NL 20.01 - La Newsletter della Sezione A.R.I. di Milano
IK2HDG IQ2MI IU2M
Milano 30/11/2010
WRTC - MOSCA 2010
Come molti sapranno, si è tenuto dal 8 al 13 Luglio 2010, a Mosca.
il WRTC (World Radio Team Championship).
Il WRTC è di fatto una gara, un “Contest” tra 50 Team, composti da
2 operatori, distinti in Team Leader e Team Mate, provenienti da
tutti i continenti, e selezionati secondo dei criteri stabiliti di volta in
volta dal Comitato Organizzatore della manifestazione, che si
sfidano in un contest con regole a sua volta particolari. La gara si
svolge infatti all’interno di un altro Contest, di rilevanza mondiale
che è lo IARU HF Championship, che si tiene appunto il secondo
weekend di Luglio di ogni anno.
La selezione dei Team Leader è avvenuta nell’arco di 3 anni,
considerando i vari punteggi conseguiti in un insieme definito di
Contest di livello mondiale (ad es. i due CQWW SSB e CW, i due WAE SSB e CW, gli ARRL, lo IARU HF
Championship stesso, ed altri).
Sono stati fatti dei raggruppamenti di nazioni e per ciascun raggruppamento vi erano un certo numero di
posti a disposizione. Per noi Europei, i raggruppamenti erano 5, e noi Italiani eravamo inseriti nel gruppo
EU#1, comprendente oltre all’Italia, anche Francia, Regno Unito, Spagna, Portogallo, Irlanda e gli stati
minori, quali Andorra, San Marino, Malta, Città del Vaticano, e disponeva di 4 posti. Altri 3 gruppi
disponevano di 5 posti, mentre il quinto disponeva solo di 2 posti, in quanto comprendeva la sola Russia
Europea.
In rappresentanza dell’Italia c’erano due
team: I2WIJ-IK1HJS e IK2QEI-IK2NCJ, e un
giudice: IK1SPR.
In particolare io mi sono qualificato
partecipando, nell’arco di 3 anni a ben 28
contest, avendo l’opportunità di competere
anche da stazioni molto ben attrezzate
come CN3A e IR4X, e voglio ringraziare
ancora anche la Sezione di Milano per
avermi dato la possibilità di utilizzare anche
l’ottima stazione di Sezione IQ2MI.
Questa sesta edizione del WRTC 2010, ha
notevolmente alzato il livello sia dal punto di
vista tecnologico che della competitività
delle stazioni, sostanzialmente ricalcando
quanto in Russia già si sta facendo da oltre
quattro anni, nel Campionato Russo (RRTC)
che si svolge praticamente con le stesse regole, dal punto di vista della composizione delle stazioni radio,
che sono state definite per il WRTC 2010. Questo fatto ha costituito un indubbio vantaggio per i Team russi
ed altrettanto una difficoltà aggiuntiva per tutti gli altri.
Le precedenti edizioni di questa manifestazione che è iniziata nel 1990 a Seattle, Stato di Washington, USA,
nell’ambito dei Goodwill Games, e che è proseguita poi con le edizioni di San Francisco, USA, 1996, Bled,
Slovenia, 2000, Helsinki, Finlandia 2002, si sono sempre svolte sfruttando delle stazioni già esistenti
nell’area della manifestazione, ed avevano sempre avuto il problema di presentare differenze, in alcuni casi
anche marcate, tra le diverse postazioni che di fatto favorivano, o sfavorivano, le varie coppie partecipanti.
Nella penultima edizione di Florianopolis, Brasile, 2006, tutti i team avevano le stesse antenne e lo stesso
amplificatore, ma le postazioni erano sparse in una vasta area di parecchie centinaia di chilometri, con una
grande diversità di localizzazioni, che andavano dalla riva del mare agli 800 m della montagna.
In questa edizione gli organizzatori si sono superati, (sfruttando sempre quanto già fanno, in piccolo, nel
Campionato Russo con solo 15-20 stazioni), hanno predisposto 50 stazioni praticamente equivalenti,
composte da una antenna tri-banda su un
traliccio di 12 metri e due dipoli a V invertita per
40 e 80 metri, e da una tenda in grado di ospitare
i due operatori e il giudice, e un generatore da
1.5kW, localizzate nella vasta pianura russa con
differenze tra le varie stazioni di poche decine di
metri di quota. Lo sforzo organizzativo è stato
davvero grande e la macchina organizzativa ha
funzionato
alla
perfezione,
grazie
alla
partecipazione di uno stuolo di volontari (più di
300) molti dei quali hanno viaggiato per 3 o 4
giorni per arrivare sul posto da distanze di oltre
4000 km.
Quest’ultimo aspetto è la vera forza della
Associazione dei Radioamatori della Russia.
Io invito tutti quanti a riflettere su questa
partecipazione e a meditare su quanto si possa fare a livello associativo e a cercare di riportare questo
spirito di corpo nella nostra Associazione attraverso la partecipazione attiva alle varie iniziative delle nostre
Sezioni.
