GERMOGLI Espressioni poetiche e creative spuntate dalla storia di Rut Evangelina Frate 3B LICEO CLASSICO ‘G.PRATI’ - TRENTO 2014-15 La Bibbia può essere solo spigolata. Ci siamo chinati a raccogliere spunti dalla storia di Rut. Sono diventati poesia e commento. Riflessione e vita. Ci siamo lasciati trasportare dallo stupore di fronte al chicco d’orzo, che ci ha condotto ad immaginare la generosità, la condivisione, il banchetto, il valore di ogni cibo… 2 La piccolezza del granello di senape è l’immagine simbolica della semplicità di una spigolatrice. Ella si china all’umile lavoro della terra ma, nello stesso tempo si eleva alla grandezza della fede, consapevole delle sue potenzialità e pronta ad abbandonarsi all’altro. Maria Elena Floriani, Eva Dorna, Valentina Nardon, Irene Pasqualini, Federica Dalfovo 3A 3 CANTO DI RUT Maclon o Maclon, non tu, io in my Youth I entered the portals of dust e lo duca mio: I will show you fear in a handful of corn e il signore nostro dio: come in under the shadow of my home Sono una giovane moabita, quella tornata con Noemi dai campi di Moab (Dove hai spigolato oggi? mi ha chiesto, Dove hai lavorato? Benedetto the third who walks beside you!) my arms full my hair wet, I will be neither living nor dead, ho detto, voglio spigolare nel campo vuoto dietro ai mietitori tutto il giorno Solo ora, at the yellow hour, by the walls of his house I sit down and drink At the violet hour, when the eyes and back turn upward from the wheat field I Rut, benché moabita, throbbing between two lives, vedo davanti a me le seve di Booz far cadere le spighe dai mannelli per me: meglio è vivere come que' cani senza padrone, a' quali non toccano né tozzi né percosse Ye living ones, ye are fools indeed who do not know the ways of rùah and the unseen forces 4 that govern the process of life: wind brought us dead husband from the war and fever and fathers whom life has crushed and their children homeless, crying trovano dimora nei tuoi piedi scoperti, Booz o Booz, hai addolcito la mia vita hai riempito di generosità i sorsi che ho succhiato dalle tue otri oh Booz: Mara is Noemi again! Leonardo Minati 3B 5 IL CIBO ASSAPORATO CON I CINQUE SENSI Disse alle nozze “Non hanno più vino” al pozzo li manda il figlio di Maria col miracolo bevvero fino al mattino e il profumo inebriava tutti d’allegria. “Prese il pane e lo spezzò”, segno d’amore, i discepoli attorno a lui in piedi stante per l’ultima volta mangiarono con dolore le azzime dal rumore croccante. “Se riuscirò solo a toccare il suo mantello sarò guarita” Il Signore percepì la sua fiducia, un tocco lieve, e colei che aveva speranza ritrovò la vera vita, dopo durevoli sofferenze gioia infinita, premio di fede. “Tutti mangiarono e si sfamarono” pane e pesce misero in comunione dopo la benedizione li presero in dono assaporando il moltiplicato amore della divisione. 6 “Vi condurrò in un paese dove scorre latte e miele” erano ormai vicini alla Terra Promessa di dolce candore da un Dio fedele da lontano la videro a loro concessa. Caterina Visentin, Camilla Nardelli, Marco Calliari e Marika Volpe 2E 7 PANE DI VITA ובד Oved Acqua di sorgente Fonte di speranza. Il grano riposa. E verrà raccolto dalle mani Di un’amorevole madre La fatica sarà spiga La spiga sarà pane Il pane sarà banchetto E nell'intimo momento della cena Sazierà le nostre anime stanche Il sorriso del prossimo Leonardo Gonzo Edoardo Bortolotti Elisa Pasolli Elena Scala 3D 8 RACCOGLIERE E ACCOGLIERE In un campo d’orzo appena mietuto la ragazza chinata porta al petto la spiga abbandonata sulla terra da raccoglitori poco accurati. La donna piange sconsolatamente nella casa triste come la notte, è naturale come spigolare accogliere le persone nel cuore. E cosi le persone tralasciate diventano come i chicchi scartati che