La valutazione del merito creditizio delle PMI: L’utilizzo del rating nella recente normativa bancaria Annibale Lorenzo Osti – Partner Responsabile dell’Aerea Strumenti di Debito di Ambromobiliare SpA Assolombarda, 18 maggio 2011 1 Chi è Ambromobiliare Ambromobiliare è una merchant bank orientata alle imprese di medie dimensioni ed opera come gruppo integrato sia professionale che finanziario con l’obiettivo di costituire un punto di riferimento per l’imprenditore e l’impresa e pertanto: offre una gamma di servizi ampia e coordinata, garantendo la capacità di affrontare e governare anche i momenti straordinari della vita d’impresa, della famiglia imprenditoriale e della compagine societaria; affianca il cliente con approccio imprenditoriale, in coordinamento con il top management, con l’obiettivo di stabilire un rapporto fiduciario, privilegiato e di lungo periodo; grazie all’elevato livello di seniority e alla rete di partnership, assicura l’apporto di competenze di eccellenza nell’intera fase di consulenza; a completamento dei servizi offerti all’impresa la società può intervenire apportando direttamente anche capitale di rischio per lo sviluppo. 18 maggio 2011 2 Aree di attività Ambromobiliare propone servizi di advisory, attraverso un team di professionisti tra loro affiatati da una pluriennale collaborazione in diverse realtà aziendali italiane ed estere, nelle seguenti aree di business: Direttamente come Ambromobiliare: Financial advisory Financial restructuring Equity capital market Family office e, attraverso la controllata Ambro & Asia Ltd,: Internazionalizzazione Assistenza alle imprese italiane nella ricerca di partners e nella definizione di joint-ventures nei paesi asiatici con particolare riguardo all’INDIA 18 maggio 2011 3 Business Model Il ruolo operativo di Ambromobiliare è caratterizzato: da totale indipendenza rispetto ai “fornitori di capitale” – banche ed investitori istituzionali – sempre più in conflitto di interesse. da approfondita conoscenza dei mercati finanziari, sia dal punto di vista del settore bancario e borsistico, che dal punto di vista del settore del “private equity”. dalla conoscenza dei principali settori industriali e dei drivers di successo di ogni specifico settore in funzione di una presenza tra i soci di imprese appartenenti a settori diversificati. da elevata professionalità del personale e flessibilità nella conduzione degli incarichi acquisiti. dal coinvolgimento diretto dei partners sia nella gestione degli incarichi che nel capitale azionario dalla forte vicinanza ed affinità all’imprenditore medio, grazie alla propria base azionaria composta da imprese familiari di medie dimensioni 18 maggio 2011 4 L’Area di Attività Strumenti di Debito In tema di gestione del debito Ambromobiliare interviene nelle seguenti macro aree: Finanza strutturata: organizzazione di finanziamenti a medio termine alle aziende anche attraverso il collocamento di prestiti sindacati, con modalità di rimborso e definizione di tasso d’interesse basati sui flussi aziendali dei progetti finanziati e su covenants di bilancio Spin-off immobiliari: ricerca di investitori (istituzionali e privati) interessati ad acquisire immobili con contestuale riaffitto a favore dell’azienda attraverso il sostegno finanziario di banche e società di leasing Cartolarizzazioni: cessione pro soluto di crediti v/clienti e di pacchetti di crediti anche attraverso plafonds rotativi pluriennali al fine di diversificare le forme di provvista finanziaria migliorando contestualmente gli indici di bilancio (liquidità, rotazione, debt/equity ratios,etc) 18 maggio 2011 5 L’Area di Attività Fusioni e Acquisizioni 1. Assistenza alle imprese e alle compagini proprietarie per la ricerca di soci, per operazioni di acquisizioni di imprese e rami aziendali, per la realizzazione di fusioni societarie. 2. Realizzazione di valutazioni aziendali e settoriali, assistenza nella redazione della documentazione a supporto dei rapporti di concambio e delle richieste delle autorità di regolazione del mercato, e di affiancamento agli advisors legali per la redazione dei prospetti informativi; intervento per l’organizzazione di O.P.A. sui mercati borsistici e dei relativi acquisition financings. 3. Assistenza agli enti pubblici (Enti e Ministeri Centrali, enti locali, etc.) per organizzazione di operazioni di privatizzazione e processi di cessione di quote sia di minoranza che di maggioranza di imprese e aziende municipalizzate attraverso modalità di asta competitiva e di beauty contest. 4. Organizzazione di MBO e MBI con l’intervento di investitori istituzionali di private equity. 18 maggio 2011 6 Opportunità Opportunità Grazie alle competenze e conoscenze maturate da manager in diversi settori, funzioni aziendali e aree geografiche, siamo in grado di parlare la stessa lingua dei nostri clienti. Aiutiamo la società a esplorare nuove e straordinarie opportunità, a gestire e mantenere la crescita e a incrementare il suo valore. Assistiamo i nostri clienti nelle decisioni finanziarie in situazioni complesse. Con l’esperienza sviluppata all’interno delle PMI nella gestione del processo di quotazione – anche in situazioni borsistiche sfavorevole – siamo pronti a trovare la soluzione taylor-made per soddisfare le esigenze dell’azienda. L’eccelenza L’eccelenza delle PMI PMI delle Il nostro approccio strategico parte sempre dall’individuazione dell’eccellenza dell’azienda di media dimensione. La successiva valorizzazione di essa tramite operazioni