airmanshiponline.com giugno 2003 I conti della RESA o la resa dei conti? Introduzione all’articolo 38 uno studio del com.te A.C. Pezzopane Devo confessare che ho avuto modo di conoscere meglio le norme ICAO in questi anni di impegno a diffondere argomenti aeronautici per mezzo del sito o attraverso seminari e interventi didattici, che nei trent’anni precedenti, durante i quali ho volato per la compagnia di bandiera e vi ho svolto funzioni tecniche nel servizio navigazione, nell’ente sicurezza volo, ed ho svolto attività nella Commissione Tecnica dell’ANPAC. [Dichiarazione che costituisce conferma di quanto ho espresso nella considerazione in margine al documento di Bruno Salvi] Due le ragioni. La prima è dovuta allo stimolo, che definirei ossessivo, di Renzo Dentesano che, come avrete notato se siete assidui, pazienti e “coraggiosi” lettori dei suoi scritti, si riferisce sempre alla “fonte” ICAO o alla “sacra” Convenzione di Chicago, ed io, che non posso esimermi dall’essere il primo a leggerli, alla fine sono diventato discreto conoscitore del meccanismo normativo della fonte. Per inciso, gli altri autori del sito concordano in pieno nel considerare Renzo Dentesano uno dei maggior conoscitori della materia, tanto da costituire riferimento, a sua volta, per molti docenti di diritto aeronautico delle nostre Università mentre tra i piloti non c’è nessun altro che possa reggere un confronto a carattere dottrinale con lui sulle norme aeronautiche; ovviamente anche su quelle nazionali. L’altra ragione è la possibilità di disporre dei documenti, attraverso Internet, nel comodissimo formato per lettore Acrobat, per cui oltre ad avere una biblioteca elettronica di nessun ingombro, diventa estremamente rapido muoversi da un documento all’altro e all’interno di ogni documento trovando immediatamente l’argomento o il dettaglio che interessa approfondire. E questo, quando eravamo in servizio, era solo un sogno. Ad esempio, documenti di fonti, non ICAO, che arrivavano in Alitalia al servizio sicurezza volo, come quelli della Flight Safety Foundation, riempivano in poco tempo interi scaffali ed era problematico ritrovare specifici argomenti anche per chi li avesse passati costantemente in rassegna man mano che arrivavano. A questo proposito colgo l’occasione per informare i nostri lettori che tutti i Bulletins della Fondazione disponibili su Internet dal 1988 ad oggi sono stati da noi inseriti in un CD, con i collegamenti interni che ne facilitano la consultazione, quindi senza dover ogni volta collegarsi al sito della FSF. Sono circa 700 documenti che trattano di Accident Prevention, Airport Safety, Human Factor & Aviation Medicine, Helicopter Safety, Cabin Crew Safety, Maintenance Safety, ecc. Il CD non è in vendita ma ne forniamo copie ai partecipanti a seminari e ad interventi didattici che teniamo sulla Aviation Safety. Tornando all’ICAO, gli aspetti giuridici, organizzativi e l’individuazione e la definizione delle responsabilità hanno costituito un allargamento di interessi rispetto a quelli legati all’attività operativa, dovuto all’essere chiamati a svolgere perizie tecniche nell’ambito di inchieste giudiziarie. Questo è un preambolo per dire che il meccanismo normativo della fonte, sul quale torneremo in futuro, permette ad ogni Stato contraente della Convenzione di attuarne con relativa facilità i principi in quanto esso indica i criteri per promulgare all’interno dello Stato un code of rules, ovvero una primary aviation legislation, 1 airmanshiponline.com giugno 2003 nonché i modi per costruire una struttura organizzativa (norme istitutive, statutarie ed organizzative) ove ogni elemento del sistema aviatorio nazionale possa riconoscere le proprie funzioni in armonia con gli altri elementi nel rispetto dello stesso code of rules. E per noi questo è il Codice della Navigazione – Parte Aerea. In definitiva, ricorrendo ad un modello grafico esemplificativo, possiamo considerare gli elementi principali di un sistema nazionale d’aviazione civile caratterizzati da aree di interfaccia che, nel disegno normativo dell’ICAO, si incastrano perfettamente nella costruzione della struttura organizzativa e nell’adempimento delle rispettive funzioni e competenze. Contracting State – Department of Transportation Civil Aviation Authority Air Traffic Services Provider Air Operators Aerodrome Operators Continuando il ragionamento sul