COMUNE DI RUINAS PIANO URBANISTICO COMUNALE INDICE INTRODUZIONE 2 RELAZIONE SCIENTIFICA 4 BIBLIOGRAFIA 11 ELENCO SCHEDE 12 ELENCO SCHEDE SI (sito) 14 ELENCO SCHEDE MA (monumento archeologico) 15 ELENCO SCHEDE RA (reperto archeologico) 16 ELENCO SCHEDE IN ORDINE CRONOLOGICO E TIPOLOGICO 17 CREDITI 20 Allegato F RELAZIONE ARCHEOLOGICA Pagina 1 COMUNE DI RUINAS PIANO URBANISTICO COMUNALE INTRODUZIONE Il censimento archeologico del territorio comunale di Ruinas è stato condotto nei mesi di novembre, dicembre 2007 e marzo, aprile, novembre 2008 grazie ad un finanziamento per la ricerca concesso dall’Amministrazione comunale di Ruinas a Carla Del Vais dell’Università degli Studi di Cagliari (Dipartimento di Scienze archeologiche e storico-artistiche). Sul campo hanno operato Pietro Francesco Serreli e Michela Meloni, con il coordinamento di Carla Del Vais e la collaborazione di Antonella Deiana e Massimo Dozza. Tale attività, preceduta dalla ricerca bibliografica e d’archivio, ha comportato l’esplorazione sistematica del territorio in tutte le aree accessibili (ad eccezione della regione boscosa in cui non vi è alcuna visibilità del suolo e che spesso risulta impenetrabile), finalizzata all’individuazione delle tracce antropiche antiche. Si sono così localizzati numerosi siti e monumenti, in parte già noti, che sono stati georeferenziati, documentati e schedati. Sono state elaborate 67 schede in totale, 16 delle quali riferite a siti archeologici (schede SI = Sito), 27 a singoli monumenti (schede MA = Monumento Archeologico) e 23 a manufatti mobili di particolare rilevanza (schede RA = Reperto Archeologico). Si è realizzata una documentazione fotografica allegata alle schede, suscettibile di ulteriori ampliamenti, e una carta archeologica del territorio comunale (su base CTR) con tutte le emergenze individuate. Le schede, elaborate sul modello di quelle del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, contengono i dati più importanti relativi ai siti, ai monumenti e ai reperti archeologici: - la località in cui è ubicato il sito o il monumento o da dove proviene il manufatto; - la localizzazione cartografica con le coordinate geografiche riferite alla Tavoletta dell’IGM (1:25000) e alla CTR (1:10000) e con l’indicazione del foglio e della particella (con anche l’elenco dei proprietari) della mappa catastale (1:2000); - il bacino visivo di ciascun sito e monumento; - le modalità d’accesso (strade, lunghezza dei percorsi, ecc.); - il toponimo ricavato dalla cartografia e ripreso dalla tradizione orale; - la quota s.l.m. e l’eventuale orientamento; - la morfologia, la geolitologia dell’area; - la distanza dai più vicini corsi d’acqua e sorgenti, condizione indispensabile per lo sviluppo di un insediamento in tutte le epoche; - l’utilizzo attuale del suolo, che può interferire non poco nella conservazione e nella individuazione del bene; - il riferimento a schede correlate (una stessa area archeologica può avere una scheda SI, una o più schede MA, una o più schede RA); - la descrizione quanto più possibile accurata; - la cronologia, proposta sulla base dei caratteri tipologici e planimetrici e dell’associazione con manufatti mobili presenti nell’area; - le misure; - lo stato di conservazione; - gli eventuali restauri che ha subito il monumento o il reperto; - la tecnica costruttiva e il materiale impiegato (per i monumenti e i reperti); - eventuali riutilizzi posteriori che ne possono aver modificato i caratteri o, nel caso dei reperti mobili, cambiato la localizzazione; - i materiali mobili presenti nel sito, in prossimità del monumento o in associazione con il reperto; - le notizie raccolte sul luogo, vale a dire tutte quelle informazioni rimaste solo nel ricordo delle persone che hanno assistito a interventi invasivi sui siti e sui monumenti o ne hanno avuto notizia indiretta; tali indicazioni sono assai importanti perché quasi sempre sono ignorate dalla letteratura ufficiale e dunque corrono il serio rischio di essere dimenticate; Allegato F RELAZIONE ARCHEOLOGICA Pagina 2 COMUNE DI RUINAS PIANO URBANISTICO COMUNALE - gli eventuali vincoli (si è preferito inserire questa voce, benché al momento nessun sito nel territorio comunale di Ruinas sia vincolato, in quanto le schede si intendono sempre aggiornabili e dunque non può escludersi che ciò avvenga in futuro); - i precedenti interventi archeologici (idem come sopra); - la bibliografia di riferimento, sia scientifica che divulgativa; - i dati sulle ricognizioni effettuate (data, condizioni del terreno, momento della giornata); - i dati sulla compilazione delle schede (autori, data, aggiornamenti). Le schede seguono una numerazione progressiva generale attribuita secondo un ordine geografico che va da Nord a Sud e da Est ad Ovest; ogni scheda si individua, inoltre, per un numero ulteriore relativo al gruppo di cui fa parte (SI/MA/RA). La documentazione fotografica, realizzata con fotocamera digitale, è contenuta nei CD-rom allegati. Si è preferito aggiungere alle immagini generali e particolari delle emergenze archeologiche, riprese da più angolazioni, anche panoramiche che hanno come punto di ripresa il bene e sono rivolte verso i quattro punti cardinali, come richiesto nelle schede fornite dalla RAS in relazione al PPR regionale. Le fotografie, di cui si fornisce un elenco informatizzato (database), sono state contrassegnate con la stessa numerazione delle schede di riferimento, seguita dal numero progressivo dello scatto. Quanto alla carta archeologica, per la georeferenziazione di tutte le emergenze sulla Carta Tecnica Regionale (1:10.000), utilizzata come base cartografica, si è utilizzato sempre un GPS (GPSmap76CSx). Nella carta prodotta, il territorio comunale è stato delimitato graficamente con una linea continua azzurra. Le aree archeologiche, i cui limiti sono stati individuati sul terreno sulla base della presenza in superficie di materiali mobili in dispersione, sono state campite in rosso, mentre le aree di probabile interessate archeologico, pur in assenza di tracce superficiali o nell’impossibilità di effettuare una verifica (aree inaccessibili, aree costruite, aree coperte da fitta vegetazione), sono state