Innovazione e knowledge
management
Capitolo 8
Il concetto di innovazione
L’innovazione è fonte di vantaggio competitivo
L’invenzione è l’atto creativo mentre l’innovazione è l’applicazione
originale di un concetto, di una scoperta, di un’invenzione.
L’innovazione tecnologica è lo sviluppo, per fini commerciali, di
nuovi prodotti o processi o il miglioramento di prodotti o processi
esistenti. Essa è un miglioramento nel patrimonio di conoscenze nel
processo di industrializzazione.
Diffusione: se l’innovazione ha successo si diffonde sul fronte della
domanda (uso) e sul fronte dell’offerta (imitazione)
Non tutte le invenzioni si trasformano in innovazioni
L’innovazione è spesso il frutto di tante invenzioni.
Es. automobile: dalla ruota al motore a combustione
interna
L’innovazione e in particolare l’innovazione
tecnologica riguarda tutti i settori, da quelli emergenti a
quelli maturi
Innovazione tecnologica
Tecnologia è la base su cui si costruisce un’attività
produttiva; essa riguarda il come (know-how) e perché
(know-why) realizzare una certa attività di sviluppo e di
industrializzazione con certi risultati
I contenuti dell’innovazione
L’innovazione tecnologica può riguardare:
- le tecnologie di prodotto/produzione
- le tecnologie di marketing, organizzative e in
generale inerenti altre strutture/processi aziendali
Tecnologie in senso stretto: processi che
consentono di applicare tecniche e competenze
ingegneristico-scientifiche alla produzione industriale
Tecnologie in senso lato: l’applicazione di
conoscenze tecniche e strumenti alla risoluzione di
problemi (nuove forme organizzative, nuovi modi
di programmare la gestione etc.)
Tipologie di innovazione
Innovazioni di base o radicali: sono eventi di
carattere discontinuo, creano rotture con il passato e sono
frutto della R&S
Innovazioni incrementali: si sviluppano in maniera
continuativa e permettono il graduale miglioramento di
prodotti/processi; non hanno effetti dirompenti;
Rivoluzioni tecnologiche e nuovi modelli tecnoeconomici : derivano da clusters di innovazioni di base
ed incrementali tra loro strettamente correlati e hanno
effetto su tutti i settori dell’economia.
Le piccole imprese effettuano generalmente
innovazioni di tipo incrementale
L’innovazione radicale è più costosa e rischiosa;
è promossa dalla grande impresa/istituzione o
spesso è frutto del lavoro di reti di imprese
Le innovazioni radicali sono soprattutto
technology-driven; le innovazioni incrementali
sono soprattutto market-driven
Modelli interpretativi del processo
innovativo
Il modello razionale: le innovazioni sono prodotte dal
sistema scientifico e l’impresa (imprenditore) può
appropriarsi di esse. Per Schumpeter l’imprenditore che
innova consegue vantaggi monopolistici temporanei
finché non viene imitato. Si ritorna quindi ad una
concorrenza di mercato finché non viene generata una
nuova innovazione
Il modello organizzativo-manageriale: l’innovazione è
frutto del lavoro della grande impresa che ricerca vantaggi
competitivi duraturi investendo continuamente in R&S.
Quest’ultima ha carattere sistematico e non è legata solo
all’intuito dell’imprenditore. Nasce la funzione di R&S con
proprie strutture e procedure.
