Nichèle,
la bbèlla parèle, ma anche contro la grandine e
gli incendi; quindi l’Immacolata Concezione e
Santa Lucia. Quest’ultima ricorrenza è tradizionalmente sentita forse per la coincidenza nel calendario antico con il giorno più corto dell’anno. A Sanda Lucìje ci si rivolge per la cura dalle
affezioni degli occhi in genere ed in particolare
dell’orzaiolo, l’ujaròle. Sino a qualche anno fa
si praticava ancora il rituale della distribuzione
de l’ùcchie de Sanda Lucijè, pasticcini di pane
azzimo a forma di occhio. L’arrivo del Natale
ripropone infine usanze che affondano l’origine
nella notte dei tempi e che vengono vissute per
lo più in famiglia, nella condivisa convinzione
che sia assolutamente necessario trascorrere Natale nghe li tù e Ppasche nghe cchi vù.
114
Decèmbre
Dicembre
Natale nghe li tù
e Ppasche nghe cchi vù.
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Buon
Compleanno
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decèmbre / decèmbre / december
giovedì
2
venerdì
3
domenica
5
Sanda Bibbïane
San Frangische
Saverie
4
Sande Vasse
Foto Michele Calvano
sabato
Sanda Barbere
115
decèmbre / decèmbre / december
50ª summane
lunedì
6
martedì
7
mercoledì
8
Sanda Nichëule
de Bare
Sande Urbane
la Cungiuzïaune
La Ventricina solo col maiale felice
«La vera chicca abruzzese è la ventricina
del Vastese. Si trova in tutti i negozi di
salumi, ma quella vera si fa solo, come
dicono all’Accademia della ventricina di
Scerni, con un maiale felice ovvero allevato
all’aperto. Insaccato nella vescica del maiale, fatto con pezzi magri tagliati grossi a
coltello e pancetta mescolati con impasto
di sale, fiori di finocchio e peperoncino.
Deve stagionare sui cucuzzoli dove l’aria di
mare si scontra con quella gelida di montagna. Quella vera si trova nelle case private
o all’Accademia e non costa meno di 30
euro al chilo».
(dal settimanale OGGI a firma del noto
gourmé Guido Stecchi).
Come non essere d’accordo con Guido
Stecchi, al quale però facciamo notare che
ventricine altrettanto prelibate si possono
trovare anche a Guilmi, Roccaspinalveti e
in altri centri del vastese.
4 Dicembre 1931: Corsa campestre
Gara comunale eliminatoria per il IV campionato provinciale di corsa campestre su un vario ed accidentato di circa 5 Km. Subito dopo il via dato dal segretario politico Ing. Pietro
Mariani, l’atleta Cesario Mileno ha dominato la gara senza problemi giungendo fresco al
traguardo. Buon risultato è anche quello raggiunto dal giovanissimo Cinquina Michele,
ottimo secondo a 2’. Nell’ordine sono poi arrivati Reale Michele a 2’ 15, Vicino Michele a
2’30”, Celenza Giuseppe a 3’, Di Nisio Giuseppe a 4’, Di Nisio Fiorangelo a 6’ e Pompeo
Pasquale a 6’30”.
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116
decèmbre / decèmbre / december
giovedì
9
Sanda Valerie
venerdì
10
domenica
12
la Madonne
de Lurète
sabato
11
Sande Sabbëine
Sanda Amalie
V
ALERICO LACCETTI
Entra nel 1857 all’Accademia delle Belle Arti di Napoli e nel primo periodo di attività, seguendo l’influsso e la guida di Filippo Palizzi, si dedica allo studio
degli animali. I lunghi soggiorni a Roma e a Parigi ne
maturano la vena artistica.
Dopo aver partecipato ed ottenuto riconoscimenti
in Mostre Internazionali decide di cambiare genere
pittorico dedicandosi alle rappresentazioni storiche.
Interessanti risultati ottiene con il “Christus imperat”, (1882) ora nella sala del Consiglio Provinciale di Chieti, frutto di quattro anni di lavoro e con
il “Christus vincit”,
(1891) più modesto
nelle dimensioni ma
profondo nella partecipazione emotiva. Gli
ultimi anni di alacre
impegno lo trovano
attivo nella produzione di tragedie a tema
storico, come l’ “Arrigo
VIII” e il “S.Francesco
d’Assisi”.
117
decèmbre / decèmbre / december
51ª summane
lunedì
13
martedì
14
mercoledì
15
Sanda Lucëie
Sande Giuvuanne
de la Crauce
Sanda Silvia
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In Trattoria a Milano
Saverio Molino, dirigente della Comit, ama
ritrovarsi ogni tanto con i paesani emigrati
a Milano che son soliti riunirsi in un’osteria
di via Torino. Entra e dice: «Hué fra, coma
‘štéte? Che ’sse fa a lu Uaste?». L’oste inebetito
domanda: «Ma dottore, che lingua parlate?»
E Molino pronto: «L’arabo, sciur Brambilla».
Qualche giorno dopo capita nel locale una
comitiva di marocchini e dopo averli sentiti parlare, il Brambilla si rivolge ai vastesi
dicendo: «Le propri vera che anca vu parlat
arabo!» e Molino ribatte: «Può darsi, ma no
semo mica pirla sciur Brambilla».
Cavatille nghi
lu capefiàre
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17 Dicembre 1930: Premiato Alfredo Anelli
Il maestro Alfredo Anelli, conosciuto come pianista ed insegnante, questa volta si è imposto come compositore alla Serenissima di Genova con Canzone d’inverno che ha ottenuto la
medaglia d’oro dal centro opera d’arte e cultura “Nuova Italia”.
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118
decèmbre / decèmbre / december
giovedì
16
venerdì
17
domenica
19
Sanda Adelaide
Sande Làzzere
sabato
18
Sande Graziane
Sande Darie
LU VARVÌRE (il barbiere)
Se le barberie erano, e forse ancora sono, dei
veri e propri club in cui si discute di tutto,
i barbieri, li varvìre, erano, e forse ancora
sono, personaggi quasi sempre brillanti, allegri, versatili, accattivanti, beninformati.
I barbieri di qualche tempo fa (barbieri, badate! non parrucchieri) erano poi persone
eccezionali, che alternavano all’esercizio delle forbici quello della chitarra o del mandolino o addirittura degli attrezzi da cerusico.
Maestri del rasoio da ricordare sono: Zannutille, La Scemmie, Cellescacazze, La Vozze,
Sciarlotte, Minanze e Ricciuleine. Leonardo
D’Adamo, comunemente noto come Nardìcce, era uno di questi ed aveva la putéche
(la bottega) all’angolo di corso Palizzi con
corso Dante. Da lui sono transitate generazioni di apprendisti, tra i quali Tonino Pollutri che ancor’oggi esercita in via Cavour,
ed una clientela tra le più qualificate che an-
noverava il maestro Aniello Polsi, il poeta
Peppino Perrozzi, il pittore Vincenzo Canci
e don Salvatore Pepe. Leonardo aveva una
spiccata sensibilità musicale riconosciutagli
dallo stesso Polsi, che non disdegnava di
sottoporgli ogni tanto qualche composizione, chiedendogli poi sornione: «Huè Nardì, che ne pìnze?»
Dicembre 1903 - Primi risultati della sottoscrizione per il monumento Rossetti. Il Comune ha stanziato £. 5.000. Famiglia Rossetti da Londra 810; vastesi residenti ad Indianapolis (USA) 257,50;
Barone Luigi De Riseis 300; Luigi Genova 300; Luigi Nasci 300; Francesco Ciccarone 300; Alfonso
Genova 200; Alfonso Marchesani 150; G.B. Crisci 150; Giacomo Marchione 150; Francesco Miscione 100; Romualdo Pantini 100; Michele Marchesani 100; Quarto di Belgioioso 50; Alfonso Spataro
50; Giulio Monteferrante 50; Giuseppe de Guglielmo 50; Luigi Pietrocola 50; Camillo Barbarotta 40;
Giuseppe de Benedictis 30; Francesco Celano 25; Luigi Anelli 25; Gelsomino Zaccagnini 25; Salvatore
Miscione 25; Francesco Marchesani 25; Uranio Mayo 20; Alfonso Ricci 20; Luigi Tiberi 20; Oscar
Genova 15; Federico Marchesani 10; Francesco Roberti 10.
119
decèmbre / dicembre / december
52ª summane
lunedì
20
martedì
21
mercoledì
22
Sande Libbrate
Sande Severëine
Sande Flaviane
Carte da gioco... a la uaštarële
L’asinìcce (l’asinuccio), lu trèssette (il tressette), la bbréschele (la briscola), la stoppe (lo stop), la
schépe (la scopa), la passatélle (la passatella), sono i giochi più praticati nel periodo natalizio.
Le carte usate sono quelle
napoletane, anche se hanno
assunto appellativi popolari,
ancora in uso, che vale la pena
ricordare..
