Dall’industria Acqua Un mixer per eliminare i batteri Un innovativo sistema di pompaggio spinge verso il fondo del lago di Como le acque inquinate, velocizzando così l'eliminazione di numerosi agenti contaminanti. Massimiliano Cassinelli 1 - Con un impatto visivo limitato e senza ulteriori agenti chimici è possibile migliorare la qualità delle acque del Lago di Como 80 I l lago di Como rappresenta una delle principali attrazioni turistiche della Lombardia. In particolare, complice la scelta di una stella di Hollywood come George Clooney, da alcuni anni il bacino prealpino è stato riscoperto soprattutto dai turisti americani, per i quali è diventato una meta imprescindibile. Non sempre, però, agli stupendi scorci paesaggistici corrisponde un'adeguata qualità delle acque. Il ramo comasco del lago, in parti- Acqua&Aria|nr.3|2007 colare, essendo privo di un estuario, è caratterizzato da un elevato tasso di inquinamento. Negli ultimi anni, grazie a un'aumentata sensibilità ambientale degli amministratori e a una progressiva costruzione di nuovi depuratori, la situazione è gradualmente migliorata. Le analisi effettuate costantemente dimostrano, però, che la situazione è ancora lontana da un livello considerato accettabile. Per questa ragione, è stato varato il progetto Plinius, con interventi a breve e lungo termine destinati a ristabilire il corretto equilibrio ambientale delle acque. Si inserisce in questo contesto anche il Progetto Pumping System, nato da una fruttuosa discussione avvenuta durante il simposio internazionale “Toward a sustainable management of surface waters”, organizzato presso la sede del Centro di Cultura Scientifica “Alessandro Volta” di Como nell'ottobre del 2005. Acque agitate L'idea su cui si fonda il progetto è, dal punto intuitivo, relativamente semplice e prevede una miscelazione delle acque superficiali. Per raggiungere un simile obiettivo, le acque devono essere sospinte ad una profondità di circa 15 - 20 metri. A questo livello, con temperature inferiori a 8°C e una limitata illuminazione, le alghe e i batteri fecali provenienti dagli scarichi urbani vengono eliminati, in quanto non trovano le condizioni ambientali necessarie per la loro riproduzione. In questo modo, senza l'apporto di particolari sostanze o complicati processi chimici, è possibile eliminare una delle principali cause di inquinamento del lago. Infatti, scendendo in profondità, le acque superficiali si miscelano gradualmente con acque profonde più fredde e quindi più pesanti, in quanto caratterizzate da un maggior livello di salinità. Ciò impedisce al flusso di ritornare in superficie per galleggiamento. In queste condizioni, è prevedibile una drastica riduzione delle fioriture algali e della carica batterica nelle acque del primo bacino, senza determinare retroazioni 2 - Una fase di installazione del sistema dal miscelatore Flygy Flow-Maker 4430.010470 negative nella restante parte dell'ecosistema, in quanto la radiazione solare non raggiunge un'intensità sufficiente per favorire la crescita del fitoplancton e poiché le condizioni per la crescita dei microrganismi fecali sono sfavorevoli. Risultati incoraggianti Sulla scorta di queste intuizioni, supportate da una serie di modelli matematici, lo scorso ottobre ha preso il via la sperimentazione. In questa prima fase è stato utilizzato un solo miscelatore, con l'obiettivo di raccogliere le informazioni necessarie per verificare il funzionamento del sistema nell'ambiente e per convalidare i risultati ottenuti dal modello virtuale. Il prototipo installato si basa su un sistema di miscelazione composto da una zattera di sostegno, formata da vari elementi in alluminio e da 6 moduli di galleggiamento che forniscono una spinta di 3.300 kg. La zattera, che occupa un'area di 3,6 x 4,5 m, è ancorata sul fondo del lago attraverso un sistema di 4 funi di acciaio e protetta da un sistema di reti e boe luminose per evitare il rischio di incidenti. Ma il cuore del sistema è rappresentato dal miscelatore Flygy Flow-Maker 4430.010-470, prodotto da Flygt, caratterizzato da una potenza di 4,6 KW, incastonato in una struttura cilindrica di alluminio al centro della zattera. L'elica del miscelatore Flygt ha un diametro di 2,5 m ed è collocata ad una profondità di circa 1,5 m sotto il pelo dell'acqua. Una volta azionato, il miscelatore spinge l'acqua superficiale ad una profondità di circa 20 m. Viene così indotta una corrente esterna, con direzione Nord-Sud e una controcorrente profonda (direzione Sud-Nord). I primi risultati sperimentali, confermati da una serie di rilevazioni effettuate in collaborazione con il Centre for Water Research dell'Università di Perth in Australia e visibili sul sito http://rtm.cwr.uwa.edu.au/olaris/, hanno dimostrato che la profondità di intrusione del flusso di acqua spinta dal miscelatore risulta effettivamente compresa tra i 15 e i 20 m. Inoltre, nonostante il flusso verticale indotto direttamente dal mixer sia di circa 2 m3/s, grazie al richiamo di acqua durante il tragitto, questo valore sale a 30 m3/s, ovvero circa 25 volte la portata media del vicino Torrente Cosia, che rappresenta uno dei principali veicoli di sostanze inquinanti del tratto di lago su cui si affaccia la città di Como. Simili risultati hanno consentito di stimare tempi di ricambio, associati ai primi 5 metri dello strato superficiale del primo bacino, corrispondenti al seguente ordine di grandezza: con 1 miscelatore circa 10 giorni; con 2 miscelatori circa 5-6 giorni; con 6 miscelatori circa 2-3 giorni. Vantaggi per tutti Questi risultati rappresentano un importante motivo di ottimismo, in quanto confermano che, attraverso sistemi esclusivamente meccanici, è possibile migliorare in modo significativo la qualità delle acque di un bacino. È comunque importante sottolineare che un simile metodo con- 3 - Le potenti pale spingeranno verso il fondo le acque superficiali cariche di batteri sente di eliminare solamente alcuni batteri, ma non risolve in modo definitivo il problema dell'inquinamento. Per tale ragione, il progetto Plinius sta finanziando una serie di nuovi interventi, molto più drastici e di lungo periodo, che permetteranno di migliorare ulteriormente la qualità delle acque del lago di Como, offrendo così, accanto ad una serie di scorci unici, anche una superiore qualità dell'ambiente, con sensibili vantaggi per tutti. nr.3|2007|Acqua&Aria 81