VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA dell’aggiornamento del Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S'Ittiri” Rapporto Ambientale Ottobre 2014 Comune di Arborea Comune di Arbus Comune di Guspini Comune di Terralba Coordinamento generale e tecnico-scientifico Dott. Andrea Soriga Dott. ing. Paolo Bagliani Coordinamento operativo Dott. Ing. Elisa Fenude Dott. Ing. Veronica Saddi Esperti e specialisti di settore Qualità dell’aria e Rumore: dott. ing. Elisa Fenude Risorsa idrica: dott. biol. Patrizia Carla Sechi Suolo: dott. geol. Silvia Pisu, dott. geol. Maurizio Costa Urbanistica ed Insediamento: dott. ing. Veronica Saddi, dott. ing. Margherita Monni, dott. arch. Paolo Falqui Paesaggio ed Assetto storico culturale: ing. Laura Giuffrida, dott. Arch. Laura Zanini Demografia e Sistema economico produttivo: ing. Gianfilippo Serra Aspetti naturalistici: dott. biol. Patrizia Carla Sechi Energia, Rifiuti, Mobilità e Trasporti: ing. Gianfilippo Serra Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Indice 1 Premessa ............................................................................................................................. 1 2 La Valutazione Ambientale Startegica .......................................................................... 2 3 2.1 Quadro di riferimento normativo 2 2.2 Fasi e contenuti della VAS 3 2.3 Procedura di VAS 5 2.4 Modalità di informazione e di partecipazione del pubblico, di diffusione e pubblicizzazione delle informazioni 7 Il Piano di Gestione del SIC .............................................................................................. 9 3.1 3.2 4 Il SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Aspetti normativi 9 9 3.3 Natura e contenuti del Piano di Gestione 10 3.4 Indirizzi e obiettivi di Piano 11 Analisi ambientale del contesto.................................................................................... 13 4.1 Componenti ambientali di interesse 13 4.1.1 Componente Aria ............................................................................................ 14 4.1.2 Componente Acqua ....................................................................................... 17 4.1.3 Componente Rifiuti .......................................................................................... 20 4.1.4 Componente Suolo.......................................................................................... 26 4.1.5 Componente Flora, Fauna e Biodiversità ...................................................... 31 4.1.6 Componente Paesaggio ed Assetto Storico-Culturale ................................ 43 4.1.7 Componente Insediativa ................................................................................ 45 4.1.8 Componente Demografica ............................................................................ 47 4.1.9 Componente Sistema Economico Produttivo ............................................... 49 4.1.10 Componente Mobilità e Trasporti ................................................................... 60 4.1.11 Componente Energia ...................................................................................... 63 4.1.12 Componente Rumore...................................................................................... 66 4.1.13 Schede di sintesi dell’analisi ambientale del contesto ................................. 67 4.2 Obiettivi specifici del Piano di Gestione 72 4.3 Obiettivi di sostenibilità ambientale del Piano di Gestione 74 4.3.1 Premessa ........................................................................................................... 74 4.3.2 5 Gli obiettivi di sostenibilità ambientale ........................................................... 75 Analisi di coerenza esterna ............................................................................................ 79 5.1 Piani e Programmi di riferimento 79 5.1.1 Piano Paesaggistico Regionale ...................................................................... 80 5.1.2 Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) .............................................................. 81 5.1.3 Piano di Tutela delle Acque ............................................................................ 82 5.1.4 Piano di Gestione del distretto idrografico regionale ................................... 83 RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” 5.1.5 Piano Forestale Ambientale Regionale .......................................................... 83 5.1.6 Piano Energetico Ambientale Regionale ...................................................... 85 5.1.7 Il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti ........................................................ 85 5.1.8 Piano Urbanistico e Territoriale di Coordinamento del Medio Campidano (PUP/PTCP) ................................................................................................................... 86 5.1.9 Piano Urbanistico e Territoriale di Coordinamento della Provincia di Oristano (PUP/PTCP) ................................................................................................................... 87 5.1.10 Strumenti Urbanistici Comunali ....................................................................... 88 5.1.11 Piani di Utilizzo dei Litorali ................................................................................. 88 5.1.12 Piano di Gestione del SIC “ Stagno di Corru S’Ittiri” ...................................... 89 6 Analisi di coerenza interna ............................................................................................. 92 7 6.1 Valutazione dell’efficacia delle azioni ai fini del perseguimento degli obiettivi 92 Valutazione degli effetti ambientali delle scelte di Piano ....................................... 100 7.1 Le azioni di Piano 100 7.1.1 Interventi attivi (IA) ......................................................................................... 100 8 7.1.2 Regolamentazioni (RE) .................................................................................. 101 7.1.3 Incentivazioni (IN) ........................................................................................... 101 7.1.4 Programmi di monitoraggio e ricerca (MR) ................................................. 101 7.1.5 Programmi didattici ....................................................................................... 101 7.2 Quadro valutativo 102 Sistema di Monitoraggio ............................................................................................... 110 8.1 Sistema di Monitoraggio 110 8.1.1 Scopo dell’attività di monitoraggio.............................................................. 110 9 8.1.2 Rapporti di monitoraggio .............................................................................. 111 8.1.3 Indicatori ......................................................................................................... 111 Elenco dei soggetti competenti in materia ambientale ......................................... 122 RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” 1 Premessa Il presente documento costituisce il Rapporto Ambientale, redatto ai sensi dell’articolo 5 della Direttiva VAS, del Piano di Gestione del Sito di Interesse Comunitario (SIC) “Stagno di Corru S’Ittiri” (ITB030032), contenente la valutazione degli effetti ambientali determinabili dalla sua attuazione. La Valutazione Ambientale Strategica (VAS), è una procedura tecnico-amministrativa finalizzata alla valutazione dei possibili effetti o impatti che l’attuazione di un piano o, più in generale, di uno strumento di pianificazione e/o programmazione territoriale può generare sul contesto ambientale del territorio di riferimento. La procedura è stata ufficialmente introdotta in ambito europeo dalla Direttiva 2001/42/CE (Direttiva VAS), recepita in Italia attraverso alcune leggi regionali e, solo da pochi anni, dal nuovo testo Unico Ambientale (D.Lgs. 152/2006) e sue modifiche e integrazioni. Si tratta di un processo di valutazione che deve essere condotto parallelamente a quello di stesura e di approvazione del piano stesso in modo tale che l’adozione delle scelte politiche e gestionali avvenga nella consapevolezza dei relativi potenziali effetti sull’ambiente. Il processo di VAS prevede la partecipazione e informazione del pubblico nelle fasi dell’iter procedurale e amministrativo. Il Rapporto Ambientale rappresenta l’elemento centrale della VAS del Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”, in quanto contiene le informazioni necessarie a valutare lo stato dell’ambiente nel territorio considerato, evidenziando le situazioni di particolare sensibilità o criticità, i possibili effetti ambientali dell’attuazione del Piano ed il grado di raggiungimento degli obiettivi proposti nell’ottica dello sviluppo sostenibile del territorio oggetto della pianificazione. Tale documento permette quindi di rendere trasparente e ripercorribile il processo decisionale del Piano, esplicitando le modalità di integrazione dei principi e degli obiettivi di sostenibilità nelle scelte pianificatorie, e costituisce, inoltre, il documento di base per la consultazione dei Soggetti con Competenze Ambientali e del pubblico ai fini dell’approvazione del Piano (art. 6 della Direttiva VAS). Il Piano di Gestione vigente è stato approvato con Decreto dell’Assessore della Difesa dell’Ambiente n. 28 del 28 febbraio 2008. Il Comune di Terralba, in qualità di Ente Capofila, unitamente ai Comuni di Arborea, Arbus e Guspini, ha partecipato al bando regionale inerente “l’aggiornamento dei Piani di gestione delle aree SIC approvati, al fine di introdurre le integrazioni relative alle disposizioni che disciplinano gli usi agricoli e forestali di tali aree”, finanziato attraverso i fondi del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) della Regione Sardegna 2007/2013, Misura 323, Azione 1, Sottoazione 1. RAPPORTO AMBIENTALE 1 Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” 2 2.1 La Valutazione Ambientale Startegica Quadro di riferimento normativo La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) è un processo sistematico di valutazione delle conseguenze ambientali di proposte di pianificazione, finalizzato ad assicurare che queste vengano considerate in modo appropriato, alla pari degli elementi economici e sociali, all’interno dei modelli di sviluppo sostenibile, a partire dalle prime fasi del processo decisionale. A livello comunitario, a partire dagli anni ‘70 si configura la possibilità di emanare una Direttiva specifica concernente la valutazione di piani, politiche e programmi. Già nel 1973, infatti, con il Primo Programma di Azione Ambientale si evidenzia la necessità di ricorrere ad una valutazione ambientale estesa ai piani così da prevenire i danni ambientali, non con la valutazione d’impatto delle opere, ma già a monte nel processo di pianificazione. Ma è solo con il Quarto Programma di Azione Ambientale (1987) che si formalizza l’impegno ad estendere la procedura di valutazione di impatto ambientale anche alle politiche e ai piani. Con la “Direttiva Habitat” del 1992 (Direttiva 92/43/CE concernente la conservazione degli habitat naturali e seminaturali, della flora e della fauna selvatica) è stata inoltre prevista in maniera esplicita la valutazione ambientale di piani e progetti che presentino significativi impatti, anche indiretti e cumulativi, sugli habitat tutelati. Vista la rilevanza delle decisioni prese a livello superiore rispetto a quello progettuale, la Commissione Europea formula nel 1993 un rapporto riguardante la possibile efficacia di una specifica Direttiva VAS. Due anni dopo inizia la stesura della Direttiva la cui proposta viene adottata dalla Commissione Europea il 4 dicembre 1996. Tre anni dopo viene emanata l’attesa Direttiva 2001/42/CE, al fine di “garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente e di contribuire all’integrazione delle considerazioni ambientali all’atto dell’elaborazione e dell’adozione di piani e programmi, e di promuovere lo sviluppo sostenibile”1, e che introduce formalmente a livello europeo la VAS quale strumento di valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente, completando così il quadro degli strumenti di valutazione delle azioni antropiche afferenti il territorio e l’ambiente. In Italia l’attenzione attribuita alla VAS ha cominciato ad affermarsi solo negli ultimi anni, con orientamenti spesso diversificati. La necessità/opportunità di procedere all’integrazione della valutazione ambientale nei procedimenti di pianificazione è ribadita dal cosiddetto “Testo unico in materia ambientale”, approvato con D. Lgs. n. 152 del 3 aprile 2006, che tratta le procedure per la VAS dei piani e programmi di intervento sul territorio nella parte seconda, entrata in vigore il 31 luglio 2007. Recentemente con il D. Lgs. n. 4 del 16 gennaio 2008 (entrato in vigore il 13 febbraio 2008) ed il D. Lgs. 128/2010 (entrato in vigore il 26 agosto 2010), è stata attuata una profonda modifica dei contenuti di tutte le parti del suddetto “Testo unico ambientale”, con particolare riguardo alla parte seconda, riguardante le procedure per la valutazione strategica e per la valutazione di impatto ambientale. In particolare l’art. 6 prevede che debbano essere sottoposti a VAS, in generale, tutti i piani e i programmi che possono avere effetti significativi sull’ambiente e, in particolare, quelli che appartengono a specifici settori. La Regione Sardegna non si è ancora dotata di una Legge Regionale in materia di VAS, pur essendo in corso di predisposizione da parte dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente un Disegno di Legge che regolamenti in maniera organica le procedure in 1 Direttiva VAS 2001/42/CE, art. 1 2 RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” materia di valutazione di impatto ambientale (VIA), ai sensi della Direttiva 85/337/CEE, e di valutazione ambientale strategica, ai sensi della Direttiva 42/2001/CE, coordinando le indicazioni a livello nazionale con le norme regionali. Con DPGR n. 66 del 28 aprile 2005 “Ridefinizione del Servizi delle Direzioni generali della Presidenza della Regione e degli Assessorati, loro denominazione, compiti e dipendenza funzionale”, la competenza in materia di VAS è stata assegnata al Servizio Sostenibilità Ambientale e Valutazione Impatti (SAVI) dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente. Conseguentemente, la Giunta Regionale, con Deliberazione n. 38/32 del 02/08/2005, ha attribuito al predetto Servizio funzioni di coordinamento per l’espletamento della VAS di piani e programmi. Successivamente, con Legge Regionale n. 9 del 12 giugno 2006, concernente il conferimento di funzioni e compiti agli enti locali, sono state attribuite alla regione le funzioni amministrative non ritenute di livello nazionale relative alla valutazione di piani e programmi di livello regionale (art. 48) e alle province quelle relative alla valutazione di piani e programmi di livello comunale, sub-provinciale e provinciale (art. 49, così come modificato dal comma 19 dell’art. 5 della L.R. n. 3/2008.). I Piani di gestione delle aree della Rete Natura 2000 sono da considerarsi tra i piani di livello regionale, in quanto, pur interessando territori limitati a livello locale, hanno interessi e impatti di livello regionale. È infatti obbligo della Regione garantire la coerenza della Rete Natura 2000 regionale, attraverso il “mantenimento ovvero, all’occorrenza, il ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente, dei tipi di habitat naturali e degli habitat delle specie interessati nella loro area di ripartizione naturale” (Direttiva Habitat) e per tale motivo l’approvazione finale dei Piani di gestione necessita di un atto regionale (come disposto con DGR 30/41 del 2.8.2007). Di conseguenza, le funzioni amministrative relative alla VAS dei Piani di gestione delle aree della Rete Natura 2000 sono in capo alla Regione. Ai fini dell’immediato recepimento dei contenuti del D.Lgs. n. 4/2008, la Regione Sardegna con Deliberazione n. 24/23 del 23 aprile 2008 ha dettato precise disposizioni per l’attivazione delle procedure di valutazione ambientale. Tale Delibera è stata recentemente sostituita dalla Delibera n. 34/33 del 7 agosto 2012. In particolare le disposizioni per l’attivazione della procedura di VAS sono contenute nell’allegato C della delibera. Per quanto riguarda i Piani di gestione dei Siti della Rete Natura 2000, coerentemente con quanto indicato nelle Linee Guida per la redazione dei Piani di gestione dei SIC e delle ZPS, si procede come segue: - nel caso di adeguamento dei Piani di gestione dei SIC che non si sovrappongono in alcun modo alle ZPS, o nel caso in cui si proponga l’adeguamento di un Piano di gestione di area SIC sovrapposta, anche parzialmente, alle ZPS, senza contestualmente proporre anche il Piano di gestione della ZPS, si effettuerà la verifica di assoggettabilità a VAS; - nel caso di Piani di gestione delle ZPS, il processo di VAS inizierà direttamente con la fase di scoping, tralasciando dunque la preliminare verifica di assoggettabilità. Nello specifico, il Sito di Importanza Comunitaria (SIC) ITB030032 “Stagno di Corru S’Ittiri” si sovrappone parzialmente alla Zone di Protezione Speciale (ZPS) ITB034004 “Corru S'Ittiri, stagno di S. Giovanni e Marceddì”e pertanto il Piano di Gestione deve essere obbligatoriamente sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica. 2.2 Fasi e contenuti della VAS La VAS è definita nel Manuale UE come un processo sistematico inteso a valutare le conseguenze sul piano ambientale delle azioni proposte - politiche, piani o iniziative RAPPORTO AMBIENTALE 3 Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” nell’ambito di programmi nazionali, regionali e locali – ai fini di garantire che queste siano incluse e affrontate, alla pari delle considerazioni di ordine economico e sociale e in modo adeguato, fin dalle prime fasi del processo decisionale. Essa nasce quindi dall’esigenza, sempre più radicata sia a livello comunitario sia nei singoli Stati membri, che nella promozione di politiche, piani e programmi, destinati a fornire il quadro di riferimento di attività di progettazione, insieme agli aspetti sociali ed economici, vengano considerati anche gli impatti ambientali. La tematica ambientale assume così un valore primario e un carattere di assoluta trasversalità nei diversi settori oggetto dei piani, con il preciso intento di definire strategie settoriali e territoriali capaci di promuovere uno sviluppo realmente sostenibile. Si è infatti compreso che l’analisi delle ripercussioni ambientali applicata al singolo progetto (propria della Valutazione d’Impatto Ambientale) e non, a monte, all’intero programma, non permette di tenere conto preventivamente di tutte le alternative possibili. La VAS si inserisce così all’interno del sistema dinamico di programmazione-valutazione degli interventi, con la finalità di verificarne la rispondenza con gli obiettivi dello sviluppo sostenibile, tenendo conto dei vincoli ambientali esistenti e della diretta incidenza degli stessi interventi sulla qualità dell’ambiente. La funzione principale della VAS è pertanto quella di valutare anticipatamente le conseguenze ambientali delle decisioni di tipo strategico. Più che politiche, piani e programmi in se stessi, essa riguarda quindi i loro processi di formazione, differendo in maniera sostanziale dalla VIA. La VAS, più che un processo decisionale in se stesso, si può pertanto considerare come uno strumento di aiuto alla decisione, che, integrando in modo sistematico le considerazioni ambientali in fase di elaborazione dei piani, sia in grado di rafforzare le istituzioni e indirizzarle verso una politica di sviluppo sostenibile. L’elaborazione della VAS rappresenta, sia per il proponente che per il decisore, uno strumento di supporto per la formazione degli indirizzi e delle scelte di pianificazione, fornendo, mediante la determinazione dei possibili impatti delle azioni prospettate, opzioni alternative rispetto al raggiungimento di un obiettivo. In sostanza la VAS diventa per il piano/programma, elemento: - costruttivo; - valutativo; - gestionale; - di monitoraggio. Quest’ultima funzione di monitoraggio rappresenta uno degli aspetti innovativi introdotti dalla Direttiva 2001/42/CE, finalizzato a controllare e contrastare gli effetti negativi imprevisti derivanti dall’attuazione di un piano o programma e adottare misure correttive al processo in atto. Un’altra importante novità è rappresentata dal criterio ampio di partecipazione, tutela degli interessi legittimi e trasparenza nel processo di valutazione delle autorità che, per le loro specifiche competenze ambientali, possano essere interessate agli effetti sull’ambiente dovuti all’applicazione di piani e programmi, e del pubblico che in qualche modo risulta interessato all’iter decisionale. La valutazione a livello strategico, riguardando più i concetti e le idee che le attività e i manufatti, è infatti fortemente interconnessa con le tradizioni ed i meccanismi locali che caratterizzano il processo di decisione. La VAS si caratterizza come un processo iterativo finalizzato a conseguire una migliore qualità ambientale delle decisioni e delle soluzioni attraverso la valutazione comparata delle compatibilità ambientali delle diverse opzioni d’intervento, oltre a consentire un miglioramento della definizione dei problemi strategici in condizioni di elevata incertezza. In questo modo essa risponde all’impossibilità di esaurire alla scala progettuale l’insieme delle valutazioni sui criteri localizzativi e dimensionali dei singoli progetti e delle 4 RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” comparazioni tra alternative. L’estensione della valutazione ambientale alle scelte strategiche, che si trovano a monte della fase progettuale, aiuta inoltre a rende più snella e veloce la valutazione ambientale dei progetti stessi. Riguardo ai contenuti, la valutazione ambientale prevede l’elaborazione di un rapporto ambientale, lo svolgimento di consultazioni, la valutazione del rapporto ambientale e dei risultati delle consultazioni e la messa a disposizione del pubblico e delle autorità interessate delle informazioni sulle decisioni prese. Secondo l’art. 5 della Direttiva 2001/42/CE, il rapporto ambientale deve contenere l’individuazione, la descrizione e la valutazione degli effetti significativi che l’attuazione del piano/programma potrebbe avere sull’ambiente, così come le ragionevoli alternative. Deve essere garantita, al pubblico e alle autorità interessate, la possibilità di esprimere il proprio parere prima dell’adozione del piano/programma o dell’avvio della relativa procedura legislativa. Dell’avvenuta adozione è necessario informare le autorità, il pubblico e gli Stati membri consultati. Deve essere inoltre garantito un sistema di monitoraggio degli effetti ambientali significativi, anche al fine di individuare e rimuovere tempestivamente eventuali effetti negativi imprevisti. Oggetto della VAS sono tutti i piani e i programmi, preparati e/o adottati da un’autorità competente, che possono avere effetti significativi sull’ambiente. Essi sono definiti dall’art. 5 comma 1) lettera e) del D. Lgs. 152/2006 come tutti gli atti e provvedimenti di pianificazione e di programmazione comunque denominati compresi quelli cofinanziati dalla Comunità europea, nonché le loro modifiche, che sono elaborati e/o adottati da autorità a livello nazionale, regionale o locale oppure predisposti da un’autorità per essere approvati, mediante una procedura legislativa, amministrativa o negoziale e che sono previsti da disposizioni legislative, regolamentari o amministrative. 2.3 Procedura di VAS La procedura di VAS accompagnerà il processo di elaborazione del Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” in tutte le sue fasi, costituendo uno strumento indispensabile per orientare le strategie di sviluppo territoriale verso i principi della sostenibilità ambientale. Le informazioni necessarie alla descrizione del contesto territoriale saranno reperite principalmente attraverso la analisi integrata degli elaborati grafici e testuali prodotti durante la fase di riordino della conoscenza del processo di Piano, che dovranno esaminare in maniera dettagliata i diversi aspetti ambientali, socio-economici, storicoculturali e identitari al fine di descrivere i caratteri distintivi del territorio, i processi di trasformazione in atto e le sue tendenze evolutive. La tabella seguente illustra le diverse fasi in cui può essere articolato il processo di VAS di un Piano di Gestione. Per ognuna delle fasi sono evidenziate le azioni da compiere ai fini della valutazione ambientale del Piano. FASE MODALITÀ OPERATIVE - 0. Attivazione Comunicazione formale, indirizzata all’Autorità competente (Regione Autonoma della Sardegna - Servizio SAVI), dell’avvio della procedura per la redazione del Piano di Gestione e della VAS, contenente: −contenuti del Piano; −enti territorialmente interessati e soggetti competenti in materia ambientale; −modalità di informazione e partecipazione del pubblico. RAPPORTO AMBIENTALE 5 Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” FASE MODALITÀ OPERATIVE - Pubblicazione di apposito avviso sul Sito Internet della Regione Sardegna - - Definizione dell’ambito di influenza del Piano di Gestione, della portata e del livello di dettaglio delle informazioni da includere nel Rapporto Ambientale e delle modalità di svolgimento delle consultazioni con il Pubblico e con i Soggetti competenti in materia ambientale Definizione del metodo di valutazione Identificazione dei dati e delle informazioni disponibili sul territorio (Analisi di contesto) Individuazione del quadro pianificatorio di riferimento Prima definizione degli obiettivi generali del Piano di Gestione Individuazione, attraverso la contestualizzazione dei criteri di sostenibilità ambientale del Manuale UE, di obiettivi di tutela e sostenibilità ambientale per il Piano Redazione del Documento di Scoping Invio preliminare del Documento di Scoping al Servizio SAVI, al Servizio Tutela della Natura ed ai Soggetti competenti in materia ambientale e loro convocazione formale per l’incontro di scoping Deposito del documento di scoping presso il Servizio SAVI Attivazione dell’incontro di Scoping - Rilettura unitaria del territorio Definizione degli obiettivi specifici e delle linee d’azione del Piano Eventuale rimodulazione degli obiettivi di Piano Stima degli effetti ambientali Confronto e selezione delle alternative Analisi di coerenza esterna Analisi di coerenza interna Progettazione del sistema di monitoraggio - 1. Scoping - - 2. Elaborazione Svolgimento di un incontro pubblico con portatori locali di interesse operanti sul sito, i residenti nei comuni di Arborea, Arbus, Guspini e Terralba e le associazioni ambientaliste, il servizio SAVI ed il Servizio tutela della Natura Redazione del Piano di Gestione secondo le Linee Guida “Redazione dei Piani di Gestione dei SIC e ZPS Redazione del Rapporto Ambientale (RA) compreso lo Studio di Incidenza (SI) e la Sintesi non tecnica (SNT) Trasmissione al SAVI del Piano, del Rapporto Ambientale e della Sintesi Non Tecnica in formato cartaceo e digitale - 3. Consultazione - Deposito del Piano, del Rapporto Ambientale e della Sintesi Non Tecnica presso gli uffici comunali di Arborea, Arbus, Guspini e Terralba; Pubblicazione di un avviso dell’avvenuto deposito sul BURAS; Comunicazione (via mail) dell’avvenuto deposito al Servizio Tutela della Natura; Pubblicazione del Piano, del RA, della SNT e dello SI sul sito internet del Comune di Arborea, Arbus, Guspini e Terralba; Messa a disposizione dei materiali presso gli uffici regionali e nel sito internet della Regione Sardegna; Organizzazione di un incontro pubblico, tra il 15° ed il 45° giorno successivi al deposito del Piano; Raccolta delle osservazioni, dei pareri e dei suggerimenti presentati (tra il 15° e il 45° giorno dalla pubblicazione dell’avvenuto deposito) 6 RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” FASE MODALITÀ OPERATIVE 4. Esame, valutazione e parere motivato (Autorità Competente) Esame e valutazione, da parte del Comune di Terralba, del Sevizio Savi e del Sevizio Tutela della Natura, delle osservazioni presentate ed eventuale adeguamento del Piano e del Rapporto Ambientale (comprensivo della Sintesi non tecnica) Formulazione di un parere ambientale articolato e motivato (Giudizio di compatibilità ambientale) da parte del Sevizio Savi, con eventuale richiesta di modifiche e/o integrazioni del Piano di Gestione - 5 Approvazione del Piano - 6. Informazione sulla decisione - 2.4 Approvazione del Piano e del Rapporto Ambientale con recepimento delle prescrizioni richieste nel parere motivato Trasmissione del Piano, con la delibera di approvazione ed il parere motivato al Servizio Tutela della Natura Redazione della Dichiarazione di sintesi contenente l’illustrazione delle modalità con cui le considerazioni ambientali e i contenuti del Rapporto ambientale sono stati integrati nel Piano e di come si è tenuto conto delle osservazioni e dei pareri espressi dai Soggetti competenti in materia ambientale, dei risultati delle consultazioni e del parere ambientale Approvazione del Piano con Decreto dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente Pubblicazione del Decreto di approvazione del Piano sul BURAS; Pubblicazione del Piano, del Rapporto Ambientale, della Sintesi non tecnica, con parere motivato, dichirazione di sintesi e misure per il monitoraggio, sul sito internet del Comune di Terralba, del Servizio SAVI e del Servizio Tutela della Natura Modalità di informazione e di partecipazione del pubblico, di diffusione e pubblicizzazione delle informazioni Nel processo partecipativo e di consultazione saranno coinvolti i seguenti soggetti, individuati sulla base della definizione data dagli orientamenti regionali per la valutazione ambientale di piani e programmi: - Soggetti competenti in materia ambientale: pubbliche amministrazioni che, per le loro specifiche competenze o responsabilità in campo ambientale, possono essere interessate agli impatti sull’ambiente dovuti all’attuazione di piani o programmi. - Pubblico: una o più persone fisiche o giuridiche nonché, ai sensi, della legislazione vigente, le associazioni, le organizzazioni o i gruppi di tali persone. - Pubblico interessato: pubblico che subisce o può subire gli effetti delle procedure decisionali in materia ambientale o che ha un interesse in tali procedure. (Le organizzazioni non governative che promuovono la protezione dell’ambiente e che soddisfano i requisiti previsti dalla normativa vigente, sono considerate come aventi interesse). Le attività di consultazione dei Soggetti competenti in materia ambientale e di partecipazione ed informazione del Pubblico e del Pubblico interessato sono elementi fondamentali del processo integrato di pianificazione e valutazione che ne garantiscono l’efficacia e la validità. Una delle finalità dei momenti partecipativi e di consultazione è infatti quella di contribuire all’integrazione delle informazioni a disposizione dei responsabili delle decisioni in relazione al Piano di Gestione: potrebbero infatti essere messi in risalto nuovi elementi capaci di introdurre modifiche sostanziali al Piano con conseguenti eventuali ripercussioni significative sull’ambiente. I pareri espressi attraverso le consultazioni e le osservazioni pervenute devono pertanto essere presi in considerazione RAPPORTO AMBIENTALE 7 Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” nella fase finale di elaborazione del Piano, così da consolidare la proposta di Piano prima della sua approvazione. Lo schema seguente sintetizza il processo partecipativo e di consultazione, evidenziando, per ciascun momento individuato, le modalità di conduzione e coinvolgimento dei Soggetti interessati. - Un incontro di scoping finalizzato a definire la portata ed il livello di dettaglio delle informazioni da includere nel Rapporto Ambientale, a cui l’Ente proponente (I Comuni di Arborea, Arbus, Guspini e Terralba), il SAVI, il Servizio tutela della natura e tutti i Soggetti competenti in materia ambientale ed enti territorialmente interessati come definiti all’art. 4 dell’All. C alla DGR. - Un incontro pubblico da tenersi durante la formazione del Piano di Gestione; all’incontro l’Ente proponente invita i portatori locali di interesse operanti sul territorio del SIC, i residenti nei Comuni di Arborea, Arbus, Guspini e Terralba e le associazioni ambientaliste. All’incontro, inoltre, sono invitati il SAVI ed il Servizio tutela della Natura. - Un incontro pubblico tra il 15° e 45° giorno successivi al deposito del Piano di Gestione; all’incontro sono invitati il SAVI, il Servizio tutela della natura, i Soggetti competenti in materia ambientale. - Un incontro pubblico tra il 15° e 45° giorno successivi al deposito del Piano di Gestione; all’incontro pubblico sono invitati i portatori locali di interesse, gli abitanti di Arborea, Arbus, Guspini e Terralba, le associazioni ambientaliste. In tali incontri il proponente fornirà la più ampia e completa informazione sui Piani elaborati, in modo che chiunque possa presentare le proprie osservazioni nella forma prevista dalla norma. L’incontro di scoping si è tenuto in data 14 maggio 2014 presso l’Assessorato della Difesa dell’Ambiente della Regione Sardegna. Inoltre è stato organizzato un incontro pubblico a Terralba in data 16 settembre 2014, per illustrare i contenuti del Piano. 8 RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” 3 3.1 Il Piano di Gestione del SIC Il SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Il sito si localizza sulla costa ovest della Sardegna, all’interno del Golfo di Oristano, comprendendo anche il promontorio di Capo Frasca. Il sito si estende per circa 5.699 ha, comprendendo una parte terrestre (70%) e una parte marina (30%), e interessa i Comuni di Arborea e Terralba, in Provincia di Oristano, e i Comuni di Arbus e Guspini, nella Provincia del Medio Campidano. Il sito prende il nome dalla Laguna in esso ricadente, ma comprende anche il piccolo Paùli Pirastu (Comune di Arborea), lo Stagno di Marceddì, lo Stagno di San Giovanni (Comune di Terralba, Arbus e Guspini), e gli Stagni di Santa Maria (Comune di Terralba e Guspini). Figura n. 1: Inquadramento territoriale 3.2 Aspetti normativi Con le Direttive comunitarie “Uccelli” (Dir. 79/409/CEE)2 e “Habitat” (Dir. 92/43/CEE), il Consiglio dei Ministri dell’Unione Europea ha inteso perseguire, assieme alla salvaguardia di una serie di habitat e di specie animali e vegetali di interesse comunitario, la progressiva realizzazione di un sistema coordinato e coerente di aree destinate al mantenimento della biodiversità all’interno del territorio dell’Unione. Tale insieme di aree, 2 Attualmente sostituita dalla Direttiva 2009/147/CE RAPPORTO AMBIENTALE 9 Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” di specifica valenza ambientale e naturalistica, è individuato, ai sensi della Direttiva "Habitat" (art. 3), come Rete Natura 2000, essendo quest’ultima costituita dall'insieme dei siti denominati ZPS (Zone di Protezione Speciale) e SIC (Siti di Importanza Comunitaria) (questi ultimi al termine dell’iter istitutivo saranno designati come ZSC - Zone Speciali di Conservazione). L’Art. 6 della direttiva 92/43/CEE, che stabilisce le disposizioni che disciplinano la conservazione e la gestione dei siti Natura 2000, prevede, al paragrafo 1, che gli Stati Membri provvedano, per le ZSC, ad individuare specifiche Misure di Conservazione. Disposizioni analoghe, in virtù dell’articolo 4, paragrafi 1 e 2, della direttiva 79/409/CEE, sono applicate alle ZPS. L’obiettivo essenziale e prioritario che la Direttiva Habitat pone alla base della necessità di definire apposite Misure di Conservazione a cui sottoporre ciascun sito Natura 2000 è quello di garantire il mantenimento in uno “stato di conservazione soddisfacente” gli habitat e/o le specie di interesse comunitario, in riferimento alle quali quel dato SIC e/o ZPS è stato individuato. Le misure di conservazione necessarie possono assumere differenti forme tra cui, in particolare quella di “appropriati piani di gestione”. L’articolo 6 della direttiva “Habitat” evidenzia chiaramente come la peculiarità dei piani di gestione dei siti Natura 2000 risieda particolarmente nel considerare in modo comprensivo le caratteristiche ecologiche, socio-economiche, territoriali e amministrative di ciascun sito. La normativa italiana di recepimento e di attuazione delle direttive “Habitat” e “Uccelli”, nonché gli indirizzi e le linee guida sviluppate nel tempo, alla scala nazionale e a quella regionale in Sardegna, per quanto attiene alla gestione dei siti Natura 2000, hanno strutturato un quadro di riferimento metodologico relativamente alle procedure e agli strumenti da adottare al fine di garantire il perseguimento degli obiettivi di tutela definiti dalle direttive comunitarie. 