modello grafico possiamo considerare quanto siano critiche le superfici di incastro e come le forzature creino difficoltà sia al momento della connessione, sia nel tempo, qualora la reiterata forzatura dia adito a sintonia solo apparente. Potremmo dire che quello che viene visto come conflitto di competenze, ogni volta che si parla dei mali dell’aviazione civile italiana, sia il risultato di una continua attuazione di forzature oppure di scorciatoie e che, persi i riferimenti dei modi per realizzare sintonie forzate, si sia giunti alla crisi del sistema, al blocco del funzionamento. Per usare ancora l’allegoria possiamo anche considerare quanto di positivo si riusciva a realizzare quando gli operatori avevano la conoscenza dei principi di funzionamento (pur con le norme non aggiornate o non adattate al nuovo); in tal caso gli incastri funzionavano solo con adeguata “lubrificazione”, in altre parole con l’esperienza e con la capacità di “adattare” soluzioni senza “forzature” sui principi. Ma per evitare che l’introduzione mi sfugga di mano e diventi un trattato, entro nell’argomento del sottotitolo: l’articolo 38 della “Convenzione”. 2 airmanshiponline.com giugno 2003 Esso recita testualmente: Article 38 Departures from international standards and procedures Any State which finds it impracticable to comply in all respects with any such international standard or procedure, or to bring its own regulations or practices into full accord with any international standard or procedure after amendment of the latter, or which deems it necessary to adopt regulations or practices differing in any particular respect from those established by an international standard, shall give immediate notification to the International Civil Aviation Organization of the differences between its own practice and that established by the international standard. In the case of amendments to international standards, any State which does not make the appropriate amendments to its own regulations or practices shall give notice to the Council within sixty days of the adoption of the amendment to the international standard, or indicate the action which it proposes to take. In any such case, the Council shall make immediate notification to all other states of the difference which exists between one or more features of an international standard and the corresponding national practice of that State. Il significato dell’articolo 38 chiarisce che l’impegno richiesto agli Stati nel soddisfare gli Standard e le Recommended Practices non ha il connotato dell’obbligatorietà di cui spesso si è sentito parlare in vari modi, in molti dibattiti seguiti al disastro di Linate. L’obbligo potrebbe derivare dalla possibilità di applicare sanzioni da parte dell’ICAO ma l’unica sanzione, formalmente applicabile, è il declassamento dello Stato inadempiente a Category 2 [does not comply with ICAO standards], provvedimento che ne fa un sorvegliato speciale. In teoria, però, perché solo gli Stati più attenti si cautelano dalle operazioni di vettori di Paesi di Categoria 2, e avvisano i passeggeri che partono dai propri aeroporti verso destinazioni “a rischio”. Ad esempio la FAA stabilisce quanto segue: The FAA assessed Category 2 country’s civil aviation authority (CAA) and determined that it does not provide safety oversight of its air carrier operators in accordance with the minimum safety oversight standards established by the International Civil Aviation Organization (ICAO). In general, carriers from countries in Category 2 status with existing flights to the United States at the time of the assessment will be allowed to continue operations at current levels under heightened FAA surveillance. Expansion or changes in services to the United States by such carriers are not permitted. Countries that do not have existing operations to the United States at the time of the assessment will not be permitted to commence service to the United States while in Category 2 status. E qualche anno fa, nelle sale passeggeri dell’aeroporto di Chicago, da cui operava una compagnia nigeriana per l’aeroporto di Lagos, erano presenti cartelli che informavano i passeggeri con destinazione Lagos che quell’aeroporto aveva condizioni “not endorsed” dalla FAA e che problemi di safety e di security potevano essere presenti. Comunque, di fronte a difficoltà organizzative e strutturali che rendono impraticabile l’attuazione degli standard ICAO, l’articolo 38 obbliga, in questo caso, lo Stato inadempiente, a far sapere a tutti gli altri, attraverso notifica al Council, quale sia la situazione riguardo alla specifica non conformità. Ed ora vediamo che cosa è la RESA, acronimo di Runway End Safety Area La definizione è nell’Annesso 14 – Aerodromes. 