Poeti si nasce … o si diventa?
Domanda:
Basta avere la tecnica per essere poeti
o
bisogna “sentire” da poeti?
Comprensione
durevole:
Gli studenti comprenderanno la specificità
del linguaggio poetico come forma espressiva
in cui il significante acquista un ruolo
privilegiato nel comunicare il messaggio
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“Poeti si nasce ... o si diventa?
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i poeti si presentano
poetica?
l’insieme delle concezioni sulla
poesia e sull’arte, dei modi
stilistici ed espressivi, dei
principi e degli scopi di un
poeta, di uno scrittore, di una
corrente letteraria
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“Poeti si nasce ... o si diventa?
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i poeti si presentano
Son forse un poeta?
No, certo.
Non scrive che una parola, ben strana,
la penna dell'anima mia:
5 "follia".
Son dunque un pittore?
Neanche.
Non ha che un colore
la tavolozza dell'anima mia:
10 "malinconia".
Un musico, allora?
Nemmeno.
Non c'è che una nota
nella tastiera dell'anima mia:
15 "nostalgia".
Son dunque... che cosa?
Io metto una lente
davanti al mio cuore
per farlo vedere alla gente.
20 Chi sono?
Il saltimbanco dell'anima mia.
[da Poesie]
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Aldo Palazzeschi
“Chi sono?” (1909)
e ancora …
“Poeti si nasce ... o si diventa?
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i poeti si presentano
Tri tri tri,
fru fru fru,
ihu ihu ihu,
uhi uhi uhi!
Il poeta si diverte,
pazzamente,
smisuratamente!
Non lo state a insolentire,
lasciatelo divertire
poveretto,
queste piccole corbellerie
sono il suo diletto.
Cucù rurù,
rurù cucù,
cuccuccurucù!
Cosa sono queste indecenze?
Queste strofe bisbetiche?
Licenze, licenze,
licenze poetiche!
Sono la mia passione.
Farafarafarafa,
tarataratarata,
paraparaparapa,
laralaralarala!
Ma se d'un qualunque nesso
son prive,
perché le scrive
quel fesso?
bilobilobilobilobilo
blum!
Filofilofilofilofilo
flum!
Bilolù. Filolù.
U.
Ma come si deve fare a capire?
Avete delle belle pretese,
sembra ormai che scriviate in
giapponese.
Abì, alì, alarì.
Riririri!
Ri.
Non è vero che non voglion dire,
voglion dire qualcosa.
Voglion dire...
come quando uno
si mette a cantare
senza saper le parole.
Una cosa molto volgare.
Ebbene, così mi piace di fare.
Aaaaa!
Eeeee!
Iiiii!
Ooooo!
Uuuuu!
A! E! I! O! U!
Lasciate pure che si sbizzarrisca,
anzi è bene che non la finisca.
Il divertimento gli costerà caro,
gli daranno del somaro.
Labala
falala
falala
eppoi lala.
Lalala lalala.
Certo è un azzardo un po' forte,
scrivere delle cose così,
che ci son professori oggidì
a tutte le porte.
Sapete cosa sono?
Sono robe avanzate,
non sono grullerie,
sono la … spazzatura
delle altre poesie
Ma giovanotto,
ditemi un poco una cosa,
non è la vostra una posa,
di voler con così poco
tenere alimentato
un sì gran foco?
Bubububu,
fufufufu.
Friu!
Friu!
Huisc...Huiusc...
Sciu sciu sciu,
koku koku koku.
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Aldo Palazzeschi
“E lasciatemi divertire!” (1910)
Ahahahahahahah!
Ahahahahahahah!
Ahahahahahahah!
Infine ,
io ho pienamente ragione,
i tempi sono molto cambiati,
gli uomini non domandano più nulla
dai poeti:
e lasciatemi divertire!
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i poeti si presentano
Giuseppe Ungaretti
IL PORTO SEPOLTO
Vi arriva il poeta
E poi torna alla luce con i suoi canti
E li disperde
Di questa poesia
Mi resta
Quel nulla
Di inesauribile segreto.