L’asso di denari viene chiamato,
ad esempio, pizzacàlle; il quattro
di denari, surgitélle; il re di
denari, la matte; l’asso di coppe,
cuncarélle; l’asso di spade,
sirpitélle; la donna di spade la
scirràte; l’asso di mazze, cillàtte;
il tre di mazze deféce
21 Dicembre 1926
Incidente ferroviario
Alle ore 6 il treno merci 7548 proveniente dalla stazione di S. Salvo investiva il treno merci 7026 che stava
facendo manovra nella stazione di Vasto. Nell’urto moriva il giovane conduttore ferroviario Checchia Antonio.
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120
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decèmbre / dicembre / december
giovedì
23
venerdì
24
domenica
26
Sanda Vittorie
Sanda Irmëinela
sabato
25
Sanda Natale
Giochi di Natale: l’Asinicce
L’Asinìcce, il Sett’e mezzo ed il Mercante in fiera sono i giochi
che caratterizzano le serate in famiglia o tra gli amici nel periodo di Natale e Capodanno. L’Asinicce, in particolare, altrimenti detto l’Asino, è ancora praticato anche dai più giovani,
che non disdegnano di affiancarlo allo stesso poker. Il gioco è
coinvolgente e si presta a canzonature e ad allegri sfottò tra i
partecipanti. Il mazziere, dopo aver raccolto una somma uguale
di denaro da ciascun partecipante e stabilito tre poste di diverso
valore, distribuisce tre carte napoletane a ciascun giocatore e
ne scopre una, lu striùmpe, che indica, come nella briscola, il
colore con il quale si può partecipare al gioco. Chi non possiede
nessuna delle carte a striùmpe può astenersi (ed è consigliabile
che lo faccia) dalla partita, a meno che non abbia realizzato un
punto, anche con carte di diverso segno, che gli dà diritto a fine
partita ad un premio in denaro da parte di tutti i partecipanti
Questi punteggi, detti accuse, vengono stabiliti prima dell’inizio e sono normalmente l’asse a denàre, la quénece ( il quindici),
la diciassètte (Il diciassette), la vènte (il venti), e cioè un cinque,
un sette ed una figura accompagnati da un’altra figura a colore e quindi lu pariàne, un sei ed un sette dello stesso segno,la
frùsce, tutte e tre le carte d’ uguale colore, e quindi terzàtte (tre
carte uguali anche se di segno diverso, ad esempio tre assi, tre
due, tre figure), scalàtte ( una scala a colore) ed infine scala reale
( il fante, il cavaliere ed il re dello stesso colore). E’ ovvio che
chi ha un’accusa a striùmpe può, anzi deve, giocare con quelli
che non hanno montato, cioè rinunciato a giocare, o incrociato le carte in attesa d’essere pagati per il punto totalizzato. La
partita è breve: partendo da chi è di mano, i giocatori scoprono
le carte una alla volta secondo le regole della briscola e vince,
aggiudicandosi una delle tre poste in palio chi ha di volta in
volta la carta più alta. Chi non prende nessuna delle somme va
asino, tra le risate di tutti e paga una penale.
Sande Štefene
Lu capetàne
de Natale
(CAPITONE ALLO
SPIEDO)
Tagliare il capitone a pezzi di
sei o sette centimetri, bucarli
con un punteruolo da parte
a parte ed infilarli in uno
spiedo inserendo tra un pezzo
e l’altro una foglia di alloro.
Far cuocere sui carboni sino a
quando la pelle del capitone
apparirà ben croccante e
sgrassata. Servire in un bel
piatto caldo con una leggera
spruzzatina di olio d’oliva.
121
decèmbre / decèmbre / december
1ª summane
lunedì
27
martedì
28
mercoledì
29
Sande Giuvuannele
Sende ‘nnucïnde
Sande Davede
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«...j’ ti salîte chissa bbella
vešte pi’ ccanda pînde a
messe la maštre...»
Antico Capodanno
122
decèmbre / decèmbre / december
giovedì
30
venerdì
31
Sanda lIane
Sande Silveštre
sabato
1
Cape d’Anne
domenica
2
Sande Ggrigorie
Calendarietti dalle più svariate fragranze, che serbano soprattutto il profumo del buon
tempo andato. Con essi, vogliamo dare il BUON ANNO, come facevano lì varvìre
d’una volta, Pasquale Celenza Passalàcche, Paolo De Guglielmo Cappucciàlle, Peppino
Melle, Angelo De Innocentis, Angelo Miscione, Claudio Crisci. Accompagnando il
dono con una scaramantica spazzolata sulle spalle del cliente.
123
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OD*LXQWD
Sindaco Filippo PIETROCOLA
Vice Sindaco Francesco TROILO
Assessori: Dario Ciancaglini - Pietro Falcucci - Guido Giangiacomo
Nicola Mastrovincenzo - Michele Monteferrante - Vincenzo Sputore
Nicola Traino
LO&RQVLJOLR
Vincenzo Ottaviano - Antonio Catalano - Michele Notarangelo
Camillo Litterio - Giovanni Claudio Conti - Alfonso De Filippis
Saverio Scampoli - Roberto Suriani - Massimo Desiati
Lorenzo Russo - Paolo Leonzio - Etelwaldo Sigismondi
Giacinto Mariotti - Francesco Paolo D’Adamo - Sabrina Scampoli
Mario Olivieri - Nazario Augelli - Fernando Fiore - Andrea Bischia
Nicola Del Prete - Nicola D’Adamo - Roberto Molino - Fabio Giangiacomo
Antonio Di Santo - Lucio Basso Ritucci - Gaetano Fuiano
Francesco Piccolotti - Nicola Tiberio - Rocco Cerulli
Segretario GeneraleMichele Memmo
L'LULJHQWL
Michele D’Annunzio (Urbanistica)
Roberto D’Ermilio (Lavori pubblici, Servizi, Acquedotto)
Giovanni Finarelli (Polizia urbana)
Mariapia D’Ugo (Pianificaizone territoriale, PRG, Tributi)
Vincenzo Marcello (Pubblica istruzione, Cultura, Beni culturali)
Giacinto Palazzuolo (Direttore Generale)
Domenico Smerilli (Commercio, Annona, Turismo)
Caterina Barbato(Direttrice della Istituzione dei Servizi Sociali)
124
/H,VWLWX]LRQL6FRODVWLFKH
Liceo Scientifico “R.Mattioli” - Dirigente Nicolangelo D’Adamo
Ist. Tec. Industriale “E.Mattei” - Dirigente Fernando Fiore
Liceo Classico “L.V.Pudente” e Ist. D’Arte - Dirigente Franco Palombo
Ist. Tec. Comm. E Geom. “F. Palizzi” - Dirigente Luigi Sabatini
Ist. Magistrale “R.Pantini” - Dirigente Francesco Santulli
Scuola Media “G. Rossetti” - Dirigente Letizia Daniele
Scuola Media “R. Paolucci” - Dirigente Florindo Marchione
I Circolo Didattico “G. Spataro” - Dirigente Maria Manso
III Circolo Didattico - Dirigente Amelia Zaccardi
/D0DJLVWUDWXUD
Presidente Tribunale Dott. Guido Ghionni
Procura della Repubblica - Procuratore Capo Dott. Vincenzo Colantonio
/H)RU]HGHOO¤2UGLQH
Commissariato Polizia di Stato - Vice Questore Dott. Fiorindo Di Lorenzo
Compagnia Carabinieri - Cap. Massimiliano Maccarone
Tenenza Guardia di Finanza - Ten. Fernando Capezzuto
/D$6/
Dir. Generale - Dott. Elio Tilli
&RQVRU]LR,QGXVWULDOHGHO9DVWHVH
Commissario - Ing. Francesco Troilo
&RQVRU]LRGL%RQLILFD
Commissario - Ing. Giuseppe Dolce
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Concattedrale di S.Giuseppe - Mons. Giovanni Pellicciotti
S.Maria Maggiore - Mons. Decio D’Angelo
S.Pietro in S.Antonio - Sac. Stellerino D’Anniballe
S. Paolo Apostolo - Sac. Gianni Sciorra
S.Maria Incoronata - Padre Eugenio Di Giamberardino
S. Maria del Sabato Santo co-parroci Sac. Tommaso Di Stefano e Sac. Domenico Larcinese
Stella Maris - Padre Agostino Frezza
S. Giovanni Bosco - Sac. Giovanni Molinari
S. Lorenzo - Sac. Andrea Sciascia
S. Marco Evangelista - Mons. Luigi Smargiassi
125
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126
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Interpreti:
Peppino Raimondi, Gino Pierabella,
Paolo Di Bussolo,
Francescopaolo Gileno,
Fernando, Cesario e Nicola Valentini,
Gino Stivaletta, Nino Reale,
Nicola Gileno, Domenico Ronzitti,
Sergio De Guglielmo,
Antonio Scurti, Domenico Pagliarelli,
Tonino Raimondi, Pietro Di Bello.
