VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
dell’aggiornamento del Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S'Ittiri”
Rapporto Ambientale
Ottobre 2014
Comune di Arborea
Comune di Arbus
Comune di Guspini
Comune di Terralba
Coordinamento generale e tecnico-scientifico
Dott. Andrea Soriga
Dott. ing. Paolo Bagliani
Coordinamento operativo
Dott. Ing. Elisa Fenude
Dott. Ing. Veronica Saddi
Esperti e specialisti di settore
Qualità dell’aria e Rumore: dott. ing. Elisa Fenude
Risorsa idrica: dott. biol. Patrizia Carla Sechi
Suolo: dott. geol. Silvia Pisu, dott. geol. Maurizio Costa
Urbanistica ed Insediamento: dott. ing. Veronica Saddi, dott. ing. Margherita Monni,
dott. arch. Paolo Falqui
Paesaggio ed Assetto storico culturale: ing. Laura Giuffrida, dott. Arch. Laura Zanini
Demografia e Sistema economico produttivo: ing. Gianfilippo Serra
Aspetti naturalistici: dott. biol. Patrizia Carla Sechi
Energia, Rifiuti, Mobilità e Trasporti: ing. Gianfilippo Serra
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Indice
1
Premessa ............................................................................................................................. 1
2
La Valutazione Ambientale Startegica .......................................................................... 2
3
2.1 Quadro di riferimento normativo
2
2.2 Fasi e contenuti della VAS
3
2.3 Procedura di VAS
5
2.4 Modalità di informazione e di partecipazione del pubblico, di diffusione e
pubblicizzazione delle informazioni
7
Il Piano di Gestione del SIC .............................................................................................. 9
3.1
3.2
4
Il SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Aspetti normativi
9
9
3.3 Natura e contenuti del Piano di Gestione
10
3.4 Indirizzi e obiettivi di Piano
11
Analisi ambientale del contesto.................................................................................... 13
4.1 Componenti ambientali di interesse
13
4.1.1 Componente Aria ............................................................................................ 14
4.1.2
Componente Acqua ....................................................................................... 17
4.1.3
Componente Rifiuti .......................................................................................... 20
4.1.4
Componente Suolo.......................................................................................... 26
4.1.5
Componente Flora, Fauna e Biodiversità ...................................................... 31
4.1.6
Componente Paesaggio ed Assetto Storico-Culturale ................................ 43
4.1.7
Componente Insediativa ................................................................................ 45
4.1.8
Componente Demografica ............................................................................ 47
4.1.9
Componente Sistema Economico Produttivo ............................................... 49
4.1.10 Componente Mobilità e Trasporti ................................................................... 60
4.1.11 Componente Energia ...................................................................................... 63
4.1.12 Componente Rumore...................................................................................... 66
4.1.13 Schede di sintesi dell’analisi ambientale del contesto ................................. 67
4.2 Obiettivi specifici del Piano di Gestione
72
4.3 Obiettivi di sostenibilità ambientale del Piano di Gestione
74
4.3.1 Premessa ........................................................................................................... 74
4.3.2
5
Gli obiettivi di sostenibilità ambientale ........................................................... 75
Analisi di coerenza esterna ............................................................................................ 79
5.1 Piani e Programmi di riferimento
79
5.1.1 Piano Paesaggistico Regionale ...................................................................... 80
5.1.2
Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) .............................................................. 81
5.1.3
Piano di Tutela delle Acque ............................................................................ 82
5.1.4
Piano di Gestione del distretto idrografico regionale ................................... 83
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
5.1.5
Piano Forestale Ambientale Regionale .......................................................... 83
5.1.6
Piano Energetico Ambientale Regionale ...................................................... 85
5.1.7
Il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti ........................................................ 85
5.1.8 Piano Urbanistico e Territoriale di Coordinamento del Medio Campidano
(PUP/PTCP) ................................................................................................................... 86
5.1.9 Piano Urbanistico e Territoriale di Coordinamento della Provincia di Oristano
(PUP/PTCP) ................................................................................................................... 87
5.1.10 Strumenti Urbanistici Comunali ....................................................................... 88
5.1.11 Piani di Utilizzo dei Litorali ................................................................................. 88
5.1.12 Piano di Gestione del SIC “ Stagno di Corru S’Ittiri” ...................................... 89
6
Analisi di coerenza interna ............................................................................................. 92
7
6.1 Valutazione dell’efficacia delle azioni ai fini del perseguimento degli
obiettivi
92
Valutazione degli effetti ambientali delle scelte di Piano ....................................... 100
7.1 Le azioni di Piano
100
7.1.1 Interventi attivi (IA) ......................................................................................... 100
8
7.1.2
Regolamentazioni (RE) .................................................................................. 101
7.1.3
Incentivazioni (IN) ........................................................................................... 101
7.1.4
Programmi di monitoraggio e ricerca (MR) ................................................. 101
7.1.5
Programmi didattici ....................................................................................... 101
7.2 Quadro valutativo
102
Sistema di Monitoraggio ............................................................................................... 110
8.1 Sistema di Monitoraggio
110
8.1.1 Scopo dell’attività di monitoraggio.............................................................. 110
9
8.1.2
Rapporti di monitoraggio .............................................................................. 111
8.1.3
Indicatori ......................................................................................................... 111
Elenco dei soggetti competenti in materia ambientale ......................................... 122
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
1
Premessa
Il presente documento costituisce il Rapporto Ambientale, redatto ai sensi dell’articolo 5
della Direttiva VAS, del Piano di Gestione del Sito di Interesse Comunitario (SIC) “Stagno di
Corru S’Ittiri” (ITB030032), contenente la valutazione degli effetti ambientali determinabili
dalla sua attuazione.
La Valutazione Ambientale Strategica (VAS), è una procedura tecnico-amministrativa
finalizzata alla valutazione dei possibili effetti o impatti che l’attuazione di un piano o, più
in generale, di uno strumento di pianificazione e/o programmazione territoriale può
generare sul contesto ambientale del territorio di riferimento. La procedura è stata
ufficialmente introdotta in ambito europeo dalla Direttiva 2001/42/CE (Direttiva VAS),
recepita in Italia attraverso alcune leggi regionali e, solo da pochi anni, dal nuovo testo
Unico Ambientale (D.Lgs. 152/2006) e sue modifiche e integrazioni. Si tratta di un processo
di valutazione che deve essere condotto parallelamente a quello di stesura e di
approvazione del piano stesso in modo tale che l’adozione delle scelte politiche e
gestionali avvenga nella consapevolezza dei relativi potenziali effetti sull’ambiente. Il
processo di VAS prevede la partecipazione e informazione del pubblico nelle fasi dell’iter
procedurale e amministrativo.
Il Rapporto Ambientale rappresenta l’elemento centrale della VAS del Piano di Gestione
del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”, in quanto contiene le informazioni necessarie a valutare lo
stato dell’ambiente nel territorio considerato, evidenziando le situazioni di particolare
sensibilità o criticità, i possibili effetti ambientali dell’attuazione del Piano ed il grado di
raggiungimento degli obiettivi proposti nell’ottica dello sviluppo sostenibile del territorio
oggetto della pianificazione. Tale documento permette quindi di rendere trasparente e
ripercorribile il processo decisionale del Piano, esplicitando le modalità di integrazione dei
principi e degli obiettivi di sostenibilità nelle scelte pianificatorie, e costituisce, inoltre, il
documento di base per la consultazione dei Soggetti con Competenze Ambientali e del
pubblico ai fini dell’approvazione del Piano (art. 6 della Direttiva VAS).
Il Piano di Gestione vigente è stato approvato con Decreto dell’Assessore della Difesa
dell’Ambiente n. 28 del 28 febbraio 2008.
Il Comune di Terralba, in qualità di Ente Capofila, unitamente ai Comuni di Arborea, Arbus
e Guspini, ha partecipato al bando regionale inerente “l’aggiornamento dei Piani di
gestione delle aree SIC approvati, al fine di introdurre le integrazioni relative alle
disposizioni che disciplinano gli usi agricoli e forestali di tali aree”, finanziato attraverso i
fondi del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) della Regione Sardegna 2007/2013, Misura
323, Azione 1, Sottoazione 1.
RAPPORTO AMBIENTALE
1
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
2
2.1
La Valutazione Ambientale Startegica
Quadro di riferimento normativo
La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) è un processo sistematico di valutazione
delle conseguenze ambientali di proposte di pianificazione, finalizzato ad assicurare che
queste vengano considerate in modo appropriato, alla pari degli elementi economici e
sociali, all’interno dei modelli di sviluppo sostenibile, a partire dalle prime fasi del processo
decisionale.
A livello comunitario, a partire dagli anni ‘70 si configura la possibilità di emanare una
Direttiva specifica concernente la valutazione di piani, politiche e programmi. Già nel
1973, infatti, con il Primo Programma di Azione Ambientale si evidenzia la necessità di
ricorrere ad una valutazione ambientale estesa ai piani così da prevenire i danni
ambientali, non con la valutazione d’impatto delle opere, ma già a monte nel processo
di pianificazione. Ma è solo con il Quarto Programma di Azione Ambientale (1987) che si
formalizza l’impegno ad estendere la procedura di valutazione di impatto ambientale
anche alle politiche e ai piani. Con la “Direttiva Habitat” del 1992 (Direttiva 92/43/CE
concernente la conservazione degli habitat naturali e seminaturali, della flora e della
fauna selvatica) è stata inoltre prevista in maniera esplicita la valutazione ambientale di
piani e progetti che presentino significativi impatti, anche indiretti e cumulativi, sugli
habitat tutelati.
Vista la rilevanza delle decisioni prese a livello superiore rispetto a quello progettuale, la
Commissione Europea formula nel 1993 un rapporto riguardante la possibile efficacia di
una specifica Direttiva VAS. Due anni dopo inizia la stesura della Direttiva la cui proposta
viene adottata dalla Commissione Europea il 4 dicembre 1996. Tre anni dopo viene
emanata l’attesa Direttiva 2001/42/CE, al fine di “garantire un elevato livello di protezione
dell’ambiente e di contribuire all’integrazione delle considerazioni ambientali all’atto
dell’elaborazione e dell’adozione di piani e programmi, e di promuovere lo sviluppo
sostenibile”1, e che introduce formalmente a livello europeo la VAS quale strumento di
valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente, completando
così il quadro degli strumenti di valutazione delle azioni antropiche afferenti il territorio e
l’ambiente. In Italia l’attenzione attribuita alla VAS ha cominciato ad affermarsi solo negli
ultimi anni, con orientamenti spesso diversificati. La necessità/opportunità di procedere
all’integrazione della valutazione ambientale nei procedimenti di pianificazione è ribadita
dal cosiddetto “Testo unico in materia ambientale”, approvato con D. Lgs. n. 152 del 3
aprile 2006, che tratta le procedure per la VAS dei piani e programmi di intervento sul
territorio nella parte seconda, entrata in vigore il 31 luglio 2007. Recentemente con il D.
Lgs. n. 4 del 16 gennaio 2008 (entrato in vigore il 13 febbraio 2008) ed il D. Lgs. 128/2010
(entrato in vigore il 26 agosto 2010), è stata attuata una profonda modifica dei contenuti
di tutte le parti del suddetto “Testo unico ambientale”, con particolare riguardo alla parte
seconda, riguardante le procedure per la valutazione strategica e per la valutazione di
impatto ambientale.
In particolare l’art. 6 prevede che debbano essere sottoposti a VAS, in generale, tutti i
piani e i programmi che possono avere effetti significativi sull’ambiente e, in particolare,
quelli che appartengono a specifici settori.
La Regione Sardegna non si è ancora dotata di una Legge Regionale in materia di VAS,
pur essendo in corso di predisposizione da parte dell’Assessorato della Difesa
dell’Ambiente un Disegno di Legge che regolamenti in maniera organica le procedure in
1
Direttiva VAS 2001/42/CE, art. 1
2
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
materia di valutazione di impatto ambientale (VIA), ai sensi della Direttiva 85/337/CEE, e
di valutazione ambientale strategica, ai sensi della Direttiva 42/2001/CE, coordinando le
indicazioni a livello nazionale con le norme regionali.
Con DPGR n. 66 del 28 aprile 2005 “Ridefinizione del Servizi delle Direzioni generali della
Presidenza della Regione e degli Assessorati, loro denominazione, compiti e dipendenza
funzionale”, la competenza in materia di VAS è stata assegnata al Servizio Sostenibilità
Ambientale e Valutazione Impatti (SAVI) dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente.
Conseguentemente, la Giunta Regionale, con Deliberazione n. 38/32 del 02/08/2005, ha
attribuito al predetto Servizio funzioni di coordinamento per l’espletamento della VAS di
piani e programmi. Successivamente, con Legge Regionale n. 9 del 12 giugno 2006,
concernente il conferimento di funzioni e compiti agli enti locali, sono state attribuite alla
regione le funzioni amministrative non ritenute di livello nazionale relative alla valutazione
di piani e programmi di livello regionale (art. 48) e alle province quelle relative alla
valutazione di piani e programmi di livello comunale, sub-provinciale e provinciale (art. 49,
così come modificato dal comma 19 dell’art. 5 della L.R. n. 3/2008.).
I Piani di gestione delle aree della Rete Natura 2000 sono da considerarsi tra i piani di
livello regionale, in quanto, pur interessando territori limitati a livello locale, hanno interessi
e impatti di livello regionale. È infatti obbligo della Regione garantire la coerenza della
Rete Natura 2000 regionale, attraverso il “mantenimento ovvero, all’occorrenza, il
ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente, dei tipi di habitat naturali e degli
habitat delle specie interessati nella loro area di ripartizione naturale” (Direttiva Habitat) e
per tale motivo l’approvazione finale dei Piani di gestione necessita di un atto regionale
(come disposto con DGR 30/41 del 2.8.2007). Di conseguenza, le funzioni amministrative
relative alla VAS dei Piani di gestione delle aree della Rete Natura 2000 sono in capo alla
Regione.
Ai fini dell’immediato recepimento dei contenuti del D.Lgs. n. 4/2008, la Regione
Sardegna con Deliberazione n. 24/23 del 23 aprile 2008 ha dettato precise disposizioni per
l’attivazione delle procedure di valutazione ambientale. Tale Delibera è stata
recentemente sostituita dalla Delibera n. 34/33 del 7 agosto 2012. In particolare le
disposizioni per l’attivazione della procedura di VAS sono contenute nell’allegato C della
delibera.
Per quanto riguarda i Piani di gestione dei Siti della Rete Natura 2000, coerentemente con
quanto indicato nelle Linee Guida per la redazione dei Piani di gestione dei SIC e delle
ZPS, si procede come segue:
-
nel caso di adeguamento dei Piani di gestione dei SIC che non si sovrappongono in
alcun modo alle ZPS, o nel caso in cui si proponga l’adeguamento di un Piano di
gestione di area SIC sovrapposta, anche parzialmente, alle ZPS, senza
contestualmente proporre anche il Piano di gestione della ZPS, si effettuerà la verifica
di assoggettabilità a VAS;
-
nel caso di Piani di gestione delle ZPS, il processo di VAS inizierà direttamente con la
fase di scoping, tralasciando dunque la preliminare verifica di assoggettabilità.
Nello specifico, il Sito di Importanza Comunitaria (SIC) ITB030032 “Stagno di Corru S’Ittiri” si
sovrappone parzialmente alla Zone di Protezione Speciale (ZPS) ITB034004 “Corru S'Ittiri,
stagno di S. Giovanni e Marceddì”e pertanto il Piano di Gestione deve essere
obbligatoriamente sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica.
2.2 Fasi e contenuti della VAS
La VAS è definita nel Manuale UE come un processo sistematico inteso a valutare le
conseguenze sul piano ambientale delle azioni proposte - politiche, piani o iniziative
RAPPORTO AMBIENTALE
3
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
nell’ambito di programmi nazionali, regionali e locali – ai fini di garantire che queste siano
incluse e affrontate, alla pari delle considerazioni di ordine economico e sociale e in
modo adeguato, fin dalle prime fasi del processo decisionale. Essa nasce quindi
dall’esigenza, sempre più radicata sia a livello comunitario sia nei singoli Stati membri, che
nella promozione di politiche, piani e programmi, destinati a fornire il quadro di riferimento
di attività di progettazione, insieme agli aspetti sociali ed economici, vengano considerati
anche gli impatti ambientali. La tematica ambientale assume così un valore primario e un
carattere di assoluta trasversalità nei diversi settori oggetto dei piani, con il preciso intento
di definire strategie settoriali e territoriali capaci di promuovere uno sviluppo realmente
sostenibile. Si è infatti compreso che l’analisi delle ripercussioni ambientali applicata al
singolo progetto (propria della Valutazione d’Impatto Ambientale) e non, a monte,
all’intero programma, non permette di tenere conto preventivamente di tutte le
alternative possibili. La VAS si inserisce così all’interno del sistema dinamico di
programmazione-valutazione degli interventi, con la finalità di verificarne la rispondenza
con gli obiettivi dello sviluppo sostenibile, tenendo conto dei vincoli ambientali esistenti e
della diretta incidenza degli stessi interventi sulla qualità dell’ambiente.
La funzione principale della VAS è pertanto quella di valutare anticipatamente le
conseguenze ambientali delle decisioni di tipo strategico. Più che politiche, piani e
programmi in se stessi, essa riguarda quindi i loro processi di formazione, differendo in
maniera sostanziale dalla VIA. La VAS, più che un processo decisionale in se stesso, si può
pertanto considerare come uno strumento di aiuto alla decisione, che, integrando in
modo sistematico le considerazioni ambientali in fase di elaborazione dei piani, sia in
grado di rafforzare le istituzioni e indirizzarle verso una politica di sviluppo sostenibile.
L’elaborazione della VAS rappresenta, sia per il proponente che per il decisore, uno
strumento di supporto per la formazione degli indirizzi e delle scelte di pianificazione,
fornendo, mediante la determinazione dei possibili impatti delle azioni prospettate,
opzioni alternative rispetto al raggiungimento di un obiettivo. In sostanza la VAS diventa
per il piano/programma, elemento:
-
costruttivo;
-
valutativo;
-
gestionale;
-
di monitoraggio.
Quest’ultima funzione di monitoraggio rappresenta uno degli aspetti innovativi introdotti
dalla Direttiva 2001/42/CE, finalizzato a controllare e contrastare gli effetti negativi
imprevisti derivanti dall’attuazione di un piano o programma e adottare misure correttive
al processo in atto. Un’altra importante novità è rappresentata dal criterio ampio di
partecipazione, tutela degli interessi legittimi e trasparenza nel processo di valutazione
delle autorità che, per le loro specifiche competenze ambientali, possano essere
interessate agli effetti sull’ambiente dovuti all’applicazione di piani e programmi, e del
pubblico che in qualche modo risulta interessato all’iter decisionale. La valutazione a
livello strategico, riguardando più i concetti e le idee che le attività e i manufatti, è infatti
fortemente interconnessa con le tradizioni ed i meccanismi locali che caratterizzano il
processo di decisione.
La VAS si caratterizza come un processo iterativo finalizzato a conseguire una migliore
qualità ambientale delle decisioni e delle soluzioni attraverso la valutazione comparata
delle compatibilità ambientali delle diverse opzioni d’intervento, oltre a consentire un
miglioramento della definizione dei problemi strategici in condizioni di elevata incertezza.
In questo modo essa risponde all’impossibilità di esaurire alla scala progettuale l’insieme
delle valutazioni sui criteri localizzativi e dimensionali dei singoli progetti e delle
4
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
comparazioni tra alternative. L’estensione della valutazione ambientale alle scelte
strategiche, che si trovano a monte della fase progettuale, aiuta inoltre a rende più snella
e veloce la valutazione ambientale dei progetti stessi.
Riguardo ai contenuti, la valutazione ambientale prevede l’elaborazione di un rapporto
ambientale, lo svolgimento di consultazioni, la valutazione del rapporto ambientale e dei
risultati delle consultazioni e la messa a disposizione del pubblico e delle autorità
interessate delle informazioni sulle decisioni prese. Secondo l’art. 5 della Direttiva
2001/42/CE, il rapporto ambientale deve contenere l’individuazione, la descrizione e la
valutazione degli effetti significativi che l’attuazione del piano/programma potrebbe
avere sull’ambiente, così come le ragionevoli alternative.
Deve essere garantita, al pubblico e alle autorità interessate, la possibilità di esprimere il
proprio parere prima dell’adozione del piano/programma o dell’avvio della relativa
procedura legislativa. Dell’avvenuta adozione è necessario informare le autorità, il
pubblico e gli Stati membri consultati. Deve essere inoltre garantito un sistema di
monitoraggio degli effetti ambientali significativi, anche al fine di individuare e rimuovere
tempestivamente eventuali effetti negativi imprevisti.
Oggetto della VAS sono tutti i piani e i programmi, preparati e/o adottati da un’autorità
competente, che possono avere effetti significativi sull’ambiente. Essi sono definiti dall’art.
5 comma 1) lettera e) del D. Lgs. 152/2006 come tutti gli atti e provvedimenti di
pianificazione e di programmazione comunque denominati compresi quelli cofinanziati
dalla Comunità europea, nonché le loro modifiche, che sono elaborati e/o adottati da
autorità a livello nazionale, regionale o locale oppure predisposti da un’autorità per
essere approvati, mediante una procedura legislativa, amministrativa o negoziale e che
sono previsti da disposizioni legislative, regolamentari o amministrative.
2.3
Procedura di VAS
La procedura di VAS accompagnerà il processo di elaborazione del Piano di Gestione del
SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” in tutte le sue fasi, costituendo uno strumento indispensabile
per orientare le strategie di sviluppo territoriale verso i principi della sostenibilità
ambientale. Le informazioni necessarie alla descrizione del contesto territoriale saranno
reperite principalmente attraverso la analisi integrata degli elaborati grafici e testuali
prodotti durante la fase di riordino della conoscenza del processo di Piano, che dovranno
esaminare in maniera dettagliata i diversi aspetti ambientali, socio-economici, storicoculturali e identitari al fine di descrivere i caratteri distintivi del territorio, i processi di
trasformazione in atto e le sue tendenze evolutive.
La tabella seguente illustra le diverse fasi in cui può essere articolato il processo di VAS di
un Piano di Gestione. Per ognuna delle fasi sono evidenziate le azioni da compiere ai fini
della valutazione ambientale del Piano.
FASE
MODALITÀ OPERATIVE
-
0. Attivazione
Comunicazione formale, indirizzata all’Autorità competente (Regione
Autonoma della Sardegna - Servizio SAVI), dell’avvio della procedura
per la redazione del Piano di Gestione e della VAS, contenente:
−contenuti del Piano;
−enti territorialmente interessati e soggetti competenti in materia
ambientale;
−modalità di informazione e partecipazione del pubblico.
RAPPORTO AMBIENTALE
5
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
FASE
MODALITÀ OPERATIVE
-
Pubblicazione di apposito avviso sul Sito Internet della Regione
Sardegna
-
-
Definizione dell’ambito di influenza del Piano di Gestione, della
portata e del livello di dettaglio delle informazioni da includere nel
Rapporto Ambientale e delle modalità di svolgimento delle
consultazioni con il Pubblico e con i Soggetti competenti in materia
ambientale
Definizione del metodo di valutazione
Identificazione dei dati e delle informazioni disponibili sul territorio
(Analisi di contesto)
Individuazione del quadro pianificatorio di riferimento
Prima definizione degli obiettivi generali del Piano di Gestione
Individuazione, attraverso la contestualizzazione dei criteri di
sostenibilità ambientale del Manuale UE, di obiettivi di tutela e
sostenibilità ambientale per il Piano
Redazione del Documento di Scoping
Invio preliminare del Documento di Scoping al Servizio SAVI, al Servizio
Tutela della Natura ed ai Soggetti competenti in materia ambientale
e loro convocazione formale per l’incontro di scoping
Deposito del documento di scoping presso il Servizio SAVI
Attivazione dell’incontro di Scoping
-
Rilettura unitaria del territorio
Definizione degli obiettivi specifici e delle linee d’azione del Piano
Eventuale rimodulazione degli obiettivi di Piano
Stima degli effetti ambientali
Confronto e selezione delle alternative
Analisi di coerenza esterna
Analisi di coerenza interna
Progettazione del sistema di monitoraggio
-
1. Scoping
-
-
2. Elaborazione
Svolgimento di un incontro pubblico con portatori locali di interesse
operanti sul sito, i residenti nei comuni di Arborea, Arbus, Guspini e Terralba
e le associazioni ambientaliste, il servizio SAVI ed il Servizio tutela della
Natura
Redazione del Piano di Gestione secondo le Linee Guida “Redazione dei
Piani di Gestione dei SIC e ZPS
Redazione del Rapporto Ambientale (RA) compreso lo Studio di Incidenza
(SI) e la Sintesi non tecnica (SNT)
Trasmissione al SAVI del Piano, del Rapporto Ambientale e della Sintesi
Non Tecnica in formato cartaceo e digitale
-
3. Consultazione
-
Deposito del Piano, del Rapporto Ambientale e della Sintesi Non
Tecnica presso gli uffici comunali di Arborea, Arbus, Guspini e Terralba;
Pubblicazione di un avviso dell’avvenuto deposito sul BURAS;
Comunicazione (via mail) dell’avvenuto deposito al Servizio Tutela
della Natura;
Pubblicazione del Piano, del RA, della SNT e dello SI sul sito internet del
Comune di Arborea, Arbus, Guspini e Terralba;
Messa a disposizione dei materiali presso gli uffici regionali e nel sito
internet della Regione Sardegna;
Organizzazione di un incontro pubblico, tra il 15° ed il 45° giorno
successivi al deposito del Piano;
Raccolta delle osservazioni, dei pareri e dei suggerimenti presentati
(tra il 15° e il 45° giorno dalla pubblicazione dell’avvenuto deposito)
6
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
FASE
MODALITÀ OPERATIVE
4. Esame, valutazione e
parere motivato
(Autorità Competente)
Esame e valutazione, da parte del Comune di Terralba, del Sevizio Savi e
del Sevizio Tutela della Natura, delle osservazioni presentate ed eventuale
adeguamento del Piano e del Rapporto Ambientale (comprensivo della
Sintesi non tecnica)
Formulazione di un parere ambientale articolato e motivato (Giudizio di
compatibilità ambientale) da parte del Sevizio Savi, con eventuale
richiesta di modifiche e/o integrazioni del Piano di Gestione
-
5 Approvazione del
Piano
-
6. Informazione sulla
decisione
-
2.4
Approvazione del Piano e del Rapporto Ambientale con recepimento
delle prescrizioni richieste nel parere motivato
Trasmissione del Piano, con la delibera di approvazione ed il parere
motivato al Servizio Tutela della Natura
Redazione della Dichiarazione di sintesi contenente l’illustrazione delle
modalità con cui le considerazioni ambientali e i contenuti del
Rapporto ambientale sono stati integrati nel Piano e di come si è
tenuto conto delle osservazioni e dei pareri espressi dai Soggetti
competenti in materia ambientale, dei risultati delle consultazioni e
del parere ambientale
Approvazione del Piano con Decreto dell’Assessorato della Difesa
dell’Ambiente
Pubblicazione del Decreto di approvazione del Piano sul BURAS;
Pubblicazione del Piano, del Rapporto Ambientale, della Sintesi non
tecnica, con parere motivato, dichirazione di sintesi e misure per il
monitoraggio, sul sito internet del Comune di Terralba, del Servizio SAVI
e del Servizio Tutela della Natura
Modalità di informazione e di partecipazione del pubblico, di diffusione e
pubblicizzazione delle informazioni
Nel processo partecipativo e di consultazione saranno coinvolti i seguenti soggetti,
individuati sulla base della definizione data dagli orientamenti regionali per la valutazione
ambientale di piani e programmi:
-
Soggetti competenti in materia ambientale: pubbliche amministrazioni che, per le loro
specifiche competenze o responsabilità in campo ambientale, possono essere
interessate agli impatti sull’ambiente dovuti all’attuazione di piani o programmi.
-
Pubblico: una o più persone fisiche o giuridiche nonché, ai sensi, della legislazione
vigente, le associazioni, le organizzazioni o i gruppi di tali persone.
-
Pubblico interessato: pubblico che subisce o può subire gli effetti delle procedure
decisionali in materia ambientale o che ha un interesse in tali procedure. (Le
organizzazioni non governative che promuovono la protezione dell’ambiente e che
soddisfano i requisiti previsti dalla normativa vigente, sono considerate come aventi
interesse).
Le attività di consultazione dei Soggetti competenti in materia ambientale e di
partecipazione ed informazione del Pubblico e del Pubblico interessato sono elementi
fondamentali del processo integrato di pianificazione e valutazione che ne garantiscono
l’efficacia e la validità. Una delle finalità dei momenti partecipativi e di consultazione è
infatti quella di contribuire all’integrazione delle informazioni a disposizione dei responsabili
delle decisioni in relazione al Piano di Gestione: potrebbero infatti essere messi in risalto
nuovi elementi capaci di introdurre modifiche sostanziali al Piano con conseguenti
eventuali ripercussioni significative sull’ambiente. I pareri espressi attraverso le
consultazioni e le osservazioni pervenute devono pertanto essere presi in considerazione
RAPPORTO AMBIENTALE
7
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
nella fase finale di elaborazione del Piano, così da consolidare la proposta di Piano prima
della sua approvazione.
Lo schema seguente sintetizza il processo partecipativo e di consultazione, evidenziando,
per ciascun momento individuato, le modalità di conduzione e coinvolgimento dei
Soggetti interessati.
-
Un incontro di scoping finalizzato a definire la portata ed il livello di dettaglio delle
informazioni da includere nel Rapporto Ambientale, a cui l’Ente proponente (I Comuni
di Arborea, Arbus, Guspini e Terralba), il SAVI, il Servizio tutela della natura e tutti i
Soggetti competenti in materia ambientale ed enti territorialmente interessati come
definiti all’art. 4 dell’All. C alla DGR.
-
Un incontro pubblico da tenersi durante la formazione del Piano di Gestione;
all’incontro l’Ente proponente invita i portatori locali di interesse operanti sul territorio
del SIC, i residenti nei Comuni di Arborea, Arbus, Guspini e Terralba e le associazioni
ambientaliste. All’incontro, inoltre, sono invitati il SAVI ed il Servizio tutela della Natura.
-
Un incontro pubblico tra il 15° e 45° giorno successivi al deposito del Piano di Gestione;
all’incontro sono invitati il SAVI, il Servizio tutela della natura, i Soggetti competenti in
materia ambientale.
-
Un incontro pubblico tra il 15° e 45° giorno successivi al deposito del Piano di Gestione;
all’incontro pubblico sono invitati i portatori locali di interesse, gli abitanti di Arborea,
Arbus, Guspini e Terralba, le associazioni ambientaliste. In tali incontri il proponente
fornirà la più ampia e completa informazione sui Piani elaborati, in modo che
chiunque possa presentare le proprie osservazioni nella forma prevista dalla norma.
L’incontro di scoping si è tenuto in data 14 maggio 2014 presso l’Assessorato della Difesa
dell’Ambiente della Regione Sardegna. Inoltre è stato organizzato un incontro pubblico a
Terralba in data 16 settembre 2014, per illustrare i contenuti del Piano.
8
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
3
3.1
Il Piano di Gestione del SIC
Il SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Il sito si localizza sulla costa ovest della Sardegna, all’interno del Golfo di Oristano,
comprendendo anche il promontorio di Capo Frasca.
Il sito si estende per circa 5.699 ha, comprendendo una parte terrestre (70%) e una parte
marina (30%), e interessa i Comuni di Arborea e Terralba, in Provincia di Oristano, e i
Comuni di Arbus e Guspini, nella Provincia del Medio Campidano.
Il sito prende il nome dalla Laguna in esso ricadente, ma comprende anche il piccolo
Paùli Pirastu (Comune di Arborea), lo Stagno di Marceddì, lo Stagno di San Giovanni
(Comune di Terralba, Arbus e Guspini), e gli Stagni di Santa Maria (Comune di Terralba e
Guspini).
Figura n. 1: Inquadramento territoriale
3.2
Aspetti normativi
Con le Direttive comunitarie “Uccelli” (Dir. 79/409/CEE)2 e “Habitat” (Dir. 92/43/CEE), il
Consiglio dei Ministri dell’Unione Europea ha inteso perseguire, assieme alla salvaguardia
di una serie di habitat e di specie animali e vegetali di interesse comunitario, la
progressiva realizzazione di un sistema coordinato e coerente di aree destinate al
mantenimento della biodiversità all’interno del territorio dell’Unione. Tale insieme di aree,
2
Attualmente sostituita dalla Direttiva 2009/147/CE
RAPPORTO AMBIENTALE
9
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
di specifica valenza ambientale e naturalistica, è individuato, ai sensi della Direttiva
"Habitat" (art. 3), come Rete Natura 2000, essendo quest’ultima costituita dall'insieme dei
siti denominati ZPS (Zone di Protezione Speciale) e SIC (Siti di Importanza Comunitaria)
(questi ultimi al termine dell’iter istitutivo saranno designati come ZSC - Zone Speciali di
Conservazione).
L’Art. 6 della direttiva 92/43/CEE, che stabilisce le disposizioni che disciplinano la
conservazione e la gestione dei siti Natura 2000, prevede, al paragrafo 1, che gli Stati
Membri provvedano, per le ZSC, ad individuare specifiche Misure di Conservazione.
Disposizioni analoghe, in virtù dell’articolo 4, paragrafi 1 e 2, della direttiva 79/409/CEE,
sono applicate alle ZPS.
L’obiettivo essenziale e prioritario che la Direttiva Habitat pone alla base della necessità di
definire apposite Misure di Conservazione a cui sottoporre ciascun sito Natura 2000 è
quello di garantire il mantenimento in uno “stato di conservazione soddisfacente” gli
habitat e/o le specie di interesse comunitario, in riferimento alle quali quel dato SIC e/o
ZPS è stato individuato.
Le misure di conservazione necessarie possono assumere differenti forme tra cui, in
particolare quella di “appropriati piani di gestione”.
L’articolo 6 della direttiva “Habitat” evidenzia chiaramente come la peculiarità dei piani
di gestione dei siti Natura 2000 risieda particolarmente nel considerare in modo
comprensivo le caratteristiche ecologiche, socio-economiche, territoriali e amministrative
di ciascun sito.
La normativa italiana di recepimento e di attuazione delle direttive “Habitat” e “Uccelli”,
nonché gli indirizzi e le linee guida sviluppate nel tempo, alla scala nazionale e a quella
regionale in Sardegna, per quanto attiene alla gestione dei siti Natura 2000, hanno
strutturato un quadro di riferimento metodologico relativamente alle procedure e agli
strumenti da adottare al fine di garantire il perseguimento degli obiettivi di tutela definiti
dalle direttive comunitarie.
3.3
Natura e contenuti del Piano di Gestione
Nelle Linee Guida per la gestione dei siti Natura 2000 (DM 3 settembre 2002), il Piano di
gestione viene definito come uno “strumento di gestione di un sito della Rete Natura 2000
o della Rete Ecologica Regionale specifico o integrato ad altri piani”.
Nel 2005 il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio ha quindi pubblicato un
apposito Manuale per la gestione dei Siti Natura 2000, utilizzando anche i risultati del
progetto LIFE99NAT/IT/006279 denominato “Verifica della Rete Natura 2000 in Italia e
modelli di gestione”.
La Regione Autonoma della Sardegna nel 2005 ha ritenuto opportuno formulare proprie
linee guida, dirette agli enti locali, per l’elaborazione dei Piani di gestione dei siti Natura
2000.
Alla luce dell’esperienza maturata attraverso l’attuazione della misura 1.5 del POR
Sardegna 2000-2006, si è ritenuto necessario provvedere ad un aggiornamento delle linee
guida per l’elaborazione di nuovi Piani di gestione e per la revisione di quelli già
approvati.
Coerentemente con quanto previsto dalla Direttiva Habitat e dall'art. 4 del DPR 120/2003,
il principale obiettivo del piano di gestione è quello di garantire la presenza in condizioni
ottimali degli habitat e delle specie che hanno determinato l'individuazione del sito,
mettendo in atto azioni e interventi necessari al loro mantenimento e/o ripristino in uno
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RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
stato di conservazione soddisfacente. Il piano deve inoltre garantire la conservazione
della qualità ed integrità complessiva del sito, valorizzando il suo ruolo nell’ambito
dell’intera Rete Natura 2000.
La redazione del Piano può essere suddivisa in 2 fasi principali: la prima consiste nella
definizione di un quadro conoscitivo relativo al sito in oggetto dal quale risultino gli
elementi di natura legislativa, regolamentare, amministrativa, pianificatoria,
programmatoria e contrattuale esistenti, le caratteristiche biotiche ed abiotiche del sito,
con particolare riferimento a quelle naturalistiche, i fattori di pressione e le condizioni
socio-economiche. La seconda invece deve fornire indicazioni gestionali sulla base di una
adeguata individuazione delle esigenze ecologiche e delle problematiche inerenti specie
e habitat presenti.
Nello specifico, coerentemente con quanto indicato dalle linee guida regionali, lo studio
generale dovrà contenere:
-
Quadro normativo e programmatico di riferimento;
-
Atlante del territorio;
-
Caratterizzazione territoriale del sito;
-
Caratterizzazione abiotica;
-
Caratterizzazione biotica;
-
Caratterizzazione agro-forestale;
-
Caratterizzazione socio-economica;
-
Caratterizzazione urbanistica e programmatica;
-
Caratterizzazione paesaggistica.
Il Quadro di gestione dovrà invece contenere:
-
Sintesi degli effetti di impatto individuati nello Studio generale;
-
Definizione degli obiettivi del Piano di gestione: obiettivo generale, obiettivi specifici e
risultati attesi;
-
Azioni di gestione (interventi attivi, regolamentazioni, incentivazioni, programmi di
monitoraggio e/o ricerca, programmi didattici);
-
Piano di monitoraggio per la valutazione dell’attuazione del Piano di gestione;
-
Organizzazione gestionale del sito.
Nel Quadro di gestione i contenuti delle singole caratterizzazioni devono condurre alla
definizione di strategie unitarie per l’intero sito, finalizzate ad una gestione organica del
sito.
3.4
Indirizzi e obiettivi di Piano
L’obiettivo essenziale e prioritario, che la Direttiva Habitat pone alla base della necessità
di definire apposite misure di conservazione a cui sottoporre ciascun sito Natura 2000, è
quello di garantire il mantenimento in uno “stato di conservazione soddisfacente” gli
habitat e/o le specie di interesse comunitario, prioritari e non, in riferimento alle quali il SIC
e/o la ZPS sono stati individuati. In particolare, sono oggetto di tutela e conservazione gli
habitat e le specie vegetali ed gli animali riconosciuti nell’Allegato I e II della Direttiva
92/43/CEE e nell’Allegato I della Direttiva 79/409/CEE per quanto riguarda le specie
ornitiche (quest’ultima recentemente sostituita dalla Direttiva 2009/147/CE). A questi si
RAPPORTO AMBIENTALE
11
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
aggiungono altri eventuali risorse di interesse naturalistico-ambientale suscettibili di tutela
e salvaguardia.
Il Piano di gestione, in quanto misura di conservazione, ai sensi della Direttiva Habitat deve
assicurare il mantenimento o il ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente, degli
habitat naturali e delle specie di fauna e flora selvatiche di interesse comunitario.
L’identificazione delle esigenze di gestione riferiti alla tutela e alla conservazione delle
risorse di interesse comunitario del sito, ha permesso la definizione degli obiettivi di
gestione specifici del piano.
L’obiettivo generale previsto dal Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” è il
seguente:
Garantire la tutela e la valorizzazione delle specificità ecologiche ed ambientali del sito
attraverso la gestione attiva delle risorse coerentemente con gli usi tradizionali del sito.
12
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
4
4.1
Analisi ambientale del contesto
Componenti ambientali di interesse
In coerenza con quanto indicato dalla Direttiva 2001/42/CE, il Rapporto Ambientale
dovrà contenere una descrizione dello stato attuale dell’ambiente e della sua evoluzione
probabile senza l’attuazione del Piano, che metta in evidenza le peculiarità ambientali
delle aree interessate e le eventuali criticità.
Così come indicato dalle Linee Guida Regionali per la redazione dei Piani di Gesione dei
SIC e delle ZPS (Allegato IV – Il Rapporto Ambientale dei Piani di Gestione), l’analisi
ambientale del contesto territoriale del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”, prenderà in
considerazione le componenti ambientali e le tematiche seguenti:
-
Aria;
-
Acqua;
-
Rifiuti;
-
Suolo;
-
Flora, Fauna e Biodiversità;
-
Paesaggio ed Assetto Storico-Culturale;
-
Assetto Insediativo e Demografico;
-
Sistema Economico Produttivo;
-
Mobilità e Trasporti
-
Energia
-
Rumore.
L’analisi ambientale condotta sull’ambito territoriale del sito in esame, oltre a definire lo
stato attuale dell’ambiente, sarà anche finalizzata ad indicare le possibili relazioni causaeffetto fra le attività della popolazione e le componenti ambientali. Tale analisi costituirà
un riferimento per:
-
l’individuazione degli obiettivi di sostenibilità del Piano;
-
l’individuazione degli effetti ambientali potenziali diretti ed indiretti delle azioni del
Piano;
-
la contestualizzazione dei criteri di sostenibilità ambientale in obiettivi di sviluppo
sostenibile.
Al fine di procedere ad una prima individuazione delle tematiche da affrontare in sede di
redazione e valutazione del Piano, è stata effettuata una analisi preliminare dello stato
delle componenti ambientali sopra individuate, in termini di valenze e criticità,
evidenziando gli aspetti rilevanti a cui il Piano dovrà dare risposta, anche in riferimento
alle prescrizioni normative degli strumenti di programmazione e pianificazione
sovraordinati.
