6/9/2009 Università degli Studi di Siena Corso di IIndagini d i i SScientifiche i ifi h per la Conservazione dei Beni Culturali Lezione 5 5 giugno 2009 Francesca Piqué Classificazione dei metodi di indagine SEQU UENZA Indagini Non Non-Invasive Invasive (non occorre campionamento) • Mappatura (immaging) • Puntuali Indagini Invasive (prevede campionamento) • Non-distruttive Micro Mappatura (immaging) Micro Puntuali • Distruttive 1 6/9/2009 Limiti delle indagini non-invasive • Informazioni sulla superficie • Effetto pulitura • ….per comprendere le stesure pittoriche delle policromie e’ necessario fare dei p prelievi. • La strategia di campionamento – che tipo di campioni prendere e dove – viene messa a punto sulla base delle indagini noninvasive. Indagini Invasive Non-Distruttive Non compromettono la possibilita’ di ulteriori analisi Permettono di analizzare il campione con altre tecniche 2 6/9/2009 Campionamento: comune CAUSA di ERRORE – Campione non rappresentativo – Stratigrafia incompleta – Contaminazione del campione CAMPIONAMENTO 3 6/9/2009 Campionamento Esame e studio (al microscopio e con µFTIR) del campione tale e quale Sopra Sotto Indagini Non-Invasive per selezionare zona di campionamento fluorescenza Visibile Fluorescenza UV 4 6/9/2009 Campionamento 1 mm sopra sotto Esame al microscopio: descrizione della stratigrafia SEZIONI LUCIDE e TRASPARENTI 5 6/9/2009 Microscopia ottica • Microscopio composto: complesso di lenti che permette l’ingrandimento dell’immagine. • Si possono ottenere ingrandimenti fino a 1000 volte l’originale • Basso ingrandimento • Altro ingrandimento Basso ingrandimento: 10-40 x Utile per: – Osservazione preliminare e 3D dell’oggetto ( h puo`` essere il campione (che i tale t l e quale l o una sezione stratigrafica) – Manipolazione del campione (occorre spazio fra il campione e l’oculare – aumentando l’ingrandimento diminuisce lo spazio) – Osservazione O i reazioni i i microanalitiche i liti h – Osservazione preliminare prima di passare ad alti ingrandimenti 6 6/9/2009 Basso ingrandimento: 10-40 x Forte ingrandimento 150-500x • Occorrono campioni piani • Adatto per campioni in sezione Utile ‘inglobare’ la scala nella foto in modo da aggiustarla ‘automaticamente’ con eventuali ingrandimenti 7 6/9/2009 Tipi di illuminazione • Luce trasmessa: – Passa attraverso il campione – Si puo’ utilizzare per campioni trasparenti (tipo cristalli di pigmenti e sezioni sottili) • Luce riflessa: viene inviata sulla superficie in studio e riflessa riproducendo l’immagine l immagine Luce trasmessa Fibra osservata in luce trasmessa con un solo polarizzatore 8 6/9/2009 Sorgenti di Luce • Lampade a incandescenza a bassa tensione • Lampade ad arco: simile alla luce diurna • Lampade a vapori di mercurio: ricche di radiazioni UV • Lampeggiatori elettronici Luce polarizzata e non-polarizzata Luce NON-POLARIZZATA Luce POLARIZZATA = 1 solo piano Luce: fenomeno ondulatorio di una particolare forma di energia radiante energia eletromagnetica Direzione di propagazione v A λ 9 6/9/2009 Luce polarizzata e non-polarizzata Onde O d di luce l normale l (non ( polarizzata) l i t ) oscillano in tutti i piani perpendicolari alla direzione di propagazione Onde di luce polarizzata oscillano in un solo piano (sempre perpendicolari alla direzione di propagazione). Luce normale Luce polarizzata Nicols incrociati P=polarizzatore – speciale filtro che fa passare solo la luce che oscilla in un piano A=analizzatore – speciale filtro che fa passare solo la luce che oscilla in un piano 10 6/9/2009 Proprieta ottiche delle sostanze Utilizzando luce polarizzata si possono esaminare sostanze cristalline e valutarne le proprieta’ ottiche – caratteristiche di ogni sostanza. IDENTIFICAZIONE MATERIALI INORGANICI Esempio di prop. Ottica: anisotropia (o birifrangenza) sostanze anisotrope o birifrangenti sono in grado di ruotare il piano di oscillazione della luce polarizzata. A nicols incrociati sostanze anisotrope riescono a far passare della luce mentre sostanze isotrope-che hanno le stesse proprieta’ ottiche in tutte le direzioni e quindi non fanno ruotare la luce-rimangono buie. Microanalisi • Semplici analisi su piccolissime e selezionate quantita di sostanza. • Osservazione al microscopio • Reazioni