Locandina dello spettacolo Concerto per disegnatore e orchestra Luci, matite, archi, corde e tamburi: Perturbazione. Si spengono le luci. Buio in sala. Un semicerchio composto da cinque elementi si dispone attorno allo schermo. Dal silenzio affiorano le prime note. Con esse una storia incomincia a essere raccontata. Disegnata e animata: la vita di tutti i giorni di un personaggio alle prese con la parte più cinematografica che ognuno si porta sempre dietro, la personale proiezione: la propria ombra. In diretta. Musica e immagini. Non è cinema. Non è teatro. Non è video-arte. Non è animazione. Non è musica. Non è disegno. E' un' inedita somma delle parti. Immaginate un po' un' orchestra che suona nel buio... Bozzetto della sala in cui si è svolto lo spettacolo Nel concerto per disegnatore e orchestra - l' orchestra è quella dei Perturbazione, uno dei più importanti gruppi indipendenti italiani in circolazione; il disegnatore è Tommaso Cerasuolo: di norma voce del gruppo, ma qui impegnato ad essere demiurgo che crea, manipola, plasma, sposta personaggi e paesaggi mentre l' orchestra segue passo dopo passo il dipanarsi della storia sullo schermo. Tutto sempre in diretta, è bene ribadirlo. Concerto per disegnatore e orchestra è uno spettacolo, letteralmente, unico. La storia del cinema ci insegna che per lungo tempo fu tradizione "assumere" dei musicisti in sala per commentare le immagini. Gente che suonasse un repertorio più o meno vasto di temi e brani. Ma si trattava di storie che venivano semplicemente proiettate sullo schermo. Al contrario, l' idea fondante di Concerto per disegnatore e orchestra consiste nella creazione di musica e immagini in diretta: così i musicisti si trovano a commentare e inseguire ciò che prende vita sullo schermo, nella sala stessa, dall'illustratore, nascosto dietro i suoi macchinari. Ma non c'è trucco. E neanche inganno: perchè tutto ciò alla fine è una somma delle parti, una cooperazione tra le arti. Poche, piccole, ma essenziali informazioni: i Perturbazione sono sei ragazzi di Rivoli, alle porte di Torino. I loro testi accompagnati da una musica delicata, siispirano ad un immaginario malinconico e metropolitano e, provando ad inaugurare un mondo, trovano la loro piena maturità. Il Concerto per disegnatore e orchestra nasce per gioco da un'iniziativa del Cafè Liber di Torino, sui cortometraggi d'animazione. La cooperazione tra le arti nelle cerimonie d’apertura e di chiusura delle olimpiadi. Rassegna Italyart : Le olimpiadi della cultura L’obbiettivo principale delle Cerimonie olimpiche era di creare una sintesi perfetta per unire tutti i segmenti artistici in un unico elemento creativo, realizzando così un dialogo tra le arti atto a esprimere “la passione che anima il nostro popolo in maniera maestosa e non retorica, alternando momenti alti e toccanti, momenti di puro piacere estetico ad altri di assoluto divertimento”, come ha dichiarato il Presidente del TOROC Valentino Castellani. Le arti sono state promotrici di valori universali e di cultura legata all’Italia, come per esempio le musiche e le coreografie dedicate alla storia del Paese, dal Rinascimento al Barocco, passando dal Futurismo, rappresentato dall’etoile della Scala Roberto Bolle, nei panni di un avveniristico uomo del futuro. Anche la passione, tematica fondamentale delle Olimpiadi e ricordata dal Presidente Castellani, è stata messa in scena dalle coreografie eseguite da ballerini raffiguranti un cuore palpitante e da acrobati-pattinatori denominati “scintille di passione”. Scintille di passione Oltre al grande spettacolo delle arti, sono stati affrontati grandi tematiche universali come quella della pace espressa nel discorso di Yoko Ono nel quale ha detto : “because if one billion people in the world think peace, we will get peace. Remember each one of us has the power to change the world”. Tale concetto è stato ribadito dall’esecuzione di Peter Gabriel sulle note di “Imagine” di John Lennon. Yoko Ono alla cerimonia Per quanto riguarda la Cerimonia di Chiusura un ruolo rilevante l’hanno avuto gli artisti circensi e teatrali i quali, tramite la creatività degli spettacoli viaggianti e della Commedia dell’Arte, hanno saputo trasmettere sentimenti come la gioia e la felicità tipici del Carnevale La memoria, la nostalgia, il coraggio, il rito e la speranza hanno preso invece forma attraverso costumi e suggestioni tipiche del grande cinema italiano di ispirazione felliniana. In scena sono entrati infatti alcuni costumi originali del film “I Clowns” di Federico Fellini ideati e realizzati da Danilo Donati. Fabrizio