RAPPORTO AMBIENTALE
13
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
4.1.1
Componente Aria
Condizioni climatiche3
In generale il clima nell’area di studio è caratterizzato da due periodi climatici: uno caldo
e arido e uno relativamente piovoso ma non freddo.
Le escursioni termiche principali si riscontrano fra le aree costituite dalla pianura, da quella
montuosa e dalla fascia marittima, anche se il clima di quest’ultima tende a mitigare
anche le escursioni climatiche dell’area interna.
La combinazione
determinando un
delle aree in fase
non repentini, che
emergere.
tra bassa piovosità ed elevato numero di ore di insolazione, sta
allungamento del periodo secco con l’emergere di caratteri propri
antecedente alla desertificazione. Ovviamente, si tratta di fenomeni
richiedono tempi molto lunghi, ma che non vanno sottovalutati al loro
L’elemento rispetto al quale nell’area si riscontra una particolare rilevanza è la tipologia
dei venti che la investono. Infatti, non essendo la fascia occidentale protetta da rilievi, il
maestrale ha segnato il paesaggio erodendo e modellando la roccia e facendo
assumere agli alberi una posizione inclinata verso Sud-Est più marcata rispetto ad altre
aree.
L’influenza del maestrale, nell’area aperta della bonifica, è stata mitigata con la
realizzazione della pineta litoranea e dei filari frangivento.
Il vento lungo le coste di Arbus diventa il protagonista della realizzazione di monumenti
naturali come quelli delle dune, più vicine quelle di Pistis-Torre dei Corsani e più distanti
quelle di Piscinas, ambedue individuate come Siti di Interesse Comunitario.
Il clima del territorio è temperato caldo, con temperature medie annue tra 15 e 16.9 °C,
media del mese più freddo tra 6.5 e 9.9 °C; la temperatura risulta poi essere uguale o
superiore a 20 °C per 3 o 4 mesi all’anno.
La temperatura è mite nel periodo invernale, l’escursione diurna è modesta (attorno ai 7°
d’inverno e 12° d’estate), l’escursione annua è pari a 14°-15°, le temperature minime si
registrano nei mesi invernali con valori prossimi allo zero solo nelle ore più fredde della
giornata e comunque raramente per lunghi periodi.
Le temperature massime del periodo estivo (a luglio e agosto in particolar modo) spesso
superano, nelle ore più calde della giornata, i 35 °C.
Per ciò che concerne i dati termometrici si fa riferimento alla stazione di Villacidro che fa
segnare una temperatura media dell’anno pari a 16.4 °C, con valori massimi nel mese di
luglio (32.9 °C) e minimi nel mese di gennaio (4.5 °C).
Oltre agli elementi principali del clima vanno tenuti nella dovuta considerazione anche gli
elementi minori:
Piovosità: fattore di indubbia importanza nella caratterizzazione del clima è la piovosità.
La quantità media annua delle precipitazioni, rilevata è di 750 mm/annui, distribuiti in 77
giorni piovosi.
La distribuzione delle piogge evidenzia una maggiore frequenza nel periodo autunnovernino riducendosi poi, fino quasi ad azzerarsi nel periodo estivo, in cui la domanda
evapotraspirativa è massima.
3
La descrizione delle condizioni climatiche è basata sui contenuti del vigente Piano di Gestione
14
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Il regime pluviometrico è perciò quello IAPE (Inverno - Autunno - Primavera - Estate) che è
anche quello più diffuso nella restante parte dell’isola.
In tale situazione è facile che le piante, specie nelle ore più calde del giorno vadano
incontro a stress idrico.
Raramente nella zona in considerazione le precipitazioni sono a carattere nevoso, e,
sempre raramente si verificano delle grandinate.
Per quanto attiene la venosità, le maggiori frequenze si registrano per i venti occidentali,
soprattutto per quelli provenienti dal IV quadrante (Maestrale) che fanno segnare più
della metà delle frequenze degli altri venti. Si alternano poi, anche se con minore
frequenza venti come il Libeccio (S-O), lo Scirocco (S-E) ed il Levante (E).
Qualità dell’aria
In Sardegna le competenze relative alla gestione e manutenzione della rete di
rilevamento dell'inquinamento atmosferico, in origine in capo alle amministrazioni
provinciali, sono state trasferite all’ARPAS nel corso del 2008.
I comuni interessati dalla presenza del SIC non sono dotati di rete di rilevamento della
qualità dell’aria.
Solo il territorio comunale di Arborea, nel 2004, è stato sottoposto a monitoraggio
specifico tramite laboratorio mobile.
I valori di concentrazione dei principali inquinanti atmosferici (SO2, NOx, PM10, CO, O3,
C6H6) sono risultati considerevolmente inferiori rispetto ai limiti di legge.
RAPPORTO AMBIENTALE
15
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Dall’analisi del “Piano di prevenzione, conservazione e risanamento della qualità dell’aria
ambiente” della Regione Sardegna, approvato con D.G.R. n. 55/6 del 29.11.2005 emerge
che i territori comunali di Arborea, Arbus, Guspini e Terralba, non rientrano nelle zone
critiche o potenzialmente critiche né per la salute umana né per la vegetazione.
L’ambito in esame rientra nella cosiddetta “zona di mantenimento”, cioè in una zona in
cui occorre garantire il mantenimento di una buona qualità dell’aria e non soggetta né a
misure di risanamento né a particolari misure di controllo e monitoraggio.
16
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
4.1.2
Componente Acqua
Gli ambienti lagunari che ricadono all’interno del sito sono la laguna di Corru s’Ittiri e lo
Stagno di San Giovanni e Marceddì, ambienti acquatici di “transizione” caratterizzati da
acque poco profonde.
Laguna di Corru s’Ittiri
Lo stagno di Corru S’Ittiri è il risultato di vari interventi, effettuati a partire dagli anni ’50 che
lo hanno isolato dal mare, di cui era una propaggine semi confinata, ed è lungo circa 3
Km e largo circa 600 m, con una profondità di circa 1,5-2 m, con fondali sabbiosi nella
parte prospiciente il mare e fangosi nella zona più interna. Attualmente, nella laguna sono
presenti due bocche di collegamento a mare, collocate rispettivamente a sud e a nord.
Lo Stagno di Corru S’Ittiri é stato identificato come area sensibile ed è compreso tra le
zone vulnerabili da nitrati.
Gli afflussi di acqua dolce provengono da sei canali della rete di drenaggio del
comprensorio irriguo, che immettono direttamente in laguna acque reflue di attività
agricole e zootecniche. Lo stagno riceve anche le acque dello Stagno di Pauli Pirastru.
Dal punto di vista della stato trofico delle acque l’ambiente idrico è classificato come
eutrofico.
Stagno di San Giovanni – Marceddi
Il sistema lagunare di San Giovanni – Marceddì, localizzato nella parte meridionale della
Provincia di Oristano, è una vasta insenatura originatasi da un’antica valle fluviale
sommersa, dell’estensione complessiva di circa 1600 ettari e profondità compresa tra 40
cm nella parte più interna e 4 metri in quella più esterna.
Si tratta di un vasto complesso separato dal mare da un imponente sbarramento
artificiale, recentemente ripristinato e risistemato, che racchiude al suo interno due
distinte zone umide: lo Stagno di S. Giovanni, più interno e lo Stagno di Marceddì
compreso tra Capo Frasca e i terreni della Bonifica di Arborea. Questi due stagni
rappresentano l’antica valle del rio Sitzerri, invasa dal mare e colmata da alluvioni recenti.
L’attuale morfologia è il risultato di un imponente lavoro di bonifica (Finanziato dalla UE,
FIO 84) che ha profondamente modificato la struttura originaria. Nelle attuali condizioni il
modificato regime idraulico limita il ricambio delle zone più interne che vanno
impaludandosi.
Lo Stagno di San Giovanni e Marceddì è alimentato dall’acque dei rii canalizzati: rio
Mogoro, rio Sitzerri e il Flumini Mannu, oltre che dalle acque drenate dai terreni agricoli, ed
in parte dagli scarichi delle aziende che disperdono direttamente verso la Palude di
Santa Maria. A causa di queste opere le acque dei tre immissari vengono deviate, da un
sistema di argini con paratoie mobili, lungo il margine sud dello Stagno fino a Punta sa
Rana dove un moderno lavoriero in cemento è attualmente in uno stato di totale
abbandono e degrado. Dalla Peschiera Manna di S. Giovanni si diparte una antica
arginatura con lavorieri in canne attualmente in disuso.
Lo stagno di san Giovanni – Marceddì si trova in un buon stato trofico delle acque
nonostante le elevate disponibilità nutrizionali derivanti da immissari quali Rio Mogoro, Rio
Sixerri e Flumini Mannu.
Per quanto concerne la qualità dei corsi d’acqua la figura seguente riporta lo stato
ecologico del Fluminimannu di Pabillonis e del rio Mogoro così come rappresentato nella
Tavola 14 del Piano di Tutela delle Acque della Regione Sardegna dalla quale si evince
uno stato ecologico scadente.
RAPPORTO AMBIENTALE
17
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Deprazione delle acque
L’area vasta in cui si inserisce il Sito appartiene all’Unità idrografica Omogenea (UIO) del
Flumini Mannu di Pabillonis – Riu Mogoro, che si sviluppa con un’estensione pari a circa
1710,25 mq.
L’U.I.O. comprende oltre i due bacini principali dei rii precedentemente citati da cui
prendono il nome gli omonimi bacini, una serie di bacini costieri che interessano la costa
occidentale della Sardegna a partire dal Golfo di Oristano sino ad arrivare a Capo
Pecora.
Di seguito si riporta un estratto della Tav. 13 nel Piano d'Ambito del Piano di Tutela delle
aAcque della Regione Sardegna- per quanto attiene gli Schemi depurativi esistenti e
previsti
18
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Legenda
RAPPORTO AMBIENTALE
19
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
4.1.3
Componente Rifiuti
La pianificazione regionale in materia di rifiuti
Il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti - Sezione rifiuti urbani, adottato con Delibera di
Giunta Regionale n. 21/59 dell’8 aprile 2008, ha predisposto un profondo aggiornamento
del precedente strumento pianificatorio del 1998, prevedendo, tra l’altro, l’istituzione di un
unico Ambito Territoriale Ottimale coincidente con l’intero territorio regionale, a fronte dei
quattro precedentemente esistenti, con conseguente individuazione di un’unica Autorità
d’Ambito cui sarà affidato il servizio regionale integrato di gestione dei rifiuti urbani
(costituito dall’insieme dei servizi pubblici di raccolta, trasporto, recupero e smaltimento
dei rifiuti), ottenendo la semplificazione del sistema organizzativo attualmente incentrato
su una pluralità di enti di riferimento.
Il nuovo PRGR prevede inoltre l’individuazione, in base a criteri di efficacia ed
economicità, di due livelli di gestione integrata, coordinati dall’Autorità d’Ambito
regionale:
-
il livello provinciale (sub-ambiti), per l’organizzazione della fase di raccolta e recupero
dei materiali, in cui avranno un ruolo preponderante le Province e gli Enti Locali;
-
il livello regionale (ATO), per la gestione della filiera del trattamento/smaltimento del
rifiuto residuale attraverso le fasi di termovalorizzazione e smaltimento in discarica,
garantendo la determinazione di una tariffa, rapportata a tali lavorazioni, unica per
tutto l’ambito regionale e la minimizzazione del ricorso allo smaltimento in discarica.
I Comuni di Arbus e Guspini appartengono al sub-ambito provinciale del Medio
Campidano, di cui si riportano nella tabella sottostante i dati relativi alla produzione di RU
più significativi.
20
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Per tale subambito provinciale l’organizzazione richiesta a regime dal Piano Regionale di
Gestione dei Rifiuti è la seguente:
-
attivazione del sistema consortile di raccolta differenziata integrata per bacini ottimali
di raccolta, ciascuno dotato di almeno un’area di raggruppamento per l’invio dei
materiali agli impianti intermedi; attivazione di ecocentri comunali per il conferimento
diretto da parte delle utenze di RAEE ed altri materiali separati a monte;
-
avvio dell’organico di qualità dalle aree di raggruppamento all’impianto di
trattamento dell’organico (con sezione anaerobica e aerobica) di Villacidro ed
all’impianto di compostaggio di qualità di Serramanna nel rispetto del principio di
prossimità;
-
adeguamento dell’esistente piattaforma di Villacidro per lo stoccaggio degli
imballaggi ai requisiti per le lavorazioni a servizio del sistema CONAI-consorzi di filiera
per una potenzialità complessiva di circa 15.000 t/a; la piattaforma deve poter
garantire le lavorazioni di selezione-purificazione-adeguamento volumetrico in modo
che i materiali possano essere avviati direttamente ai centri di recupero regionali o
anche in territorio extra-regionale; la piattaforma deve quantomeno garantire la
selezione del materiale plastico, la selezione per macrocategorie del cellulosico,
l’adeguamento volumetrico e lo stoccaggio di carta-plastica-metallo-legno, lo
stoccaggio del vetro, secondo un protocollo stabilito dall’Autorità d’ambito di
concerto con i consorzi di filiera;
-
avvio dei materiali di imballaggio dalle aree di raggruppamento dei bacini ottimali di
raccolta alla piattaforma provinciale di cui al punto precedente o alle piattaforme
della Provincia di Cagliari;
-
avvio degli ingombranti in metallo dalle aree di raggruppamento a centri di
rottamazione di titolarità privata convenzionati con l’Autorità d’ambito e localizzati
preferibilmente nel territorio provinciale del Medio Campidano;
-
avvio di RAEE dai centri comunali di conferimento e/o dalle aree di raggruppamento
all’impianto di stoccaggio-trattamento di titolarità privata convenzionato con
l’Autorità d’ambito, anche localizzato in territorio extra-provinciale, che provvederà al
completamento della filiera di trattamento-recupero eventualmente anche presso
strutture extra-regionali;
-
avvio di RUP ed altre frazioni da raccolta differenziata, anche di natura pericolosa,
dalle aree di raggruppamento ai centri di stoccaggio - trattamento di titolarità
privata, anche localizzati in territorio extra-provinciale, convenzionati con l’Autorità
d’ambito e che provvedono all’avvio al trattamento-smaltimento presso strutture
anche extra-regionali;
-
mantenimento in esercizio della linea di selezione e della linea di trattamento
biologico e biostabilizzazione esistenti, presso l’impianto di Villacidro, per le emergenze
e le fermate programmate del polo di termovalorizzazione di riferimento (Cagliari); va
valutata l’opportunità di dedicare la sezione di digestione anaerobica al trattamento
dell’organico da selezione e ad altri flussi di rifiuti speciali a matrice organica;
-
necessità di un volume di stoccaggio di discarica per circa 15.000 mc a copertura del
fabbisogno decennale (scenario preferenziale senza pre-trattamento del residuale);
questa capienza può essere individuata nella volumetria residua a fine transitorio della
discarica di Villacidro;
-
avvio del secco residuo dalle aree di raggruppamento all’impianto di selezionestabilizzazione di Villacidro, che fungerà da polo di accentramento per l’invio del
secco residuo al termovalorizzatore di Cagliari;
RAPPORTO AMBIENTALE
21
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
-
avvio dei residui da spazzamento stradale dalle aree di raggruppamento alla
discarica di Villacidro;
-
avvio degli scarti dalla piattaforma di recupero alla discarica di Villacidro.
I Comuni di Arborea e Terralba appartengono al sub-ambito provinciale del Oristano, di
cui si riportano nella tabella sottostante i dati relativi alla produzione di RU più significativi.
In base al confronto tra l’impiantistica esistente o già finanziata e quella necessaria a
regime, per tale sub-ambito provinciale l’organizzazione richiesta a regime è la seguente:
-
attivazione del sistema consortile di raccolta differenziata integrata per bacini ottimali
di raccolta, ciascuno dotato di almeno un’area di raggruppamento per l’invio dei
materiali agli impianti intermedi; attivazione di ecocentri comunali per il conferimento
diretto da parte delle utenze di RAEE ed altri materiali separati a monte;
-
conversione parziale della potenzialità della linea di biostabilizzazione del costruendo
impianto di trattamento di Arborea a linea di compostaggio di qualità per circa 3.0004.000 t/a in modo che la linea di compostaggio dell’impianto di Arborea copra la
potenzialità di circa 18.000-19.000 t/a;
-
avvio dell’organico di qualità dalle aree di raggruppamento all’impianto di
compostaggio di qualità di Arborea;
-
realizzazione della piattaforma plurimateriali (già progettata) per stoccaggio e
lavorazione di imballaggi a servizio del sistema CONAI-consorzi di filiera per una
potenzialità complessiva di circa 25.000 t/a e inserita nell’impianto di Arborea; la
piattaforma deve poter garantire le lavorazioni di selezione-purificazioneadeguamento volumetrico in modo che i materiali possano essere avviati
direttamente ai
22
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
-
centri di recupero provinciali (es. Cartiera Santa Giusta), regionali o anche in territorio
extra-regionale; la piattaforma deve quantomeno garantire la selezione del materiale
plastico, la selezione per macrocategorie del cellulosico, l’adeguamento volumetrico
di carta-plastica-metallo-legno, lo stoccaggio del vetro, secondo un protocollo
stabilito dall’Autorità d’ambito di concerto con i consorzi di filiera;
-
avvio dei materiali di imballaggio dalle aree di raggruppamento dei bacini ottimali di
raccolta alla piattaforma provinciale di Arborea;
-
avvio degli ingombranti in metallo dalle aree di raggruppamento ai centri di
rottamazione di titolarità privata convenzionati con l’Autorità d’ambito e localizzati nel
territorio provinciale di Oristano oppure far capo alla piattaforma di Arborea per il
successivo avvio a centri di rottamazione convenzionati;
-
avvio di RAEE dai centri comunali di conferimento e/o dalle aree di raggruppamento
all’impianto di stoccaggio-trattamento di titolarità privata convenzionato con
l’Autorità d’ambito, anche localizzato in territorio extra-provinciale, che provvederà al
completamento della filiera di trattamento-recupero eventualmente anche presso
strutture extra-regionali;
-
avvio di RUP ed altre frazioni da raccolta differenziata, anche di natura pericolosa,
dalle aree di raggruppamento a centri di stoccaggio - trattamento di titolarità privata,
anche localizzati in territorio extra-provinciale, convenzionati con l’Autorità d’ambito e
che provvedono all’avvio al trattamento-smaltimento presso strutture anche extraregionali;
-
mantenimento in esercizio della linea di selezione e delle linee di biostabilizzazione
(residue a seguito di parziale conversione a linee di compostaggio di qualità) del
costruendo impianto di Arborea solo per le emergenze e le fermate programmate del
polo di termovalorizzazione di riferimento;
-
necessità di un volume di stoccaggio di discarica per circa 20.000-30.000 mc a
copertura del fabbisogno decennale; questa volumetria va individuata nella discarica
di servizio del costruendo impianto di Arborea;
-
avvio del secco residuo dalle aree di raggruppamento all’impianto di selezione e
biostabilizzazione di Arborea che fungerà da polo di accentramento per l’invio del
secco residuo al polo di termovalorizzatore di Macomer;
-
avvio dei residui da spazzamento stradale dalle aree di raggruppamento alla
discarica di servizio provinciale di Arborea;
-
avvio degli scarti dalla piattaforma di recupero alla limitrofa discarica di Arborea.
La produzione di rifiuti nei Comuni di Arborea, Arbus, Guspini e Terralba
Nel 2011 la produzione totale di rifiuti urbani nel Comune di Terralba sfiora 4,8 mila
tonnellate, risultando superiore del 150% rispetto al valore rilevato nel Comune di Arborea,
del 67% rispetto ad Arbus e del 5% rispetto a Guspini. Nello stesso anno la produzione procapite di rifiuti urbani appare più elevata ad Arborea, dove supera 1,3 kg/ab·giorno,
rispetto ai restanti Comuni; a Guspini, in particolare, la produzione pro-capite di rifiuti
urbani supera di poco 1 kg/ab·giorno.
RAPPORTO AMBIENTALE
23
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Produzione totale di RU nei 4 Comuni nel 2011 (Kg/ab·anno)
Arborea
Arbus
1.935
Produzione pro-capite di RU nei 4 Comuni nel 2011
(Kg/ab·anno)
Arborea
2.869
478
Arbus
Guspini
4.575
Guspini
4.797
Terralba
Terralba
434
369
465
In tutti i quattro Comuni è attivo il servizio di raccolta domiciliare dei rifiuti e nel 2011 le
percentuali di raccolta differenziata risultano comprese tra il 66% di Arbus e il 56% di
Guspini; nello stesso anno i gettiti pro-capite di materiali differenziati superano di poco i
200 kg/ab·anno a Guspini e si aggirano attorno a 300 kg/ab·anno nei tre restanti centri.
Gettito pro-capite di raccolta differenziata nei 4 Comuni nel
2011 (Kg/ab·anno)
Percentuale di raccolta differenziata nei 4 Comuni nel 2011
Arborea
290
Arborea
Arbus
286
Arbus
Guspini
Terralba
206
Guspini
302
Terralba
60,6%
66,0%
55,9%
65,0%
Il confronto dei costi medi pro-capite dei servizi di gestione RU mostra nel corso del 2011
un particolare aggravio per la popolazione residente nel Comune di Arbus e valori più
ridotti a Terralba e, in misura inferiore, ad Arborea e Guspini.
24
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Costo pro-capite dei servizi di igiene urbana nei 4 Comuni nel
2011 (€/ab·anno)
Arborea
Costo unitario dei servizi di igiene urbana nei 4 Comuni nel
2011 (€/t)
158
Arbus
Arborea
165
Guspini
Arbus
133
Terralba
332
380
Guspini
108
359
Terralba
232
GESTIONE DEI RIFIUTI
ASPETTO
INDICATORE
U.M.
Quantità di
rifiuti
Rifiuti destinati
a impianti di
recupero
(t/anno)
Trattamento
dei rifiuti
Rifiuti destinati
a impianti di
smaltimento
(t/anno)
RAPPORTO AMBIENTALE
Fonte
Arborea
Arbus
Guspini Terralba
Sostanza
organica, di cui:
555,5
1.151,4
1.222,1
1.792,6
- scarto
alimentare
(FORSU)
554,5
1.139,5
1.199,5
1.693,8
- scarto verde
1,1
12,0
22,6
98,8
Vetro
122,6
371,9
482,6
429,6
Carta
381,7
249,6
546,2
526,8
Plastica
75,1
82,3
157,1
182,3
Imballaggi
metallo
12,3
23,4
28,4
25,1
RAEE
3,5
10,0
62,2
100,5
Ingombranti/
ferrosi e altro
21,6
5,2
45,3
51,4
Pericolosi (t/a)
(RUP,
accumulatori,
…)
0,5
0,4
13,0
10,8
Arborea
RAS
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
83
56
832
1.198
1.318
1.359
1.178
1.173
Arbus
85
79
954
1.524
1.761
2.005
1.931
1.894
Guspini
151
120
1.142
2.553
2.638
2.405
2.586
2.557
Terralba
293
2.803
2.895
2.974
3.297
3.468
3.331
3.119
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
Arborea
3.082
3.217
1.714
1.097
882
910
749
762
Arbus
3.729
4.099
2.911
2.172
1.751
1.111
988
975
Guspini
5.420
5.448
4.259
2.379
2.908
2.998
2.451
2.018
Terralba
5.141
1.610
1.876
1.952
1.838
1.847
1.691
1.677
25
RAS
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
4.1.4
Componente Suolo
Aspetti geologici, geomorfologici e idrogeologici
L’area vasta interessa la parte meridionale del Golfo di Oristano, caratterizzata dalla
piana di bonifica di Arborea, delimitato a sud ovest della penisola di Capo Frasca,
compresa all’interno del SIC, a sud con le propaggini del complesso montuoso
dell’Arcuentu, e ad est dal complesso del Monte Arci.
Il litorale all’interno del golfo è caratterizzato da una costa bassa e prevalentemente
sabbiosa nella quale si sviluppano le spiagge del litorale di Arborea, di Corru Mannu e di
Marceddì.
La continuità del cordone litoraneo è interrotta dalla presenza di foci fluviali canalizzate, il
Rio Mogoro e il Rio Flumini Mannu, che si alternano ai numerosi canali lagunari attraverso
cui le acque marine del golfo si connettono con i sistemi umidi di Corru Mannu, di Corru
S’Ittiri e di San Giovanni-Marceddì.
La bassa valle del Rio Sitzerri, dopo aver drenato le acque superficiali del bacino
idrografico, comprendente il settore minerario di Montevecchio convoglia i deflussi
canalizzati nello stagno di Marceddi-San Giovanni.
I versanti occidentali del Monte Arci, non caratterizzano l’area di studio dal punto di vista
geologico o geomorfologico, ma, da un punto di vista idrogeologico influenzano
fortemente le aree umide presenti. Infatti, i versanti, caratterizzati dalle falde
pedemontane e dall’articolata rete di canali drenanti naturali, insieme alla restante parte
del bacino della unità idrografica del Rio Mogoro, contribuisce ad alimentare
principalmente il sistema delle aree umide della parte nord del golfo.
La piana alluvionale di Santa Maria di Neapolis, è caratterizzata da versanti che
degradano dolcemente verso la stagno di Marceddì e che raccordano ad ovest il
tavolato basaltico di Capo Frasca e verso sud il sistema delle conoidi detritiche che si
distendono dalle falde nord-occidentali del massiccio vulcanico dell’Arcuentu.
Da un punto di vista geologico la piana di bonifica, è caratterizzata da un sistema
depressionale dei campi dunali attuali, ad ovest, e fossili ad est, del Quaternario, dove
sono localizzate le aree umide.
La penisola di Capo Frasca è costituita da un ampio tabulato basaltico, di cui il Piano di
Santadi è la manifestazione morfologica, ed è caratterizzata da versanti scoscesi verso il
mare.
Il tabulato inclinato verso sud degrada progressivamente nella depressione tettonica di
Sant’Antonio di Santadi, occupata da brecce vulcaniche pleistoceniche e materiale
alluvionale recente e attuale.
A sud di Sant’Antonio di Santadi affiorano i terreni pleistocenici costituiti da formazioni
scistoso-arenacee che affiorano anche lungo la costa di Capo Frasca.
Nella parte alta di Capo Frasca, in corrispondenza di alcune depressioni, si formano delle
aree di ristagno, alcune di grandi dimensioni, come il Pauli Mannu, a carattere stagionale,
perché alimentate solo dalle piogge.
L’area della pianura di Arborea si caratterizza per il fitto sistema dei canali della bonifica
(canali irrigatori e scolatori) e di scoline, che costituiscono il reticolo minore, e i canali
principali (il canale allacciante e il collettore delle acque basse) che terminano nello
stagno di S’Ena Arrubia.
26
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Caratteristiche idrobiologiche, idrodinamiche e stato trofico dell’ambiente marino e
lagunare
Il SIC Stagno di Corru s’Ittiri, interessa la parte meridionale del Golfo di Oristano, grande
insenatura compresa tra le piattaforme basaltiche di Capo San Marco e di Capo Frasca.
La ZPS è costituita invece dalle sole acque di transizione di questa parte del golfo.
Il Golfo di Oristano è caratterizzato principalmente da una costa bassa e sabbiosa, ad
eccezione dei due promontori rocciosi che lo richiudono e le sue acque raggiungono
profondità massime non superiori a 20 m, nella parte centrale.
Gli ambienti lagunari interessati, la laguna di Corru s’Ittiri e lo Stagno di San Giovanni e
Marceddì, sono ambienti acquatici di “transizione” caratterizzati da acque poco
profonde esponendo così l’intero sistema agli effetti di agenti meteo-climatici quali
temperatura dell’aria e venti.
Lo Stagno di Corru s’Ittiri è alimentato dal mare e dalle acque drenate dai terreni agricoli.
Lo Stagno di San Giovanni e Marceddì è alimentato dall’acque dei rii canalizzati: rio
Mogoro, rio Sitzerri e il Flumini Mannu, oltre che dalle acque drenate dai terreni agricoli, ed
in parte dagli scarichi delle aziende che disperdono direttamente verso la Palude di
Santa Maria.
Tutti questi canali per lungo tempo sono stati i canali di scarico, sia dei sistemi fognari dei
paesi limitrofi, che solo di recente si sono dotate di depuratori nonchè bacini di scarico
delle acque di lavaggio delle miniere del bacino minerario del guspinese.
Attualmente tutto il compendio è stato inserito nell’elenco dei Siti di Bonifica di Interesse
Nazionale, legato al sito “Sulcis Iglesiente Guspinese”.
Il sito comprende anche la parte di mare antistante la penisola di Capo Frasca.
Lo Stagno di Corru s’Ittiri è il risultato di diverse trasformazioni antropiche, con costruzione
di sbarramenti con bacini a marea e peschier ed è uno dei più produttivi della Sardegna.
Vi si trovano attività produttive e di servizio per la raccolta e la conservazione del pescato
(Cooperativa Pescatori Arborea – CPA e il Consorzio Cooperative riunite della pesca di
Marceddì. Anche il compendio dello stagno di San Giovanni e Marceddì è il risultato di
profonde modificazioni. San Giovanni è lo stagno più interno, separato da quello di
Marceddì, compreso tra la bonifica e Capo Frasca, da uno sbarramento artificiale. Gli
interventi idraulici, che sono stati svolti nel corso di più di un decennio hanno portato alla
attuale struttura del compendiomodificandone la struttura originaria con limitazioni di
ricambio idrico, soprattutto nelle zone più interne.
Le acque degli immissari, tutti canalizzati (rio Mogoro, rio Sitzerri e rio Flumini Mannu),
vengono deviati, da un sistema di argini e paratoie, lungo il margine dello Stagno, sino a
Punta sa Rana, dove il lavoriero in cemento è in stato di totale abbandono.
Per quanto concerne le relazioni dinamiche tra componenti biotiche ed abiotiche I fattori
che influenzano l’ecologia di questi ambienti sono in particolar modo le caratteristiche
idrodinamiche e quelle edafiche, La qualità delle acque dipende dagli scambi idrici, che
si attuano attraverso i canali di marea (grazie ai quali si attuano gli afflussi marini ed i
deflussi lagunari), dagli afflussi di acque dolci e dai venti. Quest’ultimi condizionano
fortemente l’idrodinamica e consentono il rimescolamento dei sedimenti, ricchi di
nutrienti, con la matrice acquosa ed il conseguente svolgimento dei processi di
ciclizzazione della sostanza organica.
Di particolare importanza è il ruolo che gioca la gestione dei canali di marea attraverso i
quali la laguna è collegata biologicamente ed idraulicamente all’ambiente marino.
RAPPORTO AMBIENTALE
27
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Il fondale è generalmente di natura fangosa e sabbiosa e la profondità è modesta;
all’interno della laguna di Corru S’Ittiri è stata scavata una rete di canali che raggiungono
i due metri di profondità, mentre nelle vicinanze dello sbocco nel golfo di Marceddì le
profondità sono ancora più marcate.
La salinità delle acque è di norma elevata e non troppo dissimile da quella dell’ambiente
marino a causa dei limitati afflussi di acqua dolce e dei notevoli ricambi marini. In questo
caso sono classificate come acque polialine e acque marine. Negli ultimi anni l’area è
stata interessata da notevoli aumenti di salinità a causa dell’intensificazione degli apporti
marini per l’allargamento e l’approfondimento delle bocche a mare; questo ha portato
come conseguenza una notevole risalita del cuneo salino.
Il tempo di ricambio delle acque è molto variabile: rapido, con ricambi addirittura
giornalieri nelle zone antistanti il golfo; lento, con ricambi di settimane o mesi nelle zone di
Corru Mannu e dello stagno di San Giovanni.
Dal punto di vista della stato trofico delle acque l’ambiente idricoviene genericamente
indicato come eutrofico con alterazioni a seconda dell’intensità nell’ecosistema
acquatico e ripercussioni sulle attività.
Negli ultimi anni l’accumulo di sostanza organica, proveniente principalmente dalle aree
agricole, ma anche dalle aree minerarie nonchè la gestione delle bocche a mare e gli
interventi di dragaggio hanno determinato cambiamenti nel sistema ecologico della
laguna.
Lo scarso ricambio idrico, gli apporti di materiale organico e le temperature dei mesi più
caldi facilitano il periodico verificarsi di situazione di anossia. I fenomeni di eutrofizzazione
degli ecosistemi lacustri favoriscono blooms fitoplanctonici importanti anche al di fuori
della loro dinamica stagionale.
Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico e Piano Stralcio della Rete Fluviale nelle due
aree della Rete Natura 2000
Il Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI), redatto dalla Regione Sardegna ai sensi
del comma 6 ter dell’art. 17 della Legge 18 maggio 1989 n. 183 e ss.mm.ii., adottato con
Delibera della Giunta Regionale n. 2246 del 21 luglio 2003, approvato con Delibera n.
54/33 del 30 dicembre 2004 e reso esecutivo dal Decreto dell’Assessore dei Lavori Pubblici
n. 3 del 21 febbraio 2005 evidenzia gli aspetti legati alla pericolosità idrogeologica.
Il PAI ha valore di piano territoriale di settore con finalità di salvaguardia di persone, beni,
ed attività dai pericoli e dai rischi idrogeologici; prevale sui piani e programmi di settore di
livello regionale (Art. 4 comma 4 delle Norme Tecniche di Attuazione del PAI). Inoltre, art.
6 comma 2 lettera c) delle NTA, “le previsioni del PAI […] prevalgono: […] su quelle degli
altri strumenti regionali di settore con effetti sugli usi del territorio e delle risorse naturali, tra
cui i […] piani per le infrastrutture, il piano regionale di utilizzo delle aree del demanio
marittimo per finalità turistico-ricreative”.
Il PAI individua e perimetra, all’interno dei singoli sub-bacini, le aree a pericolosità
idraulica (molto elevata Hi4, elevata Hi3, media Hi2 e moderata Hi1) e a pericolosità da
frana (molto elevata Hg4, elevata Hg3, media Hg2, moderata Hg1), rileva gli
insediamenti, i beni, gli interessi e le attività vulnerabili nelle aree pericolose, allo scopo di
valutarne le condizioni di rischio, individua e delimita, quindi, le aree a rischio idraulico
(molto elevato Ri4, elevato Ri3, medio Ri2, moderato Ri1) e a rischio da frana (Rg4, Rg3,
Rg2, Rg1).
L’intero territorio della Sardegna costituisce il “Bacino Unico Regionale” ed è suddiviso in 7
sub-bacini. Il territorio in oggetto risulta compreso nel sub-bacino numero 2 “Tirso”.
28
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Il Piano Stralcio delle Fasce Fluviali definisce, per i principali corsi d’acqua della Sardegna,
le aree inondabili e le misure di tutela per le fasce fluviali. Con Delibera n. 1 del 23.06.2011,
il Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino della Regione Sardegna ha revocato la
deliberazione del C.I. n. 1 del 31.03.2011, di adozione preliminare del P.S.D.I. e definito una
nuova procedura per l’adozione e l'approvazione finale. Tuttavia in questa stessa delibera
è precisato che fino alla nuova approvazione è opportuno tener conto delle risultanze
dello studio.
Con delibera n.1 del Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino della Regione Sardegna
del 03/09/2012 e con Delibera n.1 del 31.10.2012 è stata adottata preliminarmente la
seconda versione del Piano.
A seguito dello svolgimento delle conferenze programmatiche, tenute nel mese di
gennaio 2013, il Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino della Regione Sardegna, con
Delibera n.1 del 20.06.2013, ha adottato in via definitiva il Progetto di Piano Stralcio delle
Fasce Fluviali, con esclusione dei territori comunali di Uta e Terralba. Il PSFF per questi ultimi
territori è stato adottato preliminarmente dal Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino
della Regione Sardegna, con Delibera n.1 del 05.12.2013.
Nella porzione del SIC ricadente nel territorio comunale di Arborea sono state individuate,
nell’ambito dello studio di Compatibilità idraulica per l’adeguamento del PUC al PPR e al
PAI, aree di pericolosità idraulica moderata (Hi1), media (Hi2) a elevata (Hi3) e aree di
pericolosità geologica e geotecnica moderata (Hg1). Sono inoltre presenti aree
identificate come aree di pericolosità idraulica nell’ambito del PSFF.
Secondo le Norme Tecniche di attuazione del PAI e le relative Linee Guida, sono
assegnate alla classe di pericolosità Hg1 porzioni di territorio in cui i “fenomeni franosi
presenti o potenziali sono marginali”. A questa classe sono stai assegnati le sponde dello
stagno di Corru S’Ittiri, la spiaggia di Arborea, l’area di tiro a volo e lo stagno di Pauli
Pirastu.
Le aree di pericolosità idraulica rispettivamente media e moderata sono invece
assegnate agli Stagni di Pauli Pirastu (Hi2) e di Corru s’Ittiri (Hi1) mentre è assegnata alla
classe di pericolosità alta la freccia litoranea di Corru S’Ittiri (Hi3)
Per quanto riguarda le aree delimitate dal PSFF, rappresentanti le fasce fluviali del Fiume
Flumini Mannu di Pabillonis, comprendono, sia per il SIC che per la ZPS, la fascia A_2 tutto
lo Stagno di S.Giovanni-Marceddì, lo stagno di Santa Maria e la palude di Santa Maria. La
fascia A_50 ricade totalmente all’interno del SIC (solo piccole aree ricadono all’interno
della ZPS) e si trovano a Est dello Stagno di Santa Maria. Le fasce C sono veramente
esigue e sono distribuite lungo il confine meridionale delle altre fasce.
RAPPORTO AMBIENTALE
29
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Figura n. 2: Aree PAI e Fasce PSFF
30
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
4.1.5
Componente Flora, Fauna e Biodiversità
Il Sito di Importanza Comunitaria (SIC) “Stagno di Corru S'Ittiri” (ITB030032) è localizzato
lungo la costa ovest della Sardegna, all’interno del Golfo di Oristano, includendo anche il
promontorio di Capo Frasca, ed interessa i Comuni di Arborea e Terralba, in Provincia di
Oristano, e i Comuni di Arbus e Guspini, nella Provincia del Medio Campidano.
Il SIC comprende una parte terrestre e una parte marina e prende il nome dalla Laguna in
esso ricadente, ma comprende anche Paùli Pirastu (Comune di Arborea), lo Stagno di
Marceddì, lo Stagno di San Giovanni (Comune di Terralba, Arbus e Guspini), e gli Stagni di
Santa Maria (Comune di Terralba e Guspini).
Il SIC si caratterizza principalmente per il sistema di zone umide, individuate già nella
Convenzione di Ramsar come “area umide di interesse internazionale”. Infatti all’area del
SIC si sovrappone in parte l’area della Zona di Protezione Speciale (ZPS) “Corru S'Ittiri,
stagno di S. Giovanni e Marceddì” (ITB034004).
La vegetazione del SIC comprende due aree fondamentalmente differenti: il sistema
stagnale e lagunare di Marceddì, San Giovanni e Corru S’ Ittiri e la formazione a macchia
della penisola di Capo Frasca. Le aree umide presentano una vegetazione palustre
organizzata rispetto ai gradienti di salinità e quindi una successione dalla Phragmites
australis, allo Juncus sp.pl. fino alla Salicornia sp.pl.. Le rive delle acque interne alle lagune
mostrano una copertura vegetale caratterizzata dalla Tamarix africana, dall’Halimione
portulacoides e dal Limonium sp.pl. mentre la vegetazione psammofila è caratterizzata
dalla presenza di Ammophila arenaria, Cakile maritima, Pancratium illiricum e Ephedra
distachya. Le acque interne lagunari presentano la Ruppia marittima, la Cymodocea
nodosa mentre nella laguna di Marceddì è presente la Posidonia oceanica.
La formazione dominante della Penisola di Capo Frasca è la macchia, presente con
diverse tipologie e stadi evolutivi da ricondurre a diverse formazioni. vegetali. Lo stadio
evolutivo dominante è la lecceta accompagnata da Rhamnus alaternus, Arbutus unedo,
Ruscus aculeatus, Smilax aspera, Rubia peregrina e Arisarum vulgare. Talvolta il Leccio
lascia il posto al lentisco (Pistacia lentiscus), spesso accompagnato dall’Euphorbia
dendroides. Sono inoltre presenti aggruppamenti vegetali di igrofite, idrofite e terofite di
particolare pregio presenti in temporanee raccolte d’acqua tra le principali abbiamo:
Ranunculus cordiger, Ranunulus revelieri, Limonium glomeratum, Juncus subnodulosus e
Spartina versicolor.
Il SIC è caratterizzato dalla presenza di habitat di interesse comunitario tra i quali alcuni
prioritari.
Di seguito si elencano le tipologie di habitat con indicate le superfici in ettari e le relative
valutazioni secondo i criteri indicati nella nota4 così come riportato nel Formulario
4
Criterio
Descrizione
Valori di valutazione
Rappresentatività
Quanto l’habitat in questione è tipico del sito che lo
ospita
A = eccellente, B = buona, C =
significativa,
D = non significativa
Superficie relativa (p)
Superficie del sito coperta dall’habitat rispetto alla
superficie totale coperta dallo stesso habitat sul
territorio nazionale
A =100 > p > 15%, B = 15 > p > 2%,
C = 2 > p > 0%
Grado di
conservazione
Integrità della struttura e delle funzioni ecologiche e
possibilità di ripristino dell’habitat
A = eccellente, B = buono, C = medio o
ridotto
Valutazione globale
Giudizio complessivo dell’idoneità del sito per la
conservazione dell’habitat in esame
A = eccellente, B = buona, C =
significativa
RAPPORTO AMBIENTALE
31
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Standard del Sito aggiornato nell’ottobre 2013 e secondo quanto proposto
nell’aggiornamento del PdG in seguito al miglioramento del quadro conoscitivo
precedentemente disponibile dovuto ad indagini dirette effettuate nel corso di attività di
monitoraggio da parte della RAS5.