Ritornando al WRTC, oltre alla gara in sé, uno degli aspetti più
interessanti della partecipazione alla manifestazione, anche
solo come semplice spettatore (e ce n’erano moltissimi) è dato
dalla possibilità di incontrare dei veri e propri personaggi, dei
miti a livello mondiale, di stare gomito a gomito con alcuni tra i
migliori operatori del mondo, poter scambiare con loro opinioni
e confrontarsi sui vari aspetti dei contest, dalle attrezzature alle
antenne, alle configurazioni delle stazioni, dalle radio ai sistemi
di switching, etc., il tutto in un’atmosfera di grande cameratismo
e di simpatia reciproca. Come in tutte le manifestazioni ufficiali,
la giornata della cerimonia di apertura dei Giochi è sempre la
più entusiasmante, sia per la presenza in contemporanea di tutti
i partecipanti sia per i vari contorni di spettacolo di
intrattenimento e dei discorsi ufficiali.
Quindi la manifestazione entra nel vivo, la competizione prende il sopravvento e gli incontri si fanno sempre
più ufficiali e legati ai vari aspetti che il comitato organizzatore deve definire e puntualizzare, si sorteggiano
le postazioni, si viene presentati al proprio giudice, vengono date le istruzioni dettagliate sulla gara e
vengono chiariti eventuali punti dubbi.
Poi, finalmente, inizia la competizione, che passa veramente in un soffio, anche se dura 24 ore, più le 4-5
ore di setup preliminare e di prova delle attrezzature varie.
Ma questi eventi non sono solo radio. C’è sempre
anche il lato turistico. Il lunedì, infatti, i partecipanti
che lo desideravano hanno potuto prenotare un
tour di Mosca che ha consentito di vedere dal vivo
quei luoghi e quei monumenti che di solito
ammiriamo nei documentari o anche durante i vari
TG.
Quindi, come nelle migliori tradizioni, ecco anche la serata della
premiazione: si applaudono i vincitori, si scambiano un’infinità di
saluti, di pacche sulle spalle, si spengono le luci e…..il WRTC è
finito.
La Piazza Rossa, che è veramente
“grande”!
Il Cremlino, con le sue decine e decine
di chiese.
La Cattedrale di San Basilio
Questa la classifica per le prime posizioni.
Questo il “PODIO”
La mattina dopo, chi presto, chi più tardi, a seconda dei propri piani di viaggio, riparte, ciascuno per la
propria destinazione, portando con sé una montagna di ricordi, di immagini, di sensazioni che resteranno
nella memoria per lunghissimo tempo, se non per sempre,
certi di aver partecipato ad un evento straordinario e degno di
essere ricordato.
A conclusione di questo resoconto, è importante segnalare
che la prossima edizione, cioè il WRTC 2014 si terrà nel New
England, nella costa est degli USA. www.wrtc2014.com
E’ indubbio che sarebbe affascinante potervi partecipare
nuovamente.
Di sicuro ne riparleremo più avanti.
Intanto con il CQWW SSB appena concluso, è di fatto
cominciata la serie delle gare di qualificazione.
Chi volesse saperne di più sul WRTC 2010 appena terminato
o avere i dettagli di tutti i log dei partecipanti, piuttosto che
vedere una montagna di fotografie e di filmati, può come sempre trovare ciò che vuole su internet, in
particolare al sito www.wrtc2010.ru.
Con questo termino ringraziando la Newsletter per lo spazio che mi ha dedicato e resto a disposizione, se ci
fosse interesse, per un approfondimento in una serata a tema, per dettagliare quegli aspetti che non si
possono raccontare nello spazio di una relazione.
73 de Roberto (Bob) Soro I2WIJ (R37P)
COMMENTO A
IL PARADOSSO DEI CONDENSATORI E LE LEGGI DELLA NATURA
In CQ MILANO del 19/7/2010 (NR298) è stato presentato e discusso un semplice circuito
costituito da due condensatori ideali identici (C1 carico a 10V e C2 scarico), i quali
vengono istantaneamente posti in parallelo tramite apposito interruttore e conduttori a
resistenza nulla. In sintesi, la tesi sostenuta è quella che, dopo la chiusura dell’interruttore,
l’energia complessivamente immagazzinata nel sistema costituito dai due condensatori
rimanga invariata, e non risulti dimezzata come invece risulterebbe da semplici calcoli.
La spiegazione data non però ha convinto un “gruppo di studentelli”, i quali - su CQ
MILANO (NR305) del 23/11/2010 - hanno sollevato delle pertinenti obiezioni. Né ha
convinto altro radioamatore che, nella Newsletter NR306, fa entrare in gioco questioni
legate al campo elettromagnetico.
