SORELLA ACQUA DALIFORM srl Sorella Acqua Nel tempo l’uomo ha inciso e trasformato profondamente la natura con le sue attività. Queste, all’inizio condotte inconsapevolmente ed in buona fede, hanno comportato nel tempo eventi catastrofici dal punto di vista ambientale. L’abbattimento di un albero per scavarne una canoa 10.000 anni fa ha consentito nel 1571, col progresso tecnologico, di giungere alla battaglia di Lepanto fra le galee veneziane, austriache e pontificie della Lega Santa e le navi del sultano Selim II: fu una autentica deforestazione. Il legname necessario a costruire le navi dall’una e dall’altra parte, ad estrarre e fondere il ferro per corazze, archibugi e colubrine consta in migliaia di alberi che in una sola battaglia sono stati sacrificati. La produttività annua del solo Arsenale di Venezia consisteva in 18 galeazze, 10 galere “bastarde” e 138 galere “sottili” pari addirittura a 60.000 tonnellate di legname. Solamente negli ultimi anni si è giunti ad un idea di progresso sostenibile dal punto di vista ambientale. E’ così nata la giusta aspirazione a risolvere il problema dello smaltimento dell’acqua piovana intercettata dai manufatti umani e dell’acqua di scarico proveniente dalle lavorazioni e dagli usi domestici che ha impoverito le falde e le ha inquinate, ha sovraccaricato i fiumi causando inondazioni frequenti, danni a persone e a cose in maniera sempre più drammatica. Forse una analisi, un ripensamento o una variazione del percorso intrapreso sono doverosi al fine di migliorare la qualità della vita; già il dibattito è acceso ma non solo, alcuni illuminati regolamenti locali in Italia ed all’estero hanno compreso tali problematiche e promulgato normative adeguate per la raccolta e la dispersione in falda delle acque piovane. Riassumendo: la maggior antropizzazione-cementificazione del territorio ha avuto come conseguenze: -una diminuzione della permeabilità del terreno; -un impoverimento ed inquinamento della falda; -una diminuzione delle riserve di acqua potabile; -una diminuzione delle riserve di acqua utilizzabile; -una variazione delle temperature stagionali con modifica delle dinamiche meteorologiche tradizionali; -maggior intensità degli afflussi alla rete in periodi di tempo molto concentrati. Ruscellamento Infiltrazione Ruscellamento Infiltrazione Ciò ha comportato : -maggior affluenza d’acqua alle fognature durante le piogge; -grandi volumi d’acqua affluenti contemporaneamente ai fiumi con conseguente aumento del livello d’acqua; -aumento del numero delle esondazioni e dei danni da esse provocate; -maggior inquinamento delle acque di dilavamento di superficie e di falda. La strada ora percorribile per attenuare questi problemi consiste: -nel recupero delle acque meteoriche in adeguate vasche sotterranee realizzate con i casseri Iglù; -l’eccesso d’acqua, accumulata come sopra, va disperso tramite apposite vasche sotterranee realizzate con casseri Iglù ma con fondo drenante al piede, ovvero va dispersa in falda; -a valle di questa seconda vasca ci può essere un collegamento di troppo pieno con la fognatura tradizionale. Ruscellamento Infiltrazione Schematizzando In fognatura Vasca di dispersione Vasca di raccolta I vantaggi La realizzazione di opere per la raccolta e la dispersione delle acque meteoriche permette di ottenere numerosi vantaggi Il fabbisogno giornaliero d‘acqua nel settore privato potrebbe essere soddisfatto per il 50% dell‘acqua piovana. - per l‘irrigazione (favorendo un assorbimento ottimale dei minerali); - per la alvatrice (l‘acqua piovana limita notevolmente la formazione di calcare) e le pulizie della casa; - per il risciacquo del wc; - per il lavaggio di automezzi. Nel settore industriale si potrebbe utilizzare l‘acqua piovana nei processi produttivi di rafreddamento, lavaggio, risciacquo e in ogni altra lavorazione non alimentare, inclusi gli impianti antincendio, con notevole risparmio di risorse e denaro. I benefici per la comunità Minori costi L‘acqua piovana trattenuta in superficie a causa della progressiva cementificazione, viene dispersa in loco, dunque non servono potenziamenti delle reti pubbliche di raccolta. Falde Ricche L‘acqua piovana viene dispersa per