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ASSIDAI si allea con Valore D
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Il fondo di assistenza sanitaria integrativa si associa con Valore D per
promuovere la leadership femminile
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04/03/2014 Redazione
ASSIDAI , fondo di assistenza sanitaria integrativa, si associa a Valore D, l'associazione
che riunisce oggi oltre 90 grandi imprese italiane per promuovere la leadership femminile
in azienda e politiche di welfare aziendale.
ASSIDAI è in grado di fornire assistenza, prevenzione e servizi sanitari che soddisfano le
esigenze di manager, quadri e alte professionalità e può contare ad oggi su una base di
oltre 50 mila nuclei familiari, per un totale di oltre 110 mila persone assistite: sono numeri
che rendono il Fondo un punto di riferimento non solo per gli associati e i loro cari, ma
anche per le oltre 1.500 aziende che hanno scelto di sottoscrivere un piano sanitario da
offrire alle proprie risorse umane.
“L'ingresso in Valore D – commenta il presidente di ASSIDAI Lorena Capoccia - segna
la continuità di un percorso che vede il nostro Fondo impegnato ad assumere sempre più
un ruolo di interlocutore privilegiato dei bisogni dei propri assistiti e che ci pone al
contempo come player di primo piano nella promozione di nuove policy di welfare in
azienda”.
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Donne, oltre le quote c’è di più
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Cinzia Meoni 08/03/2014 10:38
Donne in pole position sul fronte dell’occupazione
LAVORO
Le quote rosa sono legge
A un anno e mezzo
dall’entrata in vigore della
legge che impone la
presenza femminile nei
cda, una riflessione sulla
sua efficacia
nell’incoraggiare un
cambiamento di mentalità
che potrebbe fare
“miracoli” per le nostre
aziende
LAVORO
E tu metteresti una donna nel Cda?
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Quote rosa? Il 64%dei lavoratori italiani dice sì
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Quote rosa, il governo frena
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LAVORO
Donne, oltre le quote c’è di più
Il 2013 si è chiuso con un
casting storico per le donne
nell’universo economico e
finanziario nazionale e
internazionale. Una valanga in rosa che promette di proseguire nei prossimi mesi. La strada da percorrere per
distruggere i cosiddetti soffitti di cristallo è ancora lunga, e non solo in Italia. Ma l’essenziale è partire. E, anche
grazie alle numerose nomine in ruoli chiave, gli esempi da seguire non mancano. Insomma, ci sono tutte le
premesse perché l’eccezionalità dell’anno appena concluso si trasformi, quanto prima, in normalità.
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Un’italiana per le comunicazioni mondiali di Ford
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Valentina Maio, miss nel pallone
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Terremoto ai vertici di Microsoft
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DODICI MESI DA RICORDARE
Antonella Merloni alla guida di Fineldo
Nel 2013 Janet Yellen (6) è stata nominata a capo della
Federal Reserve, Danièle Nouy, (9) alla presidenza del
Consiglio di vigilanza della Bce, Elvira Nabiullina (3)
governatore della banca centrale russa, Mary Jo White (5)
alla presidenza della Sec (la Consob Usa). Nel settore privato
si è assistito a veri e propri terremoti in protettorati finora
maschili. Mary Barra (7) si è vista affidare le chiavi della
General Motors, Inga Beale (10) quelle di Lloyd’s (che fino al
1973 non ammetteva neppure broker donne) e Angela
Ahrendts (1) ha conquistato la vice presidenza di Apple. A fine anno poi è stata nominata anche la prima donna
per il board di Twitter: si tratta di Marjorie Scardino (8), ex Ceo della multinazionale editorale britannica
Pearson. Quanto all’Italia, Donatella Treu (4) è stata confermata a.d. del Gruppo 24 Ore e Luisa Delgado ha
assunto la guida di Safilo, mentre Daniela Riccardi (2, già a.d. di Diesel) ha rimpiazzato Markus Lampe alla
guida del marchio internazionale del lusso Baccarat
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Discovery promuove Laura Carafoli
IL FATTORE “D” FA BENE AL BUSINESS
Si tratta di un trend che giova a quelle realtà che decidono di valorizzare il “gender mix”, almeno a giudizio di
diverse ricerche sul campo, riuscite a tradurre in statistica l’evidenza che punti di vista differenti nei processi
decisionali aziendali sono da considerarsi un punto di forza. Uno studio internazionale di Credit Suisse nota, per
esempio, che le imprese con almeno una donna in cda hanno presentato risultati migliori del 26%
rispetto a quelle prive di un tocco femminile. Lella Golfo, presidente della Fondazione Bellisario e cofirmataria
della riforma che ha introdotto le quota rosa nel Belpaese, sottolinea a Business People come tutto questo valga
anche per l’Italia: «Secondo uno studio di McKinsey-Cerved, le società con almeno il 20% di donne nel top
management hanno ottenuto una redditività superiore a quelle con una presenza femminile inferiore: +9%
a livello di redditività sul capitale (roe), +37% come redditività sugli investimenti (roi) e +18% nella redditività delle
attività aziendali (roa). Le performance sono addirittura migliori se l’amministratore delegato della società è donna:
+33% del roe, +73% del roi e +31% del roa». Anche alla luce di questi riscontri concreti, si parla sempre più
spesso di “womenomics”, un termine coniato da Goldman Sachs nel 1999 sulla base di analisi che mettevano in
correlazione lo stallo giapponese con la scarsa partecipazione delle donne al mondo del lavoro. Il lavoro femminile
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e la crescita economica di un Paese sarebbero quindi strettamente connessi. E, infatti, Paola Sansoni,
presidente nazionale di Cna Impresa Donna, rileva come «l’ingresso nel mercato del lavoro di 100 mila donne
oggi inattive farebbe crescere il Pil dello 0,28% l’anno». È davvero un peccato allora non fare ricorso al fattore D o
non attribuirgli il giusto valore.