i più non hanno con sé voluto. È necessario abbassarsi a prendere il valore intrinseco di ogni cosa per comprendere la sua vera essenza. Vittorio Ferrari, Chiara Puecher, Virginia Strocchi 2D 9 Sulla tavola imbandita Risplende l’allegria Per una comunità riunita. Usanza di oggi e di ieri, Impronta sulla via, Trasporta antichi piaceri. Guidando i fratelli alla comunione Ha accompagnato l’anima mia Ancora sarà per noi mezzo d’unione. Giulia Nicoletti Benedetta Girardi Francesca Pedrolli 2D 10 LE SPIGHE Che anima, Umile e indefessa nella polvere ti chini. Già nelle tue braccia trovano riposo e tu, splendente, risollevi la fronte Ora Faro. Camilla Berlanda, Margherita Cestari, Maddalena Paoli, Elias Vassallo 3D 11 Spicas legit Rut, quae in Betlehem Pervenerat, et mane diu In agro expectaverat, in tellurem inclinata, Capite contexto corbe. Totam spem In paucis spicis reponens, iam longe Legerat, cum dives Booz, amore captus, ad Eam se appropinquavit: is clarae Gentis iuvenis erat, et multa frugifera Iugera agri obtinebat; messoribus Uberis agri imperavit, ne Molesti essent formosae collegenti. Tommaso Graiff 3B 12 SIMPOSIO DI UNA VITA A Rut, Noemi e Orpah Tre donne, affamate unite dal destino. Lacerate dalla sete d'amore divino, si saziano dell'offerta di pane di vita, intriso del sangue condiviso. Tradite dal vizio del peccato. Sapore di vita. Simone Dematté, Esther e Valentino 1D 13 Maddalena Acler, Paola Banal, Sara Previdi 2D 14 Il cibo è vita di tutti i giorni, pane quotidiano; ci accompagna, ci sostiene, ci da forza. Il cibo è un viaggio, ci fa conoscere nuove culture, usi e costumi Il cibo è religione, dono di Dio, atto sacro e di ringraziamento. Il cibo è tutto, la nostra fortuna, la nostra fede e la nostra felicità. Ci collega tutti quanti, ci unisce. È ciò che fa girare il mondo. Sofia Nadalini, Caterina Girardi 1E Amici, fratelli tutti mangiatori di pane siate generosi e sarete felici perché l’uomo è la creatura che condivide e la creatura che mangia pane. Angelica Paoli, Giulia Fabiani 3A 15 La Bibbia ci invita a provvedere ai bisogni di chiunque: stranieri, poveri, anziani, vedove, come erano Rut e Noemi. Bene fondamentale è il cibo e cosa c'è di più bello se non offrirlo a chi non ne ha o ne scarseggia? Da vera comunità dovremmo andare incontro a chi si china e chiede aiuto, attivandoci concretamente, allora vedremmo la gioia anche nei loro volti! Stefania Caruso, Fiamma Rodi e Nicolò Carazzai 2D 16 Ditemi ragazzi: 'Cos'è il nutrimento?' Se è insieme agli amici è divertimento, e con la famiglia è un intimo momento. E se poi il mondo giriamo, tanti cibi deliziosi troviamo, tra la carne, il pesce e le verdure diventa quindi un incontro di culture. Il cibo non è solo una condivisione materiale ma anche un un'espressione affettiva e sentimentale che ci permette di affrontare la vita con felicità, pur rimanendo un'azione di semplicità. Elisa Depaoli, Benedetta Ghezzi 1 E 17 MAN HU? CHE COS’È? Stupore. Il cibo è meraviglia, curiosità. Come per il popolo di Mosè, arrancando nel deserto alla ricerca di un futuro; quando la manna scese dal cielo rappresentò per loro l'ancora di salvezza, la domanda “Man hu?”, “che cos'è?”, la rese ancora più unica. Il cibo è ricerca, vita, incontro. Passione. La passione di chi lo prepara, lo mangia, lo dona, lo scopre. Toc, toc, toc. Tre colpi risuonarono nel monolocale. Tommaso poggiò il suo ultimo modellino sul tavolo e si alzò a malavoglia. L'unica cosa che detestava di casa sua era dover aprire la porta, concedere a quel mondo esterno, che tanto temeva, di contaminare il suo amato luogo protetto. «Chi diamine è?» gridò da dietro la porta, pavido di guardare attraverso lo spioncino. Si aspettava che fosse un venditore ambulante o, peggio, qualche vicino rompiscatole; quindi sussultò quando