Atlante 11 Un mondo di città A ll’inizio del diciannovesimo secolo, il nostro pianeta contava un miliardo di esseri umani. All’alba del ventunesimo ne accoglie sette. Questa esplosione demografica, che si sta stabilizzando, è stata accompagnata da un esodo di massa dalle campagne verso le città: la popolazione urbanizzata era il 3 per cento di quella mondiale nel 1800, è arrivata quasi al 50 per cento nel 2000 e nel 2007 è diventata la maggioranza. All’inizio l’inurbazione è stata un fenomeno tipico dei paesi occidentali, ma oggi si è diffuso anche in quelli che un tempo chiamavamo paesi in via di sviluppo: fra le trenta megalopoli più grandi, 6 si trovano in Europa e in Nordamerica, 4 in Sudamerica, 3 in Africa e 17 in Asia. La città, scrive la sociologa statunitense Saskia Sassen, “è lo spazio più avanzato dei nostri problemi globali più gravi”: gestione dei conflitti, sviluppo tecnologico, disuguaglianze, controllo dei flussi migratori. Un luogo privilegiato, quindi, per osservare le contraddizioni principali di quel nuovo “assemblaggio” tra sovranità, territorio e diritti che è la globalizzazione. Cartografare il presente Queste pagine u L’Atlante è un progetto realizzato da Cartografare il presente, laboratorio di ricerca e documentazione sulle trasformazioni geopolitiche del mondo contemporaneo del Dipartimento di storia, culture, civiltà dell’Università di Bologna, con la partecipazione del Grid di Arendal (Norvegia). Ogni mese Internazionale ospita una selezione di mappe sui principali temi dell’attualità politica, economica e sociale per orientarsi nelle trasformazioni del mondo globalizzato. La versione integrale dell’Atlante, con più mappe, è online su: internazionale.it/atlante. 54 Internazionale 1035 | 24 gennaio 2014 FRANCESCO GASTALDON, DARIO INGIUSTO/CARTOGRAFARE IL PRESENTE, 2014 55 Internazionale 1035 | 24 gennaio 2014 Atlante 11 Londra: fratture economiche urbane Differenza di salario nei distretti Stipendio medio (sterline all’ora) 35 10 K��������� � C������ Quartiere con la più alta disuguaglianza salariale H����� W������ B����� B���� Quartile più alto (25% della popolazione pagato meglio) Zone urbanizzate E������ H������� Quartile più basso (25% della popolazione pagato peggio) H������� C����� I�������� H������ R�������� E����� H��������� W���������� C��� H���������� � F����� W��������� H������� K�����������-T����� M����� S����� B������ Ta mi gi S�������� G�������� L������ R�����������-T����� N����� T���� H������ L������� B����� C������ 10 km B������ Tasso di affollamento* Disoccupazione Più del 25% Più del 10% Tra 15 e 25% Tra 6 e 8% Tra 5 e 15% Tra 4 e 6% Meno del 5% 10 km * Secondo la definizione del London poverty’s profile, una casa è affollata (overcrowded) quando bambini e bambine di più di 10 anni sono costretti a condividere una stanza. Statistiche non disponibili per il distretto finanziario (City) Per saperne di più G. De Matteis, C. Lanza, Le città del mondo. Una geografia urbana (UTET Università 2011) A. Roy, A. Ong (a cura di), Worlding cities: Asian experiments and the art of being global (Wiley-Blackwell 2011) J. Véron, S. Vicari Haddock, F. Grillenzoni, L’urbanizzazione del mondo (Il Mulino 2008) P. Newman, A. Thornley, Planning World Cities: Globalization and urban politics (Palgrave Macmillan 2004) A. Roy, Urban informality: transnational perspectives from the Middle East, Latin America, and South Asia (Lexington Books 2004) Un Habitat, State of the world’s cities 2012/2013: prosperity of cities (2012) S. Sassen, Le città nell’economia globale (Il Mulino 2008) lse.ac.uk/LSECities/home.aspx intern.az/urbanob intern.az/mckinse intern.az/mitedu Meno del 4% Fonti : Trust for London e New policy institute, London Poverty’s Profile, londonspovertyprofile.org.uk ; Ordnance survey ; Openstreetmap cohre.org citiesalliance.org L’Atlante di Cartografare il presente Direzione: Raffaele Laudani e Dominique Vidal Coordinamento cartografico: Cécile Marin Équipe: Francesco Gastaldon, Dario Ingiusto, Nieves López Izquierdo, Marianna Pino, Riccardo Pravettoni Grandi e vulnerabili: New York e Jakarta La vulnerabilità ai rischi naturali: New York Anno di costruzione degli edifici B���� Prima del 1880 1880 - 1930 1930 - 1960 1960 - 2013 Parchi e aree verdi Zone inondate dall’uragano Sandy (29 ottobre 2012) Impatto sulle infrastrutture di trasporto Central park Linee e stazioni della metropolitana ancora chiuse (tunnel chiuso fino all’autunno 2014) Linee della metropolitana danneggiate dall’uragano e chiuse per i giorni successivi al 29 ottobre (l’80% della rete era funzionante il 3 novembre. Escluso il tunnel in marrone, la rete ha ritrovato la sua funzionalità completa il 31 maggio 2013) Altre linee della metropolitana M�������� Q����� Palazzo di vetro (Onu) Fonti : Federal emergency management agency (Fema), Fema-Motf-Hurricane Sandy impact analysis, 21 giugno 2013 ; Nyc Hurricane evacuation, maps.nyc.gov/hurricane ; MapPluto (Primary land use tax lot output) database, nyc.gov ; Metropolitan transportation authority of New York, Hurricane Sandy recovery service, 1 novembre 2012, e Subway map, consultata il 15 gennaio 2014 ; The Atlantic cities, The New York subway is back to full service for the first time since Sandy, 31 maggio 2013. Ground zero B������� Wall street W�������� S� S���� F���� 1 km Statua della Libertà UTARA BARAT Area della municipalità di Jakarta: 9,5 milioni di abitanti, densità di oltre 14mila abitanti per chilometro quadrato Densità di insediamenti informali PUSAT TIMUR Alta Molto alta Zone inondate il 19 gennaio 2013 SELATAN I dati sugli insediamenti informali (slum) sono estratti da un report della Banca mondiale del 2011, e sono relativi al censimento del 2000. 10 km Fonti: Banca mondiale, “Jakarta, urban challenges in a changing climate”, 2011; Department of land and mapping, Dki Jakarta province, 2000; Ocha; Openstreetmap. FRANCESCO GASTALDON, DARIO INGIUSTO/CARTOGRAFARE IL PRESENTE, 2014 Jakarta: rischio inondazioni per gli slum