PRESENZA ANCORA MODESTA
Tuttavia, al di là di alcuni casi eclatanti, la presenza di donne in posizioni apicali è ancora modesta. E non solo
nella Penisola. Didier Le Menestrel, presidente di Financière de l’Echiquier, rileva come le donne
rappresentino il 24% dei membri dei cda delle principali aziende quotate a Parigi (sul Cac40), Francoforte (Dax30)
e Londra (Ftse100) e il 17% del S&P 500. Peraltro solo un terzo di loro ha conquistato ruoli esecutivi e ancora
meno, 24 su ben 670 società, hanno raggiunto il gradino più alto, quello di capo azienda. «Il tema della rarefazione
femminile nei posti di lavoro chiave è comune a tutti i Paesi, anche se le cause possono essere differenti e le
soluzioni dipendono dalla sensibilità locale e dai modelli culturali», dichiara Livia Aliberti Amidani , numero uno
di Aliberti Governance Advisors, società di consulenza nell’ambito della corporate governance e componente
del comitato Europeo Women on Board della European Professional Women Association. «In Francia le quote
rosa sono state previste con una legge permanente, in Gran Bretagna c’è stato l’intervento del Governo che ha
avviato una campagna di suasion, supportata dai media, per spingere le cento maggiori società quotate al Ftse ad
aumentare la presenza femminile. Ma tra le small e mid cap inglesi le quote rosa sono ancora lontane. Insomma,
dobbiamo smettere di pensare che l’Italia sia il fanalino di coda. Il cambiamento è in atto, ma ci vorrà tempo». «La
resistenza al cambiamento c’è anche in Paesi molto più aperti alla cultura di genere», interviene Luisa Bagnoli,
a.d. di Beyond International, head hunter impegnata a valorizzare la “diversity”, che ricorda come anche in
Norvegia si sia rivelata necessaria una legge che rendesse obbligatorie le quote rosa. Per migliorare «serve
ammettere che abbiamo un pensiero resistente al cambiamento, che ancora ci fa sembrare strano chiamare una
donna “ingegnera”. Una volta capito, possiamo anche intervenire su quel pensiero, perché l’abbiamo creato noi»,
sottolinea Bagnoli. Ma la strada è ancora lunga. E non solo in Italia che non è un Paese per donne. O meglio, non
lo è ancora.
QUOTE PER LEGGE
Anche in Italia c’è stato bisogno di un “incoraggiamento” legislativo che oggi sta accelerando il cambiamento. «La
riforma era necessaria visto che, ancora oggi, le donne in Italia si devono muovere in veri e propri labirinti di
cristallo, legate da vincoli culturali e da un mondo del lavoro che non sa intravederne le potenzialità. La legge offre
delle opportunità», sostiene Lorena Capoccia, presidente di ASSIDAI (Ente per l’assistenza sanitaria integrativa)
e di Sicme Motori. E, in effetti, la legge 120/2011 (entrata in vigore nell’agosto del 2012) ha previsto un
meccanismo progressivo per assicurare posizioni negli organi di gestione al genere meno rappresentato, di norma
quello femminile, nel corso di tre rinnovi successivi dei board (inizialmente 1/5 fino ad arrivare a 1/3). La riforma ha
tuttavia precisi limiti temporali (esaurirà la sua efficacia nel 2022) e oggettivi (si rivolge solo alle società quotate e a
quelle a partecipazione pubblica). Golfo si dice comunque fiduciosa anche per il futuro: «Sono certa che, costrette
a sperimentare i benefici derivanti dall’avere donne ai vertici, le aziende non torneranno indietro».
È INIZIATA LA CORSA ALL’AMMINISTRATRICE
Fino al 2022, comunque, tra società quotate e a partecipazione
pubblica si registrerà una vera e propria valanga rosa. Già questa
primavera dovrebbero esserci circa un centinaio di poltrone aggiuntive
rispetto a quelle attualmente già occupate dalle donne che, solo a
Piazza Affari, sono 421 (pari al 17,8% degli incarichi, tre volte tanto la
percentuale registrata nel 2010). E sarà caccia all’amministratore
donna. «Sarà un anno estremamente interessante visto che, a essere
rinnovati, sono gli organi di amministrazione di società vere e proprie
trend setter come Eni, Enel e Finmeccanica», nota Aliberti Amidani.
«Si cercheranno persone che portino valore aggiunto. L’obbligo di
legge non solo apre all’ingresso di un numero sempre più consistente
di donne nei cda, ma richiama i board a una riflessione su come e con
chi lavorare per adeguarsi», sostiene Bagnoli, che poi aggiunge: «Mi attendo che questa riflessione porti ogni cda
ad aprirsi all’individuazione di profili di qualità e in percentuale sempre minore a selezionare persone tout court
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nell’ambito del network familiare o di stretta vicinanza». Su questa linea anche Flavia Minutillo, partner dello
studio Simonelli&Associati e membro del consiglio di sorveglianza di Bpm, secondo cui «la legge Golfo-Mosca
ha reso conveniente un ripensamento dei meccanismi di selezione per tutti, uomini e donne. Per selezionare le
migliori professioniste in ingresso, è in corso un’analisi, più accurata rispetto al passato, di tutti i talenti e le
competenze».
CONSIGLIERE IN ROSA
A un anno e mezzo dall’entrata in vigore della legge Golfo-Mosca, il cambio di rotta si sta già avvertendo.
