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PROGETTO PSICOPEDAGOGICO
MICRONIDO “APE MAIA”
L.R.32/90-l.448/01, ART. 70-L.R. 22/02
ANNO SCOLASTICO 2012-2013
MICRO NIDO APE MAIA
VIA NARNI 1
PADOVA
Redatto da:
d.ssa Spagnolo Mara
Legale rappresentante:
Nisi Alessandra
Progetto psicopedagogico Micronido Ape Maia
2012-2013
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1. IDENTIFICAZIONE DEL SERVIZIO E SUA STORICITÀ
1a. DESTINATARI DEL SERVIZIO
Il Micronido “Ape Maia” è un servizio rivolto ai bambini di età compresa tra i 12 e i 36 mesi.
Il servizio educativo si propone come servizio alle famiglie garantendo un’apertura giornaliera di 9
ore per 5 giorni alla settimana.
2. IMPLEMENTAZIONE SUL TERRITORIO
2a . ALTRI SERVIZI GIÀ ESISTENTI
“L’Ape Maia” presta da alcuni anni, prima come centro infanzia privato e dal 2008 come Micronido
privato, il proprio servizio nel territorio cercando di dare una risposta ai bisogni delle giovani
famiglie che abitano in questa zona di Padova.
Nel territorio del quartiere 5, luogo in cui il servizio trova collocazione, sono presenti altri servizi
rivolti alla prima infanzia:
- TRE NIDI COMUNALI
- CENTROINFANZIA BRUCOMELA in via Libia, 8 – Padova
- CENTRO INFANZIA CLARA E GUIDO FERRO in via Malcesine - Padova
Le altre strutture presenti non coprono l’intera richiesta delle famiglie e il Micronido si inserisce in
modo complementare nel bacino d’utenza degli altri servizi esistenti.
2b. I MOTIVI DELL’ESISTENZA DI QUESTO SERVIZIO
La società attuale occupa la famiglia in modo sempre crescente fuori dalle mura domestiche e
proprio la donna, che per tradizione ha avuto la maggior parte dei compiti di cura e di educazione,
è impegnata in attività lavorative extradomiciliari.
La partecipazione delle donne al mercato del lavoro rappresenta infatti, da qualche decennio, un
trend costantemente in crescita; mancano spesso, tuttavia, strutture che permettano di concordare
gli impegni lavorativi e il diritto alla maternità.
La maggior parte delle donne lavoratrici per poter ritornare al lavoro, dopo la maternità, incontra
non poche difficoltà nel trovare strutture con orari molto flessibili.
La nostra struttura, funzionante dal 2004, cerca di rispondere al bisogno delle famiglie di poter
contare su una struttura educativa capace di fornire un servizio educativo che accolga i bambini
dai 12 ai 36 mesi con orari flessibili e con la massima disponibilità a risolvere i problemi delle madri
lavoratrici e, in generale, delle famiglie e dei bambini.
3. GARANZIE SOCIALI ED EDUCATIVE
La funzione di un servizio come quello svolto dal Micronido “Ape Maia” assume il significato di un
intervento integrativo e di supporto ai genitori e alla famiglia e afferma la propria valenza come
risposta organica e istituzionale ai bisogni sociali dell’utenza. Il percorso educativo e il contesto
relazionale proposto nel nido si caratterizzano per l’aumento qualitativo delle opportunità formative
offerte alle bambine e ai bambini, opportunità che si realizzano all’interno di una dimensione di
collaborazione tra nido e famiglia, che si presentano come realtà distinte ma complementari in
quanto entrambe depositarie di conoscenze e competenze indispensabili per lo sviluppo del
bambino.
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4. TIPOLOGIA DEL SERVIZIO
1. Il servizio offerto dall’”Ape Maia” è quello del Micronido, con le seguenti caratteristiche:
Capacità ricettiva massima
Il Micronido ha una capacità ricettiva di 24 bambini.
La presenza media dei bambini è di solito inferiore alla capacità ricettiva e si può presumere
un’assenza media del 15-20%. Al fine di perseguire il pieno utilizzo delle risorse attivate nel
servizio, come previsto dall’art. 8, comma 2, della L.R. 32/90 e dalla DGR N. 84 del 16 gennaio
2007, si prevede che il numero di bambini ammessi potrà essere superiore, fino ad un massimo di
28.
Fascia d’età considerata
Il Micronido accoglie bambini di età compresa tra i 12 e i 36 mesi.
5. ILLUSTRAZIONE DELL’AMBIENTAZIONE DEL SERVIZIO
5a. INDIVIDUAZIONE DELLA SEDE
Collocazione nel territorio
Il Micronido “Ape Maia” ha sede a Padova in via Narni 1 ed è inserito nel rione denominato “Sacra
Famiglia” del quartiere 5 sud-ovest. Il quartiere 5 Sud-Ovest, formato dalla fusione degli ex
quartieri 9 Armistizio e 10 Savonarola, si estende su una superficie di 14.05 kmq con una
popolazione di 28.641, pari al 13,58% dell’intera popolazione del Comune di Padova (annuario
statistico 2004).
Negli ultimi anni si sono trasferite qui molte giovani coppie che, spesso non potendo contare sul
sostegno delle famiglie di origine per la cura dei figli, si rivolgono a servizi di tipo educativo per la
prima infanzia. Alcune famiglie scelgono inoltre il nostro servizio perché nel quartiere risiedono i
nonni.
Il Micronido si prospetta sempre più come un centro di cultura per l’ infanzia e come tale deve
essere in relazione con la realtà circostante e interagire con:
1. le Scuole dell’Infanzia
2. la famiglia
3. il territorio
4. le istituzioni
1. E’ presente un progetto di continuità con la scuola dell’infanzia territorialmente più vicina, ma
anche con le altre di destinazione. Tale progetto prevede un passaggio dati tra le due
istituzioni al fine di permettere alle nuove insegnanti di conoscere il percorso del bambino al
nido. I bambini del nido vengono inoltre accompagnati verso la fine dell’anno a visitare gli
ambienti della vicina scuola dell’infanzia.
2. Il Nido, come più volte sottolineato, necessita di stabilire una buona collaborazione con la
famiglia attraverso l’acquisizione di informazioni per facilitare l’inserimento del bambino, lo
scambio comunicativo per la conoscenza del lavoro svolto e per le specifiche dimensioni
dell’intervento educativo, l’invito alla partecipazione della famiglia alle attività. Il contatto con
le famiglie viene mantenuto e incentivato sia con lo scambio quotidiano di informazioni ma
anche con la predisposizione di momenti di collaborazione attiva tra educatrici e genitori per
una più completa e funzionale preparazione dell’ambiente e per la progettazione di qualche
attività.
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3. I rapporti con il territorio si possono mantenere inserendo nella Programmazione specifici
momenti di utilizzazione delle risorse che il territorio offre. In sede di Programmazione sarà
compito delle educatrici considerare le opportunità formative del territorio e organizzare
attività che siano formative e stimolanti per i bambini.
4. I rapporti con le istituzioni sono riferiti al rapporto che può intercorrere tra il Micronido e
servizi dell’USSL e del Comune per tutto quello che riguarda tutela della salute, rispetto delle
normative, riferimenti ed adempimenti, corsi di informazione e formazione. La collaborazione
con la USSL sarà quanto mai importante nel caso in cui il Nido dovesse essere frequentato da
piccoli con situazioni di disagio e/o disabilità certificate. Le educatrici si riservano, in accordo
con i genitori, di consultare il personale specialistico per avere tutte le informazioni e
indicazioni utili per un positivo inserimento del piccolo nella realtà del Nido e al contempo
collaborano effettivamente con pedagogisti, psicologi, fisiatri, pediatri, impegnandosi anche in
attività di aiuto, recupero, stimolo, (che siano nelle loro competenze professionali) e che
possano giovare alla salute psico - fisica dello stesso.
Il Micronido Ape Maia ha ottenuto l’autorizzazione comunale nel settembre 2009 e l’accreditamento
regionale nel febbraio 2010.
5.b SPAZI DEL MICRONIDO
Gli spazi del Micronido sono collocati al piano terra e distribuiti nel seguente modo:
• segreteria. I bambini passano dalla segreteria per entrare nel nido. La segreteria viene
utilizzata per l’ingresso dei bambini e lo scambio veloce di informazioni quotidiane tra
genitori ed educatrici.
• spazio accoglienza, dove le educatrici accolgono i bambini nei primi momenti della loro
giornata al nido;
• zona pranzo
• soggiorno divezzi/area gioco
• aula per la sezione divezzi
• aula per la sezione semidivezzi
• area per il riposo
• servizi igienici bambini
• servizi igienici per il personale
• spazio scaldavivande
• ripostiglio
Spazi esterni
Tenendo presente la necessità e validità per il bambino di poter stare all'aria aperta, sono
attrezzati spazi esterni idonei all’ attività ludica, quantificabili in mq 120,00. Gli spazi sono
attrezzati con giochi idonei alla fascia d’età dei bambini ospitati e rivestiti di pavimentazione antiurto.
Organizzazione degli spazi interni
La struttura del Micronido è pensata a misura di bambino e progettata appositamente per lui. Gli
ambienti sono strutturati ponendo particolare attenzione allo spazio. Quando si parla di spazio si
intende sia lo spazio fisico, sia lo spazio psicologico, entrambi rivolti a valorizzare il mondo interno
(le emozioni) e il mondo esterno del bambino (azioni che favoriscono l’acquisizione di nuove
competenze). In questo senso, il bambino troverà nel Micronido non solo uno spazio sicuro e
accogliente, ma anche uno spazio di sviluppo e di crescita. Le educatrici, consapevoli che il bisogno
di movimento e di conoscenza del bambino sono legati a questa particolare fase di sviluppo, nella
predisposizione dell’ambiente tengono conto che i bambini hanno:
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- il bisogno di esplorare spostandosi nell’ambiente
- il bisogno di sentire con il loro corpo (sensi)
- il bisogno di ripetere le esperienze.
Per questo è importante che le educatrici tengano conto di questo nell’organizzazione degli spazi
ed è per questo motivo che si cerca di creare una disposizione che richiami l’ambiente familiare, la
casa, un luogo in cui sentirsi sicuri e liberi di muoversi e di esplorare; esistere, quindi, in quel luogo
ed in quel tempo come persone con un nome, una propria caratteristica, una famiglia, una storia,
bisogni individuali e appartenenza collettiva.
In questo contesto si pone particolare attenzione affinché, nello spazio collettivo, il bambino possa
trovare il suo spazio individuale, riconoscibile e rispettato dal gruppo.
L'ambiente offre inoltre la possibilità di esperire più situazioni: di tipo percettivo-senso-motorio,
rappresentative, espressive, sociali.
In uno spazio così pensato e previsto il bambino potrà prendere l'iniziativa di esplorare e
manipolare, sperimentando azioni e percezioni ed arricchendo i suoi schemi di azione.
ORGANIZZAZIONE DELL’ AREA GIOCO
L’area gioco è allestita pensando alle caratteristiche principali dei bambini di queste due fasce di
età:
- Dai 12-24 mesi i bambini sono sempre in movimento gattonando o camminando.
- Dai 24 ai 36 mesi sono oramai capaci di muoversi autonomamente nello spazio che li
circonda. I bambini a questa età iniziano a giocare in modo autonomo, scegliendo
liberamente giochi e aggregazioni diverse con i compagni.
Le educatrici predisporranno alcune situazioni stabili come gli angoli; la scelta degli angoli va nella
direzione di una continua qualificazione della proposta educativa che deve sostenere e incuriosire,
motivare e rafforzare il percorso di apprendimento individuale e sociale di ciascuno.
L’angolo è uno spazio ben identificabile per le sue caratteristiche peculiari: un contenitore di
situazioni, di giochi, di materiali, di attività, di incontri e comunicazioni.
I vari angoli verranno ripensati di volta in volta dalle educatrici proponendo situazioni stimolo
sempre nuove.
Gli angoli organizzati con materiale idoneo e ben predisposto saranno un’occasione di crescita per i
bambini e diventeranno strategia educativa per permettere l’espressione della diversità dei ritmi,
dei livelli di maturazione, dei bisogni di ogni singolo bambino nel gruppo.
Sono presenti:
•
l’angolo del morbido o angolo delle coccole. È un angolo collocato in una zona riparata
del nido ed è attrezzato all’insegna della morbidezza e della privacy. È un angolo in cui si può
stare soli o ritrovarsi con gli altri. Dal soffitto potranno scendere oggetti piccoli e leggeri che
andranno a chiudere l’angolo. Ma un angolo del morbido può essere creato anche in modo
estemporaneo, all’interno della sezione, a richiesta dei bambini o su iniziativa dell’educatrice.
Alle pareti si potranno appendere informazioni e testimonianze che si arricchiranno nel tempo. Si
potranno appendere immagini e scritte che aiutino i bambini a mantenere viva la storia delle loro
esperienze.
Materiali: cuscini di forme, colori e dimensioni diverse, pupazzi, tappeti, tappeti sonori, stoffe, veli ,
bambole con caratteristiche varie: di stoffa, di plastica, con i cappelli da pettinare e sulle quali far
riconoscere e nominare le parti del corpo, coperte, registratore e audiocassette.
Questo angolo permette di:
- favorire la creazione di un rapporto affettivo positivo educatrice/bambino
- creare un clima sereno e allegro
- stimolare la comunicazione verbale e non verbale tra i bambini
- stimolare la produzione di suoni e parole
- apprendere canzoni, filastrocche
- stimolare la capacità di ascolto
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Verranno proposte in questo contenitore attività come:
- dialogo educatrice/bambino
- apprendimento di canzoni e filastrocche
- racconto delle storie
- ascolto delle musicassette
- comunicazioni tra i bambini
- rituali di inizio e fine giornata
Angolo del libro. Questo spazio è pensato per favorire l’approccio cognitivo al libro in
situazione sia di uso autonomo che di piccolo gruppo. È importante mettere a disposizione
dei bambini libri diversi per forma, consistenza e caratteristiche percettive in modo da
permettergli di arricchire le proprie informazioni appagando il loro bisogno di conoscenza.
La narrazione di storie e favole da parte degli educatori permetterà un rapporto più intimo con il
piccolo gruppo e il singolo bambino. I libri sanno disposti in modo da essere ben visibili dai
bambini.