3 airmanshiponline.com giugno 2003 Nel Foreword all’annesso c’è l’immancabile riferimento all’articolo 38 e all’obbligo di notifica della non conformità agli Standard e alle Recommended Practices contenute nell’Annesso. Troviamo anche il paragrafo che segue: Editorial practices The following practice has been adhered to in order to indicate at a glance the status of each statement: Standards have been printed in light face roman; Recommended Practices have been printed in light face italics, the status being indicated by the prefix Recommendation; Notes have been printed in light face italics, the status being indicated by the prefix Note. The following editorial practice has been followed in the writing of specifications: for Standards the operative verb “shall” is used, and for Recommended Practices the operative verb “should’’ is used. Un chiarimento di metodo sempre presente nell’introduzione a qualunque documento ICAO, atto a stabilire inequivocabilmente come interpretarne i contenuti. Andiamo quindi alle definizioni: Runway end safety area (RESA). An area symmetrical about the extended runway centre line and adjacent to the end of the strip primarily intended to reduce the risk of damage to an aeroplane undershooting or overrunning the runway. La definizione individua lo scopo: ridurre il rischio di danno se l’aeromobile (in atterraggio) arriva basso e tocca prima della pavimentazione della runway (undershoot) o se l’aeromobile (in un decollo interrotto o in un atterraggio lungo) finisce oltre la pavimentazione della runway end (overrun). La RESA deve essere contigua alle estremità della strip, area di sicurezza che circonda la pista vera e propria (quella pavimentata, “calpestabile” dal carrello dell’aeromobile) ideata per evitare danni anche in caso di uscite laterali e comprende, tra l’altro, le stopways. Runway strip. A defined area including the runway and stopway, if provided, intended: a) to reduce the risk of damage to aircraft running off a runway; and b) to protect aircraft flying over it during take-off or landing operations. La pista può avere delle stopways per il completamento in sicurezza dell’arresto dell’aeromobile in caso di decollo interrotto. Esse non sono utilizzabili per l’inizio della corsa di decollo nella direzione opposta. Stopway. A defined rectangular area on the ground at the end of take-off run available prepared as a suitable area in which an aircraft can be stopped in the case of an abandoned take-off. Proseguendo lo studio andiamo al Chapter 3 – Physical characteristics ove risulta chiaro che la RESA è un’area standard, realizzata a partire dalle due estremità della runway strip. Essa deve avere una lunghezza minima di 90 metri ed una larghezza minima del doppio di quella della pista (runway). Dimensioni maggiori hanno il carattere di Recommendation in relazione al code number della pista che è stabilito da una tabella in base alle caratteristiche degli aeromobili che devono operarvi. 4 airmanshiponline.com giugno 2003 Chapter 3 (Ann.14) 3.4 Runway end safety areas General 3.4.1 A runway end safety area shall be provided at each end of a runway strip where: — the code number is 3 or 4; and — the code number is 1 or 2 and the runway is an instrument one. Dimensions of runway end safety areas 3.4.2 A runway end safety area shall extend from the end of a runway strip to a distance of at least 90 m. 3.4.3 Recommendation.— A runway end safety area should, as far as practicable, extend from the end of a runway strip to a distance of at least: — 240 m where the code number is 3 or 4; and — 120 m where the code number is 1 or 2. 