Gaetano Ciancio
127
%XRQ&DSRGDQQR /D]LQJDUHOOD
Noi veniamo a darvi il buon anno
Il buon anno dell’allegria
A voi tutti in compagnia:
Buon Capo d’Anno - Principio d’anno.
Iddio ti salvi bella Signora
e ti doni buona ventura,
sono una donna zingarella,
benché sia poverella.
Bella la madre di clemenza,
mostra di gran sapienza,
mostra meno per tuo favore
il tuo figlio Redentore.
Questa notte di cortesia
Vi daremo il buon Capo d’Anno,
A chi ci apre e a chi ci dà;
Buon Capo d’Anno - Principio d’anno.
Mi parlava ognora il cuore
mi diceva: esci fuori
e che sorte fu la mia
d’incontrarla per la via.
Voi venite da Nazzaretto
senza aver alcun ricetto,
e faceste, Signora mia,
da trecento ottanta miglia.
Questa sera prima del dormire
Vi daremo il buon Capo d’Anno;
Domani è principio d’anno:
Buon Capo d’Anno - Principio d’anno.
Ben trovata, sorella mia,
la sua grazia Iddio ti dia;
ti perdoni ogni peccato
l’infinita sua bontà.
Siate sempre da Dio lodato,
Signora mia, perdonatemi
non avete più timore
che vi trovate da una buon’ora.
Ricevete buon Capo d’Anno
Dalla nostra compagnia;
Vi cantiamo con allegria:
Buon Capo d’Anno - Principio d’anno.
Oh che notte d’allegrezza!
Piena era di contentezza
e diceva ogni pastore
chi era nato il Salvatore.
Io sono una donna zingarella
benché sia poverella
ci preferisco la casa mia
benché non sia casa per te.
Il buon Capo d’Anno lasciamo
Questa notte a voi signori;
Noi vi canteremo qui fuori:
Buon Capo d’Anno - Principio d’anno.
Era come una grotta,
umida era e poco asciutta;
a mezzanotte partoriste,
Voi, Signora, come faceste?
Ci sta anche una stalletta
che sia buona pel somarello
paglia e fieno c’è col tetto
e da tutto il ricetto.
Domani è principio d’anno,
D’amore e d’allegria;
Accettiamo quel che sia;
Buon Capo d’Anno - Principio d’anno.
Lo metteste poi, Signora,
tra il bue e l’asinello,
la culla fu la mangiatoia
e la vera bella Signora.
Siete venuta in queste parti
l’arte vostra qui non corre,
ma con tessere e con filare
voi potete ben campare.
Sotto l’alba della luna
Cantiamo il Capo d’Anno;
Daremo a voi il buon anno:
Buon Capo d’Anno - Principio d’anno.
Ora tu, Signora mia,
hai la presenza di una regina,
hai la presenza di una regina
il mio cuore ti lascia via.
Sia sempre da Iddio lodato
e da tutti ringraziato;
sorella mia le vostre parole
consolano il mio cuore.
Febbraio della neve
Marzo spiga i fiori,
Aprile degli amori:
Buon Capo d’Anno - Principio d’anno.
Anna chiamasi tua madre,
Gioacchino tuo padre,
ti chiamerò, Signora mia,
col bel nome di Maria
Senti, senti Signora mia
una grazia ti voglio pregare:
dacci un poco di cortesia
a quella donna zingarella.
Buon Capo d’Anno, signori,
Lasciamo a voi l’allegria;
Noi tuti in compagnia;
Buon Capo d’Anno - Principio d’anno.
San Giuseppe il tuo sposo
molti santi graziosi
e per miracolo di Dio
la sua verga fiorì.
Non voglio né oro né denaro,
non voglio né oro né denaro
a ciò quest’anima dopo morta
entrerà a celeste porta.
Dàgli a mio caro sposo
un figlio grazioso
a questa donna zingarella
che l’indovina la ventura.
Buona sera, miei signori,
quanti ne siamo dentro e fuori
quanti ne siamo dentro e avanti
Buona Pasqua a tutti quanti.
Quanto è bello questo figlio
pare fatto col pennello
non c’è chi lo rassomigli:
bella la madre, bello il figlio.
128
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Bona sàir’ a tutte quende
Bona ggenda cristijane;
Bona sàir e allecramente
Ca vi dèiche ch’ è dumane
Ma dapù chi ci aripenze,
Pi’ li corne ti l’afferre;
Nghi na viss’ a vija ‘nnenze
Li fa ji’ di cule ‘nderre.
Lu dumonie scurtuquate
Ni lassav’ a ji’ ppritanne;
Sand’Andune dispirate
Pi’ purcille si li scanne:
Sand’Andune binidatte
Nghi la mazz’ e tu purcatte.
‘M bette i piande nu hinucchie
E da fèure i fa ‘sci l’ucchie!
Si li spezz, si li sale,
E ci fa bon Carnivale.
Li parind’ a Sand’Andune
Li vulèven’ accasaje:
Ma lu Sande penze bbune
E al diserte si ni vaje,
Sand’Andune nghi la mbisse
Jav’ a cacce a ciammajjèiche;
Lu dumonie nghi ‘na visse
Li fa ji sopr’ a l’ardeiche.
S’ àjje dette ‘sta sturielle
E pi’ ress’ arihalate
Figatezze, custatelle,
Saggicciutt’ e sangunate:
Pi ‘n’ avè’ la siccatiure
D’alluvà’ li crijature.
Sand’Andune ci si stezze,
Gnè nu céfere s’arrezze.
Chi mi da’ lu porche sane Sci
bbindatte chili mane.
E cambanne da rumèite
Va’ lu céfer’ a tindarle:
Li disfèit’ a ‘na partèite...
Ma lu sande poche parte:
Arrizzete Sand’Andonie
Nghi l’ardèiche fa nu fasce,
E acchiappate lu dumonie
Prèim annende l’arimbasce,
Nghi sta nèuve chi vi porte
E firniute lu quandaje;
Arrapèteme ‘ssi porte,
Ca mi vujj’ ariscallaje:
Li vichèle scole chilme
E tu cefre mann’ all’ hilme.
Po’ vuddat’ a part’ arrete
I li striusce a lu sucrete.
Ca ‘stu fradde malidatte
Mi fa’ sbatte li hangatte.
A la cassce Sand’Andonie
Ci tinè du caracèine;
Annaschiusce lu dumonie
L’assimav’ ògne matèine.
Lu dumonie a tanda hueje
Pi ‘n’ zi fa’ cchiù ‘rruvuneje
Dèice: Ndu’ vi ch’è nu scherze,
‘N’ di li tojje ‘a la dimmerze.
Sand’Andun’ ci li toppe
E i fa’ sunà’ la groppe.
E lu sande: Pure jejje
l’àjje fatte pi’ pascejjè.
Sand’Andun’ aripizzave
Nghi la sibber’ e nghi l’ache;
Lu dumonie i stuqquave
Mò lu ràife e mò lu spache.
Sand’Andunie huatte huatte
Jav’ a faje nu bbusagne;
Lu dumonie da ‘na fratte
I smicceve la vrivagne.
Ma ‘na vodde ci l’ingojje
E l’ ammàine gnè nu bojje.
Lu rumeite si ‘na ddàune
E i’ ammolle lu gruppàune.
Pi’ suspette lu dumonie
J’ arimmocche la pignete;
‘Ngifirèite Sand’Andonie
Ti l’aggrapp’ a vij’ arrete;
‘N’ addra vodde si va a matte
A ffa a lotte nghi tu sande,
Lu rumèite ti l’ahhuande
Ti ti matt’ a cocce satte;
L’appindàune a nu curnacchie
E i màcceche ‘na racchie.
E nghi l’acche di cutèine
I li fa nu lavatèine.
‘Na matèine Sand’Andonie
Si magnà’ du taijulèine;
Zitti zette lu dumonie
I sbascesce la fircèine;
Lu dumonie pi currèive
I va a ‘ccèite lu purcatte;
Sand’Andune vive vèive
Si li scorce a la bassatte:
E tu sande nin zi ‘nganne
Nghi li mene si li magne.
Nghi la pelle loche lèuche
Ci si fa’ du bbille chièuchie.
129
/DSqFKHUDVSLUGLXWH
Anonimo
Mare majje, scur’ a màje
tu sì mmorte e jè che facce
mo me sceppe trecce e facce
mo mm’ accèit ‘n goll’ a ttàje.
Mare maje e scur’ a maje
mo mm’accèite ‘n goll’ a ttajje,
sciòscia rnàje!
So ‘na pèchera spirdiute,
lu mundàune m’ ha lassate,
lu cacciune sembr’ abbaje
pe’ la fame mo’ s’arraje.
Mare maje ecc.
Tinghe ‘ngolle ‘na sbirraje
scazz’ e nnìute e ppijatàuse
che la notte s arisbaje:
vo’ tu puàne e jè ne ll’àje.
Mare maje ecc.
J’ tenè ‘na casarèlle:
mò me manghe lu ruccètte
senza fèuche, senza lette
senza véine e cumbanaje.
