LA COMUNICAZIONE
INTERPERSONALE
Dr.ssa Paola Ferreli
Psicoterapeuta
[email protected]
TERZAGIORNATA
prima parte
L’ASSERTIVITA’
Fattori di efficacia nella
comunicazione
1. Creare “empatia”(mettersi nei panni
dell’altro)
2. Abituarsi ad un comportamento assertivo
3. Concentrarsi per bene sulla preparazione
del messaggio
4. Imparare ad ascoltare (attivare “l’ascolto
attivo”)
Assertività
□ Dal latino asserere (asserire).
□ Posizione di convinzione delle proprie
opinioni e mancanza di remore ad
esprimerle, con la completa
assunzione della responsabilità di quel
comportamento e di quella
affermazione.
□ Responsabilità dell’azione: il soggetto,
in prima persona, decide se fare o non
fare.
La persona assertiva:
□
□
□
□
□
□
□
□
□
□
Si esprime in modo efficace e autentico
Sa ascoltare e chiedere chiarimenti
Si assume la responsabilità di quanto dice o fa
Accetta le critiche costruttive, rifiutando quelle
manipolative o svalutanti
Le sue critiche vanno nella direzione del
cambiamento, quindi non suscitano disagio o
frustrazione
Rifiuta di fare ciò che non desidera
Persegue coerentemente i propri obiettivi
Sa aiutare gli altri, se gli viene richiesto
Entra in contatto con le proprie emozioni
Sa accettare le sconfitte
Tutto questo assicura …
□ maggiore consapevolezza e serenità
nell’affrontare le situazioni quotidiane
problematiche,
□ facilità di relazione,
□ soddisfazione e benessere personale.
Essere assertivi significa, dunque
avere un comportamento efficace e
adeguato per ottenere il risultato
desiderato, comunicarlo con
autenticità, senza essere sottomessi o
aggressivi, rispettando il proprio
interlocutore.
Il comportamento assertivo permette
alla persona di cogliere l’occasione
migliore per ottenere i risultati
desiderati, mantenendo il rispetto di se
stessi e degli altri.
Gli stili di comportamento
L’assertività viene descritta da vari autori
lungo un continuum comportamentale che
va dalla “passività” all’“aggressività”.
ASSERTIVITÀ
PASSIVITÀ
AGGRESSIVITÀ
La differenza basilare sta nel fatto che
l’assertività è fondata sul rispetto e
sull’autoresponsabilità, mentre negli altri due
stili questi fattori sono assenti.
Comportarsi in modo assertivo vuol dire
bilanciare i bisogni degli altri con i propri.
BISOGNI
ALTRUI
BISOGNI
PERSONALI
passivo
assertivo
aggressivo
Sebbene le persone possano mettere
in atto comportamenti assertivi, passivi
o aggressivi, in realtà ciascuna di esse
mostra una tendenza ad avere un
certo stile di comportamento. Noi tutti
ci comportiamo in maniera diversa a
seconda delle situazioni: a volte siamo
passivi, altre volte aggressivi, altre volte
ancora assertivi.
Non esistono persone sempre assertive
ma
esistono i comportamenti assertivi, che
possono essere manifestati da tutti.
Cosa può indurci ad avere un
comportamento diverso da quello
assertivo?
□ Comodità, pigrizia
□ Paura di sentirci rifiutati
□ Paura di sentirci egoisti
□ Evitare i conflitti
VEDIAMO NEL DETTAGLIO GLI STILI
COMUNICATIVI:
Stile passivo:
•Non riuscire ad esprimere i propri bisogni e a fare
richieste
•Mettere da parte le proprie esigenze e i propri diritti
•Subire gli altri
•Avere difficoltà a rifiutare richieste (dire di no)
•Avere difficoltà nel comunicare agli altri i propri
sentimenti
•Avere spesso bisogno di approvazione altrui
•Dipendere dal giudizio altrui o averne paura
•Avere spesso paura di sbagliare
•Ritenere che gli altri siano migliori
•Avere difficoltà nel prendere le decisioni
•Dirigere la rabbia verso di sé
•Sentirsi frustrati e scontenti
vantaggi
vantaggi
costi
costi
Si evitano i conflitti nel breve
Si evitano i conflitti nel breve
periodo
Non si riesce ad evitare i conflitti nel
Non si riesce
ad evitare i conflitti
lungo
periodo
Si ottengono
concon
piùpiù
facilità
lala
Si ottengono
facilità
simpatia
e l’approvazione
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e l’approvazione
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altri degli altri
Non
è possibile
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Non è
sempre
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questo
risultato.
sempre eecon
risultato.