campite con un tratteggio in rosso. Quanto ai monumenti e ai reperti ancora localizzati in situ, si è optato per un simbolo unico, non distinto per cronologia e tipologia, rappresentato da cerchiello campito in rosso, le cui dimensioni, ovviamente, sono convenzionali e non corrispondono a quelle del bene indicato. I numeri riportati nella carta, inseriti in un riquadro campito in giallo, rimandano a quelli delle schede (per tale ragione tutte le schede riferite al medesimo luogo riportano lo stesso numero, seguito eventualmente da una lettera minuscola). I risultati del censimento devono considerarsi ancora preliminari e suscettibili di ampliamenti e correzioni. È infatti noto che per avere dei dati completi e attendibili sul patrimonio archeologico di un territorio è necessario ripetere le prospezioni in momenti diversi dell’anno e soprattutto in anni successivi; l’uso del territorio da parte della popolazione (arature, disboscamento), eventi naturali (forte dilavamento per piogge intense, frane) e interventi particolari (scassi, tagli stradali, scavi per fondazioni, incendi) fanno sì che spesso vengano alla luce giacimenti archeologici fino a quel momento non visibili sul terreno, o che, viceversa, scompaiano le tracce di insediamenti e di monumenti fino ad allora ben individuabili. Inoltre la continua raccolta di informazioni custodite nella memoria popolare può consentire di acquisire dati su beni archeologici andati irrimediabilmente distrutti o dispersi. Per tal ragione ci si propone di continuare la ricerca nei prossimi anni e di approfondire lo studio scientifico dei monumenti individuati e dei materiali mobili recuperati, in vista di un’edizione scientifica generale del patrimonio archeologico del territorio comunale. Allegato F RELAZIONE ARCHEOLOGICA Pagina 3 COMUNE DI RUINAS PIANO URBANISTICO COMUNALE RELAZIONE SCIENTIFICA L’antropizzazione del territorio comunale di Ruinas è documentata a partire dal Neolitico recente (cultura di Ozieri), con una presenza consistente che si esplicita principalmente nelle numerose tombe ipogeiche scavate nella roccia, note popolarmente come domus de janas. Il panorama tipologico risulta assai vario, rappresentato dalle più semplici tombe monocellulari e da quelle, meno frequenti, pluricellulari; tra queste ultime deve segnalarsi il caso di una domus (sch. 008: loc. Mesadda) con una decorazione a rilievo e pittura di straordinario interesse, degna di un’adeguata tutela, valorizzazione e studio scientifico. Va segnalato che tutte le sepolture individuate risultano violate in epoca imprecisabile e non presentano alcuna traccia di deposizioni funerarie. Si elencano di seguito le domus de janas individuate, talvolta raggruppate in piccoli nuclei di due, tre o al massimo quattro ipogei, iniziando da quelle monocellulari: - Necropoli a domus de janas in loc. Santu Teru (sch. 007). È costituita da quattro sepolture, scavate in allineamento su un bancone roccioso, due delle quali monocellulari (sch. 007a, 007b), le altre non completate (sch. 007c, 007d). - Domus de janas in loc. Sa Seddana (scheda 010). Tomba isolata, con ingresso sub-rettangolare rivolto a Nord, con unica cella a pianta circolare e soffitto a botte. - Necropoli a domus de janas in loc. S’Utturu de sa Gisterra (sch. 011). È costituita da almeno due tombe monocellulari, scavate in un affioramento roccioso trachitico rivolto a Nord-Ovest. Solo una di queste (sch. 011d) si conserva in discrete condizioni: essa presenta ingresso arcuato, occluso inferiormente da un tramezzo di roccia e in origine dotato di una cornice per la sistemazione del chiusino; la cella ha pianta circolare e soffitto a botte; sulla parete di fondo compare una nicchia sub-trapezoidale. La seconda domus (sch. 011b) risulta invece fortemente compromessa da un intervento di manomissione che, asportandone la parte sommatale e regolarizzandone le pareti, l’ha trasformata in una cisterna; due vasche simili (sch. 011a, 011c), la seconda delle quali forse ricavata da un’originaria sepoltura, sono scavate nello stesso bancone di roccia in allineamento con le domus e ad esse alternate. - Domus de janas in loc. Bruncu Elludu (sch. 016). Tomba isolata, conservata solo nella parte posteriore, originariamente con ingresso rivolto a Sud; l’unica cella ha pianta semi-ellissoidale e soffitto a botte. - Necropoli a domus de janas in loc. Padru (sch. 017). È costituita da tre domus monocellulari (sch. 017a, 017b, 017c), scavate in un affioramento roccioso trachitico rivolto a Sud e tutte conservate solo nella metà posteriore. Esse hanno cella di pianta semicircolare e soffitto a botte; nell’area d’ingresso della terza sono presenti due piccole cavità circolari, allineate in senso Nord-Sud, forse interpretabili come coppelle. In prossimità delle sepolture, nonostante la fitta vegetazione, sono state rinvenute alcune schegge di ossidiana. - Domus de janas in loc. Serra ’e Asuni (sch. 031). Tomba isolata, con ingresso rettangolare rivolto a Nord, notevolmente incassato per la presenza di un dromos; ha un’unica cella a pianta sub-rettangolare e soffitto a botte. Sulla parete destra della cella è presente una nicchia rettangolare. Allegato F RELAZIONE ARCHEOLOGICA Pagina 4 COMUNE DI RUINAS PIANO URBANISTICO COMUNALE Per quanto riguarda invece le domus pluricellulari, si segnalano degli esempi di grande interesse: - Domus de janas di Mesadda (scheda 008). Tomba isolata, pluricellulare, preceduta da uno pseudo-dromos risparmiato nella roccia. L’ingresso è di forma rettangolare, con incasso per il chiusino. Sulla fronte, al di sopra del portello, si trova un probabile motivo corniforme a rilievo (lato sinistro). Sulla sommità del taglio di roccia, in corrispondenza della parete d’ingresso, si trovano tre piccoli incavi circolari allineati. Dall’ingresso si accede all’anticella di forma sub-ellittica con soffitto piano. La parete di fondo presenta, ai due lati del portello, delle finte finestre a rilievo, delimitate da solchi incisi, con tracce di pittura rossa. Sul soffitto compare un rilievo con travetti rettilinei disposti a raggiera, a evocare una copertura lignea. Dall’anticella, attraverso un portello quadrangolare con incasso