Formulario standard
Valutazione del
Habitat
sito
Superficie relativa
Grado di conservazione
Valutazione globale
Copertura (ha)
Qualità dei dati
Rappresentatività
Superficie relativa
Grado di conservazione
Valutazione globale
P
B
C
B
B
114.43
P
B
C
B
B
1120*
Praterie di
Posidonia
(Posidonio
n
oceanica
e)
1256.64
M
A
C
A
A
1209.98
M
A
C
A
A
1150*
Lagune
costiere
1028.16
P
B
C
A
B
M
A
C
A
A
3.52
1160
Grandi
cale e
baie poco
profonde
P
D
1170
Scogliere
140
179.49
P
D
1240
Scogliere
con
vegetazio
ne delle
coste
mediterra
nee con
Limonium
spp.
endemici
18.84
M
A
C
A
A
1310
Vegetazio
ne annua
pioniera a
Salicornia
15.637
M
B
C
A
B
1.32
963.22
Grotte (numero)
Rappresentatività
22.44
Grotte (numero)
1110
Banchi di
sabbia a
debole
copertura
permanen
te di
acqua
marina
Copertura (ha)
Nome
scientifico
Qualità dei dati
Habitat
Aggiornamento
Valutazion
e del sito
Codice
Habitat
dell’Allegato I
3.52
P
D
P
D
M
A
C
B
A
5
Monitoraggio dello stato di conservazione degli habitat e delle specie di importanza comunitaria presenti nei
siti della Rete Natura 2000 in Sardegna - Regione Autonoma della Sardegna - Assessorato della Difesa
dell'Ambiente (2012-1013)
32
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Formulario standard
Valutazione del
Habitat
sito
Grado di conservazione
Valutazione globale
Copertura (ha)
Qualità dei dati
Rappresentatività
Superficie relativa
Grado di conservazione
Valutazione globale
C
C
C
C
110.634
M
B
C
B
B
1420
Praterie e
fruticeti
alofili
mediterra
nei e
termoatlantici
(Sarcocor
nietea
fruticosi)
7.5
M
C
C
C
C
70.1985
M
B
C
A
B
1510*
Steppe
salate
mediterra
nee
(Limonieta
lia)
114.24
M
C
C
A
A
7.7945
M
B
C
A
B
2110
Dune
embrionali
mobili
3.74
M
C
C
C
C
1.846
M
C
C
B
C
2120
Dune
mobili del
cordone
litorale
con
presenza
di
Ammophil
a arenaria
(dune
bianche)
3.63
M
B
B
B
B
3.416
M
C
C
B
C
2270*
Dune con
foreste di
Pinus
pinea e/o
Pinus
pinaster
26.31
M
C
C
C
C
21.808
M
C
C
B
C
Grotte (numero)
Superficie relativa
M
Grotte (numero)
8.46
Nome
scientifico
Copertura (ha)
1410
Pascoli
inondati
mediterra
nei
(Juncetali
a maritimi)
Codice
Rappresentatività
Habitat
Aggiornamento
Valutazion
e del sito
Qualità dei dati
Habitat
dell’Allegato I
e altre
specie
delle zone
fangose e
sabbiose
RAPPORTO AMBIENTALE
33
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
30.54
M
Valutazione globale
9340
Foreste di
Quercus
ilex e
Quercus
rotundifoli
a
C
Grado di conservazione
Foreste di
Olea e
Ceratonia
M
Superficie relativa
9320
D
B
Rappresentatività
5.44
P
B
C
B
B
C
C
A
B
M
A
C
A
A
P
D
2.331
M
B
C
B
B
0.106
M
C
C
A
B
30.54
P
D
Qualità dei dati
92D0
Gallerie e
forteti
ripari
meridional
i (NerioTamaricet
ea e
Securinegi
on
tinctoriae)
3
B
B
B
5.697
M
7.66
P
D
0.425
M
877.169
n.d.
C
C
D
C
Grotte (numero)
n.d.
B
B
Aggiornamento
Valutazion
e del sito
Habitat
Copertura (ha)
8330
Grotte
marine
sommerse
o
semisomm
erse
M
B
Valutazione globale
1313.76
B
Grado di conservazione
5330
Arbusteti
termomediterra
nei e predesertici
M
Superficie relativa
5320
Formazioni
di basse
euforbie
vicino alle
scogliere
7.66
Rappresentatività
5210
Matorral
arboresce
nti di
Juniperus
spp.
Qualità dei dati
3170*
Stagni
temporan
ei
mediterra
nei
Copertura (ha)
Codice
Nome
scientifico
Grotte (numero)
Formulario standard
Valutazione del
Habitat
sito
Habitat
dell’Allegato I
3
* habitat prioritario secondo la Direttiva Habitat
34
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
In sintesi l’aggiornamento del Piano di Gestione propone l’inserimento dell’habitat
prioritario 3170* “Stagni temporanei mediterranei” e degli habitat 1240 “Scogliere con
vegetazione delle coste mediterranee con Limonium spp. endemici”, 5320 “Formazioni di
basse euforbie vicino alle scogliere” e 9320 “Foreste di Olea e Ceratonia” in seguito al
miglioramento del quadro conoscitivo precedentemente disponibile dovuto ad indagini
dirette.
Gli habitat 5210 “Matorral arborescenti di Juniperus spp.” e 9340 “Foreste di Quercus ilex e
Quercus rotundifolia” non sono stati osservati nel corso dei rilievi effettuati per
l’aggiornamento del sito; si ritiene che le condizioni ambientali ed ecologiche siano poco
favorevoli per l’instaurarsi degli habitat, anche se non del tutto proibitive per essi. Non si
ritiene pertanto corretto escluderne la presenza senza ulteriori indagini da compiersi
durante ulteriori stagioni di campo.
L’area si inserisce in un contesto ambientale di notevole interesse conservazionistico, e
ricade all’interno dell’IBA6 (Important Bird Area, aree importanti per gli uccelli)
denominata “Sinis e Stagni di Oristano” zona di importanza internazionale per lo
svernamento e la nidificazione di uccelli acquatici; è il maggior complesso di zone umide
dell’isola.
Questa IBA è costituita da quattro zone disgiunte; da nord verso sud:
-
parte della Penisola Sinis tra cui gli stagni di Cabras, Mistras, Sale Porcus, Sa Salina
Manna, Is Benas, Pauli Murtas e zone circostanti incluse la pineta di Is Arenas, Capo
Mannu, Capo San Marco e la costa sabbiosa a nord-est di Capo San Marco. Sono
escluse le aree urbane di Sa’ Rocca Tunda, Porto Mandriola, Oristano, Santa
Giusta, Cabras e Marceddì. E’ inclusa anche la Riserva Marina Penisola del SinisIsola Mal di Ventre;
-
stagni di Santa Giusta, Pauli Maiori, Pauli Figu e S’Ena Arrubia comprese le
circostanti zone umide minori;
-
stagni di Corru S’Ittiri e Pauli Pirastu;
-
stagni di San Giovanni e Marceddì; a partire dal Fiume Mannu un piccolo tratto di
questa zona confina con l’IBA 178- “Campidano Centrale”
Il SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” e la ZPS “Corru S'Ittiri, stagno di S. Giovanni e Marceddì”
individuano una zona umida di notevole interesse avifaunistico nel panorama di stagni e
lagune della Sardegna, in relazione all’estensione e varietà degli habitat che consentono
di ospitare specie acquatiche rilevanti sia da un punto di vista qualitativo che
quantitativo. In esso si rinvengono un considerevole numero di specie di interesse
comunitario comprese nell’Allegato I della Direttiva 2009/147/CE “Uccelli Selvatici”, e altre
che sebbene non comprese in tale allegato risultano significative perché favoriscono la
notevole biodiversità che caratterizza i luoghi.
Per quanto riguarda l’aggiornamento del Formulario Standard relativo alla componente
avifaunistica sono state inserite nella sezione 3.2 le specie migratrici abituali che
precedentemente risultavano comprese nella sezione 3.3.
6 Si tratta di una rete che raggruppa numerose associazioni ambientaliste dedicate alla conservazione degli
uccelli in tutto il mondo In Italia il progetto IBA è curato dalla LIPU. Una zona viene individuata come IBA se
ospita percentuali significative di popolazioni di specie rare o minacciate oppure se ospita eccezionali
concentrazioni di uccelli di altre specie.
RAPPORTO AMBIENTALE
35
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Sono state inoltre inserite le specie Grus grus (Gru), Tringa stagnatilis (Albastrello) e Larus
audouinii (Gabbiano corso), le prime due specie grazie ad avvistamenti diretti ( Gennaio
2014), mentre l’inserimento del Gabbiano corso è stato proposto in seguito dei censimenti
effettuati durante l’IWC (International Waterbird Census) del 2012 e 2013.
Il Piano propone anche un aggiornamento del quadro valutativo in riferimento ad alcune
specie la cui nidificazione è certa nel sito.
È stato possibile effettuare tale aggiornamento numerico solo per alcune specie migratrici
in quanto frutto dei risultati delle indagini di campo svolte fra ottobre 2012 e luglio 2013
contenuti all’interno del rapporto finale dello “Studio sull’avifauna migratoria in Sardegna
Vol. 1 - Risultati dell’annata 2012-2013” in qualità di aggiornamento della Carta Faunistica
Regionale, studio che prende in esame “le specie migratrici di interesse venatorio o che
rivestono un interesse gestionale in quanto portatori di conflitti con attività antropiche o
potenzialmente impattate dalla caccia in quanto affini e quindi potenzialmente
confondibili con specie cacciabili”.
Per tutte le altre specie, gli ultimi dati a disposizione in termini di presenza e consistenza
numerica risalgono allo studio “Censimento degli Uccelli Nidificanti in Sardegna. Stagione
2005” contenuto all’interno della “Carta delle vocazioni faunistiche della Regione
Sardegna_ Sottoprogetto 1 - Studio e censimento relativo ai cormorani e all’avifauna
migratoria” e alle informazioni contenute nel precedente Piano di Gestione del SIC e Zps.
La mancanza di dati più recenti rispetto al 2005 in alcuni casi non permettono di
confermare o escludere con assoluta certezza la presenza delle specie come (r)
riproducentesi nel sito e pertanto per alcune di esse si è fatto riferimento alle abitudini
comportamentali della singola specie in relazione al territorio in oggetto.
Di seguito si riportano gli elenchi delle specie faunistiche e faunistiche proposte nel Piano
di Gestione e riferite all’Articolo 4 della Direttiva 2009/147/CE e all’allegato II della Direttiva
92/43/CEE
Nelle tabelle seguenti si indicano anche i diversi livelli di protezione riferiti alle convenzioni
internazionali:
Convenzione di Berna - Convenzione sulla Conservazione della Fauna e Flora selvatica
e degli Habitat naturali adottata a Berna, Svizzera, nel 1979 ed è entrata in vigore nel
1982 (Legge 5 agosto 1981, n. 503
- Convenzione di Bonn - Convenzione sulla Conservazione delle Specie Migratrici (CMS)
adottata a Bonn, Germania, nel 1979 e ratificata nel 1985 recepita dall'Italia con la
Legge n.42 del 25 gennaio 1983.
- Convenzione di Washington (Convention on International Trade in Endangered
Species of Wild Fauna and Flora) sul commercio internazionale delle specie di fauna e
flora minacciate di estinzione (CITES) adottata a Washington DC, Stati Uniti nel Marzo
del 1973 ed è entrata in vigore nel luglio del 1975.
Viene inoltre riportata la rilevanza della specie attraverso l’indicazione della categoria
IUCN di appartenenza. La Lista rossa IUCN (in inglese: IUCN Red List of Threatened Species,
IUCN Red List o Red Data List) rappresenta il più ampio database di informazioni sullo stato
di conservazione delle specie animali e vegetali di tutto il globo terrestre. Le categorie di
minaccia utilizzate sono: CR - Specie minacciata di estinzione; EN - Specie in pericolo o
minacciata; VU - Specie vulnerabile; LR - Specie a più basso rischio; NT - Specie prossima
alla minaccia; LC - Specie con minima preoccupazione; NE - Specie non valutata; NA Non applicabile; DD -Dati insufficienti.
-
36
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Uccelli - Articolo 4 Direttiva 2009/147/CE.
Codice
Nome scientifico
Nome comune
Tipo7
A168
Actitis hypoleucos
Piro piro piccolo
w
A229
A054
Alcedo atthis
Anas acuta
Martin pescatore
c,w,p
A056
Anas clypeata
Mestolone
A052
Anas crecca
A050
Anas penelope
A053
Anas platyrhynchos
Germano reale
A051
Anas strepera
Canapiglia
A043
Anser anser
Oca selvatica
A255
Anthus campestris
A028
Direttiva
Uccelli
Bonn
III
II
II-a, III-b
II
III
II
NA
w
II-a, III-b
III
II
VU
Alzavola
w
II-a, III-b
III
II
EN
Fischione
w
II-a, III-b
III
II
NA
r,w
II-a, III-a
III
II
LC
w
II-a
III
II
VU
w
II-a, III-b
III
II
LC
Calandro
c,r
I
II
Ardea cinerea
Airone cenerino
w,c
III
A169
Arenaria interpres
Voltapietre
w
III
II
A059
Aythya ferina
Moriglione
w
II-a, III-b
III
II
EN
A061
Aythya fuligula
Moretta
w
II-a, III-b
III
II
VU
A029
Ardea purpurea
Airone rosso
c,r
I
II
A060
Aythya nyroca
Moretta tabaccata
c,w
I
III
I
EN
A025
Bubulcus ibis
Airone guardabuoi
w
A243
Calandrella
brachydactyla
Calandrella
c,r
A149
Calidris alpina
Piovanello
pancianera
w
II
II
A145
Calidris minuta
Gambecchio
w
II
II
II
II
EN
NT
Codone
w
I
I
CITES
Lista
Rossa
Italiana
Berna
NT
LC
LC
A
LC
LC
II
LC
II
EN
Fratino
c,w,r
A136
Charadrius
alexandrinus
Charadrius dubius
Corriere piccolo
w
II
II
A137
Charadrius hiaticula
Corriere grosso
w
II
II
A081
Circus aeruginosus
Falco di palude
c,w,r
I
III
II
A
VU
A082
Circus cyaneus
Albanella reale
c,w,p
I
III
II
A
NA
A027
Egretta alba
Airone bianco
maggiore
c,w
I
II
NT
A026
A125
Egretta garzetta
Fulica atra
Garzetta
c,w
Folaga
r,w
I
II-a, III-b
II
III
II
LC
LC
A153
Gallinago gallinago
Beccaccino
w
II-a, III-b
III
II
NA
A123
Gallinula chloropus
Gallinella d'acqua
w,r
II-b
III
LC
A189
Gelochelidon
nilotica
Sterna zampenere
c,p
I
II
NT
A135
Glareola pratincola
Pernice di mare
c
I
II
A138
I
7 p = permanente, r = riproduttivo, c = concentrazione, w = svernamento
RAPPORTO AMBIENTALE
37
II
EN
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Lista
Rossa
Italiana
Codice
Nome scientifico
Nome comune
Tipo7
Direttiva
Uccelli
Berna
Bonn
A127
Grus grus
Gru
w
I
II
II
RE
A131
Himantopus
himantopus
Cavaliere d'Italia
c,r
I
II
II
LC
A022
Ixobrychus minutus
Tarabusino
c,r
I
II
VU
A181
Larus audouinii
Gabbiano corso
w
I
II
NT
A459
Larus cachinnans
Gabbiano reale
r,w
II-b
III
A183
Larus fuscus
Zafferano
w
II-b
A180
Larus genei
Gabbiano roseo
c,w,r
I
II
A177
Larus minutus
Gabbianello
c
I
II
A179
Larus ridibundus
Gabbiano comune
w
II-b
III
A157
Limosa lapponica
Pittima minore
c, w
I, II-b
III
A272
Luscinia svecica
Pettazzurro
c, w
I
II
A069
Mergus serrator
Smergo minore
w
II-b
III
II
A058
Netta rufina
Fistione turco
w
II-b
III
II
EN
A160
Numenius arquata
Chiurlo
w
II-b
III
II
NA
A023
Nycticorax
nycticorax
Nitticora
c
I
II
A094
Pandion haliaetus
Falco pescatore
c, w
I
III
A392
Phalacrocorax
aristotelis desmarestii
Marangone dal
ciuffo ss
mediterranea
r
I
III
LC
A391
Phalacrocorax
carbo sinensis
Cormorano
w,p
III
LC
A151
Philomachus
pugnax
Combattente
c
I, II-b
III
II
A035
Phoenicopterus
ruber
Fenicottero
w,c
I
II
II
A
A034
Platalea leucorodia
Spatola
w,c
I
II
II
A
A032
Plegadis falcinellus
Mignattaio
c
I
II
A140
Pluvialis apricaria
Piviere dorato
w,c
I, II-b, III-b
III
II
A141
Pluvialis squatarola
Pivieressa
w
II-b
III
II
A005
Podiceps cristatus
Svasso maggiore
w, c
III
LC
A008
Podiceps nigricollis
Svasso piccolo
w
II
NA
A124
Porphyrio porphyrio
Pollo sultano
p,w
I
II
NT
A118
Rallus aquaticus
Porciglione
r,w
II-b
III
LC
A132
Recurvirostra
avosetta
Avocetta
w,c
I
II
II
LC
A195
Sterna albifrons
Fraticello
c,r
I
II
II
EN
A193
Sterna hirundo
Sterna comune
c,r
I
II
LC
A191
Sterna sandvicensis
Tachybaptus
ruficollis
Beccapesci
w,c
I
II
VU
Tuffetto
r,w
II
LC
Tadorna tadorna
Volpoca
w
II
A004
A048
38
CITES
II
LC
LC
II
NA
VU
II
A
VU
EN
II
VU
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Lista
Rossa
Italiana
Codice
Nome scientifico
Nome comune
Tipo7
Direttiva
Uccelli
Berna
Bonn
A161
Tringa erythropus
Totano moro
w
II-b
III
II
A166
Tringa glareola
Piro piro
boschereccio
c
I
II
II
A164
Tringa nebularia
Pantana
w
II-b
III
II
A162
Tringa totanus
Pettegola
w, r
II-b
III
II
A163
Tringa stagnatilis
Albastrello
w
II
II
A283
Turdus merula
Merlo
c
II-b
III
LC
A285
Turdus philomelos
Tordo bottaccio
c
II-b
III
LC
A142
Vanellus vanellus
Pavoncella
w
II-b
III
CITES
LC
II
LC
Rettili - Allegato II Direttiva 92/43/CEE
Codice
Nome
scientifico
Nome comune
Direttiva
Habitat
Berna
Bonn
CITES
Lista Rossa
Italiana
1224*
Caretta
caretta
Tartaruga caretta
II, IV
II
I
A
EN
1220
Emys
orbicularis
Testuggine palustre
europea
II, IV
II
LR
* specie prioritaria secondo la Direttiva Habitat
Mammiferi - Allegato II Direttiva 92/43/CEE
Codice
Nome scientifico
Nome
comune
Direttiva
Habitat
Berna
Bonn
Lista Rossa
Europea
Lista
Rossa
Italiana
1310
Miniopterus
schreibersii
Miniottero
II, IV
II
II
NT
LR
1316
Myotis capaccini
Vespertilio di
capaccini
II,IV
II
II
VU
VU
1302
Rhinolophus mehelyi
Ferro di
cavallo di
Mehely
II, IV
II
II
VU
VU
Pesci - Allegato II Direttiva 92/43/CEE
Codice
Nome scientifico
Nome comune
Direttiva Habitat
Berna
Lista Rossa
Italiana
1152
Aphanius fasciatus
Nono
II
II
DD
Piante - Allegato II Direttiva 92/43/CEE”
Codice
Nome scientifico
1395
Petalophyllum
ralfsii
RAPPORTO AMBIENTALE
Nome comune
Direttiva Habitat
II
39
Berna
CITES
Lista
Rossa
Europea
Lista
Rossa
Italiana
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Invertebrati - Allegato II Direttiva 92/43/CEE”
Codice
Nome scientifico
Nome comune
Direttiva Habitat
Berna
CITES
Lista
Rossa
Europea
Lista
Rossa
Italiana
1055
Papilio hospiton
Macaone sardo
II, IV
II
A
LC
EN
Specie faunistiche e floristiche tra le altre specie importanti di fauna e flora.
Uccelli
Direttiva
Uccelli
Lista
Rossa
Italiana
Codice
Nome scientifico
Nome comune
Motivazioni8
A298
Acrocephalus
arundinaceus
Cannareccione
A,C
II
NT
A297
Acrocephalus
scirpaceus
Cannaiola
A,C
II
LC
A055
Anas
querquedula
Marzaiola
A,C
A257
Anthus pratensis
Pispola
A,C
A259
Anthus spinoletta
Spioncello
A,C
II
A218
Athene noctua
Civetta
A,C
II
A087
Buteo buteo
Poiana
A,C
III
II
A144
Calidris alba
Piovanello
tridattilo
C
II
II
A206
Columba livia
Piccione
selvatico
A,C
II-a
III
A113
Coturnix coturnix
Quaglia
A,C
II-b
III
A381
Emberiza
schoeniclus
Migliarino di
palude
A,C
II
NT
A269
Erithacus
rubecula
Pettirosso
A,C
II
LC
A096
Falco tinnunculus
Gheppio
A,C
II
A359
Fringilla coelebs
Fringuello
A,C
III
LC
A130
Haematopus
ostralegus
Beccaccia di
mare
A,C
III
NT
A341
Lanius senator
Averla capirossa
A,C
II
EN
A271
Luscinia
megarhynchos
Usignolo
A,C
A230
Merops apiaster
Gruccione
A262
Motacilla alba
A261
Motacilla
cinerea
A260
II-a
Berna
III
Bonn
CITES
II
VU
II
II-b
LC
A, B
LC
A
LC
DD
II
II
DD
A
LC
II
No
LC
A,C
II
II
LC
Ballerina bianca
A,C
II
LC
Ballerina gialla
A,C
II
LC
Motacilla flava
Cutrettola
A,C
II
VU
A319
Muscicapa
striata
Pigliamosche
A,C
II
A214
Otus scops
Assiolo
A,C
II
A355
Passer
hispaniolensis
Passera sarda
A,C
III
8
No
NA
II
LC
A, B
LC
VU
A: dati dal Libro rosso nazionale; B: specie endemiche: C: convenzioni internazionali; D: altri motivi.
40
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Direttiva
Uccelli
Lista
Rossa
Italiana
Codice
Nome scientifico
Nome comune
Motivazioni8
A273
Phoenicurus
ochruros
Codirosso
spazzacamino
A,C
II
LC
A315
Phylloscopus
collybita
Luì piccolo
A,C
II
LC
A276
Saxicola
torquatus
Saltimpalo
A,C
II
VU
A361
Serinus serinus
Verzellino
A,C
II
LC
A209
Streptopelia
decaocto
Tortora dal
collare orientale
A,C
II-b
III
LC
A210
Streptopelia
turtur
Tortora
A,C
II-b
III
LC
A352
Sturnus unicolor
Storno nero
A,C
II
LC
A303
Sylvia
conspicillata
Sterpazzola di
Sardegna
A,C
II
LC
A305
Sylvia
melanocephala
Occhiocotto
A,C
II
LC
A165
Tringa ochropus
Piro piro
culbianco
C
A213
Tyto alba
Barbagianni
A,C
II
A232
Upupa epops
Upupa
A,C
II
No
Berna
II
Bonn
CITES
II
A, B
LC
LC
Anfibi
Cod.
Nome scientifico
Nome comune
Direttiva Habitat
Motivazioni9
Berna
Lista
rossa
italiana
1201
Bufo viridis
Rospo smeraldino
IV
C
II
LC
1204
Hyla sarda
Raganella tirrenica
IV
A,C
II
LC
Cod.
Nome scientifico
Nome comune
Direttiva Habitat
Motivazioni10
Berna
Lista
rossa
italiana
1274
Chalcides ocellatus
Gongilo sardo
IV
C
II
LC
5670
Hierophis viridiflavus
Biacco
IV
C
1250
Podarcis sicula
Lucertola campestre
IV
C
II
LC
1246
Podarcis tiliguerta
Lucertola tiliguerta
IV
C
II
NT
Rettili
LC
Invertebrati
Cod.
Nome scientifico
Nome comune
Direttiva Habitat
Epomis circumscriptus
Motivazioni11
D
9
A: dati dal Libro rosso nazionale; B: specie endemiche: C: convenzioni internazionali; D: altri motivi
A: dati dal Libro rosso nazionale; B: specie endemiche: C: convenzioni internazionali; D: altri motivi
11 A: dati dal Libro rosso nazionale; B: specie endemiche: C: convenzioni internazionali; D: altri motivi
10
RAPPORTO AMBIENTALE
41
Berna
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Piante
Nome scientifico
Nome comune
Motivazioni12
Ambrosinia bassii
Ambrosinia di Bassi
D
Bryonia marmorata
Brionia sardo-corsa
B
Chamaerops humilis
Palma nana
D
Cressa cretica
Cressa
D
Crocus minimus
Zafferano minore
B
Delphinium pictum
Speronella variopinta
A,B
Ephedra distachya
Uva marina
D
Eryngium barrelieri
Calcatreppola di Barrelier
D
Filago asterisciflora
Evax maggiore
D
Genista valsecchiae
Ginestra di Valsecchi
B
Isolepis cernua
Lisca delle pozze
D
Isolepis setacea
Scirpo setaceo
D
Juncus subnodulosus
Giunco subnodoso
D
Limonium glomeratum
Limonio a glomeruli.
B
Mentha pulegium ssp. pulegium
Menta poleggio
D
Ornithogalum corsicum
Latte di Gallina
B
Pancratium illyricum
Giglio marino
B
Prospero obtusifolia ssp. intermedia
Scilla a foglie ottuse
B
Ranunculus cordiger s.l.
Ranuncolo cordato
A,B
Ranunculus revelierei
Ranuncolo di Reveillière
A,B
Romulea requienii
Zafferanetto di Requien
B
Spartina versicolor
Spartina delle spiagge
D
Stachys glutinosa
Stregona spinosa
B
12
A: dati dal Libro rosso nazionale; B: specie endemiche: C: convenzioni internazionali; D: altri motivi
42
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
4.1.6
Componente Paesaggio ed Assetto Storico-Culturale
L’ambito di Paesaggio costiero n. 9 “Golfo di Oristano”
Il Sito di Importanza Comunitaria “Stagno di Corru S’Ittiri”, si localizza nelle propaggini
centroccidentali della Sardegna, all’interno dei Comuni di Arbus, Terralba, Guspini e
Arborea. Nel sito si distinguono due ambienti umidi: quello di Corru S’Ittiri parallelo al mare
e quello del sistema degli stagni di Marceddì e S. Giovanni ubicati in successione e
direzione perpendicolare alla linea di costa. Oltre agli ambienti umidi, l’area SIC
comprende la piana di Santadi, delimitata a nord da Capo Frasca, promontorio
vulcanico rappresentante la sponda meridionale del Golfo costituito da un tavolato
basaltico, rilevato di circa 80metri sul livello del mare e delimitato da ripide scarpate
scolpite dagli agenti meteo-marini.
Si tratta di un territorio costiero individuato all’interno dell’Ambito di Paesaggio n. 9 del
PPR denominato “Golfo di Oristano” la cui struttura ambientale si basa sul sistema delle
zone umide che si estendono dal centro del Golfo di Oristano alla penisola del Sinis, fino
ad includere il compendio sabbioso di Is Arenas.
L’Ambito comprende una serie complessa di sistemi stagnali e lagunari costieri la cui
importanza risiede non solo nel fatto che rappresentano una risorsa ecologica di rilevante
interesse in termini di conservazione della biodiversità in ambito mediterraneo ma anche
in relazione alle potenzialità di sviluppo; difatti tali sistemi oltre a costituire ambienti di
primario interesse ecologico e habitat di rilevanza per l’avifauna acquatica, sono sede di
importanti attività ecomomiche come l’allevamento ittico.
Oltre al sistema stagnale e lagunare occupa una preponderante estensione il paesaggio
agrario costituito da ampie superfici coltivate, colture di tipo intensivo interessanti inoltre la
coltivazione di specie erbacee e di quelle arboree.
Alcuni importanti elementi ambientali del sistema paesaggistico di quest’ambito sono:
-
Il golfo di Oristano interessante il promontorio basaltico di Capo Frasca. Il litorale,
caratterizzato da una costa bassa e prevalentemente sabbiosa in cui si sviluppano le
spiagge tra cui Corru Mannu e il litorale di Marceddì incluse all’interno del perimetro
dell’area SIC;
-
La presenza di diverse foci fluviali (come il Riu Flumini Mannu) che interrompono la
continuità del cordone litoraneo e si alternano ai numerosi canali lagunari attraverso
cui le acque marine del golfo si connettono con i sistemi umidi di Corru Mannu, Corru
S’Ittiri e San Giovanni-Marceddì;
-
La piana colluvio-alluvionale di Santa Maria di Neapolis caratterizzata da versanti che
degradano dolcemente verso lo stagno di Marceddì e che raccordano ad ovest il
tavolato basaltico di Capo Frasca;
-
La copertura vegetale delle aree non agricole che è rappresentata da formazioni
boschive,arbustive, a gariga e in aree circoscritte da biotopi naturali riscontrabili
anche negli ambienti acquatici dei rii,degli stagni e delle lagune che ospitano
vegetazione riparia.
Con particolare riferimento a quanto riportato negli elaborati normativi relativi all’assetto
ambientale del PPR, all’interno della perimetrazione del sito in esame ricadono i seguenti
beni paesaggistici ambientali e componenti di paesaggio con valenza ambientale:
-
Fascia costiera;
-
Sistemi a baie e promontori,falesie e piccole isole;
RAPPORTO AMBIENTALE
43
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
-
Campi dunari e Sistemi di spiaggia;
-
Zone umide costiere;
-
Laghi naturali, invasi artificiali,stagni,lagune;
-
Aree di notevole interesse faunistico;
-
Oasi permanenti di protezione faunistica;
-
Aree ad utilizzazione agro-forestale (colture specializzate e arboree);
-
Aree naturali e subnaturali (vegetazione a macchia e in aree umide e boschi);
-
Aree seminaturali (praterie in aree umide).
Il progetto dell’Ambito proposto all’interno del PPR assume l’interconnessione tra il sistema
delle terre e delle acque marine,fluviali e lagunari come guida per la riqualificazione
ambientale delle attività e degli insediamenti.
Assetto storico-culturale
Il patrimonio storico-culturale del sito è caratterizzato dalla presenza di architetture militari,
architetture industriali e soprattutto vincoli archeologici dovuti alla presenza di nuraghi e
necropoli
-
Tomba dei giganti Perda Pinnada;
-
Insediamento Tuppa sa Pramma;
-
Nuraghe Prigosu;
-
Insediamento s’Acqua is Benas;
-
Nuraghe Is Cabis;
-
Nuraghe S’Enna e S’Arcu II;
-
Cava di Arenaria;
-
Nuraghe Punta sa Rana;
-
Insediamento Punta sa Rana;
-
Insediamento antica città di Neapolis;
-
Torre Vecchia di Marceddì;
-
Torre di Capo Frasca;
-
Vincolo archeologico ruderi città fenicio-punica.
44
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
4.1.7
Componente Insediativa
L’ambito é caratterizzato non solo da elementi naturali, ma anche da elementi antropici;
le tracce della presenza antropica nel territorio risalgono al terzo millennio. Allora le vicine
fonti metallifere e la possibilità di scambio attraverso i corsi d’acqua e il mare, hanno
condizionato la decisione di occupare quest'area dell'Isola.
Oggi questa presenza non è facilmente leggibile come in altre parti della Sardegna, se
non attraverso alcuni elementi ancora fortemente presenti e visibili: le Torri Costiere. I
Nuraghi, invece, risultano nascosti nel paesaggio, e si possono intravedere solo
addentrandosi nei sentieri campestri
Uno dei segni storici più importanti è l’area Archeologica di Santa Maria di Neapolis,
risalente al periodo fenicio e divenuta, successivamente, nel periodo romano, una città in
espansione in cui sono state costruite le terme. Nel medioevo, questo spazio è stato
ridistribuito dando luogo alla chiesa dedicata a Santa Maria di Nabui, che dopo è stata
abbandonata nel XVIII, insieme all’intero villaggio, a causa delle condizioni malsane di
vita in prossimità della palude.
I primi scavi dell’area di Santa Maria, risalgono alla fine dell’ottocento, ma una vera
campagna è stata iniziata intorno al 1950. Attualmente gli scavi sono ancora in corso,
con il rinvenimento di nuovi reperti e parti della città. Per questo motivo, il Comune di
Guspini, insieme alla Sovrintendenza, porta avanti il progetto di Parco Archeologico, che
ricadrà all’interno dell’area SIC e diventerà un elemento principale di integrazione fra la
natura e la cultura proprie del territorio in studio.
Inoltre, alcuni manufatti della seconda guerra mondiale, che rappresentano
l’archeologia della storia recente, si localizzano nelle vicinanze degli insediamenti che
costeggiano l’area del SIC.
Con specifico riferimento al tessuto urbanizzato, l’ambito si caratterizza per la presenza
dei seguenti principali insediamenti, quasi tutti ricadenti all’interno del SIC:
-
Un insediamento produttivo (peschiera) in territorio comunale di Arbus;
-
La diffusione di case sparse, principalmente ubicate lungo le strade principali, che
hanno dato luogo ad una sorta di “città lineare”, con conseguente frammentazione
del paesaggio agrario;
-
La presenza di parte dell’area della di Bonifica della Piana di Terralba appartenente al
territorio comunale di Arborea.
Nello specifico i due insediamenti a carattere residenziale, siti nelle immediate vicinanze
del sito sono i seguenti:
-
Marceddì, frazione di Terralba, insediamento identificato come villaggio dei pescatori.
Pur non presentando particolari elementi di pregio da un punto di vista storicoarchitettonico, è diventato un punto di transito importante per il turismo estivo;
-
S.Antonio di Santadi, frazione di Arbus, caratterizzata dalla presenza di una Base
Militare localizzata nel promontorio di Capo Frasca.
Tutti i Comuni interessati dalla presenza del SIC sono dotati di uno Strumento Urbanistico
Comunale. Il PUC di Arborea è stato adottato con Del. C.C. n. 51 del 23.12.2008; il Piano
prevede per la zona SIC prevalentemente zone di salvaguardia (H2 - zone di pregio
paesaggistico) e piccole porzioni di sottozone G1 e D2 (servizi generali e aree per attività
industriali e artigianali legate alla lavorazione dei mitili);
Il PRG di Arbus è stato inizialmente adottato con Del. C.C. N. 17 del 06/09/1974 e ha
successivamente subito numerosi aggiornamenti. Con Del. C.C. n. 17 del 13 aprile 2010 è
RAPPORTO AMBIENTALE
45
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
stato adottato il PUC in adeguamento al PPR e al PAI. Il Piano classifica come zona G3
l’area di Capo Frasca (poligono militare), sono presenti in minor misura zone agricole (E1,
E2, E5), una porzione di zona H lungo la costa di Pistis e una zona turistico-residenziale (F4)
al margine settentrionale di Sant’Antonio di Santadi;
Il PUC di Guspini è stato adottato con Del. C.C. N. 4 del 15/02/2000, la variante vigente è
stata adottata con Del. C.C. N. 87 del 20/12/2012 e pubblicata sul BURAS n. 35 del
01/08/2013. Il territorio di Guspini interno al perimetro del SIC è classificato
prevalentemente come Zona E ma risultano presenti anche zone F (insediamenti abitativi
di tipo stagionale) e G (Parco archeologico “Neapolis”);
Il PUC di Terralba è stato adottato nella sua prima versione con Del. C.C. N. 25 del
15/06/2001, mentre la variante vigente è stata adottata con Del. C.C. N. 74 del
19/10/2004. È in corso l’adeguamento al PPR e al PAI. Il Piano classifica la maggior parte
delle aree interne al SIC come zona I (Stagno di San Giovanni), il resto è classificato come
fascia di rispetto fluviale (HR) e zone agricole (sottozone E2, E3 e soprattutto E5 – aree
omogenee a spiccata vocazione naturale).
46
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
4.1.8
Componente Demografica
Aspetti demografici
Al 9 ottobre 2011, data di riferimento del 15° Censimento Generale della Popolazione e
delle Abitazioni, i tassi geometrici di variazione della popolazione residente mostrano
variazioni di segno negativo rispetto al decennio precedente nei Comuni di Arbus (-6,5‰)
e di Guspini (-3,4‰), mentre ad Arborea e a Terralba si registra un incremento
demografico pari rispettivamente al 3‰ e al 2‰. Nonostante il progressivo calo nel corso
degli ultimi decenni intercensuari, Guspini si conferma il più popoloso tra i 4 Comuni, con
una popolazione residente pari quasi a 12,3 mila unità, seguito da Terralba (10,4 mila),
Arbus (6,6 mila) e Arborea, dove alla data del Censimento ISTAT risiedono 4.048 persone.
Popolazione residente nei 4 Comuni ai Censimenti dal 1971 al Tasso geometrico di variazione della popolazione residente
2011
nei 4 Comuni dal 1936 al 2011
20‰
14.000
10‰
10.500
0‰
7.000
tg-51-36
tg-61-51
tg-71-61
tg-81-71
tg-91-81
tg-01-91
tg-11-01
-10‰
3.500
-
-20‰
1971
1981
1991
2001
2011
In tutti i 4 Comuni considerati la dimensione media dei nuclei familiari appare
tendenzialmente decrescente nel corso dell’ultimo decennio; al 31 dicembre 2012 in
ambito regionale solo 5 Comuni mostrano un numero medio di componenti per famiglia
superiore rispetto ad Arborea, dove il valore dell’indicatore risulta pari a 2,8 circa;
viceversa, alla stessa data ad Arbus la dimensione media dei nuclei familiari non
raggiunge 2,3 unità mentre a Terralba e Guspini si rilevano valori intermedi,
rispettivamente pari a 2,6 e 2,5 componenti.
Nel corso dell’ultimo quarantennio l’indice di vecchiaia della popolazione residente
mostra andamento crescente in tutti i 4 Comuni, con valori superiori nel Comune di Arbus,
dove alla data più recente il rapporto tra popolazione di età superiore a 64 anni e
popolazione di età inferiore a 15 anni è pari al 220%, e inferiori ad Arborea (130% al 9
ottobre 2011); dal 1981 in poi nei Comuni di Guspini e Terralba l’indice di vecchiaia si
colloca su livelli intermedi rispetto ai due restanti centri, con valori pari rispettivamente al
177% e al 169% alla data dell’ultima rilevazione censuaria.
Nel 2011 gli altri indici di struttura della popolazione residente, rappresentati nel grafico
sottostante, confermano l’attuale squilibrio della popolazione in favore delle classi di età
più elevate, attribuibile alla diminuzione dei tassi di fecondità registrato negli ultimi 2
decenni in tutta la Sardegna. Tra i 4 centri considerati, valori indicativi di un miglior
equilibrio demografico si registrano nel Comune di Arborea, con l’eccezione dell’indice di
ricambio della popolazione attiva13, che risulta pari al 150% circa ad Arbus, Guspini e
Terralba e al 120% ad Arborea.
13
rapporto tra la popolazione di età compresa tra 15 e 19 anni e la popolazione di età compresa tra 60 e 64 anni
RAPPORTO AMBIENTALE
47
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Numero medio di componenti per famiglia nei 4 Comuni al 31
dicembre dal 2003 al 2012
Indice di vecchiaia nei 4 Comuni dal 1971 al 2011
3,10
220%
2,88
165%
2,65
110%
2,43
55%
2,20
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
0%
1971
2012
Incidenza di alcune classi di età nei 4 Comuni al 9 ottobre
2011
1981
1991
2001
2011
Valori di alcuni indici di struttura della popolazione residente
nei 4 Comuni al 9 ottobre 2011
30,0%
150,0%
112,5%
22,5%
75,0%
15,0%
37,5%
7,5%
0,0%
tasso di senilità
0,0%
< 15
da 15 a 29
da 30 a 44
da 45 a 64
> 64
tasso di
presenza della
popolazione
giovane
indice di
dipendenza
totale
indice di
ricambio della
popolazione
attiva
II confronto delle piramidi di età al 9 ottobre 2011 conferma un miglior equilibrio
demografico nel Comune di Arborea rispetto ai restanti tre centri.
Piramide d’età in valori percentuali della popolazione residente nei 4 Comuni al 9 ottobre 2011
femmine maschi
>=100
95_99
90_94
85_89
80_84
75_79
70_74
65_69
60_64
55_59
50_54
45_49
40_44
35_39
30_34
25_29
20_24
15_19
10_14
5_9
<5
5,0%
2,5%
0,0%
48
-2,5%
-5,0%
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
4.1.9
Componente Sistema Economico Produttivo
Il tessuto produttivo nei Sistemi Locali di Lavoro di Guspini e Terralba
I Comuni di Arborea e Terralba, con Marrubiu, San Nicolò d'Arcidano, e Uras,
appartengono al Sistema Locale di Lavoro di Terralba, classificato dall’ISTAT come sistema
non manifatturiero a vocazione agricola; i Comuni di Arbus e Guspini costituiscono invece
il SLL di Guspini, identificato dall’ISTAT come sistema privo di specializzazione produttiva.