3.4.4 The width of a runway end safety area shall be at least twice that of the associated runway. L’annesso 14 contiene altre linee guida, dimensioni e criteri costruttivi per le piste e le aree circostanti ed una gran parte delle indicazioni hanno carattere di Recommendation. Il quadro dettagliato delle norme per gli aeroporti viene completato da altri manuali ICAO che vengono indicati nello stesso annesso 14. Ai fini che ci interessano è sufficiente riferire che la realizzazione della RESA di fronte a impedimenti o difficoltà di particolare rilievo è lasciata alla valutazione dell’autorità “competente” che, se la ritiene essenziale, può ridurre alcune distanze utilizzabili (Declared Distances) affinché venga ripristinata un’area di sicurezza di fine pista corrispondente allo Standard. Attachment A (ANN.14) 9.2 Where provision of a runway end safety area may involve encroachment in areas where it would be particularly prohibitive to implement, and the appropriate authority considers a runway end safety area essential, consideration may have to be given to reducing some of the declared distances. Nel caso, invece, che l’autorità competente ritenga di non dover attuare penalizzazioni sulle distanze utilizzabili per recuperare la RESA o, a seguito di un adeguato risk assessment venissero adottate altre soluzioni, deve comunque essere rispettato l’articolo 38. In tal caso la notifica delle differenze va a finire nel: SUPPLEMENT TO ANNEX 14, VOLUME I — THIRD EDITION AERODROME DESIGN AND OPERATIONS Differences between the national regulations and practices of States and the corresponding International Standards contained in Annex 14, Volume I, as notified to ICAO in accordance with Article 38 of the Convention on International Civil Aviation and the Council’s resolution of 21 November 1950. The attached Supplement supersedes all previous Supplements to Annex 14, Volume I, and includes differences notified by Contracting States up to 11 August 2000. 5 airmanshiponline.com giugno 2003 Nel Supplement in questione vengono indicate 3 liste con gli Stati Contraenti che hanno comunicato differenze, che hanno comunicato totale conformità o che non hanno comunicato nulla. Il documento contiene la situazione aggiornata all’11 agosto 2000. 1. Contracting States which have notified ICAO of differences 2. Contracting States which have notified ICAO that no differences exist 3. Contracting States from which no information has been received Queste che seguono sono le condizioni di attuazione di Standard e Recommendation riguardanti la RESA dei Paesi che hanno comunicato differenze. E’ interessante notare i diversi modi di accostamento alla realizzazione della compliance e alle modalità di notifica dei vari Contracting States. Ricordiamo che lo Standard è costituito dal code number di pista ove è prescritta la RESA e dalle dimensioni minime (90 metri di lunghezza e il doppio della pista in larghezza) mentre la Recommendation è costituita dalla maggiorazione di lunghezza. Canada Canada does not provide runway end safety areas but does provide a 60 m graded strip beyond the runway end. Finland A runway end safety area shall be provided if the construction is practicable without reducing the runway length. The width of a runway end safety area shall be at least twice that of the associated runway. However, a width of 90 m is considered sufficient in all cases. France The application of the new Standard will be studied and it can only be implemented progressively. Greece Greece does not provide runway end safety areas but does provide a graded strip beyond the runway end at all airports. Kyrgyzstan In the regulations applied in Kyrgyzstan, this segment is reinforced (with pavement) and is 50 m in size with a reduction down to 2/3 of its width at the end of the reinforced segment where the code number is 4. Remark: The implementation of reinforced segments of this size was based on the previous regulatory document “Standards of operational serviceability of the civil aerodromes in the USSR”. Japan A runway end safety area is 40 m. New Zealand Remark: The requirement for RESA is under consideration, and it will be some months before some resolution is finalized. Norway A runway end safety area is not provided at the end of a runway strip where the code number is 1 or 2 and the runway is an instrument one. It is physically difficult, in some cases impossible, to establish a runway end safety area at the end of the runway strip at Norwegian aerodromes where the code number is 1 or 2. 