per il chiusino, si accede alla cella principale, di pianta rettangolare e con soffitto piano. Sul lato destro rispetto all’ingresso è presente un pilastrino di sezione sub-rettangolare, di cui si conservano solo la parte inferiore e quella superiore con protome taurina a rilievo. Dalla camera si accede, attraverso un portello rettangolare, ad una seconda cella, a pianta circolare e soffitto a botte, aperta sul lato breve sinistro; essa presenta una piccola apertura sopraelevata di forma quadrangolare. - Domus de janas in loc. Putzu ’e Iosso (sch. 014). Tomba isolata, scavata nel costone roccioso trachitico con apertura ad Est/Sud-Est. Sul lato destro dell’ingresso, sopraelevato e in origine di forma quadrata, si trovano due coppelle scavate una nel soffitto e una nel piano di base. Nell’anticella, a pianta semicircolare e con soffitto piano, si apre, sulla parete di fondo, un ingresso sopraelevato e con incasso per il chiusino che immette in una prima cella. Questa ha pianta sub-rettangolare e copertura piana. Sulla parete breve sinistra si apre un altro portello, sopraelevato e di forma sub-quadrata, che introduce in una seconda cella a pianta circolare e con soffitto a botte. - Necropoli a domus de janas in loc. Cannas (sch. 25) Necropoli costituita da due tombe pluricellulari. La prima (sch. 025a) ha ingresso rivolto a SudEst, di forma sub-triangolare e rialzato rispetto al piano di roccia antistante la tomba. L’anticella ha pianta rettangolare e soffitto piano e presenta sulla parete di fondo il portello d’accesso alla prima cella, in asse con l’ingresso principale; il portello è rettangolare, rialzato rispetto al piano pavimentale e con una leggera cornice ribassata visibile su tre lati; la cella presenta pianta sub-rettangolare e soffitto a botte. Dalla parete destra dell’anticella si accede ad una seconda cella attraverso un portello rialzato circondato da una cornice ribassata lungo tutto il perimetro; tale cella ha pianta sub-rettangolare e soffitto piano. La seconda tomba (sch. 025b) ha ingresso rivolto a Sud-Ovest, con portello di forma rettangolare, rialzato rispetto al piano roccioso antistante e con cornice ribassata sui quattro lati. Da qui si accede ad un’anticella di pianta rettangolare e con soffitto piano; sul fondo dell’anticella, in asse con il portello d’ingresso, si apre un secondo portello di forma trapezoidale, anch’esso rialzato rispetto al piano della cella, che immette in una cella a pianta rettangolare e soffitto piano. Sul lato sinistro della cella si trova una nicchia sub-ellittica. Assai particolare nel panorama territoriale di Ruinas è la piccola necropoli a domus de janas di Pirena (sch. 013), costituita da due tombe monocellulari affiancate che si caratterizzano per essere scavate non in una parete rocciosa verticale, ma su un piano orizzontale. Per tale ragione l’ingresso è conformato a breve pozzetto, dotato di alcuni gradini di discesa. La prima tomba (sch. 013a) ha il pozzetto di forma rettangolare, con due gradini, circondato sul piano di roccia da una doppia cornice incisa. Il portello verticale, di forma rettangolare, presenta un doppio incasso risparmiato nel secondo gradino, sul lato inferiore di questo. La sepoltura ha Allegato F RELAZIONE ARCHEOLOGICA Pagina 5 COMUNE DI RUINAS PIANO URBANISTICO COMUNALE un’unica cella di pianta allungata, con i lati lunghi curvilinei e quelli brevi rettilinei. Il soffitto è piano con una forte pendenza verso il fondo. La seconda tomba (sch. 013b) ha un ingresso a pozzetto di forma sub-rettangolare con due gradini visibili; il portello verticale, di forma rettangolare, presenta un doppio incasso risparmiato tra il secondo e il terzo gradino. La sepoltura ha un’unica cella di forma allungata con i lati lunghi curvilinei e quelli brevi rettilinei. Il soffitto è piano e con una forte pendenza verso il fondo. Oltre che dalle sepolture descritte, la frequentazione preistorica del territorio comunale è documentata dalla cospicua presenza in superficie di schegge e, più raramente, di strumenti litici principalmente in ossidiana, distribuiti in diverse località. Lo studio dei materiali prelevati, che verrà condotto in tempi brevi da specialisti del settore, consentirà di precisare la cronologia e la pertinenza culturale degli stessi, per il momento riferiti genericamente ad età preistorica. Non può ignorarsi, al proposito, la vicinanza dell’area d’indagine al Monte Arci, certamente luogo d’origine delle ossidiane presenti nel territorio di Ruinas. Va osservato inoltre che i siti individuati non hanno restituito in associazione materiale ceramico contemporaneo, ad eccezione di quello di Flumineddu, di cui si dirà, che è di pertinenza eneolitica. È possibile ipotizzare, infine, che l’effettiva presenza di stazioni litiche nel territorio sia superiore a quanto riscontrato sul terreno e ciò perché di fatto una parte consistente del territorio è attualmente non indagabile per la presenza di un fitto bosco o comunque di macchia mediterranea spesso impenetrabile. Le stazioni litiche o insediamenti preistorici individuati sono i seguenti: - Stazione litica in loc. Su Serratzu de sa Spina de Toppi (sch. 004). Ubicata alla sommità del Monte Grighine, nei pressi del confine con il comunale di Allai, restituisce, in un’area piuttosto vasta, numerose schegge in ossidiana e un nucleo. - Insediamento o stazione litica in loc. Santu Teru (sch. 005). Posto sul versante Est del colle omonimo, ha restituito, insieme alla ceramica storica, numerose schegge di ossidiana. - Stazione litica in loc. Su Pranu ’e Pirea (sch. 012). Da una vasta area provengono numerosi frammenti di ossidiana, tra cui un nucleo, un abbozzo di freccia, una lama, una punta e moltissimi scarti di lavorazione; è stato rinvenuto inoltre un nucleo di selce. - Stazione litica (?) in loc. Su Legau (sch. 015). Sita alla periferia Est dell’abitato, essa si sviluppa in una grande area parzialmente occupata dal campo sportivo comunale e da alcune abitazioni private. Ha restituito numerose schegge di ossidiana. Di straordinario interesse è la documentazione relativa all’Eneolitico, costituita principalmente da manufatti monumentali mobili quali menhir e