Il SLL di Guspini si caratterizza per un significativo decremento del numero di occupati nel
periodo compreso tra il 2006 e il 2009 da valori pari a oltre 6,8 mila a meno di 5,9 mila, a
cui segue una lieve ripresa nel corso del 2010 e una nuova flessione attorno a valori poco
superiori a 5,8 mila occupati nel corso dell’ultimo biennio di osservazione; nel SLL di
Terralba la riduzione del numero di occupati risulta di entità lievemente più ridotta, con un
minimo storico pari a poco più di 8,1 mila occupati nel corso del 2012.
Dal 2006 in poi nel SLL di Terralba il tasso di disoccupazione appare superiore rispetto al
valore registrato nel SLL di Guspini e anche rispetto al dato medio regionale, con un
valore massimo pari al 22,4% raggiunto nel corso del 2012; nello stesso anno anche nel SLL
di Guspini si registra un valore massimo della percentuale di disoccupati, che risulta pari al
18,7%, secondo le indagini ISTAT che considerano occupate le persone con più di 15 anni
che nella settimana di riferimento abbiano svolto almeno un'ora di lavoro retribuita o che
abbiano lavorato almeno per un'ora presso la ditta di un familiare senza essere retribuite.
Numero di occupati in diversi ambiti territoriali dal 2004
(=100%) al 2012
Tasso di disoccupazione in diversi ambiti territoriali dal 2004
al 2011
106%
24%
102%
18%
98%
12%
94%
6%
90%
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
0%
2004
2012
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
La costruzione e l’aggiornamento annuale del registro ASIA-unità locali, effettuati
dall’ISTAT a partire dal 2004, rende disponibili informazioni più aggiornate rispetto al dato
censuario relative al numero di addetti e di unità locali delle imprese per i settori di attività
economica riportati nella tabella sottostante, contenente anche l’associazione con le
relative sezioni ATECO 2007.
RAPPORTO AMBIENTALE
49
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Settore di attività economica
ATECO 2007 - sezione di attività economica
B - Estrazione di minerali da cave e miniere
C - Attività manifatturiere
Attività manifatturiere ed estrattive, altre
attività
D - Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata
E - Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e
risanamento
Costruzioni
F - Costruzioni
Commercio all'ingrosso e al dettaglio,
trasporto e magazzinaggio, attività di alloggio
e ristorazione
G - Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e
motocicli
H - Trasporto e magazzinaggio
I - Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione
Servizi di informazione e comunicazione
J - Servizi di informazione e comunicazione
Attività finanziarie e assicurative
K - Attività finanziarie e assicurative
Attività immobiliari
L - Attività immobiliari
Attività professionali, scientifiche e tecniche,
attività amministrative e di servizi di supporto
M - Attività professionali, scientifiche e tecniche
N - Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese
P - Istruzione
Istruzione, sanità e assistenza sociale
Q - Sanità e assistenza sociale
R - Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento
Altre attività di servizi
S - Altre attività di servizi
A - Agricoltura, silvicoltura e pesca
O - Amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale obbligatoria
-
T - Attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro per personale
domestico; produzione di beni e servizi indifferenziati per uso proprio da
parte di famiglie e convivenze
U - Organizzazioni ed organismi extraterritoriali
I dati disponibili, relativi al periodo 2005÷2010, evidenziano per il SLL di Terralba sino al 2009
un sensibile incremento del numero di addetti delle imprese, cui segue un calo nel corso
del 2010 che riporta il numero di addetti alle unità locali delle imprese a superare di poco
le 4 mila unità; nello stesso periodo il SLL di Guspini mostra un incremento del numero di
addetti sino al 2008 e un ritorno a livelli appena superiori a quelli del 2005 nel corso del
biennio successivo. In definitiva, nei sei anni considerati nei SLL di Terralba e Guspni si
registra un incremento del numero di addetti pari rispettivamente a 275 e 26 addetti.
Nei due SLL la variazione del numero di unità locali nel periodo compreso tra il 2005 e il
2010 appare meno accentuata rispetto a quella rilevata per numero di addetti, con una
perdita pari a 17 unità locali nel SLL di Terralba e un incremento di 13 unità locali nel SLL di
Guspini.
50
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Numero di addetti alle unità locali delle imprese dal 2005
(=100%) al 2010
Numero di unità locali delle imprese dal 2005 (=100%) al 2010
114%
114%
110%
110%
106%
106%
102%
102%
98%
2005
2006
2007
2008
2009
98%
2005
2010
2006
2007
2008
2009
2010
Nel periodo considerato appare pressoché stabile il numero medio di addetti alle unità
locali delle imprese attive nel SLL di Guspini, che si attesta nel 2010 attorno a valori
leggermente inferiori a 2,8 unità, mentre nel SLL di Terralba l’andamento appare
tendenzialmente crescente, con un valore poco superiore a 2,9 unità nel 2010; in
entrambi i casi il numero medio di addetti alle unità locali delle imprese si mantiene per
tutto il periodo su valori inferiori rispetto al dato medio nazionale e regionale.
Un’analisi di maggior dettaglio mostra che, in larga misura, è il settore di attività
economica delle “attività manifatturiere ed estrattive, altre attività”, con una riduzione del
numero di addetti pari a 134 unità, ad aver contribuito al decremento del numero di
addetti nel SLL di Terralba nel 2010 rispetto al 2008; nello stesso periodo, nonostante una
perdita di 15 addetti, il settore del “commercio all'ingrosso e al dettaglio, trasporto e
magazzinaggio, attività di alloggio e ristorazione” conferma il proprio ruolo di attività
economica prevalente, con 1.675 addetti nel 2010, pari al 42% circa dei complessivi 4.008
addetti alle 1.378 unità locali delle imprese ubicate nel SLL di Terralba; nel triennio
considerato, in tale SLL, cresce di 58 unità il numero di addetti alle unità locali attive nel
settore di attività economica delle costruzioni.
Nel SLL di Guspini tra il 2008 e il 2010 sono soprattutto i settori di attività economica delle
“attività manifatturiere ed estrattive, altre attività” e delle costruzioni, con una riduzione
rispettivamente pari a 164 e 108 unità, a determinare la consistente riduzione del numero
di addetti alle unità locali delle imprese; anche in tale SLL il settore del “commercio
all'ingrosso e al dettaglio, trasporto e magazzinaggio, attività di alloggio e ristorazione” si
conferma prevalente, nel 2010 sono infatti 1.476 addetti, pari al 49% dei complessivi 3.008
addetti alle 1.082 unità locali delle imprese ubicate nel SLL di Guspini; nel triennio
considerato, in tale SLL solo i settori delle attività immobiliari e delle altre attivita di servizi
mostrano delle lievi variazioni positive del numero di addetti alle unità locali.
RAPPORTO AMBIENTALE
51
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Numero di addetti delle imprese per settore di attività economica nei 2 Sistemi Locali di Lavoro nel 2010
181
316
87
171
203
50
22
19
20
41
1.675
1.476
813
500
369
763
198
112
SLL Guspini
SLL Terralba
Il confronto con il dato medio regionale e nazionale evidenzia per i SLL di Guspini e di
Terralba una più accentuata riduzione percentuale del numero di addetti nel triennio
2008÷2010 nei settori di attività economica delle “attività manifatturiere ed estrattive, altre
attività” e dei “servizi di informazione e comunicazione”, mentre la perdita di addetti nel
settore della “istruzione, sanità e assistenza sociale” appare in controtendenza con il dato
medio regionale e nazionale. Nello stesso periodo il SLL di Terralba si distingue dagli altri
ambiti per un incremento di addetti nel settore delle costruzioni e delle “attività
professionali, scientifiche e tecniche, attività amministrative e di servizi di supporto” e per il
saldo negativo del numero di addetti nei settori delle attività immobiliari e delle altre
attività di servizi; analogamente, nel triennio considerato il SLL di Guspini si distingue dagli
altri ambiti per una variazione negativa del numero di addetti nel settore delle attività
finanziarie e assicurative.
Durante il triennio 2008÷2010 nei SLL di Guspini e Terralba anche le variazioni percentuali
del numero di unità locali appaiono negative per la maggior parte dei settori di attività
economica. In particolare, nel SLL di Terralba solo il settore delle “attività finanziarie e
assicurative” fa registrare un saldo positivo del numero di unità locali nel periodo
considerato, mentre appare significativa la riduzione percentuale del numero di unità
locali nel settore dei “servizi di informazione e comunicazione”; nel SLL di Guspini dal 2008
al 2010 si registra un incremento percentuale notevole di unità locali delle imprese attive
nel settore delle attività immobiliari e, in controtendenza rispetto al SLL di Terralba, una
sensibile riduzione del numero di unità locali operanti nel settore delle “attività finanziarie e
assicurative”.
52
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Variazione percentuale del numero di addetti alle unità locali
delle imprese per settore di attività economica dal 2008 al
2010
Variazione percentuale del numero di unità locali delle
imprese per settore di attività economica dal 2008 al 2010
50%
50%
25%
25%
0%
0%
-25%
-25%
-50%
-50%
B_C_D_E
F
G_H_I
J
K
L
M_N
P_Q
R_S
B_C_D_E
F
G_H_I
J
K
L
M_N
P_Q
R_S
I dati più recenti a disposizione, relativi al 2010, mostrano per i SLL di Guspini e di Terralba
incidenze di addetti e di unità locali delle imprese particolarmente elevate, superiori
rispetto alla media regionale e nazionale, nel settore del “commercio all'ingrosso e al
dettaglio, trasporto e magazzinaggio, attività di alloggio e ristorazione”; nel SLL di Terralba
appaiono superiori agli altri ambiti territoriali anche le incidenze di addetti e di unità locali
delle imprese attive nel settore delle costruzioni e, limitatamente agli addetti, anche nel
SLL di Guspini si rilevano elevate incidenze in tale ambito di attività. Viceversa, entrambi i
SLL si distinguono per incidenze di addetti e di unità locali delle imprese inferiori rispetto al
dato medio regionale e nazionale nei settori di attività economica dei “servizi di
informazione e comunicazione”, delle “attività finanziarie e assicurative”, delle attività
immobiliari e delle attività professionali.
R, S
Incidenza di unità locali delle imprese per settore di attività
economica nel 2010
P, Q
M, N
L
K
0,0%
12,5%
25,0%
37,5%
50,0%
J
Attività manifatturiere ed estrattive, altre attività
G, H,
I
Costruzioni
Servizi di informazione e comunicazione
Commercio all'ingrosso e al dettaglio, trasporto e
magazzinaggio, attività di alloggio e ristorazione
F
Servizi di informazione e comunicazione
Commercio all'ingrosso e al dettaglio, trasporto e
magazzinaggio, attività di alloggio e ristorazione
Costruzioni
B, C,
D, E
P, Q
Attività immobiliari
Attività finanziarie e assicurative
J
Attività immobiliari
Attività finanziarie e assicurative
G, H,
I
Attività professionali, scientifiche e tecniche, attività
amministrative e di servizi di supporto
F
Istruzione, sanità e assistenza sociale
Attività professionali, scientifiche e tecniche, attività
amministrative e di servizi di supporto
B, C,
D, E
Istruzione, sanità e assistenza sociale
M, N
Altre attività di servizi
L
Altre attività di servizi
K
R, S
Incidenza di addetti alle unità locali delle imprese per settore
di attività economica nel 2010
Attività manifatturiere ed estrattive, altre attività
0,0%
12,5%
25,0%
37,5%
50,0%
I dati del 2010 mostrano che i SLL di Guspini e Terralba si distinguono per valori del numero
medio di addetti alle unità locali superiori rispetto al dato medio nazionale e regionale nel
settore di attività economica delle costruzioni; nel SLL di Terralba si rilevano valori elevati
del numero medio di addetti anche nei settori delle attività immobiliari, e della “istruzione,
sanità e assistenza sociale” e nel SLL di Guspini nel settore delle altre attività di servizi;
viceversa, i valori dell’indicatore in entrambi i SLL appaiono inferiori nei settori di attività
economica delle attività manifatturiere, del commercio, dei servizi di informazione e
comunicazione, delle attività finanziarie e assicurative e delle attività professionali.
RAPPORTO AMBIENTALE
53
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Numero medio di addetti alle unità locali delle imprese dal
2005 al 2010
Numero medio di addetti alle unità locali delle imprese per
settore di attività economica nel 2010
R, S
3,70
2,60
2005
2006
2007
2008
2009
P, Q
M, N
L
K
J
Servizi di informazione e comunicazione
G, H,
I
2,88
Attività immobiliari
Attività finanziarie e assicurative
Commercio all'ingrosso e al dettaglio, trasporto e
magazzinaggio, attività di alloggio e ristorazione
F
3,15
Istruzione, sanità e assistenza sociale
Attività professionali, scientifiche e tecniche, attività
amministrative e di servizi di supporto
Costruzioni
B, C,
D, E
3,43
Altre attività di servizi
Attività manifatturiere ed estrattive, altre attività
-
2010
2,25
4,50
6,75
9,00
Il ruolo dell’agricoltura nel sistema economico produttivo di Arborea, Arbus, Guspini e
Terralba
Nel corso dell’ultimo quinquennio in provincia di Oristano il numero di occupati in
agricoltura mostra un andamento fluttuante ma tendenzialmente stabile attorno a valori
pari a circa 6,9 mila unità, mentre nel Medio Campidano si assiste a una riduzione da
valori pari quasi a 4,3 mila nel 2008 a poco più di 3,8 mila occupati nel 2012. Nello stesso
periodo l’incidenza di occupati in agricoltura rispetto al totale appare simile nelle due
province ma, analogamente a quanto osservato in termini assoluti, risulta
tendenzialmente decrescente nella provincia del Medio Campidano, dove passa da un
valore massimo pari al 13,6% nel 2009 a un minimo dell’11,8% nel 2012, e pressoché stabile,
attorno a valori pari al 12% circa, in provincia di Oristano; in entrambe le province per
tutto il periodo di osservazione si rilevano incidenze di occupati in agricoltura
significativamente superiori rispetto al dato medio nazionale e regionale.
Occupati in agricoltura dal 2008 al 2012
Migliaia
nelle province del Medio Campidano e di Oristano (valori assoluti)
in diversi ambiti territoriali (valori percentuali)
7,4
14,0%
6,5
10,5%
5,6
7,0%
4,7
3,5%
3,8
2008
2009
2010
2011
0,0%
2008
2012
2009
2010
2011
2012
Nel corso dell’annata agraria 2009/2010, presa come riferimento in occasione del 6°
Censimento generale dell’agricoltura (ISTAT, 2010), nel Comune di Arborea, nonostante
una progressiva riduzione dal 1982 in poi, risulta pari a poco più di 722 il numero medio di
giornate di lavoro della manodopera aziendale: nessun altro Comune sardo nello stesso
anno mostra valori altrettanto elevati, che testimoniano l’elevata vocazione agricola del
territorio arborense; nello stesso periodo a Terralba e Arbus il numero medio di giornate di
54
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
lavoro della manodopera aziendale è pari rispettivamente a 262 e 254, mentre a Guspini
non supera le 200 giornate.
Il Comune di Arbus si distingue per valori superiori della superficie agricola utilizzata media
delle aziende, pari quasi a 31 ettari nel corso del 2010. Nel Comune di Guspini la SAU
media delle aziende agricole cresce di oltre il 130% nel corso dell’ultimo decennio
intercensuario sino a raggiungere nel 2010 un valore pari a oltre 20 ettari, poco superiore
al valore rilevato ad Arborea, dove l’andamento dell’indicatore appare pressoché stabile
sin dal 1982; a Terralba, nonostante un incremento della SAU media per azienda pari
quasi al 140% nel corso dell’ultimo decennio intercensuario, si rileva un ancora valori molto
bassi, mediamente pari a circa 4,4 ettari.
Numero medio di giornate di lavoro della manodopera
aziendale
Superficie agricola utilizzata media delle aziende
1.040
40
780
30
520
20
260
10
0
0
1982
1990
2000
2010
1982
1990
2000
2010
Nel 2010 ad Arborea è pari quasi a 5,7 mila ettari la superficie agricola destinata a
seminativi, con un’incidenza superiore all’85% della superficie totale delle aziende con
coltivazioni che risulta significativamente superiore rispetto al dato medio rilevato negli
altri tre Comuni appartenenti all’ambito oggetto di studio; anche nei Comuni di Terralba e
Guspini risulta prevalente l’incidenza di superficie delle aziende con coltivazioni destinata
a seminativi, mentre ad Arbus si rilevano incidenze superiori, rispettivamente pari al 40% e
33% circa, per i boschi annessi alle aziende agricole e per prati permanenti e pascoli.
Alla data dell’ultimo censimento nel Comune di Arborea il comparto zootecnico bovino,
con oltre 34,4 mila capi allevati distribuiti in 169 aziende, conferma la propria leadership
incontrastata in Sardegna; corrisponde un numero medio di capi bovini allevati nelle
aziende zootecniche che supera le 200 unità, in misura simile a Terralba, dove alla stessa
data il numero complessivo di capi bovini allevati è però pari a poco meno di 2,1 mila
unità. Nel Comune di Guspini prevale la vocazione all’allevamento ovino, con oltre 42,2
mila capi allevati nel 2010 e un numero medio di capi per azienda superiore a 310 unità;
ad Arbus appare di rilievo il comparto dell’allevamento caprino con oltre 7,2 mila capi e
43 aziende.
RAPPORTO AMBIENTALE
55
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Superficie delle aziende con coltivazioni per utilizzazione dei terreni nei 4
Comuni nel 2010 (valori percentuali)
seminativi
Numero medio di capi allevati dalle aziende zootecniche per tipo di
allevamento nei 4 Comuni nel 2010
bovini
coltivazioni legnose agrarie
equini
orti familiari
ovini
prati permanenti e pascoli
arboricoltura da legno annessa ad aziende agricole
caprini
boschi annessi ad aziende agricole
suini
Superficie agricola non utilizzata
conigli
altra superficie
0,0%
21,5%
43,0%
64,5%
86,0%
-
190
380
570
Il ruolo del turismo nel sistema economico produttivo di Arborea, Arbus, Guspini e Terralba
L’analisi della composizione e dei trend evolutivi dei flussi turistici si configura come fattore
indispensabile alla scala locale e sovralocale allo scopo di poter meglio definire gli
obiettivi di conservazione e sviluppo che il territorio intende perseguire il relazione alle sue
potenzialità e risorse. I flussi turistici sono osservati in termini di arrivi e presenze turistiche sia
per quel che riguarda il loro volume, sia in riferimento ai trend annuali e mensili.
La capacità degli esercizi ricettivi
Nel 2012 sono 2.142 i posti letto disponibili presso gli esercizi ricettivi in attività nel Comune
di Arborea, suddivisi tra 1.156 posti letto presso gli esercizi alberghieri e 986 posti letto negli
esercizi complementari; segue il Comune di Arbus, dove le strutture ricettive presenti sul
territorio dispongono complessivamente di 931 posti letto, di cui oltre due terzi presso
esercizi complementari. Molto più ridotta appare l’offerta ricettiva di Guspini e Terralba,
pari rispettivamente a 259 e 54 posti letto, prevalentemente presso strutture alberghiere
nel primo caso e presso esercizi complementari nel secondo caso.
Più nel dettaglio, nel 2012 ad Arborea risulta particolarmente sviluppata la ricettività
presso esercizi alberghieri a 4 stelle e presso campeggi e villaggi turistici, che dispongono
rispettivamente del 35% e del 41% dell’offerta ricettiva comunale complessiva; nello stesso
anno ad Arbus quasi 450 posti letto, equamente suddivisi, sono disponibili presso gli esercizi
alberghieri a 3 stelle e presso gli alloggi agro-turistici. Oltre Ia metà dell’offerta ricettiva
complessiva nel Comune di Guspini deriva dall’esercizio di due alberghi a 4 stelle, mentre
quasi ¾ dei posti letto nel territorio di Terralba fanno capo a esercizi ricettivi classificati
come bed & breakfast.
56
RAPPORTO AMBIENTALE
760
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Numero di posti letto per tipologia di esercizio alberghiero nei 4
Comuni nel 2012
Numero di posti letto per tipologia di esercizio
complementare nei 4 Comuni nel 2012
Campeggi e Villaggi
turistici
5 stelle e 5 stelle
lusso
883
Alloggi in Affitto
744
3 stelle
2 stelle
274
138
224
157
6
135
esercizi complementari
esercizi alberghieri
4 stelle
147
14
2414
Alloggi agro-turistici e
21
Country-Houses
Ostelli per la Gioventù
223
62
-
Case per ferie
66
Rifugi alpini 1 stella - 53 7
Altri esercizi ricettivi Residenze Turistico
Alberghiere
Bed & Breakfast 16 103 35 40
Dal 2007 in poi nel solo Comune di Arbus si rilevano variazioni significative della ricettività
presso gli esercizi alberghieri, con una riduzione di 429 posti letto nel corso dell’ultimo
biennio rispetto a un valore massimo, raggiunto nel 2010, pari a 730 posti letto. Nello stesso
periodo in tutti i 4 Comuni si rileva un incremento dell’offerta ricettiva presso gli esercizi
complementari, molto accentuata a Guspini, dove nei 6 anni i posti letto passano da 18 a
103, percentualmente più contenuta ad Arborea, dove l’incremento nel periodo tra il
2007 e il 2012 è pari a circa 70 posti letto.
Variazione del numero di posti letto negli esercizi alberghieri dal
2006 (=100%) al 2012
Variazione del numero di posti letto negli esercizi
complementari dal 2007 (=100%) al 2012
130%
700%
105%
550%
80%
400%
55%
250%
30%
2006
2007
2008
2009
2010
2011
100%
2007
2012
2008
2009
2010
2011
2012
La caratterizzazione dei flussi turistici
I dati, disponibili per gli anni compresi tra 2006 al 2011, mettono in evidenza che sino al
2009 nella provincia del Medio Campidano l’andamento delle presenze turistiche mostra
variazioni annue significativamente positive, mentre nel corso dell’ultimo biennio di
osservazione decresce progressivamente il numero degli arrivi di turisti presso gli esercizi
ricettivi e, in misura poco meno accentuata il numero delle presenze, a causa di un lieve
incremento della permanenza media, pari a circa 3,4 giorni nel 2009 e a 3,6 giorni nel
2011. Nei 6 anni considerati la provincia di Oristano mostra, rispetto alla provincia del
Medio Campidano, fluttuazioni meno ampie del numero di presenze turistiche, nonché
una permanenza media dei clienti tendenzialmente decrescente sino al 2009 e sempre
inferiore rispetto al dato medio regionale e nazionale.
RAPPORTO AMBIENTALE
57
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Nel 2011 in provincia di Oristano si sono registrate circa 435 mila presenze, che
costituiscono circa il 3,8% rispetto al totale regionale; nello stesso anno le presenze
turistiche nella provincia del Medio Campidano sono state poco meno di 102 mila, con un
decremento rispetto all’anno precedente pari al 27% circa, dato peggiore rispetto a
quello rilevato in tutte le restanti province italiane.
Nel 2011 circa il 35% delle presenze presso gli esercizi ricettivi della provincia di Oristano
sono riconducibili a clienti stranieri e il dato appare tendenzialmente crescente nel corso
del periodo di osservazione; viceversa, nella provincia del Medio Campidano nello stesso
anno sono poco più di un quinto le presenze presso gli esercizi ricettivi riconducibili a turisti
stranierei e il dato mostra andamento decrescente sensibilmente decrescente nel corso
dell’ultimo biennio.
Presenze negli esercizi ricettivi in diversi ambiti territoriali dal
2006 (=100%) al 2011
Permanenza media dei clienti negli esercizi ricettivi in diversi
ambiti territoriali dal 2006 al 2011
5,4
135%
4,8
giorni
150%
120%
105%
90%
2006
4,2
3,6
2007
2008
2009
2010
3,0
2006
2011
2007
2008
2009
2010
2011
La distribuzione mensile delle presenze negli esercizi ricettivi nel 2011 mostra in provincia di
Oristano un picco nel mese di agosto di ampiezza pressoché analoga rispetto
all’andamento medio registrato a livello regionale e incidenze lievemente superiori nel
periodo compreso tra gennaio ed aprile. Più anomala appare la distribuzione mensile
delle presenze negli esercizi ricettivi rilevata nella provincia del Medio Campidano nel
2011, che si contraddistingue per valori sensibilmente inferiori rispetto al dato medio
regionale e nazionale nel trimestre giugno÷agosto e, viceversa, per incidenze nettamente
superiori nel corso dell’ultimo trimestre dell’anno considerato.
In tutti i mesi del 2011, con la parziale eccezione di gennaio, la permanenza media dei
clienti negli esercizi ricettivi della provincia di Oristano è risultata inferiore rispetto al dato
medio regionale e nazionale; durante il mese di agosto del 2011 in provincia di Oristano la
permanenza media dei clienti negli esercizi ricettivi ha raggiunto il valore massimo, pari a
5 giorni circa. Nello stesso anno negli esercizi ricettivi della provincia del Medio
Campidano la permanenza media dei clienti negli esercizi ricettivi mostra un andamento
tendenzialmente crescente, passando da valori mediamente inferiori a 2 giorni nel primo
quadrimestre a oltre 8 giorni nel mese di dicembre.
58
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Distribuzione mensile delle presenze negli esercizi ricettivi in
diversi ambiti territoriali nel 2011
Permanenza media mensile dei clienti negli esercizi ricettivi
in diversi ambiti territoriali nel 2011
8,4
24%
6,7
giorni
32%
16%
8%
4,9
3,2
0%
1,4
gen
feb
mar
apr
mag
RAPPORTO AMBIENTALE
giu
lug
ago
set
ott
nov
dic
gen
59
feb
mar
apr
mag
giu
lug
ago
set
ott
nov
dic
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
4.1.10 Componente Mobilità e Trasporti
Il Sito della Rete Natura 2000 è raggiungibile dalla zona meridionale dell’isola percorrendo
la Strada Statale n. 126 e immettendosi, poco prima di raggiungere la zona artigianale di
Guspini, sulla SP 65; la porzione più settentrionale del Sito, ricadente nel territorio
comunale di Arborea, è resa accessibile attraverso la fitta rete di strade che dal centro
urbano conducono all’ambito costiero, numerate progressivamente, da sud a nord, da
Strada 1 Ovest a Strada 22 Ovest.
Inquadramento di area vasta delle infrastrutture viarie
di accesso al SIC
Inquadramento di dettaglio delle infrastrutture viarie
interne al SIC
I dati ACI, relativi al parco veicolare italiano, consentono di rilevare che dal 2002 al 2012 il
tasso di motorizzazione (numero di autovetture per 1.000 abitanti residenti) nel Comune di
Arborea mostra valori crescenti e sensibilmente superiori rispetto ai valori rilevati nei
Comuni di Guspini, Arbus e Terralba; nel 2012 ad Arborea il tasso di motorizzazione mostra
un valore pari a 648 autovetture per 1.000 abitanti residenti, a Terralba il valore
dell’indicatore risulta inferiore del 20% e ad Arbus e Guspini del 14%.
Nello stesso periodo nel Comune di Arborea anche il numero di motocicli rapportato alla
popolazione residente fa registrare valori tendenzialmente crescenti e costantemente
superiori rispetto ai tre restanti Comuni, attestandosi nel 2012 su un valore pari a circa il
63‰ circa, quasi doppio rispetto a quello rilevato alla stessa data nel Comune di Guspini.
60
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Tasso di motorizzazione (n° di autovetture per 1.000
abitanti residenti) dal 2002 al 2012
N° di motocicli per 1.000 abitanti residenti dal 2002 al
2012
655
68
598
51
540
34
483
17
425
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
La densità veicolare, misurata come rapporto tra il numero totale di veicoli circolanti e la
superficie territoriale, mostra per il Comune di Terralba valori crescenti e molto superiori
rispetto ai tre restanti Comuni al cui interno ricade il Sito, raggiungendo nel 2012 un valore
pari a 205 veicoli per Kmq di superficie, inferiore in ambito provinciale solo rispetto al
valore rilevato nel capoluogo; viceversa, alla stessa data i valori inferiori dell’indicatore,
pari ad appena 17 veicoli per Kmq di superficie, si rilevano nel Comune di Arbus.
Il rapporto tra autovetture circolanti e famiglie residenti risulta sensibilmente superiore ad
Arborea rispetto ai tre restanti centri: in tale Comune, infatti, nel 2012 ogni famiglia
possiede in media poco più di 1,8 autovetture; nello stesso anno in ambito regionale solo il
Comune di Elini mostra valori superiori dell’indicatore.
Densità veicolare (n° di veicoli per km2 di superficie
territoriale) dal 2002 al 2012
Rapporto tra autovetture circolanti e famiglie
residenti dal 2003 al 2012
220
1,9
165
1,7
110
1,5
55
1,3
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
1,1
2003
2012
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
I dati relativi agli spostamenti quotidiani, tratti dal 14° Censimento della popolazione e
delle abitazioni (ISTAT, 2001), evidenziano per Arbus, Guspini e Terralba una prevalenza dei
flussi di individui in uscita verso altri Comuni per motivi di lavoro o di studio, pari
rispettivamente a 876, 1.571 e 1.552 persone, rispetto agli individui in entrata da altri
Comuni, che ammontano rispettivamente a 398, 1.211 e 613 individui; viceversa, nello
stesso periodo ad Arborea prevalgono i flussi di individui in entrata, pari a 571 di cui quasi il
90% costituiti da persone che si recano nel Comune per motivi di lavoro, rispetto agli
RAPPORTO AMBIENTALE
61
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
spostamenti di individui in uscita, pari a 555 di cui il 46% costituiti da persone che si recano
in altri Comuni per motivi di studio.
Pendolarismo nei 4 Comuni per motivo dello spostamento nel 2001
N° di individui in entrata
N° di individui in uscita
490
515
566
290
66
158
1.081
1.037
Guspini
Terralba
254
90
645
505
586
455
308
Arborea
Arbus
301
Guspini
Arborea
Terralba
62
Arbus
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
4.1.11 Componente Energia
Nel periodo compreso tra il 2006 e il 2012 in provincia di Oristano, in controtendenza
rispetto all’andamento medio rilevato in ambito regionale e nazionale, si rileva un
incremento del consumo totale di energia elettrica, complessivamente pari al 6% circa;
negli stessi anni nella provincia del Medio Campidano i consumi di energia elettrica
mostrano fluttuazioni poco significative, con un andamento lievemente decrescente che
determina una riduzione complessivamente pari al 3% circa.
In particolare, tra il 2008 e il 2012 in provincia di Oristano nel settore di attività economica
dei servizi vendibili, in ambito domestico, in ambito agricolo e nel settore dell’energia ed
acqua si rilevano incrementi dei consumi di energia elettrica rispettivamente pari a 13,
8,5, 5,1 e 4,5 mln di kWh; nello stesso periodo nella provincia del Medio Campidano
appare significativa la riduzione dei consumi di energia elettrica nel settore manifatturiero
di base (-21,3 mln di kWh), parzialmente controbilanciata da una crescita dei consumi in
ambito agricolo, dei servizi vendibili e dell’ energia ed acqua, pari rispettivamente a 5,3,
4,9 e 4,6 mln di kWh.
Consumo totale di energia elettrica in diversi ambiti
territoriali dal 2006 (=100%) al 2012
Variazione % dei consumi di en. elett. per settore di
attività economica in diversi ambiti territoriali dal 2008
al 2012
(fonte: nostre elaborazioni su dati TERNA)
106%
4,4%
1,7%
0,5%
DOMESTICO
8,3%
4,1%
AGRICOLTURA
101%
INDUSTRIA
Manifatturiera di base
96%
Manifatturiera non di
base
Costruzioni
-57,4%
28,2%
-15,2%
-26,8%
-23,4%
-20,8%
-3,8%
-19,4%
-13,0%
-24,4%
26,6%
Energia ed acqua
86%
2006
2007
2008
2009
2010
2011
TERZIARIO
91%
2012
1,8%
11,0%
7,1%
2,6%
Servizi vendibili
Servizi non vendibili
40,7%
-4,3%
-8,4%
-2,0%
In base ai dati forniti dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici), al 9 settembre 2013 a Terralba
risultano in esercizio 256 impianti fotovoltaici ammessi all’incentivazione in conto energia,
seguono Arbus con 145 impianti, Guspini (125) e Arborea (93); anche la potenza
complessivamente installata appare superiore a Terralba, dove risulta pari quasi a 6,9 mila
kW, seguita da Arborea con 5,9 mila kW, Guspini (2 mila kW) e Arbus (895 kW). Pertanto, la
potenza media degli impianti fotovoltaici installati risulta significativamente superiore ad
Arborea (63,5 kW/impianto), rispetto a Terralba (circa 27 kW/impianto), Guspini (circa 16
kW/impianto) e Arbus (circa 6 kW/impianto).
In tutti i 4 Comuni la potenza media degli impianti fotovoltaici entrati in esercizio nel corso
dei primi 8 mesi del 2013 risulta inferiore rispetto al dato medio relativo all’anno solare
precedente, confermando una tendenza al ribasso già in atto anche in altri ambiti
territoriali.
RAPPORTO AMBIENTALE
63
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Incidenza di impianti fotovoltaici installati per classe di potenza nei 4 Comuni
(fonte: nostre elaborazioni su dati GSE, 9 settembre 2013)
1%
11%
5%
2%
8%
7%
3%
9%
39%
21%
22%
27%
11%
10%
13%
68%
63%
54%
28%
Arborea
Arbus
Guspini
Terralba
Potenza media (kW) degli impianti fotovoltaici installati Potenza media degli impianti fotovoltaici per anno di
in diversi ambiti territoriali
entrata in esercizio in diversi ambiti territoriali
(fonte: nostre elaborazioni su dati GSE, 9 settembre 2013)
220
63,5
165
110
26,9
55
16,1
6,2
2008
Incidenza di impianti fotovoltaici installati per
programma di incentivazione nei 4 Comuni
2009
2010
2011
2012
2013
Potenza media (kW) degli impianti fotovoltaici per
programma di incentivazione in diversi ambiti territoriali
(fonte: nostre elaborazioni su dati GSE, 9 settembre 2013)
17%
39%
33%
33%
6
5
5
V conto energia
13
15
32
IV conto energia
8
44%
58
26%
36%
11
42%
7
5
III conto energia
161
6%
8%
83
3%
10
II conto energia
6
3%
32%
0%
Arborea
28%
0%
Arbus
78
27%
-
22%
1%
Guspini
I conto energia
8
-
0%
Terralba
64
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Numero di impianti fotovoltaici entrati in esercizio per Potenza complessiva degli impianti fotovoltaici entrati
anno in diversi ambiti territoriali
in esercizio per anno in diversi ambiti territoriali
(fonte: nostre elaborazioni su dati GSE, 9 settembre 2013)
2009 = 100%
2300%
20700%
1750%
15550%
1200%
10400%
4
650%
100%
2008
4
5250%
2009
RAPPORTO AMBIENTALE
2010
2011
100%
2008
2012
65
2009
2010
2011
2012
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
4.1.12 Componente Rumore
L'inquinamento da rumore è oggi uno dei problemi che condizionano in negativo la
qualità della vita, dopo un lungo periodo di generale disinteresse per il problema,
l'esigenza di tutelare il benessere pubblico anche dallo stress acustico urbano si è
concretizzata con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 1 marzo 1991. La
norma in oggetto impone ai Comuni di suddividere il territorio in classi acustiche in
funzione della destinazione d'uso delle varie aree (residenziali, industriali, ecc.), stabilendo
poi, per ciascuna classe, i limiti delle emissioni sonore tollerabili, sia di giorno che di notte.
Il Piano di Zonizzazione Acustica costituisce, in tal senso, uno degli strumenti di riferimento
per garantire la salvaguardia ambientale e per indirizzare le azioni idonee a riportare le
condizioni di inquinamento acustico al di sotto dei limiti di norma. Tale necessità nasce dal
fatto che l'aumento delle emissioni sonore legate alle attività produttive e alla
motorizzazione di massa, la formazione di agglomerati urbani ad elevata densità di
popolazione e le caratteristiche dei manufatti edilizi hanno determinato livelli di
inquinamento acustico tali da far assumere al fenomeno carattere di emergenza.
La redazione dei Piani di zonizzazione acustica dei comuni del Medio Campidano (Arbus
e Guspini) è stata finanziata attraverso risorse erogate dall’Assessorato Ecologia della
Provincia di Cagliari con il bando di cofinanziamento “Disia 2” del dicembre 2006.
Entrambi i comuni hanno provveduto all’approvazione definitiva del Piano di Zonizzazione
Acustica del territorio comunale, che non ha evidenziato particolari criticità per l’ambito
di pertinenza del SIC in esame.
Il Piano di Zonizzazione Acutsica del territorio comunale di Arborea è stato approvato in
via definitiva con Delibera del Consiglio Comunale n. 66 del 28dicembre 2007.
Il Piano di Zonizzazione Acustica del Comune di Terralba non ha invece completato l’iter
di approvazione definitiva del Piano.
Dalle indagini svolte nel bozza preliminare di zonizzazione acustica emerge che il livello di
rumorosità è modesto e principalmente legato al traffico veicolare, in particolare per le
due arterie stradali urbane ad intensa viabilità (via Manca, via Porcella, via Marceddì e
secondariamente via Sardegna, via Roma, via Baccelli), che non interessano il sito in
esame.
66
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
4.1.13 Schede di sintesi dell’analisi ambientale del contesto
Componente
Punti di forza
ACQUA
-
-
Punti di debolezze
L’applicazione del Programma nitrati comporta un progressivo
miglioramento della qualità delle acque costiere e di transizione.
Ampia disponibilità di risorsa idrica canalizzata per usi agricoli (v.
Consorzio di Bonifica dell’Oristanese) a sostituzione della risorsa idrica
sotterranea.
Il sistema di regimazione idraulica e della bonifica costituiscono,
nella loro forma ed efficienza originaria, elementi che attengono al
controllo delle dinamiche idrologiche.
-
L’elevato carico di nutrienti e contaminanti veicolato attraverso i
principali immissari fluviali e le falde freatiche e la difficoltà di
ricambio idrico delle lagune e degli stagni, comporta l’evoluzione
del sistema umido verso uno stato eutrofico e una limitazione delle
capacità autodepurative del sistema.
Interramento dei canali di marea che causano problemi di
scambio con il mare anche nella bocca a mare secondaria situata
nella parte nord-occidentale all’altezza del canale 17, a causa di
addensamenti più o meno estesi di materiali di vario genere,
concrezioni calcaree e vegetazione riparia che restringendo
notevolmente il canale ne ostacola il ricambio idrico (Stagno di
Corru S’Ittiri).
Inquinamento delle acque superficiali legato alla presenza nelle
vicinanze di attività imprenditoriali del comparto agro-zootecnico
(scarichi agricoli e civili). L’attività zootecnica ed agricola viene
svolta nel suo comprensorio drenante e che, per le sue
caratteristiche è stata classificata come Zona Vulnerabile da Nitrati
di origine agricola e soggetta ad un Programma d’Azione e ad un
Piano di monitoraggio e Controllo attuato dalla Provincia.
Recentemente l’ARPAS ha pubblicato nuovi risultati che attestano
un miglioramento delle condizioni di eutrofizzazione della Laguna di
Corru s’Ittiri.
Inefficienza e scarsa manutenzione dei canali irrigatori in cemento
che si immettono in laguna
Ancoraggio di natanti e barche da diporto
Sono in fase di realizzazione interventi per la pulizia, la rimozione dei
rifiuti, la bonifica delle discariche abusive, nonché azioni di
sensibilizzazione sul tema dei rifiuti
Nel corso del 2013 l’Aeronautica militare ha provveduto alla bonifica
delle spiagge, dei costoni e dei fondali marini di Capo Frasca, con la
rimozione di 50 ordigni.
-
Discariche abusive di rifiuti urbani e inerti (Habitat 2270*)
La gestione produttiva della laguna è adeguata al mantenimento
della funzionalità geomorfologica della freccia litoranea
-
Apporti detritici limitati
Elementi infrastrutturali (moli) che interferiscono negativamente sulle
dinamiche geomorfologiche e sedimentarie nel settore sommerso
Progressiva perdita di funzionalità del sistema idraulico della
bonifica che può determinare fenomeni di ristagno idrico e
-
-
-
-
RIFIUTI
-
-
SUOLO
-
-
RAPPORTO AMBIENTALE
67
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Componente
Punti di forza
Punti di debolezze
-
FLORA, FAUNA,
BIODIVERSITÀ
-
-
-
-
Presenza di Habitat di interesse comunitario, alcuni in buono stato di
conservazione e con una buona rappresentatività;
Presenza degli habitat prioritari:
1120* Praterie di Posidonia (Posidonion oceanicae);
1150* Lagune costiere;
1510* Steppe salate mediterranee (Limonietalia);
2270* Dune con foreste di Pinus pinea e/o Pinus pinaster)
Presenza di specie faunistiche prioritarie:
A124*Porphyrio porphyrio;
1224* Caretta caretta
Specificità floristiche e faunistiche presenti negli allegati della
Direttiva “Uccelli selvatici” e negli allegati della Direttiva “Habitat
Varietà ambientale che favorisce la presenza di nicchie ecologiche
sia trofiche che riproduttive per specie faunistiche in particolare
ornitiche;
Presenza di habitat di notevole rilevanza per l’avifauna acquatica.
-
-
-
-
-
-
68
idromorfia dei suoli
Apporti di materiali contaminanti solidi e liquidi di origine mineraria,
provenienti dai cantieri sotterranei e superficiali della miniera di
Montevecchio, veicolati nel sistema lagunare dal Rio Sitzerri.