vie naturali così da proteggere ed alimentare le falde. Minori esondazioni Alleggerimento delle portate alla rete fognaria in concomitanza di piogge abbondanti e consegunete riduzione delle portate immesse ai depuratori e ai ricettori finali (fiumi, laghi, mare, etc.). Come si realizza ... Un sistema semplice ed efficace per la raccolta e la dispersione dell’acqua piovana è costituito da: − un impianto di raccolta vero e proprio, cioè l’insieme delle superfici investite dalla pioggia, grondaie, converse, pluviali, caditoie, pozzetti di drenaggio e tubazioni di raccordo, che servono a convogliare l’acqua verso il serbatoio di accumulo; − un tubo per lo smaltimento dell’acqua di prima pioggia, se necessario; − un filtro; − un tubo di immissione dotato di un raccordo terminale inferiore, incurvato rispetto alla direzione di caduta di 90°, per evitare turbolenze all’interno della vasca; − una vasca di accumulo; − un pozzetto, più basso della vasca per aumentare la prevalenza e migliorare il pescaggio, adatto anche all’ispezione e alla pulizia; − un tubo di sfiato dal pozzetto all’esterno; − un tubo di troppo pieno dalla vasca di raccolta a quella di dispersione; − un impianto di aspirazione galleggiante all’interno del pozzetto (a circa 10-15 cm dal massimo livello) che evita il pescaggio dei sedimenti dal fondo e di foglie dal livello superficiale consentendo pertanto il prelievo dell’acqua pulita; − una stazione di pompaggio se il riutilizzo è interno alla abitazione (risciacquo wc,etc.) altrimenti è sufficiente una pompa sommersa all’interno del pozzetto; − una vasca di dispersione; D 1 7 B E C 2 4 3 A 1 2 3 4 5 6 7 8 A B C D E Grondaia Pluviale e pozzetto Scarico acqua prima pioggia Filtro Vasca di raccolta Vasca di dispersione Impianto di pompaggio Scarico di troppo pieno Irrigazione giardino Lavaggio auto/esterni Pulizie domestiche Lavatrice Sciacquone WC In fognatura 8 5 6 Perché utilizzare il cassero IGLU’ - Leggerezza dei moduli e semplicità di installazione; - Carrabilità; - Versalitilità: dispersione, raccolta, riutilizzo, riscaldamento della superficie superiore, etc.; - Profondità di escavazione ridotta e varia, data la possibilità di utilizzare IGLU’ di altezze e disposizionei diverse; - Reazione neutra all’acqua; - Resistenza all’invecchiamento; - Unione di aspetti funzionali e strutturali a quelli estetici; - Elementi leggeri ed impilabili: bassi costi di trasporto e di stoccaggio; - Montaggio semplice e veloce; - Adattabilità a qualsiasi superficie di appoggio; - Riduzione dei tempi di manodopera fino all’80%; - Facilità di posa dovuta alla leggerezza dei casseri e semplicità di incasstro degli elementi; - Ottima pedonabilità e capacità portante (carico minimo a rottura di 150 kg concentrati su una superficie di 5x5 cm); - Favorisce soluzioni valide per parchi, campi sportivi, industrie, serre e lungo i rilevati stradali; - Capacità di accumulo d’acqua elevate; - Costi minori rispetto ai serbatoi di stoccaggio in commercio. Il cassero IGLU’ Nell’antica Roma per risolvere il problema dell’umidità del terreno e delle sue conseguenze sulla salubrità ed integrità delle strutture abitative e commerciali, si costruivano pavimenti elevati dal suolo di qualche decina di centimetri per mezzo di anfore e muretti per realizzare un’intercapedine attualmente definita: “vuoto sanitario”. La Daliform nel 1993 ha brevettato l’IGLU’ per migliorare e rendere ancora più efficace quell’antica soluzione adattandola alle nuove tecnologie. L’IGLU’ è un cassero modulare in polipropilene riciclato, di varie dimensioni, con formato a calotta sferica o piana che si conclude su quattro supporti connessi da altrettante arcate. Viene realizzato con miscele di materiali plastici riciclati, atossici, di alta resistenza che rimangono inalterati nel tempo. Nato per la creazione di intercapedini in genere, pavimenti aerati e vespai nelle costruzioni e ristrutturazioni civili ed industriali, si adatta perfettamente anche nel campo della raccolta ed utilizzo di acque meteoriche. Dimensioni cm 50x50 50x50 50x50 50x50 50x50 50x50 50x50 50x50 50x50 Antezza H cm 8 12 16 20 27 35 40 45 55 50x50 Ø 11 16 hpil Tabella dei parametri IGLU‘ Altezza h