•
Materiali: Libri di ogni tipo (fiabe, storie, solo immagini, morbidi, cartonati, sonori, raffiguranti
oggetti della vita del bambini o legati a un’azione es. la pappa…o raffiguranti animali con figure
semplici e chiare, con piccole storie vicine all’esperienza dei bambini,), libri che richiamano
elementi del tempo e dell’ambiente, (es.stagioni), libri da costruire utilizzando immagini ritagliate
dai bambini o i disegni dei bambini, canzoni e filastrocche, burattini, audiocassette,
registratore,scaffale espositore, tappeto, cuscini.
Le dimensioni dei libretti possono essere varie, cioè piccole per la lettura autonoma o grandi per la
lettura in gruppo.
Questo angolo permette di:
- accrescere il vocabolario del bambino
- formulare frasi di senso compiuto
- pronuncia corretta delle parole
- ricordo di fatti, sequenze di storie narrate, personaggi ecc….
- riconoscere immagini
- comprendere brevi successioni di eventi
- ricordare brevi successioni di eventi
- modulare l’emissione vocale per esprimere stati d’animo e bisogni
- sperimentare esperienze di gruppo
- esprimere con gesti e comportamenti , emozioni e sentimenti.
- sfogliare e manipolare correttamente un libro
Esempio di attività da proporre in questo spazio:
- lettura di libretti, sfogliare individualmente libretti
- richiesta di individuare alcune figure, racconto di fiabe, storie, filastrocche,descrizione di
oggetti e loro usi, giochi, luoghi, ambiente
- apprendimento di filastrocche e brevi storielle
•
Angolo delle costruzioni, degli incastri. I bambini troveranno in questo spazio numerose
occasioni per stimolare la loro fantasia e inventare nuovi modi di giocare. Da soli o in piccoli
gruppi esploreranno, assembleranno, realizzeranno le loro prime strutture, scoprendo così
caratteristiche e comportamenti degli oggetti. Per i bambini più grandi saranno presenti
giochi da tavolo che alla loro età dimostrano già di apprezzare molto.
I bambini più piccoli avranno modo di giocare in questo spazio con famiglie di animali ed i
loro habitat, di imparare il loro nome e di tentare le prime forme di classificazione.
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Materiali: Puzzle di 3-4 pezzi, tavolette con forme, incastri, domino, costruzioni in plastica colorata,
piste, oggetti sovrapponibili, tombole, torri, perle, anelli, famiglie di animali, fattoria, mezzi di
trasporto, casette, cespugli, alberi, trenini, cubi.
Obiettivi:
- fare corrispondere oggetti per forma, colore, dimensione
- compiere schemi di azioni complesse (avvitare, infilare, sovrapporre…)
- compiere azioni in sequenza usando oggetti diversi
- classificare oggetti in base alle caratteristiche
Esempio di attività:
- costruzioni-incastri, chiodini da infilare, puzzle da 6-8 pezzi
- giochi di memoria (memory), semplici domino, giochi di associazione con tessere ad
incastro, la tombola degli animali ecc….
- impilare torri con cilindri,cubi di 2-3 dimensioni, infilare grosse perle, grosse costruzioni,
anelli
- comporre puzzle di 3-4 pezzi.
- riconoscere animali
- ripetere il verso degli animali
- formare vari tipi di famiglie
Angolo della manipolazione e delle attività grafiche. In questo spazio i bambini
potranno sperimentare le caratteristiche dei diversi materiali, provare nuove sensazioni tattili
ed aumentare le loro abilità manipolative. Si faranno inoltre fare ai bambini esperienze con
diversi tipi di colori e tecniche.
Durante queste attività che prevedono colori, farine, acqua, pasta…le insegnanti presteranno molta
attenzione al fatto che i bambini non portino i materiali alla bocca.
•
Attività grafiche
Materiali: Bicchieri, contenitori di varie dimensioni, acqua, colori a cera, fogli di varie dimensioni,
spugne, pennelli, colori a cera grossi
Obiettivi:
Gli obiettivi riguardano in questo caso:
- superamento di eventuali paure o titubanze (di sporcarsi, di toccare materiali scivolosi ecc)
- coordinazione manuale
- scoperta del materiale nuovo
- soddisfare il piacere del fare
- coordinazione oculo-manuale.
- approccio ai colori e tecniche pittoriche
- utilizzare in modo sempre più adeguato e pertinente strumenti e tecniche grafico-pittoriche
Esempi di attività:
- disegno con colori a cera
- disegno con le dita, con le mani, con i piedi
- disegno con pastelli
- pittura con spugne e colori a dita
- composizione di collage con materiali diversi su una base disegnata: cotone, farina,
zucchero, sabbia, riso e altri semi …
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Attività di manipolazione
Obiettivi:
- coordinazione oculo-manuale: affinamento dei movimenti delle mani.
- apprendere i concetti di dentro e fuori
- scaricare tensioni
- provare esperienza-piacere nello sporcarsi
- sviluppo della percezione sensoriale
Materiali: colori di vario genere, pennelli, piatti, bicchieri, acqua, fogli di varie dimensioni, farina,
polistirolo, imbuti, contenitori cucchiai, formine, barattoli, colori a dita, plastilina. tempere a dita.,
piattini, pennarelli, di varie forme e grandezza, carte di vari tipi, pasta-pane, didò.
Esempi di attività:
- manipolazione di pasta pane, didò, farina e acqua,colori a dita
- modellare la pasta-pane, didò, la farina con l’acqua, il sale, lo zucchero
- rotolare palline di carta
- incollare farina, pezzi di carta, stoffa o cotone in un foglio
- fare travasi di diversi materiali attraverso l’uso di vari contenitori e imbuti
- giochi di prensione con palle, palloni, palloncini gonfiabili
- giocare con oggetti di diverse qualità (forma, colore, dimensione, materiale), alimenti quali
sale, zucchero, farine, acqua, pasta, riso, qualunque oggetto produca rumore,ma anche
con la carta delle riviste, carta igienica, carta dell’uovo di pasqua, quotidiani…)
- esperienze per lo sviluppo della percezione sensoriale: caldo-freddo, liscio-ruvido, asciuttobagnato, morbido-duro
Angolo della casa e della cucina. Sia i maschietti che le femminucce amano giocare in
questi spazi. Il gioco del far finta trova in essi una collocazione ideale, soprattutto se le
insegnanti arricchiranno l’angolo con vari materiali e opportunità che siano in grado di
stimolare la fantasia dei bambini e il loro ricordo.
Nella casa i bambini troveranno oggetti e materiali in tutto e per tutto simili a quelli di uso
familiare. La forte evocaticità di questi materiali sosterrà ed arricchirà il loro gioco, la formazione
dei gruppi amicali e le relazioni interpersonali Gli arredi e i materiali rimanderanno all’esperienza
quotidiana di ciascuno e a quello che vedono fare ai loro familiari.
I giochi di ruolo, del far finta, permetteranno al bambino di soddisfare il suo bisogno di identificarsi
con gli adulti, aiutandolo ad acquisire comportamenti, schemi d’azione ed espressioni verbali delle
persone intorno a lui.
Questi angoli organizzati con materiale idoneo e predisposto, potranno essere un'occasione di
crescita per il bambino e diventeranno strategia educativa, per permettere l'espressione della
diversità dei ritmi, dei livelli di maturazione, dei bisogni di ogni singolo bambino nel gruppo.
•
Materiali
Cucina , asse da stiro, scatole di prodotti alimentari,materiale di recupero di uso domestico che
può essere sistemato in cesti e scaffali, alimenti in plastica, contenitori, tovagliette, borse,
bambole, tegami, bicchieri,…..
Angolo dei travestimenti. Il travestimento, così come il gioco di finzione, costituisce
un’ottima occasione per comunicare emozioni, stati d’animo, ansie. Il bambino nei suoi giochi
di fantasia proietta i propri vissuti, sperimenta azioni e comportamenti evocando esperienze
personali.
Le bambole e i travestimenti fatti con abiti da adulti suggeriranno alcuni percorsi di gioco per
aiutare il bambino a confrontarsi con i compagni e ad accettare ruoli e regole.
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Materiali: abiti e accessori (camicie,giacche, gonne, maglie,vestiti, sciarpe, borse) coperte,
scampoli di stoffa …
•
Angolo del movimento. In questo angolo troveranno posto palle di diverse dimensioni,
materassini per capriole e tuffi, un tunnel di materiale plastico, uno scivolo/palestrina per
arrampicate, scivolate, nascondigli...
CAMERA DA LETTO.
Si tratta di un ambiente gradevole e accogliente, che induce il bambino a rilassarsi e a predisporsi
alla nanna. L'esperienza dell’addormentamento e del risveglio sono momenti molto delicati per il
bambino. Per questo ogni bambino ha il suo lettino, riconoscibile e diversificato e
l’accompagnamento al sonno viene fatto in modo dolce e sereno. I lettini sono sicuri e igienici;
lenzuola, federino e copertine – fornite dal nido o portate dalla mamma – vengono cambiati ogni
settimana o al bisogno e lavati e sanificati.
SPAZIO ACCOGLIENZA.
È il luogo dove sostare, dove trovare informazioni generali riguardanti il nido o i gruppi di bambini.
Si è cercato di creare un ambiente accogliente che favorisca un distacco positivo tra il bambino e il
genitore che, se necessario, può accompagnare il bambino anche all’interno del nido (per esempio
in caso di distacco difficile, soprattutto nei primi tempi di frequenza).
6. ELEMENTI ORGANIZZATIVI
6.a ORARI DEL SERVIZIO
Il servizio di Micronido è funzionante per 12 mesi l’anno.
Il servizio è aperto per 5 giorni alla settimana, dal lunedì al venerdì, e rispetta il seguente orario:
dalle 7.30 alle 16.30.
L’ingresso dei bambini può avvenire in due momenti dalle 7,30 alle 9,30 e dalle 13.00 alle 14.30.
Non si accolgono bambini in orari diversi per non interferire con le attività educativo-didattiche.
L’uscita è prevista in due momenti:
- dalle 12.30 alle 13.30
- dalle 15.30 in poi
L’organizzazione dei tempi del servizio è predisposta in modo da conciliarsi con quelli delle
famiglie.
Le educatrici valuteranno che la permanenza del bambino presso il servizio tenga conto dei bisogni
delle famiglie che lavorano ma anche dei bisogni dei bambini che frequentano.
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7. PROGETTO PSICOPEDAGOGICO
7.a OBIETTIVI DEL SERVIZIO
Obiettivo del servizio è sviluppare in modo armonico e integrato tutte le potenzialità del bambino,
siano esse fisiche, affettive, cognitive e relazionali.
Il bambino andrà valorizzato nella propria identità, considerato protagonista primario della propria
storia, aiutato a superare eventuali svantaggi. Nel Micronido ogni bambino andrà rafforzato
nell’autonomia e nella creatività e dovrà avere la possibilità di esprimere liberamente la propria
personalità. Gli dovranno essere date risposte sulla base delle sue potenzialità, create occasioni di
esplorazione e confronto delle esperienze e gli dovrà essere data la possibilità di costruirsi relazioni
affettive. In rapporto a questo andrà riconosciuto il ruolo, nella formazione del comportamento e
del pensiero, delle relazioni affettive, dei linguaggi verbali e non verbali, del gioco,
dell’esplorazione, della progettazione, dell’educazione percettiva, grafica, manipolativa,
psicomotoria.
Gli obiettivi del Micronido possono essere riassunti nel seguente modo:
- Il Micronido è un’agenzia educativa che si propone di offrire ai bambini un luogo di
formazione, cura e socializzazione nella prospettiva del loro benessere psicofisico e dello
sviluppo delle loro potenzialità cognitive, affettive e sociali.
- il Micronido vuole garantire ad ogni bambino o bambina che lo frequenti uguali opportunità
di apprendimento e socializzazione.
- Il bambino che si vuole vedere crescere è un bambino sereno e felice di stare nel mondo
ed una persona integrata nel rispetto delle sue parti (il corpo, la psiche, la mente)
- Il Micronido si propone come servizio teso a sostenere le famiglie nella cura dei figli.
Ogni bambino potrà:
a) agire in un ambiente fisico e psicologico facilitante e proponente la sua crescita. Ogni
intervento considererà la centralità della persona, la promozione delle potenzialità nel
rispetto delle diverse fasi di sviluppo e la specificità delle esperienze legate alle diverse età.
b) allacciare relazioni gruppali significative con i bambini della stessa età e di età diversa.
Il servizio intende favorire opportunità di incontro e integrazione con gli altri in uno
spazio fisico e psicologico diverso da quello familiare.
c) poter trovare con l’adulto relazioni significative, che gli offrano contenimento affettivo,
libertà di espressione e di comprensione della realtà
7.b. OBIETTIVI DELLA PROGRAMMAZIONE
Si possono individuare due ambiti verso i quali rivolgere le intenzioni della progettazione:
- gli aspetti educativi
- gli aspetti didattici
L’educatrice deve avere la capacità di:
- costruire un piano, o meglio di formulare un’ipotesi, relativamente al lavoro da svolgere con
i bambini
- individuare delle strategie che consentano di dare un senso ai vari interventi
- controllare l’adeguatezza dell’azione educativa.
La progettazione al nido deve tener conto prima di tutto di quale sia il bambino che si vuole veder
crescere. La risposta a questa domanda costituisce il filo conduttore dell’intervento educativo. Le
educatrici dovranno sempre tenere in considerazione che nel bambino non si può mai pensare ad
un apprendimento privo di affettività né alla dimensione psicodinamica senza quella cognitiva. I
due aspetti sono infatti interdipendenti e si può parlare di crescita solamente quando questi due
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aspetti si sviluppano insieme. Ci saranno comunque dei momenti in cui dare più attenzione
all’aspetto cognitivo o a quello psicodinamico.
La programmazione educativa è un punto di riferimento per il gruppo di lavoro in quanto ambito
nel quale si esplicita il percorso professionale con le idee di riferimento, tenendo conto della
situazione socio-culturale e delle reali risorse disponibili.
La programmazione educativa è il contenitore dell’intenzionalità dell’equipe operatori e presterà
attenzione alla fase evolutiva dei bambini, ai significati relativi all’utilizzo dello spazio ambiente e
delle routines, alle modalità di inserimento dei bambini, all’attivazione dell’integrazione e alla
relazione con i genitori.
L’apprendimento e la competenza cognitiva del bambino saranno invece tenuti in considerazione
prevalentemente nella progettazione didattica. Le insegnanti presteranno attenzione al fatto che le
attività proposte abbiano sempre come punto di partenza degli obiettivi.
La progettazione didattica è
diversa in base all’età del gruppo di bambini e tiene in
considerazione:
- l’età dei bambini e le caratteristiche dei sottogruppi
- gli obiettivi generali annuali
- le caratteristiche per i diversi ambiti di sviluppo
- gli obiettivi specifici per ogni area di sviluppo, evidenziando gli aspetti che si intendono
privilegiare
- le attività proposte in relazione agli obiettivi
- gli spazi
- i materiali
- la verifica
- la documentazione.
