Purificazione di sostanze liquide Una sostanza di definisce pura quando, sottoposta a ripetuti trattamenti di purificazione, mantiene inalterate le sue grandezze fisiche caratteristiche F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II Definizione di tensione di vapore In un recipiente, ad una certa temperatura, sono contenute molecole interne al liquido che sono attratte dalle particelle adiacenti in tutte le direzioni e in ugual misura per cui la risultante delle sollecitazioni. Per le molecole che costituiscono lo strato superficiale le sollecitazioni non sono ugualmente distribuite in tutte le direzioni in quanto le molecole presenti nella fase liquida sono maggiori di quelle della fase gassosa. In questo caso, la risultante delle forze non è nulla ed è diretta verso l’interno del liquido che tenderà a contrarsi cioè a ridurre al minimo la sua superficie. F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II 1 Definizione di tensione di vapore Queste forze di attrazione sono contrarie al fenomeno di evaporazione, che ha luogo in quanto l’energia cinetica delle molecole non è ugualmente distribuita. Secondo la teoria cinetica le molecole si dividono in: 1. Povere di energia; 2. Con energia uguale o quasi uguale alla media; 3. Ricche di energia. F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II Equilibrio dinamico liquido-vapore Fenomeno dell’evaporazione: poche molecole ricche di energia che si trovano sulla superficie del liquido, riescono a vincere la tensione superficiale e si staccano dal liquido stesso diventando vapore. Come nel caso del liquido anche il vapore formato è suddiviso in 3 gruppi di molecole per cui, se alcune di esse, povere di energia, nel loro moto caotico incontrano la superficie del liquido, tornano a soggiacere all’attrazione esercitata dall’interno e rientrano nella fase liquida. L’evaporazione interessa solo la superficie del liquido l’ebollizione tutto il volume!! F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II 2 Definizione di tensione di vapore Si definisce tensione di vapore la pressione che il vapore esercita quando è in equilibrio con il proprio liquido (Temperatura costante). Il suo valore aumenta solo all’aumentare della temperatura, è tipico e costante per ogni liquido puro, ma nelle miscele varia con la loro composizione. Se la reale tensione di vapore è maggiore o minore del vapore caratteristico avremo la condensazione del vapore o l’evaporazione del liquido fino a che tale equilibrio non venga raggiunto. La tendenza del vapore e del liquido a raggiungere questo equilibrio costituisce la forza determinante della distillazione. F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II Fattori influenti sulla tensione di vapore Per un liquido puro la tensione di vapore è solo dipendente dalle forze di coesione del liquido (specifiche per ogni sostanza) e dalla temperatura. Esempio temperature di ebollizione per i solventi ad 1 atm Et2O Me2CO EtOH H2O 34.5 56.5 78.4 100 F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II 3 Influenza della temperatura sulla tensione di vapore Per un liquido la tensione di vapore si modifica solo con la Temperatura secondo l’equazione di Clausius-Clapeyron (vista a proposito del punto di fusione): dp ∆H dp λ → = = dT T∆V dT T∆V dove λ è il calore latente di evaporazione. Tenuto conto che la variazione di volume per valori di T non critici può essere trascurata, ed accoppiando l’equazione di stato dei gas otteniamo: dp λ V = p dp λp = → = dT TV dT RT 2 RT F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II Influenza della temperatura sulla tensione di vapore Considerando λ costante ricaviamo: 1 dp λ = p dT RT 2 previa integrazione e passando ai logaritmi otteniamo: d ln p λ λ A = → ln p = − + C → lg p = + B 2 2 dT RT RT T da cui si evince che la tensione di vapore è una funzione esponenziale della temperatura: p T F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II 4 Ebollizione Se forniamo calore ad un liquido in un recipiente aperto, la sua temperatura aumenta ed aumenta anche la sua tensione di vapore che ne è funzione esponenziale. Quando la tensione di vapore uguaglia il valore della pressione esterna cioè della pressione che insiste sul liquido stesso, il liquido bolle. La temperatura a cui ciò si verifica è definita come temperatura di