A.A. 2012-13 Fisica Generale ESERCIZIO 1 Una guida semicircolare liscia di raggio r 2 m e' raccordata ad un piano orizzontale scabro di lunghezza l 3 r . Ad un punto materiale di massa m 1 kg , inizialmente fermo all'estremità libera del piano, viene dato un impulso orizzontale di modulo I 10 N s . Calcolare il coefficiente d’attrito dinamico massimo che deve esistere tra il punto materiale e il piano, affinché il punto materiale possa raggiungere la sommità della guida. 12-07-13 r l Soluzione Chiamati A e B i punti all’inizio e alla fine del tratto scabro, rispettivamente, la minima energia cinetica che il punto materiale deve possedere per giungere sulla sommità della guida semicircolare è data dalla conservazione dell’energia meccanica: 1 2 m vB2 m g 2r vB 4 g r . La velocità iniziale è v A I m . La variazione di velocità nel tratto scabro si può calcolare dal teorema delle forze vive: Wa d m g l Ec 1 2 m vB2 1 2 m v A2 , da cui d 4 g r I m 2 4 9.8 m s 2 2 m 10 N s 1 kg 2 vB2 v A2 0.18 2 2g l 2 g 3 r 2 9.8 m s 3 2 m ESERCIZIO 2 Un elemento materiale di massa m1 100 g trasla su di un piano orizzontale liscio con velocità v0 0.10m s 1 .Ad un certo istante urta centralmente un secondo elemento materiale di massa m2 200 g , poggiato sullo stesso piano ed in quiete. Questo secondo punto materiale è collegato all’estremo libero di una molla ideale di costante elastica k 1.0 N m 1 , disposta lungo la direzione di moto del primo elemento, mentre l’altro estremo della molla è fissato al piano. Calcolare il massimo accorciamento della molla nei due seguenti casi: a) urto perfettamente elastico; b) urto completamente anelastico. c) Calcolare quindi, in questo secondo caso, l’energia meccanica dissipata. Soluzione La quantità di moto si conserva in entrambi i casi. a) Nel primo caso, inoltre, si conserva anche l’energia cinetica. Si può scrivere il sistema: m1v0 m1v1 m2 v2 . 2 2 2 m1v0 m1v1 m2 v2 Risolvendo questo sistema si ottiene: 2 0.1 kg 2 m1 v2 v0 0.1m s 1 6.7 102 m s 1 m1 m2 0.1 kg 0.2 kg Durante la compressione della molla si conserva l’energia meccanica, per cui: 1 1 m2 0.2 kg m2 v22 k x 2 x v2 6.7 102 m s 1 3.0 cm 2 2 k 1.0 N m 1 b) Nel secondo caso, invece, le due masse, dopo l’urto, viaggiano unite: m1 0.1 kg m1v0 m1 m2 V V v0 0.1m s 1 3.3 102 m s 1 . m1 m2 0.1 kg 0.2 kg Come sopra, dopo l’urto si conserva l’energia meccanica, quindi: 1 1 m m 0.1kg 0.2 kg 1.8 cm m1 m2 v22 k x 2 x v2 1 2 3.3 102 m s 1 2 2 k 1.0 N m 1 1 A.A. 2012-13 Fisica Generale 12-07-13 c) L’energia meccanica dissipata nel secondo caso è: 2 2 1 1 1 1 Ediss m1v02 m1 m2 V 2 0.1 kg 0.1 m s 1 0.1 kg 0.2 kg 3.3 10 2 m s 1 2 2 2 2 4 3.3 10 J ESERCIZIO 3 Un cilindro di massa M 10.2 kg e raggio r 0.18 m rotola senza strisciare su un piano inclinato di pendenza 30 rispetto all' orizzontale. Al centro del cilindro è attaccata una corda che trascina un blocco di massa m 2.6 kg La corda è di massa trascurabile e, in tensione, parallela al piano inclinato. Il coefficiente di attrito dinamico tra blocco e piano inclinato è d 0.8 . Calcolare: a) l'accelerazione del cilindro; b) la tensione della fune; c) la velocità angolare del cilindro dopo che, partendo da fermo, ha percorso un tratto d 2 m lungo il piano inclinato. Soluzione a) Prendiamo un sistema di riferimento con l'asse x parallelo al piano e un asse y ortogonale al precedente, orientato verso l'alto. La componente dell’accelerazione sul piano per il blocco è uguale alla accelerazione del centro di massa del cilindro. Le equazioni cardinali per il cilindro sono: M ax M g sin T Fa M a y M g cos N M I M g r sin T r La terza equazione è riferita a un polo passante per il punto istantaneo di contatto, rispetto al quale il momento di inerzia è, per il teorema di Huygens-Steiner: I I C m d 2 1 2 m r 2 m r 2 3 2 m r 2 Per il blocco otteniamo invece: m ax m g sin T f d m a y m g cos N m Dalla prima di queste ultime equazioni si ottiene la forza di attrito dinamico sul blocco: f d d m g cos Poichè il cilindro si muove con moto di puro rotolamento vale la condizione: ax r . Si può quindi costruire il sistema: 3 2 M r 2 ax r M g r sin T r che risolto fornisce: m ax m g sin T d m g cos 2g ax m M sin d m cos 2m 3M 2 9.8 m s 2 2.6 kg 10.2 kg sin 30 0.8 2.6 kg cos 30 2.52 m s 2 2 2.6 kg 3 10.2 kg b) La tensione della fune è: T m ax m g sin f d m a x g sin d cos 2.6 kg 2.52 m s 2 9.8 m s 2 sin 30 0.8 cos 30 11.5 N c) Il tempo necessario al cilindro per percorrere un tratto d 2 m , partendo da fermo, si ottiene dall’equazione