3.3 Natura e contenuti del Piano di Gestione Nelle Linee Guida per la gestione dei siti Natura 2000 (DM 3 settembre 2002), il Piano di gestione viene definito come uno “strumento di gestione di un sito della Rete Natura 2000 o della Rete Ecologica Regionale specifico o integrato ad altri piani”. Nel 2005 il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio ha quindi pubblicato un apposito Manuale per la gestione dei Siti Natura 2000, utilizzando anche i risultati del progetto LIFE99NAT/IT/006279 denominato “Verifica della Rete Natura 2000 in Italia e modelli di gestione”. La Regione Autonoma della Sardegna nel 2005 ha ritenuto opportuno formulare proprie linee guida, dirette agli enti locali, per l’elaborazione dei Piani di gestione dei siti Natura 2000. Alla luce dell’esperienza maturata attraverso l’attuazione della misura 1.5 del POR Sardegna 2000-2006, si è ritenuto necessario provvedere ad un aggiornamento delle linee guida per l’elaborazione di nuovi Piani di gestione e per la revisione di quelli già approvati. Coerentemente con quanto previsto dalla Direttiva Habitat e dall'art. 4 del DPR 120/2003, il principale obiettivo del piano di gestione è quello di garantire la presenza in condizioni ottimali degli habitat e delle specie che hanno determinato l'individuazione del sito, mettendo in atto azioni e interventi necessari al loro mantenimento e/o ripristino in uno 10 RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” stato di conservazione soddisfacente. Il piano deve inoltre garantire la conservazione della qualità ed integrità complessiva del sito, valorizzando il suo ruolo nell’ambito dell’intera Rete Natura 2000. La redazione del Piano può essere suddivisa in 2 fasi principali: la prima consiste nella definizione di un quadro conoscitivo relativo al sito in oggetto dal quale risultino gli elementi di natura legislativa, regolamentare, amministrativa, pianificatoria, programmatoria e contrattuale esistenti, le caratteristiche biotiche ed abiotiche del sito, con particolare riferimento a quelle naturalistiche, i fattori di pressione e le condizioni socio-economiche. La seconda invece deve fornire indicazioni gestionali sulla base di una adeguata individuazione delle esigenze ecologiche e delle problematiche inerenti specie e habitat presenti. Nello specifico, coerentemente con quanto indicato dalle linee guida regionali, lo studio generale dovrà contenere: - Quadro normativo e programmatico di riferimento; - Atlante del territorio; - Caratterizzazione territoriale del sito; - Caratterizzazione abiotica; - Caratterizzazione biotica; - Caratterizzazione agro-forestale; - Caratterizzazione socio-economica; - Caratterizzazione urbanistica e programmatica; - Caratterizzazione paesaggistica. Il Quadro di gestione dovrà invece contenere: - Sintesi degli effetti di impatto individuati nello Studio generale; - Definizione degli obiettivi del Piano di gestione: obiettivo generale, obiettivi specifici e risultati attesi; - Azioni di gestione (interventi attivi, regolamentazioni, incentivazioni, programmi di monitoraggio e/o ricerca, programmi didattici); - Piano di monitoraggio per la valutazione dell’attuazione del Piano di gestione; - Organizzazione gestionale del sito. Nel Quadro di gestione i contenuti delle singole caratterizzazioni devono condurre alla definizione di strategie unitarie per l’intero sito, finalizzate ad una gestione organica del sito. 3.4 Indirizzi e obiettivi di Piano L’obiettivo essenziale e prioritario, che la Direttiva Habitat pone alla base della necessità di definire apposite misure di conservazione a cui sottoporre ciascun sito Natura 2000, è quello di garantire il mantenimento in uno “stato di conservazione soddisfacente” gli habitat e/o le specie di interesse comunitario, prioritari e non, in riferimento alle quali il SIC e/o la ZPS sono stati individuati. In particolare, sono oggetto di tutela e conservazione gli habitat e le specie vegetali ed gli animali riconosciuti nell’Allegato I e II della Direttiva 92/43/CEE e nell’Allegato I della Direttiva 79/409/CEE per quanto riguarda le specie ornitiche (quest’ultima recentemente sostituita dalla Direttiva 2009/147/CE). A questi si RAPPORTO AMBIENTALE 11 Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” aggiungono altri eventuali risorse di interesse naturalistico-ambientale suscettibili di tutela e salvaguardia. Il Piano di gestione, in quanto misura di conservazione, ai sensi della Direttiva Habitat deve assicurare il mantenimento o il ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente, degli habitat naturali e delle specie di fauna e flora selvatiche di interesse comunitario. L’identificazione delle esigenze di gestione riferiti alla tutela e alla conservazione delle risorse di interesse comunitario del sito, ha permesso la definizione degli obiettivi di gestione specifici del piano. L’obiettivo generale previsto dal Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” è il seguente: Garantire la tutela e la valorizzazione delle specificità ecologiche ed ambientali del sito attraverso la gestione attiva delle risorse coerentemente con gli usi tradizionali del sito. 12 RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” 4 4.1 Analisi ambientale del contesto Componenti ambientali di interesse In coerenza con quanto indicato dalla Direttiva 2001/42/CE, il Rapporto Ambientale dovrà contenere una descrizione dello stato attuale dell’ambiente e della sua evoluzione probabile senza l’attuazione del Piano, che metta in evidenza le peculiarità ambientali delle aree interessate e le eventuali criticità. Così come indicato dalle Linee Guida Regionali per la redazione dei Piani di Gesione dei SIC e delle ZPS (Allegato IV – Il Rapporto Ambientale dei Piani di Gestione), l’analisi ambientale del contesto territoriale del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri”, prenderà in considerazione le componenti ambientali e le tematiche seguenti: - Aria; - Acqua; - Rifiuti; - Suolo; - Flora, Fauna e Biodiversità; - Paesaggio ed Assetto Storico-Culturale; - Assetto Insediativo e Demografico; - Sistema Economico Produttivo; - Mobilità e Trasporti - Energia - Rumore. L’analisi ambientale condotta sull’ambito territoriale del sito in esame, oltre a definire lo stato attuale dell’ambiente, sarà anche finalizzata ad indicare le possibili relazioni causaeffetto fra le attività della popolazione e le componenti ambientali. Tale analisi costituirà un riferimento per: - l’individuazione degli obiettivi di sostenibilità del Piano; - l’individuazione degli effetti ambientali potenziali diretti ed indiretti delle azioni del Piano; - la contestualizzazione dei criteri di sostenibilità ambientale in obiettivi di sviluppo sostenibile. Al fine di procedere ad una prima individuazione delle tematiche da affrontare in sede di redazione e valutazione del Piano, è stata effettuata una analisi preliminare dello stato delle componenti ambientali sopra individuate, in termini di valenze e criticità, evidenziando gli aspetti rilevanti a cui il Piano dovrà dare risposta, anche in riferimento alle prescrizioni normative degli strumenti di programmazione e pianificazione sovraordinati. RAPPORTO AMBIENTALE 13 Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” 4.1.1 Componente Aria Condizioni climatiche3 In generale il clima nell’area di studio è caratterizzato da due periodi climatici: uno caldo e arido e uno relativamente piovoso ma non freddo. Le escursioni termiche principali si riscontrano fra le aree costituite dalla pianura, da quella montuosa e dalla fascia marittima, anche se il clima di quest’ultima tende a mitigare anche le escursioni climatiche dell’area interna. La combinazione determinando un delle aree in fase non repentini, che emergere. tra bassa piovosità ed elevato numero di ore di insolazione, sta allungamento del periodo secco con l’emergere di caratteri propri antecedente alla desertificazione. Ovviamente, si tratta di fenomeni richiedono tempi molto lunghi, ma che non vanno sottovalutati al loro L’elemento rispetto al quale nell’area si riscontra una particolare rilevanza è la tipologia dei venti che la investono. Infatti, non essendo la fascia occidentale protetta da rilievi, il maestrale ha segnato il paesaggio erodendo e modellando la roccia e facendo assumere agli alberi una posizione inclinata verso Sud-Est più marcata rispetto ad altre aree. L’influenza del maestrale, nell’area aperta della bonifica, è stata mitigata con la realizzazione della pineta litoranea e dei filari frangivento. Il vento lungo le coste di Arbus diventa il protagonista della realizzazione di monumenti naturali come quelli delle dune, più vicine quelle di Pistis-Torre dei Corsani e più distanti quelle di Piscinas, ambedue individuate come Siti di Interesse Comunitario. Il clima del territorio è temperato caldo, con temperature medie annue tra 15 e 16.9 °C, media del mese più freddo tra 6.5 e 9.9 °C; la temperatura risulta poi essere uguale o superiore a 20 °C per 3 o 4 mesi all’anno. La temperatura è mite nel periodo invernale, l’escursione diurna è modesta (attorno ai 7° d’inverno e 12° d’estate), l’escursione annua è pari a 14°-15°, le temperature minime si registrano nei mesi invernali con valori prossimi allo zero solo nelle ore più fredde della giornata e comunque raramente per lunghi periodi. Le temperature massime del periodo estivo (a luglio e agosto in particolar modo) spesso superano, nelle ore più calde della giornata, i 35 °C. Per ciò che concerne i dati termometrici si fa riferimento alla stazione di Villacidro che fa segnare una temperatura media dell’anno pari a 16.4 °C, con valori massimi nel mese di luglio (32.9 °C) e minimi nel mese di gennaio (4.5 °C). Oltre agli elementi principali del clima vanno tenuti nella dovuta considerazione anche gli elementi minori: Piovosità: fattore di indubbia importanza nella caratterizzazione del clima è la piovosità. La quantità media annua delle precipitazioni, rilevata è di 750 mm/annui, distribuiti in 77 giorni piovosi. La distribuzione delle piogge evidenzia una maggiore frequenza nel periodo autunnovernino riducendosi poi, fino quasi ad azzerarsi nel periodo estivo, in cui la domanda evapotraspirativa è massima. 3 La descrizione delle condizioni climatiche è basata sui contenuti del vigente Piano di Gestione 14 RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Il regime pluviometrico è perciò quello IAPE (Inverno - Autunno - Primavera - Estate) che è anche quello più diffuso nella restante parte dell’isola. In tale situazione è facile che le piante, specie nelle ore più calde del giorno vadano incontro a stress idrico. Raramente nella zona in considerazione le precipitazioni sono a carattere nevoso, e, sempre raramente si verificano delle grandinate. Per quanto attiene la venosità, le maggiori frequenze si registrano per i venti occidentali, soprattutto per quelli provenienti dal IV quadrante (Maestrale) che fanno segnare più della metà delle frequenze degli altri venti. Si alternano poi, anche se con minore frequenza venti come il Libeccio (S-O), lo Scirocco (S-E) ed il Levante (E). Qualità dell’aria In Sardegna le competenze relative alla gestione e manutenzione della rete di rilevamento dell'inquinamento atmosferico, in origine in capo alle amministrazioni provinciali, sono state trasferite all’ARPAS nel corso del 2008. I comuni interessati dalla presenza del SIC non sono dotati di rete di rilevamento della qualità dell’aria. Solo il territorio comunale di Arborea, nel 2004, è stato sottoposto a monitoraggio specifico tramite laboratorio mobile. I valori di concentrazione dei principali inquinanti atmosferici (SO2, NOx, PM10, CO, O3, C6H6) sono risultati considerevolmente inferiori rispetto ai limiti di legge. RAPPORTO AMBIENTALE 15 Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Dall’analisi del “Piano di prevenzione, conservazione e risanamento della qualità dell’aria ambiente” della Regione Sardegna, approvato con D.G.R. n. 55/6 del 29.11.2005 emerge che i territori comunali di Arborea, Arbus, Guspini e Terralba, non rientrano nelle zone critiche o potenzialmente critiche né per la salute umana né per la vegetazione. L’ambito in esame rientra nella cosiddetta “zona di mantenimento”, cioè in una zona in cui occorre garantire il mantenimento di una buona qualità dell’aria e non soggetta né a misure di risanamento né a particolari misure di controllo e monitoraggio. 16 RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” 4.1.2 Componente Acqua Gli ambienti lagunari che ricadono all’interno del sito sono la laguna di Corru s’Ittiri e lo Stagno di San Giovanni e Marceddì, ambienti acquatici di “transizione” caratterizzati da acque poco profonde. Laguna di Corru s’Ittiri Lo stagno di Corru S’Ittiri è il risultato di vari interventi, effettuati a partire dagli anni ’50 che lo hanno isolato dal mare, di cui era una propaggine semi confinata, ed è lungo circa 3 Km e largo circa 600 m, con una profondità di circa 1,5-2 m, con fondali sabbiosi nella parte prospiciente il mare e fangosi nella zona più interna. Attualmente, nella laguna sono presenti due bocche di collegamento a mare, collocate rispettivamente a sud e a nord. Lo Stagno di Corru S’Ittiri é stato identificato come area sensibile ed è compreso tra le zone vulnerabili da nitrati. Gli afflussi di acqua dolce provengono da sei canali della rete di drenaggio del comprensorio irriguo, che immettono direttamente in laguna acque reflue di attività agricole e zootecniche. Lo stagno riceve anche le acque dello Stagno di Pauli Pirastru. Dal punto di vista della stato trofico delle acque l’ambiente idrico è classificato come eutrofico. Stagno di San Giovanni – Marceddi Il sistema lagunare di San Giovanni – Marceddì, localizzato nella parte meridionale della Provincia di Oristano, è una vasta insenatura originatasi da un’antica valle fluviale sommersa, dell’estensione complessiva di circa 1600 ettari e profondità compresa tra 40 cm nella parte più interna e 4 metri in quella più esterna. Si tratta di un vasto complesso separato dal mare da un imponente sbarramento artificiale, recentemente ripristinato e risistemato, che racchiude al suo interno due distinte zone umide: lo Stagno di S. Giovanni, più interno e lo Stagno di Marceddì compreso tra Capo Frasca e i terreni della Bonifica di Arborea. Questi due stagni rappresentano l’antica valle del rio Sitzerri, invasa dal mare e colmata da alluvioni recenti. L’attuale morfologia è il risultato di un imponente lavoro di bonifica (Finanziato dalla UE, FIO 84) che ha profondamente modificato la struttura originaria. Nelle attuali condizioni il modificato regime idraulico limita il ricambio delle zone più interne che vanno impaludandosi. Lo Stagno di San Giovanni e Marceddì è alimentato dall’acque dei rii canalizzati: rio Mogoro, rio Sitzerri e il Flumini Mannu, oltre che dalle acque drenate dai terreni agricoli, ed in parte dagli scarichi delle aziende che disperdono direttamente verso la Palude di Santa Maria. A causa di queste opere le acque dei tre immissari vengono deviate, da un sistema di argini con paratoie mobili, lungo il margine sud dello Stagno fino a Punta sa Rana dove un moderno lavoriero in cemento è attualmente in uno stato di totale abbandono e degrado. Dalla Peschiera Manna di S. Giovanni si diparte una antica arginatura con lavorieri in canne attualmente in disuso. Lo stagno di san Giovanni – Marceddì si trova in un buon stato trofico delle acque nonostante le elevate disponibilità nutrizionali derivanti da immissari quali Rio Mogoro, Rio Sixerri e Flumini Mannu. Per quanto concerne la qualità dei corsi d’acqua la figura seguente riporta lo stato ecologico del Fluminimannu di Pabillonis e del rio Mogoro così come rappresentato nella Tavola 14 del Piano di Tutela delle Acque della Regione Sardegna dalla quale si evince uno stato ecologico scadente. RAPPORTO AMBIENTALE 17 Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Deprazione delle acque L’area vasta in cui si inserisce il Sito appartiene all’Unità idrografica Omogenea (UIO) del Flumini Mannu di Pabillonis – Riu Mogoro, che si sviluppa con un’estensione pari a circa 1710,25 mq. L’U.I.O. comprende oltre i due bacini principali dei rii precedentemente citati da cui prendono il nome gli omonimi bacini, una serie di bacini costieri che interessano la costa occidentale della Sardegna a partire dal Golfo di Oristano sino ad arrivare a Capo Pecora. Di seguito si riporta un estratto della Tav. 13 nel Piano d'Ambito del Piano di Tutela delle aAcque della Regione Sardegna- per quanto attiene gli Schemi depurativi esistenti e previsti 18 RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Legenda RAPPORTO AMBIENTALE 19 Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” 4.1.3 Componente Rifiuti La pianificazione regionale in materia di rifiuti Il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti - Sezione rifiuti urbani, adottato con Delibera di Giunta Regionale n. 21/59 dell’8 aprile 2008, ha predisposto un profondo aggiornamento del precedente strumento pianificatorio del 1998, prevedendo, tra l’altro, l’istituzione di un unico Ambito Territoriale Ottimale coincidente con l’intero territorio regionale, a fronte dei quattro precedentemente esistenti, con conseguente individuazione di un’unica Autorità d’Ambito cui sarà affidato il servizio regionale integrato di gestione dei rifiuti urbani (costituito dall’insieme dei servizi pubblici di raccolta, trasporto, recupero e smaltimento dei rifiuti), ottenendo la semplificazione del sistema organizzativo attualmente incentrato su una pluralità di enti di riferimento. Il nuovo PRGR prevede inoltre l’individuazione, in base a criteri di efficacia ed economicità, di due livelli di gestione integrata, coordinati dall’Autorità d’Ambito regionale: - il livello provinciale (sub-ambiti), per l’organizzazione della fase di raccolta e recupero dei materiali, in cui avranno un ruolo preponderante le Province e gli Enti Locali; - il livello regionale (ATO), per la gestione della filiera del trattamento/smaltimento del rifiuto residuale attraverso le fasi di termovalorizzazione e smaltimento in discarica, garantendo la determinazione di una tariffa, rapportata a tali lavorazioni, unica per tutto l’ambito regionale e la minimizzazione del ricorso allo smaltimento in discarica. I Comuni di Arbus e Guspini appartengono al sub-ambito provinciale del Medio Campidano, di cui si riportano nella tabella sottostante i dati relativi alla produzione di RU più significativi. 20 RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Per tale subambito provinciale l’organizzazione richiesta a regime dal Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti è la seguente: - attivazione del sistema consortile di raccolta differenziata integrata per bacini ottimali di raccolta, ciascuno dotato di almeno un’area di raggruppamento per l’invio dei materiali agli impianti intermedi; attivazione di ecocentri comunali per il conferimento diretto da parte delle utenze di RAEE ed altri materiali separati a monte; - avvio dell’organico di qualità dalle aree di raggruppamento all’impianto di trattamento dell’organico (con sezione anaerobica e aerobica) di Villacidro ed all’impianto di compostaggio di qualità di Serramanna nel rispetto del principio di prossimità; - adeguamento dell’esistente piattaforma di Villacidro per lo stoccaggio degli imballaggi ai requisiti per le lavorazioni a servizio del sistema CONAI-consorzi di filiera per una potenzialità complessiva di circa 15.000 t/a; la piattaforma deve poter garantire le lavorazioni di selezione-purificazione-adeguamento volumetrico in modo che i materiali possano essere avviati direttamente ai centri di recupero regionali o anche in territorio extra-regionale; la piattaforma deve quantomeno garantire la selezione del materiale plastico, la selezione per macrocategorie del cellulosico, l’adeguamento volumetrico e lo stoccaggio di carta-plastica-metallo-legno, lo stoccaggio del vetro, secondo un protocollo stabilito dall’Autorità d’ambito di concerto con i consorzi di filiera; - avvio dei materiali di imballaggio dalle aree di raggruppamento dei bacini ottimali di raccolta alla piattaforma provinciale di cui al punto precedente o alle piattaforme della Provincia di Cagliari; - avvio degli ingombranti in metallo dalle aree di raggruppamento a centri di rottamazione di titolarità privata convenzionati con l’Autorità d’ambito e localizzati preferibilmente nel territorio provinciale del Medio Campidano; - avvio di RAEE dai centri comunali di conferimento e/o dalle aree di raggruppamento all’impianto di stoccaggio-trattamento di titolarità privata convenzionato con l’Autorità d’ambito, anche localizzato in territorio extra-provinciale, che provvederà al completamento della filiera di trattamento-recupero eventualmente anche presso strutture extra-regionali; - avvio di RUP ed altre frazioni da raccolta differenziata, anche di natura pericolosa, dalle aree di raggruppamento ai centri di stoccaggio - trattamento di titolarità privata, anche localizzati in territorio extra-provinciale, convenzionati con l’Autorità d’ambito e che provvedono all’avvio al trattamento-smaltimento presso strutture anche extra-regionali; - mantenimento in esercizio della linea di selezione e della linea di trattamento biologico e biostabilizzazione esistenti, presso l’impianto di Villacidro, per le emergenze e le fermate programmate del polo di termovalorizzazione di riferimento (Cagliari); va valutata l’opportunità di dedicare la sezione di digestione anaerobica al trattamento dell’organico da selezione e ad altri flussi di rifiuti speciali a matrice organica; - necessità di un volume di stoccaggio di discarica per circa 15.000 mc a copertura del fabbisogno decennale (scenario preferenziale senza pre-trattamento del residuale); questa capienza può essere individuata nella volumetria residua a fine transitorio della discarica di Villacidro; - avvio del secco residuo dalle aree di raggruppamento all’impianto di selezionestabilizzazione di Villacidro, che fungerà da polo di accentramento per l’invio del secco residuo al termovalorizzatore di Cagliari; RAPPORTO AMBIENTALE 21 Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” - avvio dei residui da spazzamento stradale dalle aree di raggruppamento alla discarica di Villacidro; - avvio degli scarti dalla piattaforma di recupero alla discarica di Villacidro. I Comuni di Arborea e Terralba appartengono al sub-ambito provinciale del Oristano, di cui si riportano nella tabella sottostante i dati relativi alla produzione di RU più significativi. In base al confronto tra l’impiantistica esistente o già finanziata e quella necessaria a regime, per tale sub-ambito provinciale l’organizzazione richiesta a regime è la seguente: - attivazione del sistema consortile di raccolta differenziata integrata per bacini ottimali di raccolta, ciascuno dotato di almeno un’area di raggruppamento per l’invio dei materiali agli impianti intermedi; attivazione di ecocentri comunali per il conferimento diretto da parte delle utenze di RAEE ed altri materiali separati a monte; - conversione parziale della potenzialità della linea di biostabilizzazione del costruendo impianto di trattamento di Arborea a linea di compostaggio di qualità per circa 3.0004.000 t/a in modo che la linea di compostaggio dell’impianto di Arborea copra la potenzialità di circa 18.000-19.000 t/a; - avvio dell’organico di qualità dalle aree di raggruppamento all’impianto di compostaggio di qualità di Arborea; - realizzazione della piattaforma plurimateriali (già progettata) per stoccaggio e lavorazione di imballaggi a servizio del sistema CONAI-consorzi di filiera per una potenzialità complessiva di circa 25.000 t/a e inserita nell’impianto di Arborea; la piattaforma deve poter garantire le lavorazioni di selezione-purificazioneadeguamento volumetrico in modo che i materiali possano essere avviati direttamente ai 22 RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” - centri di recupero provinciali (es. Cartiera Santa Giusta), regionali o anche in territorio extra-regionale; la piattaforma deve quantomeno garantire la selezione del materiale plastico, la selezione per macrocategorie del cellulosico, l’adeguamento volumetrico di carta-plastica-metallo-legno, lo stoccaggio del vetro, secondo un protocollo stabilito dall’Autorità d’ambito di concerto con i consorzi di filiera; - avvio dei materiali di imballaggio dalle aree di raggruppamento dei bacini ottimali di raccolta alla piattaforma provinciale di Arborea; - avvio degli ingombranti in metallo dalle aree di raggruppamento ai centri di rottamazione di titolarità privata convenzionati con l’Autorità d’ambito e localizzati nel territorio provinciale di Oristano oppure far capo alla piattaforma di Arborea per il successivo avvio a centri di rottamazione convenzionati; - avvio di RAEE dai centri comunali di conferimento e/o dalle aree di raggruppamento all’impianto di stoccaggio-trattamento di titolarità privata convenzionato con l’Autorità d’ambito, anche localizzato in territorio extra-provinciale, che provvederà al completamento della filiera di trattamento-recupero eventualmente anche presso strutture extra-regionali; - avvio di RUP ed altre frazioni da raccolta differenziata, anche di natura pericolosa, dalle aree di raggruppamento a centri di stoccaggio - trattamento di titolarità privata, anche localizzati in territorio extra-provinciale, convenzionati con l’Autorità d’ambito e che provvedono all’avvio al trattamento-smaltimento presso strutture anche extraregionali; - mantenimento in esercizio della linea di selezione e delle linee di biostabilizzazione (residue a seguito di parziale conversione a linee di compostaggio di qualità) del costruendo impianto di Arborea solo per le emergenze e le fermate programmate del polo di termovalorizzazione di riferimento; - necessità di un volume di stoccaggio di discarica per circa 20.000-30.000 mc a copertura del fabbisogno decennale; questa volumetria va individuata nella discarica di servizio del costruendo impianto di Arborea; - avvio del secco residuo dalle aree di raggruppamento all’impianto di selezione e biostabilizzazione di Arborea che fungerà da polo di accentramento per l’invio del secco residuo al polo di termovalorizzatore di Macomer; - avvio dei residui da spazzamento stradale dalle aree di raggruppamento alla discarica di servizio provinciale di Arborea; - avvio degli scarti dalla piattaforma di recupero alla limitrofa discarica di Arborea. La produzione di rifiuti nei Comuni di Arborea, Arbus, Guspini e Terralba Nel 2011 la produzione totale di rifiuti urbani nel Comune di Terralba sfiora 4,8 mila tonnellate, risultando superiore del 150% rispetto al valore rilevato nel Comune di Arborea, del 67% rispetto ad Arbus e del 5% rispetto a Guspini. Nello stesso anno la produzione procapite di rifiuti urbani appare più elevata ad Arborea, dove supera 1,3 kg/ab·giorno, rispetto ai restanti Comuni; a Guspini, in particolare, la produzione pro-capite di rifiuti urbani supera di poco 1 kg/ab·giorno. RAPPORTO AMBIENTALE 23 Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Produzione totale di RU nei 4 Comuni nel 2011 (Kg/ab·anno) Arborea Arbus 1.935 Produzione pro-capite di RU nei 4 Comuni nel 2011 (Kg/ab·anno) Arborea 2.869 478 Arbus Guspini 4.575 Guspini 4.797 Terralba Terralba 434 369 465 In tutti i quattro Comuni è attivo il servizio di raccolta domiciliare dei rifiuti e nel 2011 le percentuali di raccolta differenziata risultano comprese tra il 66% di Arbus e il 56% di Guspini; nello stesso anno i gettiti pro-capite di materiali differenziati superano di poco i 200 kg/ab·anno a Guspini e si aggirano attorno a 300 kg/ab·anno nei tre restanti centri. Gettito pro-capite di raccolta differenziata nei 4 Comuni nel 2011 (Kg/ab·anno) Percentuale di raccolta differenziata nei 4 Comuni nel 2011 Arborea 290 Arborea Arbus 286 Arbus Guspini Terralba 206 Guspini 302 Terralba 60,6% 66,0% 55,9% 65,0% Il confronto dei costi medi pro-capite dei servizi di gestione RU mostra nel corso del 2011 un particolare aggravio per la popolazione residente nel Comune di Arbus e valori più ridotti a Terralba e, in misura inferiore, ad Arborea e Guspini. 24 RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Costo pro-capite dei servizi di igiene urbana nei 4 Comuni nel 2011 (€/ab·anno) Arborea Costo unitario dei servizi di igiene urbana nei 4 Comuni nel 2011 (€/t) 158 Arbus Arborea 165 Guspini Arbus 133 Terralba 332 380 Guspini 108 359 Terralba 232 GESTIONE DEI RIFIUTI ASPETTO INDICATORE U.M. Quantità di rifiuti Rifiuti destinati a impianti di recupero (t/anno) Trattamento dei rifiuti Rifiuti destinati a impianti di smaltimento (t/anno) RAPPORTO AMBIENTALE Fonte Arborea Arbus Guspini Terralba Sostanza organica, di cui: 555,5 1.151,4 1.222,1 1.792,6 - scarto alimentare (FORSU) 554,5 1.139,5 1.199,5 1.693,8 - scarto verde 1,1 12,0 22,6 98,8 Vetro 122,6 371,9 482,6 429,6 Carta 381,7 249,6 546,2 526,8 Plastica 75,1 82,3 157,1 182,3 Imballaggi metallo 12,3 23,4 28,4 25,1 RAEE 3,5 10,0 62,2 100,5 Ingombranti/ ferrosi e altro 21,6 5,2 45,3 51,4 Pericolosi (t/a) (RUP, accumulatori, …) 0,5 0,4 13,0 10,8 Arborea RAS 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 83 56 832 1.198 1.318 1.359 1.178 1.173 Arbus 85 79 954 1.524 1.761 2.005 1.931 1.894 Guspini 151 120 1.142 2.553 2.638 2.405 2.586 2.557 Terralba 293 2.803 2.895 2.974 3.297 3.468 3.331 3.119 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Arborea 3.082 3.217 1.714 1.097 882 910 749 762 Arbus 3.729 4.099 2.911 2.172 1.751 1.111 988 975 Guspini 5.420 5.448 4.259 2.379 2.908 2.998 2.451 2.018 Terralba 5.141 1.610 1.876 1.952 1.838 1.847 1.691 1.677 25 RAS Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” 4.1.4 Componente Suolo Aspetti geologici, geomorfologici e idrogeologici L’area vasta interessa la parte meridionale del Golfo di Oristano, caratterizzata dalla piana di bonifica di Arborea, delimitato a sud ovest della penisola di Capo Frasca, compresa all’interno del SIC, a sud con le propaggini del complesso montuoso dell’Arcuentu, e ad est dal complesso del Monte Arci. Il litorale all’interno del golfo è caratterizzato da una costa bassa e prevalentemente sabbiosa nella quale si sviluppano le spiagge del litorale di Arborea, di Corru Mannu e di Marceddì. La continuità del cordone litoraneo è interrotta dalla presenza di foci fluviali canalizzate, il Rio Mogoro e il Rio Flumini Mannu, che si alternano ai numerosi canali lagunari attraverso cui le acque marine del golfo si connettono con i sistemi umidi di Corru Mannu, di Corru S’Ittiri e di San Giovanni-Marceddì. La bassa valle del Rio Sitzerri, dopo aver drenato le acque superficiali del bacino idrografico, comprendente il settore minerario di Montevecchio convoglia i deflussi canalizzati nello stagno di Marceddi-San Giovanni. I versanti occidentali del Monte Arci, non caratterizzano l’area di studio dal punto di vista geologico o geomorfologico, ma, da un punto di vista idrogeologico influenzano fortemente le aree umide presenti. Infatti, i versanti, caratterizzati dalle falde pedemontane e dall’articolata rete di canali drenanti naturali, insieme alla restante parte del bacino della unità idrografica del Rio Mogoro, contribuisce ad alimentare principalmente il sistema delle aree umide della parte nord del golfo. La piana alluvionale di Santa Maria di Neapolis, è caratterizzata da versanti che degradano dolcemente verso la stagno di Marceddì e che raccordano ad ovest il tavolato basaltico di Capo Frasca e verso sud il sistema delle conoidi detritiche che si distendono dalle falde nord-occidentali del massiccio vulcanico dell’Arcuentu. Da un punto di vista geologico la piana di bonifica, è caratterizzata da un sistema depressionale dei campi dunali attuali, ad ovest, e fossili ad est, del Quaternario, dove sono localizzate le aree umide. La penisola di Capo Frasca è costituita da un ampio tabulato basaltico, di cui il Piano di Santadi è la manifestazione morfologica, ed è caratterizzata da versanti scoscesi verso il mare. Il tabulato inclinato verso sud degrada progressivamente nella depressione tettonica di Sant’Antonio di Santadi, occupata da brecce vulcaniche pleistoceniche e materiale alluvionale recente e attuale. A sud di Sant’Antonio di Santadi affiorano i terreni pleistocenici costituiti da formazioni scistoso-arenacee che affiorano anche lungo la costa di Capo Frasca. Nella parte alta di Capo Frasca, in corrispondenza di alcune depressioni, si formano delle aree di ristagno, alcune di grandi dimensioni, come il Pauli Mannu, a carattere stagionale, perché alimentate solo dalle piogge. L’area della pianura di Arborea si caratterizza per il fitto sistema dei canali della bonifica (canali irrigatori e scolatori) e di scoline, che costituiscono il reticolo minore, e i canali principali (il canale allacciante e il collettore delle acque basse) che terminano nello stagno di S’Ena Arrubia. 26 RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Caratteristiche idrobiologiche, idrodinamiche e stato trofico dell’ambiente marino e lagunare Il SIC Stagno di Corru s’Ittiri, interessa la parte meridionale del Golfo di Oristano, grande insenatura compresa tra le piattaforme basaltiche di Capo San Marco e di Capo Frasca. La ZPS è costituita invece dalle sole acque di transizione di questa parte del golfo. Il Golfo di Oristano è caratterizzato principalmente da una costa bassa e sabbiosa, ad eccezione dei due promontori rocciosi che lo richiudono e le sue acque raggiungono profondità massime non superiori a 20 m, nella parte centrale. Gli ambienti lagunari interessati, la laguna di Corru s’Ittiri e lo Stagno di San Giovanni e Marceddì, sono ambienti acquatici di “transizione” caratterizzati da acque poco profonde esponendo così l’intero sistema agli effetti di agenti meteo-climatici quali temperatura dell’aria e venti. Lo Stagno di Corru s’Ittiri è alimentato dal mare e dalle acque drenate dai terreni agricoli. Lo Stagno di San Giovanni e Marceddì è alimentato dall’acque dei rii canalizzati: rio Mogoro, rio Sitzerri e il Flumini Mannu, oltre che dalle acque drenate dai terreni agricoli, ed in parte dagli scarichi delle aziende che disperdono direttamente verso la Palude di Santa Maria. Tutti questi canali per lungo tempo sono stati i canali di scarico, sia dei sistemi fognari dei paesi limitrofi, che solo di recente si sono dotate di depuratori nonchè bacini di scarico delle acque di lavaggio delle miniere del bacino minerario del guspinese. Attualmente tutto il compendio è stato inserito nell’elenco dei Siti di Bonifica di Interesse Nazionale, legato al sito “Sulcis Iglesiente Guspinese”. Il sito comprende anche la parte di mare antistante la penisola di Capo Frasca. Lo Stagno di Corru s’Ittiri è il risultato di diverse trasformazioni antropiche, con costruzione di sbarramenti con bacini a marea e peschier ed è uno dei più produttivi della Sardegna. Vi si trovano attività produttive e di servizio per la raccolta e la conservazione del pescato (Cooperativa Pescatori Arborea – CPA e il Consorzio Cooperative riunite della pesca di Marceddì. Anche il compendio dello stagno di San Giovanni e Marceddì è il risultato di profonde modificazioni. San Giovanni è lo stagno più interno, separato da quello di Marceddì, compreso tra la bonifica e Capo Frasca, da uno sbarramento artificiale. Gli interventi idraulici, che sono stati svolti nel corso di più di un decennio hanno portato alla attuale struttura del compendiomodificandone la struttura originaria con limitazioni di ricambio idrico, soprattutto nelle zone più interne. Le acque degli immissari, tutti canalizzati (rio Mogoro, rio Sitzerri e rio Flumini Mannu), vengono deviati, da un sistema di argini e paratoie, lungo il margine dello Stagno, sino a Punta sa Rana, dove il lavoriero in cemento è in stato di totale abbandono. Per quanto concerne le relazioni dinamiche tra componenti biotiche ed abiotiche I fattori che influenzano l’ecologia di questi ambienti sono in particolar modo le caratteristiche idrodinamiche e quelle edafiche, La qualità delle acque dipende dagli scambi idrici, che si attuano attraverso i canali di marea (grazie ai quali si attuano gli afflussi marini ed i deflussi lagunari), dagli afflussi di acque dolci e dai venti. Quest’ultimi condizionano fortemente l’idrodinamica e consentono il rimescolamento dei sedimenti, ricchi di nutrienti, con la matrice acquosa ed il conseguente svolgimento dei processi di ciclizzazione della sostanza organica. Di particolare importanza è il ruolo che gioca la gestione dei canali di marea attraverso i quali la laguna è collegata biologicamente ed idraulicamente all’ambiente marino. RAPPORTO AMBIENTALE 27 Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Il fondale è generalmente di natura fangosa e sabbiosa e la profondità è modesta; all’interno della laguna di Corru S’Ittiri è stata scavata una rete di canali che raggiungono i due metri di profondità, mentre nelle vicinanze dello sbocco nel golfo di Marceddì le profondità sono ancora più marcate. La salinità delle acque è di norma elevata e non troppo dissimile da quella dell’ambiente marino a causa dei limitati afflussi di acqua dolce e dei notevoli ricambi marini. In questo caso sono classificate come acque polialine e acque marine. Negli ultimi anni l’area è stata interessata da notevoli aumenti di salinità a causa dell’intensificazione degli apporti marini per l’allargamento e l’approfondimento delle bocche a mare; questo ha portato come conseguenza una notevole risalita del cuneo salino. Il tempo di ricambio delle acque è molto variabile: rapido, con ricambi addirittura giornalieri nelle zone antistanti il golfo; lento, con ricambi di settimane o mesi nelle zone di Corru Mannu e dello stagno di San Giovanni. Dal punto di vista della stato trofico delle acque l’ambiente idricoviene genericamente indicato come eutrofico con alterazioni a seconda dell’intensità nell’ecosistema acquatico e ripercussioni sulle attività. Negli ultimi anni l’accumulo di sostanza organica, proveniente principalmente dalle aree agricole, ma anche dalle aree minerarie nonchè la gestione delle bocche a mare e gli interventi di dragaggio hanno determinato cambiamenti nel sistema ecologico della laguna. Lo scarso ricambio idrico, gli apporti di materiale organico e le temperature dei mesi più caldi facilitano il periodico verificarsi di situazione di anossia. I fenomeni di eutrofizzazione degli ecosistemi lacustri favoriscono blooms fitoplanctonici importanti anche al di fuori della loro dinamica stagionale. Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico e Piano Stralcio della Rete Fluviale nelle due aree della Rete Natura 2000 Il Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI), redatto dalla Regione Sardegna ai sensi del comma 6 ter dell’art. 17 della Legge 18 maggio 1989 n. 183 e ss.mm.ii., adottato con Delibera della Giunta Regionale n. 2246 del 21 luglio 2003, approvato con Delibera n. 54/33 del 30 dicembre 2004 e reso esecutivo dal Decreto dell’Assessore dei Lavori Pubblici n. 3 del 21 febbraio 2005 evidenzia gli aspetti legati alla pericolosità idrogeologica. Il PAI ha valore di piano territoriale di settore con finalità di salvaguardia di persone, beni, ed attività dai pericoli e dai rischi idrogeologici; prevale sui piani e programmi di settore di livello regionale (Art. 4 comma 4 delle Norme Tecniche di Attuazione del PAI). Inoltre, art. 6 comma 2 lettera c) delle NTA, “le previsioni del PAI […] prevalgono: […] su quelle degli altri strumenti regionali di settore con effetti sugli usi del territorio e delle risorse naturali, tra cui i […] piani per le infrastrutture, il piano regionale di utilizzo delle aree del demanio marittimo per finalità turistico-ricreative”. Il PAI individua e perimetra, all’interno dei singoli sub-bacini, le aree a pericolosità idraulica (molto elevata Hi4, elevata Hi3, media Hi2 e moderata Hi1) e a pericolosità da frana (molto elevata Hg4, elevata Hg3, media Hg2, moderata Hg1), rileva gli insediamenti, i beni, gli interessi e le attività vulnerabili nelle aree pericolose, allo scopo di valutarne le condizioni di rischio, individua e delimita, quindi, le aree a rischio idraulico (molto elevato Ri4, elevato Ri3, medio Ri2, moderato Ri1) e a rischio da frana (Rg4, Rg3, Rg2, Rg1). L’intero territorio della Sardegna costituisce il “Bacino Unico Regionale” ed è suddiviso in 7 sub-bacini. Il territorio in oggetto risulta compreso nel sub-bacino numero 2 “Tirso”. 