sentì la voce squillante di Gabriele. L'essere più odioso e socievole dell'intero pianeta. «Ehi Tommi! Apri, sono io!» «Cosa vuoi? Lasciami in pace». «Non posso più passare a trovare un amico?!» «Sì, ma non me! Sai che detesto le visite!» «Dai, giuro che ti tratterrò solo per cinque minuti!» Tommaso sbuffò e, rassegnato, sbloccò infine la serratura: chiudendo gli occhi, strinse il pomello mentre sentiva il sudore freddo che gli inzuppava la schiena e aprì. «Oh, ti sei deciso ad aprire finalmente!» esclamò Gabriele, entrando e sbattendo la porta alle sue spalle. Tommaso emise un sospiro esasperato ed aprì gli occhi, tentando di sorridere; ma quello che vide trasformò il suo sorriso in una smorfia di disgusto. Gabriele era letteralmente sepolto da sacchetti del supermercato, rigonfi e colorati. «Porta subito quel nido di batteri fuori da casa mia!» urlò, terrorizzato. «Anche io sono felice di vederti! - esclamò Gabriele di rimando- Dov'è la cucina?» 18 L'ospite indesiderato sollevò i sacchetti e cominciò ad aggirarsi curiosamente per l'appartamento, finché non individuò lo sterile e asettico angolo-cottura. Con un sorrisone sulle labbra, poggiò le buste sul piano di lavoro. «Che razza di prodotti ci sono in quelle buste?!» sbraitò Tommaso, al limite della pazienza. «Sono provviste! -rispose, calmo, Gabriele- Perché ho deciso che io e te adesso facciamo un viaggio!» A Tommaso cascarono le braccia. «Un viaggio?! Ma stai scherzando spero! Io non intendo muovermi da qui!» «E infatti non ci muoveremo da questa cucina». «Viaggiare senza uscire di casa? Che cos'è, una nuova diavoleria tecnologica?» «Nient'affatto, non c'è niente di più tradizionale e pratico! Abbi fede e vedrai...» Gabriele lasciò la frase come sospesa nell'aria, e iniziò a tirare fuori i cibi dalle borse, riponendoli ordinatamente sul tavolo, accanto al modellino lasciato a metà. L'altro, ancora più nervoso di prima, si avvicinò stizzito al tavolo, infilò un guanto in lattice e afferrò la prima confezione che gli capitò a tiro. «Cosa accidenti sarebbe questa cosa verde?» domandò sventolandogli la busta sotto al naso. «Sono alghe!» rispose l'amico, senza smettere di estrarre prodotti culinari dalle borse. «Alghe? -Tommaso fece una smorfia schifata- Mi hai preso per un pesce? Cosa devi farci con le alghe?» «Presto lo scoprirai...dove tieni le pentole?» ribatté sorridendo Gabriele, mentre spalancava i pensili dell'angolo cottura. «Ora basta!! Non hai alcun diritto di irrompere in casa mia a questo modo e mettere a soqquadro tutto quanto! Vattene! Esci di qui!» gridò il giovane, al limite della pazienza. «Lo farò. -ribatté l'amico- Non appena avrò finito di cucinare!» Tommaso emise un grugnito a metà tra l'irato e il frustrato e si chiuse in bagno, sbattendo la porta, a tentare di placare una crisi di panico. 19 Quando, mezz'ora dopo, Tommaso si fu calmato, mise il naso fuori dalla porta e un'ondata di profumo lo investì. Timoroso, uscì dal bagno e si diresse in cucina, ora invasa di pietanze fumanti. «Cosa..cosa hai fatto?» chiese. «Ho semplicemente portato il mondo a casa tua!». Gabriele spense il fuoco sotto a una pentola e iniziò ad impiattare un risotto giallo, arricchito da profumati frutti di mare, curiosi pesciolini e spezie. Quindi porse al padrone di casa il piatto, esclamando «Gusta, caballero!!». L'altro allora prese il manicaretto e lo squadrò dubbioso, soppesandolo; una parte di lui lo avrebbe volentieri lasciato cadere, ma la curiosità e un -involontariolanguorino lo vinsero. «Che cos'è?» domandò, sedendosi a tavola. «E' la nostra prima tappa, la Spagna» rispose l'amico, porgendogli la forchetta. Tommaso assaggiò...e un sapore nuovo, meraviglioso e sorprendente gli esplose in bocca. «Seee...non male...può andare…» commentò, sollevando un sopracciglio. «Visto che