“Carissimi, non siate sorpresi per l'incendio di persecuzione che si è acceso in mezzo a voi per provarvi, come se vi accadesse qualcosa di strano. Ma nella misura in cui partecipate alle sofferenze di Cristo, rallegratevi perché anche nella rivelazione della sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare”. 1Pietro 4,12-13 La resina è il prodotto di un dolore, una lacrima che cola dall'albero ferito. Quelle gocce giallo miele, non scappano, non scivolano via come l'acqua, non abbandonano l'albero. Rimangono incollate al tronco, per tenergli compagnia, per aiutarlo a crescere ancora. I ricordi sono come gocce di resina che sgorgano dalle ferite della vita. Anche quelli più belli diventano punture. Perché col tempo, si fanno tristi, sono irrimediabilmente già stati, passati, perduti per sempre. Proprio perché indelebili sono rimasti attaccati al tronco. Come fili di resina emanano profumi, sapori, nostalgie. Ogni lacrima che cola per amore lascia un segno indelebile nel cuore ferito. Ecco le lacrime di MARIA versate con dignità, che ci permettono di crescere insieme con LEI e poter dire come LEI: ECCOMI! Nel cammino che ci porta alla santità bisogna avere la stessa dignità di MARIA ed il coraggio dei santi. S. Teresina: Spesso, durante le mie comunioni, ripetevo queste parole dell'Imitazione: « O Gesù! dolcezza ineffabile, cambia per me in amarezza, tutte le consolazioni della terra!... ». Così saremo uniti all’AMORE. E le lacrime di dolore versate, resteranno attaccate al tronco per darci la Vita. Non andranno perse, ci permetteranno di percorrere l’unica strada che ci porterà al PADRE. Elaborato da Anna Lollo