Quantità cls a raso cm m³/m² 4.5 0.012 8 0.016 11 0.034 13 0.035 21 0.040 29 0.056 34 0.060 41 0.065 44 0.090 Tabella dei parametri IGLÙ-Atlantis 11 0.034 hpil 0.036 (cm³/cm²xml) PIANTA Capacità di accumulo l/m² 68 104 126 165 230 294 340 385 460 Peso Kg/pezzo 1.240 1.250 1.300 1.450 1.650 1.850 2.000 2.100 2.400 126+962 x hpil(in m) 1.500 1 (kg/ml) PROSPETTO Una soluzione completa La Daliform Srl fornisce la parte progettuale e tutti i materiali necessari alla realizzazione dell’opera. A seconda delle richieste e delle necessità offre quindi un ventaglio di prodotti e di soluzioni per ogni tipologia di terreno, di utilizzo e di spazio. Grondaie Pluviali Pozzetti Filtro Il fermagetto o Cassaforma Muro (per dividere le due vasche) ��������������� ���������� ����������������� ��������������������� Come si realizza la vasca con il cassro IGLU’ Si può arrivare ad una capacità di accumulo di circa 1800 l/m2 utilizzando gli IGLU’ ATLANTIS. Questo sistema consiste in casseri IGLU’ ad altezza cm 16, con i piedi a baionetta per ancorarsi a pilastrini in polipropilene riciclato, formati da un tubo Ø 110 mm ad altezza variabile e completati da piedini a bicchiere per l’appoggio al piano di posa. Consente di realizzare intercapedini utilizzabili come vasche per altezze superiori all’altezza massima dei prodotti IGLU’. Per quanto riguarda la vasca di raccolta per l’acqua piovana viene creato un sottofondo in calcestruzzo impermeabile di un altezza variabile a seconda del terreno sottostante, mentre per la vasca di dispersione la base è in ghiaia compatta. Vengono quindi posizionati gli IGLU’, sopra ad essi viene appoggiata una rete elettrosaldata e viene gettato il calcestruzzo di uno spessore dipendente dal carico ch deve sopportare il pavimento sovrastante (ad esempio per un sovraccarico di 1100 kg/m2, lo spessore minimo del calcestruzzo in sommità dell’IGLU’ è di 5 cm). Il cmento che si trova tra i piedini degli IGLU’ trasferisce i carichi di progetto dal pavimento superiore al terreno. Grazie alla leggerezza e alla maneggevolezza dei casseri, i tempi di posa del materiale, in termini di superficie, vanno dagli 80 ai 100 m2/ora per operaio; inoltre, essendo costituiti da materiale plastico, sono facilmente sagomabili a seconda delle esigenze utilizzando una semplice sega a disco manuale. ... Altri esempi... I progetti qui rappresentati sono modelli generali, proposte di utilizzo di vasche di raccolta acqua piovana. Ogni caso considerato necessita di uno studio e di un progetto appropriato in base alla tipologia del terreno, delle strutture e della superficie drenante. Campo da calcio Campo da tennis IMPIANTO DI POMPAGGIO VASCA DI RACCOLTA ACQUA PIOVANA Garage nei condomini Serre E per i più tecnici... PIANTA Impianto di pompaggio Sfiato Irrigazione Scaletta Galleggiane per pompaggio Piedini Atlantis Sezione A-A Muretto in c.a. Sezione B-B Fognature Filtro autopulente Fermagetto Lastra in cls PIANTA SUL FONDO VASCA Piedini Atlantis Scaletta Fondo pozzetto più basso della vasca Muretto in c.a Sottofondo in cls Ghiaia compatta Fermagetto Lastra in cls STOCCAGGIO ACQUA PER RIUTILIZZO Sezione A-A Impianto di pompaggio L-Plast 14+5cm Galleggiante per pompaggio Sfiato Rete elettr. Ø 6/20x20 Scaletta Tubo di troppopieno che alimenta la vasca di dispersione Polistirolo IGLU' ATLANTIS Muretto in cls Lastra in cls Dispersone dell'acqua nel sottosuolo Vasca di racconta di riutilizzo dell'acqua piovana Vasca di racconta per la dispersione dell'acqua piovana Ghiaia compatta STOCCAGGIO ACQUA PER RIUTILIZZO Impianto di pompaggio Sezione B-B Rete elettr. Ø 6/20x20 Pozzetto L-Plast 14+5cm Polistirolo Fognatura Filtro autopulente IGLU' ATLANTIS Muretto in c.a. Vasca di racconta di riutilizzo dell'acqua piovana Ghiaia compatta Vasca di racconta per la dispersione dell'acqua piovana Dispersone dell'acqua nel sottosuolo Determinazione del volume della vasca di accumulo La determinazione del volume della vasca si basa sul fabbisogno idrico e sulla piovosità della zona. In particolare la qualtità di acqua piovana che si può captare in un anno è data alla seguente formula: Q = S*h*η*φ Dove: S(m2) = proiezione orizzontale di tutte le superfici esposte ala