La
quella
La conseguenza
conseguenza è è
quella
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cadere
nellafrustrazione
frustrazione
quando
cadere nella
quando
tale obiettivo
raggiunto.
tale
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viene
raggiunto.
periodo
Si assumono
minori
responsabilità
Si assumono
minori
responsabilità
Talvolta
si riesce
esercitareun
un
Talvolta
si riesce
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esercitare
controllo
attraverso
controllo
suglisugli
altrialtri
attraverso
messaggi colpevolizzanti e di tipo
messaggi colpevolizzanti e di tipo
manipolativo, senza cioè
manipolativo,
esplodere. senza cioè
esplodere.
nel lungo periodo
Manipolare eecolpevolizzare
Manipolare
colpevolizzare
produce inimicizia
conflitti.
produce
inimiciziae e
conflitti.
Si perde progressivamente stima di
Si
progressivamente
stima
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perché
si vorrebbe esprimere
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perché
si vorrebbe
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non si è in
in gradopunto
di superare
i freni
grado di superare i freni inibitori.
Si rinuncia ad essere se stessi.
Si rinuncia ad essere se stessi.
Si può andare incontro a repentini
e può
incontenibili
d‘ira.
Si
andarescoppi
incontro
a repentini
e incontenibili scoppi d‘ira.
In alcuni casi può essere un
comportamento assertivo utilizzare un
atteggiamento passivo o aggressivo!
Situazioni in cui può essere più
efficace avere un
comportamento passivo:
□ Quando si ha poco tempo a
disposizione
□ Quando il proprio livello emotivo non è
adeguato
□ Quando il livello emotivo
dell’interlocutore non è adeguato
Stile aggressivo :
• Volere che gli altri si comportino come fa piacere a
noi
• Non modificare la propria opinione su qualcuno o
su qualche cosa
• Decidere per gli altri senza ascoltare il parere dei
diretti interessati
• Non rispettare i diritti altrui
• Non accettare di poter sbagliare
• Non chiedere “scusa” per un eventuale
comportamento errato
• Non ascoltare gli altri mentre parlano
• Interrompere frequentemente il proprio
interlocutore
• Giudicare gli altri e criticarli
• Usare strategie colpevolizzanti o svalorizzanti
• Considerarsi il migliore
vantaggi
Si ottengono risultati nel breve
periodo
Si ha la sensazione di dominare
la situazione
Ci si vede come persone forti
ed apprezzate.
costi
Nel lungo periodo emergono
segni di crescente
insopportabilità, che
producono inimicizia,
boicottaggio, ecc.
La perdita di autocontrollo
costituisce un modello
educativamente perdente.
Si creano rapporti basati sul
timore e addirittura sull’odio.
Si creano inutili e pericolosi sensi
di colpa.
Situazioni in cui può essere più
efficace avere un
comportamento aggressivo:
□ Se vengono infrante delle regole;
□ Se si ha a che fare con persone
particolarmente ostili o esigenti.
Stile manipolativo:
Detto anche comportamento passivo - aggressivo,
generalmente tipico di una persona taciturna ed
esteriormente non assertiva, che però nutre un forte
risentimento nei propri pensieri e nelle proprie
convinzioni. Fonda le sue radici nella bassa
autostima.
Le persone non specificano cosa vogliono o
intendono, ma usano metodi indiretti, quali l’ironia,
il sarcasmo, i discorsi allusivi, ecc. in modo che
l’altro debba supporre le loro intenzioni o sentirsi in
colpa o responsabile.
Il comportamento manipolativo può essere subdolo
e difficile da riconoscere. È possibile scoprire ad un
tratto di essere stati manipolati per molto tempo!