130
Mare maje ecc.
La sbirraje me turmende
pe le dèbbete e ppisìure,
me siquestre lu cuttire
la fissàure e la tinaje.
Mare maje ecc.
Jurn’ arrète n’ tinè pane:
penze bbèune da j’ fèure
a ccavaje du cechèure
p’ accibbèje la famèje.
Mare maje ecc.
Accumenz’ a darme plette
‘na quatrare, che m’ affrande;
jè nghe na petrate ‘mbrande
n’ addre ccàune 1’ annucchève.
Mare maje ecc.
E nghe tutte ca nisciune
m’ avè vèste, vudd’ e ggèire
a la càuse, chi sse tèire,
nghe tre mèisce me ne vaje.
Mare maje ecc.
Pe j’ ppiagne a lu cumbère
c’ appattasse la jucuète
mar’ a mmà m’ aj’ abbuschète
na vattènne nghe la sdaje.
Mare maje ecc.
Criste mè, famm’ ascì preste
nu muarèite strippilàune,
canda manghe lu mundàune
va la pèchere a ‘ddammaje.
Mare maje ecc.
/D6FDIIpWWH
Versi e musica di Aniello Polsi
I
Pe’ tòjeme ‘na vulije, nin ride zi’ Pumpè’,
so’ fatte tre mila mije pe’ sta’ a lu Vaste me.
Sentive ‘na nustalgije da tante tempe che
de corse so’ riminute, pe’ vive gne nu re.
Ajje accattate ‘na bella scaffette,
oh che vrudette massere ajja fa’!
- sfojie, merlicce, risciúle e cianghétte,
vi’ che finezze de pesce sta qua?
Ancora vive e prufume de mare
sta panucchielle, che te’ a zampijà’;
e sta lucerne e stu calamare?
t’addore ‘mmocche, te fa rdicrijà’!
II
L’America è grande e ricche e te’ quelle che vu’,
stu ciele però e stu mare teneme sole nu’.
A èlle se campe bone, chiù bbone n’ zi po’ sta’,
ma ècche se campe mejje s’arpurte li «dollàr»!
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Versi di G. Canci e musica di A. Polsi
‘Na vote pi viderte, n’ ci durmive,
passave e ripassave suspiranne…
e tu da la finestre mi guardive
e na risate mi facive andanne
ogne node arrive a lu pettine, ah, ah, ah!
ogne dente trove lu pane, ah, ah, ah!
Se na vote corre tu lebbre,
e l’addre lu cane…
pi sta vodde attòcche a te, Luciè, Luciè!
Massere tutte ggire a lu ‘ncuntrarie,
massere mi va lisce come l’ojje…
Tu cirche di vulerme pi nu svarie,
ma j’ ci facce passa e nin ti vojje!
A fatte l’anne che ti facè la corte…
lu core m’è guarite pi’ furtune!
Bbillezza mè, chilà passione è morte:
massere ride e cante pi la lune!
Ajje accattate ‘na bella scaffette, ecc. ecc.
III
Oh quanta malincunije se prove e n’ c’è da fa’,
se pense ch’ arvè’ lu jurne de riturnà’ de là...
All’ore de la partenze lu core lass’ a te,
o terra felice e care, o bèlle Uašte me’!
Ajje accattate ‘na bella scaffette, ecc. ecc.
131
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Mmezza lu verde tra vigne e tra live,
mbacci‘ a lu mare ch’addore di scojje:
‘Na casarelle nascoste t’accojje
Addò tranquille e cuntente si stà!
Canda jè, Canda jè, t’addummánnave
Si tu bene mi vulèive, si tu bene mi vulèive.
Aji vojie a sganganarme, tu cchiù ni’ mm’arispunnève
Versi e musica di Florindo Ritucci Chinni
A Miramare jame ja’
A Miramare jame ja’
E’ ogne stagione, ‘na nuvità.
A Miramare jame ja’
A Miramare jame ja’
Tutta la gente... corre e si stà.
Canda lu sole tramonte a punente,
e da lu mare s’aázze la lune.
si ‘nu turmente tu tì ndi n‘addune;
si ti ‘na raje ti sinde cuntente.
A Miramare jame ja’ ...
Si ti vu tojje da mmezz’a li guaje
si vu passà ‘na mezzore di pace,
va a Miramare, fatte capace:
Nu paradise cchiù bbelle ngi stà...
A Miramare jame ja’ ...
132
Versi di L. Anelli e musica di V. Marchesani
Canda jè ti sfriculijeve
Tu cchiù mi stubbútieve.
Canda jè, ti sfriculieve,
tu cchiù mi stubbútieve.
E cummúllite, e cummúlite ‘na bona vote
Nin ggià déme arriggnà a stu manne
Giusu Crèste ha li Cummanne.
Pi nu vasce a la ndrasatte
Nu scúzzone mi si date, nu vrígnole mi si fatte
pi nu vasce chi t’hai date.
Nu vrígnole mi si fatte, pi nu vasce chi t’hai date.
Tu a ssù lètte, belle e calle
Stire tuttà ddù si cosse, stire tuttà ddù si cosse.
Ma ji cand’a lu suraine, mi si stinnirisce l’osse,
Víja si, vimm’a’ rrapéjje, Ni mi fajje cchiù gniléje
Víja si, vimm’a’ rrapéjje, Ni mi fajje cchiù gniléje.
Le edizioni precedenti
possono essere richieste
telefonando al n. 0873.69733
133
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Pier Canosa
per l’immagine della copertina
L’artista nasce a Vasto nel 1940. Ha viaggiato molto soprattutto lungo le vie degli
oceani. Autodidatta, divoratore d’immagini, ha seguito istintivamente gli artisti
liberty, i preraffaeliti per giungere infine
ai manieristi di cultura nordica. Ama le
immagini dell’onirico, rifiutandone le inquietudini ed abbandonandosi piuttosto al
fascino dell’ironia e del bizzarro. Dal 1968
vive a Genova. Ha partecipato ad importanti mostre collettive ed a rassegne ed è
presente in numerose collezioni pubbliche
in Italia ed all’estero. I Musei civici in Palazzo d’Avalos espongono suoi dipinti sui
costumi abruzzesi.
Michele Calvano
per le foto dei mesi
Artigiano con anima d’artista, ha fissato
con l’obiettivo paesaggi e momenti di vita
di Vasto, città nella quale vive e dov’è nato
nel 1944. Ha di recente dato alle stampe
una raccolta di fotografie dal titolo Vasto
un mare di colori, firmata insieme alla figlia
Laura.
134
Il 22 agosto 2003, alla presenza di S.E. Mons. Edoardo Menichelli, del Presidente del
Consiglio Regionale Giuseppe Tagliente, del Sindaco Filippo Pietrocola e dei rappresentanti degli emigrati vastesi, coniugi Di Lallo e Ratta da Perth, Mimì Salvati da Toronto, coniugi Ciccotosto da Padova, e di numerosi fedeli, l’Associazione Pro Restauro
Chiesa di San Michele, ha voluto sottolineare con una cerimonia religiosa la conclusione dei lavori iniziati nel 1999, ai quali ha contribuito anche questo lunario con la
devoluzione del ricavato delle vendite.
135
Si ringrazia la Società METAMER srl
per il contributo alla realizzazione del CD allegato al Lunario 2004
136
A
*ORVVDULR
GHLWHUPLQLGLDOHWWDOLXVDWL
abbàlle avv. sotto. Mmond’e bbàlle
abbicinà v. avvicinare
Abbreile m. Aprile
acchiappá v. prendere, acchiappare
accušcè avv. così
adducchiá v. adocchiare
addurá v. odorare
aècche avv. qua
aèlle avv. là
ahàšte s. m. agosto
ànne s.m. anno
aridà v. ridare, restituire
ariminè v. tornare
aripànne v. stipare, mettere da parte
arištrègne v. raccogliere
arrajjà v. ragliare, ma anche arrabbiare
arritruvá v. ritrovare
arrividá v. rivedere
arze s. m. orso
ašcë v. uscire
àsene s.m. asino; al plurale èsene
aspittà v. aspettare
assicuré v. assicurare
assutturrá v. sotterrare
atturé v. turare
avà v. avere. Indicativo presente: ajje
avànde pre. avv. annende avanti
B
Bbaiunàtte soprannome
‘Bbaštiàne Sebastiano
battižžá v. battezzare
bbèlle agg. bello
bbéne s.m bene
bbinidátte agg. benedetto
bbîsce s.m. buco
bbóne-a agg. buono
C
capefiàre s.m. cavolfiore
calafàre s.m. calafatatore
calafatá v. calatafare
cambá v. campare
camëisce s.f. camicia
cànde avv. quando
Canniléure la Candelora
càpe s.f. testa
Cappucciàlle soprannome
cárte agg. corto
cáute s.f. coda
cavatìlle s.m. pl. gnocchetti fatti a mano
incavati con le dita
cažžîne s.m. calzoni
cchiù avv. più
cëtele s.m. bambino, s’usa anche bbardàsce o
anche quatràre
chëile s.m. chilo
chëlle pr. pers.,plur. essi
chéure s.m. cuore
chillì pr.pers quella lì
chissì- chištì pr. pers. codesta, questa
chîule s.m. sedere, culo
cirésce s.m. ciliegie
ciciricchiáte s.f. cicerchiata, dolce tipico di
carnevale
cipàlle s.f. cipolla
cipulláte s.f. cipollata
cirimónie s.f. cerimonia
cócce s.f. testa
còjje v. cogliere
cuciuná v. cucinare; cùceme ossia cucinami
cullî pr. pers. egli.