non volevo avvelenarti? Questa qui e la “Paella”, una pietanza tradizionale spagnola. Cambiamo continente?» Il giovane annuì, con la bocca ancora piena e si trovò sotto il naso una tazza di zuppa di spaghetti e verdure, dal profumo travolgente. La mangiò senza farsi pregare, assaporandone ogni singola goccia. «Sì buona...da dove viene?» La sua voce aveva un che di dubbioso, non voleva ancora ammettere che l'idea dell'amico era qualcosa di semplicemente geniale. «Dalla “Terra del Sol Levante”, il Giappone, lì è chiamata “Ramen”». «Beh...ne capiscono i giapponesi di cibo! Qual è la prossima meta?» «La Nigeria!» Gabriele allora gli porse un'altra zuppa di verdure, in cui però spiccava una familiare montagnola gialla. 20 «Ma che in Nigeria mangiano la polenta?» scherzò Tommaso, già pronto ad assaggiare. «Mmmh no, il “Fufu” non è proprio una “polenta”, come la chiami tu, perché non è fatta di farina di mais come quella italiana, ma bensì di farina di manioca...ci ho messo una vita a trovarla!» «Vediamo un po' se è più buona della nostra allora!» Il giovane fece per prendere una forchettata, ma l'altro lo fermò. «Alt, alt! Questo piatto va mangiato con le posate tradizionali africane». Lo informò. «Che sarebbero?» «Le tue mani!» Tommaso rimase leggermente interdetto, in circostanze normali, di fronte a una richiesta simile sarebbe andato su tutte le furie, ma questa volta non fu così. Dopo essersi alzato per lavarsi le mani in fretta e furia, infatti, tornò a tavola e iniziò a mangiare. «Wow! Questo cibo è così gustoso, saporito, divino! -esclamò, mentre ancora stava masticando- Chi lo sapeva che in giro per il mondo esistessero così tante ghiottonerie? » «Pensa che questo è solo l'inizio del nostro viaggio!-rispose l'amico, con il cuore che traboccava di gioia- Abbiamo tante altre nazioni da esplorare insieme!» E fu così che Tommaso, il diffidente, irascibile e solitario agorafobico iniziò a viaggiare per il mondo. Attraversò la steppa russa, solcò le onde dell'Oceano pacifico, corse nelle praterie americane, scalò la catena montuosa delle Ande e navigò lungo il Nilo, senza mai stancarsi o avere attacchi di panico. Con l'aiuto di Gabriele, conobbe, piatto dopo piatto, le usanze, tradizioni e ricette più disparate, ma tutte accomunate dal gusto per la vita, per la compagnia e per il buon cibo. E il suo stupore, proprio come quello del popolo di Mosè, non diminuì mano a mano che gustava tutte quelle pietanze, che per lui erano come manna scesa dal cielo, anzi cresceva di boccone in boccone e ogni volta che chiedeva, “che cos'è?”, arricchiva il suo itinerario di una nuova scoperta. In questo modo scoprì che il cibo è dono, comunione, stupore, amicizia, felicità. Insomma...che il cibo è Vita. Sveva Macchiarella, Kristal Tisi, Tommaso Nista, Miriana Lazzeri 1D 21 L'ulivo, albero essenziale,delicato come un piccolo fiore, ma ossuto, nodoso e carico di ferite come la vita. E' un oggetto di venerazione, se indossato come una corona, è simbolo di pace, che la colomba porterà alla fine di ogni diluvio. E' uno tra i sette prodotti principali della Terra Promessa, indica benessere, abbondanza e fertilità. Olio verdeggiante, simbolo di vitalità e nascita. Oliva beatissima, dalla quale era stato spremuto l'olio che aveva sciolto l'umanità dai suoi peccati. Pane, alimento principale di ogni cultura, paese e luogo. Pane di "lacrime", pane di "gioia", pane che fa amare Dio, fa condividere, fa riunire, pane che sazia, accomuna e rende compagni. E' il cuore della preghiera, il pasto della cena con il Signore, l'alimento che profumerà la vita di ognuno, renderà pieno il nostro percorso, riempirà tutti i cuori. Eleonora Salizzoni Rosa Mormile Elena Dalla Torre 1D 22 Dimenticando consapevolmente chicchi di futuro; ritrovarsi dall'altra parte di una triste