caratteristiche (formazione composti colorati, sviluppo gas) delle sostanze in analisi con determinati reagenti Vantaggi: V i •Non richiede preparazione del campione •Da informazioni specifiche Svantaggi: •procedure distruttive •Interferenze e difficolta di interpretazione 11 6/9/2009 Procedimento – parte I • Osservazione al microscopio a basso ingrandimento • • • Campione su vetrino da orologio. Separazione/scelta porzioni da esaminare Strato pittorico: separazione i per estrazione con solvente di materiali organici Procedimento – parte II • Ipotesi di identificazione – – – – Colore Periodo Aspetto al microscopio Scelta dei test da eseguire • • Attacco acido o basico aggiungendo gocce di reagente sul vetrino Osservazione della reazione e registrazione fotografico • Test di conferma 12 6/9/2009 Esempi di tests Azzurrite - carbonato basico di Rame 2CuCO3.Cu(OH)2 • Colore: Cristallo blu • Ioni carbonato: Attacco acido sviluppo di gas CO2 CO3= + 2H+ CO2 (gas) + H2O • Rame: reazione con ferrocianuro di potassio formando ferrocianuro di rame rosso • Distinzione da blu Co, di Prussia e Lapis Esempi di tests Biacca - carbonato basico di Piombo 2PbCO3.Pb(OH)2 • Colore: Cristallo bianco • Ioni carbonato: Attacco acido sviluppo di CO2 • Pi Piombo: b ddopo attacco acido, id aggiunta i di ioduro i d di potassio: formazione di ioduro di piombo giallo PbI2 13 6/9/2009 Esempi di tests Malachite - carbonato basico di Rame CuCO3.Cu(OH)2 • Colore: Cristallo verde • Ioni carbonato: Attacco acido sviluppo di CO2 • Rame: reazione con ferrocianuro di potassio formando ferrocianuro di rame rosso Esempi di tests Oltremare 3Na2O.3Al2O3.6SiO2.2Na2S Silicato di sodio e alluminio con solfuri • Colore: Cristallo blue • Decolorazione: con acido diluito - cristalli perdono graualmente colore diventando trasparenti • Formazione ggas: Attacco acido sviluppo pp di acido solfidrico (odore sgradevole) • Assenza Rame: reazione negativa con ferrocianuro di potassio 14 6/9/2009 Sezioni Stratigrafiche • Per capire e studiare la SEQUENZA degli strati Sezioni Stratigrafiche 15 6/9/2009 La fluorescenza indica la probabile presenza di materiale organico Visible UV Fluorescence Sezioni Stratigrafiche Praparazione (50 – 150 µm) Strato pittorico (– 50 µm) Roccia Intonachi di terra e strato pittorico Intonaco (5 – 30 mm) Intonachino (4 - 5 mm) 16 6/9/2009 Preparazione Sezioni Stratigrafiche R i sintetica Resina i i C Campione i Sezione LUCIDA Sezione SOTTILE 17 6/9/2009 Studio stratigrafico: comprensione della sequenza degli strati pittorici SEZIONI LUCIDE e TRASPARENTI ext int Sezioni: studio al microscopio Mappature Indagini puntuali • • • • • µ_FTIR • µ_Raman • Fluorescenza raggi_X (microscopio elettronico) Luce visibile Fluorescenza UV Indagini topochimiche Immagine elettronica 18 6/9/2009 Uso delle Sezioni Campione prima dell’inglobamento Le Sezioni si osservano al microscopio e forniscono informazioni sulla stratigrafia: •numero di strati, •sequenza, •composizione, •colore •dimensioni dei grani di pigmenti. Le Sezioni possono essere esaminate con luce UV Spessore: 100 micron Presenza di legante e pigmento fluorescenti Per ricavare informazioni molecolari si usa il Microscopio IR 19 6/9/2009 Sezioni Stratigrafiche Problemi per lo studio dei materiali organici : •Resina di inglobamento •Spessore dello strato pittorico Paint layer 20<μm UV fluor. Esame al microscopio con indagini invasive non distruttive (equivalenti alle indagini noninvasive della superficie) Visible Essenziali per comprendere la stratigrafia della pittura. Analisi su sezioni stratigrafiche (cross-sections) ¾interference legate alla resina di inglobamento Campo scuro Campo chiaro 20 6/9/2009 Analisi topochimiche • Colorazioni specifiche di zone di sezioni o sezioni sottili – tipiche le istochimiche che danno informazioni sui tipi di materiali organici. • Reazioni simili a quelle microanalitiche ma fatte su una superficie e non su un frammento • Permettono l’identificazione e la localizzazione delle sostanze Analisi Topochimiche per l’identificazione di materiali organici in sezione Oil Red evidenzia ll’olio olio di lino nello strato pittorico Amido A id Bl Blackk evidenzia id i la l colla animale nella preparazione NOTA: Valutazione con luce visibile 21 6/9/2009 