Cungarelle località sulla scogliera
D
dà v. dare. Indicativo presente: dìnghe
Ddé s.m. Dio
ddëce v. dire
137
depëgne v. dipingere. Più diffuso è il verbo pittá
dóppe avv. dopo
dumàne s.m. domani
Dumìniche Domenico
duvundá v. diventare
I
innáre s.m. gennaio
E
Èsse v. essere. Indicativo presente sing:sé, sì,
è; plur. séme, séte, sònne.
F
fàmmene s.f. femmina, donna
fëchere s.m. fico
fëjje s.f.e m. figlia
fèšte s.f. festa
fetà v. far le uova da parte della gallina
fijáure s.m. fiore, al plurale li fîure
fóche s.m. fuoco
fóre avv fuori
fràffe s.m. muco del naso. Pan’e fràffe
fràte s.m. fratello. Tuo fratello si dice fràtte
fràtte s.f. siepe
Frittîre s.f. frittura
frummagge s.m. formaggio
furbàre s.m. febbraio
G
Ggîdice s.m. giudice
Ggîgne Giugno
Ggisî Gesù
Ggiuvànne Giovanni
Gna avv come
Grósse agg. grosso
H
Hallëine s.f. gallina
Hanne s.f. gonna
Hàtte s.f. gatto
Hràne s.m. grano
Hudè v. godere
138
J
J’ Pron. Pers. sing. io
‘Jë v. andare. Indicativo presente. Vajje
jëreve s.f. erba
Juqué s.m. gioco
Jurne s.m. giorno
L
la-lu art. sing. m., f. il, la.
li-lì art. i. Articolo plurale maschile e
femminile
làupe s.m. lupo
landá v. lasciare
lavannáre s.f. lavandaia
lëbbere agg. libero
lëire s.f. lira
lètte s.m. letto
Liffanze Alfonzo
lîjje s.m. luglio
lucenecappelle s.f. lucciola
lunarie s.m. lunario
Lu Uašte Vasto
M
magná v. mangiare
màise s. m. mese
máje maggio
màjje s.f. moglie
malùcchie s.m. malocchio
mamméme s.f. levatrice
maštre s.m. maestro
matène s.f. mattina
mátte s.m. matto
mattitá s.f. mattità, pazzia
‘mbilé v. infilare
mé pr. poss. mio
mèdeche s.m. medico
mejje agg. meglio
méne s.f. mano
mežže agg. mezzo
minë v. venire. Indicativo presente: vinghe
mimórie s. f. memoria
mirlîcce s. f. merluzzo
mîte s. m. muto
mititîre s. m. mietitore
‘mmèrne s. m. inverno
murë v. morire
N
‘na art. ind. una
Nardîcce Leonardo, diminutivo
‘ndó avv. dove
‘Ndònie Antonio
‘ngaricá v. preoccupare, fartene carico
‘nghi prp. con
‘ngiarmatàre s.m. mago, incantatore, al
femminile ‘ngiarmatréce
ni pron. pers, plur. Noi
nijènde niente
nîvele s.f. nuvola
O
ogne ogni
òmmene s.m. uomo
P
pahá v. pagare
pàile s.m. pelo
pajje s.f. paglia
pammadére s. f. pomodoro
pásce s. m. pesce
Passalàcche soprannome di persona
patràne s.m. padrone
pèchere s.f. pecora
pelajje s.m. origano
pennèzze s. pl. le ciglia degli occhi, le
pennezze dell’ucchie
piacé v. piacere
piccá perché
pinnilîcce s.m. pendolino, pisellino
pinžá v. pensare
Pìtre Pietro
prillibbàte agg. prelibato
póšte s.m. posto
Pugnàtte soprannome di persona
punde s.m. punto, punde de štelle
pundùre s.f. la polmonite
pusciaréle s.m. pescatore
putá v. potere. Indicativo presente: puzze
puté v. potere
R
ràjje s.f. rabbia
ramajjétte s.f. rametto
ramétte s.m. rametto
requiametèrne s.f. requiem eterna
risciùle s.m. triglia
risciulëtte s.m. trigliette
rise s.m. riso, il ridere
rispànne v. rispondere
Rocche Rocco
‘rrahášte s.m. aragosta
S
sàbbete s.m. sabato
sajàtte s.f. saetta, fulmine
sande s.m. santo
sapá v. sapere. Indicativo presente: sàcce
scëne sì
scijàne s.m. tromba marina
scimmadàtte espress. gerg., sii maledetto
scióscia s.f. amata, bella
scrianžàte agg. screanzato
scullàtte s.f. cravatta a papillon
šdirràzze s.f. tavola di legno per lavare il
bucato
sëneche s.m. sindaco
sfójje s.f. sogliole
sindë v. sentire
sódde s.m. soldo
139
sparagná v. risparmiare
sparàgne s.m. risparmio
Spidëte Espedito
spirdîte agg. sperduto
Sprusciavidìlle soprannome, letteralmente
chi pulisce le budella
‘ssi-‘ssi agg. dim. pl. m. e f. quelli
‘ssu-‘ssa agg. dim. sing. m. e f. quello, quella
štà’ v. stare. Indicativo presente: stinghe
šti agg. dim. pl. questi
štrangajùne s.m. mal di gola
štù-šta agg. dim. questo, questa
succàrse s.m. soccorso
suspëre s.m. sospiro
T
támbe s.f. puzza, odore nauseabondo
tande-a agg. tanto, tanta
tégne v. tingere
tèrre s.f. terra
tì pron. pers. sing. tu
tiná v. tenere. tìttele, tienile. Indicativo
presente: tinghe
trèšte agg. triste
Tringinìlle soprannome
140
U
Uašte (Lu) Vasto
uaštaréle vastese
ucchie s.m. occhio
ujje s.m. oggi
V
vàreche s.f. barca
vàreve s.f. barba
varevìre s.m. barbiere
vénne v. vendere
vì pron. pers. plur. voi
viduvanze s.f. vedovanza
virginèlle s.f. verginella, giovinetta
virminàre s.f. la verminara, disturbi
intestinali
vóve s.m. bue
vulé v. volere. Indicativo presente vùjje
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143
144
,QGLFHGHL1RPL
Agnelli Giovanni, 69
Agnes Biagio, 69
Aiuti Fernando, 69
Alacoque Margherita Maria, beata, 14
Alessandrini Elio, 30
Aloè Berinto, 57
Altieri (cardinale), 13
Altieri Massimo, 43
Amendola Giorgio, 48
Amodio, 58
Andreini Idiano, 8, 22
Anelli Alfredo, 118
Anelli Carlo, 7, 67
Anelli Gaetano, 24
Anelli Luigi, 6, 50, 56, 132, 119, 141, 142, 143
Anelli Nicola, 31
Anelli Paolo, 94
Antonelli Luciano, 43
Anzivino, 56
Arbasino Alberto, 108
Arrigo VIII, 117
Artese Marino, 36
Artese Raffaele, 141
Augelli Nazario, 124
Aymone (di Dordona), 5
Baccaglini, 56
Baccalà Giuseppe, 101
Badaloni Piero, 86
Baiocco fratelli, 61
Barbarotta (famiglia), 14
Barbarotta Luigi, 119
Barbato Caterina, 124
Barbiellini Amidi Gaspare, 86
Basilico Gennaro, 75
Battaglia Romano, 86
Battista, 56
Belgioioso Quarto di, 119
Benedetti Michele, 91, 141
Benedetti Pietro, 113
Benelli Zulia, 141
Benvenuti Nino, 104
Berardozzi Michele, 46
Berti Franco, 43
Bertozzi Gabriele Aldo, 75
Besana Renato, 108
Betty John, 47
Bevilacqua Antonio, 141
Bevilacqua Pietro, 33
Biagi Enzo, 86
Biasion Renato, 74
Biordi Raffaello, 74
Bischia Andrea, 124
Bolognese Giovanni, 8
Bonanni, 55
Bonaparte Giuseppe, 13
Bontempo Peppino, 104
Borboni (famiglia), 29
Bosco, 56
Bosco, 56
Bosco Giovanni, 50
Bosco Giuseppe, 106
Boselli Carlo, 24, 101
Bottari Carlo, 59
Bottari Matteo, 113
Bray Vincenzo, 109
Brignone Guido, 28
Brindisi, 72
Bruno Bartolo, 55
Budano Vincenzo, 113
Caccavello Stefania, 88
Calabrese Candido, 141
Caldora (famiglia), 5
Calvano Fernando, 44
Calvano Laura, 136, 141
Calvano Michele, 19, 27, 37, 45, 53, 63, 71, 81,
89, 97, 107, 115, 134, 141