ebollizione. Se il recipiente è chiuso avremo l’evaporazione che continua fino al raggiungimento della T e tensione di vapore critica, cioè tutto il liquido ed il vapore diventano gas. F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II Controllo dell’ebollizione Per evitare che, a seguito della formazione di grosse bolle di vapore, l’ebollizione diventi tumultuosa, si introducono nel recipiente piccoli frammenti di porcellana o di vetro poroso oppure piccoli tetraedi di Pt. Le bollicine di aria che si liberano per effetto del riscaldamento dalle pietruzze favoriscono una ebollizione regolare. La distillazione permette di purificare i liquidi e i solidi bassofondenti che possono essere portati allo stato liquido senza che venga alterata la costituzione chimica. Il metodo è basato sull’equilibrio bifasico liquido-vapore e sulla differente composizione della fase vapore rispetto a quella liquida. F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II 5 Distillazione semplice La distillazione semplice, utilizzabile solo per liquidi con temperature di ebollizione molto differenti e che non formano miscele azeotropiche, consiste nel portare un liquido all’ebollizione e nel condensare per raffreddamento il vapore emesso, in maniera tale che il distillato possa essere raccolto in un recipiente separato. In queste condizioni è necessario che una delle due sostanze costituenti la miscela sia solida (non volatile): è un processo che effettua la separazione di liquidi da solidi (es. H2ONaCl). L’apparecchio è formato da un pallone a smeriglio, munito di termometro, nel quale è posto il liquido da distillare, da un refrigerante e da un pallone di raccolta del distillato. F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II Distillazione semplice F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II 6 Classificazione delle miscele 1. Miscele binarie a. completamente immiscibili b. miscibili (miscele ideali e non ideali) c. parzialmente miscibili 2. Miscele a più componenti a. immiscibili e parzialmente miscibili b. completamente miscibili F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II Classificazione delle miscele Miscele binarie completamente immiscibili Si tratta di una miscela di due liquidi insolubili o immiscibili l’uno nell’altro e formano due liquidi separati o fasi (es. acqua/ottanolo). Ciascun liquido evapora come se l’altro non fosse presente e la composizione del vapore dipende solo dalla tensione di vapore dei singoli componenti. Applicando la regola delle fasi di Gibbs (V=C+P–F) al sistema in studio, otteniamo V = 2 + 2 – 3 pertanto il sistema possiede un solo grado di libertà quindi a qualsiasi temperatura la pressione totale è fissata in conseguenza (e viceversa!). F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II 7 Classificazione delle miscele Miscele binarie completamente immiscibili Legge di Dalton (o delle Pressioni Parziali) La pressione parziale dei singoli componenti in una fase gassosa è correlata alla pressione totale in quanto: la somma delle pressioni parziali è uguale alla pressione totale Ptot=P1+P2(+Pn nel caso di miscele con n componenti) ogni gas che fa parte di un miscuglio a comportamento ideale esercita una pressione uguale a quella che avrebbe se da solo occupasse il volume della miscela. Quindi, considerando l’equazione di stato dei gas perfetti (P=NRT/V), otteniamo che la pressione parziale del singolo componente sarà P1=N1RT/V F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II Classificazione delle miscele Miscele binarie completamente immiscibili Correlazione tra pressione parziale e frazione molare Sulla base di quanto affermato di evince che la pressione parziale del componente singolo sarà direttamente proporzionale alla sua frazione molare nel vapore, infatti: N1 RT P1 P N ndo V semplifica = → 1 = 1 = Y1 Ptot N tot RT Ptot N tot V e quindi P1 = Y1 ⋅ Ptot F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II 8 Classificazione delle miscele Miscibili, miscele ideali Quando i liquidi sono completamente miscibili uno nell’altro, la tensione di vapore di ciascun componente dipende sia dalla composizione del liquido che dalla Temperatura. Infatti la regola delle fasi di Gibbs descrive un sistema bivariante visto che sono presenti due componenti, due fasi (una liquida e una vapore): V=2+2–2=2 Legge