Obiettivi della programmazione in relazione a risorse e competenze dei bambini
Gli interventi progettati fanno riferimento allo sviluppo, inteso come processo evolutivo basato su
eventi biologici, psicologici, sociali a livello:
- sensoriale e psicomotorio;
- linguistico e cognitivo
- affettivo e relazionale
Dalla conoscenza teorica delle fasi di sviluppo del bambino sarà possibile per le educatrici del
Micronido :
- promuovere lo sviluppo psico-fisico, mentale e sociale del bambino
- offrire suggerimenti ed appoggio emozionale ai genitori
- sostenere il processo di attaccamento del bambino e favorire il relativo sviluppo affettivo e
cognitivo.
- cooperare alla valutazione del progetto educativo
- individuare la sequenza degli obiettivi educativi
- progettare l’autoaggiornamento
Progettare un coerente lavoro didattico per i bambini di 12-36 mesi significa, quindi, programmare
una sequenza razionale e consapevole di interventi che tengano conto delle loro potenzialità per
promuoverne lo sviluppo e gli apprendimenti.
Grazie ai contributi di Vygotskij, Bruner e Gardner, hanno assunto importanza sempre maggiore il
contesto, le situazioni motivazionali, il nesso fra apprendimento e sviluppo, fra apprendimento e
interazione personale e sociale. Si supera il modello di programmazione intesa come pianificazione
schematica delle conoscenze da acquisire per inserire, in un approccio per quanto possibile
integrato, tutto quanto incide sulla formazione e sugli apprendimenti.
Grazie ai contributi teorici più recenti, è possibile analizzare e riconoscere l’esperienza infantile
dello sviluppo e dell’apprendimento secondo ambiti riferibili alle esperienze e ai processi sociali e
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cognitivi. Il progetto diviene un percorso operativo, un itinerario che continua la storia di ciascun
bambino.
Il bambino viene visto come destinatario di interventi educativi professionali capaci di soddisfare i
suoi complessi bisogni di natura fisica, di favorire lo sviluppo psicomotorio, affettivo e cognitivo
mediante metodologie e tecniche che privilegiano l’educazione all’autonomia.
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LO SVILUPPO SENSORIALE E PSICOMOTORIO
Il bambino dai 12 ai 24 mesi. L’età di un anno rappresenta solo una fase intermedia. Il bambino
sta ancora perfezionando i movimenti, anche se i comportamenti manipolatori, rispetto ai mesi
precedenti, sono sicuri. I movimenti sono intenzionali e diretti al raggiungimento di semplici scopi.
Il bambino afferra e lancia oggetti. Dal camminare, ancora tenuto per mano, il bambino con il
passare del tempo sarà in grado di muoversi sempre più autonomamente. Il bisogno di esplorare
l’ambiente, attraverso i sensi, permette al bambino di fare nuove acquisizioni, di affinare l’udito,
l’olfatto, il tatto e la vista. Entrato nel secondo anno il bambino organizzerà i movimenti
finalizzandoli alla scoperta attiva dell’ambiente, a manipolarli, a servirsene per colpire altri oggetti,
a incastrarli. A livello motorio imparerà a scendere e salire le scale, a correre e lanciare la palla
verso una determinata direzione. A livello grafico, il bambino traccia segni che non seguono
direzioni prestabilite.
Il bambino dai 24 ai 36 mesi. Per quanto riguarda l’ambito sensoriale e psicomotorio, il bambino
raggiunge molte competenze: è in grado di correre con disinvoltura; è capace di salire e scendere
le scale tenendosi al corrimano e mettendo entrambi i piedi sul gradino o a piedi alternati; salta da
un gradino all’altro, compie salti da varie altezze con sicurezza; cammina all’indietro, striscia,
rotola; si arrampica con destrezza sulle varie strutture; imita varie andature; calcia la palla nelle
direzioni richieste o volute.
Lo sviluppo della mano ha fatto progressi ed ora egli può tirare una maniglia, gesto con il quale
apre nuovi spazi da esplorare. Il bambino riesce anche a voltare le pagine una per una. La
manipolazione è più raffinata e il bambino riesce ad afferrare e manipolare oggetti piccoli,
collocare semplici puzzle, slacciare bottoni, fare costruzioni. Notevoli progressi si riscontrano nella
coordinazione oculo-manuale: il bambino cerca di imprimere forme al segno cercando di imitare i
segni tracciati dagli adulti.
LO SVILUPPO LINGUISTICO E COGNITIVO
Il bambino dai 12 ai 24 mesi. Il bambino sperimenta per prove ed errori per raggiungere gli scopi
desiderati (incomincia a servirsi di oggetti per raggiungere uno scopo). Gli oggetti sono per lui
strumenti da usare in modo diverso per capirne la funzione.
In questa fase si presenta in modo evidente il comportamento imitativo (il gioco simbolico che
sviluppa l’intelligenza rappresentativa).
Per quanto riguarda il linguaggio, il bambino è in grado di usare alcune parole, capisce le
comunicazioni a lui rivolte, conosce il nome di altri bambini e spesso li ripete. Gradualmente farà
esperienze che favoriranno l’acquisizione dei basilari concetti spazio-temporali: sopra-sotto, dentrofuori.
Compie le prime forme di pensiero “far finta di”, diventa capace di riconoscere mentalmente un
oggetto anche se si trova davanti alla sua immagine (esempio figure nei libretti). Compaiono le
combinazioni di parole frasi. Canta filastrocche insieme all’adulto.
Riguardo alle autonomie, inizia in questo periodo il controllo sfinterico.
Gradatamente il bambino prende coscienza del suo corpo, ne riconosce alcune parti e le indica,
cerca di ripetere il nome su richiesta dell’ adulto.
Il bambino da 24 a 36 mesi. A livello linguistico aumenta il numero delle parole; le frasi diventano
più lunghe. Il bambino può acquisire, mediante esperienze, nozioni fondamentali di concetti
topologici quali: dentro-fuori, sopra-sotto, vicino-lontano. Comincia ad usare, nella sua esperienza
quotidiana, alcuni semplici prerequisiti quali: grande-piccolo, lungo-corto, poco-tanto, e per i più
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grandi, la capacità di classificare secondo forma, colore, dimensione, categoria e corrispondenza
(oggetto-uso).
Il bambino di questa età è molto curioso, passa molto tempo ad osservare ciò che accade intorno
a lui cercando di ottenere dall’ambiente tante informazioni, esplorando e sperimentando le
proprietà degli oggetti. Risulta, quindi evidente come il bambino sia in grado di osservare la realtà,
e quando possibile, è utile che possa sperimentare le conseguenze del suo comportamento
rendendosi conto in questo modo degli effetti delle sue azioni.
L’intelligenza è progredita a tal punto da rendere possibili delle rappresentazioni utili, anche nella
soluzione di problemi, non più soltanto attraverso la sperimentazione, ma attraverso, appunto,
combinazioni mentali interne.
Questa fase è caratterizzata dalle funzioni simboliche che compaiono nei giochi simbolici o di
drammatizzazione. Si intensifica sempre più il rapporto comprensione del linguaggio/attività
cognitiva, il vocabolario si arricchisce sempre più, tanto che il bambino sa mettere insieme più
parole per esprimere semplici frasi: chiede dove, cosa, chi, richiede filastrocche, canzoncine e fiabe
preferite; può descrivere le situazioni presenti e le esperienze passate. Conosce i pronomi e
avviene il passaggio dal nominarsi in terza persona (ripete il proprio nome), al nominarsi in prima
persona (attraverso i pronomi “me” ed “io”).
In questo periodo il controllo degli sfinteri è abbastanza acquisito.
LO SVILUPPO AFFETTIVO E RELAZIONALE
Il bambino dai 12 ai 24 mesi. Il bambino al di sopra dei 12 mesi, attraverso la sua capacità di
camminare e di staccarsi fisicamente dalla madre e dall’adulto di riferimento, assume la
consapevolezza di essere “separato”. Contemporaneamente egli manifesta anche un totale bisogno
di riferimento (riavvicinamento) per condividere con l’adulto le nuove esperienze (desidera ad
esempio essere tenuto in braccio).
Il bambino, in questa fase, non tende a coinvolgere i coetanei nei suoi giochi, è però in grado di
riconoscere, con il gesto di indicazione o con un sorriso, i visi noti.
Mostra atteggiamenti di affermazione della propria persona, difende con fermezza i suoi giochi,
non desidera che altri bambini tocchino in genere le sue cose.
Un’altra caratteristica di questa fase evolutiva è la comparsa del “no” come difesa della propria
autonomia. In seguito, il bambino desidera esprimere la propria autonomia volendo fare da solo
(es. vuole mangiare senza essere aiutato), ma contemporaneamente richiede la vicinanza
dell’adulto. Questa ambivalenza procura al bambino un senso di insoddisfazione che sfocia spesso
in rapidi cambiamenti di umore e crisi di collera.
Il bambino dai 24 ai 36 mesi. In questa età il bambino ha acquisito la consapevolezza di essere
una persona unica e distinta, che funziona con una propria autonomia separatamente dall’adulto.
Questa consapevolezza crea talvolta vulnerabilità nel bambino che può avere dei momenti di
“ritorno” con la madre o con la persona di riferimento, desiderando quasi riunirsi ad essa. Il
bambino utilizza, in particolari momenti, rituali o oggetti per rassicurarsi (fenomeni transazionali),
come ad esempio oggetti o canzoncine per addormentarsi.
Lo sviluppo della socializzazione progredisce; il bambino imita adulti e bambini più grandi e
manifesta interesse nei riguardi dei coetanei.
In questo periodo il bambino manifesta spesso il desiderio di “fare da solo” e a volte si creano
conflitti con l’adulto. Infatti, quando non gli si permette di fare come vuole, il bambino si arrabbia
o talvolta fa diversamente da ciò che gli viene richiesto.
Questa è una fase delicata, ma importante nella costruzione dell’identità di ogni bambino che gli
deriva dalla consapevolezza di essere indipendente e capace. Diventa molto importante la funzione
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delle fiabe che possono aiutare il bambino a vivere le sue prime esperienze di difficoltà, di
separazione dall’adulto di riferimento per diventare autonomo e proteggerlo dalle paure. Le fiabe,
infatti, trattano problemi che preoccupano molto il bambino e quello che viene raccontato in esse,
interpreta le sue emozioni.
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PERCORSI EDUCATIVI E DIDATTICI
Il percorso educativo e didattico è costruito con particolare riguardo a:
- i ritmi di crescita del singolo bambino
- il piccolo gruppo come spazio di esperienza per le condizioni di confronto che offre
- l’azione dell’adulto come colui che osserva, propone, organizza, sostiene, media e
incoraggia
- la valorizzazione delle risorse umane e materiali di cui la scuola dispone
La programmazione è una programmazione per sfondo integratore. Lo sfondo integratore può
essere definito come una struttura organizzativa o didattica strettamente legata al vissuto dei
bambini, funzionale per aiutarli a rafforzare l’identità e dare significato alle loro esperienze.
La programmazione elaborata con la procedura dello sfondo integratore pone l’accento sia sugli
aspetti organizzativi, sia sugli aspetti fantastici allo scopo di dare pertinenza, unitarietà e coerenza
alle proposte didattiche dell’intero curricolo.
Lo sfondo istituzionale si caratterizza come contenitore di esperienze di apprendimento, all’interno
del quale gli spazi didattici, i tempi della giornata, le relazioni interpersonali, i mediatori didattici
sono organizzati per motivare all’attività con le cose, con gli altri, con i simboli.
All’interno del nido questo è molto importante perché sollecita, indirizza, facilita e attribuisce
significati all’operatività dei bambini favorendo il consolidamento dell’identità, dell’autonomia, delle
competenze cognitive e relazionali.
Lo sfondo narrativo è caratterizzato da una trama narrativa fantastica o realistica nella quale i
bambini trovano la coerenza e il significato delle esperienze e delle conoscenze. Il materiale
fantastico ha un’importanza pedagogica soprattutto per il potere relazionale, per la capacità cioè di
unificare, mediare, relazionare più elementi: il reale al simbolico, la storia attuale alla storia
passata…
La progettazione per sfondo integratore è quindi una progettazione evolutiva, in continua
modificazione per la reciprocità relazionale e comunicativa che si verifica tra l’insegnante e i
comportamenti dei bambini che trasmettono informazioni di ritorno con le quali si regolano i
procedimenti successivi.
Le fasi della progettazione possono essere sintetizzate nel seguente modo:
1 osservazione dei bambini e rilevazione di motivazioni, competenze, conoscenze acquisite
1. elaborazione dei dati raccolti e riflessione collegiale in uno scambio di considerazioni
2. progettazione del contesto, dello sfondo e degli interventi didattici in un percorso integrato
3. osservazione dei comportamenti dei bambini e delle loro operazioni cognitive
4. riprogettazione degli interventi e delle esperienze sulla base dei dati rilevati
5. valutazione dei dati emersi nel corso dell’attività
6. documentazione del lavoro svolto e degli interventi più significativi.
La programmazione procederà per unità didattiche minime, comprensive di obiettivi e percorsi
coinvolgenti più ampi e ambiti verificabili a diversi livelli di complessità.
Ogni percorso è flessibile, fruibile da ciascun bambino con strategie operative, tempi e ritmi
personalizzati in relazione alle proprie esigenze formative.
La valutazione è necessaria per capire i livelli e gli stili di apprendimento dei bambini e per regolare
la progettazione delle situazioni e dei percorsi didattici tesi a valorizzarne la diversità e le
potenzialità
I bambini vivono, si relazionano, comunicano, determinano mutamenti e trasformazioni continue
sia sulle scelte didattiche, sia sulle strategie operative, sugli interventi, sulle progettazioni
successive. Il progetto è quindi un percorso flessibile e duttile nel quale i bambini assumono il
ruolo di protagonisti attivi.
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Le educatrici si rifanno nella progettazione a sei campi di esperienza o ambiti del fare e dell’agire
del bambino al nido:
1. autonomia, corporeità e movimento
2. identità è relazioni
3. l’ambiente e le cose: sensorialità e percezione
4. comunicazione e linguaggio
5. prove, problemi, logica
6. manipolazione, espressione, costruzione
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AUTONOMIA, CORPOREITA’ E MOVIMENTO
È il campo di esperienza della corporeità, della motricità, dell’autonomia operativa e relazionale che
contribuiscono alla crescita e alla maturazione complessiva dei bambini promuovendo la
progressiva padronanza del corpo, inteso come componente della personalità in tutte le sue forme
e condizioni: funzionale, relazionale, cognitiva, comunicativa e pratica. Ogni bambino costruisce la
propria immagine di sé sull’immagine del proprio corpo: il sé coincide con il suo corpo che
gradatamente esplora e conosce attraverso il corpo vissuto.