«Rispetto a qualche anno fa c’è una maggiore attenzione alla qualità e al bilanciamento del board», dichiara a
Business People Barbara Poggiali, consigliere indipendente nei cda di Falck Renewables, Snai, Astm e
vicepresidente esecutivo della Luiss. «Le quote rosa hanno portato all’innalzamento della qualità dei cda»,
ribadisce Aliberti Amidani. Non solo. Di fatto le riforme in ambito di governance e l’introduzione delle quote rosa nei
cda stanno creando una nuova figura professionale che, nel tempo, potrebbe essere sempre più declinata al
femminile: quella del consigliere indipendente. Un po’ come avviene in Norvegia. «Questa figura sta aprendo nuove
opportunità alle donne, tanto più che in genere nei cda arrivano le più preparate», sostiene Poggiali, che poi
tuttavia ricorda: «Occorre però tenere presente che, negli ultimi anni, sono aumentate le responsabilità civili e
penali per chi fa parte dei consigli d’amministrazione. È bene quindi saper valutare quando e dove entrare e
quando uscire».
COMPETENZE INDISPENSABILI
Quanto alle caratteristiche necessarie per approdare nei cda delle società quotate, Golfo sottolinea che
«sicuramente alle donne si chiede grande preparazione, perfetta conoscenza di più lingue e un buon profilo di
esperienza. Con la Fondazione abbiamo lanciato la campagna “Curricula Eccellenti” e a oggi abbiamo un
database di oltre 300 donne “da cda”». Capoccia afferma che doti indispensabili all’ascesa sono «passione,
coraggio, capacità di assumersi responsabilità e innovazione». Mentre per Minutillo «oltre alle competenze
professionali, legali, finanziarie, di conoscenza del mercato, l’attenzione si sta focalizzando su: orientamento al
risultato, team leadership, capacità di collaborare e influenzare e l’orientamento strategico».Negli ultimi anni sono
nati diversi progetti per preparare le donne al ruolo: da Ready for Board Women della Professional Women’s
Association di Milano a In the Boardroom di Valore D, che vuole formare 270 consigliere entro il 2015, alle
iniziative sostenute dalla Fondazione Bellisario. Rispetto al passato, poi, sono numerose le reti e le associazioni
al femminile, nazionali e internazionali, che stanno fiorendo con l’obiettivo di sostenere l’ascesa del fattore D: da
quelle private (come Donne e Futuro dell’avvocato Cristina Rossello, che prevede un percorso di tutoraggio per
le giovani meritevoli) ai network relazionali di colossi come Royal Bank of Scotland (Compass) e di
Latham&Watkins (Web, Women Enriching Business).
PIÙ CHE ROSA, CI VORREBBERO LE QUOTE GRIGIE
Il parere di Ilaria Capua, virologa di fama internazionale
LE TAPPE FUTURE
La legge, è chiaro, non ha risolto tutto. «Bisogna vigilare sulla sua applicazione e per questo ho costituito la
Commissione che sta lavorando sodo per costruire un database di tutte le controllate dalle amministrazioni
pubbliche», commenta Golfo. Quanto al futuro «sarebbe auspicabile che non ci fosse solo un pedissequo rispetto
degli obblighi, ma la voglia di fare di più per arrivare a un gruppo di almeno tre consigliere, punto di svolta sui reali
effetti della presenza di genere», sostiene Bagnoli. Non solo. «Le quote rosa andrebbero estese a tutte le società.
E poi bisognerebbe trovare il sistema per estendere la valutazione dei profili delle donne alle posizioni apicali»,
nota Minutillo. Golfo preferisce guardare a uno scenario dove la parola d’ordine vincente sarà “sostegno”
nell’ambito famigliare piuttosto che tutele legislative. Il passo in più, infine, per Aliberti Amidani è da compiersi in
un’ottica di maggiore trasparenza e informazione. «Con l’applicazione della direttiva di Reding (approvata dal
Parlamento Ue a novembre) sarà chiesto, alle imprese non in regola con il target del 40% di amministratori non
esecutivi nel genere sotto rappresentato, di mettere a punto procedure che consentano di raggiungerlo», sottolinea
l’esperta, secondo cui in questo contesto: «Sarebbe auspicabile invitare le società quotate a fornire dettagli sulla
composizione della forza lavoro, su policy, obiettivi, azioni e risultati per valorizzare la diversity intesa non solo dal
punto di vista di genere. Questo porterebbe le aziende a riflettere sulla rarefazione delle donne al vertice e darebbe
al mercato uno strumento di pressione». Il fattore D potrebbe quindi essere la prossima parola magica, quello che
oggi è il fattore sostenibilità.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il fondo di assistenza sanitaria ASSIDAI entra in
valore D
Scritto da Red-Mon | TMNews – mar 4 mar 2014 18:50 CET
Milano, 4 mar. (TMNews) - ASSIDAI , fondo di assistenza sanitaria integrativa, si associa a Valore D,
l'associazione che riunisce oltre 90 grandi imprese italiane per promuovere la leadership femminile in azienda e
politiche di welfare aziendale.
ASSIDAI si occupa di assistenza, prevenzione e servizi sanitari e si rivolge a manager, quadri e alte
professionalità: può contare su una base di oltre 50mila nuclei familiari, per un totale di oltre 110 mila persone
assistite, e di oltre 1.500 aziende che hanno scelto di sottoscrivere un piano sanitario da offrire alle proprie
risorse umane.