Esempi di tests Test per l’identificazione topochimica del Piombo 1. Trattamento con un acido e lavaggio con acqua 2. Aggiunta di ioduro di potasio (KI) 3. Formazione di Ioduro di Piombo (PbI2 ) giallo Esempio: Test istochimico per l’identificazione di materiali proteici in sezione Il test si valuta con la luce UV – la presenza di fluorescenza indica presenza di materiale proteico 1. Trattamento con un acido e lavaggio con acqua 2. aggiunta di reagente per materiali proteici (fluresceina isotiocianato) e lavaggio con acqua 3. Esame con luce UV 22 6/9/2009 Indagini istochimiche o topochimiche Micro Micro FT-IR Micro Raman Mic Flu Micro Fluorescenza sc nz 23 6/9/2009 Micro FT-IR Tecnica di Microscopio + FTIR 24 6/9/2009 "Madonna in trono con Bambino e Santi" di Nicolò Liberatore detto l'Alunno (1499) Alunno,, microFT-IR in sezione,, finestra analisi 50x100micron,, 15 aprile p 2002 Absorrbance (a.u.) NA9, foglia oliva std malachite std biacca 600 800 1000 1200 1400 1600 1800 2000 -1 wavenumber (cm ) Microscopia Elettronica a Scansione (SEM scannin electron microscopy) • SEM – funziona in riflessione e ll’immagine immagine e’ fornita dagli elettroni (e-)secondari emessi punto per punto dalla superficie colpita da un fascio di e- primari • Il campione deve condurre elettricita o essere coperto da materiale conducente che assicuri un potenziale superficiale costante (oro, graffite) 25 6/9/2009 Microscopia Elettronica • Potere risolutivo inversamente proporzionale alla lunghezza d’onda • Onde brevi = maggiore risoluzione • Particelle quali elettroni hanno natura ondulatoria con lungheza d’onda molto piccole • Microscopio Mi i elettronico l tt i ha h dunque d potere t risolutivo (0.0002-0.0003 μm) molto maggiore di quello ottico (0.2-0.3 μm) Microscopia Elettronica • Onde elettroniche (cariche -)) possono essere manipolate con campi eletromagnetici • In trasmissione si forma una immagine dell’oggetto (trasparente) che viene attraversato dagli eletroni 26 6/9/2009 Microsonda Elettronica • Ogni punto bombardato da elettroni emette elettroni secondari ma anche raggi-x le cui lunghezze d’onda sono caratteristiche di ogni elemento bombardato. • Si puo fare dunque una analisi qualitativa (tipo di lunghezze d’onda) e quantitativa (intensita’ delle varie lunghezze d’onda) 27 6/9/2009 Indagini Non-Invasive per selezionare zona di campionamento fluorescenza Visibile Fluorescenza UV Campionamento 1 mm sopra sotto Esame al microscopio: descrizione della stratigrafia 28 6/9/2009 SEZIONI LUCIDE e TRASPARENTI 29 6/9/2009 Microscopio Elettronico Immagine elettronica SEM Hg = mercurio possibile cinabro 30 6/9/2009 INDAGINI INVASIVE DISTRUTTIVE Analisi Termica Differenziale Analisi Termogravimetrica • Studio di trasformazioni chimiche e fisiche causate da un aumento di temperatura – Cambiamenti chimici: perdita acqua, anidride carbonica – Cambiamenti fisici: ebollizione, fusione, struttura cristallina – I cambiamenti sono associati ad una variazione di energia con conseguente scambio di calore • Endotermici (assorbono calore) • Esotermici (emettono calore) 31 6/9/2009 • Processi Endotermici – il calore fornito contribuisce a far avvenire il cambiamento e non ad aumentare la temperatura – per esempio evaporazione • Processi Esotermici – creano calore che causa un aumento t di temperaura t maggiore i a quello ll della d ll sostanza di riferimento Analisi Termica Differenziale (DTA differential thermal analysis) • Misura la variazione di temperatura p di un materiale,, quando viene riscaldato, in seguito allo sviluppo o assorbimento di calore associato alle trasformazioni chimico-fisiche che subisce • DTA: Misura della differenza di T fra campione e sostanza di riferimento quando sono entrambi sottoposti a riscaldamento • Per la sostanza di riferimento (Al2O3) la temperatura aumenta in maniera proporzionale alla quantità di calore fornito. 32 6/9/2009 Processo Esotermico T °C = temperatura Processo Endotermico ΔT °C = differenza di temperatura Analisi Termo Gravimetrica (TGA thermal gravimetric analysis) • Misura la variazione percentuale di peso di un materiale, quando viene riscaldato, in seguito alle eventuali decomposizioni che subisce a causa dello sviluppo di sostanze gassose 33 6/9/2009 Temperatura 34