del moto: d 1 2 aC t 2 t 2 d aC 2 2 m 2.52 m s 2 1.26 s . La velocità 2 A.A. 2012-13 Fisica Generale 12-07-13 del centro di massa del cilindro a tale istante è vC aC t 2.52 m s 2 1.26 s 3.2 m s 1 . La velocità angolare si ottiene infine dalla relazione del rotolamento: 1 1 vC r vC r 3.2 m s 0.18 m 5.7 rad s ESERCIZIO 4 Un gas ideale biatomico è contenuto in un cilindro, chiuso da un pistone a tenuta e perfettamente scorrevole. Temperatura, volume e pressione iniziali sono: T0 300 K , V0 0.2 m3 , p0 1 atm uguale alla pressione esterna. Posto il cilindro in contatto con una sorgente a temperatura T1 600 K , il gas dopo un certo tempo raggiunge l'equilibrio. Considerando trascurabile la capacità termica del cilindro e del pistone, calcolare la variazione di entropia totale. Soluzione La trasformazione è isobara, a pressione p0 1 atm 101325 Pa .Si tratta di verificare la disuguaglianza di Clausius nello scambio irreversibile di calore con una sola sorgente. dQ S T Essendo n p0 V0 RT0 101325 Pa 0.2 m3 8.314472 J K 1mol 1 300 K 8.12 mol , la variazione di entropia del gas risulta: T1 n c p dT p0 V0 7 T1 7 101325 Pa 0.2 m3 600 K S g R ln ln 163.88 J K 1 300 K T RT0 2 T0 2 300 K T0 La variazione di entropia della sorgente, in vece, è T1 n c p dT p0 V0 7 T1 T0 7 101325 Pa 0.2 m3 600 K 300 K S S R 118.21 J K 1 . T RT 2 T 2 300 K 600 K 1 0 0 T0 La variazione di entropia totale è quindi: ST S g S S 163.88 J K 1 118.21 J K 1 45.67 J K 1 ESERCIZIO 5 Una carica puntiforme q1 3 105 C è posta nel centro di un conduttore sferico cavo, di raggio interno R1 10cm e raggio esterno R2 20cm . a) Calcolare il campo e il potenziale nelle 3 regioni: r R1 , R1 r R2 , r R2 . Successivamente, partendo da distanza infinita, una quantità di carica q2 3q viene portata sul conduttore sferico esterno. Calcolare: b) le nuove configurazioni di campo e potenziale nelle tre regioni. c) il lavoro fatto per portare la carica q2 dall’infinito al conduttore. Soluzione a) II campo elettrico nel conduttore R1 r R2 è nullo. mentre nelle due regioni r R1 e r R2 è quello dato dalla carica q1 , (sulle due superfici interna ed esterna del conduttore si inducono le cariche q1 e q1 , rispettivamente). Pertanto: q1 q1 Er R1 ; ER1 r R2 0 ; Er R2 2 4 0 r 4 0 r 2 3 A.A. 2012-13 Fisica Generale 12-07-13 II potenziale si può calcolare come somma dei potenziali delle tre distribuzioni di carica ( q1 e le due cariche indotte sulle superfici del conduttore), con la usuale assunzione di potenziale nullo all'infinito Il potenziale risulterà costante dentro il conduttore. Si ha: q q1 q1 q1 q Vr R1 1 ; VR1 r R2 ; Vr R2 1 4 0 r 4 0 R1 4 0 R2 4 0 R2 4 0 r b) La carica q2 va a modificare solo la carica sulla superficie esterna del conduttore. Il campo elettrico sarà pertanto diverso solo all'esterno del conduttore, q1 q q 4q1 Er R1 ; ER1 r R2 0 ; Er R2 1 22 2 4 0 r 4 0 r 4 0 r 2 mentre varieranno i termini costanti del potenziale anche all'interno (se si vuole mantenere la convenzione di potenziale nullo all'infinito) q1 q1 q q q1 q1 q q1 q Vr R1 1 2 1 ; VR1 r R2 ; Vr R2 1 4 0 r 4 0 R1 4 0 R2 4 0 r 4 0 R1 0 R2 0 R2 0 r c) I1 lavoro fatto per portare la carica q2 fino alla superficie del conduttore è pari alla variazione di energia elettrostatica del sistema (solamente quindi all'esterno del conduttore). Può essere calcolata agevolmente ricordando che la capacità di un conduttore sferico è C 4 0 R , e che il lavoro necessario a caricare una capacità è W Q 2 2C . Si calcolerà quindi la differenza tra le energie elettrostatiche finale ed iniziale: 2 2 1 q1 q2 q12 1 4q q12 15 q12 W 303.3 J 8 0 R2 R2 8 0 R2 R2 8 0 R2 ESERCIZIO 6 In un filo conduttore di lunghezza indefinita scorre una corrente variabile nel tempo i t I 0 sin t . Un spira di lunghezza l è complanare al filo, con due lati paralleli al filo a distanze a e b dal filo stesso. Determinare le espressioni: a) del flusso del vettore induzione magnetica attraverso la superficie della spira; b) della forza elettromotrice indotta nella stessa spira. Soluzione Scegliamo un sistema di riferimento in modo che il piano della spira giaccia nel piano xy e il filo coincida con l’asse y. Il campo magnetico istantaneo generato dal filo indefinito è dato dalla legge di Biot e Savart: B 0 i 2 x . Il flusso del vettore B attraverso una superficie elementare della spira d l dr è: i t d B B uˆn d 0 l dx . 2 x Integrando tra gli estremi a e b si ottiene: b i t b B B uˆn d 0 l dx 0 l ln I 0 sin t 2 x 2 a a La f.e.m. indotta è: d B b 0 l ln I 0 cos t dt 2 a 4