statue-menhir. Questi, da tempo in corso di studio da parte di E. Atzeni (Atzeni 2004, p. 176), sono concentrati nel settore meridionale del territorio, in prossimità del comunale di S. Antonio Ruinas da cui, come è ampiamente noto, provengono notevoli esempi della medesima categoria monumentale. I reperti più antichi sono due menhir del tipo proto-antropomorfo, individuati probabilmente ancora in situ, anche se ormai abbattuti, nelle località di Peddargiu (sch. 032a) e di Baddugiana (sch. 033a). Nelle vicinanze non è stata rilevata la presenza in superficie di altri manufatti mobili riferibili ad una frequentazione umana. Più ampio e significativo è il lotto delle statue-menhir, per lo più assai frammentarie, attualmente collocate in un deposito comunale all’interno del paese. Sulla base della Allegato F RELAZIONE ARCHEOLOGICA Pagina 6 COMUNE DI RUINAS PIANO URBANISTICO COMUNALE testimonianza di informatori locali si è tentato di localizzare il luogo di provenienza delle stesse e verificare l’eventuale presenza di altri elementi archeologici in posto. Il reperto più straordinario è certamente una statua-menhir teriomorfa (sch. 026a), finora unica in Sardegna, recuperata in loc. Flumineddu (sch. 026). Essa ha un accentuato sviluppo in altezza, sezione sub-rettangolare appena rastremata verso i bordi laterali e una leggera rastremazione verso l’alto. Nella parte superiore della faccia principale la superficie risulta leggermente rilevata; la sommità del monumento culmina in due protuberanze laterali che evocano delle piccole corna. Nell’area di provenienza sono visibili in superficie numerose schegge di ossidiana, strumenti litici, nuclei e frammenti ceramici, il tutto riferibile ad età eneolitica, così come la statua-menhir. È di grande interesse anche il sito di Filieri (sch. 21) da cui provengono numerosi frammenti litici riconducibili forse a menhir ma soprattutto a statue-menhir. Tra questi se ne segnala una serie, purtroppo molto frammentaria, che presenta bordo laterale rilevato e un caratteristico motivo lanceolato o ellittico a rilievo, segnato da incisioni a spina di pesce (sch. 21a, 21b, 21c, 21d). Tutti i reperti al momento del rinvenimento si trovavano reimpiegati in muretti a secco di recinzione, e dunque erano del tutto decontestualizzati. Un sopralluogo effettuato nell’area, benché sussistessero condizioni di buona visibilità, non ha consentito di individuare alcun elemento archeologico mobile. Può, in via ipotetica, attribuirsi all’età eneolitica (o forse anche al Neolitico) un blocco in trachite (sch. 30a), individuato in loc. Sa Pala ’e Ruinas e ancora in situ, che presenta al centro della faccia principale sette coppelle allineate, disposte longitudinalmente ad una distanza di circa 4 cm l’una dall’altra. Il blocco si trova in un’area con fitta vegetazione che impedisce di verificare l’eventuale presenza di altri elementi archeologici. Tracce di frequentazione eneolitica, riferibili alla cultura di Monte Claro, sono state riscontrate in prossimità della domus de janas di Mesadda (sch. 008), forse riconducibili ad un riutilizzo della tomba (tre frr. ceramici). Passando alla successiva età nuragica, deve osservarsi un calo notevole della documentazione, ridotta a tre soli monumenti e alla presenza sporadica di pochi frammenti ceramici nell’area di Santu Teru (sch. 005), riferibili forse ad un contesto di villaggio; non è tuttavia impossibile che nell’area boscosa non esplorata insistano altre strutture di difficile identificazione. Va specificato, inoltre, che nessun edificio funerario né edificio di culto è stato mai segnalato nel territorio. Le tre torri nuragiche censite sono le seguenti: - Nuraghe Piseddu (sch. 001). Nuraghe monotorre costruito con grandi massi poligonali in trachite, visibile per circa ¾ della circonferenza. Sul lato Nord il paramento si conserva per un’altezza massima di quattro filari, mentre sul lato Sud solo per due. - Nuraghe Nurampei (sch. 024). Nuraghe probabilmente monotorre, di cui residua un breve tratto del paramento murario esterno, costituito da blocchi trachitici irregolari di grandi dimensioni e conservato per un arco di circa 8,6 m di lunghezza e per un’altezza visibile di 4 filari (versante Nord). Si tratta dell’unico monumento citato all’Angius, il quale ci testimonia che il nuraghe era già ai suoi tempi «in massima parte distrutto» (Angius 1847, p. 648). - Nuraghe Sitzerra (sch. 028). Nuraghe di planimetria incerta, conservato solo in parte del filare di base, costituito da grandi massi poligonali di trachite. Allegato F RELAZIONE ARCHEOLOGICA Pagina 7 COMUNE DI RUINAS PIANO URBANISTICO COMUNALE Passando alla successiva fase storica, la più antica testimonianza di frequentazione punica, peraltro sporadica e isolata, è rappresentata da un frammento ceramico riferibile ad uno skyphos attico a vernice nera, databile al V sec. a.C., recuperato in superficie a Santu Mialli (sch. 19). Si sono avute notizie generiche di altri ritrovamenti di ceramica punica nel territorio, ma non si è riusciti a meglio precisare le circostanze, il luogo di ritrovamento e la collocazione attuale dei materiali. Sempre da Santu Mialli provengono i più antichi materiali di età romana, ascrivibili ad epoca repubblicana (ceramica Campana A: II sec. a.C.) e alla prima età imperiale (sigillata italica: I sec. d.C.). Non è fuori luogo ipotizzare, benché al momento manchino prove documentarie di conferma, che il probabile insediamento punico, sorto nell’area forse già dal V sec. a.C., abbia continuato a vivere, senza soluzione di continuità, anche dopo la conquista romana dell’isola. La fase romana imperiale risulta assai meglio documentata, con insediamenti in proporzione abbastanza estesi che continuano a sussistere anche nelle successive fasi tardo-antica e altomedievale. L’esistenza degli abitati è indiziata sul terreno solo dalla presenza di ceramica, laterizi e, al massimo, di pietrame sparso e in nessun caso da strutture in elevato riferibili a tale epoca. Per alcuni di essi si è individuata con una certa sicurezza solo l’area abitativa, in un caso (Santu Teru) accanto all’abitato sono evidenti le tracce della necropoli. In altri casi ancora sono