6 airmanshiponline.com giugno 2003 Portugal Runway end safety areas, as specified in Amendment 3 to Annex 14, Volume I, cannot be implemented at the following international airports: Lisboa (LPPT) — Runway 17; Funchal (LPFU); Faro (LPFR); Joáo Paulo II (LPPD); Horta (LPHR); Flores (LPFL) These differences are the consequence of land constraints that do not allow the implementation of the minimum length of 90 metres of RESA. Remark: The differences reported herein result from physical or environmental constraints. The individual constraints are as follows: Lisboa, Runway 17: A road is located at the end of runway 17. Joáo Paulo II and Horta: The runways are located in the periphery of islands. The compliance process is dependent on a change in the declared distances and a corresponding runway lighting system modification. Faro: The airport is located in an environmentally protected area. Any modification of the land use is dependent on an environmental impact evaluation. Flores: The code number is 2 and the runways are non-instrument. Comment on implementation: Existing infrastructures: Porto (LPPR): will comply after 30 June 2003 Lisboa (rwy 17) (LPPT): will comply after 30 June 2003 Faro (rwy 10) LPFR: will comply after 30 June 2002 Faro (rwy 28) LPFR: will comply after 31 December 2003 Santa Maria (LPAZ): will comply after 30 June 2003 Joáo Paulo II (LPPD): will comply after 30 June 2003 Flores (LPFL): the runways classification of this aerodrome is not included in these paragraph references. The precise compliance date is subordinated to the planning of the corresponding correction project and the result of an in-depth evaluation of the operational and safety consequences. New infrastructures: Will comply with the provisions of Annex 14, Volume I, including all amendments up to and including Amendment 4. Russian Federation Runway end safety areas are not used. Their functions are performed by sections of the runway strip located beyond the runway ends. Spain The Recommended Practice is not complied with in Spain. United States For certain code 1 runways, the runway end safety areas may be only 72 m. United Kingdom UK uses 30 m for code 1 and 2 instrument runway. No provision for code 1 and 2 visual runway. L’Italia, l’11 agosto 2000, era nella lista n.3 3. Contracting States from which no information has been received 7 airmanshiponline.com giugno 2003 Intanto nel Regno Unito (United Kingdom) è stata pubblicata la 5° edizione del documento della CAA: «CAP 168 – Licensing of Aerodromes», aggiornato a febbraio-aprile 2001 dal quale riportiamo i primi due punti dell’Introduction: 1) The Air Navigation Order requires that, in the United Kingdom, most flights for the public transport of passengers, and all flights for the purpose of flying instruction, take place at a licensed aerodrome, a Government aerodrome or at an aerodrome managed by the Civil Aviation Authority (the CAA). The Order also makes provision for an applicant to be granted an aerodrome licence subject to such conditions as the CAA thinks fit. 2) The purpose of this document is to give guidance to applicants and licensees on the procedure for the issue and continuation of or variation to an aerodrome licence, and to indicate the licensing requirements that are used for assessing a variation or an application. These requirements reflect the Standards and Recommended Practices of Annex 14 to the Convention on International Civil Aviation in so far as these have been adopted by the United Kingdom, and form the basis for a judgement on the potential suitability of the aerodrome to be licensed, taking account of the scale and scope of the flying activity which is to take place there. The document also describes the CAA’s aerodrome licensing requirements relating to operational management and the planning of aerodrome development. This document represents the minimum standards necessary to meet the licensing requirement. However, no matter how detailed standards may be made, they can not always cover all possible risks or all circumstances. Therefore, on occasions, the licensee (or the CAA) may consider that something more than minimum standards or additional standards may be necessary in a particular set of circumstances. Dalla lettura del CAP 168, 5° edizione, risulta il completo adeguamento della RESA allo Standard, ovvero anche per le code 1 & 2 instrument runways la RESA deve essere di 90 metri. La pubblicazione di settembre 2002, da parte di ENAC, del Regolamento per la Costruzione e l’Esercizio degli Aeroporti, già esaminata da Renzo Dentesano [Il Regolamento ENAC sugli aeroporti (marzo 2003)], fa