Presenza di aree a pericolosità idraulica e di frana
Invecchiamento del soprassuolo
Interrimento delle zone umide
Presenza di specie aliene (Mercerella enigmatica), che forma
ammassi molto duri e di notevoli dimensioni e l’innalzamento del
fondo dello stagno, nonostante periodicamente una parte venga
rimossa dai pescatori per favorire la navigazione interna e le
normali operazioni di pesca (Stagno di Corru S’Ittiri).
Incendi pregressi (In particolare gli habitat 1410, 5330, 92D0). Hanno
compromesso la vegetazione e in particolare habitat di interesse
comunitario presenti (ultimo episodio è ascrivibile al Giugno 2013
)quando un incendio ha coinvolto numerosi settori del sito, dalla
loc. S.ta Maria di Neapolis al confine dell’area militare di Capo
Frasca con la loc. Scivu).
Sovrappascolo e pascolo non intensivo(in particolare l’habitat
1410). In alcuni stagni temporanei siti a Capo Frasca (es. loc. Pauli
Mannu, Ginipiri) si sono riscontrati gli effetti di un’eccessiva attività
di pascolamento da parte di capi bovini allo stato brado e dei
relativi elementi di impatto (es. calpestio).
Calpestio eccessivo, dato dalla presenza di sentieri e piste anche
nel settore dunale (Gli habitat 2110, 2120, 2270*). Strade bianche e
sentieri vengono tutt’oggi aperti autonomamente da privati e
fruitori del sito, senza alcuna pianificazione, lungo porzioni di litorale,
compresi i tratti interessati da forestazioni a Pinus sp. Pl
Scarichi di reflui derivanti da attività civili e agricole e in parte
minerarie che possono interferire con l’habitat prioritario 1150* e
con altri habitat palustri nonché con le specificità floristiche e
faunistiche presenti ed in particolare con l’avifauna acquatica.
Condizioni sfavorevoli alla nidificazione delle specie avifaunistiche
sensibili
Presenza di vegetazione che necessita di un’adeguata
programmazione di interventi di manutenzione per garantire
l’efficienza del drenaggio periferico al compendio lagunare
Presenza impianto di tiro a volo
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Componente
Punti di forza
Punti di debolezze
-
PAESAGGIO ED
ASSETTO
STORICOCULTURALE
-
-
RAPPORTO AMBIENTALE
Il paesaggio agrario occupa una preponderante estensione,
rilevata dalle grandi superfici coltivate a seminativi e testimoniata
dall’importante presenza della filiera agroindustriale della
bovinicoltura da latte, favorita dalle rilevanti estensioni irrigue lungo
l’asse del Tirso e nella piana di Terralba e Arborea.
Risorsa ecologica delle zone umide di rilevante interesse in termini di
conservazione della biodiversità in ambito mediterraneo;
Aree destinate ad un utilizzo agro – forestale per colture
specializzate e arboree;
Presenza di testimonianze archeologiche costiere dell’antica
portualità;
Sistemi lagunari sede di importanti attività economiche come
l’allevamento ittico;
È prevista la conservazione della funzionalità dei corsi d’acqua
garantendo il naturale scorrimento delle acque superficiali e
69
-
-
Presenza di colonie di cormorani che si alimentano nella peschiera
Eccessiva pressione turistica
Fitopatie
Costruzione e mantenimento dei sentieri
Bracconaggio
Attività di raccolta intensiva di molluschi
Assenza di pianificazione forestale
Campeggio occasionale
Scarsa conoscenza degli habitat di interesse comunitario
Espansione aree destinate ad agricoltura estensiva
Impianti di ittiocoltura e mitilicoltura
Mancanza di regole gestionali per l'attività di pesca
Predazione da parte di specie opportuniste (Larus cachinnans,
Corvis cornix)
Presenza di predatori terrestri
Raccolta illegale di individui e uova a fini commerciali
Transito di veicoli motorizzati
Presenza di attività e usi del territorio ai margini del sito poco
compatibili con le necessità di protezione e valorizzazione degli
habitat comunitari e delle specie
Inquinamento dei fondali in seguito a precedente attività mineraria
Presenza di beni con un elevato interesse storico e culturale in stato
di degrado.
Presenza di beni di elevato interesse ambientale e paesaggistico in
stato di degrado
Gestione errata delle siepi: perdita dell’impianto paesaggistico dei
filari alberati definito dal progetto di bonifica agraria
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Componente
Punti di forza
SISTEMA
ECONOMICO
PRODUTTIVO
-
-
-
-
-
-
Punti di debolezze
rinaturalizzazione
dei
corsi
d’acqua
mediante
tecniche
naturalistiche;
È prevista la ricostruzione dei rapporti percettivi fra l’infrastruttura e le
sequenze paesaggistiche di contesto.
Gli ambienti lagunari e stagnali che si sviluppano lungo la fascia
costiera, oltre a costituire il naturale sistema di espansione idraulica
dei corsi d’acqua ed avere rilevanza paesaggistica ed ecologica,
sono sede di importanti attività economiche quale l’allevamento
ittico
Il Comune di Terralba ha dato indirizzi per l’avvio e il compimento
degli atti gestionali relativi all’attuazione degli “Interventi di
completamento, manutenzione straordinaria ed allestimento del
Museo del Mare – Centro visita e ufficio del SIC “Stagno di Corru
s’Ittiri” a Marceddì”.
Importanza delle attività di pesca, da quella tradizionale praticata
con reti di posta, nasse e palamiti, a quella più recente (itticoltura ed
acquacoltura).
La laguna di Corru s'Ittiri si è mantenuta tra le più pescose della
Sardegna nonostante le diverse problematiche interessano la
laguna stessa: la Mercerella enigmatica, l'interramento dei canali di
marea e la presenza di attività agro-zootecniche.
Presenza di forti forme di associazionismo, con la costituzione di
cooperative di pesca e consorzi di cooperative titolari delle
concessioni di pesca nelle lagune.
Sono stati completati i lavori per la ristrutturazione e l’adeguamento
alle norme di sicurezza del porticciolo per la piccola pesca di
Marceddì.
-
-
-
-
ASSETTO
INSEDIATIVO
ASSETTO
DEMOGRAFICO
-
-
Presenza della bonifica della Piana di Terralba;
Il Piano Urbanistico Comunale di Arborea è stato adeguato al PPR
Evoluzione positiva dell’andamento demografico nei Comuni di
Arborea e Terralba
Dal 2004 in poi ad Arborea il numero medio di componenti per
70
Con determinazione dell’assessorato dell'agricoltura e riforma agropastorale della RAS, è stato disposta la riclassificazione della zona
denominata "Stagno di San Giovanni" con declassamento da zona
di classe A a zona di classe B per la produzione delle specie Mytilus
galloprovincialis (cozza o mitilo), Crassostrea gigas (ostrica
concava) e Tapes decussatus (vongole). La riclassificazione si è resa
necessaria a seguito dei risultati emersi dai referti delle analisi
effettuate nella zona che evidenziano il superamento ripetuto dei
limiti microbiologici previsti per le zone di classe A nei campioni di
molluschi prelevati.
Le indagini, svolte nell’ambito delle attività di monitoraggio previste
dal Progetto Zoumgest, confermano che lo Stagno di Corru S’Ittiri si
trova in una situazione trofica critica, che implica forti limitazioni alle
attività che operano nel comparto della pesca e della mitilicoltura.
La pesca in laguna è fortemente condizionata dai problemi di
inquinamento
e
circolazione
idrica,
dalle
carenze
qualitative/quantitative nelle infrastrutture, spesso vecchie ed
obsolete, dallo scarso livello manageriale nella conduzione dei
compendi e una disomogenea organizzazione del settore.
Strutture insufficienti a garantire la fruibilità ecososotenibile
completa delle risorse del sito
Necessità di coordinare le attività di pesca e di nautica da diporto
con quelle generali di accessibilità degli spazi
Scarsa conoscenza delle caratteristiche ambientali del sito
Scarsa fruizione turistica del sito
Pascolo non intensivo
-
Gli strumenti Urbanistici Comunali di Arbus, Guspini e Terralba non
hanno completato l’iter di adeguamento del PUC al PPR e al PAI;
Presenza di aree a pericolosità idraulica elevata;
Presenza di una zona militare nella frazione di S. Antonio di Santadi.
-
Progressivo spopolamento nei Comuni di Arbus e Guspini
Prevalenza di popolazione anziana
Accentuati processi di frammentazione dei nuclei familiari residenti
-
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Componente
Punti di forza
Punti di debolezze
famiglia appare decrescente, ma si mantiene pari a 2,8 circa (31
dicembre 2012)
MOBILITÀ
TRASPORTI
E
-
I Comuni che fanno riferimento al Sito hanno avviato diversi progetti
di mobilità sostenibile (vedi Valutazione di Incidenza)
ad Arbus
-
-
-
RUMORE
-
ENERGIA
-
-
-
RAPPORTO AMBIENTALE
Nei Comuni di Arborea e Terralba è prevista l’attivazione dello
Sportello Energia, come punto di riferimento per la cittadinanza e
per le attività produttive del territorio sui temi legati al risparmio
energetico e alla produzione di energia da fonti rinnovabili
Il Comune di Guspini ha avviato lo Sportello Energia
Il Comune di Arborea e Terralba hanno approvato il Piano di Azione
per l’Energia Sostenibile (PAES) a cui ha aderito tra gli altri il Comuni
di Terralba
Potenza media degli impianti fotovoltaici in esercizio ad Arborea,
pari a 63,5 kW, significativamente superiore rispetto al dato medio
provinciale e regionale.
71
-
A causa della presenza del poligono militare, nella costa di Capo
Frasca e nella parte di mare antistante, per una estensione di circa
15 kmq, è interdetto l’accesso alla navigazione, al turismo e alla
pesca.
Il Ponte della peschiera di Marceddì, realizzato come opera di
servizio per le attività connesse alla peschiera, essendo l’unico
punto di collegamento tra le due sponde dello stagno, viene
impropriamente utilizzato per il traffico veicolare. Sono necessari
interventi di manutenzione straordinaria, rinforzo strutturale e messa
in sicurezza.
Scarsa accessibilità dell’ambito lagunare di Marceddì
Il Comune di Terralba non ha completato l’iter di approvazione del
Piano di Zonizzazione Acustica del territorio comunale.
Eventuali criticità legate alla prosecuzione dell’attività militare di
Capo Frasca.
Potenza media degli impianti fotovoltaici in esercizio ad Arbus, pari
a 6,2 kW, sensibilmente inferiore rispetto al dato medio provinciale e
regionale.
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
4.2
Obiettivi specifici del Piano di Gestione
Obiettivo specifico 1 – Conservazione degli habitat marini e lagunari
Tale obiettivo racchiude le azioni legate agli habitat marini e del compendio umido,
finalizzate a mitigare gli effetti di impatto derivanti dalle attività svolte nel sito; sono
presenti due habitat prioritari (1120*, 1150*), e tre non prioritari (1110, 1170), e le principali
pressioni ai loro danni sono legate all’attività umana (inquinamento, sversamento di rifiuti
in mare, ancoraggio natanti, pesca a strascico, mancanza di regole per le attività di
pesca), che provocano un degrado ed una frammentazione per tali habitat.
Obiettivo 2 – Tutela delle specie faunistiche sensibili
L’obiettivo racchiude una serie di interventi atti a mitigare gli effetti di impatto derivanti
da pressioni varie a carico della fauna sensibile nel sito, tenendo in considerazione sia il
contingente faunistico acquatico che quello terrestre.
Obiettivo 3 – Conservazione degli habitat alofili
Gli habitat alofili presenti nell’area sono direttamente connessi alle aree stagnali e
peristagnali, e le criticità esistenti interessano gli habitat 1410, 1420, 1510* e 1310. Gli
incendi, ma anche il pascolo non intensivo rappresentano le cause che portano alla
frammentazione della superficie di tali habitat.
Obiettivo 4 – Conservazione degli habitat arbustivi
L’habitat 5330 è soggetto a pressioni quali il fenomeno degli incendi e la scarsa
conoscenza delle caratteristiche e criticità di tali habitat. L’obiettivo specifico si prefigge
di mitigare il degrado e la frammentazione proveniente da tali pressioni.
Obiettivo 5 – Conservazione degli habitat forestali
Nell’area sono presenti taluni habitat forestali che risentono principalmente della
pressione degli incendi; tale obiettivo ha la finalità di diminuire la frammentazione della
superficie degli habitat colpiti, nonché diminuire il degrado comportato dalla scarsa
conoscenza delle problematiche locali degli habitat.
L’habitat interessato dalle azioni di Piano è il 92D0.
Obiettivo 6 – Conservazione degli habitat dunali
Il sito ospita un elevato numero di habitat dunali, sui quali si riscontrano talune criticità
dovute prevalentemente alla frequentazione antropica durante il periodo estivo.
Sull’habitat prioritario 2270* è segnalata la presenza di una discarica abusiva, la quale
genera dei fenomeni di frammentazione dell’habitat.
Anche la costituzione ed il mantenimento di sentieri sono causa di frammentazione per gli
habitat dunali. L’obiettivo specifico ha come finalità generale l’incremento della qualità
di tali habitat interessati dalle pressioni.
72
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Obiettivo 7 – Riqualificazione dei beni ambientali e paesaggistici
L’obiettivo ha come finalità generale quella di riqualificare i beni paesaggistici e
naturalistici, e di migliorare le possibilità di fruizione per i visitatori collegate a tali beni.
Nel dettaglio, sono previsti una serie di interventi che comprendono, tra gli altri, il
completamento del sistema fognario del compendio, la sistemazione del sistema delle
torri costiere, ma anche la realizzazione di un capanno per il birdwatching e la bonifica di
aree contaminate.
Obiettivo 8 – Valorizzazione delle attività agricole e zootecniche
Si tratta di un intervento finalizzato a contenere il rilascio di nitrati e di prodotti nocivi
all'ecosistema umido, da parte delle aziende agricolo - zootecniche dell'area, passando
attraverso la valorizzazione delle attività agricole e zootecniche tramite incentivi
economici per gli operatori.
Obiettivo 9 – Miglioramento delle opportunità di fruizione nel sito
L’obiettivo riguarda il miglioramento delle opportunità di fruizione generale di tutto il sito,
comprendendo interventi di gestione del traffico veicolare e delle aree di parcheggio, la
realizzazione di fasce tampone a tutela dell’area, nonché un sistema di ricettività diffusa.
Obiettivo 9 – Miglioramento delle opportunità di fruizione nel sito
L’obiettivo riguarda il miglioramento delle opportunità di fruizione generale di tutto il sito,
comprendendo interventi di gestione del traffico veicolare e delle aree di parcheggio, la
realizzazione di fasce tampone a tutela dell’area, nonché un sistema di ricettività diffusa.
Obiettivo 10 – Tutela delle specie vegetali sensibili nel sito
Nell’area è prevista la realizzazione di un Piano di Gestione della vegetazione ripariale e
perilagunare al fine di incrementare la qualità della stessa.
Obiettivo 11 – Aumento delle conoscenze relative al sito attraverso canali tecnologici e
pubblicitari
Sono previsti una serie di interventi volti ad aumentare la conoscenza del sito utilizzando
veicoli pubblicitari e tecnologici.
Tale insieme di interventi comprende tra gli altri la realizzazione di un sito web e la
realizzazione del logo del SIC.
Obiettivo 12 – Miglioramento della qualità del settore ittico nel sito
Nell'area della laguna è consistente la colonia di cormorani (Phalacrocorax carbo
sinensis) che si alimentano nella peschiera; si necessita di ampliare le conoscenze sulla
biologia locale di tale specie al fine di poter programmare contromisure che contrastino il
problema.
RAPPORTO AMBIENTALE
73
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Obiettivo 13 – Conservazione degli habitat comunitari sensibili
Tale obiettivo ha come finalità la mitigazione degli impatti da fruizione incontrollata ai
danni degli habitat comunitari sensibili.
Obiettivi conflittuali
Non si rilevano conflittualità tra gli obiettivi specifici del Piano.
4.3
Obiettivi di sostenibilità ambientale del Piano di Gestione
4.3.1
Premessa
Dalle politiche per lo sviluppo sostenibile promosse in questi ultimi anni, sono emersi una
serie di criteri a cui ogni territorio può fare riferimento per definire i propri obiettivi locali di
sostenibilità, che raccolgono i parametri su cui effettuare la VAS. L’assunzione della
sostenibilità come modello di sviluppo di una comunità deve necessariamente tenere
conto di quattro dimensioni:
-
sostenibilità ambientale, intesa come capacità di mantenere nel tempo qualità e
riproducibilità delle risorse naturali; garantendo l’integrità dell’ecosistema per evitare
che l’insieme degli elementi da cui dipende la vita sia alterato; preservazione della
diversità biologica;
-
sostenibilità economica, intesa come capacità di generare, in modo duraturo, reddito
e lavoro per il sostentamento della popolazione; eco-efficienza dell’economia intesa,
in particolare come uso razionale ed efficiente delle risorse, con la riduzione
dell’impiego di quelle non rinnovabili;
-
sostenibilità sociale, intesa come capacità di garantire condizioni dì benessere umano
e accesso alle opportunità (sicurezza, salute, istruzione, ma anche divertimento,
serenità, socialità), distribuite in modo equo tra strati sociali, età e generi, ed in
particolare tra le comunità attuali e quelle future;
-
sostenibilità istituzionale, come capacità di rafforzare e migliorare la partecipazione
dei cittadini alla gestione dei processi decisionali; i processi di decisione politica
devono corrispondere ai bisogni ed alle necessità degli individui, integrando le
aspettative e le attività di questi ultimi. Capacità di un buon governo.
La definizione del set di obiettivi locali di sostenibilità deve dunque necessariamente
cercare di rispettare i seguenti principi:
-
il grado di utilizzo delle risorse rinnovabili non deve essere superiore alla loro capacità
di rigenerazione;
-
l’immissione di sostanze inquinanti e di scorie nell’ambiente non deve superare la
capacità di autodepurazione dell’ambiente stesso;
-
lo stock di risorse non rinnovabili deve restare costante nel tempo.
Con specifico riferimento alla procedura di VAS del Piano di Gestione del SIC “Stagno di
Corru S’Ittiri” si è fatto riferimento alla Nuova Strategia Europea per lo Sviluppo Sostenibile
ed alle priorità di intervento regionale in tema di tutela dell’ambiente, equilibrio
territoriale, crescita economica e salute.
74
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
4.3.2
Gli obiettivi di sostenibilità ambientale
Nel seguente paragrafo sono individuati gli obiettivi di sostenibilità generali, che tengono
conto di specifiche previsioni in ambito comunitario, nazionale e regionale, e gli obiettivi
di sostenibilità contestualizzati per l’ambito in esame, che hanno una più stretta relazione
con gli aspetti di competenza del Piano di Gestione.
Componente
Criticità
Obiettivo generale di
sostenibilità
Obiettivo di sostenibilità
contestualizzato
Acqua
Elevato carico di nutrienti e
contaminanti veicolato da
immissari fluviali e falde
freatiche
ObS.01 - Mantenere e
migliorare lo stato
qualitativo dei corpi idrici
ObS.01.1 - Tutela della risorsa
idrica, con particolare
riferimento ai requisiti di
qualità ecologica
Inefficienza dei canali
irrigatori in cemento che si
immettono in laguna
ObS.01 - Mantenere e
migliorare lo stato
qualitativo dei corpi idrici
ObS.01.2 –Adeguamento
della sezione di portata
Rifiuti
Discariche abusive di rifiuti
urbani e inerti (Habitat
2270*)
ObS.02 - Prevenire e
ridurre la produzione e la
pericolosità dei rifiuti
ObS.02.1 –Mitigare gli impatti
generati da discariche
abusive
Suolo
Elementi infrastrutturali
(moli) che interferiscono
sulle dinamiche
sedimentarie nel settore
sommerso
ObS.03- Conservare e
migliorare lo stato della
risorsa suolo
ObS.03.1 – Garantire
condizioni di efficienza
dell'area portuale e di
fruibilità del litorale sabbioso
Flora, fauna,
biodiversità
Presenza di specie aliene
(Mercerella enigmatica)
ObS.04 - Promozione degli ObS.04.1 –Mitigazione degli
interventi di riduzione dei effetti causati dalle specie
rischi derivanti
floristiche invasive
dall'introduzione di specie
allogene
Inquinamento delle acque
superficiali da scarichi
agricoli e civili
ObS.05- Conservazione e
ripristino del patrimonio
naturale, degli habitat e
delle specie
ObS.05.1 –Mitigazione degli
impatti causati dalle fonti di
inquinamento
Incendi e bracconaggio
ObS.05- Conservazione e
ripristino del patrimonio
naturale, degli habitat e
delle specie
ObS.05.2 –
Favorire attività di
educazione, sorveglianza e
controllo contro il rischio di
incendi e fenomeni di
bracconaggio
Sovrappascolo e
invecchiamento del
soprassuolo
ObS.05- Conservazione e
ripristino del patrimonio
naturale, degli habitat e
delle specie
ObS.05.3–
Sfruttamento sostenibile degli
ambiti agrari e zootecnici
Calpestio eccessivo
ObS.05- Conservazione e
ripristino del patrimonio
naturale, degli habitat e
delle specie
ObS.05.4 –
Garantire una fruizione
naturalistica sostenibile
Condizioni sfavorevoli alla
nidificazione delle specie
avifaunistiche sensibili
ObS.05- Conservazione e
ripristino del patrimonio
naturale, degli habitat e
delle specie
ObS.05.5 –
Incremento della
nidificazione delle specie
sensibili
Presenza di vegetazione
che necessita interventi di
manutenzione
ObS.05- Conservazione e
ripristino del patrimonio
naturale, degli habitat e
delle specie
ObS.05.6 –
Mantenimento della
funzionalità idraulica del
sistema e il controllo delle
condizioni di rischio
idrogeologico
RAPPORTO AMBIENTALE
75
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Componente
Criticità
Obiettivo generale di
sostenibilità
Obiettivo di sostenibilità
contestualizzato
Presenza impianto di tiro a
volo
ObS.05- Conservazione e
ripristino del patrimonio
naturale, degli habitat e
delle specie
ObS.05.7 – Mitigazione degli
impatti derivanti
dall'impianto di tiro a volo
Presenza di colonie di
cormorani che si
alimentano nella peschiera
ObS.05- Conservazione e
ripristino del patrimonio
naturale, degli habitat e
delle specie
ObS.05.8– Incremento delle
conoscenze relative alla
avifauna ittiofaga presente
Eccessiva pressione turistica ObS.05- Conservazione e
ripristino del patrimonio
Campeggio occasionale
naturale, degli habitat e
delle specie
ObS.05.9– Mitigazione degli
impatti derivanti da una
fruizione impropria dell’area
Attività di raccolta intensiva ObS.05- Conservazione e
di molluschi
ripristino del patrimonio
naturale, degli habitat e
delle specie
ObS.05.10 – Raggiungimento
di un equilibrio tra la
protezione della fauna ittica
e la valorizzazione delle
risorse
Assenza di pianificazione
forestale
ObS.05- Conservazione e
ripristino del patrimonio
naturale, degli habitat e
delle specie
ObS.05.11 – Riduzione dei
fattori di minaccia legati
all'assenza di gestione
forestale e alla fruizione non
regolamentata del bosco
Scarsa conoscenza degli
habitat di interesse
comunitario
ObS.05- Conservazione e
ripristino del patrimonio
naturale, degli habitat e
delle specie
ObS.05.12 – Incremento delle
conoscenze relative agli
habitat di interesse
comunitario
Impianti di itticoltura e
mitilicoltura
ObS.05- Conservazione e
ripristino del patrimonio
naturale, degli habitat e
delle specie
ObS.05.13 – Ampliamento
della conoscenza delle
specificità locali dell' habitat
1120* e delle specie marine
ad esso collegate
Mancanza di regole
gestionali nelle attività di
pesca
ObS.05- Conservazione e
ripristino del patrimonio
naturale, degli habitat e
delle specie
ObS.05.14 –
Regolamentazione delle
modalità di esecuzione
dell’attività di pesca
Predazione da parte di
specie opportuniste (Larus
cachinnans, Corvis cornix)
Presenza di predatori
terrestri
ObS.05- Conservazione e
ripristino del patrimonio
naturale, degli habitat e
delle specie
ObS.05.15 – Ampliamento
della conoscenza dei dati
relativi alla presenza di
specie da tutelare
Raccolta illegale di individui ObS.05- Conservazione e
e uova a fini commerciali
ripristino del patrimonio
naturale, degli habitat e
delle specie
ObS.05.16 – Divieto di
raccolta di indivudui e uova
Transito di veicoli motorizzati ObS.05- Conservazione e
ripristino del patrimonio
naturale, degli habitat e
delle specie
ObS.05.17 – Progettazione di
un sistema di accessibilità
adeguata al flusso di visitatori
in occasione di eventi
particolari (Festa di Nostra
Signora di Bonaria)
Presenza di attività e usi del
territorio ai margini del sito
poco compatibili con le
necessità di protezione e
valorizzazione degli habitat
comunitari e delle specie
ObS.05.18 – Riduzione del
disturbo proveniente dalle
aree circostanti il sito
ObS.05- Conservazione e
ripristino del patrimonio
naturale, degli habitat e
delle specie
76
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Componente
Paesaggio ed
assetto storico culturale
Criticità
Obiettivo generale di
sostenibilità
Obiettivo di sostenibilità
contestualizzato
Inquinamento dei fondali in
seguito a precedente
attività mineraria
ObS.05- Conservazione e
ripristino del patrimonio
naturale, degli habitat e
delle specie
ObS.05.19 –Mitigazione degli
impatti generati da
discariche abusive
Inefficienza dei canali
irrigatori in cemento che si
immettono in laguna
ObS.05 - Conservazione e
ripristino del patrimonio
naturale, degli habitat e
delle specie
ObS.05.20 – Allargamento e
rinaturalizzazione della
sezione dei canali collettori e
irrigatori
Discariche abusive di rifiuti
urbani e inerti (Habitat
2270*)
ObS.05 - Conservazione e
ripristino del patrimonio
naturale, degli habitat e
delle specie
ObS.05.21 –Mitigare gli
impatti generati da
discariche abusive
Elementi infrastrutturali
(moli) che interferiscono
sulle dinamiche
sedimentarie nel settore
sommerso
ObS.05 - Conservazione e
ripristino del patrimonio
naturale, degli habitat e
delle specie
ObS.05.22 – Garantire
condizioni di efficienza
dell'area portuale e di
fruibilità del litorale sabbioso
Ancoraggio di natanti e
barche da diporto
ObS.05 - Conservazione e
ripristino del patrimonio
naturale, degli habitat e
delle specie
ObS.05.23 – Divieto di
ancoraggio di qualunque
mezzo corrispondenza della
prateria di Posidonia
Presenza di beni con un
elevato interesse storico e
culturale in stato di
degrado
ObS.06- Tutelare e
valorizzare il patrimonio
storico-culturale e
paesaggistico
ObS.06.1 –Mitigazione degli
impatti generati dallo stato di
abbandono e/o uso
improprio
Presenza di beni di elevato
interesse ambientale e
paesaggistico in stato di
degrado
ObS.06- Tutelare e
valorizzare il patrimonio
storico-culturale e
paesaggistico
ObS.06.2 –Valorizzazione
delle caratteristiche
paesaggistiche ai fini di una
fruizione sostenibile dei beni
Perdita dell’impianto
paesaggistico dei filari
alberati definito dal
progetto di bonifica agraria
ObS.06- Tutelare e
valorizzare il patrimonio
storico-culturale e
paesaggistico
ObS.06.3 –Recupero della
configurazione originale del
sistema paesaggistico dei
terreni interessati dal
progetto di bonifica
ObS.07– Favorire uno
sviluppo economico
sostenibile del territorio
ObS.07.1 –
Valorizzazione delle
potenzialità produttive in
ambito lagunare
Sistema economico - Presenza di inquinamento,
produttivo
carenze nelle infrastrutture
e disomogenea
organizzazione che
condizionano la pesca in
laguna
RAPPORTO AMBIENTALE
Strutture insufficienti a
ObS.07– Favorire uno
garantire la fruibilità turistica sviluppo economico
delle risorse
sostenibile del territorio
ObS.07.2 –
Valorizzazione delle attività di
fruizione naturalistica
all’interno del sito
Scarso coordinamento tra
le attività di pesca e di
nautica da diporto con
quelle generali di
accessibilità degli spazi
ObS.07– Favorire uno
sviluppo economico
sostenibile del territorio
ObS.07.3 –
Garantire il coordinamento
tra le diverse esigenze di
fruizione del sito
Scarsa conoscenza delle
caratteristiche ambientali
del sito
ObS.07– Favorire uno
sviluppo economico
sostenibile del territorio
ObS.07.4 –
Promuovere le specificità
ambientali e paesaggistiche
del sito
Scarsa fruizione turistica del
sito
ObS.07– Favorire uno
sviluppo economico
sostenibile del territorio
ObS.07.5 –
Incrementare le possibilità di
fruizione, anche attraverso il
77
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Componente
Criticità
Obiettivo generale di
sostenibilità
Obiettivo di sostenibilità
contestualizzato
potenziamento e il recupero
delle strutture esistenti.
Mobilità e trasporti
Pascolo non intensivo
ObS.07– Favorire uno
sviluppo economico
sostenibile del territorio
Utilizzo improprio del ponte
della peschiera di
Marceddì
ObS.08 – Organizzare il
ObS.08.1 –
sistema degli accessi e
Razionalizzazione del traffico
delle aree sosta e favorire veicolare
forme di mobilità
sostenibile
Scarsa accessibilità
dell’ambito lagunare di
Marceddì
ObS.08 – Organizzare il
sistema degli accessi e
delle aree sosta e favorire
forme di mobilità
sostenibile
78
ObS.07.6 –
Introduzione di forme di
agricoltura biologica
ObS.08.2 –
Regolamentazione e
controllo dla fruizione della
laguna
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
5
5.1
Analisi di coerenza esterna
Piani e Programmi di riferimento
Il Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri ” deve essere analizzato in relazione al
contesto programmatico e della pianificazione sovraordinata vigente. Si tratta, in pratica,
di valutare se le linee di sviluppo delineate dal Piani di Gestione sono coerenti con gli
obiettivi, indirizzi e prescrizioni definiti da altri Piani e/o Programmi vigenti.
A tal fine occorre esaminare i Piani e/o Programmi, sia sovraordinati che di pari livello,
rispetto ai quali è necessario svolgere l’analisi di coerenza esterna dello stesso Piano di
Gestione, approfondendo e specificando eventuali relazioni ed interferenze.
In particolare, i Piani considerati significativi per il Piano di Gestione sono i seguenti:
PIANO O PROGRAMMA
RIFERIMENTO NORMATIVO
STATO DI AVANZAMENTO
Piano Paesaggistico Regionale (PPR)
L.R. n. 8 del 25.11.2004
Approvato con D.G.R. n. 36/7
del 5.9.2006
Piano di Assetto Idrogeologico (PAI)
Legge 183/89, art. 17, comma 6,
ter - D.L. 180/98
D.G.R. n. 17/14 del 26.4.2006
Piano di Tutela delle Acque (PTA)
D.Lgs. 152/99, art. 44, L.R. 14/2000,
art. 2
Approvato con D.G.R. n. 14/16
del 4.4.2006
Piano di Gestione del Distretto
Idrografico Regionale e suoi
aggiornamenti
Direttiva quadro sulle Acque
(Direttiva 2000/60/CE) – Legge n.
13 del 27/02/2009
Adottato con delibera del
Comitato Istituzionale n. 1 del
25/02/2010
Piano Forestale Ambientale
Regionale (PFAR)
D.Lgs. 227/2001
Approvato con Delibera della
Giunta Regionale n. 53/9 del
27.12.2007
Piano Energetico Ambientale
Regionale (PEAR)
D.Lgs. n. 112 del 31 marzo 1998
e art. 112 delle NTA del PPR – art.
18, comma 1 della L.R. del 29
maggio 2007, n. 2)
Adottato con D.G.R. n. 34/13 del
2.8.2006
Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti
D.Lgs. 152/2006, art. 199
Approvato con Del.G.R. n. 3/8
del 16.1.2008
Piano Urbanistico e Territoriale di
Coordinamento della Provincia del
Medio Campidano (PUP/PTCP)
L.R. n. 45/1989, art. 1, comma 1
Adottato dalla deliberazione del
Consiglio Provinciale n. 7 del
03.02.2011.
Il Piano è vigente dal giorno di
pubblicazione sul B.U.R.A.S. n. 55
del 20.12.2012.
Piano Urbanistico e Territoriale di
Coordinamento (PUP/PTCP) della
Provincia di Oristano
L.R. n. 45/1989, art. 1, comma 1
Adottato con Delibera del
Consiglio Provinciale n. 17 del 18
marzo 2005
Strumenti urbanistici comunali
L.R. n. 45/1989
Strumenti urbanistici comunali
Piani di Utilizzo del litorali
Decreto Legge n. 400 del 5
ottobre 1993
Piano di Gestione del SIC “ Stagno di
Corru S’Ittiri”
Direttiva Habitat (92/43/CEE) e
Direttiva Uccelli (79/409/CEE)
RAPPORTO AMBIENTALE
79
Approvato con Decreto
dell'Assessore della Difesa
dell'Ambiente n. 18 del
28/02/2008
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
5.1.1
Piano Paesaggistico Regionale
Il Piano Paesaggistico Regionale (PPR) è stato approvato con Deliberazione della Giunta
Regionale (DGR) n. 36/7 del 05.09.2006 e pubblicato con Decreto del Presidente n. 82 del
07.09.2006 sul BURAS n. 30 del 08.09.2006.
Le aree della rete “Natura 2000” sono ricomprese nel PPR tra le “Aree di interesse
naturalistico istituzionalmente tutelate” (art. 33 delle norme tecniche di attuazione, NTA),
per le quali “il PPR favorisce l’integrazione […] di criteri di valorizzazione paesaggistica ed
ambientale ed incentiva inoltre il processo di inserimento in rete delle singole aree
attraverso la previsione dei corridoi ecologici” (art. 34).
In coerenza con le sue finalità di protezione del paesaggio culturale e naturale e della
relativa biodiversità, inoltre, il PPR contiene alcune specifiche previsioni di tutela di
formazioni naturali ed habitat caratterizzanti il territorio della Sardegna.
In particolare:
- All’art. 17 delle NTA, le praterie di posidonia oceanica e le praterie e formazioni
steppiche sono inserite tra i beni paesaggistici tutelati ai sensi del Codice dei beni
culturali e del paesaggio (D. Lgs. 42/2004 e ss.mm.ii.).
- Altre formazioni (es. complessi dunali con formazioni erbacee e ginepreti, grotte e
caverne, zone umide temporanee, sistemi fluviali e relative formazioni riparali,
macchia oresta, vegetazione alopsamofila costiera, aree con formazioni steppiche
ad mpelodesma) sono incluse, all’art. 22 delle NTA, tra le “Aree naturali e
subnaturali”, per le quali vigono le prescrizioni di cui all’art. 23. Ad esempio, sono
vietati: “nei complessi dunali con formazioni erbacee e nei ginepreti, le installazioni
temporanee e l’accesso motorizzato, nonché i flussi veicolari e pedonali
incompatibili con la conservazione delle risorse naturali; nelle zone umide
temporanee, tutti gli interventi che, direttamente o indirettamente, possono
comportare rischi di interramento e di inquinamento; negli habitat prioritari ai sensi
della Direttiva “Habitat” […] gli interventi forestali, se non a scopo conservativo”.
- Tutti gli habitat dell’Allegato I della Direttiva 92/43/CEE sono inclusi, all’art. 25 delle
NTA, tra le “Aree seminaturali”, per le quali vigono le prescrizioni di cui all’art. 26. Ad
esempio, sono vietati: gli interventi edilizi o di modificazione del suolo nella totalità
delle aree seminaturali; il transito di mezzi motorizzati, l’asportazione di materiali
inerti, le coltivazioni agrarie sui litorali e sui complessi dunali; la concessione di aree
per la fruizione turistica nei siti di riproduzione recente della specie Caretta caretta;
gli interventi che comportino la cementificazione degli alvei e delle sponde e
l’eliminazione della della vegetazione riparia, le opere di rimboschimento con
specie esotiche nei sistemi fluviali.
Il territorio dello Stagno di Corru S’Ittiri è inquadrato all’interno dell’Ambito di paesaggio
costiero n. 9 “Golfo di Oristano”.
Il progetto dell’Ambito proposto all’interno del PPR assume l’interconnessione tra il sistema
delle terre e delle acque marine,fluviali e lagunari come guida per la riqualificazione
ambientale delle attività e degli insediamenti. Su questa linea gli indirizzi principali
interessanti l’Area SIC sono:
-
Riqualificare l’identità urbana antica del Golfo di Oristano riconoscendo in esso un
luogo per la realizzazione di strutture museali rilevanti collegate con la civiltà fenicia;
-
Conservare la funzionalità dei corsi d’acqua che confluiscono verso la piana
garantendo il naturale scorrimento delle acque superficiali e ricostruendo, laddove è
stata alterata, la rinaturalizzazione dei corsi d’acqua mediante tecniche naturalistiche,
cogliendo l’occasione per progettare nuovi paesaggi;
80
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
-
Conservare la funzionalità ecologica delle zone umide riequilibrando gli usi produttivi
dell’allevamento ittico e della pesca ed intregrare le attività produttive con una
potenziale fruizione turistico-culturale,naturalistica-ricreativa ed antropologicoculturale dei luoghi;
-
Ricostruire i margini di transizione fra i diversi elementi di paesaggio dell’Ambito
ponendo particolare attenzione alle fasce peristagnali tra cui Corru S’Ittiri, Marceddì e
San Giovanni;
-
Riqualificare le zone umide retro litorali attraverso una progettazione unitaria mirata a
ricreare i rapporti tra zone interne, insediamento e sistema sabbioso anche attraverso il
miglioramento dell’accessibilità e della fruizione con servizi e attrezzature;
-
Integrare le gestioni delle aree naturali protette con la gestione delle attività
produttive agricole limitrofe;
-
Riqualificare il corridoio infrastrutturale mediante la ricostruzione dei rapporti percettivi
fra l’infrastruttura e le sequenze paesaggistiche di contesto.
Gli obiettivi del Piano di Gestione risultano tutti coerenti rispetto agli obiettivi ed indirizzi del
Piano Paesaggistico Regionale.
Il Piano di Gestione è infatti teso alla tutela ed alla valorizzazione delle risorse territoriali del
sito. Obiettivo prioritario del Piano, in quanto misura di conservazione, ai sensi della
Direttiva Habitat, è quello di assicurare il mantenimento o il ripristino, in uno stato di
conservazione soddisfacente, degli habitat naturali e delle specie di fauna e flora
selvatiche di interesse comunitario. Il Piano deve inoltre considerare in modo comprensivo
le caratteristiche ecologiche, socio-economiche, territoriali e amministrative del sito.
5.1.2 Piano di Assetto Idrogeologico (PAI)
Il Piano di Assetto Idrogeologico è stato redatto ai sensi del comma 6 ter dell’art. 17 della
Legge 18 maggio 1989 n. 183 e successive modificazioni, adottato con Delibera della
Giunta Regionale n. 2246 del 21/07/2003, approvato con Decreto del Presidente della
Regione Sardegna n.67 del 10.07.2006.
Il Piano individua e perimetra le aree a rischio idraulico e geomorfologico, secondo
quanto disposto dal D.Lgs 180/98 convertito in L. 267 del 30.08.1998 e D.P.C.M. del
29/09/1998. In particolare, delimita le aree a pericolosità idraulica (molto elevata Hi4,
elevata Hi3, media Hi2) e a pericolosità da frana (Hg4, Hg3, Hg2), rileva gli insediamenti, i
beni, gli interessi e le attività vulnerabili nelle aree pericolose, allo scopo di valutarne le
specifiche condizioni di rischio ed individua e delimita le aree a rischio idraulico (molto
elevato Ri4, elevato Ri3, medio Ri2) e a rischio da frana (Rg4, Rg3, Rg2).
Il PAI ha valore di piano territoriale di settore, in quanto dispone con finalità di
salvaguardia di persone, beni, ed attività per la tutela dai pericoli e dai rischi
idrogeologici, prevale sui piani e programmi di settore di livello regionale. L’intero territorio
della Sardegna costituisce il “Bacino Unico Regionale” ed è suddiviso in 7 sub-bacini. Il
territorio del SIC risulta compreso nel sub-bacino numero 2 “Tirso”.
Nella porzione del SIC ricadente nel territorio comunale di Arborea sono state individuate,
nell’ambito dello studio di Compatibilità idraulica per l’adeguamento del PUC al PPR e al
PAI, aree di pericolosità idraulica moderata (Hi1), media (Hi2) a elevata (Hi3) e aree di
pericolosità geologica e geotecnica moderata (Hg1). Sono inoltre presenti aree
identificate come aree di pericolosità idraulica nell’ambito del PSFF.
Secondo le Norme Tecniche di attuazione del PAI e le relative Linee Guida, sono
assegnate alla classe di pericolosità Hg1 porzioni di territorio in cui i “fenomeni franosi
presenti o potenziali sono marginali”. A questa classe sono stai assegnati le sponde dello
RAPPORTO AMBIENTALE
81
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
stagno di Corru S’Ittiri, la spiaggia di Arborea, l’area di tiro a volo e lo stagno di Pauli
Pirastu.