presenti solo manufatti riconducibili alla sfera funeraria. A questo proposito va ricordato che in almeno tre contesti sono documentati cippi litici, verosimilmente associati a deposizioni ad incinerazione, di grande interesse. In sintesi, possono riferirsi ad età imperiale, tardo-antica o alto-medievale i seguenti giacimenti: - Necropoli di Bingias (sch. 003) In un cumulo di spietramento effettuato per scopi agricoli, sono stati individuati tre cippi funerari in trachite di età romana. Il primo (sch. 003a), del tipo “a capannina”, ha parte inferiore parallelepipeda e sommità a doppio spiovente; presenta una cornicetta a rilievo sulla faccia principale in corrispondenza dei lati superiori. Il secondo (sch. 003b), assai frammentario, si riferisce probabilmente al medesimo tipo; sulla faccia principale presenta una cornicetta a rilievo in corrispondenza degli spioventi che delimita un campo triangolare in cui si individua una figura umana a debole rilievo con testa di profilo, busto frontale e braccia aperte. Il terzo (sch. 003c), di forma parallelepipeda, ha sommità parzialmente lacunosa con un gradino; nella faccia anteriore presenta un riquadro con un elemento rettangolare a rilievo risparmiato al centro. - Insediamento e necropoli di Santu Teru (sch. 005). Situato sul versante orientale del colle omonimo, si estende su almeno tre grandi campi che hanno restituito materiali da età romana imperiale ad età tardo-antica. L’area funeraria è individuabile per la presenza di un sarcofago litico (sch. 005a), ormai violato, parzialmente interrato in uno dei terreni (Campo 1). A ciò devono aggiungersi alcuni manufatti di pertinenza funeraria murati nella vicina chiesa omonima (sch. 006): un cippo con decorazione a rilievo (sch. 006a), un cippo funerario con sommità a vaschetta (sch. 006c) e un altro manufatto simile forse interpretabile nello stesso modo (sch. 006d); gli ultimi due sono da connettersi con la pratica funeraria dell’incinerazione. Secondo R. Zucca, inoltre, nell’area sarebbero state individuate delle tombe a fossa (Zucca 2002, p. 62), di cui attualmente non vi è alcuna traccia. Secondo lo stesso autore l’area di Santu Teru potrebbe identificarsi con la località Bangius dalla quale, secondo lo Spano (Spano 1869, p. 18; Spano 1874, p. 25; Rowland 1981, p. 106), proverrebbero un signaculum eneo con l’iscrizione Cai Valli / Scipionis (CIL, X, 8059, 454) e un ripostiglio monetale di denarii di Vespasiano e Domiziano. A ciò si aggiunga che il nome Bangius, tramandato dallo Spano, di per sé risulta assai significativo perché generalmente associato a resti monumentali di età antica. Allegato F RELAZIONE ARCHEOLOGICA Pagina 8 COMUNE DI RUINAS PIANO URBANISTICO COMUNALE - Insediamento di Su Legau (sch. 015). Sito alla periferia Est del centro abitato, l’insediamento, piuttosto esteso, presenta in superficie ceramiche databili tra l’età romano-imperiale e l’età medievale. - Insediamento di Santu Mialli (sch. 019). In continuità con la fase romano-repubblicana si pone quella imperiale, con una frequentazione che giunge almeno fino ad età alto-medievale. Ne sono prova i numerosi materiali ceramici presenti in superficie, in gran numero di importazione africana. - Necropoli romana di Pedrosu (sch. 23). Il rinvenimento di un cippo a capannina (sch. 023a) in un’area a Sud-Est del paese ha fatto ipotizzare la presenza di una necropoli di età romana primo-imperiale, benché non vi sia in superficie alcuna traccia di materiale ceramico. Il cippo, in arenaria, ha base parallelepipeda e sommità a doppio spiovente, aggettante rispetto alla base su tutti e quattro i lati. La sommità presenta sulle due facce triangolari una cornice a rilievo che corre sui tre lati; su una delle due facce, al centro dello specchio triangolare, sono presenti i segni di due elementi circolari a rilievo. Passando ad un altro aspetto fondamentale per lo studio della presenza romana nel territorio, vale a dire quello della viabilità, deve citarsi il monumentale miliario scoperto in loc. S’Ena de sa Pira (sch. 002a), datato al 46 a.C. (Zucca 2002, pp. 62- 64). Si tratta di una colonna in trachite rastremata verso il basso, poggiante su un plinto parallelepipedo con iscrizione in capitale impaginata su otto linee (LIII a Karalis / Ti. Cl(a)udius Caesar / Aug(ustus) Germanicus / Pont(ifex) max(imus), tr(ibunicia) pot(estate) VI, / p(ater) p(atriae), imp(erator) XI, co(n)s(ul) des(ignatus) IIII, / L. Aurelio (vacat) Patroclo / praef(ecto) Sard(iniae), / iussit). Benché nell’area non si siano individuate tracce evidenti di viabilità, è probabile che nelle vicinanze passasse una strada che collegava la colonia romana di Uselis con Forum Traiani (attuale Fordongianus), come anche ipotizzato, ancora prima del rinvenimento della colonna, dal Meloni (Meloni 1990, p. 353). Di questa strada non si hanno altre tracce epigrafiche che ne chiariscano il tracciato, anche se un dato assai significativo è offerto proprio dal miliario di Ruinas che riporta l’indicazione a Karalis, probabile punto di partenza della via. Può ricordarsi al proposito che nel vicino territorio di Usellus sussistono sul terreno tracce di viabilità antica che potrebbero ricollegarsi a tale strada, benché non sia possibile al momento ricostruire con precisione il tracciato e il collegamento tra le due aree (Del Vais 1994; Del Vais 1996). Altre tracce stradali sono state individuate nelle località di Bigia Manna e di Abba Venosa. Nella prima (sch. 009) si conserva un breve tratto basolato costituito da pietre trachitiche di grandi e medie dimensioni di forma sub-rettangolare alle estremità della carreggiata e di piccole dimensioni e tondeggianti nella parte centrale. La strada di Abba Venosa (sch. 018), invece, conserva un breve tratto selciato, costituito da pietre trachitiche di piccole e medie dimensioni di forma sub-circolare, ed uno a fondo naturale, segnato in maniera discontinua da solchi carrai con interasse di m 1,10/1,40. Come è noto, le strade campestri costruite e soprattutto quelle a fondo naturale presentano enormi problemi di datazione che solo in caso di scavo stratigrafico o ritrovamento di miliari possono essere risolti. Nel caso delle strade a