28 RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Il Piano Stralcio delle Fasce Fluviali definisce, per i principali corsi d’acqua della Sardegna, le aree inondabili e le misure di tutela per le fasce fluviali. Con Delibera n. 1 del 23.06.2011, il Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino della Regione Sardegna ha revocato la deliberazione del C.I. n. 1 del 31.03.2011, di adozione preliminare del P.S.D.I. e definito una nuova procedura per l’adozione e l'approvazione finale. Tuttavia in questa stessa delibera è precisato che fino alla nuova approvazione è opportuno tener conto delle risultanze dello studio. Con delibera n.1 del Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino della Regione Sardegna del 03/09/2012 e con Delibera n.1 del 31.10.2012 è stata adottata preliminarmente la seconda versione del Piano. A seguito dello svolgimento delle conferenze programmatiche, tenute nel mese di gennaio 2013, il Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino della Regione Sardegna, con Delibera n.1 del 20.06.2013, ha adottato in via definitiva il Progetto di Piano Stralcio delle Fasce Fluviali, con esclusione dei territori comunali di Uta e Terralba. Il PSFF per questi ultimi territori è stato adottato preliminarmente dal Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino della Regione Sardegna, con Delibera n.1 del 05.12.2013. Nella porzione del SIC ricadente nel territorio comunale di Arborea sono state individuate, nell’ambito dello studio di Compatibilità idraulica per l’adeguamento del PUC al PPR e al PAI, aree di pericolosità idraulica moderata (Hi1), media (Hi2) a elevata (Hi3) e aree di pericolosità geologica e geotecnica moderata (Hg1). Sono inoltre presenti aree identificate come aree di pericolosità idraulica nell’ambito del PSFF. Secondo le Norme Tecniche di attuazione del PAI e le relative Linee Guida, sono assegnate alla classe di pericolosità Hg1 porzioni di territorio in cui i “fenomeni franosi presenti o potenziali sono marginali”. A questa classe sono stai assegnati le sponde dello stagno di Corru S’Ittiri, la spiaggia di Arborea, l’area di tiro a volo e lo stagno di Pauli Pirastu. Le aree di pericolosità idraulica rispettivamente media e moderata sono invece assegnate agli Stagni di Pauli Pirastu (Hi2) e di Corru s’Ittiri (Hi1) mentre è assegnata alla classe di pericolosità alta la freccia litoranea di Corru S’Ittiri (Hi3) Per quanto riguarda le aree delimitate dal PSFF, rappresentanti le fasce fluviali del Fiume Flumini Mannu di Pabillonis, comprendono, sia per il SIC che per la ZPS, la fascia A_2 tutto lo Stagno di S.Giovanni-Marceddì, lo stagno di Santa Maria e la palude di Santa Maria. La fascia A_50 ricade totalmente all’interno del SIC (solo piccole aree ricadono all’interno della ZPS) e si trovano a Est dello Stagno di Santa Maria. Le fasce C sono veramente esigue e sono distribuite lungo il confine meridionale delle altre fasce. RAPPORTO AMBIENTALE 29 Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Figura n. 2: Aree PAI e Fasce PSFF 30 RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” 4.1.5 Componente Flora, Fauna e Biodiversità Il Sito di Importanza Comunitaria (SIC) “Stagno di Corru S'Ittiri” (ITB030032) è localizzato lungo la costa ovest della Sardegna, all’interno del Golfo di Oristano, includendo anche il promontorio di Capo Frasca, ed interessa i Comuni di Arborea e Terralba, in Provincia di Oristano, e i Comuni di Arbus e Guspini, nella Provincia del Medio Campidano. Il SIC comprende una parte terrestre e una parte marina e prende il nome dalla Laguna in esso ricadente, ma comprende anche Paùli Pirastu (Comune di Arborea), lo Stagno di Marceddì, lo Stagno di San Giovanni (Comune di Terralba, Arbus e Guspini), e gli Stagni di Santa Maria (Comune di Terralba e Guspini). Il SIC si caratterizza principalmente per il sistema di zone umide, individuate già nella Convenzione di Ramsar come “area umide di interesse internazionale”. Infatti all’area del SIC si sovrappone in parte l’area della Zona di Protezione Speciale (ZPS) “Corru S'Ittiri, stagno di S. Giovanni e Marceddì” (ITB034004). La vegetazione del SIC comprende due aree fondamentalmente differenti: il sistema stagnale e lagunare di Marceddì, San Giovanni e Corru S’ Ittiri e la formazione a macchia della penisola di Capo Frasca. Le aree umide presentano una vegetazione palustre organizzata rispetto ai gradienti di salinità e quindi una successione dalla Phragmites australis, allo Juncus sp.pl. fino alla Salicornia sp.pl.. Le rive delle acque interne alle lagune mostrano una copertura vegetale caratterizzata dalla Tamarix africana, dall’Halimione portulacoides e dal Limonium sp.pl. mentre la vegetazione psammofila è caratterizzata dalla presenza di Ammophila arenaria, Cakile maritima, Pancratium illiricum e Ephedra distachya. Le acque interne lagunari presentano la Ruppia marittima, la Cymodocea nodosa mentre nella laguna di Marceddì è presente la Posidonia oceanica. La formazione dominante della Penisola di Capo Frasca è la macchia, presente con diverse tipologie e stadi evolutivi da ricondurre a diverse formazioni. vegetali. Lo stadio evolutivo dominante è la lecceta accompagnata da Rhamnus alaternus, Arbutus unedo, Ruscus aculeatus, Smilax aspera, Rubia peregrina e Arisarum vulgare. Talvolta il Leccio lascia il posto al lentisco (Pistacia lentiscus), spesso accompagnato dall’Euphorbia dendroides. Sono inoltre presenti aggruppamenti vegetali di igrofite, idrofite e terofite di particolare pregio presenti in temporanee raccolte d’acqua tra le principali abbiamo: Ranunculus cordiger, Ranunulus revelieri, Limonium glomeratum, Juncus subnodulosus e Spartina versicolor. Il SIC è caratterizzato dalla presenza di habitat di interesse comunitario tra i quali alcuni prioritari. Di seguito si elencano le tipologie di habitat con indicate le superfici in ettari e le relative valutazioni secondo i criteri indicati nella nota4 così come riportato nel Formulario 4 Criterio Descrizione Valori di valutazione Rappresentatività Quanto l’habitat in questione è tipico del sito che lo ospita A = eccellente, B = buona, C = significativa, D = non significativa Superficie relativa (p) Superficie del sito coperta dall’habitat rispetto alla superficie totale coperta dallo stesso habitat sul territorio nazionale A =100 > p > 15%, B = 15 > p > 2%, C = 2 > p > 0% Grado di conservazione Integrità della struttura e delle funzioni ecologiche e possibilità di ripristino dell’habitat A = eccellente, B = buono, C = medio o ridotto Valutazione globale Giudizio complessivo dell’idoneità del sito per la conservazione dell’habitat in esame A = eccellente, B = buona, C = significativa RAPPORTO AMBIENTALE 31 Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Standard del Sito aggiornato nell’ottobre 2013 e secondo quanto proposto nell’aggiornamento del PdG in seguito al miglioramento del quadro conoscitivo precedentemente disponibile dovuto ad indagini dirette effettuate nel corso di attività di monitoraggio da parte della RAS5. Formulario standard Valutazione del Habitat sito Superficie relativa Grado di conservazione Valutazione globale Copertura (ha) Qualità dei dati Rappresentatività Superficie relativa Grado di conservazione Valutazione globale P B C B B 114.43 P B C B B 1120* Praterie di Posidonia (Posidonio n oceanica e) 1256.64 M A C A A 1209.98 M A C A A 1150* Lagune costiere 1028.16 P B C A B M A C A A 3.52 1160 Grandi cale e baie poco profonde P D 1170 Scogliere 140 179.49 P D 1240 Scogliere con vegetazio ne delle coste mediterra nee con Limonium spp. endemici 18.84 M A C A A 1310 Vegetazio ne annua pioniera a Salicornia 15.637 M B C A B 1.32 963.22 Grotte (numero) Rappresentatività 22.44 Grotte (numero) 1110 Banchi di sabbia a debole copertura permanen te di acqua marina Copertura (ha) Nome scientifico Qualità dei dati Habitat Aggiornamento Valutazion e del sito Codice Habitat dell’Allegato I 3.52 P D P D M A C B A 5 Monitoraggio dello stato di conservazione degli habitat e delle specie di importanza comunitaria presenti nei siti della Rete Natura 2000 in Sardegna - Regione Autonoma della Sardegna - Assessorato della Difesa dell'Ambiente (2012-1013) 32 RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Formulario standard Valutazione del Habitat sito Grado di conservazione Valutazione globale Copertura (ha) Qualità dei dati Rappresentatività Superficie relativa Grado di conservazione Valutazione globale C C C C 110.634 M B C B B 1420 Praterie e fruticeti alofili mediterra nei e termoatlantici (Sarcocor nietea fruticosi) 7.5 M C C C C 70.1985 M B C A B 1510* Steppe salate mediterra nee (Limonieta lia) 114.24 M C C A A 7.7945 M B C A B 2110 Dune embrionali mobili 3.74 M C C C C 1.846 M C C B C 2120 Dune mobili del cordone litorale con presenza di Ammophil a arenaria (dune bianche) 3.63 M B B B B 3.416 M C C B C 2270* Dune con foreste di Pinus pinea e/o Pinus pinaster 26.31 M C C C C 21.808 M C C B C Grotte (numero) Superficie relativa M Grotte (numero) 8.46 Nome scientifico Copertura (ha) 1410 Pascoli inondati mediterra nei (Juncetali a maritimi) Codice Rappresentatività Habitat Aggiornamento Valutazion e del sito Qualità dei dati Habitat dell’Allegato I e altre specie delle zone fangose e sabbiose RAPPORTO AMBIENTALE 33 Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” 30.54 M Valutazione globale 9340 Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifoli a C Grado di conservazione Foreste di Olea e Ceratonia M Superficie relativa 9320 D B Rappresentatività 5.44 P B C B B C C A B M A C A A P D 2.331 M B C B B 0.106 M C C A B 30.54 P D Qualità dei dati 92D0 Gallerie e forteti ripari meridional i (NerioTamaricet ea e Securinegi on tinctoriae) 3 B B B 5.697 M 7.66 P D 0.425 M 877.169 n.d. C C D C Grotte (numero) n.d. B B Aggiornamento Valutazion e del sito Habitat Copertura (ha) 8330 Grotte marine sommerse o semisomm erse M B Valutazione globale 1313.76 B Grado di conservazione 5330 Arbusteti termomediterra nei e predesertici M Superficie relativa 5320 Formazioni di basse euforbie vicino alle scogliere 7.66 Rappresentatività 5210 Matorral arboresce nti di Juniperus spp. Qualità dei dati 3170* Stagni temporan ei mediterra nei Copertura (ha) Codice Nome scientifico Grotte (numero) Formulario standard Valutazione del Habitat sito Habitat dell’Allegato I 3 * habitat prioritario secondo la Direttiva Habitat 34 RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” In sintesi l’aggiornamento del Piano di Gestione propone l’inserimento dell’habitat prioritario 3170* “Stagni temporanei mediterranei” e degli habitat 1240 “Scogliere con vegetazione delle coste mediterranee con Limonium spp. endemici”, 5320 “Formazioni di basse euforbie vicino alle scogliere” e 9320 “Foreste di Olea e Ceratonia” in seguito al miglioramento del quadro conoscitivo precedentemente disponibile dovuto ad indagini dirette. Gli habitat 5210 “Matorral arborescenti di Juniperus spp.” e 9340 “Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia” non sono stati osservati nel corso dei rilievi effettuati per l’aggiornamento del sito; si ritiene che le condizioni ambientali ed ecologiche siano poco favorevoli per l’instaurarsi degli habitat, anche se non del tutto proibitive per essi. Non si ritiene pertanto corretto escluderne la presenza senza ulteriori indagini da compiersi durante ulteriori stagioni di campo. L’area si inserisce in un contesto ambientale di notevole interesse conservazionistico, e ricade all’interno dell’IBA6 (Important Bird Area, aree importanti per gli uccelli) denominata “Sinis e Stagni di Oristano” zona di importanza internazionale per lo svernamento e la nidificazione di uccelli acquatici; è il maggior complesso di zone umide dell’isola. Questa IBA è costituita da quattro zone disgiunte; da nord verso sud: - parte della Penisola Sinis tra cui gli stagni di Cabras, Mistras, Sale Porcus, Sa Salina Manna, Is Benas, Pauli Murtas e zone circostanti incluse la pineta di Is Arenas, Capo Mannu, Capo San Marco e la costa sabbiosa a nord-est di Capo San Marco. Sono escluse le aree urbane di Sa’ Rocca Tunda, Porto Mandriola, Oristano, Santa Giusta, Cabras e Marceddì. E’ inclusa anche la Riserva Marina Penisola del SinisIsola Mal di Ventre; - stagni di Santa Giusta, Pauli Maiori, Pauli Figu e S’Ena Arrubia comprese le circostanti zone umide minori; - stagni di Corru S’Ittiri e Pauli Pirastu; - stagni di San Giovanni e Marceddì; a partire dal Fiume Mannu un piccolo tratto di questa zona confina con l’IBA 178- “Campidano Centrale” Il SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” e la ZPS “Corru S'Ittiri, stagno di S. Giovanni e Marceddì” individuano una zona umida di notevole interesse avifaunistico nel panorama di stagni e lagune della Sardegna, in relazione all’estensione e varietà degli habitat che consentono di ospitare specie acquatiche rilevanti sia da un punto di vista qualitativo che quantitativo. In esso si rinvengono un considerevole numero di specie di interesse comunitario comprese nell’Allegato I della Direttiva 2009/147/CE “Uccelli Selvatici”, e altre che sebbene non comprese in tale allegato risultano significative perché favoriscono la notevole biodiversità che caratterizza i luoghi. Per quanto riguarda l’aggiornamento del Formulario Standard relativo alla componente avifaunistica sono state inserite nella sezione 3.2 le specie migratrici abituali che precedentemente risultavano comprese nella sezione 3.3. 6 Si tratta di una rete che raggruppa numerose associazioni ambientaliste dedicate alla conservazione degli uccelli in tutto il mondo In Italia il progetto IBA è curato dalla LIPU. Una zona viene individuata come IBA se ospita percentuali significative di popolazioni di specie rare o minacciate oppure se ospita eccezionali concentrazioni di uccelli di altre specie. RAPPORTO AMBIENTALE 35 Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Sono state inoltre inserite le specie Grus grus (Gru), Tringa stagnatilis (Albastrello) e Larus audouinii (Gabbiano corso), le prime due specie grazie ad avvistamenti diretti ( Gennaio 2014), mentre l’inserimento del Gabbiano corso è stato proposto in seguito dei censimenti effettuati durante l’IWC (International Waterbird Census) del 2012 e 2013. Il Piano propone anche un aggiornamento del quadro valutativo in riferimento ad alcune specie la cui nidificazione è certa nel sito. È stato possibile effettuare tale aggiornamento numerico solo per alcune specie migratrici in quanto frutto dei risultati delle indagini di campo svolte fra ottobre 2012 e luglio 2013 contenuti all’interno del rapporto finale dello “Studio sull’avifauna migratoria in Sardegna Vol. 1 - Risultati dell’annata 2012-2013” in qualità di aggiornamento della Carta Faunistica Regionale, studio che prende in esame “le specie migratrici di interesse venatorio o che rivestono un interesse gestionale in quanto portatori di conflitti con attività antropiche o potenzialmente impattate dalla caccia in quanto affini e quindi potenzialmente confondibili con specie cacciabili”. Per tutte le altre specie, gli ultimi dati a disposizione in termini di presenza e consistenza numerica risalgono allo studio “Censimento degli Uccelli Nidificanti in Sardegna. Stagione 2005” contenuto all’interno della “Carta delle vocazioni faunistiche della Regione Sardegna_ Sottoprogetto 1 - Studio e censimento relativo ai cormorani e all’avifauna migratoria” e alle informazioni contenute nel precedente Piano di Gestione del SIC e Zps. La mancanza di dati più recenti rispetto al 2005 in alcuni casi non permettono di confermare o escludere con assoluta certezza la presenza delle specie come (r) riproducentesi nel sito e pertanto per alcune di esse si è fatto riferimento alle abitudini comportamentali della singola specie in relazione al territorio in oggetto. Di seguito si riportano gli elenchi delle specie faunistiche e faunistiche proposte nel Piano di Gestione e riferite all’Articolo 4 della Direttiva 2009/147/CE e all’allegato II della Direttiva 92/43/CEE Nelle tabelle seguenti si indicano anche i diversi livelli di protezione riferiti alle convenzioni internazionali: Convenzione di Berna - Convenzione sulla Conservazione della Fauna e Flora selvatica e degli Habitat naturali adottata a Berna, Svizzera, nel 1979 ed è entrata in vigore nel 1982 (Legge 5 agosto 1981, n. 503 - Convenzione di Bonn - Convenzione sulla Conservazione delle Specie Migratrici (CMS) adottata a Bonn, Germania, nel 1979 e ratificata nel 1985 recepita dall'Italia con la Legge n.42 del 25 gennaio 1983. - Convenzione di Washington (Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora) sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione (CITES) adottata a Washington DC, Stati Uniti nel Marzo del 1973 ed è entrata in vigore nel luglio del 1975. Viene inoltre riportata la rilevanza della specie attraverso l’indicazione della categoria IUCN di appartenenza. La Lista rossa IUCN (in inglese: IUCN Red List of Threatened Species, IUCN Red List o Red Data List) rappresenta il più ampio database di informazioni sullo stato di conservazione delle specie animali e vegetali di tutto il globo terrestre. Le categorie di minaccia utilizzate sono: CR - Specie minacciata di estinzione; EN - Specie in pericolo o minacciata; VU - Specie vulnerabile; LR - Specie a più basso rischio; NT - Specie prossima alla minaccia; LC - Specie con minima preoccupazione; NE - Specie non valutata; NA Non applicabile; DD -Dati insufficienti. - 36 RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Uccelli - Articolo 4 Direttiva 2009/147/CE. Codice Nome scientifico Nome comune Tipo7 A168 Actitis hypoleucos Piro piro piccolo w A229 A054 Alcedo atthis Anas acuta Martin pescatore c,w,p A056 Anas clypeata Mestolone A052 Anas crecca A050 Anas penelope A053 Anas platyrhynchos Germano reale A051 Anas strepera Canapiglia A043 Anser anser Oca selvatica A255 Anthus campestris A028 Direttiva Uccelli Bonn III II II-a, III-b II III II NA w II-a, III-b III II VU Alzavola w II-a, III-b III II EN Fischione w II-a, III-b III II NA r,w II-a, III-a III II LC w II-a III II VU w II-a, III-b III II LC Calandro c,r I II Ardea cinerea Airone cenerino w,c III A169 Arenaria interpres Voltapietre w III II A059 Aythya ferina Moriglione w II-a, III-b III II EN A061 Aythya fuligula Moretta w II-a, III-b III II VU A029 Ardea purpurea Airone rosso c,r I II A060 Aythya nyroca Moretta tabaccata c,w I III I EN A025 Bubulcus ibis Airone guardabuoi w A243 Calandrella brachydactyla Calandrella c,r A149 Calidris alpina Piovanello pancianera w II II A145 Calidris minuta Gambecchio w II II II II EN NT Codone w I I CITES Lista Rossa Italiana Berna NT LC LC A LC LC II LC II EN Fratino c,w,r A136 Charadrius alexandrinus Charadrius dubius Corriere piccolo w II II A137 Charadrius hiaticula Corriere grosso w II II A081 Circus aeruginosus Falco di palude c,w,r I III II A VU A082 Circus cyaneus Albanella reale c,w,p I III II A NA A027 Egretta alba Airone bianco maggiore c,w I II NT A026 A125 Egretta garzetta Fulica atra Garzetta c,w Folaga r,w I II-a, III-b II III II LC LC A153 Gallinago gallinago Beccaccino w II-a, III-b III II NA A123 Gallinula chloropus Gallinella d'acqua w,r II-b III LC A189 Gelochelidon nilotica Sterna zampenere c,p I II NT A135 Glareola pratincola Pernice di mare c I II A138 I 7 p = permanente, r = riproduttivo, c = concentrazione, w = svernamento RAPPORTO AMBIENTALE 37 II EN Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Lista Rossa Italiana Codice Nome scientifico Nome comune Tipo7 Direttiva Uccelli Berna Bonn A127 Grus grus Gru w I II II RE A131 Himantopus himantopus Cavaliere d'Italia c,r I II II LC A022 Ixobrychus minutus Tarabusino c,r I II VU A181 Larus audouinii Gabbiano corso w I II NT A459 Larus cachinnans Gabbiano reale r,w II-b III A183 Larus fuscus Zafferano w II-b A180 Larus genei Gabbiano roseo c,w,r I II A177 Larus minutus Gabbianello c I II A179 Larus ridibundus Gabbiano comune w II-b III A157 Limosa lapponica Pittima minore c, w I, II-b III A272 Luscinia svecica Pettazzurro c, w I II A069 Mergus serrator Smergo minore w II-b III II A058 Netta rufina Fistione turco w II-b III II EN A160 Numenius arquata Chiurlo w II-b III II NA A023 Nycticorax nycticorax Nitticora c I II A094 Pandion haliaetus Falco pescatore c, w I III A392 Phalacrocorax aristotelis desmarestii Marangone dal ciuffo ss mediterranea r I III LC A391 Phalacrocorax carbo sinensis Cormorano w,p III LC A151 Philomachus pugnax Combattente c I, II-b III II A035 Phoenicopterus ruber Fenicottero w,c I II II A A034 Platalea leucorodia Spatola w,c I II II A A032 Plegadis falcinellus Mignattaio c I II A140 Pluvialis apricaria Piviere dorato w,c I, II-b, III-b III II A141 Pluvialis squatarola Pivieressa w II-b III II A005 Podiceps cristatus Svasso maggiore w, c III LC A008 Podiceps nigricollis Svasso piccolo w II NA A124 Porphyrio porphyrio Pollo sultano p,w I II NT A118 Rallus aquaticus Porciglione r,w II-b III LC A132 Recurvirostra avosetta Avocetta w,c I II II LC A195 Sterna albifrons Fraticello c,r I II II EN A193 Sterna hirundo Sterna comune c,r I II LC A191 Sterna sandvicensis Tachybaptus ruficollis Beccapesci w,c I II VU Tuffetto r,w II LC Tadorna tadorna Volpoca w II A004 A048 38 CITES II LC LC II NA VU II A VU EN II VU RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Lista Rossa Italiana Codice Nome scientifico Nome comune Tipo7 Direttiva Uccelli Berna Bonn A161 Tringa erythropus Totano moro w II-b III II A166 Tringa glareola Piro piro boschereccio c I II II A164 Tringa nebularia Pantana w II-b III II A162 Tringa totanus Pettegola w, r II-b III II A163 Tringa stagnatilis Albastrello w II II A283 Turdus merula Merlo c II-b III LC A285 Turdus philomelos Tordo bottaccio c II-b III LC A142 Vanellus vanellus Pavoncella w II-b III CITES LC II LC Rettili - Allegato II Direttiva 92/43/CEE Codice Nome scientifico Nome comune Direttiva Habitat Berna Bonn CITES Lista Rossa Italiana 1224* Caretta caretta Tartaruga caretta II, IV II I A EN 1220 Emys orbicularis Testuggine palustre europea II, IV II LR * specie prioritaria secondo la Direttiva Habitat Mammiferi - Allegato II Direttiva 92/43/CEE Codice Nome scientifico Nome comune Direttiva Habitat Berna Bonn Lista Rossa Europea Lista Rossa Italiana 1310 Miniopterus schreibersii Miniottero II, IV II II NT LR 1316 Myotis capaccini Vespertilio di capaccini II,IV II II VU VU 1302 Rhinolophus mehelyi Ferro di cavallo di Mehely II, IV II II VU VU Pesci - Allegato II Direttiva 92/43/CEE Codice Nome scientifico Nome comune Direttiva Habitat Berna Lista Rossa Italiana 1152 Aphanius fasciatus Nono II II DD Piante - Allegato II Direttiva 92/43/CEE” Codice Nome scientifico 1395 Petalophyllum ralfsii RAPPORTO AMBIENTALE Nome comune Direttiva Habitat II 39 Berna CITES Lista Rossa Europea Lista Rossa Italiana Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Invertebrati - Allegato II Direttiva 92/43/CEE” Codice Nome scientifico Nome comune Direttiva Habitat Berna CITES Lista Rossa Europea Lista Rossa Italiana 1055 Papilio hospiton Macaone sardo II, IV II A LC EN Specie faunistiche e floristiche tra le altre specie importanti di fauna e flora. Uccelli Direttiva Uccelli Lista Rossa Italiana Codice Nome scientifico Nome comune Motivazioni8 A298 Acrocephalus arundinaceus Cannareccione A,C II NT A297 Acrocephalus scirpaceus Cannaiola A,C II LC A055 Anas querquedula Marzaiola A,C A257 Anthus pratensis Pispola A,C A259 Anthus spinoletta Spioncello A,C II A218 Athene noctua Civetta A,C II A087 Buteo buteo Poiana A,C III II A144 Calidris alba Piovanello tridattilo C II II A206 Columba livia Piccione selvatico A,C II-a III A113 Coturnix coturnix Quaglia A,C II-b III A381 Emberiza schoeniclus Migliarino di palude A,C II NT A269 Erithacus rubecula Pettirosso A,C II LC A096 Falco tinnunculus Gheppio A,C II A359 Fringilla coelebs Fringuello A,C III LC A130 Haematopus ostralegus Beccaccia di mare A,C III NT A341 Lanius senator Averla capirossa A,C II EN A271 Luscinia megarhynchos Usignolo A,C A230 Merops apiaster Gruccione A262 Motacilla alba A261 Motacilla cinerea A260 II-a Berna III Bonn CITES II VU II II-b LC A, B LC A LC DD II II DD A LC II No LC A,C II II LC Ballerina bianca A,C II LC Ballerina gialla A,C II LC Motacilla flava Cutrettola A,C II VU A319 Muscicapa striata Pigliamosche A,C II A214 Otus scops Assiolo A,C II A355 Passer hispaniolensis Passera sarda A,C III 8 No NA II LC A, B LC VU A: dati dal Libro rosso nazionale; B: specie endemiche: C: convenzioni internazionali; D: altri motivi. 40 RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Direttiva Uccelli Lista Rossa Italiana Codice Nome scientifico Nome comune Motivazioni8 A273 Phoenicurus ochruros Codirosso spazzacamino A,C II LC A315 Phylloscopus collybita Luì piccolo A,C II LC A276 Saxicola torquatus Saltimpalo A,C II VU A361 Serinus serinus Verzellino A,C II LC A209 Streptopelia decaocto Tortora dal collare orientale A,C II-b III LC A210 Streptopelia turtur Tortora A,C II-b III LC A352 Sturnus unicolor Storno nero A,C II LC A303 Sylvia conspicillata Sterpazzola di Sardegna A,C II LC A305 Sylvia melanocephala Occhiocotto A,C II LC A165 Tringa ochropus Piro piro culbianco C A213 Tyto alba Barbagianni A,C II A232 Upupa epops Upupa A,C II No Berna II Bonn CITES II A, B LC LC Anfibi Cod. Nome scientifico Nome comune Direttiva Habitat Motivazioni9 Berna Lista rossa italiana 1201 Bufo viridis Rospo smeraldino IV C II LC 1204 Hyla sarda Raganella tirrenica IV A,C II LC Cod. Nome scientifico Nome comune Direttiva Habitat Motivazioni10 Berna Lista rossa italiana 1274 Chalcides ocellatus Gongilo sardo IV C II LC 5670 Hierophis viridiflavus Biacco IV C 1250 Podarcis sicula Lucertola campestre IV C II LC 1246 Podarcis tiliguerta Lucertola tiliguerta IV C II NT Rettili LC Invertebrati Cod. Nome scientifico Nome comune Direttiva Habitat Epomis circumscriptus Motivazioni11 D 9 A: dati dal Libro rosso nazionale; B: specie endemiche: C: convenzioni internazionali; D: altri motivi A: dati dal Libro rosso nazionale; B: specie endemiche: C: convenzioni internazionali; D: altri motivi 11 A: dati dal Libro rosso nazionale; B: specie endemiche: C: convenzioni internazionali; D: altri motivi 10 RAPPORTO AMBIENTALE 41 Berna Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Piante Nome scientifico Nome comune Motivazioni12 Ambrosinia bassii Ambrosinia di Bassi D Bryonia marmorata Brionia sardo-corsa B Chamaerops humilis Palma nana D Cressa cretica Cressa D Crocus minimus Zafferano minore B Delphinium pictum Speronella variopinta A,B Ephedra distachya Uva marina D Eryngium barrelieri Calcatreppola di Barrelier D Filago asterisciflora Evax maggiore D Genista valsecchiae Ginestra di Valsecchi B Isolepis cernua Lisca delle pozze D Isolepis setacea Scirpo setaceo D Juncus subnodulosus Giunco subnodoso D Limonium glomeratum Limonio a glomeruli. B Mentha pulegium ssp. pulegium Menta poleggio D Ornithogalum corsicum Latte di Gallina B Pancratium illyricum Giglio marino B Prospero obtusifolia ssp. intermedia Scilla a foglie ottuse B Ranunculus cordiger s.l. Ranuncolo cordato A,B Ranunculus revelierei Ranuncolo di Reveillière A,B Romulea requienii Zafferanetto di Requien B Spartina versicolor Spartina delle spiagge D Stachys glutinosa Stregona spinosa B 12 A: dati dal Libro rosso nazionale; B: specie endemiche: C: convenzioni internazionali; D: altri motivi 42 RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” 4.1.6 Componente Paesaggio ed Assetto Storico-Culturale L’ambito di Paesaggio costiero n. 9 “Golfo di Oristano” Il Sito di Importanza Comunitaria “Stagno di Corru S’Ittiri”, si localizza nelle propaggini centroccidentali della Sardegna, all’interno dei Comuni di Arbus, Terralba, Guspini e Arborea. Nel sito si distinguono due ambienti umidi: quello di Corru S’Ittiri parallelo al mare e quello del sistema degli stagni di Marceddì e S. Giovanni ubicati in successione e direzione perpendicolare alla linea di costa. Oltre agli ambienti umidi, l’area SIC comprende la piana di Santadi, delimitata a nord da Capo Frasca, promontorio vulcanico rappresentante la sponda meridionale del Golfo costituito da un tavolato basaltico, rilevato di circa 80metri sul livello del mare e delimitato da ripide scarpate scolpite dagli agenti meteo-marini. Si tratta di un territorio costiero individuato all’interno dell’Ambito di Paesaggio n. 9 del PPR denominato “Golfo di Oristano” la cui struttura ambientale si basa sul sistema delle zone umide che si estendono dal centro del Golfo di Oristano alla penisola del Sinis, fino ad includere il compendio sabbioso di Is Arenas. L’Ambito comprende una serie complessa di sistemi stagnali e lagunari costieri la cui importanza risiede non solo nel fatto che rappresentano una risorsa ecologica di rilevante interesse in termini di conservazione della biodiversità in ambito mediterraneo ma anche in relazione alle potenzialità di sviluppo; difatti tali sistemi oltre a costituire ambienti di primario interesse ecologico e habitat di rilevanza per l’avifauna acquatica, sono sede di importanti attività ecomomiche come l’allevamento ittico. Oltre al sistema stagnale e lagunare occupa una preponderante estensione il paesaggio agrario costituito da ampie superfici coltivate, colture di tipo intensivo interessanti inoltre la coltivazione di specie erbacee e di quelle arboree. Alcuni importanti elementi ambientali del sistema paesaggistico di quest’ambito sono: - Il golfo di Oristano interessante il promontorio basaltico di Capo Frasca. Il litorale, caratterizzato da una costa bassa e prevalentemente sabbiosa in cui si sviluppano le spiagge tra cui Corru Mannu e il litorale di Marceddì incluse all’interno del perimetro dell’area SIC; - La presenza di diverse foci fluviali (come il Riu Flumini Mannu) che interrompono la continuità del cordone litoraneo e si alternano ai numerosi canali lagunari attraverso cui le acque marine del golfo si connettono con i sistemi umidi di Corru Mannu, Corru S’Ittiri e San Giovanni-Marceddì; - La piana colluvio-alluvionale di Santa Maria di Neapolis caratterizzata da versanti che degradano dolcemente verso lo stagno di Marceddì e che raccordano ad ovest il tavolato basaltico di Capo Frasca; - La copertura vegetale delle aree non agricole che è rappresentata da formazioni boschive,arbustive, a gariga e in aree circoscritte da biotopi naturali riscontrabili anche negli ambienti acquatici dei rii,degli stagni e delle lagune che ospitano vegetazione riparia. Con particolare riferimento a quanto riportato negli elaborati normativi relativi all’assetto ambientale del PPR, all’interno della perimetrazione del sito in esame ricadono i seguenti beni paesaggistici ambientali e componenti di paesaggio con valenza ambientale: - Fascia costiera; - Sistemi a baie e promontori,falesie e piccole isole; RAPPORTO AMBIENTALE 43 Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” - Campi dunari e Sistemi di spiaggia; - Zone umide costiere; - Laghi naturali, invasi artificiali,stagni,lagune; - Aree di notevole interesse faunistico; - Oasi permanenti di protezione faunistica; - Aree ad utilizzazione agro-forestale (colture specializzate e arboree); - Aree naturali e subnaturali (vegetazione a macchia e in aree umide e boschi); - Aree seminaturali (praterie in aree umide). Il progetto dell’Ambito proposto all’interno del PPR assume l’interconnessione tra il sistema delle terre e delle acque marine,fluviali e lagunari come guida per la riqualificazione ambientale delle attività e degli insediamenti. Assetto storico-culturale Il patrimonio storico-culturale del sito è caratterizzato dalla presenza di architetture militari, architetture industriali e soprattutto vincoli archeologici dovuti alla presenza di nuraghi e necropoli - Tomba dei giganti Perda Pinnada; - Insediamento Tuppa sa Pramma; - Nuraghe Prigosu; - Insediamento s’Acqua is Benas; - Nuraghe Is Cabis; - Nuraghe S’Enna e S’Arcu II; - Cava di Arenaria; - Nuraghe Punta sa Rana; - Insediamento Punta sa Rana; - Insediamento antica città di Neapolis; - Torre Vecchia di Marceddì; - Torre di Capo Frasca; - Vincolo archeologico ruderi città fenicio-punica. 44 RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” 4.1.7 Componente Insediativa L’ambito é caratterizzato non solo da elementi naturali, ma anche da elementi antropici; le tracce della presenza antropica nel territorio risalgono al terzo millennio. Allora le vicine fonti metallifere e la possibilità di scambio attraverso i corsi d’acqua e il mare, hanno condizionato la decisione di occupare quest'area dell'Isola. Oggi questa presenza non è facilmente leggibile come in altre parti della Sardegna, se non attraverso alcuni elementi ancora fortemente presenti e visibili: le Torri Costiere. I Nuraghi, invece, risultano nascosti nel paesaggio, e si possono intravedere solo addentrandosi nei sentieri campestri Uno dei segni storici più importanti è l’area Archeologica di Santa Maria di Neapolis, risalente al periodo fenicio e divenuta, successivamente, nel periodo romano, una città in espansione in cui sono state costruite le terme. Nel medioevo, questo spazio è stato ridistribuito dando luogo alla chiesa dedicata a Santa Maria di Nabui, che dopo è stata abbandonata nel XVIII, insieme all’intero villaggio, a causa delle condizioni malsane di vita in prossimità della palude. I primi scavi dell’area di Santa Maria, risalgono alla fine dell’ottocento, ma una vera campagna è stata iniziata intorno al 1950. Attualmente gli scavi sono ancora in corso, con il rinvenimento di nuovi reperti e parti della città. Per questo motivo, il Comune di Guspini, insieme alla Sovrintendenza, porta avanti il progetto di Parco Archeologico, che ricadrà all’interno dell’area SIC e diventerà un elemento principale di integrazione fra la natura e la cultura proprie del territorio in studio. Inoltre, alcuni manufatti della seconda guerra mondiale, che rappresentano l’archeologia della storia recente, si localizzano nelle vicinanze degli insediamenti che costeggiano l’area del SIC. Con specifico riferimento al tessuto urbanizzato, l’ambito si caratterizza per la presenza dei seguenti principali insediamenti, quasi tutti ricadenti all’interno del SIC: - Un insediamento produttivo (peschiera) in territorio comunale di Arbus; - La diffusione di case sparse, principalmente ubicate lungo le strade principali, che hanno dato luogo ad una sorta di “città lineare”, con conseguente frammentazione del paesaggio agrario; - La presenza di parte dell’area della di Bonifica della Piana di Terralba appartenente al territorio comunale di Arborea. Nello specifico i due insediamenti a carattere residenziale, siti nelle immediate vicinanze del sito sono i seguenti: - Marceddì, frazione di Terralba, insediamento identificato come villaggio dei pescatori. Pur non presentando particolari elementi di pregio da un punto di vista storicoarchitettonico, è diventato un punto di transito importante per il turismo estivo; - S.Antonio di Santadi, frazione di Arbus, caratterizzata dalla presenza di una Base Militare localizzata nel promontorio di Capo Frasca. Tutti i Comuni interessati dalla presenza del SIC sono dotati di uno Strumento Urbanistico Comunale. Il PUC di Arborea è stato adottato con Del. C.C. n. 51 del 23.12.2008; il Piano prevede per la zona SIC prevalentemente zone di salvaguardia (H2 - zone di pregio paesaggistico) e piccole porzioni di sottozone G1 e D2 (servizi generali e aree per attività industriali e artigianali legate alla lavorazione dei mitili); Il PRG di Arbus è stato inizialmente adottato con Del. C.C. N. 17 del 06/09/1974 e ha successivamente subito numerosi aggiornamenti. Con Del. C.C. n. 17 del 13 aprile 2010 è RAPPORTO AMBIENTALE 45 Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” stato adottato il PUC in adeguamento al PPR e al PAI. Il Piano classifica come zona G3 l’area di Capo Frasca (poligono militare), sono presenti in minor misura zone agricole (E1, E2, E5), una porzione di zona H lungo la costa di Pistis e una zona turistico-residenziale (F4) al margine settentrionale di Sant’Antonio di Santadi; Il PUC di Guspini è stato adottato con Del. C.C. N. 4 del 15/02/2000, la variante vigente è stata adottata con Del. C.C. N. 87 del 20/12/2012 e pubblicata sul BURAS n. 35 del 01/08/2013. Il territorio di Guspini interno al perimetro del SIC è classificato prevalentemente come Zona E ma risultano presenti anche zone F (insediamenti abitativi di tipo stagionale) e G (Parco archeologico “Neapolis”); Il PUC di Terralba è stato adottato nella sua prima versione con Del. C.C. N. 25 del 15/06/2001, mentre la variante vigente è stata adottata con Del. C.C. N. 74 del 19/10/2004. È in corso l’adeguamento al PPR e al PAI. Il Piano classifica la maggior parte delle aree interne al SIC come zona I (Stagno di San Giovanni), il resto è classificato come fascia di rispetto fluviale (HR) e zone agricole (sottozone E2, E3 e soprattutto E5 – aree omogenee a spiccata vocazione naturale). 46 RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” 4.1.8 Componente Demografica Aspetti demografici Al 9 ottobre 2011, data di riferimento del 15° Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni, i tassi geometrici di variazione della popolazione residente mostrano variazioni di segno negativo rispetto al decennio precedente nei Comuni di Arbus (-6,5‰) e di Guspini (-3,4‰), mentre ad Arborea e a Terralba si registra un incremento demografico pari rispettivamente al 3‰ e al 2‰. Nonostante il progressivo calo nel corso degli ultimi decenni intercensuari, Guspini si conferma il più popoloso tra i 4 Comuni, con una popolazione residente pari quasi a 12,3 mila unità, seguito da Terralba (10,4 mila), Arbus (6,6 mila) e Arborea, dove alla data del Censimento ISTAT risiedono 4.048 persone. Popolazione residente nei 4 Comuni ai Censimenti dal 1971 al Tasso geometrico di variazione della popolazione residente 2011 nei 4 Comuni dal 1936 al 2011 20‰ 14.000 10‰ 10.500 0‰ 7.000 tg-51-36 tg-61-51 tg-71-61 tg-81-71 tg-91-81 tg-01-91 tg-11-01 -10‰ 3.500 - -20‰ 1971 1981 1991 2001 2011 In tutti i 4 Comuni considerati la dimensione media dei nuclei familiari appare tendenzialmente decrescente nel corso dell’ultimo decennio; al 31 dicembre 2012 in ambito regionale solo 5 Comuni mostrano un numero medio di componenti per famiglia superiore rispetto ad Arborea, dove il valore dell’indicatore risulta pari a 2,8 circa; viceversa, alla stessa data ad Arbus la dimensione media dei nuclei familiari non raggiunge 2,3 unità mentre a Terralba e Guspini si rilevano valori intermedi, rispettivamente pari a 2,6 e 2,5 componenti. Nel corso dell’ultimo quarantennio l’indice di vecchiaia della popolazione residente mostra andamento crescente in tutti i 4 Comuni, con valori superiori nel Comune di Arbus, dove alla data più recente il rapporto tra popolazione di età superiore a 64 anni e popolazione di età inferiore a 15 anni è pari al 220%, e inferiori ad Arborea (130% al 9 ottobre 2011); dal 1981 in poi nei Comuni di Guspini e Terralba l’indice di vecchiaia si colloca su livelli intermedi rispetto ai due restanti centri, con valori pari rispettivamente al 177% e al 169% alla data dell’ultima rilevazione censuaria. Nel 2011 gli altri indici di struttura della popolazione residente, rappresentati nel grafico sottostante, confermano l’attuale squilibrio della popolazione in favore delle classi di età più elevate, attribuibile alla diminuzione dei tassi di fecondità registrato negli ultimi 2 decenni in tutta la Sardegna. Tra i 4 centri considerati, valori indicativi di un miglior equilibrio demografico si registrano nel Comune di Arborea, con l’eccezione dell’indice di ricambio della popolazione attiva13, che risulta pari al 150% circa ad Arbus, Guspini e Terralba e al 120% ad Arborea. 