I traguardi di sviluppo cioè le competenze che i bambini devono acquisire sono:
• la conquista graduale di un’autonomia sempre più ampia
• lo sviluppo di tutte le capacità sensoriali e percettive
• la padronanza del corpo vissuto: discriminazione percettiva del proprio corpo, acquisizione
degli schemi dinamici posturali di base (camminare, correre saltare, lanciare…) in una
corretta relazione con l’ambiente e un preciso adattamento ai parametri spazio-temporali
• la progressiva acquisizione di una più sicura coordinazione dei movimenti
• l’acquisizione delle prime basilari conoscenze utili a una corretta gestione del corpo
• la promozione di positive abitudini igienico-sanitarie per l’educazione alla salute
• la conoscenza della dimensione sessuale del corpo attraverso le occasioni informali della vita
quotidiana e delle attività ludiche
• la costruzione di una positiva immagine di sé.
Le esperienze e le scelte metodologiche
La metodologia privilegiata delle diverse esperienze è il gioco in tutte le sue dimensioni che assolve
importanti funzioni cognitive, socializzanti, creative, relazionali e motorie. I bambini avranno
opportunità per progettare e sperimentare tutte le forme praticabili di gioco a contenuto motorio:
dai giochi liberi a quelli con le prime semplici regole da rispettare, dai giochi simbolici a quelli
imitativi, dai giochi con gli attrezzi e i materiali a quelli che sperimentano solo il corpo, dai giochi
espressivi a quelli di esercizio fisico vero e proprio, dai giochi popolari e tradizionali a quelli adattati
da moderne proposte motorie, dai giochi individuali a quelli di coppia, di piccolo gruppo, di grande
gruppo.
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IDENTITA’ E RELAZIONI
La costruzione della propria identità, la capacità di instaurare rapporti soddisfacenti con gli altri e di
riferirsi a norme di comportamento e di relazione, la consapevolezza di sé maturano nei bambini
attraverso quella molteplicità di situazioni, formalizzate e non, che ogni progettazione del lavoro
didattico è in grado di offrire oggi a ciascuno di loro.
Le insegnanti predispongono un contesto scolastico realmente e concretamente motivante al
confronto con gli altri, alla relazione, al rispetto e alla condivisione delle regole di vita comunitaria,
all’assunzione dei valori della propria cultura, al rispetto attivo della diversità.
Questo campo è comprensivo di implicazioni che toccano le dinamiche affettive ed emotive, lo
sviluppo sociale, la prima formazione di atteggiamenti etico-morali.
I traguardi di sviluppo:
• capacità di riconoscere ed esprimere emozioni e sentimenti
• sviluppo del sentimento di appartenenza
• controllo e canalizzazione dell’aggressività
• consolidamento della fiducia in se stessi, dell’autostima, della sicurezza di sé
• rafforzamento della fiducia negli altri e nella simpatia
• consolidamento della disponibilità a collaborare
• maturazione dell’identità e incremento dello spirito di amicizia
• rispetto delle regole nei giochi e nella vita comunitaria
• disponibilità a relazionarsi con gli altri, ad aiutarli
• costruzione di validi rapporti interpersonali
• condivisione di valori comportamentali con i colleghi, con gli adulti, con la famiglia
• disponibilità a praticare i valori dell’amicizia, dell’amore, della solidarietà
Le esperienze e le scelte metodologiche
Molti dei traguardi vengono raggiunti nel corso di tutte le esperienze della vita quotidiana. Ogni
momento della giornata scolastica è un’occasione utile per condurre i bambini su norme e valori di
comportamento:
• Giochi con regole
• Letture, conversazioni, visioni di immagini sulla realtà che circonda i bambini
• Incontri con i nonni per conoscere alcune tradizioni del gruppo sociale di appartenenza
• Esplorazioni e visite all’ambiente circostante (es visita a una fattoria)
• Cura e gestione di piante e animali, delle cose dell’ambiente
• Giochi per il controllo dell’aggressività nei momenti di conflitto
• Esplorazione del territorio e conoscenza delle tradizioni
• Partecipazione ad eventi significativi della comunità di appartenenza, feste religiose
• Partecipazione a iniziative di solidarietà
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L’AMBIENTE E LE COSE: SENSORIALITA’ E PERCEZIONE
È il campo di esperienza che coinvolge i bambini nell’esplorazione, scoperta e prima organizzazione
delle conoscenze sul mondo della realtà naturale e artificiale.
L’osservazione, la manipolazione, la costruzione, l’elaborazione di congetture e ipotesi sono le loro
attività prioritarie.
I bambini entrano in contatto con la realtà attraverso i sensi, le mani, il corpo, la mente.
I traguardi di sviluppo
• Sviluppo delle capacità di osservazione, esplorazione, manipolazione con l’impiego di tutti i
sensi
• Acquisizione della capacità di formulare ipotesi e di verificarle con i fenomeni della realtà
• Prima acquisizione della dimensione temporale degli eventi e del divenire
• Rispetto per tutti gli esseri viventi e interesse per le loro condizioni di vita
• Apprezzamento per gli ambienti naturali
Le esperienze e le scelte metodologiche
Le esperienze sono molteplici e vengono articolate in più direzioni, più percorsi di lavoro.
• Analisi delle proprietà delle cose, oggetti, animali, materiali attraverso attività di:
a) riconoscimento e discriminazione di oggetti, per forma, colore, dimensione, funzione ecc..
b) manipolazione, esplorazione, classificazione, verbalizzazione di proprietà, caratteristiche
morfologiche, funzioni ecc…
c) formulazione di ipotesi sugli oggetti, sul loro uso, sugli animali e sui loro comportamenti,
sui materiali osservati e sperimentati
• Acquisizione della dimensione temporale degli eventi e delle esperienze mediante attività
di:
a) scansione delle esperienze vissute dai bambini in due sequenze (prima-dopo)
b) individuazione della ripetività del ciclo giornaliero al nido
c) osservazione dell’alternanza tra il giorno e la notte
d) sperimentazione di giochi, esperienze, fenomeni, eventi in due o più sequenze, rilevazione
di alcuni fenomeni dei cicli stagionali
• Studio e osservazione dei fenomeni naturali mediante la ricerca, l’esplorazione, la
sperimentazione:
a) scoperta del proprio corpo
b) raccolta, ordinamento, classificazione di prodotti naturali
c) coltivazione di piantine e rilevazione dei cambiamenti della crescita
d) visita ed esplorazione di ambienti naturali
e) esperimenti con l’acqua (galleggiamento, trasformazione acqua in ghiaccio, travasi,
impasti)
f) preparazione di cibi
g) esperimenti con la terra (manipolazione, impasti…)
h) lavorazione con materiali diversi
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COMUNICAZIONE E LINGUAGGIO
È il campo specifico delle capacità comunicative. Si propone di aiutare i bambini a utilizzare la
lingua in tutti i suoi aspetti come sistema formale e sistema funzionale.
I traguardi di sviluppo
Il conseguimento di una reale capacità di comunicazione richiede che la comunità del nido
promuova l’esercizio di tutte le funzioni:
• Esercizio di tutte le funzioni della lingua (personale, interpersonale, euristica..)
• Uso corretto delle regole implicite della lingua
• Ascolto e comprensione dei discorsi degli altri
• Uso di un repertorio linguistico per farsi capire
• Capacità di descrivere e raccontare eventi personali, situazioni
• Abitudine a farsi un’idea personale e a manifestarla
• Disponibilità ad ascoltare i discorsi degli altri e a comprenderli
• Fiducia nelle proprie capacità di comunicazione ed espressione
• Consapevolezza di poter descrivere le proprie esperienze con propri modi personali
Le esperienze e le scelte metodologiche
I contenuti e le metodologie della programmazione sono:
• Conversazioni regolate dall’adulto nel piccolo e nel grande gruppo accompagnate da giochi
per sollecitare la conversazione e per aiutare i bambini a capire e a farsi capire
• Letture dell’adulto in piccolo e grande gruppo di storie, fiabe, piccoli racconti… con il
coinvolgimento dei bambini nell’identificazione di personaggi e nella verbalizzazione
• Resoconti di esperienze personali, eventi naturali, episodi
• Ricerca e ripetizione di filastrocche, parole in rima, assonanze fonetiche… capaci di far
giocare i bambini con il codice fonetico
• Consultazione libera di immagini, libretti
• Conversazioni tra adulti e bambini
• Riformulazione dei discorsi dei bambini e interventi a specchio
• Uso della parola per identificare compagni, denominare le cose…
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PROVE, PROBLEMI, LOGICA
Tutte le esperienze all’interno del nido tendono a sviluppare in modo specifico le capacità
sensoriali, percettive, logiche di discriminazione, di raggruppamento, di ordinamento di fatti e
fenomeni della realtà e le abilità necessarie per interpretarla e per intervenire consapevolmente su
di essa.
Il progetto educativo si propone di favorire lo sviluppo delle capacità di percepire e ordinare la
realtà e di comprendere le fondamentali relazioni spaziali.
I traguardi di sviluppo
Le competenze specifiche che i bambini dovrebbero sviluppare come obiettivi di questo campo
sono:
• Sviluppo e affinamento dei cinque sensi
• Riconoscimento di oggetti e loro denominazione corretta
• Formulazione di previsioni, di ipotesi, individuazione di piste per risolvere problemi concreti
nel corso dei giochi e delle attività esplorative
• Individuazione di corrispondenze e di rapporti fra oggetti
• Operazioni su oggetti e gruppi di oggetti, riflessioni e spiegazioni sul loro significato e sulla
loro funzione
• Esecuzione di percorsi nello spazio
• Localizzazione e spazializzazione di oggetti, comprensione e utilizzazione dei più importanti
rapporti topologici
• Sviluppo delle capacità di progettare, pianificare giochi e attività
Le esperienze e le scelte metodologiche
Tutte le esperienze all’interno del nido offrono ai bambini, in maniera più o meno immediata o
diretta, occasioni per compiere processi cognitivi e operazioni che coinvolgono i sensi e le capacità
percettive.
L’allestimento degli spazi per le diverse attività, la sistemazione dei materiali didattici negli armadi
(ripiano delle costruzioni, contenitore di giocattoli…) sono già situazioni per operazioni di
discriminazione, ordinamento e raggruppamento.
Vengono valorizzate inoltre l’esplorazione e la ricerca nella dimensione del gioco per proporre ai
bambini la progettazione e la realizzazione delle seguenti esperienze specifiche:
• travasare acqua e farina in contenitori diversi per forma per aiutarli a cogliere l’invarianza
quantitativa
• discriminare, accoppiare, raggruppare, ordinare, ricorrendo a modi di comparazione,
ordinamento, classificazione
• esplorazione degli spazi, scoprire la collocazione degli oggetti, localizzare, seguire percorsi
• distinguere, riconoscere, comparare, discriminare oggetti diversi per forma e colore
• impiegare strumenti diversi di comparazione tra oggetti
• fare attività con gli occhi bendati per riconoscere suoni, superfici, sapori, odori,ecc..
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MANIPOLAZIONE, ESPRESSIONE ,COSTRUZIONE
Questo campo di esperienza si propone di sviluppare l’inventiva in modo da porre le basi per lo
sviluppo di una creatività progressivamente più ordinata e produttiva.
I traguardi di sviluppo
A questa finalità si connettono i traguardi di sviluppo relativi ai diversi codici espressivi:
• esplorazione dei diversi mezzi espressivi e sperimentazione di più tecniche
• padronanza dei vari mezzi espressivi e sperimentazione di più tecniche
• sviluppo delle capacità manipolative con attività plastiche diverse
• sviluppo delle capacità percettive, visive, manipolative per tutti i linguaggi
• sollecitamente e rafforzamento della fantasia
• sviluppo delle abilità inventive e creative nel corso del gioco simbolico
• sviluppo delle capacità di assunzioni di ruoli diversi e di processi regolati di identificazioneproiezione
• partecipazione a giochi drammatici di gruppo e scambio di ruoli
• controllo e gestione dei moti affettivi ed emotivi
• scoperta e conoscenza della realtà sonora
• sviluppo della sensibilità musicale
Le esperienze e le scelte metodologiche
La manipolazione, il contatto con oggetti, sostanze, materiali è una delle condizioni di base della
conoscenza. Toccare, scoprire il comportamento di ciò che si tocca, raccogliere e individuare
sensazioni contribuisce alla formazione del bambino.
Accanto ai materiali didattici veri e propri si useranno anche materiali di recupero adatti all’età dei
gruppi considerati. Le educatrici dovranno fare molta attenzione al fatto che i materiali non
vengano ingeriti e che non siano né pericolosi né tossici.
Verranno proposte, quindi, ai bambini attività con la farina bianca, gialla, pasta, zucchero, pasta
alimentare, le stoffe, vaschette, imbuti, colini, contenitori dalle forme e capienze diverse, mestoli,
pentole, cucchiai, palette, setacci, contenitori dello yogurt, bottiglie, vaschette, sugheri ecc; per i
giochi con l’acqua, colori di vario genere, pennelli, piatti, bicchieri, acqua; fogli di varie dimensioni,
polistirolo, sassi, imbuto, contenitori di varie forme grandezze, pasta-pane, didò. Questi materiali
verranno messi a disposizione del bambino sotto diretto controllo delle educatrici.
Per raggiungere questi obiettivi, all’interno di un contesto motivante all’autonomia delle attività
espressive e alla creatività di ciascun bambino le esperienze possono essere:
• gioco simbolico e improvvisazioni creative individuali e di gruppo
• ricerca di espressioni mimiche
• giochi di travestimento e drammatizzazioni
• elaborazione di brevi testi narrativi con travestimenti, burattini, assunzione di ruolo
• rappresentazioni grafico-pittoriche della realtà disegni su formati e dimensioni diverse:
- digito-pittura
- pittura a soffio
- pittura con i timbri
- collage
- spugnature
- acquerello
- tempera
- pennarello
- mosaico…
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•
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•
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ritratti della famiglia e dei compagni di scuola
ricerca e sperimentazione di materiali plastici diversi (creta, pasta, impasti diversi…)
stampa con timbri diversi
esplorazione, scoperta, raccolta, riproduzione di suoni dell’ambiente
scoperta ed esplorazione dell’immagine sonora del proprio corpo e delle sue parti
uso della voce per cantare e produrre suoni diversi
scoperta e imitazione di suoni prodotti da animali e oggetti
ascolto e riproduzione di suoni
uso di semplici strumenti musicali per produrre semplici ritmi
costruzione di strumenti a percussione (maracas, tamburo, legnetti..) per realizzare
accompagnamenti ritmici
giochi ritmici, giochi cantati, semplici coreografie di gruppo.
