PROGETTO: Percorsi e azioni di politica agricola, introduzione di eco-‐ innovazione e dinamiche di sviluppo nei territori rurali ad indirizzo cerealicolo EXECUTIVE SUMMARY Obiettivi della ricerca Obiettivo specifico del lavoro è definire come la convergenza tra fattori esogeni, (riforma della PAC; innovazioni settoriali) e caratteristiche del sistema locale (ambiente e clima, struttura produttiva, aspetti demografici e culturali, qualità della vita) induca le comunità rurali a scelte e prospettive di sviluppo differenti. Il percorso metodologico Le aree di studio sono state scelte con l’intento di valutare come sistemi territoriali profondamente differenti potranno far fronte alle nuove sfide che stanno interessando il contesto produttivo agricolo e rurale italiano. I tre areali selezionati, specializzati nella produzione di grano duro, sono le provincie di Bologna e Ferrara per il nord, Ancona e Macerata per il centro e Bari, Foggia e Barletta-Andria-Trani per il sud. La vulnerabilità nei sistemi cerealicoli Diversi sono i drivers che concorrono a definire una misura della vulnerabilità di un sistema, nello studio si è scelto di rappresentare tale condizione attraverso la combinazione di 3 indicatori di rischio relativi alla sfera ambientale, sociale ed economica. Ogni condizione è frutto della lettura di un indice di struttura ed uno di performance, a loro volta definiti tramite un’analisi di tipo quantitativa e cartografica per diverse tipologie di informazioni reperibili a scala sub-provinciale. Coerentemente con l’obiettivo dell’analisi, le diverse condizioni di vulnerabilità sono state incrociate con le caratteristiche settoriali agricole, sintetizzate in un indicatore di specializzazione alla coltivazione del grano duro, per identificare le aree in cui concentrare l’analisi relativa agli impatti che politiche europee (PAC + greening) e ad approcci di filiera (BSF) potessero apportare al territorio. Tale unione genera una matrice a doppia entrata, chiamata “Matrice degli Interventi”, in cui la combinazione di diverse condizioni di vulnerabilità e specializzazione viene classificata in 5 macrotipologie di intervento la cui distribuzione territoriale è riportata su base cartografica a dettaglio comunale. In tali cartografie i comuni colorati nelle due sfumature di verde identificano una condizione in cui alla presenza di un elevato grado di specializzazione produttiva si lega una bassa vulnerabilità del sistema nel suo insieme. In questo caso la produzione di grano duro è gestita in un territorio che non 1 presenta caratteristiche tali da attribuire un elevato rischio di abbandono produttivo e quindi l’intervento di filiera sembrerebbe essere potenzialmente attivabile. Caso differente è quello dei territori in cui ad un’alta specializzazione si legano caratteristiche di alta vulnerabilità, identificate in mappa dai colori arancio e rosso. In questo caso è necessario prevedere un accostamento di politiche strutturali, non esclusivamente rivolte al settore della produzione cerealicola, ad azioni di sensibilizzazione e formazione relative all’innovazione nella gestione del processo di produzione del grano duro e, in modo più generale, della gestione dei seminativi. La nuova PAC nei sistemi ad alta specializzazione cerealicola Con la fine del 2013 la riforma della PAC ha visto definitivamente chiuso il proprio percorso di progettazione con l’approvazione ufficiale avvenuta il 20 novembre dopo il voto in seduta plenaria del Parlamento europeo dei 7 regolamenti. La discussione politica è ora demandata ai singoli Stati Membri (SM) che, per avviare la fase applicativa della riforma, dovranno produrre nei prossimi mesi i documenti di recepimento. Gli SM, in accordo con le Regioni, stanno concordando le scelte inerenti la definizione dei criteri distributivi degli aiuti diretti e le modalità di spesa dei fondi stanziati per le politiche di sviluppo rurale. Il termine di questa fase è previsto per agosto 2014; solo allora sarà possibile proiettare con più esattezza gli impatti delle nuova PAC al contesto agricolo e rurale italiano. Nonostante l’incertezza normativa, l’analisi ha delineato, per le differenti aree, l’entità degli impatti connessi alla riforma dei pagamenti diretti, nello specifico all’introduzione del greening (diversificazione; ecological focus area; prati pascoli), sulla gestione e la redditività dei seminativi, in modo particolare destinati alla produzione di grano duro. Eco innovazione e nuove competenze per arginare il rischio Nei sistemi agricoli specializzati nella coltivazione del grano duro, in misura maggiore rispetto ad altri maggiormente diversificati, la produzione è sottoposta a diversi fattori di rischio (economici, di mercato e legati alla vulnerabilità socio-economica e ambientale del sistema territoriale di