13 rapporto tra la popolazione di età compresa tra 15 e 19 anni e la popolazione di età compresa tra 60 e 64 anni RAPPORTO AMBIENTALE 47 Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Numero medio di componenti per famiglia nei 4 Comuni al 31 dicembre dal 2003 al 2012 Indice di vecchiaia nei 4 Comuni dal 1971 al 2011 3,10 220% 2,88 165% 2,65 110% 2,43 55% 2,20 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 0% 1971 2012 Incidenza di alcune classi di età nei 4 Comuni al 9 ottobre 2011 1981 1991 2001 2011 Valori di alcuni indici di struttura della popolazione residente nei 4 Comuni al 9 ottobre 2011 30,0% 150,0% 112,5% 22,5% 75,0% 15,0% 37,5% 7,5% 0,0% tasso di senilità 0,0% < 15 da 15 a 29 da 30 a 44 da 45 a 64 > 64 tasso di presenza della popolazione giovane indice di dipendenza totale indice di ricambio della popolazione attiva II confronto delle piramidi di età al 9 ottobre 2011 conferma un miglior equilibrio demografico nel Comune di Arborea rispetto ai restanti tre centri. Piramide d’età in valori percentuali della popolazione residente nei 4 Comuni al 9 ottobre 2011 femmine maschi >=100 95_99 90_94 85_89 80_84 75_79 70_74 65_69 60_64 55_59 50_54 45_49 40_44 35_39 30_34 25_29 20_24 15_19 10_14 5_9 <5 5,0% 2,5% 0,0% 48 -2,5% -5,0% RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” 4.1.9 Componente Sistema Economico Produttivo Il tessuto produttivo nei Sistemi Locali di Lavoro di Guspini e Terralba I Comuni di Arborea e Terralba, con Marrubiu, San Nicolò d'Arcidano, e Uras, appartengono al Sistema Locale di Lavoro di Terralba, classificato dall’ISTAT come sistema non manifatturiero a vocazione agricola; i Comuni di Arbus e Guspini costituiscono invece il SLL di Guspini, identificato dall’ISTAT come sistema privo di specializzazione produttiva. Il SLL di Guspini si caratterizza per un significativo decremento del numero di occupati nel periodo compreso tra il 2006 e il 2009 da valori pari a oltre 6,8 mila a meno di 5,9 mila, a cui segue una lieve ripresa nel corso del 2010 e una nuova flessione attorno a valori poco superiori a 5,8 mila occupati nel corso dell’ultimo biennio di osservazione; nel SLL di Terralba la riduzione del numero di occupati risulta di entità lievemente più ridotta, con un minimo storico pari a poco più di 8,1 mila occupati nel corso del 2012. Dal 2006 in poi nel SLL di Terralba il tasso di disoccupazione appare superiore rispetto al valore registrato nel SLL di Guspini e anche rispetto al dato medio regionale, con un valore massimo pari al 22,4% raggiunto nel corso del 2012; nello stesso anno anche nel SLL di Guspini si registra un valore massimo della percentuale di disoccupati, che risulta pari al 18,7%, secondo le indagini ISTAT che considerano occupate le persone con più di 15 anni che nella settimana di riferimento abbiano svolto almeno un'ora di lavoro retribuita o che abbiano lavorato almeno per un'ora presso la ditta di un familiare senza essere retribuite. Numero di occupati in diversi ambiti territoriali dal 2004 (=100%) al 2012 Tasso di disoccupazione in diversi ambiti territoriali dal 2004 al 2011 106% 24% 102% 18% 98% 12% 94% 6% 90% 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 0% 2004 2012 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 La costruzione e l’aggiornamento annuale del registro ASIA-unità locali, effettuati dall’ISTAT a partire dal 2004, rende disponibili informazioni più aggiornate rispetto al dato censuario relative al numero di addetti e di unità locali delle imprese per i settori di attività economica riportati nella tabella sottostante, contenente anche l’associazione con le relative sezioni ATECO 2007. RAPPORTO AMBIENTALE 49 Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Settore di attività economica ATECO 2007 - sezione di attività economica B - Estrazione di minerali da cave e miniere C - Attività manifatturiere Attività manifatturiere ed estrattive, altre attività D - Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata E - Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento Costruzioni F - Costruzioni Commercio all'ingrosso e al dettaglio, trasporto e magazzinaggio, attività di alloggio e ristorazione G - Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli H - Trasporto e magazzinaggio I - Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione Servizi di informazione e comunicazione J - Servizi di informazione e comunicazione Attività finanziarie e assicurative K - Attività finanziarie e assicurative Attività immobiliari L - Attività immobiliari Attività professionali, scientifiche e tecniche, attività amministrative e di servizi di supporto M - Attività professionali, scientifiche e tecniche N - Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese P - Istruzione Istruzione, sanità e assistenza sociale Q - Sanità e assistenza sociale R - Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento Altre attività di servizi S - Altre attività di servizi A - Agricoltura, silvicoltura e pesca O - Amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale obbligatoria - T - Attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro per personale domestico; produzione di beni e servizi indifferenziati per uso proprio da parte di famiglie e convivenze U - Organizzazioni ed organismi extraterritoriali I dati disponibili, relativi al periodo 2005÷2010, evidenziano per il SLL di Terralba sino al 2009 un sensibile incremento del numero di addetti delle imprese, cui segue un calo nel corso del 2010 che riporta il numero di addetti alle unità locali delle imprese a superare di poco le 4 mila unità; nello stesso periodo il SLL di Guspini mostra un incremento del numero di addetti sino al 2008 e un ritorno a livelli appena superiori a quelli del 2005 nel corso del biennio successivo. In definitiva, nei sei anni considerati nei SLL di Terralba e Guspni si registra un incremento del numero di addetti pari rispettivamente a 275 e 26 addetti. Nei due SLL la variazione del numero di unità locali nel periodo compreso tra il 2005 e il 2010 appare meno accentuata rispetto a quella rilevata per numero di addetti, con una perdita pari a 17 unità locali nel SLL di Terralba e un incremento di 13 unità locali nel SLL di Guspini. 50 RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Numero di addetti alle unità locali delle imprese dal 2005 (=100%) al 2010 Numero di unità locali delle imprese dal 2005 (=100%) al 2010 114% 114% 110% 110% 106% 106% 102% 102% 98% 2005 2006 2007 2008 2009 98% 2005 2010 2006 2007 2008 2009 2010 Nel periodo considerato appare pressoché stabile il numero medio di addetti alle unità locali delle imprese attive nel SLL di Guspini, che si attesta nel 2010 attorno a valori leggermente inferiori a 2,8 unità, mentre nel SLL di Terralba l’andamento appare tendenzialmente crescente, con un valore poco superiore a 2,9 unità nel 2010; in entrambi i casi il numero medio di addetti alle unità locali delle imprese si mantiene per tutto il periodo su valori inferiori rispetto al dato medio nazionale e regionale. Un’analisi di maggior dettaglio mostra che, in larga misura, è il settore di attività economica delle “attività manifatturiere ed estrattive, altre attività”, con una riduzione del numero di addetti pari a 134 unità, ad aver contribuito al decremento del numero di addetti nel SLL di Terralba nel 2010 rispetto al 2008; nello stesso periodo, nonostante una perdita di 15 addetti, il settore del “commercio all'ingrosso e al dettaglio, trasporto e magazzinaggio, attività di alloggio e ristorazione” conferma il proprio ruolo di attività economica prevalente, con 1.675 addetti nel 2010, pari al 42% circa dei complessivi 4.008 addetti alle 1.378 unità locali delle imprese ubicate nel SLL di Terralba; nel triennio considerato, in tale SLL, cresce di 58 unità il numero di addetti alle unità locali attive nel settore di attività economica delle costruzioni. Nel SLL di Guspini tra il 2008 e il 2010 sono soprattutto i settori di attività economica delle “attività manifatturiere ed estrattive, altre attività” e delle costruzioni, con una riduzione rispettivamente pari a 164 e 108 unità, a determinare la consistente riduzione del numero di addetti alle unità locali delle imprese; anche in tale SLL il settore del “commercio all'ingrosso e al dettaglio, trasporto e magazzinaggio, attività di alloggio e ristorazione” si conferma prevalente, nel 2010 sono infatti 1.476 addetti, pari al 49% dei complessivi 3.008 addetti alle 1.082 unità locali delle imprese ubicate nel SLL di Guspini; nel triennio considerato, in tale SLL solo i settori delle attività immobiliari e delle altre attivita di servizi mostrano delle lievi variazioni positive del numero di addetti alle unità locali. RAPPORTO AMBIENTALE 51 Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Numero di addetti delle imprese per settore di attività economica nei 2 Sistemi Locali di Lavoro nel 2010 181 316 87 171 203 50 22 19 20 41 1.675 1.476 813 500 369 763 198 112 SLL Guspini SLL Terralba Il confronto con il dato medio regionale e nazionale evidenzia per i SLL di Guspini e di Terralba una più accentuata riduzione percentuale del numero di addetti nel triennio 2008÷2010 nei settori di attività economica delle “attività manifatturiere ed estrattive, altre attività” e dei “servizi di informazione e comunicazione”, mentre la perdita di addetti nel settore della “istruzione, sanità e assistenza sociale” appare in controtendenza con il dato medio regionale e nazionale. Nello stesso periodo il SLL di Terralba si distingue dagli altri ambiti per un incremento di addetti nel settore delle costruzioni e delle “attività professionali, scientifiche e tecniche, attività amministrative e di servizi di supporto” e per il saldo negativo del numero di addetti nei settori delle attività immobiliari e delle altre attività di servizi; analogamente, nel triennio considerato il SLL di Guspini si distingue dagli altri ambiti per una variazione negativa del numero di addetti nel settore delle attività finanziarie e assicurative. Durante il triennio 2008÷2010 nei SLL di Guspini e Terralba anche le variazioni percentuali del numero di unità locali appaiono negative per la maggior parte dei settori di attività economica. In particolare, nel SLL di Terralba solo il settore delle “attività finanziarie e assicurative” fa registrare un saldo positivo del numero di unità locali nel periodo considerato, mentre appare significativa la riduzione percentuale del numero di unità locali nel settore dei “servizi di informazione e comunicazione”; nel SLL di Guspini dal 2008 al 2010 si registra un incremento percentuale notevole di unità locali delle imprese attive nel settore delle attività immobiliari e, in controtendenza rispetto al SLL di Terralba, una sensibile riduzione del numero di unità locali operanti nel settore delle “attività finanziarie e assicurative”. 52 RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Variazione percentuale del numero di addetti alle unità locali delle imprese per settore di attività economica dal 2008 al 2010 Variazione percentuale del numero di unità locali delle imprese per settore di attività economica dal 2008 al 2010 50% 50% 25% 25% 0% 0% -25% -25% -50% -50% B_C_D_E F G_H_I J K L M_N P_Q R_S B_C_D_E F G_H_I J K L M_N P_Q R_S I dati più recenti a disposizione, relativi al 2010, mostrano per i SLL di Guspini e di Terralba incidenze di addetti e di unità locali delle imprese particolarmente elevate, superiori rispetto alla media regionale e nazionale, nel settore del “commercio all'ingrosso e al dettaglio, trasporto e magazzinaggio, attività di alloggio e ristorazione”; nel SLL di Terralba appaiono superiori agli altri ambiti territoriali anche le incidenze di addetti e di unità locali delle imprese attive nel settore delle costruzioni e, limitatamente agli addetti, anche nel SLL di Guspini si rilevano elevate incidenze in tale ambito di attività. Viceversa, entrambi i SLL si distinguono per incidenze di addetti e di unità locali delle imprese inferiori rispetto al dato medio regionale e nazionale nei settori di attività economica dei “servizi di informazione e comunicazione”, delle “attività finanziarie e assicurative”, delle attività immobiliari e delle attività professionali. R, S Incidenza di unità locali delle imprese per settore di attività economica nel 2010 P, Q M, N L K 0,0% 12,5% 25,0% 37,5% 50,0% J Attività manifatturiere ed estrattive, altre attività G, H, I Costruzioni Servizi di informazione e comunicazione Commercio all'ingrosso e al dettaglio, trasporto e magazzinaggio, attività di alloggio e ristorazione F Servizi di informazione e comunicazione Commercio all'ingrosso e al dettaglio, trasporto e magazzinaggio, attività di alloggio e ristorazione Costruzioni B, C, D, E P, Q Attività immobiliari Attività finanziarie e assicurative J Attività immobiliari Attività finanziarie e assicurative G, H, I Attività professionali, scientifiche e tecniche, attività amministrative e di servizi di supporto F Istruzione, sanità e assistenza sociale Attività professionali, scientifiche e tecniche, attività amministrative e di servizi di supporto B, C, D, E Istruzione, sanità e assistenza sociale M, N Altre attività di servizi L Altre attività di servizi K R, S Incidenza di addetti alle unità locali delle imprese per settore di attività economica nel 2010 Attività manifatturiere ed estrattive, altre attività 0,0% 12,5% 25,0% 37,5% 50,0% I dati del 2010 mostrano che i SLL di Guspini e Terralba si distinguono per valori del numero medio di addetti alle unità locali superiori rispetto al dato medio nazionale e regionale nel settore di attività economica delle costruzioni; nel SLL di Terralba si rilevano valori elevati del numero medio di addetti anche nei settori delle attività immobiliari, e della “istruzione, sanità e assistenza sociale” e nel SLL di Guspini nel settore delle altre attività di servizi; viceversa, i valori dell’indicatore in entrambi i SLL appaiono inferiori nei settori di attività economica delle attività manifatturiere, del commercio, dei servizi di informazione e comunicazione, delle attività finanziarie e assicurative e delle attività professionali. RAPPORTO AMBIENTALE 53 Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Numero medio di addetti alle unità locali delle imprese dal 2005 al 2010 Numero medio di addetti alle unità locali delle imprese per settore di attività economica nel 2010 R, S 3,70 2,60 2005 2006 2007 2008 2009 P, Q M, N L K J Servizi di informazione e comunicazione G, H, I 2,88 Attività immobiliari Attività finanziarie e assicurative Commercio all'ingrosso e al dettaglio, trasporto e magazzinaggio, attività di alloggio e ristorazione F 3,15 Istruzione, sanità e assistenza sociale Attività professionali, scientifiche e tecniche, attività amministrative e di servizi di supporto Costruzioni B, C, D, E 3,43 Altre attività di servizi Attività manifatturiere ed estrattive, altre attività - 2010 2,25 4,50 6,75 9,00 Il ruolo dell’agricoltura nel sistema economico produttivo di Arborea, Arbus, Guspini e Terralba Nel corso dell’ultimo quinquennio in provincia di Oristano il numero di occupati in agricoltura mostra un andamento fluttuante ma tendenzialmente stabile attorno a valori pari a circa 6,9 mila unità, mentre nel Medio Campidano si assiste a una riduzione da valori pari quasi a 4,3 mila nel 2008 a poco più di 3,8 mila occupati nel 2012. Nello stesso periodo l’incidenza di occupati in agricoltura rispetto al totale appare simile nelle due province ma, analogamente a quanto osservato in termini assoluti, risulta tendenzialmente decrescente nella provincia del Medio Campidano, dove passa da un valore massimo pari al 13,6% nel 2009 a un minimo dell’11,8% nel 2012, e pressoché stabile, attorno a valori pari al 12% circa, in provincia di Oristano; in entrambe le province per tutto il periodo di osservazione si rilevano incidenze di occupati in agricoltura significativamente superiori rispetto al dato medio nazionale e regionale. Occupati in agricoltura dal 2008 al 2012 Migliaia nelle province del Medio Campidano e di Oristano (valori assoluti) in diversi ambiti territoriali (valori percentuali) 7,4 14,0% 6,5 10,5% 5,6 7,0% 4,7 3,5% 3,8 2008 2009 2010 2011 0,0% 2008 2012 2009 2010 2011 2012 Nel corso dell’annata agraria 2009/2010, presa come riferimento in occasione del 6° Censimento generale dell’agricoltura (ISTAT, 2010), nel Comune di Arborea, nonostante una progressiva riduzione dal 1982 in poi, risulta pari a poco più di 722 il numero medio di giornate di lavoro della manodopera aziendale: nessun altro Comune sardo nello stesso anno mostra valori altrettanto elevati, che testimoniano l’elevata vocazione agricola del territorio arborense; nello stesso periodo a Terralba e Arbus il numero medio di giornate di 54 RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” lavoro della manodopera aziendale è pari rispettivamente a 262 e 254, mentre a Guspini non supera le 200 giornate. Il Comune di Arbus si distingue per valori superiori della superficie agricola utilizzata media delle aziende, pari quasi a 31 ettari nel corso del 2010. Nel Comune di Guspini la SAU media delle aziende agricole cresce di oltre il 130% nel corso dell’ultimo decennio intercensuario sino a raggiungere nel 2010 un valore pari a oltre 20 ettari, poco superiore al valore rilevato ad Arborea, dove l’andamento dell’indicatore appare pressoché stabile sin dal 1982; a Terralba, nonostante un incremento della SAU media per azienda pari quasi al 140% nel corso dell’ultimo decennio intercensuario, si rileva un ancora valori molto bassi, mediamente pari a circa 4,4 ettari. Numero medio di giornate di lavoro della manodopera aziendale Superficie agricola utilizzata media delle aziende 1.040 40 780 30 520 20 260 10 0 0 1982 1990 2000 2010 1982 1990 2000 2010 Nel 2010 ad Arborea è pari quasi a 5,7 mila ettari la superficie agricola destinata a seminativi, con un’incidenza superiore all’85% della superficie totale delle aziende con coltivazioni che risulta significativamente superiore rispetto al dato medio rilevato negli altri tre Comuni appartenenti all’ambito oggetto di studio; anche nei Comuni di Terralba e Guspini risulta prevalente l’incidenza di superficie delle aziende con coltivazioni destinata a seminativi, mentre ad Arbus si rilevano incidenze superiori, rispettivamente pari al 40% e 33% circa, per i boschi annessi alle aziende agricole e per prati permanenti e pascoli. Alla data dell’ultimo censimento nel Comune di Arborea il comparto zootecnico bovino, con oltre 34,4 mila capi allevati distribuiti in 169 aziende, conferma la propria leadership incontrastata in Sardegna; corrisponde un numero medio di capi bovini allevati nelle aziende zootecniche che supera le 200 unità, in misura simile a Terralba, dove alla stessa data il numero complessivo di capi bovini allevati è però pari a poco meno di 2,1 mila unità. Nel Comune di Guspini prevale la vocazione all’allevamento ovino, con oltre 42,2 mila capi allevati nel 2010 e un numero medio di capi per azienda superiore a 310 unità; ad Arbus appare di rilievo il comparto dell’allevamento caprino con oltre 7,2 mila capi e 43 aziende. RAPPORTO AMBIENTALE 55 Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Superficie delle aziende con coltivazioni per utilizzazione dei terreni nei 4 Comuni nel 2010 (valori percentuali) seminativi Numero medio di capi allevati dalle aziende zootecniche per tipo di allevamento nei 4 Comuni nel 2010 bovini coltivazioni legnose agrarie equini orti familiari ovini prati permanenti e pascoli arboricoltura da legno annessa ad aziende agricole caprini boschi annessi ad aziende agricole suini Superficie agricola non utilizzata conigli altra superficie 0,0% 21,5% 43,0% 64,5% 86,0% - 190 380 570 Il ruolo del turismo nel sistema economico produttivo di Arborea, Arbus, Guspini e Terralba L’analisi della composizione e dei trend evolutivi dei flussi turistici si configura come fattore indispensabile alla scala locale e sovralocale allo scopo di poter meglio definire gli obiettivi di conservazione e sviluppo che il territorio intende perseguire il relazione alle sue potenzialità e risorse. I flussi turistici sono osservati in termini di arrivi e presenze turistiche sia per quel che riguarda il loro volume, sia in riferimento ai trend annuali e mensili. La capacità degli esercizi ricettivi Nel 2012 sono 2.142 i posti letto disponibili presso gli esercizi ricettivi in attività nel Comune di Arborea, suddivisi tra 1.156 posti letto presso gli esercizi alberghieri e 986 posti letto negli esercizi complementari; segue il Comune di Arbus, dove le strutture ricettive presenti sul territorio dispongono complessivamente di 931 posti letto, di cui oltre due terzi presso esercizi complementari. Molto più ridotta appare l’offerta ricettiva di Guspini e Terralba, pari rispettivamente a 259 e 54 posti letto, prevalentemente presso strutture alberghiere nel primo caso e presso esercizi complementari nel secondo caso. Più nel dettaglio, nel 2012 ad Arborea risulta particolarmente sviluppata la ricettività presso esercizi alberghieri a 4 stelle e presso campeggi e villaggi turistici, che dispongono rispettivamente del 35% e del 41% dell’offerta ricettiva comunale complessiva; nello stesso anno ad Arbus quasi 450 posti letto, equamente suddivisi, sono disponibili presso gli esercizi alberghieri a 3 stelle e presso gli alloggi agro-turistici. Oltre Ia metà dell’offerta ricettiva complessiva nel Comune di Guspini deriva dall’esercizio di due alberghi a 4 stelle, mentre quasi ¾ dei posti letto nel territorio di Terralba fanno capo a esercizi ricettivi classificati come bed & breakfast. 56 RAPPORTO AMBIENTALE 760 Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Numero di posti letto per tipologia di esercizio alberghiero nei 4 Comuni nel 2012 Numero di posti letto per tipologia di esercizio complementare nei 4 Comuni nel 2012 Campeggi e Villaggi turistici 5 stelle e 5 stelle lusso 883 Alloggi in Affitto 744 3 stelle 2 stelle 274 138 224 157 6 135 esercizi complementari esercizi alberghieri 4 stelle 147 14 2414 Alloggi agro-turistici e 21 Country-Houses Ostelli per la Gioventù 223 62 - Case per ferie 66 Rifugi alpini 1 stella - 53 7 Altri esercizi ricettivi Residenze Turistico Alberghiere Bed & Breakfast 16 103 35 40 Dal 2007 in poi nel solo Comune di Arbus si rilevano variazioni significative della ricettività presso gli esercizi alberghieri, con una riduzione di 429 posti letto nel corso dell’ultimo biennio rispetto a un valore massimo, raggiunto nel 2010, pari a 730 posti letto. Nello stesso periodo in tutti i 4 Comuni si rileva un incremento dell’offerta ricettiva presso gli esercizi complementari, molto accentuata a Guspini, dove nei 6 anni i posti letto passano da 18 a 103, percentualmente più contenuta ad Arborea, dove l’incremento nel periodo tra il 2007 e il 2012 è pari a circa 70 posti letto. Variazione del numero di posti letto negli esercizi alberghieri dal 2006 (=100%) al 2012 Variazione del numero di posti letto negli esercizi complementari dal 2007 (=100%) al 2012 130% 700% 105% 550% 80% 400% 55% 250% 30% 2006 2007 2008 2009 2010 2011 100% 2007 2012 2008 2009 2010 2011 2012 La caratterizzazione dei flussi turistici I dati, disponibili per gli anni compresi tra 2006 al 2011, mettono in evidenza che sino al 2009 nella provincia del Medio Campidano l’andamento delle presenze turistiche mostra variazioni annue significativamente positive, mentre nel corso dell’ultimo biennio di osservazione decresce progressivamente il numero degli arrivi di turisti presso gli esercizi ricettivi e, in misura poco meno accentuata il numero delle presenze, a causa di un lieve incremento della permanenza media, pari a circa 3,4 giorni nel 2009 e a 3,6 giorni nel 2011. Nei 6 anni considerati la provincia di Oristano mostra, rispetto alla provincia del Medio Campidano, fluttuazioni meno ampie del numero di presenze turistiche, nonché una permanenza media dei clienti tendenzialmente decrescente sino al 2009 e sempre inferiore rispetto al dato medio regionale e nazionale. RAPPORTO AMBIENTALE 57 Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Nel 2011 in provincia di Oristano si sono registrate circa 435 mila presenze, che costituiscono circa il 3,8% rispetto al totale regionale; nello stesso anno le presenze turistiche nella provincia del Medio Campidano sono state poco meno di 102 mila, con un decremento rispetto all’anno precedente pari al 27% circa, dato peggiore rispetto a quello rilevato in tutte le restanti province italiane. Nel 2011 circa il 35% delle presenze presso gli esercizi ricettivi della provincia di Oristano sono riconducibili a clienti stranieri e il dato appare tendenzialmente crescente nel corso del periodo di osservazione; viceversa, nella provincia del Medio Campidano nello stesso anno sono poco più di un quinto le presenze presso gli esercizi ricettivi riconducibili a turisti stranierei e il dato mostra andamento decrescente sensibilmente decrescente nel corso dell’ultimo biennio. Presenze negli esercizi ricettivi in diversi ambiti territoriali dal 2006 (=100%) al 2011 Permanenza media dei clienti negli esercizi ricettivi in diversi ambiti territoriali dal 2006 al 2011 5,4 135% 4,8 giorni 150% 120% 105% 90% 2006 4,2 3,6 2007 2008 2009 2010 3,0 2006 2011 2007 2008 2009 2010 2011 La distribuzione mensile delle presenze negli esercizi ricettivi nel 2011 mostra in provincia di Oristano un picco nel mese di agosto di ampiezza pressoché analoga rispetto all’andamento medio registrato a livello regionale e incidenze lievemente superiori nel periodo compreso tra gennaio ed aprile. Più anomala appare la distribuzione mensile delle presenze negli esercizi ricettivi rilevata nella provincia del Medio Campidano nel 2011, che si contraddistingue per valori sensibilmente inferiori rispetto al dato medio regionale e nazionale nel trimestre giugno÷agosto e, viceversa, per incidenze nettamente superiori nel corso dell’ultimo trimestre dell’anno considerato. In tutti i mesi del 2011, con la parziale eccezione di gennaio, la permanenza media dei clienti negli esercizi ricettivi della provincia di Oristano è risultata inferiore rispetto al dato medio regionale e nazionale; durante il mese di agosto del 2011 in provincia di Oristano la permanenza media dei clienti negli esercizi ricettivi ha raggiunto il valore massimo, pari a 5 giorni circa. Nello stesso anno negli esercizi ricettivi della provincia del Medio Campidano la permanenza media dei clienti negli esercizi ricettivi mostra un andamento tendenzialmente crescente, passando da valori mediamente inferiori a 2 giorni nel primo quadrimestre a oltre 8 giorni nel mese di dicembre. 58 RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Distribuzione mensile delle presenze negli esercizi ricettivi in diversi ambiti territoriali nel 2011 Permanenza media mensile dei clienti negli esercizi ricettivi in diversi ambiti territoriali nel 2011 8,4 24% 6,7 giorni 32% 16% 8% 4,9 3,2 0% 1,4 gen feb mar apr mag RAPPORTO AMBIENTALE giu lug ago set ott nov dic gen 59 feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” 4.1.10 Componente Mobilità e Trasporti Il Sito della Rete Natura 2000 è raggiungibile dalla zona meridionale dell’isola percorrendo la Strada Statale n. 126 e immettendosi, poco prima di raggiungere la zona artigianale di Guspini, sulla SP 65; la porzione più settentrionale del Sito, ricadente nel territorio comunale di Arborea, è resa accessibile attraverso la fitta rete di strade che dal centro urbano conducono all’ambito costiero, numerate progressivamente, da sud a nord, da Strada 1 Ovest a Strada 22 Ovest. Inquadramento di area vasta delle infrastrutture viarie di accesso al SIC Inquadramento di dettaglio delle infrastrutture viarie interne al SIC I dati ACI, relativi al parco veicolare italiano, consentono di rilevare che dal 2002 al 2012 il tasso di motorizzazione (numero di autovetture per 1.000 abitanti residenti) nel Comune di Arborea mostra valori crescenti e sensibilmente superiori rispetto ai valori rilevati nei Comuni di Guspini, Arbus e Terralba; nel 2012 ad Arborea il tasso di motorizzazione mostra un valore pari a 648 autovetture per 1.000 abitanti residenti, a Terralba il valore dell’indicatore risulta inferiore del 20% e ad Arbus e Guspini del 14%. Nello stesso periodo nel Comune di Arborea anche il numero di motocicli rapportato alla popolazione residente fa registrare valori tendenzialmente crescenti e costantemente superiori rispetto ai tre restanti Comuni, attestandosi nel 2012 su un valore pari a circa il 63‰ circa, quasi doppio rispetto a quello rilevato alla stessa data nel Comune di Guspini. 60 RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Tasso di motorizzazione (n° di autovetture per 1.000 abitanti residenti) dal 2002 al 2012 N° di motocicli per 1.000 abitanti residenti dal 2002 al 2012 655 68 598 51 540 34 483 17 425 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 La densità veicolare, misurata come rapporto tra il numero totale di veicoli circolanti e la superficie territoriale, mostra per il Comune di Terralba valori crescenti e molto superiori rispetto ai tre restanti Comuni al cui interno ricade il Sito, raggiungendo nel 2012 un valore pari a 205 veicoli per Kmq di superficie, inferiore in ambito provinciale solo rispetto al valore rilevato nel capoluogo; viceversa, alla stessa data i valori inferiori dell’indicatore, pari ad appena 17 veicoli per Kmq di superficie, si rilevano nel Comune di Arbus. Il rapporto tra autovetture circolanti e famiglie residenti risulta sensibilmente superiore ad Arborea rispetto ai tre restanti centri: in tale Comune, infatti, nel 2012 ogni famiglia possiede in media poco più di 1,8 autovetture; nello stesso anno in ambito regionale solo il Comune di Elini mostra valori superiori dell’indicatore. Densità veicolare (n° di veicoli per km2 di superficie territoriale) dal 2002 al 2012 Rapporto tra autovetture circolanti e famiglie residenti dal 2003 al 2012 220 1,9 165 1,7 110 1,5 55 1,3 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 1,1 2003 2012 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 I dati relativi agli spostamenti quotidiani, tratti dal 14° Censimento della popolazione e delle abitazioni (ISTAT, 2001), evidenziano per Arbus, Guspini e Terralba una prevalenza dei flussi di individui in uscita verso altri Comuni per motivi di lavoro o di studio, pari rispettivamente a 876, 1.571 e 1.552 persone, rispetto agli individui in entrata da altri Comuni, che ammontano rispettivamente a 398, 1.211 e 613 individui; viceversa, nello stesso periodo ad Arborea prevalgono i flussi di individui in entrata, pari a 571 di cui quasi il 90% costituiti da persone che si recano nel Comune per motivi di lavoro, rispetto agli RAPPORTO AMBIENTALE 61 Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” spostamenti di individui in uscita, pari a 555 di cui il 46% costituiti da persone che si recano in altri Comuni per motivi di studio. Pendolarismo nei 4 Comuni per motivo dello spostamento nel 2001 N° di individui in entrata N° di individui in uscita 490 515 566 290 66 158 1.081 1.037 Guspini Terralba 254 90 645 505 586 455 308 Arborea Arbus 301 Guspini Arborea Terralba 62 Arbus RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” 4.1.11 Componente Energia Nel periodo compreso tra il 2006 e il 2012 in provincia di Oristano, in controtendenza rispetto all’andamento medio rilevato in ambito regionale e nazionale, si rileva un incremento del consumo totale di energia elettrica, complessivamente pari al 6% circa; negli stessi anni nella provincia del Medio Campidano i consumi di energia elettrica mostrano fluttuazioni poco significative, con un andamento lievemente decrescente che determina una riduzione complessivamente pari al 3% circa. In particolare, tra il 2008 e il 2012 in provincia di Oristano nel settore di attività economica dei servizi vendibili, in ambito domestico, in ambito agricolo e nel settore dell’energia ed acqua si rilevano incrementi dei consumi di energia elettrica rispettivamente pari a 13, 8,5, 5,1 e 4,5 mln di kWh; nello stesso periodo nella provincia del Medio Campidano appare significativa la riduzione dei consumi di energia elettrica nel settore manifatturiero di base (-21,3 mln di kWh), parzialmente controbilanciata da una crescita dei consumi in ambito agricolo, dei servizi vendibili e dell’ energia ed acqua, pari rispettivamente a 5,3, 4,9 e 4,6 mln di kWh. Consumo totale di energia elettrica in diversi ambiti territoriali dal 2006 (=100%) al 2012 Variazione % dei consumi di en. elett. per settore di attività economica in diversi ambiti territoriali dal 2008 al 2012 (fonte: nostre elaborazioni su dati TERNA) 106% 4,4% 1,7% 0,5% DOMESTICO 8,3% 4,1% AGRICOLTURA 101% INDUSTRIA Manifatturiera di base 96% Manifatturiera non di base Costruzioni -57,4% 28,2% -15,2% -26,8% -23,4% -20,8% -3,8% -19,4% -13,0% -24,4% 26,6% Energia ed acqua 86% 2006 2007 2008 2009 2010 2011 TERZIARIO 91% 2012 1,8% 11,0% 7,1% 2,6% Servizi vendibili Servizi non vendibili 40,7% -4,3% -8,4% -2,0% In base ai dati forniti dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici), al 9 settembre 2013 a Terralba risultano in esercizio 256 impianti fotovoltaici ammessi all’incentivazione in conto energia, seguono Arbus con 145 impianti, Guspini (125) e Arborea (93); anche la potenza complessivamente installata appare superiore a Terralba, dove risulta pari quasi a 6,9 mila kW, seguita da Arborea con 5,9 mila kW, Guspini (2 mila kW) e Arbus (895 kW). Pertanto, la potenza media degli impianti fotovoltaici installati risulta significativamente superiore ad Arborea (63,5 kW/impianto), rispetto a Terralba (circa 27 kW/impianto), Guspini (circa 16 kW/impianto) e Arbus (circa 6 kW/impianto). In tutti i 4 Comuni la potenza media degli impianti fotovoltaici entrati in esercizio nel corso dei primi 8 mesi del 2013 risulta inferiore rispetto al dato medio relativo all’anno solare precedente, confermando una tendenza al ribasso già in atto anche in altri ambiti territoriali. RAPPORTO AMBIENTALE 63 Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Incidenza di impianti fotovoltaici installati per classe di potenza nei 4 Comuni (fonte: nostre elaborazioni su dati GSE, 9 settembre 2013) 1% 11% 5% 2% 8% 7% 3% 9% 39% 21% 22% 27% 11% 10% 13% 68% 63% 54% 28% Arborea Arbus Guspini Terralba Potenza media (kW) degli impianti fotovoltaici installati Potenza media degli impianti fotovoltaici per anno di in diversi ambiti territoriali entrata in esercizio in diversi ambiti territoriali (fonte: nostre elaborazioni su dati GSE, 9 settembre 2013) 220 63,5 165 110 26,9 55 16,1 6,2 2008 Incidenza di impianti fotovoltaici installati per programma di incentivazione nei 4 Comuni 2009 2010 2011 2012 2013 Potenza media (kW) degli impianti fotovoltaici per programma di incentivazione in diversi ambiti territoriali (fonte: nostre elaborazioni su dati GSE, 9 settembre 2013) 17% 39% 33% 33% 6 5 5 V conto energia 13 15 32 IV conto energia 8 44% 58 26% 36% 11 42% 7 5 III conto energia 161 6% 8% 83 3% 10 II conto energia 6 3% 32% 0% Arborea 28% 0% Arbus 78 27% - 22% 1% Guspini I conto energia 8 - 0% Terralba 64 RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Numero di impianti fotovoltaici entrati in esercizio per Potenza complessiva degli impianti fotovoltaici entrati anno in diversi ambiti territoriali in esercizio per anno in diversi ambiti territoriali (fonte: nostre elaborazioni su dati GSE, 9 settembre 2013) 2009 = 100% 2300% 20700% 1750% 15550% 1200% 10400% 4 650% 100% 2008 4 5250% 2009 RAPPORTO AMBIENTALE 2010 2011 100% 2008 2012 65 2009 2010 2011 2012 Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” 4.1.12 Componente Rumore L'inquinamento da rumore è oggi uno dei problemi che condizionano in negativo la qualità della vita, dopo un lungo periodo di generale disinteresse per il problema, l'esigenza di tutelare il benessere pubblico anche dallo stress acustico urbano si è concretizzata con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 1 marzo 1991. La norma in oggetto impone ai Comuni di suddividere il territorio in classi acustiche in funzione della destinazione d'uso delle varie aree (residenziali, industriali, ecc.), stabilendo poi, per ciascuna classe, i limiti delle emissioni sonore tollerabili, sia di giorno che di notte. Il Piano di Zonizzazione Acustica costituisce, in tal senso, uno degli strumenti di riferimento per garantire la salvaguardia ambientale e per indirizzare le azioni idonee a riportare le condizioni di inquinamento acustico al di sotto dei limiti di norma. Tale necessità nasce dal fatto che l'aumento delle emissioni sonore legate alle attività produttive e alla motorizzazione di massa, la formazione di agglomerati urbani ad elevata densità di popolazione e le caratteristiche dei manufatti edilizi hanno determinato livelli di inquinamento acustico tali da far assumere al fenomeno carattere di emergenza. La redazione dei Piani di zonizzazione acustica dei comuni del Medio Campidano (Arbus e Guspini) è stata finanziata attraverso risorse erogate dall’Assessorato Ecologia della Provincia di Cagliari con il bando di cofinanziamento “Disia 2” del dicembre 2006. Entrambi i comuni hanno provveduto all’approvazione definitiva del Piano di Zonizzazione Acustica del territorio comunale, che non ha evidenziato particolari criticità per l’ambito di pertinenza del SIC in esame. Il Piano di Zonizzazione Acutsica del territorio comunale di Arborea è stato approvato in via definitiva con Delibera del Consiglio Comunale n. 66 del 28dicembre 2007. Il Piano di Zonizzazione Acustica del Comune di Terralba non ha invece completato l’iter di approvazione definitiva del Piano. Dalle indagini svolte nel bozza preliminare di zonizzazione acustica emerge che il livello di rumorosità è modesto e principalmente legato al traffico veicolare, in particolare per le due arterie stradali urbane ad intensa viabilità (via Manca, via Porcella, via Marceddì e secondariamente via Sardegna, via Roma, via Baccelli), che non interessano il sito in esame. 