fondo costruito se non è del tutto fuori luogo ipotizzarne un possibile impianto in età romana, è ugualmente verosimile ritenere che il loro uso si sia protratto nei secoli, determinando interventi di ripristino non sempre facilmente distinguibili da quelli originari. Le difficoltà risultano di gran lunga maggiori nel caso delle strade a fondo naturale con carrarecce determinate dal passaggio ripetuto di carri, mezzi di trasporto utilizzati già in età romana ma rimasti in uso, anche se con caratteri differenti, fino ad età recentissima. Allegato F RELAZIONE ARCHEOLOGICA Pagina 9 COMUNE DI RUINAS PIANO URBANISTICO COMUNALE Passando all’età basso-medievale, le tracce sul territorio non sono molte. Possono ricordarsi l’insediamento di Su Legau (sch. 15) e l’area antistante la domus de janas di Mesadda (sch. 008), che hanno restituito alcuni frammenti di ceramica invetriata. Rimane incerta, invece, la pertinenza cronologica di altre emergenze individuate sul territorio. L’area di Perdosu (sch. 022), ad esempio, ha restituito materiali da costruzione (conci litici e laterizi) che indiziano la presenza di un insediamento, ma non sono stati individuati elementi datanti. Nell’area è tuttavia da segnalare un manufatto litico parallelepipedo con vaschetta, forse un cippo funerario di età romana. A Piemonti (sch. 027) si è identificato un muro rettilineo, costituito da grossi massi parallelepipedi in trachite, che poggia su uno strato di malta di calce e pietrame visibile per un’altezza di ca. 5 cm dal piano di calpestio. In assenza di materiali datanti presenti nell’area, non si può che sospendere il giudizio sulla cronologia del manufatto. Può solo ricordarsi, a titolo meramente evocativo, che l’Angius, alla metà dell’Ottocento, ricordava che «A mezzo miglio dal paese sono le vestigie d’un’antica popolazione detta Piemonte, la quale vuolsi sia stata deserta da circa due secoli» (Angius 1947, p. 648). Può ricordarsi infine un singolare manufatto in trachite, inserito in un muro di recinzione moderno all’interno del paese, in via Satta 1, di incerta provenienza, che presenta corpo centrale sub-cilindrico e due elementi laterali, anch’essi cilindrici, con una complessa decorazione ad incisione; il reperto è assai singolare e di incerto inquadramento tipologico e cronologico. Dovendo introdurre alcune considerazioni conclusive sulla ricerca in atto, deve osservarsi che le indagini finora svolte hanno mostrato per Ruinas un’antropizzazione importante soprattutto in età preistorica, nello specifico nel Neolitico recente e nell’Eneolitico, forse anche per la presenza, a non grande distanza, del Monte Arci. Le manifestazioni culturali più caratterizzanti del territorio sono certamente le numerose domus de janas, una delle quali, quella di Mesadda, di straordinario interesse per la decorazione a rilievo e dipinta, e i menhir proto-antropomorfi e le statue-menhir che mostrano un diretto collegamento con il vicino territorio di Sant’Antonio Ruinas. Le tracce insediative protostoriche risultano assai più limitate, forse per uno spopolamento del territorio (a meno che future ricerche nell’area boscosa del Grighine non mostrino una situazione più vivace). Passando all’età storica, benché il territorio conosca una precoce frequentazione punica almeno dal V sec. a.C., esso si configura come area di confine, non intensamente colonizzata. Solo con lo sviluppo della colonia di Uselis e della vicina Forum Traiani, la regione conosce in età imperiale una più intensa frequentazione, legata certamente al sistema viario romano utilizzato all’interno dell’isola come imprescindibile supporto alla penetrazione e al controllo del territorio. Gli insediamenti romano-imperiali mostrano generalmente una continuità di vita in età tardo-antica e alto-medievale. Sulla successiva fase basso-medievale, invece, nonostante le fonti documentarie offrano notevoli spunti di riflessione, pochi sono i dati archeologici identificabili sul terreno. In conclusione, una considerazione deve farsi in merito ai risultati ottenuti, basati essenzialmente sui dati desunti dalla lettura del terreno, in mancanza di una bibliografia archeologica copiosa e documentata. Si deve infatti osservare che la ricognizione sul campo, pur protratta per diversi mesi, ha riscontrato una situazione non ottimale per la ricerca, dovuta alla mancata aratura di parte del territorio comunale e soprattutto alla presenza di vaste aree boscose e coperte da una vegetazione spesso impenetrabile che di fatto hanno limitato l’efficacia dell’indagine. Solo con una ricerca condotta negli anni, che chi scrive ha intenzione di condurre, si potranno confermare o smentire le risultanze dello studio e giungere così ad una conoscenza approfondita del territorio, anche in funzione della tutela del suo patrimonio storico-archeologico. Allegato F RELAZIONE ARCHEOLOGICA Pagina 10 COMUNE DI RUINAS PIANO URBANISTICO COMUNALE BIBLIOGRAFIA Atzeni 2004 Angius 1847 Boi 1996 CIL, X Del Vais 1994 Del Vais 1996 Meloni 1990 Rowland 1981 Spano 1869 Spano 1874 Zucca 2002 E. Atzeni, La scoperta delle Statue-Menhir. Trent’anni di ricerche archeologiche nel territorio di Laconi (a cura di G. Murru), Cagliari 2004. V. Angius, s.v. Ruinas, in G. Casalis, Dizionario geografico, storico, statistico, commerciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna, vol. XVI, Torino 1847, pp. 644-648. V. Boi, Ruinas: tra passato e presente, Oristano 1996. Corpus Inscriptionun latinarum, vol. X. C. Del Vais, Note sulla viabilità a nord di Usellus (Oristano), in Opere di assetto territoriale ed urbano, Atlante Tematico di Topografia Antica, 3, 1994, pp. 107-117. C. Del Vais, Tecniche stradali e viabilità, in G. Tore - C. Del Vais, Recenti ricerche nel territorio di Usellus, in Atti dell’XI convegno su “L’Africa romana” (Cartagine, 15-18 dicembre 1994), Ozieri 1996, pp. 1059-1065. P. Meloni, La Sardegna romana, Sassari 1990. R.J. Rowland jr., I ritrovamenti romani in Sardegna (= Studia Archeologica, 28), Roma 1981. G. Spano, Memoria sopra una lapida terminale trovata in Sisiddu presso Cuglieri e Scoperte archeologiche fattesi nell’isola in tutto l’anno 1868, Cagliari 1869. G. Spano, Scoperte archeologiche