"L'ingresso in Valore D - commenta il presidente di ASSIDAI Lorena Capoccia - segna la continuità di un
percorso che vede il nostro Fondo impegnato ad assumere sempre più un ruolo di interlocutore privilegiato
dei bisogni dei propri assistiti e che ci pone al contempo come player di primo piano nella promozione di
nuove policy di welfare in azienda".
ASSIDAI ha natura giuridica di ente no profit e basa la propria gestione su principi e valori distintivi di
mutualità e solidarietà. Questo fa sì che l'accesso e la permanenza nel Fondo siano consentiti senza limiti di
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Nessun limite d'età e nessun questionario anamnestico per sottoscrivere un piano sanitario
(con possibilità di iscriversi anche dopo il pensionamento);
Mantenimento dell'iscrizione ad ASSIDAI anche in caso di cambio d'azienda;
Impossibilità di recesso unilaterale da parte del fondo;
Inserimento in tutti i piani sanitari di prestazioni a favore di soggetti non autosufficienti
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SEDE IL GIORNO 25 MARZO
PROSSIMOALLE ORE 18.00. >
PREGHIAMO DI SEGNALARE
L'ADESIONE IN SEGRETERIA.
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25/02/2014
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LA SS. MESSA COLLEGHI
DEFUNTI informiamo che la
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25Febbraio pv alle ore 18.00
presso la Chiesa SS Apostoli
(Sacello di S. Temper...
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PRESENTAZIONE MASTER
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Mantenimento dell'iscrizione ad ASSIDAI anche in caso di cambio d'azienda;
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Assistenza sanitaria integrativa: CoLAP e ASSIDAI
siglano una convenzione per il 2014
Roma, 11 Febbraio 2014 - Una partnership per tutelare secondo standard di qualità in materia sanitaria i propri
associati e offrire l'eccellenza dei propri servizi a un numero sempre più ampio di professionisti: con questo
obiettivo il CoLAP – Coordinamento Libere Associazioni Professionali ha siglato per il 2014 una convenzione
con ASSIDAI , il Fondo no profit che, forte della sua esperienza pluriventennale è in grado di fornire, servizi
sanitari integrativi, dal carattere innovativo, finalizzati a soddisfare le esigenze professionali, personali e familiari
di manager, quadri ed alte professionalità.
L'accordo, rientrante nel protocollo d'intesa sottoscritto tra CoLAP e Federmanager, consentirà ai
professionisti iscritti e alle associazioni parte del Coordinamento, di accedere alla gamma dei piani sanitari che
ASSIDAI mette a disposizione dei propri aderenti.
"Crediamo molto in questa partnership che sposa pienamente la filosofia del CoLAP da sempre caratterizzata
da una politica di attenzione alle necessità dei propri associati – dichiara la presidente CoLAP Emiliana
Alessandrucci – I continui tagli alla sanità pubblica e la crescente crisi economica mettono seriamente in
difficoltà i lavoratori italiani di fronte ai problemi legati alla salute – prosegue l'Alessandrucci – Il nostro sistema
sanitario è sempre meno in grado ormai di fornire risposte adeguate alle necessità dei cittadini, sia in termini di
cure sia in termini di tempi di attesa per l'accesso alle prestazioni, per questo motivo riteniamo che offrire ai
nostri professionisti la possibilità di ricevere un adeguato servizio di assistenza sanitaria integrativa rappresenti
per loro uno strumento di tutela e sostegno in caso di necessità, perché il benessere psico-fisico di un lavoratore
condiziona positivamente anche la sua attività professionale".
"La convenzione siglata da ASSIDAI come partner strategico di CoLAP per l'assistenza sanitaria è per noi
motivo di soddisfazione e orgoglio perché è un'ulteriore testimonianza di come ASSIDAI si confermi un valido
interlocutore e punto di riferimento per milioni di professionisti e manager in temi di sanità e prevenzione – ha
dichiarato la presidente di ASSIDAI Lorena Capoccia - Il nostro obiettivo è quello di far sì che un numero
sempre maggiore di utenti possa rivolgersi al nostro Fondo avendo la garanzia di ricevere i migliori livelli di
standard per la loro salute e quella dei propri cari e l'accordo con CoLAP segna un passo importante in questa
direzione. L'approccio mutualistico e solidaristico di ASSIDAI ci permette di adottare economie di scala che si
traducono in servizi di top quality. Inoltre possiamo vantare di una governance forte che permette al Fondo di
operare secondo elevati standard di efficienza e trasparenza".
Per ricevere maggiori informazioni sui Piani Sanitari ASSIDAI e relativi costi è sufficiente contattare:
Ufficio Iscrizioni ASSIDAI : Tel. 06.44070600 - dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle 13.00 oppure
consultare le schede riepilogative dei Piani Sanitari 2014.
ASSIDAI ha natura giuridica di ente no profit e basa la propria gestione su principi e valori distintivi di
mutualità e solidarietà. Questo fa sì che l'accesso e la permanenza in ASSIDAI siano consentiti senza limiti di
età per i propri iscritti. L'assenza di selezione del rischio unita all'impossibilità di recesso della copertura da
parte del Fondo, garantiscono inoltre la tutela degli aderenti durante l'intero arco della loro vita. ASSIDAI ha
inoltre conseguito la certificazione di qualità secondo la norma UNI EN ISO 9001:2008 rilasciata da DNV-GL
e il rinnovo dell'iscrizione all'Anagrafe dei Fondi Sanitari.
CoLAP - Coordinamento Libere Associazioni Professionali, unica forma aggregativa individuata ed inserita
nell'elenco del Ministero dello Sviluppo Economico ai sensi della legge 4/2013, rappresenta ad oggi in ambito
europeo, nazionale e regionale oltre 200 associazioni professionali a cui aderiscono circa 350mila professionisti.