66 RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” 4.1.13 Schede di sintesi dell’analisi ambientale del contesto Componente Punti di forza ACQUA - - Punti di debolezze L’applicazione del Programma nitrati comporta un progressivo miglioramento della qualità delle acque costiere e di transizione. Ampia disponibilità di risorsa idrica canalizzata per usi agricoli (v. Consorzio di Bonifica dell’Oristanese) a sostituzione della risorsa idrica sotterranea. Il sistema di regimazione idraulica e della bonifica costituiscono, nella loro forma ed efficienza originaria, elementi che attengono al controllo delle dinamiche idrologiche. - L’elevato carico di nutrienti e contaminanti veicolato attraverso i principali immissari fluviali e le falde freatiche e la difficoltà di ricambio idrico delle lagune e degli stagni, comporta l’evoluzione del sistema umido verso uno stato eutrofico e una limitazione delle capacità autodepurative del sistema. Interramento dei canali di marea che causano problemi di scambio con il mare anche nella bocca a mare secondaria situata nella parte nord-occidentale all’altezza del canale 17, a causa di addensamenti più o meno estesi di materiali di vario genere, concrezioni calcaree e vegetazione riparia che restringendo notevolmente il canale ne ostacola il ricambio idrico (Stagno di Corru S’Ittiri). Inquinamento delle acque superficiali legato alla presenza nelle vicinanze di attività imprenditoriali del comparto agro-zootecnico (scarichi agricoli e civili). L’attività zootecnica ed agricola viene svolta nel suo comprensorio drenante e che, per le sue caratteristiche è stata classificata come Zona Vulnerabile da Nitrati di origine agricola e soggetta ad un Programma d’Azione e ad un Piano di monitoraggio e Controllo attuato dalla Provincia. Recentemente l’ARPAS ha pubblicato nuovi risultati che attestano un miglioramento delle condizioni di eutrofizzazione della Laguna di Corru s’Ittiri. Inefficienza e scarsa manutenzione dei canali irrigatori in cemento che si immettono in laguna Ancoraggio di natanti e barche da diporto Sono in fase di realizzazione interventi per la pulizia, la rimozione dei rifiuti, la bonifica delle discariche abusive, nonché azioni di sensibilizzazione sul tema dei rifiuti Nel corso del 2013 l’Aeronautica militare ha provveduto alla bonifica delle spiagge, dei costoni e dei fondali marini di Capo Frasca, con la rimozione di 50 ordigni. - Discariche abusive di rifiuti urbani e inerti (Habitat 2270*) La gestione produttiva della laguna è adeguata al mantenimento della funzionalità geomorfologica della freccia litoranea - Apporti detritici limitati Elementi infrastrutturali (moli) che interferiscono negativamente sulle dinamiche geomorfologiche e sedimentarie nel settore sommerso Progressiva perdita di funzionalità del sistema idraulico della bonifica che può determinare fenomeni di ristagno idrico e - - - - RIFIUTI - - SUOLO - - RAPPORTO AMBIENTALE 67 Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Componente Punti di forza Punti di debolezze - FLORA, FAUNA, BIODIVERSITÀ - - - - Presenza di Habitat di interesse comunitario, alcuni in buono stato di conservazione e con una buona rappresentatività; Presenza degli habitat prioritari: 1120* Praterie di Posidonia (Posidonion oceanicae); 1150* Lagune costiere; 1510* Steppe salate mediterranee (Limonietalia); 2270* Dune con foreste di Pinus pinea e/o Pinus pinaster) Presenza di specie faunistiche prioritarie: A124*Porphyrio porphyrio; 1224* Caretta caretta Specificità floristiche e faunistiche presenti negli allegati della Direttiva “Uccelli selvatici” e negli allegati della Direttiva “Habitat Varietà ambientale che favorisce la presenza di nicchie ecologiche sia trofiche che riproduttive per specie faunistiche in particolare ornitiche; Presenza di habitat di notevole rilevanza per l’avifauna acquatica. - - - - - - 68 idromorfia dei suoli Apporti di materiali contaminanti solidi e liquidi di origine mineraria, provenienti dai cantieri sotterranei e superficiali della miniera di Montevecchio, veicolati nel sistema lagunare dal Rio Sitzerri. Presenza di aree a pericolosità idraulica e di frana Invecchiamento del soprassuolo Interrimento delle zone umide Presenza di specie aliene (Mercerella enigmatica), che forma ammassi molto duri e di notevoli dimensioni e l’innalzamento del fondo dello stagno, nonostante periodicamente una parte venga rimossa dai pescatori per favorire la navigazione interna e le normali operazioni di pesca (Stagno di Corru S’Ittiri). Incendi pregressi (In particolare gli habitat 1410, 5330, 92D0). Hanno compromesso la vegetazione e in particolare habitat di interesse comunitario presenti (ultimo episodio è ascrivibile al Giugno 2013 )quando un incendio ha coinvolto numerosi settori del sito, dalla loc. S.ta Maria di Neapolis al confine dell’area militare di Capo Frasca con la loc. Scivu). Sovrappascolo e pascolo non intensivo(in particolare l’habitat 1410). In alcuni stagni temporanei siti a Capo Frasca (es. loc. Pauli Mannu, Ginipiri) si sono riscontrati gli effetti di un’eccessiva attività di pascolamento da parte di capi bovini allo stato brado e dei relativi elementi di impatto (es. calpestio). Calpestio eccessivo, dato dalla presenza di sentieri e piste anche nel settore dunale (Gli habitat 2110, 2120, 2270*). Strade bianche e sentieri vengono tutt’oggi aperti autonomamente da privati e fruitori del sito, senza alcuna pianificazione, lungo porzioni di litorale, compresi i tratti interessati da forestazioni a Pinus sp. Pl Scarichi di reflui derivanti da attività civili e agricole e in parte minerarie che possono interferire con l’habitat prioritario 1150* e con altri habitat palustri nonché con le specificità floristiche e faunistiche presenti ed in particolare con l’avifauna acquatica. Condizioni sfavorevoli alla nidificazione delle specie avifaunistiche sensibili Presenza di vegetazione che necessita di un’adeguata programmazione di interventi di manutenzione per garantire l’efficienza del drenaggio periferico al compendio lagunare Presenza impianto di tiro a volo RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Componente Punti di forza Punti di debolezze - PAESAGGIO ED ASSETTO STORICOCULTURALE - - RAPPORTO AMBIENTALE Il paesaggio agrario occupa una preponderante estensione, rilevata dalle grandi superfici coltivate a seminativi e testimoniata dall’importante presenza della filiera agroindustriale della bovinicoltura da latte, favorita dalle rilevanti estensioni irrigue lungo l’asse del Tirso e nella piana di Terralba e Arborea. Risorsa ecologica delle zone umide di rilevante interesse in termini di conservazione della biodiversità in ambito mediterraneo; Aree destinate ad un utilizzo agro – forestale per colture specializzate e arboree; Presenza di testimonianze archeologiche costiere dell’antica portualità; Sistemi lagunari sede di importanti attività economiche come l’allevamento ittico; È prevista la conservazione della funzionalità dei corsi d’acqua garantendo il naturale scorrimento delle acque superficiali e 69 - - Presenza di colonie di cormorani che si alimentano nella peschiera Eccessiva pressione turistica Fitopatie Costruzione e mantenimento dei sentieri Bracconaggio Attività di raccolta intensiva di molluschi Assenza di pianificazione forestale Campeggio occasionale Scarsa conoscenza degli habitat di interesse comunitario Espansione aree destinate ad agricoltura estensiva Impianti di ittiocoltura e mitilicoltura Mancanza di regole gestionali per l'attività di pesca Predazione da parte di specie opportuniste (Larus cachinnans, Corvis cornix) Presenza di predatori terrestri Raccolta illegale di individui e uova a fini commerciali Transito di veicoli motorizzati Presenza di attività e usi del territorio ai margini del sito poco compatibili con le necessità di protezione e valorizzazione degli habitat comunitari e delle specie Inquinamento dei fondali in seguito a precedente attività mineraria Presenza di beni con un elevato interesse storico e culturale in stato di degrado. Presenza di beni di elevato interesse ambientale e paesaggistico in stato di degrado Gestione errata delle siepi: perdita dell’impianto paesaggistico dei filari alberati definito dal progetto di bonifica agraria Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Componente Punti di forza SISTEMA ECONOMICO PRODUTTIVO - - - - - - Punti di debolezze rinaturalizzazione dei corsi d’acqua mediante tecniche naturalistiche; È prevista la ricostruzione dei rapporti percettivi fra l’infrastruttura e le sequenze paesaggistiche di contesto. Gli ambienti lagunari e stagnali che si sviluppano lungo la fascia costiera, oltre a costituire il naturale sistema di espansione idraulica dei corsi d’acqua ed avere rilevanza paesaggistica ed ecologica, sono sede di importanti attività economiche quale l’allevamento ittico Il Comune di Terralba ha dato indirizzi per l’avvio e il compimento degli atti gestionali relativi all’attuazione degli “Interventi di completamento, manutenzione straordinaria ed allestimento del Museo del Mare – Centro visita e ufficio del SIC “Stagno di Corru s’Ittiri” a Marceddì”. Importanza delle attività di pesca, da quella tradizionale praticata con reti di posta, nasse e palamiti, a quella più recente (itticoltura ed acquacoltura). La laguna di Corru s'Ittiri si è mantenuta tra le più pescose della Sardegna nonostante le diverse problematiche interessano la laguna stessa: la Mercerella enigmatica, l'interramento dei canali di marea e la presenza di attività agro-zootecniche. Presenza di forti forme di associazionismo, con la costituzione di cooperative di pesca e consorzi di cooperative titolari delle concessioni di pesca nelle lagune. Sono stati completati i lavori per la ristrutturazione e l’adeguamento alle norme di sicurezza del porticciolo per la piccola pesca di Marceddì. - - - - ASSETTO INSEDIATIVO ASSETTO DEMOGRAFICO - - Presenza della bonifica della Piana di Terralba; Il Piano Urbanistico Comunale di Arborea è stato adeguato al PPR Evoluzione positiva dell’andamento demografico nei Comuni di Arborea e Terralba Dal 2004 in poi ad Arborea il numero medio di componenti per 70 Con determinazione dell’assessorato dell'agricoltura e riforma agropastorale della RAS, è stato disposta la riclassificazione della zona denominata "Stagno di San Giovanni" con declassamento da zona di classe A a zona di classe B per la produzione delle specie Mytilus galloprovincialis (cozza o mitilo), Crassostrea gigas (ostrica concava) e Tapes decussatus (vongole). La riclassificazione si è resa necessaria a seguito dei risultati emersi dai referti delle analisi effettuate nella zona che evidenziano il superamento ripetuto dei limiti microbiologici previsti per le zone di classe A nei campioni di molluschi prelevati. Le indagini, svolte nell’ambito delle attività di monitoraggio previste dal Progetto Zoumgest, confermano che lo Stagno di Corru S’Ittiri si trova in una situazione trofica critica, che implica forti limitazioni alle attività che operano nel comparto della pesca e della mitilicoltura. La pesca in laguna è fortemente condizionata dai problemi di inquinamento e circolazione idrica, dalle carenze qualitative/quantitative nelle infrastrutture, spesso vecchie ed obsolete, dallo scarso livello manageriale nella conduzione dei compendi e una disomogenea organizzazione del settore. Strutture insufficienti a garantire la fruibilità ecososotenibile completa delle risorse del sito Necessità di coordinare le attività di pesca e di nautica da diporto con quelle generali di accessibilità degli spazi Scarsa conoscenza delle caratteristiche ambientali del sito Scarsa fruizione turistica del sito Pascolo non intensivo - Gli strumenti Urbanistici Comunali di Arbus, Guspini e Terralba non hanno completato l’iter di adeguamento del PUC al PPR e al PAI; Presenza di aree a pericolosità idraulica elevata; Presenza di una zona militare nella frazione di S. Antonio di Santadi. - Progressivo spopolamento nei Comuni di Arbus e Guspini Prevalenza di popolazione anziana Accentuati processi di frammentazione dei nuclei familiari residenti - RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Componente Punti di forza Punti di debolezze famiglia appare decrescente, ma si mantiene pari a 2,8 circa (31 dicembre 2012) MOBILITÀ TRASPORTI E - I Comuni che fanno riferimento al Sito hanno avviato diversi progetti di mobilità sostenibile (vedi Valutazione di Incidenza) ad Arbus - - - RUMORE - ENERGIA - - - RAPPORTO AMBIENTALE Nei Comuni di Arborea e Terralba è prevista l’attivazione dello Sportello Energia, come punto di riferimento per la cittadinanza e per le attività produttive del territorio sui temi legati al risparmio energetico e alla produzione di energia da fonti rinnovabili Il Comune di Guspini ha avviato lo Sportello Energia Il Comune di Arborea e Terralba hanno approvato il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) a cui ha aderito tra gli altri il Comuni di Terralba Potenza media degli impianti fotovoltaici in esercizio ad Arborea, pari a 63,5 kW, significativamente superiore rispetto al dato medio provinciale e regionale. 71 - A causa della presenza del poligono militare, nella costa di Capo Frasca e nella parte di mare antistante, per una estensione di circa 15 kmq, è interdetto l’accesso alla navigazione, al turismo e alla pesca. Il Ponte della peschiera di Marceddì, realizzato come opera di servizio per le attività connesse alla peschiera, essendo l’unico punto di collegamento tra le due sponde dello stagno, viene impropriamente utilizzato per il traffico veicolare. Sono necessari interventi di manutenzione straordinaria, rinforzo strutturale e messa in sicurezza. Scarsa accessibilità dell’ambito lagunare di Marceddì Il Comune di Terralba non ha completato l’iter di approvazione del Piano di Zonizzazione Acustica del territorio comunale. Eventuali criticità legate alla prosecuzione dell’attività militare di Capo Frasca. Potenza media degli impianti fotovoltaici in esercizio ad Arbus, pari a 6,2 kW, sensibilmente inferiore rispetto al dato medio provinciale e regionale. Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” 4.2 Obiettivi specifici del Piano di Gestione Obiettivo specifico 1 – Conservazione degli habitat marini e lagunari Tale obiettivo racchiude le azioni legate agli habitat marini e del compendio umido, finalizzate a mitigare gli effetti di impatto derivanti dalle attività svolte nel sito; sono presenti due habitat prioritari (1120*, 1150*), e tre non prioritari (1110, 1170), e le principali pressioni ai loro danni sono legate all’attività umana (inquinamento, sversamento di rifiuti in mare, ancoraggio natanti, pesca a strascico, mancanza di regole per le attività di pesca), che provocano un degrado ed una frammentazione per tali habitat. Obiettivo 2 – Tutela delle specie faunistiche sensibili L’obiettivo racchiude una serie di interventi atti a mitigare gli effetti di impatto derivanti da pressioni varie a carico della fauna sensibile nel sito, tenendo in considerazione sia il contingente faunistico acquatico che quello terrestre. Obiettivo 3 – Conservazione degli habitat alofili Gli habitat alofili presenti nell’area sono direttamente connessi alle aree stagnali e peristagnali, e le criticità esistenti interessano gli habitat 1410, 1420, 1510* e 1310. Gli incendi, ma anche il pascolo non intensivo rappresentano le cause che portano alla frammentazione della superficie di tali habitat. Obiettivo 4 – Conservazione degli habitat arbustivi L’habitat 5330 è soggetto a pressioni quali il fenomeno degli incendi e la scarsa conoscenza delle caratteristiche e criticità di tali habitat. L’obiettivo specifico si prefigge di mitigare il degrado e la frammentazione proveniente da tali pressioni. Obiettivo 5 – Conservazione degli habitat forestali Nell’area sono presenti taluni habitat forestali che risentono principalmente della pressione degli incendi; tale obiettivo ha la finalità di diminuire la frammentazione della superficie degli habitat colpiti, nonché diminuire il degrado comportato dalla scarsa conoscenza delle problematiche locali degli habitat. L’habitat interessato dalle azioni di Piano è il 92D0. Obiettivo 6 – Conservazione degli habitat dunali Il sito ospita un elevato numero di habitat dunali, sui quali si riscontrano talune criticità dovute prevalentemente alla frequentazione antropica durante il periodo estivo. Sull’habitat prioritario 2270* è segnalata la presenza di una discarica abusiva, la quale genera dei fenomeni di frammentazione dell’habitat. Anche la costituzione ed il mantenimento di sentieri sono causa di frammentazione per gli habitat dunali. L’obiettivo specifico ha come finalità generale l’incremento della qualità di tali habitat interessati dalle pressioni. 72 RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Obiettivo 7 – Riqualificazione dei beni ambientali e paesaggistici L’obiettivo ha come finalità generale quella di riqualificare i beni paesaggistici e naturalistici, e di migliorare le possibilità di fruizione per i visitatori collegate a tali beni. Nel dettaglio, sono previsti una serie di interventi che comprendono, tra gli altri, il completamento del sistema fognario del compendio, la sistemazione del sistema delle torri costiere, ma anche la realizzazione di un capanno per il birdwatching e la bonifica di aree contaminate. Obiettivo 8 – Valorizzazione delle attività agricole e zootecniche Si tratta di un intervento finalizzato a contenere il rilascio di nitrati e di prodotti nocivi all'ecosistema umido, da parte delle aziende agricolo - zootecniche dell'area, passando attraverso la valorizzazione delle attività agricole e zootecniche tramite incentivi economici per gli operatori. Obiettivo 9 – Miglioramento delle opportunità di fruizione nel sito L’obiettivo riguarda il miglioramento delle opportunità di fruizione generale di tutto il sito, comprendendo interventi di gestione del traffico veicolare e delle aree di parcheggio, la realizzazione di fasce tampone a tutela dell’area, nonché un sistema di ricettività diffusa. Obiettivo 9 – Miglioramento delle opportunità di fruizione nel sito L’obiettivo riguarda il miglioramento delle opportunità di fruizione generale di tutto il sito, comprendendo interventi di gestione del traffico veicolare e delle aree di parcheggio, la realizzazione di fasce tampone a tutela dell’area, nonché un sistema di ricettività diffusa. Obiettivo 10 – Tutela delle specie vegetali sensibili nel sito Nell’area è prevista la realizzazione di un Piano di Gestione della vegetazione ripariale e perilagunare al fine di incrementare la qualità della stessa. Obiettivo 11 – Aumento delle conoscenze relative al sito attraverso canali tecnologici e pubblicitari Sono previsti una serie di interventi volti ad aumentare la conoscenza del sito utilizzando veicoli pubblicitari e tecnologici. Tale insieme di interventi comprende tra gli altri la realizzazione di un sito web e la realizzazione del logo del SIC. Obiettivo 12 – Miglioramento della qualità del settore ittico nel sito Nell'area della laguna è consistente la colonia di cormorani (Phalacrocorax carbo sinensis) che si alimentano nella peschiera; si necessita di ampliare le conoscenze sulla biologia locale di tale specie al fine di poter programmare contromisure che contrastino il problema. RAPPORTO AMBIENTALE 73 Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Obiettivo 13 – Conservazione degli habitat comunitari sensibili Tale obiettivo ha come finalità la mitigazione degli impatti da fruizione incontrollata ai danni degli habitat comunitari sensibili. Obiettivi conflittuali Non si rilevano conflittualità tra gli obiettivi specifici del Piano. 4.3 Obiettivi di sostenibilità ambientale del Piano di Gestione 4.3.1 Premessa Dalle politiche per lo sviluppo sostenibile promosse in questi ultimi anni, sono emersi una serie di criteri a cui ogni territorio può fare riferimento per definire i propri obiettivi locali di sostenibilità, che raccolgono i parametri su cui effettuare la VAS. L’assunzione della sostenibilità come modello di sviluppo di una comunità deve necessariamente tenere conto di quattro dimensioni: - sostenibilità ambientale, intesa come capacità di mantenere nel tempo qualità e riproducibilità delle risorse naturali; garantendo l’integrità dell’ecosistema per evitare che l’insieme degli elementi da cui dipende la vita sia alterato; preservazione della diversità biologica; - sostenibilità economica, intesa come capacità di generare, in modo duraturo, reddito e lavoro per il sostentamento della popolazione; eco-efficienza dell’economia intesa, in particolare come uso razionale ed efficiente delle risorse, con la riduzione dell’impiego di quelle non rinnovabili; - sostenibilità sociale, intesa come capacità di garantire condizioni dì benessere umano e accesso alle opportunità (sicurezza, salute, istruzione, ma anche divertimento, serenità, socialità), distribuite in modo equo tra strati sociali, età e generi, ed in particolare tra le comunità attuali e quelle future; - sostenibilità istituzionale, come capacità di rafforzare e migliorare la partecipazione dei cittadini alla gestione dei processi decisionali; i processi di decisione politica devono corrispondere ai bisogni ed alle necessità degli individui, integrando le aspettative e le attività di questi ultimi. Capacità di un buon governo. La definizione del set di obiettivi locali di sostenibilità deve dunque necessariamente cercare di rispettare i seguenti principi: - il grado di utilizzo delle risorse rinnovabili non deve essere superiore alla loro capacità di rigenerazione; - l’immissione di sostanze inquinanti e di scorie nell’ambiente non deve superare la capacità di autodepurazione dell’ambiente stesso; - lo stock di risorse non rinnovabili deve restare costante nel tempo. Con specifico riferimento alla procedura di VAS del Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” si è fatto riferimento alla Nuova Strategia Europea per lo Sviluppo Sostenibile ed alle priorità di intervento regionale in tema di tutela dell’ambiente, equilibrio territoriale, crescita economica e salute. 74 RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” 4.3.2 Gli obiettivi di sostenibilità ambientale Nel seguente paragrafo sono individuati gli obiettivi di sostenibilità generali, che tengono conto di specifiche previsioni in ambito comunitario, nazionale e regionale, e gli obiettivi di sostenibilità contestualizzati per l’ambito in esame, che hanno una più stretta relazione con gli aspetti di competenza del Piano di Gestione. Componente Criticità Obiettivo generale di sostenibilità Obiettivo di sostenibilità contestualizzato Acqua Elevato carico di nutrienti e contaminanti veicolato da immissari fluviali e falde freatiche ObS.01 - Mantenere e migliorare lo stato qualitativo dei corpi idrici ObS.01.1 - Tutela della risorsa idrica, con particolare riferimento ai requisiti di qualità ecologica Inefficienza dei canali irrigatori in cemento che si immettono in laguna ObS.01 - Mantenere e migliorare lo stato qualitativo dei corpi idrici ObS.01.2 –Adeguamento della sezione di portata Rifiuti Discariche abusive di rifiuti urbani e inerti (Habitat 2270*) ObS.02 - Prevenire e ridurre la produzione e la pericolosità dei rifiuti ObS.02.1 –Mitigare gli impatti generati da discariche abusive Suolo Elementi infrastrutturali (moli) che interferiscono sulle dinamiche sedimentarie nel settore sommerso ObS.03- Conservare e migliorare lo stato della risorsa suolo ObS.03.1 – Garantire condizioni di efficienza dell'area portuale e di fruibilità del litorale sabbioso Flora, fauna, biodiversità Presenza di specie aliene (Mercerella enigmatica) ObS.04 - Promozione degli ObS.04.1 –Mitigazione degli interventi di riduzione dei effetti causati dalle specie rischi derivanti floristiche invasive dall'introduzione di specie allogene Inquinamento delle acque superficiali da scarichi agricoli e civili ObS.05- Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.1 –Mitigazione degli impatti causati dalle fonti di inquinamento Incendi e bracconaggio ObS.05- Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.2 – Favorire attività di educazione, sorveglianza e controllo contro il rischio di incendi e fenomeni di bracconaggio Sovrappascolo e invecchiamento del soprassuolo ObS.05- Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.3– Sfruttamento sostenibile degli ambiti agrari e zootecnici Calpestio eccessivo ObS.05- Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.4 – Garantire una fruizione naturalistica sostenibile Condizioni sfavorevoli alla nidificazione delle specie avifaunistiche sensibili ObS.05- Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.5 – Incremento della nidificazione delle specie sensibili Presenza di vegetazione che necessita interventi di manutenzione ObS.05- Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.6 – Mantenimento della funzionalità idraulica del sistema e il controllo delle condizioni di rischio idrogeologico RAPPORTO AMBIENTALE 75 Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Componente Criticità Obiettivo generale di sostenibilità Obiettivo di sostenibilità contestualizzato Presenza impianto di tiro a volo ObS.05- Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.7 – Mitigazione degli impatti derivanti dall'impianto di tiro a volo Presenza di colonie di cormorani che si alimentano nella peschiera ObS.05- Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.8– Incremento delle conoscenze relative alla avifauna ittiofaga presente Eccessiva pressione turistica ObS.05- Conservazione e ripristino del patrimonio Campeggio occasionale naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.9– Mitigazione degli impatti derivanti da una fruizione impropria dell’area Attività di raccolta intensiva ObS.05- Conservazione e di molluschi ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.10 – Raggiungimento di un equilibrio tra la protezione della fauna ittica e la valorizzazione delle risorse Assenza di pianificazione forestale ObS.05- Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.11 – Riduzione dei fattori di minaccia legati all'assenza di gestione forestale e alla fruizione non regolamentata del bosco Scarsa conoscenza degli habitat di interesse comunitario ObS.05- Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.12 – Incremento delle conoscenze relative agli habitat di interesse comunitario Impianti di itticoltura e mitilicoltura ObS.05- Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.13 – Ampliamento della conoscenza delle specificità locali dell' habitat 1120* e delle specie marine ad esso collegate Mancanza di regole gestionali nelle attività di pesca ObS.05- Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.14 – Regolamentazione delle modalità di esecuzione dell’attività di pesca Predazione da parte di specie opportuniste (Larus cachinnans, Corvis cornix) Presenza di predatori terrestri ObS.05- Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.15 – Ampliamento della conoscenza dei dati relativi alla presenza di specie da tutelare Raccolta illegale di individui ObS.05- Conservazione e e uova a fini commerciali ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.16 – Divieto di raccolta di indivudui e uova Transito di veicoli motorizzati ObS.05- Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.17 – Progettazione di un sistema di accessibilità adeguata al flusso di visitatori in occasione di eventi particolari (Festa di Nostra Signora di Bonaria) Presenza di attività e usi del territorio ai margini del sito poco compatibili con le necessità di protezione e valorizzazione degli habitat comunitari e delle specie ObS.05.18 – Riduzione del disturbo proveniente dalle aree circostanti il sito ObS.05- Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie 76 RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Componente Paesaggio ed assetto storico culturale Criticità Obiettivo generale di sostenibilità Obiettivo di sostenibilità contestualizzato Inquinamento dei fondali in seguito a precedente attività mineraria ObS.05- Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.19 –Mitigazione degli impatti generati da discariche abusive Inefficienza dei canali irrigatori in cemento che si immettono in laguna ObS.05 - Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.20 – Allargamento e rinaturalizzazione della sezione dei canali collettori e irrigatori Discariche abusive di rifiuti urbani e inerti (Habitat 2270*) ObS.05 - Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.21 –Mitigare gli impatti generati da discariche abusive Elementi infrastrutturali (moli) che interferiscono sulle dinamiche sedimentarie nel settore sommerso ObS.05 - Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.22 – Garantire condizioni di efficienza dell'area portuale e di fruibilità del litorale sabbioso Ancoraggio di natanti e barche da diporto ObS.05 - Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.23 – Divieto di ancoraggio di qualunque mezzo corrispondenza della prateria di Posidonia Presenza di beni con un elevato interesse storico e culturale in stato di degrado ObS.06- Tutelare e valorizzare il patrimonio storico-culturale e paesaggistico ObS.06.1 –Mitigazione degli impatti generati dallo stato di abbandono e/o uso improprio Presenza di beni di elevato interesse ambientale e paesaggistico in stato di degrado ObS.06- Tutelare e valorizzare il patrimonio storico-culturale e paesaggistico ObS.06.2 –Valorizzazione delle caratteristiche paesaggistiche ai fini di una fruizione sostenibile dei beni Perdita dell’impianto paesaggistico dei filari alberati definito dal progetto di bonifica agraria ObS.06- Tutelare e valorizzare il patrimonio storico-culturale e paesaggistico ObS.06.3 –Recupero della configurazione originale del sistema paesaggistico dei terreni interessati dal progetto di bonifica ObS.07– Favorire uno sviluppo economico sostenibile del territorio ObS.07.1 – Valorizzazione delle potenzialità produttive in ambito lagunare Sistema economico - Presenza di inquinamento, produttivo carenze nelle infrastrutture e disomogenea organizzazione che condizionano la pesca in laguna RAPPORTO AMBIENTALE Strutture insufficienti a ObS.07– Favorire uno garantire la fruibilità turistica sviluppo economico delle risorse sostenibile del territorio ObS.07.2 – Valorizzazione delle attività di fruizione naturalistica all’interno del sito Scarso coordinamento tra le attività di pesca e di nautica da diporto con quelle generali di accessibilità degli spazi ObS.07– Favorire uno sviluppo economico sostenibile del territorio ObS.07.3 – Garantire il coordinamento tra le diverse esigenze di fruizione del sito Scarsa conoscenza delle caratteristiche ambientali del sito ObS.07– Favorire uno sviluppo economico sostenibile del territorio ObS.07.4 – Promuovere le specificità ambientali e paesaggistiche del sito Scarsa fruizione turistica del sito ObS.07– Favorire uno sviluppo economico sostenibile del territorio ObS.07.5 – Incrementare le possibilità di fruizione, anche attraverso il 77 Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Componente Criticità Obiettivo generale di sostenibilità Obiettivo di sostenibilità contestualizzato potenziamento e il recupero delle strutture esistenti. Mobilità e trasporti Pascolo non intensivo ObS.07– Favorire uno sviluppo economico sostenibile del territorio Utilizzo improprio del ponte della peschiera di Marceddì ObS.08 – Organizzare il ObS.08.1 – sistema degli accessi e Razionalizzazione del traffico delle aree sosta e favorire veicolare forme di mobilità sostenibile Scarsa accessibilità dell’ambito lagunare di Marceddì ObS.08 – Organizzare il sistema degli accessi e delle aree sosta e favorire forme di mobilità sostenibile 78 ObS.07.6 – Introduzione di forme di agricoltura biologica ObS.08.2 – Regolamentazione e controllo dla fruizione della laguna RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” 5 5.1 Analisi di coerenza esterna Piani e Programmi di riferimento Il Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri ” deve essere analizzato in relazione al contesto programmatico e della pianificazione sovraordinata vigente. Si tratta, in pratica, di valutare se le linee di sviluppo delineate dal Piani di Gestione sono coerenti con gli obiettivi, indirizzi e prescrizioni definiti da altri Piani e/o Programmi vigenti. A tal fine occorre esaminare i Piani e/o Programmi, sia sovraordinati che di pari livello, rispetto ai quali è necessario svolgere l’analisi di coerenza esterna dello stesso Piano di Gestione, approfondendo e specificando eventuali relazioni ed interferenze. In particolare, i Piani considerati significativi per il Piano di Gestione sono i seguenti: PIANO O PROGRAMMA RIFERIMENTO NORMATIVO STATO DI AVANZAMENTO Piano Paesaggistico Regionale (PPR) L.R. n. 8 del 25.11.2004 Approvato con D.G.R. n. 36/7 del 5.9.2006 Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) Legge 183/89, art. 17, comma 6, ter - D.L. 180/98 D.G.R. n. 17/14 del 26.4.2006 Piano di Tutela delle Acque (PTA) D.Lgs. 152/99, art. 44, L.R. 14/2000, art. 2 Approvato con D.G.R. n. 14/16 del 4.4.2006 Piano di Gestione del Distretto Idrografico Regionale e suoi aggiornamenti Direttiva quadro sulle Acque (Direttiva 2000/60/CE) – Legge n. 13 del 27/02/2009 Adottato con delibera del Comitato Istituzionale n. 1 del 25/02/2010 Piano Forestale Ambientale Regionale (PFAR) D.Lgs. 227/2001 Approvato con Delibera della Giunta Regionale n. 53/9 del 27.12.2007 Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR) D.Lgs. n. 112 del 31 marzo 1998 e art. 112 delle NTA del PPR – art. 18, comma 1 della L.R. del 29 maggio 2007, n. 2) Adottato con D.G.R. n. 34/13 del 2.8.2006 Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti D.Lgs. 152/2006, art. 199 Approvato con Del.G.R. n. 3/8 del 16.1.2008 Piano Urbanistico e Territoriale di Coordinamento della Provincia del Medio Campidano (PUP/PTCP) L.R. n. 45/1989, art. 1, comma 1 Adottato dalla deliberazione del Consiglio Provinciale n. 7 del 03.02.2011. Il Piano è vigente dal giorno di pubblicazione sul B.U.R.A.S. n. 55 del 20.12.2012. Piano Urbanistico e Territoriale di Coordinamento (PUP/PTCP) della Provincia di Oristano L.R. n. 45/1989, art. 1, comma 1 Adottato con Delibera del Consiglio Provinciale n. 17 del 18 marzo 2005 Strumenti urbanistici comunali L.R. n. 45/1989 Strumenti urbanistici comunali Piani di Utilizzo del litorali Decreto Legge n. 400 del 5 ottobre 1993 Piano di Gestione del SIC “ Stagno di Corru S’Ittiri” Direttiva Habitat (92/43/CEE) e Direttiva Uccelli (79/409/CEE) RAPPORTO AMBIENTALE 79 Approvato con Decreto dell'Assessore della Difesa dell'Ambiente n. 18 del 28/02/2008 Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” 5.1.1 Piano Paesaggistico Regionale Il Piano Paesaggistico Regionale (PPR) è stato approvato con Deliberazione della Giunta Regionale (DGR) n. 36/7 del 05.09.2006 e pubblicato con Decreto del Presidente n. 82 del 07.09.2006 sul BURAS n. 30 del 08.09.2006. Le aree della rete “Natura 2000” sono ricomprese nel PPR tra le “Aree di interesse naturalistico istituzionalmente tutelate” (art. 33 delle norme tecniche di attuazione, NTA), per le quali “il PPR favorisce l’integrazione […] di criteri di valorizzazione paesaggistica ed ambientale ed incentiva inoltre il processo di inserimento in rete delle singole aree attraverso la previsione dei corridoi ecologici” (art. 34). In coerenza con le sue finalità di protezione del paesaggio culturale e naturale e della relativa biodiversità, inoltre, il PPR contiene alcune specifiche previsioni di tutela di formazioni naturali ed habitat caratterizzanti il territorio della Sardegna. In particolare: - All’art. 17 delle NTA, le praterie di posidonia oceanica e le praterie e formazioni steppiche sono inserite tra i beni paesaggistici tutelati ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio (D. Lgs. 42/2004 e ss.mm.ii.). - Altre formazioni (es. complessi dunali con formazioni erbacee e ginepreti, grotte e caverne, zone umide temporanee, sistemi fluviali e relative formazioni riparali, macchia oresta, vegetazione alopsamofila costiera, aree con formazioni steppiche ad mpelodesma) sono incluse, all’art. 22 delle NTA, tra le “Aree naturali e subnaturali”, per le quali vigono le prescrizioni di cui all’art. 23. Ad esempio, sono vietati: “nei complessi dunali con formazioni erbacee e nei ginepreti, le installazioni temporanee e l’accesso motorizzato, nonché i flussi veicolari e pedonali incompatibili con la conservazione delle risorse naturali; nelle zone umide temporanee, tutti gli interventi che, direttamente o indirettamente, possono comportare rischi di interramento e di inquinamento; negli habitat prioritari ai sensi della Direttiva “Habitat” […] gli interventi forestali, se non a scopo conservativo”. - Tutti gli habitat dell’Allegato I della Direttiva 92/43/CEE sono inclusi, all’art. 25 delle NTA, tra le “Aree seminaturali”, per le quali vigono le prescrizioni di cui all’art. 26. Ad esempio, sono vietati: gli interventi edilizi o di modificazione del suolo nella totalità delle aree seminaturali; il transito di mezzi motorizzati, l’asportazione di materiali inerti, le coltivazioni agrarie sui litorali e sui complessi dunali; la concessione di aree per la fruizione turistica nei siti di riproduzione recente della specie Caretta caretta; gli interventi che comportino la cementificazione degli alvei e delle sponde e l’eliminazione della della vegetazione riparia, le opere di rimboschimento con specie esotiche nei sistemi fluviali. Il territorio dello Stagno di Corru S’Ittiri è inquadrato all’interno dell’Ambito di paesaggio costiero n. 9 “Golfo di Oristano”. Il progetto dell’Ambito proposto all’interno del PPR assume l’interconnessione tra il sistema delle terre e delle acque marine,fluviali e lagunari come guida per la riqualificazione ambientale delle attività e degli insediamenti. Su questa linea gli indirizzi principali interessanti l’Area SIC sono: - Riqualificare l’identità urbana antica del Golfo di Oristano riconoscendo in esso un luogo per la realizzazione di strutture museali rilevanti collegate con la civiltà fenicia; - Conservare la funzionalità dei corsi d’acqua che confluiscono verso la piana garantendo il naturale scorrimento delle acque superficiali e ricostruendo, laddove è stata alterata, la rinaturalizzazione dei corsi d’acqua mediante tecniche naturalistiche, cogliendo l’occasione per progettare nuovi paesaggi; 80 RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” - Conservare la funzionalità ecologica delle zone umide riequilibrando gli usi produttivi dell’allevamento ittico e della pesca ed intregrare le attività produttive con una potenziale fruizione turistico-culturale,naturalistica-ricreativa ed antropologicoculturale dei luoghi; - Ricostruire i margini di transizione fra i diversi elementi di paesaggio dell’Ambito ponendo particolare attenzione alle fasce peristagnali tra cui Corru S’Ittiri, Marceddì e San Giovanni; - Riqualificare le zone umide retro litorali attraverso una progettazione unitaria mirata a ricreare i rapporti tra zone interne, insediamento e sistema sabbioso anche attraverso il miglioramento dell’accessibilità e della fruizione con servizi e attrezzature; - Integrare le gestioni delle aree naturali protette con la gestione delle attività produttive agricole limitrofe; - Riqualificare il corridoio infrastrutturale mediante la ricostruzione dei rapporti percettivi fra l’infrastruttura e le sequenze paesaggistiche di contesto. Gli obiettivi del Piano di Gestione risultano tutti coerenti rispetto agli obiettivi ed indirizzi del Piano Paesaggistico Regionale. Il Piano di Gestione è infatti teso alla tutela ed alla valorizzazione delle risorse territoriali del sito. Obiettivo prioritario del Piano, in quanto misura di conservazione, ai sensi della Direttiva Habitat, è quello di assicurare il mantenimento o il ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente, degli habitat naturali e delle specie di fauna e flora selvatiche di interesse comunitario. Il Piano deve inoltre considerare in modo comprensivo le caratteristiche ecologiche, socio-economiche, territoriali e amministrative del sito. 5.1.2 Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) Il Piano di Assetto Idrogeologico è stato redatto ai sensi del comma 6 ter dell’art. 17 della Legge 18 maggio 1989 n. 183 e successive modificazioni, adottato con Delibera della Giunta Regionale n. 2246 del 21/07/2003, approvato con Decreto del Presidente della Regione Sardegna n.67 del 10.07.2006. Il Piano individua e perimetra le aree a rischio idraulico e geomorfologico, secondo quanto disposto dal D.Lgs 180/98 convertito in L. 267 del 30.08.1998 e D.P.C.M. del 29/09/1998. In particolare, delimita le aree a pericolosità idraulica (molto elevata Hi4, elevata Hi3, media Hi2) e a pericolosità da frana (Hg4, Hg3, Hg2), rileva gli insediamenti, i beni, gli interessi e le attività vulnerabili nelle aree pericolose, allo scopo di valutarne le specifiche condizioni di rischio ed individua e delimita le aree a rischio idraulico (molto elevato Ri4, elevato Ri3, medio Ri2) e a rischio da frana (Rg4, Rg3, Rg2). Il PAI ha valore di piano territoriale di settore, in quanto dispone con finalità di salvaguardia di persone, beni, ed attività per la tutela dai pericoli e dai rischi idrogeologici, prevale sui piani e programmi di settore di livello regionale. L’intero territorio della Sardegna costituisce il “Bacino Unico Regionale” ed è suddiviso in 7 sub-bacini. Il territorio del SIC risulta compreso nel sub-bacino numero 2 “Tirso”. Nella porzione del SIC ricadente nel territorio comunale di Arborea sono state individuate, nell’ambito dello studio di Compatibilità idraulica per l’adeguamento del PUC al PPR e al PAI, aree di pericolosità idraulica moderata (Hi1), media (Hi2) a elevata (Hi3) e aree di pericolosità geologica e geotecnica moderata (Hg1). Sono inoltre presenti aree identificate come aree di pericolosità idraulica nell’ambito del PSFF. Secondo le Norme Tecniche di attuazione del PAI e le relative Linee Guida, sono assegnate alla classe di pericolosità Hg1 porzioni di territorio in cui i “fenomeni franosi presenti o potenziali sono marginali”. A questa classe sono stai assegnati le sponde dello RAPPORTO AMBIENTALE 81 Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” stagno di Corru S’Ittiri, la spiaggia di Arborea, l’area di tiro a volo e lo stagno di Pauli Pirastu. Le aree di pericolosità idraulica rispettivamente media e moderata sono invece assegnate agli Stagni di Pauli Pirastu (Hi2) e di Corru s’Ittiri (Hi1) mentre è assegnata alla classe di pericolosità alta la freccia litoranea di Corru S’Ittiri (Hi3) Per quanto riguarda le aree delimitate dal PSFF, rappresentanti le fasce fluviali del Fiume Flumini Mannu di Pabillonis, comprendono, sia per il SIC che per la ZPS, la fascia A_2 tutto lo Stagno di S.Giovanni-Marceddì, lo stagno di Santa Maria e la palude di Santa Maria. La fascia A_50 ricade totalmente all’interno del SIC (solo piccole aree ricadono all’interno della ZPS) e si trovano a Est dello Stagno di Santa Maria. Le fasce C sono veramente esigue e sono distribuite lungo il confine meridionale delle altre fasce. 