Calvano Paola, 110
Calvano Paolo, 1, 60, 141, 143, 157
Cammarota Eligio, 112
Camperchioli Carmela, 50
Canci Giuseppe, 131
Canci Luigi, 26
Canci Michele, 24
Canci Michele, 70
Canci Piergiorgio, 70
Canci Vincenzo, 119
Cannarsa Renato, 105
Canosa Piero, 134
Canova Lorenzo, 74
Capezzuto Fernando, 125
Caporale, 31
Cadelli Antinori A., 141
145
Cardini Franco, 108
Cardone (famiglia), 14
Cardone Francesco, 6
Cardone Luigi, 6
Carli Carlo Fabrizio, 74
Carlo Magno, 5
Carlo III d’Austria, 5
Carlo III di Durazzo, 5
Carluccio Luigi, 74
Carnefresca Bernardino, 6
Carpi Dante, 102
Carpi Lamberto, 80, 102
Cascella Basilio, 17
Casilli Romualdo, 67
Castaldi Gianni, 18, 111
Castaldi Giuseppe, 111
Catalano Antonio, 124
Catalano Nicola, 57
Catania Giuseppe, 57, 86, 141
Catania Pino, 110
Cavallone Ettore, 24
Cavallone Teresa, 28
Cavuoti Massimiliano, 111
Cavuoti Pino, 110
Celano Francesco, 67, 119
Celenza Antonio, 15
Celenza Giuseppe, 116
Celenza Liborio, 61
Celenza Mario, 108
Celenza Michele, 61
Celenza Pasquale, 123
Cerreti Claudio, 141
Cerritelli Claudio, 74
Cerulli Rocco, 124
Cesare Giulio, 6
Checchia Antonio, 120
Chinni Francescopaolo, 24
Chozas, 58
Ciampagna, 86
Ciancaglini Angelo, 35
Ciancaglini Dario, 124
Cianci Alfonso, 56
Cianci Angelo, 44
Cianci Antonio, 50
Cianci Ernesto, 7
Cianci Francesco, 77
Ciancio Gaetano, 34, 96, 127
Ciarma Miria, 141
Ciccarone Adriano, 57
Ciccarone Antonio, 7
Ciccarone Francesco, 67, 119, 141
146
Ciccarone Silvio junior, 8, 59, 86, 104
Ciccarone Silvio senior, 6, 8, 24
Cicchini Giuseppe, 60
Cicchini Vincenzo, 60
Cicchini Vincenzo, 60
Ciccotosto Adriano e moglie, 135
Cieri Francescopaolo, 24
Ciffolilli Giuseppe, 56
Cinquina Michele, 116
Cinquina Roberto, 88
Cirillo, 77
Clarella Michele, 113
Clerici Michele, 13
Colantonio Vincenzo, 125
Colanzi Rosanna, 44
Colizzi, 58
Colombo Giacomo, 14
Colonna Fabrizio, 141
Conti Giovanni Claudio, 124
Corbo Carlo, 33
Cordella Ernesto, 6, 143
Correggio (Antonio Allegri da), 14
Cortellesi Paola, 38
Crescenti Uberto, 75
Crisci (famiglia), 21
Crisci Claudio, 123
Crisci Gianbattista, 119
Crisci Giorgio, 18, 21
Crispolti Enrico, 74
Croce Benedetto, 55
Cupaioli Vincenzo, 34, 56
Cupido Pietro, 141
Daccò Gianfranco, 102
D’Adamo (famiglia), 49
D’Adamo Antonio, 49
D’Adamo Antonio, 50
D’Adamo Bruno, 102
D’Adamo Filippa, 22
D’Adamo Francescopaolo, 141
D’Adamo Francesco Paolo, 49
D’Adamo Francesco Paolo, 124
D’Adamo Giuseppe, 114
D’Adamo Leonardo, 119
D’Adamo Nicola, 49
D’Adamo Nicola, 49
D’Adamo Nicola, 94
D’Adamo Nicolangelo, 124, 125, 141
D’Adamo Nicolino, 70
D’Adamo Vincenzo Paolo, 49
D’Alberto Eugenio, 69, 104
D’Aloisio Luigi, 8
D’Aloisio Michele, 24
D’Aloisio Nicola, 41
D’Aloysio Carlo, 7, 143
D’Amore Filippo, 75
D’Anelli Vittorio, 7, 141
Daniele Letizia, 125
D’Angelo Decio, 111, 125
D’Anniballe Stellerino, 106, 125
D’Annunzio Fernando, 33, 66, 141, 157
D’Annunzio Gabriele, 2, 47, 55, 75, 91, 141
D’Annunzio Michele, 77, 124
D’Annunzio Nicola, 77, 106
D’Antonio Nino, 141
D’Arcangelo Lucio, 108
D’Ardes Renata, 52, 60, 141
d’Avalos (famiglia), 5, 105, 109, 136
d’Avalos Alfonso II, 5
d’Avalos Cesare Michelangelo, 5, 105
d’Avalos Ferrante Francesco, 5
d’Avalos Francesco Ferdinando, 5
De Benedictis Giuseppe, 67, 119
De Fanis, 54, 86
De Fanis Fulizinze, 101
De Fanis Valeria, 80
De Fazio Cosimo, 73
De Filippis Alfonso, 58, 124
De Filippis Ferdinando, 86
De Filippis Panfilo, 141
De Filippo Eduardo, 50
De Foglio, 58
De Francesco Lelio, 48
De Guglielmo Giuseppe, 24, 48, 119
De Guglielmo Paolo, 50, 123
De Guglielmo Sergio, 127
De Innocentis Angelo, 123
Del Borrello Giuseppe, 60
Del Borrello Roberto, 24, 70
Del Casale Franco, 78
Del Casale Luigi, 109
Del Casale Nicola, 142
De Lerma, 54
Del Greco Francesco, 6
Del Greco Gaetano, 8
Del Guercio Eligio, 24
De Litiis Giulio Cesare, 6
Della Penna Anna, 114
Della Penna Carlo, 7, 59, 65, 143
Della Penna Carmine, 62
Del Moro Angelo, 104
Del Lupo Maria Rosaria, 80
De Micheli Mario, 74
Del Monte Guglielmo, 56
Del Moro Angelo, 57
Del Moro Vincenzo, 113
Del Prete Juan, 7
Del Prete Mario, 23
Del Prete Nicola, 26, 34, 110, 124
Del Prete Romeo, 23
De Luca Palma Nella, 28
De Luca Raffaele, 40
De Mutiis Federico, 26, 75
De Mutiis Matilde, 26
de Parma Riccio, 6, 86
De Pompeis (famiglia), 14
De Riseis Luigi, 119
D’Ermilio Carmine, 33
D’Ermilio Giovanni, 33
D’Ermilio Roberto, 124
De Santi Floriano, 74
Desiati Francescopaolo, 25
Desiati Giuseppe, 33
Desiati Massimo, 124
Di Bari Pantaleo, 30
Di Bello Pietro, 127
Di Berardino Arnaldo, 104
Di Biase Teresa, 50
Di Bussolo Nicola, 78
Di Bussolo Paolo, 127
Di Camillo, 54
Di Candido Angelo, 105
Di Candido Giuseppe, 113
Di Cintio, 86
Di Clemente Nicola, 59
Di Crollalanza, 73
Didio Caio, 6
Di Donato Pietro, 7
Di Fonzo fratelli, 102
Di Giamberardino Eugenio, 125
Di Lallo Albert e moglie, 135
Di Lanciano Vincenzo, 57
Di Lello Antonio, 142
Di Lorenzo Fiorindo, 125
Di Martino Enzo, 74
Di Mascio, 58
Di Matteo Giovanna, 142
Di Memmo Cesare, 157
Di Nardo Rolando, 55
Di Nisio Fiorangelo, 116
Di Nisio Giuseppe, 116
Di Nola Alfonso Maria, 142
Diomede, 5
147
Di Paolo Giovanni, 58
D’Ippolito Filoteo, 8
D’Ippolito Mario, 54
Di Rosso Giovanni, 1
Di Rosso Vincenzo, 67
Di Santo Antonio, 124
Di Spalatro Luigi, 60
Di Stefano Tommaso, 125
Di Tommaso Nicola, 109
Di Tullio Luigi, 52, 142
Di Tullio Ottavio, 24
Donnini Eros, 72
D’Onofrio, 56
D’Ugo Maria Pia, 124
D’Ugo Nicolino, 36
Eco Umberto, 29
Esposito Francesco, 75
Fabrizio Nicola, 44
Fagiani Cesare, 50
Fagiolo Vincenzo (cardinale), 24
Falcone Serafina, 11
Falcucci Pietro, 124,
Fanghella Antonio, 57, 95
Fantini Fulgenzio, 28, 43
Felice Costantino, 141
Feola Franco, 55, 142
Fernandez Francesco Josè, 86
Ferrara, 54
Ferrara Espedito, 7, 11, 12, 32, 50, 79, 95, 97,
105, 115, 142, 143
Ferrara Maria Teresa, 110
Ferrara Nicola, 24
Ferilli Sabrina, 69
Ferro Franco, 104
Filippo Neri, santo, 14, 32
Finarelli Giovanni, 124
Fino Giuseppe, 76, 106
Fiore (famiglia), 49
Fiore, 54
Fiore Beniamino, 142
Fiore Fernando, 124, 125
Fiore Michele, 7, 100
Fiore Nicola, 56
