L et te ra dall’Uruguay Genn aio 2008 , n°7 ¡Hola Italia! Siamo Mayra e Fabiana, due religiose della Comunità Vianney. Questa comunità è una fondazione uruguaya la cui storia risale all’anno 1999. Tutto iniziò quando un gruppo di giovani scopre come vivere la volontà di Dio. Da luoghi e realtà distinte abbiamo sentito che Dio ci chiamava a dedicargli la nostra vita in un modo speciale che ci univa in un unico progetto comune. I nostri primi passi per poter discernere quello che Dio ci chiedeva sono legati ad un luogo ed una persona: la parrocchia Santa Maria de la Ayuda nel quartiere del Cerro di Montevideo, e il padre Juan Silveira, il nostro fondatore. Nel 2000 abbiamo accettato la sfida di vivere in comunità con le sue allegrie e i suoi ostacoli, una esperienza che ci portò a vivere più radicalmente questo stile di vita all’interno della Chiesa. Il nome della nostra comunità è strettamente legato al nostro carisma, visto che il nostro compito pastorale si sviluppa in un contesto parrocchiale e in stretta collaborazione con il parroco. Per questo abbiamo scelto San Giovanni Maria Vianney, patrono dei parroci, come modello di vita e dedicazione al progetto divino. Questo progetto si plasma nel nostro carisma che è il dono di far sì che ogni persona e soprattutto i giovani, arrivi a scoprire l’amore di Dio che ha fatto di ogni uomo e donna una creatura nuova per la vita del Regno. Uno dei luoghi dove ci troviamo è il quartiere di Santa Catalina, dove viviamo già da 4 anni. Abitiamo in una casa di fianco alla cappella di Santa Catalina che appartiene alla parrocchia del Santo Curato di Ars e Santa Elena. Il nostro compito specifico in questo luogo è il lavoro con gli adolescenti, l’accompagnamento nella crescita della fede degli adulti e la costante presenza nel quartiere visitando familie e giovani ragazze madri. Questo per quel che riguarda i nostri compiti pastorali; in aggiunta, per poterci mantenere, dobbiamo lavorare. Mayra lavora nel collegio Santa Clara come maestra e coordinatrice del catechismo, Fabiana nel Tribunale Ecclesiastico della Curia di Montevideo come notaia. Nel nostro tempo libero cerchiamo sempre di svolgere delle attività in comunità; ci piace cucinare (e cucinano molto bene!), leggere, ascoltare musica e guardare film. Abbiamo anche degli altri coinquilini: due gatti (Juanma e Betsa) e due cani (Elías e Maika). Ci piacerebbe accompagnare di più la vita della comunità parrocchiale nei suoi diversi centri, progetto che non possiamo mettere in pratica a causa delle distanze geografiche e dei cattivi collegamenti degli autobus. Il nostro sogno è di poter comprare una moto per poter rimediare alle distanze e accompagnare tutti i membri della comunità parrocchiale, però finora non ci è stato possibile realizzare questo sogno per motivi economici. Quando abbiamo conosciuto i genitori di Elisa e abbiamo condiviso con loro una cena, ci hanno proposto di scrivere sul Mate Compartido e spiegarvi la situazione, chissà a qualcuno possa interessare un micro-progetto del genere... Per ora grazie per aver speso 5 minuti per conoscerci e speriamo di vedervi tutti faccia a faccia qui a Santa Catalina! Progetti La riflessione Come già sapete, Casa Keirós ha smesso di funzionare come centro residenziale ed è passata ad offrire un servizio di ambulatorio per persone Dopo diversi mesi è giunto che per me il momento di raccontarvi le mie impressioni attraverso l’esperienza che stiamo vivendo. Il lavoro nella chacra procede bene, come sempre ci sono mille impegni e si apre anche un periodo di riflessioni su quanto fatto fino ad ora e su possibili progetti futuri. La costruzione della piccola falegnameria, iniziata con Marco ed Angelo, è stata quasi ultimata permettendo così l’acquisto di un minimo di attrezzature per far fronte alla realizzazione di alcuni lavori già da tempo commissionati. È quindi, come potrete immaginare, un periodo di intenso lavoro date le molteplici attività, ma anche di grandi soddisfazioni. Una tra tante è quella di cogliere la bellezza ed anche il sacrificio che comporta il vivere in comunione la quotidianità. Questa è certamente un’esperienza che vale la pena di essere vissuta quanto di essere raccontata brevemente. Siamo un gruppo di persone eterogeneo, sacerdoti, laici, cuoche, responsabili delle differenti attività della fattoria, volontari di passaggio e persone che hanno scelto una permanenza più lunga, sudamericani ed europei... insomma, individui a volte anche molto diversi tra loro, ognuno con la propria formazione, il proprio percorso di fede, con aspettative ed obbiettivi non sempre comuni