5.1.3 Piano di Tutela delle Acque Il quadro normativo comunitario e nazionale relativo alla tutela delle risorse idriche ha subito nel corso del tempo una profonda trasformazione, delineando via via uno scenario del tutto nuovo rispetto al passato. Il D.Lgs. 11 maggio 1999, n. 152 abrogato e sostituito dal recente D.Lgs 152/2006 recante “Norme in materia ambientale”, definisce e riordina la disciplina generale nazionale per la tutela delle acque. Con esso si supera il limite insito nella L. 319/76, fissando obiettivi di qualità ambientale riferiti alle caratteristiche idromorfologiche, biologiche e fisicochimiche dei corpi idrici. Il Decreto ha ripreso i principi fondamentali di sostenibilità dell’acqua già presenti nella L. 36/94 sul ciclo integrato dell’acqua e nella L. 183/89 sulla difesa del suolo, ma, al tempo stesso, ha anticipato gli orientamenti comunitari in materia di acque (Direttiva Quadro 2000/60/CE) con alcuni importanti elementi innovativi: definisce la classificazione di qualità dei corpi idrici e i monitoraggi, in funzione della tipologia di corpo idrico (corsi d’acqua, laghi naturali e artificiali, acque sotterranee, acque costiere e acque di transizione) e stabilisce i contenuti dello strumento principale della nuova normativa, il Piano di Tutela delle Acque (PTA), che deve includere le indicazioni circa gli interventi e loro priorità, in modo da garantire il raggiungimento o il mantenimento degli obiettivi generali e degli obiettivi definiti su scala di bacino dalle Autorità di bacino di rilievo nazionale ed interregionale, nonché gli obiettivi di qualità da conseguire entro i termini previsti. Con la Legge Regionale n. 14 del 19 luglio 2000, in Sardegna è stato attuato un primo recepimento del D.Lgs 152/99, con l’istituzione del Centro di Documentazione per la raccolta dei dati (CeDoc) sulle caratteristiche dei bacini idrografici e la loro relativa elaborazione, gestione e diffusione di cui all’art. 42 e all’allegato 3 del D.Lgs 152/99. Il PTA è stato redatto, ai sensi dell'art. 2 del L.R. 14/2000, dal Servizio di Tutela delle Acque dell'Assessorato della Difesa dell'Ambiente della Regione Sardegna, con la partecipazione dell’Autorità d’Ambito e delle Province, ed è stato adottato dalla Giunta Regionale con D.G.R. n. 17/15 del 12 aprile 2005. Esso costituisce un piano stralcio di settore del Piano di Bacino, ai sensi della L. 183/89, che attribuisce all’Autorità di bacino (carica che in Sardegna è stata provvisoriamente assunta dalla Giunta Regionale con D.G.R. n. 45/57 del 30 ottobre 1990) il governo della risorsa idrica. Recentemente, infine, la Giunta Regionale, con Delibera n. 14/16 del 4 aprile 2006 ha approvato definitivamente il PTA, come Piano stralcio del Piano di Bacino, ai sensi dell’art. 44 del D.Lgs. 152/99. Gli obiettivi del Piano di Gestione risultano coerenti rispetto agli obiettivi del Piano di Tutela delle Acque. 82 RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” In particolare, al fine di favorire la conservazione delle acque marine e lagunari (obiettivo specifico 1 del PDG) il Piano prevede un adeguamento del sistema fognario depurativo, atto a contenere i fenomeni di inquinamento delle acque superficiali e sotterranee e il monitoraggio della qualità delle acque dei sistemi umidi. 5.1.4 Piano di Gestione del distretto idrografico regionale Il D.Lgs. 152/2006 all’art. 117 stabilisce che per ciascun distretto idrografico deve essere adottato un Piano di gestione, che costituisce un piano stralcio del Piano di bacino distrettuale di cui all'articolo 65 dello stesso Decreto. A tal fine, con delibera n.1/2009, il Comitato istituzionale dell'Autorità di bacino regionale ha dato mandato alla Direzione generale dell’Agenzia regionale del distretto idrografico - Servizio tutela e gestione delle risorse idriche, vigilanza sui servizi idrici e gestione della siccità, di svolgere tutte le attività necessarie per l'adozione del Piano di gestione. Il Piano di Gestione del Distretto idrografico è individuato come strumento principale per il raggiungimento degli obiettivi enunciati dalla Direttiva quadro sulle acque 2000/60/CE (recepita in Italia dal d.lgs. 152/2006) che prevede, come obiettivo fondamentale, il raggiungimento dello stato “buono” per tutti i corpi idrici entro il 2015. La versione aggiornata del Piano di Gestione del Distretto Idrografico della Regione Sardegna è stato adottato nel giugno 2010. Per ogni sito della Rete Natura 2000, l’Allegato 9.1 fornisce un quadro degli habitat comunitari (tabella 6-3) e delle specie (tabella 6-4: pesci elencati nell’allegato II della Direttiva Habitat; tabella 6-5: anfibi e rettili acquatici elencati nell’allegato II della Direttiva 92/43/CE; tabella 6-5: Uccelli acquatici migratori abituali non elencati dell’Allegato 1 della 73 Direttiva 2009/147/CE) per i quali è importante il mantenimento e il miglioramento dello stato delle acque. L’allegato 12. 4 del piano contiene le linee strategiche del distretto della Sardegna finalizzate alla tutela dei corpi idrici per il raggiungimento degli obiettivi previsti dalla Dir. 2000/60/CE; all’interno di tale allegato è presente la tabella relativa all’ambito tematico G“Tutela della biodiversità degli habitat e delle specie”. 5.1.5 Piano Forestale Ambientale Regionale La Regione Sardegna, in ottemperanza a quanto previsto dall'art. 3 comma 1 del D.Lgs 227/2001, ha predisposto nel gennaio del 2006 una proposta di Piano Forestale Ambientale Regionale (PFAR) anche nel rispetto del D.Lgs n°42/2004 che inquadra tra le categorie di beni paesaggistici da tutelare i territori coperti da foreste e da boschi. Il PFAR costituisce il primo importante passo verso la costituzione di un quadro di generale pianificazione e programmazione di interventi nel settore forestale regionale. Il Piano è redatto in coerenza con le linee guida di programmazione forestale di cui al D.M. 16/06/05, già sancite dall’Intesa Stato-Regioni del luglio 2004, che individuano i piani forestali regionali quali necessari strumenti per la pianificazione e programmazione forestale del territorio nazionale. La redazione del Piano ha come obiettivo la soluzione di numerose problematiche più o meno direttamente connesse con il comparto forestale: dalla difesa del suolo alla prevenzione incendi, dalla regolamentazione del pascolo in foresta alla tutela della biodiversità degli ecosistemi, dalle pratiche compatibili agricole alla tutela dei compendi costieri; dalla pianificazione territoriale integrata con le realtà locali alla assenza di una strategia unitaria di indirizzo. Esso si configura, infatti, come strumento strategico per la pianificazione e la gestione territoriale finalizzata alla tutela dell'ambiente, al contenimento dei processi di dissesto idrogeologico e di desertificazione, alla conservazione, valorizzazione ed incremento della risorsa forestale, alla tutela della biodiversità, al miglioramento delle economie RAPPORTO AMBIENTALE 83 Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” locali, attraverso un processo inquadrato all’interno della cornice dello sviluppo territoriale sostenibile. Il PFAR comprende diverse misure e azioni tese alla tutela della biodiversità e alla conservazione degli habitat e identifica le seguenti cinque linee di intervento: - la linea protettiva (P), orientata alla conservazione e al miglioramento del livello di stabilità delle terre e dell’efficienza funzionale dei sistemi forestali mediterranei; - la linea naturalistico-paesaggistica (N), orientata alla preservazione e conservazione della qualità dei sistemi ecologici in tutte le loro componenti fisiche e biologiche; all’accrescimento della complessità e della funzionalità dei popolamenti; al mantenimento e miglioramento del valore paesaggistico dei contesti forestali; - la linea produttiva (PR), per la crescita economica e il benessere sociale del territorio agroforestale attraverso la valorizzazione economica delle foreste e la promozione dell’impresa forestale; - la linea informazione ed educazione ambientale (E), per la promozione dell’attività di informazione, sensibilizzazione ed educazione ambientale applicata al settore forestale; - la linea ricerca applicata e sperimentazione (R), per il potenziamento delle conoscenze sull’entità, distribuzione e stato della vegetazione forestale regionale, e per la regolamentazione di particolari aspetti della materia forestale. In particolare, la linea naturalistico-paesaggistica (N) prevede le seguenti misure: - - MISURA N2 Misure di preservazione nelle aree di tutela naturalistica, articolata nelle azioni: - N2.1, “Preservazione dei contesti dunali”, rivolta alla preservazione degli habitat prioritari 2250* (Dune costiere con Juniperus spp.) e 2270 *(Dune con foreste di Pinus pinea e/o Pinus pinaster). - N2.2, “Preservazione dei contesti delle acque stagnanti e fluenti”, caratterizzati nel primo caso da vegetazione subalofila o alofila tipica delle aree salmastre, degli stagni e delle lagune temporanee o permanenti, e nel secondo caso da vegetazione di tipo edafoigrofilo, in sistemi planiziali (elementi residuali delle vaste formazioni originarie, significativi per le funzioni di corridoi ecologici per la fauna e di tampone per i carichi inquinanti) o in formazioni a galleria (con funzione di stabilizzazione del sistema spondale e di laminazione delle acque). - N2.3, “Preservazione dell’integrità di sistemi forestali e preforestali di rilevante interesse naturalistico”, che mira al mantenimento di habitat quali le boscaglie arborescenti a prevalenza di Laurus nobilis o i boschi di agrifoglio e tasso, gli arbusteti, le garighe costiere e oromediterranee con componenti endemiche. MISURA N3 Misure di conservazione dei sistemi forestali e agrosilvopastorali nelle aree a vocazione naturalistico-paesaggistica, che comprende le azioni: - N3.1, “Azioni di conservazione dei sistemi forestali in aree a vocazione naturalistica”: fornisce gli indirizzi per l’applicazione delle misure di conservazione nei sistemi selvicolturali a ceduo o a fustaia, e nei boschi di neoformazione ricompresi in aree significative dal punto di vista naturalistico, tra cui i siti della rete Natura 2000; - N3.2, “Conservazione dei boschi in situazioni speciali” (conservazione dei boschi vetusti e delle parcelle sperimentali storiche); 84 RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” - N3.3, “Azioni di rinaturalizzazione di formazioni forestali artificiali a prevalenza di conifere” - N3.4, “Conservazione e miglioramento dei sistemi agro-forestali per riconosciuta valenza paesaggistico-culturale di rinaturalizzazione di formazioni forestali artificiali a prevalenza di conifere”, significativa per gli habitat comunitari riconducibili al pascoli o prato-pascoli arborati a prevalenza di sughera, olivastro, roverella, leccio - N3.5 “Conservazione e miglioramento dei sistemi silvofaunistici”, finalizzata a ricreare le condizioni ambientali propizie allo sviluppo delle popolazioni di fauna selvatica). Gli obiettivi del Piano di Gestione risultano coerenti con gli indirizzi del Piano Forestale Ambientale Regionale. Esso promuove infatti la conservazione degli habitat dunali attraverso un controllo degli accessi della fruizione nelle aree più sensibili, la definizione di opportune misure regolamentari, la rinaturalizzazione dei canali collettori e irrigatori verso la laguna e la redazione di un Piano di Gestione della vegetazione ripariale e perilagunare. 5.1.6 Piano Energetico Ambientale Regionale Il Piano Energetico Ambientale Regionale, adottato con Delibera di Giunta Regionale n. 34/13 del 2.8.2006, ha lo scopo di prevedere lo sviluppo del sistema energetico in condizioni dinamiche, definire le priorità di intervento ed ipotizzare scenari nuovi in materia di compatibilità ambientale degli impianti energetici basati sulla utilizzazione delle migliori tecnologie e sulle possibili evoluzioni del contesto normativo nazionale ed europeo. Il PEARS si pone una serie di obiettivi strategici, in coerenza con quanto stabilito dal “Libro Verde dell’Energia” della UE per sei settori prioritari di intervento: - la stabilità e sicurezza della rete, ovvero il rafforzamento delle infrastrutture energetiche della Sardegna, agevolando una interconnessione strutturale più solida della Sardegna con le Reti Transeuropee dell’Energia, mediante la realizzazione del cavo elettrico sottomarino di grande potenza Sardegna - Italia (SAPEI) e il metanodotto sottomarino dall’Algeria; - il Sistema Energetico funzionale all’apparato produttivo, ovvero proporzionato in modo da fornire al sistema industriale esistente l’energia a costi adeguati a conseguire la competitività internazionale; - la tutela ambientale, territoriale e paesaggistica della Sardegna, ad esempio attraverso la localizzazione degli impianti di conversione di energia, inclusi gli impianti di captazione di energia eolica, fotovoltaica e solare aventi estensione considerevole per la produzione di potenza elettrica a scala industriale, in siti compromessi e preferibilmente in aree industriali esistenti e comunque in coerenza con il Piano Paesaggistico Regionale (PPR). Non si evidenziano delle incoerenze tra gli obiettivi del PDG e gli obiettivi perseguiti dal PEARS. 5.1.7 Il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, adottato con D.G.R. n 21/59 del 8.12.2006, tiene conto degli obiettivi dell’Amministrazione regionale e soprattutto della nuova configurazione istituzionale degli Enti Locali. Diverse sono le scelte strategiche che si identificano nel nuovo piano, quali la progettazione di raccolte differenziate ad alta efficienza, l'attuazione di strategie RAPPORTO AMBIENTALE 85 Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” operative che consentano la riduzione dei rifiuti prodotti nel territorio regionale, l'istituzione di un unico Ambito Territoriale Ottimale, coincidente con l'intero territorio regionale, con conseguente individuazione di un'unica Autorità d'Ambito. Tra le scelte strategiche anche la presa in carico degli impianti di trattamento/smaltimento dei rifiuti da parte della stessa Autorità d'Ambito e il ruolo preponderante di Province e Enti locali per quanto riguarda la fase di raccolta dei materiali. Il Piano di Gestione prevede una serie di strategie atte a contrastare il deposito incontrollato dei rifiuti, come una maggiore sensibilizzazione pubblica su tematiche ambientali e sviluppo sostenibile e interventi di pulizia, rimozione dei rifiuti e bonifica delle discariche abusive. 5.1.8 Piano Urbanistico e Territoriale di Coordinamento del Medio Campidano (PUP/PTCP) Il Piano Urbanistico Provinciale/Piano Territoriale di Coordinamento (PUP/PTC) della Provincia del Medio Campidano è stato adottato con Delibera del Consiglio Provinciale n. 12 del 10.02.2010 e pubblicato nel BURAS n.6 del 26.02.2010 Il principale riferimento normativo del PUP/PTC é la legge urbanistica regionale (L.R. 45/89), che all’art.16 prevede che la Provincia, con “il Piano Urbanistico Provinciale, redatto anche per settori di intervento e nel rispetto della pianificazione regionale, individui specifiche normative di coordinamento con riferimento ad ambiti territoriali omogenei: - per l’uso del territorio agricolo e costiero; - per la salvaguardia attiva dei beni ambientali e culturali; - per l’individuazione e la regolamentazione dell’uso delle zone destinate ad attività produttive industriali, artigianali e commerciali di interesse sovracomunale; - per le attività ed i servizi che per norma regionale necessitano di coordinamento sovracomunale; - per la viabilità di interesse provinciale; - per le procedure relative alla determinazione della compatibilità ambientale dei progetti che prevedono trasformazioni del territorio. Il PUP/PTC è stato redatto a partire dal PUP/PTC della Provincia di Cagliari, data la gemmazione della Provincia del Medio Campidano dalla provincia originaria, e in adeguamento al PPR della Sardegna, secondo quanto prescritto dall’art. 106, NTA del PPR. Nel PUP/PTC sono stati esplicitati gli indirizzi di sviluppo socio-economico e paesaggisticoambientale, secondo quanto stabilito dalle leggi vigenti, con particolare attenzione all’art. 16 della LR 45/1989 (Legge urbanistica regionale della Sardegna). Il PUP/PTC si compone di cinque parti principali: preliminari, narrativa, normativa, manuali e valutazione. L’obiettivo principale del PUP/PTC riguarda il coordinamento dei processi di pianificazione territoriale nella Provincia del Medio Campidano che abbiano una rilevanza provinciale e comunque sovra-comunale. Gli obiettivi dell’azione programmatica e pianificatoria possono essere così sintetizzati: - Rafforzamento della gestione dei beni culturali; - Sviluppo e razionalizzazione dell’agricoltura; 86 RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” - Valorizzazione ecosostenibile delle risorse ambientali; - Potenziamento ed incremento delle attività produttive; - Sviluppo del settore turistico ed integrazione con i settori produttivi. 5.1.9 Piano Urbanistico e Territoriale di Coordinamento della Provincia di Oristano (PUP/PTCP) Il PTCP/PUP della Provincia di Oristano è stato adottato nel marzo 2005. Allo stato attuale la Provincia di Oristano sta adeguando il Piano Urbanistico Provinciale al PPR. Nello specifico, si è conclusa nell’Ottobre 2012 la prima fase (fase di scoping) della Procedura di VAS. Il Piano Territoriale di Coordinamento/Piano Urbanistico Provinciale – da redigersi ai sensi dell’art. 20 del D.Lgs. 267/2000 “Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali” (PTC) e dell’art. 16 della L.R. 45/1989 “Norme per l’uso e la tutela del territorio regionale” (PUP) – è uno strumento generale di governo del territorio alla scala provinciale. Esso deve fornire un quadro organico di indirizzi per una gestione sostenibile delle trasformazioni territoriali di rilevanza sovracomunale, perseguendo in particolare la tutela e valorizzazione del patrimonio naturalistico, ambientale e culturale e l’ottimizzazione degli usi delle risorse territoriali. Il principale riferimento normativo del PUP/PTC é la legge urbanistica regionale (L.R. 45/89), che all’art.16 prevede che la Provincia, con “il Piano Urbanistico Provinciale, redatto anche per settori di intervento e nel rispetto della pianificazione regionale, individui specifiche normative di coordinamento con riferimento ad ambiti territoriali omogenei: - per l’uso del territorio agricolo e costiero; - per la salvaguardia attiva dei beni ambientali e culturali; - per l’individuazione e la regolamentazione dell’uso delle zone destinate ad attività produttive industriali, artigianali e commerciali di interesse sovracomunale; - per le attività ed i servizi che per norma regionale necessitano di coordinamento sovracomunale; - per la viabilità di interesse provinciale; - per le procedure relative alla determinazione della compatibilità ambientale dei progetti che prevedono trasformazioni del territorio. Il PTC della Provincia di Oristano si pone come lo strumento per una nuova organizzazione urbana del territorio provinciale. Gli obiettivi generali dl piano sono: - dotare ogni parte del territorio di una specifica qualità urbana e costruire nuove solidarietà urbane, per formare città di città, più adeguate al regno urbano contemporaneo; - individuare per ogni area del territorio una posizione soddisfacente nel modello di sviluppo del territorio; - fornire un quadro di riferimento generale all’interno del quale le risorse e le potenzialità di ogni centro vengono esaltate e coordinate. Negli obiettivi generali viene sottolineato il ruolo della città come crescita di sviluppo, all’interno del piano si ritrova invece l’importanza affidata agli elementi naturali e agli aspetti ambientali, per la conservazione e lo sviluppo del territorio provinciale. Una parte del quadro conoscitivo viene chiamate “Le ecologie”: RAPPORTO AMBIENTALE 87 Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” - ecologie dell’ambiente naturale e della trasformazione agraria: l’area di studio del presente Piano di Gestione rientra nell’Ecologia della Piana di Oristano e del versante nord-occidentale del Monte Arci; - ecologie della storia: in particolare il Sistema difensivo costiero e il Territorium di Neapolis; - ecologie degli insediamenti: della città consolidata e della città costiera. Il quadro conoscitivo si completa con il Sistema di organizzazione dello spazio, che indaga maggiormente gli aspetti dell’assetto insediativo. Il progetto di pianificazione territoriale viene condotto attraverso i metaprogetti di campo. In ciascun metaprogetto viene elaborata una matrice di sintesi che mette in relazione il progetto di sviluppo territoriale con gli aspetti ambientali, fornendo un quadro chiaro dei nuovi rapporti di valore e criticità. 5.1.10 Strumenti Urbanistici Comunali Tutti i Comuni interessati dalla presenza del SIC sono dotati di uno Strumento Urbanistico Comunale. Nello specifico: - Il PUC di Arborea è stato adottato con Del. C.C. n. 51 del 23.12.2008; il Piano prevede per la zona SIC prevalentemente zone di salvaguardia (H2 - zone di pregio paesaggistico) e piccole porzioni di sottozone G1 e D2 (servizi generali e aree per attività industriali e artigianali legate alla lavorazione dei mitili); - Il PRG di Arbus è stato inizialmente adottato con Del. C.C. N. 17 del 06/09/1974 e ha successivamente subito numerosi aggiornamenti. Con Del. C.C. n. 17 del 13 aprile 2010 è stato adottato il PUC in adeguamento al PPR e al PAI. Il Piano classifica come zona G3 l’area di Capo Frasca (poligono militare), sono presenti in minor misura zone agricole (E1, E2, E5), una porzione di zona H lungo la costa di Pistis e una zona turistico-residenziale (F4) al margine settentrionale di Sant’Antonio di Santadi; - Il PUC di Guspini è stato adottato con Del. C.C. N. 4 del 15/02/2000, la variante vigente è stata adottata con Del. C.C. N. 87 del 20/12/2012 e pubblicata sul BURAS n. 35 del 01/08/2013. Il territorio di Guspini interno al perimetro del SIC è classificato prevalentemente come Zona E ma risultano presenti anche zone F (insediamenti abitativi di tipo stagionale) e G (Parco archeologico “Neapolis”); - Il PUC di Terralba è stato adottato nella sua prima versione con Del. C.C. N. 25 del 15/06/2001, mentre la variante vigente è stata adottata con Del. C.C. N. 74 del 19/10/2004. È in corso l’adeguamento al PPR e al PAI. Il Piano classifica la maggior parte delle aree interne al SIC come zona I (Stagno di San Giovanni), il resto è classificato come fascia di rispetto fluviale (HR) e zone agricole (sottozone E2, E3 e soprattutto E5 – aree omogenee a spiccata vocazione naturale). In generale, analizzando le disposizioni relative alle aree interessate del SIC, si d’uso consentite e l’obiettivo prioritario S’Ittiri”, di tutela e conservazione degli presenti. normative degli Strumenti Urbanistici Comunali rileva una perfetta coerenza tra le destinazioni del Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru habitat e delle specie di interesse comunitario 5.1.11 Piani di Utilizzo dei Litorali Il Piano di Utilizzo dei Litorali (PUL) del Comune di Arborea è stato adottato con delibera consiliare n. 52 del 29 dicembre 2013, mentre quello di Arbus è stato adottato dal Consiglio Comunale il 13 aprile 2010, con delibera n. 17, unitamente al PUC in adeguamento al PPR e al PAI. 88 RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Il Piano di Utilizzazione dei Litorali (PUL) di cui all’Art. 6 del Decreto Legge 5 ottobre 1993, n.400, convertito con modificazioni dalla Legge 4 dicembre 1993, n. 494 e s.m.i, disciplina l’utilizzo delle aree demaniali marittime, regolamentando la fruizione a fini turistici e ricreativi del bene demaniale. Il Piano è stato redatto alla luce delle recenti disposizioni normative che riguardano il “Conferimento di Funzioni e Compiti agli Enti Locali”, di cui alla L.R. n. 9 del 12 giugno 2006, Art. 41 comma 1, e coerentemente con le “Linee Guida per la predisposizione del Piano di Utilizzazione dei Litorali con finalità turistico-ricreativa”, approvate dalla Regione Sardegna con Deliberazione della G.R. n. 25/42 del 1 luglio 2010 e ss.mm.ii., rettificate con Deliberazione delle G.R. n.12/8 del 5 marzo 2013 e aventi il fine, tra l’altro, di perseguire un regime di compatibilità d’uso del litorale con gli obiettivi di salvaguardia e tutela dell’ambiente costiero e di coerenza con i principi dello sviluppo sostenibile. Di conseguenza il PUL è stato strutturato coerentemente con quanto definito nei principali documenti di indirizzo regionale precedentemente citati, quali le Direttive Regionale del 2010 e le Linee guida di adeguamento del PUC al PPR – Assetto Insediativo (febbraio 2007). Gli obiettivi specifici del PUL, in stretta osservanza delle Direttive Regionali, sono: - Pianificare i servizi di spiaggia, in termini dimensionali, localizzativi, costruttivi e gestionali, coerentemente con le esigenze di tutela ambientale e paesaggistica; - Riorganizzare e regolamentare il sistema degli accessi e delle aree sosta coerentemente con le esigenze di tutela ambientale e paesaggistica; - Programmare gli spazi concessori in modo da assicurare il mantenimento di adeguati tratti di spiaggia da destinare alla fruizione libera del litorale; - Garantire la qualità dei servizi di spiaggia del comparto turistico ricettivo e per le utenze turistiche in generale. Gli obiettivi del Piano di Gestione del SIC risultano coerenti rispetto agli specifici del PUL, soprattutto in relazione alle azioni di valorizzazione e accessibilità dell’area coerentemente con le esigenze di tutela ambientale e paesaggistica. 5.1.12 Piano di Gestione del SIC “ Stagno di Corru S’Ittiri” Il sito oggetto del presente Piano è attualmente interessato dal Piano di Gestione vigente per l’area ITB030032 “Stagno di Corru S’Ittiri” redatto sulla base della Direttiva Habitat (92/43/CEE) e Direttiva Uccelli (79/409/CEE) e approvati con Decreto Regionale n. 28 del 28 febbraio 2008. Il Piano di Gestione cigente ha la finalità di regolamentare l'uso del territorio in modo da assicurare il mantenimento e il ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente, degli habitat naturali e seminaturali e delle specie di fauna e flora selvatiche di interesse comunitario. Il fine dell’istituzione delle aree appartenenti alla Rete Natura 2000 è, come indicato dalla direttiva 92/43 CEE, quello di assicurare la conservazione degli habitat e delle specie animali e vegetali di interesse comunitario, garantendo, con opportuni interventi di gestione, il mantenimento e/o il ripristino di equilibri ecologici che li caratterizzano e che sottendono alla loro conservazione. Il Piano di Gestione del SIC fa suo questo obiettivo contestualizzandolo nella realtà locale e attraverso la definizione di diversi obiettivi specifici che consentono di mitigare le minacce che insistono su habitat e specie e nel contempo favorire la conoscenza dell’area nelle sue componenti biotiche e abiotiche. RAPPORTO AMBIENTALE 89 Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Gli obiettivi specifici individuati dal Piano di Gestione del SIC “Corru S’Ittiri” per il breve termine sono: - Mantenimento e/o ampliamento del mosaico vegetazionale costituito da formazioni alofile annue e perenni (salicornieti, sarcocornieti, steppe salate, giuncheti, ecc.); - Mantenimento e/o ampliamento degli habitat idonei alle specie di fauna di maggiore interesse; - Conoscenza scientifica delle popolazioni animali: uccelli, anfibi, rettili e pesci - Conoscenza scientifica degli habitat e delle specie di flora di maggiore interesse conservazionistico; - Tutela delle praterie a Posidonia oceanica; - Conservazione e riqualificazione degli habitat dunali e retrodunali; - Mantenimento e/o miglioramento delle aree umide presenti, di origine naturale o antropica (canneti, specchi d’acqua, ecc.), riducendo i fenomeni di interrimento, di inquinamento delle acque e di evoluzione della vegetazione; - Aumento della sensibilità e dei livelli di conoscenza degli attori locali (enti pubblici, privati e comunità locali); - Raggiungimento di livelli di compatibilità/coerenza tra attività antropiche/pianificazione vigente e gli obiettivi specifici del sito. In particolare realizzazione di attività agricole e di pesca a maggiore compatibilità; - Promozione di attività di fruizione turistiche e sportive compatibili (bird-watching, canoa, vela, bike, snorkelinhg, equiturismo,pesca turismo, pesca sportiva….) e di strutture ad esse legate (sentieristica, centri visita, pannellistica, ecc.); - Tutela delle aree di maggiore valore faunistico e vegetazionale; - Realizzazione di attività ricreative ed educazionali in grado di generare sviluppo nella zona in esame senza alterare gli equilibri naturali; - Riqualificazione e rifunzionalizzazione del sistema dei canali di bonifica; - Ampliamnerto delle osai di protezione faunistica; - Riqualificazione del paesaggio agrario tradizionale; - Valorizzazione dello strumento della valutazione di incidenza per attività interne e confinanti con il SIC; - Promozione delle attività di ricerca e monitoraggio (per la realizzazione della banca dati); - Tutela delle pinete costiere. Quelli per il medio e lungo termine consistono in: - Miglioramenti della qualità delle acque. (mediante condizionamenti alle attività interne al SIC o a livello di intero bacino idrografico. Accordi di pianificazione a livello di bacino idrografico, o di amministrazioni pubbliche interessate, per il raggiungimento degli obiettivi di miglioramento qualitativo della risorsa idrica. Razionalizzazione e migliore gestione complessiva della risorsa acqua); - Conservazione e riqualificazione degli ecosistemi di laguna; - Recupero naturalistico delle aree degradate interne al SIR; - Eliminazioni/riduzione delle potenziali fonti di inquinamento del suolo e delle acque; - Riduzione dei fenomeni di erosione costiera; - Mantenimento degli interventi realizzati; - Regolamentazione delle attività agricole e di promozione delle colture biologiche; - Sensibilizzazione, informazione e formazione. Coinvolgimento della comunità locale nella gestione del sito e delle sue risorse; - Conservazione e valorizzazione delle attività antropiche tradizionali compatibili con la conservazione dell’integrità del sito. Analisi ed individuazione di metodi compatibili di uso delle risorse; - Realizzare il recupero del patrimonio storico ed architettonico del SIC; 90 RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” - - Promuovere l’immagine del SIC e la sua riconoscibilità; Istituire la riserva naturale “Santa Maria di Neapolis”, comprendente lo stagno di San Giovanni e la palude di Santa Maria.; Mantenimento delle zone aperte e delle aree di pascolo ed ostacolo ai processi di ricolonizzazione arbustiva (anche mediante la valorizzazione delle attività di pascolamento); Tutela dei nuclei isolati di lecceta mediterranea; Tutela delle specie di flora e fauna di interesse comunitario, endemiche o rare; Realizzazione di attività militari maggiormente compatibili con la conservazione dell’integrità del sito; Tutela delle importanti popolazione di pollo sultano e dei relativi habitat di nidificazione. Gli obiettivi del Piano di Gestione del SIC risultano coerenti rispetto agli obiettivi del Piano di Gestione vigente, soprattutto per quanto riguarda le azioni di gestione relative al miglioramento della qualità delle acque con azioni finalizzate alla limitazione delle fonti di inquinamento, la valorizzazione e il recupero dei beni culturali e paesaggistici e il potenziamento di attività e strutture finalizzate alla fruizione sostenibile del sito. RAPPORTO AMBIENTALE 91 Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” 6 6.1 Analisi di coerenza interna Valutazione dell’efficacia delle azioni ai fini del perseguimento degli obiettivi Al fine di valutare l’efficacia delle azioni per il perseguimento degli obiettivi, è stato rappresentato uno schema riepilogativo in cui sono indicati gli obiettivi specifici del Piano e le azioni corrispondenti per il raggiungimento degli stessi. Per quanto attiene la componente ecosistemica si riporta inoltre un quadro specifico dedicato, che costituisce una sintesi dello Studio Generale (sintesi dei fattori di pressione e degli impatti) e del Quadro di Gestione (Strategie gestionali: Azioni di Gestione) del Piano di Gestione. Componente Criticità Obiettivi specifici di Piano Obiettivo generale di sostenibilità Obiettivo di sostenibilità contestualizzato Azioni Acqua Elevato carico di nutrienti e contaminanti veicolato da immissari fluviali e falde freatiche OB. 1 – Conservazione degli habitat marini e lagunari ObS.01 Mantenere e migliorare lo stato qualitativo dei corpi idrici ObS.01.1 - Tutela della risorsa idrica, con particolare riferimento ai requisiti di qualità ecologica IA02 Completamento del sistema fognariodepurativo di Marceddì IA01 - Bonifica delle aree interessate dalla presenza di rifiuti pericolosi nei bacini della zona umida Inefficienza dei canali irrigatori in cemento che si immettono in laguna OB. 1 Conservazione degli habitat marini e lagunari ObS.01 Mantenere e migliorare lo stato qualitativo dei corpi idrici ObS.01.2 – Adeguamento della sezione di portata IA08 - Interventi di rinaturalizzazione del tratto terminale dei canali collettori e irrigatori Rifiuti Discariche abusive di rifiuti urbani e inerti (Habitat 2270*) OB. 6 Conservazione degli habitat dunali ObS.02 Prevenire e ridurre la produzione e la pericolosità dei rifiuti