Fiume, 72
Flaviano Ennio, 55
Florio Domenico, 56
Forte Giuseppe, 44, 110
Francesco da Paola, santo, 14
Francesco d’Assisi, santo, 28, 43, 47, 117
148
Francesco II di Valois, 5
Francesco Saverio, santo, 14
Frezza Agostino, 43, 125
Fuiano Gaetano, 124
Gagliardi Willy, 88
Galante Luigi, 109
Galante Nicola, 7
Gandolfi A. 142
Garattini Silvio, 69
Garibaldi Giuseppe, 24
Gasbarrini Antonio, 74
Gaspari Remo, 59, 77
Gelmini Pierino, 86
Genova, baroni (famiglia), 14
Genova Alfonso, 119
Genova Luigi, 119
Genova Oscar, 67, 119
Genova-Rulli (famiglia), 94, 95
Genova Rulli Ludovico, 95
Ghionni Guido, 125
Giancola, 56
Giancristofaro Emiliano, 142
Giancristofaro Lia, 142
Giangiacomo Fabio, 124
Giangiacomo Guido, 124
Gigli Mario, 90
Gileno Francesco Paolo, 127
Gileno Nicola, 127
Giovanni, santo, 62
Giovanni Battista, santo, 14, 70
Giovanni Paolo II (Papa), 24
Giovine Francescopaolo, 8, 41
Giovine Giulio, 24
Gisone, 5
Giudici Mario, 143
Gorbaciov Mikhail, 69
Gracco Tiberio, 83
Grai Giorgio, 74
Guevara (famiglia), 5
Guidone Luigi, 113
Guzzi Virgilio, 74
Iacobucci Angela, 30
Iacobucci Nicola, 44
Ialacci Angelo, 54
Ianni Ettore, 6, 47, 55, 142, 143
Imbornone Nando, 55
Iuso Lorenzo, 58
Izzi Antonio, 25
Izzi Benedetti Gabriella, 142
Jasci Ludovico, 32, 96
Jasci Sebastiano, 32
Jecco Alfonso, 67
Jubatti Pino, 142
Laccetti, 54
Laccetti Beniamino, 99
Laccetti Valerico, 6, 117
La Palombara Nicola, 109
Laporese Domenico, 67
Larcinese Domenico, 41, 125
Lattanzio Filandro, 7, 100
Lattanzio Filandro, 105, 143
Lattanzio Levino, 56
La Verghetta I, 54
La Verghetta II, 54
La Verghetta Cesario, 60
La Verghetta Nicola, 56
La Verghetta Nicola, 105
Lazzaro Giulio, 113
Leone Giovanni, 31
Leone XII (Papa), 4, 6
Leonzio Paolo, 124
Levantesi, 56
Levi Arrigo, 86
Liborio, santo, 70
Litterio Camillo, 124
Longo Antonio, 18
Lo Vecchio Tanino, 58
Luigi, santo, 14
Maccarone Massimiliano, 125
Macchiavelli Nicolò, 47
Maio, 58
Malagodi Giovanni, 48
Malatesta Gino, 42
Malatesta Nicola, 26
Malatesta Rocco, 100
Manella, 14
Manso Maria, 125
Manzitti Camillo, 6
Manzitti Giuseppe, 6
Marcegaglia Emma, 40
Marcello Vincenzo, 124
Marchesani Alfonso, 119
Marchesani Angela, 11
Marchesani Biase, 101
Marchesani Carlo, 142
Marchesani Federico, 119
Marchesani Francesco, 119
Marchesani Gino, 50
Marchesani Luigi, 6, 105
Marchesani Michele, 67, 119
Marchesani Pietro, 60
Marchesani Vincenzo, 132
Marchione Florindo, 125
Marchione Giacomo, 119
Marconi Esther, 38
Marcovecchio Fabiano, 52
Marcovecchio Nicolò, 70
Maria Maddalena, santa, 14
Mariani Carlo, 67
Mariani Nicola, 67
Mariani Pietro, 12, 116
Marinelli Marino, 98
Marino Giuseppe, 44, 95
Marino Umberto, 92
Marinucci Carlo, 79
Mariotti Giacinto, 124
Marotta Giuseppe, 70
Marrollo Antonella, 40
Marrollo Calogero, 36, 40, 94
Martella Lucio, 142
Martella Luigi, 7, 100
Martella Nicola, 56, 113
Martignon Bruno, 90
Martone Antonio, 113
Martone Gaetano, 25,
Martone Gaetano, 26, 111
Martone Paolo, 56
Maschera Giorgio, 74
Mascitti Benito, 96
Massarin Mario, 74
Massimiani Vincenzo, 104
Massone, 101
Mastrovincenzo Nicola, 124
Mattioli Raffaele, 7, 47
Mattiocco E., 142
Mazzi Antonio, 86
Mayo Uranio, 67, 119
Mayo Venceslao, 29
Medea Luigi Alfiero, 86, 110
Melle Peppino, 123
Memmo Domenico, 85
Memmo Michele, 18, 85, 124
Menichelli Edoardo, 43, 135
Meninni. 54
Menna Rocco, 109
Mercedes Dedè, 84
Messori Vittorio, 86
Miele Franco, 74
149
Milani Riccardo, 38
Mileno Alberto, 28, 43
Mileno Cenzino, 18, 58
Mileno Cesario, 116
Mileno Valeriano, 143
Miscione Angelo, 34, 123
Miscione Francesco, 119
Miscione Nicola, 57
Miscione Salvatore, 119
Mirra Giulio Cesare, 112
Miscione Ulrico, 113
Molinari Giovanni, 125
Molino Antonio, 56
Molino Barbara, 62
Molino Filippo, 14
Molino Levino, 88
Molino Lucia, 39, 52
Molino Massimo, 157
Molino Michele, 57
Molino Roberto, 124
Molino Saverio, 118
Monacelli Emilio, 24, 40, 67
Monacelli Silvio, 24
Montana Guido, 74
Montanelli Indro, 69
Monteferrante Giovanni, 73
Monteferrante Giulio, 119
Monteferrante Maria Spina, 60
Monteferrante Michele, 124
Monzon, 104
Murat Gioacchino, 5, 29
Muratore Michele, 88
Murolo Ciccillo, 114
Murolo Gaetano, 6, 90, 142
Murolo Luigi, 142, 147, 157
Mussolini Benito, 105
Muzii Angelo, 57
Muzii Giuseppe, 90
Muzii Luigi, 24
Muzii Pietro, 143
Naglieri Florindo, 14
Napolitano Luigi, 109
Nasci (famiglia), 14
Nasci Carlo, 8
Nasci Giuseppe, 8
Nasci Luigi, 8, 67, 119
Natali Lorenzo, 90
Natalizi, 56
Navigante Cesare, 113
Nencini Gastone, 61
150
Nicola da Bari, santo, 52
Nocciolino Antonio, 88
Nolte Ernst, 142
Notarangelo Michele, 44, 124
Notaro Nicola, 8
Notte Emilio, 74
Novembre Emidio, 87
Obino Antonio, 75
Oliva Gianni, 55, 83, 142
Olivieri fratelli, 101
Olivieri Mario, 124
Omero, 5
Orazi Feliciano, 58
Orlando Silvio, 38
Ottaviano Francesco, 40
Ottaviano Nicola, 62
Ottaviano Vincenzo, 124
Padano, 86
Pagliarelli Domenico, 127
Paglione Giulio, 36
Palazzuolo Giacinto, 124
Palizzi Filippo, 6, 14, 117
Palizzi Francescopaolo, 6, 14
Palizzi Giuseppe, 6
Palizzi Nicola, 6
Palmieri Filoteo, 8
Palombo Franco, 125
Palucci Ennio, 24
Palombo Pietro, 50
Pantini Romualdo, 7, 83, 119, 142
Paolantonio Franco, 7, 65
Paolantonio Giovanni, 105
Paolucci Marcozzi Nicoletta, 90
Paolucci Raffaele, 90
Parazzoli Ferruccio, 108
Pelliccia Placido, 125
Pellicciotti Giovanni, 125
Peluzzo Giovanni, 142
Peluzzo Luigi, 67
Pepe Salvatore, 7, 54, 119
Perla Antonio, 109
Perrozzi Aldo, 82
Perrozzi Giorgio, 82
Perrozzi Giuseppe, 7, 119, 143
Perrozzi Mario, 18, 82, 98
Perrozzi Nicola, 82
Perrozzi Pietro, 80, 82
Petrocelli Sante, 48
Petroro Gianni, 96
Petroro Lello, 110
Petroro Silvio, 60, 83, 94, 104, 111
Pezzuto Maria Grazia, 110
Piccirilli Felice, 111, 141
Piccirilli Pasquale, 58
Piccirilli Rino, 72
Piccolotti Francesco, 124
Pierabella Luigi, 50, 114, 127
Pierluigi da Palestrina, 6
Pietrocola Filippo, 8, 124, 135
Pietrocola Giuseppe, 7, 143
Pietrocola Luigi, 67, 119
Pietrocola Nicolamaria, 105
Pipino, 5
Pisarri Francesco, 84
Pisarri Salvatore, 50
Piscicelli Franco, 43
Potetti Gianni, 110
Placido Michele, 38