di Raoult In una soluzione ideale di due o più liquidi ad una certa temperatura, la tensione di vapore parziale di ciascuno di essi è data dal prodotto della tensione di vapore del liquido puro a quella Temperatura per il valore della sua frazione nella soluzione. F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II Raoult Dalton F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II 9 Classificazione delle miscele Dimostriamo che il componente con la maggiore pressione parziale distillerà prima dell’altro, ovvero si concentrerà nella fase di vapore rispetto alla soluzione. Immaginando una miscela a due componenti A e B in fase liquida si verificheranno le seguenti relazioni (Raoult): PA = N A ⋅ PA0 PB = N B ⋅ PB0 Posto che la pressione totale è uguale alla somma delle pressioni parziali dei componenti, avremo: Ptot = PA + PB → P = N A ⋅ p A0 + N B ⋅ pB0 Nella fase di vapore, secondo la legge di Dalton: PA = N Av ⋅ Ptot PB = N Bv ⋅ Ptot PA = N Av ⋅ ( PA + PB ) PB = N Bv ⋅ ( PA + PB ) F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II Classificazione delle miscele A questo punto possiamo ricavare le frazioni molari, sia in fase liquida che in fase di vapore, per entrambi i componenti: N Av = PA P ; N A = A0 PA + PB pA N Bv = PB P ; N B = B0 PA + PB pB Dopo aver descritto il comportamento della soluzione e del vapore poniamoli in relazione (per comodità consideriamo solo il componente A): N Av = NA PA N Av PA p 0A N Av p 0A PA + PB → = ⋅ → = PA N A PA + PB PA N A PA + PB p A0 F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II 10 Classificazione delle miscele Dividendo per p0A il divisore ed il dividendo del secondo membro otteniamo: v NA = N A PA Tenuto conto che: 1 p 0 A NA = + PB p 0A P N PA N → PA = 0A ; N B = B0 → PB = 0B 0 pA pA pB pB Per sostituzione ricaviamo: N Av = N A N A p 0A NA pB0 = → v = N A + NB ⋅ 0 0 0 N p p NA pA B B B N A + NB ⋅ 0 0 + 0 pA pA pA 1 1 F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II Classificazione delle miscele NA pB0 = NA + NB ⋅ 0 N Av pA Considerando che NA+NB=1 per definizione (sono frazioni molari!!) traiamo le conclusioni: pB0 = p A0 → NA = 1 → N A = N Av v NA pB0 > p 0A → NA > 1 → N A > N Av v NA pB0 < p A0 → 0 < NA < 1 → N A < N Av v NA F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II 11 Classificazione delle miscele Miscibili, miscele ideali Legge di Henry Quando i componenti sono presenti nella miscela in basse concentrazioni (sono quindi i componenti minoritari) la loro pressione parziale correlata alla composizione del liquido dall’espressione: PA = KxA in cui la xA è la frazione molare del componente nella fase liquida e K è la costante di Henry per la miscela. La legge di Raoult è un caso speciale della legge di Henry in cui la K è sostituita dal valore della tensione di vapore del componente puro. Le due leggi sono valide se applicate agli estremi delle concentrazioni: la legge di Henry per componenti che hanno la frazione molare vicino allo zero la legge di Raoult per componenti che hanno la frazione molare vicino all’unità. F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II Volatilità Indica la maggiore o minore difficoltà delle sostanze ad evaporare. Per ciascun composto la volatilità è: proporzionale alla sua tensione di vapore PA inversamente proporzionale al suo punto di ebollizione Per una sostanza in una miscela liquida la volatilità è espressa da: VA=PA/NA Per un liquido puro NA (la frazione molare) =1, si ha che VA=PA, cioè la volatilità è uguale alla sua tensione di vapore. Per una sostanza in una miscela ideale, la volatilità è ancora uguale alla tensione di vapore del componente puro. Infatti se ricaviamo PA=VANA e facciamo un confronto diretto con la legge di Raoult (PA=P0ANA), abbiamo che VA è uguale a P0A. F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II 12 Volatilità relativa La volatilità relativa α è un valore di volatilità rapportato ad un altro. La volatilità maggiore è posta al numeratore cosicché il rapporto è maggiore di 1. Essa è una misura del grado in cui è possibile realizzare una separazione per distillazione. Nella distillazione di miscele binarie si definisce volatilità del componente A nella mix AB il rapporto tra la [A]v in fase vapore e [A]l in fase liquida. Dimostriamo come sia possibile stabilire la distillabilità di una