ObS.02.1 –Mitigare gli impatti generati da discariche abusive IA07 - Interventi di pulizia, rimozione dei rifiuti e bonifica delle discariche abusive. Azioni di sensibilizzazione sul tema dei rifiuti Suolo Elementi infrastrutturali (moli) che interferiscono sulle dinamiche sedimentarie nel settore sommerso OB. 7 Riqualificazione dei beni ambientali e paesaggistici ObS.03Conservare e migliorare lo stato della risorsa suolo ObS.03.1 – Garantire condizioni di efficienza dell'area portuale e di fruibilità del litorale sabbioso IA35 - Studio di fattibilità relativo alla gestione degli accumuli sedimentari costieri del litorale di Marceddì Flora, fauna, biodiversità Presenza di specie aliene (Mercerella enigmatica) OB. 1 Conservazione degli habitat marini e lagunari ObS.04 Promozione degli interventi di riduzione dei rischi derivanti dall'introduzione di specie allogene ObS.04.1 – Mitigazione degli effetti causati dalle specie floristiche invasive IA04 - Definizione di un sistema di gestione della presenza di specie floristiche invasive presso la laguna di Marceddì Inquinamento delle acque superficiali da OB. 2 - Tutela specie faunistiche ObS.05ObS.05.1 – Conservazione e Mitigazione degli ripristino del impatti causati 92 MR05 Monitoraggio della specie Porphyrio RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Componente Criticità Obiettivi specifici di Piano Obiettivo generale di sostenibilità Obiettivo di sostenibilità contestualizzato Azioni scarichi agricoli e civili sensibili patrimonio naturale, degli habitat e delle specie dalle fonti di inquinamento porphyrio MR06 Monitoraggio delle specie avifaunistiche MR07 Monitoraggio delle specie erpetologi che MR10 Monitoraggio dell'ittiofauna Incendi e bracconaggio OB. 2 - Tutela specie faunistiche sensibili OB. 3 Conservazione degli habitat alofili OB. 4 Consevazione degli habitat arbustivi OB. 5 Conservazione degli habitat forestali OB. 7 Riqualificazione dei beni ambientali ObS.05Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.2 – Favorire attività di educazione, sorveglianza e controllo contro il rischio di incendi e fenomeni di bracconaggio IA21 Realizzazione di torretta per avvistamento incendi e bracconaggio PD04 - Azioni di sensibilizzazione contro il rischio di incendio Sovrappascolo e invecchiamento del soprassuolo OB. 2 - Tutela specie faunistiche sensibili OB. 3 Conservazione degli habitat alofili OB. 6 Conservazione degli habitat dunali ObS.05Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.3– Sfruttamento sostenibile degli ambiti agrari e zootecnici MR11 - Indagine conoscitiva e monitoraggio sull'applicazione del regime di condizionalità da parte delle aziende agricole e zootecniche Calpestio eccessivo OB. 2 - Tutela delle specie faunistiche sensibilii OB. 9 Miglioramento delle opportunità di fruizione del sito OB. 13 – Conservazione degli habitat comunitari ObS.05Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.4 – Garantire una fruizione naturalistica sostenibile IA18 Realizzazione di recinzioni per delimitare aree di particolare valore RAPPORTO AMBIENTALE 93 Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Componente Criticità Obiettivi specifici di Piano Obiettivo generale di sostenibilità Obiettivo di sostenibilità contestualizzato Azioni sensibili Condizioni sfavorevoli alla nidificazione delle specie avifaunistiche sensibili OB. 2 - Tutela specie faunistiche sensibili ObS.05Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.5 – Incremento della nidificazione delle specie sensibili IA05 - Interventi a favore dell'avifauna Presenza di vegetazione che necessita interventi di manutenzione OB. 10 - Tutela delle specie vegetali sensibili nel sito ObS.05Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.6 – Mantenimento della funzionalità idraulica del sistema e il controllo delle condizioni di rischio idrogeologico IA12 - Piano di gestione della vegetazione ripariale e perilagunare Presenza impianto di tiro a volo OB. 2 - Tutela delle specie faunistiche sensibilii ObS.05Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.7 – Mitigazione degli impatti derivanti dall'impianto di tiro a volo IA16 Realizzazione di fasce cuscinetto di schermo dell'impianto di tiro a volo Presenza di colonie di cormorani che si alimentano nella peschiera OB. 12 Miglioramento della qualità del settore ittico nel sito ObS.05Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.8– Incremento delle conoscenze relative alla avifauna ittiofaga presente MR01 - Indagine sull'impatto degli uccelli ittiofagi (cormorano) Eccessiva pressione turistica Campeggio occasionale Tutti gli obiettivi ObS.05di Piano Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.9– Mitigazione degli impatti derivanti da una fruizione impropria dell’area RE01 Regolamentazione degli usi e delle attività interne al sito Attività di OB. 2 - Tutela raccolta intensiva specie di molluschi faunistiche sensibili OB. 9 Miglioramento delle opportunità di fruizione del sito ObS.05Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.10 – Raggiungimento di un equilibrio tra la protezione della fauna ittica e la valorizzazione delle risorse IA36 - Studio sulle opportunità di valorizzazione delle attività di pesca in laguna Assenza di pianificazione forestale ObS.05Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.11 – Riduzione dei fattori di minaccia legati all'assenza di gestione forestale e alla fruizione non regolamentata del bosco IA38 - Elaborazione del Piano di Assestamento Forestale della pineta di Corru S’Ittiri OB. 6 Conservazione degli habitat dunali 94 RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Componente Criticità Obiettivi specifici di Piano Obiettivo generale di sostenibilità Obiettivo di sostenibilità contestualizzato Scarsa conoscenza degli habitat di interesse comunitario OB. 1 Conservazione degli habitat marini e lagunari OB. 4 Consevazione degli habitat arbustivi OB. 6 Conservazione degli habitat dunali ObS.05Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.12 – MR02 Incremento delle Monitoraggio degli conoscenze habitat relative agli habitat di interesse comunitario Impianti di itticoltura e mitilicoltura OB. 1 Conservazione degli habitat marini e lagunari OB. 4 Consevazione degli habitat arbustivi OB. 6 Conservazione degli habitat dunali ObS.05Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.13 – Ampliamento della conoscenza delle specificità locali dell' habitat 1120* e delle specie marine ad esso collegate MR02 Monitoraggio degli habitat MR09 Monitoraggio dell'habitat prioritario 1120* Mancanza di regole gestionali nelle attività di pesca OB. 1 Conservazione degli habitat marini e lagunari OB. 2 - Tutela specie faunistiche sensibili ObS.05Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.14 – Regolamentazione delle modalità di esecuzione dell’attività di pesca IA19 Realizzazione di regole gestionali per le attività di pesca Predazione da parte di specie opportuniste (Larus cachinnans, Corvis cornix) Presenza di predatori terrestri OB. 2 - Tutela specie faunistiche sensibili ObS.05Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.15 – Ampliamento della conoscenza dei dati relativi alla presenza di specie da tutelare MR04 Monitoraggio della specie Larus audouinii MR06 Monitoraggio delle specie avifaunistiche Raccolta illegale di individui e uova a fini commerciali OB. 2 - Tutela specie faunistiche sensibili ObS.05ObS.05.16 – Divieto Conservazione e di raccolta di ripristino del indivudui e uova patrimonio naturale, degli habitat e delle specie RE01 Regolamentazione degli usi e delle attività interne al sito Transito di veicoli motorizzati OB. 6 Conservazione degli habitat dunali OB. 9 Miglioramento delle ObS.05Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie IA34 - Sistemazione infrastrutturale della accessibilità connessa allo svolgimento della Festa di Nostra Signora di Bonaria RAPPORTO AMBIENTALE 95 ObS.05.17 – Progettazione di un sistema di accessibilità adeguata al flusso di visitatori in occasione di Azioni Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Componente Criticità Obiettivi specifici di Piano Obiettivo generale di sostenibilità opportunità di fruizione del sito Obiettivo di sostenibilità contestualizzato Azioni eventi particolari (Festa di Nostra Signora di Bonaria) Presenza di attività e usi del territorio ai margini del sito poco compatibili con le necessità di protezione e valorizzazione degli habitat comunitari e delle specie OB. 2 - Tutela delle specie faunistiche sensibilii OB. 9 Miglioramento delle opportunità di fruizione del sito OB. 13 – Conservazione degli habitat comunitari sensibili ObS.05Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.18 – Riduzione del disturbo proveniente dalle aree circostanti il sito IA17 Realizzazione di fasce tampone nelle aree adiacenti ai confini del sito Inquinamento dei fondali in seguito a precedente attività mineraria OB. 1 Conservazione degli habitat marini e lagunari OB. 4 Consevazione degli habitat arbustivi OB. 6 Conservazione degli habitat dunali ObS.05Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.19 – Mitigazione degli impatti generati da discariche abusive MR02 Monitoraggio degli habitat Inefficienza dei canali irrigatori in cemento che si immettono in laguna OB. 1 Conservazione degli habitat marini e lagunari ObS.05 Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.20 – Allargamento e rinaturalizzazione della sezione dei canali collettori e irrigatori IA08 - Interventi di rinaturalizzazione del tratto terminale dei canali collettori e irrigatori Discariche abusive di rifiuti urbani e inerti (Habitat 2270*) OB. 6 Conservazione degli habitat dunali ObS.05 Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.21 – Mitigare gli impatti generati da discariche abusive IA07 - Interventi di pulizia, rimozione dei rifiuti e bonifica delle discariche abusive. Azioni di sensibilizzazione sul tema dei rifiuti Elementi infrastrutturali (moli) che interferiscono sulle dinamiche sedimentarie nel settore sommerso OB. 7 Riqualificazione dei beni ambientali e paesaggistici ObS.05 Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.22 – Garantire condizioni di efficienza dell'area portuale e di fruibilità del litorale sabbioso IA35 - Studio di fattibilità relativo alla gestione degli accumuli sedimentari costieri del litorale di Marceddì Ancoraggio di natanti e barche da diporto OB. 1 Conservazione degli habitat marini e lagunari ObS.05 Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle ObS.05.23 – Divieto di ancoraggio di qualunque mezzo corrispondenza della prateria di RE01 Regolamentazione degli usi e delle attività interne al sito 96 RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Componente Criticità Paesaggio ed assetto storico culturale Sistema economico produttivo Obiettivi specifici di Piano Obiettivo generale di sostenibilità Obiettivo di sostenibilità contestualizzato specie Posidonia Azioni Presenza di beni con un elevato interesse storico e culturale in stato di degrado OB. 7 Riqualificazione dei beni ambientali e paesaggistici OB. 9 Miglioramento delle opportunità di fruizione del sito ObS.06- Tutelare e valorizzare il patrimonio storico-culturale e paesaggistico ObS.06.1 – Mitigazione degli impatti generati dallo stato di abbandono e/o uso improprio IA09 - Interventi di valorizzazione del sistema dei fortini costieri IA11 Manutenzione e riqualificazione architettonica e urbanistica della cappella di S. Antonio di Santadi IA27 - Recupero conservativo della ex palazzina Castoldi IA28 - Recupero di Casa Usai (loc. Nabui) IA30 - Recupero strutturale della torre costiera di Marceddì IA37 Valorizzazione a fini fruitivi dell'area archeologica di Orri Presenza di beni di elevato interesse ambientale e paesaggistico in stato di degrado OB. 7 Riqualificazione dei beni ambientali e paesaggistici ObS.06- Tutelare e valorizzare il patrimonio storico-culturale e paesaggistico ObS.06.2 – Valorizzazione delle caratteristiche paesaggistiche ai fini di una fruizione sostenibile dei beni IA10 - Interventi per la realizzazione dell'area naturalistica di Pauli Pirastu IA31 Riqualificazione ambientale del litorale a nord di Torrevecchia IA32 Riqualificazione ambientale dell'area retrostante la cappella di S. Antonio di Santadi Perdita dell’impianto paesaggistico dei filari alberati definito dal progetto di bonifica agraria OB. 7 Riqualificazione dei beni ambientali e paesaggistici ObS.06- Tutelare e valorizzare il patrimonio storico-culturale e paesaggistico ObS.06.3 – Recupero della configurazione originale del sistema paesaggistico dei terreni interessati dal progetto di bonifica IN02 - Incentivi per interventi selvicolturali su terreni privati: incremento di siepi e filari alberati Presenza di inquinamento, carenze nelle infrastrutture e OB. 2 - Tutela specie faunistiche sensibili ObS.07– Favorire uno sviluppo economico sostenibile del ObS.07.1 – Valorizzazione delle potenzialità produttive in IA36 - Studio sulle opportunità di valorizzazione delle attività di RAPPORTO AMBIENTALE 97 Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Componente Criticità Obiettivi specifici di Piano Obiettivo generale di sostenibilità Obiettivo di sostenibilità contestualizzato Azioni disomogenea organizzazione che condizionano la pesca in laguna OB. 9 Miglioramento delle opportunità di fruizione del sito territorio ambito lagunare pesca in laguna Strutture insufficienti a garantire la fruibilità turistica delle risorse OB. 7 Riqualificazione dei beni ambientali e paesaggistici ObS.07– Favorire uno sviluppo economico sostenibile del territorio ObS.07.2 – Valorizzazione delle attività di fruizione naturalistica all’interno del sito IA03 Completamento della rete dei capanni per il birdwatching Scarso coordinamento tra le attività di pesca e di nautica da diporto con quelle generali di accessibilità degli spazi OB. 9 Miglioramento delle opportunità di fruizione del sito ObS.07– Favorire uno sviluppo economico sostenibile del territorio ObS.07.3 – Garantire il coordinamento tra le diverse esigenze di fruizione del sito IA13 - Piano di Gestione e organizzazione del porticciolo di Marceddì Scarsa conoscenza delle caratteristiche ambientali del sito OB. 11 Aumento delle conoscenze relative al sito attraverso canali tecnologici e pubblicitari ObS.07– Favorire uno sviluppo economico sostenibile del territorio ObS.07.4 – Promuovere le specificità ambientali e paesaggistiche del sito IA20 Realizzazione di strumenti per la fruizione e l'interpretazione ambientale PD01 - Apertura del forum PD02 - Attività di comunicazione e promozione di attività di ricerca scientifica PD03 - Azioni di promozione di attività ricreativeturistico compatibili PD05 Realizzazione del logo del SIC/ZPS PD06 Realizzazione di materiale informativo PD07 Realizzazione di un sito web Scarsa fruizione turistica del sito OB. 7 Riqualificazione dei beni ambientali e paesaggistici OB. 9 Miglioramento delle opportunità di ObS.07– Favorire uno sviluppo economico sostenibile del territorio ObS.07.5 – Incrementare le possibilità di fruizione, anche attraverso il potenziamento e il recupero delle strutture esistenti. IA25 Realizzazione di un sistema di ricettività diffusa IA26 Realizzazione di un sistema unitario di viabilità leggera per l'accessibilità 98 RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Componente Criticità Obiettivi specifici di Piano Obiettivo generale di sostenibilità Obiettivo di sostenibilità contestualizzato fruizione del sito Mobilità e trasporti Azioni del sito IA29 - Recupero strutturale del ponte Molino Is Pastoris (Su Pont' 'e Picchedda) IN03 - Promozione di attività turisticoricreative compatibili Pascolo non intensivo OB. 8 Valorizzazione delle attività agricole e zootecniche ObS.07– Favorire uno sviluppo economico sostenibile del territorio ObS.07.6 – Introduzione di forme di agricoltura biologica IN01 Incentivazioni per la conversione in biologico delle attività agricole e zootecniche Utilizzo improprio del ponte della peschiera di Marceddì OB. 7 Riqualificazione dei beni ambientali e paesaggistici ObS.08 – Organizzare il sistema degli accessi e delle aree sosta e favorire forme di mobilità sostenibile ObS.08.1 – Razionalizzazione del traffico veicolare IA06 - Interventi di gestione del traffico veicolare presso lo sbarramento della bocca a mare di Marceddì Scarsa accessibilità dell’ambito lagunare di Marceddì OB. 9 Miglioramento delle opportunità di fruizione del sito ObS.08 – Organizzare il sistema degli accessi e delle aree sosta e favorire forme di mobilità sostenibile ObS.08.2 – Regolamentazione e controllo dla fruizione della laguna IA23 Realizzazione di un servizio di trasporto su barca per la fruizione della laguna di S.GiovanniMarceddì IA33 - Sistemazione e gestione degli scivoli a mare RAPPORTO AMBIENTALE 99 Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” 7 Valutazione degli effetti ambientali delle scelte di Piano Al fine di rispondere alle esigenze di valutazione e rappresentazione degli effetti ambientali delle scelte di piano, è stata condotta una specifica analisi che individua le azioni di piano in grado, potenzialmente, di interferire con le componenti ambientali. 7.1 7.1.1 Le azioni di Piano Interventi attivi (IA) IA01 Bonifica delle aree interessate dalla presenza di rifiuti pericolosi nei bacini della zona umida IA02 Completamento del sistema fognario-depurativo di Marceddì IA03 Completamento della rete dei capanni per il birdwatching IA05 Definizione di un sistema di gestione della presenza di specie floristiche invasive presso la laguna di Marceddì Interventi a favore dell'avifauna IA06 Interventi di gestione del traffico veicolare presso lo sbarramento della bocca a mare di Marceddì IA07 Interventi di pulizia, rimozione dei rifiuti e bonifica delle discariche abusive. Azioni di sensibilizzazione sul tema dei rifiuti IA08 IA09 Interventi di rinaturalizzazione del tratto terminale dei canali collettori e irrigatori Interventi di valorizzazione del sistema dei fortini costieri IA10 Interventi per la realizzazione dell'area naturalistica di Pauli Pirastu IA04 IA11 Manutenzione e riqualificazione architettonica e urbanistica della cappella di S. Antonio di Santadi IA12 Piano di gestione della vegetazione ripariale e perilagunare IA13 Piano di Gestione e organizzazione del porticciolo di Marceddì Piano e Studio di fattibilità per il riassetto strutturale e funzionale del compendio umido di S.GiovanniMarceddì in relazione alla valorizzazione ecologica e produttiva della Laguna di Marceddì Piano e Studio di fattibilità per la valorizzazione ecologica e produttiva del compendio umido della Laguna di Corru s'Ittiri IA14 IA15 IA16 Realizzazione di fasce cuscinetto di schermo dell'impianto di tiro a volo IA17 IA18 Realizzazione di fasce tampone nelle aree adiacenti ai confini del sito Realizzazione di recinzioni per delimitare aree di particolare valore IA19 Realizzazione di regole gestionali per le attività di pesca IA20 Realizzazione di strumenti per la fruizione e l'interpretazione ambientale IA21 Realizzazione di torretta per avvistamento incendi e bracconaggio IA23 IA24 Realizzazione di un servizio di trasporto su barca per la fruizione della laguna di S.Giovanni-Marceddì Realizzazione di un sistema di centraline per il controllo e monitoraggio della qualità delle acque IA25 Realizzazione di un sistema di ricettività diffusa IA26 Realizzazione di un sistema unitario di viabilità leggera per l'accessibilità del sito IA27 IA28 Recupero conservativo della ex palazzina Castoldi Recupero di Casa Usai (loc. Nabui) IA29 Recupero strutturale del ponte Molino Is Pastoris (Su Pont' 'e Picchedda) IA30 Recupero strutturale della torre costiera di Marceddì IA31 Riqualificazione ambientale del litorale a nord di Torrevecchia IA32 IA33 Riqualificazione ambientale dell'area retrostante la cappella di S. Antonio di Santadi Sistemazione e gestione dello scivolo a mare IA34 Sistemazione infrastrutturale della accessibilità connessa allo svolgimento della Festa di Nostra Signora di Bonaria IA35 Studio di fattibilità relativo alla gestione degli accumuli sedimentari costieri del litorale di Marceddì IA36 Studio sulle opportunità di valorizzazione delle attività di pesca in laguna IA37 IA38 Valorizzazione a fini fruitivi dell'area archeologica di Orri Elaborazione del Piano di Assestamento Forestale della pineta di Corru S’Ittiri 100 RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” 7.1.2 RE01 7.1.3 Regolamentazioni (RE) Regolamentazione degli usi e delle attività nel sito Incentivazioni (IN) IN01 Incentivazioni per la conversione in biologico delle attività agricole e zootecniche IN02 Incentivi per interventi selvicolturali su terreni privati: incremento di siepi e filari alberati IN03 Promozione di attività turistico-ricreative compatibili 7.1.4 Programmi di monitoraggio e ricerca (MR) MR01 Indagine sull'impatto degli uccelli ittiofagi (cormorano) MR02 Monitoraggio degli habitat MR04 Monitoraggio della specie Larus audouinii MR05 Monitoraggio della specie Porphyrio porphyrio MR06 Monitoraggio delle specie avifaunistiche MR07 Monitoraggio delle specie erpetologiche MR09 Monitoraggio dell'habitat prioritario 1120* MR10 Monitoraggio dell'ittiofauna MR11 Indagine conoscitiva e monitoraggio sull’applicazione del regime di condizionalità da parte delle aziende agricole e zootecniche 7.1.5 Programmi didattici PD01 Apertura del forum PD02 Attività di comunicazione e promozione di attività di ricerca scientifica PD03 Azioni di promozione di attività ricreative-turistico compatibili PD04 Azioni di sensibilizzazione contro il rischio di incendio PD05 Realizzazione del logo del SIC/ZPS PD06 Realizzazione di materiale informativo PD07 Realizzazione di un sito web RAPPORTO AMBIENTALE 101 Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” 7.2 Quadro valutativo OBIETTIVO SPECIFICO DI PIANO INTERVENTO COMPONENTI AMBIENTALI POTENZIALMENTE INTERESSATI Obiettivo 1 - Conservazione degli habitat marini e lagunari IA01 - Bonifica delle aree interessate dalla presenza di rifiuti pericolosi nei bacini della zona umida Flora, Fauna e Biodiversità Presenza di mezzi e personale; Calpestio; Rumore Obiettivo 1 - Conservazione degli habitat marini e lagunari IA02 - Completamento del sistema fognario-depurativo di Marceddì Flora, Fauna e Biodiversità Presenza di mezzi e personale; Calpestio; Rumore Flora, Fauna e Biodiversità Presenza di mezzi e personale; Calpestio; Rumore Paesaggio Inserimento di strutture Obiettivo 7 Riqualificazione dei beni ambientali e paesaggistici Obiettivo 1 - Conservazione degli habitat marini e lagunari Obiettivo 2 - Tutela specie faunistiche sensibili IA03 - Completamento della rete dei capanni per il birdwatching IA04 - Definizione di un sistema di gestione della presenza di specie floristiche invasive presso la laguna di Marceddì FATTORI D’IMPATTO EFFETTI D’IMPATTO Occupazione di superfici di habitat e habitat delle specie Occupazione di superfici di habitat e habitat delle specie Occupazione di superfici di habitat e habitat delle specie Alterazione dello stato naturale dei luoghi MISURE PREVISTE PER IMPEDIRE, RIDURRE E COMPENSARE NEL MODO PIÙ COMPLETO POSSIBILE GLI EVENTUALI EFFETTI NEGATIVI SIGNIFICATIVI SULL’AMBIENTE DELL’ATTUAZIONE DEL PIANO DI GESTIONE In fase esecutiva, gli interventi dovranno essere realizzati con attrezzature e modalità tali da limitare impatti sugli habitat e il disturbo alle specie. In fase esecutiva, gli interventi dovranno essere realizzati con attrezzature e modalità tali da limitare impatti sugli habitat e il disturbo alle specie. In fase esecutiva, gli interventi dovranno essere realizzati con attrezzature e modalità tali da limitare impatti sugli habitat e il disturbo alle specie. Scelta di tipologie e localizzazione adeguate al contesto ambientale e paesaggistico Uso di materiali naturali biodegradabili, senza l’inserimento di opere fisse, bensì di manufatti di facile rimozione. Intervento immateriale Flora, Fauna e Biodiversità Presenza di mezzi e personale; Calpestio; Rumore Occupazione di superfici di habitat e habitat delle specie Paesaggio Inserimento di isolotti nel compendio umido Alterazione dello stato naturale dei luoghi IA05 - Interventi a favore dell'avifauna 102 In fase esecutiva, gli interventi dovranno essere realizzati con attrezzature e modalità tali da limitare impatti sugli habitat e il disturbo alle specie. Localizzazione degli interventi adeguata al contesto ambientale e paesaggistico Uso di materiali naturali biodegradabili, senza l’inserimento di opere fisse, bensì di manufatti di facile rimozione. RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” OBIETTIVO SPECIFICO DI PIANO INTERVENTO COMPONENTI AMBIENTALI POTENZIALMENTE INTERESSATI Obiettivo 7 Riqualificazione dei beni ambientali e paesaggistici IA06 - Interventi di gestione del traffico veicolare presso lo sbarramento della bocca a mare di Marceddì Flora, Fauna e Biodiversità Obiettivo 6 - Conservazione degli habitat dunali Obiettivo 1 - Conservazione degli habitat marini e lagunari Obiettivo 7 Riqualificazione dei beni ambientali e paesaggistici Obiettivo 7 Riqualificazione dei beni ambientali e paesaggistici RAPPORTO AMBIENTALE FATTORI D’IMPATTO EFFETTI D’IMPATTO Presenza di mezzi e personale; Calpestio; Rumore Occupazione di superfici di habitat e habitat delle specie IA07 - Interventi di pulizia, rimozione dei rifiuti e bonifica delle discariche abusive. Azioni di sensibilizzazione sul tema dei rifiuti Flora, Fauna e Biodiversità IA08 - Interventi di rinaturalizzazione del tratto terminale dei canali collettori e irrigatori Flora, Fauna e Biodiversità Presenza di mezzi e personale; Calpestio; Rumore Flora, Fauna e Biodiversità Presenza di mezzi e personale; Calpestio; Rumore Paesaggio Interventi di restauro strutturale IA09 - Interventi di valorizzazione del sistema dei fortini costieri IA10 - Interventi per la realizzazione dell'area naturalistica di Pauli Pirastu Flora, Fauna e Biodiversità Presenza di mezzi e personale; Calpestio; Rumore Presenza di mezzi e personale; Calpestio; Rumore Realizzazione di sentieri e aree parcheggio 103 Occupazione di superfici di habitat e habitat delle specie Occupazione di superfici di habitat e habitat delle specie Occupazione di superfici di habitat e habitat delle specie Modifica del bene e del suo contesto Occupazione di superfici di habitat e habitat delle specie MISURE PREVISTE PER IMPEDIRE, RIDURRE E COMPENSARE NEL MODO PIÙ COMPLETO POSSIBILE GLI EVENTUALI EFFETTI NEGATIVI SIGNIFICATIVI SULL’AMBIENTE DELL’ATTUAZIONE DEL PIANO DI GESTIONE In fase esecutiva, gli interventi dovranno essere realizzati con attrezzature e modalità tali da limitare impatti sugli habitat e il disturbo alle specie. Gli interventi di bonifica dovranno essere programmati nei periodi non riproduttivi per la fauna Per la rimozione dei rifiuti dovranno essere impiegate modalità tali da limitare impatti sugli habitat e il disturbo alle specie (dove possibile, raccolta manuale, con l’ausilio di appositi contenitori che garantiscono la selettività dell’intervento) In fase esecutiva, gli interventi dovranno essere realizzati con attrezzature e modalità tali da limitare impatti sugli habitat e il disturbo alle specie. In fase esecutiva, gli interventi dovranno essere realizzati con attrezzature e modalità tali da limitare impatti sugli habitat e il disturbo alle specie. Gli interventi dovranno essere realizzati nel rispetto delle caratteristiche storicoarchitettoniche e tipologiche del bene e del rapporto con il contesto paesaggistico In fase esecutiva, gli interventi dovranno essere realizzati con attrezzature e modalità tali da limitare impatti sugli habitat e il disturbo alle specie. In fase gestionale, dovranno essere regolate le modalità di accesso e di utilizzo dell’area Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” OBIETTIVO SPECIFICO DI PIANO Obiettivo 7 Riqualificazione dei beni ambientali e paesaggistici Obiettivo 10 - Tutela delle specie vegetali sensibili nel sito Obiettivo 9 - Miglioramento delle opportunità di fruizione del sito Obiettivo 1 - Conservazione degli habitat marini e lagunari Obiettivo 1 - Conservazione degli habitat marini e lagunari INTERVENTO IA11 - Manutenzione e riqualificazione architettonica e urbanistica della cappella di S. Antonio di Santadi IA12 - Piano di gestione della vegetazione ripariale e perilagunare IA13 - Piano di Gestione e organizzazione del porticciolo di Marceddì IA14 - Piano e Studio di fattibilità per il riassetto strutturale e funzionale del compendio umido di S.Giovanni-Marceddì in relazione alla valorizzazione ecologica e produttiva della Laguna di Marceddì IA15 - Piano e Studio di fattibilità per la valorizzazione ecologica e produttiva del compendio umido della Laguna di Corru s'Ittiri COMPONENTI AMBIENTALI POTENZIALMENTE INTERESSATI FATTORI D’IMPATTO EFFETTI D’IMPATTO Paesaggio Realizzazione di capanni di osservazione Alterazione dello stato naturale dei luoghi Flora, Fauna e Biodiversità Presenza di mezzi e personale; Calpestio; Rumore Occupazione di superfici di habitat e habitat delle specie Paesaggio Interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria Modifica del bene e del suo contesto MISURE PREVISTE PER IMPEDIRE, RIDURRE E COMPENSARE NEL MODO PIÙ COMPLETO POSSIBILE GLI EVENTUALI EFFETTI NEGATIVI SIGNIFICATIVI SULL’AMBIENTE DELL’ATTUAZIONE DEL PIANO DI GESTIONE Scelta di tipologie e localizzazione adeguate al contesto ambientale e paesaggistico Uso di materiali naturali biodegradabili, senza l’inserimento di opere fisse, bensì di manufatti di facile rimozione. In fase esecutiva, gli interventi dovranno essere realizzati con attrezzature e modalità tali da limitare impatti sugli habitat e il disturbo alle specie. Gli interventi dovranno essere realizzati nel rispetto delle caratteristiche storicoarchitettoniche e tipologiche del bene e del rapporto con il contesto paesaggistico Intervento immateriale Intervento immateriale Intervento immateriale Intervento immateriale 104 RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” OBIETTIVO SPECIFICO DI PIANO INTERVENTO COMPONENTI AMBIENTALI POTENZIALMENTE INTERESSATI Obiettivo 2 - Tutela delle specie faunistiche sensibili IA16 - Realizzazione di fasce cuscinetto di schermo dell'impianto di tiro a volo Paesaggio Realizzazione di fasce arboree Alterazione dell’assetto paesaggistico MISURE PREVISTE PER IMPEDIRE, RIDURRE E COMPENSARE NEL MODO PIÙ COMPLETO POSSIBILE GLI EVENTUALI EFFETTI NEGATIVI SIGNIFICATIVI SULL’AMBIENTE DELL’ATTUAZIONE DEL PIANO DI GESTIONE Uso di specie arboree coerenti rispetto ai caratteri della vegetazione autoctona del sito di intervento IA17 - Realizzazione di fasce tampone nelle aree adiacenti ai confini del sito Paesaggio Realizzazione di fasce arboree Alterazione dell’assetto paesaggistico Uso di specie arboree coerenti rispetto ai caratteri della vegetazione autoctona del sito di intervento Flora, Fauna e Biodiversità Presenza di mezzi e personale; Calpestio; Rumore Occupazione di superfici di habitat e habitat delle specie In fase esecutiva, gli interventi dovranno essere realizzati con attrezzature e modalità tali da limitare impatti sugli habitat e il disturbo alle specie. Paesaggio Inserimento di strutture di protezione Alterazione dello stato naturale dei luoghi Uso di materiali naturali biodegradabili, senza l’inserimento di opere fisse, bensì di manufatti di facile rimozione. Presenza di mezzi e personale; Calpestio; Rumore Occupazione di superfici di habitat e habitat delle specie In fase esecutiva, gli interventi dovranno essere realizzati con attrezzature e modalità tali da limitare impatti sugli habitat e il disturbo alle specie. Obiettivo 2 - Tutela delle specie faunistiche sensibili Obiettivo 9 - Miglioramento delle opportunità di fruizione del sito Obiettivo 13 – Conservazione degli habitat comunitari sensibili Obiettivo 2 - Tutela delle specie faunistiche sensibili Obiettivo 9 - Miglioramento delle opportunità di fruizione del sito Obiettivo 13 – Conservazione degli habitat comunitari sensibili Obiettivo 1 - Conservazione degli habitat marini e lagunari Obiettivo 2 - Tutela specie faunistiche sensibili Obiettivo 11 - Aumento delle conoscenze relative al sito attraverso canali tecnologici e pubblicitari Obiettivo 2 - Tutela specie faunistiche sensibili Obiettivo 3 - Conservazione degli habitat alofili RAPPORTO AMBIENTALE IA18 - Realizzazione di recinzioni per delimitare aree di particolare valore IA19 - Realizzazione di regole gestionali per le attività di pesca Azione immateriale IA20 - Realizzazione di strumenti per la fruizione e l'interpretazione ambientale Azione immateriale IA21 - Realizzazione di torretta per avvistamento incendi e bracconaggio Flora, Fauna e Biodiversità FATTORI D’IMPATTO EFFETTI D’IMPATTO 105 Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” COMPONENTI AMBIENTALI POTENZIALMENTE INTERESSATI FATTORI D’IMPATTO EFFETTI D’IMPATTO MISURE PREVISTE PER IMPEDIRE, RIDURRE E COMPENSARE NEL MODO PIÙ COMPLETO POSSIBILE GLI EVENTUALI EFFETTI NEGATIVI SIGNIFICATIVI SULL’AMBIENTE DELL’ATTUAZIONE DEL PIANO DI GESTIONE Paesaggio Inserimento di una torretta di avvistamento Alterazione dello stato naturale dei luoghi Uso di materiali naturali biodegradabili, senza l’inserimento di opere fisse, bensì di manufatti di facile rimozione. Obiettivo 9 - Miglioramento delle opportunità di fruizione del sito IA23 - Realizzazione di un servizio di trasporto su barca per la fruizione della laguna di S.Giovanni-Marceddì Flora, Fauna e Biodiversità Incremento della fruizione dell’ambito lagunare Disturbo agli habitat marini e lagunari In fase di esercizio, definizione progettuale e programmatica delle modalità e delle condizioni di svolgimento del servizio, in modo da non arrecare disturbo agli habitat marini e lagunari Obiettivo 1 - Conservazione degli habitat marini e lagunari IA24 - Realizzazione di un sistema di centraline per il controllo e monitoraggio della qualità delle acque Intervento immateriale Obiettivo 7 Riqualificazione dei beni ambientali e paesaggistici IA25 - Realizzazione di un sistema di ricettività diffusa Interventi di tipo organizzativo e di riqualificazione funzionale degli edifici, prevalentemente localizzati in aree esterne al sito OBIETTIVO SPECIFICO DI PIANO INTERVENTO Obiettivo 4 - Conservazione degli habitat arbustivi Obiettivo 5 - Conservazione degli habitat forestali Obiettivo 6 – Conservazione degli habitat dunali Obiettivo 7 Riqualificazione dei beni ambientali Obiettivo 9 - Miglioramento delle opportunità di fruizione del sito IA26 - Realizzazione di un sistema unitario di viabilità leggera per l'accessibilità del sito Flora, Fauna e Biodiversità Obiettivo 7 Riqualificazione dei beni ambientali e paesaggistici IA27 - Recupero conservativo della ex palazzina Castoldi Flora, Fauna e Biodiversità Presenza di mezzi e personale; Calpestio; Rumore Realizzazione di tratti di viabilità leggera Presenza di mezzi e personale; Calpestio; Rumore 106 Occupazione di superfici di habitat e habitat delle specie Occupazione di superfici di habitat e habitat delle specie In fase esecutiva, gli interventi dovranno essere realizzati con attrezzature e modalità tali da limitare impatti sugli habitat e il disturbo alle specie. Localizzazione gli interventi di connessione della sentieristica in modo da non causare frammentazione degli habitat In fase esecutiva, gli interventi dovranno essere realizzati con attrezzature e modalità tali da limitare impatti sugli habitat e il disturbo alle specie. RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” OBIETTIVO SPECIFICO DI PIANO Obiettivo 7 Riqualificazione dei beni ambientali e paesaggistici Obiettivo 9 - Miglioramento delle opportunità di fruizione del sito Obiettivo 7 Riqualificazione dei beni ambientali e paesaggistici Obiettivo 7 Riqualificazione dei beni ambientali e paesaggistici RAPPORTO AMBIENTALE INTERVENTO COMPONENTI AMBIENTALI POTENZIALMENTE INTERESSATI FATTORI D’IMPATTO EFFETTI D’IMPATTO Paesaggio Interventi di restauro e sistemazione delle aree di pertinenza Modifica del bene e del suo contesto Flora, Fauna e Biodiversità Presenza di mezzi e personale; Calpestio; Rumore Occupazione di superfici di habitat e habitat delle specie Paesaggio Interventi di restauro e sistemazione delle aree di pertinenza Modifica del bene e del suo contesto Flora, Fauna e Biodiversità Presenza di mezzi e personale; Calpestio; Rumore Flora, Fauna e Biodiversità Presenza di mezzi e personale; Calpestio; Rumore Paesaggio Interventi di restauro e sistemazione delle aree di pertinenza IA28 - Recupero di Casa Usai (loc. Nabui) IA29 - Recupero strutturale del ponte Molino Is Pastoris (Su Pont' 'e Picchedda) IA30 - Recupero strutturale della torre costiera di Marceddì IA31 - Riqualificazione ambientale del litorale a nord di Torrevecchia Flora, Fauna e Biodiversità Presenza di mezzi e personale; Calpestio; Rumore 107 Occupazione di superfici di habitat e habitat delle specie Occupazione di superfici di habitat e habitat delle specie Modifica del bene e del suo contesto Occupazione di superfici di habitat e habitat delle specie MISURE PREVISTE PER IMPEDIRE, RIDURRE E COMPENSARE NEL MODO PIÙ COMPLETO POSSIBILE GLI EVENTUALI EFFETTI NEGATIVI SIGNIFICATIVI SULL’AMBIENTE DELL’ATTUAZIONE DEL PIANO DI GESTIONE Gli interventi dovranno essere realizzati nel rispetto delle caratteristiche storicoarchitettoniche e tipologiche del bene e del rapporto con il contesto paesaggistico In fase esecutiva, gli interventi dovranno essere realizzati con attrezzature e modalità tali da limitare impatti sugli habitat e il disturbo alle specie. Gli interventi dovranno essere realizzati nel rispetto delle caratteristiche storicoarchitettoniche e tipologiche del bene e del rapporto con il contesto paesaggistico In fase esecutiva, gli interventi dovranno essere realizzati con attrezzature e modalità tali da limitare impatti sugli habitat e il disturbo alle specie. In fase esecutiva, gli interventi dovranno essere realizzati con attrezzature e modalità tali da limitare impatti sugli habitat e il disturbo alle specie. Gli interventi dovranno essere realizzati nel rispetto delle caratteristiche storicoarchitettoniche e tipologiche del bene e del rapporto con il contesto paesaggistico Per la rimozione dei rifiuti dovranno essere impiegate modalità tali da limitare l’occupazione degli habitat e il disturbo alle specie (dove possibile, raccolta manuale, con l’ausilio di appositi contenitori che garantiscono la selettività dell’intervento) Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” OBIETTIVO SPECIFICO DI PIANO Obiettivo 7 Riqualificazione dei beni ambientali e paesaggistici Obiettivo 9 - Miglioramento delle opportunità di fruizione del sito INTERVENTO IA32 - Riqualificazione ambientale dell'area retrostante la cappella di S. Antonio di Santadi IA33 - Sistemazione e gestione degli scivoli a mare COMPONENTI AMBIENTALI POTENZIALMENTE INTERESSATI FATTORI D’IMPATTO EFFETTI D’IMPATTO Flora, Fauna e Biodiversità Presenza di mezzi e personale; Calpestio; Rumore Occupazione di superfici di habitat e habitat delle specie MISURE PREVISTE PER IMPEDIRE, RIDURRE E COMPENSARE NEL MODO PIÙ COMPLETO POSSIBILE GLI EVENTUALI EFFETTI NEGATIVI SIGNIFICATIVI SULL’AMBIENTE DELL’ATTUAZIONE DEL PIANO DI GESTIONE In fase esecutiva, gli interventi dovranno essere realizzati con attrezzature e modalità tali da limitare impatti sugli habitat e il disturbo alle specie. Paesaggio Inserimento di barriere ed elementi di infrastrutturazione leggera Alterazione dello stato naturale dei luoghi Uso di materiali naturali biodegradabili, senza l’inserimento di opere fisse, bensì di manufatti di facile rimozione. Flora, Fauna e Biodiversità Presenza di mezzi e personale; Calpestio; Rumore Occupazione di superfici di habitat e habitat delle specie In fase esecutiva, gli interventi dovranno essere realizzati con attrezzature e modalità tali da limitare impatti sugli habitat e il disturbo alle specie. In fase esecutiva, gli interventi dovranno essere realizzati con attrezzature e modalità tali da limitare impatti sugli habitat e il disturbo alle specie. Particolare attenzione sarà rivolta alla delimitazione e localizzazione delle aree di transito e alle modalità di accessibilità in relazione alla presenza di habitat sensibili Presenza di mezzi e personale; Calpestio; Rumore Obiettivo 6 - Conservazione degli habitat dunali Obiettivo 9 - Miglioramento delle opportunità di fruizione del sito IA34 - Sistemazione infrastrutturale della accessibilità connessa allo svolgimento della Festa di Nostra Signora di Bonaria Flora, Fauna e Biodiversità Obiettivo 7 Riqualificazione dei beni ambientali e paesaggistici IA35 - Studio di fattibilità relativo alla gestione degli accumuli sedimentari costieri del litorale di Marceddì Intervento immateriale Obiettivo 2 - Tutela specie faunistiche sensibili Obiettivo 9 - Miglioramento delle opportunità di fruizione del sito IA36 - Studio sulle opportunità di valorizzazione delle attività di pesca in laguna Intervento immateriale Obiettivo 9 - Miglioramento delle opportunità di fruizione del sito IA37 - Valorizzazione a fini fruitivi dell'area archeologica di Orri Flora, Fauna e Biodiversità Localizzazione di aree sosta e di transito Presenza di mezzi e personale; Calpestio; Rumore 108 Occupazione di superfici di habitat e habitat delle specie Occupazione di superfici di habitat e habitat delle specie In fase esecutiva, gli interventi dovranno essere realizzati con attrezzature e modalità tali da limitare impatti sugli habitat e il disturbo alle specie. RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” OBIETTIVO SPECIFICO DI PIANO Obiettivo 6 - Conservazione degli habitat dunali Tutti gli obiettivi di Piano RAPPORTO AMBIENTALE INTERVENTO IA38 - Elaborazione del Piano di Assestamento Forestale della pineta di Corru S’Ittiri Regolamentazione Incentivazioni Monitoraggi COMPONENTI AMBIENTALI POTENZIALMENTE INTERESSATI FATTORI D’IMPATTO Intervento immateriale Interventi immateriali Interventi immateriali Interventi immateriali 109 EFFETTI D’IMPATTO MISURE PREVISTE PER IMPEDIRE, RIDURRE E COMPENSARE NEL MODO PIÙ COMPLETO POSSIBILE GLI EVENTUALI EFFETTI NEGATIVI SIGNIFICATIVI SULL’AMBIENTE DELL’ATTUAZIONE DEL PIANO DI GESTIONE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” 8 8.1 Sistema di Monitoraggio Sistema di Monitoraggio L’art. 10 comma 1 della Direttiva 2001/42/CE prevede che gli Stati membri controllino gli effetti ambientali significativi dell’attuazione dei Piani e dei Programmi al fine di individuare tempestivamente gli effetti negativi imprevisti ed essere in grado di adottare le misure correttive ritenute opportune. Il secondo comma precisa che possono essere impiegati a tal fine i meccanismi di controllo esistenti, onde evitare una duplicazione del monitoraggio. L’attività di monitoraggio di un Piano può quindi essere genericamente definita come quell’insieme di procedure e di attività finalizzate a fornire un costante flusso di informazioni sullo stato di attuazione del Piano, sul grado di raggiungimento dei risultati attesi e degli effetti previsti. Il monitoraggio dunque serve per verificare in itinere il processo di pianificazione e di realizzazione dei singoli interventi attivati e costituisce la base informativa indispensabile per individuare le eventuali criticità dell’attuazione degli interventi e per definire le azioni utili alla risoluzione delle stesse, al fine di garantire il perseguimento degli obiettivi del Piano. Qualora, a seguito dell’attuazione del Piano, il monitoraggio dovesse mettere in evidenza effetti negativi sull’ambiente, sarà quindi necessario operare un’adeguata rimodulazione delle azioni di Piano. 