pioggia. h (mm) = altezza delle precipitazioni in un anno. Varia per ogni località; i dati si possono ricavare dagli annuari del Servizio Idrografico del Ministero dell‘ambiente. η (%) = efficienza del filtro che viene fornita dal produttore e riguardante la frazione del flusso d‘acqua effettivamente utilizzabile a valle dell‘intercettazione del filtro. φ (%) = coefficiente di deflusso superficiale. Considera la quantità d‘acqua che effettivamente affluisce verso il sistema di accumulo, dipendente dalla natura della superficie, dall‘orientamento e dalla pendenza. Natura della superficie Tetto spiovente Tetto piano non ghiaioso Tetto piano ghiaioso Tetto verde intensivo Tetto verde estensivo Superficie lastricata Asfaltatura Coeff. di deflusso (diametro) 80-90 80 60 30 50 50 80 Successivamente si aluta il fabbisogno idrico che tiene conto del numero di abitanti, dell‘utilizzazione dell‘acqua e delle superfici irrigate. La seguente tabella esemplifica il calcolo. Utilizzo Wc Lavatrice Pulizie domestiche Giardinaggio Valore medio annuo (litri/ab) 9000 5000 1000 450 litri/m2 Totale Fi (litri) Numero di persone x ...persone x ...persone x ...persone x ...m2 Fabbisogno idrico specifico (Fis) + + + + = Per impianti di grandi dimensioni bisogna considerare ad esempio: scuola = 1000 l/persona ufficio = 1500 l/persona Il fabbisogno idrico viene quindi confrontato conla quantità di acqua captabile e il più piccolo dei due valori ottenuti viene preso in considerazione per la determinazione della quantità utilizzabile. Per il calcolo della capienza della vasca si tiene conto del periodo secco medio, cioè del numero dei giorni in cui si può veridicare assenza di precipitazioni. Questo dato si può ricavare dalle pubblicazioni del servizio Idrografico ma per semplicità viene utilizzata una costante pari al 6% del volume di acqua utilizzabile che garantisce il fabbisogno di acqua per tre settimane. In conclusione il volume della vasca è fornito dalla seguente formula: V = (il minore tra Q e Fi) * 0.06 ...Ad esempio Superfici esposte alla pioggia: 200 m2 Altezza media delle precipitazioni annuali a Bologna: 750 mm Efficienza del filtro presunto: 90% Coefficiente di deflusso superficiale considerando un tetto spiovente 85% Quantità d’acqua piovana captabile: Q = 200 x 750 x 0,9 x 0,85 = 114.750 l/anno Fabbisogno idrico per una famiglia di 4 persone con un giardino di 200 m2 per i seguenti utilizzi: Utilizzo Valore medio annuo litri/abitante Numero di persone Superfici m2 Servizi igienici 9.000 4 36.000 + Lavatrice 5.000 4 20.000 + Pulizie domestiche 1.000 4 4.000 + Giardinaggio 450 l/m2 200 Totale Fi (litri) l/anno Il valore più basso è quello relativo alla quantità d’acqua captabile: 114.750 l/anno. Quindi il volume della vasca che garantisce il fabbisogno d’acqua per 3 settimane è: V = 114.750 x 0,06 = 6.885 l = 6,88 m3 Precipitazione annua totale (mm) (Frosini, 1961; ridisegnata) Fabbisogno idrico specifico (Fis) 90.000 + = 150.000 ... Anche la normativa ... L’urbanizzazione massiccia, rapida e sregolata, così come l’inquinamento hanno contribuito ad aggravare i problemi idrici non solo nel mezzogiorno, ma in tutta Italia. L’acqua presenta problemi locali e generali sempre più seri anche in Toscana, Emilia Romagna, Veneto, Lombardia e Piemonte. Per questi motivi sono state emanate leggi per la salvaguardia delle risorse idriche ma sempre con scarsi risultati di attuazione. Una della più interessanti è la legge Galli del 1994, la quale, nata per risolvere l’eccessiva frammentazione del servizio idrologico italiano e per razionalizzare il confuso quadro normativo, contiene alcuni principi generali sulla tutela e sull’uso delle risorse: - in base all’art.1, tutte le acque, superficiali e sotterranee, anche se non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà; qualsiasi utilizzo delle acque deve essere effettuato salvaguardando le aspettative e i diritti delle generazioni future a fruire di un patrimonio ambinetale integro, e gli usi delle acque devono comunque essere sono indirizzati al risparmio e al rinnovo dlele risorse, per non pregiudicare il patrionio idrico, la vivibilità dell’ambiente, l’agricoltura, la fauna e la flora