Mariano il 29 giugno 1916
COMMIATO
Gentile
Ettore Serra
Poesia
È il mondo l’umanità
La propria vita
Fioriti dalla parola
La limpida meraviglia
Di un delirante fermento
Quando trovo
In questo mio silenzio
Una parola
Scavata è nella mia vita
Come un abisso
Locvizza il 2 ottobre 1916
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i poeti si presentano
Eugenio Montale “I limoni”
da Ossi di seppia (1925)
Ascoltami, i poeti laureati
si muovono soltanto fra le piante
dai nomi poco usati: bossi ligustri o acanti.
lo, per me, amo le strade che riescono agli erbosi
fossi dove in pozzanghere
mezzo seccate agguantano i ragazzi
qualche sparuta anguilla:
le viuzze che seguono i ciglioni,
discendono tra i ciuffi delle canne
e mettono negli orti, tra gli alberi dei limoni.
(vv.1 – 10)
e ancora …
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i poeti si presentano
Eugenio Montale “Non chiederci la parola”
da Ossi di seppia (1925)
Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
l'animo nostro informe, e a lettere di fuoco
lo dichiari e risplenda come un croco
perduto in mezzo a un polveroso prato.
5 Ah l'uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e l'ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro!
Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,
10 sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti:
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.
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i poeti si presentano
Umberto Saba “Amai”
[da Mediterranee,
1946]
Amai trite parole che non uno
osava. M’incantò la rima fiore
amore,
la più antica difficile del mondo .
Amai la verità che giace al fondo ,
quasi un sogno obliato, che il dolore
riscopre amica. Con paura il cuore
le si accosta, che più non l’abbandona.
Amo te che mi ascolti e la mia buona
carta lasciata al fine del mio gioco.
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i poeti si presentano
Questi maledetti poeti (finiscono
ogni tanto per essere poeti-maledetti)
sprecano la vita appresso alle parole
inseguono ritmi e dissonanze distillano
metafore macinano ossimori vivono su piani
interferenti e non lo danno a vedere
riempiono la casa di carta (lentamente
restringono gli spazi abitativi
dei familiari) denudano l’anima
con modulata disinvoltura.
Loquaci come compagni di taverna
taciturni come re in esilio
in ogni latitudine stanno a disagio
e si adattano comunque.
Nemmeno loro sanno che pesci sono.
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Lucio Zinna “Questi maledetti poeti”
da La porcellana più fine (2002)
Giocolieri della parola trapezisti
del logos leggono – attraverso
il proprio – nel cuore degli uomini
esplorano spazi e tempi colgono
essenze tessono con aghi invisibili
arazzi segreti che svelano il mondo
e quanto lo sovrasta. Fregano in curva
i filosofi che – piegati dal peso
dei loro tomi – imbrigliano l’universo
in schemi concettuali. Stanno
come ricci nel petto dei potenti
anche quando non ne hanno intenzione.
Non vale la pena tormentarli o blandirli
(per loro pervasiva retrattilità)
questi maledetti poeti meglio lasciarli
rosolare al loro stesso fuoco.
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i poeti si presentano
Francesco Guccini “Cirano” (1996)
Venite pure avanti, voi con il naso corto, signori imbellettati, io più non vi sopporto,
infilerò la penna ben dentro al vostro orgoglio perché con questa spada vi uccido quando voglio.
Venite pure avanti poeti sgangherati, inutili cantanti di giorni sciagurati,
buffoni che campate di versi senza forza avrete soldi e gloria, ma non avete scorza;
godetevi il successo, godete finché dura, che il pubblico è ammaestrato e non vi fa paura
e andate chissà dove per non pagar le tasse col ghigno e l' ignoranza dei primi della classe.
Io sono solo un povero cadetto di Guascogna, però non la sopporto la gente che non sogna.
Gli orpelli? L'arrivismo? All' amo non abbocco e al fin della licenza io non perdono e tocco,
io non perdono, non perdono e tocco!
Facciamola finita, venite tutti avanti nuovi protagonisti, politici rampanti,
venite portaborse, ruffiani e mezze calze, feroci conduttori di trasmissioni false
che avete spesso fatto del qualunquismo un’arte, coraggio liberisti, buttate giù le carte
tanto ci sarà sempre chi pagherà le spese in questo benedetto, assurdo bel paese.