o condivisi da tutti. Questa esperienza ci dà la possibilità di cercare continui punti d’incontro, trattando così di fare del bene a tutti o quasi. Talvolta un pizzico in più di umiltà sarebbe un ottimo strumento per costruire la quotidianità con animo più sereno. L’opportunità che questa esperienza ci offre è unica in quanto alle persone, al luogo, agli obbiettivi, ma sopra ogni cosa al tempo storico nel quale viviamo che sempre più ci propone modelli di individualismo abbastanza marcati. Con queste riflessioni e con tanto entusiasmo continuiamo questa avventura certi dell’appoggio di tutti, vicini e lontani. Un forte abbraccio. Lorenzo Spinatonda con problemi di droga. Un paio di mesi fa mi hanno proposto di condurre una terapia di gruppo (insieme a Leonor, la psichiatra di Casa Keirós) con alcuni ragazzi che partecipano al trattamento ambulatoriale con le psicologhe Claudia e Soledad. Il gruppo si riunisce una volta alla settimana e la partecipazione è volontaria. All’inizio pensavo che il punto in comune dei suoi membri fossero le loro difficoltà per affrontare le situazioni quotidiane senza fare ricorso all’uso di droghe. Poco a poco mi sono però resa conto che il vero nesso era trovare uno spazio di appoggio, un luogo dove sentirsi liberi di esprimere i propri conflitti, le proprie emozioni e sentimenti senza venire giudicati, le proprie difficoltà a ricostruirsi una identità e, soprattutto, come gestire i vincoli affettivi. Per me ognuno di loro è una persona coraggiosa, per essere capace di spogliarsi davanti agli altri, rispettosa, per non giudicare, e solidale, per concedersi un tempo per ascoltare l’altro... E lancio la domanda: Quanti di noi fanno questo? Dal punto di vista professionale posso solo mostrar loro alcuni strumenti che già hanno dentro o “girare la frittata” perchè vedano un altro modo di vedere le cose...però vi assicuro che il gruppo mi sta insegnando molte cose ed in ogni riunione cresco un po’ come persona, poichè dietro ad ogni riflessione c’è un mettermi in discussione sul mio modo di relazionarmi, sulla mia persona e i miei vincoli affettivi (familiari e/o sociali). Questa esperienza del gruppo si è unita alla mia scelta di stare come missionaria in Uruguay, dove, oltre ad offrirmi agli altri, ho l’opportunità di fare una pausa in questa vita accelerata che conduciamo oggigiorno e di riflettere su di me, sui miei valori e su dove vado, se voglio essere una persona migliore con e per gli altri. Lidia de La Torre Notizie flash Abbiamo passato le feste nei modi più svariati. La notte del 24 dicembre, Nochebuena, abbiamo partecipato tutti alla celebrazione comunitaria della messa “di mezzanotte” alle 20 nella cappella di Pajas Blancas. Dopodichè le nostre strade si sono divise: don Giancarlo ha festeggiato con la famiglia Franciscovich, Elisa ed i suoi genitori con la famiglia Duarte ed i poveri Lorenzo e Lidia soli alla chacra perché gli è toccato il turno di guardia. Il giorno di Natale don Giancarlo, Elisa ed i suoi genitori hanno pranzato con la famiglia di Alejandra e Marcelo nel quartiere della Colorada, mentre Lorenzo e Lidia, lavorando alla chacra, hanno condiviso il pranzo con la famiglia Escobar ed alcuni vicini. Ci siamo riservati il 31 per festeggiare tutti insieme ed alle 22 circa ci siamo seduti intorno al tavolo con Juan, Andrés, Santiago e Tommaso; è stata una mescolanza di tradizioni uruguayane, spagnole ed italiane, una serata trascorsa in allegria e semplicità per salutare il 2007 ed accogliere il 2008 che sicuramente ci porterà tanti cambiamenti e novità. Giornata con gli adolescenti della parrocchia. Domenica 16 dicembre i ragazzi di Santa Catalina e di Sanfuentes si sono riuniti nella sede parrocchiale per passare una giornata insieme e per riflettere ed imparare qualcosa sulla figura dell’animatore. Fabiana, Mariana ed Elisa sono state aiutate da 3 ragazze di un gruppo salesiano che si sono occupate dello stand dei giochi e delle danze, mentre Fabiana lavorava sulle situazioni pratiche ed Elisa sul ruolo e le caratteristiche dell’animatore. Le animatrici sono state soddisfatte di come hanno lavorato i ragazzi e questi ultimi si sono divertiti molto e si sono subito affezionati alle “3 Marie”, le ragazze che ci hanno accompagnato e che si chiamavano davvero tutte e tre Maria! Visite, visite, visite! Approfittando delle vacanze di Natale c’è qualcuno che ha deciso di venire a fare la settimana bianca qui in Uruguay...senza neve però! Dal 23 dicembre al 7 gennaio ci hanno fatto visita i genitori di Elisa. È stato un po’ uno scambio culturale, loro ci hanno offerto qualche