REALIZZAZIONE DI UN ARBALETE IBRIDO CARBO-RESINA
Eccoci qua, visto che l’inverno è alle porte e non smette mai di piovere si comincia a
lavorare in cantina, qualcuno si cimenta con legno e raspa e qualcun altro si
“inventa” qualche nuova tecnica….
Il progetto prende fortissimi spunti dai prodotti di Valerio Grassi, dei primi Omer e
dei Seatec più moderni, ovvero un tubo ricoperto da uno strato di materiale
polimerico che ne aumenta la massa e ci permette di realizzare la forma che più ci
piace. Bisogna a questo punto citare anche il poco fortunato (commercialmente
parlando) arbalete targato Abellan di qualche tempo fa, realizzato sempre mediante
la stessa tecnologia, tubo di alluminio annegato in un materiale plastico.
Proprio a questo modello mi sono ispirato per la mia realizzazione.
Per coloro che volessero cimentarsi in un lavoro simile devo avvisarvi che mi ha
portato via moltissimo tempo più di quanto avessi previsto e, nonostante il risultato
sia stato (a mio parere) ottimo, non ne vale la pena, perchè solo di materiali (nel mio
caso ho scelto solo i migliori) si va a spendere circa la metà di quanto costa il
suddetto fucile, e aimè, le ore di manodopera sono davvero tante.
Il fucile di partenza è un cayman carbon 110, a cui ho
sostituito il mulinello mettendo un seatec tekno 90, sagola
omer 260kg, asta devoto doppia aletta da 7 x 150, elastici
superelax, ogiva in dynema la prima e biki la seconda, solo il
meglio quindi ma il tutto costa un’occhio…
Ritengo decisamente più opportuno per chi volesse cimentarsi in un’opera simile
l’effesub black blade open, che permette di risolvere il problema dello sgancia
sagola e inoltre ha un prezzo più abbordabile oltre a un mulinello più che decente,
evitando così un sacco di scocciature relative alla compatibilità tra fucili e mulinelli di
diverse marche (io ho utilizzato una fascetta di inox a U che è fissata alla spina di
allineamento impugnatura-fusto e blocca il mulinello saldamente)
Tutto il processo realizzativo si adatta perfettamente ai fucili pneumatici, potendo
così rendere finalmente neutra in acqua la vostra adorata pompetta!!
Materiali: un paio di lastre di legno sottili (max 4mm) e lunghe almeno 120cm x
40cm, un paio di semitondi di legno diametro 30mm, la resina e le microsfere
Io ho usato queste
ma sicuramente queste altre sono più
adatte, per via del
peso specifico molto
minore, 180gr/l
contro 650gr/l.
per questo fucile sono serviti 2kg circa di resina, poliuretanica da colata, ma ritengo
che con l’epossidica si possano ottenere risultati ancora migliori!! (non oso
immaginare additivandola con della fibra di vetro corta)
Poi serve il gesso, circa 6-7 kg per fare gli stampi…io ho preso quello che costava
meno e andava benissimo, 6€ per 4kg…un rotolo si scotch da pacchi, nastro isolante,
e infine un panetto di plastilina ci aiuta nelle eventuali correzioni.
Passo 1:
la prima operazione da fare è fare la
sagoma esterna del fucile che vogliamo
realizzare utilizzando i semitondi e le
tavole di legno, nonché colla a
caldo/chiodini…
devo dire che prima di partire per questa
fase ho passato diverse ore al cad a
disegnare le varie alternative possibili,
scegliendo poi la configurazione che più mi ha soddisfatto, quindi prima di
tagliare..progettare!!
il lavoro al cad mi ha anche permesso di capire il volume finale del lavoro e le masse
in gioco, ma non è indispensabile in questo senso, però qualche schizzo risulta
necessario farlo…..
Come potete vedere la
testata inizialmente
doveva somigliare alla
precedente versione del
legno di abellan…se
l’aggiornamento del sito
fosse stato fatto un mese
dopo il fucile sarebbe
stato così, invece….mi son
fatto prendere la mano….
ciò ha comportato però
un’aggiunta di ore lavoro
non prevista inizialmente.
Consiglio di
utilizzare la
testata
originale
lasciandola
sporgere
dalla scatola
e chiudendo
gli eventuali
buchi/imperf
ezioni con la
plastilina,
sagomando
la parte a
piacere con
le dita.