Il CoLAP sostiene il sistema duale delle professioni in Italia (Ordini e Associazioni Professionali) favorendo e
promuovendo la sua corretta applicazione per la realizzazione di un più efficace, qualificato e competitivo
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Rassegna del 12/03/2014
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ADNKRONOS.COM - Convenzione Colap-Assidai per assistenza sanitaria integrativa - ... 1
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Data Pubblicazione: 12/03/2014
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Lavoro > Professioni > Convenzione Colap- ASSIDAI per assistenza sanitaria integrativa
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Roma, 12 mar. (Labitalia) - Una partnership per tutelare secondo standard di qualità in materia sanitaria i
propri associati e offrire l'eccellenza dei propri servizi a un numero sempre più ampio di professionisti: con
questo obiettivo il Colap-Coordinamento libere associazioni professionali ha siglato per il 2014 una
convenzione con ASSIDAI , il Fondo no profit che, forte della sua esperienza pluriventennale, è in
grado di fornire servizi sanitari integrativi, dal carattere innovativo, finalizzati a soddisfare le esigenze
professionali, personali e familiari di manager, quadri e alte professionalità. L'accordo, che rientra nel
protocollo d'intesa sottoscritto tra Colap e Federmanager, consentirà ai professionisti iscritti e alle
associazioni parte del Coordinamento, di accedere alla gamma dei piani sanitari che ASSIDAI mette a
disposizione dei propri aderenti.
"Crediamo molto in questa partnership che sposa pienamente la filosofia del Colap - dichiara la presidente
Colap, Emiliana Alessandrucci - da sempre caratterizzata da una politica di attenzione alle necessità dei
propri associati. I continui tagli alla sanità pubblica e la crescente crisi economica mettono seriamente in
difficoltà i lavoratori italiani di fronte ai problemi legati alla salute. Il nostro sistema sanitario - spiega - è
sempre meno in grado ormai di fornire risposte adeguate alle necessità dei cittadini, sia in termini di cure sia
in termini di tempi di attesa per l'accesso alle prestazioni. Per questo motivo, riteniamo che offrire ai nostri
professionisti la possibilità di ricevere un adeguato servizio di assistenza sanitaria integrativa rappresenti
per loro uno strumento di tutela e sostegno in caso di necessità, perché il benessere psico-fisico di un
lavoratore condiziona positivamente anche la sua attività professionale".
"La convenzione siglata da ASSIDAI come partner strategico di Colap per l'assistenza sanitaria - sottolinea
la presidente di ASSIDAI , Lorena Capoccia - è per noi motivo di soddisfazione e orgoglio perché è
un'ulteriore testimonianza di come ASSIDAI si confermi un valido interlocutore e punto di riferimento per
milioni di professionisti e manager in temi di sanità e prevenzione. Il nostro obiettivo è quello di far sì che un
numero sempre maggiore di utenti possa rivolgersi al nostro Fondo avendo la garanzia di ricevere i migliori
livelli di standard per la loro salute e quella dei propri cari e l'accordo con Colap segna un passo importante
in questa direzione. L'approccio mutualistico e solidaristico di ASSIDAI ci permette di adottare economie di
scala che si traducono in servizi di top quality. Inoltre, possiamo vantare di una governance forte che
permette al Fondo di operare secondo elevati standard di efficienza e trasparenza".
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"Crediamo molto in questa partnership che sposa pienamente la filosofia del
Colap da sempre caratterizzata da una politica di attenzione alle necessità
dei propri associati – dichiara la presidente Emiliana Alessandrucci – I
continui tagli alla sanità pubblica e la crescente crisi economica mettono
seriamente in difficoltà i lavoratori italiani di fronte ai problemi legati alla salute
– prosegue l'Alessandrucci – Il nostro sistema sanitario è sempre meno in
grado ormai di fornire risposte adeguate alle necessità dei cittadini, sia in
termini di cure sia in termini di tempi di attesa per l'accesso alle prestazioni,
per questo motivo riteniamo che offrire ai nostri professionisti la possibilità di
ricevere un adeguato servizio di assistenza sanitaria integrativa rappresenti
per loro uno strumento di tutela e sostegno in caso di necessità, perché il
benessere psico-fisico di un lavoratore condiziona positivamente anche la sua
attività professionale".
L'accordo, rientrante nel protocollo d'intesa sottoscritto tra Colap e
Federmanager, consentirà ai professionisti iscritti e alle associazioni parte del
Coordinamento, di accedere alla gamma dei piani sanitari che ASSIDAI mette
a disposizione dei propri aderenti.
"La
convenzione
siglata da ASSIDAI
come
partner
strategico di Colap
per
l'assistenza
sanitaria è per noi
motivo
di
soddisfazione
e
orgoglio perché è
un'ulteriore
testimonianza
di
c o m e ASSI DAI si
confermi un valido
interlocutore e punto
di riferimento per milioni di professionisti e manager in temi di sanità e
prevenzione – ha dichiarato la presidente di ASSIDAI Lorena Capoccia - Il
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segna un passo importante in questa direzione. L'approccio mutualistico e
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Anno IX - Numero 44 - Chiuso in redazione: Mercoledi 12 Marzo 2014 alle ore 16:00
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ampio di professionisti: con questo obiettivo il Colap – Coordinamento Libere Associazioni Professionali ha
siglato per il 2014 una convenzione con ASSIDAI , il Fondo no profit che, forte della sua esperienza
pluriventennale è in grado di fornire, servizi sanitari integrativi, dal carattere innovativo, finalizzati a
soddisfare le esigenze professionali, personali e familiari di manager, quadri ed alte professionalità.