2 forme di manipolazione
C. Casula
□ Dell’informazione:
□ Non te le do tempestivamente
□ Te le do parziali
□ Te le do in ritardo
□ Te le do in un contesto inadeguato
□ Non ti informo tanto quanto meriteresti o
dovresti
Es.: Non so quando sia la riunione (lo so ma non te lo
voglio dire perché spero che tu non vada).
(sp.unipi. prof.ssa C.C. Casula.pdf)
Delle emozioni (la più subdola)
□ Sono sicura che questo lavoro ti piacerà, è proprio
quello che hai sempre desiderato.
□ Se non sei disposto a fare questo per me vuol dire
che…(ricatto emotivo)
□ Se io fossi nei tuoi panni… (decidere per l’altro)
□ Penso che tu dovresti… (dire all’altro cosa fare)
□ Non preoccuparti di questo, ci penserò io (protez.)
□ Non mi riguarda (passivamente far sì che l’altro
decida, per poi giudicare e disprezzare, quando le
cose non funzionano)
□ Sei libero sabato, vero? Quindi puoi sostituirmi…
(mettere alle strette, perché sia difficile dire “no”)
□ Lui ci riesce, perché tu no? (confronto sfavorevole)
L’aspetto più importante da tenere in
considerazione è:
che effetto provoca su di voi?
Se è positivo va bene,
ma facciamo attenzione se ci ritroviamo
a fare qualcosa che veramente non
volevamo fare.
Stile assertivo:
• Esprimere i propri bisogni e le proprie esigenze
• Assumersi la responsabilità delle proprie azioni e le
conseguenze che ne derivano
• Accettare il punto di vista e le critiche costruttive
degli altri
• Rispettare i diritti degli altri
• Fornire critiche costruttive
• Non giudicare
• Non svalutare o colpevolizzare gli altri
• Ascoltare gli altri, ma decidere in modo autonomo
• Essere pronto a cambiare la propria opinione
• Ricercare l’altrui collaborazione
• Essere in grado di comunicare le proprie emozioni
vantaggi
Si mantengono e rinsaldano i
rapporti con gli altri
Si raggiungono per lo meno in
parte i propri obiettivi
Si ha la stima degli altri
Si ha un’autostima saldamente
positiva
costi
Si ha difficoltà ad acquisire tale
stile, dato che assertivi non si
nasce, ma si diventa. Ciò
significa modificare, talvolta in
modo davvero cospicuo, le
proprie abitudini comunicative.
In una cultura come la nostra,
in cui l’aggressività, l’invidia
sociale, la manipolazione
dell’altro, ecc., la fanno da
padrone, è possibile che la
persona assertiva non venga
né creduta, né accettata. Il
rischio è che ad essa vengano
attribuiti sentimenti ed intenzioni
che non le appartengono.
Facciamo subito un esempio:
Hai preparato la cena per alcuni amici e stai
aspettando che arrivino. Sei irritata/o perché
sono in ritardo. Finalmente arrivano, un’ora
dopo.
Le risposte possibili sono:
-Dove diavolo siete stati, il cibo è rovinato!
-Oh, non vi preoccupate, non importa. Entrate e
sarete serviti!
-Cos’è successo? State bene? Ero veramente stufa di
aspettarvi. Vediamo se il cibo è ancora caldo.
(Giusti, Testi, L’ASSERTIVITA’. 2006, Roma: Sovera.)

Comunicare è un modo utile e facile di
contribuire alla pace altrui e propria,
perché il silenzio, l’assenza di segnali, è
a sua volta un segnale, ma ambiguo,
e l’ambiguità genera inquietudine e
sospetto.
Primo Levi
Essere assertivi è vantaggioso ma, come
abbiamo visto, comporta la piena
assunzione di responsabilità su ciò che
si afferma. La prima regola importante
è quella di parlare in prima persona.
Questo contribuisce ad una
comunicazione efficace.
Parlare in prima persona
Al posto di affermazioni tipo:
"queste riunioni sono inutili", "non è così che
vanno fatte le cose...",
potremmo utilizzare frasi tipo:
"io ritengo che queste riunioni siano inutili",
"propongo di provare...".
