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L’ECO DI BERGAMO
LUNEDÌ 15 GIUGNO 2015
Città
Coperto il 23% delle spese
La media nazionale è del 30%
Lo stanziamento previsto per l’edilizia scolastica in Lombardia coprirà il 23% delle necessità. La media nazionale è del 30%
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Scuole, Bergamo chiede 53 milioni
Ma dal governo ne arriverà un quarto
Il decreto. L’esecutivo: programma triennale attraverso l’assegnazione di mutui Bei. In provincia 79 interventi
Armati (Associazione Comuni): «Non basta, andrebbero sbloccati i tesoretti congelati dal Patto di stabilità»
percentuale che rasenta il
23%, ben al di sotto della media nazionale che pone le risorse a disposizione al 30% di
quanto richiesto dalle Regioni. Armati è fiducioso che nei
prossimi giorni si venga a sapere con certezza la ripartizione di quel 23% di risorse
tra le 11 province lombarde
entrando anche nei dettagli
per quanto concerne ogni
singolo paese.
In Bergamasca sono emerse richieste che ammontano
a 53.594.936 euro, corrispondenti a 79 interventi a macchia di leopardo in ogni zona
della provincia.
Le richieste bergamasche
che superano il milione di euro vengono da Adrara San
Martino, Albino, Bariano.
Bolgare, Castione della
Presolana, Cerete, Bagnatica, Carvico, Fornovo San
Giovanni, Mapello, Osio
Sotto, Pedrengo, Sotto il
Monte e Vigano San Martino. Seguono poi tutta una serie di interventi negli altri comuni.
La richiesta più modesta
giunge da Canonica d’Adda:
55.400 euro. «Il governo –
conclude Armati – non dovrebbe limitarsi a finanziare
risorse tramite l’erogazione
di mutui. Un’altra strada è
quella dello scongelamento
dei tesoretti comunali ora
vincolati dal Patto di stabilità. Il dato significativo è che
si volta pagina rispetto al
passato dove il livello di sofferenza dei Comuni era molto pesante».
BRUNO SILINI
Il governo ha sdoganato una programmazione
nazionale triennale degli interventi di edilizia scolastica
dal 2015 al 2017. Si tratta di
6.251 interventi richiesti dalle Regioni dopo aver raccolto
le necessità di Province e Comuni. Il totale delle richieste
ammonta a 3,7 miliardi di euro. Il decreto è stato firmato
ufficialmente lo scorso 29
maggio dal ministro dell’Istruzione Stefania Giannini. Il governo si impegna a garantire la cifra da qui a tre
anni.
Allo stato attuale di quei
3,7 miliardi sono coperti 905
milioni di euro che verranno
erogati tramite mutui trentennali dalla Banca europea
per gli Investimenti (Bei). Gli
interventi coperti da questa
tranche di finanziamento sono 1.300 e, come si legge in
una nota del ministero, «circa il 25% riguarda nuove costruzioni, il rimanente 75% è
relativo a manutenzione e ristrutturazione di edifici esistenti».
«Milioni che copriranno
dunque una prima annualità
del piano previsto - fa sapere
Claudio Armati, presidente
dell’Associazione dei Comuni bergamaschi –. Per coprire
il fabbisogno complessivo
mancherebbero all’appello
(quindi da trovare entro i
prossimi tre anni) poco più di
2,7 miliardi, che a stretto giro
potrebbero diventare 2,3 visti i 380 milioni di fondi Pon
da assegnare a Campania,
Calabria, Basilicata, Sicilia e
Puglia, e altri 40 milioni previsti dai piani della Protezione civile».
Tra gli interventi finanziati l’elenco prevede: ristrutturazioni, messe in sicurezza,
adeguamenti antisismici, efficientamenti energetici di
scuole, immobili all’Alta formazione artistica, musicale e
coreutica oppure adibiti ad
alloggi e residenze per studenti universitari. Prevista
anche la possibilità di costruire nuovi edifici e realizzare
palestre. I beneficiari dei
mutui saranno gli enti locali
proprietari degli immobili, i
quali dovranno procedere all’aggiudicazione
almeno
provvisoria degli interventi
entro il 31 ottobre 2015.
In Lombardia, la programmazione triennale prevede
un ventaglio di interventi di
531.983.795 euro da spalmare su 671 scuole, delle quali
79 in Bergamasca. È la seconda regione italiana, dopo la
Campania, che ha presentato
al governo la lista della spesa
più onerosa. È ancora prematuro sapere quanto di quelle
risorse saranno liberate nel
2015 e soprattutto quali saranno gli enti locali che ne
beneficeranno. Claudio Armati ritiene, però, che di quei
500 milioni e rotti di richieste arriveranno al Pirellone,
tramite assegnazione di mutui Bei, 120.581.198 euro. Una
Il ministro Stefania Giannini
Claudio Armati
«Immagini per la terra»
Vince l’asilo Primavera
Seriate
Concorso di Green Cross,
associazione fondata da
Gorbaciov. A settembre
premiazioni al Quirinale
Nella home page del sito internet del concorso «Immagini per la terra», la scritta è
inequivocabile: «Primo premio,
Scuola dell’infanzia primaria
Istituto comprensivo A. Moro di
Seriate (Bg)».
I piccoli seriatesi, coordinati
da Simonetta Bonzi, con la partecipazione del team insegnanti
e di una serie di famiglie dinamiche e responsabili, hanno vinto
il primo premio – 1.000 euro –
del concorso di Green Cross
«Immagini per la terra», facilmente riconducibile al tema di
Expo «Nutrire il pianeta». Unico istituto bergamasco (e solo
due lombardi, l’altro è Limbiate)
in un elenco di 15 vincitori, dagli
asili alle superiori, in cui figura-
no Asti, Napoli, Recanati, Mogliano Veneto, Vicenza, Grosseto, Ancona, Pisa, Fermo, Monza
e perfino la media statale italiana di Asmara, in Eritrea.
In ottobre una delegazione
seriatese sarà a Roma per la premiazione, con tanto di ricevimento dal presidente della Repubblica. E a settembre, a Milano Expo, passerella dei progetti
vincitori. Green Cross è un’associazione diffusa in tutto il mondo che vanta fra i fondatori Mi-
Il lavoro dell’asilo Primavera premiato da Green Cross
chail Gorbaciov e fra i sostenitori storici Rita Levi Montalcini.
L’asilo Primavera ha vinto su
oltre mille partecipanti con un
lavoro complesso: su base di tessuto sono state posizionate 90
piastrelle di stoffa realizzate da
bambini e famiglie che doveva-
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no scrivere, incollare, disegnare,
tagliare, cucire. «Coinvolte 130
famiglie – informa Simonetta
Bonzi – fino a formare una tovaglia multiculturale, con piastrelle di civiltà occidentale, orientale, sudamericana, africana, secondo tradizioni delle varie famiglie. L’abbiamo chiamata
“Tovaglia della convivialità”. Un
lavoro di un mese e mezzo».
Nel filone green, la docente
ha voluto inserire anche un orto,
che sta dando prodotti in quantità: «I bambini seminano e poi
vedono cosa può dare un semplice seme. Ma occorre anche
curarlo, l’orto: ci pensano le famiglie, genitori e nonni che sono
davvero speciali. E i prodotti sono bio al 100%».
Emanuele Casali
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