L’accordo, rientrante nel protocollo d’intesa sottoscritto tra Colap e Federmanager, consentirà ai
professionisti iscritti e alle associazioni parte del Coordinamento, di accedere alla gamma dei piani sanitari
che ASSIDAI mette a disposizione dei propri aderenti. “Crediamo molto in questa partnership che sposa
pienamente la filosofia del Colap da sempre caratterizzata da una politica di attenzione alle necessità dei
propri associati – dichiara la presidente Colap Emiliana Alessandrucci – I continui tagli alla sanità
pubblica e la crescente crisi economica mettono seriamente in difficoltà i lavoratori italiani di fronte ai
problemi legati alla salute – prosegue l’Alessandrucci – Il nostro sistema sanitario è sempre meno in grado
ormai di fornire risposte adeguate alle necessità dei cittadini, sia in termini di cure sia in termini di tempi di
attesa per l’accesso alle prestazioni, per questo motivo riteniamo che offrire ai nostri professionisti la
possibilità di ricevere un adeguato servizio di assistenza sanitaria integrativa rappresenti per loro uno
strumento di tutela e sostegno in caso di necessità, perché il benessere psico-fisico di un lavoratore
condiziona positivamente anche la sua attività professionale”. “La convenzione siglata da ASSIDAI come
partner strategico di Colap per l’assistenza sanitaria è per noi motivo di soddisfazione e orgoglio perché è
un'ulteriore testimonianza di come ASSIDAI si confermi un valido interlocutore e punto di riferimento per
milioni di professionisti e manager in temi di sanità e prevenzione – sottolinea la presidente di ASSIDAI
Lorena Capoccia - Il nostro obiettivo è quello di far sì che un numero sempre maggiore di utenti possa
rivolgersi al nostro Fondo avendo la garanzia di ricevere i migliori livelli di standard per la loro salute e
quella dei propri cari e l'accordo con Colap segna un passo importante in questa direzione. L'approccio
mutualistico e solidaristico di ASSIDAI ci permette di adottare economie di scala che si traducono in
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Data: Martedi 11 Marzo 2014
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22-MAR-2014
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22-MAR-2014
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15-MAR-2014
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IL GIORNALE DELLA LIGURIA - Brevi - Colap-Assidai, intesa per sanità integrata - ...
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CORRIERE DELLA SERA ECONOMIA - La stanza dei bottoni - La sessione della City su 2
#lasvoltabuona - Cinelli Carlo - De Rosa Federico
CORRIERE DELLA SERA ECONOMIA - Sanità integrativa per il Colap - I.TRO.
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Lettori: n.d.
Il Giornale della Liguria
16-MAR-2014
da pag. 12
Diffusione: n.d.
ASSIDAI
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17-MAR-2014
Lettori: n.d.
Diffusione: n.d.
Dir. Resp.: Ferruccio de Bortoli
ASSIDAI
da pag. 2
2
17-MAR-2014
Lettori: n.d.
Diffusione: n.d.
Dir. Resp.: Ferruccio de Bortoli
ASSIDAI
da pag. 17
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Rassegna del 17/03/2014
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CORRIERE.IT - La sessione della City su #lasvoltabuona - ...
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RASSEGNA WEB
corriere.it
Data Pubblicazione: 17/03/2014
La sessione della City su #lasvoltabuona
Rbs chiama BlackRock e Soros Fund: Cannata, Del Fante e Serra spiegano Renzi
di Carlo Cinelli e Federico De Rosa
MADE IN ITALY
Chissà perchè per parlare di Italia bisogna andare fino a Londra. Certo, gli investitori sono nella
City ed è lì che si deve andare a vendere il «made in Italy». E poi fa anche più glamour. Nel caso di
Andrea Soro c’è però un’attenuante. A invitare è Royal Bank of Scotland, di cui il banker guida le
attività italiane, che per giovedì prossimo ha chiamato a raccolta nella sede di Londra i top manager
di Blackrock, Blackstone, Soros Fund e di un altro centinaio di fondi, per mettere meglio a fuoco
Matteo Renzi e la sua azione di governo e capire se è davvero #lasvoltabuona. Ci proverà Davide
Serra, il lanciatissimo fund manager di Algebris, tra i primi ad aver fiutato il vento, a spiegare dove
vuole arrivare il premier. Con lui ci saranno il direttore del Tesoro per il debito pubblico, Maria
Cannata, il direttore generale della Cdp, Matteo Del Fante e una nutrita pattuglia di manager e
banchieri di casa nostra.
Valore D e il seminario sulle nevi
Weekend sulle nevi per le «very powerful women» di Valore D. Venerdì prossimo a Madonna di
Campiglio andrà in scena «Il potere alle donne», tre giorni di seminari après-ski, dedicati a quello
che una volta si chiamava (senza offesa) il gentil-sesso, lato business. Ad aprire i lavori un’ospite
d’eccezione: Azzurra Caltagirone. Insieme al presidente di Valore D, Claudia Parzani, al partner di
Egon Zehnder Tommaso Arenare e ai giornalista Corrado Formigli e Maria Latella, cercheranno di
capire se la crisi può essere un vantaggio per le donne. Il sabato sarà invece dedicato al mondo dei
media e tra gli ospiti sono attesi l’imprenditore Marco Bassetti, oggi a capo di Banijay e Marinella
Soldi, ad di Discovery. A chiudere, domenica, un quasi-personal show. Per «Generazioni a
confronto» sul palco salirà l’intera famiglia Fuksas: l’architetto della Nuvola, Massimiliano, la
moglie Doriana e la figlia Elisa. Sarà anche l’occasione per presentare «Mentor and Mentee», il
programma di alta formazione promosso da Valore D e GE Capital che mette oltre 100 manager a
disposizione degli studenti per aiutarli a impostare il percorso professionale.