Non me ne frega niente se anch'io sono sbagliato, spiacere è il mio piacere, io amo essere odiato;
coi furbi e i prepotenti da sempre mi balocco e al fin della licenza io non perdono e tocco,
io non perdono, non perdono e tocco!
(…)
Venite gente vuota, facciamola finita, voi preti che vendete a tutti un'altra vita;
se c'è, come voi dite, un Dio nell' infinito, guardatevi nel cuore, l' avete già tradito
e voi materialisti, col vostro chiodo fisso, che Dio è morto e l'uomo è solo in questo abisso,
le verità cercate per terra, da maiali, tenetevi le ghiande, lasciatemi le ali;
tornate a casa nani, levatevi davanti, per la mia rabbia enorme mi servono giganti.
Ai dogmi e ai pregiudizi da sempre non abbocco e al fin della licenza io non perdono e
tocco,
io non perdono, non perdono e tocco!
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i poeti si presentano
Mi ricordo che anni fa
di sfuggita dentro un bar
ho sentito un juke-box che suonava
e nei sogni di bambino
la chitarra era una spada
e chi non ci credeva era un pirata!
.... e la voglia di cantare
e la voglia di volare
forse mi è venuta proprio allora
forse è stata una pazzia
però è l'unica maniera
di dire sempre quello che mi va!...
Non potrò mai diventare
direttore generale
delle poste o delle ferrovie
non potrò mai far carriera
nel giornale della sera
anche perché finirei in galera!
.... mai nessuno mi darà
il suo voto per parlare
o per decidere del suo futuro
nella mia categoria
è tutta gente poco seria
di cui non ci si può fidare!...
Guarda invece che scienziati,
che dottori, che avvocati,
che folla di ministri e deputati!
pensa che in questo momento
proprio mentre io sto cantando
stanno seriamente lavorando!
.... per i dubbi e le domande
che ti assillano la mente
va da loro e non ti preoccupare
sono a tua disposizione
e sempre, senza esitazione
loro ti risponderanno!...
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Edoardo Bennato
“Sono solo canzonette” (1980)
.... io di risposte non ne ho!
io faccio solo rock'n' roll!
.... se ti conviene bene
io più di tanto non posso fare!...
Gli impresari di partito
mi hanno fatto un altro invito
e hanno detto che finisce male
se non vado pure io
al raduno generale
della grande festa nazionale!
.... hanno detto che non posso
rifiutarmi proprio adesso
che anche a loro devo il mio successo,
che son pazzo ed incosciente
sono un irriconoscente
un sovversivo, un mezzo criminale!...
Ma che ci volete fare
non vi sembrerò normale
ma è l'istinto che mi fa volare!
non c'è gioco ne finzione
perché l'unica illusione
è quella della realtà, della ragione!
.... però a quelli in malafede
sempre a caccia delle streghe
dico: no! non è una cosa seria!
e così è se vi pare
ma lasciatemi sfogare
non mettetemi alle strette
e con quanto fiato ho in gola
vi urlerò: non c'è paura!
ma che politica, che cultura,
sono solo canzonette!...
“Poeti si nasce ... o si diventa?
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i poeti si presentano
Esperienza per l’apprendimento-6/: I poeti si presentano
La classe è divisa in gruppi: il docente consegna ad ogni gruppo il materiale da leggere e
analizzare, fornendo le indicazioni per il lavoro. Il materiale consiste in un gruppo di testi
poetici (circa 6/ 8 di cui due testi di canzoni d’autore), di carattere programmatico,
contenenti indicazioni sulla poetica degli autori. Gli studenti dovranno evidenziare tali
indicazioni, sia a livello tematico sia sul piano delle scelte poetiche, riempiendo una scheda
di analisi, che poi presenteranno alla classe e al docente attraverso un portavoce, facendo
emergere una possibile chiave interpretativa.
•Abilità/competenza: comprendere la funzione metalinguistica del linguaggio
poetico, collaborare, analizzare un testo, relazionare oralmente
•Disposizione della mente: applicare la conoscenza pregressa a nuove situazioni,
comunicare in modo preciso e accurato
•Valutazione continua: osservazione diretta degli studenti e ascolto dei portavoce.
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