8.1.1 Scopo dell’attività di monitoraggio All’interno del processo di VAS, l’attività di monitoraggio degli effetti ambientali significativi delle azioni di Piano ha lo scopo di: - osservare l’evoluzione del contesto ambientale di riferimento, anche al fine di individuare effetti ambientali imprevisti non direttamente riconducibili alla realizzazione degli interventi; - individuare gli effetti ambientali significativi derivanti dall’attuazione del Piano; - verificare l’adozione delle misure di mitigazione previste nella realizzazione dei singoli interventi; - verificare la qualità delle informazioni contenute nel Rapporto Ambientale; - verificare la rispondenza del Piano di Gestione agli obiettivi di protezione dell’ambiente individuati nel Rapporto Ambientale; - consentire di definire ed adottare le opportune misure correttive che si rendono eventualmente necessarie in caso di effetti ambientali negativi significativi. Il monitoraggio rappresenta, quindi, un aspetto sostanziale del carattere strategico della valutazione ambientale, trattandosi di una fase pro-attiva dalla quale trarre indicazioni per il progressivo riallineamento dei contenuti del Piano agli obiettivi di protezione ambientale stabiliti, con azioni specifiche correttive. In tal senso, il monitoraggio rappresenta una attività più complessa e articolata della mera raccolta e aggiornamento di informazioni, ma è una attività di supporto alle decisioni, anche collegata ad analisi valutative. Come indicato nel Quadro Strategico Nazionale (Q.S.N.) 2007-2013 (paragrafo VI. 2.3), il monitoraggio previsto dalla procedura VAS costituisce “una opportunità e una base di partenza per la considerazione nelle valutazioni degli aspetti di impatto ambientale”. 110 RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” 8.1.2 Rapporti di monitoraggio Il Comune di Terralba divulgherà i risultati delle attività di monitoraggio attraverso la redazione di un rapporto annuale che sarà pubblicato sul proprio sito internet e inviato alla Autorità competente per il procedimento di VAS. Il rapporto di monitoraggio dovrà contenere informazioni inerenti le modalità di popolazione degli indicatori, la fonte dei dati, la periodicità ed il soggetto responsabile dell’aggiornamento. 8.1.3 Indicatori Ai sensi dell’art. 18 del Decreto Legislativo 152 del 2006, il monitoraggio deve assicurare il controllo sugli impatti significativi sull'ambiente derivanti dall'attuazione dei piani e de programmi approvati e la verifica del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità prefissati, così da individuare tempestivamente gli impatti negativi imprevisti e da adottare le opportune misure correttive. Per il monitoraggio del Piano di Gestione sono state scelte due tipologie di indicatori: - gli indicatori di processo: il loro ruolo è la descrizione dello stato di attuazione delle azioni attivate dal Piano, nonché delle eventuali misure di mitigazioni e/o compensazione previste; - gli indicatori che misurano il contributo del Piano alla variazione del contesto: descrivono gli effetti positivi e negativi sul contesto ambientale attribuibili alle azioni di Piano. Il loro ruolo è quello di registrare e valutare l'entità degli impatti indotti dagli obiettivi di Piano correlati sugli obiettivi di sostenibilità generale. Tutta la procedura che a partire dall’analisi del contesto, per poi procedere con la definizione degli obiettivi generali e specifici e delle azioni di Piano sino all’identificazione degli obiettivi di sostenibilità correlati per l’ambito del sito in esame, ha portato alla scelta dei diversi indicatori (di contesto, di processo, di variazione del contesto) è stata rappresentata nella tebella seguente. RAPPORTO AMBIENTALE 111 Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Componente Pressione Obiettivi specifici di Piano Azioni del Piano Indicatori di processo Obiettivo di sostenibilità Obiettivo di sostenibilità correlato Acqua Elevato carico di nutrienti e contaminanti veicolato da immissari fluviali e falde freatiche OB. 1 – Conservazione degli habitat marini e lagunari IA02 - Completamento del sistema fognariodepurativo di Marceddì IA01 - Bonifica delle aree interessate dalla presenza di rifiuti pericolosi nei bacini della zona umida Lunghezza del sistema fognariodepurativo realizzato ObS.01 - Mantenere e migliorare lo stato qualitativo dei corpi idrici ObS.01.1 - Tutela della risorsa idrica, con particolare riferimento ai requisiti di qualità ecologica Inefficienza dei canali irrigatori in cemento che si immettono in laguna OB. 1 - Conservazione degli habitat marini e lagunari IA08 - Interventi di rinaturalizzazione del tratto terminale dei canali collettori e irrigatori Lunghezza del tratto rinaturalizzato ObS.01 - Mantenere e migliorare lo stato qualitativo dei corpi idrici ObS.01.2 – Adeguamento della sezione di portata Rifiuti Discariche abusive di rifiuti urbani e inerti (Habitat 2270*) OB. 6 - Conservazione degli habitat dunali IA07 - Interventi di pulizia, rimozione dei rifiuti e bonifica delle discariche abusive. Azioni di sensibilizzazione sul tema dei rifiuti Superficie interessata dagli interventi ObS.02 - Prevenire e ObS.02.1 –Mitigare gli ridurre la produzione e impatti generati da la pericolosità dei discariche abusive rifiuti Quantità di rifiuti raccolti Suolo Elementi infrastrutturali OB. 7 - Riqualificazione (moli) che dei beni ambientali e interferiscono sulle paesaggistici dinamiche sedimentarie nel settore sommerso IA35 - Studio di fattibilità relativo alla gestione degli accumuli sedimentari costieri del litorale di Marceddì Realizzazione dello studio di fattibilità ObS.03- Conservare e migliorare lo stato della risorsa suolo ObS.03.1 – Garantire condizioni di efficienza dell'area portuale e di fruibilità del litorale sabbioso Variazione dei quantitativi sedimentari Flora, fauna, biodiversità Presenza di specie aliene (Mercerella enigmatica) IA04 - Definizione di un sistema di gestione della presenza di specie floristiche invasive presso la laguna di Marceddì Numero monitoraggi ObS.04 - Promozione degli interventi di riduzione dei rischi derivanti dall'introduzione di specie allogene ObS.04.1 –Mitigazione degli effetti causati dalle specie floristiche invasive Variazione del numero degli esemplari delle specie monitorate OB. 1 - Conservazione degli habitat marini e lagunari 112 Indicatori che misurano il contributo del Piano alla variazione del contesto Variazione dello stato qualitativo delle acque superficiali e sotterranee Superficie di spazio filtro realizzato Numero interventi Variazione della portata dei canali RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Componente Pressione Obiettivi specifici di Piano Azioni del Piano Indicatori di processo Obiettivo di sostenibilità Obiettivo di sostenibilità correlato Inquinamento delle acque superficiali da scarichi agricoli e civili OB. 2 - Tutela specie faunistiche sensibili MR05 - Monitoraggio della specie Porphyrio porphyrio MR06 - Monitoraggio delle specie avifaunistiche MR07 - Monitoraggio delle specie erpetologi che MR10 - Monitoraggio dell'ittiofauna Numero monitoraggi ObS.05Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.1 –Mitigazione degli impatti causati dalle fonti di inquinamento Incendi e bracconaggio OB. 2 - Tutela specie faunistiche sensibili OB. 3 - Conservazione degli habitat alofili OB. 4 - Consevazione degli habitat arbustivi OB. 5 - Conservazione degli habitat forestali OB. 7 - Riqualificazione dei beni ambientali IA21 - Realizzazione di torretta per avvistamento incendi e bracconaggio PD04 - Azioni di sensibilizzazione contro il rischio di incendio Numero interventi ObS.05Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.2 – Favorire attività di educazione, sorveglianza e controllo contro il rischio di incendi e fenomeni di bracconaggio Variazione del numero di incendi e della superficie interessata da essi Sovrappascolo e invecchiamento del soprassuolo OB. 2 - Tutela specie faunistiche sensibili OB. 3 - Conservazione degli habitat alofili OB. 6 - Conservazione degli habitat dunali MR11 - Indagine conoscitiva e monitoraggio sull'applicazione del regime di condizionalità da parte delle aziende agricole e zootecniche Redazione indagine Numero monitoraggi ObS.05Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.3– Sfruttamento sostenibile degli ambiti agrari e zootecnici Mantenimento dell’attuale intensità di pascolo Calpestio eccessivo OB. 2 - Tutela delle specie faunistiche sensibilii OB. 9 - Miglioramento delle opportunità di fruizione del sito OB. 13 – Conservazione degli habitat comunitari IA18 - Realizzazione di recinzioni per delimitare aree di particolare valore Lunghezza delle recinzioni realizzate ObS.05Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.4 – Garantire una fruizione naturalistica sostenibile Variazione superficie habitat comunitari sensibili RAPPORTO AMBIENTALE 113 Indicatori che misurano il contributo del Piano alla variazione del contesto Variazione del numero degli esemplari delle specie monitorate Sanzioni emesse Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Componente Pressione Obiettivi specifici di Piano Azioni del Piano Indicatori di processo Obiettivo di sostenibilità Obiettivo di sostenibilità correlato Indicatori che misurano il contributo del Piano alla variazione del contesto Numero interventi ObS.05Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.5 – Incremento della nidificazione delle specie sensibili Variazione del numero degli esemplari delle specie monitorate sensibili Condizioni sfavorevoli OB. 2 - Tutela specie alla nidificazione delle faunistiche sensibili specie avifaunistiche sensibili IA05 - Interventi a favore dell'avifauna Presenza di vegetazione che necessita interventi di manutenzione OB. 10 - Tutela delle specie vegetali sensibili nel sito IA12 - Piano di gestione Redazione del Piano della vegetazione ripariale e perilagunare ObS.05Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.6 – Mantenimento della funzionalità idraulica del sistema e il controllo delle condizioni di rischio idrogeologico Variazione superficie delle specie vegetali Presenza impianto di tiro a volo OB. 2 - Tutela delle specie IA16 - Realizzazione di faunistiche sensibilii fasce cuscinetto di schermo dell'impianto di tiro a volo Superficie interessata dagli interventi ObS.05Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.7 – Mitigazione degli impatti derivanti dall'impianto di tiro a volo Variazione del numero degli esemplari delle specie monitorate Presenza di colonie di cormorani che si alimentano nella peschiera OB. 12 - Miglioramento della qualità del settore ittico nel sito MR01 - Indagine sull'impatto degli uccelli ittiofagi (cormorano) Numero monitoraggi ObS.05Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.8– Incremento delle conoscenze relative alla avifauna ittiofaga presente Variazione del numero degli esemplari delle specie monitorate Eccessiva pressione turistica Campeggio occasionale Tutti gli obiettivi di Piano RE01 Regolamentazione degli usi e delle attività interne al sito Redazione Regolamento ObS.05Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.9– Mitigazione degli impatti derivanti da una fruizione impropria dell’area Variazione superficie habitat comunitari sensibili Attività di raccolta intensiva di molluschi OB. 2 - Tutela specie faunistiche sensibili OB. 9 - Miglioramento IA36 - Studio sulle opportunità di valorizzazione delle Definizione di un modello di gestione delle ObS.05Conservazione e ripristino del ObS.05.10 – Raggiungimento di un equilibrio tra la 114 Variazione numero esemplari delle specie faunistiche sensibili Variazione del numero degli esemplari delle RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Componente Pressione Obiettivi specifici di Piano Azioni del Piano Indicatori di processo Obiettivo di sostenibilità Obiettivo di sostenibilità correlato delle opportunità di fruizione del sito attività di pesca in laguna risorse patrimonio naturale, degli habitat e delle specie protezione della fauna ittica e la valorizzazione delle risorse Assenza di pianificazione forestale OB. 6 - Conservazione degli habitat dunali IA38 - Elaborazione del Piano di Assestamento Forestale della pineta di Corru S’Ittiri Redazione del Piano ObS.05Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.11 – Riduzione dei fattori di minaccia legati all'assenza di gestione forestale e alla fruizione non regolamentata del bosco Variazione superficie habitat dunali Scarsa conoscenza degli habitat di interesse comunitario OB. 1 - Conservazione degli habitat marini e lagunari OB. 4 - Consevazione degli habitat arbustivi OB. 6 - Conservazione degli habitat dunali MR02 - Monitoraggio degli habitat Numero monitoraggi ObS.05Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.12 – Incremento delle conoscenze relative agli habitat di interesse comunitario Variazione superficie habitat comunitari Impianti di itticoltura e mitilicoltura OB. 1 - Conservazione degli habitat marini e lagunari OB. 4 - Consevazione degli habitat arbustivi OB. 6 - Conservazione degli habitat dunali MR02 - Monitoraggio degli habitat MR09 - Monitoraggio dell'habitat prioritario 1120* Numero monitoraggi ObS.05Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.13 – Ampliamento della conoscenza delle specificità locali dell' habitat 1120* e delle specie marine ad esso collegate Variazione superficie habitat comunitari IA19 - Realizzazione di regole gestionali per le attività di pesca Redazione Regolamento ObS.05Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.14 – Regolamentazione delle modalità di esecuzione dell’attività di pesca Variazione del numero degli esemplari delle specie monitorate MR04 - Monitoraggio della specie Larus audouinii MR06 - Monitoraggio delle specie Numero monitoraggi ObS.05Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle ObS.05.15 – Ampliamento della conoscenza dei dati relativi alla presenza di specie da tutelare Variazione del numero degli esemplari delle specie monitorate Mancanza di regole OB. 1 - Conservazione gestionali nelle attività degli habitat marini e di pesca lagunari OB. 2 - Tutela specie faunistiche sensibili Predazione da parte di specie opportuniste (Larus cachinnans, Corvis cornix) Presenza di predatori RAPPORTO AMBIENTALE OB. 2 - Tutela specie faunistiche sensibili 115 Indicatori che misurano il contributo del Piano alla variazione del contesto specie monitorate Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Componente Pressione Obiettivi specifici di Piano Azioni del Piano terrestri Indicatori di processo avifaunistiche Obiettivo di sostenibilità Obiettivo di sostenibilità correlato Indicatori che misurano il contributo del Piano alla variazione del contesto specie Raccolta illegale di individui e uova a fini commerciali OB. 2 - Tutela specie faunistiche sensibili RE01 Regolamentazione degli usi e delle attività interne al sito Redazione Regolamento Transito di veicoli motorizzati OB. 6 - Conservazione degli habitat dunali OB. 9 - Miglioramento delle opportunità di fruizione del sito IA34 - Sistemazione infrastrutturale della accessibilità connessa allo svolgimento della Festa di Nostra Signora di Bonaria Numero interventi Presenza di attività e usi del territorio ai margini del sito poco compatibili con le necessità di protezione e valorizzazione degli habitat comunitari e delle specie OB. 2 - Tutela delle specie faunistiche sensibilii OB. 9 - Miglioramento delle opportunità di fruizione del sito OB. 13 – Conservazione degli habitat comunitari sensibili IA17 - Realizzazione di fasce tampone nelle aree adiacenti ai confini del sito Superficie interessata dagli interventi Inquinamento dei fondali in seguito a precedente attività mineraria OB. 1 - Conservazione degli habitat marini e lagunari OB. 4 - Consevazione degli habitat arbustivi OB. 6 - Conservazione degli habitat dunali MR02 - Monitoraggio degli habitat Numero monitoraggi ObS.05Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.19 –Mitigazione degli impatti generati da discariche abusive Variazione superficie habitat comunitari Inefficienza dei canali irrigatori in cemento che si immettono in laguna OB. 1 - Conservazione degli habitat marini e lagunari IA08 - Interventi di rinaturalizzazione del tratto terminale dei canali collettori e irrigatori Lunghezza del tratto rinaturalizzato ObS.05 Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.20 – Allargamento e rinaturalizzazione della sezione dei canali collettori e irrigatori Variazione della portata dei canali 116 ObS.05Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.16 – Divieto di raccolta di indivudui e uova Variazione del numero degli esemplari delle specie monitorate ObS.05Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.17 – Progettazione di un sistema di accessibilità adeguata al flusso di visitatori in occasione di eventi particolari (Festa di Nostra Signora di Bonaria) Numero visitatori ObS.05Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.18 – Riduzione del disturbo proveniente dalle aree circostanti il sito Variazione del numero degli esemplari delle specie monitorate Variazione superficie habitat dunali Numero visitatori RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Componente Paesaggio ed assetto storico - culturale Pressione Obiettivi specifici di Piano Azioni del Piano Indicatori di processo Obiettivo di sostenibilità Obiettivo di sostenibilità correlato Discariche abusive di rifiuti urbani e inerti (Habitat 2270*) OB. 6 - Conservazione degli habitat dunali IA07 - Interventi di pulizia, rimozione dei rifiuti e bonifica delle discariche abusive. Azioni di sensibilizzazione sul tema dei rifiuti Numero interventi ObS.05 Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.21 –Mitigare gli impatti generati da discariche abusive Elementi infrastrutturali OB. 7 - Riqualificazione (moli) che dei beni ambientali e interferiscono sulle paesaggistici dinamiche sedimentarie nel settore sommerso IA35 - Studio di fattibilità relativo alla gestione degli accumuli sedimentari costieri del litorale di Marceddì Redazione Studio di fattibilità ObS.05 Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.22 – Garantire condizioni di efficienza dell'area portuale e di fruibilità del litorale sabbioso Variazione dei quantitativi sedimentari Ancoraggio di natanti e barche da diporto OB. 1 - Conservazione degli habitat marini e lagunari RE01 Regolamentazione degli usi e delle attività interne al sito Redazione Regolamento ObS.05 Conservazione e ripristino del patrimonio naturale, degli habitat e delle specie ObS.05.23 – Divieto di ancoraggio di qualunque mezzo corrispondenza della prateria di Posidonia Variazione superficie habitat marini e lagunari Presenza di beni con un elevato interesse storico e culturale in stato di degrado OB. 7 - Riqualificazione dei beni ambientali e paesaggistici OB. 9 - Miglioramento delle opportunità di fruizione del sito IA09 - Interventi di valorizzazione del sistema dei fortini costieri IA11 - Manutenzione e riqualificazione architettonica e urbanistica della cappella di S. Antonio di Santadi IA27 - Recupero conservativo della ex palazzina Castoldi IA28 - Recupero di Casa Usai (loc. Nabui) IA30 - Recupero strutturale della torre costiera di Marceddì Numero interventi ObS.06- Tutelare e valorizzare il patrimonio storicoculturale e paesaggistico ObS.06.1 –Mitigazione degli impatti generati dallo stato di abbandono e/o uso improprio Numero visitatori RAPPORTO AMBIENTALE 117 Indicatori che misurano il contributo del Piano alla variazione del contesto Quantità rifiuti raccolti Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Componente Pressione Obiettivi specifici di Piano Azioni del Piano Indicatori di processo Obiettivo di sostenibilità Obiettivo di sostenibilità correlato Indicatori che misurano il contributo del Piano alla variazione del contesto IA10 - Interventi per la realizzazione dell'area naturalistica di Pauli Pirastu IA31 - Riqualificazione ambientale del litorale a nord di Torrevecchia IA32 - Riqualificazione ambientale dell'area retrostante la cappella di S. Antonio di Santadi Numero interventi ObS.06- Tutelare e valorizzare il patrimonio storicoculturale e paesaggistico ObS.06.2 – Valorizzazione delle caratteristiche paesaggistiche ai fini di una fruizione sostenibile dei beni Numero visitatori Perdita dell’impianto OB. 7 - Riqualificazione paesaggistico dei filari dei beni ambientali e alberati definito dal paesaggistici progetto di bonifica agraria IN02 - Incentivi per interventi selvicolturali su terreni privati: incremento di siepi e filari alberati Incentivi elargiti ObS.06- Tutelare e valorizzare il patrimonio storicoculturale e paesaggistico ObS.06.3 –Recupero della configurazione originale del sistema paesaggistico dei terreni interessati dal progetto di bonifica Sviluppo dei filari realizzati Presenza di inquinamento, carenze nelle infrastrutture e disomogenea organizzazione che condizionano la pesca in laguna OB. 2 - Tutela specie faunistiche sensibili OB. 9 - Miglioramento delle opportunità di fruizione del sito IA36 - Studio sulle opportunità di valorizzazione delle attività di pesca in laguna Redazione dello Studio ObS.07– Favorire uno sviluppo economico sostenibile del territorio ObS.07.1 – Valorizzazione delle potenzialità produttive in ambito lagunare Progetti e iniziative attivati Strutture insufficienti a garantire la fruibilità turistica delle risorse OB. 7 - Riqualificazione dei beni ambientali e paesaggistici IA03 - Completamento della rete dei capanni per il birdwatching Numero interventi ObS.07– Favorire uno sviluppo economico sostenibile del territorio ObS.07.2 – Valorizzazione delle attività di fruizione naturalistica all’interno del sito Numero visitatori Scarso coordinamento tra le attività di pesca e di nautica da diporto OB. 9 - Miglioramento delle opportunità di fruizione del sito IA13 - Piano di Gestione e organizzazione del porticciolo di Realizzazione del Piano ObS.07– Favorire uno sviluppo economico sostenibile del ObS.07.3 – Garantire il coordinamento tra le Numero visitatori IA37 - Valorizzazione a fini fruitivi dell'area archeologica di Orri Presenza di beni di elevato interesse ambientale e paesaggistico in stato di degrado Sistema economico produttivo OB. 7 - Riqualificazione dei beni ambientali e paesaggistici 118 RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Componente Pressione Obiettivi specifici di Piano Azioni del Piano con quelle generali di accessibilità degli spazi Indicatori di processo Marceddì Obiettivo di sostenibilità Obiettivo di sostenibilità correlato territorio diverse esigenze di fruizione del sito Indicatori che misurano il contributo del Piano alla variazione del contesto Scarsa conoscenza delle caratteristiche ambientali del sito OB. 11 - Aumento delle conoscenze relative al sito attraverso canali tecnologici e pubblicitari IA20 - Realizzazione di strumenti per la fruizione e l'interpretazione ambientale PD01 - Apertura del forum PD02 - Attività di comunicazione e promozione di attività di ricerca scientifica PD03 - Azioni di promozione di attività ricreative-turistico compatibili PD05 - Realizzazione del logo del SIC/ZPS PD06 - Realizzazione di materiale informativo PD07 - Realizzazione di un sito web Numero interventi ObS.07– Favorire uno sviluppo economico sostenibile del territorio Numero visitatori ObS.07.4 – Promuovere le specificità ambientali e Numero accessi al paesaggistiche del sito sito web Scarsa fruizione turistica del sito OB. 7 - Riqualificazione dei beni ambientali e paesaggistici OB. 9 - Miglioramento delle opportunità di fruizione del sito IA25 - Realizzazione di un sistema di ricettività diffusa IA26 - Realizzazione di un sistema unitario di viabilità leggera per l'accessibilità del sito IA29 - Recupero strutturale del ponte Molino Is Pastoris (Su Pont' 'e Picchedda) IN03 - Promozione di attività turistico- Numero interventi ObS.07– Favorire uno sviluppo economico sostenibile del territorio Numero visitatori ObS.07.5 – Incrementare le possibilità di fruizione, anche attraverso il potenziamento e il recupero delle strutture esistenti. RAPPORTO AMBIENTALE 119 Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Componente Pressione Obiettivi specifici di Piano Azioni del Piano Indicatori di processo Pascolo non intensivo OB. 8 - Valorizzazione delle attività agricole e zootecniche Utilizzo improprio del ponte della peschiera di Marceddì OB.7 - Riqualificazione dei IA06 - Interventi di beni ambientali e gestione del traffico paesaggistici veicolare presso lo sbarramento della bocca a mare di Marceddì Numero interventi Scarsa accessibilità dell’ambito lagunare di Marceddì OB.7 - Riqualificazione dei beni ambientali e paesaggistici OB. 9 - Miglioramento delle opportunità di fruizione del sito Numero interventi Obiettivo di sostenibilità Obiettivo di sostenibilità correlato Indicatori che misurano il contributo del Piano alla variazione del contesto ricreative compatibili Mobilità e trasporti Incentivi IN01 - Incentivazioni elargiti per la conversione in biologico delle attività agricole e zootecniche IA23 - Realizzazione di un servizio di trasporto su barca per la fruizione della laguna di S.GiovanniMarceddì IA33 - Sistemazione e gestione degli scivoli a mare 120 Numero imbarcazioni impiegate Superficie ObS.07.6 – interessata da Introduzione di forme di agricoltura biologica attività agricole e zootecniche biologiche Riduzione dei ObS.08 – Organizzare il ObS.08.1 – tempi di sistema degli accessi Razionalizzazione del percorrenza e delle aree sosta e traffico veicolare favorire forme di mobilità sostenibile ObS.07– Favorire uno sviluppo economico sostenibile del territorio ObS.08 – Organizzare il sistema degli accessi e delle aree sosta e favorire forme di mobilità sostenibile ObS.08.2 – Regolamentazione e controllo dla fruizione della laguna Numero visitatori RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Allegato I – Scheda descrittiva degli indicatori Indicatori che misurano il contributo del Piano alla variazione del contesto Unità di misura Fonte Periodicità di rilevamento Stato qualitativo delle acque superficiali e sotterranee mg/l per i parametri chimici UFC per i parametri batteriologici ARPAS Stagionale Variazione della portata dei canali mc/sec Ufficio tecnico comunale Stagionale Quantità di rifiuti raccolti kg Ufficio tecnico comunale Stagionale Variazione dei quantitativi sedimentari mc Ufficio tecnico comunale Annuale Variazione del numero degli esemplari delle specie monitorate numero Monitoraggio Regionale a cura dell’Assessorato Difesa Ambiente della Regione Sardegna Come da Piano di Monitoraggio Regionale Variazione superficie habitat comunitari mq Monitoraggio Regionale a cura dell’Assessorato Difesa Ambiente della Regione Sardegna Come da Piano di Monitoraggio Regionale Variazione superficie delle mq specie vegetali Monitoraggio Regionale a cura dell’Assessorato Difesa Ambiente della Regione Sardegna Come da Piano di Monitoraggio Regionale Variazione habitat dunali mq Monitoraggio Regionale a cura dell’Assessorato Difesa Ambiente della Regione Sardegna Come da Piano di Monitoraggio Regionale Variazione superficie habitat marini e lagunari mq Monitoraggio Regionale a cura dell’Assessorato Difesa Ambiente della Regione Sardegna Come da Piano di Monitoraggio Regionale Variazione del numero di incendi e della superficie interessata da essi numero mq Ufficio tecnico comunale Annuale Sanzioni emesse numero Ente gestore Annuale Mantenimento dell’attuale intensità di pascolo capi/ha Ufficio tecnico comunale Annuale Superficie interessata da attività agricole e zootecniche biologiche mq Ufficio tecnico comunale Annuale Lunghezza dei filari realizzati m Ufficio tecnico comunale Annuale Progetti e iniziative attivati numero Ufficio tecnico comunale Annuale Numero visitatori numero Ente gestore Annuale Numero accessi al sito web numero Ente gestore Annuale Riduzione dei tempi di percorrenza minuti Ufficio tecnico comunale Annuale RAPPORTO AMBIENTALE 121 Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” 9 Elenco dei soggetti competenti in materia ambientale Comune di Terralba Via Baccelli n. 1 – 09098 Terralba fax: 0783 83341 [email protected] Comune di Arborea Viale A. Omodeo n. 5 - 09092 Arborea (OR) fax: 0783.8033223 [email protected] Comune di Arbus Via XX Settembre n. 27 - 09031 Arbus (VS) [email protected] Comune di Guspini Via Don Minzoni n. 10 - 09036 Guspini (VS) [email protected] Provincia del Medio Campidano Settore Ambiente via Paganini, 22 – 09025 Sanluri fax: 070 9370383 [email protected] Provincia di Oristano Settore Ambiente e Suolo Via Carducci, 42 - 09170 Oristano [email protected] Regione Autonoma della Sardegna Assessorato della Difesa dell’Ambiente Direzione generale della difesa dell’ambiente Via Roma, 80 - 09123 Cagliari fax 070/6066697 [email protected] Regione Autonoma della Sardegna Assessorato della Difesa dell’Ambiente Servizio della Sostenibilità Ambientale, Valutazione Impatti e sistemi informativi ambientali Settore delle Valutazioni ambientali strategiche e Valutazioni di incidenza Via Roma, 80 - 09123 Cagliari fax 070/6066664 [email protected] Regione Autonoma della Sardegna Assessorato della Difesa dell’Ambiente Servizio Tutela della Natura Via Roma, 80 - 09123 Cagliari fax 070/6066705 [email protected] 122 RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Regione Autonoma della Sardegna Assessorato della Difesa dell’Ambiente Direzione generale del corpo forestale e di vigilanza ambientale Via Biasi, 7 - 09131 Cagliari fax 070/6066568 [email protected] Regione Autonoma della Sardegna Assessorato della Difesa dell’Ambiente Servizio Territoriale dell'ispettorato ripartimentale di Cagliari Via Biasi, 9 - 09131 Cagliari fax 070/6064812 [email protected] Regione Autonoma della Sardegna Assessorato della Difesa dell’Ambiente Servizio Territoriale dell'ispettorato ripartimentale di Cagliari Via Donizetti, 15/a - 09170 Oristano fax 0783/308528 [email protected] Regione Autonoma della Sardegna Assessorato della Difesa dell’Ambiente Servizio Tutela del suolo e politiche forestali Via Roma, 253 - 09123 Cagliari fax 070/6062765 [email protected] Regione Autonoma della Sardegna Assessorato degli Enti Locali, Finanze ed Urbanistica Servizio pianificazione paesaggistica e urbanistica Viale Trieste, 186 - 09123 Cagliari fax 070/6064311 Regione Autonoma della Sardegna Assessorato degli Enti Locali, Finanze ed Urbanistica Servizio tutela paesaggistica per le province di Oristano e Medio Campidano Vico Arquer, 12/14 – 09170 Oristano fax 0783/308773 [email protected] Regione Autonoma della Sardegna Assessorato EE.LL. Finanze e Urbanistica Servizio territoriale demanio e patrimonio di Oristano-Nuoro-Medio Campidano Via Cagliari, 238 - 09170 ORISTANO fax 0783/308653 [email protected] Regione Autonoma della Sardegna Assessorato dei Lavori Pubblici Servizio del Genio Civile di Cagliari via San Simone, 60 - 09123 Cagliari fax 070/6066979 [email protected] RAPPORTO AMBIENTALE 123 Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Regione Autonoma della Sardegna Assessorato dei Lavori Pubblici Servizio del Genio Civile di Oristano Via Donizetti 15/a - 09170 Oristano fax 0783/308717 [email protected] Regione Autonoma della Sardegna Assessorato Agricoltura e Riforma Agropastorale Via Pessagno, 4 - 09126 Cagliari fax 070/6066349 [email protected] Regione Autonoma della Sardegna Direzione generale Agenzia regionale del distretto idrografico della Sardegna Servizio difesa del suolo, assetto idrogeologico e gestione del rischio alluvioni Via Mameli, 88 - 09123 Cagliari fax 070/6062560 [email protected] Regione Autonoma della Sardegna Agenzia Conservatoria delle Coste della Sardegna Direzione Generale Via Mameli, 96 - 09123 Cagliari fax 070/4509707 [email protected] Ente Foreste Sardegna Direzione Generale viale Merello, n. 86 - 09123 Cagliari fax 070 272086 [email protected] A.R.P.A.S Direzione Generale via Contivecchi, 7 – 09122 Cagliari fax 070 27140 [email protected] A.R.P.A.S Dipartimento Provinciale di Oristano via Diaz, 63 – 09170 Oristano fax 0783/73750 [email protected] Ministero per i Beni e le Attività Culturali Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Sardegna Via dei Salineri, 20-24 – 09126 Cagliari fax 070/3428209 [email protected] Ministero per i Beni e le Attività Culturali Soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici delle Province di Cagliari e Oristano Via Cesare Battisti, 2 - 09123 Cagliari fax: 070 2010352 [email protected] 124 RAPPORTO AMBIENTALE Piano di Gestione del SIC “Stagno di Corru S’Ittiri” Ministero per i Beni e le Attività Culturali Soprintendenza per i Beni Archeologici per le Province di Cagliari e Oristano piazza Indipendenza, 7 - 09124 Cagliari fax: 070 658871 [email protected] Societa' Bonifiche Sarde S.p.A. Viale Omodeo, 9 - 09092 Arborea (OR) fax: 0783/800449 [email protected] Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale Via Dante, 254 – 09128 Cagliari fax: 070/4095340 [email protected] Consorzio di Bonifica dell’Oristanese Via Cagliari, 170 – 09170 Oristano fax 0783/3150243 [email protected] Agenzia del Demanio Via Antonio lo Frasso, 2 – 09127 Cagliari fax. 070/6402510 [email protected] Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Capitaneria di Porto di Oristano Sezione Demanio c/o Porto Industriale - 09170 Oristano fax: 0783 359933 [email protected] Agenzia delle Dogane e dei Monopoli Ufficio delle Dogane di Cagliari Sezione operativa di porto di Oristano c/o Porto Industriale - 09170 Oristano fax: 7591600 [email protected] RAPPORTO AMBIENTALE 125