miscela ideale a due componenti A e B di cui il primo sia maggiormente volatile: Sappiamo che la volatilità è uguale alla pressione parziale Dalla discussione sulla legge di Raoult conosciamo la relazione tra pressione parziale e frazione molare Quindi ….. F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II Volatilità relativa α= VA Nv Nv V A = A ;VB = B ; NA NB VB → α = N Av N Bv NA NB N Av N B = ⋅ N A N Bv Tenuto conto che NvA+NvB=1 e che NA+NB=1: N Av (1 − N A ) N Av − N Av N A = → αN A − αN Av N A = N Av − N Av N A α= v v N A (1 − N A ) N A − N AN A αN A − αN Av N A − N Av + N Av N A = 0 → αN A − N Av (−αN A − 1 + N A ) = 0 αN A = N Av (αN A + 1 − N A ) = N Av [N A (α − 1) + 1)] Ed infine: N Av = αN A 1 + N A (α − 1) F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II 13 Volatilità relativa Frazione molare nel vapore 1 Riportando in un diagramma n v in funzione di n si ottiene A A un sistema che si riferisce a varie miscele binarie ideali aventi differenti valori di volatilità relativa. La differenza di composizione tra le fasi che è il presupposto di ogni separazione mediante distillazione, aumenta all’ aumentare di α. Per α=1, il sistema è descritto da una retta inclinata a 45° e la fase liquida e la fase di vapore hanno la stessa composizione per cui non è possibile separare i due componenti. (miscele α>1 α =1 azeotropiche) 0 Frazione molare nel liquido 1 F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II Relazione tra volatilità relativa e punto di ebollizione Nel caso di una miscela di due liquidi è possibile calcolare l’α conoscendo le temperature di ebollizione dei componenti puri. Si applica la seguente equazione (Trouton-Clapeyron): (Ta −Tb ) 8.9⋅ ( Ta − Tb ) (T +T ) lgα = 8.9 ⋅ →α = 10 (Ta + Tb ) a b Esempio: In una soluzione n-eptano (p.e.= 98.4°C) / metil-cicloesano (p.e = 100.8°C) il valore di α = 1.07. Mentre in una miscela H2O (p.e.= 100.0°C) / Et2O (p.e. = 34.0°C) α = 7.31 NB: nell’equazione i valori della Temperatura vanno inseriti in °K!! F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II 14 Regola di Konowaloff Il vapore in equilibrio con una miscela binaria di due liquidi volatili, è più ricca nel componente più volatile I diagrammi della composizione liquido vapore all’equilibrio comportano l’uso di curve doppie che mettono in relazione la composizione di una miscela binaria liquida con i punti di ebollizione e con la composizione del vapore. La figura suddetta è costruita a P costante (isobaro) e considera A liquido più volatile di B, per cui la sua T di ebollizione ta è minore di quella di B. F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II Deviazioni negative e positive Le miscele che si comportano in maniera non ideale, come quelle in cui le componenti A e B interagiscono fra loro, danno luogo a deviazioni negative o positive della legge di Roult. Le deviazioni negative si verificano quando le interazioni “intercomponenti” sono maggiori rispetto a quelle “intracomponente”. Il risultato è una diminuzione delle molecole disponibili per l’evaporazione (rispetto al componente puro) con conseguente diminuzione della pressione parziale e della volatilità. F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II 15 Deviazioni negative P=P A+P B PA = P0 NB P0 B P B= AN A F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II Deviazioni positive P=PA+PB 0 P P B= NB B P A= P0 AN A F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II 16 Volatilità: Miscele azeotropiche In questo caso ci troviamo a che fare con una miscela azeotropica che si comporta come una composto puro poiché distilla senza variazione di composizione e a punto di ebollizione costante fino a che la pressione è costante. Una variazione di P modifica sia il punto di ebollizione che la composizione della mix azeotropica e varia quindi la curva all’equilibrio liquido-vapore. Esempio: P (mm Hg) % EtOH % Acqua 760 96.3 3.7 9.5 99.5 0.5 F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II Volatilità: Miscele azeotropiche Le caratteristiche di un sistema azeotropico binario sono: 1. Nel diagramma della volatilità relativa, la curva liquido-vapore attraversa la diagonale a 45°; 2. I componenti non possono essere separati uno dall’altro; 3. Qualsiasi mix azeotropica può essere considerata composta da un azeotropo e da un componente singolo. Il