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PROPOSTE DI GIOCO DAI 12-24 MESI
Giocattoli per le varie attività di:
• impilare torri con cilindri, cubi di due o tre dimensioni in stoffa o gomma-plastica
• infilare grosse perle, grosse costruzioni , anelli, riempire e svuotare, contenitori con cubetti,
piramidi, animaletti, ecc…, scatole di forme diverse con oggetti da aprire e chiudere
• libretti in gomma, stoffa, cartone raffiguranti oggetti della vita del bambino o legati ad
un’azione, raffiguranti animali con figure semplici e chiare, con storie vicine all’esperienza
del bambino
• giocattoli sonori a percussione, ascolto di filastrocche, cantilene, canzoni, semplici musiche
• costruzioni in plastica di diverse misure
• animali in plastica per il gioco della fattoria
• giocattoli sui quali battere con il martello, banco da lavoro per avvitare estrarre, infilare…
• bambole con caratteristiche varie: di stoffa, di plastica, di media grandezza, semplici, sui
quali nominare parti del corpo
• puzzle a due, tre, quattro pezzi.
• travasi e impasti con contenitori vari, vasi, bottiglie, coperchi da avvitare, staccare,
rimettere…, stampini, formine
• pittura con colori a dita
• giochi per gioco simbolico: oggetti familiari, pentoline, bicchieri, tazze, pettini, martelli,
cacciaviti…
• macchinine, trattori, piste, percorsi predisposti, tappeti con disegni di paesaggi, ….
PROPOSTE DI GIOCO DAI 24 AI 36 MESI
Sono ancora utili i giochi precedentemente proposti: il bambino li userà in modo più articolato e/o
con obiettivi diversi.
• costruzioni-incastri: chiodini da infilare, telaietti semplici con i lacci, perle di legno o
plastica, rocchetti, puzzle da 6/8 pezzi
• materiale per giochi simbolici
• giochi di manipolazione
• disegno e pittura
• giochi di gruppo: prime tombole per la discriminazione del colore e del segno grafico
• giochi di memoria, semplici domino, giochi di associazione con tessere ad incastro.
• libri da costruire insieme utilizzando immagini ritagliate dai bambini o i disegni dei bambini.
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I PROGETTI
Quello che si vuol proporre è un percorso, partendo dall’inserimento al Nido, che accompagni il
bambino dalla casa al Nido e dal Nido alla Scuola dell’infanzia con attenzione, continuità e
coerenza, tenendo conto della Programmazione nei diversi campi di esperienza.
La prima fase verterà su un Progetto relativo all’Ambientamento per continuare poi con alcuni
esempi di progetti didattici, che sono necessariamente indicativi, in quanto aspettano i bambini,
con le loro particolari caratteristiche e necessità, per prendere il via in maniera adeguata.
L’inserimento del bambino al nido
L’inserimento del bambino al nido è un momento di crescita poiché segna il passaggio a una vita
“autonoma” dalla famiglia ma è anche un momento difficile e delicato che può essere per i bambini
traumatico per le implicazioni emotivo-affettive del distacco e per lo smarrimento che un ambiente
nuovo può provocare.
L’inserimento è perciò un avvenimento delicato che andrà studiato e progettato con cura, per
poter creare una continuità fra la famiglia e l’agenzia educativa.
Ambientamento al nido. Ciò che rende speciale l’ambientamento al nido è la particolare età del
bambino; quanto più il bambino è piccolo tanto più delicato sarà questo evento.
Il bambino è ancora fortemente dipendente dalla mamma. L’esperienza del nido con le sue
separazioni e ricongiungimenti viene quindi meglio metabolizzata se il bambino può creare dei
legami speciali con l’ educatrice che gli permettono di fidarsi e affidarsi.
Gli studi su questa fase di sviluppo evidenziano inoltre come solo verso la fine dei 24-30 mesi il
bambino matura la costanza d’oggetto emotivo; vi è quindi la necessità di garantirgli delle
costanze, delle continuità nei gesti, nelle relazioni, nelle situazioni al fine di permettergli di trovare
un ancoraggio stabile che gli permetta di accettare la separazione dai genitori.
Le educatrici cercheranno nella prima fase dell’ambientamento di facilitare nel bambino la
costruzione di riferimenti spaziali, temporali e di relazione che gli daranno sicurezza e gli
consentiranno di familiarizzare con il nuovo ambiente.
L’inserimento si articolerà allora in momenti diversi:
- un primo incontro con i genitori dei bambini che affronteranno per la prima volta questa
esperienza dove verranno date alcune informazioni di carattere organizzativo
- colloqui individuali con i genitori per conoscersi, per presentare il proprio figlio, dando notizie
sulle sue abitudini dietetiche e fisiologiche, sulle attività psicomotorie e di gioco, sulle norme di
comportamento seguite dalla famiglia nella cura e nell’educazione del bambino, e per
soddisfare ogni utile curiosità sull’organizzazione della giornata del bambino al Micronido
- nelle prime settimane i bambini frequenteranno il Micronido con gradualità di tempi, tenendo
conto delle capacità di inserimento di ciascun bambino ed uno dei genitori sarà invitato a
fermarsi per almeno un paio di ore con il bambino per offrirgli una fonte di sicurezza e
permettendogli così un adattamento più sereno ed attivo
- L’educatrice favorirà l’instaurarsi de primi contatti con il bambino attraverso le attività di
routines e proponendo attività che richiedono una certa vicinanza come ad esempio la lettura
di semplici libretti. L’elaborazione del distacco dal genitore potrà essere favorita da alcuni
semplici giochi proposti dall’educatrice: gioco del CU-CU, giochi con le costruzioni, i travasi di
vari materiali.
- La relazione delle educatrici verso i bambini e le loro famiglie sarà di fondamentale importanza.
L’attenzione delle educatrici dovrà essere concentrata anche sul vissuto emotivo e sulle
aspettative dei genitori, per essere in grado di coglierne i problemi e le loro ansie e per aiutarli
a vivere in maniera positiva, gioiosa e attiva la realtà del Micronido. Da parte delle educatrici
sarà necessaria allora una disponibilità all’accettazione e alla comprensione che permettano
l’instaurarsi di una reciproca fiducia e si possano creare le condizioni favorevoli al positivo
proseguimento dei rapporti nel tempo.
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2012-2013
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-
L’instaurarsi di un legame di fiducia con i genitori favorirà l’instaurarsi di un legame privilegiato
tra l’educatrice ed ogni bambino preso in carica,.
Durante l’inserimento, per trasmettere tranquillità al bambino e mantenere una forma di
continuità tra nido e famiglia, risultano essere importanti quindi anche i giochi e le cose del
bambino (oggetti transazionali) che al mattino lo possono aspettare al nido. Durante il
colloquio si inviteranno i genitori a portare alcuni oggetti del bambino, come ad esempio il suo
oggetto preferito o qualcosa che lo tranquillizza. Se il bambino è abbastanza grande si
consiglierà ai genitori di scegliere i giochi con il bambino.
Schema per l’inserimento
Si daranno precise indicazioni sulla prima settimana di frequenza che sarà indicativamente così
organizzata:
1° GIORNO: I genitori o un genitore accompagna il bambino a conoscere il Nido. Si fermeranno
entrambi per un’ora o un’ora e mezza.
2° GIORNO: Il genitore propone al bambino i giochi e lo invita a giocare anche con l’educatore.
Anche questo è un momento per parlare con i genitori delle abitudini e di tutto quello che riguarda
il bambino
3° GIORNO: L’educatore si propone come compagno di giochi ed inizia ad entrare in relazione
diretta con lui. Durante questi momenti il genitore si allontana, lascia la stanza se lo ritiene utile,
ma non lascia la Scuola.
4° GIORNO: Se la relazione con il bambino è sufficientemente avviata il genitore, dopo aver
salutato il bambino, si allontana per qualche tempo e ritorna per il pasto, sarà lui ad aiutarlo a
tavola.
5° GIORNO: Si aumenta il tempo di assenza del genitore che arriva poco prima del pasto. Ad
aiutare il bambino durante il pranzo sarà, se il bambino lo accetta, l’educatrice.
Si concordano con il genitore le modalità per la settimana successiva in base alle osservazioni fatte
al Nido e alle reazioni del bambino a casa.
Il bambino si fermerà a dormire al nido quando le educatrici riterranno si sia ben inserito nel nuovo
ambiente.
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PROGETTO INSERIMENTO AL NIDO
Periodo : settembre-dicembre
Obiettivi:
- Favorire il processo di attaccamento attraverso il rapporto privilegiato e l’identificazione con
- l’educatrice
- Aiutare il bambino nell’elaborazione della separazione
- Aiutare il bambino a vivere lo spazio-nido come suo spazio
Metodo:
Attraverso un approccio “non invasivo” con il bambino , l’educatrice si mette nella posizione di
attendere che la sua curiosità e il suo bisogno lo porti verso di lei, senza in alcun modo forzare il
rapporto, dimostrando nel contempo sia con le parole ed ancor più con l’atteggiamento del corpo,
la sua disponibilità ad accogliere. Superata la fase iniziale prevarrà un atteggiamento osservativo e
una disponibilità ad essere “usata” nell’esplorazione dell’ambiente.
L’educatrice promuove e propone l’oggetto transazionale da lei stessa predisposto
Attività:
• Accompagnare il bambino nell’esplorazione dell’ambiente
• Accompagnare e incoraggiare il bambino nelle sue attività psicomotorie
• Parlare con il bambino e invitarlo a parlare (secondo l’età)
• Giocare a lanciare e ricevere palle, aprire e chiudere cassetti
• Giocare a cu-cu’ e far sparire e ritrovare oggetti
• Unire e separare costruzioni o catene
• Svolgere delle attività di routine con un solo bambino per volta
• Proporre una brevissima favola o una fiaba classica semplificata e preparare un personaggio
(burattino o pupazzo con la caratteristica della morbidezza ) che rimanga a scuola e serva da
accoglienza - consolazione
• Proporre attività di manipolazione e grafico - pittoriche
• Introdurre alla lettura di immagini
• Lettura di semplici libretti della biblioteca , a richiesta (tra i libretti utili quelli che presentano
immagini e raccontini sulla separazione dai genitori, sull’andare e ritornare, ecc.)
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PROGETTI RELATIVI AI CAMPI D’ESPERIENZA
Le educatrici attueranno progetti analoghi in relazione ai campi di esperienza pur considerando le
diverse possibilità cognitive ed esigenze emotive del gruppo 12-24 e 24-36 mesi.
Le educatrici individueranno uno o più argomenti che abbiano la possibilità di incontrarsi o
intrecciarsi e in cui i bambini abbiano modo di svolgere attività in comune e in collaborazione.
Argomenti che classicamente potrebbero essere adeguati a questo tipo di Progetti sono il Natale, il
Carnevale, le Stagioni ma non sarà difficile per le educatrici evidenziarne altri.
Obiettivo generale:
il bambino, attraverso l’osservazione e la sperimentazione, potrà cogliere, elaborare e
comprendere concetti, differenze, cambiamenti.
Obiettivi specifici:
saranno definiti a seconda dei Progetti tenendo sempre presente l’opportunità per il Nido di
lavorare sulla:
• Consapevolezza dei cambiamenti e dei passaggi di crescita (casa/nido)
• Sperimentazione di semplici concetti temporali : ora, prima, dopo e oggi, domani …
• Sperimentazione dei più semplici concetti spaziali: qui, dentro, fuori, lontano, vicino piccolo,
grande.
• Sperimentazione della costanza oggettuale
• Comprensione e comunicazione delle proprie emozioni
Attività:
• Predisposizione al Nido dello spazio-casa del bambino, con oggetti personali, fotografie, ecc.
• Gioco simbolico
• Racconti e fiabe sulla casa , esempio “I tre porcellini”
• Racconti e fiabe sul lontano e vicino, sul piccolo e grande (Pollicino e Giacomino e il fagiolo
magico)
• Racconti per imparare a stare insieme, a dirsi grazie, a chiedere scusa, ad usare gentilezza (Le
fate di Andersen)
• Drammatizzazioni
• Giochi di trasformazione,
• Osservazioni sulla natura (prima,adesso,ieri,oggi,domani)
• Facciamo i turni: il cameriere, il capofila
• Giochi sulle routine
• Giochi grosso-motori: dentro, fuori, nascondino
• Percorsi, travasi, costruzioni
• Attività grafiche
• Canti e filastrocche mimate
• Attività psicomotorie con i teli
• Discriminazione per grandezza, per forma, per dimensione,…
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8. MODELLO D’INTERVENTO EDUCATIVO E/O SOCIALE
8a. RUOLO DEGLI EDUCATORI
Un aspetto di particolare rilevanza sarà quello della professionalità delle educatrici.
Essere educatrice di nido comporta oggi un profilo di alta complessità e grande responsabilità e
richiede la padronanza di specifiche competenze culturali, pedagogiche, psicologiche,
metodologiche e didattiche, unite ad una aperta sensibilità e disponibilità alla relazione educativa
con i bambini e alla capacità di dialogo, di collaborazione e di condivisione con le altre educatrici.
Le educatrici saranno infatti impegnate ad accogliere e valorizzare ogni bambino secondo i ritmi di
ciascuno, procedendo con professionalità, tenendo in considerazione anche le stesse sollecitazioni
offerte dai bambini.
La professionalità dell’educatrice sarà caratterizzata non solo dal lavoro con i bambini, a livello
individuale e di gruppo, ma anche con le loro famiglie.
Punti di forza della sua professionalità saranno:
- l’attenzione all’inserimento graduale al nido
- una riflessione sulla delicatezza della condizione delle cure tra famiglia e nido nel rispetto della
centralità della famiglia e della storia personale di ogni bambino.
- l’osservazione del bambino finalizzata ad accompagnarlo nel suo percorso di crescita
individuale favorendo il consolidamento della sua identità ed espressione del sé attraverso il
gioco e altre attività educative
- saper tener conto da un lato dei bisogni dei bambini e, dall’altro, sostenere i genitori
accettando le emozioni spesso contraddittorie che accompagnano il processo di autonomia e
distacco fra bambino e genitori.