specialità culinaria italiana che ci mancava e noi abbiamo presentato loro alcuni diversi aspetti dell’Uruguay. Sono ritornati soddisfatti del loro viaggio, delle nuove esperienze e dei nuovi incontri, ma soprattutto contenti di aver rivisto la loro figlioletta! Dal 26 dicembre fino a fine gennaio è venuto a trovarci anche Tommaso, un giovane architetto di Milano che ha deciso di partecipare al progetto Mate Compartido mettendosi a disposizione per qualsiasi necessità della comunità. Un sentito grazie a tutte queste persone che continuano a venirci a trovare, è sempre un piacere ricevere una ventata d’Italia! Aspettiamo voi... anche Camposcuola adolescenti Dall’11 al 15 gennaio 12 ragazzi di Sanfuentes hanno partecipato al camposcuola dal titolo “Il sesto senso”. Abbiamo lavorato sui 5 sensi e sulla fede, cosa sono, a cosa servono e come sarebbe la nostra vita senza di essi. Era per loro la prima esperienza di un campo organizzato (e si notava...), perciò per le animatrici è stato faticoso mantenere sempre tutto sotto controllo. Ciò nonostante i ragazzi hanno lavorato bene durante le attività ed hanno ascoltato con molta attenzione don Giancarlo che è venuto a parlarci un po’ della fede. Peccato l’assenza dei ragazzi di Santa Catalina che avrebbero dovuto partecipare, ma all’ultimo momento hanno deciso di no. Alla fine possiamo dire che il bilancio è positivo, speriamo che i ragazzi proseguano nel loro cammino verso l’incontro con il Signore. Mostra dei laboratori. Come tutti gli anni il 2007 ha visto la mostra dei lavori dei laboratori della cappella Sagrado Corazón in camino Sanfuentes. Il 9 di dicembre la cappella si è riempita di lavoretti davvero belli. Esponevano i laboratori di porcellana fredda, arte con calze di nylon, italiano, uncinetto e lavori a maglia. Purtroppo quest’anno l’evento non è stato organizzato molto bene, nè è stata fatta molta pubblicità, perciò la gente era poca e si annoiava in fretta. Per fortuna una sfornata di tortas fritas ha salvato la situazione e sollevato gli animi. Il 30 di dicembre il gruppo della terapia di Casa Keirós ha festeggiato la fine dell’anno con una bella gita alla chacra. Sono venuti accompagnati dalle loro famiglie e tutti insieme abbiamo mangiato un bell’ asado approfittando di un bella giornata di sole. L’esperienza è stata talmente bella che il gruppo ha deciso di ripeterla ogni due mesi! Illuminati dallo Spirito di Gesù, i gruppi del primo, secondo e terzo anno di catechismo e i giovani della Cappella Nostra Signora del Carmine e Santa Teresina di Pajas Blancas hanno organizzato un camposcuola dal 10 al 13 gennaio qui alla chacra. È stato l’incontro con una esperienza di convivenza che migliora ogni anno, a partire da coloro che già hanno partecipato ad altri campi, fino a coloro che si sono integrati per la prima volta. Abbiamo analizzato la vita personale e di gruppo attraverso il simbolo della rosa. Il campo si è concluso nella celebrazione della domenica coi genitori, presentando il lavoro svolto e con la proposta di migliorare ogni giorno e di essere servitori come ci ha insegnato Gesù. Che Dio vi benedica, un abbraccio, le catechiste di Pajas Blancas Cassetta della posta CHIUSO PER FERIE CARI LETTORI... MA SIETE PARTITI TUTTI PER LA SETTIMANA BIANCA E VI SIETE DIMENTICATI DI NOI? O FORSE VI SIETE FATTI PRENDERE DALLA FRENESIA DEL NATALE E DELLE FESTE? O FA DAVVERO TANTO FREDDO E VI SI SONO CONGELATE LE MANI? SPERIAMO DI RICEVERE TANTE LETTERE PER IL PROSSIMO NUMERO! Un po’ del tuo aiuto, può cambiare la vita di tante persone. Anche tu puoi essere, con il CMD di Novara attraverso Gocce di Solidarietà – Onlus, a fianco di chi ha più bisogno. Puoi inviare il tuo contributo nei seguenti modi: 1. Bollettino postale con versamenti sul conto corrente postale n° 72440142 ABI 07601 CAB 10100 intestato a Diocesi di Novara – “Gocce di Solidarietà” – Onlus, Vicolo Canonica 3/b - 28100 Novara; (specificare sempre la causale del versamento) 2. Bonifico bancario con versamenti sul conto corrente intestato a Diocesi di Novara – “Gocce di Solidarietà” - Onlus n° 9000 presso Banca Popolare di Novara, Agenzia 1 - P.za Gramsci 1 - Novara, coordinate bancarie: ABI 05608 CAB 10101 CIN T (specificare sempre la causale del versamento) 3. Visitando il CMD, nelle ore d’ufficio: dal lunedì al giovedì dalle 9,00 alle 13,00 - dalle 15,00 alle 18,00 / venerdì dalle 9,00 alle 13,00. Se non ricevi le News di o vuoi che qualcuno dei tuoi amici le riceva, invia una e-mail con i dati a : [email protected] ed entrerete a far parte dei nostri lettori. 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