riferimento) e, allo stesso tempo, è chiamata a far fronte alle richieste della società in merito a salubrità, qualità e accesso al cibo, nonché alla tutela delle risorse naturali. Ciò spinge la ricerca a identificare potenziali soluzioni per il settore agricolo e agroalimentare, spesso codificate in pratiche innovative volte a rendere più efficienti, dal punto di vista economico e/o ambientale, tecniche e processi produttivi. In tale tipologia d’innovazione rientra quanto proposto nel Barilla Sustainable Farming (BSF), sistema innovativo per la salvaguardia dell’efficienza dei sistemi produttivi e della riduzione degli impatti ambientali che prevede il ricorso da parte dell’agricoltore ad un sistema informatizzato di supporto alle decisioni per la conduzione del processo produttivo e all’implementazione, nella gestione del sistema aziendale, di quanto indicato nel Decalogo delle buone pratiche proposto da Barilla. 2 A questo riguardo, la ricerca ha puntato a individuare quali fossero, all’interno delle tre aree di studio, le zone in cui si registra una maggiore potenzialità di adozione del BSF. Le elaborazioni effettuate a tale scopo sono state eseguite partendo dalla raccolta ed analisi dei seguenti dati espressi a livello comunale: presenza dei seminativi (Istat, 2010), presenza di grano duro (Istat, 2010), approvvigionamenti Barilla (Barilla, 2009-2012), localizzazione degli stoccatori di cereali (Cens. Industria e Servizi, 2011). I quattro layers sono stati combinati, con un algoritmo basato su un ranking di punteggi, in una carta di sintesi che rappresenta le aree in cui si concentra la potenzialità di adozione del modello BSF. Tali aree sono state distinte su tre livelli, dove si ritiene che vi sia un’alta, media o bassa potenzialità territoriale di adozione del modello innovativo BSF. Scenari di impatto su ambiente, società ed economia Le informazioni raccolte sono state utilizzate per lo sviluppo di un’analisi di scenario territoriale per i comuni con specializzazione medio-alta nella produzione di grano duro. Gli scenari definiti sono due ed identificano entrambi il mutare della condizione economica, ambientale e sociale al 2019 (post PAC): il primo proietta i mutamenti rispetto alla condizione attuale ipotizzando la sola introduzione della PAC (riduzione lineare al 2019 dei pagamenti diretti; diversificazione dei seminativi; Ecological Focus Area); il secondo considera sia l’introduzione della PAC che la diffusione del BSF. Nello sviluppo degli scenari si è fatto riferimento alla sfera agricola e sono stati analizzati gli effetti che i due fattori (PAC e BSF) potranno generare a livello territoriale non solo dal punto di vista strettamente produttivo, ma anche sociale e ambientale. Gli indicatori comunali utilizzati a questo scopo riguardano l’uso del suolo e l’erosione potenziale, come proxy dell’impatto sull’ambiente; il ricambio generazionale per la sfera sociale; la variazione della redditività nelle aziende specializzate nei seminativi per la parte economica. La simulazione di scenario è stata basata sull’analisi di casi aziendali con una caratterizzazione tecnico-economica dei processi colturali coerente con quella rilevata nelle aziende del campione RICA degli ultimi tre anni. Nello specifico sono state considerate tipologie aziendali differenti per dimensione (SAU a seminativi tra 10 e 30 ettari e superiore a 30), riparto della SAU e sistemi di avvicendamento (irrigui e non irrigui). Politiche pubbliche e strategie d’impresa per la sostenibilità: quali percorsi per le comunità rurali? La simulazione condotta nelle tre aree studio dimostra come a diverse condizioni strutturali (vulnerabilità e specializzazione) si leghino risposte differenti rispetto le entità degli impatti generati dalla PAC e calmierati dall’introduzione e la diffusione del modello di coltivazione Barilla Sustainable Farming. Oltre ad una differenza intra-areale, evidenziata dal differente variare dei valori degli indicatori per ambiente, società ed economia, l’introduzione della PAC e la diffusione del BSF provocano effetti assai variabili nei tre areali. 3 I risultati evocano quindi all’importanza rivestita nella definizione di strategie locali con cui evitare/arginare l’abbandono produttivo delle aree più vulnerabili ed il miglioramento della sostenibilità, in senso lato, nelle aree meno vulnerabili rendendole ancora più resilienti a futuri interventi esterni. In questi scenari l’interpretazione del policy maker e degli stakeholder del settore cerealicolo dovrebbe portare ad identificare le modalità più efficaci con cui promuovere una crescita sostenibile, intelligente, inclusiva, secondo la visione strategica europea, e tutelare le peculiarità produttive dei territori rurali italiani, salvaguardandone aspetti sociali, ambientali e paesaggistici. 4