- la capacità di progettare l’ambiente e di proporre esperienze che assecondino lo sviluppo
sociale e cognitivo secondo i ritmi di ogni bambino.
Ad integrazione della preparazione data dal curriculum scolastico, saranno previsti corsi di
formazione e aggiornamento per una sempre migliore professionalità del personale educativo.
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9. GESTIONE DEL SERVIZIO
9a. COMPOSIZIONE DEI GRUPPI
Il nido prevede due sezioni 12-24 e 24-36 mesi. Altri modi per suddividere i bambini, per un
intervento più mirato e per favorire una più specifica stimolazione potrebbero essere quelle delle
diverse autonomie da raggiungere o raggiunte.
La formazione delle sezioni rispetterà un rapporto numerico adulto-bambini nel rispetto della
normativa vigente che prevede un rapporto educatore-bambini di 1-8 dai 12 ai 36 mesi.
In presenza di gruppi di questo tipo il bambino avrà nel nido un adulto speciale a cui fare
riferimento e un gruppo di pari conosciuti con i quali di giorno in giorno scambiare, relazionale,
comunicare, crescere.
Prendersi cura di un bambino sotto i tre anni significa infatti comprendere i suoi bisogni, i suoi
desideri, significa riconoscere le sfumature della sua comunicazione, caratterizzate da espressioni
prevalentemente non verbali.
Le relazioni significative che si verranno ad instaurare diventeranno una base sicura per il bambino
che gli consentiranno di vivere serenamente l'incontro con le varie esperienze.
Le educatrici nel definire la progettazione educativo-didattica differenzieranno, tenendo conto dei
diversi bisogni, le proposte da indirizzare alle 2 sezioni.
Criteri e modalità da seguire nei casi di disabilità
Il Micronido accoglierà eventuali richieste di inserimento di bambini con disabilità e l’ eventuale
personale individuato per seguire il bambino sarà coinvolto nella programmazione educativodidattica. Verrà concordato in base ai bisogni individuati, tra personale “di sostegno” ed educatrici
del nido, il piano d’intervento assistenziale, educativo e didattico più adeguato.
9 b. ORGANIZZAZIONE DELLA GIORNATA
Le routine
Accanto alle attività tradizionalmente considerate di apprendimento sono presenti una serie di
attività quotidiane o routines molto importanti che agevolano l’acquisizione di determinate abitudini
e l’interiorizzazione di un ritmo nell’attività di ogni giorno (vestirsi, svestirsi, mangiare, riposare,
lavarsi). La vita del nido è ricca, infatti, di gesti che ogni giorno si ripetono e che soddisfano
bisogni primari del bambino, sul piano fisico, psicologico ed emotivo.
I bisogni primari espressi dai bambini sono bisogni fisici ma solo allo stesso tempo bisogni di
contatto, di relazione, di comprensione della realtà. La ripetitività di questi momenti dà sicurezza ai
bambini e li aiuta a comprendere la realtà che li circonda: il ripetersi di momenti di routine
permette quindi di rafforzare le abilità cognitive e comportamentali.
Le routine dovrebbero aiutare i bambini a identificare spazi e luoghi, individuare le sequenze
temporali, ripetere in modo autonomo alcune sequenze di azioni, accettare le regole e i divieti…
Tutti i momenti al Micronido rivestono quindi notevole importanza.
Entrata ed uscita dal nido. Si tratta di momenti molto delicati e significativi da un punto di vista
psicologico ed emozionale poiché hanno a che fare con il tema della separazione e del ritrovarsi.
Dopo la prima fase dell’ambientamento, ogni giorno il bambino si trova ad affrontare brevi
separazioni che possono riattivare sentimenti di difficile separazione o svolgersi via via in serenità.
È importante a tal proposito l’atteggiamento dell’educatrice che deve salutare calorosamente
bambino e genitore aiutandoli ad avvicinarsi. Anche quando il bambino conoscerà il nido è
necessario continuare a trasmettere sicurezza e tranquillità.
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Negli spazi deputati all’accoglienza e al commiato si creerà un ambiente piacevole e rilassante
puntando su immagini e oggetti conosciuti, colorati e a portata di mano.
Il cambio e l’igiene personale. Il momento del cambio e dell’igiene rappresenta uno dei momenti
che si ripetono più spesso nella giornata.
Si tratta di un momento molto delicato per la crescita armonica dei bambini; è qui infatti che si
pongono le basi per un approccio corretto alla sessualità intesa come conoscenza e scoperta della
specificità corporea.
Durante il cambio il bambino prova piacere nel sentirsi curato e accudito e attraverso gli scambi, i
dialoghi e gli sguardi con l’educatrice si creano un’interazione e un legame molto forti.
Per i bambini più grandi nel loro cammino verso l’autonomia e il controllo sfinterico, il cambio e
l’andare in bagno, diventano con il trascorrere del tempo appuntamenti collocati a orari precisi, che
scandiscono la giornata e li guidano a controllare i propri impulsi.
I bambini hanno un’idea dello sporco molto relativa e non vivono il controllo degli sfinteri come un
bisogno; il rapporto con l’adulto gioca quindi un ruolo importante per l’acquisizione di questi
comportamenti.
L’educatrice darà importanza anche ad altri aspetti dell’igiene personale dei bambini, come ad
esempio la capacità di vestirsi e svestirsi da solo e di aver cura della proprie cose in quanto
rappresentano tappe importanti nel percorso del bambino verso la crescita e l’autonomia.
Il pasto. Una corretta educazione alimentare deve trovare nel nido un protagonista attento e
responsabile, impegnato con la famiglia ad avvicinare il bambino a tutti i tipi di cibo. Si tratta di un
momento di forte valenza educativa.
Il pasto al nido sarà considerato come occasione per esperienze educative: il momento del pasto
rappresenta una dimensione sociale che soddisfa bisogni fisiologici ed istanze sociali.
Anche durante il pasto sarà favorita l’esperienza manipolativa e di contatto diretto con il cibo:
questo permetterà al bambino di conoscere meglio quello che ingerisce e di sviluppare un rapporto
più sereno con il cibo.
Il sonno. Il passaggio dalla veglia al sonno e il risveglio sono momenti molto delicati per i bambini.
Addormentarsi significa infatti abbandonare una situazione conosciuta, rassicurante per un’altra di
cui i bambini non hanno ancora una chiara percezione e che ha aspetti di incertezza.
Nel colloquio con i genitori che precede l’inserimento sarà importante affrontare le modalità di
addormentamento e del risveglio del bambino per conoscerne abitudini e comportamenti.
L’educatrice dovrà dimostrarsi serena e disponibile nei confronti dei bimbi.
Le musiche, alcune canzoni di sottofondo, alcuni oggetti saranno messi a disposizione del bambino
per aiutarlo a rilassarsi ed addormentarsi.
I lettini saranno il più possibile personalizzati e l’ambiente sarà curato per far vivere l’esperienza
con serenità al bambino.
GIORNATA TIPO
7:30 -9:00
9.00- 9:30
9.30-10.00
10.00-11.00
11.00-11.30
11.30-12.00
12.00-12.30
12.30-13.30
13.00-14.30
12.30-15.00
ingresso, gioco libero
cure igieniche*, registrazione delle presenze, gioco libero
merenda
attività educativo-didattica
cure igieniche e gioco libero in attesa del pranzo
pranzo
gioco libero all’interno ed in caso di bel tempo attività ludica all’esterno
prima uscita
è possibile l’ingresso dei bambini che frequenteranno nelle ore pomeridiane
riposo
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15.00-15.30 cure igieniche e merenda
15:30- 16:30 gioco libero, piccole attività guidate e seconda uscita
* Il cambio avverrà ogni volta se ne verifichi la necessità
Le giornate saranno indicativamente strutturate secondo le seguenti cadenze, tenendo presente
che in periodi diversi del percorso ci potranno essere delle variazioni sia di tempi che di spazi,
sempre per rispondere nella maniera più adeguata alle diverse esigenze.
L’orario di ingresso al micronido è dalle 7.30 alle 9:00.
I bambini accompagnati dai genitori (o parenti) sono accolti nella stanza gioco. Ad ogni bambino
sarà dato il tempo e il modo di staccarsi dalla figura parentale, secondo modalità o piccoli “riti”
che saranno stati strutturati durante il periodo di inserimento. Lo spazio della sala-gioco è
strutturato in “angoli-gioco”, al piccolo è permesso di scegliere l’attività preferita e di passare
liberamente da un “angolo” all’altro.
In seguito si provvederà alle cure igieniche necessarie, dal cambio dei pannolini alle visite ai bagni
( il Nido collabora con la famiglia per l’educazione al controllo degli sfinteri).
Intorno alle 9:30, dopo aver “atteso insieme” l’arrivo di tutti, si fa merenda.
Tutti in cerchio poi, su imitazione dei circle-time, si dà inizio alla giornata, con un formale ben
venuto, una piccola conversazione che sia ricca di inviti e stimoli a che tutti, secondo le loro età e
capacità, partecipino comunicando al gruppo qualcosa di personale. Si potranno contare i bambini
presenti e affidare i piccoli incarichi di “routine” (il capofila per gli spostamenti, il cameriere,
l’aiutante per il riordino, ecc.) Seguono canti, filastrocche, giochi motori cantati e tutto quello che
può contribuire a creare una piacevole routine di apertura.
Intorno alle ore 10:00 i bambini divisi per gruppi di età o per gruppi diversamente composti in
base alle diverse esigenze educative, lavorano alle attività previste dalla Programmazione,
lasciando ampio spazio all’attività psicomotoria, al gioco libero e a tutte le attività, strutturate e
non, che possono contribuire al pieno sviluppo delle loro capacità fisiche, relazionali, cognitive e
affettive.
Prima del pranzo, previsto per le ore 11:30 i bambini sono accompagnati in bagno e aiutati nel
lavare le mani.
La dieta è approvata dal servizio di dietologia dell’ U.S.S.L. n° 16. Si seguono eventuali indicazioni
pediatriche particolari. I bambini, se necessario, saranno imboccati ma invitati al più presto a fare
da soli e, con l’aumentare dell’età, anche a prestare un’adeguata (non eccessiva!) attenzione alla
pulizia dei propri vestiti, del tavolo, del pavimento, ricordando tutte le persone che lavorano perché
tutto sia pulito e in ordine sia a casa che a scuola.
Sempre ricordando quanto possa essere delicato, dal punto di vista psicologico, il rapporto con il
cibo, nell’ottica di una Educazione Alimentare che deve portare il bambino ad alimentarsi in modo
vario e sano, lo inviteremo ad assaggiare nuovi gusti e nuovi cibi e a vivere serenamente e
gioiosamente questo momento. Appena l’età lo consentirà sarà possibile inserire la “routine del
cameriere”. Ogni bambino a turno, potrà aiutare le educatrici al momento del pasto portando il
pane, la verdura e, quando sarà più grandicello, l’acqua. Tutte queste attività, oltre che aiutarlo nel
suo sviluppo senso motorio, lo faranno sentire grande ed importante. Molte esperienze in merito
hanno dimostrato che questo tipo di coinvolgimento, spostando il centro d’attenzione dal pasto al
compito da assolvere, aiuta un rapporto sereno e rilassato con il cibo in quei bambini che hanno
qualche difficoltà nell’alimentarsi.
Dalle 12:00 alle 12.30 gioco libero, cure igieniche e un momento di commiato speciale dal gruppo
che alle 12:30 lascerà il Nido. In questi brevi momenti, solo con i piccoli che vanno a casa, si
potranno scambiare osservazioni su ciò che si è fatto, su qualche attività particolare e invitare
calorosamente il piccolo a tornare il giorno dopo, anticipando qualche piacevole novità.
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Intorno alle 12:30 il riposo.
Anche il riposo, come il pranzo, è un momento ad alta valenza emotiva. L’educatore, che avrà in
fase di Programmazione predisposto con cura la zona riposo, accompagnerà il bambino con
dolcezza favorendo la serenità con ninne-nanne, racconti, proponendo oggetti transazionali e,
quando necessario, cullando e consolando. I bambini più grandi potranno esercitarsi in autonomia
provando a svestirsi da soli.
Dalle 13.00 alle 14.30 secondo ingresso per i bambini che frequenteranno nelle ore pomeridiane
I bambini che entrano al nido nella fascia pomeridiana avranno già fatto il riposino pomeridiano e
saranno guidati a piccole attività o alla lettura di una fiaba; l’educatrice potrà farsi raccontare (se il
bambino ne sarà in grado) come ha trascorso la mattinata, mentre gli verrà raccontato e mostrato
quello che i suoi compagni hanno fatto quel giorno. A sua volta, il bambino potrà svolgere l’attività
del mattino insieme agli altri bambini del gruppo pomeridiano. Può capitare che la mamma chieda
che il bimbo venga fatto riposare, se quel giorno non è riuscito a riposare a casa o se ha trascorso
una notte difficile. In questo caso, l’educatrice lo accompagnerà a fare il suo riposino.
Intorno alle 15:00, il risveglio, la pulizia e la merenda che sarà seguita da un momento che avrà lo
stesso scopo del “circle-time” mattutino: fare il punto sulla giornata, invitando i piccoli ad
esprimere emozioni e pensieri. Questa attività (della durata di pochi minuti e molto semplice ed
informale nei modi), potrà guidare i bambini verso una maggiore consapevolezza di sé e delle
proprie emozioni, agire sulle sue capacità comunicative, di gettare un seme per il giorno dopo.
A seguire attività di gioco libero e guidato dall’insegnante, fino all’orario di uscita consueto.
Al momento del commiato l’educatore potrà scambiare, alla presenza del bambino, alcune parole
con il genitore che dovrebbero essere di apprezzamento e di caloroso invito a ritornare.
Sarà a cura dell’educatore la compilazione del foglio quotidiano con indicazioni per il genitore
riguardo alle cure igieniche, al sonno, al pasto.
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10. MODALITÀ DI VERIFICA E MISURATORI DI EFFICACIA DEL SERVIZIO
10.a INDICATORI DELL’EFFICACIA DEL SERVIZIO
Valuteremo l’efficacia del servizio da noi proposto secondo i parametri di :
• soddisfazione dei “fruitori”: serenità, allegria, progressi sul piano della maturità, dell’autonomia,
delle capacità dei piccoli a noi affidati, anche secondo gli obiettivi generali e specifici posti
nella Programmazione
• soddisfazione dei genitori: rispondenza ai loro bisogni pratici e alle loro aspettative, serenità,
collaborazione, chiarezza nei rapporti
Questi parametri saranno valutati attraverso l’osservazione, le griglie e schede di valutazione delle
educatrici e il loro “lavoro” per quanto riguarda i bambini.
