Studente: Mirko Ciminiello Professoressa: Maria Catricalà Una parola, una struttura sintattica, un fonema, che entrano a far parte del patrimonio di una determinata lingua, importate da un diverso idioma. Con questa espressione si intende anche il fenomeno di adozione della parola straniera. Il rovescio della medaglia è la cosiddetta “morte delle lingue”, ovvero il processo di diminuzione della competenza linguistica, che giunge alle estreme conseguenze nel momento in cui non rimangono più locutori nativi di un dato idioma nella popolazione dove questo era precedentemente usato. Il fenomeno del forestierismo nasce dall’esigenza di nominare un concetto o un oggetto che nella lingua di destinazione non ha un nome proprio: il prestito ha dunque la funzione di colmare una lacuna lessicale, e si classifica come: Prestito di necessità: quando nella lingua entra un nuovo referente; Prestito di lusso: teoricamente superfluo in quanto esiste già un termine con il medesimo significato, si usa per la particolare sfumatura espressiva e per aumentare il prestigio. Inizialmente l’estraneità dei prestiti è più forte, per cui per la storia di un forestierismo è molto importante il fattore tempo, la diacronia: un termine di origine straniera può essere considerato accettato quando il suo uso è percepito come normale dai parlanti. In Italia negli ultimi anni si sta assistendo ad un uso sempre maggiore di termini derivanti da lingue straniere, e in particolare dall’inglese. È un fenomeno riscontrabile soprattutto nell’informatica, nella finanza e nello sport, ed è dovuto anche all’alta considerazione che ha oggi l’inglese presso la cultura italiana in quanto lingua del successo, della modernità e delle persone colte. Le origini del fenomeno vanno ricercate nella seconda metà del secolo scorso, quando vi erano strenui tentativi di resistenza alla dominazione linguistica. Al fenomeno non sono estranei i giornali, che traducono letteralmente le agenzie di lingua inglese, e i giornalisti soprattutto i corrispondenti - , che lentamente sostituiscono le strutture sintattiche e le impostazioni delle frasi modellandole su esempi anglofoni. I settori economico e sportivo di un giornale sono i destinatari privilegiati del fenomeno dei forestierismi. Berlusconi esce dal Senato, inasprito e furioso, accusando neanche tanto velatamente Giorgio Napolitano di essere stato uno dei responsabili della sua estromissione. Eppure uno dei primi gesti del Berlusconi parlamentare, nel '94, neopresidente del Consiglio di un governo formato dai partiti che avevano vinto avventurosamente, con la forza di un blitz, fu proprio un clamoroso gesto di rispetto verso Giorgio Napolitano. Ex presidente della Camera, l'ultimo della Prima Repubblica prima di lasciare lo scranno alla giovanissima leghista Irene Pivetti, Napolitano come capogruppo dell'allora Pds aveva fatto un discorso molto dialogante rispetto al nuovo governo. (P. Battista, 28 novembre 2013) «E ora amici vediamo cosa trasporta questo Tir che viene da Amburgo ed è diretto a Verona…». La voce stentorea dello speaker di Coldiretti quasi si cristallizza nell’aria gelida del passo del Brennero. In migliaia, tra coltivatori e allevatori, sono qui dall’alba, sentinelle del «made in Italy», armati di fischietti e di un maxischermo che, come una sonda, entra nella pancia del Tir e mostra il contenuto. (F. Alberti, 5 dicembre 2013) Già diversi senatori democratici come Dianne Feinstein, che in California ha già ricevuto 31 mila lettere telefonate ed email di cittadini inferociti, o come Mary Landrieu il cui seggio è a rischio in Louisiana, hanno proposto il varo di una norma che consente agli assistiti di tenersi le vecchie polizze, magari con un adeguamento automatico ai nuovi standard. La Casa Bianca promette di cambiare qualcosa ma non dice come e comunque non vuole modificare la legge temendo di essere bloccata di nuovo dai veti repubblicani. Ma adesso la sortita del suo predecessore