Le aree di pericolosità idraulica rispettivamente media e moderata sono invece
assegnate agli Stagni di Pauli Pirastu (Hi2) e di Corru s’Ittiri (Hi1) mentre è assegnata alla
classe di pericolosità alta la freccia litoranea di Corru S’Ittiri (Hi3)
Per quanto riguarda le aree delimitate dal PSFF, rappresentanti le fasce fluviali del Fiume
Flumini Mannu di Pabillonis, comprendono, sia per il SIC che per la ZPS, la fascia A_2 tutto
lo Stagno di S.Giovanni-Marceddì, lo stagno di Santa Maria e la palude di Santa Maria. La
fascia A_50 ricade totalmente all’interno del SIC (solo piccole aree ricadono all’interno
della ZPS) e si trovano a Est dello Stagno di Santa Maria. Le fasce C sono veramente
esigue e sono distribuite lungo il confine meridionale delle altre fasce.
5.1.3
Piano di Tutela delle Acque
Il quadro normativo comunitario e nazionale relativo alla tutela delle risorse idriche ha
subito nel corso del tempo una profonda trasformazione, delineando via via uno scenario
del tutto nuovo rispetto al passato.
Il D.Lgs. 11 maggio 1999, n. 152 abrogato e sostituito dal recente D.Lgs 152/2006 recante
“Norme in materia ambientale”, definisce e riordina la disciplina generale nazionale per la
tutela delle acque. Con esso si supera il limite insito nella L. 319/76, fissando obiettivi di
qualità ambientale riferiti alle caratteristiche idromorfologiche, biologiche e fisicochimiche dei corpi idrici. Il Decreto ha ripreso i principi fondamentali di sostenibilità
dell’acqua già presenti nella L. 36/94 sul ciclo integrato dell’acqua e nella L. 183/89 sulla
difesa del suolo, ma, al tempo stesso, ha anticipato gli orientamenti comunitari in materia
di acque (Direttiva Quadro 2000/60/CE) con alcuni importanti elementi innovativi:
definisce la classificazione di qualità dei corpi idrici e i monitoraggi, in funzione della
tipologia di corpo idrico (corsi d’acqua, laghi naturali e artificiali, acque sotterranee,
acque costiere e acque di transizione) e stabilisce i contenuti dello strumento principale
della nuova normativa, il Piano di Tutela delle Acque (PTA), che deve includere le
indicazioni circa gli interventi e loro priorità, in modo da garantire il raggiungimento o il
mantenimento degli obiettivi generali e degli obiettivi definiti su scala di bacino dalle
Autorità di bacino di rilievo nazionale ed interregionale, nonché gli obiettivi di qualità da
conseguire entro i termini previsti.
Con la Legge Regionale n. 14 del 19 luglio 2000, in Sardegna è stato attuato un primo
recepimento del D.Lgs 152/99, con l’istituzione del Centro di Documentazione per la
raccolta dei dati (CeDoc) sulle caratteristiche dei bacini idrografici e la loro relativa
elaborazione, gestione e diffusione di cui all’art. 42 e all’allegato 3 del D.Lgs 152/99.
Il PTA è stato redatto, ai sensi dell'art. 2 del L.R. 14/2000, dal Servizio di Tutela delle Acque
dell'Assessorato della Difesa dell'Ambiente della Regione Sardegna, con la
partecipazione dell’Autorità d’Ambito e delle Province, ed è stato adottato dalla Giunta
Regionale con D.G.R. n. 17/15 del 12 aprile 2005. Esso costituisce un piano stralcio di
settore del Piano di Bacino, ai sensi della L. 183/89, che attribuisce all’Autorità di bacino
(carica che in Sardegna è stata provvisoriamente assunta dalla Giunta Regionale con
D.G.R. n. 45/57 del 30 ottobre 1990) il governo della risorsa idrica.
Recentemente, infine, la Giunta Regionale, con Delibera n. 14/16 del 4 aprile 2006 ha
approvato definitivamente il PTA, come Piano stralcio del Piano di Bacino, ai sensi dell’art.
44 del D.Lgs. 152/99.
Gli obiettivi del Piano di Gestione risultano coerenti rispetto agli obiettivi del Piano di Tutela
delle Acque.
82
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
In particolare, al fine di favorire la conservazione delle acque marine e lagunari (obiettivo
specifico 1 del PDG) il Piano prevede un adeguamento del sistema fognario depurativo,
atto a contenere i fenomeni di inquinamento delle acque superficiali e sotterranee e il
monitoraggio della qualità delle acque dei sistemi umidi.
5.1.4
Piano di Gestione del distretto idrografico regionale
Il D.Lgs. 152/2006 all’art. 117 stabilisce che per ciascun distretto idrografico deve essere
adottato un Piano di gestione, che costituisce un piano stralcio del Piano di bacino
distrettuale di cui all'articolo 65 dello stesso Decreto. A tal fine, con delibera n.1/2009, il
Comitato istituzionale dell'Autorità di bacino regionale ha dato mandato alla Direzione
generale dell’Agenzia regionale del distretto idrografico - Servizio tutela e gestione delle
risorse idriche, vigilanza sui servizi idrici e gestione della siccità, di svolgere tutte le attività
necessarie per l'adozione del Piano di gestione.
Il Piano di Gestione del Distretto idrografico è individuato come strumento principale per il
raggiungimento degli obiettivi enunciati dalla Direttiva quadro sulle acque 2000/60/CE
(recepita in Italia dal d.lgs. 152/2006) che prevede, come obiettivo fondamentale, il
raggiungimento dello stato “buono” per tutti i corpi idrici entro il 2015.
La versione aggiornata del Piano di Gestione del Distretto Idrografico della Regione
Sardegna è stato adottato nel giugno 2010.
Per ogni sito della Rete Natura 2000, l’Allegato 9.1 fornisce un quadro degli habitat
comunitari (tabella 6-3) e delle specie (tabella 6-4: pesci elencati nell’allegato II della
Direttiva Habitat; tabella 6-5: anfibi e rettili acquatici elencati nell’allegato II della Direttiva
92/43/CE; tabella 6-5: Uccelli acquatici migratori abituali non elencati dell’Allegato 1 della
73 Direttiva 2009/147/CE) per i quali è importante il mantenimento e il miglioramento dello
stato delle acque.
L’allegato 12. 4 del piano contiene le linee strategiche del distretto della Sardegna
finalizzate alla tutela dei corpi idrici per il raggiungimento degli obiettivi previsti dalla Dir.
2000/60/CE; all’interno di tale allegato è presente la tabella relativa all’ambito tematico
G“Tutela della biodiversità degli habitat e delle specie”.
5.1.5
Piano Forestale Ambientale Regionale
La Regione Sardegna, in ottemperanza a quanto previsto dall'art. 3 comma 1 del D.Lgs
227/2001, ha predisposto nel gennaio del 2006 una proposta di Piano Forestale
Ambientale Regionale (PFAR) anche nel rispetto del D.Lgs n°42/2004 che inquadra tra le
categorie di beni paesaggistici da tutelare i territori coperti da foreste e da boschi. Il PFAR
costituisce il primo importante passo verso la costituzione di un quadro di generale
pianificazione e programmazione di interventi nel settore forestale regionale.
Il Piano è redatto in coerenza con le linee guida di programmazione forestale di cui al
D.M. 16/06/05, già sancite dall’Intesa Stato-Regioni del luglio 2004, che individuano i piani
forestali regionali quali necessari strumenti per la pianificazione e programmazione
forestale del territorio nazionale. La redazione del Piano ha come obiettivo la soluzione di
numerose problematiche più o meno direttamente connesse con il comparto forestale:
dalla difesa del suolo alla prevenzione incendi, dalla regolamentazione del pascolo in
foresta alla tutela della biodiversità degli ecosistemi, dalle pratiche compatibili agricole
alla tutela dei compendi costieri; dalla pianificazione territoriale integrata con le realtà
locali alla assenza di una strategia unitaria di indirizzo.
Esso si configura, infatti, come strumento strategico per la pianificazione e la gestione
territoriale finalizzata alla tutela dell'ambiente, al contenimento dei processi di dissesto
idrogeologico e di desertificazione, alla conservazione, valorizzazione ed incremento
della risorsa forestale, alla tutela della biodiversità, al miglioramento delle economie
RAPPORTO AMBIENTALE
83
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
locali, attraverso un processo inquadrato all’interno della cornice dello sviluppo territoriale
sostenibile.
Il PFAR comprende diverse misure e azioni tese alla tutela della biodiversità e alla
conservazione degli habitat e identifica le seguenti cinque linee di intervento:
-
la linea protettiva (P), orientata alla conservazione e al miglioramento del livello di
stabilità delle terre e dell’efficienza funzionale dei sistemi forestali mediterranei;
-
la linea naturalistico-paesaggistica (N), orientata alla preservazione e conservazione
della qualità dei sistemi ecologici in tutte le loro componenti fisiche e biologiche;
all’accrescimento della complessità e della funzionalità dei popolamenti; al
mantenimento e miglioramento del valore paesaggistico dei contesti forestali;
-
la linea produttiva (PR), per la crescita economica e il benessere sociale del territorio
agroforestale attraverso la valorizzazione economica delle foreste e la promozione
dell’impresa forestale;
-
la linea informazione ed educazione ambientale (E), per la promozione dell’attività di
informazione, sensibilizzazione ed educazione ambientale applicata al settore
forestale;
-
la linea ricerca applicata e sperimentazione (R), per il potenziamento delle
conoscenze sull’entità, distribuzione e stato della vegetazione forestale regionale, e
per la regolamentazione di particolari aspetti della materia forestale.
In particolare, la linea naturalistico-paesaggistica (N) prevede le seguenti misure:
-
-
MISURA N2 Misure di preservazione nelle aree di tutela naturalistica, articolata nelle
azioni:
-
N2.1, “Preservazione dei contesti dunali”, rivolta alla preservazione degli habitat
prioritari 2250* (Dune costiere con Juniperus spp.) e 2270 *(Dune con foreste di
Pinus pinea e/o Pinus pinaster).
-
N2.2, “Preservazione dei contesti delle acque stagnanti e fluenti”, caratterizzati
nel primo caso da vegetazione subalofila o alofila tipica delle aree salmastre,
degli stagni e delle lagune temporanee o permanenti, e nel secondo caso da
vegetazione di tipo edafoigrofilo, in sistemi planiziali (elementi residuali delle
vaste formazioni originarie, significativi per le funzioni di corridoi ecologici per la
fauna e di tampone per i carichi inquinanti) o in formazioni a galleria (con
funzione di stabilizzazione del sistema spondale e di laminazione delle acque).
-
N2.3, “Preservazione dell’integrità di sistemi forestali e preforestali di rilevante
interesse naturalistico”, che mira al mantenimento di habitat quali le boscaglie
arborescenti a prevalenza di Laurus nobilis o i boschi di agrifoglio e tasso, gli
arbusteti, le garighe costiere e oromediterranee con componenti endemiche.
MISURA N3 Misure di conservazione dei sistemi forestali e agrosilvopastorali nelle
aree a vocazione naturalistico-paesaggistica, che comprende le azioni:
-
N3.1, “Azioni di conservazione dei sistemi forestali in aree a vocazione
naturalistica”: fornisce gli indirizzi per l’applicazione delle misure di
conservazione nei sistemi selvicolturali a ceduo o a fustaia, e nei boschi di
neoformazione ricompresi in aree significative dal punto di vista naturalistico, tra
cui i siti della rete Natura 2000;
-
N3.2, “Conservazione dei boschi in situazioni speciali” (conservazione dei boschi
vetusti e delle parcelle sperimentali storiche);
84
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
-
N3.3, “Azioni di rinaturalizzazione di formazioni forestali artificiali a prevalenza di
conifere”
-
N3.4, “Conservazione e miglioramento dei sistemi agro-forestali per riconosciuta
valenza paesaggistico-culturale di rinaturalizzazione di formazioni forestali
artificiali a prevalenza di conifere”, significativa per gli habitat comunitari
riconducibili al pascoli o prato-pascoli arborati a prevalenza di sughera,
olivastro, roverella, leccio
-
N3.5 “Conservazione e miglioramento dei sistemi silvofaunistici”, finalizzata a
ricreare le condizioni ambientali propizie allo sviluppo delle popolazioni di fauna
selvatica).
Gli obiettivi del Piano di Gestione risultano coerenti con gli indirizzi del Piano Forestale
Ambientale Regionale. Esso promuove infatti la conservazione degli habitat dunali
attraverso un controllo degli accessi della fruizione nelle aree più sensibili, la definizione di
opportune misure regolamentari, la rinaturalizzazione dei canali collettori e irrigatori verso
la laguna e la redazione di un Piano di Gestione della vegetazione ripariale e
perilagunare.
5.1.6 Piano Energetico Ambientale Regionale
Il Piano Energetico Ambientale Regionale, adottato con Delibera di Giunta Regionale n.
34/13 del 2.8.2006, ha lo scopo di prevedere lo sviluppo del sistema energetico in
condizioni dinamiche, definire le priorità di intervento ed ipotizzare scenari nuovi in
materia di compatibilità ambientale degli impianti energetici basati sulla utilizzazione delle
migliori tecnologie e sulle possibili evoluzioni del contesto normativo nazionale ed
europeo.
Il PEARS si pone una serie di obiettivi strategici, in coerenza con quanto stabilito dal “Libro
Verde dell’Energia” della UE per sei settori prioritari di intervento:
- la stabilità e sicurezza della rete, ovvero il rafforzamento delle infrastrutture
energetiche della Sardegna, agevolando una interconnessione strutturale più
solida della Sardegna con le Reti Transeuropee dell’Energia, mediante la
realizzazione del cavo elettrico sottomarino di grande potenza Sardegna - Italia
(SAPEI) e il metanodotto sottomarino dall’Algeria;
-
il Sistema Energetico funzionale all’apparato produttivo, ovvero proporzionato in
modo da fornire al sistema industriale esistente l’energia a costi adeguati a
conseguire la competitività internazionale;
-
la tutela ambientale, territoriale e paesaggistica della Sardegna, ad esempio
attraverso la localizzazione degli impianti di conversione di energia, inclusi gli
impianti di captazione di energia eolica, fotovoltaica e solare aventi estensione
considerevole per la produzione di potenza elettrica a scala industriale, in siti
compromessi e preferibilmente in aree industriali esistenti e comunque in coerenza
con il Piano Paesaggistico Regionale (PPR).
Non si evidenziano delle incoerenze tra gli obiettivi del PDG e gli obiettivi perseguiti dal
PEARS.
5.1.7
Il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti
Il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, adottato con D.G.R. n 21/59 del 8.12.2006, tiene
conto degli obiettivi dell’Amministrazione regionale e soprattutto della nuova
configurazione istituzionale degli Enti Locali.
Diverse sono le scelte strategiche che si identificano nel nuovo piano, quali la
progettazione di raccolte differenziate ad alta efficienza, l'attuazione di strategie
RAPPORTO AMBIENTALE
85
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
operative che consentano la riduzione dei rifiuti prodotti nel territorio regionale, l'istituzione
di un unico Ambito Territoriale Ottimale, coincidente con l'intero territorio regionale, con
conseguente individuazione di un'unica Autorità d'Ambito. Tra le scelte strategiche anche
la presa in carico degli impianti di trattamento/smaltimento dei rifiuti da parte della stessa
Autorità d'Ambito e il ruolo preponderante di Province e Enti locali per quanto riguarda la
fase di raccolta dei materiali.
Il Piano di Gestione prevede una serie di strategie atte a contrastare il deposito
incontrollato dei rifiuti, come una maggiore sensibilizzazione pubblica su tematiche
ambientali e sviluppo sostenibile e interventi di pulizia, rimozione dei rifiuti e bonifica delle
discariche abusive.
5.1.8
Piano Urbanistico e Territoriale di Coordinamento del Medio Campidano
(PUP/PTCP)
Il Piano Urbanistico Provinciale/Piano Territoriale di Coordinamento (PUP/PTC) della
Provincia del Medio Campidano è stato adottato con Delibera del Consiglio Provinciale
n. 12 del 10.02.2010 e pubblicato nel BURAS n.6 del 26.02.2010
Il principale riferimento normativo del PUP/PTC é la legge urbanistica regionale (L.R.
45/89), che all’art.16 prevede che la Provincia, con “il Piano Urbanistico Provinciale,
redatto anche per settori di intervento e nel rispetto della pianificazione regionale,
individui specifiche normative di coordinamento con riferimento ad ambiti territoriali
omogenei:
-
per l’uso del territorio agricolo e costiero;
-
per la salvaguardia attiva dei beni ambientali e culturali;
-
per l’individuazione e la regolamentazione dell’uso delle zone destinate ad attività
produttive industriali, artigianali e commerciali di interesse sovracomunale;
-
per le attività ed i servizi che per norma regionale necessitano di coordinamento
sovracomunale;
-
per la viabilità di interesse provinciale;
-
per le procedure relative alla determinazione della compatibilità ambientale dei
progetti che prevedono trasformazioni del territorio.
Il PUP/PTC è stato redatto a partire dal PUP/PTC della Provincia di Cagliari, data la
gemmazione della Provincia del Medio Campidano dalla provincia originaria, e in
adeguamento al PPR della Sardegna, secondo quanto prescritto dall’art. 106, NTA del
PPR.
Nel PUP/PTC sono stati esplicitati gli indirizzi di sviluppo socio-economico e paesaggisticoambientale, secondo quanto stabilito dalle leggi vigenti, con particolare attenzione
all’art. 16 della LR 45/1989 (Legge urbanistica regionale della Sardegna).
Il PUP/PTC si compone di cinque parti principali: preliminari, narrativa, normativa, manuali
e valutazione.
L’obiettivo principale del PUP/PTC riguarda il coordinamento dei processi di pianificazione
territoriale nella Provincia del Medio Campidano che abbiano una rilevanza provinciale e
comunque sovra-comunale.
Gli obiettivi dell’azione programmatica e pianificatoria possono essere così sintetizzati:
-
Rafforzamento della gestione dei beni culturali;
-
Sviluppo e razionalizzazione dell’agricoltura;
86
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
-
Valorizzazione ecosostenibile delle risorse ambientali;
-
Potenziamento ed incremento delle attività produttive;
-
Sviluppo del settore turistico ed integrazione con i settori produttivi.
5.1.9
Piano Urbanistico e Territoriale di Coordinamento della Provincia di Oristano
(PUP/PTCP)
Il PTCP/PUP della Provincia di Oristano è stato adottato nel marzo 2005. Allo stato attuale
la Provincia di Oristano sta adeguando il Piano Urbanistico Provinciale al PPR. Nello
specifico, si è conclusa nell’Ottobre 2012 la prima fase (fase di scoping) della Procedura
di VAS.
Il Piano Territoriale di Coordinamento/Piano Urbanistico Provinciale – da redigersi ai sensi
dell’art. 20 del D.Lgs. 267/2000 “Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali”
(PTC) e dell’art. 16 della L.R. 45/1989 “Norme per l’uso e la tutela del territorio regionale”
(PUP) – è uno strumento generale di governo del territorio alla scala provinciale. Esso deve
fornire un quadro organico di indirizzi per una gestione sostenibile delle trasformazioni
territoriali di rilevanza sovracomunale, perseguendo in particolare la tutela e
valorizzazione del patrimonio naturalistico, ambientale e culturale e l’ottimizzazione degli
usi delle risorse territoriali.
Il principale riferimento normativo del PUP/PTC é la legge urbanistica regionale (L.R.
45/89), che all’art.16 prevede che la Provincia, con “il Piano Urbanistico Provinciale,
redatto anche per settori di intervento e nel rispetto della pianificazione regionale,
individui specifiche normative di coordinamento con riferimento ad ambiti territoriali
omogenei:
-
per l’uso del territorio agricolo e costiero;
-
per la salvaguardia attiva dei beni ambientali e culturali;
-
per l’individuazione e la regolamentazione dell’uso delle zone destinate ad attività
produttive industriali, artigianali e commerciali di interesse sovracomunale;
-
per le attività ed i servizi che per norma regionale necessitano di coordinamento
sovracomunale;
-
per la viabilità di interesse provinciale;
-
per le procedure relative alla determinazione della compatibilità ambientale dei
progetti che prevedono trasformazioni del territorio.
Il PTC della Provincia di Oristano si pone come lo strumento per una nuova organizzazione
urbana del territorio provinciale. Gli obiettivi generali dl piano sono:
-
dotare ogni parte del territorio di una specifica qualità urbana e costruire nuove
solidarietà urbane, per formare città di città, più adeguate al regno urbano
contemporaneo;
-
individuare per ogni area del territorio una posizione soddisfacente nel modello di
sviluppo del territorio;
-
fornire un quadro di riferimento generale all’interno del quale le risorse e le
potenzialità di ogni centro vengono esaltate e coordinate.
Negli obiettivi generali viene sottolineato il ruolo della città come crescita di sviluppo,
all’interno del piano si ritrova invece l’importanza affidata agli elementi naturali e agli
aspetti ambientali, per la conservazione e lo sviluppo del territorio provinciale. Una parte
del quadro conoscitivo viene chiamate “Le ecologie”:
RAPPORTO AMBIENTALE
87
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
-
ecologie dell’ambiente naturale e della trasformazione agraria: l’area di studio del
presente Piano di Gestione rientra nell’Ecologia della Piana di Oristano e del
versante nord-occidentale del Monte Arci;
-
ecologie della storia: in particolare il Sistema difensivo costiero e il Territorium di
Neapolis;
-
ecologie degli insediamenti: della città consolidata e della città costiera.
Il quadro conoscitivo si completa con il Sistema di organizzazione dello spazio, che indaga
maggiormente gli aspetti dell’assetto insediativo. Il progetto di pianificazione territoriale
viene condotto attraverso i metaprogetti di campo. In ciascun metaprogetto viene
elaborata una matrice di sintesi che mette in relazione il progetto di sviluppo territoriale
con gli aspetti ambientali, fornendo un quadro chiaro dei nuovi rapporti di valore e
criticità.
5.1.10 Strumenti Urbanistici Comunali
Tutti i Comuni interessati dalla presenza del SIC sono dotati di uno Strumento Urbanistico
Comunale. Nello specifico:
-
Il PUC di Arborea è stato adottato con Del. C.C. n. 51 del 23.12.2008; il Piano
prevede per la zona SIC prevalentemente zone di salvaguardia (H2 - zone di
pregio paesaggistico) e piccole porzioni di sottozone G1 e D2 (servizi generali e
aree per attività industriali e artigianali legate alla lavorazione dei mitili);
-
Il PRG di Arbus è stato inizialmente adottato con Del. C.C. N. 17 del 06/09/1974 e
ha successivamente subito numerosi aggiornamenti. Con Del. C.C. n. 17 del 13
aprile 2010 è stato adottato il PUC in adeguamento al PPR e al PAI. Il Piano
classifica come zona G3 l’area di Capo Frasca (poligono militare), sono presenti in
minor misura zone agricole (E1, E2, E5), una porzione di zona H lungo la costa di
Pistis e una zona turistico-residenziale (F4) al margine settentrionale di Sant’Antonio
di Santadi;
-
Il PUC di Guspini è stato adottato con Del. C.C. N. 4 del 15/02/2000, la variante
vigente è stata adottata con Del. C.C. N. 87 del 20/12/2012 e pubblicata sul BURAS
n. 35 del 01/08/2013. Il territorio di Guspini interno al perimetro del SIC è classificato
prevalentemente come Zona E ma risultano presenti anche zone F (insediamenti
abitativi di tipo stagionale) e G (Parco archeologico “Neapolis”);
-
Il PUC di Terralba è stato adottato nella sua prima versione con Del. C.C. N. 25 del
15/06/2001, mentre la variante vigente è stata adottata con Del. C.C. N. 74 del
19/10/2004. È in corso l’adeguamento al PPR e al PAI. Il Piano classifica la maggior
parte delle aree interne al SIC come zona I (Stagno di San Giovanni), il resto è
classificato come fascia di rispetto fluviale (HR) e zone agricole (sottozone E2, E3 e
soprattutto E5 – aree omogenee a spiccata vocazione naturale).
In generale, analizzando le disposizioni
relative alle aree interessate del SIC, si
d’uso consentite e l’obiettivo prioritario
S’Ittiri”, di tutela e conservazione degli
presenti.
normative degli Strumenti Urbanistici Comunali
rileva una perfetta coerenza tra le destinazioni
del Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru
habitat e delle specie di interesse comunitario
5.1.11 Piani di Utilizzo dei Litorali
Il Piano di Utilizzo dei Litorali (PUL) del Comune di Arborea è stato adottato con delibera
consiliare n. 52 del 29 dicembre 2013, mentre quello di Arbus è stato adottato dal
Consiglio Comunale il 13 aprile 2010, con delibera n. 17, unitamente al PUC in
adeguamento al PPR e al PAI.
88
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Il Piano di Utilizzazione dei Litorali (PUL) di cui all’Art. 6 del Decreto Legge 5 ottobre 1993,
n.400, convertito con modificazioni dalla Legge 4 dicembre 1993, n. 494 e s.m.i, disciplina
l’utilizzo delle aree demaniali marittime, regolamentando la fruizione a fini turistici e
ricreativi del bene demaniale.
Il Piano è stato redatto alla luce delle recenti disposizioni normative che riguardano il
“Conferimento di Funzioni e Compiti agli Enti Locali”, di cui alla L.R. n. 9 del 12 giugno
2006, Art. 41 comma 1, e coerentemente con le “Linee Guida per la predisposizione del
Piano di Utilizzazione dei Litorali con finalità turistico-ricreativa”, approvate dalla Regione
Sardegna con Deliberazione della G.R. n. 25/42 del 1 luglio 2010 e ss.mm.ii., rettificate con
Deliberazione delle G.R. n.12/8 del 5 marzo 2013 e aventi il fine, tra l’altro, di perseguire un
regime di compatibilità d’uso del litorale con gli obiettivi di salvaguardia e tutela
dell’ambiente costiero e di coerenza con i principi dello sviluppo sostenibile.
Di conseguenza il PUL è stato strutturato coerentemente con quanto definito nei principali
documenti di indirizzo regionale precedentemente citati, quali le Direttive Regionale del
2010 e le Linee guida di adeguamento del PUC al PPR – Assetto Insediativo (febbraio
2007).
Gli obiettivi specifici del PUL, in stretta osservanza delle Direttive Regionali, sono:
- Pianificare i servizi di spiaggia, in termini dimensionali, localizzativi, costruttivi e
gestionali, coerentemente con le esigenze di tutela ambientale e paesaggistica;
- Riorganizzare e regolamentare il sistema degli accessi e delle aree sosta
coerentemente con le esigenze di tutela ambientale e paesaggistica;
- Programmare gli spazi concessori in modo da assicurare il mantenimento di
adeguati tratti di spiaggia da destinare alla fruizione libera del litorale;
- Garantire la qualità dei servizi di spiaggia del comparto turistico ricettivo e per le
utenze turistiche in generale.
Gli obiettivi del Piano di Gestione del SIC risultano coerenti rispetto agli specifici del PUL,
soprattutto in relazione alle azioni di valorizzazione e accessibilità dell’area
coerentemente con le esigenze di tutela ambientale e paesaggistica.
5.1.12 Piano di Gestione del SIC “ Stagno di Corru S’Ittiri”
Il sito oggetto del presente Piano è attualmente interessato dal Piano di Gestione vigente
per l’area ITB030032 “Stagno di Corru S’Ittiri” redatto sulla base della Direttiva Habitat
(92/43/CEE) e Direttiva Uccelli (79/409/CEE) e approvati con Decreto Regionale n. 28 del
28 febbraio 2008.
Il Piano di Gestione cigente ha la finalità di regolamentare l'uso del territorio in modo da
assicurare il mantenimento e il ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente, degli
habitat naturali e seminaturali e delle specie di fauna e flora selvatiche di interesse
comunitario.
Il fine dell’istituzione delle aree appartenenti alla Rete Natura 2000 è, come indicato dalla
direttiva 92/43 CEE, quello di assicurare la conservazione degli habitat e delle specie
animali e vegetali di interesse comunitario, garantendo, con opportuni interventi di
gestione, il mantenimento e/o il ripristino di equilibri ecologici che li caratterizzano e che
sottendono alla loro conservazione.
Il Piano di Gestione del SIC fa suo questo obiettivo contestualizzandolo nella realtà locale
e attraverso la definizione di diversi obiettivi specifici che consentono di mitigare le
minacce che insistono su habitat e specie e nel contempo favorire la conoscenza
dell’area nelle sue componenti biotiche e abiotiche.
RAPPORTO AMBIENTALE
89
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Gli obiettivi specifici individuati dal Piano di Gestione del SIC “Corru S’Ittiri” per il breve
termine sono:
- Mantenimento e/o ampliamento del mosaico vegetazionale costituito da
formazioni alofile annue e perenni (salicornieti, sarcocornieti, steppe salate,
giuncheti, ecc.);
- Mantenimento e/o ampliamento degli habitat idonei alle specie di fauna di
maggiore interesse;
- Conoscenza scientifica delle popolazioni animali: uccelli, anfibi, rettili e pesci
- Conoscenza scientifica degli habitat e delle specie di flora di maggiore interesse
conservazionistico;
- Tutela delle praterie a Posidonia oceanica;
- Conservazione e riqualificazione degli habitat dunali e retrodunali;
- Mantenimento e/o miglioramento delle aree umide presenti, di origine naturale o
antropica (canneti, specchi d’acqua, ecc.), riducendo i fenomeni di interrimento,
di inquinamento delle acque e di evoluzione della vegetazione;
- Aumento della sensibilità e dei livelli di conoscenza degli attori locali (enti pubblici,
privati e comunità locali);
- Raggiungimento
di
livelli
di
compatibilità/coerenza
tra
attività
antropiche/pianificazione vigente e gli obiettivi specifici del sito. In particolare
realizzazione di attività agricole e di pesca a maggiore compatibilità;
- Promozione di attività di fruizione turistiche e sportive compatibili (bird-watching,
canoa, vela, bike, snorkelinhg, equiturismo,pesca turismo, pesca sportiva….) e di
strutture ad esse legate (sentieristica, centri visita, pannellistica, ecc.);
- Tutela delle aree di maggiore valore faunistico e vegetazionale;
- Realizzazione di attività ricreative ed educazionali in grado di generare sviluppo
nella zona in esame senza alterare gli equilibri naturali;
- Riqualificazione e rifunzionalizzazione del sistema dei canali di bonifica;
- Ampliamnerto delle osai di protezione faunistica;
- Riqualificazione del paesaggio agrario tradizionale;
- Valorizzazione dello strumento della valutazione di incidenza per attività interne e
confinanti con il SIC;
- Promozione delle attività di ricerca e monitoraggio (per la realizzazione della
banca dati);
- Tutela delle pinete costiere.
Quelli per il medio e lungo termine consistono in:
- Miglioramenti della qualità delle acque. (mediante condizionamenti alle attività
interne al SIC o a livello di intero bacino idrografico. Accordi di pianificazione a
livello di bacino idrografico, o di amministrazioni pubbliche interessate, per il
raggiungimento degli obiettivi di miglioramento qualitativo della risorsa idrica.
Razionalizzazione e migliore gestione complessiva della risorsa acqua);
- Conservazione e riqualificazione degli ecosistemi di laguna;
- Recupero naturalistico delle aree degradate interne al SIR;
- Eliminazioni/riduzione delle potenziali fonti di inquinamento del suolo e delle acque;
- Riduzione dei fenomeni di erosione costiera;
- Mantenimento degli interventi realizzati;
- Regolamentazione delle attività agricole e di promozione delle colture biologiche;
- Sensibilizzazione, informazione e formazione. Coinvolgimento della comunità locale
nella gestione del sito e delle sue risorse;
- Conservazione e valorizzazione delle attività antropiche tradizionali compatibili con
la conservazione dell’integrità del sito. Analisi ed individuazione di metodi
compatibili di uso delle risorse;
- Realizzare il recupero del patrimonio storico ed architettonico del SIC;
90
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
-
-
Promuovere l’immagine del SIC e la sua riconoscibilità;
Istituire la riserva naturale “Santa Maria di Neapolis”, comprendente lo stagno di
San Giovanni e la palude di Santa Maria.;
Mantenimento delle zone aperte e delle aree di pascolo ed ostacolo ai processi di
ricolonizzazione arbustiva (anche mediante la valorizzazione delle attività di
pascolamento);
Tutela dei nuclei isolati di lecceta mediterranea;
Tutela delle specie di flora e fauna di interesse comunitario, endemiche o rare;
Realizzazione di attività militari maggiormente compatibili con la conservazione
dell’integrità del sito;
Tutela delle importanti popolazione di pollo sultano e dei relativi habitat di
nidificazione.
Gli obiettivi del Piano di Gestione del SIC risultano coerenti rispetto agli obiettivi del Piano
di Gestione vigente, soprattutto per quanto riguarda le azioni di gestione relative al
miglioramento della qualità delle acque con azioni finalizzate alla limitazione delle fonti di
inquinamento, la valorizzazione e il recupero dei beni culturali e paesaggistici e il
potenziamento di attività e strutture finalizzate alla fruizione sostenibile del sito.
RAPPORTO AMBIENTALE
91
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
6
6.1
Analisi di coerenza interna
Valutazione dell’efficacia delle azioni ai fini del perseguimento degli obiettivi
Al fine di valutare l’efficacia delle azioni per il perseguimento degli obiettivi, è stato
rappresentato uno schema riepilogativo in cui sono indicati gli obiettivi specifici del Piano
e le azioni corrispondenti per il raggiungimento degli stessi.
Per quanto attiene la componente ecosistemica si riporta inoltre un quadro specifico
dedicato, che costituisce una sintesi dello Studio Generale (sintesi dei fattori di pressione e
degli impatti) e del Quadro di Gestione (Strategie gestionali: Azioni di Gestione) del Piano
di Gestione.
Componente Criticità
Obiettivi
specifici di
Piano
Obiettivo
generale di
sostenibilità
Obiettivo di
sostenibilità
contestualizzato
Azioni
Acqua
Elevato carico di
nutrienti e
contaminanti
veicolato da
immissari fluviali e
falde freatiche
OB. 1 –
Conservazione
degli habitat
marini e
lagunari
ObS.01 Mantenere e
migliorare lo
stato qualitativo
dei corpi idrici
ObS.01.1 - Tutela
della risorsa idrica,
con particolare
riferimento ai
requisiti di qualità
ecologica
IA02 Completamento
del sistema
fognariodepurativo di
Marceddì
IA01 - Bonifica
delle aree
interessate dalla
presenza di rifiuti
pericolosi nei
bacini della zona
umida
Inefficienza dei
canali irrigatori in
cemento che si
immettono in
laguna
OB. 1 Conservazione
degli habitat
marini e
lagunari
ObS.01 Mantenere e
migliorare lo
stato qualitativo
dei corpi idrici
ObS.01.2 –
Adeguamento
della sezione di
portata
IA08 - Interventi di
rinaturalizzazione
del tratto
terminale dei
canali collettori e
irrigatori
Rifiuti
Discariche
abusive di rifiuti
urbani e inerti
(Habitat 2270*)
OB. 6 Conservazione
degli habitat
dunali
ObS.02 Prevenire e
ridurre la
produzione e la
pericolosità dei
rifiuti
ObS.02.1 –Mitigare
gli impatti generati
da discariche
abusive
IA07 - Interventi di
pulizia, rimozione
dei rifiuti e bonifica
delle discariche
abusive. Azioni di
sensibilizzazione sul
tema dei rifiuti
Suolo
Elementi
infrastrutturali
(moli) che
interferiscono
sulle dinamiche
sedimentarie nel
settore sommerso
OB. 7 Riqualificazione
dei beni
ambientali e
paesaggistici
ObS.03Conservare e
migliorare lo
stato della
risorsa suolo
ObS.03.1 –
Garantire
condizioni di
efficienza dell'area
portuale e di
fruibilità del litorale
sabbioso
IA35 - Studio di
fattibilità relativo
alla gestione degli
accumuli
sedimentari
costieri del litorale
di Marceddì
Flora, fauna,
biodiversità
Presenza di
specie aliene
(Mercerella
enigmatica)
OB. 1 Conservazione
degli habitat
marini e
lagunari
ObS.04 Promozione
degli interventi
di riduzione dei
rischi derivanti
dall'introduzione
di specie
allogene
ObS.04.1 –
Mitigazione degli
effetti causati
dalle specie
floristiche invasive
IA04 - Definizione
di un sistema di
gestione della
presenza di specie
floristiche invasive
presso la laguna di
Marceddì
Inquinamento
delle acque
superficiali da
OB. 2 - Tutela
specie
faunistiche
ObS.05ObS.05.1 –
Conservazione e Mitigazione degli
ripristino del
impatti causati
92
MR05 Monitoraggio della
specie Porphyrio
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Componente Criticità
Obiettivi
specifici di
Piano
Obiettivo
generale di
sostenibilità
Obiettivo di
sostenibilità
contestualizzato
Azioni
scarichi agricoli e
civili
sensibili
patrimonio
naturale, degli
habitat e delle
specie
dalle fonti di
inquinamento
porphyrio
MR06 Monitoraggio delle
specie
avifaunistiche
MR07 Monitoraggio delle
specie erpetologi
che
MR10 Monitoraggio
dell'ittiofauna
Incendi e
bracconaggio
OB. 2 - Tutela
specie
faunistiche
sensibili
OB. 3 Conservazione
degli habitat
alofili
OB. 4 Consevazione
degli habitat
arbustivi
OB. 5 Conservazione
degli habitat
forestali
OB. 7 Riqualificazione
dei beni
ambientali
ObS.05Conservazione e
ripristino del
patrimonio
naturale, degli
habitat e delle
specie
ObS.05.2 –
Favorire attività di
educazione,
sorveglianza e
controllo contro il
rischio di incendi e
fenomeni di
bracconaggio
IA21 Realizzazione di
torretta per
avvistamento
incendi e
bracconaggio
PD04 - Azioni di
sensibilizzazione
contro il rischio di
incendio
Sovrappascolo e
invecchiamento
del soprassuolo
OB. 2 - Tutela
specie
faunistiche
sensibili
OB. 3 Conservazione
degli habitat
alofili
OB. 6 Conservazione
degli habitat
dunali
ObS.05Conservazione e
ripristino del
patrimonio
naturale, degli
habitat e delle
specie
ObS.05.3–
Sfruttamento
sostenibile degli
ambiti agrari e
zootecnici
MR11 - Indagine
conoscitiva e
monitoraggio
sull'applicazione
del regime di
condizionalità da
parte delle
aziende agricole e
zootecniche
Calpestio
eccessivo
OB. 2 - Tutela
delle specie
faunistiche
sensibilii
OB. 9 Miglioramento
delle
opportunità di
fruizione del
sito
OB. 13 –
Conservazione
degli habitat
comunitari
ObS.05Conservazione e
ripristino del
patrimonio
naturale, degli
habitat e delle
specie
ObS.05.4 –
Garantire una
fruizione
naturalistica
sostenibile
IA18 Realizzazione di
recinzioni per
delimitare aree di
particolare valore
RAPPORTO AMBIENTALE
93
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Componente Criticità
Obiettivi
specifici di
Piano
Obiettivo
generale di
sostenibilità
Obiettivo di
sostenibilità
contestualizzato
Azioni
sensibili
Condizioni
sfavorevoli alla
nidificazione delle
specie
avifaunistiche
sensibili
OB. 2 - Tutela
specie
faunistiche
sensibili
ObS.05Conservazione e
ripristino del
patrimonio
naturale, degli
habitat e delle
specie
ObS.05.5 –
Incremento della
nidificazione delle
specie sensibili
IA05 - Interventi a
favore
dell'avifauna
Presenza di
vegetazione che
necessita
interventi di
manutenzione
OB. 10 - Tutela
delle specie
vegetali
sensibili nel sito
ObS.05Conservazione e
ripristino del
patrimonio
naturale, degli
habitat e delle
specie
ObS.05.6 –
Mantenimento
della funzionalità
idraulica del
sistema e il
controllo delle
condizioni di
rischio
idrogeologico
IA12 - Piano di
gestione della
vegetazione
ripariale e
perilagunare
Presenza
impianto di tiro a
volo
OB. 2 - Tutela
delle specie
faunistiche
sensibilii
ObS.05Conservazione e
ripristino del
patrimonio
naturale, degli
habitat e delle
specie
ObS.05.7 –
Mitigazione degli
impatti derivanti
dall'impianto di tiro
a volo
IA16 Realizzazione di
fasce cuscinetto di
schermo
dell'impianto di tiro
a volo
Presenza di
colonie di
cormorani che si
alimentano nella
peschiera
OB. 12 Miglioramento
della qualità
del settore
ittico nel sito
ObS.05Conservazione e
ripristino del
patrimonio
naturale, degli
habitat e delle
specie
ObS.05.8–
Incremento delle
conoscenze
relative alla
avifauna ittiofaga
presente
MR01 - Indagine
sull'impatto degli
uccelli ittiofagi
(cormorano)
Eccessiva
pressione turistica
Campeggio
occasionale
Tutti gli obiettivi ObS.05di Piano
Conservazione e
ripristino del
patrimonio
naturale, degli
habitat e delle
specie
ObS.05.9–
Mitigazione degli
impatti derivanti
da una fruizione
impropria
dell’area
RE01 Regolamentazione
degli usi e delle
attività interne al
sito
Attività di
OB. 2 - Tutela
raccolta intensiva specie
di molluschi
faunistiche
sensibili
OB. 9 Miglioramento
delle
opportunità di
fruizione del
sito
ObS.05Conservazione e
ripristino del
patrimonio
naturale, degli
habitat e delle
specie
ObS.05.10 –
Raggiungimento
di un equilibrio tra
la protezione della
fauna ittica e la
valorizzazione
delle risorse
IA36 - Studio sulle
opportunità di
valorizzazione
delle attività di
pesca in laguna
Assenza di
pianificazione
forestale
ObS.05Conservazione e
ripristino del
patrimonio
naturale, degli
habitat e delle
specie
ObS.05.11 –
Riduzione dei
fattori di minaccia
legati all'assenza
di gestione
forestale e alla
fruizione non
regolamentata del
bosco
IA38 - Elaborazione
del Piano di
Assestamento
Forestale della
pineta di Corru
S’Ittiri
OB. 6 Conservazione
degli habitat
dunali
94
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Componente Criticità
Obiettivi
specifici di
Piano
Obiettivo
generale di
sostenibilità
Obiettivo di
sostenibilità
contestualizzato
Scarsa
conoscenza degli
habitat di
interesse
comunitario
OB. 1 Conservazione
degli habitat
marini e
lagunari
OB. 4 Consevazione
degli habitat
arbustivi
OB. 6 Conservazione
degli habitat
dunali
ObS.05Conservazione e
ripristino del
patrimonio
naturale, degli
habitat e delle
specie
ObS.05.12 –
MR02 Incremento delle
Monitoraggio degli
conoscenze
habitat
relative agli
habitat di interesse
comunitario
Impianti di
itticoltura e
mitilicoltura
OB. 1 Conservazione
degli habitat
marini e
lagunari
OB. 4 Consevazione
degli habitat
arbustivi
OB. 6 Conservazione
degli habitat
dunali
ObS.05Conservazione e
ripristino del
patrimonio
naturale, degli
habitat e delle
specie
ObS.05.13 –
Ampliamento
della conoscenza
delle specificità
locali dell' habitat
1120* e delle
specie marine ad
esso collegate
MR02 Monitoraggio degli
habitat
MR09 Monitoraggio
dell'habitat
prioritario 1120*
Mancanza di
regole gestionali
nelle attività di
pesca
OB. 1 Conservazione
degli habitat
marini e
lagunari
OB. 2 - Tutela
specie
faunistiche
sensibili
ObS.05Conservazione e
ripristino del
patrimonio
naturale, degli
habitat e delle
specie
ObS.05.14 –
Regolamentazione
delle modalità di
esecuzione
dell’attività di
pesca
IA19 Realizzazione di
regole gestionali
per le attività di
pesca
Predazione da
parte di specie
opportuniste
(Larus
cachinnans,
Corvis cornix)
Presenza di
predatori terrestri
OB. 2 - Tutela
specie
faunistiche
sensibili
ObS.05Conservazione e
ripristino del
patrimonio
naturale, degli
habitat e delle
specie
ObS.05.15 –
Ampliamento
della conoscenza
dei dati relativi alla
presenza di specie
da tutelare
MR04 Monitoraggio della
specie Larus
audouinii
MR06 Monitoraggio delle
specie
avifaunistiche
Raccolta illegale
di individui e
uova a fini
commerciali
OB. 2 - Tutela
specie
faunistiche
sensibili
ObS.05ObS.05.16 – Divieto
Conservazione e di raccolta di
ripristino del
indivudui e uova
patrimonio
naturale, degli
habitat e delle
specie
RE01 Regolamentazione
degli usi e delle
attività interne al
sito
Transito di veicoli
motorizzati
OB. 6 Conservazione
degli habitat
dunali
OB. 9 Miglioramento
delle
ObS.05Conservazione e
ripristino del
patrimonio
naturale, degli
habitat e delle
specie
IA34 - Sistemazione
infrastrutturale
della accessibilità
connessa allo
svolgimento della
Festa di Nostra
Signora di Bonaria
RAPPORTO AMBIENTALE
95
ObS.05.17 –
Progettazione di
un sistema di
accessibilità
adeguata al flusso
di visitatori in
occasione di
Azioni
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Componente Criticità
Obiettivi
specifici di
Piano
Obiettivo
generale di
sostenibilità
opportunità di
fruizione del
sito
Obiettivo di
sostenibilità
contestualizzato
Azioni
eventi particolari
(Festa di Nostra
Signora di Bonaria)
Presenza di
attività e usi del
territorio ai
margini del sito
poco compatibili
con le necessità
di protezione e
valorizzazione
degli habitat
comunitari e delle
specie
OB. 2 - Tutela
delle specie
faunistiche
sensibilii
OB. 9 Miglioramento
delle
opportunità di
fruizione del
sito
OB. 13 –
Conservazione
degli habitat
comunitari
sensibili
ObS.05Conservazione e
ripristino del
patrimonio
naturale, degli
habitat e delle
specie
ObS.05.18 –
Riduzione del
disturbo
proveniente dalle
aree circostanti il
sito
IA17 Realizzazione di
fasce tampone
nelle aree
adiacenti ai
confini del sito
Inquinamento dei
fondali in seguito
a precedente
attività mineraria
OB. 1 Conservazione
degli habitat
marini e
lagunari
OB. 4 Consevazione
degli habitat
arbustivi
OB. 6 Conservazione
degli habitat
dunali
ObS.05Conservazione e
ripristino del
patrimonio
naturale, degli
habitat e delle
specie
ObS.05.19 –
Mitigazione degli
impatti generati
da discariche
abusive
MR02 Monitoraggio degli
habitat
Inefficienza dei
canali irrigatori in
cemento che si
immettono in
laguna
OB. 1 Conservazione
degli habitat
marini e
lagunari
ObS.05 Conservazione e
ripristino del
patrimonio
naturale, degli
habitat e delle
specie
ObS.05.20 –
Allargamento e
rinaturalizzazione
della sezione dei
canali collettori e
irrigatori
IA08 - Interventi di
rinaturalizzazione
del tratto
terminale dei
canali collettori e
irrigatori
Discariche
abusive di rifiuti
urbani e inerti
(Habitat 2270*)
OB. 6 Conservazione
degli habitat
dunali
ObS.05 Conservazione e
ripristino del
patrimonio
naturale, degli
habitat e delle
specie
ObS.05.21 –
Mitigare gli impatti
generati da
discariche abusive
IA07 - Interventi di
pulizia, rimozione
dei rifiuti e bonifica
delle discariche
abusive. Azioni di
sensibilizzazione sul
tema dei rifiuti
Elementi
infrastrutturali
(moli) che
interferiscono
sulle dinamiche
sedimentarie nel
settore sommerso
OB. 7 Riqualificazione
dei beni
ambientali e
paesaggistici
ObS.05 Conservazione e
ripristino del
patrimonio
naturale, degli
habitat e delle
specie
ObS.05.22 –
Garantire
condizioni di
efficienza dell'area
portuale e di
fruibilità del litorale
sabbioso
IA35 - Studio di
fattibilità relativo
alla gestione degli
accumuli
sedimentari
costieri del litorale
di Marceddì
Ancoraggio di
natanti e barche
da diporto
OB. 1 Conservazione
degli habitat
marini e
lagunari
ObS.05 Conservazione e
ripristino del
patrimonio
naturale, degli
habitat e delle
ObS.05.23 – Divieto
di ancoraggio di
qualunque mezzo
corrispondenza
della prateria di
RE01 Regolamentazione
degli usi e delle
attività interne al
sito
96
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Componente Criticità
Paesaggio
ed assetto
storico culturale
Sistema
economico produttivo
Obiettivi
specifici di
Piano
Obiettivo
generale di
sostenibilità
Obiettivo di
sostenibilità
contestualizzato
specie
Posidonia
Azioni
Presenza di beni
con un elevato
interesse storico e
culturale in stato
di degrado
OB. 7 Riqualificazione
dei beni
ambientali e
paesaggistici
OB. 9 Miglioramento
delle
opportunità di
fruizione del
sito
ObS.06- Tutelare
e valorizzare il
patrimonio
storico-culturale
e paesaggistico
ObS.06.1 –
Mitigazione degli
impatti generati
dallo stato di
abbandono e/o
uso improprio
IA09 - Interventi di
valorizzazione del
sistema dei fortini
costieri
IA11 Manutenzione e
riqualificazione
architettonica e
urbanistica della
cappella di S.