Training per top manager
Nei mesi scorsi è toccato a Ornella Barra e alla nostra ricercatrice più celebre, Ilaria Capua, domani
sarà la volta di Lorena Capoccia, presidente di Assidai, una delle più grandi casse di assistenza
integrativa del paese dedicata a manager e dirigenti d’azienda con 120 mila iscritti e 1.600 aziende
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RASSEGNA WEB
corriere.it
Data Pubblicazione: 17/03/2014
associate. Con Vincenzo Baglieri della Bocconi, Capoccia farà a Milano training per circa 120 top
manager spiegando come rottamare vecchie culture aziendali battendo e ribattendo su merito,
competenza e professionalità. In platea, tra gli altri, Luca Palermo di Tnt, Alessandro De Martino di
Continental, Giovanna Manzi di Best Western. Padrona di casa è Luisa Bagnoli che ha dato vita al
think tank Power of New Culture.
17 marzo 2014 | 11:43
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Rassegna del 18/03/2014
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DAGOSPIA.COM - CHISSÀ PERCHÉ PER PARLARE DI ITALIA BISOGNA ANDARE
FINO A LONDRA: CANNATA, DEL FANTE E DAVIDE SERRA SPIEGANO RENZI ALLA
CITY - ...
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dagospia.com
Data Pubblicazione: 18/03/2014
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18 MAR 2014 18:41
CHISSÀ PERCHÉ PER PARLARE DI ITALIA BISOGNA ANDARE FINO A
LONDRA: CANNATA, DEL FANTE E DAVIDE SERRA SPIEGANO RENZI
ALLA CITY
Dopo Monti e Letta, un’altra spedizione italiana nella City, per sedurre gli investitori. A invitare
è Andrea Soro di RBS, che ha chiamato i manager di Blackrock, Blackstone, Soros Fund e di
altri 100 fondi per spiegargli chi è Matteuccio - “Valore D” sulle nevi - Lorena Capoccia
insegna rottamazione per manager…
Acura di Carlo Cinelli e Federico De Rosa per "CorrierEconomia - Corriere della Sera"
1. RBS CHIAMA BLACKROCK E SOROS FUND: CANNATA, DEL FANTE E SERRA SPIEGANO
RENZI
Chissà perchè per parlare di Italia bisogna andare fino a Londra. Certo, gli investitori sono nella City
ed è lì che si deve andare a vendere il «made in Italy». E poi fa anche più glamour. Nel caso di
Andrea Soro c'è però un'attenuante.
A invitare è Royal Bank of Scotland, di cui il
banker guida le attività italiane, che per giovedì
prossimo ha chiamato a raccolta nella sede di
Londra i top manager di Blackrock, Blackstone,
Soros Fund e di un altro centinaio di fondi, per
mettere meglio a fuoco Matteo Renzi e la sua
azione di governo e capire se è davvero
#lasvoltabuona. Ci proverà Davide Serra , il
lanciatissimo fund manager di Algebris, tra i primi
ad aver fiutato il vento, a spiegare dove vuole
arrivare il premier. Con lui ci saranno il direttore
del Tesoro per il debito pubblico, Maria Cannata , il
RENZI E PADOAN
direttore generale della Cdp, Matteo Del Fante e
una nutrita pattuglia di manager e banchieri di casa nostra.
2. DONNE SULLE NEVI
Weekend sulle nevi per le «very powerful women» di Valore D. Venerdì prossimo a Madonna di
Campiglio andrà in scena «Il potere alle donne», tre giorni di seminari après-ski, dedicati a quello che
una volta si chiamava (senza offesa) il gentil-sesso, lato business. Ad aprire i lavori un'ospite
d'eccezione: Azzurra Caltagirone . Insieme al presidente di Valore D, Claudia Parzani , al partner di
Egon Zehnder Tommaso Arenare e ai giornalista Corrado Formigli e Maria Latella, cercheranno di
capire se la crisi può essere un vantaggio per le donne.
Il sabato sarà invece dedicato al mondo dei media e tra gli ospiti sono attesi l'imprenditore Marco
Bassetti, oggi a capo di Banijay e Marinella Soldi, ad di Discovery. A chiudere, domenica, un quasipersonal show. Per «Generazioni a confronto» sul palco salirà l'intera famiglia Fuksas: l'architetto
della Nuvola, Massimiliano, la moglie Doriana e la figlia Elisa. Sarà anche l'occasione per presentare
«Mentor and Mentee», il programma di alta formazione promosso da Valore D e GE Capital che
mette oltre 100 manager a disposizione degli studenti per aiutarli a impostare il percorso
professionale.
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SIMFEROPOLI DA TRUPPE SOVIETICHE...
Camilleri, Eco, Sofri, Serra e Guccini: fan
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3. A LEZIONE DI ROTTAMAZIONE PER
MANAGER
Nei mesi scorsi è toccato a Ornella Barra e alla
nostra ricercatrice più celebre, Ilaria Capua,
domani sarà la volta di Lorena Capoccia ,
presidente di ASSIDAI , una delle più grandi casse
di assistenza integrativa del paese dedicata a
manager e dirigenti d'azienda con 120 mila iscritti
e 1.600 aziende associate.