fattesi in Sardegna in tutto l’anno 1874, Cagliari, 1874. R. Zucca, Due nuovi miliari di Claudio e la data di costruzione della via a Karalis in Sardinia, in Epigraphica, LXIV, 2002, pp. 57-68. Allegato F RELAZIONE ARCHEOLOGICA Pagina 11 COMUNE DI RUINAS PIANO URBANISTICO COMUNALE ELENCO SCHEDE 001 (MA 1) 002 (SI 1) 002a (RA) 003 (SI 2) 003a (RA) 003b (RA) 003c (RA) 004 (SI 3) 005 (SI 4) 005a (RA) 006 (MA 2) 006a (RA) 006b (RA) 006c (RA) 006d (RA) 007 (SI 5) 007a (MA 3) 007b (MA 4) 007c (MA 5) 007d (MA 6) 008 (MA 7) 009 (MA 8) 010 (MA 9) 011 (SI 6) 011a (MA 10) 011b (MA 11) 011c (MA 12) 011d (MA 13) 012 (SI 7) 013 (SI 8) 013a (MA 14) 013b (MA 15) 014 (MA 16) 015 (SI 9) 015a (RA) 016 (MA 17) 017 (SI 10) 017a (MA 18) 017b (MA 19) 017c (MA 20) 018 (MA 21) 019 (SI 11) 020a (RA) 021 (SI 12) 021a (RA) Nuraghe Piseddu S’Ena de sa Pira, area prossima a strada romana (con miliario) Miliario (S’Ena de sa Pira) Necropoli romana di Bingias Cippo funerario a capannina (Bingias) Cippo funerario a capannina (Bingias) Cippo funerario a capannina (?) (Bingias) Stazione litica di Su Serratzu de sa Spina de Toppi Stazione litica (?), insediamento nuragico, romano, tardo-antico con necropoli di Santu Teru Sarcofago litico (Santu Teru) Chiesa di Santu Teru Cippo funerario (chiesa di Santu Teru) Elemento litico (chiesa di Santu Teru) Cippo funerario con sommità a vaschetta (chiesa di Santu Teru) Cippo funerario con sommità a vaschetta (?) (chiesa di Santu Teru) Necropoli a domus de janas di Santu Teru Domus de janas di Santu Teru Domus de janas di Santu Teru Domus de janas di Santu Teru Prospetto di domus de janas di Santu Teru Domus de janas di Mesadda Strada basolata di Bingia Manna Domus de janas di Sa Seddana Necropoli a domus de janas di S’Utturu de sa Gisterra Cisterna di S’Utturu de sa Gisterra Domus de janas/cisterna di S’Utturu de sa Gisterra Cisterna di S’Utturu de sa Gisterra Domus de janas di S’Utturu de sa Gisterra Stazione litica di Su Prau de Pirea Necropoli a domus de janas di Pirena Domus de janas di Pirena Domus de janas di Pirena Domus de janas di Putzu ’e Iosso Stazione litica (?), Insediamento romano, tardo-antico e medievale di Su Legau Lastra incisa (Su Legau) Domus de janas di Bruncu Elludu Necropoli a domus de janas di Padru Domus de janas di Padru Domus de janas di Padru Domus de janas di Padru Strada di Abba Venosa Insediamento punico (?), romano, tardo-antico e alto-medievale di Santu Mialli Manufatto litico di via Satta 1 Complesso preistorico di Filieri Fr. di statua-menhir Allegato F RELAZIONE ARCHEOLOGICA Pagina 12 COMUNE DI RUINAS 021b (RA) 021c (RA) 021d (RA) 021e (RA) 021f (RA) 021g (RA) 022 (SI 13) 023 (SI 14) 023a (RA) 024 (MA 22) 025 (SI 15) 025a (MA 23) 025b (MA 24) 026 (SI 16) 026a (RA) 027 (MA 25) 028 (MA 26) 029a (RA) 030a (RA) 031 (MA 27) 032a (RA) 033a (RA) PIANO URBANISTICO COMUNALE Fr. di statua-menhir Fr. di statua-menhir Fr. di statua-menhir Fr. di statua-menhir Fr. di statua-menhir Fr. di menhir o di statua-menhir Insediamento storico di Perdosu Necropoli romana di Perdosu Cippo funerario a capannina (Perdosu) Nuraghe Nurampei Necropoli a domus de janas di Cannas Domus de janas di Cannas Domus de janas di Cannas Insediamento eneolitico di Flumineddu Statua-menhir teriomorfa di Flumineddu Muro di Piemonti Nuraghe Sitzerra Rilievo corniforme (?) su roccia (Sa Pala ’e Ruinas) Blocco con coppelle (Sa Pala ’e Ruinas) Domus de janas di Serra ’e Asuni Menhir proto-antropomorfo di Peddargiu Menhir proto-antropomorfo di Baddugiana Allegato F RELAZIONE ARCHEOLOGICA Pagina 13 COMUNE DI RUINAS PIANO URBANISTICO COMUNALE ELENCO SCHEDE SI (sito) SI SI SI SI 1 2 3 4 (sch. (sch. (sch. (sch. 002) 003) 004) 005) SI SI SI SI SI 5 6 7 8 9 (sch. (sch. (sch. (sch. (sch. 007) 011) 012) 013) 015) SI 10 (sch. 017) SI 11 (sch. 019) SI SI SI SI SI 12 13 14 15 16 (sch. (sch. (sch. (sch. (sch. 021) 022) 023) 025) 026) S’Ena de sa Pira, area prossima a strada romana (con miliario) Necropoli romana di Bingias Stazione litica di Su Serratzu de sa Spina de Toppi Stazione litica (?), insediamento nuragico, romano, tardo-antico con necropoli di Santu Teru Necropoli a domus de janas di Santu Teru Necropoli a domus de janas di S’Utturu de sa Gisterra Stazione litica di Su Prau de Pirea Necropoli a domus de janas di Pirena Stazione litica (?), Insediamento romano, tardo-antico e medievale di Su Legau Necropoli a domus de janas di Padru Insediamento punico (?), romano, tardo-antico e alto-medievale di Santu Mialli Complesso preistorico di Filieri Insediamento storico di Perdosu Necropoli romana di Perdosu Necropoli a domus de janas di Cannas Insediamento eneolitico di Flumineddu Allegato F RELAZIONE ARCHEOLOGICA Pagina 14 COMUNE DI RUINAS PIANO URBANISTICO COMUNALE ELENCO SCHEDE MA (monumento archeologico) MA MA MA MA MA MA MA MA MA MA MA MA MA MA MA MA MA MA MA MA MA MA MA MA MA MA MA 1 (sch. 001) 2 (sch. 006) 3 (sch. 007a) 4 (sch. 007b) 5 (sch. 007c) 6 (sch. 007d) 7 (sch. 008) 8 (sch. 009) 9 (sch. 010) 10 (sch. 011a) 11 (sch. 011b) 12 (sch. 011c) 13 (sch. 011d) 14 (sch. 013a) 15 (sch. 013b) 16 (sch. 014) 17 (sch. 016) 18 (sch. 017a) 19 (sch. 017b) 20 (sch. 017c) 21 (sch. 018) 22 (sch. 024) 23 (sch. 025a) 24 (sch. 025b) 25 (sch. 027) 26 (sch. 028) 27 (sch. 031) Nuraghe Piseddu Chiesa di Santu Teru Domus de janas di Santu Teru Domus de janas di Santu Teru Domus de janas di Santu Teru Prospetto di domus de janas di Santu Teru Domus de janas di Mesadda Strada basolata di Bingia Manna Domus de janas di Sa Seddana Cisterna di S’Utturu de sa Gisterra Domus de janas/cisterna di S’Utturu de sa Gisterra Cisterna di S’Utturu de sa Gisterra Domus de janas di S’Utturu de sa Gisterra Domus de janas di Pirena Domus de janas di Pirena Domus de janas di Putzu ’e Iosso Domus de janas di Bruncu Elludu Domus de janas di Padru Domus de janas di Padru Domus de janas di Padru Strada di Abba Venosa Nuraghe Nurampei Domus de janas di Cannas Domus de janas di Cannas Muro di Piemonti Nuraghe Sitzerra Domus de janas di Serra ’e Asuni Allegato F RELAZIONE ARCHEOLOGICA Pagina 15 COMUNE DI RUINAS PIANO URBANISTICO COMUNALE ELENCO SCHEDE RA (reperto archeologico) 002a (RA) 003a (RA) 003b (RA) 003c (RA) 005a (RA) 