straordinarie, quali fusioni e acquisizioni, joint-ventures e partnership, dismissione e scissioni, nelle ristrutturazioni del capitale e elaborazione di scenari di riequilibrio finanziario, sono solo i primi step per preparare l’azienda alla quotazione in borsa. Going public public Going L’Area di Attività Quotazioni in Borsa Durante la fase preparatoria individuiamo già il mercato borsistico più adatto alla PMI. Nel ruolo di financial advisor ci occupiamo poi della gestione di tutti gli attori del processo di quotazione, quali banche, studi legali, società di comunicazione etc., vigilando con massimo impegno le interessi dell’azienda. Con il network creato nelle operazioni precedenti siamo anche in grado di individuare investitori che condividono l’interesse di un investimento stabile. I nostri servizi comprendono anche l’assistenza nei rapporti con gli organi istituzionali (Consob e Borsa Italiana) durante. 18 maggio 2011 7 Le dinamiche dell’accesso al credito 1. I problemi del credito nell’ottica del sistema bancario 2. Il Contesto Normativo 3. La qualità del Credito 4. La Patrimonializzazione degli Istituti 5. La Coincorrenza tra Banche 18 maggio 2011 8 Il quadro di riferimento 1. Direttiva 2006/48/CE del 14 giugno 2006 (accesso all’attività degli enti creditizi ed al suo esercizio) 2. Direttiva 2006/49/CE del 14 giugno 2006 (adeguatezza patrimoniale delle imprese di investimento e degli enti creditizi) 3. Circolare della Banca d’Italia n. 263 del 27 dicembre 2006 (nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche) 4. Regolamento (CE) n. 1060/2009 del 16 settembre 2009 (agenzie di rating del credito) 5. Decreto Legislativo 5 ottobre 2010 n. 176 (attuazione del regolamento (CE) n. 1060/2009) 18 maggio 2011 9 Circolare Banca d’Italia 263/2006 • • • • • Le banche possono determinare i coefficienti di ponderazione per il calcolo del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito (*) sulla base delle valutazioni del merito creditizio rilasciate da agenzie esterne di valutazione del merito di credito (External Credit Assessment Institutions - ECAI) riconosciute dalla Banca d'Italia. Il riconoscimento di un’agenzia e la riconduzione dei rating ai coefficienti di ponderazione (mapping) vengono effettuati dalla Banca d'Italia sulla base dei criteri previsti dalla normativa vigente. La Banca d’Italia riconosce, per la determinazione delle ponderazioni nell’ambito del metodo standardizzato, le valutazioni del merito creditizio rilasciate da agenzie esterne di valutazione del merito di credito (ECAI). Il riconoscimento di un’agenzia viene effettuato in base alla verifica di requisiti che riguardano sia la "metodologia" utilizzata per la definizione dei giudizi (oggettività, indipendenza, revisione periodica, trasparenza), sia le valutazioni che conseguono(credibilità e trasparenza). 10 18 ne maggio 2011 Il riconoscimento da parte della Banca d’Italia è finalizzato a consentire alle banche di utilizzare i rating esterni ai fini della Requisiti delle ECAI La Banca d’Italia riconosce come ECAI i soggetti persone giuridiche Ai fini del riconoscimento le agenzie soddisfano i seguenti requisiti: a) Oggettività b) Indipendenza c) Reputazione sul mercato d) Trasparenza della metodologia e dei giudizi Nell’ambito della valutazione dei requisiti, la Banca d’Italia considera l’eventuale adozione, da parte dell’agenzia, di un codice di condotta in linea con le migliori prassi a livello internazionale. 18 maggio 2011 11 Regolamento (CE) n. 1060/2009 In vigore dal 7 dicembre 2009 Nei 75 “considerando” si afferma, tra l’altro: (1) I rating del credito hanno un impatto significativo sul funzionamento del mercato e sulla fiducia degli investitori e dei consumatori (2) È importante stabilire norme che garantiscano che tutti i rating creditizi emessi da agenzie di rating del credito registrate nella Comunità siano di qualità adeguata e siano emessi da agenzie di rating del credito soggette a requisiti rigorosi (3) Le agenzie di rating del credito dovrebbero applicare su base volontaria il codice di condotta emanato dallo IOSCO In particolare, al punto n. 10 si legge: “È opinione generale che le agenzie di rating del credito non siano state capaci, in primo luogo, di adeguare tempestivamente i loro rating al peggioramento delle condizioni del mercato e, in secondo luogo, di adattare per tempo i loro rating del credito in seguito all’aggravarsi della crisi del mercato. Il modo migliore per porre rimedio a queste incapacità è adottare misure in materia di conflitti di interesse, qualità dei rating, trasparenza e governance interna delle agenzie di rating del credito, e sorveglianza delle attività delle agenzie di rating del credito. Coloro che utilizzano i rating del credito non dovrebbero affidarsi ciecamente a tali valutazioni ma dovrebbero sempre procedere con la massima attenzione alla propria analisi e all’opportuna diligenza dovuta prima di 18 maggio 2011 12 affidarsi a tali rating.” Le recenti proposte del Financial Stability Board (1) Principle I. Reducing reliance on CRA ratings in standards, laws and regulations Standard setters and authorities should assess references to credit rating agency (CRA) ratings in standards, laws and regulations and, wherever possible, remove them or replace them by suitable alternative standards of creditworthiness. Principle II. Reducing market reliance on CRA ratings Banks, market participants and institutional investors should be expected to make their own credit