Judo, Mondiali 2015: il bilancio degli Azzurri, bene Giuffrida e Verde ODETTE GIUFFRIDA (52 KG) Dopo il quinto posto dei Giochi Europei di Baku, Odette Giuffrida si è classificata ai piedi del podio anche in occasione della rassegna iridata di Astana. Un risultato che sicuramente le avrà lasciato l’amaro in bocca per non essere riuscita a cogliere l’ambita medaglia, ma che allo stesso tempo la conferma in vetta alle gerarchie del judo italiano e che ribadisce anche la sua posizione tra le migliori interpreti della sua categoria. Da sottolineare le incoraggianti le vittorie su atlete di ottimo livello, a partire dall’israeliana Gili Cohen, ma anche l’età del podio delle 52 kg, con tutte atlete tra i ventisei ed i ventotto anni contro i ventuno ancora da compiere dell’azzurra. ELIO VERDE (66 KG) Elio Verde su questi livelli non lo vedevamo dal quinto posto dei Giochi Olimpici di Londra 2012. Il settimo posto mondiale rappresenta per il ventisettenne il risultato più prestigioso ottenuto da quando è passato alla categoria 66 kg, non solo perché arrivato ad un Mondiale, ma anche per il modo con il quale è maturato. L’azzurro ha infatti dominato un atleta da top ten mondiale come l’azero Nijat Shikhalizada, e può dunque guardare con fiducia ai mesi che lo separano da Rio 2016. Anche perché, con questi punti, la qualificazione olimpica è più vicina. VALENTINA MOSCATT (48 KG) Un turno superato e poi lo scontro fatale con la rumena Monica Ungureanu: è vero che in passato Moscatt aveva sempre battuto quest’avversaria negli scontri diretti, ma quest’anno la ventisettenne sta vivendo la sua miglior stagione in carriera, come dimostra la vittoria del Grand Slam di Baku. Come per gli altri azzurri che troveremo in questo gruppo, possiamo dire che Moscatt ha subito una sconfitta che rispetta le attuali gerarchie. EDWIGE GWEND (63 KG) Dopo la cocente sconfitta al primo turno degli Europei, possiamo dire che abbiamo ritrovato una Gwend al suo livello abituale, con due vittorie convincenti e poi una sconfitta contro la numero uno del mondo, la slovena Tina Trstenjak, che poi si sarebbe laureata campionessa del mondo. “Non mi consola“, ha scritto l’azzurra sui social network, ma ad Astana fermare Trstenjak era davvero impossibile. Resta il dubbio di sapere come sarebbe andata con un tabellone un po’ più favorevole. ANTONIO CIANO (81 KG) Perdere contro un atleta che va sempre a medaglia non è un disonore: Loïc Pietri è salito su tutti i podi mondiali ed europei negli ultimi tre anni, e fermare il suo cammino avrebbe rappresentato una vera e propria impresa. Per questa volta Antonio Ciano non ci è riuscito, ma ha già promesso battaglia per la prossima volta che incontrerà il francese. Di questo Mondiale restano comunque la vittoria sul tunisino Abdelaziz Ben Ammar e la leadership di un atleta che si fa sentire anche nel dare supporto dagli spalti ai suoi compagni di squadra. DOMENICO DI GUIDA (100 KG) Fino all’ultimo siamo stati indecisi sulla collocazione di Domenico Di Guida, ma metterlo nel gruppo dei migliori avrebbe significato sminuire le capacità del campione europeo Under 23. Il giovane campano ha superato i due avversari alla sua portata, perdendo poi con il francese Cyrille Maret, una prestazione soddisfacente se consideriamo che Di Guida era l’azzurro peggio piazzato nel ranking mondiale tra i convocati. Ma siamo sicuri che sarà in grado di fare molto meglio nei prossimi anni. GIULIA QUINTAVALLE (57 KG) Una sconfitta al primo turno è sempre deludente, anche se l’avversaria è di ottimo livello come l’ungherese Hedvig Karakas. La toscana è ancora lontana dai suoi standard di qualche stagione fa: l’aspetto positivo è che manca ancora tanto alle Olimpiadi di Rio 2016, quello negativo è che i risultati sono al momento insufficienti per ottenere la qualificazione. ASSUNTA GALEONE (78 KG) Il sorteggio non l’ha aiutata, mettendola subito contro la britannica Natalie Powell, numero nove al mondo, ma tra le due atlete non c’è una grande differenza qualitativa. L’azzurra, sconfitta solamente per yuko, aveva tutti i mezzi per passare, ma sembra proprio che Powell rappresenti la sua bestia nera: cinque sconfitte su cinque scontri diretti, ma Galeone non deve lasciarsi condizionare dalle statistiche. Già dalla prossima volta, potrà provare a batterla. WALTER FACENTE (90 KG) Tabellone alla mano, Facente aveva l’imperativo di vincere il suo primo incontro e poi dare tutto nella sfida con l’olandese Noël van ‘t End. Ma l’attesa sfida con il numero due del ranking mondiale non è mai arrivata, perché l’azzurro si è fermato subito contro il cinese Cheng Xunzhao. Continua dunque il rapporto negativo di Facente con i Mondiali, vista la terza eliminazione consecutiva al primo turno. (g.c.-os 31.08.2015)