punto di ebollizione delle mix azeotropiche può essere più alto o più basso di quello dei componenti allo stato puro. Se il distillato è costituito da una sola fase si ha azeotropismo omogeneo (H2O- etanolo); se si hanno due fasi (H2O- benzolo) si parla di azeotropismo eterogeneo. F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II 17 Distillazione frazionata La distillazione frazionata è un processo consistente nella raccolta di più porzioni di distillato aventi proprietà fisiche diverse. La distillazione moderna si basa sul raggiungimento di successive condizioni di equilibrio tra liquido che scende e vapore che sale, interponendo fra la zona di evaporazione e la zona di condensazione, una colonna di rettifica. Le colonne di rettifica permettono di aumentare il tempo di contatto fra liquido e vapore. F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II Distillazione frazionata Supponiamo di avere una colonna del tipo a piastre, indichiamo con nx una generica piastra che si trovi durante la distillazione a temperatura tx e con x la composizione del liquido presente su tale piastra. x sarà in equilibrio a tx con un vapore a composizione y. Questo vapore verrà raffreddato fino al valore tx +1 dal liquido che scende dalla piastra nx +1 che è alla temperatura tx +1 < tx ; si separerà quindi un liquido a composizione x1 ed un vapore a composizione y1 che una volta superata la piastra nx +1 verrà raffreddato dal liquido che scende dalla piastra nx +2 alla temperatura tx +2, e così via. F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II 18 Distillazione frazionata Se il numero delle piastre della colonna è sufficiente, nella parte superiore di essa si raccoglierà un vapore costituito del componente più volatile. D’altra parte il liquido a composizione x che scende dalla piastra nx verrà riscaldato fino alla temperatura tx -1 dando luogo alla separazione di un vapore a composizione ya e di un liquido a composizione xa che scendendo verso la piastra nx -2 verrà riscaldato alla temperatura tx -2 dal vapore che sale dalla piastra suddetta. Questo riscaldamento provocherà la separazione di un vapore yb e di un liquido xb che si va sempre più arricchendo del componente meno volatile per cui se il numero delle piastre è sufficiente il liquido che ritorna nel pallone di distillazione sarà costituito dal composto meno volatile puro. F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II Distillazione frazionata: rappresentazione grafica F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II 19 Distillazione frazionata: Piatti teorici L’efficienza della colonna è una misura che esprime l’altezza equivalente ad un piatto teorico HEPT (height equivalent to a theoretical plate). Un piatto teorico può essere definito come quel sistema che produce tra il distillato e la miscela posta a distillare una differenza di composizione uguale a quella che esiste tra la mix iniziale ed il vapore con essa in equilibrio. F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II Distillazione frazionata: Piatti teorici HEPT indica quanti cm di colonna o di riempimento sono necessari per avere una separazione corrispondente ad un piatto teorico ed è data da: HEPT = z / n dove n è il numero di piatti e z la lunghezza della colonna in cm. Perché il vapore possa essere trascinato lungo la colonna, deve esistere una differenza di pressione tra il pallone, in cui è posto il liquido da distillare, e la cima della colonna. Tale differenza deve essere sufficiente per vincere la resistenza tra il liquido che scende e il vapore che sale. F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II 20 Distillazione frazionata Riflusso La massima velocità alla quale il vapore sale lungo la colonna nell’unità di tempo si verifica quando la pressione tra il pallone di distillazione ed il pallone di raccolta diventa così elevata che la velocità del vapore che sale è sufficiente ad impedire la discesa del riflusso. Una colonna che funziona senza prelievo di vapori si dice a riflusso totale, quando invece tutto il vapore che arriva in cima alla colonna viene prelevato, il funzionamento è a prelievo totale. Il rapporto di riflusso è il rapporto tra moli di prodotto che rifluisce e moli di prodotto prelevato nell’unità di tempo. F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II