mette il presidente in grande difficoltà: «Obama è finito sotto il Tir di Bill Clinton», gongolano i repubblicani, mentre dalla Casa Bianca trapelano voci di incontri molto tesi tra influenti esponenti del partito democratico e gli uomini del presidente. (M. Gaggi, 14 novembre 2013) Questa volta dalla sala affollata del Waldorf Hilton di Londra non si è mai levata quella domanda insistente e circospetta che il Ceo fresco di nomina faticò a fronteggiare solo dieci mesi fa al suo primo «Investor day» nella City: «A quando, dottor Greco, l’aumento di capitale?». Oggi di ricapitalizzazione delle Generali i grandi investitori internazionali non parlano più e questa è di sicuro una delle soddisfazioni per Mario Greco tornato a incontrare i grandi investitori internazionali dopo quel primo incontro di gennaio, all’indomani della minaccia di declassamento del Leone, il primo gruppo finanziario italiano. (P. Pica, 28 novembre 2013) Guglielmo Marconi entrò nel mito giovanissimo perché la sua scoperta sapeva di magia e facilmente accendeva la fantasia. In realtà il ragazzo di Pontecchio, dimostrando nel 1885 che i segnali elettrici potevano essere trasmessi nell’aria oltre la collina davanti alla sua villa, guardava soltanto alla possibilità di utilizzare un mezzo che avrebbe rivoluzionato la vita sulla Terra. E dal telegrafo senza fili, come lui lo chiamò inizialmente, nasceva la radio e tutto ciò che oggi ci avvolge wireless, senza fili. Raccontare Marconi, la sua vita e le avventure nella tecnologia, non è facile. Certamente è utile ora perché rappresenta un modello di straordinaria attualità. Questa è la chiave delle pagine di Wireless - Scienza, amori e avventure di Guglielmo Marconi di Riccardo Chiaberge. (G. Caprara, 12 dicembre 2013) Ecco lo spettacolo che non doveva andare in scena, l’Ernani diretto da Riccardo Muti che era stato cancellato dallo sciopero poi revocato. La stagione dell’Opera di Roma si è inaugurata ieri, alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, al quale la Cgil e i sindacati autonomi hanno consegnato una lettera, «preoccupati» di una situazione che ha sfiorato il commissariamento e ora mette a rischio «i prossimi stipendi». Tutto esaurito fino all’ultima replica. Dieci minuti di applausi e bis del celebre coro «Si ridesti il leon di Castiglia». A sipario calato, Muti si rivolge al pubblico: «Vogliamo aiutare questo teatro? «Sì» è la risposta corale della platea. (V. Cappelli, 28 novembre 2013) Ci sono Cambridge e Londra, le bianche scogliere di Dover (lontane, sullo sfondo), quindici chilometri di pavé dalle parti di Roubaix, una tappa a cronometro (dal 1934 ad oggi non erano mai meno di due) e due arrivi in salita sui Vosgi, dove la Grande Boucle si è avventurata di rado. Mancheranno completamente il mare, tutto l’ovest della Francia, molte salite celebri (dall’Alpe d’Huez al Mont Ventoux al Galibier) e gli abbuoni per i vincitori di tappa che resistono invece al Giro d’Italia e alla Vuelta. Il 101º Tour de France lascia spiazzati: per tenere bene il palcoscenico fin dalla prima settimana, che è in concomitanza con i Mondiali di calcio in Brasile, gli organizzatori hanno messo da parte molti elementi tradizionali e puntato sulle sorprese. (M. Bonarrigo, 24 ottobre 2013) Numero parole Politica 984 Numero forestierismi 7 Percentuale forestierismi 0,7% Cronaca 636 24 3,8% Esteri 574 10 1,7% Economia 693 26 3,8% Cultura 763 13 1,7% Spettacoli 529 5 0,9% Sport 537 37 6,9% 7 6 5 4 % forestierismi 3 2 1 0 Politica Cronaca Esteri Economia Cultura Spettacoli Sport L’analisi mostra una sostanziale conferma dell’ipotesi iniziale, con in più una sorpresa: se infatti i settori sportivo ed economico risultano essere terreno privilegiato per l’uso di forestierismi, sorprende il dato relativo alla cronaca, analogo a quello dell’economia. Seguono, ma più staccate, le sezioni esteri e cultura, mentre «baluardi dell’italianità» risultano i settori spettacoli e politica.