storia, consolati dal cerchio infinito di omaggi reciproci e chi segue intanto raccoglie e vive... la ragione affidabile: sappiamo dove cercare rimembri di una sapienza più umana una vita di continua ricerca e speranza di trovare sempre più porte aperte la vita superflua cui ciascuno di noi è pronto a rinunciare. Marco Fele, Gabriele Freo, Marco Porcelluzzi, Luca Angheben 1D 23 Lascia una parte in campo, o contadino, lascia per altri la decima parte, per quella vedova ed il suo bambino, per il viandante che all’alba riparte. Lascia che il cuore si apra fino in fondo, lascia che se ne apra la miglior parte, per le culture che ti stanno intorno, perché quel temporale che da bimbo temevi è cibo e fa crescere il mondo… Così il diverso, che è come un nimbo, come il lampo che il piccolo odiava, ma se accetti di uscire dal tuo limbo, vedrai che annuncia la pioggia che lava e cresce il mondo e questa umanità. Gesù nell’ultima cena spezzava il pane: “dono, ecco la verità Di questo cibo che vi dona vita; condivisione, è questa realtà, la realtà che più di ogni altra è insita in questo vino e in questo pane”. Per un’umanità sempre più unita, sia il vino fonte delle gioie sane come allegria e voglia di stare assieme 24 sia il pane forza sulla via tra piane e cime, per diffondere il seme d’amore sia coraggio e sia speme; sia il vino conforto per chi teme, sia il pane il nostro aiuto a chi ha fame sia il nostro grido: “Si può, tutti insieme!” Tobia Modanese, con Francesco Della Giacoma e Alberto Bettucchi 1E 25 Pane, Il respiro dopo ore. Arcane, Le parole del Salvatore. Vino, Dolce trasgressione. Caino, Per gelosia la peggiore azione. Latte, La prima dolce carezza. Astratte, Le parole a cui dobbiamo riverenza. Miele, Con il latte nella terra promessa. Fedele, Chi è alla ricerca di essa. Come dopo la pioggia dell'arcobaleno la bellezza, Solo con la Bibbia del cibo il significato si apprezza. Alessia Faustini Beatrice Gabrielli 1D 26 Questa storia si svolge in un mondo ormai tristemente corrotto dove per strada un pover’uomo senza cibo, scalzo e malridotto chiedeva solo: “Signore, la prego… qualcosa da mangiare!” Ma nessuno sotto la pioggia voleva voltarsi ed ascoltare le disperate suppliche del pover’uomo scalzo e malridotto che non chiedeva nient’altro se non cibo in questo mondo corrotto. Persa la speranza si avvicinò sotto questo vento di maggio un uomo con un gran cuore d’oro, ma un po’ rude nel suo linguaggio e subito disse: “Non meriti di soffrire come un cane!” E inginocchiandosi gli diede svelto una pagnotta di pane” “il cibo è bene di tutti in ogni paese, in ogni città, senza sciocche distinzioni di razza, condizione o località!” Colto di sprovvista dopo aver molti giorni invano pregato, dato che nessuna generosità aveva ancora trovato, il pover’uomo si commosse vedendo la bontà di quel signore a cui era attribuito nessun titolo, ricchezza, onore e rincuorato ringraziò e se ne andò sul finire del giorno promettendo per sdebitarsi con lui in futuro il suo ritorno. Dopo mesi tornò vestito con tanta eleganza e decoro e portava con sé, mantenendo la promessa, dei gioielli d’oro 27 sì che tutti si pentirono di non aver speso alcun secondo, cosa che difatti accade molto raramente nel nostro mondo, solo per donare a tale pover’uomo scalzo e malridotto il quale altro non chiedeva che cibo in questo mondo corrotto. Disse: “Non ti preoccupavi della mia misera condizione e non volendo nulla in cambio hai avuto motivazione alleviando con tanta bontà la mia sofferenza e le mie pene tu hai mostrato a tutti che cosa significa fare del bene. Ed è triste vedere per fame ancora oggi gente crepare! Questa vita è un dono e tutti hanno diritto di mangiare!” Nicola Menin 1D 28 Cibo è Cibo è vita, storia e tradizione. Cibo è uomini, donne e bambini. Cibo è