Distillazione frazionata: Fattori influenti I fattori quindi che contribuiscono ad una buona separazione nella distillazione frazionata sono: 1. La differenza di composizione che esiste tra il liquido e il vapore all’equilibrio (volatilità relativa); 2. Il contatto liquido-vapore espresso come HEPT; 3. Il rapporto di riflusso F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II 21 Distillazione frazionata: Calcolo dei piatti teorici Il numero di piatti teorici necessari alla distillazione di una miscela può essere ricavato in due modi: 1. Determinazione grafica del numero di piatti teorici F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II Distillazione frazionata: Calcolo dei piatti teorici 2. Determinazione numerica del numero di piatti teorici Equazione di Fenske Dove n è il numero di piatti teorici, yn è la frazione molare del componente più volatile alla sommità della colonna a reflusso totale, xs la composizione della miscela nel pallone ed α la volatilità relativa. F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II 22 Distillazione frazionata: Colonne di rettifica Le colonne di rettifica esistenti in laboratorio sono: 1. Colonne a tubo vuoto 2. Colonne a spirale 3. Colonne a tubi concentrici 4. Colonne a piatti F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II Distillazione a pressione ridotta I principale vantaggio di distillare a P ridotta invece che a pressione atmosferica consiste nel fatto che abbassando il valore della pressione si abbassa di conseguenza la T di ebollizione. Tale variazione è regolata dalla legge di Clausius-Clapeyron: dP / dT = λ/ ∆TV Con questo metodo si possono distillare sostanze che si alterano alla normale T di ebollizione. Si può sfruttare questa tecnica anche per sfruttare l’aumento della volatilità relativa dei componenti che ha luogo quando la pressione diminuisce. F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II 23 Distillazione a pressione ridotta: Apparecchiature F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II Distillazione a pressione ridotta: Apparecchiature F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II 24 Distillazione a pressione ridotta: Apparecchiature F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II Distillazione in corrente di vapore Quando due liquidi differiscono notevolmente per quanto riguarda alcune proprietà molecolari, la miscibilità: può completamente mancare (immiscibilità totale) oppure essere limitata a certi valori di concentrazione (immiscibilità parziale) F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II 25 Distillazione in corrente di vapore Immiscibilità totale Ciascuno dei due liquidi immiscibili esercita la propria tensione di vapore cosicché la tensione di vapore risultante è secondo la legge di Dalton la somma delle tensioni delle sostanze pure indipendentemente dal loro rapporto in miscela. PA = p0A ; PB = p0B P = p0A + p0B La tensione di vapore totale della miscela è quindi ad ogni T sempre maggiore della tensione di vapore del componente più volatile per il contributo della tensione di vapore degli altri componenti la miscela*. Anche il punto di ebollizione risulta più basso di quello del componente più volatile. F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II Distillazione in corrente di vapore * Considerando l’acqua come composto b; secondo la legge dei gas perfetti: pa0 = NRT g RT 0 g RT → pa0 = a ⋅ ; pb = b ⋅ V pma V pmb V dove ga è il peso di sostanza in vapore e pma il relativo peso molecolare. Dalla precedente possiamo ricavare: ga = ed ancora: ga = gb p a0 ⋅ pm a ⋅V RT pa0 ⋅ pma ⋅V p0 ⋅ pmb ⋅V ; gb = b RT RT p b0 ⋅ pm b ⋅V RT p a0 ⋅ pm a ⋅ V RT = ⋅ 0 RT p b ⋅ pm b ⋅ V g a pma pa0 = ⋅ g b pmb pb0 F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II 26 Distillazione in corrente di vapore Raoult miscibili P0A Dalton immiscibili Sistema bivariante Sistema monovariante Raoult miscibili Sistema bivariante Immiscibilità parziale In questi casi l’andamento della tensione di vapore della miscela in funzione della composizione a T costante è rappresentato nella figura. Si ha la variazione della tensione di vapore con la composizione per due liquidi immiscibili. P0B F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II Distillazione in corrente di vapore: Apparecchiatura F. Ortuso - Analisi dei Medicinali II 27