Arigoni durante la cerimonia di Chiusura Le Cerimonie di Apertura e Chiusura non sono solo state un momento protocollare che formalizza l’inizio e la fine delle Olimpiadi, ma un esempio di come le arti eliminino le barriere linguistiche e culturali rendendo così comprensibili a tutti valori e tematiche universali e come possano in questo modo creare un dialogo tra popoli aventi lingue differenti. ITALYART Questi due grandi eventi non sono stati gli unici che hanno visto dialogare le varie arti, quali teatro, musica, danza e cinema. Infatti, durante le Olimpiadi si è svolta la manifestazione culturale “Italyart”, le Olimpiadi della cultura di Torino 2006, dove sono stati raccontati i valori e le emozioni dello sport attraverso le forme d’arte – il teatro, la danza, l’arte, la musica - che esprimono gli stessi valori e le stesse emozioni dell’evento sportivo. Esse si sono presentate con un messaggio significativo e univoco: un grande evento culturale che ha rappresentato il panorama artistico nazionale e locale. Arti visive Queste Olimpiadi culturali si sono aperte con i grandi appuntamenti internazionali: l’arte contemporanea in città con la T1 – Torino Triennale Tremusei, Luci d’Artista, ManifesTO, e Metropolis; installazioni in suggestivi scenari architettonici, come “The Five Rings” al Forte di Exilles e le Pitture Sotto Zero a Fenestrelle; passando poi all’arte classica, grande patrimonio culturale italiano e mondiale, come la mostra “Eroi ed Atleti”, volta a rappresentare l’ideale estetico nelle rappresentazioni di eroi e atleti da Olimpia a Roma a Torino 2006, e la mostra“Paesaggio e veduta da Poussin a Canaletto” dedicata ai dipinti di paesaggio del XVII e XVIII secolo. E ancora al Museo Egizio, mostre ed eventi legati all’antico Egitto e alle sue tradizioni, come la collezione di statue nel riallestimento scenografico di Dante Ferretti. Teatro e danza Passando al teatro e alla danza vi sono state le messe in scena del progetto “Domani” di Luca Ronconi e “Il colore Bianco” di Giorgio Barberio Corsetti. Il primo mette in scena cinque spettacoli teatrali ( come i cinque cerchi olimpici) che trattano altrettanti temi Universali, quali la politica, la guerra, la genetica e l’economia, per indurre lo spettatore a riflettere su questioni essenziali dell’individuo, dei popoli e delle nazioni, lasciando aperto l’interrogativo sul futuro, tra speranza e timore. ”Domani” si compone di– Troilo e Cressida di William Shakespeare, I Drammi di Guerra: una Trilogia di Edward Bond, Biblioetica. Dizionario per l’uso di Gilberto Corbellini, Pino Donghi, Armando Massarenti (consulenza scientifica della Fondazione Sigma-Tau), Lo specchio del diavolo di Giorgio Ruffolo (consulenza scientifica della Fondazione Sigma-Tau), Il Silenzio dei Comunisti di Vittorio Foa, Miriam Mafai, Alfredo Reichlin. Il secondo è una fantasmagorica epopea ispirata ai miti nordici, in bilico tra realtà e sogno. Attori, danzatori ed acrobati si esibiscono in una favolosa alternanza tra piani e livelli scenici, tra coreografie a terra e danze aeree, aprendo il teatro a una nuova dimensione verticale e all’idea del volo. I drammi di guerra: una trilogia Musica Vi sono stati concerti di musica contemporanea, classica, lirica, d’autore e world music. Protagonisti di fama internazionale hanno calcato il palco del Teatro Regio di Torino per due opere liriche di Giacomo Puccini: la Bohème firmata per l’occasione da Giuseppe Patroni Griffi e Aldo Terlizzi, dove si sono esibite due stelle della lirica mondiale, Roberto Alagna e Svetla Vassileva, diretti dal maestro Evelino Pidò e Manon Lescaut, con la regia lirica di Jean Reno. Inoltre si è svolta la manifestazione musicale “Sintonie” dove la Mahler Chamber e Daniel Harding hanno concluso il ciclo sinfonico beethoveniano. Il tema del dialogo e della contaminazione è protagonista della musica tradizionale italiana con esempi di canto sardo a tenores che si sono incontrati con l’originalità di Elio e Le Storie Tese, oppure il funky jazz dei siciliani Casadei che si sposa con la trance dello gnawa marocchino El Badawi e la musica occitana piemontese di Sergio Berardo si fonde con la tradizione occitana di Marsiglia e con le percussioni brasiliane. Questi sono solo alcuni esempi di come la arti riescano a trasmettere valori e temi comuni, abbattendo le barriere linguistiche e culturali. Sebbene vi siano delle differenze tra le arti di ogni cultura, la loro capacità di trasmissione è così potente da riuscire a creare dialoghi comprensibili anche tra popolazioni aventi lingue e mentalità differenti.