simbolo: è vino rosso sangue, che è passione e sentimento è allegria stando insieme; è latte e miele, che è abbondanza e dolcezza è nascita, crescita, promessa; è olio d’olive verdi, che è aromatico e caldo è condimento per l’anima e il corpo; è la fragranza del pane, che è dono e famiglia è amore e condivisione Cibo è una serata con gli amici È una tavolata di spensieratezza Cibo è un grazie e un prego È un incontro di popoli Cibo è il gusto di spezzare il proprio pane per l’affamato 29 È il sorriso di un bambino Cibo è l’abbondanza della terra promessa È benedizione di Dio Cibo è Bibbia Cibo è vita Cibo è Malfatti Marcolla Maddalena Battan Maria Sole Zardi Chiara 2E 30 Dacci oggi il nostro pane quotidiano; grano che sfama e Salvatore di una donna. Dacci oggi la nostra fame quotidiana; Teshuvah1 di una dolce nonna. Wille2 di vita, sangue del Signore non erano parenti ma condividevano la sorte. Wille di vita, nuovo amore Brindano alla vita, sfuggono alla morte Così, il rosso di vino, il sangue divino ricorda. Silvia Pasetto Maria Pontara Fiorenza Pesce Teresa Sicher 3B 1 Conversione, ritorno a se stessi, alla propria autenticità 2 Volontà di vivere in Shopenhauer 31 Non è una bella situazione Discorrer in tal guisa d’alimenti Durante l’hore di religione Peraltro, non si può far altrimenti Trovandoci nel caldo mezzodì Quando della fam’ la porta apre i battenti Dal momento che ci ritroviamo qui Tanto val narrar dell’ambito desco E andremo, indi, a cominciar così: orsù, dunque, parliam di questo argomento intenso e ben trattato cioè del cibo nel Sacro Testo. Perché non citare il prelibato, VINO symbol de smisurata passione Soave nettare per il palato Venne usato con apprensione PESCE symbol de primi Cristiani Nascondenti lor, ne la persecuzione 32 Condiviso et spezzato da le mani PANE, humil cibo de tutte le genti, co’ la sua forza rovesciò i sovrani Esso, presente ne li sacramenti, OLIO, corposo e profumato, guida popoli e lor comportamenti vita è per l’innocente neonato LATTE, ovver candida promessa, futur ristoro al popol liberato dolcezza l’attesa che mai non cessa MIELE, sublime de l’api lavor, speme da Dio a l’humanità concessa avendo fatto de tal nozioni tesor celeri, animo, a gustare tutto ciò di cui trattammo fin’ ad or. Giulio Delaiti Elisabetta Rosatti Sebastiano Rossi Maria Sofia Salvetta 2E 33 SHAVUOT Respiro un fruscio dolce fra gli steli, frementi tormente di petali di meli e ciliegi, rapide nubi di petali e baci; si dissolveranno nell'amaro dell'erba di questa terra di ulivi, di olio e di miele Ascolto il canto del vento che scioglie le dure zolle addormentate e apre le soglie agli estivi orzo e frumento di quando nel sogno di cose lontane staremo chinati su queste briciole di pane Al labbro vieni mia ultima, sfinita goccia di possibilità di invocarti, diversità: uomo-donna, ebreo-moabita; a noi gherim concedi il dono della Vita Ospiti e forestieri come tutti i nostri padri mangeremo insieme all'altro i frutti d'Israele. Nel giorno di Shavuot celebreremo il nostro Dio che è presente nelle cose più banali. Iacopo Ropele 3B 34 Fece il fuoco per cuocere il pane E moltiplicò i pesci per tutti. L'invidia seppellì con l'armonia. Inizió con una spiga di grano. Condividere: Questa é la legge. Insieme il cibo diventa dono. Tante realtá differenti comprende: Amore, fortuna, voglia di vita. Teresa Moser e Cecilia Lonardoni 1E 35 un Nuovo Amore naSce tra i Campi spIgolando atTimi di vitA Angela Zanetti, Irene Ferrari, Matilde Degasperi, Dalila Gasperi 3B 36 Benacchio Anna, Segatta Veronica, Stenico Barbara 3A 37 Camilla Franch, Cecilia Fruet, Viviana Boscheri, Valentina Zonta, Matilde Gosetti, Monica Maurina 1D Infine un filmato delicato e toccante: https://drive.google.com/file/d/0B60X1GHu3ROMaVdkQnRDYy1qZkk/view?usp=sharing 38