A questo punto vorrei anch’io proporre una spiegazione del fenomeno, ringraziando chi mi
dà ospitalità su queste pagine. In estrema sintesi io sostengo come, nell’assunzione che i
conduttori abbiano resistenza nulla, non sia corretto ritenere che il sistema vada a regime
stabilizzandosi con C1 e C2 entrambi sottoposti alla stessa tensione (5V come sostenuto
da qualcuno, oppure 7,07V come sostenuto da altri). Infatti, in tale ideale ipotesi, il circuito
oscilla senza fermarsi mai, con un continuo palleggiamento dell’energia tra C1 e C2, le cui
tensioni variano tra 0 e 10V.
Il sistema invece si stabilizza, con C1 e C2 entrambi a 5V, qualora i conduttori abbiano
resistenza non nulla, ed in quel caso l’energia apparentemente svanita dal sistema risulta
pari a quella dissipata nei conduttori.
Per meglio visualizzare questo meccanismo, supponiamo dapprima che il collegamento
tra i due condensatori, oltre ad avere resistenza nulla, abbia anche un certo valore di
induttanza L. Si esaminerà poi cosa accada quando L tenda a zero:
-
-
-
-
chiudendo l’interruttore, C1 comincia a scaricarsi su C2 tramite L
a causa della corrente I che fluisce da C1 verso C2 tramite L, comincia a trasferirsi
in L una certa energia ( pari a ½ * L * I^2 ), che risulta massima all’istante in cui C1
e C2 si trovano entrambi a 5V
dopodiché l’energia del sistema va a trasferirsi tutta su C2 la cui tensione tende a
10V, mentre quella di C1 tende a 0, come pure a 0 tende la corrente in L. A questo
punto l’energia immagazzinata in C2 risulta pari a quella che originariamente si
trovava in C1
il processo quindi si inverte, con C2 che comincia a scaricarsi su C1 con un
andamento del tutto simile a quello sopra illustrato
si ha quindi a che fare con un sistema oscillante (con frequenza che dipende dai
valori di C1 / C2 e di L), nel quale si assiste l’energia ballare indefinitamente avanti
e indietro tra C1 e C2, con appoggio temporaneo su L
se ora riduciamo il valore di L, osserviamo come la frequenza dell’oscillazione
diventi più elevata (e le correnti in gioco più forti). Al limite, per L=0, la frequenza
dell’oscillazione diventa tendenzialmente infinita
Se ora invece ipotizziamo che i conduttori abbiano resistenza non nulla, è allora facile
comprendere come le oscillazioni andranno progressivamente smorzandosi in ampiezza,
finché C1 e C2 assumono il valore di regime pari a 5V. L’energia complessiva di C1 e C2
è ora la metà di quella che si trovava originariamente in C1, in quanto l’altra metà si è
persa in calore nei conduttori. Con L che tende a 0, il sistema tende ad andare a regime in
un tempo tendenzialmente nullo, ma non cambiano le considerazioni sopra esposte.
E’ interessante osservare l’equivalente idraulico del circuito proposto, che consiste in un
contenitore A pieno di un fluido idealmente non viscoso collegato tramite tubo e rubinetto
ad un contenitore B vuoto.
Contenitore "A"
Contenitore "B"
h
Rubinetto
Il fluido posto nel contenitore A ha energia potenziale pari a m*g*h/2 (ove m è la massa
del liquido e h/2 è il suo baricentro).
Quando si apre il rubinetto, il contenitore A comincia a svuotarsi velocissimamente (grazie
alla non viscosità del fluido) ed il fluido perde energia potenziale assumendo però al tempo
stesso dell’energia cinetica (dovuta alla sua velocità), grazie alla quale il fluido si
trasferisce totalmente in B, causando così il completo svuotamento di A. Dopodichè il
fenomeno si inverte, assistendosi alla scarica in A di tutto il fluido presente in B. Il ciclo
oscillatorio continua indefinitamente, a mò di pendolo.
Se il fluido è invece viscoso, le oscillazioni diventano più lente e vanno progressivamente
riducendosi di ampiezza, finché la situazione si stabilizza con mezzo fluido in A e mezzo in
B. Se in tali condizioni di regime si va a calcolare l’energia potenziale complessiva del
fluido presente nei due contenitori, si ottiene m/2*g*h/4 + m/2*g*h/4, ovvero esattamente
la metà di quella che il fluido aveva inizialmente quando si trovava tutta in A. L’energia
persa è dissipata in calore a causa della viscosità del liquido (che corrisponde, nel
paragone, alla resistenza dei conduttori).
Per quanto riguarda infine la spiegazione offerta nella Newsletter NR306, ovvero quella
che l’energia apparentemente persa sia stata irradiata, non ritengo che ciò sia possibile in
quanto si sta qui facendo riferimento a dei condensatori ideali che non hanno alcuna
dimensione fisica, non potendosi quindi ravvisare la presenza di elementi di corrente,
indispensabili perchè possa verificarsi il fenomeno della radiazione elettromagnetica.
73 de Antonio Vernucci I0JX
Direttamente via WEB, come ci hai richiesto, ti inviamo questo messaggio aperiodico informativo interno emesso e spedito via
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