esplicito riferimento al CAP 168 della CAA-UK, evidenziando un tentativo abbastanza comprensibile e coerente di copiare da una fonte senz’altro più progredita di noi in questo campo. Quindi, pur non essendo critico come Renzo Dentesano, vedo in questa soluzione una prima difficoltà di ordine linguistico in quanto il significato e l’univoca interpretazione della norma diventano evanescenti nella traduzione che, per essere accurata, deve essere basata sulla trasposizione dei concetti e non sull’aspetto letterale o dei sinonimi. Abbiamo visto, in altra normativa, come incident sia diventato “inconveniente”, con poco rispetto del significato aeronautico. Gli stessi inglesi (al punto 3 della stessa introduzione) tengono a specificare la chiave di lettura in base al tipo di verbo usato. «All aerodromes differ, and to allow the CAA flexibility to deal with the different situations encountered, some specifications are phrased using the word ‘should’.» Una modalità sconosciuta nelle norme dei nostri legislatori e regolamentatori! Se teniamo conto del parere di insigni giuristi che hanno prodotto il documento Romanelli [vedi questa edizione], il CAP 168 avrebbe potuto essere preso integralmente in lingua inglese. 8 airmanshiponline.com giugno 2003 Ma, probabilmente, gli “incastri” con il nostro sistema di norme aeronautiche non sarebbero stati corretti. Infatti un altro problema che deriva dal riferirsi al CAP 168 CAA-UK è l’insieme di norme CAA-UK nelle quali è calato questo documento che, tra l’altro, non prevede deroghe o date future per l’attuazione del Safety Management System in quanto esso è l’elemento di base per l’esercizio in sicurezza dell’aeroporto. Nell’introduzione al Regolamento, l’ENAC ne prescrive, invece, l’istituzione con data limite 24 novembre 2005 e la modalità provvisoria prevista non è assolutamente sufficiente a fornire garanzie di efficienza nella gestione della sicurezza, principalmente per la scarsa o nulla specifica consistente capacità aeronautica di molti gestori aeroportuali, come è stato ampiamente descritto dall’Ing. Salvi nel suo documento pubblicato all’inizio di questa edizione. Infine va considerato il quadro normativo di codici e leggi dello Stato entro il quale il Regolamento deve aver valore e con il quale deve, pertanto, essere in sintonia. La legge di riordino o riforma dell’AC, sarà condizionata dal Regolamento o disporrà, invece, condizioni tali da renderlo inapplicabile? Come al solito i criteri costruttivi del sistema normativo nazionale presentano strane sequenze di priorità. Infine ci risulta che l’associazione dei gestori aeroportuali non condivida vari aspetti del Regolamento e lo abbia impugnato, il che aggiunge altri problemi per la sua effettiva attuazione. Attuazione che potrebbe portare, dopo quarant’anni, l’Italia nella lista 1, o meglio ancora, nella lista 2 dei Contracting States. Per visualizzare graficamente lo stato di notifica di alcuni Stati Contraenti vedere anche: La controriforma [marzo 2002] Studio sullo Status degli Annessi ICAO e vigenza del Codice della Navigazione nell’ottica del disastro dell’ 8 ottobre 2001 [dicembre 2002] Status of Notification - 2001 update [marzo 2003] Illustreremo, ora, la vicenda relativa al “recupero” della RESA su alcuni aeroporti nazionali ed una certa confusione che ne è derivata. La qualità dell’informazione Il 24 maggio 2003 il volo AZ 1173, da Milano a Reggio Calabria, atterrava normalmente a destinazione. Poco dopo il volo AZ 1155, da Roma a Reggio Calabria dirottava su Lamezia Terme. Le condizioni meteorologiche e operative erano pressoché identiche. Il fatto provocava le risentite reazioni di molti passeggeri, una interrogazione parlamentare del senatore Meduri (AN) ed un suo esposto denuncia al Procuratore della repubblica di Reggio Calabria. Evitiamo di commentare il testo dell’interrogazione che contiene riferimenti a irresponsabilità, follia, incapacità, capriccio ed altre amenità che non fanno certo parte della professionalità dei comandanti, ma dobbiamo mettere in evidenza che ancora una volta le carenze del sistema, ove regna una pericolosa ignoranza, si ripercuotono su chi è in prima linea. Le conseguenze di questa pressione sociale, politica, organizzativa possono essere catastrofiche in una prospettiva di acquiescenza culturale nei suoi confronti da parte dei piloti comandanti. Il comandante ha la totale