Antonio di Santadi
IA27 - Recupero
conservativo della
ex palazzina
Castoldi
IA28 - Recupero di
Casa Usai (loc.
Nabui)
IA30 - Recupero
strutturale della
torre costiera di
Marceddì
IA37 Valorizzazione a
fini fruitivi dell'area
archeologica di
Orri
Presenza di beni
di elevato
interesse
ambientale e
paesaggistico in
stato di degrado
OB. 7 Riqualificazione
dei beni
ambientali e
paesaggistici
ObS.06- Tutelare
e valorizzare il
patrimonio
storico-culturale
e paesaggistico
ObS.06.2 –
Valorizzazione
delle
caratteristiche
paesaggistiche ai
fini di una fruizione
sostenibile dei beni
IA10 - Interventi
per la realizzazione
dell'area
naturalistica di
Pauli Pirastu
IA31 Riqualificazione
ambientale del
litorale a nord di
Torrevecchia
IA32 Riqualificazione
ambientale
dell'area
retrostante la
cappella di S.
Antonio di Santadi
Perdita
dell’impianto
paesaggistico dei
filari alberati
definito dal
progetto di
bonifica agraria
OB. 7 Riqualificazione
dei beni
ambientali e
paesaggistici
ObS.06- Tutelare
e valorizzare il
patrimonio
storico-culturale
e paesaggistico
ObS.06.3 –
Recupero della
configurazione
originale del
sistema
paesaggistico dei
terreni interessati
dal progetto di
bonifica
IN02 - Incentivi per
interventi
selvicolturali su
terreni privati:
incremento di siepi
e filari alberati
Presenza di
inquinamento,
carenze nelle
infrastrutture e
OB. 2 - Tutela
specie
faunistiche
sensibili
ObS.07– Favorire
uno sviluppo
economico
sostenibile del
ObS.07.1 –
Valorizzazione
delle potenzialità
produttive in
IA36 - Studio sulle
opportunità di
valorizzazione
delle attività di
RAPPORTO AMBIENTALE
97
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Componente Criticità
Obiettivi
specifici di
Piano
Obiettivo
generale di
sostenibilità
Obiettivo di
sostenibilità
contestualizzato
Azioni
disomogenea
organizzazione
che
condizionano la
pesca in laguna
OB. 9 Miglioramento
delle
opportunità di
fruizione del
sito
territorio
ambito lagunare
pesca in laguna
Strutture
insufficienti a
garantire la
fruibilità turistica
delle risorse
OB. 7 Riqualificazione
dei beni
ambientali e
paesaggistici
ObS.07– Favorire
uno sviluppo
economico
sostenibile del
territorio
ObS.07.2 –
Valorizzazione
delle attività di
fruizione
naturalistica
all’interno del sito
IA03 Completamento
della rete dei
capanni per il
birdwatching
Scarso
coordinamento
tra le attività di
pesca e di
nautica da
diporto con
quelle generali di
accessibilità degli
spazi
OB. 9 Miglioramento
delle
opportunità di
fruizione del
sito
ObS.07– Favorire
uno sviluppo
economico
sostenibile del
territorio
ObS.07.3 –
Garantire il
coordinamento tra
le diverse esigenze
di fruizione del sito
IA13 - Piano di
Gestione e
organizzazione del
porticciolo di
Marceddì
Scarsa
conoscenza delle
caratteristiche
ambientali del
sito
OB. 11 Aumento delle
conoscenze
relative al sito
attraverso
canali
tecnologici e
pubblicitari
ObS.07– Favorire
uno sviluppo
economico
sostenibile del
territorio
ObS.07.4 –
Promuovere le
specificità
ambientali e
paesaggistiche
del sito
IA20 Realizzazione di
strumenti per la
fruizione e
l'interpretazione
ambientale
PD01 - Apertura
del forum
PD02 - Attività di
comunicazione e
promozione di
attività di ricerca
scientifica
PD03 - Azioni di
promozione di
attività ricreativeturistico
compatibili
PD05 Realizzazione del
logo del SIC/ZPS
PD06 Realizzazione di
materiale
informativo
PD07 Realizzazione di un
sito web
Scarsa fruizione
turistica del sito
OB. 7 Riqualificazione
dei beni
ambientali e
paesaggistici
OB. 9 Miglioramento
delle
opportunità di
ObS.07– Favorire
uno sviluppo
economico
sostenibile del
territorio
ObS.07.5 –
Incrementare le
possibilità di
fruizione, anche
attraverso il
potenziamento e il
recupero delle
strutture esistenti.
IA25 Realizzazione di un
sistema di
ricettività diffusa
IA26 Realizzazione di un
sistema unitario di
viabilità leggera
per l'accessibilità
98
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Componente Criticità
Obiettivi
specifici di
Piano
Obiettivo
generale di
sostenibilità
Obiettivo di
sostenibilità
contestualizzato
fruizione del
sito
Mobilità e
trasporti
Azioni
del sito
IA29 - Recupero
strutturale del
ponte Molino Is
Pastoris (Su Pont' 'e
Picchedda)
IN03 - Promozione
di attività turisticoricreative
compatibili
Pascolo non
intensivo
OB. 8 Valorizzazione
delle attività
agricole e
zootecniche
ObS.07– Favorire
uno sviluppo
economico
sostenibile del
territorio
ObS.07.6 –
Introduzione di
forme di
agricoltura
biologica
IN01 Incentivazioni per
la conversione in
biologico delle
attività agricole e
zootecniche
Utilizzo improprio
del ponte della
peschiera di
Marceddì
OB. 7 Riqualificazione
dei beni
ambientali e
paesaggistici
ObS.08 –
Organizzare il
sistema degli
accessi e delle
aree sosta e
favorire forme di
mobilità
sostenibile
ObS.08.1 –
Razionalizzazione
del traffico
veicolare
IA06 - Interventi di
gestione del
traffico veicolare
presso lo
sbarramento della
bocca a mare di
Marceddì
Scarsa
accessibilità
dell’ambito
lagunare di
Marceddì
OB. 9 Miglioramento
delle
opportunità di
fruizione del
sito
ObS.08 –
Organizzare il
sistema degli
accessi e delle
aree sosta e
favorire forme di
mobilità
sostenibile
ObS.08.2 –
Regolamentazione
e controllo dla
fruizione della
laguna
IA23 Realizzazione di un
servizio di trasporto
su barca per la
fruizione della
laguna di
S.GiovanniMarceddì
IA33 - Sistemazione
e gestione degli
scivoli a mare
RAPPORTO AMBIENTALE
99
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
7
Valutazione degli effetti ambientali delle scelte di Piano
Al fine di rispondere alle esigenze di valutazione e rappresentazione degli effetti
ambientali delle scelte di piano, è stata condotta una specifica analisi che individua le
azioni di piano in grado, potenzialmente, di interferire con le componenti ambientali.
7.1
7.1.1
Le azioni di Piano
Interventi attivi (IA)
IA01
Bonifica delle aree interessate dalla presenza di rifiuti pericolosi nei bacini della zona umida
IA02
Completamento del sistema fognario-depurativo di Marceddì
IA03
Completamento della rete dei capanni per il birdwatching
IA05
Definizione di un sistema di gestione della presenza di specie floristiche invasive presso la laguna di
Marceddì
Interventi a favore dell'avifauna
IA06
Interventi di gestione del traffico veicolare presso lo sbarramento della bocca a mare di Marceddì
IA07
Interventi di pulizia, rimozione dei rifiuti e bonifica delle discariche abusive. Azioni di sensibilizzazione
sul tema dei rifiuti
IA08
IA09
Interventi di rinaturalizzazione del tratto terminale dei canali collettori e irrigatori
Interventi di valorizzazione del sistema dei fortini costieri
IA10
Interventi per la realizzazione dell'area naturalistica di Pauli Pirastu
IA04
IA11
Manutenzione e riqualificazione architettonica e urbanistica della cappella di S. Antonio di Santadi
IA12
Piano di gestione della vegetazione ripariale e perilagunare
IA13
Piano di Gestione e organizzazione del porticciolo di Marceddì
Piano e Studio di fattibilità per il riassetto strutturale e funzionale del compendio umido di S.GiovanniMarceddì in relazione alla valorizzazione ecologica e produttiva della Laguna di Marceddì
Piano e Studio di fattibilità per la valorizzazione ecologica e produttiva del compendio umido della
Laguna di Corru s'Ittiri
IA14
IA15
IA16
Realizzazione di fasce cuscinetto di schermo dell'impianto di tiro a volo
IA17
IA18
Realizzazione di fasce tampone nelle aree adiacenti ai confini del sito
Realizzazione di recinzioni per delimitare aree di particolare valore
IA19
Realizzazione di regole gestionali per le attività di pesca
IA20
Realizzazione di strumenti per la fruizione e l'interpretazione ambientale
IA21
Realizzazione di torretta per avvistamento incendi e bracconaggio
IA23
IA24
Realizzazione di un servizio di trasporto su barca per la fruizione della laguna di S.Giovanni-Marceddì
Realizzazione di un sistema di centraline per il controllo e monitoraggio della qualità delle acque
IA25
Realizzazione di un sistema di ricettività diffusa
IA26
Realizzazione di un sistema unitario di viabilità leggera per l'accessibilità del sito
IA27
IA28
Recupero conservativo della ex palazzina Castoldi
Recupero di Casa Usai (loc. Nabui)
IA29
Recupero strutturale del ponte Molino Is Pastoris (Su Pont' 'e Picchedda)
IA30
Recupero strutturale della torre costiera di Marceddì
IA31
Riqualificazione ambientale del litorale a nord di Torrevecchia
IA32
IA33
Riqualificazione ambientale dell'area retrostante la cappella di S. Antonio di Santadi
Sistemazione e gestione dello scivolo a mare
IA34
Sistemazione infrastrutturale della accessibilità connessa allo svolgimento della Festa di Nostra
Signora di Bonaria
IA35
Studio di fattibilità relativo alla gestione degli accumuli sedimentari costieri del litorale di Marceddì
IA36
Studio sulle opportunità di valorizzazione delle attività di pesca in laguna
IA37
IA38
Valorizzazione a fini fruitivi dell'area archeologica di Orri
Elaborazione del Piano di Assestamento Forestale della pineta di Corru S’Ittiri
100
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
7.1.2
RE01
7.1.3
Regolamentazioni (RE)
Regolamentazione degli usi e delle attività nel sito
Incentivazioni (IN)
IN01
Incentivazioni per la conversione in biologico delle attività agricole e zootecniche
IN02
Incentivi per interventi selvicolturali su terreni privati: incremento di siepi e filari alberati
IN03
Promozione di attività turistico-ricreative compatibili
7.1.4
Programmi di monitoraggio e ricerca (MR)
MR01
Indagine sull'impatto degli uccelli ittiofagi (cormorano)
MR02
Monitoraggio degli habitat
MR04
Monitoraggio della specie Larus audouinii
MR05
Monitoraggio della specie Porphyrio porphyrio
MR06
Monitoraggio delle specie avifaunistiche
MR07
Monitoraggio delle specie erpetologiche
MR09
Monitoraggio dell'habitat prioritario 1120*
MR10
Monitoraggio dell'ittiofauna
MR11
Indagine conoscitiva e monitoraggio sull’applicazione del regime di condizionalità da parte delle
aziende agricole e zootecniche
7.1.5
Programmi didattici
PD01
Apertura del forum
PD02
Attività di comunicazione e promozione di attività di ricerca scientifica
PD03
Azioni di promozione di attività ricreative-turistico compatibili
PD04
Azioni di sensibilizzazione contro il rischio di incendio
PD05
Realizzazione del logo del SIC/ZPS
PD06
Realizzazione di materiale informativo
PD07
Realizzazione di un sito web
RAPPORTO AMBIENTALE
101
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
7.2
Quadro valutativo
OBIETTIVO SPECIFICO DI
PIANO
INTERVENTO
COMPONENTI
AMBIENTALI
POTENZIALMENTE
INTERESSATI
Obiettivo 1 - Conservazione
degli habitat marini e
lagunari
IA01 - Bonifica delle aree
interessate dalla presenza di
rifiuti pericolosi nei bacini della
zona umida
Flora, Fauna e
Biodiversità
Presenza di mezzi
e personale;
Calpestio; Rumore
Obiettivo 1 - Conservazione
degli habitat marini e
lagunari
IA02 - Completamento del
sistema fognario-depurativo di
Marceddì
Flora, Fauna e
Biodiversità
Presenza di mezzi
e personale;
Calpestio; Rumore
Flora, Fauna e
Biodiversità
Presenza di mezzi
e personale;
Calpestio; Rumore
Paesaggio
Inserimento di
strutture
Obiettivo 7 Riqualificazione dei beni
ambientali e paesaggistici
Obiettivo 1 - Conservazione
degli habitat marini e
lagunari
Obiettivo 2 - Tutela specie
faunistiche sensibili
IA03 - Completamento della
rete dei capanni per il
birdwatching
IA04 - Definizione di un sistema
di gestione della presenza di
specie floristiche invasive
presso la laguna di Marceddì
FATTORI
D’IMPATTO
EFFETTI D’IMPATTO
Occupazione di
superfici di habitat
e habitat delle
specie
Occupazione di
superfici di habitat
e habitat delle
specie
Occupazione di
superfici di habitat
e habitat delle
specie
Alterazione dello
stato naturale dei
luoghi
MISURE PREVISTE PER IMPEDIRE, RIDURRE E
COMPENSARE NEL MODO PIÙ COMPLETO
POSSIBILE GLI EVENTUALI EFFETTI
NEGATIVI SIGNIFICATIVI SULL’AMBIENTE
DELL’ATTUAZIONE DEL PIANO DI
GESTIONE
In fase esecutiva, gli interventi dovranno
essere realizzati con attrezzature e
modalità tali da limitare impatti sugli
habitat e il disturbo alle specie.
In fase esecutiva, gli interventi dovranno
essere realizzati con attrezzature e
modalità tali da limitare impatti sugli
habitat e il disturbo alle specie.
In fase esecutiva, gli interventi dovranno
essere realizzati con attrezzature e
modalità tali da limitare impatti sugli
habitat e il disturbo alle specie.
Scelta di tipologie e localizzazione
adeguate al contesto ambientale e
paesaggistico
Uso di materiali naturali biodegradabili,
senza l’inserimento di opere fisse, bensì
di manufatti di facile rimozione.
Intervento immateriale
Flora, Fauna e
Biodiversità
Presenza di mezzi
e personale;
Calpestio; Rumore
Occupazione di
superfici di habitat
e habitat delle
specie
Paesaggio
Inserimento di
isolotti nel
compendio
umido
Alterazione dello
stato naturale dei
luoghi
IA05 - Interventi a favore
dell'avifauna
102
In fase esecutiva, gli interventi dovranno
essere realizzati con attrezzature e
modalità tali da limitare impatti sugli
habitat e il disturbo alle specie.
Localizzazione degli interventi adeguata
al contesto ambientale e paesaggistico
Uso di materiali naturali biodegradabili,
senza l’inserimento di opere fisse, bensì
di manufatti di facile rimozione.
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
OBIETTIVO SPECIFICO DI
PIANO
INTERVENTO
COMPONENTI
AMBIENTALI
POTENZIALMENTE
INTERESSATI
Obiettivo 7 Riqualificazione dei beni
ambientali e paesaggistici
IA06 - Interventi di gestione del
traffico veicolare presso lo
sbarramento della bocca a
mare di Marceddì
Flora, Fauna e
Biodiversità
Obiettivo 6 - Conservazione
degli habitat dunali
Obiettivo 1 - Conservazione
degli habitat marini e
lagunari
Obiettivo 7 Riqualificazione dei beni
ambientali e paesaggistici
Obiettivo 7 Riqualificazione dei beni
ambientali e paesaggistici
RAPPORTO AMBIENTALE
FATTORI
D’IMPATTO
EFFETTI D’IMPATTO
Presenza di mezzi
e personale;
Calpestio; Rumore
Occupazione di
superfici di habitat
e habitat delle
specie
IA07 - Interventi di pulizia,
rimozione dei rifiuti e bonifica
delle discariche abusive. Azioni
di sensibilizzazione sul tema dei
rifiuti
Flora, Fauna e
Biodiversità
IA08 - Interventi di
rinaturalizzazione del tratto
terminale dei canali collettori e
irrigatori
Flora, Fauna e
Biodiversità
Presenza di mezzi
e personale;
Calpestio; Rumore
Flora, Fauna e
Biodiversità
Presenza di mezzi
e personale;
Calpestio; Rumore
Paesaggio
Interventi di
restauro strutturale
IA09 - Interventi di
valorizzazione del sistema dei
fortini costieri
IA10 - Interventi per la
realizzazione dell'area
naturalistica di Pauli Pirastu
Flora, Fauna e
Biodiversità
Presenza di mezzi
e personale;
Calpestio; Rumore
Presenza di mezzi
e personale;
Calpestio; Rumore
Realizzazione di
sentieri e aree
parcheggio
103
Occupazione di
superfici di habitat
e habitat delle
specie
Occupazione di
superfici di habitat
e habitat delle
specie
Occupazione di
superfici di habitat
e habitat delle
specie
Modifica del bene
e del suo contesto
Occupazione di
superfici di habitat
e habitat delle
specie
MISURE PREVISTE PER IMPEDIRE, RIDURRE E
COMPENSARE NEL MODO PIÙ COMPLETO
POSSIBILE GLI EVENTUALI EFFETTI
NEGATIVI SIGNIFICATIVI SULL’AMBIENTE
DELL’ATTUAZIONE DEL PIANO DI
GESTIONE
In fase esecutiva, gli interventi dovranno
essere realizzati con attrezzature e
modalità tali da limitare impatti sugli
habitat e il disturbo alle specie.
Gli interventi di bonifica dovranno
essere programmati nei periodi non
riproduttivi per la fauna
Per la rimozione dei rifiuti dovranno
essere impiegate modalità tali da
limitare impatti sugli habitat e il disturbo
alle specie (dove possibile, raccolta
manuale, con l’ausilio di appositi
contenitori che garantiscono la
selettività dell’intervento)
In fase esecutiva, gli interventi dovranno
essere realizzati con attrezzature e
modalità tali da limitare impatti sugli
habitat e il disturbo alle specie.
In fase esecutiva, gli interventi dovranno
essere realizzati con attrezzature e
modalità tali da limitare impatti sugli
habitat e il disturbo alle specie.
Gli interventi dovranno essere realizzati
nel rispetto delle caratteristiche storicoarchitettoniche e tipologiche del bene
e del rapporto con il contesto
paesaggistico
In fase esecutiva, gli interventi dovranno
essere realizzati con attrezzature e
modalità tali da limitare impatti sugli
habitat e il disturbo alle specie.
In fase gestionale, dovranno essere
regolate le modalità di accesso e di
utilizzo dell’area
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
OBIETTIVO SPECIFICO DI
PIANO
Obiettivo 7 Riqualificazione dei beni
ambientali e paesaggistici
Obiettivo 10 - Tutela delle
specie vegetali sensibili nel
sito
Obiettivo 9 - Miglioramento
delle opportunità di
fruizione del sito
Obiettivo 1 - Conservazione
degli habitat marini e
lagunari
Obiettivo 1 - Conservazione
degli habitat marini e
lagunari
INTERVENTO
IA11 - Manutenzione e
riqualificazione architettonica
e urbanistica della cappella di
S. Antonio di Santadi
IA12 - Piano di gestione della
vegetazione ripariale e
perilagunare
IA13 - Piano di Gestione e
organizzazione del porticciolo
di Marceddì
IA14 - Piano e Studio di
fattibilità per il riassetto
strutturale e funzionale del
compendio umido di
S.Giovanni-Marceddì in
relazione alla valorizzazione
ecologica e produttiva della
Laguna di Marceddì
IA15 - Piano e Studio di
fattibilità per la valorizzazione
ecologica e produttiva del
compendio umido della
Laguna di Corru s'Ittiri
COMPONENTI
AMBIENTALI
POTENZIALMENTE
INTERESSATI
FATTORI
D’IMPATTO
EFFETTI D’IMPATTO
Paesaggio
Realizzazione di
capanni di
osservazione
Alterazione dello
stato naturale dei
luoghi
Flora, Fauna e
Biodiversità
Presenza di mezzi
e personale;
Calpestio; Rumore
Occupazione di
superfici di habitat
e habitat delle
specie
Paesaggio
Interventi di
manutenzione
ordinaria e
straordinaria
Modifica del bene
e del suo contesto
MISURE PREVISTE PER IMPEDIRE, RIDURRE E
COMPENSARE NEL MODO PIÙ COMPLETO
POSSIBILE GLI EVENTUALI EFFETTI
NEGATIVI SIGNIFICATIVI SULL’AMBIENTE
DELL’ATTUAZIONE DEL PIANO DI
GESTIONE
Scelta di tipologie e localizzazione
adeguate al contesto ambientale e
paesaggistico
Uso di materiali naturali biodegradabili,
senza l’inserimento di opere fisse, bensì
di manufatti di facile rimozione.
In fase esecutiva, gli interventi dovranno
essere realizzati con attrezzature e
modalità tali da limitare impatti sugli
habitat e il disturbo alle specie.
Gli interventi dovranno essere realizzati
nel rispetto delle caratteristiche storicoarchitettoniche e tipologiche del bene
e del rapporto con il contesto
paesaggistico
Intervento immateriale
Intervento immateriale
Intervento immateriale
Intervento immateriale
104
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
OBIETTIVO SPECIFICO DI
PIANO
INTERVENTO
COMPONENTI
AMBIENTALI
POTENZIALMENTE
INTERESSATI
Obiettivo 2 - Tutela delle
specie faunistiche sensibili
IA16 - Realizzazione di fasce
cuscinetto di schermo
dell'impianto di tiro a volo
Paesaggio
Realizzazione di
fasce arboree
Alterazione
dell’assetto
paesaggistico
MISURE PREVISTE PER IMPEDIRE, RIDURRE E
COMPENSARE NEL MODO PIÙ COMPLETO
POSSIBILE GLI EVENTUALI EFFETTI
NEGATIVI SIGNIFICATIVI SULL’AMBIENTE
DELL’ATTUAZIONE DEL PIANO DI
GESTIONE
Uso di specie arboree coerenti rispetto
ai caratteri della vegetazione
autoctona del sito di intervento
IA17 - Realizzazione di fasce
tampone nelle aree adiacenti
ai confini del sito
Paesaggio
Realizzazione di
fasce arboree
Alterazione
dell’assetto
paesaggistico
Uso di specie arboree coerenti rispetto
ai caratteri della vegetazione
autoctona del sito di intervento
Flora, Fauna e
Biodiversità
Presenza di mezzi
e personale;
Calpestio; Rumore
Occupazione di
superfici di habitat
e habitat delle
specie
In fase esecutiva, gli interventi dovranno
essere realizzati con attrezzature e
modalità tali da limitare impatti sugli
habitat e il disturbo alle specie.
Paesaggio
Inserimento di
strutture di
protezione
Alterazione dello
stato naturale dei
luoghi
Uso di materiali naturali biodegradabili,
senza l’inserimento di opere fisse, bensì
di manufatti di facile rimozione.
Presenza di mezzi
e personale;
Calpestio; Rumore
Occupazione di
superfici di habitat
e habitat delle
specie
In fase esecutiva, gli interventi dovranno
essere realizzati con attrezzature e
modalità tali da limitare impatti sugli
habitat e il disturbo alle specie.
Obiettivo 2 - Tutela delle
specie faunistiche sensibili
Obiettivo 9 - Miglioramento
delle opportunità di
fruizione del sito
Obiettivo 13 –
Conservazione degli
habitat comunitari sensibili
Obiettivo 2 - Tutela delle
specie faunistiche sensibili
Obiettivo 9 - Miglioramento
delle opportunità di
fruizione del sito
Obiettivo 13 –
Conservazione degli
habitat comunitari sensibili
Obiettivo 1 - Conservazione
degli habitat marini e
lagunari
Obiettivo 2 - Tutela specie
faunistiche sensibili
Obiettivo 11 - Aumento
delle conoscenze relative
al sito attraverso canali
tecnologici e pubblicitari
Obiettivo 2 - Tutela specie
faunistiche sensibili
Obiettivo 3 - Conservazione
degli habitat alofili
RAPPORTO AMBIENTALE
IA18 - Realizzazione di recinzioni
per delimitare aree di
particolare valore
IA19 - Realizzazione di regole
gestionali per le attività di
pesca
Azione immateriale
IA20 - Realizzazione di strumenti
per la fruizione e
l'interpretazione ambientale
Azione immateriale
IA21 - Realizzazione di torretta
per avvistamento incendi e
bracconaggio
Flora, Fauna e
Biodiversità
FATTORI
D’IMPATTO
EFFETTI D’IMPATTO
105
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
COMPONENTI
AMBIENTALI
POTENZIALMENTE
INTERESSATI
FATTORI
D’IMPATTO
EFFETTI D’IMPATTO
MISURE PREVISTE PER IMPEDIRE, RIDURRE E
COMPENSARE NEL MODO PIÙ COMPLETO
POSSIBILE GLI EVENTUALI EFFETTI
NEGATIVI SIGNIFICATIVI SULL’AMBIENTE
DELL’ATTUAZIONE DEL PIANO DI
GESTIONE
Paesaggio
Inserimento di una
torretta di
avvistamento
Alterazione dello
stato naturale dei
luoghi
Uso di materiali naturali biodegradabili,
senza l’inserimento di opere fisse, bensì
di manufatti di facile rimozione.
Obiettivo 9 - Miglioramento
delle opportunità di
fruizione del sito
IA23 - Realizzazione di un
servizio di trasporto su barca
per la fruizione della laguna di
S.Giovanni-Marceddì
Flora, Fauna e
Biodiversità
Incremento della
fruizione
dell’ambito
lagunare
Disturbo agli
habitat marini e
lagunari
In fase di esercizio, definizione
progettuale e programmatica delle
modalità e delle condizioni di
svolgimento del servizio, in modo da non
arrecare disturbo agli habitat marini e
lagunari
Obiettivo 1 - Conservazione
degli habitat marini e
lagunari
IA24 - Realizzazione di un
sistema di centraline per il
controllo e monitoraggio della
qualità delle acque
Intervento immateriale
Obiettivo 7 Riqualificazione dei beni
ambientali e paesaggistici
IA25 - Realizzazione di un
sistema di ricettività diffusa
Interventi di tipo organizzativo e di riqualificazione funzionale degli edifici, prevalentemente localizzati
in aree esterne al sito
OBIETTIVO SPECIFICO DI
PIANO
INTERVENTO
Obiettivo 4 - Conservazione
degli habitat arbustivi
Obiettivo 5 - Conservazione
degli habitat forestali
Obiettivo 6 – Conservazione
degli habitat dunali
Obiettivo 7 Riqualificazione dei beni
ambientali
Obiettivo 9 - Miglioramento
delle opportunità di
fruizione del sito
IA26 - Realizzazione di un
sistema unitario di viabilità
leggera per l'accessibilità del
sito
Flora, Fauna e
Biodiversità
Obiettivo 7 Riqualificazione dei beni
ambientali e paesaggistici
IA27 - Recupero conservativo
della ex palazzina Castoldi
Flora, Fauna e
Biodiversità
Presenza di mezzi
e personale;
Calpestio; Rumore
Realizzazione di
tratti di viabilità
leggera
Presenza di mezzi
e personale;
Calpestio; Rumore
106
Occupazione di
superfici di habitat
e habitat delle
specie
Occupazione di
superfici di habitat
e habitat delle
specie
In fase esecutiva, gli interventi dovranno
essere realizzati con attrezzature e
modalità tali da limitare impatti sugli
habitat e il disturbo alle specie.
Localizzazione gli interventi di
connessione della sentieristica in modo
da non causare frammentazione degli
habitat
In fase esecutiva, gli interventi dovranno
essere realizzati con attrezzature e
modalità tali da limitare impatti sugli
habitat e il disturbo alle specie.
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
OBIETTIVO SPECIFICO DI
PIANO
Obiettivo 7 Riqualificazione dei beni
ambientali e paesaggistici
Obiettivo 9 - Miglioramento
delle opportunità di
fruizione del sito
Obiettivo 7 Riqualificazione dei beni
ambientali e paesaggistici
Obiettivo 7 Riqualificazione dei beni
ambientali e paesaggistici
RAPPORTO AMBIENTALE
INTERVENTO
COMPONENTI
AMBIENTALI
POTENZIALMENTE
INTERESSATI
FATTORI
D’IMPATTO
EFFETTI D’IMPATTO
Paesaggio
Interventi di
restauro e
sistemazione delle
aree di pertinenza
Modifica del bene
e del suo contesto
Flora, Fauna e
Biodiversità
Presenza di mezzi
e personale;
Calpestio; Rumore
Occupazione di
superfici di habitat
e habitat delle
specie
Paesaggio
Interventi di
restauro e
sistemazione delle
aree di pertinenza
Modifica del bene
e del suo contesto
Flora, Fauna e
Biodiversità
Presenza di mezzi
e personale;
Calpestio; Rumore
Flora, Fauna e
Biodiversità
Presenza di mezzi
e personale;
Calpestio; Rumore
Paesaggio
Interventi di
restauro e
sistemazione delle
aree di pertinenza
IA28 - Recupero di Casa Usai
(loc. Nabui)
IA29 - Recupero strutturale del
ponte Molino Is Pastoris (Su
Pont' 'e Picchedda)
IA30 - Recupero strutturale
della torre costiera di Marceddì
IA31 - Riqualificazione
ambientale del litorale a nord
di Torrevecchia
Flora, Fauna e
Biodiversità
Presenza di mezzi
e personale;
Calpestio; Rumore
107
Occupazione di
superfici di habitat
e habitat delle
specie
Occupazione di
superfici di habitat
e habitat delle
specie
Modifica del bene
e del suo contesto
Occupazione di
superfici di habitat
e habitat delle
specie
MISURE PREVISTE PER IMPEDIRE, RIDURRE E
COMPENSARE NEL MODO PIÙ COMPLETO
POSSIBILE GLI EVENTUALI EFFETTI
NEGATIVI SIGNIFICATIVI SULL’AMBIENTE
DELL’ATTUAZIONE DEL PIANO DI
GESTIONE
Gli interventi dovranno essere realizzati
nel rispetto delle caratteristiche storicoarchitettoniche e tipologiche del bene
e del rapporto con il contesto
paesaggistico
In fase esecutiva, gli interventi dovranno
essere realizzati con attrezzature e
modalità tali da limitare impatti sugli
habitat e il disturbo alle specie.
Gli interventi dovranno essere realizzati
nel rispetto delle caratteristiche storicoarchitettoniche e tipologiche del bene
e del rapporto con il contesto
paesaggistico
In fase esecutiva, gli interventi dovranno
essere realizzati con attrezzature e
modalità tali da limitare impatti sugli
habitat e il disturbo alle specie.
In fase esecutiva, gli interventi dovranno
essere realizzati con attrezzature e
modalità tali da limitare impatti sugli
habitat e il disturbo alle specie.
Gli interventi dovranno essere realizzati
nel rispetto delle caratteristiche storicoarchitettoniche e tipologiche del bene
e del rapporto con il contesto
paesaggistico
Per la rimozione dei rifiuti dovranno
essere impiegate modalità tali da
limitare l’occupazione degli habitat e il
disturbo alle specie (dove possibile,
raccolta manuale, con l’ausilio di
appositi contenitori che garantiscono la
selettività dell’intervento)
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
OBIETTIVO SPECIFICO DI
PIANO
Obiettivo 7 Riqualificazione dei beni
ambientali e paesaggistici
Obiettivo 9 - Miglioramento
delle opportunità di
fruizione del sito
INTERVENTO
IA32 - Riqualificazione
ambientale dell'area
retrostante la cappella di S.
Antonio di Santadi
IA33 - Sistemazione e gestione
degli scivoli a mare
COMPONENTI
AMBIENTALI
POTENZIALMENTE
INTERESSATI
FATTORI
D’IMPATTO
EFFETTI D’IMPATTO
Flora, Fauna e
Biodiversità
Presenza di mezzi
e personale;
Calpestio; Rumore
Occupazione di
superfici di habitat
e habitat delle
specie
MISURE PREVISTE PER IMPEDIRE, RIDURRE E
COMPENSARE NEL MODO PIÙ COMPLETO
POSSIBILE GLI EVENTUALI EFFETTI
NEGATIVI SIGNIFICATIVI SULL’AMBIENTE
DELL’ATTUAZIONE DEL PIANO DI
GESTIONE
In fase esecutiva, gli interventi dovranno
essere realizzati con attrezzature e
modalità tali da limitare impatti sugli
habitat e il disturbo alle specie.
Paesaggio
Inserimento di
barriere ed
elementi di
infrastrutturazione
leggera
Alterazione dello
stato naturale dei
luoghi
Uso di materiali naturali biodegradabili,
senza l’inserimento di opere fisse, bensì
di manufatti di facile rimozione.
Flora, Fauna e
Biodiversità
Presenza di mezzi
e personale;
Calpestio; Rumore
Occupazione di
superfici di habitat
e habitat delle
specie
In fase esecutiva, gli interventi dovranno
essere realizzati con attrezzature e
modalità tali da limitare impatti sugli
habitat e il disturbo alle specie.
In fase esecutiva, gli interventi dovranno
essere realizzati con attrezzature e
modalità tali da limitare impatti sugli
habitat e il disturbo alle specie.