Limiti
l’innovazione è unicamente un fattore endogeno all’impresa, non
vi è interazione e scambio con l’esterno; non si considera
l’importanza dello scambio e dell’integrazione di conoscenze; ciò
anche perché la dimensione codificata della conoscenza tecnologica
è limitata e la conoscenza che conta è firm-specific
 agendo in una logica di autosufficienza l’impresa innova
attraverso lunghi percorsi di sperimentazione interna e vi è elevata
burocratizzazione
Il modello reticolare: l’innovazione è frutto
dell’interazione tra più attori, interni ed esterni alla singola
impresa. Ciò si lega anche al fatto che le ICT consentono
un maggiore scambio informativo e conoscitivo e la
conoscenza sviluppa anche una dimensione codificata e
codificabile
L’innovazione non è frutto solo della R&S ma
dell’interazione tra funzioni
L’innovazione non è frutto solo dell’attività della singola
impresa ma dell’interazione tra imprese
Attraverso l’interazione si scambia e si combina sia
conoscenza codificata che conoscenza tacita
Il processo innovativo
R&S
PRODUZIONE
Ricerca
di base
Ricerca
applicata
MARKETING
sviluppo
R&S
Produzione
PROGETTAZIONE
SVILUPPO
Marketing
Innovazione tecnologica e reti tra
imprese/istituzioni
LA DIFFUSIONE DELL’INNOVAZIONE
in un contesto industriale è sia un processo sociale che un
processo che altera le condizioni tecnologico-socialicompetitive
L’ADOZIONE DI UN’INNOVAZIONE
è un processo interno (consapevolezza, interesse, valutazione,
prova ed adozione)
* innovators (2%)
* early adopters (13%)
* early majority (34%)
* late majority (34%)
* laggards (16%)
LA VELOCITA’ ALLA QUALE UNA INNOVAZIONE E’
ACCETTATA E SI DIFFONDE E’ FUNZIONE DEL:
 suo vantaggio relativo (grado al quale è percepita superiore
all’idea/prodotto che sostituisce)
 compatibilità (grado al quale è compatibile con le
pratiche/valori esistenti)
 complessità (grado al quale può essere facilmente compresa ed
usata)
 divisibilità (grado al quale può essere sperimentata su base
limitata)
 comunicabilità (grado al quale i risultati di utilizzo
dell’innovazione possono essere osservati da o descritti a altri)
La seconda faccia della R&S
Le imprese devono investire in R&S per due ragioni:
 per potere sviluppare le proprie competenze tecnologiche
ed acquisire vantaggi da innovazione
 per potere accedere alle reti di conoscenza esterne
attraverso la condivisione di linguaggio
In sostanza, occorre investire in R&S direttamente collegata
alle proprie capacità interne e nella R&S che consente di
acquisire i mezzi cognitivi per poter codificare, comprendere e
utilizzare le conoscenza di altri attori.
Knowledge management
Consiste nella gestione delle conoscenze critiche
per la competitività aziendale
1. Perché è importante
2. Le modalità di gestione della
conoscenza
3. Le azioni di knowledge management
1. Perché è importante il KM
La conoscenza è alla base dell’innovazione e
della competitività d’impresa
Occorre accedere ad una pluralità di conoscenze
diffuse tra più attori sviluppando capacità di
integrazione e di combinazione di conoscenze
eterogenee associate a capacità relazionali
Le ICT consentono l’accesso a e la diffusione
di molte conoscenza (codificate) accrescendo
l’importanza della condivisione e della
gestione di molteplici conoscenze e interfacce
cognitive
2. Le modalità di gestione della conoscenza
Il problema della gestione dell’innovazione in sistemi
ad intelligenza distribuita
Interventi sull’organizzazione interna:
- mappatura/codificazione della conoscenza
- gruppi di lavoro (groupware)
- facilitatore (enabler) che ha il compito di
raggruppare la conoscenza prodotta e di
codificarla (in documenti ad es.)
Interventi a livello di comunità virtuali:
- socializzazione via internet
-coinvolgimento degli interessati nel
miglioramento dell’offerta
Interventi a livello di relazioni interaziendali:
-Team interaziendali volti a condividere
conoscenze e a identificare nuovi percorsi di
arricchimento di conoscenze
- procedure di look and access, che partono dalle
mappature per identificare nuovi percorsi di
arricchimento di conoscenza
3. Azioni di knowledge management
Occorre capitalizzare l’acquisizione della conoscenza
(knowledge capitalization) attraverso la gestione della
qualità, le procedure operative e tutto ciò che consente di
“strutturare” la conoscenza diffusa nell’organizzazione
Occorre rendere possibile la condivisione di
conoscenza (knowledge sharing) con la creazione di
database condivisi in rete
Occorre rendere possibile il trasferimento di
conoscenza (knowledge transfer) tra diversi attori
dentro e fuori l’organizzazione
Le difficoltà dell’implementazione
Le modalità per realizzare le azioni prima definite sono
varie e in continua sperimentazione.
Occorre comunque che l’impresa abbia:
1) Una base culturale orientata alla gestione della
conoscenza
2) Una struttura organizzativa flessibile, adatta a tali
azioni
3) Supporti informatici adeguati
Le risorse umane
- Human Resource Management La centralità della risorsa umana non come mera forza
lavoro ma come centro cognitivo ha portato a profondi
cambiamenti nella gestione del personale fino a poco
tempo fa incentrata sul problema della contrattazione:
• Maggiore coinvolgimento dei lavoratori nelle politiche aziendali
• maggiore autonomia e responsabilizzazione nell’organizzazione
del processo produttivo
• tendenza a generare fiducia e a minimizzare le conflittualità
• creazione di tensione a migliorare le prestazioni (con incentivi)
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