responsabilità della missione, sia per quanto riguarda la scurezza, che esige innanzitutto il rispetto delle norme e delle procedure, sia per quanto riguarda la regolarità della linea, cioè portare il volo a destinazione per evitare disagi e disservizi. Come abbiamo spesso dimostrato in questo sito e come verrà illustrato negli articoli «La strategia del margine», l’obiettivo sicurezza e 9 airmanshiponline.com giugno 2003 l’obiettivo regolarità sono spesso in conflitto e il confine tra i due non è mai netto, anzi è spesso fumoso e quasi sempre tale da indurre a credere che la sicurezza sia garantita e che, di conseguenza è bene perseguire obiettivi di economia e di regolarità. La condizione dell’informazione riguardante l’aeroporto di Reggio Calabria era a dir poco caotica e lo dimostra il fatto che, dopo aver tentato ogni possibile contatto con tutti gli enti che avrebbero dovuto fornire i necessari chiarimenti, il comandante del volo AZ 1155 non riuscì ad ottenere l’assicurazione di poter utilizzare il PAPI Precision Approach Path Indicator - per l’avvicinamento e l’atterraggio sulla pista 33, ove il suo uso è definito obbligatorio in qualsiasi condizione. Infatti lo spostamento della soglia pista per il recupero della RESA, senza analogo spostamento del punto di contatto, quindi del PAPI, avrebbe reso inutilizzabile il sentiero di volo definito dalle indicazioni del PAPI stesso. Non siamo in grado di dire quali siano state le considerazioni del comandante del volo AZ 1173, atterrato normalmente ma è evidente che in questo caso si sarebbe trattato di mancata applicazione di una procedura di volo. Una violazione causata, ancora, da confusione dell’informazione. Per far capire quale fosse l’informazione contenuta sui NOTAM vi facciamo vedere come si presentava il testo relativo alle Distanze Dichiarate sull’aeroporto di Reggio Calabria, su quello di Palermo e su quello di Catania ma prima vi diamo le definizioni del CAP 168 e, di seguito, quelle del Regolamento dell’ENAC. La differenza salta agli occhi ed è evidente il motivo per cui insistiamo nel dire che l’uso dell’inglese facilita la comunicazione e consente l’assimilazione dell’informazione per una corretta assunzione di responsabilità. Declared Distances The distances declared by the aerodrome authority for the purpose of application of the requirement of the Air Navigation (General) Regulations in respect of aeroplanes flying for the purpose of public transport. Take-off Run Available (TORA)The distance from the point on the surface of the aerodrome at which the aeroplane can commence its take off run to the nearest point in the direction of take off at which the surface of the aerodrome is incapable of bearing the weight of the aeroplane under normal operating conditions. Take-off Distance Available (TODA) Either the distance from the point on the surface of the aerodrome at which the aeroplane can commence its take off run to the nearest obstacle in the direction of take off projecting above the surface of the aerodrome and capable of affecting the safety of the aeroplane, or one and one half times the take off run available, whichever is the less. Accelerate – Stop Distance Available (ASDA) The distance from the point on the surface of the aerodrome at which the aeroplane can commence its take off run to the nearest point in the direction of take off at which the aeroplane cannot roll over the surface of the aerodrome and be brought to rest in an emergency without the risk of accident. Landing Distance Available (LDA) The distance from the point on the surface of the aerodrome above which the aeroplane can commence its landing, having regard to the obstructions in its approach path, to the nearest point in the direction of landing at which the surface of the aerodrome is incapable of bearing the weight of the aeroplane under normal operating conditions or at which there is an obstacle capable of affecting the safety of the aeroplane. 