Il solo fatto di formulare le frasi in prima
persona ci porterà ad assumere con più
consapevolezza la responsabilità di ciò che
diciamo.
Tra i vantaggi del comunicare in prima
persona possiamo evidenziare:
□ Riduce la possibilità di cattive
interpretazioni
□ Diminuisce la “temperatura” emotiva
in un conflitto
I 4 tempi del messaggio IO
La parte iniziale espone la situazione che vi
fa reagire in quel determinato modo:
Quando voi... (comportamento)
La seconda parte è l'esposizione dei propri
sentimenti o delle proprie reazioni di fronte
alla specifica situazione, inizia con
Io... (sentimenti)
La terza parte della frase spiega il motivo
logico che lega la propria reazione ad una
determinata situazione:
Perché… (effetto)
L’ultima parte informa sulle proprie esigenze
Mi piacerebbe che…/avrei bisogno di…
Completa i seguenti messaggi IO:
Sei a una festa. Il tuo amico ha bevuto troppo. Insiste
nel portarti a casa con la sua auto.
Hai sentito che uno dei tuoi compagni di classe dice
in giro che hai avuto un buon voto in matematica
perché hai copiato durante l’esame.
Quando stai per uscire di casa, passi in cucina a
prendere il panino che tua madre ti ha preparato
per l’intervallo e vedi che tua sorella lo sta
mangiando.
Sono le 13.35 ed entri in classe per l’ultima ora. Gli
alunni non sembrano intenzionati a stare zitti e hai
bisogno di un po’ di silenzio per cominciare.
□ La comunicazione assertiva permette un
miglior approccio con gli altri. Consente di
costruire buone relazioni attraverso uno stile
comunicativo chiaro, semplice e diretto.
Privo di maschere, senza nascondere la
vera personalità.
□ La comunicazione assertiva è un nuovo
modo di comunicare. Ha come obiettivo
quello d’impostare le relazioni interpersonali
in modo collaborativo e costruttivo. È una
comunicazione che evita lo scontro, prende
le distanze dall’aggressione verbale, o
dall’inespressività dovuta alla passività.
Esempi
Frase n° 1
“...scusi tanto se la disturbo,
ma vorrei dare una risposta a
una cosa che mi ha chiesto ieri
il vostro direttore, potrebbe
vedere se in questo momento
è libero? “
Frase assertiva
□ Buon giorno, ho la risposta alla domanda
che il vostro direttore ci ha fatto ieri...
□ Sono stati eliminati i vocaboli negativi ("la
disturbo"), i condizionali
("vorrei...potrebbe...).
Gli articoli indeterminativi (uno, una) sono
stati sostituiti, dove possibile, con quelli
determinativi ("ho la risposta" è molto più
assertivo di "ho una risposta").
Frase n° 2
Lei arriva sempre in ritardo! Lei
è inaffidabile! Vedrà cosa le
succede se continua così!...
Frase assertiva
□ E' la terza volta di seguito che arriva a
quest'ora; è un comportamento che la
espone a sanzioni precise, le
conosce?
□ I discorsi generici sono stati eliminati e
sostituiti con dati specifici.
Sono stati eliminati i giudizi moralistici sulla
persona.
Sono state eliminate le minacce allusive e
indefinite ("vedrà cosa succede se...").
La punizione è posticipata, ma in modo non
generico e responsabilizzando il soggetto.
Frase n° 3
Al telefono: «Ciao Gigi posso
rubarti 2 minuti? Ti prometto che
poi non ti disturbo più! E’ che
volevo dirti una cosa molto
importante…»
Frase assertiva
□ «Ciao Gigi, ho da riferirti alcune
informazioni importanti; in questo
momento sei disponibile ad
ascoltarmi o sei occupato? Non ci
vorranno più di 2 minuti!»
□ sono stati eliminati verbi quali «disturbare»
e «rubare» che rimandano implicitamente
l’idea di qualcosa di sbagliato; la frase che
sembrava una giustificazione è diventata
quella più importante.

LA MENTE E’ COME UN
PARACADUTE: FUNZIONA
QUANDO E’ APERTA.
(Albert Einstein)
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