assessments, and not rely solely or mechanistically on CRA ratings. Principle III.1. Central bank operations Central banks should reach their own credit judgements on the financial instruments that they will accept in market operations, both as collateral and as outright purchases. Central bank policies should avoid mechanistic approaches that could lead to unnecessarily abrupt and large changes in the eligibility of financial instruments and the level of haircuts that may exacerbate cliff effects 18 maggio 2011 13 Le recenti proposte del Financial Stability Board (2) Principle III.2. Prudential supervision of banks Banks must not mechanistically rely on CRA ratings for assessing the creditworthiness of assets. This implies that banks should have the capability to conduct their own assessment of the creditworthiness of, as well as other risks relating to, the financial instruments they are exposed to and should satisfy supervisors of that capability. Principle III.2.a. Larger, more sophisticated banks within each jurisdiction should be expected to assess the credit risk of everything they hold (either outright or as collateral), whether it is for investment or for trading purposes. Principle III.2.b. Smaller, less sophisticated banks may not have the resources to conduct internal credit assessments for all their investments, but still should not mechanistically rely on CRA ratings and should publicly disclose their credit assessment approach. 18 maggio 2011 14 Le recenti proposte del Financial Stability Board (3) Principle III.3. Internal limits and investment policies of investment managers and institutional investors Investment managers and institutional investors must not mechanistically rely on CRA ratings for assessing the creditworthiness of assets. This principle applies across the full range of investment managers and of institutional investors, including money market funds, pension funds, collective investment schemes (such as mutual funds and investment companies), insurance companies and securities firms. It applies to all sizes and levels of sophistication of investment managers and institutional investors. Principle III.3.a. Investment managers should conduct risk analysis commensurate with the complexity and other characteristics of the investment and the materiality of their exposure, or refrain from such investments. They should publicly disclose information about their risk management approach, including their credit assessment processes. 18 maggio 2011 15 Le recenti proposte del Financial Stability Board (4) Principle III.3.b. Senior management and boards of institutional investors have a responsibility to ensure that internal assessments of credit and other risks associated with their investments are being made, and that the investment managers they use have the skills to understand the instruments that they are investing in and exposures they face, and do not mechanistically rely on CRA ratings. Senior management, boards and trustees should ensure adequate public disclosure of how CRA ratings are used in risk assessment processes. Principle III.3.c. Regulatory regimes should incentivise investment managers and institutional investors to avoid mechanistic use of CRA ratings. Principle III.4. Private sector margin agreements. Market participants and central counterparties should not use changes in CRA ratings of counterparties or of collateral assets as automatic triggers for large, discrete collateral calls in margin agreements on derivatives and securities financing transactions. 18 maggio 2011 16 Le recenti proposte del Financial Stability Board (5) Principle III.4.a. Supervisors should review the margining policies of market participants and central counterparties to guard againstundue reliance on CRA ratings. Principle III.5. Disclosures by issuers of securities Issuers of securities should disclose comprehensive, timely information that will enable investors to make their own independent investment judgements and credit risk assessments of those securities. In the case of publicly-traded securities, this should be a public disclosure. Principle III.5.a. Standard setters and authorities should review whether any references to CRA ratings in standards, laws and regulations relating to disclosure requirements are providing unintended incentives for investors to rely excessively on CRA ratings and, if appropriate, remove or amend these requirements 18 maggio 2011 17 A chi sono utili le agenzie di rating? “Quando la vicenda greca sarà più sotto controllo, arriverà forse il momento di porsi qualche domanda. Due soprattutto: come funziona oggi la fabbrica di quel bene essenziale di un’economia che si chiama fiducia? E chi è stato autorizzato a entrarci o chi si è auto-proclamato capo-reparto in quella fabbrica? A giudicare dalla cronaca di queste ore, il luogo di produzione della fiducia oggi è un impianto sovraffollato, caotico, obsoleto, pieno di soggetti inadeguati, da cui esce un prodotto guasto. (…) Contribuire a capire i fatti è sempre utile, alimentare il panico molto meno. Gli analisti (…) avranno le loro ragioni e hanno sempre diritto di parola,ovviamente: anche quando escono a mercati aperti e, come ieri, affondano le Borse nel momento più difficile. (…) Ma la domanda di partenza resta: a quali soggetti il sistema ha delegato la sua fabbrica della fiducia?” (Federico Fubini sul Corriere della Sera del 6 maggio 2010) 18 maggio 2011 18 Grazie dell’attenzione 18 maggio 2011 19