La sociologia dei consumi • Simmel: beni di prestigio e élite innovative • Veblen: - agiatezza vistosa - consumo vistoso McCracken: processo di inseguimento e fuga 19/12/2015 1 Altre teorie • Duesenberry: trickle effect (effetto gocciolamento) Enzensberger e Riesman: sottoconsumo ostentativo 19/12/2015 2 Bourdieu • Bourdieu: capitale economico capitale culturale capitale sociale La distinzione sociale del gusto 19/12/2015 3 Baudrillard • Il consumo è un obbligo culturale e una funzione sociale di prestigio • Non importa il valore d’uso ma il valore di scambio simbolico • I beni di consumo sono oggetto di desiderio e di investimento emotivo 19/12/2015 4 Altre teorie • La scuola di Francoforte: critica alla società dei consumi • Ritzer: le cattedrali del consumo • Maffesoli: le tribù legate da un prodotto 19/12/2015 5 I consumi del Duemila • Il pensiero di Zigmunt Bauman • Il turista metafora dell’individuo ‘globalizzato’ • Dal pellegrino al turista 19/12/2015 6 Il processo di individualizzazione • La crisi delle istituzioni sociali • Separazione tra l’individuo e il suo contesto sociale • Spazio sociale e spazio estetico 19/12/2015 7 La società degli individui L’individuo globale: molte scelte possibili,pochi criteri di scelta; tante opportunità a disposizione, scarse capacità di coglierle; ridondanza dei mezzi di comunicazione, difficoltà di relazione 19/12/2015 8 Modernità liquida • Vi sono molti aspetti problematici che in pratica costringono l’individuo a vivere la sola dimensione del presente, senza particolari prospettive se non “l’esperienza congiunta di insicurezza (della propria posizione, diritti, qualità della vita), di incertezza (rispetto alla loro instabilità presente e futura) e di vulnerabilità (del proprio corpo, della propria persona e relative appendici: i possedimenti, il quartiere, la comunità). Z. BAUMAN, Modernità liquida, Laterza, Roma-Bari 2002, p. 186. 19/12/2015 9 Modernità liquida • L’individuo sembra alle prese con un meccanismo che non riesce a controllare ed il soggettivismo esasperato gli impedisce di cogliere le eventuali vie d’uscita: “…ignorare l’interesse privato per accrescere il potere del gruppo e sacrificare il presente in nome di una felicità futura non sembra una prospettiva attraente e neanche sensata. Ogni occasione mancata è un’occasione persa, e il mancarla diventa qualcosa di imperdonabile e non facilmente scusabile, e tanto meno difendibile” • Ibi, p. 189. 19/12/2015 10 Senza senso del limite • “una società che estende costantemente, alla cieca, il campo del possibile affonda inevitabilmente in un mondo in cui più niente è reale, un mondo del virtuale assoluto, ovvero dell’impotenza totale. (Ricordiamo per inciso che, a livello dell’individuo, il posso tutto è uno dei nomi della psicosi)”. • M. BENASAYAG – G. SCHMIT, L’epoca delle passioni tristi, Feltrinelli, Milano 2004, p.94. 19/12/2015 11 La società “affluente” • Lo psicologo inglese James la ritiene addirittura una sorta di virus, che colpisce soprattutto i ceti medi dei ricchi Paesi occidentali, e che chiama ‘affluenza’, termine che nasce dall’unione di affluence (abbondanza, opulenza) e influenza (con lo stesso significato italiano). A suo dire la società ‘affluente’ è caratterizzata dall’ossessione di possedere sempre di più, denaro, case, beni materiali, e dalla conseguente profonda infelicità, che paghiamo con ansia, depressione, violenza e dipendenze dalla droga o dall’alcol. • O. JAMES, Affluenza How to Be Successful and Stay Sane, Vermilion, London 2007. 19/12/2015 12 I fattori che rendono felici • Secondo l’autorevole economista Layard, della London School of Economics, i sette grandi fattori che incidono sulla felicità umana sono le relazioni familiari, la situazione economica, il lavoro, la comunità e gli amici, la salute, la libertà personale, i valori personali. La famiglia e la vita privata sono dunque più importanti di ogni altro fattore che influisce sulla felicità e le ricerche compiute in diverse parti del mondo confermano che la separazione dal partner è la maggior causa di infelicità, più della disoccupazione o di un peggioramento del proprio stato di salute. R. LAYARD, Felicità: la nuova scienza del benessere comune, Rizzoli, Milano 2005, p.84. 19/12/2015 13 Le scelte individualizzate • Il turismo enogastronomico come evento individuale • La progettualità turistica: dalla prenotazione on line ai blog sulle destinazioni turistiche • Trasformazione dell’industria turistica enogastronomica 19/12/2015 14 I nuovi turisti enogastronomici • Ritrovare spazio per le relazioni, di coppia, familiari, amicali • Recuperare o ritrovare la propria identità • Ritrovare armonia con l’ambiente naturale • Accrescere la propria conoscenza di persone, popoli e culture • Realizzare, anche solo per una settimana o un weekend il proprio desiderio di felicità 19/12/2015 15 I nuovi turisti enogastronomici • Forti aspettative verso le vacanze: più esigenti • Richiesta di strutture e servizi adeguati nel territorio • Diversificazione per fasce di età: es. Terza età, più tempo libero e risorse • Nuove figure professionali: formazione • Qualità: servizi integrati nel territorio 19/12/2015 16