10 airmanshiponline.com giugno 2003 Distanze dichiarate (Declared Distances) L’ENAC definisce per ogni pista di un aeroporto le seguenti “distanze dichiarate”: TORA, TODA, ASDA, LDA Corsa disponibile per il decollo (Take-Off Run Available -TORA) La lunghezza di pista dichiarata disponibile e idonea per la corsa a terra di un aeromobile che decolla. Distanza disponibile per il decollo (Take-Off Distance Available - TODA) La distanza minore tra: • 1,5 volte la TORA • la somma della TORA e della lunghezza della zona libera da ostacoli (clearway) se prevista. Distanza Disponibile di Accelerazione e Arresto (Accelerate-Stop Distance Available - ASDA) La distanza tra il punto sulla superficie fisica della pista da cui un aeromobile può avviare la sua corsa di decollo ed il punto, nella direzione di decollo, oltre il quale ad esso non è più garantito l’arresto, in condizioni di emergenza, senza il rischio di incidente. Essa corrisponde alla somma della lunghezza della TORA e della lunghezza della Stopway. Distanza di atterraggio Disponibile (Landing Distance Available - LDA) La lunghezza della pista dichiarata disponibile ed utilizzabile per la corsa a terra di un aeromobile in atterraggio. Ed ecco, nell’ultima pagina, i famigerati NOTAM. Essi fanno parte di un fascicolo di una dozzina di pagine fornito ai piloti all’atto della preparazione del volo, per la lettura del quale, generalmente, hanno pochi minuti di tempo e a volte, dopo una rapida occhiata a ciò che appare essenziale, ne rimandano l’approfondimento a dopo la partenza per non penalizzare la puntualità. Con il rischio di non poter disporre di documenti supplementari, come l’AIP, per fare le necessarie verifiche. Quando poi si tratti di argomento nuovo o di non routinaria frequentazione, come la RESA o la modifica alle Declared Distances che, come avete visto se avete avuto la pazienza di leggere fin qui, ha richiesto questo studio di una dozzina di pagine per capirne i punti essenziali, allora i nodi vengono al pettine e non si possono imputare decisioni contrastanti a supposti atteggiamenti personali dei comandanti. Come potete vedere, inoltre, dalla riproduzione esatta (tranne gli omissis, che tra l’altro aumentano la confusione) di una delle pagine dei fascicoli NOTAM del 4 giugno 2003, lo stesso formato dell’informazione è diverso da aeroporto ad aeroporto. Su Reggio Calabria non c’è alcun riferimento alla RESA, c’è su Catania e c’è su Palermo ma in modo diverso sulle due piste. Anche l’errata posizione in colonna delle Declared Distances per la pista 02/20 di Palermo è la precisa riproduzione del foglio NOTAM. Non c’è bisogno, infine, di commentare la frase che dichiara che non è stata aggiornata la segnaletica relativa e l’illuminazione, una condizione che di notte predispone proprio a quegli undershoot nei confronti dei quali la RESA dovrebbe essere una ulteriore salvaguardia. Spero di aver contribuito a chiarire alcuni punti di una intricata e deprecabile faccenda che avrebbe potuto essere impostata e risolta in ben altro modo, almeno a vedere quei Contracting States che hanno dichiarato le loro non conformità, oppure considerando la decisione del Direttore dell’aeroporto di Cagliari che sull’argomento ha prontamente convocato il Comitato Aeroportuale di Sicurezza Operativa (CASO) per una coerente soluzione del “caso”. (acp) 11 airmanshiponline.com giugno 2003 LICR / REG REGGIO CALABRIA ------------------1B2759/03 RWY 15/33 AND 11/29 AVBL TO ALL OPS DECLARED DISTANCES RWY 15/33 CHG AS FOLLOW: 1- RWY 33 TORA 1903M TODA 1963M ASDA 1903M LDA 1763M 2- RWY 15 TORA 1942M TODA 2002M ASDA 1942M LDA 1732M omissis RWY 15/33 TKOF AND LDG WITH CTN DUE TO WIP. PRESENCE MEN AND EQPT ON THR 33 ************* LICC / CTA CATANIA FONTANAROSSA -----------------------1B1517/03 IN ORDER TO PROVIDE A RESA OF 90M X 90M DIMENSION FOR RWY 08/26 DECLARED DISTANCE CHG AS FLW: RWY08: RWY26 TORA 2400 TORA 2400 TODA 2460 TODA 2510 ASDA 2400 ASDA 2450 LDA 2275 LDA 2335 MARKING AND LIGHTING AIDS DON T MATCH THE ABOVE DECLARED DISTANCE ********************** LICJ / PMO PALERMO/PUNTA RAISI ----------------------1A2309/03 RWY 07 / 25 NEW DECLARED DISTANCES: TORA TODA ASDA LDA 1) RWY 07 3270M 3480M 3270M 3150M 2) START POINT A LOCATED AT 90 METERS AFTER THR 3060M 3270M 3270M RWY 07 3) RWY 25 3270M 3330M 3270M 3120M 4) START POINT B LOCATED AT 90 METERS AFTER THR 3030M 3090M 3090M RWY 25 5) NORMAL TAKE OFF RUN IS EXPECTED FM START POINTS 6) ATC MUST BE ADVISED IF FULL RWY LENGTH IS REQUIRED 7) RESA RWY 07 / 25 90 X 120 REF AIP AGA omissis 1A2241/03 DUE TO RESA MISSING RWY 02/20 IN ORDER TO PROVIDE SAFETY MEASURES DECLARED DISTANCE CHG AS FLW: TORA TODA ASDA LDA RWY 02 2000 2060 2000 2000 RWY 20 2000 2060 2000 2000 MARKING AND LIGHTING AIDS DON T MATCH THE ABOVE DECLARED DISTANCE REF AIP AGA omissis 12