Polidori Francesca, 29
Pollutri Antonio, 119
Polsi Aniello, 7, 11, 12, 56, 94, 119, 131
Pompeo, 6
Pomilio Mario, 55
Pompeo Pasquale, 116
Pomponio, 565
Pomponio Pio, 59
Pontillo Tindaro, 87
Ponza Enrico, 24
Ponza Francesco, 8
Pracilio Luigi, 34
Prospero Antonio, 8
Pudente Lucio Valerio, 6, 75, 86, 113
Reale Nicola, 56
Reale Nino, 127
Recinelli Marina, 110
Ricci Alfonso, 119
Ricci Giuseppe, 6
Ricciardi M. C., 141
Ritucci, 56
Ritucci Lucio Basso, 124
Ritucci Chinni (famiglia), 47
Ritucci Chinni Florindo, 7, 8, 24, 32, 47, 84,
95, 132, 142
Ritucci Chinni Francesco, 93
Roberti Francesco, 119
Rocchio Olindo, 8
Romani Francesco, 6, 35
Romano, 54
Romoli, 58
Ronzitti, 43
Ronzitti Luigi, 113
Ronzitti Michele, 7
Ronzitti Michele, 143
Rosato Giuseppe, 74
Roselli Luigi, 109
Rossetti Dante Gabriel, 6, 83
Rossetti Gabriele, 5 , 6, 25, 29, 86, 94, 108, 141
Rotolo Stefania, 69
Rucci Romeo, 13, 14, 95, 143
Ruggieri Salvatore, 32, 56
Rullo Lucio, 56
Russo Lorenzo, 124
Russo Vincenzo, 67
Russo Vincenzo, 90
Ruzzi Luigi, 7, 25, 104
Quagliarella Gaetano, 110
Quagliarella Gianni, 114
Sabatini Carlo, 90
Sabatini Luigi, 125
Sala Alberico, 74
Salvati Mimì, 135
Salvatorelli Francesco, 43
Salvatorelli Giovanni, 33
Salvatorelli Luigi, 104
Sambuco Virgilio, 143
Sammartino Remo, 59
Sampò Enza, 86
Sangro Elena (Bartoli Avveduti M. Antonietta), 7
Santarelli, 54
Santarelli Mario, 26, 57, 104
Santini Antonio, 109
Santoro Michele, 113
Santoro Osvaldo, 157
Santulli Francesco, 125
Raimondi, 56
Raimondi Antonio, 127
Raimondi Francesco, 56
Raimondi Giuseppe, 50, 88, 127
Raimondi Rosanna, 110
Ranghelli Giuseppe, 113
Raspa Oscar, 57
Raspa Ettore, 36, 94
Raspa Vincenzo, 36
Ratta coniugi, 135
Raudino Giuseppe, 80
Razzi Serafino, 143
Reale Fernando, 50
Reale Michele, 116
151
Sanzi Maria Rosaria, 65
Sanzio Raffaello, 72
Sargiacomo Luigi, 67
Sarodi Espedito, 87
Savastio, 56
Scafetta, Francesco Michele, 157
Scampoli Domenico, 33
Scampoli Saverio, 124
Scampoli Giuseppe, 93
Scampoli Sabrina, 124
Scardapane Erminio, 8
Sciascia Andrea, 125
Sciascia Leonardo, 141
Sciorra Gianni, 125
Scolavino Lello, 88
Scolavino Raffaele, 24, 41
Scopa Lelio, 94, 114
Scopa Pietro, 101
Scotti Nicola, 15
Scurria Vincent, 94
Scurti Antonio, 127
Sebastiano, santo, 14, 18, 44, 47
Serafini Arialdo, 100
Sermonti Giuseppe, 108
Sestieri Maria, 65
Sette Pietro, 50
Seveso Giorgio, 74
Sgattoni Giammario, 74
Sigismondi Etelwaldo, 124
Silone Ignazio, 55
Silvestri Nicola, 109
Simongini Gabriele, 74
Smargiassi Bernardino, 56
Smargiassi Francesco, 79
Smargiassi Gabriele, 6
Smargiassi Gennarino, 79
Smargiassi Luigi, 125
Smargiassi Michele, 109
Smargiassi Nicola, 79
Smerilli Domenico, 75, 124
Sorgente, 56
Spadaccini Aldo, 64
Spadaccini Filippo, 50
Spadaccini Michele, 80, 94
Spadaccini Michele, 98
Spadaccini Pasquale, 143
Spadaccini Teodoro, 98
Spataro (famiglia), 39
Spataro Alfonso, 39, 67, 119
Spataro Giuseppe, 7, 59, 90, 95
Spatocco (famiglia), 14
152
Spatocco Michele, 44, 77
Spinelli Tito, 94, 106, 142, 143
Sputore Spina, 26
Sputore Vincenzo, 70, 111, 124
Staffa Andrea, 65, 143
Stanziani Antonio, 142
Stecchi Guido, 116
Stella Sidney, 98
Stivaletta Luigi, 50, 127
Stivaletta Nicola, 33
Strever Gennaro, 62
Strozzieri Leo, 74
Sturzo Luigi, 7
Suriani Cesario, 60
Suriani Ciro, 56
Suriani Domenico, 143
Suriani Pietro, 8
Suriani Roberto, 52, 124
Tagliente Giuseppe, 1, 8, 65, 75, 112, 135, 143,
157
Tagliente Ilaiza, 96
Tagliente Vittorio, 80
Talamazzi Ugo, 57
Tana Antonella, 50
Tana Michele, 110
Tarquini, 58
Taverna, 58
Tenaglia, 56
Tenaglia Nicola, 87
Tenaglia Salvatore, 73
Terpolilli Renato, 16
Teutonico Teodoro, 113
Theòfilo Marcia, 86
Tiberi, conti, (famiglia), 14
Tiberi Luigi, 119
Tiberi Nicola, 6, 14
Tiberio Nicola, 124
Tiboni Edoardo, 52, 55, 94
Tilli Elio, 125
Tonini Ersilio, 86
Tosone Luciano, 62
Tosti Francescopaolo, 28
Traiano (Imperatore), 8
Traino Nicola, 124
Trasmondo (conte di Chieti), 13
Troiano Lucio, 103, 143
Troilo Francesco, 124, 125
Trovarelli Laura, 50
Trozzi, 56
Ubalducci Pierino, 143
Valenti Paolo, 69
Valentini Antonio (vescovo), 24
Valentini Cesario,127
Valentini Fernando, 127
Valentini Nicola, 127
Valenzio Giuseppe, 113
Valiani Leo, 48
Vassetta (famiglia), 14
Vassetta Luigi, 14
Ventura Roberto, 96
Verna Francesco, 109
Verre Michele, 113
Vicino Michele, 116
Villamagna Antonio, 33
Vincenzo de’ Paoli, santo, 14
Vincenzo Ferreri, santo, 44
Vinciguerra Michele, 56
Vinciguerra Sebastiano, 93
Vitelli Nicola, 109
Volpi Emanuela, 21
Votinelli Francesco Paolo, 10
Zaccagnini Gelsomino, 8, 119
Zaccardi Amelia, 125
Zaccaria Maria, 82
Zanatta Aldo, 109
Zappacosta Nicola, 33
Zara Emilio, 8
Zavoli Sergio, 86
Zeri Federico, 38
Zero Renato, 69
Zichichi Antonino, 86
Zilli Paola, 62
Zocaro, 56
153
154
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Premessa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .p.
3
Carta d’identità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .p.
4
Cenni storici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .p.
5
Figli illustri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .p.
6
I Sindaci. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .p.
8
Lo stemma araldico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .p.
9
L’Inno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .p.
10
Il Personaggio dell’anno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .p.
11
I luoghi della memoria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .p.
13
Il Lunario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .p.
18
Le Istituzioni Cittadine . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .p. 124
Canzune di lu Uašte . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .p. 127
Glossario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .p. 137
Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .p. 141
Indice dei nomi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .p. 145
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156
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