Particolare attenzione sarà rivolta alla
delimitazione e localizzazione delle aree
di transito e alle modalità di accessibilità
in relazione alla presenza di habitat
sensibili
Presenza di mezzi
e personale;
Calpestio; Rumore
Obiettivo 6 - Conservazione
degli habitat dunali
Obiettivo 9 - Miglioramento
delle opportunità di
fruizione del sito
IA34 - Sistemazione
infrastrutturale della
accessibilità connessa allo
svolgimento della Festa di
Nostra Signora di Bonaria
Flora, Fauna e
Biodiversità
Obiettivo 7 Riqualificazione dei beni
ambientali e paesaggistici
IA35 - Studio di fattibilità
relativo alla gestione degli
accumuli sedimentari costieri
del litorale di Marceddì
Intervento immateriale
Obiettivo 2 - Tutela specie
faunistiche sensibili
Obiettivo 9 - Miglioramento
delle opportunità di
fruizione del sito
IA36 - Studio sulle opportunità
di valorizzazione delle attività di
pesca in laguna
Intervento immateriale
Obiettivo 9 - Miglioramento
delle opportunità di
fruizione del sito
IA37 - Valorizzazione a fini fruitivi
dell'area archeologica di Orri
Flora, Fauna e
Biodiversità
Localizzazione di
aree sosta e di
transito
Presenza di mezzi
e personale;
Calpestio; Rumore
108
Occupazione di
superfici di habitat
e habitat delle
specie
Occupazione di
superfici di habitat
e habitat delle
specie
In fase esecutiva, gli interventi dovranno
essere realizzati con attrezzature e
modalità tali da limitare impatti sugli
habitat e il disturbo alle specie.
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
OBIETTIVO SPECIFICO DI
PIANO
Obiettivo 6 - Conservazione
degli habitat dunali
Tutti gli obiettivi di Piano
RAPPORTO AMBIENTALE
INTERVENTO
IA38 - Elaborazione del Piano di
Assestamento Forestale della
pineta di Corru S’Ittiri
Regolamentazione
Incentivazioni
Monitoraggi
COMPONENTI
AMBIENTALI
POTENZIALMENTE
INTERESSATI
FATTORI
D’IMPATTO
Intervento immateriale
Interventi immateriali
Interventi immateriali
Interventi immateriali
109
EFFETTI D’IMPATTO
MISURE PREVISTE PER IMPEDIRE, RIDURRE E
COMPENSARE NEL MODO PIÙ COMPLETO
POSSIBILE GLI EVENTUALI EFFETTI
NEGATIVI SIGNIFICATIVI SULL’AMBIENTE
DELL’ATTUAZIONE DEL PIANO DI
GESTIONE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
8
8.1
Sistema di Monitoraggio
Sistema di Monitoraggio
L’art. 10 comma 1 della Direttiva 2001/42/CE prevede che gli Stati membri controllino gli
effetti ambientali significativi dell’attuazione dei Piani e dei Programmi al fine di
individuare tempestivamente gli effetti negativi imprevisti ed essere in grado di adottare le
misure correttive ritenute opportune. Il secondo comma precisa che possono essere
impiegati a tal fine i meccanismi di controllo esistenti, onde evitare una duplicazione del
monitoraggio.
L’attività di monitoraggio di un Piano può quindi essere genericamente definita come
quell’insieme di procedure e di attività finalizzate a fornire un costante flusso di
informazioni sullo stato di attuazione del Piano, sul grado di raggiungimento dei risultati
attesi e degli effetti previsti. Il monitoraggio dunque serve per verificare in itinere il
processo di pianificazione e di realizzazione dei singoli interventi attivati e costituisce la
base informativa indispensabile per individuare le eventuali criticità dell’attuazione degli
interventi e per definire le azioni utili alla risoluzione delle stesse, al fine di garantire il
perseguimento degli obiettivi del Piano. Qualora, a seguito dell’attuazione del Piano, il
monitoraggio dovesse mettere in evidenza effetti negativi sull’ambiente, sarà quindi
necessario operare un’adeguata rimodulazione delle azioni di Piano.
8.1.1 Scopo dell’attività di monitoraggio
All’interno del processo di VAS, l’attività di monitoraggio degli effetti ambientali
significativi delle azioni di Piano ha lo scopo di:
-
osservare l’evoluzione del contesto ambientale di riferimento, anche al fine di
individuare effetti ambientali imprevisti non direttamente riconducibili alla realizzazione
degli interventi;
-
individuare gli effetti ambientali significativi derivanti dall’attuazione del Piano;
-
verificare l’adozione delle misure di mitigazione previste nella realizzazione dei singoli
interventi;
-
verificare la qualità delle informazioni contenute nel Rapporto Ambientale;
-
verificare la rispondenza del Piano di Gestione agli obiettivi di protezione
dell’ambiente individuati nel Rapporto Ambientale;
-
consentire di definire ed adottare le opportune misure correttive che si rendono
eventualmente necessarie in caso di effetti ambientali negativi significativi.
Il monitoraggio rappresenta, quindi, un aspetto sostanziale del carattere strategico della
valutazione ambientale, trattandosi di una fase pro-attiva dalla quale trarre indicazioni
per il progressivo riallineamento dei contenuti del Piano agli obiettivi di protezione
ambientale stabiliti, con azioni specifiche correttive.
In tal senso, il monitoraggio rappresenta una attività più complessa e articolata della
mera raccolta e aggiornamento di informazioni, ma è una attività di supporto alle
decisioni, anche collegata ad analisi valutative. Come indicato nel Quadro Strategico
Nazionale (Q.S.N.) 2007-2013 (paragrafo VI. 2.3), il monitoraggio previsto dalla procedura
VAS costituisce “una opportunità e una base di partenza per la considerazione nelle
valutazioni degli aspetti di impatto ambientale”.
110
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
8.1.2
Rapporti di monitoraggio
Il Comune di Terralba divulgherà i risultati delle attività di monitoraggio attraverso la
redazione di un rapporto annuale che sarà pubblicato sul proprio sito internet e inviato
alla Autorità competente per il procedimento di VAS.
Il rapporto di monitoraggio dovrà contenere informazioni inerenti le modalità di
popolazione degli indicatori, la fonte dei dati, la periodicità ed il soggetto responsabile
dell’aggiornamento.
8.1.3
Indicatori
Ai sensi dell’art. 18 del Decreto Legislativo 152 del 2006, il monitoraggio deve assicurare il
controllo sugli impatti significativi sull'ambiente derivanti dall'attuazione dei piani e de
programmi approvati e la verifica del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità
prefissati, così da individuare tempestivamente gli impatti negativi imprevisti e da
adottare le opportune misure correttive.
Per il monitoraggio del Piano di Gestione sono state scelte due tipologie di indicatori:
-
gli indicatori di processo: il loro ruolo è la descrizione dello stato di attuazione delle
azioni attivate dal Piano, nonché delle eventuali misure di mitigazioni e/o
compensazione previste;
-
gli indicatori che misurano il contributo del Piano alla variazione del contesto:
descrivono gli effetti positivi e negativi sul contesto ambientale attribuibili alle azioni
di Piano. Il loro ruolo è quello di registrare e valutare l'entità degli impatti indotti
dagli obiettivi di Piano correlati sugli obiettivi di sostenibilità generale.
Tutta la procedura che a partire dall’analisi del contesto, per poi procedere con la
definizione degli obiettivi generali e specifici e delle azioni di Piano sino all’identificazione
degli obiettivi di sostenibilità correlati per l’ambito del sito in esame, ha portato alla scelta
dei diversi indicatori (di contesto, di processo, di variazione del contesto) è stata
rappresentata nella tebella seguente.
RAPPORTO AMBIENTALE
111
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Componente
Pressione
Obiettivi specifici di Piano Azioni del Piano
Indicatori di
processo
Obiettivo di
sostenibilità
Obiettivo di
sostenibilità correlato
Acqua
Elevato carico di
nutrienti e
contaminanti
veicolato da immissari
fluviali e falde
freatiche
OB. 1 – Conservazione
degli habitat marini e
lagunari
IA02 - Completamento
del sistema fognariodepurativo di
Marceddì
IA01 - Bonifica delle
aree interessate dalla
presenza di rifiuti
pericolosi nei bacini
della zona umida
Lunghezza del
sistema
fognariodepurativo
realizzato
ObS.01 - Mantenere e
migliorare lo stato
qualitativo dei corpi
idrici
ObS.01.1 - Tutela della
risorsa idrica, con
particolare riferimento
ai requisiti di qualità
ecologica
Inefficienza dei canali
irrigatori in cemento
che si immettono in
laguna
OB. 1 - Conservazione
degli habitat marini e
lagunari
IA08 - Interventi di
rinaturalizzazione del
tratto terminale dei
canali collettori e
irrigatori
Lunghezza del
tratto
rinaturalizzato
ObS.01 - Mantenere e
migliorare lo stato
qualitativo dei corpi
idrici
ObS.01.2 –
Adeguamento della
sezione di portata
Rifiuti
Discariche abusive di
rifiuti urbani e inerti
(Habitat 2270*)
OB. 6 - Conservazione
degli habitat dunali
IA07 - Interventi di
pulizia, rimozione dei
rifiuti e bonifica delle
discariche abusive.
Azioni di
sensibilizzazione sul
tema dei rifiuti
Superficie
interessata
dagli interventi
ObS.02 - Prevenire e
ObS.02.1 –Mitigare gli
ridurre la produzione e impatti generati da
la pericolosità dei
discariche abusive
rifiuti
Quantità di rifiuti
raccolti
Suolo
Elementi infrastrutturali OB. 7 - Riqualificazione
(moli) che
dei beni ambientali e
interferiscono sulle
paesaggistici
dinamiche
sedimentarie nel
settore sommerso
IA35 - Studio di
fattibilità relativo alla
gestione degli
accumuli sedimentari
costieri del litorale di
Marceddì
Realizzazione
dello studio di
fattibilità
ObS.03- Conservare e
migliorare lo stato
della risorsa suolo
ObS.03.1 – Garantire
condizioni di efficienza
dell'area portuale e di
fruibilità del litorale
sabbioso
Variazione dei
quantitativi
sedimentari
Flora, fauna,
biodiversità
Presenza di specie
aliene (Mercerella
enigmatica)
IA04 - Definizione di un
sistema di gestione
della presenza di
specie floristiche
invasive presso la
laguna di Marceddì
Numero
monitoraggi
ObS.04 - Promozione
degli interventi di
riduzione dei rischi
derivanti
dall'introduzione di
specie allogene
ObS.04.1 –Mitigazione
degli effetti causati
dalle specie floristiche
invasive
Variazione del
numero degli
esemplari delle
specie monitorate
OB. 1 - Conservazione
degli habitat marini e
lagunari
112
Indicatori che
misurano il
contributo del
Piano alla
variazione del
contesto
Variazione dello
stato qualitativo
delle acque
superficiali e
sotterranee
Superficie di
spazio filtro
realizzato
Numero
interventi
Variazione della
portata dei canali
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Componente
Pressione
Obiettivi specifici di Piano Azioni del Piano
Indicatori di
processo
Obiettivo di
sostenibilità
Obiettivo di
sostenibilità correlato
Inquinamento delle
acque superficiali da
scarichi agricoli e civili
OB. 2 - Tutela specie
faunistiche sensibili
MR05 - Monitoraggio
della specie Porphyrio
porphyrio
MR06 - Monitoraggio
delle specie
avifaunistiche
MR07 - Monitoraggio
delle specie erpetologi
che
MR10 - Monitoraggio
dell'ittiofauna
Numero
monitoraggi
ObS.05Conservazione e
ripristino del
patrimonio naturale,
degli habitat e delle
specie
ObS.05.1 –Mitigazione
degli impatti causati
dalle fonti di
inquinamento
Incendi e
bracconaggio
OB. 2 - Tutela specie
faunistiche sensibili
OB. 3 - Conservazione
degli habitat alofili
OB. 4 - Consevazione
degli habitat arbustivi
OB. 5 - Conservazione
degli habitat forestali
OB. 7 - Riqualificazione
dei beni ambientali
IA21 - Realizzazione di
torretta per
avvistamento incendi
e bracconaggio
PD04 - Azioni di
sensibilizzazione contro
il rischio di incendio
Numero
interventi
ObS.05Conservazione e
ripristino del
patrimonio naturale,
degli habitat e delle
specie
ObS.05.2 –
Favorire attività di
educazione,
sorveglianza e
controllo contro il
rischio di incendi e
fenomeni di
bracconaggio
Variazione del
numero di incendi
e della superficie
interessata da essi
Sovrappascolo e
invecchiamento del
soprassuolo
OB. 2 - Tutela specie
faunistiche sensibili
OB. 3 - Conservazione
degli habitat alofili
OB. 6 - Conservazione
degli habitat dunali
MR11 - Indagine
conoscitiva e
monitoraggio
sull'applicazione del
regime di
condizionalità da
parte delle aziende
agricole e zootecniche
Redazione
indagine
Numero
monitoraggi
ObS.05Conservazione e
ripristino del
patrimonio naturale,
degli habitat e delle
specie
ObS.05.3–
Sfruttamento
sostenibile degli ambiti
agrari e zootecnici
Mantenimento
dell’attuale
intensità di pascolo
Calpestio eccessivo
OB. 2 - Tutela delle specie
faunistiche sensibilii
OB. 9 - Miglioramento
delle opportunità di
fruizione del sito
OB. 13 – Conservazione
degli habitat comunitari
IA18 - Realizzazione di
recinzioni per
delimitare aree di
particolare valore
Lunghezza
delle recinzioni
realizzate
ObS.05Conservazione e
ripristino del
patrimonio naturale,
degli habitat e delle
specie
ObS.05.4 –
Garantire una fruizione
naturalistica sostenibile
Variazione
superficie habitat
comunitari sensibili
RAPPORTO AMBIENTALE
113
Indicatori che
misurano il
contributo del
Piano alla
variazione del
contesto
Variazione del
numero degli
esemplari delle
specie monitorate
Sanzioni emesse
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Componente
Pressione
Obiettivi specifici di Piano Azioni del Piano
Indicatori di
processo
Obiettivo di
sostenibilità
Obiettivo di
sostenibilità correlato
Indicatori che
misurano il
contributo del
Piano alla
variazione del
contesto
Numero
interventi
ObS.05Conservazione e
ripristino del
patrimonio naturale,
degli habitat e delle
specie
ObS.05.5 –
Incremento della
nidificazione delle
specie sensibili
Variazione del
numero degli
esemplari delle
specie monitorate
sensibili
Condizioni sfavorevoli OB. 2 - Tutela specie
alla nidificazione delle faunistiche sensibili
specie avifaunistiche
sensibili
IA05 - Interventi a
favore dell'avifauna
Presenza di
vegetazione che
necessita interventi di
manutenzione
OB. 10 - Tutela delle
specie vegetali sensibili
nel sito
IA12 - Piano di gestione Redazione del
Piano
della vegetazione
ripariale e
perilagunare
ObS.05Conservazione e
ripristino del
patrimonio naturale,
degli habitat e delle
specie
ObS.05.6 –
Mantenimento della
funzionalità idraulica
del sistema e il
controllo delle
condizioni di rischio
idrogeologico
Variazione
superficie delle
specie vegetali
Presenza impianto di
tiro a volo
OB. 2 - Tutela delle specie IA16 - Realizzazione di
faunistiche sensibilii
fasce cuscinetto di
schermo dell'impianto
di tiro a volo
Superficie
interessata
dagli interventi
ObS.05Conservazione e
ripristino del
patrimonio naturale,
degli habitat e delle
specie
ObS.05.7 – Mitigazione
degli impatti derivanti
dall'impianto di tiro a
volo
Variazione del
numero degli
esemplari delle
specie monitorate
Presenza di colonie di
cormorani che si
alimentano nella
peschiera
OB. 12 - Miglioramento
della qualità del settore
ittico nel sito
MR01 - Indagine
sull'impatto degli
uccelli ittiofagi
(cormorano)
Numero
monitoraggi
ObS.05Conservazione e
ripristino del
patrimonio naturale,
degli habitat e delle
specie
ObS.05.8– Incremento
delle conoscenze
relative alla avifauna
ittiofaga presente
Variazione del
numero degli
esemplari delle
specie monitorate
Eccessiva pressione
turistica
Campeggio
occasionale
Tutti gli obiettivi di Piano
RE01 Regolamentazione
degli usi e delle attività
interne al sito
Redazione
Regolamento
ObS.05Conservazione e
ripristino del
patrimonio naturale,
degli habitat e delle
specie
ObS.05.9– Mitigazione
degli impatti derivanti
da una fruizione
impropria dell’area
Variazione
superficie habitat
comunitari sensibili
Attività di raccolta
intensiva di molluschi
OB. 2 - Tutela specie
faunistiche sensibili
OB. 9 - Miglioramento
IA36 - Studio sulle
opportunità di
valorizzazione delle
Definizione di
un modello di
gestione delle
ObS.05Conservazione e
ripristino del
ObS.05.10 –
Raggiungimento di un
equilibrio tra la
114
Variazione numero
esemplari delle
specie faunistiche
sensibili
Variazione del
numero degli
esemplari delle
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Componente
Pressione
Obiettivi specifici di Piano Azioni del Piano
Indicatori di
processo
Obiettivo di
sostenibilità
Obiettivo di
sostenibilità correlato
delle opportunità di
fruizione del sito
attività di pesca in
laguna
risorse
patrimonio naturale,
degli habitat e delle
specie
protezione della fauna
ittica e la
valorizzazione delle
risorse
Assenza di
pianificazione
forestale
OB. 6 - Conservazione
degli habitat dunali
IA38 - Elaborazione del
Piano di Assestamento
Forestale della pineta
di Corru S’Ittiri
Redazione del
Piano
ObS.05Conservazione e
ripristino del
patrimonio naturale,
degli habitat e delle
specie
ObS.05.11 – Riduzione
dei fattori di minaccia
legati all'assenza di
gestione forestale e
alla fruizione non
regolamentata del
bosco
Variazione
superficie habitat
dunali
Scarsa conoscenza
degli habitat di
interesse comunitario
OB. 1 - Conservazione
degli habitat marini e
lagunari
OB. 4 - Consevazione
degli habitat arbustivi
OB. 6 - Conservazione
degli habitat dunali
MR02 - Monitoraggio
degli habitat
Numero
monitoraggi
ObS.05Conservazione e
ripristino del
patrimonio naturale,
degli habitat e delle
specie
ObS.05.12 –
Incremento delle
conoscenze relative
agli habitat di interesse
comunitario
Variazione
superficie habitat
comunitari
Impianti di itticoltura e
mitilicoltura
OB. 1 - Conservazione
degli habitat marini e
lagunari
OB. 4 - Consevazione
degli habitat arbustivi
OB. 6 - Conservazione
degli habitat dunali
MR02 - Monitoraggio
degli habitat
MR09 - Monitoraggio
dell'habitat prioritario
1120*
Numero
monitoraggi
ObS.05Conservazione e
ripristino del
patrimonio naturale,
degli habitat e delle
specie
ObS.05.13 –
Ampliamento della
conoscenza delle
specificità locali dell'
habitat 1120* e delle
specie marine ad esso
collegate
Variazione
superficie habitat
comunitari
IA19 - Realizzazione di
regole gestionali per le
attività di pesca
Redazione
Regolamento
ObS.05Conservazione e
ripristino del
patrimonio naturale,
degli habitat e delle
specie
ObS.05.14 –
Regolamentazione
delle modalità di
esecuzione dell’attività
di pesca
Variazione del
numero degli
esemplari delle
specie monitorate
MR04 - Monitoraggio
della specie Larus
audouinii
MR06 - Monitoraggio
delle specie
Numero
monitoraggi
ObS.05Conservazione e
ripristino del
patrimonio naturale,
degli habitat e delle
ObS.05.15 –
Ampliamento della
conoscenza dei dati
relativi alla presenza di
specie da tutelare
Variazione del
numero degli
esemplari delle
specie monitorate
Mancanza di regole
OB. 1 - Conservazione
gestionali nelle attività degli habitat marini e
di pesca
lagunari
OB. 2 - Tutela specie
faunistiche sensibili
Predazione da parte
di specie opportuniste
(Larus cachinnans,
Corvis cornix)
Presenza di predatori
RAPPORTO AMBIENTALE
OB. 2 - Tutela specie
faunistiche sensibili
115
Indicatori che
misurano il
contributo del
Piano alla
variazione del
contesto
specie monitorate
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Componente
Pressione
Obiettivi specifici di Piano Azioni del Piano
terrestri
Indicatori di
processo
avifaunistiche
Obiettivo di
sostenibilità
Obiettivo di
sostenibilità correlato
Indicatori che
misurano il
contributo del
Piano alla
variazione del
contesto
specie
Raccolta illegale di
individui e uova a fini
commerciali
OB. 2 - Tutela specie
faunistiche sensibili
RE01 Regolamentazione
degli usi e delle attività
interne al sito
Redazione
Regolamento
Transito di veicoli
motorizzati
OB. 6 - Conservazione
degli habitat dunali
OB. 9 - Miglioramento
delle opportunità di
fruizione del sito
IA34 - Sistemazione
infrastrutturale della
accessibilità connessa
allo svolgimento della
Festa di Nostra Signora
di Bonaria
Numero
interventi
Presenza di attività e
usi del territorio ai
margini del sito poco
compatibili con le
necessità di
protezione e
valorizzazione degli
habitat comunitari e
delle specie
OB. 2 - Tutela delle specie
faunistiche sensibilii
OB. 9 - Miglioramento
delle opportunità di
fruizione del sito
OB. 13 – Conservazione
degli habitat comunitari
sensibili
IA17 - Realizzazione di
fasce tampone nelle
aree adiacenti ai
confini del sito
Superficie
interessata
dagli interventi
Inquinamento dei
fondali in seguito a
precedente attività
mineraria
OB. 1 - Conservazione
degli habitat marini e
lagunari
OB. 4 - Consevazione
degli habitat arbustivi
OB. 6 - Conservazione
degli habitat dunali
MR02 - Monitoraggio
degli habitat
Numero
monitoraggi
ObS.05Conservazione e
ripristino del
patrimonio naturale,
degli habitat e delle
specie
ObS.05.19 –Mitigazione
degli impatti generati
da discariche abusive
Variazione
superficie habitat
comunitari
Inefficienza dei canali
irrigatori in cemento
che si immettono in
laguna
OB. 1 - Conservazione
degli habitat marini e
lagunari
IA08 - Interventi di
rinaturalizzazione del
tratto terminale dei
canali collettori e
irrigatori
Lunghezza del
tratto
rinaturalizzato
ObS.05 Conservazione e
ripristino del
patrimonio naturale,
degli habitat e delle
specie
ObS.05.20 –
Allargamento e
rinaturalizzazione della
sezione dei canali
collettori e irrigatori
Variazione della
portata dei canali
116
ObS.05Conservazione e
ripristino del
patrimonio naturale,
degli habitat e delle
specie
ObS.05.16 – Divieto di
raccolta di indivudui e
uova
Variazione del
numero degli
esemplari delle
specie monitorate
ObS.05Conservazione e
ripristino del
patrimonio naturale,
degli habitat e delle
specie
ObS.05.17 –
Progettazione di un
sistema di accessibilità
adeguata al flusso di
visitatori in occasione
di eventi particolari
(Festa di Nostra Signora
di Bonaria)
Numero visitatori
ObS.05Conservazione e
ripristino del
patrimonio naturale,
degli habitat e delle
specie
ObS.05.18 – Riduzione
del disturbo
proveniente dalle aree
circostanti il sito
Variazione del
numero degli
esemplari delle
specie monitorate
Variazione
superficie habitat
dunali
Numero visitatori
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Componente
Paesaggio ed
assetto storico
- culturale
Pressione
Obiettivi specifici di Piano Azioni del Piano
Indicatori di
processo
Obiettivo di
sostenibilità
Obiettivo di
sostenibilità correlato
Discariche abusive di
rifiuti urbani e inerti
(Habitat 2270*)
OB. 6 - Conservazione
degli habitat dunali
IA07 - Interventi di
pulizia, rimozione dei
rifiuti e bonifica delle
discariche abusive.
Azioni di
sensibilizzazione sul
tema dei rifiuti
Numero
interventi
ObS.05 Conservazione e
ripristino del
patrimonio naturale,
degli habitat e delle
specie
ObS.05.21 –Mitigare gli
impatti generati da
discariche abusive
Elementi infrastrutturali OB. 7 - Riqualificazione
(moli) che
dei beni ambientali e
interferiscono sulle
paesaggistici
dinamiche
sedimentarie nel
settore sommerso
IA35 - Studio di
fattibilità relativo alla
gestione degli
accumuli sedimentari
costieri del litorale di
Marceddì
Redazione
Studio di
fattibilità
ObS.05 Conservazione e
ripristino del
patrimonio naturale,
degli habitat e delle
specie
ObS.05.22 – Garantire
condizioni di efficienza
dell'area portuale e di
fruibilità del litorale
sabbioso
Variazione dei
quantitativi
sedimentari
Ancoraggio di natanti
e barche da diporto
OB. 1 - Conservazione
degli habitat marini e
lagunari
RE01 Regolamentazione
degli usi e delle attività
interne al sito
Redazione
Regolamento
ObS.05 Conservazione e
ripristino del
patrimonio naturale,
degli habitat e delle
specie
ObS.05.23 – Divieto di
ancoraggio di
qualunque mezzo
corrispondenza della
prateria di Posidonia
Variazione
superficie habitat
marini e lagunari
Presenza di beni con
un elevato interesse
storico e culturale in
stato di degrado
OB. 7 - Riqualificazione
dei beni ambientali e
paesaggistici
OB. 9 - Miglioramento
delle opportunità di
fruizione del sito
IA09 - Interventi di
valorizzazione del
sistema dei fortini
costieri
IA11 - Manutenzione e
riqualificazione
architettonica e
urbanistica della
cappella di S. Antonio
di Santadi
IA27 - Recupero
conservativo della ex
palazzina Castoldi
IA28 - Recupero di
Casa Usai (loc. Nabui)
IA30 - Recupero
strutturale della torre
costiera di Marceddì
Numero
interventi
ObS.06- Tutelare e
valorizzare il
patrimonio storicoculturale e
paesaggistico
ObS.06.1 –Mitigazione
degli impatti generati
dallo stato di
abbandono e/o uso
improprio
Numero visitatori
RAPPORTO AMBIENTALE
117
Indicatori che
misurano il
contributo del
Piano alla
variazione del
contesto
Quantità rifiuti
raccolti
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Componente
Pressione
Obiettivi specifici di Piano Azioni del Piano
Indicatori di
processo
Obiettivo di
sostenibilità
Obiettivo di
sostenibilità correlato
Indicatori che
misurano il
contributo del
Piano alla
variazione del
contesto
IA10 - Interventi per la
realizzazione dell'area
naturalistica di Pauli
Pirastu
IA31 - Riqualificazione
ambientale del litorale
a nord di Torrevecchia
IA32 - Riqualificazione
ambientale dell'area
retrostante la cappella
di S. Antonio di Santadi
Numero
interventi
ObS.06- Tutelare e
valorizzare il
patrimonio storicoculturale e
paesaggistico
ObS.06.2 –
Valorizzazione delle
caratteristiche
paesaggistiche ai fini
di una fruizione
sostenibile dei beni
Numero visitatori
Perdita dell’impianto
OB. 7 - Riqualificazione
paesaggistico dei filari dei beni ambientali e
alberati definito dal
paesaggistici
progetto di bonifica
agraria
IN02 - Incentivi per
interventi selvicolturali
su terreni privati:
incremento di siepi e
filari alberati
Incentivi
elargiti
ObS.06- Tutelare e
valorizzare il
patrimonio storicoculturale e
paesaggistico
ObS.06.3 –Recupero
della configurazione
originale del sistema
paesaggistico dei
terreni interessati dal
progetto di bonifica
Sviluppo dei filari
realizzati
Presenza di
inquinamento,
carenze nelle
infrastrutture e
disomogenea
organizzazione che
condizionano la
pesca in laguna
OB. 2 - Tutela specie
faunistiche sensibili
OB. 9 - Miglioramento
delle opportunità di
fruizione del sito
IA36 - Studio sulle
opportunità di
valorizzazione delle
attività di pesca in
laguna
Redazione
dello Studio
ObS.07– Favorire uno
sviluppo economico
sostenibile del
territorio
ObS.07.1 –
Valorizzazione delle
potenzialità produttive
in ambito lagunare
Progetti e iniziative
attivati
Strutture insufficienti a
garantire la fruibilità
turistica delle risorse
OB. 7 - Riqualificazione
dei beni ambientali e
paesaggistici
IA03 - Completamento
della rete dei capanni
per il birdwatching
Numero
interventi
ObS.07– Favorire uno
sviluppo economico
sostenibile del
territorio
ObS.07.2 –
Valorizzazione delle
attività di fruizione
naturalistica all’interno
del sito
Numero visitatori
Scarso
coordinamento tra le
attività di pesca e di
nautica da diporto
OB. 9 - Miglioramento
delle opportunità di
fruizione del sito
IA13 - Piano di
Gestione e
organizzazione del
porticciolo di
Realizzazione
del Piano
ObS.07– Favorire uno
sviluppo economico
sostenibile del
ObS.07.3 –
Garantire il
coordinamento tra le
Numero visitatori
IA37 - Valorizzazione a
fini fruitivi dell'area
archeologica di Orri
Presenza di beni di
elevato interesse
ambientale e
paesaggistico in stato
di degrado
Sistema
economico produttivo
OB. 7 - Riqualificazione
dei beni ambientali e
paesaggistici
118
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Componente
Pressione
Obiettivi specifici di Piano Azioni del Piano
con quelle generali di
accessibilità degli
spazi
Indicatori di
processo
Marceddì
Obiettivo di
sostenibilità
Obiettivo di
sostenibilità correlato
territorio
diverse esigenze di
fruizione del sito
Indicatori che
misurano il
contributo del
Piano alla
variazione del
contesto
Scarsa conoscenza
delle caratteristiche
ambientali del sito
OB. 11 - Aumento delle
conoscenze relative al
sito attraverso canali
tecnologici e pubblicitari
IA20 - Realizzazione di
strumenti per la
fruizione e
l'interpretazione
ambientale
PD01 - Apertura del
forum
PD02 - Attività di
comunicazione e
promozione di attività
di ricerca scientifica
PD03 - Azioni di
promozione di attività
ricreative-turistico
compatibili
PD05 - Realizzazione
del logo del SIC/ZPS
PD06 - Realizzazione di
materiale informativo
PD07 - Realizzazione di
un sito web
Numero
interventi
ObS.07– Favorire uno
sviluppo economico
sostenibile del
territorio
Numero visitatori
ObS.07.4 –
Promuovere le
specificità ambientali e Numero accessi al
paesaggistiche del sito sito web
Scarsa fruizione
turistica del sito
OB. 7 - Riqualificazione
dei beni ambientali e
paesaggistici
OB. 9 - Miglioramento
delle opportunità di
fruizione del sito
IA25 - Realizzazione di
un sistema di ricettività
diffusa
IA26 - Realizzazione di
un sistema unitario di
viabilità leggera per
l'accessibilità del sito
IA29 - Recupero
strutturale del ponte
Molino Is Pastoris (Su
Pont' 'e Picchedda)
IN03 - Promozione di
attività turistico-
Numero
interventi
ObS.07– Favorire uno
sviluppo economico
sostenibile del
territorio
Numero visitatori
ObS.07.5 –
Incrementare le
possibilità di fruizione,
anche attraverso il
potenziamento e il
recupero delle strutture
esistenti.
RAPPORTO AMBIENTALE
119
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Componente
Pressione
Obiettivi specifici di Piano Azioni del Piano
Indicatori di
processo
Pascolo non intensivo
OB. 8 - Valorizzazione
delle attività agricole e
zootecniche
Utilizzo improprio del
ponte della peschiera
di Marceddì
OB.7 - Riqualificazione dei IA06 - Interventi di
beni ambientali e
gestione del traffico
paesaggistici
veicolare presso lo
sbarramento della
bocca a mare di
Marceddì
Numero
interventi
Scarsa accessibilità
dell’ambito lagunare
di Marceddì
OB.7 - Riqualificazione dei
beni ambientali e
paesaggistici
OB. 9 - Miglioramento
delle opportunità di
fruizione del sito
Numero
interventi
Obiettivo di
sostenibilità
Obiettivo di
sostenibilità correlato
Indicatori che
misurano il
contributo del
Piano alla
variazione del
contesto
ricreative compatibili
Mobilità e
trasporti
Incentivi
IN01 - Incentivazioni
elargiti
per la conversione in
biologico delle attività
agricole e zootecniche
IA23 - Realizzazione di
un servizio di trasporto
su barca per la
fruizione della laguna
di S.GiovanniMarceddì
IA33 - Sistemazione e
gestione degli scivoli a
mare
120
Numero
imbarcazioni
impiegate
Superficie
ObS.07.6 –
interessata da
Introduzione di forme
di agricoltura biologica attività agricole e
zootecniche
biologiche
Riduzione dei
ObS.08 – Organizzare il ObS.08.1 –
tempi di
sistema degli accessi
Razionalizzazione del
percorrenza
e delle aree sosta e
traffico veicolare
favorire forme di
mobilità sostenibile
ObS.07– Favorire uno
sviluppo economico
sostenibile del
territorio
ObS.08 – Organizzare il
sistema degli accessi
e delle aree sosta e
favorire forme di
mobilità sostenibile
ObS.08.2 –
Regolamentazione e
controllo dla fruizione
della laguna
Numero visitatori
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Allegato I – Scheda descrittiva degli indicatori
Indicatori che misurano il
contributo del Piano alla
variazione del contesto
Unità di misura
Fonte
Periodicità di rilevamento
Stato qualitativo delle
acque superficiali e
sotterranee
mg/l per i parametri
chimici
UFC per i parametri
batteriologici
ARPAS
Stagionale
Variazione della portata
dei canali
mc/sec
Ufficio tecnico comunale
Stagionale
Quantità di rifiuti raccolti
kg
Ufficio tecnico comunale
Stagionale
Variazione dei quantitativi
sedimentari
mc
Ufficio tecnico comunale
Annuale
Variazione del numero
degli esemplari delle
specie monitorate
numero
Monitoraggio Regionale
a cura dell’Assessorato
Difesa Ambiente della
Regione Sardegna
Come da Piano di
Monitoraggio Regionale
Variazione superficie
habitat comunitari
mq
Monitoraggio Regionale
a cura dell’Assessorato
Difesa Ambiente della
Regione Sardegna
Come da Piano di
Monitoraggio Regionale
Variazione superficie delle mq
specie vegetali
Monitoraggio Regionale
a cura dell’Assessorato
Difesa Ambiente della
Regione Sardegna
Come da Piano di
Monitoraggio Regionale
Variazione habitat dunali
mq
Monitoraggio Regionale
a cura dell’Assessorato
Difesa Ambiente della
Regione Sardegna
Come da Piano di
Monitoraggio Regionale
Variazione superficie
habitat marini e lagunari
mq
Monitoraggio Regionale
a cura dell’Assessorato
Difesa Ambiente della
Regione Sardegna
Come da Piano di
Monitoraggio Regionale
Variazione del numero di
incendi e della superficie
interessata da essi
numero
mq
Ufficio tecnico comunale
Annuale
Sanzioni emesse
numero
Ente gestore
Annuale
Mantenimento dell’attuale
intensità di pascolo
capi/ha
Ufficio tecnico comunale
Annuale
Superficie interessata da
attività agricole e
zootecniche biologiche
mq
Ufficio tecnico comunale
Annuale
Lunghezza dei filari
realizzati
m
Ufficio tecnico comunale
Annuale
Progetti e iniziative attivati
numero
Ufficio tecnico comunale
Annuale
Numero visitatori
numero
Ente gestore
Annuale
Numero accessi al sito
web
numero
Ente gestore
Annuale
Riduzione dei tempi di
percorrenza
minuti
Ufficio tecnico comunale
Annuale
RAPPORTO AMBIENTALE
121
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
9
Elenco dei soggetti competenti in materia ambientale
Comune di Terralba
Via Baccelli n. 1 – 09098 Terralba
fax: 0783 83341
[email protected]
Comune di Arborea
Viale A. Omodeo n. 5 - 09092 Arborea (OR)
fax: 0783.8033223
[email protected]
Comune di Arbus
Via XX Settembre n. 27 - 09031 Arbus (VS)
[email protected]
Comune di Guspini
Via Don Minzoni n. 10 - 09036 Guspini (VS)
[email protected]
Provincia del Medio Campidano
Settore Ambiente
via Paganini, 22 – 09025 Sanluri
fax: 070 9370383
[email protected]
Provincia di Oristano
Settore Ambiente e Suolo
Via Carducci, 42 - 09170 Oristano
[email protected]
Regione Autonoma della Sardegna
Assessorato della Difesa dell’Ambiente
Direzione generale della difesa dell’ambiente
Via Roma, 80 - 09123 Cagliari
fax 070/6066697
[email protected]
Regione Autonoma della Sardegna
Assessorato della Difesa dell’Ambiente
Servizio della Sostenibilità Ambientale, Valutazione Impatti e sistemi informativi ambientali
Settore delle Valutazioni ambientali strategiche e Valutazioni di incidenza
Via Roma, 80 - 09123 Cagliari
fax 070/6066664
[email protected]
Regione Autonoma della Sardegna
Assessorato della Difesa dell’Ambiente
Servizio Tutela della Natura
Via Roma, 80 - 09123 Cagliari
fax 070/6066705
[email protected]
122
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Regione Autonoma della Sardegna
Assessorato della Difesa dell’Ambiente
Direzione generale del corpo forestale e di vigilanza ambientale
Via Biasi, 7 - 09131 Cagliari
fax 070/6066568
[email protected]
Regione Autonoma della Sardegna
Assessorato della Difesa dell’Ambiente
Servizio Territoriale dell'ispettorato ripartimentale di Cagliari
Via Biasi, 9 - 09131 Cagliari
fax 070/6064812
[email protected]
Regione Autonoma della Sardegna
Assessorato della Difesa dell’Ambiente
Servizio Territoriale dell'ispettorato ripartimentale di Cagliari
Via Donizetti, 15/a - 09170 Oristano
fax 0783/308528
[email protected]
Regione Autonoma della Sardegna
Assessorato della Difesa dell’Ambiente
Servizio Tutela del suolo e politiche forestali
Via Roma, 253 - 09123 Cagliari
fax 070/6062765
[email protected]
Regione Autonoma della Sardegna
Assessorato degli Enti Locali, Finanze ed Urbanistica
Servizio pianificazione paesaggistica e urbanistica
Viale Trieste, 186 - 09123 Cagliari
fax 070/6064311
Regione Autonoma della Sardegna
Assessorato degli Enti Locali, Finanze ed Urbanistica
Servizio tutela paesaggistica per le province di Oristano e Medio Campidano
Vico Arquer, 12/14 – 09170 Oristano
fax 0783/308773
[email protected]
Regione Autonoma della Sardegna
Assessorato EE.LL. Finanze e Urbanistica
Servizio territoriale demanio e patrimonio di Oristano-Nuoro-Medio Campidano
Via Cagliari, 238 - 09170 ORISTANO
fax 0783/308653
[email protected]
Regione Autonoma della Sardegna
Assessorato dei Lavori Pubblici
Servizio del Genio Civile di Cagliari
via San Simone, 60 - 09123 Cagliari
fax 070/6066979
[email protected]
RAPPORTO AMBIENTALE
123
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Regione Autonoma della Sardegna
Assessorato dei Lavori Pubblici
Servizio del Genio Civile di Oristano
Via Donizetti 15/a - 09170 Oristano
fax 0783/308717
[email protected]
Regione Autonoma della Sardegna
Assessorato Agricoltura e Riforma Agropastorale
Via Pessagno, 4 - 09126 Cagliari
fax 070/6066349
[email protected]
Regione Autonoma della Sardegna
Direzione generale Agenzia regionale del distretto idrografico della Sardegna
Servizio difesa del suolo, assetto idrogeologico e gestione del rischio alluvioni
Via Mameli, 88 - 09123 Cagliari
fax 070/6062560
[email protected]
Regione Autonoma della Sardegna
Agenzia Conservatoria delle Coste della Sardegna
Direzione Generale
Via Mameli, 96 - 09123 Cagliari
fax 070/4509707
[email protected]
Ente Foreste Sardegna
Direzione Generale
viale Merello, n. 86 - 09123 Cagliari
fax 070 272086
[email protected]
A.R.P.A.S
Direzione Generale
via Contivecchi, 7 – 09122 Cagliari
fax 070 27140
[email protected]
A.R.P.A.S
Dipartimento Provinciale di Oristano
via Diaz, 63 – 09170 Oristano
fax 0783/73750
[email protected]
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Sardegna
Via dei Salineri, 20-24 – 09126 Cagliari
fax 070/3428209
[email protected]
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici delle
Province di Cagliari e Oristano
Via Cesare Battisti, 2 - 09123 Cagliari
fax: 070 2010352
[email protected]
124
RAPPORTO AMBIENTALE
Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Soprintendenza per i Beni Archeologici per le Province di Cagliari e Oristano
piazza Indipendenza, 7 - 09124 Cagliari
fax: 070 658871
[email protected]
Societa' Bonifiche Sarde S.p.A.
Viale Omodeo, 9 - 09092 Arborea (OR)
fax: 0783/800449
[email protected]
Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale
Via Dante, 254 – 09128 Cagliari
fax: 070/4095340
[email protected]
Consorzio di Bonifica dell’Oristanese
Via Cagliari, 170 – 09170 Oristano
fax 0783/3150243
[email protected]
Agenzia del Demanio
Via Antonio lo Frasso, 2 – 09127 Cagliari
fax. 070/6402510
[email protected]
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
Capitaneria di Porto di Oristano
Sezione Demanio
c/o Porto Industriale - 09170 Oristano
fax: 0783 359933
[email protected]
Agenzia delle Dogane e dei Monopoli
Ufficio delle Dogane di Cagliari
Sezione operativa di porto di Oristano
c/o Porto Industriale - 09170 Oristano
fax: 7591600
[email protected]
RAPPORTO AMBIENTALE
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