Per i genitori con colloqui individuali, in occasione delle assemblee, con colloqui tenuti dalla
responsabile del Progetto, con questionari di gradimento, osservazione, critica sul Servizio. La loro
presenza al Nido per riunioni, per occasioni conviviali o di lavoro comune, saranno un segno
indicatore del loro desiderio di “vivere” l’ambiente dove il loro bambino passa tanta parte delle sue
giornate.
Dal lato amministrativo si valuterà l’affluenza di iscritti, la consistenza della lista d'attesa, la
regolarità nella riscossione delle rette, il bilancio economico del Sevizio.
Le educatrici valuteranno tutto il Progetto dal punto di vista pratico, organizzativo e pedagogicodidattico.
10b . IN RELAZIONE AL PERCORSO EDUCATIVO
Verranno previsti momenti di verifica del percorso svolto. Questo permetterà alle educatrici di
riflettere sul proprio operato per valutare i risultati in termini critici.
La verifica prevede:
- identificazione di ciò che è previsto e si è realizzato
- riconoscimento ed esplicitazione dei risultati
- identificazione delle difficoltà
- confronto tra la situazione presente e quella ipotizzata inizialmente.
L’osservazione
L’osservazione costituisce un elemento qualificante dell’azione professionale dell’educatrice e della
sua progettualità poiché assume due funzioni essenziali:
- è uno strumento importantissimo per conoscere i bambini e offrire risposte adeguare alle
loro esigenze
- consente di riequilibrare via via le proposte educative e la programmazione didattica in
base alla qualità delle loro risposte.
È importante osservare e valutare i risultati del lavoro didattico e i processi che si mettono in moto
attraverso la rilevazione dei livelli si sviluppo e apprendimento in fasi diverse:
- un momento iniziale per delineare un quadro delle esigenze e delle competenze dei
bambini, delle loro dimensioni di sviluppo, al momento dell’inserimento o all’inizio di un
percorso didattico;
- momenti interni alle diverse sequenze didattiche per aggiustare, modificare, individualizzare
le proposte e gli interventi successivi;
- verifiche finali miranti a individuare gli esiti formativi, la qualità degli interventi didattici, il
significato dell’esperienza condotta nella sua globalità.
Le insegnanti potranno avvalersi di due tipi di osservazione:
- l’osservazione occasionale, che non ha caratteristica di intenzionalità
l’osservazione sistematica, che è intenzionale e si riferisce a un preciso progetto.
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L’osservazione richiederà all’educatrice di prendere in considerazione il bambino in periodi
successivi, mentre interagisce con le figure che lo accudiscono, mentre gioca con i coetanei,
mentre si trova all’interno di un gruppo o quando è da solo, per tracciare con maggior chiarezza un
preciso itinerario di sviluppo nelle sue diverse fasi.
La documentazione
L’itinerario che si compie nel nido assume pieno significato per i soggetti coinvolti nella misura in
cui può venir adeguatamente rievocato, riesaminato, analizzato, ricostruito e socializzato.
Un’attenta documentazione è infatti ciò che rende visibile concretamente un progetto educativo:
per fare questo le educatrici si avvarranno di strumenti di tipo verbale, grafico e audiovisivo.
La documentazione che verrà raccolta in modo continuativo fornirà a tutti i soggetti, adulti e
bambini, del nido un’importante possibilità di informazione, riflessione e confronto.
La verifica e valutazione
La valutazione delle attività formative permetterà alle educatrici di acquisire conoscenze sempre
più approfondite e, soprattutto, di apportare in tempi adeguati miglioramenti e correzioni alle
proprie proposte per il raggiungimento di quanto si voleva realizzare.
Al termine poi della frequenza al nido, le educatrici verificheranno che i bambini posseggano
alcune conoscenze e competenze derivate sia dal normale itinerario di sviluppo che dalle
esperienze e attività proposte dal nido.
Il momento di verifica sarà connotato come situazione in cui:
- cercare di identificare quanto di ciò che è stato previsto si è realizzato e quanto sarà
proseguito nel futuro
- riconoscere e rendere esplicito e condivisibile quanto si è raggiunto e approfondito
- identificare gli aspetti non ancora considerati
- valutare la rispondenza di quanto si è fatto al progetto del nido
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11. SUPERVISIONE DEL SERVIZIO
Responsabile del micronido
Il legale rappresentante del servizio è la sig.ra Nisi Alessandra, Presidente del Consiglio Direttivo
dell’Associazione Ape Maia.
Funzione di coordinamento pedagogico
La funzione di coordinamento pedagogico-didattico è affidata alla dott.ssa Mara Spagnolo,
relatrice del progetto e in possesso di diploma di Laurea in Scienze dell’Educazione.
La supervisione avrà come scopo principale la messa in atto del progetto psico-socio-pedagogico.
Il coordinatore avrà compiti di:
indirizzo e sostegno tecnico al lavoro degli operatori relativamente alla:
- promozione della qualità del servizio
- curare la formazione permanente degli operatori
- monitoraggio e documentazione delle esperienze
- raccordo con i servizi educativi, sociali, sanitari
- collaborazione con le famiglie e la comunità locale
- programmazione e organizzazione delle attività
- verifica dei percorsi educativi
- riformulazione degli obiettivi formativi
Personale addetto alle funzioni educativo-assistenziali
Il personale educativo sarà in possesso dei titoli richiesti dalla normativa regionale.
Tra le figure educative è individuato un responsabile nella figura della stessa d.ssa Mara
Spagnolo.
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12. ORGANIZZAZIONE GENERALE DEL SERVIZIO
12a. MODALITÀ DI GESTIONE
Il legale rappresentante del Micronido è il Presidente dell’Associazione Civile costituita l’8 marzo
2004 e denominata “Ape Maia”.
L’associazione non ha finalità di lucro. La specifica finalità dell’associazione è quella di perseguire
esclusivamente finalità di solidarietà sociale con l’obiettivo di gestire in forma autonoma e
democratica un’attività di carattere culturale–educativo per i bambini, fissandone i criteri guida e
gli indirizzi programmatici. In particolare dovrà salvaguardare i valori culturali e civili dei bambini
integrando l’opera della famiglia cui compete il diritto-dovere all’educazione dei figli.
Oltre ai soci fondatori possono aderire di diritto tutti i genitori dei bambini che hanno ottenuto
l’accoglimento da parte del Consiglio Direttivo mediante l’iscrizione nel Libro Soci e che condividano
le finalità dell’associazione
Sono organi dell’associazione: l’assemblea e il consiglio direttivo.
L’assemblea è composta da tutti gli aderenti all’associazione iscritti nel libro Soci alla data di
convocazione dell’assemblea
I compiti dell’assemblea sono:
- eleggere i componenti del consiglio direttivo
- approvare annualmente il bilancio preventivo e consuntivo
- deliberare le modifiche dello statuto
- approvare i criteri di gestione e di regolamento dell’associazione
- approvare la scelta dei programmi dell’associazione
Il consiglio direttivo
È l’organo di governo e di amministrazione dell’associazione ed opera in attuazione della volontà e
degli indirizzi generali dell’assemblea alla quale risponde direttamente.
Il consiglio direttivo è l’organo esecutivo che cura tutta l’attività dell’associazione. È composto da
tre a 7 membri eletti dall’assemblea tra i componenti.
Il consiglio direttivo rimane in carica 3 anni ed è rileggibile
È compito del consiglio direttivo :
- eleggere il presidente, il segretario e il tesoriere
- studiare e formulare i programmi dell’associazione
- la scelta e la composizione del personale di servizio
- promuovere e coordinare le attività dell’associazione
- stabilire le quote annuali di partecipazione dei soci
- predisporre i progetti di bilancio consuntivo da presentare all’assemblea dei soci
12b. CRITERI DI AMMISSIONE
La domanda di ammissione può essere presentata durante l'intero anno presso la struttura
compilando apposito modulo. Le domande vengono accettate in ordine di arrivo, compatibilmente
con le esigenze del servizio, fino ad esaurimento posti disponibili. Se le domande risultano
superiori alle disponibilità del servizio viene redatta una lista di attesa.
La comunicazione dell'ammissione, seguendo l'ordine di graduatoria, avviene tramite lettera o
telefonata e viene ratificata dal genitore, che firma l'accettazione del posto.
Con il modulo di iscrizione è consegnato materiale informativo contenente le norme del
regolamento utili per la comprensione del servizio e delle modalità di funzionamento (orari,
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modalità di calcolo e versamento della retta, scadenziario, criteri per la formazione delle
graduatorie)
12c RETTA DI FREQUENZA
La retta è diversificata sulla base del totale delle ore di frequenza. Le modifiche a tali rette sono
stabilite annualmente tenendo conto dell’andamento dei costi gestionali sopportati dal micronido.
- Il termine per il versamento delle rette sarà entro i primi cinque giorni del mese
- Poiché il bilancio è rappresentato quasi totalmente da spese fisse di gestione, si precisa che
anche in caso di assenze più o meno lunghe la retta mensile forfetaria dovrà essere pagata per
intero
- In caso di assenza per tutto il mese (per vacanza o motivi personali) la retta mensile sarà
ridotta del 30%. Nel mese di agosto, considerata la chiusura del nido per due settimane, la
retta mensile sarà per tutti ridotta del 50%; gli assenti per l’intero mese di agosto
corrisponderanno la retta dimezzata e ulteriormente ridotta del 30%.
- In caso di ritiro di un bambino, il genitore dovrà darne comunicazione quanto prima e dovrà
corrispondere una mensilità in più in forma di penale.
- Le modalità di calcolo e di pagamento delle rette saranno precisate dal regolamento che dovrà
essere sottoscritto dai genitori al momento dell’iscrizione dei figli al nido.
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13. DEFINIZIONE DELLA RETTA
La retta differenziata in base alle ore di frequenza sarà così definita:
ORE DI FREQUENZA
TOTALE MENSILE
4h al giorno per 5 giorni alla settimana
€ 300,00
80 h al mese
5h al giorno per 5 giorni alla settimana
€ 370,00
100 h al mese
6h al giorno per 5 giorni alla settimana
€ 400,00
120 h al mese
7 h al giorno per 5 giorni alla settimana
€ 420,00
140 h al mese
8 h al giorno per 5 giorni alla settimana
€ 450,00
160 h al mese
9 h al giorno per 5 giorni alla settimana
€ 470,00
180 h al mese
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14. IL PERSONALE
14a . TITOLI E SPECIALIZZAZIONI
1. Personale addetto alle funzioni educativo-assistenziali
a- il personale addetto alla funzione educativa sarà provvisto di titoli di studio previsti dall’art.
15 comma 1 della L.R. 32/90 e dalla DGR N. 84/2007.
b- tra le educatrici sarò individuato un educatore responsabile
2. Personale addetto a compiti amministrativi
a- la segreteria è curata da uno dei soci fondatori
3. Personale addetto ai servizi
a. sarà presente personale ausiliario per la pulizia dell’ambiente.
Il personale con funzioni ausiliarie dovrà essere in possesso di almeno uno dei seguenti
requisiti:
- licenza scuola dell’obbligo
- attestazione documentata di esperienze lavorative nel settore
b. i pasti dei bambini sono confezionati da una ditta esterna specializzata
Tutto il personale dovrà:
a. condividere gli indirizzi stabiliti dal Consiglio
b. osservare quanto disposto dal regolamento interno di funzionamento
c. rispettare le normative vigenti in materia
Il personale educativo:
a. collaborerà alla stesura della programmazione educativo-didattica
b. applicherà quanto disposto dal progetto psico-socio-pedagogico
Il personale ausiliario svolgerà le sue funzioni rispettando le norme vigenti in materia di igiene e le
indicazioni emanate dall’ULSS di competenza.
14b. RAPPORTO EDUCATORE/BAMBINO
Saranno garantiti i rapporti di 1 educatore ogni 8 bambini di età superiore ai 12 mesi.
In ogni momento della giornata verrà rispettato tale rapporto numerico. Al fine di soddisfare
quanto richiesto dalla normativa regionale si stabiliranno con i genitori i tempi (3,4,5… ore) di
presenza dei bambini presso la struttura.
L’orario di lavoro delle educatrici sarà organizzato sulla base degli orari di maggior frequenza dei
bambini.
14c. PERSONALE AUSILIARIO
Il personale ausiliario sarà costituito da:
n. 1/2 ausiliaria per le pulizie.
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14 d. ORGANIZZAZIONE DEL PERSONALE NELLA GIORNATA EDUCATIVA
Dall’esperienza maturata in questi anni, la presenza dei bambini si concentra maggiormente in
alcune ore del giorno; si presume che il personale possa essere presente secondo il seguente
schema.
n. 1 educatrice 7.30-14.30
n. 1 educatrice 8.15-15.15 Fino alle 8.15 sono presenti generalmente 6-7 bambini
n. 1 educatrice tempo spezzato 9.30-16.30
In ogni momento della giornata verrà rispettato il rapporto numerico di 1 educatrice ogni 8
bambini.
14e. CONTRATTO DI LAVORO
Al personale verrà applicato il CCNL FISM
14e. RAPPORTI CON I GENITORI
Le educatrici e la famiglia dovranno cooperare costruttivamente fra loro in un rapporto di
integrazione e di continuità.
La famiglia rappresenta il contesto primario nel quale il bambino acquisisce i criteri per interpretare
la realtà, struttura categorie logiche e affettive, si orienta nella valutazione dei rapporti umani e
viene avviato alla conquista e alla condivisione delle regole e dei modelli delle relazioni
interpersonali attraverso l’interiorizzazione delle norme di comportamento e la loro progressiva
strutturazione in un sistema di valori personali e sociali.
Il Micronido accoglierà e interpreterà la complessità dell’esperienza che i bambini elaborano nella
famiglia e ne terrà conto nella sua progettualità educativa.
La distinzione dei compiti, sulla base del comune riconoscimento del diritto del bambino
all’educazione, sarà la condizione necessaria per stabilire produttivi rapporti tra le due fonti
educative. Andranno evitate le situazioni di ambiguità, prevaricazione e indebita supplenza,
ricercando le convergenze che nascono dalla condivisione delle finalità, dalla cooperazione solidale
e dalla partecipazione attiva e finalizzata.