006a (RA) 006b (RA) 006c (RA) 006d (RA) 020a (RA) 021a (RA) 021b (RA) 021c (RA) 021d (RA) 021e (RA) 021f (RA) 021g (RA) 023a (RA) 026a (RA) 029a (RA) 030a (RA) 032a (RA) 033a (RA) Miliario (S’Ena de sa Pira) Cippo funerario a capannina (Bingias) Cippo funerario a capannina (Bingias) Cippo funerario a capannina (?) (Bingias) Sarcofago litico (Santu Teru) Cippo funerario (chiesa di Santu Teru) Elemento litico (chiesa di Santu Teru) Cippo funerario con sommità a vaschetta (chiesa di Santu Teru) Cippo funerario con sommità a vaschetta (?) (chiesa di Santu Teru) Manufatto litico di via Satta 1 Fr. di statua-menhir Fr. di statua-menhir Fr. di statua-menhir Fr. di statua-menhir Fr. di statua-menhir Fr. di statua-menhir Fr. di menhir o di statua-menhir Cippo funerario a capannina (Perdosu) Statua-menhir teriomorfa di Flumineddu Rilievo corniforme (?) su roccia (Sa Pala ’e Ruinas) Blocco con coppelle (Sa Pala ’e Ruinas) Menhir proto-antropomorfo di Peddargiu Menhir proto-antropomorfo di Baddugiana Allegato F RELAZIONE ARCHEOLOGICA Pagina 16 COMUNE DI RUINAS PIANO URBANISTICO COMUNALE ELENCO SCHEDE IN ORDINE CRONOLOGICO E TIPOLOGICO Neolitico Recente 007 (SI 5) 007a (MA 3) 007b (MA 4) 007c (MA 5) 007d (MA 6) 008 (MA 7) 010 (MA 9) 011 (SI 6) 011b (MA 11) 011d (MA 13) 013 (SI 8) 013a (MA 14) 013b (MA 15) 014 (MA 16) 016 (MA 17) 017 (SI 10) 017a (MA 18) 017b (MA 19) 017c (MA 20) 025 (SI 15) 025a (MA 23) 025b (MA 24) 031 (MA 27) – Domus de janas Necropoli a domus de janas di Santu Teru Domus de janas di Santu Teru Domus de janas di Santu Teru Domus de janas di Santu Teru Prospetto di domus de janas di Santu Teru Domus de janas di Mesadda Domus de janas di Sa Seddana Necropoli a domus de janas di S’Utturu de sa Gisterra Domus de janas/cisterna di S’Utturu de sa Gisterra Domus de janas di S’Utturu de sa Gisterra Necropoli a domus de janas di Pirena Domus de janas di Pirena Domus de janas di Pirena Domus de janas di Putzu ’e Iosso Domus de janas di Bruncu Elludu Necropoli a domus de janas di Padru Domus de janas di Padru Domus de janas di Padru Domus de janas di Padru Necropoli a domus de janas di Cannas Domus de janas di Cannas Domus de janas di Cannas Domus de janas di Serra ’e Asuni Preistoria – Stazioni litiche e/o insediamenti con industria litica 004 (SI 3) Stazione litica di Su Serratzu de sa Spina de Toppi 005 (SI 4) Stazione litica (?) (insediamento nuragico, romano, tardo-antico con necropoli) di Santu Teru 012 (SI 7) Stazione litica di Su Prau de Pirea 015 (SI 9) Stazione litica (?), Insediamento romano, tardo-antico e medievale di Su Legau Eneolitico 008 (MA 7) 021 (SI 12) 021a (RA) 021b (RA) 021c (RA) 021d (RA) 021e (RA) 021f (RA) 021g (RA) 026 (SI 16) 026a (RA) 030a (RA) 032a (RA) 033a (RA) Domus de janas di Mesadda Complesso preistorico di Filieri Fr. di statua-menhir Fr. di statua-menhir Fr. di statua-menhir Fr. di statua-menhir Fr. di statua-menhir Fr. di statua-menhir Fr. di menhir o di statua-menhir Insediamento eneolitico di Flumineddu Statua-menhir teriomorfa di Flumineddu Blocco con coppelle (Sa Pala ’e Ruinas) Menhir proto-antropomorfo di Peddargiu Menhir proto-antropomorfo di Baddugiana Allegato F RELAZIONE ARCHEOLOGICA Pagina 17 COMUNE DI RUINAS Età nuragica 001 (MA 1) 005 (SI 4) 024 (MA 22) 028 (MA 26) Età punica 019 (SI 11) PIANO URBANISTICO COMUNALE Nuraghe Piseddu Stazione litica (?), insediamento nuragico, romano, tardo-antico con necropoli) di Santu Teru Nuraghe Nurampei Nuraghe Sitzerra Insediamento punico (?), romano, tardo-antico e alto-medievale di Santu Mialli Età romana – Insediamenti 005 (SI 4) Stazione litica (?), insediamento nuragico, romano, tardo-antico con necropoli di Santu Teru 015 (SI 9) Stazione litica (?), Insediamento romano, tardo-antico e medievale di Su Legau 019 (SI 11) Insediamento punico (?), romano, tardo-antico e alto-medievale di Santu Mialli Età romana - Necropoli 003 (SI 2) Necropoli romana di Bingias 003a (RA) Cippo funerario a capannina (Bingias) 003b (RA) Cippo funerario a capannina (Bingias) 003c (RA) Cippo funerario a capannina (?) (Bingias) 005 (SI 4) Stazione litica (?), insediamento nuragico, romano, tardo-antico con necropoli di Santu Teru 005a (RA) Sarcofago litico (Santu Teru) 006a (RA) Cippo funerario (chiesa di Santu Teru) 006c (RA) Cippo funerario con sommità a vaschetta (chiesa di Santu Teru) 006d (RA) Cippo funerario con sommità a vaschetta (?) (chiesa di Santu Teru) 023 (SI 14) Necropoli romana di Perdosu 023a (RA) Cippo funerario a capannina (Perdosu) Sistema viario 002 (SI 1) 002a (RA) 009 (MA 8) 018 (MA 21) S’Ena de sa Pira, area prossima a strada romana (con miliario) Miliario (S’Ena de sa Pira) Strada basolata di Bingia Manna Strada di Abba Venosa Età tardo-antica e alto-medievale 005 (SI 4) Stazione litica (?), insediamento nuragico, romano, tardo-antico con necropoli di Santu Teru 015 (SI 9) Stazione litica (?), Insediamento romano, tardo-antico e medievale di Su Legau 019 (SI 11) Insediamento punico (?), romano, tardo-antico e alto-medievale di Santu Mialli Età basso-medievale e spagnola 006 (MA 2) Chiesa di Santu Teru Allegato F RELAZIONE ARCHEOLOGICA Pagina 18 COMUNE DI RUINAS 015 (SI 9) Cronologia incerta 006b (RA) 011a (MA 10) 011c (MA 12) 015a (RA) 020a (RA) 022 (SI 13) 027 (MA 25) 029a (RA) PIANO URBANISTICO COMUNALE Stazione litica (?), Insediamento romano, tardo-antico e medievale di Su Legau Elemento litico (chiesa di Santu Teru) Cisterna di S’Utturu de sa Gisterra Cisterna di S’Utturu de sa Gisterra Lastra incisa (Su Legau) Manufatto litico di via Satta 1 Insediamento storico di Perdosu Muro di Piemonti Rilievo corniforme (?) su roccia (Sa Pala ’e Ruinas) Allegato F RELAZIONE ARCHEOLOGICA Pagina 19 COMUNE DI RUINAS PIANO URBANISTICO COMUNALE CREDITI Supervisione, coordinamento e relazione scientifica C. Del Vais Ricerche d’archivio C. Del Vais Ricerche bibliografiche C. Del Vais M. Meloni P.F. Serreli Ricerche sul campo M. Meloni P.F. Serreli Collaborazione alle ricerche sul campo A. Deiana M. Dozza Elaborazione schede C. Del Vais M. Meloni P.F. Serreli Documentazione fotografica A. Deiana C. Del Vais P.F. Serreli Carta archeologica M. Meloni P.F. Serreli Allegato F RELAZIONE ARCHEOLOGICA Pagina 20