Con Vincenzo Baglieri della Bocconi, Capoccia ALFANO E PADOAN FIDUCIA
farà a Milano training per circa 120 top manager
AL GOVERNO RENZI IN
spiegando come rottamare vecchie culture SENATO FOTO LAPRESSE
aziendali battendo e ribattendo su merito,
competenza e professionalità. In platea, tra gli altri, Luca Palermo di Tnt, Alessandro De Martino di
Continental, Giovanna Manzi di Best Western. Padrona di casa è Luisa Bagnoli che ha dato vita al
think tank Power of New Culture.
DAVIDE SERRAALLA
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Data Pubblicazione: 18/03/2014
Giuliano Ferrara e il suo
libro anti-Bergoglio star
Tutta Roma ai piedi di
Christian De Sica
Dani Del Secco ovvero
come diventare marchesa
senza una goccia di
sangue blu
Convertini passa dai
profughi ai morti di fama
romani
Max Paiella debutta con il
suo one-man show
Muccao Meravigliao, la
risposta frocia al
Carnevale di Rio
Santoro e Mentana
presentano il libro di
Molini su mafia e
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Il circo degli orrori arriva
a Roma
A Milano e alla Garbatella
sbarcano Riondino e
Camilleri. Brunetta
degusta
L'Opera di Roma va in
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MESSAGGERO - Lettera - Le spese della Camera - Gervaso Roberto
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da pag. 22
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Le risorse intangibili come motore per lo
sviluppo
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Ne discutono all'incontro organizzato da The Power of New Culture, Lorena
Capoccia, presidente di ASSIDAI e il professor Enzo Baglieri della Sda Bocconi
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19/03/2014 Redazione
Approfondimenti, notizie e promozioni dedicate per i
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Le risorse intangibili come motore per lo sviluppo. Ne discutono all'incontro organizzato da The Power of New
Culture, Lorena Capoccia, presidente di ASSIDAI e Enzo Baglieri, professore presso la Sda Bocconi.
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Il gap di cultura aziendale che caratterizza le imprese italiane e che è passato indenne sopra le diverse tornate di
crisi economica degli ultimi decenni è ormai arrivato al capolinea. “In uno scenario economico complesso,
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vincere la competizione dipende dalla capacità delle aziende di innovarsi per rispondere a un mercato in
continuo cambiamento. Uno degli asset intangibili che oggi rappresentano per le imprese la chiave del
successo sono le risorse umane" ha dichiarato nel corso del suo intervento Lorena Capoccia, Presidente
Esecutivo ASSIDAI . Le risorse umane, sede delle conoscenze di un’organizzazione, devono rapidamente reagire
FINANZA EVENTI
ed adattarsi alle sfide competitive dei mercati internazionali. Gli imprenditori e i top manager lungimiranti stanno
adottando nuovi modelli organizzativi, che frequentemente supportano la differenza di genere, creatrice di
sviluppo economico, grazie all’apporto di nuove competenze e comportamenti. Sempre più in questi nuovi
APPROFONDIMENTI
scenari, l’adozione di forme di welfare aziendale costituisce un valido strumento per aumentare la produttività,
contenere i costi e rivedere le politiche retributive in una logica di total reward. Questa è la chiave per lo sviluppo, Agenzie di Rating: Chi
e il successo in termini di crescita che ASSIDAI ha avuto in questi anni lo dimostra”.
decide il Declassamento?
“Analizzando a livello globale il rapporto tra crescita delle aziende e impiego delle risorse umane, si è riscontrato Cerchiamo di capire in maniera
più approfondita che cos'è il
che quelle che mostrano i multipli di sviluppo più elevati sono proprio le aziende che più hanno investito sul
valore dei cosiddetti “intangibili”(capitale umano, ricerca), ovvero quelle che si basano sull’innovazione continua, rating e chi è che decide il
declassamento di quella
sistematica e fortemente integrata con il cliente” ha dichiarato il professor Enzo Baglieri, docente di Gestione
nazione o di quella
dell’Innovazione e della Tecnologia presso la Sda Bocconi.
obbligazione.
Secondo Baglieri, il cambiamento deve avvenire appoggiandosi su tre direttrici: nuove competenze necessarie
per gestire al meglio il processo di innovazione delle aziende; un approccio nuovo e differenziato nei confronti
Investimenti e
della clientela e conseguente revisione dei modelli di business tradizionali, troppo spesso ancora rivolti a
Diversificazione: quali
spingere il prodotto verso il cliente e non a portare il cliente verso il prodotto; introduzione di nuove figure in
strategie e quali vantaggi
campo, giovani, con talenti diversi da quelli dominanti nelle organizzazioni, per facilitare un approccio
Per raggiungere gli obiettivi
“ambidestro” alla gestione.
finanziari che si siamo
prefissati in campo di
“Sono anni – concludeLuisa Bagnoli, Presidente di The Power of New Culture - che parliamo di risorse
intangibili. Oggi sono diventate così tangibili da doverne cambiare l’approccio e l’analisi. In un’epoca in cui l’area investimenti, è necessario
bilanciare il proprio portafoglio
marketing si definisce “liquida” sempre più occorre declinare con esattezza le competenze prima di definirle
in modo diversificato per ridurre
softskill. Queste non sono meno formalizzabili o misurabili delle vecchie competenze tecniche ma mettono la
al minimo il rischio. Ecco alcuni
persona e l’azienda davanti a se stessa, richiedono dunque un coraggio che va oltre la buona volontà.”
suggerimenti
Affitto Con Riscatto al
Posto del Mutuo: Come
Fare?
Secondo quanto riportato
nell'ultimo bollettino Istat,
l’erogazione dei mutui è
crollata. Per bypassare
l’ostacolo mutuo è possibile
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Assidai - Rassegna Stampa Marzo 2014