Il Micronido avvalendosi dei mezzi previsti (colloqui individuali, colloqui collettivi, assemblee):
- riconoscerà alla famiglia la primaria funzione educativa e con spirito di servizio ne integrerà
l’azione
- favorirà un clima di dialogo, di confronto e di aiuto reciproco, nel rispetto delle reciproche
competenze
- creerà un clima sereno per rendere meno difficile il distacco del bambino dalla famiglia
- adotterà particolari strategie per favorire l’integrazione di tutti i bambini e delle loro famiglie
- coinvolgerà i genitori nella progettazione educativa
- considererà con discrezione, comprensione e solidarietà le situazioni familiari difficili
I genitori, consapevoli di essere i “primi e principali” responsabili dell’educazione dei figli si
impegneranno:
- a perseguire in famiglia l’attuazione del progetto educativo del Micronido con spirito di
condivisione
- a collaborare alla vita del Micronido partecipando alle iniziative che verranno proposte
- a fornire suggerimenti, idee, proposte per un miglior funzionamento del Micronido
Saranno previsti inoltre per i genitori incontri formativi di carattere psicopedagogico tenuti da
docenti qualificati.
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Saranno previsti momenti di incontro con i genitori:
Incontri strutturati.
Gli incontri in gruppo ( scuola, sezione, sottogruppo) avranno l'obiettivo di focalizzare l'attenzione,
il confronto e la condivisione intorno alle dinamiche educative del gruppo e del bambino nel
gruppo.
Questa dimensione offre l'opportunità di aprire ai genitori il contenuto educativo ed il metodo del
nido e di poter approfondire argomenti attraverso lo scambio di esperienze.
Saranno previste questo tipo di incontri:
- In occasione della presentazione del nido e per una illustrazione delle modalità e dei
significati relativi all'inserimento
- In avvio dell'anno per la presentazione della programmazione, della situazione evolutiva del
gruppo, delle motivazioni e delle scelte educative didattiche del nido.
- Nel corso dell'anno per mettere a conoscenza i genitori di come i loro figli affrontano
situazioni specifiche.
- Per serate di approfondimento sullo sviluppo infantile.
- Incontri di fine anno o fine ciclo di nido per fare una verifica sull'andamento del gruppo,
definendo l'evoluzione e la crescita dei bambini
Colloqui individuali, con l'educatrice di riferimento.
Sarà una situazione in cui verrà valorizzato il rapporto nido-famiglia. In questo contesto emergerà
la storia individuale di quel bambino, il suo modo di affrontare i momenti della sua crescita, le
relazioni con gli adulti, con i pari e con il gruppo. Questi incontri saranno previsti:
- In fase di pre-inserimento: per una comunicazione mirata alla conoscenza relativa alla storia e
alle abitudini del bambino e alle modalità di accoglienza da parte dell'educatrice. Sarà questo il
momento in cui genitori ed educatrice compileranno una scheda informativa sul bambino.
- Nel corso della frequenza: saranno identificati spazi e tempi per un colloquio tra educatori e
genitori, in condizioni adeguate e previste per consentire di poter parlare del bambino
periodicamente.
- In conclusione dell'esperienza del Micronido: per rivedere il percorso svolto, presentando il
passaggio alla Scuola dell’Infanzia.
Incontri non strutturati.
Riguardano le situazioni quotidiane come l'entrata e il ricongiungimento. Sarà data attenzione
affinché queste comunicazioni abbiano uno spazio adeguato, ma al contempo non interferiscano
con l'attenzione dovuta al gruppo dei bambini presenti.
Si utilizzeranno quaderni-diari giornalieri per le comunicazioni di routines.
14g. FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO
Il nostro Micronido vuole connotarsi come servizio innovativo di qualità. A tal proposito verrà data
particolare importanza all’aggiornamento e alla formazione delle educatrici in quanto si è
consapevoli che la qualità del servizio è in buona misura determinata dalla formazione del
personale.
Oltre al titolo di studio, requisito indispensabile per svolgere il ruolo di educatrice si darà molta
importanza alla partecipazione delle educatrici ai percorsi di formazione, aggiornamento e
all’autoformazione.
La formazione dovrà permettere alle educatrici una conoscenza sempre più approfondita dello
sviluppo infantile al fine di individuare i percorsi e le modalità relazionali più adatti per entrare in
relazione con i bambini ed aiutarli a sviluppare le loro potenzialità.
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Si ritiene fondamentale che l’educatrice prenda coscienza del suo ruolo nel creare benessere e di
come un buon inserimento dei bambini passi attraverso l’instaurarsi di legami di fiducia tra i
genitori e l’educatrice che si prende carico del bambino.
Il personale educativo parteciperà a corsi di formazione e aggiornamento.
L’aggiornamento di tutto il personale è inserito nel Programma del Nido. Esso prevede la
partecipazione delle educatrici ai corsi di formazione organizzati da servizi competenti (ASL,
Comune, F.I.S.M.). Sarà compito della Coordinatrice saper valutare le proposte formative del
territorio ed indirizzare la scelta in base alle esigenze degli operatori.
Il personale ausiliario partecipa ai corsi di aggiornamento previsti dalla legge, sarà all’attenzione
del Comitato di Gestione e della Coordinatrice fare in modo che gli aspetti igienici ed alimentari
siano molto curati, con l’utilizzo di una valida pratica di pulizia ed igienizzazione degli ambiente e
delle suppellettili.
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BIBLIOGRAFIA
Orientamenti socio-psico-pedagogici per gli Asili nido e i Servizi Innovativi,
dicembre, 1994
Luigia Camaioni, La prima infanzia, Il Mulino, 1996
M. Ferrari- P. Livraghi, SVANI. Scala per la valutazione dell’asilo nido, Franco Angeli, Milano, 1992
Maria Luisa Genta (a cura di), La socializzazione in età prescolare, Carocci 2005
Elinor Goldschmied e Sonia Jackson, Persone da zero a tre anni, ed Junior, 1996
M.P.Gusmini, ASEI. Autovalutazione dei servizi educativi per l’infanzia, Franco Angeli, Milano, 2002
Tiziano Loschi, Benessere al nido, Nicola Milano Editore, 2004
Maria Cristina Stradi, Fino a tre, Juvenilia, 2002
Maria Cristina Stradi, Organizzare gli spazi nido., ed junior, 2000
Lucia Trevisan, Il tempo del nido. Trasformazioni e complessità, edizioni Jjunior, 2003
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INDICE
1.
IDENTIFICAZIONE DEL SERVIZIO E SUA STORICITÀ
1a. Destinatari del servizio
pag. 1
2.
IMPLEMENTAZIONE SUL TERRITORIO
2a. Altri servizi già esistenti
2b. Motivi dell’esistenza di questo servizio
pag. 1
3.
GARANZIE SOCIALI ED EDUCATIVE
pag. 1
4.
TIPOLOGIA DEL SERVIZIO
4a. Capacità ricettiva massima
4b. Fascia d’età considerata
pag. 2
5. ILLUSTRAZIONE DELL’AMBIENTAZIONE DEL SERVIZIO
5a. Individuazione della sede
5b. Spazi del micronido
pag. 2
6. ELEMENTI ORGANIZZATIVI
6a. Orari del Servizio
pag. 8
7. PROGETTO PSICOPEDAGOGICO
7a. Obiettivi del servizio
7b. Obiettivi della programmazione
pag. 9
8. MODELLO D’INTERVENTO EDUCATIVO E/O SOCIALE
8a. Ruolo degli educatori
pag. 29
9. GESTIONE DEL SERVIZIO
9a. Composizione dei gruppi
9b. Organizzazione della giornata
pag. 30
10. MODALITÀ DI VERIFICA E MISURATORI DI EFFICACIA
DEL SERVIZIO
10a. Indicatori dell’efficacia del servizio
10b. In relazione al percorso educativo
pag. 34
11. SUPERVISIONE DEL SERVIZIO
pag. 36
12. ORGANIZZAZIONE GENERALE DEL SERVIZIO
12a.Modalità di gestione
12b. Criteri di ammissione
12c. Retta di frequenza
pag. 37
13. LINEE ORGANIZZATIVE
Definizione della retta
pag. 40
14. PERSONALE
14a. Titoli e specializzazioni
14b. Rapporto educatrice/bambini
14c. Personale ausiliario
14d. Organizzazione del personale
pag. 41
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14e. Contratto di lavoro
14f. Rapporti con i genitori
14g. Formazione ed aggiornamento
BIBLIOGRAFIA
pag. 45
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Curriculum Vitae
DATI ANAGRAFICI
COGNOME E NOME
Spagnolo Mara
LUOGO E DATA DI NASCITA
14 ottobre 1975
CODICE FISCALE
SPGMRA75R54G224Y
RESIDENZA
Padova
INDIRIZZO
Via Crimea N° 54
TELEFONO
049-8720903 / 3483937996
TITOLI DI STUDIO
- Diploma linguistico conseguito nell’anno 1993-94 (voto: 42/60);
- Laurea in Scienze dell’Educazione (indirizzo Educatore; con tirocinio di 400 ore
svolto presso l’associazione Murialdo di Padova nell’ambito delle difficoltà di
apprendimento) conseguita il 14/07/03 presso l’Università di Padova con voto
106/110, con Tesi Sperimentale svolta presso la Clinica Pediatrica.
CORSI DI FORMAZIONE/AGGIORNAMENTO
- Attestato di Qualifica Professionale per addetto alla fango-massoterapia
rilasciato dalla Regione Veneto.
- Attestato di frequenza al corso per educatori “Non lasciamoli soli” (sostegno
educativo domiciliare) della durata di 12 ore (giugno 2005) organizzato dalla
Cooperativa Progetto Now di Conselve (Padova)
- Attestato di frequenza al corso di aggiornamento per educatori “Le intelligenze
in azione al nido” della durata di 30 ore (da gennaio a giugno 2005)
- Attestato di partecipazione al Convegno di presentazione delle “Linee Guida
2005 per la presa in carico, la segnalazione e la vigilanza dell’infanzia e
dell’adolescenza nelle situazioni di rischio e pregiudizio nel Veneto” svolto il
giorno 27 febbraio 2006
- Attestato di partecipazione al Convegno Regionale “La condizione dell’infanzia e
dell’adolescenza nel Veneto: presentazione del rapporto anno 2005” svolto il
giorno 22 novembre 2005
- Attestato di partecipazione al Convegno Regionale “Interventi di sostegno ai
minori e alla famiglia – buone prassi per gli operatori che devono affrontare
situazioni di abuso e maltrattamento” svolto il giorno 17 marzo 2006
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- Attestato di partecipazione al Terzo Corso di Formazione “Il tutor negli stage
formativi e di orientamento del volontariato” tenutosi a Padova, presso il Centro
Servizio Volontariato, nei giorni 24/31 maggio e 7/14 giugno 2006 per
complessive 12 ore
- Attestato di partecipazione al corso di formazione teorico – pratico di avvio al
volontariato nell’ambito della psichiatria svoltosi dal 19 al 30 giugno 2006 della
durata di 30 ore
- Attestato
di
partecipazione
al
IX
Simposio
Internazionale
sulle
Mucopolisaccaridosi a Malattie Affini svoltosi a Venezia - Lido nei giorni 30
giugno e 1 luglio 2006 per un complessivo di 14 ore
- Attestato di partecipazione al corso di Formazione Continua denominato “
Distruttività
e
Violenza
in
adolescenza.
Implicazioni
Psicologiche,
Psicopatologiche e Sociali adolescenza” tenutosi a Ivano – Fracena (TN) il 10
novembre 2007 per la durata complessiva di 6 ore
- Attestato di frequenza al seminario “Bambini e musica…un mondo da scoprire”
organizzato dalla scuola Steiner Waldorf Aurora e tenutosi a Cittadella il 17
novembre 2012 per un totale di 6 ore
LINGUE STRANIERE CONOSCIUTE
Tedesco (parlato e scritto)
Inglese
(parlato e scritto)
ESPERIENZE LAVORATIVE
•
Educatore dall’ottobre 2003 al maggio 2008 (C.E.T.) nella scuola elementare di
Torreglia presso l’associazione Mary Poppins di Padova.
•
Attività saltuaria come Masso Terapista presso l’Hotel Reve di Abano Terme ( da
luglio 1999 a novembre 2006)
•
Centri estivi per la durata di 2 mesi in collaborazione sempre con l’associazione
Mary Poppins di Padova presso la Scuola Elementare “Petrarca” di Altichiero
(PD) (estate 2004 – estate 2005 – estate 2006 – estate 2007 – estate 2008)
•
Coordinamento Centri estivi per la durata di 2 mesi in collaborazione sempre
con l’associazione Mary Poppins di Padova presso la Scuola Elementare
“Petrarca” di Altichiero (PD) (estate 2007 – estate 2008)
•
Centri estivi organizzati dalla UISP di Padova presso il Comune di Cadoneghe.
(estate 2004)
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•
Conduzione della giornata di Studio “Laboratori Ludico ricreativi con anziani”
promossa dall’Ulss n° 16 di Padova. (Giugno 2004)
•
Sostituzioni saltuarie presso la Cooperativa Codess di Mestre come educatore in
asili nido dall’ottobre 2004 a luglio 2006
•
Educatore dal febbraio 2005 presso l’asilo nido di Montegrotto Terme con la
Cooperativa Codess di Mestre
•
Sostituzione presso la Cooperativa Cosep di Padova come educatore nell’asilo
comunale di Abano Terme di Padova nel luglio 2005
•
Dal 2008 è educatrice presso il Micronido Ape Maia di Padova, anche con
funzioni di coordinamento didattico e di coordinamento psicopedagogico.
ESPERIENZE IN AMBITO SOCIALE
Attività di volontariato svolte:
-
Scuola Popolare con la Comunità di Sant’Egidio di Padova (5 anni);
-
Doposcuola presso il Patronato delle Parrocchia di S. Giuseppe (3 anni);
-
Casa Talita di Padova (1 anno);
-
A.V.O. (Associazione Volontari Ospedalieri) (dal 2000, anche con il ruolo di
coordinatrice dei giovani volontari impegnati nei reparti pediatrici, al 2011);
-
Associazione Murialdo di Padova, attività con adolescenti e giovani in situazioni
di disagio (4 anni)
-
Attività di volontariato presso l’ Associazione Marcellino Vais di Padova (1 anno)
-
Attività ricreativo-educative presso
la Scuola Elementare della Pediatria
dell’Ospedale di Padova, con saltuarie sostituzioni del docente titolare. ( Anno
Scolastico 2002 - 2003)
-
Attività di volontariato presso il centro sociale dei colli con i malati mentali
(anno 2005)
-
Attività ricreative di volontariato saltuarie con la Cooperativa Mary Poppins di
Padova (dal 2009)
Padova, settembre 2012
Dott.ssa Mara Spagnolo
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Proget. Psicopedag. - Asilo APE MAIA Padova