Passo 2:
nastrare con il nastro da pacchi il tutto e ingrassare per bene ogni sua parte,
soprattutto dove non riuscirete a coprire con il nastro, perché il gesso tende ad
aderire molto bene al legno…
Passo 3:
realizzare la scatola per lo stampo e rivestirla internamente con del domopack, per
non far aderire il gesso alle pareti della stessa indi colarvi dentro il gesso liquido (mi
raccomando usare acqua calda!!) per realizzare lo stampo, quando il gesso è
indurito sformare con molta attenzione.
Mi dispiace di non avere immagini dello stampo, purtroppo non le ho fatte.
Passo 4:
ora, se non avete ancora deciso di lanciare tutto dalla finestra, avete 2 stampi in
gesso, uno destro e uno sinistro (attenzione sono fragili!!!), bene, a questo punto
liberate il fucile dalla scatola-master e provate ad adagiarlo nello stampo…
nel mio caso per sostenere la testata e per poter poi unire le due parti ho sostituito
le spine di impugnatura e testata con 2 barre filettate, a cui è stato avvitato un dado
più rondella, rigorosamente in inox che rimarranno completamente annegati nella
resina, si può vedere un dettaglio della viti (dove sono posizionate) qui
Il mio consiglio è di
utilizzare la testata già
presente sul fucile,
facendola sporgere dalla
scatola con cui
realizziamo la sagoma,
non realizzando così la
parte evidenziata in
rosso e lasciando
fuoriuscire la testata
originale, in questo
modo non ci saranno
problemi di allineamento nello
stampo (testata e impugnatura
fanno da base di appoggio),
nonostante ciò le barre filettate
sono indispensabili per unire le
2 parti alla fine.
passo 5:
impermeabilizzare gli stampi spalmandoli con un velo di silicone e successivamente
ingrassarli per facilitare il distacco del pezzo (lo stampo si romperà comunque, ma
riuscirete a togliere il gesso facilmente)
posizionare il fucile nello stampo opportunamente ingrassato e colare la resina
addittivata con le microsfere, non superare il 30% di microsfere altrimenti si perde
troppo in compattezza.
passo 6:
una volta realizzate le parti dx e sx potrete già provare ad assemblarle, e sarete
ormai vicini all’obiettivo.
Con delle piccole colate di resina si andranno a colmare gli interstizi che rimarranno
certamente aperti, facendo attenzione perché la resina cola dappertutto, quindi
tappare bene le fessure!!
passo 7:
carteggiare bene il tutto, fare un forellino per il passa sagola e annegarcelo dentro
con la resina
infine verniciare a piacimento, in un precedente progetto ho verniciato con della
normale vernice nera a pennello, e a distanza di un anno è ancora in ottime
condizioni sia il pigmento sia la resina, stavolta ho voluto fare di più e ho usato uno
smalto acrilico spray a cui successivamente darò varie mani di verince poliuretanica
(bi componente sarebbe meglio, ma costa un’occhio, quindi l’ho presa
monocomponente). Non so che validità hanno queste ultime 2 scelte, pertanto vi
consiglio di diluire abbondante anilina nera/marrone/verde nella resina da colata in
modo che non sia necessario verniciare il tutto per coprire il colore della resina
(pura è gialla, altrimenti prende il colore delle microsfere) e successivamente
verniciare con poli bi componente per impermeabilizzare il tutto anche se non
dovrebbe essere necessario (non fatto in precedenza)
Per chi non avesse seguito i miei consigli sulla tipologia di fucile da utilizzare come
base e di lasciare la testata originale rimarrebbero le seguenti cosa da fare:
- realizzare una
prolunga per lo sgancia
sagola tagliando una
lastrina di inox
opportunamente e
unendo le 2 parti con 2
ribattini, nonchè la
relativa fessura in cui farlo
lavorare, operazione di
media difficoltà
- Realizzare la testata in
acciaio, io ho usato inox da
2 mm nonché il fermaasta
(copiato da dapiran nel mio
caso), prima realizzare la
sagoma con della carta e poi
tagliare e piegare la lastra,
nonché forarla, forare la
testata e fissarla con dei
ribattini, infine scavare la
sede degli elastici…
Prima:
Dopo:
e il lavoro finito:
La speranza è che il risultato sia questo….
Mi scuso fin d’ora per i passaggi che saranno poco chiari o incomprensibili, per le
foto mancanti e tutti gli errori presenti nel testo, per chiarimenti e altri consigli ne
possiamo ovviamente parlare sul forum.
Emanuele Fasani
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Realizzare un Arbalete Ibrido