acquatiche, i processi geomorfologici e gli equilibri idrologici; - l’art. 5 indica, invece, le modalità con cui conseguire il risparmio idrico: mediante la progressiva estensione delle misure di risanamento delle reti esistenti che evidenzino consistenti perdite, l’installazione di reti duali nei nuovi insediamenti abitativi, commerciali e produttivi di rilevanti dimensioni, linstallazione di contatori nelle singole unità abitative e di contatori differenziati per le attività produttive e del terziario esercitate nel contesto urbano, e la diffusione di metodi e apparecchiature per il risparmio idrico domestico enei settori industriale, terziario e agricolo. Successivamente col Decreto Legislativo dell’11 maggio 1999, n.152, negli articoli 22, 25 e 26 viene riesaminata questa legge e viene sottolineata nuovamente l’esigenza per il rispetto e il risparmio delle risorse idriche: “..le regioni prevedono norme e misure volte a favorire la riduzione dei consumi e l’eliminazione degli sprechi…”. “Il susseguirsi in questi ultimi anni di disastri idrogeologici quali l’alluvione del 1994, i fatti di Sarno, le alluvioni dell’autunno del 1998 e del 2000 e la tragedia di Noverato, ha portato all’evidenza della pubblica opinione la fragilità del territorio italiano nel legame tra i suoi caratteri fisici e fenomeni di antropizzazione. Conseguentemente la legge 03/08/98, n. 267 prevede che le Autorità di Bacino e Regioni adottino Piani stralcio di bacino per l’Assetto Idrogeologico (P.A.I.) che contengono in particolare l’individuazione delle aree a rischio idrogeologico e la perimetrazione delle aree da sottoporre a misure di salvaguardia nonché le misure medesime.”(Deliberazione della Giunta regionale Veneto n.3637 del 13.12.2002). Quindi negli ultimi anni si sono realizzati i piani stralcio che sono attualmente al vaglio dei Comuni per l’approvazione definitiva. L’Emilia Romagna ad esempio ha già inserito le esigenze richieste per un uso razionale delle risorse idriche nel Regolamento Edilizio di tipo regionale(L.R. 33/90) secondo la Delibera della Giunta Regionale 21 del 16 gennaio 2001, in cui nell’allegato B si dispone il “recupero per usi compatibili delle acque meteoriche provenienti dalle coperture”, si definiscono i campi di applicazione, i livelli di prestazione per le nuove e per le costruzioni esistenti, i metodi di verifica progettuale e a lavori ultimati. Anche il Piano stralcio dell’Autorità di bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta-Bacchiglione per la sicurezza idraulica del bacino del Livenza dispone (articolo 12) per limitare gli afflussi nella rete idrografica superficiale delle acque piovane provenienti dal drenaggio delle superfici impermeabilizzate, “.. − 2. Al fine di limitare gli afflussi nelle reti idrografiche dele acque provenienti dal drenaggio delle superfici impermeabilizzate, mediante pavimentazione o copertura, nonché per concorrere al risparmio idrico nei periodi di siccità, devono essere previsti manufatti per l’invaso temporaneo di acque meteoriche; − 3. Per le nuove lottizzazioni, la rete di fognatura interna al lotto deve prevedere adeguati manufatti per l’invaso temporaneo, opportunamente regolato, delle acque meteoriche tali da garantire che il massimo deflusso proveniente dalla superficie impermeabilizzata sia abbattuta del 70% nei valori di portata massima, in occasione di eventi di pioggia di durata confrontabile con il tempo di corrivazione dell’area e caratterizzati da un tempo di ritorno variabile fra 5 e 20 anni in funzione del livello di rischio idraulico accettabile dalla zona. − ..” Possiamo concludere affermando che le vasche di raccolta e dispersione dell’acqua piovana rispondono perfettamente alle esigenze formulate dalla normatica per la salvaguardia delle risorse idriche nelle misure in cui il loro utilizzo viene concepito per: − diminuzione dei consumi di acqua potabile − diminuzione della portata di acqua nei depuratori e nelle reti fognarie in modo da ridurre in parte i picchi di piena − protezione e alimentazione delle falde acquifere mediante la dispersione nel sottosuolo delle acque meteoriche non utilizzate. 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